Presentazione:

La documentazione di questo particolare percorso, a conclusione di una fase progettuale del-

l’anno scolastico 2006-2007, ci offre l’occasione di sottolineare come la nostra metodologia

didattica coinvolga tutta l’esperienza scolastica, cosicché la progettazione non si ferma ai soli

elementi disciplinari, ma coinvolge i molteplici ambiti della vita della nostra scuola comunità.

Il nostro obiettivo è quello di far vivere ai ragazzi esperienze educative in tutte le loro dimensioni e

occasioni, quindi cerchiamo di pianifi care per loro e con loro attività formative interessanti e coin-

volgenti, sperimentiamo una molteplicità di linguaggi, verbali e non verbali, e soprattutto miriamo a

far loro acquisire competenze che li rendano autonomi e capaci di conoscere il mondo e di agirvi.

Per tutto ciò riteniamo indispensabile continuare a ricercare un coordina-

mento progettuale tra diversi soggetti, a sostegno delle scelte d’innovazio-

ne, nonché per il reperimento di risorse e occasioni di approfondimento.

Nel quadro più ampio delle fi nalità del nostro Piano dell’offerta Formativa e della Rete del-

le Scuole Senza Zaino, una parte dei progetti attivati o a cui abbiamo aderito quest’anno,

ci ha permesso così di “Dar voce ai bambini e alle bambine” e rispondere alle loro istanze

con una serie di attività mirate allo sviluppo della persona nella sua globalità di valori e po-

tenzialità di aspetti emotivi e razionali, di corpo e mente, sensi e ragione. Con l’animatore

teatrale abbiamo imparato le tecniche di costruzione e gli elementi del teatro di fi gura nelle

ore di laboratorio del Progetto Provinciale “Pronto, burattino?”; il corso di danze popolari

organizzato nell’ambito del Progetto triennale “Noi narratori di suoni, segni, sapori e sen-

sazioni” ci ha introdotto nel colorato mondo delle tradizioni e delle culture del mondo; la

partecipazione al Progetto Repubblic@scuola ci ha permesso, oltre alla lettura quotidiana

del giornale in classe, anche la costituzione di una redazione di giornalisti in erba con l’idea-

zione e la pubblicazione di un vero notiziario scolastico come strumento di documentazio-

ne, informazione e comunicazione; il Progetto Continuità con la Scuola Media “E.Cozzi” di

Crespina ci ha permesso anche di entrare in contatto epistolare con altre scuole europee,

partners nel Progetto Comenius “Un libro per una regione, una regione per un libro”, e ci-

mentarci con la lettura in classe del testo scelto per l’Italia : “ Le avventure di Pinocchio”.

In particolare il percorso che si è delineato rovistando con i ragazzi nella narrazione di Col-

lodi ci ha fornito spunti di rifl essione sul mondo dell’infanzia, sui bisogni, gli spazi ed i tempi

dei bambini, ma anche una chiave di lettura legata all’attualità dei temi e dei personaggi.

Pinocchio, in quanto racconto della metamorfosi del burattino diffi cile che diventa bambino

autonomo, è diventato la storia di tanti bambini di oggi che fanno fatica a crescere. Le espe-

rienze, le relazioni tra i bambini, gli adulti e il mondo, e comunque tutte le avventure di Pinoc-

chio, sono stati ri-vissuti e ri-pensati dai ragazzi, e quindi hanno provato a lavorare un po’

su se stessi, a riconoscere i loro cambiamenti, a parlare delle loro piccole crisi ed a motivare

le loro scelte. E’ stato un viaggio tra ombre e luci, come nel titolo scelto per questo loro pro-

dotto fi nale, che ha contribuito allo sviluppo di uno spirito critico, anche esercitando la so-

spensione del giudizio; si sono riscontrati progressi nell’acquisizione di autonomia come nella

capacità di cooperare, nel rispetto delle diversità come nel riconoscimento di aspetti comuni.

A questo punto, non certo ultima per importanza, si può inserire la nostra adesione al Progetto

Scream – Stop al Lavoro Minorile: Sostenere i Diritti dei Bambini attraverso l’Educazione, l’Ar-

te ed i Media, e si conclude il nostro ragionamento pedagogico – didattico, completando il cer-

chio dello schema progettuale ricordato. Infatti consideriamo l’mpegno-sostegno per Scream

(Supporting Chilidren’s Rights Through Education, the Arts and the Media) e per l’UNICEF,

al tempo stesso traguardo e partenza di ogni intervento in campo educativo, un’azione di soli-

darietà tra generazioni per dare voce ai bambini che non possono parlare, che sono le prime vit-

time delle guerre, della fame e di diverse forme di ingiustizia sociale e di violazione dei loro diritti.

Maria Ferrari - Cristina Gasperini - Susi Taccini

Comune di Crespina

Istituto Comprensivo “G. Mariti” di Fauglia

OmbreOmbre e luci

di

PINOCCHIO

riflessioni e provocazioni

dei ragazzi e delle ragazze della quinta A/B

Scuola Primaria Statale “D.Dolci” di Cenaia

Progetto Scream – Stop al Lavoro Minorile: Sostenere i Diritti dei Bambini attraverso l’Educazione, l’Arte ed i Media

C’era una volta……un re!

Cominciamo bene!Questa è la prima BUGIA!

Ma…Di chi?!

Questo libro – quaderno può essere usato da chiunque voglia ragionare un po’ sul testo di

Pinocchio, sia che lo conosca già o che lo stia leggendo…

C’è lo spazio per aggiungere altre rifl essioni alle nostre e, perché no, per fare disegni op-

pure colorare i nostri…

Questa è infatti una raccolta di pensieri che potrebbe, anzi dovrebbe, “crescere” come

facciamo noi e tutti i bambini del mondo.

Ecco qui sotto il primo spazio per inventare il PROPRIO burattino:

CAPITOLO I

I PROGETTI

“Ho pensato di fabbricarmi da me un bel burattino di legno: ma un burattino

meraviglioso, che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali.

