BLU Blu - 384 - 30... · civica, che a sua volta diventa parti-tica. Un rebus insomma. Se forze...

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DESENZANO IL COLNAGOCYCLING FESTIVAL

LONATOTorna “Fiori nella Rocca”

SIRMIONEIn centro conil bus navetta

VALTENESIMarteS: oltre 180 opere nelle 14 sale

SALÒObiettivo 5 Pda raggiungereentro il 2030

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ANNO

17 - 3

0 MARZO 2018 - N° 384

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IL GIORNALE DEL LAGO

LE PAGINEDEL GARDA

INFORMAZIONE COMMERCIALE

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AREABLU

Sembrerà banale ma ancora oggi non ho capito cosa differenzia un parti-to, destra o sinistra che sia, per con-correre al podio della politica, che diventa sempre meno partitica e più civica, che a sua volta diventa parti-tica. Un rebus insomma. Se forze anche ideologiche diverse si uniscono in un sistema che nel nostro Paese sta saltando non si comprendo-no le differenze che forse sono gli in-gredienti delle diversità di opinioni e quindi della democrazia. Così però è una grande confusione dove è vero tutto e il contrario di tutto. Non sarebbe meglio identifi-care le coalizioni in un unico partito,

come fatto nel passato, vedi Ulivo e Popolo della Libertà? Così i panni se li lavano in casa loro e non ci fareb-bero assistere a ridicoli slalom politi-chesi che hanno tanto di “presa per i fondelli”?Ormai è chiaro che il capolinea delle solite facce è vicino. Ancora qualche ultimo tifoso della curva NORD e SUD tiene duro, ma come recitava il famoso spot di Erne-sto Calindri “duraminga”.In tutto questo marasma c’è anche chi porta via il pallone e dice “arran-giatevi” (la sinistra), che un po’ per tattica un po’ per delirio di onnipo-tenza spera che i vincitori si inchini-

no ai vinti per il bene della Patria. Ma non si rendono conto che malgrado le buone intenzioni i fatti (emigranti, tasse e legalità...) hanno sommerso le aspettative e privilegiato i digiuni dei poveri che da tempo attendono solu-zioni.Soluzioni difficili da trovare, ma co-munque resta la speranza in chi non ha più niente da perdere.E si pensa ancora alle coalizioni? Partiti svegliatevi, e coraggiosamen-te combattete per affermare i valori e l’etica che vi contraddistingue, al-trimenti sarete spazzati via da uno tsunami.

Max

COSA VUOL DIRE COALIZIONE?EDITORIALE

30 MARZO 2018 ANNO XVII - N° 384SOMMARIO03 Osservatorio: Perché non ricostruire la fontana in piazza Umberto I°? La bella stagione dei meeting internazionali Il turismo batte moda, alimentare, industria Nessuna svolta in politica mentre il Paese va al degrado08 Storia: Il Castello di Desenzano qua e là nella storia10 Cultura: Toscanini e d’Annunzio tra amicizia e reciproca stima12 Punto e a capo: I due nodi da sciogliere: l’ingresso alla città e i parcheggi13 Le pagine di DESENZANO

16 Redazionale: Manuela Tavernini veste un uomo essenziale e perfetto in ogni momento della giornata19 Redazionale: Enoteca o Vineria? Questo è il dilemma!21 Rubrica: In cucina24 Area Giovani: Parli inglese, russo, cinese? Molte le opportunità di lavoro31 Speciale: Vita all’aria aperta41 Le pagine di SIRMIONE45 Le pagine della VALTENESI53 Le pagine di SALÒ58 Rubrica. Servizi per la persona59 Rubrica. Servizi utili per la casa60 Portobelloblu

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AREABLU


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DIRETTORE RESPONSABILE

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COORDINAMENTO DELLA COMUNICAZIONE

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HANNO COLLABORATO

Tullio Ferro . Laura Sorlini Silvia Marelli . Mattia Francesconi

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STAMPA

Sigraf . Treviglio (BG)

Area Blu Reg.Trib.Brescia n°32/2006 del 20/9/2006

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Parliamo della fon-tana in Piazza Um-berto I° che potrem-mo rifare dopo circa un secolo dalla sua eliminazione, nella attuale Piazza Mal-vezzi, a testimo-

nianza di quelli che furono momen-ti di vita della nostra Città. Delle sue origini. Dell’approvvigionamento idrico al vecchio Centro Storico e al Vecchio Mercato che, allora, si te-neva ancora in questa Piazza.Di questa Fontana se n’è sempre parlato. Di com’era abbiamo una documentazione fotografica che ci permette di conoscerla in tutti i suoi dettagli tanto che la potremmo rico-struire esattamente. Dove sia anda-ta a finire, dopo ch’è stata dismessa per aver esaurito la sua funzione, non lo sappiamo. Nessuno l’ha mai cercata con impegno, nè ha mai se-gnalato reperimenti di alcuni suoi pezzi da qualche parte. Tutto, a mio parere, fa pensare al motivo per il quale si sarebbe dovuta trasportare tanto lontano da dove è sempre sta-ta, perché non vedo la ragione per la quale si sarebbe dovuto evitare che la Fontana, una volta smontata non si sarebbe potuta interrare nel bel mezzo della Piazza evitando inutili e irragionevoli fatiche. Forse un giorno si potrà sapere che il suo reperto ci è sempre stato vicino.Il fatto è che molti ancora, di questa Fontana, ne parlano. L’hanno vista pubblicata sui libri che illustrano la Vecchia Desenzano e che da alcuni anni sono alla ricerca di ogni cosa che abbia avuto per noi qualche in-teresse.

Tornato di attualità l’arredo urba-no, credo, si potrebbe riproporre il rifacimento della bella Fontana in una zona di Piazza Malvezzi, magari vicina all’ingresso latera-le della Chiesa principale, il Duo-mo, cercando nello stesso tempo, di risolvere il problema della pre-senza della barriera architettonica a quell’ingresso. Si tratterebbe di riprendere il progetto di rifacimen-to della Fontana predisposto più di dodici anni fa, approvato da tutti, ma non realizzato perché un illu-minato Assessore, aveva posto il veto alla realizzazione dell’opera. Aveva confuso quella che si poteva considerare la copia di un reperto archeologico realizzato a scopo co-noscitivo con un falso, forse, rea-lizzato a scopo di lucro. Ignorando che i musei di tutto il mondo, quelli Vaticani in particolare, sono pieni di sculture in marmo fatte ad imita-zione di quelle greche realizzate in bronzo. Peccato.È comunque un’opera, questa, alla quale il Comune di Desenzano non potrà mai rinunciare perché racconta parte del suo passato che

i cittadini sono interessati a cono-scere.Com’era fatta questa Fontana? Pensiamo che molti lo sappiano perché le sue immagini fotografi-che di quando si trovava al centro della Piazza sono abbastanza note: una forma a calice di tipo circola-re, caratterizzata sull’asse centrale a forma quadrangolare, dal quale fuoriescono contemporaneamente quattro zampilli, sufficienti a ga-rantire un abbondante approvvigio-namento idrico agli abitanti della zona, ai frequentatori del Mercato che, già allora, si teneva ogni mar-tedì. Soprattutto era indispensabile per abbeverare gli animali che ac-compagnavano gli ambulanti.Non si tratta di promuovere il ri-facimento di un’opera d’arte re-alizzata da un nominato scultore, ma semplicemente ricostruire un reperto storico per ricostruire una testimonianza della vita nella no-stra Città.Sono convinto che i desenzanesi apprezzerebbero questa iniziativa, che saprebbero darle l’importanza nella misura che si merita.

PERCHÉ NON RICOSTRUIRELA FONTANA IN PIAZZA UMBERTO I°?

PIER GIUSEPPE RAMELLA

AREA

BLU

L’Osservatorio

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AREABLU

Al Lago di Garda converrebbe ri-flettere sulla bella stagione di alcuni decenni or sono, quando era un fio-

rire di appuntamenti internazionali per meeting, esposizioni, set cine-matografici, premi letterari e altre manifestazioni culturali?C’è chi osserva che di quei richiami il Garda non ha più bisogno. I turi-sti arrivano in gran numero e tanto basta.Stessa cosa potrebbero dire locali-tà prestigiose come la regione be-nacense, che invece continuano ad ospitare eventi di vasta risonanza e non liquidabili come inutili copyri-ght.Questa premessa dovrebbe far ri-flettere pubblici amministratori, operatori del settore turistico, enti predisposti alla salvaguardia am-bientale, istituzioni scolastiche, in poche parole tutti coloro che sono istituzionalmente chiamati a tene-re vivo un patrimonio di secolare grande civiltà.Il vecchio cronista ben ricorda tante prestigiose iniziative che qui hanno avuto residenza negli ultimi cinquant’anni, ricevendo partecipa-zione e consensi internazionali, un riconoscimento alla sua storia, alle sue civilissime tradizioni, alla sua cultura plurisecolare.Una sintesi di tutto ciò ci viene anche dal C.I.R.V.I. (Centro Inte-runiversitario di Ricerche sul Viag-gio in Italia) diretto dal professor

Emanuele Kanceff dell’Università di Torino, promotore di studi e ri-cerche che hanno prodotto alcuni congressi internazionali come “Il Garda nella cultura europea”; “Go-ethe-Stendhal – Mito e immagini del lago”. Atti stampati in più tomi. Quello fu anche il tempo d’inten-se ricerche, in cui molte decine di studiosi italiani e stranieri furono impegnati, e di pubblicazioni atten-te, tra le quali forse la “Biblioteca Gardesana di Cultura” non è stata dimenticata.Da non dimenticare la “Missio-ne Piccard” a bordo del batiscafo “Forel” - Settembre 1981. L’équipe tecnica che affiancava il professor Piccard, allora presidente dell’I-stituto Internazionale di Ecologia presso la Fondazione per lo studio e la protezione dei mari e dei laghi,

era composta da undici personalità di Istituti Universitari che studiaro-no le condizioni fisico-ambientali del lago di Garda, rendendo ampie documentate testimonianze accom-pagnate da raccomandazioni per la salvaguardia e il rispetto del più va-sto lago italiano.Dal 31 marzo al 3 aprile 1985 a bordo della motonave “Brennero”, ormeggiata a Limone, ebbe luogo il congresso internazionale patrocina-to dalla “NATO Science”, nell’am-bito del programma “ARW” – La-boratorio di ricerche avanzate, sul tema “Mutanti delle apoliproteine umane: impatto sull’arterioscle-rosi e sulla longevità”. I lavori del Congresso si svolsero sotto la presidenza del professor Antonio M. Gotto junior, dell’Università di Houston. Tra i relatori il professor

LA BELLA STAGIONE DEI MEETING INTERNAZIONALI

L’OsservatorioAREA

BLUTULLIO FERRO

Sul Garda forse non sono più di moda come lo erano alcuni decenni or sono. Un pensiero di Hemingway

Cerimonia del premio “Sirmione-Catullo” primi anni Ottanta – Piero Angela, Nantas Salvalaggio e Antonio Spinosa foto di un cordiale amichevole saluto

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AREABLU

Cesare Sirtori, direttore della Cat-tedra di Chemioterapia dell’Uni-versità di Milano.Da non dimenticare l’importante stagione dei meeting internaziona-li di Riva del Garda, come il “Toll 2011”. Decoding Innate Immunity (4-7 maggio 2011) con la parteci-pazione di alcuni Premi Nobel per medicina e fisiologia.Tra le testimonianze rese su stu-di, ricerche e risultati ottenuti dai Premi Nobel professor Bruce A. Beutel, immunologo statuniten-se; professor Jules A. Hoffman, immunologo francese; professor Ralph M. Steinman, canadese, assai importanti furono quelle del professor Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas, autore del li-bro “I Guardiani della vita”, che così commentò l’assegnazione del Premio Nobel agli “esploratori” del sistema immunitario: “Premio meritatissimo. I tre hanno dato un contributo fondamentale alla cono-scenza del sistema immunitario”. E ancora: “Gli studi condotti dai tre Nobel hanno anche aperto la strada allo sviluppo di nuove stra-tegie di prevenzione, la più recente delle quali punta a vaccini capaci di spingere il sistema immunitario ad aggredire le cellule tumorali”. Tante informazioni sulle meritorie iniziative ospitate a Riva del Gar-da ci giunsero dal professor Marco Antonio Cassatella e dalla sua éq-

uipe del Dipartimento di Patologia e Diagnostica dell’Università di Verona, e in particolare dalla pro-fessoressa Flavia Bazzani.In quegli anni proficuo fu l’impe-gno della Comunità del Garda che affiancò le non poche iniziative multidisciplinari di Villa Alba a Gardone Riviera, e in altre località di queste Riviere.Ci fu poi l’interessante stagione dei congressi a Sirmione, che ri-chiamò l’attenzione pure di orga-nismi internazionali, come il non dimenticato Premio Letterario “Sirmione-Catullo”, che per quasi vent’anni tenne cartello sulla nar-rativa del secondo Novecento, che potè annoverare una Giuria tra le più considerate nel panorama cul-turale italiano e autori, scrittori e poeti che dettero vasta conside-razione all’iniziativa sirmionese, che ebbe seguito con le “Giornate catulliane” promosse dal sindaco Mario Arduino.Ad ogni inizio e termine della stagione turistica anche sul lago di Garda ovviamente si apre e si chiude il registro del dare e dell’a-vere, bilancio economico che a volte ha bisogno di aggiustamen-ti, interventi nei vari gangli della produzione-gestione, che com-prende una serie di considerazioni per scelte che richiedono anche un attento sguardo di respiro interna-zionale, che riguarda sì la cultura imprenditoriale ma anche la cono-

scenza pratica delle motivazioni che inducono il turista a scegliere questo o quel luogo, per le quali gioca un grappolo di considerazio-ni fatte su precedenti esperienze: prezzi, clima, servizi, sicurezza e altro ancora.Queste considerazioni dovrebbero far riflettere sulla responsabilità storica della regione benacense nel presentarsi convincente per tutte le sue peculiarità universalmente co-nosciute.Come si è visto, di questo straor-dinario ambiente esiste una vasta letteratura di “grandi firme”, che ha esaltato bellezze naturali, cli-ma, monumenti ed arte, genuini prodotti, servizi logistici. In una parola una straordinaria civiltà svi-luppatasi nei secoli sulla direttrice Nord-Sud, Est-Ovest del continen-te europeo.Qui ci soccorre un pensiero di Hemingway, sul Garda nell’estate del 1923 e verso la fine degli anni Quaranta del secolo scorso. “Mille anni rendono stupide tutte le teo-rie economiche, mentre un’opera d’arte dura in eterno, ma è cosa difficile da fare e adesso è giù di moda”.E conclude dicendo che “ci sono coloro che vivono da parassiti sulla letteratura e non sanno apprezzare né lodare. E per di più è tremenda-mente dura da fare”.

(Riproduzione riservata)

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AREABLUL’OsservatorioAREA

BLUVITTORIO CERINI

In Italia (da Cor-riere sera-meeting di Cernobbio) nel decennio nero del-la crescita solo un settore è andato in controtendenza: è il

Turismo.I dati mostrano chiaramente il tu-rismo come uno dei principali sal-vagente dei posti di lavoro, altro che Jobs Act, oltre 260.000 (più l’eventuale lavoro non dichiarato) con giro d’affari stimato oltre i 400 miliardi di euro con un saldo attivo di circa 140 miliardi: senza questo saldo attivo, Ciao Italia! Nel frattempo il nostro mondo po-litico e sindacale continua a parlare di: INDUSTRIA 4.0, ALIMENTA-RE 4.0, NUOVE TECNOLOGIE 4.0, SETTORE TURISMO 0,0 (cioè non interessa e non se ne par-la).Ma perché al mondo politico e sin-dacale è sempre poco interessato al settore TURISMO (alberghi, risto-ranti, bar, attività commerciali)? La risposta è molto semplice: il 98% di queste attività non supera i 15 dipendenti, e per esempio, in difesa dei disoccupati, poco si sono espressi sulla RISORSA TURI-SMO in Italia, specie nel Meridio-ne, dove, grazie al clima, (come in Spagna) le attività potrebbero resta-re aperte 12 mesi all’anno, con con-seguenti posti di lavoro garantiti?

Il boom turistico degli ultimi anni nel Salento è la dimostrazione di quanto il mondo politico è distratto: che il mare e le spiagge siano ma-gnifiche è da sempre, perché solo adesso ci si accorge di questo mare e di questo territorio? Credo che in Italia si abbia una vi-sione turistica errata: cioè che il turismo sia solo una questione ri-servata agli albergatori e ristoratori e NON una risorsa economica che oltre ai cuochi e camerieri coinvol-ge invece tutta una serie di altri ope-ratori economici, dai trasporti, alla cultura, agli artigiani, ecc..Basta ricordare le denunce e le dif-ficoltà che il ministro Franceschini ha incontrato nelle nomine dei di-rettori di importanti Musei italiani; per esempio il poter fare spettacoli di un “altissimo spessore cultura-le” al Colosseo, immediatamente dal Mondo culturale ha fatto levare proteste: “il Colosseo non è un’are-na!”. Ma il Colosseo è un’arena, e dunque? Ma la domanda è siamo pronti al nuovo turista? Un turista da 7 ì:informato, impaziente, innovatore, illuso, internizzato, ma soprattutto Intossicato da migliaia di proposte e offerte? Un turista che nell’80% dei casi cer-ca su Internet informazioni sulle de-stinazioni turistiche, un turista che oltre a confrontare i prezzi verifica nei commenti la “City Destination”,

cioè come già si diceva (inascolta-ti) anni fa la Carta d’identità di una località: le sfide sono dunque molte e complesse. Ormai si parla di de-stagionalizzare, o di vacanze brevi grazie ai voli low cost.Ma ancora più importanti sono altre due sfide che si profilano. La prima di passare ad essere un “territorio”, ad essere una proposta di esperienze turistiche-culturali-enogastronomi-che; la seconda essere un “prodot-to destinazione” affinchè il turista identifichi nella scelta vacanziera una “location” che risponda ai suoi desideri.Nel frattempo il Lago di Garda, in Italia, salito sul podio per il nume-ro delle presenze turistiche, dopo la Riviera Veneta e la Romagna: sia-mo a circa 28 milioni di presenze annue. Un grande risultato che nella sua complessità va visto anche da un altro futuro traguardo da rag-giungere: turismo sostenibile, turi-smo rispettoso dell’ambiente. L’Italia, e il Garda dunque, è la meta turistica più desiderata al mondo. Chi viene da noi desidera vivere un’autentica esperienza in cui cul-tura, cibo, stile e bellezza rappre-sentano un unicum. Il turismo e i turisti continueranno a aumentare, la sfida è governare questa crescita valorizzando e sal-vaguardando il patrimonio diffuso del nostro Paese! Buona Pasqua!

