PRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE NORDEST REGGIO EMILIA · La filosofia che ha accompagnato questo periodo...

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LUP Reggio Emilia 3 marzo 2014 Roberta Pavarini PRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE NORDEST REGGIO EMILIA

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LUP Reggio Emilia 3 marzo 2014

Roberta Pavarini

PRESIDENTE

CIRCOSCRIZIONE NORDEST REGGIO EMILIA

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Negli anni ‘70 subito dopo il boom economico abbiamo assistito ad una istituzionalizzazione degli strumenti e luoghi di partecipazione democratica: nascono i Consigli di Quartiere che rappresentano la forza di un binomio che terrà banco sino agli anni ’90, quello tra politica e territorio.

Un binomio animato da profonde discussioni di fatto molto simili a quelle in campo oggi e che si riassumono nella contrarietà alla centralizzazione del potere .

Dopo i primi anni 2000 in cui si è imposta ed ha trovato spazio una rinnovata fase di fiducia nella partecipazione popolare , la crisi finanziaria prima , istituzionale e politica poi ha evidenziato quanto la sfida di organizzazione amministrativa e politica del potere e della responsabilità sia fallita.

Oggi prendendo atto che il sistema delle deleghe che informavano il decentramento amministrativo e politico non è in larga parte stato attuato registriamo una nuova ondata di ri-centralizzazione ed una profonda e rapida trasformazione del concetto di democrazia.

Per il futuro serve allora una rinnovata volontà nel rifondare la nuova democrazia, allargando le base decisionali e di gestione del potere, a partire da un dibattito politico ampio e partecipato sul concetto di INTERESSE GENERALE.

R.P.

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Chi sono

ROBERTA PAVARINI, presidente circoscrizione Nordest – Reggio Emilia Mi occupo di decentramento amministrativo e processi partecipativi da 10 anni La mia esperienza è legata al: - lavoro “rasoterra”, nei quartieri, nelle frazioni - lavoro su progetti di scambio tra città in ambito nazionale ed internazionale - lavoro nel Comitato Nazionale delle Circoscrizioni (2010 ad oggi) - lavoro a progetti su bandi europei

Di che cosa vi parlerò

1. L’ approccio seguito nel lavoro di territorio 2. Alcune esperienze significative sul «dopo circoscrizioni» 3. Il percorso “reggiano” 4. Approfondimenti, quadro normativo 5. Fonti e suggerimenti di lettura

premessa

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obiettivo generale

Continuare a lavorare per mantenere salde le relazioni tra cittadini, amministrazione ed amministratori nel nostri comuni dopo l’abrogazione per legge delle Circoscrizioni.

Scegliere adeguati e nuovi strumenti e modalità per un buon governo del territorio e un buon dialogo sociale

«Il decentramento ha moltissimi nemici sia nella politica parlamentare che nell’apparato tecnico-burocratico. Pensiamo all’avversità verso le politiche integrate della struttura amministrativa». (Sandro Medici, ex presidente X Municipio – Roma)

«La democrazia progettuale: è quella che lavora sulle voci scomposte e plurali che la città cangiante genera anche nel conflitto. Le amministra dà loro una collocazione nello spazio urbano, una casa decentrata e ne fa una sintesi politica democratica».

(Gabriele Rabaiotti, presidente Consiglio di Zona 6 – Milano)

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Analisi del contesto Verifica delle permanenze e delle trasformazioni. Osservazione attenta del

cambiamento.

Interpretazione e riconoscimento dei luoghi

- Lavoro sulle narrazioni, sulle biografie delle persone e dei soggetti collettivi

- Valorizzazione della memoria, dei saperi materiali e del patrimonio immateriale

- Confronto tra il micro e il macro: dialettica tra visioni e realtà omogenee ed eterogenee tra loro.

Verso uno sguardo ampio e plurale, generativo di

• Connessioni • Comparazioni

• Consapevolezze • Competenze

• Curiosità

1. l’approccio

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Scelte strategiche compiute

Per “rompere gli schemi” e individuare gli strumenti per interpretare il tempo presente

1. l’approccio

Partire dalla scuola: fare del territorio una aula

decentrata

Raccontare la trasformazione

rendendola dibattito partecipato

Rovesciare la gerarchia Centro/Periferia

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La filosofia che ha accompagnato questo periodo di lavoro amministrativo si è basata su tre direttrici, su tre scelte ben precise. La prima, quella fondamentale è stata quella di investire sulla SCUOLA come incubatore di cittadinanza, come luogo privilegiato cui dare attenzione e in cui favorire le consapevolezze.

Lo strumento più adatto che abbiamo individuato per stare nella scuola è stata la GEOSTORIA, quale disciplina in grado di proporre un approccio di appartenenza al territorio critico e consapevole, inclusivo e aperto.

