Presentazione standard di PowerPoint · MEDICINA DI LABORATORIO La conoscenza, la consapevolezza e...
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Rischio clinico
nella fase
preanalitica
1^ Edizione Teramo 22 maggio 2019
2^ Edizione Giulianova 27 maggio 2019
TLSB Dott.ssa Ciammaichella
Stefania
Laboratorio Analisi del P.O. di
Sant’Omero
CHE COS’È IL
RISCHIO CLINICO?
Il RISCHIO CLINICO rappresenta la probabilità per un
paziente di rimanere vittima di un
EVENTO AVVERSO
ossia che subisca un qualsiasi danno o disagio
imputabile anche se in modo involontario alle cure
mediche prestate per il periodo della degenza, che causa:
un prolungamento del periodo di degenza,
o un peggioramento delle condizioni di salute,
o la morte.
Evento (Incident): accadimento che ha dato o aveva la potenzialità di
dare origine ad un danno non intenzionale e/o non necessario nei
riguardi di un paziente
Evento avverso (Adverse event): evento inatteso correlato al
processo assistenziale e che comporta un danno al paziente, non
intenzionale e indesiderabile. Gli eventi avversi possono essere
prevenibili o non prevenibili. Un evento avverso attribuibile ad errore è
“un evento avverso prevenibile”
Evento evitato (Near-miss): Ogni accadimento che avrebbe potuto,
ma non ha, per fortuna o per abilità di gestione, originato un evento.
Il modello cosiddetto "svizzero" di Reason:
gli errori attivi e latenti
Alla ricerca degli
errori …
Gli ERRORI ATTIVI corrispondono ad
errori individuali, legati alle persone quindi
direttamente connessi con l’attività che si
sta svolgendo nel Servizio o nel Reparto
con effetti immediati e di più facile
riscontro.
La maggior parte degli incidenti in organizzazioni
complesse è generato dall’interazione fra le
diverse componenti del sistema: tecnologica,
umana ed organizzativa. James Reason
evidenzia le insufficienze latenti presenti nei
processi sanitari. Quando si modificano più fattori
che normalmente agiscono come barriere
protettive ed i buchi si possono allineare si avrà il
concatenarsi di condizioni che portano al
verificarsi dell’Evento Avverso.
Gli ERRORI LATENTI sono il prodotto di
attività diverse e sono legati ad
organizzazioni (Reparto, Servizio) anche
distanti tra loro. Il percorso clinico
diagnostico e terapeutico del paziente, può
nascondere numerose occasioni di errori.
Questi errori, silenti, indicati da Reason
come “patogeni” possono superare tutte le
azioni di contenimento predisposte dalle
varie organizzazioni e causare l’evento
avverso.
Il Modello di Reason: la «strada» verso l’evento
• Decisioni del
management
• Processi
organizzative
Il modello rappresenta il fatto che la dinamica che porta ad un «evento»
inteso come accadimento che aveva o ha avuto la potenzialità di creare un
danno al paziente, è correlato al contesto
organizzativo/tecnico/comportamentale nel quale operiamo con tre
elementi che concorrono all’evento: errori latenti, condizioni di lavoro,
errori attivi e le barriere/difese che possono influire sull’evento.
• Condizioni di
lavoro
• Supervisione
• Comunicazione
• Apparecchiature
• Conoscenze e
abilità
• Omissioni
• Distrazioni
errori
• Errori cognitivi
• Violazioni
!!!
BARRIERE - DIFESE
BARRIERE - DIFESE
CHE COS’È LA GESTIONE
DEL RISCHIO CLINICO?
È un PROCESSO sistematico di identificazione, valutazione,
trattamento di rischi attuali e potenziali presenti nella struttura
sanitaria.
Capire come e perché si arriva all’evento
Mettere in atto tutti gli interventi correttivi possibili
Scopo: evitare il verificarsi del danno o quantomeno di ridurlo per
aumentare la sicurezza dei pazienti, migliorare gli outcome e
ridurre i costi.
