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CANTORI POPOLARI Vincenzo Boccardi Storia evolutiva della canzone napoletana

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CANTORI POPOLARI

Vincenzo Boccardi

Storia evolutiva della canzone napoletana

CANTORI POPOLARIRino Di Bonito, Umberto Gison, Vincenzo Boccardi

con la partecipazione straordinaria di Silvana Palumbo

Storia evolutiva della canzone napoletana

La canzone napoletana nasce nell’Ottocento come punto di arrivo di un lungo processo

storico

Le origini …

• Le origini della canzone napoletana sono da ricercarein un periodo molto lontano nel tempo, che va dalDuecento al Quattrocento,

• Il contesto in cui nasce è quello delle campagne, dellevalli, delle montagne e delle regioni costiere dellaCampania a delle regioni vicine. E’ qui infatti che sidiffonde un tipo di componimento musicale che vedenel popolo l’autore anonimo.

Le testimonianze più antiche

• Jesce sole

• Canto delle lavandaie del vomero

1. Canto delle lavandaie del vomeroAnonimo -1200 ?

Tu m’hai promesse quatte muccadora,je muccadoraie so benuta ie so benuta se me li vu dare.

E sinnò quatte ‘mbè dammene dujaQuille ch’è ‘n cuolle a te, quille ch’è ‘n cuolle a te n’è roba tuja.

• Il canto racconta di una promessad’amore …

• E’ uno dei primi documenti dellalingua napoletana e le sue originisi perdono nella Napoli medievalee sveva.

• Veniva intonato dalle lavandaieper darsi il ritmo nel duro lavoroquotidiano.

• Nel secolo XV al tempo delladominazione aragonese il cantoassume una valenza di protestacontro la dominazione straniera;in particolare, i “muccadora”stanno per la “terra usurpata”.

Le villanelle: un genere musicale destinato a un grande successo• Un posto centrale nell’ambito della tradizione popolare napoletana è

occupato dalle “villanelle”, un tipo di componimento musicale che nel1500 si diffonderà in tutta Italia e in alcune parte d’Europa.

• I primi esempi di questo genere sono componimenti a una sola voce econ accompagnamento strumentale, spesso a carattere scherzoso oparodico, eseguiti da musicisti girovaghi nelle campagne, per le strade enei ritrovi.

2. Villanella che all’acqua vai

Villanella che

all’acqua vai

moro ppe’ te

e tu non lo sai

Ahime! Ahime!

Moro mirando te.

Il movimento ascendente

• Successivamente le villanellesusciteranno l’attenzione delleclassi sociali più elevate,trasformandosi nel Cinquecentoin componimenti polifonici contesto in dialetto, ispirati allatradizione rustica ma elaboratida musicisti professionisti.

3. Stu core mio

Orlando di Lasso (1532 – 1594), uno dei massimi

compositori di musica polifonica del Rinascimento

Sto core mio,

Sto core mio,

si fosse de diamante.

Sarrja spezzato

a tanto dolore

quanto...

quanto ne provo...

quanto ne provo e sempe a...

tutt’l’ore.

Il declino• Alla fine del Cinquecento le villanelle si

trasformeranno in puri esercizi di scritturadella classe colta, sradicandosidefinitivamente dal terreno popolare dalquale avevano avuto origine e perdendoogni bellezza e candore.

• Ciò determinerà la loro “estinzione”.

Ho inteso dir da molti che lo sannoCh’il cigno morcantando.O fortunato uccel, hor poi ben direche vita t’è il morire.Villanella di ispirazione letteraria emadrigalesca

IL PRIMO STADIO EVOLUTIVOCANZONE POPOLARE O CANTO POPOLARE

•E’ una composizione del popolo nella quale essoesprime il suo sentimento.

•E’ anonima.

• In essa canto e musica sono inscindibili.

4. Michelemmà(Anonimo 1600) - pubblicata nel 1700 in una

raccolta di Salvator Rosa)

E’ nata ‘mmiez’ô mare, Michelemmá, Michelemmá… / oje na scarolaLi turche se nce vanno, Michelemmá, Michelemmá… / a reposareChi pe’ la cimma e chi, Michelemmá, Michelemmá… / pe’ lo strepponeBiato a chi la vence, Michelemmá, Michelemmá… / a ‘sta figliola‘Sta figliola ch’è figlia, Michelemmá, Michelemmá… / oje de notaroE ‘mpietto porta na, Michelemmá, Michelemmá… / stella dianaPe’ fá morí ll’amante, Michelemmá, Michelemmá… / a duje a duje

Verso il canto popolaresco

La storia della canzone napoletana si intreccia con quella della città di Napoli

Dominazione Periodo

Dominazione normanna 1100 - Erigono Castel dell’Ovo

Dominazione sveva 1197: Federico II di Svevia

Dominazione angioina 1266: Carlo d’Angiò

Dominazione aragonese 1442: Alfonso d’Aragona

Dominazione spagnola Dal 1503 al 1707: vicereame spagnoloDue secoli di colonialismo(1647/48 – Repubblica napoletana: Masaniello)

