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Approfondimenti Food
Corso di aggiornamento AFC
Modena, 11/02/2017
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• Lo staff food nazionale periodicamente affronta questioni inerenti la sicurezza alimentare di determinate categorie alimentari.
• Il mercato, i processi produttivi e la normativa sono in costante evoluzione e in base alle segnalazioni ricevute, ai contatti con i produttori e con le associazioni di categoria, vengono portati avanti approfondimenti e studi specifici.
• Diverse sono le aree produttive che meriterebbero approfondimenti e studi, con il tempo e le risorse disponibili si continua a lavorare per offrire a OSA e famiglie informazioni sempre più precise e basate sull’evidenza.
• L’ABC è pertanto destinato a mutare nel tempo.
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Una premessa…
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Una premessa…
• L’indicazione dell’Associazione circa l’idoneità al celiaco degli alimenti cd «permessi» rappresenta una informazione di carattere generale, ma non prescinde dalle indicazioni specifiche fornite dal produttore.
• Qualora un alimento di categorie considerate “permesse” riporti indicazioni
in etichetta circa la potenziale presenza di tracce di glutine, AIC raccomanda al consumatore di evitare il consumo del prodotto specifico, fino a diversa evidenza, procedendo alla segnalazione all’AIC.
L’indicazione relativa agli alimenti trasformati cosiddetti
“permessi” non deve deresponsabilizzare il consumatore celiaco dal controllo dell’etichetta.
1) AVENA
AVENA - Normativa
Regolamento (UE) 828/2014
Considerando 7:
La maggior parte delle persone intolleranti al glutine può inserire l'avena nella
propria dieta senza effetti negativi per la salute. Si tratta comunque di una
questione ancora oggetto di studi e ricerche da parte della comunità scientifica.
Uno tra i principali fattori che danno adito a preoccupazione è tuttavia
l'eventualità che l'avena possa essere contaminata da frumento, segale od orzo
durante la raccolta, il trasporto, la conservazione e la lavorazione dei cereali.
Nel quadro delle informazioni pertinenti fornite dagli operatori del settore
alimentare sui prodotti alimentari in questione è pertanto opportuno tenere
conto del rischio di una contaminazione da glutine nei prodotti contenenti
avena.
AVENA - Normativa
Regolamento (UE) 828/2014
ALLEGATO B -Prescrizioni aggiuntive per gli alimenti contenenti avena
L'avena contenuta in un alimento presentato come «senza glutine» o «con
contenuto di glutine molto basso» deve essere stata specialmente prodotta,
preparata e/o lavorata in modo da evitare una contaminazione da parte del
frumento, delle segale, dell'orzo o delle loro varietà incrociate e il suo contenuto
di glutine non deve inoltre superare 20 mg/kg.
AVENA – BOARD AIC
• Dal 2015 si è osservata l’immissione sul mercato di prodotti a base di avena con il claim «senza glutine» e l’eventuale inserimento in RNA.
• I motivi di preoccupazione per l’inclusione dell’Avena (avena sativa) da parte della comunità scientifica riguardano:
possibile rischio di contaminazione; La tossicità dell’avena nella celiachia varia a
seconda della varietà considerata
CN. 3/2015 pp.68-69
AVENA – BOARD AIC
• D’altra parte, nella letteratura scientifica sono riportati numerosi trials clinici su pazienti celiaci a dieta senza glutine e in remissione di malattia, la maggior parte dei quali ha ben tollerato il consumo di avena, non presentando segni e sintomi e/o alterazioni laboratoristiche legati alla malattia
• Nei Paesi del Nord Europa, l’avena è da molti anni permessa nella dieta
senza glutine e non sono stati individuati motivi di preoccupazione.
• La maggior parte dei celiaci può
inserire l'avena nella propria dieta
senza effetti negativi per la salute.
• Si tratta comunque di una
questione ancora oggetto di studi e
ricerche da parte della comunità
scientifica, in particolare sulle
specifiche varietà di avena
maggiormente adatte ai celiaci.