La gestione del Rischio Clinico nelle strutture sanitarie è
FONDAMENTALE per l’analisi e la prevenzione degli eventi
avversi che possono verificarsi, e determina:
ricadute positive sull’organizzazione dei processi di cura e
flusso dei pazienti all’interno dei percorsi terapeutici e
assistenziali
un coinvolgimento ed una condivisione di tutti gli operatori
coinvolti nei processi a Rischio
La Cultura della Sicurezza è soprattutto:
”l'imparare dagli errori”,
favorire lo sviluppo e l’applicazione di procedure aziendali
basate sulle Buone Pratiche, sul RM e sulla Medicina basata
sull’evidenza (EVB) per garantire un sistema sanitario più
sicuro, efficiente ed economicamente sostenibile
La ASL di Teramo ha adottato una procedura aziendale secondo
linee guida Regionali e Nazionali per la Gestione degli eventi
indesiderati (PA 02)
CLINICAL GOVERNANCE E
GESTIONE DEL RISCHIO
La GESTIONE DEL RISCHIO è quindi una tecnologia
appartenente alla famiglia degli strumenti, metodi e tecniche per
progettare, organizzare, valutare e migliorare la Qualità del
Sistema Sanitario (azioni di Clinical Governance)
Nel sistema di Clinical Governance non interessa indagare sulle
responsabilità del singolo operatore, ma è più utile studiare
l’errore, per capire attraverso quali falle organizzative è potuto
passare e permettere una gestione e prevenzione attiva dell’errore
stesso
Coinvolgimento del personale sanitario attraverso una
educazione continua alla rilevazione degli eventi avversi
RISCHIO CLINICO
Il processo di gestione del rischio clinico si compone di:
Identificazione dei rischi
Valutazione dei rischi
Trattamento dei rischi
Mo
nito
raggio
IMPORTANTE: è ERRORE sia un danno fisico al paziente sia un
disservizio organizzativo che sfocia spesso in danno economico e
di immagine per la struttura sanitaria.
Sensibilizzare il personale
sanitario alla gestione del
rischio associato ad errori
nel processo della Medicina
di Laboratorio
SCOPO DEL CORSO
IL LABORATORIO ANALISI
La Medicina di Laboratorio è una componente
fondamentale dei processi assistenziali e svolge
un ruolo di assoluta rilevanza nella prevenzione,
nella diagnosi, nel trattamento e nel follow-up di
tutte le patologie (basti considerare, in merito, che il
60-70% delle decisioni cliniche es. ricoveri,
dimissioni e terapie si basano su risultati di esami di
laboratorio).
Un esame di laboratorio…è utile solo in quanto
permette di attuare un’azione sul paziente.
IL LABORATORIO DEVE FORNIRE:
Informazioni clinicamente utili per la diagnosi, la terapia, il
monitoraggio e la promozione della salute
Risultati corretti, esenti da qualsiasi tipo di errore
Referti tempestivi, in tempi utili alla gestione appropriata
del paziente
Risultati con modalità che favoriscano la loro corretta
interpretazione ed il loro corretto utilizzo nel processo
diagnostico-terapeutico
Un servizio efficiente oltre che efficace economicamente
sostenibile
VALIDAZIONE DEL REFERTO
Il referto «valido»:
1. evita gli errori (diagnostici, terapia ecc.)
2. descrive correttamente le proprietà
misurate e con appropriatezza le assegna
a livello biologico ed alla malattia,
3. risponde compiutamente alla richiesta del
clinico ed alle attese del paziente.
IL PROCESSO DELLA
MEDICINA DI LABORATORIO
La conoscenza, la consapevolezza e lo studio della tematica del rischio nell’ambito della diagnostica di
laboratorio deve essere fondamentale
Il processo della medicina di laboratorio
rappresenta un momento di fondamentale
importanza nell’iter diagnostico di un paziente in
quanto spesso costituisce uno dei primi punti di
incontro con il sistema sanitario, è la prima fase del
processo di cura del paziente.
IL PROCESSO DELLA
MEDICINA DI LABORATORIO
1) Fase
Pre Analitica
2) Fase
Analitica
3) Fase
Post Analitica
è costituito da tre fasi:
1) FASE PREANALITICA
Comprende tutte quelle fasi del processo che avvengono
sia al di fuori del laboratorio (pre pre analitica):
Richiesta dell’esame (accettazione)
Preparazione del paziente
Prelievo dei campioni
Conservazione/trasporto e consegna del campione
…e sia all’interno del laboratorio:
Verifica dell’appropriatezza del campione (CNI, COA, CEM)
Check in (CNP)
Centrifugazione
Smistamento ai vari settori di competenza
2) FASE ANALITICA
Comprende tutte quelle fasi in cui il
campione viene processato producendo
un dato analitico:
- Manutenzione preventiva periodica
- Manutenzione giornaliera
- Formazione del personale
- Calibrazione degli strumenti
- Controllo di qualità interno ed esterno
3) FASE POST ANALITICA
Comprende tutte quelle fasi che sono:
Validazione del referto
Interpretazione e valutazione
Trasmissione del referto al reparto
richiedente o al paziente esterno, che
diventa così parte integrante della
documentazione clinica del paziente
In quale FASE del processo
del Laboratorio si possono
verificare gli errori ?