Vicereame austriaco Breve

Dominazione borbonica 1734: Carlo di Borbone1759: Ferdinando di Borbone

1799 Repubblica Partenopea

Decennio francese 1805: Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone

Secondo periodo borbonico 1815: torna Ferdinando di Borbone

1860 Unità d’Italia

Da canto popolare a canto popolaresco

• Tra la fine del Settecento e l’iniziodell’Ottocento, con l’interesse deimusicisti colti per il bagaglio ditradizioni popolari, la canzonepopolare passa allo stadiosuccessivo di “canzonepopolaresca”, nella qualel’ispirazione è legata allo spirito e alsentimento del popolo, ma il testo ela musica nascono da musicistiprecisi.

5. Tarantella del ‘600• Ma da dove viene la parola tarantella?

• Secondo alcuni studiosi il nome"tarantella" deriva da "taranta", termineper designare la tarantola (Lycosatarentula), un ragno velenoso diffusonell'Europa meridionale. Il morso dellatarantola, a seconda delle credenzelocali, poteva dare effetti comemalinconia, convulsioni, disagio psichico,agitazione, dolore fisico e sofferenzamorale.

• Per poter guarire si usava la terapiacoreo-musicale che, mediante la danza,provocava l'espulsione del velenoattraverso sudori ed umori.

6. Cicerenella1700 - autori ignoti

• La canzone ha per protagonistauna piccola fanciulla chiamataCicerenella che vuoldire “piccolo cece”.

• Può essere considerata unavera e propria tarantella diffusanel corso dell’Ottocento coltitolo specifico di Tarantella diPosillipo.

7. Lo Guarracino

• Allo stesso modo con cui i fossili “fotografano” alcuni precisi istantidella storia evolutiva degli esseri viventi, su una scala temporaleovviamente molto più breve, la trascrizione di un canto popolare puòfornirci indicazioni relative al periodo in cui fu trascritto.

• E’ questo il caso del canto popolare napoletano “Lo Guarracino”, uncanto che può essere considerato come un originale inventario dellafauna marina del Golfo di Napoli poiché elenca quasi 100 diversiorganismi che popolavano le acque del Golfo nel periodo in cui è statoscritto.

Lo guarracino

La sardella

La bavosa

La patella

L’alletterato

Mosaico con pesci da Pompei, I° sec. d.C.

IL SECONDO STADIO EVOLUTIVOCANZONE POPOLARESCA

•E’ un canto d’autore ispirato dal sentimento delpopolo.

•Ha un autore preciso e non può subire variazioni.

• In essa poesia e musica nascono da momentidiversi.

8. (Io) te voglio bene assajeun fenomeno virale• Te voglio bene assaje è stata presentata il

7 settembre del 1839 alla festa diPiedigrotta.

• Gli autori sono incerti: moltoprobabilmente il testo è di Raffaele Sacco,un raffinato poeta che di professionefaceva il fabbricante di occhiali. La musicasi dice che potrebbe essere addiritturadi Gaetano Donizetti, ma è oggi accertatoche l'autore è invece un musicista amico diRaffaele Sacco, Francesco Campanella.

• Il successo è travolgente: almeno 180.000copielle vendute (cioè i fogli col testo e lamusica di questa canzone).

• Un anello di congiunzione.

Un vero tormentone

• In una sua poesia del 1840, il barone Zezza scrisse:

...Da cinche mise, cànchero,matina, juorno e ssera,

fanno sta tiritera...tutte li maramè

Che siente addò te vuote?Che siente addò tu vaje?

"Te voglio bene assajee tu nun pienze a mme!"...

9. Dduje Paravise(testo Ciro Parente - musica E.A Mario, l’autore de

La leggenda del Piave - 1928)

• La canzone che ha come protagonisti due “professori di concertino”, cioè dueposteggiatori, due suonatori ambulanti.

• I musicisti ambulanti, i cosiddetti “posteggiatori”, hanno avuto un ruoloimportante e poco conosciuto nella storia della canzone napoletana. Scrive ariguardo Mimmo Liguoro:

“I posteggiatori sono figure inscindibili della storia e della cultura di Napoli: per settesecoli menestrelli, musici e cantori hanno vissuto tra il Vesuvio e il mare… Le origini elo sviluppo della canzone napoletana sono legati a filo doppio con l’arte “di strada”dei posteggiatori, umili e sconosciuti propagatori di poesie e melodie non di radodestinate all’immortalità”

10. O marinarielloG. Ottaiano – S. Gambardella, 1893

• La canzone napoletana, anche se scritta e musicata damusicisti colti, presenta un legame inscindibile con lacultura popolare da cui trae origine.

