Presentazione standard di...

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Nido d’Infanzia Cividale Sezione Grandi Educatrice Alessandra Antonica ORSO BUCO

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Nido d’Infanzia CividaleSezione Grandi

EducatriceAlessandra Antonica

ORSO

BUCO

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Da dove siamo partiti?

Abbiamo sempre cercato di accompagnare le nostre parole con una mimica

gestuale per stimolare i bambini nella comprensione e nella produzione. Abbiamo

letto molte volte il libro Orso Buco.

Il libro parla di tane, ostacoli presenti nel fiume, buchi e attenzione a non cadere.

Il testo utilizza molto i suoni ed i termini onomatopeici che fungono da fulcro della

narrazione ed accompagnano ogni movimento proposto nella storia.

L’educatrice, in un primo momento, ha avuto il ruolo di narratore del libro e

successivamente ha sollecitato i bambini a partecipare alla narrazione.

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In giardino, dopo la lettura abbiamo chiesto ai bambini di mettersi in cammino

come orso alla ricerca della tana e durante la ricerca hanno esplorato ed

osservato il materiale presente.

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In autunno, i bambini hanno osservato le modifiche avvenute nell’ambiente

esterno, hanno raccolto le foglie, notando le diverse sfumature cromatiche, hanno

superato vari ostacoli marciando, correndo, e camminando a passo lento.

Hanno ascoltato il rumore dei rami che si spezzano, hanno corso tra le foglie, hanno

trovato le noci e le castagne, le hanno osservate e manipolate e le hanno portate

nella tana di orso.

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Nel libro si parla di una improvvisa caduta in un buco. I bambini hanno rielaborato

questo passaggio simulando una caduta attraverso dei tentativi di salto in basso.

Questo è un esercizio che presuppone una graduale acquisizione della capacità di

equilibrio e stabilizzazione.

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I bambini che hanno maggiore facilità nel riprodurre i movimenti proposti nel libro,

vengono visti dagli altri come «tutor» grazie ai quali imparare come fare quel

movimento considerato difficile.

I bambini diventano sicuri sul piano motorio e affettivo.

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Abbiamo rielaborato in giardino il materiale trovato durante i giochi di movimento

(corsa, marcia, piccoli salti, arrampicata, piegamenti ); le foglie ed i legni sono stati

disposti sui tavoli ricoperti con fogli di cartoncino ed i bambini li hanno dipinti.

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Inoltre, abbiamo portato in sezione le foglie, le castagne, le pigne e le nocciole e le

abbiamo collocate in scatole con disegnato il simbolo di ogni materiale raccolto e,

successivamente, catalogato.

In questo modo è stato possibile rielaborare le esperienze fatte per lasciare una

traccia e conservare memoria.

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Durante la lettura del libro, abbiamo proposto ai bambini di provare a sperimentare

una forma di controllo della propria motricità che viene espressa a seconda dei

segnali dati dall’insegnante. Quando ad esempio dicevamo “marciamo” i bambini

sperimentano il suddetto schema motorio, quando dicevamo “stop”, ogni

bambino sperimentava lo schema statico tramite l’immobilità.

La ricerca della tana dell’orso ci ha portato quindi a sperimentare le seguenti

andature: correre, marciare, saltare, andare a carponi, strisciare, rotolarsi per terra

o sulle panche.

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La strada verso la tana dell’orso

Dalle conversazioni dei bambini è emerso il loro desiderio di realizzare un percorso in giardino da usare per trovare la tana dell’orso.

Dalle parole dei bambini

GIANMARCO: “Facciamo una strada della sezione dei grandi e cerchiamo la tana dell’orso” MELISA: “Poi noi prendiamo foglie legno ghiaccio e portiamo sulla strada” MATTEO: “No nella scatola delle foglie” MELISA: “No Matteo, la strada è per trovare la tana e la scatola va la” ALESSANDRO: “C’è il buco” ADAM: “Attenti… badabum”.

I bambini hanno provato a eseguire dei percorsi, realizzati in collaborazione con l'educatrice, che interveniva soprattutto quando i bambini erano più in difficoltà.I bambini hanno camminato sopra le tavolette, hanno saltato con piccoli balzi nei cerchi, hanno strisciato sotto le panche di legno, hanno corso attraverso i fusi di cartone.

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Durante i vari percorsi abbiamo raccolto le parole dei bambini

MATTEO: “Io salto nei cerchi e porto da mangiare all'orso”MELISA “L'orso dorme d'inverno? E cosa mangia?” LUCA: “Mangia i mandarini”CRISTIAN P.: “Anche limoni”ADAM, mentre cammina sulle tavolette, dice: “ L'orso buco arrivo ma non cado nel buco”GIANMARCO, mentre striscia tra le panche: “Io sotto le panche faccio la strada per l'orso e poi torno a casa “DIEGO: “Corriamo che l'orso ha freddo” IRENE sorride e fa finta di avere freddo.SANTIAGO, saltando fra i cerchi, dice “corriamo che è freddo”

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Rilanci

Abbiamo proposto ai bambini la tecnica delle antropometrie di Yves Klein per larappresentazione del corpo in movimento.La suddetta tecnica prevede l’utilizzo del corpo o di una parte di esso come untimbro; una volta steso il colore sul corpo si lascia l’impronta sulla superficie.Abbiamo invitato i bambini ad immergere le piante dei loro stivali nella temperagialla, lasciando le tracce del loro corpo che si muove.

Dalle parole dei bambini

MELISA: «Il mio stivaletto si muove sulla strada»ALESSANDRO: «Fa una macchia gialla e arriva alla casa»SANTIAGO: «Il piede è mosso».

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Dalle parole dei bambini

MELISA: «Il mio stivaletto si muove sulla strada»ALESSANDRO: «Fa una macchia gialla e arriva alla casa» SANTIAGO: «Il piede è mosso».

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Abbiamo costruito con i bristol e le impronte lasciate sui fogli, una strada che ci condurrà verso la tana di orso. L’abbiamo poi arricchita con i materiali naturali tipici degli ambienti boschivi. Infine, abbiamo incollato gli elementi naturali sulla tana dell’orso.

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Dalle parole dei bambini

MELISA: «Questa strada dell’orso punge, ci sono foglie gialle»MARCO GABRIEL: «Tutto giallo e mandarini»MELISA: «Marco Gabriel, la strada è fatta con fogli e pigne è per quello che è gialla,portiamo i mandarini dentro la tana».SANTIAGO: «Ha fame?»MELISA: «L’orso mangia noci e mandarini, vanno dentro»SANTIAGO: «No fuori»EMANUELE: «Fuori e dentro».

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Conclusioni

Questa esperienza ha fatto emergere l'entusiasmo dei bambini in un clima ricco di

stimoli; tutti hanno partecipato e tra condivisioni scontri e negoziazioni, si sono

costituiti come un gruppo capace di sviluppare ipotesi e cercare soluzioni.

Non sono mancati, tuttavia, i momenti di conflitto e di lontananza.

I bambini hanno sperimentato i movimenti, controllato i gesti e hanno conosciuto

le proprie potenzialità e sviluppato la consapevolezza di alcuni rischi.

Dalle osservazioni fatte e dal materiale raccolto durante l’anno scolastico, abbiamoindividuato l’importanza delle esperienze motorie per lo sviluppo cognitivo edemotivo dei bambini. Attraverso il diario di sezione, abbiamo cercato di interessaree coinvolgere le famiglie nel percorso dei bambini, puntando l’attenzione sulleconversazioni e le condivisioni emerse all’interno del gruppo.

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