AVENA – BOARD AIC
Il Board Scientifico di AIC, pertanto, suggerisce il consumo di avena solo
per quei prodotti «a base di» o «contenenti avena» presenti nel Registro
Nazionale dei prodotti senza glutine del Ministero della Salute, che
garantisce sull’idoneità dell’avena impiegata.
Inoltre, allo scopo di monitorare
eventuali effetti legati all’introduzione
dell’avena, si consiglia inoltre che tali
prodotti vengano inizialmente
somministrati a pazienti in completa
remissione e che stiano seguendo una
dieta senza glutine che abbia escluso
anche l’avena.
AVENA – BOARD AIC
Avena (unicamente come ingrediente dei
prodotti presenti nel Registro Nazionale del
Ministero della Salute)
Avena (tranne quella presente come
ingrediente nei prodotti presenti nel Registro
Nazionale del Ministero della Salute)
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Avena - ABC
2) LATTE IN POLVERE
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Per latte in polvere si intende un latte totalmente disidratato ovvero un
prodotto solido ottenuto mediante eliminazione dell'acqua dal latte, dal
latte totalmente o parzialmente scremato, dalla crema di latte o da una
miscela di tali prodotti ed il cui tenore in acqua è uguale o inferiore al 5 per
cento in peso del prodotto finito.
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Negli ultimi decenni, l’uso del latte in polvere all’interno di molti prodotti alimentari si è esteso notevolmente, l’utilizzo di questo prodotto rappresenta un'esigenza tecnologica conseguente all’evoluzione industriale e al mutare delle abitudini alimentari, che hanno enormemente influenzato il ciclo produttivo e distributivo degli alimenti.
Il latte in polvere fino ad oggi è stato considerato da AIC come prodotto a rischio di contaminazione da glutine in quanto prodotto trasformato.
A seguito di contatti con OSA delle aziende di settore si è evidenziata la possibilità che invece non sussista il pericolo di contaminazione o che questa non sia comunque significativa.
Latte in Polvere
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• Partendo da queste preliminari considerazioni,
lo staff Food AIC ha svolto una analisi di
rischio del processo produttivo di questo
prodotto con uno studio incentrato sul
prodotto “latte in polvere” .
• Obiettivo dello studio: valutare l’idoneità al
celiaco di tutti i latti in polvere presenti
sul mercato (ad esclusione dei latti specificamente
formulati per l’alimentazione dei lattanti e dei bambini, che
rappresentano, per composizione e processi produttivi una
tipologia di alimento diversa)
?
Analisi di Rischio sul Latte in Polvere
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Tale analisi di rischio è stata condotta tramite:
1. contatti con OSA di aziende produttrici ed utilizzatrici del
prodotto “latte in polvere” per richiedere pareri competenti in
materia di produzione ed uso
2. ricerche sullo stato dell’arte dei sistemi produttivi adottati
3. audit presso stabilimento produttivo
4. raccolta della normativa di settore applicabile
5. richiesta di pareri di associazioni di categoria (Assolatte, Aidepi)
Analisi di Rischio sul Latte in Polvere
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Conclusioni
Dalle evidenze emerse nello studio risulta che la produzione di latte in polvere sia sicura e tutelante per il celiaco poiché non si ravvede la possibilità di contaminazione da glutine durante tutta la filiera produttiva, dalla mungitura fino al confezionamento. AIC pertanto d’ora in poi riterrà il latte in polvere tal
quale (ovvero non addizionato di altri ingredienti o
additivi) come permesso al celiaco, quindi tutti i marchi di
latte in polvere possono essere utilizzati (se non addizionati
di altre sostanze), anche se non riportano la dicitura “senza
glutine”.
