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LA SVIZZERA Scuola Secondaria di I grado «Pio X Artigianelli» Classe IIA Prof. Matteo Biagi

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LA SVIZZERA

Scuola Secondaria di I grado «Pio X Artigianelli» Classe IIA Prof. Matteo Biagi

La Repubblica Federale Svizzera confina ad Ovest e Nord-Ovest con la Francia, a Nord con la Germania, ad Est con il Principato del Liechtenstein e con l’Austria, a Sud con l’Italia. Il paesaggio alpino copre il 60 % del territorio.

Nella fascia alpina si distinguono due allineamenti di montagne: il primo, più a sud, formato dalle Alpi del Vallese, Lepontine, e Retiche; il secondo, più a Nord, costituito dalle Alpi Bernesi, di Uri e di Glarona, con cime elevate ed estesi ghiacciai. Segue una regione di Prealpi, con cime oltre i 2000 m.

Le due montagne più importanti, in comproprietà con l’Italia: il Cervino e il Monte Rosa

L’altra importante regione montuosa, quella del Giura, che si estende al confine con la Francia, presenta rilievi coperti di pascoli con altitudine inferiore ai 1500 metri.

Tra le due catene delle Alpi e del Giura si apre il Mittelland («Paese di Mezzo»), un altopiano molto fertile ricoperto di praterie e coltivazioni.

I fiumi elvetici hanno in comune la forte pendenza, l’irregolarità della portata e l’abbondanza del materiale detritico trasportato. Il centro spartiacque della rete idrografica si localizza nei pressi del passo di San Gottardo: da questo punto i corsi d’acqua si diramano verso il Reno (arancione), che raccoglie il 70% delle acque del territorio, del Rodano (giallo), del Po (verde chiaro), del Danubio (viola) e dell’Adige (verde scuro).

Il paese conta numerosi laghi di varia grandezza, tutti di origine glaciale. I più vasti e profondi – i laghi di Ginevra, dei Quattro Cantoni, di Zurigo e di Costanza – si trovano allo sbocco delle vallate alpine.

Il lago di Ginevra (Lac Leman)

Il lago dei Quattro Cantoni

Il lago di Zurigo

Curiosità: sul lago di Lucerna, ad Hammetschwand, si trova l’ascensore esterno più alto del mondo.

Nonostante la presenza di microclimi legati alle differenze di altitudine, disposizione dei rilievi ed esposizione dei versanti, il clima è tipicamente alpino, con diffuse nevicate invernali. La durata dell’innevamento varia da pochi giorni nelle regioni meno elevate (ad esempio il Canton Ticino) a circa due mesi nel Cantone di San Gallo o in prossimità del San Gottardo.

Al di là di una densità media elevata (180 ab. /Kmq) per un territorio così montuoso, forte è lo squilibrio demografico tra le realtà di montagna, dove da decenni è diffusa la tendenza allo spopolamento,

E il Mittelland. I cantoni interamente compresi nella regione alpina, pur occupando nel loro insieme quasi il 40% della superficie, sono abitati solo dal 10% della popolazione. La grande maggioranza della popolazione vive invece nel Mittelland, dove, a partire dall’Ottocento, lo sviluppo industriale ha determinato una forte concentrazione urbana.

Qui hanno sede oggi le più importanti industrie e si svolgono quelle attività finanziarie che costituiscono l’elemento peculiare dell’economia svizzera.

LE CITTA’ SVIZZERE

La Svizzera, nel corso della storia, è stata interessata dalla formazione di una rete urbana piuttosto equilibrata, nella quale la mancanza di una vera metropoli è compensata da un elevato numero di città di media grandezza,

che fungono da poli di attrazione cantonale (regionale). Nella foto, Lausanne (Losanna), nella Svizzera Francese.

Così, ad eccezione di Zurigo, principale centro finanziario ed industriale del Paese e importante nodo di comunicazioni, e di Berna, nessun centro supera i 200.000 abitanti.

Spiccano per importanza Basilea, che ospita importanti complessi industriali e un notevole porto fluviale sul Reno…

Nell’immagine, la città vista dall’alto della cattedrale, in cui è sepolto il grande intellettuale umanista Erasmo da Rotterdam.

Nella foto, il complesso della Vitrahaus, realizzato dagli architetti Herzog & De Meuron a Basilea e nella prossima, una costruzione di Frank Gehry nella stessa cornice.

Ginevra, sede di organismi internazionali.

Nella foto, il Palais Des Nations, sede dell’ONU per l’Europa. (Organizzazione delle Nazioni Unite)

Il monumento Brunswick

Il muro dei Riformatori (il secondo da sinistra è Calvino)

Il «Jet d’eau», simbolo della città.

LA CAPITALE: BERNA

Situata nel cuore del Mittelland, Berna è dal 1848 la capitale della Confedereazione Elvetica, e oggi sede del governo, di numerosi istituti federali e di alcune organizzazioni internazionali.

E’, inoltre, un importante nodo di traffico stradale, ferroviario e aereo, nonché un frequentato centro culturale e turistico.

LA STORIA DELLA SVIZZERA

La bandiera svizzera risale al 1848, ma è probabile che il suo primo utilizzo risalga al 1339, nell’occasione della battaglia di Laupen in cui gli Svizzeri sconfissero gli Austriaci. La bandiera svizzera è quadrata, a differenza di quasi tutte le bandiere del mondo, che sono rettangolari.

