Presentazione standard di PowerPoint - csvvenezia.it · decreti ed attuazioni in corso), ... e...

SPORTELLI TERRITORIALICavallino Treporti (lunedì dalle 8.30 alle 12.30)Chioggia (martedì dalle 8.30 alle 12.30)Portogruaro (mercoledì dalle 8.30 alle 12.30)Spinea (giovedì dalle 8.30 alle 12.30)San Donà di Piave (giovedì dalle 14.00 alle 18.00)Camponogara (venerdì dalle 8.30 alle 12.30)

telefono 327 5842478mail: [email protected]

Il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato della Città Metropolitana di Venezia – CSV di Venezia

Via A.L. Muratori, 3 30173 Mestre (VE)

Tel: 041 5040103 Fax : 041 5341822

Mail : [email protected] PEC: [email protected]

dott.ssa Elena D'Argenio

https://twitter.com/CSV_Venezia

https://www.facebook.com/csvvenezia/

http://www.csvvenezia.it/

RIFORMA DEL TERZO SETTORE. COSA SIGNIFICA?

• Il D.LGS. N. 117/2017, in vigore dal 03 Agosto 2017,chiamato «Codice del Terzo Settore» o «CTS» (la cuiefficacia per la maggior parte degli aspetti è posticipata adecreti ed attuazioni in corso), ha provveduto ad un riordinoe ad una revisione organica alla disciplina in materia di Entidel Terzo Settore o ETS.

• Esiste finalmente una normativa dettagliata e ordinata chedisciplina il Terzo settore, da un punto di vista giuridico efiscale, superando così la legislazione precedente, definitalacunosa e frammentata.


QUALI LEGGI SONO STATE ABROGATE?

- Legge quadro sul volontariato (L. 266/91);

- Legge APS (L. 383/2000);

- D.lgs. Istitutivo delle Onlus (D.lgs. 460/97);

- D.lgs. istitutivo Impresa Sociale (D.lgs. 155/06)


QUALI SONO LE LEGGI A CUI FARE RIFERIMENTO?

• LEGGE 06 GIUGNO 2016 N.106: delega al Governo per la riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale”.

• Decreti attuativi emanati:

D.lgs. n. 117 del 03.07.2017 Codice del Terzo Settore «CTS»

D.lgs. n. 112 del 03.07.2017 Impresa Sociale;

D.lgs. n. 111 del 03.07.2017 Disciplina del 5 per mille;

D.lgs. n. 40 del 06.03.2017 Servizio civile Universale


QUALI SONO GLI ENTI DEL TERZO SETTORE (ETS)?Il Codice del Terzo Settore (CTS) istituisce la categoria generale degli Enti del Terzo Settore (ETS) elencando le specifiche tipologie (art. 4) :

Le reti associative;

Le società di mutuo soccorso;

Le associazioni (riconosciute o non riconosciute) e le fondazioni;

Gli altri enti di carattere privato diversi dalle società

Le organizzazioni di volontariato (ODV);

Le associazioni di promozione sociale (APS);

Gli enti filantropici;

Le imprese sociali, incluse le cooperative sociali;


CHI PUO’ ESSERE UN ETS?

• Gli enti che esercitano la loro attività con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale;

• Gli enti senza scopo di lucro;

• Gli enti che svolgono in via esclusiva o comunque principale, le attività di interesse generale previste dall’art. 5 del CTS;

• Gli enti iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore


COS’E’ IL REGISTRO UNICO DEL TERZO SETTORE? (RUNTS)?

• E’ un registro nazionale ideato per semplificare e riordinare la situazione attuale.

• Ad oggi esistono albi e registri regionali e nazionali per ODV,APS e ONLUS .

• Quando il RUNTS entrerà in vigore ci sarà un UNICO REGISTRO per gli ETS con procedure e regole uguali per tutti econsultabile in via telematica.

• PRINCIPIO DI TRASPARENZA -> nel RUNTS saranno elencati tutti gli ETS che operano a livello nazionale, con informazioni generiche e specifiche (attività svolta, generalità legale rappresentante e cariche sociali, rendiconti economici…) che verranno aggiornate annualmente tramite le comunicazioni degli ETS stessi.


