Presentazione Puc prima parte
-
Upload
artetica-studio-associato -
Category
Design
-
view
1.202 -
download
1
description
Transcript of Presentazione Puc prima parte
1
Assemblea di pianificazione n° 2 26 settembre 2011
CONSULTAZIONI PER LA DEFINIZIONE CONDIVISA DEGLI OBIETTIVI E DELLE SCELTE STRATEGICHE DELLA
PIANIFICAZIONE E PER LA COSTRUZIONE DI UN QUADRO
DI CONOSCENZA DEL TERRITORIO Legge Regionale n. 16 del 22/12/2004 art. 5
IL PIANO URBANISTICO COMUNALE DI SOLOFRA
2
IL PIANO URBANISTICO COMUNALE DI SOLOFRA
arch. Raffaele SPAGNUOLO
Studio Associato di Architettura Bioecologica e Tecnologie Sostenibili per l’Ambiente
Ar.T.Etica
Architettura Territorio EticaArchitetti Associati
arch. Luca BATTISTA arch. Flaviano OLIVIERO arch. Eleonora GIAQUINTO
Largo S.Scoca (ang, Via Macchia) n°2 83 100 Avellino
Tel . +39 0825786473 mailto:[email protected]
www.artetica.it
3
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
LE CONDIZIONI DI PARTENZA
• L'uomo deriva e dipende strettamente dai sistemi naturali, al di fuori di loro non può vivere, eppure paradossalmente fa di tutto per metterli in crisi.
•L’uomo ogni giorno indebolisce e limita la capacità della natura di recuperare e rigenerarsi. (Capacità di carico)
della consapevolezza
• La pesante azione di impatto sulla natura fa si che essa non riesce più a metabolizzare gli scarti prodotti oltre che a indebolirne i sistemi naturali. (Concetto di limite, sviluppo sostenibile)
4
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
LE CONDIZIONI DI PARTENZA
Dello sviluppo sostenibile
LA NOZIONE DI SVILUPPO SOSTENIBILE E’ MOLTO PIU’ VASTA DI QUELLA DI
PROTEZIONE AMBIENTALE
• La qualità della vita (e non solo l’aumento del reddito);
• l’equità tra le persone nel presente (compresa la prevenzione della povertà);
• l’equità intergenerazionale (gli abitanti del futuro meritano un ambiente di qualità pari, se non migliore, a quello odierno;
• le dimensioni sociali ed etiche del benessere umano.
Considera:
5
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
IL GOVERNO DEL TERRITORIO IN
CAMPANIA. LA LEGGE N° 16/2004
OBIETTIVI E FINALITA’DELLA PIANIFICAZIONE
TERRITORIALE ED URBANISTICA. Art. 1 e 2
a) promozione dell’uso razionale e dello sviluppo ordinato del territorio urbano ed extraurbano mediante il minimo consumo di suolo;
b) salvaguardia della sicurezza degli insediamenti umani dai fattori di rischio
idrogeologico, sismico e vulcanico;
c) tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse paesistico-ambientali e storico-culturali, la conservazione
degli ecosistemi, la riqualificazione dei tessuti insediativi esistenti e il recupero dei siti compromessi;
d) miglioramento della salubrità e della vivibilità dei centri abitati;
e) potenziamento dello sviluppo economico regionale e locale;
f) tutela e sviluppo del paesaggio agricolo e delle attività produttive connesse;
g) tutela e sviluppo del paesaggio mare-terra e delle attività produttive e turistiche
connesse.
6
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
IL GOVERNO DEL TERRITORIO IN
CAMPANIA. LA LEGGE N° 16/2004 ARTICOLAZIONE DEL PROCESSO
DI PIANIFICAZIONE COMUNALE. Art. 3
disposizioni strutturali,
con validità a tempo indeterminato, tese a
individuare le linee fondamentali della trasformazione a
lungo
termine del territorio disposizioni
programmatiche, tese a definire gli
interventi di trasformazione fisica
e funzionale del territorio in archi
temporali limitati, correlati alla
programmazione finanziaria dei
bilanci annuali e pluriennali delle amministrazioni
interessate
7
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
IL GOVERNO DEL TERRITORIO IN
CAMPANIA. LA LEGGE N° 16/2004 PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL PUC.
ART.3 REGOLAMENTO N° 5 DEL 4 /8/2011
Conferenza di pianificazione (consultazione enti, organizzazioni, ecc) Delibera G.R 627/2005
L’amministrazione comunale
CONVOCA
La Giunta Comunale
PREDISPONE
La legge 16/2004, rafforza, attraverso il PUC, il ruolo del Comune nella gestione del suo territorio.
