Presentazione PGTU

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Presentazione PGTU 2012 Comune di Catania

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piano generale del traffico urbano della città di catania

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Cosa è il PUT

Il Piano Urbano del Traffico (PUT ) è uno strumento di

pianificazione dei trasporti di breve termine (2 anni)

Si compone del Piano Generale del Traffico Urbano

(PGTU) e di una serie di piani particolareggiati ed

esecutivi, che sono realizzati in un secondo momento

per fornire un maggior dettaglio e rendere esecutive

le scelte contenute nel PGTU

Il PGTU definisce le scelte fondamentali per le diverse

componenti della mobilità

1. Trasporto privato

2. Trasporto pubblico

3. Mobilità ciclo-pedonale

4. Sosta.

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Alcuni dati su Catania

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popolazione

299 629

363 928

400 048

380 328

333 075

313 110

293 458

1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011

Trend demografico di Catania

Dal 1971 la popolazione di Catania si riduce costantemente

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tasso di motorizzazione

tasso di motorizzazione aree metropolitane di ItaliaV

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45,00

50,00

55,00

60,00

65,00

70,00

75,00

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Lo spostamento della residenza nei comuni limitrofi ha determinato un

tasso di motorizzazione tra i più alti d’Italia e di Europa

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Crescita del tasso di motorizzazione

Catania

Italia

600

620

640

660

680

700

720

2004 2005 2006 2007 2008 2009

tasso di motorizzazione (auto ogni 1000 abitanti)

Il possesso di automobili ha continuato a crescere in netta

controtendenza rispetto alla media italiana

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5000

6000

2500

2000

4000

2000

5000

La conseguenza è un enorme flusso veicolare di penetrazione nella

città di Catania nell’ora di punta..

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Ripartizione modale

mezzo pubblico

10%

a piedi

15%

bicicletta

0%

mezzo privato

75%

.. e un forte squilibrio nell’uso dei diversi modi di trasporto con una netta

prevalenza dell’uso dell’automobile

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criticità

Costo della congestione (57 M€ nel 2007)

Incidenti

– 5 incidenti per 1000 automobili

– 2.6 morti ogni 100 incidenti (0.9 la media nazionale)

Inquinamento atmosferico ed acustico

Consumo energetico (30% di tutta l’energia)

Elevati costi di esercizio del trasporto pubblico e di

quello privato

Costo complessivo delle esternalità pari al 7% del PIL

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Obiettivi Generali del PGTU (secondo linee guida approvate dalla Giunta il 6/12/2010)

Promuovere un’accessibilità urbana diffusa e sostenibile

Ridurre i costi individuali e collettivi della mobilità

Ridurre la congestione

Aumentare la sicurezza stradale, misure forti per gli utenti deboli

Ridurre l’inquinamento acustico, atmosferico e i danni alla salute

Ridurre i consumi energetici e mitigare gli impatti del cambiamento

climatico

Aumentare il benessere fisico

Aumentare l’equità sociale e ridurre il degrado e la marginalizzazione

Aumentare le opportunità di interazione sociale negli spazi pubblici della

città

Minimizzare l’uso dell’auto individuale

Nel dicembre del 2010 la Giunta Municipale ha approvato le linee guida

per la stesura del PGTU

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Strategie del PGTU (1)

1. Promuovere e favorire la mobilità pedonale e ciclistica come obiettivo

prioritario

2. Migliorare la sicurezza stradale, soprattutto per gli utenti deboli della

strada, come bambini ed anziani

3. Potenziare e rendere competitivo il trasporto pubblico locale

4. Favorire un’efficace integrazione, interoperabilità e interconnessione tra le

diverse reti di trasporto, anche attraverso l’integrazione tariffaria.

5. Favorire il riequilibrio modale e gli usi alternativi dell’auto (car sharing, car

pooling, taxi collettivo, etc.)