La Svizzera celebra la sua festa nazionale il 1 agosto, in onore del 1 agosto 1291, quando i cantoni di Uri, Schwyz e Unterwalden firmarono un patto di alleanza per contrastare il dominio degli Asburgo. Nei secoli successivi altri cantoni si unirono, fino a giungere all’attuale Confederazione Elvetica.

Durante il XVI secolo si sviluppò, per opera di Zwingli e Calvino, un movimento di riforma religiosa che ebbe ripercussione oltre i confini svizzeri, accompagnato da guerre di religione tra cantoni cattolici e cantoni protestanti.

Nel 1648 venne riconosciuta l’indipendenza della Confederazione Elvetica, ma solo nel 1848 fu promulgata la Costituzione che trasformò la Svizzera in Stato Federale.

Fino dal 1515 la Svizzera ha dichiarato la propria Neutralità Permanente.

Solo nel 2002 la Svizzera è entrata a far parte dell’ONU. Nella foto, il presidente Eveline Widmer-Schlumpf, in carica dal 2011.

La Svizzera ha una caratteristica piuttosto insolita: sul suo territorio si parlano tre delle più importanti lingue europee, ma, fatta eccezione per il Romancio, parlato solo dallo 0,5% della popolazione, il Paese non ha una propria lingua specifica.

Quale che sia il gruppo linguistico di appartenenza, tutte le comunità svizzere hanno legami linguistici e culturali con uno dei vicini maggiori: per un abitante di Ginevra è più facile parlare ad un parigino che ad un connazionale di Berna, e per un ticinese è più facile leggere il «Corriere della Sera» che un quotidiano di Zurigo.

Le comunità linguistiche si distinguono anche nelle abitudini culinarie, nelle tradizioni, negli usi e nei costumi. Gli svizzeri stessi hanno qualche volta dei dubbi su ciò che li accomuna, oltre al passaporto, e su ciò che li rende effettivamente svizzeri. Di sé dicono che li lega la volontà di restare uniti. L’atteggiamento generale si riassume con una frase: «Unità, non uniformità».

I diritti dei gruppi linguistici sono sanciti dalla Costituzione. Tedesco, Francese, Italiano e Romancio (neolatina) hanno tutte lo statuto di lingue nazionali, ma solo le prime tre sono riconosciute come lingue ufficiali. Il Romancio è comunque usato nelle comunicazioni ufficiali con persone di madre lingua romancia, che hanno a loro volta il diritto di usarlo per rivolgersi alle autorità centrali.

La Repubblica Federale Svizzera è divisa in 26 Cantoni. Il 70% della popolazione vive nei cantoni di lingua tedesca, il 20% nei cantoni di lingua francese, il 10% si divide tra il canton Ticino, di lingua italiana, e il canton Grigioni, di lingua romancia.

L’ECONOMIA

L’economia svizzera si basa su una produzione di qualità e una manodopera altamente qualificata. Praticamente privo di risorse minerarie e con un mercato interno relativamente modesto, il Paese dipende per la sua prosperità dal commercio con l’estero. La Svizzera importa materie prime ed esporta beni di altissima qualità. Nel 2003 il valore di una tonnellata di beni esportati era 2,25 volte superiore a quello di una tonnellata di beni importati.

Sovvenzionata dallo stato, l’agricoltura è organizzata prevalentemente su base familiare e la sua produzione non è in grado di soddisfare il fabbisogno interno. Le principali coltivazioni sono quelle di cereali, barbabietola da zucchero e patata.

L’allevamento, invece, è molto sviluppato, soprattutto quello dei bovini da latte. Il latte poi viene trasformato in formaggio, burro, latte condensato, farina lattea, oppure usato per la produzione di cioccolato.

Circa il 60% dell’energia è prodotta da centrali idroelettriche. La quota restante proviene da cinque centrali nucleari, che comunque il governo svizzero ha deciso di chiudere entro il 2025.

Le imprese svizzere sono estremamente competitive. In alcuni settori, più del 90% dei prodotti viene esportato. I più noti sono gli orologi, il cioccolato ed i formaggi,

I settori più remunerativi sono, in realtà, l’ingegneria meccanica ed elettronica. L’azienda più grande è la Nestlè, il più importante gruppo alimentare del mondo.

Il sistema bancario è uno dei più sviluppati al mondo: si stima che gli istituti svizzeri controllino più di un terzo del mercato mondiale del denaro affidato in gestione. Ciò è dovuto, oltre che alla riservatezza delle sue banche, alla stabilità e alla sicurezza che il Paese ha saputo offrire grazie alla neutralità.

Anche i servizi di consulenza, le assicurazioni e il turismo occupano un ruolo rilevante nel settore terziario.

Le reti stradali e ferroviarie sono diffuse, efficienti e ben connesse, attraverso un fitto sistema di passi e trafori, con le reti degli stati confinanti.

Il sistema di navigazione interno è piuttosto importante e ha il suo centro nel porto fluviale di Basilea. Gli aeroporti principali sono a Zurigo, Ginevra, Basilea e Berna. La compagnia di bandiera è SwissAir.