Cambia l’iter procedurale da adozione, approvazione e integrazione dell’efficacia, con un procedimento che prevede, invece, l’elaborazione di una proposta preliminare sulla quale viene chiamata a pronunciarsi l’intera collettività, cui segue un progetto definitivo. La Provincia e la Regione non devono più approvare il PUC ma solo controllare che siano stati rispettati tutti i vincoli sovracomunali e i dettami generali di pianificazione sovracomunale.
8
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
IL GOVERNO DEL TERRITORIO IN
CAMPANIA. LA LEGGE N° 16/2004
L’amministrazione comunale
CONVOCA
La Giunta Comunale
PREDISPONE
E’ la Giunta che adotta il piano, mentre il Consiglio Comunale lo approva.
Il piano, redatto sulla base del preliminare, è adottato dalla Giunta;
dall’adozione scattano le norme di salvaguardia previste all’articolo 10 della legge regionale n. 16/2004.
La Giunta entro novanta giorni dalla pubblicazione del piano, per i comuni al di sotto dei quindicimila abitanti, a pena di decadenza;
valuta e recepisce le osservazioni al piano.
Il piano integrato con le osservazioni ed il rapporto ambientale, è trasmesso alle amministrazioni competenti per l’acquisizione dei
pareri, nulla osta, autorizzazioni ed ogni altro atto endoprocedimentale obbligatorio.
PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL PUC.
ART.3 REGOLAMENTO N° 5 DEL 4 /8/2011
9
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
IL GOVERNO DEL TERRITORIO IN
CAMPANIA. LA LEGGE N° 16/2004
L’amministrazione comunale
CONVOCA
La Giunta Comunale
PREDISPONE
Il piano integrato con le osservazioni ed il rapporto ambientale, è trasmesso alle amministrazioni competenti per l’acquisizione dei
pareri, nulla osta, autorizzazioni ed ogni altro atto endoprocedimentale obbligatorio.
L’Amministrazione Provinciale, al fine di coordinare l’attività
pianificatoria nel proprio territorio di competenza, dichiara, entro sessanta giorni dalla trasmissione del piano completo di tutti gli
elaborati, la coerenza alle strategie a scala sovra comunale individuate dall’amministrazione provinciale anche con riferimento al proprio
piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) vigente.
PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL PUC.
ART.3 REGOLAMENTO N° 5 DEL 4 /8/2011
10
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
IL GOVERNO DEL TERRITORIO IN
CAMPANIA. LA LEGGE N° 16/2004
L’amministrazione comunale
CONVOCA
La Giunta Comunale
PREDISPONE
Il piano adottato, acquisiti i pareri obbligatori, è trasmesso al
competente organo consiliare che lo approva, tenendo conto di eventuali osservazioni accoglibili, comprese quelle
dell’amministrazione provinciale o regionale e dei pareri e degli atti, o lo restituisce alla Giunta per la rielaborazione, nel termine perentorio
di sessanta giorni dal ricevimento degli atti al Consiglio comunale a pena di decadenza del piano adottato.
Il piano approvato è pubblicato contestualmente nel BURC e sul sito
web dell’amministrazione.
Il piano è efficace dal giorno successivo alla sua pubblicazione nel BURC.
PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL PUC.
ART.3 REGOLAMENTO N° 5 DEL 4 /8/2011
11
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
IL GOVERNO DEL TERRITORIO IN
CAMPANIA. LA LEGGE N° 16/2004 ATTI CONTESTUALI ALL’APPROVAZIONE DEL PUC.
GLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI Art. 25
Consiglio Comunale
ADOTTA
ATTI DI PROGRAMMAZIONE (Il piano del sindaco)
ADOZIONE ATTI DI PROGRAMMAZIONE da realizzare nell’arco temporale di 3 anni
In conformità alle previsioni del PUC e senza modificarne i contenuti disciplinano gli interventi di:
•Tutela •Valorizzazione •Trasformazione •Riqualificazione
a) le destinazioni d’uso e gli indici edilizi;
b) le forme di esecuzione e le modalità degli interventi di trasformazione
e conservazione dell’assetto urbanistico;
c) la determinazione delle opere di urbanizzazione da realizzare o recuperare, nonché degli interventi di reintegrazione territoriale e
paesaggistica;
d) la quantificazione degli oneri finanziari a carico del comune e di altri soggetti pubblici per la realizzazione delle opere previste,
indicandone le fonti di finanziamento.