IL TURISMO BATTE MODA ALIMENTARE, INDUSTRIAUn settore in crescita ancora troppo sottovalutato

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AREABLUL’OsservatorioAREA

BLUENZO LOIUDICE

Dopo le elezioni non si intravede ancora nessun cam-biamento, nono-stante le promesse fatte. La più cla-morosa è stata la proposta di dare a

tutti un reddito di cittadinanza da parte dei 5 Stelle e naturalmente il sud Italia li ha premiati. Se ne ac-corgeranno presto i votanti del Me-ridione quando dovranno constatare che questa promessa è e resta soltan-to una chimera. Infatti la gente vota senza chiedersi se mai è possibile un provvedimento del genere (cosa non si fa per guadagnare qualche voto!). Sono stupito nel vedere come una parte degli italiani sia così ingenua da credere di poter beneficiare da una proposta farlocca.Detto questo, queste elezioni non hanno insegnato nulla e perciò si continua a vivacchiare al di sopra delle nostre possibilità. Crediamo di essere fenomenali mentre invece ri-maniamo un popolo su una nave con

un equipaggio poco professionale pronto a schiantarsi al primo sco-glio. Del resto cosa si può attendere da un popolo che legge poco e dove il giornale più venduto è la Gazzetta dello Sport? Purtroppo abbiamo tanti record al negativo a cominciare dai traspor-ti (in questi giorni è stata fatta fare una fermata straordinaria a un treno che aveva la toilette chiusa). Oggi viaggiare su certi treni regionali è veramente un’avventura poco gra-devole: giorni or sono ho viaggiato da Milano a Chiasso e lo spettacolo che ho visto guardando i cavalcavia era sconcertante: vasche da bagno, frigoriferi, plastica di ogni tipo... Ormai attorno alle città ci sono di-scariche abusive dappertutto; la tra-gedia è che nessuno interviene per porre fine a questo scempio. Quando si parla di salvaguardare l’ambiente le parole sono tante, ma i fatti per migliorare sono inesisten-ti. Non di meno è la situazione dei nostri fiumi e torrenti quasi sempre inquinati.

Quando ero bambino, io che sono nato sul Po, per dissetarsi si beve-va la sua acqua che era pulitissima. Quando una collettività non rispet-ta il proprio ambiente è destinata al declino e all’incuria che può portare a malattie che credevamo fossero debellate, mentre oggi la situazio-ne peggiora ogni giorno. La natura è fatta per essere rispettata in tutte le sue forme, pertanto auspichiamo che tutte le comunità insegnino già a scuola il rispetto dell’ambiente per-ché abbiamo il diritto di respirare buona aria e bere buona acqua e ab-biamo anche il dovere di difendere la natura. Quando si dice cosa posso fare per il mio Paese urge una rispo-sta: rispettarlo in tutte le sue forme e salvaguardare le sue bellezze. Cerchiamo di conservare le nostre bellezze naturali e artistiche, questo basterebbe a fare del nostro Bel-paese un posto d’avanguardia, il biglietto da visita per l’ospite stra-niero. Questo basterebbe per entrare nella lista di uno dei Paesi più belli del mondo.

NESSUNA SVOLTA IN POLITICAMENTRE IL PAESE VA AL DEGRADO

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di Tullio FerroStoria

Un nostro giovane lettore ci pone questo quesito. “Della complessa sto-ria del Castello di Desenzano si può avere qualche notizia sulle sue origi-ni e se sia stato residenza di famiglie comitali?”.Ripassando un po’ di storia si può ap-prendere che per quasi tutti i castelli gardesani sarebbe inesatta la defini-zione che a queste costruzioni viene data, quella appunto di castello, trat-tandosi di recinti rettangolari, un tipo di fortificazione che si ricollega al castrum romano, delimitata da mura e torri semicircolari o rettangolari, con il mastio all’ingresso o all’inter-no, costituito da una torre più alta. In questi recinti trovavano rifugio gli abitanti del luogo in caso di pericolo. Successivamente all’interno di questi fortilizi sono sorti edifici intesi come abitazioni.Per lo più sono castelli comunali, non di feudatari, costruiti a protezione di scorrerie di popolazioni nomadi, de-finiti barbari, ma forse di origine più antica ancora – tardo romano o bizan-tino-goti, poi rifatti, nei secoli XII e XIII, continuando nel loro uso, pas-sando alcuni in mano signorile, altri, più tardi, alla Repubblica Veneta o al Principe vescovo di Trento. Quello di Desenzano, che si pensa vada ricol-locato al castrum per i motivi sopra detti, potrebbe avere subito una tra-sformazione a residenza signorile. Però di un siffatto intervento non esi-sterebbe traccia alcuna.Nel 1031 l’imperatore Enrico II° assegna la contea di Desenzano e con essa il Castello, a Bosone I°.

Il figlio Bosone II° fa un’importante carriera tanto da essere nominato vi-cario imperiale di Asola e gonfalonie-re del Vescovo di Parma nel 1085.Da Bosone II° e da una Donella, sua sposa, nasce il vero conte di Desenza-no, Ugo o Ugone, che ebbe in sposa Matilde di Rambaldo conte di Trevi-so. La pia Matilde in un suo ampio testamento del 1107, assieme ad altre terre, lasciava in donazione al mona-stero Acquanegra beni di Desenzano.Gli Ugoni erano feudatari di molti territori prossimi al Garda.Nel recinto del Castello di Desenza-no si possono ancora vedere tracce della chiesa dedicata a S. Ambrogio. Della stessa si parla spesso negli atti municipali. In una delibera del 23 di-cembre 1728 si legge che il Comune ebbe a concedere la propria “permis-sione alla Confraternita de Penitenti del Sacco di ponere sull’altare della

Chiesa di S. Ambrogio in Castello un quadro di S. Francesco D’Assisi”.All’ingresso del castello, presso il mastio, si possono ancora osserva-re strutture murarie di manovra del ponte levatoio, mentre alla base delle mura di nord-est appaiono i resti del percorso delle fosse di difesa.Le complesse vicende storiche e po-litiche hanno portato questa costru-zione ad incorporare un insieme di aspetti architettonici che ne hanno fatto un edificio ibrido di stili.Nella parte realizzata verso la fine dell’Ottocento al posto delle antiche mura sul lato ovest (già caserma Be-retta) le finestre sono in stile gotico con colonnine in pietra il cui insieme dà alla facciata una elegante pittorici-tà d’insieme.Il Castello nel 1267 dette asilo ai ghi-bellini cacciati da Brescia e da Vero-na ad opera dei guelfi.

IL CASTELLO DI DESENZANOQUA E LÀ NELLA STORIA

Dalla famiglia comitale di Bosone I° (1031)... al Bosone “Particella di Dio”

1785 – Il Castello di Desenzano del Garda – dipinto di S. Mondini. (archivio di T. Ferro)

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Negli anni 1485, 1493 e nel 1512 lo stesso subì i cruenti assedi di Alfon-so di Calabria e di Gaston de Foix, il quale a soli 22 anni fu a capo dell’ar-mata francese in Lombardia che sconfisse duramente gli spagnoli.L’edificio nel 1883 era di proprietà della comunità desenzanese che lo cedette al demanio statale perché le autorità militari potessero ospitare un presidio. Di qui sono passati bersa-glieri e alpini, contingenti tenuti fino all’ultima guerra. Nel 1969 il Castel-lo veniva riacquistato dal Comune, escluse ovviamente le strutture anti-che soggette a vincoli storico-archeo-logici, per poterlo finalmente destina-re a scopi di civica utilità, ciò che in parte già avviene con la giusta e piena soddisfazione dei desenzanesi.Fin qui, se pure in estrema sintesi, le vicende storiche del Castello con il ricordo del “Senti l’Ambrogio!” det-to dai desenzanesi quando un tempo la campana maggiore del mastio, de-dicata a S. Ambrogio, batteva i suoi grossi rintocchi.E non è forse un caso che il nome “Bosone” non è altro che una forma alterata di “Ambrogio” che deriva dal greco antico “ambrosios” e significa “immortale”.Ora passiamo alla “cronaca” storica. Dopo un millennio dall’investitura

comitale della famiglia di Bosone I°, incontriamo un altro famoso bosone, il Bosone di Higgs, vale a dire la co-siddetta “particella di Dio”, teorizzata nel 1964 dal fisico inglese Peter Hig-gs, particella che conferisce massa a tutte le altre particelle elementari.Esso è stato così denominato in onore del fisico indiano Bose, Sir Fagadis Chandra (1857-1937), fisico e fisiolo-go indiano, professore a Calcutta, che analizzando le analogie fra vita vege-tale e animale, concluse affermando la fondamentale unità della materia.

Infine, ragionando con il giovane amico lettore ci siamo presa licenza di ipotizzare che il nostro Bosone possa essere stato di origine indiana, con antenati pure membri della fami-glia del professore Bose. Per tutto ciò, guardando alle relazioni indoeuro-pee, all’unità linguistica, la cui sfera d’azione storica si estende tra l’India e l’Europa, a seguito delle migrazioni pure all’Italia.I Bosoni desenzanesi sarebbero qui approdati pensando subito di modifi-care il nome da Bose a Bosone, for-se per renderlo più sostanzioso, più vistoso nel suono della pronuncia, mirante a salire in fretta la scala po-litico-economica del tempo fino ad arrivare in fretta alla contea-castello di Desenzano.Lungo i gradini della storia e del-la cronaca, fantasticando, abbiamo quindi associato la “particella di Dio” ai Bosoni giunti in Italia, dove ave-vano potuto trovare residenza nel Ca-stello di Desenzano con una stupenda vista sul lago.Intendiamoci bene, queste ultime no-stre libere interpretazioni riferite al Bosone ci sono sembrate utili come un fanalino di coda su vicende del medioevo desenzanese.

(Riproduzione riservata)

numero DUECENTOOTTANTATRE Storia

La SpecolaTorre del Castello di Desenzano

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Nella miniera documentaristica, pro-va di verità storica del Vittoriale, si possono scoprire testimonianze su fatti rievocati da personalità che han-no frequentato gli ambienti dannun-ziani in occasione di convegni, studi, spettacoli.Sistemando vecchie carte mi sono capitati tra le mani appunti per una cronaca di 25 anni fa, quando il 25 settembre del 1993 all’Auditorio del Vittoriale ebbe luogo una serata in ricordo di Arturo Toscanini. Ci fu l’intervento del nipote del maestro Walfredo, figlio di Walter, con la mo-glie Elaine Troostwyk, pianista, e il baritono Steven Combs, ricevuti dal presidente della Fondazione del Vit-toriale, professor Francesco Perfetti.Gli ospiti erano stati accolti da calo-rosi applausi dal numeroso pubblico presente tra il quale sedeva Emanuela Castelbarco, figlia di Wally Toscani-ni.Prima del recital ispirato ad arie e romanze del periodo dannunziano, c’era stato l’intervento di Walfredo Toscanini, un momento rievocativo dei rapporti tra suo nonno e Gabriele d’Annunzio, rapporti documentati al Vittoriale da una corrispondenza tra i due personaggi fatta da diciotto lette-re e da alcuni telegrammi.Walfredo Toscanini si soffermò a par-lare della lunga amicizia tra i due per-sonaggi improntata ad una profonda reciproca stima. Poi affiorarono ri-cordi di fatti accaduti con protagoni-

sta il celebre nonno e altri personaggi dell’epoca, come l’episodio del pa-nettone inviato da Puccini a Toscani-ni nel 1910 o 1911 che fosse. A panet-tone consegnato, Toscanini ricevette un telegramma da Puccini (i due non andavano molto d’accordo a causa di

contrasti politici) nel quale era detto: “Panettone mandato per sbaglio”. To-scanini rispose con altro telegramma: “Panettone mangiato per sbaglio”.Ed ecco un altro telegramma di d’An-nunzio: “Arturo Toscanini Via Duri-ni, 21 Milano. “Ogni gioia pura è or-

di Tullio FerroCultura

Curiosità da appunti di una cronaca di 25 anni fa

TOSCANINI E D’ANNUNZIOTRA AMICIZIA E RECIPROCA STIMA

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CENTOOTTANTESIMA puntata Culturamai vietata al triste prigioniero. Stop. Un atroce eccesso di tristezza senile e il timore di diventare in teatro l’inop-portissimo quinto tempo della sinfo-nia m’impediscono di assistere ai tuoi miracoli. Stop Compiangimi e lascia che come sempre io ti ami e ti ammiri attraverso la lontananza e il silenzio, Gabriele d’Annunzio”.Seguiva altra lamentazione telegra-fica del poeta: “Arturo Toscanini Teatro della Scala Milano, la crude-le curiosità pubblica m’impedisce o mi guasta ogni gioia silenziosa. Stop Questo è il premio d’una lunga vita di lavoro e di devozione. Stop. Com-piangimi fraternamente e pensa stase-ra al povero solitario che ti ascolterà attraverso la notte. Stop. Gabriele”.Quella sera qualcuno si aspettava che al Vittoriale Walfredo Toscanini rive-lasse altri inediti o testimonianze sui rapporti tra il Vate e il grande diretto-re d’orchestra, che fu schiaffeggiato dai fascisti, come si disse inizialmen-te, la sera del 14 maggio 1931 al Tea-tro Comunale di Bologna.Sull’offesa recata al maestro ci furo-no testimonianze di storici e musico-logi, alle quali si aggiunsero quelle di Walfredo Toscanini e di Gottfried Wagner. Da queste sostanzialmen-te sarebbero emerse notizie (saggio

di Luciano Bergonzini pubblicate dal Mulino) secondo cui non furono i gerarchi del regime, primo fra tut-ti Leandro Arpinati, vicinissimo a Mussolini, e Mario Ghinelli, federale di Bologna, i promotori dell’azione. Anzi, Arpinati tentò fino all’ultimo di giungere ad una soluzione che sven-tasse lo scontro diretto, con un com-promesso che permettesse il regolare svolgimento del concerto in memoria di Giuseppe Martucci, celebre pia-nista e direttore d’orchestra, ben sa-pendo che Toscanini non avrebbe mai eseguito né la Marcia Reale, né Gio-vinezza, come prevedeva il protocol-lo. Arpinati e Costanzo Ciano non si sarebbero recati al Teatro Comunale di Bologna, e la serata avrebbe perso

il carattere ufficiale, liberando Tosca-nini da ogni obbligo.Tra gli aggressori non ci furono per-sonalità di spicco del fascismo bo-lognese. Non c’era Ghinelli, assente pure Leo Longanesi, che “poi si sa-rebbe vantato d’esser stato lui a col-pire il musicista. Una faida tra le ge-rarchie fasciste?”. Il tutto secondo il saggio di Bergonzini.Dagli appunti per una cronaca di un avvenimento di 25 anni fa uno spas-soso aneddoto e notizie sull’offesa recata al maestro Arturo Toscanini, che per i ricordati contrasti con il fascismo, nel 1933 lasciava l’Italia per gli USA, rientrando nel 1946 per inaugurare la Scala ricostruita dopo la guerra. (Riproduzione riservata)

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Punto e a capo

Che Desenzano del Garda abbia due nodi da sciogliere, che dovrebbe-ro essere affrontati in via prioritaria dall’Amministrazione Comunale, è fuor di dubbio. Mi riferisco alla via d’accesso alla città per chi arriva

dall’autostrada ed ai parcheggi. Un tema tanto più attuale oggi che la nuova stagione turistica è niziata. Solitamente, infatti, l’apertura av-viene in concomitanza con la Pasqua.Vediamo, allora, di parlarne separatamente.Accesso alla città: in talune ore della giornata chi arriva è costretto a sorbirsi lunghe code, che in va-rie occasioni partono addirittura prima del casello dell’autostrada. Se, poi, pensiamo cosa potrà acca-dere, quando apriranno le nuove attività commercia-li previste nell’area dell’ex Fili Legnami e laddove c’era l’impianto adibito a lavaggio auto e distributo-re del gas, ci rendiamo conto come la circolazione si appesantirà ulteriormente, con inevitabile incremento e rallentamento del traffico e conseguente appesanti-mento dello smog e delle polveri sottili.Si tratta, però, di affrontare rapidamente il problema per cercare di valutare una possibile soluzione e, di pari passo, ricercare come finanziare l’opera. Non sarà certo semplice, ma si deve fare tutto il possibile creando le premesse che permettano di raggiungere l’obiettivo. E, siccome i tempi non saranno brevi, è necessario muoversi tempestivamente per arrivare al-meno a definire il progetto, prima che scada il manda-to degli attuali amministratori (2022).Nel frattempo quale potrebbe essere la soluzione tam-pone? L’unica che intravvedo praticabile è segnalare i possibili ingressi a Desenzano dalla tangenziale, che fiancheggia l’Esselunga. Servirebbe, ovviamente, una segnaletica adeguata, così da potervi dirottare il traf-fico. Per non dire di chi percorre via Marconi non per fermarsi a Desenzano, ma diretto a Padenghe o a Salò e attualmente intasa via Marconi.Altro tema: i parcheggi

Che non bastino, in particolare in alcuni periodi dell’anno, è vero, ma si tratta anzitutto di segnalare meglio quelli esistenti. Quando ero in consiglio co-munale più volte ho suggerito all’assessore compe-tente la difficoltà, per chi arriva, ancor più se forestie-ro, ad interpretare il pannello a messaggio variabile leggibile all’altezza del complesso Le Vele, dal quale si possono conoscere i posti ancora disponibili a: San Benedetto, Vallone, Maratona. Ma dove si trovano e come è possibile identificarli sul territorio? Potreb-be bastare una semplice specifica come Maratona (a lago), Vallone (centro città – Castello), San Bene-detto (zona nord), oppure indicarli con l’aggiunta di colori o numeri indicativi, seguiti da indicazioni simi-li lungo il percorso. E, poi, dovrebbero essere inseriti anche altri parcheggi come quelli dell’ex Acli in via Doralici e Santa Maria (zona sud).Resta pur sempre, però, la necessità di poterne in-dividuare altri a corona del centro storico, tanto più necessari dopo la soppressione degli stalli in piazza Cappelletti. Anche potenziando gli stalli su via Ca-vour e nei pressi della stazione.Il mio consiglio su come procedere: avvalersi della consulenza di un professionista (cito ad esempio il prof. Giulio Maternini), che si è sempre occupato di queste problematiche ed in grado, pertanto, di suppor-tare l’Amministrazione nelle scelte.Alla prossima.