Gli obiettivi identificati nelle linee guida sono perseguiti attuando le

seguenti strategie del PGTU

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Strategie del PGTU (2)

6. Ridurre l’offerta di sosta per ridurre il numero di auto che entrano nel

centro della città e usare la tariffazione della sosta come leva strategica di

gestione della mobilità

7. Usare le tecnologie della infomobilità per la gestione dei sistemi di

trasporto e del traffico

8. Promuovere la mobilità sostenibile, anche mediante campagne di

informazione, sensibilizzazione educazione e formazione

9. Promuovere il coordinamento delle politiche di Mobility Management

10. Coinvolgere l’intera comunità nei processi di decisione e cambiamento

della mobilità

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Priorità delle componenti di traffico

PEDONI

CICLISTI

TRASPORTO PUBBLICO

CONSEGNE

AUTO PRIVATE

I trasporti urbani sono

una questione

essenzialmente politica,

non tecnica. Gli aspetti

tecnici sono molto

semplici. Le decisioni

difficili riguardano chi

beneficerà delle scelte

fatte.

ENRIQUE PEÑALOSA

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Trasporto privato

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Ogni volta che si allarga una strada, qualche nuova automobile

troverà più conveniente utilizzarla, con il risultato netto che solo esse

e non l’interesse pubblico ne avranno un beneficio. La congestione

non viene ridotta e non ci saranno benefici sino a quando non si

adottano alcune misure restrittive. RAPPORTO DELLE COMMISSIONE TRAFFICO DI NEW YORK CITY DEL 1926

Non dobbiamo liberarci delle auto, solo dell’obbligo di usarle.

GLI AUTORI DEL PGTU

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Azioni sul trasporto privato

Classificazione funzionale delle strade per distinguere

– Strade dedicate al movimento dei veicoli

– Strade dedicate alla vita di quartiere

Mantenimento della capacità stradale esistente per evitare di

indurre un ulteriore aumento dell’uso dell’automobile

Uso più efficiente della capacità stradale esistente prevedendo

maggior spazio per le corsie riservate del trasporto pubblico e

delle biciclette

Riduzione della sosta su strada lungo le vie principali di

scorrimento e di penetrazione, per garantire una maggiore fluidità

del trasporto pubblico, di quello privato e delle biciclette.

Definizione dei criteri di perimetrazione e progetto delle isole

ambientali, cioè zone di grande vivibilità urbana, permeabilità

pedonale e ciclistica, grazie ad interventi di moderazione del

traffico

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Classificazione funzionale delle strade

Riferimenti legislativi

- NCdS 1992

- Direttive PGTU 1995

- Decreto Ministeriale 2001

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Classificazione funzionale delle strade Riferimenti legislativi

- NCdS 1992

- Direttive PGTU 1995

- Decreto Ministeriale 2001

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Classificazione funzionale delle strade

luogo

arco

scorrim. veloce

scorrimento

interquartiere

autostr. urbana

quartiere

locale interzonale

locale

La classificazione adottata

tiene conto sia della funzione

della strada come arco di una

rete dedicata ai diversi tipi di

movimento (attraversamento,

penetrazione, distribuzione,

etc.) sia della strada come

luogo dove si svolge la vita

dei cittadini

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Riduzione della sosta su strada per dare spazio agli altri modi di

trasporto

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Isola ambientale: moderazione del traffico nella rete locale

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Trasporto collettivo

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Azioni per il trasporto collettivo (1)

Aumento della velocità commerciale mediante estensione delle

corsie riservate degli autobus, riduzione della densità delle

fermate, riduzione della sosta su strada lungo i percorsi principali,

telecontrollo delle corsie riservate, priorità semaforica nelle

intersezioni principali

Aumento della frequenza del servizio grazie all’aumento della

velocità commerciale, l’aumento del numero di mezzi e la

soppressione delle linee improduttive

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Azioni per il trasporto collettivo (2)