• Ecco perché possono esistere splendide canzoni, comela barcarola “O Marenariello”, del 1893, scritte damusicisti non professionisti: i versi sono di GennaroOttaiano, un garzone di vinaio; la musica di unmusicista semianalfabeta, Salvatore Gambardella,fattorino di un negozio di ferramenta.

• Eppure Mascagni considerò la struttura musicale della sua introduzione “degna di Beethoven” e Puccini volle donare un pianoforte all’autore...

11. NINI' TIRABUSCIO'(Califano, Gambardella – 1911)

• Il termine "sciantosa" nasce tra la fine del 1800e l'inizio del 1900, come italianizzazione dellaparola francese "chanteuse" (cantante).Inizialmente, infatti, le sciantose eseguivanonei locali brani tratti da opere liriche ooperette.

• Ogni cantante si creava una propria storia e unproprio personaggio, inventando aneddotisulla propria carriera di diva del teatro eparlando con accento francese pur nonessendolo, in modo da dare al pubblicol'impressione di avere davanti una vera divastraniera.

12. Lilì KangìGiovanni Capurro – Salvatore Gambardella, 1905

• Napoli vive la sua Belle Époque

• Le macchiette erano delle brevi, ironiche esibizioni realizzate spesso nei Cafè-chantant.

• In particolare Lilì Kangy fu lacanzone preferita della "sciantosa"più famosa dell'epoca: LinaCavalieri.

13. I te vurria vasà(V. Russo - E. Di Capua , 1900)

• E’ una delle liriche più delicatedella canzone napoletana, scrittanel 1900 da Vincenzo Russo, unoperaio figlio di un ciabattino.

• L’autore, cagionevole di salute, ladedicò a “Rosa Mia” per la qualenutriva un amore ardente. Mal’amata andò sposa ad un altropretendente e il Russo si lasciòmorire a soli 28 anni!

14. Era de maggio(S. Di Giacomo - M. P. Costa, 1885)

Insieme ad ErnestoMurolo, Libero Bovio e E. A.Mario, Salvatore DiGiacomo è stato un arteficedella cosiddetta epocad'oro della canzonenapoletana.

IL TERZO STADIO EVOLUTIVOCANZONE NAPOLETANA

•E’ una poesia che nasce per esprimere lo stato

d’animo del poeta.

•Ha autori precisi.

•La poesia predomina sulla musica.

Le tendenze evolutive

campagna

città

CENTRIPETA

MONDO CONTADINO :MUSICISTI AMBULANTI

BORGHESIA :MUSICISTI E

AUTORI COLTI

ASCENDENTE

Albero evolutivo dei vertebrati

Albero evolutivo canzone napoletana 1

Albero evolutivo canzone napoletana 2

Albero evolutivo canzone napoletana 3

15. Simme ‘e Napule, paisà(P. Fiorelli, N. Valente, 1944)

• 1944, la guerra si è appenaallontana da Napoli che si ritrovasommersa dalle macerie eoccupata da inglesi e americani.

• La canzone è un dolente edoloroso inviti a riscoprire la vita,restituendo un senso individualealla tragedia collettiva.

Dopo la Seconda Guerra mondiale la canzone napoletana si avvia a un rapido declino, ma è ancora ingrado di offrire, specialmente nel primo dopoguerra, momenti di elevato valore artistico.

Signurí', - nce dice a nuje -ccá nce steva 'a casa mia,só' rimasto surtant'i'..."

16. Tammurriata NeraTesto di Edoardo Nicolardi - Musica di E.A. Mario -1945

17. Napule è

• Napule è mille culure, Napule è mille paure

Napule è a voce de' creature che saglie chianu chianu

E tu sai ca nun si sule

• Napule è nu sole amaro, Napule è addore e mare

Napule è na carta sporca e nisciuno se ne importa

E ognuno aspetta a 'ciorta

• Napule è na' camminata, inte e viche miezo all' ato

Napule è tutto nu' suonno e a sape tutto 'o munno

Ma nun sann' a veritàQuadri di Fabrizio Scala

Napoli insegnata in Provenza (Massimiliano Verde, Ricercatore, Storico e Promotore di progetti socio-culturali internazionali)

I ragazzi delle scuole provenzali studiano e cantano Napule è

Bibliografia

• 1. Scialò, P., “La canzone napoletana dalle origini ai giorni nostri”,Tascabili Economici Newton, n. 6, Napoli, 1995.

• 2. Di Massa, S., “Storia della canzone napoletana”, Fiorentino,Napoli, 1961.

• 3. Fierro, A., “Storia della canzone napoletana”, Luca Torre Ed.,Napoli, 1994.

• 4. Boccardi, V., “Una finestra sulla biodiversità di un ecosistemamarino”, Didattica Delle Scienze, 224, 5-12, La Scuola, febbraio 2003.