Luigi Cavalieri

I DUE NODI DA SCIOGLIERE:L’INGRESSO ALLA CITTÀ E I PARCHEGGI

Il parcheggio Vallone

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IL COLNAGOCYCLINGFESTIVAL

DAL 6 ALL’8 APRILE

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DesenzanoDESENZANO DEL GARDA

FOCUS

Oltre ventiquattro nazioni presenti alla sesta edizione della corsa

CICLISTI DA TUTTO IL MONDOPER IL COLNAGO CYCLING FESTIVAL

on l’arrivo della primavera si riaprono le iscrizioni al Colnago Cycling Festival. Giunto alla 6a Edizione, si preannuncia come uno degli eventi più attesi delle gran fondo italiane.Il format della manifestazione negli anni

si è arricchito di appuntamenti e iniziative collaterali che si rivolgono a una platea sempre più ampia e variegata, quindi non solo sport, ma puro intrattenimento e svago per le famiglie, i giovani, i bambini.Il week end più atteso del Garda apre venerdì 6 aprile, giornata dedicata alla Randonnée Giro del Lago, dove gli audaci accorsi da tutto il mondo si godranno il periplo spettacolare dello specchio d’acqua più grande d’Italia con due opzioni, tutte da scoprire: il percorso corto di 145 km e 520 mt di dislivello e il lungo con i suoi 195 km e ben 2100 mt di dislivello. Ventiquattro le nazioni a oggi presenti all’appello che unisce in una perfetta alchimia la capitale del Garda e il blasonato marchio di biciclette capitanato, con il carisma di sempre, da Ernesto Colnago, a conferma dell’interna-zionalità della manifestazione.Sempre venerdì taglia i nastri anche la nuova area Expo, nel cuore di Desenzano, con tanti brand di settore che pro-porranno le loro novità in un centro festoso e illuminato fino a sera.Sabato 7 aprile è dedicato ai campioni in erba della Ju-nior Bike che nel primo pomeriggio si daranno battaglia presso il lungolago Cesare Battisti.In serata da annotarsi sul taccuino due appuntamenti mol-to importanti: la presentazione ufficiale della Granfondo con Ernesto Colnago e la stampa sia di settore sia locale, e il Cabaret Live del mattatore toscano Cristiano Militello, volto arcinoto di Striscia la Notizia, che per l’occasione metterà in scena in Piazza Cappelletti un pungente spetta-colo dedicato ai vizi e ai tic dell’uomo moderno.La Granfondo Colnago radunerà, domenica 8 aprile, i suoi fedelissimi schierati in griglia, pronti per godersi lo spettacolo dei due percorsi – che possono essere scelti du-rante lo svolgimento della gara – il medio con i suoi 110 km e un’altimetria totale di 1.384 e il lungo con 159 km

di passione mista a fatica ed un’altimetria di ben 2.044m.Le tre salite che attendono i ciclisti sono tutte pedalabi-li, ma nascondono comunque delle difficoltà tecniche, in particolare la prima che va affrontata a circa 27 km dalla partenza e che ha in questo caso una preziosa funzione di selezione, frammentando la moltitudine in gruppetti:Salita San MicheleGardone Riviera al Km 27,6 a 75m, fino a San Michele al Km 33,5 a 380mt con pendenza media 6% max 12,5%.Salita delle CosteSabbio Chiese al Km 59 a 290m fino alla Cima delle Coste al Km 70,6 a 568m con pendenza media 4% max 8,5%.Salita San GalloBotticino al Km 113 a 151m fino in cima al San Gallo (Castello) al Km 122 a 645m con pendenza media 5,6% max 12,8%.In concomitanza con la Granfondo Colnago parte la Garda Legend, da affrontare con abbigliamento e bici d’epoca. Più di mille addetti presidieranno la gara, con la presenza della Polizia Stradale che farà da scorta eccezionale in modo da consentire lo svolgimento in tutta sicurezza della manifestazione, fino all’ultimo ciclista.Nel primo pomeriggio si svolgeranno le premiazioni, con interviste e presenza dei media.

Da sinistra, Ernesto Colnago, l’assessore al turismoFrancesca Cerini e il sindaco Guido Malinverno

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FOCUS

Nella parte est del territorio di Desen-zano, da via Parrocchiale sino al con-fine col comune di Sirmione, l’acqua che viene pompata dai pozzi in loca-lità Tassinara è molto più ricca di Sali (carbonato di calcio et.cet.) rispetto a quella di tutto il resto della rete idrica alimentata dal lago. L’acqua del lago derivante dalla fusio-ne dei ghiacci e nevi dell’Adamello ha una durezza espressa in gradi fran-cesi non superiore a 8 mentre quella dei pozzi della Tassinara supera i 20. La rete di Rivoltella fornisce quindi acqua contente almeno il doppio dei Sali contenuti nella restante parte del territorio. Il contenuto di Sali di car-bonato, ferro et.cet. determina a causa delle incrostazioni di calcare, un dan-no alle caldaie, ai ferri da stiro, alle lavatrici e lavastoviglie. Il grado di

durezza provoca inoltre un maggiore consumo di detersivi, saponi, sham-po, oltre a quello di energia elettrica, per le incrostazioni sulle resistenze. Si può calcolare un aggravio econo-mico per famiglia di oltre cento euro all’anno rispetto a quelle che utilizza-no l’acqua molto più povera di Sali

proveniente dai serbatoi di Montecro-ce. Se non vi fosse altra soluzione, pa-zienza, ma la cosa assume però aspet-ti paradossali dal momento che basta aprire una saracinesca per fornire an-che ai Rivoltellesi un’acqua ottima.L’amministrazione Anelli realizzò in-fatti il collegamento con l’acquedot-to di Sirmione, costato circa 800.000 euro, in grado di fornire acqua del lago di ottima qualità anche a Rivol-tella, tale collegamento rimane quasi inutilizzato.Facciamo appello alla nuova ammini-strazione di Desenzano e alla nuova gestione delle risorse idriche brescia-ne affinché provvedano in merito. Si otterrebbe un grande risultato per gli abitanti di Rivoltella con pochissima spesa.

Giorgio Fezzardi

Lettere al direttoreA RIVOLTELLA GLI UTENTI PAGANO LA STESSA CIFRAPER UN’ACQUA MOLTO PIÙ SCADENTE DI QUELLA CHE ESCE DAI RUBINETTI DEI DESENZANESI

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iMANUELA TAVERNINI VESTE

UN UOMO ESSENZIALE E PERFETTO IN OGNI MOMENTO DELLA GIORNATA

Finalmente anche l’uomo a Desenzano avrà il suo negozio di abbigliamento e accessori di fi ducia: in pieno centro storico, infatti, Manuela Tavernini, con alle spalle 25 anni di esperienza nel settore moda donna, apre un punto vendita dedicato al mondo maschile, dove a farla da padrona sono qualità e ri-cerca dei materiali, per uno stile al contempo ele-gante, giovane e sobrio. Niente eccessi, ma solo una grande voglia di creativa normalità, grazie ad abiti per tutti i giorni, caratterizzati da accenti per-sonali che rendono i capi unici. Conosciamo questa realtà da vicino.

INTERVISTA A MANUELA TAVERNINI

Da 24 anni vesti e valorizzi migliaia di donne gra-zie a capi esclusivi… qual è la chiave del succes-so?L’esperienza e l’amore per questo meraviglioso la-voro. Quando una cliente entra nel mio negozio sa che può contare su un rapporto diffi cile da trovare, di totale fi ducia, e che nessuno tenterà di venderle alcun capo che non sappia valorizzarla appieno. Le donne vanno vestite, non coperte! E la soddisfazio-ne più grande per me è quella di valorizzare ogni donna nel miglior modo possibile; desidero che tut-te e tutti, grazie ai miei outfi t, possano sentirsi vera-mente belli.

Di recente ti sei resa conto che a Desenzano man-cava un corrispettivo negozio dedicato all’uomo. Da qui la nascita di Tavernini Daily Man Market, inaugurato lo scorso 18 marzo…Esatto. Sul lago mancava un negozio in grado di ve-stire bene un uomo moderno che non vuole coprirsi di brand prestigiosi che non gli appartengono.

Un uomo dalla forte personalità che fa delle sue scelte la sua cifra stilistica. Un uomo che apprezza e indossa volentieri capi di raffi nata ricerca creativa e non la dozzinale esposizione di inutili fi rme.

Un uomo elegante ma al contempo casual, senza eccessi ma con una voglia di creativa normalità. La parola d’ordine direi che è sobrietà. Seguita subi-to dalla comodità nel vestire, perché al giorno d’og-gi l’uomo è stanco di apparire sì perfetto ma dentro capi “fastidiosi” e che non gli scivolano addosso. L’uomo “Tavernini” è un uomo essenziale, che ve-ste dalla mattina alla sera e può fare qualsiasi attivi-tà restando sempre in ordine. Questo naturalmente è possibile grazie alla massima qualità e ricerca dei tessuti (solo fi bre naturali) oltre che all’artigianalità della manifattura. Vogliamo che i nostri clienti si sen-tano bene in ogni movimento e questo vale sia per la donna sia per l’uomo; il movimento del tessuto segue il corpo e il gioco è fatto.

Grande successo di pubblico all’inaugurazione del nuovo negozio di abbigliamento e accessori uomo � rmato Tavernini: il Daily Man Market Desenzano in via Angela Merici 10.

Una garanzia di artigianalità ed eccellenza che propone capi impeccabili per un uomo quotidiano che vuole vestirsi bene (senza svenarsi).

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E poi… la cura per i dettagli e i particolari è dav-vero maniacale. Proprio così. Tutte le aziende che rappresentiamo sono garanzia di eccellenza, soprattutto nei partico-lari. Ogni capo è davvero unico e mai banale, adatto a un uomo di ogni età. Inoltre, dato non trascurabile, il fatto che le aziende proposte vestono in maniera impeccabile tutti, non solo i perfetti! Al momento gettonatissime sono delle maglie double face, che puoi portare in due modi diversi: un prodotto bellis-simo, raffi nato e forte. Questo è un po’ il mood della stagione: pochi capi che possono essere sfruttati in diverse varianti.

Parallelamente si parla di cifre che tutti possono permettersi, è così?Esatto. Tutti possono vestirsi bene senza svenarsi.

Ci fai qualche esempio? Quali sono i marchi che possiamo trovare?Tutti i marchi di nicchia che la nostra boutique pro-pone sono artigiani importanti, che abbiamo ricer-cato per avere in esclusiva. Tra questi annoveriamo la ditta Circolo 1901, la Orian, che confeziona delle camicie che sono la felicità di tutte le donne, GTA, con i suoi pantaloni, Yurta, specializzata nei fi lati di

qualità ineguagliabile, 21 Twenty – One, Teleria Zed, Bellwood e Marcoliani. Non c’è azienda proposta che non abbia alle spalle una tradizione di artigiana-lità, vestibilità e modellistica.

Abbigliamento ma anche accessori, giusto?Sì. Anche per quanto riguarda gli accessori studia-mo e ricerchiamo aziende che “parlino” da sole e che seguano la fi losofi a che perseguiamo anche noi. Da sempre. Con particolari non scontati e mai ba-nali.

Qualche capo anche su misura?Per quanto riguarda la moda donna da sempre cre-iamo in esclusiva e confezioniamo capi unici, mentre per l’uomo il servizio su misura si può richiedere per camicie e giubbini di pelle.

Com’è andata l’inaugurazione e cosa ti aspetti dal futuro?Beh, nonostante il tempo inclemente direi che il riscontro di pubblico è stato ottimo! In pochissimi giorni la soddisfazione è tanta! Sono certa che nel tempo questa boutique diventerà un punto di riferi-mento per l’uomo contemporaneo che ama la qua-lità e la comodità.

Per informazioni: Tavernini Daily Man Market DesenzanoVia S. Angela Merici 10 · Desenzano BS · Tel. 030 912 73 43

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FOCUS

Riflessioni dopo l’incontro con Marco Bottardi

UN’ESPERIENZA PREZIOSAPER INSEGNARE LA SICUREZZA STRADALE

8 marzo ho avuto la fortuna di assistere ad un incontro tra Marco Mastro Bottardi e due classi prime della Scuo-la Secondaria del II Isti-

tuto comprensivo di Rivoltella. Su invito di alcune docenti della Com-missione Disabilità della scuola, Mar-co ha raccontato in modo immediato, a tratti commovente e positivamente provocatorio, la sua storia. In seguito a un incidente in moto circa 10 anni fa, a pochissimi passi da casa sua, la sua vita di barista e motociclista appagato, si è trasformata in modo radicale. Dopo un lungo periodo di riabilitazione ha dovu-to fare i conti con una dura realtà: non avrebbe più camminato. Eppure quello che potrebbe sembrare uno choc che ti atterra, per lui costituisce un inizio, un nuovo punto di partenza. La sua storia mi ha molto colpito: ho avuto la netta sensazione che tra le sue parole e il suo vissuto non ci fosse alcu-na separazione. Una storia che fa pen-sare, fa riflettere. Dopo averlo ascoltato qualcosa cambia; la percezione della realtà in cui viviamo cambia. Marco ha raccontato la sua storia in modo diretto, comunicativo, efficacis-simo coinvolgendo i ragazzi in un dia-logo vivace; molte sono state le doman-de e le suggestioni frutto della curiosità e dell’interesse suscitato. Si è soffer-mato sul frattempo che sta fra il prima e il dopo, quello in cui entra in campo l’esperienza della disabilità. Si è sof-fermato con una forte riflessione sulle barriere architettoniche, ma anche sul-

le barriere culturali, ben più difficili da abbattere. Il tempo di un’ora è volato. Una storia preziosa per tutti, ma per i giovani in particolare, da cui devono/dovrebbero trarre insegnamento. Mi chiedo: come possiamo sensibiliz-zare noi e gli altri riguardo al tema della disabilità? La risposta viene immediata. Lo si fa incontrando persone come Marco per-ché la loro testimonianza raggiunge an-che i cuori più insensibili. Perché la sua voglia di fare, abbattendo tutte le barriere, di qualsiasi natura esse siano, e nello stesso tempo la sua voglia di comunicare e provocare positiva-mente chi ha il privilegio di ascoltarlo hanno un valore talmente profondo che il nostro piccolo e limitato punto di vi-sta si allarga.Marco, impegnato costantemente nelle attività sociali a favore dell’accessibi-lità (pensiamo al Porto di Rivoltella),

è fondatore di un’importante organiz-zazione no-profit La Fabbrica dell’E-ducazione Stradale che si impegna a diffondere la cultura della sicurezza, è disponibile a parlare nelle scuole delle regole della strada. Mi auguro (e chiedo) che il Comune di Desenzano possa mostrarsi sensibi-le alle proposte di un concittadino che diffonde in modo vero e lucido, parten-do dalla propria esperienza e dai propri errori, un messaggio che ha il sapore di una rivoluzione culturale che spinga tutti, adulti e giovani, ad usare il cervel-lo come unico e insostituibile strumen-to di sicurezza.Aspettare che siano le singole scuole a contattarlo sarebbe un peccato e, nel lungo periodo, un errore imperdona-bile che non dovremmo commettere nei confronti dei nostri figli e nipoti. Perché loro sono il nostro futuro… e a quanto pare, il migliore. Pucci Cerini

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Marco Bottardi durante l’incontro con gli studenti

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iINFORMAZIONE COMMERCIALE

Bere bene al giusto prezzo: sia che si tratti di vino sfuso che di vino in bottiglia. Tutto questo è ormai possibile da diverso tempo sul lago di Garda.A Desenzano, infatti, i due punti vendita che portano la fi rma di “Sfusi di vini & affi ni”, la vineria in viale Cavour 22, dotata di un ampio parcheggio privato, e l’enoteca in via Castello 130-132 nel cuore della cittadina, sono diventati i punti di riferimento sia per gli appassionati e conoscitori dei grandi vini, sia per chi vuole intraprendere un percorso di conoscenza e approfondimento sugli ottimi vini del Garda e non solo. A farla da padrona, in entrambe le enoteche, la qualità, sempre al primo posto: Aldo, infatti, architetto e sommelier con più di trent’anni di esperienza, seleziona con cura le etichette da proporre alla sua clientela, così come le aziende dell’ottimo vino sfuso, anch’esse eccellenti come dimostrano i riconoscimenti ottenuti dalle guide più autorevoli e i riscontri da parte del pubblico sempre più appassionato. Bianchi, rossi, rosati e bollicine: ampissima la scelta, che si diff erenzia tra vino da tutti i giorni e vino più acculturato, da stappare in grandi occasioni (anche sotto i 10 euro).

Non resta che l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda il vino così come per quanto riguarda la location in cui acquistarlo: nella vineria di viale Cavour 22, dove i tavolini ricavati dalle botti si trasformano in comode sistemazioni per le degustazioni e l’off erta di vino sfuso conta ben 28 tipologie diverse di vino, oppure nell’enoteca di

via Castello 130-132 dov’è possibile, mentre si degusta tra un bicchiere e l’altro, consultare qualche guida di settore e farsi una cultura sui fantastici vini proposti.In entrambe le enoteche, inoltre, al buon vino si accompagna una vasta selezione di eccellenze italiane di altissima qualità, provenienti da diverse

regioni d’Italia, tra cui Sicilia, Campania, Calabria e Puglia, così come un eccellente olio extravergine di oliva 100% italiano prodotto dai frantoi dei più seri e premiati produttori italiani, tra cui spicca la grande qualità dell’olio extravergine d’oliva DOP del lago di Garda.Un’idea da tenere in considerazione anche per eff ettuare dei regali, da donare a parenti o amici, da portare come pensiero a una cena o in un’occasione speciale, che sicuramente risulterà apprezzatissima.

I due punti vendita di “Sfusi di vini & affi ni” di Desenzano, la vineria in viale Cavour 22 e l’enoteca letteraria di via Castello 130-132, sono diventati in poco tempo il punto

di riferimento per chi ama il buon vino sia sfuso sia in bottiglia e non solo…

Desenzano del Garda Vineria

Via Cavour, 22 (viale della stazione)

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FOCUS

Molta gente alla cerimonia nella Chiesa di S. Angela Merici

L’ADDIO ALL’A.D. DELLA CAMEOL’INDIMENTICATO HERBERT VINATZER

erimonia toccante nella chiesa di Sant’Angela Merici la sera di vener-dì 9 Marzo per comme-morare i 20 anni dalla scomparsa di Herbert

Vinatzer, indimenticato e amato ammi-nistratore delegato della Cameo di De-senzano del Garda, l’azienda cresciuta sotto la sua guida illuminata, dall’orlo della chiusura degli anni ‘60 alla flori-da situazione del 1998, con l’incremen-to del numero dei collaboratori da 35 a 350 unità.Almeno 150 persone, perlopiù dipen-denti ed ex dipendenti Cameo e mae-stranze di aziende esterne, hanno assi-stito alla Santa Messa officiata da don Damiano che, pur non avendolo conosciuto di persona, ha disegnato, in breve ma magistralmente, un ritratto dell’uo-mo Vinatzer. Grande uomo prima che grande manager, a vent’anni dalla scomparsa è ancora nel cuore dei desenza-nesi e anche dei non desenzanesi: alcuni giunti da Cuneo, da Bolzano, da Novara e da Milano.Roberto Zanoni, Amministratore Delegato di Naturasi ed ex “product manager” in Cameo, con poche frasi ha evo-

cato la eccezionale personalità di Vina-tzer, suscitando commozione in tutti gli astanti.Al termine della Messa la soprano Chia-ra Milini, accompagnata dalla piani-sta Anna Brandolini, ha interpretato in modo superbo l’Ave Maria di Gounod.L’emozione che ha preso i presenti non ha impedito di apprezzare la stupenda esecuzione di questa eccellenza artistica desenzanese.Persone, che per anni hanno condiviso con Herbert Vinatzer l’ascesa della Ca-meo e che non si incontravano da tempo, hanno avuto una buona opportunità per ritrovarsi, un immenso piacere per tutti.In chiusura i componenti del “Comitato per Vinatzer” hanno organizzato un pic-

colo rinfresco con lo scopo di prolungare, se pur di poco, il momento emotivo creato dall’evento. Si è anche procedu-to alla raccolta di firme per la richiesta, alla Commissione toponomastica cittadina, di intitolare una via di Desenza-no a nome di Herbert Vinatzer. Chi più meritevole di lui?Due ore prima della messa, un ex collaboratore ha deposto sulla tomba di Herbert Vinatzer, nel piccolo cimitero di Chiusa (BZ), un omaggio floreale a nome di tutti i colla-boratori della Cameo. Un ringraziamento va anche a Don Damiano per la sua sensibilità e per aver messo a disposizione i locali della Parrocchia.