Con questo burattino voglio girare il mondo…”

GEPPETTO

• La fi gura di Geppetto come padre direi che è moderna:

propone, è pronta a qualunque sacrifi cio, è tenero e disponibile.

(Matteo)

• Secondo me, Geppetto fa la fi gura del padre un po’ maldestro,

anche se in realtà è buono e sa consolare il proprio fi glio.

(Lorenzo)

• Io penso che abbia sbagliato qualcosa...

Perché, altrimenti, Pinocchio sarebbe scappato?!

(Federica)

• Io suppongo che Pinocchio sia scappato perché Geppetto ha pensato solo al suo progetto,

senza sapere se il suo “fi glio-burrattino” fosse d’accordo con lui.

Forse è stato un po’ egoista?!

(Megan)

• Secondo me, Geppetto è un “babbo-mamma”:

vuole una famiglia, è apprensivo e, forse per questo, non mi sembra molto severo.

(Noemi)

PINOCCHIO

“…Io di studiare non ne ho punto voglia e

mi diverto più a correre dietro alle farfalle e a salire su per gli alberi…

Mangiare, bere, dormire, divertirmi e

fare, dalla mattina alla sera, la vita del vagabondo…”

• A me sembra che Pinocchio assomigli a molti ragazzi di oggi, vuole scappare di casa…

Ed è molto incosciente.

(Alessio N.)

• Vuol fare il vagabondo, insegue la libertà;

io non credo che la vita sia così facile perché ognuno possa fare quello che gli pare.

(Mattia)

• Secondo me Pinocchio fugge per il desiderio di fuggire,

ma non lo sa nemmeno lui dove vuole andare;

io sono convita che una persona che pensa questo non sarà mai felice.

(Hajar)

• Non penso che seguire la strada del solo divertimento porti alla felicità.

Chissà!!! Forse Pinocchio rischia di “bruciarsi”.

(Christian)

CAPITOLO II

LA NOTTE DELLA COSCIENZA

“…Povero Pinocchio!!! Mi fai proprio compassione!! …Perché sei un burattino!!

…Quel che è peggio, hai la testa di legno!! …”

• Pinocchio sbaglia e arriva a “bruciarsi” perché non ascolta il suo babbo e non guarda

“dove mette i piedi”; ha proprio sbagliato a mettere i piedi sul caldano!

(Luca P.)

• Pinocchio decide di scaldarsi i piedi perché, dopo aver fatto quel che gli pareva,

è andato a cercare un calore che non è quello dell’amore, ma è il calore che brucia.

(Megan)

• Secondo me, cerca il fuoco perché ha bisogno di coccole

e forse di sentirsi al sicuro.

(Gabriele C.)

• Pinocchio arriva a bruciarsi come quelli che rovinano il loro regalo che è “la vita”

drogandosi o scappando di casa e lui… Si è rovinato le gambe;

siccome nel mondo non c’è sempre qualcuno che ti sta dietro… Bisogna essere svegli!!

(Chiara M.)

• Lancia il martello al Grillo Parlante perché, con tutti i discorsi che ha fatto… L’ha stressato!!

(Alessio D.G.)

• Pinocchio non riconosce nel Grillo la “saggezza” e gli lancia il martello

perché non è in grado di ascoltarlo, perché è troppo pieno di sé!!

(Diego)

• …E pensare che il Grillo Parlante è proprio un buon amico!

(Luca P.)

• Io penso che il vecchio che “innaffi a” Pinocchio

rappresenti la mancanza di dialogo fra bambini e adulti.

(Elisa)

• Il “vecchino” si è ingannato da solo pensando che Pinocchio fosse un bambino monello.

Il vecchio ha dei PREGIUDIZI: brutta cosa!

(Francesca C.)

ABBIAMO LETTO E COMMENTATO

UN BRANO TRATTO DA

“VIVERE, AMARE, CAPIRSI”

DI LEO BUSCAGLIA

“Mi piace pensare che il giorno della vostra nascita

avete ricevuto in regalo il mondo.

Una scatola magnifi ca, legata con nastri incredibili!!

E certuni non si prendono nemmeno il disturbo di sciogliere i nastri,

e tantomeno di aprire la scatola.

E quando aprono la scatola si stupiscono nel vedere che la vita è

anche sofferenza e disperazione.

È solitudine e confusione.

Tutto questo fa parte della vita.

Non so come la pensate voi, ma io non voglio che la vita mi passi accanto…”

• Ognuno fa quello che gli pare, magari… rispettando le regole

(Gabriele B.)

• Io penso di realizzarmi seguendo i miei sogni e i miei progetti.

(Gabriele A.)

• … Perché non vivere più esperienze possibili?.

E se capita quello che desideri, perché non “sfruttarlo”?!

(Davide C.)

• Una persona non si realizza a fare tutto quello che vuole, perché,

una volta ottenuto ciò che desidera, cerca cose nuove,

fi nisce con l’annoiarsi e rischia di… “non accontentarsi più”.

(Luca M.)

• Secondo me una persona non deve voler troppo dalla vita,

perché la vita non è una strada diritta, ma ci sono curve, frane e qualche buca…

ci sono anche dei pezzi diritti però!

(Chiara M.)

• Che bello fare le cose che ti piacciono, ma è ancora più bello cercare esperienze

che non hai mai provato!! Con la “febbre” della curiosità vorrei conoscere il mondo,

mi piacerebbe anche reinventarlo, con regole tutte mie però!!!

(Matteo)

• Si, la libertà è bella, pensiamo che dia sensazioni bellissime,

potremmo anche sentirci onnipotenti, proprio come si sentiva Icaro quando,

con le ali di cera, costruite da suo padre per fuggire dal labirinto, volava alto nel cielo…

però… si avvicinò troppo al sole, la cera si sciolse ed Icaro precipitò in mare…

(Gabriele G. & Luca P.)

LE TENTAZIONI...