CHE STRUTTURA AVRA’ IL RUNTS?

Sarà istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

ma

saranno le Regioni e le Province Autonome che si occuperanno della gestione concreta del Registro, incaricando al loro interno la struttura competente che controllerà le procedure di iscrizione e cancellazione.


LA PERSONALITA’ GIURIDICA

ASSOCIAZIONI RICONOSCIUTE: sono in possesso della personalità giuridica e gli amministratori non rispondono dei debiti dell’associazione con il proprio patrimonio. «Autonomia patrimoniale perfetta»

ASSOCIAZIONE NON RICONOSCIUTE: non hanno la personalità giuridica e gli amministratori o coloro che agiscono per conto dell’associazione, rispondono dei debiti dell’associazione con il proprio patrimonio.


LA PERSONALITA’ GIURIDICA

Novità: è prevista una nuova modalità per ottenere il riconoscimento della personalità giuridica.

• sarà onere del notaio controllare i requisiti che un ente dovrà avere per diventare ETS e ottenere la personalità giuridica;

• il notaio redigerà per atto pubblico l’atto costitutivo e lo statuto ai fini della richiesta della personalità giuridica;

• il notaio controllerà l’esistenza del patrimonio minimo (somma liquida e disponibile o risultante da una relazione giurata se costituito da beni diversi dal denaro) richiesto dal CTS per l’ottenimento della personalità giuridica:

euro 15,000 per le associazioni

euro 30,000 per le fondazioni ;

• l’ente pubblico prenderà atto del «valore sociale» dell’ETS, limitandosi a riconoscerlo;

• iscrizione al RUNTS quando sarà istituito (e non più ai registri regionali /provinciali) dott.ssa Elena D'Argenio

LE «NUOVE» ODV E APS ODV – Novità

• Art. 32 CTS : possono essere ODV solo le associazioni riconosciute e non riconosciute *Viene previsto un numero minimo di soci per poter essere ODV - almeno 7 persone fisiche o 3 ODV *

• Il numero dei lavoratori impiegati nell’attività delle ODV, NON può essere superiore al 50% del numero dei volontari -> limite valido a livello nazionale stabilito dal Codice!

• I soci delle ODV non possono essere retribuiti;dott.ssa Elena D'Argenio

LE «NUOVE» ODV E APS APS – Novità

• Artt. 35-36 CTS : possono essere APS solo le associazioni riconosciute e non riconosciute *Viene previsto un numero minimo di soci per poter essere APS - almeno 7 persone fisiche o 3 APS *

• Il numero dei lavoratori impiegati nell’attività delle APS, NON può essere superiore al 50% del numero dei volontari -> limite valido a livello nazionale stabilito dal Codice!

• I soci delle APS possono essere retribuiti;


• Le ODV potranno svolgere anche attività commerciale vera e propria (ad oggi vietata, pena la perdita della qualifica di Onlus). - L’art. 79 CTS commi 5 -6 definisce quando l’attività si considera commerciale mentre l’art. 86 CTS definisce il regime fiscale agevolato;

• Prima della riforma: una ODV poteva essere tale solo se operava nell’ambito della solidarietà, svolgendo «attività di volontariato»;

• Dopo la riforma: le ODV devono svolgere prevalentemente in favore di terzi, una o più attività di interesse generale tra quelle previste dall’art. 5 del CTS.


• Prima della riforma: una APS poteva essere tale solo se operava nell’ambito della solidarietà, svolgendo «attività di utilità sociale»;

• Dopo la riforma: le ODV devono svolgere anche prevalentemente in favore dei propri associati, una o più attività di interesse generale tra quelle previste dall’art. 5 del CTS.


QUALI SONO LE ATTIVITÀ DI INTERESSE GENERALE PREVISTE DALL’ART. 5 DEL CTS?