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Focus 1 - Formaggi
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Latte in polvere nei formaggi
Nei formaggi italiani, grazie alla legge n. 138 del 11 aprile 1974 che regolamenta il divieto di ricostituzione del latte in polvere per l'alimentazione umana all’interno della produzione casearia, già si sapeva che non sussisteva pericolo di contaminazione. Permaneva il dubbio per i formaggi esteri per i quali non esistendo questo obbligo legislativo può essere utilizzato latte in polvere nella produzione (di fatto non si ravvedevano reali rischi perché questa materia prima viene aggiunta in piccole quantità per aggiustare il contenuto di proteine e grassi e
standardizzare la materia prima.) Ad oggi pertanto anche questo dubbio è stato dissipato.
TUTTI I FORMAGGI TRADIZIONALI SONO IDONEI
Formaggi
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La tecnologia abitualmente adottata per la produzione dei formaggi non comporta l’uso di ingredienti con glutine. In particolare, sono da considerarsi idonei i formaggi: • Molli (ad esempio, ricotta, mascarpone, caprino, tomino, mozzarella, cottage cheese, crescenza, feta).
• Semiduri (ad esempio, montasio, fontal, caciocavallo, fontina).
• Duri (ad esempio, grana padano, parmigiano reggiano, provolone, emmental, cheddar).
• A crosta fiorita (ad esempio, camembert, brie, taleggio).
• Erborinati (ad esempio, gorgonzola, stilton). La mozzarella è un formaggio a pasta filata costituita da latte, addizionato di caglio e sale, è idonea anche se tra gli ingredienti in etichetta è presente acido citrico (E330), in quanto presente in tracce minime (residuo di lavorazione) che non può compromettere la sicurezza del prodotto per i celiaci.
Tutti questi formaggi sono permessi al celiaco
anche se delattosati in quanto il processo di
delattosazione non modifica la natura del formaggio in relazione
alla possibilità di impiegare il claim «senza glutine»
in etichetta
Questi formaggi acquistati già a fette
sono comunque idonei al celiaco
Formaggi
Considerata idonea anche se tagliata a
julienne
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Latte, Latticini, Formaggi e sostitutivi vegetali
Formaggi freschi e stagionati anche se delattosati
? Formaggi a fette, fusi, light, spalmabili, grattugiati, vegetali (es. tofu)
Per formaggio a fette si intendono le fettine di
formaggio fuso
Per formaggio fuso si intendono formaggini e panetti di
formaggio per farcire pizze
Per formaggio spalmabile si intendono tutti quei formaggi
spalmabili in vaschetta
?
costituiti oltre che da: latte, sale, caglio, fermenti
anche da: altri formaggi, burro, sali di fusione, correttori di acidità (es. acido lattico, carbonati), addensanti, gelificanti ed aromi
Formaggi
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?
Formaggi grattuggiati
Il formaggio grattugiato è sempre stato considerato da AIC prodotto a rischio per il celiaco indipendentemente
dalla sua composizione (mix di vari formaggi o solo
Parmigiano Reggiano DOP o solo Grana Padano DOP)
scelta dettata dall'applicazione
del principio di precauzione in quanto prodotto sottoposto ad un
ulteriore passaggio di trasformazione rispetto al prodotto tal quale e non avendo
evidenza di notizie che portassero a ritenere sicuri i metodi di produzione e
confezionamento
Per questo motivo AIC da sempre consiglia il consumo di tali prodotti solo se riportante in etichetta la dicitura senza glutine o se presente nel Prontuario ed. corrente.