Crescita graduale della potenzialità mediante una rete di linee

veloci tipo Bus Rapid Transit (BRT), ad elevata frequenza, velocità

ed affidabilità, grazie ad una sede protetta, fermate distanziate e

attrezzate con sistemi informativi ITS, sistemi di priorità alle

intersezioni, per un collegamento rapido dei principali parcheggi

scambiatori con il centro della città

Sistema tariffario integrato AMT, FCE, Trenitalia, AST

Coordinamento con la rete e gli orari delle linee extraurbane e con

la metropolitana

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Nuova rete

di trasporto pubblico urbano

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Piano di miglioramento

del trasporto pubblico

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Nuova rete BRT

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Caratteristiche delle linee BRT

Partenza dal parcheggio scambiatore con intertempo di

8-10 min

Corsia preferenziale protetta da cordolo per gran parte

del percorso

Elevata velocità commerciale

Priorità alle intersezioni mediante sistemi semaforici

intelligenti

Autobus dedicati al servizio e con informazioni in tempo

reale a bordo

Pensiline alle fermate progettate ad hoc con informazioni

in tempo reale per gli utenti

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Mobilità pedonale

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La gente ha sempre vissuto sulle strade. Sono il luogo nel quale i

bambini per la prima volta hanno conosciuto li mondo, dove i vicini

si incontrano, il vero centro sociale di una città.

DONALD APPLEYARD

Camminare è la prima cosa che un bambino vuole fare e l'ultima

cosa cui una persona anziana vuole rinunciare. Camminare è

l'esercizio che non ha bisogno di una palestra, è la ricetta senza

medicine, il controllo del peso senza dieta, è il cosmetico che non

può essere trovato in una farmacia. È il tranquillante senza una

pillola, la terapia senza psicanalista, è la vacanza che non costa un

centesimo. Cosa c'è di più, non inquina, consuma poche risorse

naturali ed è altamente efficiente. Camminare è conveniente, non

ha bisogno di attrezzature speciali, si autoregola ed è

intrinsecamente sicuri. Camminare è naturale come respirare.

JOHN BUTCHER, FONDATORE WALK21, 1999

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Azioni per la mobilità pedonale

Definizione delle linee guida per la stesura di un piano della

mobilità pedonale

Azioni sulla rete principale con l’identificazione di alcune direttrici

ad alta priorità di intervento per spostamenti pedonali medio-

lunghi

Azioni sulla rete locale con l’identificazione delle zone prioritarie

per la realizzazione delle isole ambientali e relativi criteri di

progettazione da seguire nella stesura dei piani particolareggiati

Azioni per il miglioramento della sicurezza , soprattutto degli utenti

deboli della strada, con la definizione degli interventi per la messa

la messa in sicurezza delle intersezioni a più alta concentrazione

di incidenti stradali.

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Linee guida per la stesura di un piano della mobilità pedonale (1)

Principi

– Camminare è un modo di trasporto di pari dignità con gli altri modi di

trasporto

– Come tale deve essere dotato di infrastrutture adeguate, continue,

sicure, di segnaletica dedicata e mappe

– Camminare è il modo di trasporto più sostenibile da un punto di vista

economico, sociale e ambientale

– Gli interventi per la mobilità pedonale devono avere la priorità

massima

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Linee guida per la stesura di un piano della mobilità pedonale (2)

Principali contenuti del piano della mobilità pedonale

– Riqualificazione urbana degli spazi della mobilità pedonale per

promuovere l’interazione sociale e l’autonomia degli utenti deboli

(bambini, anziani, disabili)

– Connettività della rete dei percorsi e accessibilità ai nodi TPL

– Progettazione e costruzione (marciapiedi, attraversamenti, barriere

architettoniche, protezione agenti atmosferici)

– Miglioramento della Sicurezza

– Gestione della manutenzione

– Informazione e sensibilizzazione

– Controllo

Engineering Education Enforcement

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Azioni sulla rete principale

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Azioni sulla rete locale – Isole Ambientali

Si definiscono "Isole" in quanto interne alla maglia della viabilità

principale e "Ambientali", perché finalizzate al recupero e alla

vivibilità degli spazi urbani.