“Oggi andrò a sentire i pifferi e domani a scuola:

per andare a scuola c’è sempre tempo…”

• Abbiamo ascoltato alcuni brani di Don Milani che disse: “Voi conoscete 300 parole, il vostro

padrone 1000: per questo lui è il padrone!”... È proprio vero, se si rinuncia ad imparare e a

ragionare, si cade inevitabilmente nelle mani dei più furbi!!

(Gloria)

• Spesso anch’io, lo devo ammettere, anche se a malincuore, mi faccio trascinare dai miei

amici: vado con loro, non faccio la lezione e poi mi ritrovo a farla di sera!

(Gabriele G.)

• Io devo stare attento a non farmi trascinare dagli amici… La mamma non me lo perdonerebbe mai!

(Davide C.)

• E poi cosa posso dire?! Se sono tentatori.,. non sono veri amici!

(Alessio D.G.)

• Si, si, è vero, una volta ho dato ascolto ad Elisa ed ho mangiato un bel po’ di Nutella…

ma la sera mi sono sentita male!!

(Serena)

“Oggi abbiamo fatto una conversazione su diversi argomenti:

Pinocchio, il bullismo, il Piccolo Principe, il calcio…

È iniziato tutto così…

abbiamo messo le sedie a forma di cerchio e abbiamo discusso.

Ci siamo chiesti prima di tutto

cosa c’entra il libro di Pinocchio con tutti questi argomenti?!

C’entra eccome, perché questo libro ci insegna molte cose

sulla vita degli adolescenti.

Infatti esso è legato alla vita di oggi, soprattutto al bullismo.

Ma che cos’è il bullismo?!

I bulli sono dei ragazzi che fanno gruppo per dare noia alle persone e

per sentirsi superiori agli altri.

Perché fanno gruppo?!

Secondo noi perché così, almeno, danno la colpa anche agli altri,

imbrogliando così anche i compagni.

Dopo qualche episodio di bullismo sulla nostra vita,

ci siamo soffermati a parlare delle tentazioni.

In che senso le tentazioni?!

Le tentazioni sono avvenimenti della vita

che ti portano al male mascherato in bene, possono portarti alla droga,

all’alcolismo o addirittura alla morte.

Abbiamo parlato anche della violenza nel libro di Pinocchio,

infatti alcuni momenti del libro si possono verifi care anche nella vita reale.

Abbiamo concluso così:

di Pinocchio qualcuno ha detto che è da bimbi di tre anni

secondo noi, invece, si tratta di un libro che parla di problemi sempre attuali

anche se è stato scritto nel 1883:

le cattive amicizie, l’importanza della scuola,

le tentazioni pericolose e i pregiudizi dei grandi.”

(Raffaele – Megan – Lorenzo – Virginia)

CAPITOLO III

QUANTI BURATTINAI!

• Io paragono Mangiafuoco al mio amico Luca Pizzo perché anche lui,

come il burattinaio, si arrabbia spesso, però, alla fi ne è un compagno sensibile e scherzoso.

(Raffaele)

• Una volta ho incontrato un signore che era amico del mio babbo:

aveva i muscoli, la barba, a me sembrava uno di quelli che picchiava le persone;

invece ho scoperto che era bravissimo e gentile con tutti, proprio come Mangiafuoco!

(Francesca V.)

• Vi sembrerà un po’ strano, ma Mangiafuoco sembra un po’ mio nonno che mi prende sempre

in giro: dice che, invece dei cereali, mangio “cacorelli di gallina o di pecora”

e mi brontola sempre… Ma so che mi vuole bene.

(Mirko)

• Peccato… Io non ho mai trovato uno come lui!

(Gabriele C.)

• Mangiafuoco è alto, grosso e brutto, ma ha un cuore di burro che si scioglie facilmente;

io conosco una persona simile a lui: è la mia mamma!

Non pensate che sia grossa e brutta (anzi… tutt’altro!!!).

Come Mangiafuoco si arrabbia, brontola, ma poi s’intenerisce,

si pente ed è quasi dispiaciuta di avermi sgridato.

(Alessio N.)

• Mangiafuoco assomiglia a mio nonno: sta sempre a litigare con la nonna…

Però è buono, mi compra le cartine, mi accompagna all’allenamento e da i miei amici.

(Gabriele A.)

• Conosco una persona come lui… Si crede superiore, fi ero di se stesso,

ma quando vuole bene ad una persona, il suo cuore diventa dolce e si scioglie

come una caramella

(Noemi)

CAPITOLO IV

LA NOTTE DELLA VIOLENZA

“…Voglio andare avanti!! Voglio andare avanti!!”

… “Agli assassini io non ci credo”…

E Gandhi ha detto:

“La non violenza è la più grande forza che possiede l’umanità”

• Secondo me, si diventa aggressivi quando non riusciamo ad esprimerci creativamente;

se, ad esempio, non riusciamo in qualunque nostro progetto spesso perdiamo la pazienza e

distruggiamo tutto.

(Silvia)

• Forse è solo questione di mancanza di affetto…!

(Sara C.)

• È semplice… : se, ad esempio, un bambino non riesce a fare le sue costruzioni,

alla fi ne butta giù tutto… È così è anche nella vita.

(Chiara M.)

• Certo telefi lm, videogiochi, telegiornali, cartoni… Cosa fanno?!

Ci danno l’esempio!

(Francesca A.)

• Io quando non riesco a fare qualcosa, reagisco male;

una volta, non riuscendo in un gioco alla play-station… ho preso a calci il divano!!

(Alessio N.)

• Beh, non ci crederete, ma io divento aggressivo quando, la domenica mattina, la mia mam

ma, mi vuole svegliare presto a tutti i costi.

(Gabriele C.)

MA CHI HA PAURA DEL BUIO?!

• Non so perché, ma io ho PROPRIO paura del buio…

(Francesca V.)

• Io ho paura degli assassini e, quando ero piccola, anche del lupo!

(Sara T.)