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A tale scopo sono stati studiati i disciplinari di produzione dei due prodotti DOP per verificare cosa dicessero in merito al processo di grattugiatura e sono stati presi contatti con
i consorzi GRANA PADANO DOP e PARMIGIANO REGGIANO DOP per una rivalutazione del rischio di contaminazione da glutine nel processo produttivo dei formaggi tradizionali grattugiati
Nel tempo però AIC si è posta domande relativamente al reale rischio di contaminazione di tali prodotti anche alla luce delle posizioni aziendali che non ritengono di inserire il claim «senza glutine» poiché lo valutano fuorviante e ingannevole
Formaggi grattuggiati
In attesa di completare l’analisi di rischio
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Focus 2 – Materie prime gelaterie
? Panna in polvere Si ottiene con processi simili a quelli della fabbricazione di latte in polvere. E’ considerata una validissima materia prima per le miscele di gelato. ? Butter- oil È un burro concentrato opportunamente lavorato ? Neutri I neutri sono costituiti da una miscela di stabilizzanti ed emulsionanti, che svolgono un’azione fondamentale nella produzione del gelato. La loro funzione è quella di legare intimamente tutti gli ingredienti presenti nella miscela, senza modificarne in alcun modo le caratteristiche organolettiche, da qui il nome di neutri
ALIMENTI A RISCHIO ?
Ingredienti per il gelato artigianale
? Basi (semilavorati) Prodotti che oltre a contenere miscele di stabilizzanti ed emulsionanti presentano altri ingredienti (destrosio o latte in polvere) al fine di ottenere un prodotto ben bilanciato. ? Paste insaporienti o aromatizzanti Appartengono alla categoria dei semilavorati e possono essere di vari gusti e combinazioni. ? Miscela pronta E’ un semilavorato. Miscela per gelato , già completa del gusto desiderato , confezionata liquida o in polvere. ? Tuorli d’uovo zuccherati e non, pastorizzati, in polvere o in pasta ? Fibre vegetali di varia natura
ALIMENTI A RISCHIO ?
Ingredienti per il gelato artigianale
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3) PRODOTTI A BASE D’ORZO DEGLUTINATO
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• Si sta assistendo, dal 2015, all’immissione in commercio prodotti alimentari etichettati senza glutine e appositamente formulati per celiaci contenenti orzo “deglutinato”.
• Questi prodotti, tra cui rientra anche la birra senza glutine, sono ottenuti eliminando o riducendo il glutine dall’orzo mediante procedure fisiche e/o chimiche.
• Ai sensi del Reg. 828/2014, possono essere etichettati “senza glutine”
fintanto che il produttore assicura un contenuto di glutine nel prodotto finale inferiore ai 20 ppm.
Premessa - 1
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PARERE BOARD SCIENTIFICO AIC LUGLIO 2015 • Sulla base di alcuni lavori scientifici, il Board del CS AIC ha ammesso in passato il
consumo moderato di birre garantite senza glutine secondo una metodica di analisi appositamente formulata per quantificare il glutine idrolizzato come quello presente nelle birre da malto d’orzo e/o frumento (variante Elisa R5 Metodo Mendez) .
• Alcuni lavori della letteratura scientifica riportavano però che gli alimenti e le bevande per celiaci da orzo deglutinato, contengono residui di glutine (comunque al di sotto dei 20 ppm) che in caso di un consumo ripetuto di questi prodotti, si possa superare la soglia quotidiana di sicurezza di assunzione del glutine, pari a di 10 mg.
• Inoltre, alcuni risultati della metodica applicata alla farina da orzo tal quale e su preparati per bevande a base di orzo tostato solubile, sollevano dubbi sulla efficienza della metodica nel quantificare le ordeine (la frazione proteica tossica ai celiaci dell’orzo) e perplessità sulla reale idoneità al celiaco di tali prodotti
Consigliato consumo di alimenti senza glutine ottenuti da materie prime deglutinate occasionale e saltuario, fino a diversa evidenza scientifica
Premessa - 2
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STUDIO ORZO DEGLUTINATO
• L’ ISS ha recentemente effettuato uno studio, cofinanziato da AIC, analizzando alcuni campioni di polvere solubile a base di orzo tostato;
• I campioni sono stati sottoposti ad analisi di quantificazione
del glutine (Elisa R5) e test in vitro su cellule
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STUDIO ORZO DEGLUTINATO
• Dalle risultanze delle analisi di quantificazione è emerso che tutti i campioni, tranne quelli relativi ad un prodotto, hanno un contenuto di glutine < 20 ppm.