Riducono il traffico di attraversamento

Il traffico residuo è compatibile con la sicurezza dei cittadini e la

vivibilità degli spazi urbani perché calmierato

“coesistenza pacifica” invece di segregazione

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Isole Ambientali

Tipi di interventi

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Isole Ambientali

Tipi di interventi

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Isole ambientali:

Individuazione zone

prioritarie

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Se saremo in grado di sviluppare e progettare strade che

siano luoghi meravigliosi e dove sia bello stare, luoghi di

aggregazione e attraenti per tutti, allora avremo progettato con

successo circa un terzo della città direttamente e ciò avrà

ha avuto un impatto enorme su tutto il resto.

ALAN JACOBS

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Sosta

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Se tutti i posti interessanti da visitare avessero parcheggi a

sufficienza per tutti coloro i quali desiderano visitarli, non

resterebbero posti interessanti da visitare.

UNIVERSITY OF CALIFORNIA PRESIDENT CLARK KARR

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Azioni sulla sosta

Non aumentare la sosta su strada

Ridurre la sosta gratuita, soprattutto nelle zone più congestionate

e a più alta attrattività

Eliminare la sosta su strada lungo la viabilità principale, per ridurre

congestione, ridurre il rischio di incidenti, soprattutto per i pedoni,

e aumentare la capacità stradale disponibile per il trasporto

pubblico e le biciclette

Sostituire la sosta su strada con quella negli impianti interrati

Nei nuovi insediamenti passare dal concetto di standard di sosta,

inteso come numero minimo di spazi di sosta, a quello di numero

massimo: si riduce il costo di urbanizzazione, migliora la qualità

urbana e si riduce la dipendenza dall’automobile

Introdurre un’adeguata politica tariffaria della sosta per migliorare

le condizioni di mobilità, l’accessibilità e favorire lo sviluppo

economico

Gestire in modo unitario sia la sosta su strada, sia quella negli

impianti

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Eliminare la sosta su strada dalla viabilità

principale

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Principi della politica della sosta (1)

DURATA DELLA SOSTA

Favorire la sosta residenziale e quella di lunga durata in nuovi impianti di parcheggio multipiano interrati, sostituivi degli stalli per residenti su strada

Scoraggiare la sosta di lunga durata negli spazi in superficie

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Principi della politica della sosta (2)

• parte integrante della rete di trasporto collettivo su ferro e su gomma, dotati di adeguata qualità architettonica e infrastrutture di servizio quali, custodia, illuminazione, percorsi pedonali protetti, servizi accessori;

• gratuiti o con tariffe ridotte ed integrate con quelle del trasporto pubblico;

• collegati con le destinazioni più rilevanti della città con servizi di tipo espresso ad elevata frequenza e velocità su sede e/o percorsi protetti.

I parcheggi scambiatori

devono essere:

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Principi della politica della sosta (3)

• la sosta dei residenti;

• la sostituzione degli spazi di sosta su strada;

• la sosta per l’accesso ad eventuali aree limitrofe di tipo pedonale o a traffico limitato;

• la sosta di lunga durata.

I parcheggi di destinazione in costruzione al

centro della città devono essere

utilizzati prioritariamente

per

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Principi della politica della sosta (4)

Spostare la sosta su strada di breve durata dalle vie della rete di movimento alle strade locali ed integrarla con l’arredo urbano e i dispositivi di moderazione del traffico.

Adottare un sistema di gestione integrato della disponibilità della sosta: chi giunge in un parcheggio scambiatore deve conoscere disponibilità e tariffa dei posti auto nel centro.

Potenziare la vigilanza urbana per il controllo della sosta legale ed illegale.

Reprimere con sgombero forzato e senza tolleranza i veicoli in sosta sui marciapiedi e sugli attraversamenti pedonali.