Lo studio dei luoghi e delle loro trasformazioni con l’ascolto e la ricerca delle narrazioni presenti ed anteriori ha favorito nei ragazzi e nelle ragazze l’apprendimento empirico ed esperienziale e lo scambio di saperi interdisciplinari e intergenerazionali.

Le insegnanti, gli esperti, i dirigenti scolastici, il personale ausiliario, i genitori sono stati partecipi e cooperanti ed hanno costruito, condiviso ed avvalorato questa scelta fondamentale.

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Altra direttrice che ci ha condotto nella lettura e interpretazione della realtà è stata quella di pensare la città non come un agglomerato urbano consegnato o da consegnarsi esclusivamente al gesto dell’urbanista o dell’architetto, ma come un organismo sociale cangiante costituito da realtà policentriche.

Abbiamo respinto il binomio centro-periferia in quanto schema insoddisfacente per descrivere le dinamiche multiformi che attraversano i luoghi.

Da ogni sito cittadino si può pensare la città nel suo complesso e, soprattutto nelle zone che irradiano dal centro storico con moto centrifugo, si possono costruire relazioni e progetti che rispondono in modo adeguato ai bisogni dei cittadini.

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Per rispondere al bisogno di appartenenza ad un luogo, a partire dal proprio quartiere sino ad una dimensione più ampia e di respiro cittadino ed europeo, abbiamo scelto un metodo di lavoro che ha privilegiato la partecipazione. Si è trattato non solo di utilizzare strumenti e tecniche innovative di dialogo, ma di affermare e legittimare processi democratici attraverso cui compiere le necessarie scelte politiche.

In 10 anni di lavoro, passando dall’Agenda 21 di quartiere ai networks di scambio internazionali, dal bilancio partecipativo ai progetti di rigenerazione urbana abbiamo fatto di un organismo di decentramento amministrativo ormai «over40» un luogo dove apprendere e sperimentare pratiche creative di comunità. Abbiamo investito sulle relazioni umane, sulla disponibilità delle persone a mettersi in gioco, sulla volontà e consapevolezza politica di non pensarsi mai come soggetti eletti ed autosufficienti, ma al servizio di una realtà mutevole e dinamica, accettata ed accolta nei suoi conflitti e nelle sue contraddizioni.

I nostri interlocutori più vicini nell’intendere questa scelta strategica sono stati i poli di servizio sociale, la Polizia Municipale, le biblioteche decentrate, le ludoteche ed i centri sociali diffusi nel territorio.

Hanno accompagnato questo percorso diverse competenze: lo sguardo dello storico, del sociologo urbano, dell’educatore di strada e del mediatore di comunità.

Le esperienze condotte ci hanno consentito di dialogare con enti, amministrazioni e singoli cittadini di altre regioni, nazioni e lingue.

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2. esperienze significative al 2014

Parma

“IL QUARTIERE CHE VORREI”

-Incontri nei quartieri da aprile a giugno 2013 con assessori (il 60% dei partecipanti non fanno parte di associazioni)

- Sondaggio on line (90%vuole si mantenga una presenza decentrata sul territorio selezionata (83%) direttamente dai cittadini con una presenza capillare nei singoli quartieri e frazioni (61%).

http://www.ilquartierechevorrei.it/

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Ravenna Ha approvato un nuovo Regolamento per i Consigli territoriali. Favorevoli PD, SEL, FED-SINISTRA, M5S; Astenuti PRI, PDL, LN, Lista per Ravenna.

Ha votato il 12 maggio 2013 per l’elezione di 200 membri nei 10 “consigli territoriali” (corrispondenti alle vecchie Circoscrizioni). Affluenza al voto 6%. Hanno votato >16, extracomunitari.

Scelti anche 2 consiglieri aggiunti al CC di origine straniera.

Doppia preferenza di genere.

2. esperienze significative 2014

http://www.comune.ra.it/Aree-Tematiche/Decentramento

http://www.comune.ra.it/Amministrazione-Trasparente/Disposizioni-generali/Atti-generali/Regolamenti/Affari-generali-ed-Istituzionali

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2. esperienze significative 2013

Modena BOZZA PROVVISORIA SUI NUOVI “CONSIGLI DI QUARTIERE”

-Ritorno ai 7 quartieri ante 2009

-Nomina da parte dl CC dei consiglieri in base ai voti espressi nei singoli quartieri per le liste rappresentate in Consiglio

-Funzioni: propositiva + emanazione di pareri

-Servizio centralizzato “partecipazione” che accoglie proposte di spesa e provvede agli atti