• Dai test in vitro è emerso che alcuni prodotti SG a base di
orzo deglutinato attivano, in modelli cellulari di celiachia, alcuni meccanismi infiammatori glutine – dipendenti.
Come per le birre, anche per il caffè d’orzo, ancorché etichettati “senza glutine”, si suggerisce un consumo moderato/saltuario, considerando che contengono un residuo fisso di glutine
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STUDIO ORZO DEGLUTINATO
In sintesi Il caffè d’orzo etichettato «senza glutine» può essere
ammesso nel progetto AFC.
Ai celiaci va consigliato un consumo ridotto/saltuario.
La relazione scientifica dello studio verrà consegnata a breve al Ministero della Salute.
L’informazione verrà diffusa attraverso il documento contaminazioni, CN, sito web.
4) CURRY
Curry: aggiornamento della
posizione di AIC
Curry: condimento composto di diverse polveri vegetali aromatiche e piccanti
AIC ha sempre considerato questo prodotto “a rischio” perché sotto questa denominazione, si possono trovare le miscele più disparate (anche contenenti cereali vietati), quindi si ritenevano idonei solo curry riportanti dicitura senza glutine o in Prontuario ed. corrente
Curry: aggiornamento della
posizione di AIC
A seguito di approfondimenti con le aziende produttrici e indagini di prodotti sul mercato, è stato valutato che sono disponibili curry costituiti da sole spezie miscelate pertanto AIC ha deciso di modificare la posizione ufficiale sul curry in questo modo:
Curry se costituito unicamente da spezie ed erbe aromatiche
Curry costituito da spezie e da amidi, fecole,additivi, aromi, ecc...
Focus 3 - Insaporitori
Pepe, sale, zafferano Spezie ed erbe aromatiche tal quali anche se addizionate di sale
Condimenti a composizione non definita
Insaporitori aromatizzanti (possono contenere ad es. aromi, glutammato monosodico, estratti di lievito, ecc.)
Focus 4 – Verdure e funghi
conservati
Verdure, funghi conservati (in salamoia, sottaceto, sott’olio, sotto sale) se costituiti unicamente da: verdure e/o funghi, acqua, sale, olio, aceto, zucchero, anidride solforosa (E220) , acido ascorbico (E300) , acido citrico (E330)
Verdure grigliate (in salamoia, sott’olio, surgelate)
Verdure conservate se miscelate con altri ingredienti
Ad esempio: • Acido lattico – E270 (carciofini, funghi, ecc.) • Gluconato Ferroso – E579 (olive nere) • Glutammato monosodico – E621
Focus 5 – Può contenere
tracce di cereali contenenti glutine
Come comportarsi di fronte ad alimenti considerati "permessi" ma riportanti indicazioni del tipo "può contenere tracce di cereali contenenti glutine? • Claim precauzionale su alimenti sostanzialmente non trasformati, come ad
esempio frutta secca, semi, cereali in grani o legumi secchi non soggetto, per ora, a regolamentazione specifica;
• L’ispezione visiva e l’eliminazione di eventuali grani estranei, garantiscono
ampiamente il celiaco. • Si consiglia comunque di effettuare anche accurato risciacquo.