• interventi e servizi sociali

• interventi e prestazioni sanitarie

• prestazioni socio-sanitarie

• educazione, istruzione e formazione professionale

• interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente e all’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, con esclusione dell’attività, esercitata abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi

• interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio

• formazione universitaria e post-universitaria

• ricerca scientifica di particolare interesse sociale


• alloggio sociale, nonché ogni altra attività di carattere residenziale temporaneo diretta a soddisfare bisogni sociali, sanitari, culturali, formativi o lavorativi

• accoglienza umanitaria e integrazione sociale dei migranti

• agricoltura sociale

• organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche

• beneficenza, sostegno a distanza, o erogazione di denaro, beni o servizi a sostegno di persone svantaggiate o di attività di interesse generale

• promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della non violenza e della difesa non armata

• promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, nonché dei diritti dei consumatori e degli utenti delle attività di interesse generale, promozione delle pari opportunità e delle iniziative di aiuto reciproco, incluse le banche dei tempi e i gruppi di acquisto solidale


• cura di procedure di adozione internazionale

• protezione civile

• riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata

• organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale

• radiodiffusione sonora a carattere comunitario

• organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso


• formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa

• servizi strumentali resi da enti composti in misura non inferiore al 70% da enti del Terzo settore

• cooperazione allo sviluppo

• commercio equo e solidale

• servizi finalizzati all’inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori e delle persone svantaggiate o con disabilità o beneficiarie di protezione internazionale o indigenti senza fissa dimora


LO STATUTO L’ART. 21 del CTS detta il contenuto minimo dell’atto costitutivo e dello statuto che dovranno contenere:

• denominazione dell'ente l'assenza di scopo di lucro e le finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale perseguite;

• Sarà obbligatorio l’utilizzo nella denominazione dell’ente di «organizzazione di volontariato o dell’acronimo ODV o “associazione di promozione sociale” o dell’acronimo “APS;

• la sede legale il patrimonio iniziale ai fini dell'eventuale riconoscimento della personalità giuridica;

• le norme sull'ordinamento, l'amministrazione e la rappresentanza dell'ente;


• i diritti e gli obblighi degli associati, ove presenti;

• i requisiti per l'ammissione di nuovi associati, ove presenti, e la relativa procedura, secondo criteri non discriminatori, coerenti con le finalità perseguite e l'attività di interesse generale svolta;

• la nomina dei primi componenti degli organi sociali obbligatori e, quando previsto, del soggetto incaricato della revisione legale dei conti;

• le norme sulla devoluzione del patrimonio residuo in caso di scioglimento o di estinzione; la durata dell'ente, se prevista.

N.B.: RICORDARSI IL NUMERO MINIMO DI SOCI (7) O DI ODV/ APS (3) PER COSTITUIRE UNA ODV O APS


QUALI ADEMPIMENTI?

• GLI ENTI COSTITUITI PRIMA DELL’ENTRATA IN VIGORE DEL DLGS. 117/2017 E DEL DLGS. 112/2017(Impresa sociale): avranno 18 mesi a partire dal 03.08.2017 per adeguare i propri statuti alle nuove disposizioni normative;

• GLI ENTI CHE SI COSTITUIRANNO DOPO L’ENTRATA IN VIGORE DEL DLGS. 117/2017 E DEL DLGS. 112/2017(03.08.2017) e PRIMA DELL’OPERATIVITA’ DEL RUNTS : si iscriveranno ai vecchi registri (ODV, APS, ONLUS), ma dovranno osservare fin da subito le direttive del CTS (es. nuovi contenuti previsti per lo statuto e numero minimo di associati).


E LE ONLUS?

• La perdita della qualifica di Onlus a seguito dell’iscrizione nel RUNTS, non comporterà lo scioglimento dell’ente, né l’obbligo di devoluzione del patrimonio nemmeno nel caso si assumesse la qualifica di impresa sociale.

• Il regime transitorio terminerà a partire dal periodo di imposta successivo all’operatività del RUNTS. Le ONLUS iscritte all’anagrafe non verranno trasportate in automatico nel Registro Unico perché non ci sarà una sezione specifica.

• Dovranno solo scegliere come inserirsi nel Terzo Settore avendo a disposizione un regime giuridico- tributario che non esisteva prima della riforma.