• Sinceramente ho paura del buio solo nei luoghi che non conosco o nei boschi.

(Diego)

• Devo dire che ho un pochino paura dal buio,

perché penso che ci sia qualche persona cattiva in casa.

(Valentina)

• No… io non ho paura del buio anche se, quando sono fuori da solo…

(Alessio D.G.)

• Io ho MOLTA paura del buio, infatti la notte in camera, tengo la lucina accesa!!

(Sara C.)

• Ora non ho paura del buio, ma da piccolo… tanta.

(Christian)

• Da quando da piccola, durante il temporale sentivo i tuoni,

vedevo i fulmini e dai vetri vedevo i rami che, muovendosi, sembravano uomini…

beh, da allora ho paura!!!

(Chiara P.)

• Io da piccolo avevo paura della befana, dei fantasmi, degli scheletri…

(Mirko)

• Anch’io tengo la luce accesa e, sotto le coperte stringo il mio pupazzo.

(Francesca C.)

• Alla notizia della morte di Pinocchio sono rimasto scioccato (pensavo: “

speriamo che ci sia una resurrezione come succede in certi cartoni”);

meno male che la maestra ha detto che la storia continuava, sennò cominciavo a piangere!

(Gabriele G.)

• Diciamo che non l’ho presa proprio bene! Ho provato un senso di sofferenza!!

(Sara T.)

• Mi è dispiaciuto un sacco, avrei anche pianto, ma mi sono trattenuto e ce l’ho fatta!!

Però ho anche pensato che forse se la meritava quella fi ne!

(Raffaele)

• Secondo me la sua fi ne era “ovvia” : avrebbe dovuto ascoltare di più suo padre e

quel povero Grillo costretto a cambiare sempre forma!

(Davide C.)

• Che tristezza!! In fondo Pinocchio era buono dentro, peccato che si sia lasciato trascinare

dalle cattive compagnie… come certi ragazzi di oggi…

(Chiara P.)

ANCORA UNA VOLTA ABBIAMO DISCUSSO SU UN

ARGOMENTO MOLTO SERIO: LA MORTE!

Ci siamo confrontati e alcuni di noi hanno parlato di morte

come gioco o come spettacolo e di morte vera.

Abbiamo capito che la morte reale è molto diversa dalla morte spettacolo.

Molti ragazzi di oggi sfi dano se stessi o i compagni per gioco,

per scommessa, per noia,

come le corse in macchina di notte ed altre pericolose sfi de.

D’altronde il cinema, la televisione, i videogiochi

ci offrono episodi di morte veramente spettacolari,

al punto che noi ci chiediamo: “perché tutto questo?!”.

In fondo Collodi ci dice che il suo burattino

ha un cuore buono e assetato d’amore e

che da questo drammatico episodio imparerà

ad essere meno ingenuo e sempliciotto.

Imparerà ad essere più sensibile nei confronti del dolore e della morte:

sulla riva del mare sarà l’unico a fermarsi accanto all’amico Eugenio

ferito in modo grave; e sarà l’unico a stare vicino all’amico Lucignolo che,

trasformato in asino, sta morendo di stenti.

È proprio così:

le esperienze più drammatiche della vita di ognuno,

possono aiutare a crescere e a capire cosa signifi ca provare un’ingiustizia

sulla propria pelle, emarginazione e la sofferenza.

(Testo collettivo)

CAPITOLO V

LA NOTTE DELL’ONESTÀ

“E se invece di mille monete ne trovassi sull’albero duemila… cinquemila…

centomila?! Oh che bel signore, allora, che diventerei…!”

• Ritengo che il dono di Mangiafuoco a Pinocchio non sia stato poi così utile

perché l’ha cacciato in un sacco di guai.

(Raffaele)

• Certamente Mangiafuoco ha fatto un gesto gentile,.. ma…

(Francesca C.)

• Sarebbe stato meglio che Pinocchio non avesse mai ricevuto quei denari.,. ma…

allora la storia non sarebbe mai esistita!!

(Sara T.)

• Una cosa buona però è successa:

grazie agli zecchini Pinocchio ha potuto conoscere la fata!

(Mirko)

• Io, se fossi stata al suo posto, lo ammetto, avrei fatto come lui…

però forse non mi sarei fatta ingannare!

(Valentina)

A PROPOSITO DI… ILLUSIONI!!

• Il campo dei miracoli rappresenta la felicità per Pinocchio,…

ma non era altro che un semplice campo che non faceva nessun miracolo!!

(Noemi)

• Pinocchio non ci doveva proprio andare! Non esistono quei tipi di campi!

(Francesca A.)

• Il nome della città Acchiappa citrulli è molto divertente e già mette sull’avviso di cosa ci si

possa trovare dentro.

(Federica)

• Ma dai…! Secondo me sono più citrulli quelli che li acchiappano i citrulli!

(Luca P.)

• Ma forse… i citrulli sono quelli che non sono mai andati a scuola… come Pinocchio?!

(Andrea)

• Per me il campo dei miracoli rappresenta la violenza, perché lì si ruba e si uccide!

(Elisa)

• Mah… nei campi ci si fanno crescere i fagioli, i cavoli, le patate… mica le monete!!

(Luca M.)

• Io penso che il campo dei miracoli rappresenti anche “il campo dell’umanità”,

perché anche noi sogniamo di vincere alle lotterie, ci illudiamo…

siamo proprio diventati un popolo di “grattatori”.

(Alessandro)

• Tutti queste illusioni ci fanno ricordare la leggenda del re Mida:

egli chiese di tramutare in oro tutto ciò che toccava, ma, proprio in questo modo,

trasformando in oro anche il cibo, morì di fame!

(Lorenzo)

…“L’uva era tua?!?...

E allora chi t’ha insegnato a portar via la roba degli altri?!?...

Avrai una lezione da ricordare per un pezzo!!”...

• Che punizione esagerata! Io gli avrei fatto mangiare aglio e coltivare uva, così…

(Gabriele G.)