-1 operatore di quartiere a supporto i ogni zona

VOTATO A FEBBRAIO A MAGGIORANZA ASSOLUTA IN CC LA MODIFICA ALLO STATUTO CHE RECEPISCE I NUOVI ORGANISMI TERRITORIALI E LA NOMINA DEI COMPONENTI DI SECONDO GRADO.

http://www.comune.modena.it/salastampa/comunicati-stampa/2014/2/quartieri-ok-dell2019aula-nella-seconda-consultazione

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2. esperienze significative 2013

Ferrara PROPOSTA DI SVILUPPO FUTURO … DOPO IL 2014:

ISTITUZIONE DELLE NUOVE DELEGAZIONI IN CUI EROGARE I SEGUENTI SERVIZI

- ANAGRAFE (rilascio/rinnovo carta d’identità; rilascio di certificazione anagrafica; cambio di residenza/abitazione; autentiche e legalizzazioni; autocertificazioni anagrafiche; notifica atti)

- URP decentrato (informazioni, ascolto, gest. segnalazioni, distribuzione modulistica, …)

- SPAZI DI PROSSIMITÀ (partecipazione, informazione, ascolto, attività in collaborazione

con le reti territoriali, iniziative per i cittadini “fragili”, socializzazione, co-progettazione)

luoghi fisici e “istituzionali” gestiti da operatori comunali, eventualmente in collaborazione con partner esterni all’Amministrazione. Essi saranno punti di riferimento delle comunità locali, dove tutti - operatori comunali, cittadini, amministratori, mondo del volontariato, commercianti, … - potranno collaborare nei modi più diversi, progettando e realizzando degli interventi mirati per il raggiungimento di un obiettivo comune: mantenere vivo e vivace il territorio, contribuendo alla socializzazione solidale di tutti per riscoprire valori, conservare tradizioni, rinsaldare legami, agire per il bene comune, partecipare, quando possibile, alla costruzione di processi decisionali, …

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2. esperienze significative 2013

Padova 7 giugno 2013 - Expert Meeting - PERCORSO PARTECIPATIVO

Esiti:

I azione

Formazione del personale tecnico e amministrativo del Comune (a partire dai vertici della struttura).

II azione Definizione di un nuovo organismo partecipativo territoriale che ha la funzione di mantenere il contatto con le Comunità Rionali.

Il primo obiettivo della Consulta è di farsi tramite per idee, proposte e bisogni dei cittadini.Questo organismo consultivo avrà differenti componenti: politico-istituzionale, legata ai tessuti sociali organizzati, legata alla cittadinanza non organizzata

III azione Gestione condivisa delle risorse di quartiere (spazi, finanziamenti per attività, etc.)

Consultare il report finale del percorso uscito a febbraio 2014 redatto da G. Allegretti e G. Mattiazzi

http://www.padovanet.it/allegati/C_1_Allegati_17377_Allegato.pdf

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3. il percorso“reggiano”

PROPOSTA DI DELIBERA AL CONSIGLIO COMUNALE DI REGGIO EMILIA Il futuro del decentramento e della partecipazione comunale «post-circoscrizioni»

Votata all’unanimità dal Consiglio della Circoscrizione Nordest il 26.2.2014

(estratto)

OBIETTIVI PER IL FUTURO 1- Mantenere relazioni pluridirezionali per il buon governo della città per promuovere fiducia e appaesamento

2- Potenziare e innovare gli strumenti, le procedure e le regole che definiscono gli spazi del dialogo sociale, per migliorare le opportunità di interazione e rapporto tra amministratori e cittadini e: - garantire un PROCESSO DECISIONALE INCLUSIVO, ampio, aperto, democratico

- dare RICONOSCIMENTO ai cittadini

- dare POTERE a chi non ce l’ha

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3. il percorso“reggiano”

IPOTESI DI LAVORO 1- Consolidamento e rigenerazione dell’offerta partecipativa cittadina finalizzata ad attivare, manutenere e favorire il dialogo sociale attraverso percorsi ed istituti di democrazia partecipativa e deliberativa.

2-Individuare un organismo su base territoriale (che chiameremo ad esempio “Atelier dei cittadini”) che assicuri continuità all’azione oggi svolta dalle circoscrizioni - come previsto ex art. 8 D. Lgs. 267/2000 e rispettando le normative di carattere finanziario vigenti - per garantire:

• il legame con il territorio per assicurare l’ascolto, la disseminazione di informazioni e la creazione di consapevolezze e la valorizzazione del volontariato singolo e associativo;

• lo sviluppo della socialità territoriale in una realtà urbana e demografica, ampia e in rapida trasformazione;

• la costruzione di un rinnovato patto di cittadinanza.