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in cucinaRUBRICA

Testi a cura di Mirella Parmeggiani

Potrà sembrare superfluo, ma è bene ri-cordare che frutta e verdura mangiate fuori stagione peccano in mancanza di gusto, ma soprattutto di sostanze nu-tritive. È importante quindi consumare prodotti della stagione in corso: non vuol dire che nel frigo non ci debbano essere le classiche verdure che servono sempre (carote, sedano e cipolla ad esempio), ma magari evitare forzature come le fragole a Natale. Ogni ingrediente ha una stagione e può essere gustato in tanti modi diver-si. In questa rubrica potrai scoprire tanti piatti stagionali e imparare a valorizzare al meglio i prodotti gustosi e genuini che ci offre la nostra terra.Cosa possiamo portare a tavola nel mese di APRILE? ll sole torna finalmente a splendere dopo le brutte giornate invernali e sebbene aprile ci riservi ancora qualche giorno di pioggia, la bella stagione ripor-ta profumi e odori, voglia di cibi freschi e colorati. Al primo posto nella lista della spesa di aprile troviamo l’ASPARAGO, un ortaggio ricchissimo di fibre, calcio, fosfo-ro, magnesio e potassio. Abbondando nel suo contenuto di Vitamine A, B6 e C l’asparago è invece poverissimo di grassi. Con le sue proprietà antiossidanti è l’ali-mento ideale per disintossicarsi dalle tos-sine accumulate durante le fredde gior-nate invernali. Quando lo acquistate per accorgervi che sia fresco provate a spez-zarlo, se si piega ovviamente non lo è!Ed eccovi una ricetta semplicissima ma sfiziosa per valorizzare questo ortaggio.

TAGLIOLINI DI FARINA INTEGRALE CON ASPARAGI E GRANA PADANO DOP

Le ricette in stagione

Ingredienti per 4 persone:· 400 gr di asparagi verdi· 80 gr di scalogno· 1 mazzetto di basilico· 60 gr di Grana Padano Riserva· 1 mela verde· olio extravergine di oliva· sale e pepe· Per la pasta:· 200 gr di farina integrale· 100 gr di farina 00· 2 uova· 80 gr di acqua tiepida

Procedimento:Per la pasta: lavorare le due farine con le uova e l’acqua fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo, avvolgere in pellicola trasparente e lasciare riposare per un’ora.Tritare lo scalogno, farlo appassire in una padella con poco olio, unire gli asparagi tagliati a pezzetti, salare, pe-pare, aggiungere il basilico e cuocere per 5 minuti.Tirare la pasta dello spessore di 3 mm e formare i taglio-lini.Cuocere la pasta in acqua salata, scolarla, insaporirla in padella con gli asparagi e il Grana Padano grattugiato.Disporre la pasta nei piatti di portata e completare con la mela tagliata a piccoli cubetti.

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Dopo l’approvazione dell’escavazione del pozzo si cercano partner

IL PROGETTO TERMEALLA RICERCA DI INVESTITORI

D opo numerose ricer-che e discussioni, i contorni del progetto per la ricerca delle acque termali calde a

Desenzano iniziano a risultare meglio definiti, e ciò che ne deriva è la neces-sità di un intervento esterno che pren-da in mano la situazione dal punto di vista economico.Già a partire dagli anni Settanta ven-ne ipotizzata la presenza di fonti ter-mali sul Garda, oltre alle già note di Sirmione, con un probabile interes-samento di quasi tutto il bacino meri-dionale gardesano, e oggi il possibile intervento di ricerca a Desenzano, tematica principale di questo periodo, potrebbe finalmente far compiere alla città quel tanto agognato passo verso più vaste possibilità di miglioramento turistico.Sono stati eseguiti diversi studi sul sottosuolo della zona, ed è emerso che nell’area del Vò sarebbero presenti due serbatoi di acqua termale: uno in-torno ai 400/500m di profondità, dove l’acqua presente non supera i 35 gra-di e di cui non si hanno informazioni specifiche. Il secondo invece sarebbe situato intorno ai 1000m e le caratteri-stiche del bacino risulterebbero deci-samente simili a quelle presenti nelle fonti sirmionesi, con temperature sui 60-65 gradi.“Ad oggi è stato fatto un buon lavo-ro di caratterizzazione del sottosuolo, passaggio fondamentale per le fasi

successive; si può dire che le infor-mazioni principali necessarie per il progetto ci sono tutte” come ha di-chiarato il geologo Fabio Molinari, in-tervenuto venerdì 23 marzo al centro congressi all’Hotel Uliveto, insieme a Stefano Chiarugi, proprietario della società di trivellazioni Landi s.a.s., e a Franco Visconti, presidente della so-cietà Terme di Desenzano srl, che si è espresso così in merito alla situazione attuale: “Siamo alla ricerca di investi-tori, italiani o stranieri, che ci aiutino nella realizzazione del centro termale. Questa iniziativa potrebbe cambiare il futuro della città, con un importante miglioramento dell’andamento turi-stico durante i mesi invernali, dove vengono registrati numeri sempre più in calo”.Dopo che l’anno passato era stato ap-provato dalla Provincia il progetto di escavazione del pozzo esplorativo ad opera della società sopracitata, ecco quindi come la situazione preliminare sia stata preparata ad hoc per ingolo-sire chi detiene le possibilità econo-miche necessarie alla presa in carico dei costi, stimati intorno ai 20 milioni di euro per l’intero progetto. Si parla di una struttura di due o tre mila metri quadrati, con spa e piscina di 1400m.Se in passato ci sono state possibili-tà di vedere il Comune di Desenzano in prima linea per la realizzazione di questo progetto, quando all’inizio degli anni Ottanta con il sindaco Gia-como Fondrieschi furono stanziati 5

milioni di lire più ulteriori 20 per la ricerca termale, approvata dalla Giun-ta Regionale con un permesso della durata di tre anni, sembra che que-sto scenario sia destinato a rimanere un’utopia, così come allora quando l’intera questione venne avvolta da una nube di silenzio. Attualmente il contributo comunale sarebbe essen-ziale per un supporto nella gestione della viabilità durante gli eventuali lavori, senza nessun coinvolgimento per gli investimenti previsti. Oltre al vantaggio di poter garantire un servizio turistico destagionalizzato e molto più completo rispetto a quello attuale, l’utilizzo dell’acqua termale può rappresentare un’importante ri-sorsa anche per quanto riguarda il set-tore dell’energia rinnovabile. Esem-pio lampante di ciò è rappresentato da quanto è stato fatto a Ferrara, dove negli anni 70 è stata aperta una cen-trale geotermica in grado di sfruttare un giacimento di acqua calda per ali-mentare una rete di teleriscaldamento.Allo stesso modo si potrebbe ipo-tizzare questo tipo di intervento per consentire lo sfruttamento dell’acqua termale come risorsa energetica in grado di riscaldare in maniera auto-noma e rinnovabile ospedale, scuole, uffici e altre strutture, con l’ulteriore vantaggio che l’utilizzo del teleriscal-damento può ridurre la produzione di sostanze inquinanti quali CO2 e ossi-di di azoto, essendo energia del tutto pulita. Mattia Francesconi

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Le previsioni seguono l’andamento della stagione 2017

WEEKEND DI PASQUA. FLUSSO TURISTICO COME LO SCORSO ANNO


asciato ormai l’in-verno alle spalle, l’alta stagione sul Garda può dirsi alle porte; visto

infatti l’imminente arrivo del fine settimana pasquale, primo vero momento di incremento del flusso turistico, è possibile fare le prime stime in merito agli arrivi previsti in concomitanza della bella sta-gione.È stato infatti registrato per le prossime settimane un alto nume-ro di turisti in entrata, molto simi-le ai numeri di riferimento della Pasqua 2017, e quindi in linea con le migliori previsioni. “Quest’anno di fatto il periodo pasquale è arrivato prima rispetto alla scorsa stagione, con la conseguente presen-za di un clima meno mite e stabile; questo però non ha provocato nessuna diminuzione di prenotazioni nelle ol-tre 900 strutture presenti sul Lago, segno comunque di un grande successo per il Garda” riferisce Marco Girar-di, direttore del Consorzio di Promozione Turistica Lago di Garda-Lombardia.Il rischio di vedere diminuite le prenotazioni visto il gelo persistente dell’ultimo periodo è stato così scongiurato, e la precoce Pasqua che sta per arrivare vedrà quindi nu-meri importanti per il bacino gardesano, sia per quanto riguarda gli hotel, sia per gli appartamenti turistici pre-senti in gran numero in tutta la zona.Continua il direttore Girardi, in merito all’offerta turi-stica a disposizione dei visitatori: “Questo incremento di arrivi verso il quale andiamo incontro, proprio perché

anticipato a livello di calendario, ci permette inoltre di offrire una vasta gamma di soluzioni per il soggiorno, viste anche le tante possibilità presso gli impianti sci-istici presenti sulle nostre monta-gne, ancora nel vivo dell’attività”.Per il turismo benacense il pri-mo step può dirsi così superato brillantemente, in attesa di vede-re quelle che saranno le cifre di riferimento per i mesi più caldi dell’anno, vero e proprio momen-to clou per tutto il Garda e i suoi operatori.

Mattia Francesconi

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Area Giovani a cura di Mattia Francesconi

Come è stato spesso ricordato nel-la nuova rubrica “Area Giovani”, la conoscenza di una o più lingue straniere può rappresentare un van-taggio notevole nel momento in cui ci si propone nel mondo del lavo-ro; se ciò non bastasse, il territorio gardesano richiede ai tantissimi operatori la capacità di comunicare con gli ospiti stranieri che vengono in visita durante tutto l’anno, pro-venienti infatti da ogni parte del mondo.Negli ultimi anni il numero di giovani che scelgono di intraprendere un percorso di studi incentrato sulle lin-gue è in aumento, fra loro quelle maggiormente parlate, come ad esempio il russo, il cinese o l’arabo. Questo incremento ha inoltre favorito la nascita di numerose figure professionali basate sulla comunicazione inter-nazionale, a livello turistico ma anche aziendale; ciò che oggi andremo ad analizzare sono proprio i profili lavorativi ai quali è possibile accedere in ambito lingui-stico, sia per quanto concerne lavori stagionali, sia per occupazioni più stabili e durature.Se il vostro obiettivo è quello di trovare un lavoro poco dispendioso e che occupi un breve periodo durante la pausa dagli studi ci sono diverse interessanti opportu-nità per chi volesse sfruttare e consolidare la propria conoscenza delle lingue, a maggior ragione se si risiede in un territorio così ricco di attività e servizi volti al turismo.La guida turistica ad esempio, nella sua versione più “li-ght”, è una professione che viene spesso ricoperta da ragazzi giovani, solitamente residenti del posto: attivi-tà che anche le scuole propongono per i loro studen-ti. Le abilità linguistiche in questo caso devono essere supportate dalla conoscenza di opere e luoghi verso i quali condurre gli ospiti, senza trascurare le necessarie competenze comunicative necessarie per la gestione di gruppi più o meno numerosi. In questo caso è utile con-

sultare enti e luoghi culturali per conoscere le opportunità presenti nel territorio.Un’altra possibilità di impiego ca-ratterizzata da un’alta flessibilità è l’interprete: oltre che ricoprire ruo-li di mediazione e interpretariato a livello aziendale, diplomatico o tu-ristico, è utile sapere che è possibile anche collaborare in maniera meno impegnativa con la carta stampata, siti internet ed enti attraverso sem-plici traduzioni di testi, spesso di-

rettamente da casa propria. Questa figura solitamente lavora part-time o come collaboratore freelance.Inoltre è bene ricordare che la conoscenza delle lingue risulta decisiva nel momento in cui si cerca impiego presso attività o strutture turistiche: in questo caso si parla di hotel, per mansioni di receptionist, ristoranti e bar, soprattutto durante la stagione primaverile/estiva, ma anche uffici Info Point, centri benessere, negozi e servizi noleggio di bici e barche. Infine se il vostro interesse si limita a un lavoretto re-tribuito, senza particolari competenze e requisiti richie-sti, allora la via del tutoraggio potrebbe essere quella adatta: infatti spesso i genitori con figli che necessitano di ripetizioni o supporto nelle lingue straniere a scuola scelgono di rivolgersi a ragazzi giovani, diplomandi o laureandi, in grado di mettere a disposizione qualche ora del loro tempo per aiutarli. Risulta quindi utile scri-vere un annuncio da mettere sui social network, o in alternativa stamparlo su carta e appenderlo presso le bacheche di scuole, biblioteche e informagiovani.Tante possibilità quindi per chi conosce bene una o più lingue, da ricercare in diversi settori come abbiamo vi-sto. Certo è che il frequentare, o l’averlo fatto, scuole di lingue, licei linguistici e corsi universitari improntati su questo ramo consentono di potersi presentare pre-parati e convincenti verso tutte le professioni, nuove o vecchie.

PARLI INGLESE, RUSSO, CINESE?MOLTE LE OPPORTUNITÀ DI LAVORO

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FOCUS

Nei cantieri di Peschiera i lavori di ristrutturazione

ZANARDELLI: AL VIA IL RESTYLING LA STORICA MOTONAVE HA 60 ANNI

er i 60 anni dalla sua fondazione, la Ge-stione Fondazione Laghi ha in mente un “regalo” di compleanno per la punta di diamante della flotta di battelli sul Lago di Garda: lo storico piroscafo Zanardelli sarà infatti completamente ristrutturato,

per la durata di circa un anno, presso i cantieri navali di Peschiera.Costruito nel 1903 dalla ditta Escher Wiss di Zurigo, l’imbarcazione prese il nome dal presidente del Consi-glio Giuseppe Zanardelli, il quale morì il 26 dicembre di quell’anno, dopo essere stato presente alla sua inaugura-zione il 25 settembre. Protagonista delle acque del Garda durante la seconda Guerra Mondiale, venne trasformata da nave a vapore in motonave a ruote, durante il riammo-dernamento del 1982; successivamente vennero effettuati degli ulteriori interventi nel 2002 e nel 2010, data la sua importante funzione turistica.Questa storica imbarcazione è tutt’ora una delle ultime navi d’epoca ancora in funzione, come si evince dalle sale arredate in stile liberty, e per questo il restyling pensato vira verso una riproposizione delle antiche ambientazioni, con l’obbiettivo di mantenere inalterato il romanticismo legato indissolubilmente a questo protagonista del Garda.“Attualmente il numero di passeggeri è di 2,5 milioni

annui e l’andamento dimostra come questi numeri siano sempre più in crescita – informa il direttore generale di Navigarda Franze Piunti, in occasione del Festival della Sostenibilità sul Garda –. I nostri risultati parlano di 300 mila auto e 60 mila bici trasportate a bordo dei traghetti; per quanto riguarda la sostenibilità della mobilità in ambi-to ambientale, si può dire che stiamo facendo tanto, oltre all’importante opera di ristrutturazione di imbarcazioni esistenti”.Sarà necessario aspettare circa un anno per vedere realiz-zato questo importante intervento, poi con ogni probabi-lità, con nel 2019, il “nuovo” Zanardelli verrà accompa-gnato sulle acque benacensi da una nuova imbarcazione nella flotta di Navigarda.

M.F.

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Il ricordo del sommozzatore sempre pronto per rischiose operazioni di salvataggio

L’ADDIO A FRANCO AVANZIna vita ben spesa, come si diceva un tempo, per eviden-ziare con tanta rico-noscenza il cammino di una persona proba,

integra, sempre disponibile nell’aiuto dei suoi simili.Così è stata la vita del desenzanese Franco Avanzi di recente scomparso all’età di 87 anni, che per tutto il suo tempo conservò un invidiabile giova-nile entusiasmo, esempio di umile ma determinato impegno.Era il novembre del 1951 quando le acque del fiume Po inondarono le terre dal medio Polesine fino al mare. Fu-rono giorni drammatici di proporzioni disastrose.Personalmente ho il ricordo di un grup-po di giovani gardesani, tra i quali Fran-co Avanzi, allora ventenne, che con l’ausilio delle caratteristiche “bisse” a fondo piatto, particolarmente adatte a navigare su insidiose acque basse, pre-starono i primi soccorsi portando a sal-vamento migliaia di persone.Nel 1958 egli fu uno dei fondatori del Gruppo Sommozzatori ANMI. In quel-la sua veste non si contano gli inter-venti perlopiù rischiosi. Competenza e coraggio non gli mancarono anche perché sommozzatore brevettato al Maricentro Sub Varignano di La Spe-zia, dal quale approdò poi all’Accade-mia Navale di Livorno. Nel 1952, ad esempio, partecipò al salvataggio di quaranta marinai della nave statuniten-se Grommet Reefer, finita sugli scogli della rada di Livorno.Negli anni 1969-70 contribuì alla fon-

dazione dell’associazione sportiva-cul-turale desenzanese “Tritone Sub”, im-portante scuola di immersione Fipsas che cura la preparazione per esami di brevetto, quindi di istruttore subac-queo. A questo sodalizio, in collabo-razione con il Gruppo Archeologico Desenzano, va il merito del recupero di reperti dell’Età del Bronzo Antico nelle acque benacensi. Si tratta di un patrimonio culturale di notevole inte-resse destinato al Museo G. Rambotti.Franco Avanzi operò pure in ambito organizzativo locale, regionale e na-

zionale, ottenendo, tra i vari ricono-scimenti, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.Si può ben dire che gli Avanzi sono una “famiglia marinara”, che sa pure di acque dolci, con quattro marinai su cinque: Tullio (classe 1927), il marò scelto Ferdinando (1930), il sottoca-po nocchiere sommozzatore Franco (1931), Ernesto (1937) sottocapo car-pentiere navale e Dino (1941) capitano della Navigarda.Il dovere di aiutare chi si trovava in necessità di immediato soccorso per Franco Avanzi era un obbligo mora-le, che non ammetteva un “minuto da perdere”. Il pericolo lo accompagnava come muta sulla pelle, sempre in am-biente ostile in attività di recupero, di controlli di strutture sommerse, ispe-zioni di centrali idroelettriche, acque-dotti, recupero di persone scomparse per annegamento. Quando sul lago si scatenava una tempesta il pensiero istintivamente andava subito a Franco Avanzi. Una barca, un motoscafo, una vela in difficoltà faceva pensare che l’Avanzi già si trovasse sul porto.Si sa che intimamente soffriva non poco dopo aver recuperato la vittima di un naufragio, di un incidente sul lago. Il suo era un appartato doloroso silen-zio. Se ne stava chiuso come in medita-zione, con lo sguardo perso sull’acqua che sapeva di rimprovero.Così i desenzanesi ricordano il loro amico scomparso ma comunque pre-sente nella memoria e nelle battute pure ilari: “Cosa ti credi, Franco Avan-zi?”. Tullio Ferro

U

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Aumentano i furti, crescono le violenze e le rapine. Ogni giorno la cronaca parla di delitti contro il patrimonio e le persone. La paura si estende dappertutto, nelle città e nelle periferie, nei quartieri e nei centri abitati.La sicurezza è oggi uno dei problemi più sentiti dalle co-munità che non si sentono più sicure nemmeno nelle loro abitazioni. I controlli sono affidati agli agenti delle forze dell’ordine, ma non bastano. Ed ecco che qualcosa si sta muovendo anche da parte dei cittadini che stanno creando le squadre di controllo con il compito di osservare e segnalare la presenza di situa-zioni sospette. Squadre formate da volontari che vanno a formare i cosiddetti comitati di “controllo del vicinato”, pronti e attenti ad avvertire di situazioni sospette non solo con il Comune, ma soprattutto con le forze dell’ordine, così da creare una rete attiva capace di limitare e scorag-giare i fenomeni di criminalità.Questa forma di partecipazione è già presente in Italia dal 2013 e sul territorio bresciano da circa un anno, grazie all’associazione “Controllo del Vicinato”, che ha, come detto, l’obiettivo di instaurare nei cittadini un senso di partecipazione attiva, di controllo, migliorando così an-che i rapporti sociali all’interno del quartiere.Un progetto di questo tipo sta per essere attivato nella frazione di San Martino, grazie all’impegno dei cittadi-ni che, in ogni quartiere, si impegnano a monitorare le diverse zone. Allo stesso tempo verranno organizzate se-rate informative e incontri per allargare la partecipazione e far radicare in profondità questo tipo di collaborazione fra i cittadini e le forze dell’ordine.La speranza è che questo progetto possa allargarsi e can-cellare quell’indifferenza ancora troppo presente nei no-stri quartieri, rafforzando i modelli collaborativi tra gli abitanti, oltre i confini del proprio giardino e della pro-pria abitazione.