I VOLONTARI

• I volontari come di consueto dovranno essere assicurati (contro infortuni, malattie e verso terzi)

Novità

• l’assicurazione verrà estesa a tutti gli ETS (e non più solo alle ODV)

• Potranno essere rimborsate ai volontari solo le spese effettivamente sostenute e documentate entro i limiti massimi stabiliti dall’ente.

• Sono vietati i rimborsi forfetari

Novità

• il CTS stabilisce che possono essere rimborsate le spese (max 10 euro/giorno e 150 euro/mese) tramite un’autocertificazione. (rif. Art. 46 Decreto Presidente della Repubblica n. 445 del 28/12/2000 «Dichiarazioni sostitutive di certificazioni»)

• Tale previsione non si applica alle attività di volontariato aventi ad oggetto donazione di sangue e organi.


LE RETI ASSOCIATIVE ETS COSTITUITI IN FORMA DI ASSOCIAZIONE RICONOSCIUTA O NON RICONOSCIUTA;

Possono esercitare tali attività nei confronti degli ETS ad esse aderenti :

• Monitoraggio nei confronti degli enti associati soprattutto riguardo all’impatto sociale delle attività che svolgono ;

• Attività di autocontrollo sugli aderenti, di assistenza tecnica, coordinamento, tutela e rappresentanza;

• Promuovono partenariati e protocolli d’intesa con le PA e con privati.

• Devono essere un numero non inferiore a 100 ETS o almeno 20 Fondazioni del Terzo Settore presenti in almeno 5 regioni o province autonome.


RAPPORTI CON PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI – Convenzioni

L’art. 56 CTS dispone che “le pubbliche amministrazioni possono sottoscrivere con le ODV e

le APS, iscritte al RUNTS almeno da sei mesi, convenzioni finalizzate allo svolgimento in

favore di terzi di attività o servizi sociali di interesse generale». La scelta dell’organizzazione

con cui convenzionarsi deve avvenire da parte della PA nel rispetto dei principi di

imparzialità, pubblicità, trasparenza, parità di trattamento e deve prevedere il

rimborso delle spese effettivamente sostenute, tra cui le spese necessarie per

l’assicurazione dei volontari così come espressamente previsto dall’art. 18 che impone alle

organizzazioni del terzo settore di assicurare i propri associati e di porre a carico delle P.A. il

rimborso dei suddetti costi in caso di convenzionamento”.


• Le PA coinvolgeranno gli ETS attraverso le attività di :

- co-programmazione (finalizzata all’individuazione da parte della PA procedente, dei bisogni da soddisfare, degli interventi a tal fine necessari e delle risorse disponibili)

- co-progettazione (finalizzata alla definizione e alla realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento diretti a soddisfare bisogni definiti)

- accreditamento (sono previste forme di accreditamento nella individuazione degli ETS con cui attivare il partenariato previa definizione degli obiettivi generali e specifici da parte della PA)


I NUOVI CENTRI DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO (CSV)

• E’ prevista la revisione del sistema dei CSV con una ridefinizione dei compiti a loro attribuiti, anche in riferimento alla loro governance e al principio, della cosiddetta “porta aperta“, che garantisce maggiore democraticità: potranno partecipare ai Centri, gli enti di Terzo settore (pur garantendo la maggioranza dei voti nelle assemblee alle organizzazioni di volontariato);

• I CSV diventeranno delle agenzie di sviluppo locale che promuoveranno l’animazione territoriale nel terzo settore, svolgendo servizi di promozione, orientamento formazione, consulenza, assistenza

• Potranno essere accreditati come Centri di Servizio per il Volontariato, gli enti costituiti in forma di associazione riconosciuta del Terzo Settore da ODV e da altri enti del Terzo Settore.

• I CSV dovranno svolgere attività di supporto tecnico ed informativo al fine di promuovere e rafforzare la presenza ed il ruolo dei volontari negli enti del terzo settore .


Fonte: Forum TerzoSettore Ultimo aggiornamento 26.03.2018


RIFORMA TERZO SETTORE: NOVITA’ PER IL REGIME FISCALE La riforma della fiscalità degli ETS ha perseguito l’obiettivo di garantirel’omogeneità e la semplificazione dei regimi fiscali vigenti, prevedendoagevolazioni fiscali a favore degli ETS che non hanno naturacommerciale e svolgono in via esclusiva o prevalente attività diinteresse generale con modalità non commerciali.

