Cantoni Animati Piombino Giustizia
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Transcript of Cantoni Animati Piombino Giustizia
Presidente, ritiri quella norma del privilegio
Presidente, ritiri quella norma del privilegio
Con il processo breve saranno prescritti di fatto reati
gravissimi e in particolare quelli dei colletti bianchi.
Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti.
Ma l’unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici,
i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto.
Non fermare i processi e cancellare così anche
la speranza di chi da anni attende giustizia…
Roberto Saviano
Basta leggi ad personam. Berlusconi delegittima le istituzioni
• «La mia amarezza deriva dalla constatazione ormaiquotidiana di quanto sta accadendo sulla giustizia. È in corso un vero e proprio degrado dei valori collettivi, si percepisce un senso di continua manipolazione delle regole, una perdita di quelli che sono i punti cardinali del nostro vivere civile»
• «Le riforme si fanno per i cittadini, non per i singoli. L’ho sempre pensato, ed oggi ne sono più che maiconvinto: basta con le leggi ad personam, che non risolvono i problemi della gente e non aiutano il Paese a migliorare»
Carlo Azeglio Ciampi
La legge!... è... dev’essere... speriamo che sia...
dobbiamo fare in modo che sia ...
UGUALE PER TUTTI
«Questi giudici sono doppiamente matti! Per prima cosa, perché lo sono politicamente,
e secondo sono matti comunque. Per fare quel lavoro devi essere mentalmente
disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono
antropologicamente diversi dal resto della razza umana»
(Silvio Berlusconi, 4 settembre 2003)
Quanti sono i Magistrati?
In Italia sono 14,8 ogni centomila abitanti. In Austria sono 22,8 – in Germania 30,7 – in Portogallo 29,9 In Spagna 14,8 – In Svezia 23,8 – In GB 11,6 Sostanzialmente il numero dei magistrati da noi è inferiore a quello
di tutti gli altri principali paesi europei in rapporto ai cittadini
Quanto carico di lavoro hanno i Magistrati?
In Italia ogni giudice si ritrova un carico di ben 438,06 cause civili contro le 67,96 dell’Austria, le 202,48 del Belgio, le 54,8 della Germania e le 153,58 del Portogallo. È superato solo dal collega olandese che ne hanno 458,71, mentre quello svedese ne ha 25,6.
• Questi dati, tratti dal Rapporto indipendente del Cepej (Commissione europea per il funzionamento della giustizia), parlano chiaro.
Ecco cosa rallenta i magistrati ogni anno!
• In un corridoio di un tribunale italiano i faldoni delle cause
arretrate contengono 400 cause l’anno per ognuno dei giudici.
Per i reati gravi come le rapine, le estorsioni, quelli a sfondo
sessuale, gli omicidi e così via.
• Ogni giudice in Italia ne ha 190,71 contro gli 80,92 di Francia, i
42,41 della Germania e i 103,94 del Regno Unito.
• Le toghe italiane ricevono procedimenti pari al doppio di quelli dei
colleghi francesi e inglesi, il quadruplo rispetto ai tedeschi, dodici
volte di più dei colleghi austriaci.
Da qui dovrebbe partire una seria Riforma della Giustizia
per i cittadini• La Giustizia in Italia non funziona perché i
Magistrati non sono messi in grado di adempiere alle loro funzioni come lo sono i pari colleghi d’Europa.
• Troppe inefficienze burocratiche, troppe carenze di organico, pochi mezzi per far funzionare le Cancellerie, pochissima informatizzazione delle procedure.
• Pochi ricorsi ai patteggiamenti per cause penali.
VIETATO CALPESTARE LA GIUSTIZIA
(Per salvare dai suoi processi Berlusconi)
Vietato calpestare la giustizia• Sì a riforme per i cittadini,
non affossamento dei reati.
• Basta Leggi ad personam.
• Tempi più brevi per i processi,
ma certezza della pena
per i colpevoli di tutti i tipi di reati.
I cinque NO di Libertà e Giustiziaal “processo breve”
1) Il processo breve è una legge ad personam
La riforma è sostanzialmente un colpo di spugna su due processi
che vedono coinvolto il Cavaliere: il processo Mediaset per frode
fiscale sui diritti televisivi (che con le nuove norme decadrebbe a
fine novembre) e il processo Mills-Berlusconi per corruzione in
atti giudiziari (che a riforma approvata decadrebbe nel marzo 2010)
2) È una mannaia che non distingue
la gravità dei reati
• Secondo quanto è emerso finora, dovrebbero usufruire del
“processo breve” quelli che riguardano reati puniti con la reclusione
non superiore a 10 anni (fatti salvi quelli che riguardano mafia,
terrorismo o, comunque, fatti di particolare allarme sociale).
• Sotto ai 10 anni, ma senza distinguere tra maggiore o minore
gravità dei reati.
I cinque NO di Libertà e Giustiziaal “processo breve”
3) Non tiene conto della maggiore o minore complessità delle inchieste
• In 6 anni si può concludere di sicuro un processo per una guida senza patente, uno scippo, un oltraggio al vigile urbano. I problemi cominciano quando si tratta di processare un incensurato per falso in bilancio o frode fiscale: se servono come quasi sempre accade rogatorie alle Cayman e sequestri di documenti in qualche caveau dell’Ossezia, in sei anni si arriva sì e no al primo grado
I cinque NO di Libertà e Giustiziaal “processo breve”
4) Riguarda solo gli incensurati
• I tempi stretti riguarderebbero soltanto gli imputati incensurati. E
perché mai? Se la prescrizione processuale non costituisce un
premio per gli imputati, ma la risposta ad un’esigenza generale di
rapidità processuale, censurati o incensurati la regola dovrebbe
essere la stessa. Soprattutto chi ha già carichi penali alle spalle
o chi è agli arresti con una carcerazione preventiva, ha bisogno
che il processo sia il più rapido possibile.
I cinque NO di Libertà e Giustiziaal “processo breve”
5) C’è il rischio concreto che si trasformi in un’amnistiaLa norma sulla prescrizione breve bloccata da Fini, potrebbe essere ripresentata sotto forma di emendamento al processo breve, come è accaduto altre volte, ed essere approvata dalla maggioranza. Taglierebbe di un quarto la prescrizione rispetto ai tempi attuali con la conseguente cancellazione di moltissimi processi, perché la “prescrizione breve” porterebbe alla decadenza del reato (quindi coprirebbe il Cavaliere anche su eventuali inchieste future).
I cinque NO di Libertà e Giustiziaal “processo breve”