IL CONTROLLO DEL VICINATO A SAN MARTINO

Desenzano

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FOCUS

Hanno riaperto il 17 marzo, anniversario dell’Unità d’Ita-lia, la Rocca ed il Museo di Solferino e San Martino. La Rocca di Solferino, edificata nel 1022, vanta quasi mille anni di storia. Il Museo di Solferino, un piccolo gio-iello, custodisce importanti cimeli della Battaglia del 24 giugno 1859. Entrambi i siti museali restano aperti al pubblico fino al 15 ottobre con orario: 9.00 - 12.30 e 14.30 – 19.00 con giorno di chiusura il lunedì. Il complesso monumentale di San Martino della Batta-glia sarà visitabile tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.30 e dal-le 14.30 alle 19.00, le domeniche ed i giorni festivi con orario continuato 9.00 – 19.00. Quest’anno si punta a superare il record di 62 mila vi-sitatori dello scorso anno. In prima linea con le scuole, grazie a tanti nuovi progetti, tra cui “Il Risorgimento nello zaino”, la guida offerta gratuitamente per ogni classe in visita e l’alternanza scuola-lavoro. Da quest’anno sono attive nuove promozioni. L’ingresso è gratuito per i Soci della Società Solferino e San Marti-no, per gli studenti delle scuole di Solferino e Desenzano del Garda, per i miliari in divisa e per i bambini fino a 6 anni. Beneficiano dell’ingresso a soli € 2,00 a San Mar-tino e di € 1,00 a Solferino, i bambini da 6 a 10 anni ed i soci dell’Associazione Museo XX Secolo. La riduzione, € 4,00 a San Martino e € 2,00 a Solferino, è prevista per gli studenti dai 10 ai 18 anni, per gli anziani oltre i 65 anni, per le comitive oltre le 10 persone, per i soci: Touring Club Italiano, Terre dell’Alto Mantovano, Garda promotion card e Welcome Card to Lake Garda, previa esibizione della tessera associativa. La riduzione viene applicata dal 2018 anche ai giornalisti (esibendo la tes-sera dell’Ordine) ed agli insegnanti, indicando l’Istituto presso il quale svolgono la loro professione. Per tutti gli altri, l’ingresso costa € 5,00 a San Martino e € 2,50 alla Rocca ed al Museo di Solferino. E con il biglietto unico i tre Musei sono visitabili a soli € 8,00.

In un periodo in cui si parla soprattutto di disoc-cupazione, giovanile in particolare, ecco una buo-na notizia: sono in arrivo settanta posti di lavoro a partire da giugno. La noti-zia arriva dal lago di Garda. Non è una chimera, non una boutade giornalistica, non una fake news. L’annuncio, reso pubblico dai vari organi di stam-pa, viene dai titolari del nuovo stabilimento Gobbi Frattini, in costruzione tra Rivoltella e San Martino, storica azienda leader nel settore avicolo alimentare, aperta nel 1936, 80 milioni di fatturato annuo, che già da ora si prepara alla ricerca di altro personale addetto ai nuovi reparti di confezionamento. Della ricerca degli addetti si occupa un’agenzia specializ-zata, ma si prendono in esame anche domande di pri-vati, quindi si invitano quanti fossero interessati ad inviare il curriculum vitae.Il nuovo stabilimento in costruzione nella zona arti-gianale di Rivoltella rientra nell’ambito di Industria 4.0 che rispetta l’ambiente e in classe energetica A+++ che avrà anche una zona relax per i dipen-denti. Una struttura all’avanguardia che si occuperà dell’ultimo anello della filiera: il confezionamento del prodotto, già etichettato e pronto per essere im-messo sul mercato. Un aspetto che verrà portato a termine con nuove e moderne linee produttive tali da confezionare all’incirca 300 quintali di carne ogni 60 minuti. L’inaugurazione del nuovo stabilimento dovrebbe essere a fine maggio, primi di giugno. Sono attese le ultime autorizzazioni burocratiche da-gli uffici della Provincia, e poi si parte, e per settanta persone si apriranno altrettanti posti di lavoro.

LA GOBBI FRATTINI OFFRE LAVORO: SETTANTA LE NUOVE ASSUNZIONI

I MUSEI DI SAN MARTINO E SOLFERINO RESTANO APERTI FINO AL 15 OTTOBRE

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FOCUS

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Non più la vecchia solita griglia

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Disponibilitàsu misura

La Giunta comunale sta mettendo in atto una “rivo-luzione parcheggi” che vedrà la modifica delle tariffe giornaliere. Infatti, dopo aver introdotto la prima ora di sosta gratuita per i residenti a partire dal 1° gennaio, e aver reso gratuiti i parcheggi dopo le 17 per il periodo invernale, con aprile ci sarà una modifica ulteriore.Le tariffe smetteranno di fatto di essere applicate per giorno solare e saranno impostate sulle 24 ore esatte a partire dall’inizio della sosta, così da impostare un tarif-fario preciso per ogni parcheggio del centro.Parcheggiare per 24 ore costerà quindi 12 euro al Mara-tona, al Bagatta e in piazza Feltrinelli, mentre il prezzo sarà di 10 euro nelle vie Scuole, Dal Molin, Pasubio, Sauro e anche nel piazzale Fracassi proprio sotto il Ca-stello, divenuto a pagamento dal primo gennaio. Più economiche le soste al Vallone e in via San Benedetto, oltre alla zona Garibaldi, Vighenzi e Spiaggia d’Oro, che andranno dai 6 ai 7,50 euro.In attesa di verificare come sia stato recepito dai de-senzanesi questo cambiamento si aspettano i risultati dell’andamento delle aree sosta per questi primi mesi dell’anno, per quanto riguarda il ritorno economico per le casse comunali.

Vai all’autolavaggio e ti compri la tua dose di “coca”. Succede a Desenzano dove, mentre lavi la tua vettura, ti metti in tasca anche una o più bustine di polvere bianca. Il traffico milionario andava avanti da tempo, nei giorni scorsi è stato scoperto dagli agenti del Com-missariato di Polizia della cittadina. Un giro di decine di migliaia di euro, almeno 700 dosi vendute, secondo i calcoli dei controlli durati un anno. Arrestato il titolare dell’autolavaggio: un desenzanese di 43 anni, incensurato, quindi insospettabile, ma che evidentemente ha creato qualche sospetto da parte de-gli agenti.Clienti abituali molti giovani, ma fra loro anche gli abituées della movida del lago che già lo scorso au-tunno erano incappati in un’altra inchiesta che aveva fatto scalpore nella “Desenzano bene”.La vicenda riporta quindi alla luce il problema dei consumo di sostanze stupefacenti che conti-nua la sua ascesa, attirando in particolare i giovani, come scriviamo da tempo, avvertendo chi di do-vere (famiglia e scuola) di prendere in seria con-siderazione il problema, soprattutto se si tratta di minorenni.

PARCHEGGI, SI CAMBIA.AD OGNI PARCHEGGIO LA SUA TARIFFA

VAI A FAR LAVARE L’AUTOE TI COMPRI LA POLVERE BIANCA

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Lettere al direttoreNotizie in breve

Una tragedia sfiorata per poco che si è conclusa con un lieto fine. Tutto per l’amore per l’ama-tissimo gatto. Una donna di 62 anni è caduta in un pozzo per salvare il suo gatto, intrappolato all’interno. Ha liberato il gatto, ma ha perso l’equilibrio, è caduta, per fortuna è riuscita ad aggrapparsi ad una corda e ha cominciato a chie-dere aiuto. La sua voce è stata sentita da una vicina che ha chiamato i soccorsi. Sul posto sono arrivati immediatamente i carabinieri. La donna è stata porta-ta in salvo, e con lei pure il suo gattino.

Fu una delle discoteche più “in” degli anni Settanta/Ottanta. Attori come Fabio Testi erano habituès fissi, ora il locale dismesso dopo un incendio nel 2008 (già in una fase decadente) è in vendita. L’immobile (1500 mq con 600 di giardino e terrazza da 350) è affidato in esclusiva all’agenzia Garda Haus, che propone «pre-stigiosi locali di rappresentanza», o una «villa padro-nale dal fascino unico». Aperto nel 1971 di feste, di eventi, di serate mondane all’insegna delle motivazioni più svariate, Puccio Gal-lo ne ha organizzate e vissute a migliaia nel ventennio che lo ha visto al timone di una nave del divertimen-to capace di attraversare anche i mari più tempesto-si, compresi quelli che incrociavano ceffi da galera, attratti dallo sfavillio di locali come questo. Poi la decadenza, e l’incendio, nel 2008. Un pezzo di storia desenzanese che se ne va.

L’Italia che va a rotoli. Capita che il treno 2058 Trenord, in direzione Milano, arrivi alla stazione di Pe-schiera e si fermi per alcuni minuti, per poi riprendere la sua corsa. Motivo? Sulla vettura i bagni non sono in uso, quindi i passeggeri devono scendere per andare in stazione a fare pipì. Cosa che fa segnare decine di minuti di ritardo al convoglio, con evidente malumore dei pendolari. Sembra, tra l’altro, che sia un fatto abbastanza frequente, tanto che la fermata di Peschiera è stata ribattezzata come “pipì stop”. Siamo arrivati anche a questo, alla cosiddetta “pipì stop”, in questo Paese che vede transitare sulle rota-ie treni da terzo mondo per i pendolari, mentre ero-ga miliardi di euro per i treni ad alta velocità (per i ricchi). Ma perché i bagni sono fuori uso? Perché nessun addetto ne controlla la pulizia o gli atti di van-dalismo?

IL BAGNO È FUORI USOIL TRENO SI FERMA PER FAR FARE PIPÌ

A Lodovico Gavagnin è stata conferita l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine “Al merito della Repub-blica Italiana”, dal Presidente della Repubblica su pro-posta del Presidente del Consiglio dei Ministri.

A LODOVICO GAVAGNIN L’ONORIFICENZA AL MERITODELLA REPUBBLICA ITALIANA

MANERBA: CADE NEL POZZO PER SALVARE IL SUO GATTOSALVATA DAI CARABINIERI

DESENZANO: CON IL SESTO SENSO SE NE VANNO GLI ANNI SETTANTA

L’antico albergo Morandi è in vendita al prezzo di 490mila euro. Era l’estate del 1913 quando vi sog-giornò il pittore austriaco Gustav Klimt in compagnia della stilista viennese Emilie Floge. Furono loro i pri-mi turisti a transitare dalla Forra, la strada (franata nei giorni scorsi) che era stata inaugurata solo un paio di mesi prima. Qui Klimt dipinse “La chiesa di Cassone”, venduta nel 2010 per 30 milioni di euro. Considerato il più importante paesaggio di Klimt mai apparso sul mercato dell’arte è l’ultima testomonian-za di quel viaggio sul Garda.

TREMOSINE: L’ALBERGO DOVE SOGGIORNÒ KLIMTIN VENDITA PER MEZZO MILIONE

Vita all’Aria Aperta

Speciale

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Il mercato florovivaistico in Italia vale 3 miliardi di euro alla produzione (settimo mercato mondiale), occupa 150.000 addetti e ha un volume d’affari domestico di 2,5 miliardi di euro. L’Italia, oltre a vantare un saldo positivo dell’export sull’import, è ai vertici della produzione europea ed è leader mondiale per qualità di prodotto.

Nel corso di MyplantGarden (21-23 febbra-io) manifestazione che coinvolge tutta la filiera del verde, e non solo, è avvenuta la firma dei protocolli d’intesa “verde” tra Assofloro Lombardia, Assimpre-dil Ance e Anaci per dare valore alle proprietà immobiliari e rigenerare le città e tutte le aree verdi. Di cosa si tratta? Benefici per coloro che deside-rano rimettere a nuovo giardini o terrazzi. Per il bene delle città, dell’aria e dell’ambiente, della salute: ovvero detrazione del 36% delle spe-se per il 2018 fino ad un tetto massimo di 5.000,00€. per interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private, nonché per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. La detrazione massima sarà quindi 1.800,00€, da ripartire in 10 rate annuali di uguale importo.La detrazione sarà valida per le spese sostenute nel 2018 e potrà essere fruita da coloro che detengono, sulla base di un titolo idoneo, gli stabili sui quali sono eseguiti i lavori.L’obiettivo è la riqualificazione ed il recupero delle aree da destinare a verde, implementando il verde privato e ren-dendolo essenziale nello sviluppo delle città. Rientrano nelle agevolazioni le spese per il rifacimento im-pianti di irrigazione, sostituzione di siepi, forniture di pian-te o arbusti, realizzazione o riqualificazione di prati, pro-gettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli

interventi agevolati. Potranno essere agevolati gli interventi svolti nelle aree scoperte di pertinenza delle unità immo-biliari private di qualsiasi genere, come terrazzi, giardini, anche mediante impianti di irrigazione, nonché a lavori di recupero del verde di giardini di interesse storico.In tal caso la detrazione spetta al singolo condominio, nella

quota a lui imputabile, purchè la quota sia stata effet-tivamente versata al condominio entro i termini

della presentazione della dichiarazione dei redditi.

L’agevolazione è fruibile a patto che i pagamenti siano effettuati tramite sistemi tracciabili e quindi bonifico ordinario, assegno postale o ban-cario, carta di credito e bancomat.A tal fine l’impresa che realizza l’opera deve: specificare in fattura la tipologia di interventi effettuati,

identificare precisamente l’ubica-zione dell’immobile.

Quest’ultimo punto porta in evidenza un’ulteriore importante conseguenza

del Bonus Verde, l’emersione del lavoro sommerso, vera e propria piaga per questo

settore.

Commenta Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia e membro del Coordinamento Nazio-nale Filiera del Florovivaismo e del Paesaggio. “In zona lago ci sono tanti residence, ed è valido anche per loro per rifare il verde di pertinenza comune. In questo caso diventa più importante la cifra recuperata: immagina un residence di 30 appartamenti, ogni appartamento può scaricare 5mila euro, se moltiplicati diventano 150 mila euro da investire nel verde. L’albero fa bene anche all’aria che respiri. A livello europeo è la prima legge che che in-centiva il verde privato. Grande risultato. Abbiamo messo il piede nell’ingranaggio”.

Vita all’Aria ApertaSpeciale

Arriva il bonus verdeper chi rimette a nuovo i giardini

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Dopo l’inverno il giardino non è in buone condizioni, la prima cosa da fare è la potatura delle piante e la conci-mazione. Con la potatura si tagliano i rami danneggiati o morti, con la concimazione si reintegra il terreno di tut-te le sostanze che ha perso durante la stagione fredda. Per poter garantire le migliori condizioni di svilup-po e di fioritura abbondante e prolungata, le piante vanno nutrite con concimi ap-positi, in grado di soddisfare le speci-fiche esigenze nutritive, quindi non solo azoto, fosforo e potassio, ma anche microelementi. Particolare attenzione dovrà es-sere posta alla qualità dei concimi utilizzati, al fine di evitare perico-lose carenze nutrizionali o la pre-senza di inquinanti (quali il cloro), che determinano il deperimento della pianta. Aprile è il mese adatto per trasformare gli angoli bui del giardino in zone di luce grazie ai vivaci colori dei fiori.

Se durante l’inverno le piante sono state tenute al riparo da pioggia e gelo, ora è il momento di reinserirle nel loro ambiente naturale, quindi è giunta l’ora di riportarle sui terrazzi, sui balconi o sparse nel giardino. Le stesse cure vanno riservate ai prati erbosi, che adesso con l’arrivo dei

primi tepori, riprendono vigore. LA POTATURA

La potatura serve per stimolare la cre-scita della pianta. Occorre tagliare i

rametti vecchi o malati: nel mese di aprile si potano gli arbusti e le pian-te sempreverdi in generale. Le rose vanno potate all’inizio della primavera, quando i rami iniziano a crescere. Se si pota in autunno infatti, i nuovi getti pos-

sono essere distrutti dalle gelate, con grave danno alla pianta.

Anche le piante da vaso possono es-sere sfoltite eliminando le foglie meno

sane e lasciando alla pianta più spazio in modo da passare luce e aria.

Lavori in giardino in aprile:la potatura delle piante

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AREABLU

on ci sono parole per condannare l’attenta-to ambientale messo in atto da ignoti nella not-te tra sabato 24 e do-menica 25 marzo allo

stagno Meder a Serle. Un atto crudele che ha messo in allarme la comunità e gli ambientalisti. Intorno allo specchio d’acqua sono state lasciate aperte, sdraiate per ter-ra, alcune taniche di olio esausto, che nel corso delle ore hanno versato nelle acque circa 200 litri di olio formando

un denso strato oleoso sulla superficie decimando molti anfibi che vivono nel-lo stagno. Esemplari piazzati da alcune associazioni ambientaliste per far rivi-vere l’ambiente. Chi ha agito ha atteso che andassero via gli ultimi parteci-panti alla “Notte da rospi” promossa dal comune e dedicata al mondo degli anfibi e rettili.Il disastro è stato scoperto la domeni-ca mattina. Immediato l’intervento dei volontari che per tutta la giornata han-no raccolto gli animali ricoperti di olio, per pulirli e inserirli in recinti provvi-

sori, in attesa di ripulire lo stagno. Lo scempio ha provocato la reazione e gli attacchi di tutte le associazioni ambientaliste: dalle guardie ecologi-che della Valsabbia fino alla Lac, Cabs, Enpa, Guardia nazionale ambientale, Protezione Civile, alpini, ma anche da associazioni locali e cacciatori. Tra l’altro, da tempo il Comune ave-va avviato l’operazione per salvare gli anfibi. Le indagini sono ora affidate ai carabi-nieri di Gavardo e a quelli del comando provinciale di Brescia.

Un atto crudele che ha danneggiato lo stagno Meder a Serle

OLIO ESAUSTO NELLO STAGNOUN DISSENNATO SCEMPIO DELL’AMBIENTE

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Lago e dintorniFOCUS

Non si arrendono i comitati contrari alla linea Alta Veloci-tà Bs-Vr e sono decisi a fermare tutto. In una conferenza stampa hanno ribadito che in attesa della sentenza al Con-siglio di Stato (udienza del 15 febbraio) impugneranno al Tar del Lazio la delibera che ha reso esecutivo il progetto da 2 miliardi e mezzo di euro. Ricordano che nel proget-to sono allegate ben 309 prescrizioni, modifiche imposte dal legislatore che stravolgeranno il progetto di partenza e porteranno ad un aumento dei costi, già elevati. Ribadi-scono inoltre che non è ancora certo quali saranno i terre-ni espropriati per fare strada ad un’infrastruttura che vede nel suo tracciato oltre 40 siti contaminati da bonificare con inevitabili aumenti di costi.Nel mirino dei No Tav il primo lotto dei lavori che pre-vede lo scavo della galleria tra Desenzano e Lonato, dove sono previsti rispettivamente 115 e 48 espropri, dove aprirà un grande cantiere esteso su 17.600 mq, e il rad-doppio del cavalcavia alla frazione Campagna di Lona-to. Quindi si prevede una grande galleria che dal confi-ne con Calcinato, all’altezza della cascina Faccendina, scorrerà per 40 metri sotto terra per sbucare a Desenzano

(zona Lavagnone) in affiancamento alla A4, dopo aver percorso 7 km e 371 metri.Il tunnel è diviso in tre tronchi. Al centro un tratto di 4.757 metri scavato con talpa e ai lati due imbocchi artificiali: 1.250 metri lato Milano e 1.346 metri lato Venezia.La galleria sarà a due canne a singolo binario.