• Brutta punizione! I bambini devono vivere una vita libera, bella, divertente,

felice… non possono fare una vita da cani!

(Francesca C.)

• Io invece gli avrei fatto fare le faccende domestiche,.. altro che cane da guardia!!

(Silvia)

• In fi n dei conti voleva solo un po’ d’uva,.. ma la poteva anche chiedere però… eh?!

(Alessio D.G.)

• Gli sta bene.,. così impara a rubare!

(Gabriele B.)

• Secondo me il contadino è uno sfruttatore: perché fa lavorare un povero burattino.

(Virginia)

• Infatti sono proprio i pregiudizi del contadino che lo portano ad incatenare Pinocchio.

(Gloria)

• È una punizione violenta: i bambini e quindi anche Pinocchio, la notte devono dormire,

sia che siano buoni o cattivi!! Non devono lavorare e per di più gratis!!

(Serena)

…“Io sono un burattino che avrà tutti i difetti di questo mondo, ma non avrà

mai quello di reggere il sacco alla gente disonesta…

• Incredibile!!

Non me lo sarei mai aspettato!! Una buona azione da parte di Pinocchio…

(Andrea)

• Si, però, non è da escludere che si sia pentito solo perché è in diffi coltà!!

(Diego)

• Penso che Pinocchio sia profondamente onesto,

perché aveva in mano l’occasione per vendicarsi di chi lo ha accusato di essere un ladro

di polli e di chi lo ha trattato come un’animale, ma non l’ha fatto!!

(Megan)

NOI E IL DENARO

• A me piace più spenderlo per mangiare, ad esempio una bella bistecca,

che per un gioco o sciocchezze varie!!

(Gabriele G.)

• Io apprezzo molto il valore del denaro: non voglio mica fi nire nella strada a fare il barbone!

(Mirko)

• Però, con il denaro ci costruiscono anche le armi e, in certi paesi,

mandano i bambini a fare la guerra!!

(Gabriele C.)

• Si, ma il denaro ci vuole per pagare le bollette, ecc...

(Mattia)

• E poi c’è anche tanta gente che ruba per comprarsi il pane!

Non dovrebbe esistere la povertà.

(Davide D.L.)

• Certamente i soldi servono, ma la felicità non si compra e poi, più si diventa ricchi,

più si diventa ingordi!!

(Sara T.)

• Io apprezzo il valore del denaro perché vedo che la mia mamma suda tanto

per guadagnarlo.

(Diego)

• Sono d’accordo con Diego.,. I soldi non si trovano mica su gli alberi!!

(Christian)

• Se non ci fossero i soldi, i giocattoli chi me li comprerebbe?

(Gabriele B.)

• Io il denaro lo apprezzo quando mi ci vuole, ma la maggior parte delle volte non ci faccio

nemmeno caso.

(Alessandro)

CAPITOLO VI

LA NOTTE DEL PERDONO

“...come farò a presentarmi alla mia buona fatina? Vorrà perdonarmi?...”

“………….tu sarai il mio fratellino e io la tua buona sorellina………..”

“……………..mi lasciasti bambina e ora mi ritrovi donna, tanto donna

che potrei farti da mamma……….”

- La Fata è l’unico personaggio femminile della storia e quindi rappresenta la tenerezza,

il sentimento, l’amore ma anche le diffi coltà che ci sono nel capirsi e nell’accettarsi.

(Hajar)

- Io sono rimasta colpita dai colori: il turchino dei suoi capelli rappresenta la felicità, come il

cielo limpido e sereno, senza misteri o segreti e il colore bianco della sua casa che rappre

senta la purezza e il vero punto di riferimento per Pinocchio.

(Federica)

- Io penso che la Fata sia un personaggio magico, ma non magico dal di fuori, magico dentro, nell’anima.

(Lorenzo)

- Anche per me è un personaggio magico, anche se sembra molto umana.

(Raphael)

- Infatti per me non è magica:……..non fa magie…!

(Mattia)

- Anch’io penso che sia un personaggio reale,

infatti ad ogni sbaglio di Pinocchio cerca di correggerlo, sempre con dolcezza.

(Gabriele A.)

- Per me rappresenta la speranza che aiuta Pinocchio a diventare un bambino vero.

(Gabriele C.)

- E’ reale e, proprio come una mamma, è persuasiva, ma responsabile e autorevole.

(Serena)

- La Fata non è magica perché ha aiutato Pinocchio, non con la magia, ma con le esperienze

reali e non facendogli mai mancare i suoi consigli.

(Valentina)

- Forse è la sua bontà che la fa sembrare magica………

(Andrea)

- Eh si, è stato proprio fortunato Pinocchio ad incontrare sulla sua strada un personaggio come la Fata.

(Luca M.)

- L’insegnamento che dà la Fata a Pinocchio, mi fa pensare alla storia del Piccolo Principe,

quando la volpe gli dice: “Se hai bisogno di un amico addomesticami….”

(Silvia)

- Infatti la Fata gli insegna la pazienza perché per addomesticare una volpe ce ne vuole tanta!

Non si può volere tutto e subito…..

(Virginia)

- E con pazienza la Fata lo avvia anche sulla strada dell’amicizia.

(Sara C.)

LA FATA EDUCATRICE

- La Fata nelle sue varie trasformazioni assume il ruolo di educatrice e lo esprime ascoltando

Pinocchio, facendolo rifl ettere sugli errori per non farli più. I miei genitori, fi n da quando ero

piccola, hanno fatto lo stesso.

(Virginia)

- Secondo me, esprime questo suo ruolo, in modo dolce, come la mia mamma,

ma l’unica differenza che c’è tra mia mamma e la Fata, è che la mia mamma,

quando c’è da brontolare, brontola, eccome se brontola!

(Megan)

- La Fata ha un metodo buono che usano anche i miei genitori ed io, per questo,

li ammiro molto.

(Gabriele G.)

- Certo, lei sa essere anche molto calma e mio babbo dice sempre che

”la calma è la virtù dei forti….”