3- Strutturare un assessorato dotato di strumenti adeguati per imprimere e favorire un ritmo di lavoro omogeneo su tutto il territorio cittadino.

http://www.municipio.re.it/sottositi/CircoscrizioneNordEst.nsf/PESIdDoc/E98130F617F8985DC1257C8E002E3613/$file/2014%20N.1%20delibera%20approvazioneproposta%20deli

bera%20al%20CC%20dopo%E2%80%A6.pdf

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4. per approfondimenti...

4.1 QUADRO NORMATIVO dal 2008 ad oggi

Legge 244/2007 (finanziaria 2008): sopprime le Circoscrizione nei Comuni < 100.000 ab., le rende facoltative nei comuni con popolazione compresa tra 100.000 e 250.000 abitanti (con popolazione media obbligatoria di 30.000 abitanti) Legge 191 del 23/12/2009, all’art. 2 c. 186 lett. b), ha disposto l’abolizione delle Circoscrizioni di decentramento amministrativo comunale per i Comuni con popolazione compresa tra i 100.000 e i 250.000 abitanti, quindi anche a Reggio Emilia, Decreto Legge n. 2 del 25/01/2010, successivamente modificato e convertito nella Legge 42 del 26/03/2010 recante interventi urgenti riguardanti gli Enti Locali e le Regioni, all’art. 1 comma 2, prevede la proroga al 2011 dell’entrata in vigore del disposto di cui alla Legge 191/09, art. 2 c. 186 lett. b), quindi al rinnovo delle Amministrazioni Locali previsto per la prossima primavera, non si potrà più procedere al rinnovo dei Consigli Circoscrizionali. La Legge 122/2010 (finanziaria 2010) ha abolito il gettone di presenza dei consiglieri di circoscrizione delle città capoluogo di prov. non Metropolitane Il Decreto “Salva Italia” 2011 ha disposto il Taglio delle indennità ai Presidenti di Circoscrizione nei comuni inferiori ai 250.000 abitanti CARTA DELLE AUTONOMIE Ddl 2259 Art. 17. (Circoscrizioni di decentramento comunale) 4. I comuni con popolazione superiore a 100.000 e inferiore a 250.000 abitanti e i comuni capoluogo di provincia possono prevedere forme di consultazione e di partecipazione senza spese o nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica

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4. per approfondimenti...

4.2 COSA CONSENTE IL LEGISLATORE OGGI Art. 8 D. Lgs. 267/2000: “I comuni, anche su base di quartiere o di frazione (…) promuovono organismi di partecipazione popolare all'amministrazione locale”. Art. 17 Bozza nuova Carta delle Autonomie “I Comuni con popolazione superiore a 100.000 e inferiore a 250.000 abitanti e i comuni capoluogo di provincia possono prevedere forme di consultazione e di partecipazione senza spese o nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Sentenza 236/2013 CORTE COSTITUZIONALE 8.1.− La questione relativa al comma 6 dell’art. 9 del d.l. n. 95 del 2012 (spending review) non è fondata nei sensi di seguito precisati. La norma impugnata stabilisce il divieto per gli enti locali di istituire enti, agenzie e organismi comunque denominati e di qualsiasi natura giuridica, che esercitino una o più funzioni fondamentali e funzioni amministrative loro conferite ai sensi dell’articolo 118 Cost. Tale disposizione deve essere necessariamente coordinata con quanto stabilito nei commi precedenti e, in particolare, nel comma 1. Infatti l’obiettivo del legislatore è esclusivamente la riduzione dei costi relativi agli enti strumentali degli enti locali nella misura almeno del 20 per cento, anche mediante la soppressione o l’accorpamento dei medesimi. Pertanto la disposizione in esame deve essere interpretata nel senso che il divieto di istituire nuovi enti strumentali opera solo nei limiti della necessaria riduzione del 20 per cento dei costi relativi al loro funzionamento. Vale a dire che, se, complessivamente, le spese per «enti, agenzie e organismi comunque denominati» di cui ai commi 1 e 6 del citato art. 9, resta al di sotto dell’80 per cento dei precedenti oneri finanziari, non opera il divieto di cui al comma 6. Una siffatta interpretazione, costituzionalmente orientata, si rende necessaria anche per consentire agli enti locali di dare attuazione al comma 1 mediante l’accorpamento degli enti strumentali che svolgono funzioni fondamentali o conferite. In tal modo, infatti, gli enti locali potranno procedere all’accorpamento degli enti strumentali esistenti anche mediante l’istituzione di un nuovo soggetto, purché sia rispettato l’obiettivo di riduzione complessiva dei costi.

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4. Il percorso“reggiano”

5. Suggerimenti di lettura

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Grazie per l’attenzione! Roberta Pavarini

[email protected]