I NO TAV NON SI ARRENDONONEL MIRINO IL TUNNEL LONATO-DESENZANO

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Lago e dintorniUn piacevole calendario di passeggiate alla scoperta del territorio gardesano

ZAINO IN SPALLA E VIAPER SENTIERI E PER VALLI

nche quest’anno l’Associazione Stori-co-Archeologica della Riviera del Garda propone un fitto e piacevole calendario di passeggiate guidate alla scoperta degli an-goli più suggestivi e ricchi di interessi sto-rici, culturali e paesaggistici del territorio

gardesano. Si suggerisce la prenotazione entro le ore 20 dell’antivigilia dell’escursione, telefonando al numero in-dicato o scrivendo ad [email protected] o tramite la pagina Facebook dell’Associazione. Per partecipare alle escursioni è richiesta l’iscrizione all’A.S.A.R. per il 2018 (€ 10). Con l’iscrizione si accetta il Regolamento delle escursioni pubblicato sul sito www.asar-garda.org.Ecco il calendario 2018, che si apre con l’escursione sul tratto toscomadernese della BVG, la Bassa Via del Garda.• Sabato 7 aprile: Intorno al lago di Ledro con Mauro Grazioli e Domenico Fava (0365.954543). Ritrovo: ore 9.15 – Molina di Ledro, Museo delle palafitte.• Sabato 21 aprile: Da Toscolano a Gaino, Cervano, For-nico e Gargnano con Antonio Foglio, Gianfranco Ligasac-chi (0365.643435) e Claudia Dalboni (0365.41205). Ri-trovo: ore 9.00 – Toscolano, Parcheggio cartiera.• Domenica 6 maggio: Da Gargnano a Muslone, Piovere, via dei dossi, San Giacomo con Antonio Foglio e Dome-nico Fava (0365.954543). Ritrovo: ore 9.00 – Gargnano, Stazione bus.• Domenica 20 maggio: A Malga Dromaé per la fioritura dei narcisi con Mauro Grazioli, Antonio Foglio e Claudia Dalboni (0365.41205). Ritrovo: ore 8.30 – Mezzolago di Ledro, Parcheggio chiesetta di San Michele.• Domenica 27 maggio: Sul Monte Denervo per la fioritu-ra delle peonie con Franco Ghitti (347.9366012) e Dome-nico Fava (0365.954543). Ritrovo: ore 8.30 – Gargnano, Stazione bus oppure ore 9.00 – Briano, Rifugio Alpini.• Domenica 10 giugno: Intorno al lago d’Idro con Anto-nio Foglio, Gianfranco Ligasacchi (0365.643435) e Do-menico Fava (0365.954543). Ritrovo: ore 8.30 – Tormini, fermata bus.

• Sabato 23 giugno: Da Gardola a Prabione, Ponticel-lo, Pregasio, valle San Michele con Claudia Dalboni (0365.41205) e Gianfranco Ligasacchi (0365.643435). Ritrovo: ore 9.00 – Parcheggio bivio per Santuario Mon-tecastello.• Domenica 19 agosto: Passeggiata e concerto di mu-sica classica a Briano (ore 12.00) con Franco Ghitti (347.9366012) e Domenico Fava (0365.954543). Ritrovo: ore 8.30 – Gargnano, Stazione bus oppure ore 9.00 – Bria-no, Rifugio Alpini.• Domenica 2 settembre: Da Vinzago (Coste di S. Eu-sebio) a San Vigilio con Gian Pietro Brogiolo e Antonio Foglio (0365.540435). Ritrovo: ore 8.30 – Tormini, fer-mata bus.• Domenica 23 settembre: Nella Valle delle Cartiere a Toscolano con Antonio Foglio e Gianfranco Ligasacchi (0365.643435). Ritrovo: ore 9.00 – Toscolano, Municipio.• Sabato 6 ottobre: Da Ustecchio a Priezzo, Bocca di Nevese, Pregasio, Pieve con Antonio Foglio e Claudia Dalboni (0365.41205). Ritrovo: ore 9:00 – Ustecchio di Tremosine, Piazzetta.• Domenica 11 novembre: Lungo la Bassa Via del Garda da Villa di Salò a Padenghe con Franco Ghitti (347.9366012) e Domenico Fava (0365.954543). Ritrovo: ore 8.30 – Villa di Salò, Parcheggio Chiesa parrocchiale.

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iori nella Rocca – Mo-stra mercato di piante e fiori rari è il miglior evento italiano per quanto riguarda Mo-stre, Mercati e Fiere: la

rassegna che ogni primavera colora con i suoi fiori la suggestiva e storica cornice della Rocca di Lonato ha vinto infatti il premio ItaLive 2017. Giunta alla sua undicesima edizio-ne, Fiori nella Rocca si terrà quest’an-no dal 6 all’8 aprile.I premi ItaLive vengono assegnati ai Comuni che si sono distinti per i mi-gliori eventi organizzati nel Belpaese (dalla gastronomia al folklore, dalla cultura allo sport) e sono assegnati da italive.it, progetto promosso da Co-dacons, in partnership con Autostrade per l’Italia e in collaborazione con Col-diretti. ItaLive.it informa gli automobi-listi su quello che accade nel territorio che attraversano, proponendo un ca-

lendario aggiornato dei più interessanti eventi che vi sono organizzati e segna-lando anche una scelta di prodotti eno-gastronomici eccellenti. Fra tutti gli eventi, vengono selezionati i migliori di ciascuna categoria, a cui viene ap-punto attribuito il premio. La selezione avviene in base ai giudizi espressi dai turisti e al parere di una commissione di esperti, che ne valuta l’originalità,

l’organizzazione e la comunicazione.Lonato del Garda aveva ricevuto an-che lo scorso anno il Premio ItaLive 2016 per Lonato in Festival, che era stato ritenuto il miglior evento italiano di Cultura, Musica e Spettacolo. La seguitissima rassegna di inizio ago-sto vede esibirsi alla Rocca di Lonato decine di formazioni di artisti di strada, circo contemporaneo, musica e grup-pi etnici provenienti da più parti del mondo. La sua sesta edizione si terrà quest’anno dal 2 al 5 agosto. Questi due prestigiosi riconoscimen-ti, che fanno spiccare gli eventi orga-nizzati alla Rocca sulle centinaia di splendide e interessanti manifestazioni che animano l’Italia nel corso di tutto l’anno, premiano l’impegno della Fon-dazione Ugo da Como e sottolineano l’altissimo livello delle sue proposte che incontrano l’adesione e il plauso di un larghissimo pubblico.

La mostra florovivaistica apre dal 6 all’8 aprile

TORNA “FIORI NELLA ROCCA” FORTE DEL PREMIO ITALIVE 2017

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LonatoFOCUS

LONATO DEL GARDA

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eggere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli” dice-va lo scrittore Emi-lio Salgari e quello

che il Comune di Lonato del Garda (assessorato alla Cultura) propone per il mese di aprile è un “viaggio” in quattro tappe, tra pagine storiche, sogni e avventure. Quattro serate con gli autori in Biblioteca, nella Sala della musica di Palazzo Zambelli, organizzate in collaborazione con il gruppo Lonato per leggere. La rassegna “Letture a primavera” prenderà il via venerdì 6 aprile e ogni appuntamento, a ingresso libero, avrà inizio alle 20.45. La prima data è con l’autore brescia-no Michele Sgarro e il suo libro “Ma-scheri Nudi. Caos inimitabile” (edito da Liberedizioni, 2017): è l’incontro tra d’Annunzio e Pirandello, fra ve-rosimiglianza e letteratura, romanzo e critica, in pratica due libri in uno (con doppia copertina reverse) per indagare sulla vicenda di due grandi del teatro e della novella italiana, “in-troducendo una diversa conoscenza dell’anima e della scrittura degli au-tori, nel 150° della nascita di Luigi Pirandello”. L’intervista all’autore sarà condotta dall’editore e giornali-sta Marcello Zane. Secondo appuntamento, venerdì 13 aprile, con “Il giudice Albertano e il caso del giardino invisibile” di Enrico Giustacchini (Liberedizioni, 2018),

quinto giallo storico della “saga di Albertano”, che narra le vicende del giudice noto nel Duecento per i suoi scritti sull’economia solidale, chiuso nel castello di Gavardo (Bs) e impe-gnato a risolvere intricati casi, fra in-cursioni nella storia del tempo e gli animi della superstiziosa popolazione medievale. Il nuovo caso è una sfida assai difficile per il giudice: nell’au-tunno 1235 la principessa Violante, in viaggio dall’Ungheria alla Spagna per unirsi in matrimonio con Re Gia-como d’Aragona, fa tappa nella città di Brescia e in suo onore viene messa in scena una enigmatica fiaba persia-na… Alla scoperta di questo nuovo giallo ci guiderà l’autore, intervistato dal giornalista Marcello Zane.

Giovedì 19 aprile sarà la volta di “Horror Vacui. Se la paura è del vuo-to” del giovane autore Marco Can-tarini (ed. Serra e Tarantola), inter-vistato da Daniel Lorini. È la storia del piccolo Vittorio, che si ritrova im-merso in un mondo totalmente scono-sciuto perché, come spesso accade, il più bello dei sogni si può trasformare nel più macabro degli incubi.Ultimo incontro, venerdì 27 aprile, con il geometra e scrittore Ugo An-dreis che presenterà la sua raccolta di poesie “Strade e Sogni”, con le foto-grafie di Martin Vegas (ed. Il Corriere del Garda, 2018). L’autore rivoltelle-se racconterà se stesso e il suo grande amore per la cultura, attraverso i suoi versi. Ingresso libero.

Dal 6 al 27 aprile, quattro autori si raccontano in Biblioteca

LETTURE A PRIMAVERAUN VIAGGIO IN QUATTRO TAPPE

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LonatoLONATO DEL GARDA

FOCUS

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Un terzo posto che vale parecchio quello conquistato da Filippo Calliari, domeni-ca 18 marzo, a Torbole sul Garda (Tn), in occasione della Lake Garda Cycling Marathon. Sale sul podio anche la parte rosa del team, rappresentata da Orietta Tosadori che, giungendo quinta al tra-guardo, sale sul terzo gradino del podio di categoria. Ottima la prestazione glo-bale del team, che non delude mai.Orietta Tosadori (5a ASS, 3° W2), Filippo Calliari (3° ASS)Manuel Cimarolli (6° ASS, 1° M1), Andrea Mazzucco (19° ASS, 8° M1), Domenico Caiati (26° ASS, 2° ELMT), Marco Galvan (29° ASS, 4° M2), Filippo Cogo (33° ASS, 3° ELMT), Giorgio Pasini (205° ASS, 29° M5), Francesco Barbera (218° ASS, 30° M2), Ivan Zanni (223° ASS, 44° M5), Jean Bian-chini (226° ASS, 35° M4), Ugo Collini (281° ASS, 37° M1), Sul percorso di mediofondo ha preso parte solo Francesco Locati (160° ASS, 21° M1).

Giovedì 5 aprile andrà in scena l’incontro dedicato al tema “Testamento biologico: ora decido io?”, presso la Sala Musica di Palazzo Zambelli a partire dalle ore 20:30.In questa serata di approfon-dimento e dibattito si parlerà della legge 129/2017 “Norme in materia di consenso in-formato e Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)” così da poter fare chiarezza in merito al senso e alle conse-guenze di questo testo di legge.Questo incontro sarà curato dal dott. Angelo Lazzari, già primario del Servizio Anestesia e Rianimazione dell’O-spedale di Chiari, presidente dell’Associazione “Maffeo Chiecca” Cure Palliative di Rudiano. Si ricorda che la par-tecipazione all’evento è gratuita, ed è necessario iscriversi contattando il numero 3280586429 o tramite l’indirizzo email [email protected]

LonatoLONATO DEL GARDA

FOCUS

LAKE GARDA CYCLING MARATHONFILIPPO CALLIARI TERZO

TESTAMENTO BIOLOGICOINCONTRO A PALAZZO ZAMBELLI

Un’invasione di “coccinelle” a Lonato del Garda, tutta la giornata di sabato e domenica 18 marzo. Circa 500 bambine e ragazzine scout tra gli otto e gli undici anni, accompagnate dai loro responsabili dell’Associazione Scout e Guide d’Europa (Federazione dello scoutismo europeo) si sono date appuntamento, colorando con i loro cappellini rossi puntati di nero la piazza del municipio, il parco della Rocca, la basilica dove hanno animato la Santa Messa e il palazzetto dello sport dove hanno cenato e trascorso la notte.L’amministrazione comunale ha accolto con grande entu-siasmo l’evento, incontro regionale di tutto il nord Italia, battezzato “Consiglio dell’Arcobaleno”. L’assessore Ro-berto Vanaria ringrazia la Protezione civile di Cologno per la collaborazione e la squadra di Lonato-Bedizzole per il supporto e l’organizzazione logistica.

WEEKEND FESTOSO PER L’INVASIONEDI CIRCA CINQUECENTO “COCCINELLE” SCOUT

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AREABLU

Q uarant’anni fa – era il 1978 – nel pieno della contestazione sessan-tottina veniva appro-vata la legge Basaglia

che puntava alla chiusura dei manico-mi e puntava alla gestione condivisa del malato psichiatrico, sia in ambito sanitario che sociale.Una legge che ha cambiato moltissi-mo il rapporto con i malati di mente, ma che ha faticato nella sua piena re-alizzazione.Ora se ne riparla con “Nuvole”, il progetto dell’associazione culturale Il Graffio di Vobarno cui aderiscono la Comunità Montana, i comuni e le

associazioni della Valle che intende affrontare l’argomento della salute mentale attraverso esperienze e testi-monianze di coloro che ne soffrono.Per nove mesi – 18 eventi da aprile a novembre – la rassegna presentata in Broletto, apre una finestra su una malattia molto complessa, ma an-che sulle diverse dipendenze (gioco, droga) e sull’altra malattia al centro di importanti ricerche, per ora anco-ra lontane da risultati positivi, come l’Alzheimer.Si tratta di malattie che pesano enor-memente sulle famiglie, che spesso non sanno come affrontare.I due Cps di Salò e Lonato, i centri

psicosociali di cui fanno parte i ter-ritori della Valle Sabbia e del Garda bresciano hanno in carico circa 3200 pazienti, più o meno gravi.Da qui nasce il progetto “Nuvole” che da aprile a novembre, affronterà i diversi ambiti e interventi per non emarginare i malati. Venerdì 6 aprile a Vestone il docu-film “Otto passi avanti” all’audito-rium Rigoni Stern.Domenica 15 aprile a Sabbio Chiese la conferenza “Franco Basaglia. Mat-ti da (s)legare: la rivoluzione cultura-le” al teatro La Rocca.Gli altri proseguono fino a novembre.

Da aprile a novembre incontri sugli effetti della legge Basaglia

“NUVOLE”: LUNGO VIAGGIONELLA SALUTE MENTALE

Valle SabbiaFOCUS

SIRMI

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Con la sua battaglia, diventata una delle leggi più fa-mose del nostro ordinamento, Basaglia fece chiudere i manicomi. Fra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90 più di 100 mila persone superarono i cancelli degli ospedali psichiatrici per non mettervi più piede. Allora, in tutta Italia, si iniziò a parlare di case e di abitare, anzi-ché di pazzi da contenere. Sono passati 40 anni, e la battaglia non è ancora finita. Si rinnova ogni giorno, contro le strutture che continuano ad avere le sbarre alle finestre, contro le proposte di revi-sione della legge 180 che puntualmente, ad ogni legisla-tura, arrivano in Parlamento; contro gli enormi interessi economici che si nascondono dietro molte residenze per i malati.

E infine contro la diffidenza verso la malattia mentale. Eppure, secondo l’Organizzazione mondiale della sani-tà, il 27 per cento degli abitanti dell’Unione europea ha avuto a che fare, almeno una volta nella vita, con un gra-ve problema di salute mentale. Significa che un quarto della popolazione (e sono per-centuali che tornano, identiche, in Italia), sa cosa signifi-ca soffrire di disagio psichico. Ma ciononostante il “mat-to” fa paura. Ancora. E serpeggia sempre viva l’idea che è meglio tenerlo chiuso. In quarant’anni però si è aperta anche la strada per esperienze innovative, che credono nella dignità dei malati e nella possibilità di guarire. E che resistono, no-nostante i tagli alla sanità.

LA LEGGE 180. DOPO QUARANT’ANNIUNA BATTAGLIA ANCORA APERTA

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SIRMI

ONEe dintorni

Le pagine di

Dopo un restauro durato più di 9 mesi e che ha riguar-dato oltre 600 mq di intonaci antichi, il 24 marzo è sta-ta aperta al pubblico con grande afflusso di visitatori la Darsena del Castello. Il restauro, realizzato dal Polo Mu-seale della Lombardia, ha compreso anche l’installazione di un nuovo corpo scala collocato all’interno della torre di nord-est, la collocazione di ringhiere di protezione lun-go il percorso e la realizzazione di una nuova illumina-zione per le visite serali. La Darsena sarà visitabile dalle ore 10.30 alle ore 18.30, per gruppi di 25 persone ogni 30 minuti fino a un massimo di 300 posti.

APRE AL PUBBLICO LA DARSENA DEL CASTELLO SCALIGERO

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SirmioneSIRMIONE

on la nuova stagione estiva in cui si prevede un flusso forte di turisti riparte il servizio integrato urbano a Sirmione, un supporto concreto all’affluenza tu-ristica che popolerà in modo massiccio la penisola nell’arco dei prossimi mesi

e che si protrarrà quindi per tutta la stagione estiva. I potenziamenti effettuati nel 2017 rispetto al 2016, ri-velatisi efficaci, vengono sostanzialmente conservati, con un servizio attivo dalle 5.40 alle 24.20 e un passag-gio di mezzi ogni 15 minuti nelle fasce 10.00-20.00 e ogni 20 minuti nel periodo rimanente. Le tratta di percorrenza resta Colombare – Centro stori-co, con 11 fermate confermate. Piazza Campiello, Porto Galeazzi, Via XXV Aprile, Parcheggio Monte Baldo, Centro Storico, Parcheggio Monte Baldo (2a ferma-ta), Via XXV Aprile (2a fermata), Porto Galeazzi (2a fermata), Porto Sirmione, Via Salvo d’Acquisto, Via Roma.Anche il numero di bus impiegati resta invariato, e pre-vede l’utilizzo di 2 mezzi da 12 mt euro 6 e due bus da 18 mt, sempre euro 6.

Pannolini lavabili contro gli sprechi e l’inqui-namento dell’usa e getta. Tonnellate di rifiuti che ogni giorno se ne vanno nelle pattumiere. Per contrastare il fenomeno, il Comune ero-ga incentivi per tutti i nuovi nati nel 2018, non solo per la tutela dell’ambiente ma anche per il risparmio familiare. Un pannolino usa e getta nell’arco di 30 mesi costa circa 2mila euro, mentre quello lavabile che costa in me-dia 20 euro, consente di risparmiare quasi in

terzo. I pannolini si lavano in lavatrice che do-vrà accendersi due volte in più alla settimana, ma apporterà innegabili vantaggi ambientali. Infatti ogni anno in Europa vengono prodotti 25 miliardi di pannolini usa e getta che generano 110 mila tonnellate di plastica. Mentre un pan-nolino lavabile riduce di 50 volte la produzione di rifiuti. Altro vantaggio: il benessere del bebè che vive i suoi primi mesi di vita in un materiale ecologico. Come ai vecchi tempi.