• Non vi è una sostituzione del concetto di ente non commerciale mala definizione di una «non commercialità» per gli ETS che convivecon l’art. 73 del TUIR per gli Enti Non Commerciali che non sianoETS.

• Gli ETS potranno avere carattere commerciale.dott.ssa Elena D'Argenio

QUALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO? Il Codice del Terzo Settore dedica il Titolo X al Regime Fiscaledegli ETS.

Solo a seguito dell’approvazione da parte della CommissioneEuropea e all’istituzione del Registro Unico Nazionale sarannoapplicabili alle associazioni e agli ETS tutte le disposizionipreviste.

L’entrata in vigore delle novità fiscali per gli ETS sarà quindiprogressiva


Dal 1° gennaio 2018 solo per le ONLUS, le ODV e le APS entrano in vigore le disposizioni che riguardano:

• I titoli di solidarietà e il social lending (artt.77-78),

• Il social bonus (art.81),

• Le imposte indirette (art.82),

• Il nuovo regime relativo alle erogazioni liberali (art.83),

• Le agevolazioni per ODV e APS sui redditi degli immobili di loro proprietà (art.84, c.2 e art.85, c.7).


ATTIVITA’ COMMERCIALE O NON COMMERCIALE? Un ETS deve sempre identificarsi da un punto di vista fiscale edindividuare le modalità con cui svolge in via prevalente le attivitàdi interesse generale previste dall’art. 5 del CTS ed in viaaccessoria le attività diverse previste dall’art. 6 del CTS.

Sarà necessario valutare la forma giuridica prescelta(commerciale o non commerciale) ed in funzione di ciò laspecifica sezione del RUNTS in cui si andrà a collocare l’entetenendo conto del proprio modello organizzativo, del tipo diattività svolta e del nuovo regime fiscale a questo associabile.


ART. 79 DEL CTS

Fornisce i criteri unitari per determinare la natura noncommerciale o commerciale degli enti del terzo settore inbase alle modalità con cui svolgono le attività di cuiall’art. 5

CRITERI PER ATTIVITA’ NON COMMERCIALI :

▪ Sono svolte a titolo gratuito;

▪ sono svolte dietro corrispettivi che non devono superare i costieffettivi tenuto conto anche degli apporti economici delleamministrazioni pubbliche.


QUANDO UN ETS DIVENTA ENTE COMMERCIALE? • Se le attività dell’art. 5 e dell’art. 6 del CTS non vengono svolte secondo i criteri dell’art. 79

• E i proventi d queste superano nello stesso periodo d’imposta le entrate derivanti da attività non commerciali (contributi, sovvenzioni, liberalità, quote associative)

L’ETS diventa ENTE commerciale


QUALI SCELTE PER UN ETS? • SCELGO DI ESSERE UN ETS NON COMMERCIALE

Le attività commerciali svolte in via residuale per autofinanziarsi saranno soggette ad un regime forfetario di tassazione ai sensi dell’art. 80 CTS con l’applicazione dei coefficienti di vantaggio.

(determinazione forfetaria reddito d’impresa utilizzando coefficienti di redditività sui ricavi).

E’ importante sapere che la misura di favore prevista dall’art. 80 si riferisce solo alle imposte sui redditi. Non è prevista alcuna agevolazione ai fini IVA.


QUALI SCELTE PER UN ETS?

• SE SONO UNA ODV O APS

Sono previste ulteriori attività decommercializzate (artt. 84-85 CTS) che possono svolgere ODV e APS per reperire fondi per lo svolgimento della propria attività istituzionale (al momento solo ai fini IRES, non pare esserlo ai fini IVA).

Se svolgo attività commerciali, (a prescindere dalla tipologia di attività prevalente), con ricavi annuali non superiori ad euro 130,000 posso scegliere di essere soggetta ad un regime contabile e tributario semplificato come da art. 86 CTS (es. esonero tenuta scritture contabili, agevolazioni ai fini IRES e IVA).