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Contraddizioni inaccettabili provocate da una gestione non unitaria

della sosta

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Tariffazione della sosta (1)

• aumentare la rotazione degli stalli;

• ridurre l’uso dell’auto individuale;

• ridurre traffico passivo, congestione, inquinamento, incidenti

• rendere più conveniente il trasporto pubblico;

• reperire risorse per l’attuazione del PUT e per progetti di mobilità sostenibile.

Tariffazione della sosta

differenziata nel tempo e nello spazio

per:

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Zonizzazione

tariffaria della sosta

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Mobilità ciclistica

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La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi

muoverti.

ALBERT EINSTEIN

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Azioni per la mobilità ciclistica (1)

Favorire e promuovere l’uso della bicicletta per gli spostamenti

quotidiani e non solo per il tempo libero.

Realizzare una rete di percorsi ciclabili continui, sicuri,

rettilinei, confortevoli e convenienti, che consentano di

raggiungere qualunque zona urbana ed extraurbana senza

ostacoli dovuti ad infrastrutture.

Rendere comunque tutti gli spazi urbani compatibili con l’uso

della bicicletta, attraverso azioni di moderazione del traffico

Includere i principi di progettazione delle nuove strade o in

occasione della sistemazione di quelle esistenti.

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Rete dei percorsi ciclabili (1)

In funzione delle caratteristiche della strada che è parte di

un itinerario ciclistico sarà prevista l’adozione:

– di una pista ciclabile con sede protetta (ad esempio nelle strade

di penetrazione),

– di una corsia ciclabile con sede riservata anche contromano (ad

esempio nelle strade interquartiere) o condivisa con la corsia

riservata dell’autobus

– o della promiscuità dell’itinerario ciclabile con gli altri modi di

trasporto(ad esempio all’interno delle isole ambientali)

La continuità e la protezione dei percorsi ciclabili deve

essere garantita in tutte le intersezioni e gli attraversamenti

La migliore “infrastruttura” per i ciclisti è la riduzione della

velocità del traffico privato

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Rete dei percorsi ciclabili (2)

Includere la sistemazione della sede stradale per percorsi

ciclistici nel progetto di costruzione di nuove strade o di

rinnovamento di strade esistenti

Integrare la rete ciclabile con la ferrovia (FS e FCE) e con i

servizi autobus, mediante ciclo-stazioni e ciclo parcheggi

presso le fermate del trasporto pubblico urbano ed

extraurbano.

Installare adeguate infrastrutture per la sosta delle biciclette,

prioritariamente presso scuole, sedi universitarie, uffici,

edifici pubblici

Promuovere e incentivare l’istituzione di servizi di bike-

sharing

Promuovere la domanda e l’immagine positiva del ciclista

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Page 59: Presentazione PGTU

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Piano della mobilità

non motorizzata

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Aspetti procedurali

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Articolazione del PUT

Il PUT è articolato su tre livelli di progettazione con successivi stadi di

dettaglio

– Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU)

– Piani particolareggiati

– Piani esecutivi

Page 62: Presentazione PGTU

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Procedimento di approvazione del PGTU

Il PGTU una volta redatto, viene adottato dalla Giunta Comunale,

e viene poi depositato per 30 giorni in visione del pubblico, con

relativa contestuale comunicazione di possibile presentazione di

osservazioni (nel medesimo termine), anche da parte di singoli

cittadini.

Successivamente il Consiglio Comunale delibera sulle proposte di

Piano e sulle eventuali osservazioni presentate (con possibilità di

rimandare il PGTU in sede tecnica per le modifiche necessarie) e

procede infine alla sua adozione definitiva.

I Piani Particolareggiati e i Piani Esecutivi prevedono procedure

semplificate relativamente alle loro fasi di controllo e di

approvazione, in modo da rispettare la loro qualificazione

prettamente tecnica.

Per tali Piani non è prevista la fase di approvazione da parte del

Consiglio Comunale.