ATTENZIONE !!!!
Tutte le fasi descritte del processo
della medicina di laboratorio sono
soggette a potenziali cause di
errore che possono influire in
maniera negativa sia sul dato che
sulla salute del paziente
2) Errori esclusivamente all’interno del Laboratorio
3) Errori all’interfaccia Laboratorio/Clinico
1) Errori di Laboratori causati da problemi
organizzativi al di fuori del Laboratorio
3 TIPOLOGIA DI ERRORI
1) Errori di laboratorio causati
da problemi organizzativi al di
fuori del laboratorio
2) Errori esclusivamente
all’interno del laboratorio
3) Errori all’interfaccia
laboratorio - clinico
Errore Fase Pre-Analitica • Nome paziente sbagliato
• Errata specificazione U.O.
• Persa richiesta del medico
• Contenitore inappropriato
• Raccolta campione non corretta
• Campione raccolto da infusione
• Trasporto inadeguato
Errore Fase Post-Analitica • Trascurata correzione di errori
trovati
• Errore di digitalizzazione tastiera
• TAT eccessivo
• Medico non notifica il sospetto
diagnostico
Errore Fase Analitica • Isolato mal funzionamento dello
strumento
• Mancanza di specificità del metodo
• Prestazione inaccettabile
…nelle 3 FASI
Vari studi hanno osservato che la fase preanalitica, in cui
è maggiormente presente una componente umana,
nonché quella che si svolge in maggior misura al di fuori
del controllo del personale del laboratorio, risulta essere
quella che registra il più alto tasso di errore.
Si concentrano circa il 70% degli errori diagnostici
È un momento fondamentale nel rapporto tra il
laboratorio e il Clinico/paziente
Condiziona le fasi successive della processazione
del campione fino al referto finale.
FASE PREANALITICA
Gli errori nella FASE PREANALITICA:
conducono ad una concatenazione di errori
con risvolti negativi per il paziente,
possono determinare rischi di gravi
ripercussioni sulla vita del paziente, come
disagi o disabilità che influiscono sulla qualità
di vita effettiva e di quella percepita e/o talvolta
anche la morte,
comportano inevitabilmente un allungamento
dei tempi di degenza e un evidente spreco di
risorse umane.
Ricadute dell’errore nella
gestione del paziente
In circa il 30% dei casi, l’errore di laboratorio
determina comunque effetti indesiderati
negativi per l’outcome in quanto determina il ricorso
ad ulteriori esami, non solo di laboratorio, ma anche
esami più costosi e invasivi con conseguenti effetti
negativi dal punto di vista psicologico per il paziente
e aumento ingiustificato dei costi per il sistema
• Errata accettazione • Errata
preparazione del paziente
• Errato prelievo dei campioni
• Errata conservazione/trasporto del campione
• Omessa igiene mani
• Ecc. ecc.
• Procedure • Protocolli • Formazione • Linee guida
HARD • DPI • Ambienti
Esempio di applicazione nel
laboratorio analisi
Errori latenti Barriere
Errore diagnostico
Errori attivi
• Gestione personale • Carichi di lavoro • Competenze • Leadership • Organizzazione • Struttura • Comunicazione • Logistica • Clima organizzativo
PREANALITICA
IL LABORATORIO ANALISI NELLA
GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO HA
ADOTTATO UN MODELLO DI APPROCCIO
DI «PENSIERO BASATO SUL RISCHIO»
Risk based Thinking per assicurare
l’identificazione e il controllo del rischio nei
sistemi e nei processi
Il Dipartimento dei Servizi è certificato ISO 9001:2015
che prevede un nuovo modello di approccio sistemico al
rischio nella progettazione e applicazione del SGQ nelle
organizzazioni sanitarie.
COSA ABBIAMO FATTO?