QUALI SCELTE PER UN ETS?

• SCELGO DI ESSERE UN ETS COMMERCIALE

Rimango soggetto alle disposizioni previste dal TUIR (Testo Unico Imposte su Redditi)

oppure

Mi oriento verso il regime dell’impresa sociale, regolata dal DLGS. 112/17 (con i connessi obblighi in materi di bilancio e controlli interni, nonché di coinvolgimento di lavoratori).

Rimango un ETS a tutti gli effetti. dott.ssa Elena D'Argenio

Per concludere… ulteriori novità

GLI ETS non commerciali che in un anno di proventi nonabbiamo superato l’importo pari ad euro 50.000 potrannoredigere un rendiconto economico e finanziario.

Solo gli ETS che hanno entrate o ricavi annuali superiori ad 1milione (!) dovranno redigere il bilancio sociale, pubblicarlonel proprio sito e depositarlo c/o il RUNTS.

Tutti gli ETS con entrate o ricavi superiori a 100.000 euroannui saranno obbligati a pubblicare ogni anno sulproprio sito internet i compensi, i corrispettivi o gliemolumenti corrisposti ai componenti degli organi diamministrazione e controllo, ai dirigenti e ai soci


Il CTS obbliga gli ETS a tenere i seguenti libri obbligatori:

• Libro degli associati o degli aderenti;

• Libro delle adunanze e delle deliberazioni delleassemblee, in cui devono essere trascritti anche i verbaliredatti per atto pubblico;

• Libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’organo diamministrazione, dell’organo di controllo e di eventualialtri organi sociali.

Ogni ente dovrà tenere solo i libri sociali compatibili conla sua forma giuridica.


LA RIFORMA IN 10 PUNTI :• Redazione di un Codice del Terzo Settore formato da 104articoli, e andrà a sostituire le varie discipline previste per ledifferenti categorie di organizzazioni non profit);

• Il riordino delle attività di volontariato, promozionesociale e mutuo soccorso (vi sarà una revisione dei CSV –Centri Servizi per il volontariato);

• La regolamentazione del Servizio Civile universale (percui è già stato emanato un apposito decreto);

• La revisione complessiva della disciplina tributariainerente il settore, ad oggi affidata a numerose e variegatenormative, spesso differenti in relazione alla diversa formagiuridica delle organizzazioni non profit;

• La revisione della disciplina delle ONLUS (verrà abrogatala relativa legge di riferimento e “dovrebbe” essere superata larelativa qualifica – le Onlus verranno infatti ricomprese tra gliETS, Enti del Terzo Settore);


•Creazione di un organismo di consultazione del Terzo Settore che verràchiamato “Consiglio Nazionale del Terzo Settore”;

• Passaggio delle funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo alMinistero del lavoro e delle politiche sociali;

• Riforma della disciplina del 5 PER MILLE, con l’ampliamento deisoggetti potenzialmente beneficiari e l’introduzione di un tetto minimosotto il quale l’importo non potrà essere erogato all’associazionebeneficiaria;

• Abrogazione delle leggi n.266/1991 (ODV) e della legge383/2000, (APS): tali due tipologie di organizzazioni dovranno pertantorifarsi al Codice del Terzo Settore (il quale prevede alcuni appositiarticoli); una delle novità più rilevanti appare essere il numeroobbligatorio di soci che dovranno comparire nell’apposito libro (7volontari o 3 organizzazioni di volontariato per le ODV; 7 soci o uncongruo numero di APS per le Associazioni di Promozione sociale);

• Abrogazione del regime di favore ex legge 398/1991 (ilcosiddetto regime forfettario): solo le A.S.D. potranno continuare ausufruire di tale importante agevolazione; mentre tutte le altre non profitche intendono effettuare prestazioni commerciali dovranno rifarsi alregime ordinario, oppure al regime semplificato (o super semplificato).



Grazie per l’attenzione

Presentazione standard di PowerPoint - csvvenezia.it · decreti ed attuazioni in corso), ... e...

Documents

Transcript of Presentazione standard di PowerPoint - csvvenezia.it · decreti ed attuazioni in corso), ... e...