Focus 5 – Può contenere
tracce di cereali contenenti glutine
Cereali naturalmente senza glutine in chicchi
Tutti i legumi tal quali (freschi, surgelati, secchi e in scatola) o costituiti unicamente da acqua, sale, zucchero, anidride solforosa, acido ascorbico, acido citrico, concentrato di pomodoro: carrube, ceci, cicerchia, fagioli, fave, lenticchie, lupini, piselli, soia
Semi (canapa, chia, girasole, lino, sesamo, zucca…)
Mix di cereali naturalmente senza glutine, mix di cereali naturalmente senza glutine e legumi
Mix di legumi
Mix di semi
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Focus 6 –Pesce e additivi
Pesce, molluschi e crostacei tal quali (freschi o congelati) non miscelati con altri ingredienti
Pesce conservato: al naturale, sott’olio, affumicato, privo di additivi, aromi e altre sostanze (a esclusione dei solfiti)
• Polifosfati (E451 - E452) (pesce surgelato) • Aromi (pesce affumicato) • Edulcoranti (pesce in salamoia) • Amidi (glassature) • Glutammato Monosodico (E261) • Carbonato di Sodio (E500) – (pesce surgelato) • Citrato di Sodio (E331) – (pesce surgelato) • Solfiti (E220-E228) – (pesce surgelato)
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Focus 7 – Cucina Vegana
Cucina Giapponese
• A seguito di richiesta di alcune AIC locali è stato redatto un elenco degli ingredienti più comunemente utilizzati nei ristoranti giapponesi e di cucina vegana;
• Tali ingredienti sono stati suddivisi in "permessi" e "a rischio", inoltre è
stato inserito un asterisco accanto ai prodotti "a rischio» che sono reperibili in commercio con il claim "senza glutine" e/o che sono presenti in Prontuario;
• Si è iniziato a redigere un elenco di prodotti presenti in commercio
riportanti claim “senza glutine” in etichetta (in evoluzione).
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Focus 7 – Cucina Vegana
Cucina Giapponese
CUCINA GIAPPONESE – SUSHI Rev. Sushi 05- 07/12/16
INGREDIENTI TIPICI DEL SUSHI CONSIDERATI PERMESSI (attenzione: controllare comunque l’etichetta, gli ingredienti si intendono tal quali)
1 Aceto di riso 2 Alghe in foglie 3 Avocado 4 Funghi 5 Olio di Sesamo 6 Peperoncino fresco in polvere essiccato 7 Pesce e molluschi 8 Riso 9 Semi di Papavero
10 Semi di Sesamo (nero o bianco) 11 Uova 12 Uova di pesce capelin (Masago) 13 Uova di pesce volante (Tobiko) 14 Uova di salmone (Ikura) 15 Verdure 16 Wasabi (fresco, in polvere) 17 Zenzero 18 Zenzero Rosa
INGREDIENTI TIPICI DEL SUSHI CONSIDERATI “A RISCHIO”
1 Alghe in polvere 2 Farina di cocco (*) 3 Maionese (*) 4 Maionese Giapponese 5 Mirin (liquore dolce estratto dal riso) 6 Miso 7 Noodles Giapponesi 8 Formaggi spalmabili (tipo Philadelphia) (*) 9 Salse e condimenti vari
10 Salsa di soia (*) 11 Salsa Rosa – Cocktail (*) 12 Salsa Tonnata (*) 13 Sakè 14 Shirataki (Spaghetti ricavati dalla radice del Konjak) (*) 15 Surimi (*) 16 Tabasco 17 Tofu (*) 18 Wasabi (in pasta, in polvere addizionato di altri ingredienti)
E’ possibile richiedere i documenti scrivendo a: [email protected] [email protected]
5) IL LEGNO
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Legno? Sì grazie... ma solo a casa!
Ricordiamo che il riferimento ufficiale AIC per il tema contaminazioni è il documento “Le contaminazioni" nella dieta senza glutine” (http://www.celiachia.it).
• Un utensile in legno, in buono stato, pulito, lavato a mano od in lavastoviglie, non contiene residui apprezzabili né di glutine né di altri alimenti toccati in precedenza pertanto l’uso promiscuo di utensileria in legno pulita e in buono stato non rappresenta uno specifico pericolo di contaminazione da glutine.
• Nella produzione alimentare e nella ristorazione vige il divieto di utilizzo di
utensileria in legno. Questo divieto è da ascriversi al pericolo microbiologico (proliferazione batterica in microresidui di alimenti nei pori del materiale) e allergenico (considerando che le allergie non sono dose dipendenti, a differenza della celiachia).
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!