(Chiara M.)

- La Fata non punisce mai, gli dà la libertà di sbagliare, di scegliere e di capire e poi……..

mi piace perché non è mai nervosa.

(Elisa)

- Fortunato Pinocchio: la Fata è una mamma buona e lui non sa neanche cosa sono le “botte”

(Gloria)

- Si esprime sempre in modo molto semplice e tranquillo, lo scusa, lo perdona sempre……..

magari fossero così i miei genitori!

(Raphael)

- Il ruolo di educatrice la fata lo esprime come ogni genitore dovrebbe fare……………

anche se i miei non mi lasciano molto spazio.

(Matteo)

- Paragono la Fata ai miei genitori, anche loro mi spiegano le cose, come vanno e,

a mano a mano che li ascolto, mi fanno capire molto.

(Chiara P.)

- Insomma la Fata rappresenta: l’amore materno, l’amore fraterno, l’allegria, l’affetto,

l’educazione…….

(Gloria)

CAPITOLO VII

LA NOTTE DEI DESIDERI

“.........nella vita dei burattini c’è sempre un MA, che sciupa ogni cosa…..”

“…………Dai retta a me: vieni con noi e staremo allegri……….”

LUCIGNOLO

- Per me, il personaggio di Lucignolo, ha un’anima buona; penso che non riesca a tirarla fuori

perché non viene educato da nessuno.

(Andrea)

- Secondo me Lucignolo è il personaggio più tragico del libro perché diventa asino e muore

da asino; mentre Pinocchio, nonostante le tentazioni, riesce a trasformarsi,

lui rimane imprigionato dalle sue scelte sbagliate. Io ho un amico in classe,

che un po’ gli assomiglia……

(Alessandro)

- Lucignolo vuole fare il “duro” ma, in fondo, è un ragazzo sensibile perché, secondo me,

c’è stato un cambiamento in lui: riesce infatti ad affezionarsi al suo amico Pinocchio.

(Francesca V.)

- Lucignolo non ha un vero progetto, vuole soltanto divertirsi e si fa trascinare perché è insicuro e fragile.

(Davide)

- Il vero nome di Lucignolo è Romeo, un nome romantico perché ci fa ricordare

Romeo e Giulietta, e penso che l’autore abbia proprio indovinato il suo soprannome perché

lui si spenge piano piano come un vero lucignolo.

(Federica)

- Mentre Pinocchio ricorda sempre la casa, la fata, il padre, Lucignolo non parla mai

di nessuno: sembra un ragazzo senza radici, senza famiglia e senza affetti………..

(Noemi)

- Anche secondo me lui è un ragazzo solo, non ha nessuno con cui sfogarsi,

o da cui prendere esempio……..ma che fi ne hanno fatto i suoi genitori?

(Serena)

“………….Non ti vergogni a mostrarti tutti i giorni così preciso

e così diligente alla lezione?........”

L’EMARGINAZIONE

- Pinocchio viene emarginato perché è troppo bravo a scuola e quindi i ragazzi lo invidiano e

questo succede anche a me; io, infatti, mi ritengo bravo, però i “gruppetti” mi invidiano e

spesso mi sento emarginato e triste perché non mi parlano e quindi io mi scoraggio……….

e lavoro peggio!

(Christian)

- Ma lo emarginano anche perché è di legno……….ma allora questo è RAZZISMO !!

(Gabriele A.)

- In questo caso, l’autore rispecchia proprio la scuola di oggi, dove ci sono i “bulli”, ma anche

i “secchioni” che rappresentano le loro vittime preferite.

(Megan)

- Io non ci credo di essere stata invidiata dai miei compagni, ma nella mia classe c’è

un bambino che si “gasa” un po’ troppo e noi gli diciamo sempre. “non te ne vantare,

perché poi la gloria passa e arriva la sfortuna…”

(Gloria)

- Nella mia classe ci sono stati due episodi di emarginazione per due bambine ma,

nel corso degli anni, protette da alcuni di noi e dalle maestre, abbiamo superato questo triste

momento.

(Valentina)

- Io ho sperimentato su di me questo problema: quando non sei più ammirato da nessuno, il

gruppo non ti vuole più! Quando piacevo ad un ragazzo (un po’ bullo) tutti mi ammiravano e

volevano stare con me, da quando ci siamo lasciati le amiche (“amiche” così per dire!)

non mi guardano più e mi dicono anche le bugie!

(Noemi)

- Eh si, nelle nostre classi, non faccio nomi, ma ci sono i gruppetti dei bulli!

Mi prendono in giro, meno male che la maggior parte dei miei compagni sono sensibili e

generosi.

(Chiara P.)

- Io non vengo considerato molto……….non so perché……..però ho trovato un vero amico

che è Gabriele Agostini e resteremo amici per sempre.

(Matteo)

L’OMINO DI BURRO

“……….un omino più largo che lungo, tenero e untuoso come una palla di

burro, con un visino da melarosa, un bocchino che rideva sempre e una voce

sottile e carezzevole……….”

- Secondo me l’ Omino di Burro è il personaggio più spregevole che ci sia, lui sfrutta i bambini

per poi venderli al mercato sottoforma di asini; per fortuna non conosco nessuno come lui!

(Gabriele B.)

- E’ il vero tipo di sfruttatore con il visino dolce e la voce carezzevole.

(Francesca V.)

- E’ un egoista pensa solo a se stesso, è la persona più negativa e cinica del libro,

si approfi tta dell’ingenuità dei giovani guadagnando sulla loro pelle!

(Francesca C.)

- Se penso al mio babbo, che si “spacca” la schiena a lavorare, per la sua famiglia………..

povero babbino! E poi ci sono in giro dei tipi come l’Omino di Burro! Io ci penso sempre e,

quando dico le preghierine della notte, ricordo sempre i bambini sfruttati e spero che non ce

ne siano più!

(Chiara M.)

