Presentazione elettroottica 2008
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Hylemetria versus Biometria:Identificazione univoca delle opere d’arte
G. Schirripa Spagnolo, S. CerroniDip. Ingegneria Elettronica, Università di Roma Tre, Italy e-mail: [email protected]
Milano 10-12 giugno 2008
10° Congresso Nazionale “Strumentazione e metodi di misura elettroottici
Sommario
La biometria vs hylemetria (definizione)
Cifratura (cenni)
Metodo proposto
Esempi di applicazione
Conclusioni
Problema -Obiettivi
Problema
Duplicando un certificato di autenticità è possibile
associarlo ad un’opera (o più opere) non originale.
Obiettivo
Realizzare un processo che non consenta la duplicabilità
di un certificato di autenticità e associare il certificato in
modo univoco all’opera.
Geometria della mano
La biometria basa il riconoscimento sulle caratteristiche fisiche dell’individuo
Utilizzo delle proprietà microscopiche di un oggetto
Fibre della carta
Rumore di stampa
Impronte digitaliIride
Biometria vs Hylemetria
HylemetriaPoiché i sistemi di identificazione biometrica hanno dato ottimi risultati, viene spontaneo chiedersi se criteri simili possano essere utilizzati per identificare oggetti inanimati, come ad esempio i manufatti storico-artistici. Ovviamente l’identificazione risulta possibile se si riescono ad individuare caratteristiche specifiche di un particolare manufatto. In altre parole, caratteristiche uniche, irriproducibili e immutabili potrebbero assegnare un’identità al manufatto. Successivamente tale “identità” potrebbe essere utilizzata per “autenticare” l’opera. Considerando che Aristotele ha chiamato hyle (űλη) la materia inanimata (ciò di cui un oggetto è fatto), in analogia all’identificazione biometrica, chiameremo hylemetria la procedura di identificazione di un oggetto inanimato.L’hylemetria, sfruttando le caratteristiche proprie di un manufatto, rende possibile un meccanismo di identificazione che associ, in modo univoco, un “certificato di autenticità” ad un particolare manufatto; sia esso un’opera d’arte, un mobile antico, una gemma preziosa, una moneta antica, ecc.
... continua: Hylemetria
Così come le caratteristiche biometriche, anche le caratteristiche hylemetriche devono rispettare le regole di universalità, permanenza, misurabilità, accettabilità. Pertanto, nella messa appunto della procedura, il punto chiave sta nella scelta delle appropriate caratteristiche hylemetriche. Le caratteristiche hylemetriche, principalmente, devono essere uniche, irriproducibile e stabile nel tempo. Ciò è realizzabile se si sfruttano le “imperfezioni” (rumore) già presenti nella materia “grezza” o che si generano casualmente durante la lavorazione/costruzione dell’opera.
Identificazione Hylemetria
Scopo dell’identificazione hylemetria è quello di acquisire
delle caratteristiche casuali e irriproducibili, processarle
per estrarne le informazioni caratteristiche distintive
(template), rappresentarle tramite una stringa firmabile
digitalmente.
Scegliendo le opportune caratteristiche, tale
identificazione può essere utilizzata su tutti i manufatti
storico/artistici.
BobAlice
Testo in chiaro
Store delle chiavi pubbliche
Hash
Hash
HashHash
Firma digitale con chiavi asimmetriche
Crittografia asimmetrica
RSA
Chiave pubblica
Chiave privata
Funzione HASH
MD5 Digest
46ada3ccce06e3a583792599e16a2c24
0193977E004E697F0079609D01134….31A016AA59C0165331A0193977E
Esadecimale
256 bit
Cifratura
Per utilizzare il riconoscimento “hylemetrico” è necessario identificare la zona da dove estrarre le caratteristiche. Nel caso dei certificati di autenticità, viene stampato un reticolo circondato da marker che permettono di isolare la zona in esame.
Immagine da elaborare
Identificazione immagine
Identificazione markers
Estrazione immagine
Filtraggio dell’immagine estratta con un passa banda
Binarizzazione Stringa
Acquisizione tramite scanner
6F187EFD8AD35518255CA3156CCEFA55….6DD7EAF74DBF1
Esadecimale
Metodo proposto per il controllo dei certificati d’autenticità
Template del reticolo
Firma digitale del template
Marker e reticolo
Aspetto di un documento d’autenticità
Una volta emesso il documento bisogna controllare che non si tratti di un duplicato dell’originale
La firma digitale assicura l’autenticità dell’immagine rappresentata in esadecimale ma non dice nulla sulla originalità.
Sfruttiamo il coefficiente di correlazione tra la stringa che rappresenta il reticolo originale e l’immagine del reticolo che si trova sul documento per verificare che si tratti della stessa.La valutazione avviene tramite opportuna soglia.
Verifica originalità
... continua: Verifica originalità
Applicazione
E’ utile per assicurarsi che la stringa crittografata coincida con la stringa in esadecimale che rappresenta l’immagine.
Attraverso la chiave pubblica si riconverte la stringa criptata per riottenere l’hash Si paragona la funzione hash così ottenuta con quella ricavata dall’immagine acquisita in chiaro
Se coincidono il documento è autentico
Verifica dell’autenticità
Versatile
Il processo ideato risulta:
Economico
Robusto
Sicuro
Per l’impiego di risorse reperibili sul mercato a basso costo .
Per la notevole resistenza ad alterazione accidentali e non.
Potenzialmente utilizzabile su ogni tipo di oggetto
Per l’utilizzo della crittografia asimmetrica.
Conclusioni