Riparte il servizio urbano integrato

ARRIVA LA NUOVA STAGIONEIN CENTRO SI VA CON LE NAVETTE

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FOCUS

CONTRO GLI SPRECHI E L’INQUINAMENTOMOLTO MEGLIO I PANNOLINI LAVABILI

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A partire dal mese di aprile e fino primi di ottobre 2018 il Castello Scaligero e l’area archeologica Grotte di Catullo saranno aperti anche tutte domeniche e i festivi con orario prolungato.Sarà quindi possibile visitare l’a-rea archeologica delle Grotte di

Catullo e il museo tutte le domeniche fino a ottobre dal-le ore 9 alle 19; mentre il Castello Scaligero sarà aper-to al pubblico dalle ore 9.15 alle 17.45 (chiusura cassa 45 minuti prima). In occasione delle aperture prolungate domenicali, le Grotte e il Castello saranno visitabili con le normali modalità e con le normali tariffe d’ingresso al pubblico.Si ricorda anche che la prima domenica del mese l’ingres-so è gratuito.

La mostra degli Artisti Sirmionesi resterà allestita fino all’8 aprile a Palazzo Callas rinnovando un evento ormai tradizionale. “FLY” è il tema della decima edizione. “FLY” come volo, volare, mosca: un titolo che tende a racchiudere l’essenza profonda dei 30 artisti in mostra. Ogni autore infatti ha un’anima pronta a prendere il volo. Un volo che è libertà, la libertà di chi sa esprimersi senza steccati o censure, un anelito a qualcosa di alto e sublime, il respiro unico ed inimitabile dell’arte. Ma l’arte sa anche essere dispettosa come una mosca, irritante e provocatoria, uno schiaffo a tabù e convenzioni.FLY Le ali della creatività Venerdì: 16.00 - 19.00 Sabato, domenica e festivi: 10.30 - 12.30 / 16.00 - 19.00. Entrata libera.

LE GROTTE DI CATULLO E IL CASTELLO SCALIGERO APERTI LE DOMENICHE E I FESTIVI

“FLY LE ALI DELLA CREATIVITÀ”A PALAZZO CALLAS

Sirmione TERME DI SIRMIONE


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IA Dusseldorf le etichette del cinquantesimo della Denominazione

IL LUGANA DOC SFONDA A PROWEINLA FIERA TEDESCA DEL DOC BIANCO

Sirmione

l Lugana Doc è tornato a Prowein, la fiera tedesca dei vini.Con un export che supera il 40%, la Germania resta il mercato estero più im-

portante per le principali aziende del vino bianco del Garda, le cui etichette hanno allestito lo stand del Consorzio di Tutela (Halle 15 D59) nei tre gior-ni della manifestazione tedesca, dal 18 al 20 marzo.La partecipazione alla Fiera Inter-

nazionale dei Vini e dei Liquori di Dusseldorf, uno dei principali eventi mondiali del settore vino e appunta-mento immancabile per il Consorzio, è stata caratterizzata anche quest’an-no dalla partnership con la prestigio-sa rivista “Vinum” per una degusta-zione di Lugana Doc, il 19 marzo, nello spazio espositivo della testata tedesca (Halle 13 B30) e guidata da Cristian Eder, autorevole giornalista.Durante Prowein, gli importatori e gli operatori di settore hanno assaggiato

in anteprima i vini del 2017, annata che passerà alla storia per il cinquan-tesimo compleanno della Denomina-zione.Con la presenza alla fiera tedesca, si è aperto per il Consorzio di Tutela un anno all’insegna della promozione all’estero. Nei prossimi mesi, i vini Lugana DOC saranno infatti protago-nisti di una serie di iniziative rivolte alla stampa, agli opinion leaders e agli wine lovers stranieri.

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Molta gente, fra cui l’assessore alla Cultura di Brescia, Laura Castelletti, il sindaco di Calvagese, Simona Gabana, e Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia, all’inaugurazione di MarteS (Museo Arte Sor-lini) che ha aperto le sale del palazzo seicentesco, dove sono esposte 183 opere distribuite su una superficie di circa mille metri quadrati.“MarteS – ha esordito il presidente della Fondazione Stefano Sorlini – dovrà essere un museo aperto, fruibile, ma soprattutto “vivo“. Un museo di respiro internazionale, dove l’esposizione è il cuore, ma non il tutto. L’attenzione verso i giovani verrà ulteriormente sviluppata: i ragazzi potranno venire a studiare in biblioteca, ci saranno percorsi didattici e laboratori, sono già stati presi degli accordi con le scuole gardesane per l’alternanza scuola-lavoro».

MARTES: OLTRE 180 OPERE NELLE 14 SALE

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Calvagese d/RFOCUS

CALVAGESE D/R

ue nuove stelle si sono (ri)accese nell’im-menso firmamento bresciano dell’arte, due musei che vanno ad arricchire il patrimonio culturale di una città e provincia note per la loro importante vena imprenditoriale, all’in-

terno della quale, senza eccessivi clamori, si è sviluppato pure “il senso del bello”, quello dell’arte, sbocciato in questi giorni in due poli museali: la Pinacoteca in città (fresca di un restauro di indiscutibile impatto estetico e scenico) e MarteS in Valte-nesi, frutto di una ricerca dell’imprenditore bresciano Luciano Sorlini (1925-2015) in oltre cinquant’anni di collezionismo. Nel 2000 Luciano Sorlini istituì la Fondazione che porta il suo nome, alla quale affidò il compito statutario di riunifi-care a Carzago la collezione suddivisa nelle sue tre diver-se dimore. Spentosi nel 2015, affidò ai figli Cinzia, Silvia, Stefano, ai nipoti Giulia, Angelica, Luigi e alla Fondazione il compito di istituire un luogo da aprirsi al pubblico in gra-do di conservare, valorizzare e condividere le opere raccolte con grande passione. Nasce così, nel palazzo di Carzago di Calvagese, il MarteS (Museo Arte Sorlini). “La bellezza si disvela”, si legge sulla cartella stampa, e la bellezza si diffonde nelle sale espositive del palazzo seicen-tesco, tra dipinti, lampadari veneziani, tappeti preziosi. “La bellezza crea cultura, è la base di ogni civiltà e il no-stro impegno è proseguire sulla via alla ricerca della bel-lezza iniziato da nostro padre” ha esordito Stefano Sorlini, presidente del museo, che racchiude oltre 180 dipinti, in un percorso nella pittura del Seicento e Settecento veneziano, in cui corre e si rincorre soprattutto la pittura di figura: gioio-se scene mitologiche, episodi tratti dal Vecchio Testamento. Totalmente assente la natura morta, non numerosi i ritratti.Spiccano fra tutte la Madonna in rosso di Giovanni Bellini e le Storie di Giuseppe ebreo di Gianantonio Guardi, ma anche Bramantino, Callisto Piazza, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Canaletto, Sebastiano Ricci, Pietro Longhi, Jacopo

Nel museo oltre 180 dipinti raccolti dall’imprenditore Luciano Sorlini

MARTES, “LA BELLEZZA SI DISVELA”NELLE SALE DEL PALAZZO SEICENTESCO

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Giovanni Bellini (Venezia 1433 ca.-1516), Madonna con BambinoPH Archivio MarteS

Sebastiano Ricci (Belluno 1659-Venezia 1734), La verità svelata dal tempoPH Archivio MarteSContinua

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Calvagese d/RFOCUS

CALVAGESE D/R

Palma il Vecchio e Giacomo Ceruti. Oltre ai grandi nomi – Tiepolo, Ricci, Guardi, Canaletto, Rosalba Carriera – sono rappresentati i pittori non così noti, ma fondamentali per la compren-sione complessiva delle arti figurative della Serenissima. Sorlini sosteneva infatti che con i soldi necessari per un Canaletto mediocre preferiva di gran lunga portarsi a casa capolavori di artisti meno contesi dal mercato, ma certamente più appaganti.

Eccezionali i recuperi del polittico di Callisto Piazza da Lodi (1500-1561) raffigurante la Natività e Santi pro-veniente dalla Chiesa bresciana dei Santi Simone e Giuda Taddeo e delle portelle d’organo di Carletto Caliari (1470-1596) provenienti dalla Chiesa veneziana di San Nicola dei Mendi-coli, oggi collocate sulla parete dello Scalone d’ingresso.

R.P.

Le opere sono esposte per gruppi tematici ospitati in 14 ambienti. L’allestimento è di Stefano Lu-sardi, conservatore del Museo.La Galleria è l’ambiente più scenografico ed esibisce ope-re del Settecento veneziano, fra cui Venere soccorre Ado-ne morente di Sebastiano Ric-ci (1659-1734), il Cristo e la Samaritana di Giandomenico Tiepolo (1727-1804), l’Angelo della Fama di Giambattista Tie-polo (1696-1770). La Stanza di Pietro e Alessandro Longhi espone ritratti e opere di genere (come le due tele raffigu-ranti L’allegra compagnia e La polenta) di Pietro Longhi, ritrat-ti eseguiti dal figlio Alessandro e due opere di Jacopo Amigo-ni (Napoli 1682-Madrid 1752): l’Immacolata Concezione e il Ri-tratto del Marchese de La En-senada, già di proprietà del più famoso cantante lirico settecen-tesco della storia, Carlo Brioschi detto Farinelli.La Saletta dei paesaggi racchiude tele di Marco Ricci, Canaletto, Zais, Luca Carlevarjs e un gruppo di opere di Giuseppe Bernardino Bison(1762-1844), a conferma della fortuna che il genere del pa-esaggio veneziano di matrice set-tecentesca godette anche nel XIX secolo.Nella Sala del Pitocchetto si am-mirano due capolavori del pittore milanese Giacomo Ceruti: il Bra-vo e la Vecchia contadina.

Palazzo Sorlini Sede MarteS - PH Archivio MarteS

La Galleria - PH Archivio MarteS

IL PERCORSOESPOSITIVO

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MANERBA

on la stagione primaverile ritorna il pia-cere di pedalare. Ed ecco che il comune di Manerba riattiva il servizio di bike sharing, ovvero il noleggio di biciclette, semplici e a pedalata assistita, che turisti

e residenti possono trovare nelle sette stazioni distribuite sul territorio in posizioni strategiche con una stele che in-forma i visitatori sulla posizione delle altre e sulle condi-zioni del servizio.Le postazioni sono coperte da una pensilina con pannelli solari e sorvegliate da un sistema di telecamere.I punti offrono un totale di 41 bici (21 tradizionali e 20 con pedalata assistita) e 60 cicloposteggi. Il noleggio avviene fino a fine settembre 24 ore su 24.Quanto costa? La prima ora è gratuita. Dopo la prima ora e sino alle due ore costerà 1 euro, dalle due alle tre ore 3 euro, oltre le tre ore 8 euro, entro le 24 ore 13 euro.

Sono previsti abbonamenti: annuale costa 25 euro, il set-timanale 8 euro. Più i 15 euro relativi alla quota fissa di iscrizione che si effettua alla sede di Manerba Servizi Tu-ristici in via Zanardelli.

Le si trova in sette postazioni. La prima ora gratuita

TORNA IL BIKE SHARINGQUARANTUNO BICI A NOLEGGIO

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COME USUFRUIRE DEL SERVIZIO DI NOLEGGIO BICISi può usufruire del servizio utilizzando una tesse-ra magnetica, acquistabile negli appositi punti di di-stribuzione, sarà possibile prelevare una bici e poi riconsegnarla in una qualsiasi delle sette postazioni di noleggio.Con la card viene consegnato anche un lucchetto per chiudere la bici durante le soste temporanee, lonta-no dalle postazioni.Per iscriversi a “Manerba in bici” occorre essere maggiorenni, presentare un documento d’identità e firmare il modulo di adesione. Ci si può rivolgere ai punti vendita individuati sul territorio, oppure attivare la tessera via Internet sul sito dedicato.

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ValtenesiFOCUS

l calo delle nascite pone dei problemi in alcune realtà scolastiche. Ne è un esem-pio la materna privata di Puegnago intitolata a don

Giuseppe Baldo, gestito dalla Con-gregrazione delle Piccole Figlie di San Giuseppe, alle prese con un crollo delle iscrizioni, cosa che comporta un buco di bilancio di 40mila euro per il prossimo anno. Infatti dalle 50 iscri-zioni si è scesi ai 28 di quest’anno e nel prossimo si passerà a ventun bam-bini. Per risolvere la situazione baste-rebbero altri 10 bambini per arrivare a quota 30 e beneficiare dei contributi del Ministero dell’Istruzione (ma di bambini non ce ne sono). Da dire che la retta costa 180 euro al mese, mentre l’asilo statale di Raffa è gratuito.Il problema è stato discusso in un’as-semblea pubblica in cui il sindaco Adelio Zeni ha assicurato che l’asilo,

almeno per ora, non chiuderà e che dal comune verrà sanato il buco con il piano di diritto allo studio. Altro problema sono le norme antisi-smiche, il cui adeguamento richiede un intervento costosissimo che il Co-

mune non può sostenere. L’ipotesi è un asilo nuovo, in cui ci siano anche le classi elementari. Ma per ora, in at-tesa di contributi concreti, sono solo promesse. E la questione demografi-ca in calo non è certo rassicurante.

PUEGNAGO. Con il calo delle iscrizioni il comune non può sostenere i costi

LA MATERNA A RISCHIO CHIUSURADEFICIT DI 40MILA EURO

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Stesso problema si pone alla materna di Calvagese, la scuola privata Sertoli da Ponte di via Vittorio Veneto, a po-chi passi dalla piazza, che chiuderà i battenti a fine anno, costretta da difficoltà economiche annose.Oggi i bambini che frequentano la materna sono 63, dieci anni fa erano il doppio, evidente conseguenza del calo del-le nascite che affligge molte comunità fra cui quelle valte-nesine.Il sindaco Simonetta Gabana ha discusso il problema in as-

semblea spiegando ai genitori che dal prossimo anno tutti i bambini frequenteranno la stessa scuola materna, con 4 sezioni, di cui due statali (quelle di Carzago) e due (quelle del Sertoli da Ponte) per cui è stata avviata la procedura di statalizzazione con l’istituto comprensivo e il Provvedito-rato. Con l’ente morale Sertoli da Ponte è stato sottoscritta una dichiarazione d’intenti per la cessione dell’immobile a titolo gratuito. Quindi i bambini saranno accorpati alla statale che si trasferirà nell’edificio della Sertoli da Ponte.

CALVAGESE. CALANO GLI ISCRITTI, CHIUDE L’ASILO

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L’assessorato ai Servizi Sociali or-ganizza gli incontri sul tema “Mens Sana in Corpore Sano”.Cinque appuntamenti per capire come tenere in forma la mente, rav-vivare le emozioni e prendersi cura del proprio corpo.Invecchiare bene è strettamente le-gato all’adozione di determinati stili di vita e comportamenti che favori-scono una buona qualità della vita. Ad esempio una dieta equilibrata e

una regolare attività fisica possono ridurre l’incidenza di alcune malattie tipiche dell’invecchiamento. Inoltre coltivare interessi e socializzare con altre persone può ridurre il disagio psicologico e sociale associato all’in-vecchiamento.• TENERE IN FORMA LA MENTE 11 aprile 2018 dalle 16 alle 18 pres-so la Biblioteca A. Merini con la dott.ssa Sara Avanzini e la dott.ssa Fede-rica Zanoni.

• RAVVIVARE LE EMOZIONI18 aprile 2018 dalle 16 alle 18 presso la residenza per anziani F.lli Berettacon la musica di Titti Castrini.• PRENDERSI CURA DEL PRO-PRIO CORPO - MANGIARE SANO2 maggio dalle 16 alle 18 presso la Biblioteca A. Merini con la dott.ssa Rosalia Manzillo.• COME CURARSI9 maggio dalle 16 alle 18 presso la residenza per anziani F.lli Beretta.

PADENGHE. MENS SANA IN CORPORE SANOCINQUE INCONTRI PER INVECCHIARE BENE

ValtenesiFOCUS

i vota a primavera a So-iano del lago, dopo mesi di commissariamento che ha fatto cadere il sindaco Giuseppe Pre-

vi, eletto il 5 giugno del 2016 con il 49,2% di voti, caduto 14 mesi dopo. La questione è maturata sui banchi del consiglio comunale dove non si sono trovati gli accordi per prose-guire il mandato e la minoranza ha chiesto un rimpasto. Il mancato ac-cordo nella sala consiliare del muni-cipio ha portato al termine anzitempo dell’amministrazione Previ.Ora, dopo mesi di discussioni e di nomi di candidati, si fa avanti il primo candidato alla guida del pae-se, Alessandro Spaggiari, capolista della lista civica “Noi per Soiano”,

47 anni, imprenditore edile, dichiara di non essere legato ai partiti politi-ci, che con lui in lista ci sono donne e uomini dalle più disparate compe-tenze, che tutti intendono cambiare il paese.Con lui Claudio Bianchetti, già consi-gliere dal 2006 al 2011, Andrea Cor-

sini che opera nel settore bancario, Nicoletta Manestrini, esperta di turi-smo, Alessandro Michelini architetto specializzato in urbanistica e lavori pubblici, Dalida Saramondi, avvoca-to, Mauro Scappini, musicista, Luca Rossato e Francesca Valente. Ma la lista è aperta anche ad altri che voles-sero impegnarsi per la comunità. «Nelle prossime settimane presente-remo ai cittadini un programma elet-torale ricco di idee e progetti concreti per riportare il comune al livello che merita. Vogliamo farci conoscere e accogliere i concittadini con idee per migliorare il nostro paese e voglia di fare. Il nostro grande obiettivo è il benessere e la sicurezza di tutti i cit-tadini, offrendo servizi efficienti e di qualità».

SOIANO. In vista delle elezioni di primavera

SPAGGIARI SI CANDIDA A SINDACOLISTA CIVICA “NOI PER SOIANO”

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anerba cambia volto, si toglie la patina del tem-po per ripulire antichi edifici e nuovi percorsi.

Un investimento di 4 miliardi di euro programmati nei prossimi quattro anni (fondi propri, della Provincia e Regione) che va a mettere mano alla zona storica della Pieve, una frazione che sarà oggetto di interventi quali-ficanti, per oltre 1,6 milioni di euro.

Lavori di restyling già in corso che dovrebbero concludersi a breve (ne parleremo). Si tratta della passeggia-ta a lago che va dalla Romantica fino all’area pedonale nei pressi del Bar 21 e del rifacimento dei due marciapiedi. Verrà poi avviato un secondo stral-cio del Piano delle opere pubbliche approvato di recente per un costo di 615 mila euro che dovrebbe iniziare in autunno.Quindi si proseguirà l’anno prossimo con il terzo e ultimo lotto, per un co-

sto di circa 700mila euro.Cosa accadrà? Nella frazione ci sa-ranno nuovi marciapiedi di tre metri, fino all’incrocio di Piazza Silvia, poi alberi ad alto fusto, di specie locali, asfalto nuovo del parcheggio da 4000 metri di fronte all’Exotic e al Red Clubbing, ma ancora altri interventi, come nuovo arredo urbano e pavi-mentazione in porfido da via Pieve Vecchia fino a via Verdi, due nuove rotatorie (una dal parcheggio e l’altra all’incrocio di piazza Silvia).