- Secondo me sotto sotto, lui è un “diavolo” e sfrutta il lavoro minorile!

(Alessio N.)

- E’ una fi gura che si riallaccia molto bene al nostro Progetto Scream,

sul lavoro minorile, un esempio perfetto!

(Silvia)

- Se potessi entrare nel libro, gli avrei mandato a monte molto volentieri il suo “commercio” !

(Mattia)

- E poi è talmente brutto, sembra una palla di grasso……….io lo vorrei Usare come palla

da bowling……..!

(Luca M.)

IL PAESE DEI BALOCCHI

“…………..nelle strade un’ allegria,

un chiasso, uno strillo da levar il cervello………”

- Per me, questo Paese rappresenta un luogo di divertimento, tenta i bambini,

ma non li fa studiare. Non insegna a costruirsi un futuro!

(Elisa)

- Ci sono anche oggi dei bambini che starebbero bene nel Paese dei Balocchi, ma anche

degli adulti! Noi Italiani, in Europa, siamo gli ultimi in classifi ca nella lettura e nel Sud ci sono

ancora tanti analfabeti!

(Davide)

- E’ un paese “fasullo” tanta musica, tanti giochi……..mah!

(Alessandro)

- Il vero sogno per tanti ragazzi sfaticati!

(Serena)

- Secondo me, in un paese così, ci si può anche annoiare………

e la noia è molto pericolosa!

(Gabriele A.)

- E’ il paese delle illusioni………..infatti sono stati tutti imbrogliati!

(Andrea)

- Sono d’accordo con quello che diceva Gandhi:

“Non è l’uomo che si gode i piaceri della vita, ma i piaceri si godono l’uomo e lo divorano!”

(Raphael)

- Per me il Paese dei Balocchi rappresenta un divertimento che poi si trasformerà in un grande

errore e dolore.

(Francesca A.)

- E’ un po’ il paese degli “Sciocchi” che non sanno quello che fanno; io, prima di fare le cose,

chiedo ai miei genitori e, se loro mi dicono di no, ci rimango un po’ male, però lo accetto!

(Valentina)

- Certamente non vorrei essere trasformato in un “prodotto” da vendere al mercato”

(Luca M.)

- E’ la “ città perfetta” per chi non ha voglia di studiare e di costruirsi un futuro!

(Mattia)

- A me sembra una “trappola-svago”, ma non vi sembra che assomigli un po’ al………

..”Cavallino Matto?”

(Luca P.)

- Sinceramente, un po’ ci potrei anche stare, magari mi porterei un libro di indovinelli per tenere

la mente allenata……..!

(Gabriele B.)

LO SFRUTTAMENTO

“………….Ti commuovi tanto per un asino che non ti costa nulla?

……che cosa dovrei fare io che lo comprai a quattro contanti?.....”

- La maestra ci ha letto alcuni dati che ci hanno fatto rifl ettere sul problema del lavoro minorile:

circa 400.000 bambini operai nel nostro paese sfruttati per pochi euro e, nel mondo,

circa 250 milioni………….ma è possibile?

E’ una realtà per noi sconosciuta: siamo rimasti allibiti

(Christian)

- Anche nel libro di Pinocchio ci sono molti personaggi “sfruttatori”:

il gatto e la volpe che lo ingannano, il contadino che lo sfrutta come cane da guardia,

il compratore che, della sua pelle ne vuole fare un tamburo, Giangio che lo umilia facendogli

trainare il “bindolo” in cambio di un bicchiere di latte, il direttore del circo ed infi ne l’Omino

di Burro……..

(Silvia)

- Sono tutti personaggi negativi che, però, si ritrovano anche nel mondo di oggi dove,

purtroppo, i bambini subiscono ancora vari tipi di violenze.

(Sara C.)

- I bambini hanno il diritto di studiare, non di lavorare;

le persone che sfruttano i bambini dimostrano di non avere sensibilità d’animo!

(Elisa)

- Lo sfruttamento minorile andrebbe cancellato dalla faccia della terra: è una vera vergogna!

(Alessandro)

- E’ sicuramente più sicuro stare alla larga da gente estranea: non ci si deve fi dare di nessuno!

(Francesca V.)

- Ma perché non vengono arrestati tutti gli sfruttatori?

(Gloria)

- Non posso pensare che gli uomini siano così cattivi!?!

(Francesca A.)

- Il libro di Pinocchio è molto attuale: gli stessi fatti succedono anche oggi,

le cose non sono cambiate da un secolo fa!

(Megan)

CAPITOLO VIII

LA NOTTE NON SARA’ PIU’

“.........Perchè temere la notte? Perché non amarla? Non è lei che ci porta le

stelle? E chi non sa che è nella notte più oscura che le stelle brillano del loro

massimo splendore? ” (Helder Camara)

“……..Un buio così nero e profondo che gli pareva di essere entrato col capo

in un calamaio pieno d’inchiostro……..”

BREVE DISGRESSIONE

SUL “VENTRE” DELLA BALENA

Abbiamo letto e commentato le trame di alcuni libri

che trattano l’argomento della balena o pesce-cane;

ci è piaciuto come l’eroe di “Moby Dick” di Melville combatte contro il mostro,

oppure la storia del vecchio che combatte per tre giorni contro il grosso pesce

in “Il vecchio e il mare” di Hemingway;

interessante ci è sembrata la storia che racconta Dino Buzzati in “Il Colombre”

dove lo squalo e il ragazzo si rincorrono lungo tutti gli oceani

per poi scoprire una storia di amicizia e felicità!

Abbiamo anche scoperto che il pericolo di essere inghiottiti e,

attraverso questa esperienza, la possibilità di diventare adulti,

è anche il tema di numerose fi abe come “Hansel e Gretel”

e “Cappuccetto Rosso”.

(Testo collettivo)

IL MARE CHE TRASFORMA

- Sono quattro le esperienze in mare di Pinocchio: si butta in soccorso a Geppetto

quando la barchetta viene sommersa da un’ondata, da lì però raggiunge

il paese delle Api industriose dove verrà educato al lavoro dalla Fata-massaia.