Gli atti di programmazione in relazione agli
interventi di riqualificazione e di nuova edificazione,
prevedono:
12
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
IL GOVERNO DEL TERRITORIO IN
CAMPANIA. LA LEGGE N° 16/2004
GLI ELEMENTI INNOVATIVI NEL PROCESSO DI
PIANIFICAZIONE COMUNALE
Partecipazione e pubblicità nei processi di pianificazione (ART.5)
Valutazione ambientale dei piani –V.A.S. (ART.47)
Norme in materia di inquinamento acustico (ART.46)
Piano per la prevenzione dei rischi derivanti da calamità naturali (art.23
comma 9).-
Piano comunale per il contenimento dei consumi energetici – Piano Energetico Comunale
(art.23 comma 9 L.R.16/04 e L.10/91).-
Perequazione urbanistica (art. 32)
La perequazione urbanistica persegue lo scopo di distribuire equamente, tra i proprietari di immobili
interessati dalla trasformazione oggetto della pianificazione urbanistica, diritti edificatori e obblighi nei confronti del comune o di altri enti pubblici aventi titolo.
13
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
IL GOVERNO DEL TERRITORIO IN
CAMPANIA. LA LEGGE N° 16/2004
PIANI DI SETTORE DI MATRICE COMUNALE PARTE
INTEGRANTE DEL PUC.
Piano per la prevenzione dei rischi derivanti da calamità naturali (art.23 comma 9).-
Piano comunale per il contenimento dei consumi energetici – Piano Energetico Comunale
(art.23 comma 9 L.R.16/04 e L.10/91).-
Piano di Zonizzazione Acustica (art. 46)
PIANI DI SETTORE
COGENTI
ESPRESSAMENTE
INDICATI NELLA
LEGGE REGIONALE
ALTRI PIANI DI
SETTORE
COGENTI
DA ALTRA
NORMATIVA
Piano urbano del traffico (D.Lgs 285/1992).-
Programma urbano dei parcheggi (L.122/89).-
Programma della rete ciclopedonale (L.208/1991)
Piano carburanti (D.Lvo 32/98)
Piano della Rete di Vendita (L.426/1971)
Piano Illuminotecnico Comunale (PIC) (L.R. 12/2002)
14
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
I RISULTATI ATTESI DAL
PROCESSO DI PARTECIPAZIONE Piano urbanistico come processo sociale da
gestire con pratiche argomentative e partecipative.
Risultati attesi
definizione di soluzioni condivise - conformi ai problemi sollevati dalla comunità - più efficaci e durature nel tempo.
Efficacia Individuazione preventiva con gli “attori” sul territorio delle necessità e delle strategie di risposta
Monitoraggio dei segnali di conflitto ed inefficacia dell’azione di pianificazione
Orientamento delle risorse esistente e mobilitazione di nuove per il raggiungimento obiettivi di trasformazione.
Innalzamento della considerazione delle istanze di carattere ambientale nelle previsioni di trasformazione
15
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
GLI STUDI PROPEDEUTICI PER LA
REDAZIONE DEL P.U.C. DI SOLOFRA Macro-obiettivi per le strategie di pianificazione
• Inquadramento d’area vasta. Relazioni con gli aspetti ambientali e ed insediativi.
Sistemi omogenei ed assi tematici d’analisi e per la definizione delle azioni di piano.
Analisi SWOT
•Relazioni con la pianificazione sovracomunale e con le aggregazioni omogenee di tipo amministrativo e territoriale
•Aspetti socio-demografici
Punti di Forza – Punti di debolezza Rischi - Opportunità
16
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
GLI AMBITI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO
Il Piano Territoriale Regionale
17
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
GLI AMBITI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO
Il piano territoriale Regionale
STS C3 – SOLOFRANA
Programmazione Per il sistema stradale i principali invarianti progettuali sono:
• adeguamento raccordo autostradale Salerno - Avellino.
Per il sistema ferroviario: L’intervento progettuale allo studio è il potenziamento del collegamento
ferroviario Avellino-Mercato S. Severino.