Prima d’iniziare la progettazione e l’attuazione della
struttura di riferimento per gestire il rischio è stato
necessario valutare e comprendere il contesto
dell’organizzazione
1° STEP: ANALISI DEL CONTESTO
cioè abbiamo valutato il contesto interno ed esterno
(ambiente sociale, naturale, tecnologico ecc.) della
nostra organizzazione tenendo conto delle aspettative
degli utenti. Sono stati definiti tutti gli elementi che
intervengono nel nostro processo di Laboratorio e che
in qualche modo possono influenzare significativamente
il nostro Sistema di Gestione della Qualità.
COSA ABBIAMO FATTO?
2° STEP: VALUTAZIONE DEL RISCHIO
E’ il processo complessivo di: identificazione,
analisi, ponderazione del rischio (cioè decidere
quali rischi necessitano un trattamento e le
relative priorità di attuazione) e trattamento.
Quindi abbiamo identificato le fonti di rischio, le
aree di impatto, gli eventi, le cause e le loro
potenziali conseguenze.
Il risultato di quest’analisi ha portato ad individuare i
processi con più criticità.
Nell’ambito dei Laboratori di Patologia Clinica, tenendo
conto dell’aspettativa/esigenza dell’utenza si è valutato
come la fase preanalitica presenta le maggiori criticità.
Nella tabella seguente si è analizzato infatti
dettagliatamente tutta la fase della preanalitica tenendo
conto degli eventi associati e delle cause scatenanti il
rischio di avere: i reclami, le contestazioni ed eventuali
risarcimenti
IDENTIFICAZIONE DEL PROCESSO CRITICO
STUDIO DEL PROCESSO ANALISI DEI RISCHI
FASE PREANALITICA
COMFORT PAZIENTE
TEMPO DI ATTESA ACCETTAZIONE/PRELIEVO
ACCETTAZIONE S.I. PAZIENTI ESTERNI
ACCETTAZIONE S.I. PAZIENTI INTERNI
PRELIEVO
CHECK IN
ERRATA IDENTIFICAZIONE PAZIENTE
ERRATO INSERIMENTO DEGLI ESAMI
CAMPIONI NON CONFORMI
CAMPIONI NON IDONEI
CAMPIONI NON PERVENUTI
RECLAMI
CONTESTAZIONI
Potenziali
Criticità
Potenziali
Effetti
Potenziali
Cause
Controlli in
atto
Azioni di
miglioramento
intraprese
Tempo di Accettazione
paziente
Errata accettazione
degli esami
Tempo di attesa al
prelievo
Reclami
Contestazioni
Mobilità passiva
Ritardo di risposta
Formazione del
personale amm.vo
non adeguata
Problemi sul
sistema
informatico
Reclami
Questionari
Corso preanalitica
Errata identificazione
del campione e
scambio di paziente
Errata
diagnosi/terapia
Scarsa
conoscenza della
procedura
"Prelievo"
/Accettazione
Risultati non
conformi ai
precedenti/segnala
zione rischio
clinico
Corso preanalitica
Corso aziendale
Rischio Clinico
Campioni
biologici/provette non
conformi agli standard
predefiniti :
insufficiente
quantità non esatta
contaminazione in fase di prelievo,
ripetere
campione non idoneo
campione sporco di materiale organico
ripetere prelievo
campione coagulato
Impossibilità di
effettuare il test
Reclami/
Contestazioni
Calo numero di
prestazioni
.
Prelievo del
campione
biologico non
effettuato secondo
gli standard
definiti.
Formazione del
personale
infermieristico non
adeguato
Organizzazione
del lavoro
Controllo visivo,
conformità
campioni biologici
a standard definiti
(Numero di
campioni non
conformi)
Corso preanalitica
Corso di
formazione
Potenziali
Criticità
Potenziali
Effetti
Potenziali
Cause
Controlli in
atto
Azioni di
miglioramento
intraprese
Campione biologico
non idoneo per
mancata
refrigerazione durante
trasporto/conservazio
ne e prelievo
Non idoneità del
campione alla
specifica tipologia
di esame
Reclami/
contestazioni
Temperatura di
conservazione
campione (prima
della analisi) non
conforme a standard
definiti.
Formazione del
personale non
adeguato
Piani di
controllo dei
sistemi di
refrigerazione
Numero di
campioni non
conformi.