Si getta poi in mare per sfuggire al cane mastino Alidoro; ancora viene gettato

in mare come asino e riaffi ora come burattino, infi ne viene ingoiato

dal Pesce-cane da cui fuggiva. In tutte queste avventure il mio cuore si è turbato,

non riuscivo nemmeno ad esprimere le mie emozioni!

(Chiara P.)

- Da tutte queste sue trasformazioni Pinocchio riesce sempre ad imparare

qualcosa, come lavorare e la gratitudine che gli insegna il cane Alidoro.

(Sara C.)

- E’ vero, ogni volta che “esce” dall’acqua in Pinocchio

si verifi ca un cambiamento!

(Lorenzo)

“……….Cominciò a camminare a tastoni dentro il corpo del Pesce-cane,

avviandosi un passo dietro l’altro verso quel piccolo chiarore che vedeva

baluginare lontano lontano………

- L’incontro fra Geppetto e Pinocchio è stato veramente emozionante;

io avrei pianto dalla gioia anche perché io, se perdessi

il mio babbo sarei veramente disperato!

(Luca M.)

- Bello il dialogo tra padre e fi glio: mi è piaciuto tantissimo!

(Francesca A.)

- E poi Geppetto non gli ha fatto molte domande, come fanno tutti i padri! Lui si è

limitato ad ascoltarlo e a capirlo: questo è un vero padre!

(Christian)

- E’ stato un momento magico! E il ritorno al padre è veramente signifi cativo!

(Silvia)

- Per me rappresenta un momento speciale; credo che un’occasione simile capiti

poche volte nella vita; è una storia veramente bella e profonda.

(Virginia)

- Io farei salti di gioia se, dopo aver perduto mio padre, lo potessi ritrovare e

scoppierei di felicità.

(Francesca V.)

- Secondo me, è proprio da questo incontro che comincia a diventare

più responsabile e a cambiare vita.

(Diego)

- Questo incontro nel ventre della balena rappresenta una “rivoluzione”

per il burattino, perché gli cambia la vita e perché, in un posto buio dove

sembra quasi che non ci sia anima viva, vedere un lumicino in tutto quel nero,

è segno di speranza: è proprio vero che nel momento più scuro le stelle brillano

di più e ci invitano alla speranza!

(Hajar)

- Devo dire che l’incontro con Geppetto (pur conoscendo la storia) ha sorpreso

anche me, infatti, rispetto alla scienza, Geppetto doveva essere già “

bello e digerito”; ma non è stato così perché la pancia del Pesce-cane

è completamente VUOTA, senza organi e altre cose…..

(Luca P.)

“……………..Sono stufo di fare il burattino! Sarebbe aria che diventassi

anch’io un uomo come tutti gli altri…….”

“………un grosso burattino appoggiato ad una seggiola,

col capo girato su una parete, le braccia ciondoloni e………….”

- La trasformazione di Pinocchio, da burattino a bambino,

è un momento speciale, di magia e di felicità dove l’amore di Pinocchio

verso il babbo e la fatina viene premiato.

(Gabriele A.)

- Trovo questa trasformazione un gesto buono e meritato,

perché bisogna affrontare delle diffi coltà per diventare un vero ragazzo,

ma bisogna anche saper amare per diventare buoni e giusti.

(Francesca C.)

- Mi è piaciuto molto il fatto che Pinocchio si sia guadagnato

un’anima e un cuore grande grande.

(Noemi)

- Secondo me questa è la parte più bella del libro ed è fantastico che

il burattino abbia potuto esaudire il suo sogno.

(Alessio)

- Il burattino muore per diventare un bambino vero e l’immagine del

burattino appoggiato alla sedia mi è piaciuta molto.

(Mirko)

- Pinocchio ora non ha più paura della notte, perché è diventato forte

e coraggioso.

(Valentina)

- Sono molto contenta di aver letto Pinocchio: ho imparato molto!

(Serena)

Carissimo Pinocchio,

abbiamo fi nito di leggere e commentare la tua storia, le tue avventure, le tue trasformazioni

… quasi, quasi ci dispiace di aver terminato queste letture che ci hanno accompagnato per

diverso tempo.

Siamo rimasti stupiti e perplessi di fronte ai tuoi sbagli, alle tue tentazioni e, sinceramente,

abbiamo fatto il “tifo” per te !

Sì, perché, molti di noi, si sono riconosciuti in te ed hanno condiviso tutto il tuo percorso, da

burattino bugiardo e svogliato a bambino buono e premuroso.

Abbiamo sofferto con te quando sembrava che tu fossi morto, quando hai superato tutte

quelle scure, silenziose e paurose notti ed abbiamo pensato che forse tu eri un povero debo-

le burattino spaventato, solo e senza famiglia, però ci hai fatto capire anche che non si può

vivere di solo “sballo” e divertimento.

Credici, anche noi ci sentiamo cambiati in quanto abbiamo faticato insieme a te, per quella

strada in salita che porta alla maturazione.

Sei diventato un amico che porteremo sempre con noi insieme alle emozioni che ci hai fatto

vivere.

Con affetto dai ragazzi e dalle ragazze delle quinte di Cenaia…

FRANCESCA A, FRANCESCA C, FRANCESCA V, MEGAN, DAVIDE,

GABRIELE A, GABRIELE B, GABRIELE C, GABRIELE G, MATTEO,

MATTIA, FEDERICA, RAPHAEL, ALESSANDRO, VIRGINIA,

ALESSIO D.G, ALESSIO N, ANDREA, HAJAR, NOEMI,

CHIARA M, CHIARA P, LORENZO, SARA C, SARA T,

SERENA, GLORIA, ELISA, SILVIA, VALENTINA,

MIRKO, LUCA M, LUCA P, CRISTIAN E DIEGO.

… in una mattina di maggio del 2007

Scrivi anche tu la tua lettera a Pinocchio...