18
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
GLI AMBITI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO
Piano Territoriale Regionale – LA RETE ECOLOGICA
Corridoi ecologico appenninico principale
Corridoio ecologico da
potenziare
Parco naturalistico dei Picentini
Rete Natura 2000
19
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
GLI AMBITI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO
Il piano di coordinamento provinciale –versione 2004 in fase di completa
revisione
Tutelare riqualificare e valorizzare le risorse turistico ambientale
-Aree da tutelare (parchi e riserve)
-Corridoi fluviali di riqualificazione ambientale
Obiettivi strategici. Le interrelazioni con il PUC di Solofra
Garantire elevati livelli di sicurezza dal rischio idrogeologico
Mettere in rete e valorizzare i poli turistici ed i diversi itinerari turistici
-Aree da tutelare (parchi e riserve)
-Corridoi fluviali di riqualificazione ambientale
Creare il corridoio “trans irpino”
-Viabilità da adeguare e potenziare
Razionalizzare e consolidare il sistema delle aree produttive
20
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
GLI AMBITI TERRITORIALI DI RIFERIMENTO
Il piano di coordinamento provinciale versione 2004 in fase di completa
revisione
La mappa della trasformabilità
21
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
MACRO-OBIETTIVI PER SOLOFRA
PRINCIPI GUIDA PRELIMINARI PER
LE PROPOSTE STRATEGICHE URBANISTICHE
la definizione di un modello di uso del territorio non fondato sulla espansione edilizia;
la definizione di regole urbanistiche di gestione della trasformazione territoriale (perequazione) capaci di innescare dinamismo economico e azioni concertate e coordinate tra l’iniziativa privata e quella pubblica;
la valorizzazione in termini economici ed ambientali delle notevoli e qualificanti risorse paesaggistico-ambientali
(SIC, ZPS, Parco Regionale, Rete BioItaly, aree paesaggistiche)
La indicazione di azioni di recupero e salvaguardia edilizia, urbanistica ed ambientale per i nuclei storici.-
22
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
PRINCIPI GUIDA PRELIMINARI PER
LE PROPOSTE STRATEGICHE URBANISTICHE
MACRO-OBIETTIVI PER SOLOFRA
La definizione di un sistema ambientale che sia caratterizzato e strutturato con una logica di rete ecosistemica,
La riqualificazione dei quartieri urbani recenti e consolidatisi a seguito del terremoto del 1980 con azioni qualificate di recupero urbano inteso come strumento per creare le condizioni di vivibilità e di gratificazioni fruitive-percettive con la coscienza che la struttura urbana è un ecosistema. Tale entità nel suo corretto o forzato funzionamento, crea le condizioni di vivibilità e di sostenibilità ambientale, diversamente di stress e di forte impatto.
La indicazione di azioni di recupero e salvaguardia edilizia, urbanistica ed ambientale per i nuclei storici.-
23
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
PRINCIPI GUIDA PRELIMINARI PER
LE PROPOSTE STRATEGICHE URBANISTICHE
MACRO-OBIETTIVI PER SOLOFRA
La definizione di un sistema di viabilità carrabile di decongestionamento e di collegamento con le aree di espansione recente e di un sistema di viabilità pedonale e ciclabile”protetto” a servizio delle cosiddette utenze deboli (anziani, diversamente abili, bambini)
Il recupero della memoria storica del lavoro e della produzione conciaria come generatore di progettazioni miranti al riuso degli elementi di archeologia industriale ancora presenti sul territorio urbano.
La indicazione di azioni per nuove relazioni con la Università degli Studi di Salerno.
La indicazione di azioni per la messa in sicurezza del territorio in relazione ai rischi idrogeologici.
24
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
METODOLOGIA DI INDAGINE
PRE -DIAGNOSTICA AMBIENTALE
LO STATO DELL'AMBIENTE
- Definizione dei componenti i
sistemi d'indagine -
Ricognizione di pianificazioni
ambientali di area vasta Determinati economici
Il contributo delle comunità locali
e degli stakeholders Tematiche ambientali
Il metodo d'indagine per la conoscenza del territorio di Solofra
ANALISI SWOT (Punti di Forza, Punti di Debolezza, Rischi ed opportunità)
ANALISI SWOT (Punti di Forza, Punti di Debolezza, Rischi ed opportunità)
25
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
METODOLOGIA DI INDAGINE
albero dei problemi
albero degli obiettivi
CORRELAZIONI TRA GLI
ASSI TEMATICI D'AZIONE
PIANO D'AZIONE
STRUTTURALE
ASSI TEMATICI D'AZIONE
Sistemi di intervento
DEFINIZIONE QUADRO LOGICO D'INTERVENTO
26
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
GLI ASSI TEMATICI D’AZIONE
Sistema
ambiental
e
Sistema
attività
produttive
Sistema
della
mobilità
Sistema
insediativo
Sistema delle
relazioni
sociali
27
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
INQUADRAMENTO D’AREA VASTA
SCALA 1:50.000
28
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
SISTEMA INSEDIATIVO
AREE URBANE
AREE PRODUTTIVE
SISTEMA
INFRASTRUTTURALE
29
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
SISTEMA PAESAGGISTICO-AMBIENTALE
PARCHI
NATURALISTICI
REGIONALI
Monti Picentini
Zona di riserva integrale “A”
Zona controllata “B”
Zona C
30
CIT
TA’ d
i SO
LOFR
A (
Av)
P.U
.C.
Leg
ge
Re
gio
na
le 1
6/2
00
4 a
rt.
23 e
24
SISTEMA PAESAGGISTICO-AMBIENTALE
AREE PROTETTE
La Rete Natura 2000