Corso preanalitica
Installazione
Labguard
Campione non
consegnato/non
pervenuto
Impossibilità di
eseguire il test
Reclami/
contestazioni
Errata accettazione
Formazione del
personale non
adeguato
Lista di
lavoro/check in
Corso preanalitica
Consegna
opuscolo
RIEPILOGO 2018 Mod. PC IO A02 01 01 01 Revis ione: 2
CAUSALE 2 LA 1 ̂trimes. 2 ̂trimes. 3 ̂trimes. 4^trimes. TOTALE
2 LA 1 PROVETTA CONTENITORE VUOTO 12 4 7 5 28
2 LA 2 PROVETTA CONTENITORE NON IDONEO 91 87 107 49 334
2 LA 3 PROVETTA CONTENITORE NON ETICHETTATO 0 0 0 0 0
2 LA 4 CAMPIONE COAGULATO 112 103 147 152 514
2 LA 5 CAMPIONE EMOLIZZATO 97 44 36 73 250
2 LA 6 CAMPIONE INSUFFICIENTE 63 80 58 57 258
2 LA 7 CAMPIONE NON PERVENUTO 1553 1544 1270 1433 5800
2 LA 8 TRASPORTO/PRELIEVO/CONSERVAZ.NON IDON. 2 3 0 2 7
2LA9 QUANTITA' NON ESATTA 203 238 182 223 846
2LA10 CONTAMINAZIONE IN FASE DI PRELIEVO, RIPETERE 152 207 232 241 832
2LA11 CAMPIONE NON IDONEO 65 0 0 72 137
2LA12 NON CONFORMITA' NON CODIFICATA 4 7 0 0 11
2LA13 CAMPIONE NON CONSEGNATO 0 0 0 0 0
2LA14 CAMPIONE SPORCO DI MATERIALE ORGANICO 0 0 0 0 0
2LA15 RIPETERE ESAME 144 69 103 81 397
SUB TOTALE 2 LA 1742 1560 2142 2388 7832
TABELLA DIPARTIMENTALE NON CONFORMITA' CODIFICATE / NON CODIFICATE
DIPARTIMENTO DEI SERVIZI ASL 104 TERAMO
MACROAREA LABORATORIO ANALISI/PRESIDIO DI TERAMO
TERAMO
RECLAMI • Lungo tempo di refertazione tampone faringeo
• Infortunio paziente TAO (risarcimento danni)
• Locale non idoneo perché presente odore di fumo per
l’esame diagnostico Breath test per Helicobacter Pilory
• Mancato dosaggio ETOSUCCIMIDE
• Condotta scortese di un infermiere sala prelievi
• Lungo tempo di attesa per accettazione e prelievo
• Aghi monouso glucoject per insulina problemi di
formazione bolle d’aria
RECLAMO: 6 OTTOBRE 2018
(….)Durante l’esecuzione dei prelievi abbiamo
assistito ad una serie di accadimenti degni di una
«galleria degli orrori», in barba a quanto riportato
da documenti di indirizzo, linee guida e
procedure:
- Tappetino di prelievo con presenza visibile di peli
- Operatrice con capelli lunghi e non raccolti
- Mancato utilizzo dei guanti
- Palpazione ripetuta del sito di prelievo a seguito
di disinfezione
- Riutilizzo della stessa «butterfly» a seguito di
uscita dalla vena
Azioni di miglioramento intraprese Per ridurre i rischi individuati si è deciso di
applicare le seguenti azioni di miglioramento:
- Formazione continua del personale
amministrativo/infermieristico nella fase di
accettazione e/o prelievo;
- Diffusione del documento: “Preparazione
paziente” e «Elenco prestazioni» sul sito
Aziendale;
- Audit in funzione dei reclami pervenuti con il
personale del Reparto coinvolto;
- Materiale del corso (slide, relazioni)
consultabile, da tutti gli operatori, sul sito
aziendale nella sezione Formazione e Qualità
CONCLUSIONE
L’educazione, formazione e
responsabilizzazione di tutte le figure
professionali coinvolte nel processo della
Medicina di Laboratorio è essenziale, giacché
solo la consapevolezza che lo svolgimento di
procedure non idonee può generare gravi
conseguenze cliniche, organizzative ed
economiche rende meno vulnerabile il
processo.
«Raccomandazioni per la rilevazione e la gestione dei campioni non idonei nei laboratori clinici»
Documenti Sibioc
Grazie per
la vostra
attenzione!