Un progetto da 4 milioni di euro per riqualificare il nucleo storico

LA VECCHIA PIEVE SI TOGLIE LA POLVEREE PROLUNGA LA PASSEGGIATA A LAGO

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SALÒ

Notizie in breve

Salò ha ricordato Sergio Bresciani, l’“eroe fanciullo”, il cucciolo della Leonessa, la più giovane Medaglia d’Oro Italiana.Classe 1924, a 16 anni scappa di casa per arruolarsi nell’esercito. Rispedito a casa due volte, nel 1941 a 17 anni, età necessaria per l’arruolamento nell’eserci-to, entra nel 3° Reggimento Celere Principe Amedeo d’Aosta, diventando così il più giovane soldato italia-no. Ma il 4 settembre 1942 una mina gli trancia una gamba; non sopravvive alla ferita.

Riapre al pubblico uno dei gioielli museali del territorio gardesano: il Museo della Carta nel-la Valle delle Cartiere, con diverse novità, fra cui la mostra delle ta-vole del libro “Fanta-stico Garda” di Simona Cremonini dedicato alle tradizioni locali e a elfi, nin-fe, sirene. Il libro sarà presentato il 10 giugno. Fino al 30 giugno il museo resterà aperto, tutti i gior-ni dalle 10 alle 18.

La sezione salodiana del Cai rinnova le cariche. Luca Pelizzari, dopo due mandati di tre anni ciascuno, la-scia con un bilancio positivo per la sezione cresciuta da 11mila a 25mila soci.

TOSCOLANO:RIAPRE IL MUSEODELLA VALLE DELLE CARTIERE

SALÒ: CAI, PELIZZARI LASCIA LA GUIDA, SCATTA IL RINNOVO DELLE CARICHE

Un ospite davvero singolare ha fatto visita nella giornata di mer-coledì 14 marzo alla cittadella dannunziana: un giovane caprio-lo, evidentemente sceso dai mon-ti, si è introdotto, non si sa come, nel parcheggio del Vittoriale.Agitato e impaurito, il giovane capriolo non riusciva più a ritrovare la via di casa, finché sono intervenuti gli agenti della Polizia Provinciale che nel pomeriggio, con l’aiuto di un veterinario, hanno sedato il capriolo, che tentava la fuga, con un dardo con anestetico spara-to con un fucile ad aria compressa.L’animale, incastrato nella recinzione, ha riportato al-cune ferite alle corna, ma le sue condizioni sono ap-parse buone. È stato così deciso di rimetterlo in libertà.

GARDONE RIVIERA: IL CAPRIOLO IN VISITA AL VITTORIALERIMESSO IN LIBERTÀ

SALÒ: L’EROE FANCIULLO DELLA SECONDA GUERRARICORDATO DALLA COMUNITÀ

Tra aprile e maggio le trenta bancarelle del mercato verran-no trasferite in via Stazione, da piazza Aldo Moro, liberando le corsie laterali della piazza stes-sa così da consentire il regolare transito dei veicoli nei due sen-

si di marcia. La decisione è stata discussa e condivisa con i commerciati.

In attesa del tunnel della Gardesana a nord di Gargna-no che dovrà bypassare tre gallerie fino al bivio con Tignale, Toscolano Maderno ha affidato a Giulio Ma-ternini, docente dell’Università di Brescia, un proget-to per snellire la circolazione stradale tra la piazza di Maderno e il ponte di Toscolano. Un tratto che d’estate diventa un calvario per gli automobilisti. Si pensano a due rotonde e due attraversamenti pedonali rialzati.

GAVARDO:IL MERCATO TRASLOCAIN VIA DELLA STAZIONE

GARDESANA, LUNGO LA 45 BISINCROCI E ATTRAVERSAMENTI PEDONALI

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53Le pagine di

SALÒ

e dintorni

CANOTTIERI: AL VIA LA STAGIONE 2018

BEN TRENTACINQUE GLI EVENTI

La società Canottieri Garda di Salò, già vincitri-ce di Stella e Collare d’Oro al Merito Sportivo, ha presentato durante il meeting del 22 marzo il programma delle attività per la stagione 2018 com-prendenti sport quali vela, nuoto, canottaggio, ten-nis e triathlon, eventi sempre molto attesi dalla co-munità degli sportivi, provenienti dalle varie zone del Garda e non solo, in grado negli anni di far cre-scere sempre di più il club.Saranno organizzati ben 35 eventi per tutta la du-rata della bella stagione, fino ad arrivare ai mesi di ottobre e novembre: si parte con l’assegnazione del titolo provinciale di triathlon il 20 maggio, per poi passare alla vela con la gara OptiClubSuperStar del 21/22 giugno e l’edizione numero 33 della Salò Sail Meeting che andrà in scena il 14 e 15 luglio. Per quanto riguarda il tennis, l’evento clou sarà il torneo Open di singolare maschile e femminile che si svolgerà dal 14 al 29 luglio. Invece saranno due gli appuntamenti per il nuoto: la settima gara “Fondo nel golfo” che si disputerà il 30 giugno, mentre si svolgerà in piscina l’evento del 4 novembre con la seconda edizione del Trofeo Città di Salò.Infine nel golfo di Salò si disputerà sabato 13 otto-bre la terza edizione della gara di canottaggio de-nominata “Sfida degli Otto”, per la specialità degli Otto senza. Per il programma completo degli eventi è possibile consultare il sito di riferimento della So-cietà Canottieri Garda Salò.

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SalòSALÒ FOCUS

La quarantaduesima edizione nei giorni del 27 e 28 aprile

RALLY 1000 MIGLIA: LA GARA DI APERTURA DEL CAMPIONATO

opo il succes-so dell’edizione 2017, Automobile Club Brescia e Co-mune rinnovano l’invito agli appas-

sionati di rally, per il 27 e 28 aprile, in occasione della gara d’apertura del Campionato Italiano WRC 2018. L’invito è di Piergiorgio Vittorini, presidente Automobile Club Bre-scia, e di Gianpiero Cipani, sindaco della cittadina, durante la presenta-zione della quarantaduesima edi-zione del Rally 1000 Miglia, che dal centro turistico dell’Alto Garda bresciano darà il via al Campionato Italiano WRC.Vittorini ha rimarcato che “…la col-laborazione con il centro turistico che si affaccia sul Lago di Garda, proseguirà anche nei prossimi due

anni a venire, con la fattiva e siner-gia dell’Amministrazione Comuna-le. Siamo fieri di poter continuare il viaggio iniziato lo scorso anno con il comune di Salò, che ha avuto un buon riscontro sia a livello turistico, sia culturale al punto di ipotizzare un secondo evento motoristico da organizzare prima della fine della stagione.

La cittadina potrebbe così assume-re la denominazione di “città dello sport”.Il sindaco Cipani ha poi sottolineato l’importanza di questo genere di ini-ziative, “…fanno conoscere sempre più il nostro centro turistico, portano pubblico e turismo sano. Il comune è ben lieto di ospitare eventi di que-sta portata”.

Sabato 17 marzo è stato inaugurato il nuovo spazio de-stinato agli Incontri Protetti nella Casa della Fraternità a Salò, sede della Croce Rossa Italiana dal 2013; la struttu-ra accoglie servizi rivolti ai minori quali Comunità Edu-cative Minori, alloggi mamma-bambino e un centro di pronto intervento.Inoltre è stato anche aperto un luogo pensato per gli in-contri tra genitori e figli minorenni allontanati, sempre alla presenza di un operatore specializzato, dove sarà infatti possibile organizzare dei momenti di ritrovo più “protetti”, vista la presenza di uno specchio bidirezionale in grado di mostrare l’interno della stanza all’esterno, ol-

tre all’utilizzo di apparecchi di videoregistrazione.“Questo è un progetto particolarmente sentito dal territo-rio visto che, prima di oggi, il comune di Salò così come i comuni limitrofi e quelli dell’Alto Garda Bresciano erano sprovvisti di strutture del genere” ha dichiarato la presi-dente del Soroptimist International Club Salò Alto Garda Bresciano, Lorella Biancifiori.Nasce così uno spazio dedicato al recupero del rapporto familiare caratterizzato da situazioni di forte disagio, sia per il minore che per i genitori stessi, che punta ad essere un punto di riferimento territoriale per la gestione di que-sta particolare tipologia di incontri.

NUOVO SPAZIO PER GLI INCONTRI PROTETTI DELLA CASA DELLA FRATERNITÀ

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Incontro organizzato da Acque Bresciane del ciclo “I lunedì dell’acqua”

IL CICLO DELL’ACQUA DALLA SORGENTE AL RUBINETTO

SalòSALÒ FOCUS

Hanno fatto tappa a Salò, lunedì 26 marzo, gli appuntamenti del ciclo «I lunedì dell’acqua» organizzati da Acque Bresciane. Si è parlato di ac-que da bere, ma anche del progetto di depurazione del Garda. Durante l’in-contro sono stati toccati diversi temi, dagli aspetti legati al bacino urbaniz-zato sul lago fino alla qualità delle acque potabili e la salute dei cittadini.Ha aperto la discussione il sindaco Gianpiero Cipani, cui sono seguiti gli interventi di Gianluca Delbarba (presidente di Acque Bresciane, re-altà territoriale nata per gestire il ric-co patrimonio idrico della comunità dell’intero territorio provinciale), quindi Andrea Ratti (vice presidente della Provincia di Brescia), Giovan-ni Peretti (sindaco di Castelnuovo del Garda e presidente della ATS Associazione Temporanea di Sco-po “Garda Ambiente”, costituita dai Comuni del Garda per promuovere il progetto del nuovo sistema di de-purazione del lago), Mariastella Gel-mini (presidente della Comunità del Garda).Inoltre è stata presentata la società Acque Bresciane da parte di Mario Bocchio, consigliere d’amministra-zione. Mario Giacomelli, respon-sabile operativo area est di Ac-que Bresciane, ha riferito sul tema dell’impegno di Acque Bresciane per il Garda, e Giorgio Bertanza dell’U-niversità degli studi di Brescia, ha parlato del progetto del collettore e depuratore del Garda bresciano.

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La seconda edizione del Festival della Sostenibilità del Garda

OBIETTIVO: CINQUE PDA RAGGIUNGERE ENTRO IL 2030

a parola chiave per tutto il mese di apri-le, in grado di unire enti, istituzioni e as-sociazioni dell’inte-ro bacino del Garda,

non può che essere una: SostenibilitàManca ormai poco infatti al via della seconda edizione del “Festival della Sostenibilità sul Garda”, che vedrà la realizzazione di numerosi eventi sul bacino gardesano, per tutta la durata del mese di aprile, grazie alla colla-borazione tra l’Associazione di Ope-ratori Culturali Gardesani L.A.C.U.S. e Associazioni, Consorzi, Enti Locali e Istituzioni Culturali che costituisco-no la rete di Lago di Garda sostenibi-le, tra i quali il Comitato per il Parco delle Colline moreniche del Garda.Il Festival è stato presentato venerdì 16 marzo a Villa Mirabella a Gardo-ne Riviera, all’interno della sede del-la Comunità del Garda: alla presenza di associazioni, enti locali, consorzi e stampa, il responsabile di progetto e Presidente Associazione L.A.C.U.S. Luigi Del Prete ha presentato sia le linee guida di questo ambizioso pro-getto, sia il ricco programma che ver-rà proposto nei paesi e luoghi d’inte-resse dell’intero Lago di Garda. “Seguendo la strada intrapresa lo scorso anno, vengono proposti mo-menti culturali e conviviali, di ri-flessione, sport, laboratori didattici e momenti di gioco, il tutto pensato per adulti e bambini, affinché si possa ca-pire il valore della sostenibilità anche

nelle piccole azioni quotidiane, così da sviluppare una nuova idea di vita, improntata sul rapporto positivo con l’ambiente”.In quest’ottica risulta importante evi-denziare quelli che sono gli ambiti di intervento pensati per quanto riguar-da la strategia di sviluppo sostenibi-le nazionale, partendo sempre dalla consapevolezza degli obiettivi pre-fissati dall’ONU da realizzare entro il 2030, riassunti nelle cosiddette cin-que P: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership.Entrando nel dettaglio delle attività che verranno proposte, ciò che spicca è una grande varietà di eventi pen-sati davvero per tutti i gusti: oltre ai numerosi seminari organizzati per il Festival, che spaziano dalla mobilità sostenibile agli esempi di buone pra-tiche, dalla cittadinanza attiva all’e-ducazione verso corretti stili di vita, è possibile trovare numerose e inte-ressanti attività immerse nei luoghi suggestivi del territorio.Ad esempio i Bike Tour permette-ranno di fare l’intero giro del Lago di Garda, durante i quali saranno or-

ganizzate diverse tappe presso i tan-ti luoghi di interesse per andare alla scoperta delle peculiarità paesaggi-stiche, culturali ed enogastronomiche della zona. Allo stesso modo verran-no gestite le “camminate sostenibili”, le quali verranno condotte attraver-so ambienti pianeggianti, collinari e montani. Sono state inoltre organiz-zate uscite in barca (a vela e kayak) con l’obiettivo di far conoscere un’at-tività sostenibile e accessibile, così da incentivare la fruizione del nostro territorio e delle sue risorse.Infine saranno presenti tutta una serie di eventi e manifestazioni nuove e già presenti negli scorsi anni pensate per arricchire ulteriormente il program-ma di quest’anno, come ad esempio l’evento Fiori nella Rocca di Lonato, Giardini d’Agrumi a Gargnano e I Fiori di Castellaro. Importante anche il progetto di slow food attraverso i “menù sostenibili del Garda”, propo-sti ai partecipanti con l’obbiettivo di promuovere i prodotti locali e/o bio-logici, così da valorizzare ulterior-mente l’intero patrimonio enogastro-nomico del Lago di Garda.Il primo passo è scaricare l’app Gar-da Sostenibile, all’interno della quale sarà possibile consultare il program-ma del festival, oltre che conoscere i ristoranti che propongono i menù so-stenibili, i dettagli dei vari seminari, e magari partecipare al contest foto-grafico Paesaggio Garda, primissima attività del Festival edizione 2018.

Mattia Francesconi

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SALÒ

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AREABLU

Il 30 luglio concerto della musicista inglese

TENER-A-MENTE APRE LA STAGIONE CON LA CANTAUTRICE ANNA CALVI

opo aver annunciato Jeff Beck, Norah Jones, Franz Ferdinand, Pat Metheny, Marcus Miller, Steve Hackett, Cigarettes After

Sex, The Dream Syndicate, Yann Tiersen, Francesco De Gregori, Vinicio Capossela un nuovo grande artista arrichisce l’ottava edizione di Tener-a-mente al vittoriale. Una voce vibrante e magnetica, un’eleganza raffinata ed ammaliante.Tra sofisticati ritmi blues e suggestioni cinematografiche, dopo il successo dell’omonimo album di debutto ed il successivo “One Breath”, è in arrivo sul palco dell’an-fiteatro del Vittoriale con il nuovo album in uscita per

Domino Records Anna Calvi. Cantautrice e chitarrista inglese, Anna Calvi debutta nel 2011 con l’omonimo album di studio via Domino Records che la rende celebre in ogni dove coronandola “la nuova musa made in UK”. Un grande successo di pub-blico e critica ottenuto grazie alla vincente combinazione di bravura, classe e passione

che Anna Calvi riesce a esprimere con la sua musica e attraverso i live show.Lunedì 30 luglio.

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Gardone Riviera

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Sono aperte su www.anfiteatrodelvittoriale.it le preven-dite per il concerto di Francesco De Gregori di venerdì 13 luglio, appuntamento da tutto esaurito.Artista fra i più importanti della scena musicale italiana, De Gregori non necessita certo di presentazioni. Can-tautore e poeta, ha composto brani immortali che hanno fatto cantare e sognare diverse generazioni.Sulla sua pagina Facebook (https://www.facebook.com/fdegregori/) ha scritto che il nuovo tour si chiama sem-plicemente “Tour 2018” e ha anticipato: «La scaletta prevede i grandi classici ma anche gioielli nascosti, can-zoni mai passate alla radio, brani raramente eseguiti dal vivo negli ultimi anni».Prezzi dei biglietti: poltronissima: 55 € + diritti di pre-vendita; platea: 48 € + dp; platea laterale: 42 € + dp; gradinata centrale: 48 € + dp; gradinata non numerata: 37 € + dp.

Conosciuto dai più per le musiche per il film francese “Il Favoloso Mondo di Amélie”, Yann Tiersen torna al Vittoriale dopo il concerto del 2012, quando propose un suggestivo e convincente viaggio nei territori astrat-ti della musica, in un costante alternarsi tra atmosfere minimali, sonorità elettroniche, ballate melodiche ed esplosioni ricche e corpose di sonorità pop-rock.L’appuntamento è in calendario martedì 31 luglio. Prez-zi dei biglietti: poltronissima € 45 + diritti di preven-dita; platea: 40 € + dp; platea laterale: 35 + dp; gra-dinata numerata: 40 € + dp; gradinata non numerata: 30 € + dp.Biglietti in vendita dalle ore 11.00 di sabato 17 marzo su www.anfiteatrodelvittoriale.itInformazioni su come acquistare i biglietti: Anfiteatro del Vittoriale – +39.340.1392446 – www.anfiteatrodel-vittoriale.it

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CONCERTO DI YANN TIERSEN IL 31 LUGLIO

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10.000,00 Euro non trat-tabili Privato vende Re-nault New Espace Style 2.0 dci 16V 150cv FAP - 7 po-sti 6 marce giugno 2009 km 131mila. Full-accessoriata, gancio traino, navigatore, ra-dio cd, climatizzatore, blueto-oth, cerchi in lega. Affare. Tel. 3491600735

10.000,00 Euro non tratta-bili Privato vende Renault New Espace Style 2.0 dci 16V 150 CV Fap - 7 posti 6 mar-ce giugno 2009. Km 131mila full-accessoriata, gancio trai-no, navigatore, radio CD, cli-matizzatore, bluetooth, cerchi in lega. Tel. 3491600735

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400,00 Euro Vendo due pom-pe idrauliche per autocarro da 60/80 litri/min. revisionate se-minuove. Tel. 3356486298

Alfa Romeo 166 con navi-gatore satellitare cerco. Tel. 030315434

Privato cerca Fiat Punto o Fiat Panda 5 porte benzina max 1.200 cc, in perfette con-dizioni carrozzeria e mecca-nica con impianto GPL o me-tano. Disponibilità 500 euro + passaggio. Tel. 3491600735

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350,00 Euro Vendo scooter Piaggio super Hexagon gtx 180 KM 4870 anno prima im-matricolazione 2001, revisio-nato, ben gommato, ottima presenza, batteria nuova. Tel. 0309143385 Tel. 3477371094

350,00 Euro Vendo scoo-ter Piaggio Super Hexagon GTX 180 - 4870 km, anno pri-ma immatricolazione 2001, revisionato, ben gomma-to, ottima presenza, batteria nuova. Desenzano d/G. Tel. 0309143385 - 3477371094

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Due specchiere in foglia oro dell’800; una Impero rettango-lare e una ovale Luigi XVI, più un tavolino da salotto rettan-golare vendo a buon prezzo. Tel. 3356809646

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BLU Blu - 384 - 30... · civica, che a sua volta diventa parti-tica. Un rebus insomma. Se forze...

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