Presentazione di PowerPoint - ipbz.it BES... · Ordinanza Ministeriale n.41 dell'11 maggio 2012:...
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BES
INCONTRO 21 GENNAIO 2016CORSO 25 ORE
RECH PAOLO - SANTON ANNA
Sovrintendenza Scolastica in Lingua Italiana
Premessa
La figura dell’Insegnante di sostegno è nata giuridicamente conil Decreto del Presidente della Repubblica del 31 ottobre 1975numero 970, come docente "specialista", distinto dagli altriinsegnanti curricolari ed è stata ulteriormente definita dallaLegge 517 del 1977
Premessa
all’art.13 comma 6, la Legge 104/92 dispone chiaramenteche "gli insegnanti di sostegno assumono la contitolaritàdelle sezioni e delle classi in cui operano, partecipando allaprogrammazione educativa e didattica e alla elaborazione everifica delle attività di competenza dei consigli diinterclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti"
Evoluzione Normativa: Le origini
Art. 3 ed Art. 34 CostituzioneIl diritto allo studio è un principio garantito
costituzionalmenteLa scuola è aperta a tutti. (Art. 34)
Il principio di eguaglianza (art. 3)«tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
sono uguali dinanzi alla legge, senzadistinzione di sesso, di razza, di lingua, direligione, di opinioni politiche, di condizionipersonali e sociali».
Uguaglianza sostanziale
secondo comma art. 3
«E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese».
Superamento modello scuole speciali
“inserimento”
legge 118/71, art. 28
- disponeva che l’istruzione dell’obbligo dovesse avvenire nelle classi normali della scuola pubblica
- non abolisce le scuole speciali
- prescrive l’inserimento degli alunni con disabilità, comunque su iniziativa della famiglia, nelle classi comuni.
assicurati il trasporto, l’accesso agli edifici scolastici mediante il superamento delle barriere architettoniche, l’assistenza durante gli orari scolastici degli alunni più gravi
Dall’ Inserimento all’Integrazione
Legge 517/77 stabilisce con chiarezza presupposti e condizioni, strumenti e finalità per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità,
- presa in carico del progetto di integrazione da parte dell’intero Consiglio di Classe
- introduzione dell’insegnante specializzato di sostegno.
Legge 104/92
“Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”
il punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità
Dall’Integrazione verso l’Inclusione
Legge n. 18 del 3 marzo 2009, il Parlamento italiano ha ratificato la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità
definizione di disabilità basata sul modello sociale centrato sui diritti umani delle persone con disabilità
“la disabilità è il risultato dell’interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri” (Preambolo, punto e)
LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA 2009
BES
BES
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
ALUNNI CON SVANTAGGIO
SOCIALE E/O CULTURALE
ALUNNI CON DISTURBI
EVOLUTIVI SPECIFICIALUNNI CON DISABILITA'
racchiudono
Legge 104/1992
"Legge-quadro per
l'assistenza,
l'integrazione
sociale e i diritti
delle persone
handicappate"
Assegna agli
studenti tra le altre
cose un
insegnante di
sostegno. Il
progetto educativo
deve essere
formalizzato nel
PEI
ALUNNI CON
DISTURBI SPECIFICI
D'APPRENDIMENTO
DSA
ALUNNI CON
includono
Legge 170/2010
"Nuove norme in
materia di disturbi
specifici di
apprendimento in
ambito scolastico"
Il progetto didattico
è formalizzato nel
PDP
DEFICIT DELLA
COORDINAZIONE
MOTORIA
DEFICIT DEL
LINGUAGGIO
DEFICIT DELLE
ABILITA' NON
VERBALI
SOCIO
ECONOMICO
LINGUISTICO
CULTURALE
DEFICIT DI
ATTENZIONE E/O
IPERATTIVITA'
ADHD
Hanno diritto di usufruire delle stesse
misure previste dalla L.170/2010 e di
un progetto didattico formalizzato
ALUNNI CON DISTURBO
EVOLUTIVO DI TIPO MISTO
FUNZIONAMENTO
INTELLETTIVO LIMITE O
BORDERLINE
casi limite* casi limite*
* a seconda del livello di gravità possono afferire o alla disabilità o ai disturbi evolutivi
QUADRO NORMATIVO
Nota MIUR BES novembre 2013 Accordo di Programma ai sensi dell’art.21/sexies della legge provinciale del
30 giugno 1983, n.20; delibera dalla Giunta Provinciale n. 1056 del 15/07/2013
Circolare Interministeriale Prot. n. 0000297 del 17 aprile 2013 - Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA
Circolare Ministeriale n.8 Prot.561 del 6 marzo 2013 "Indicazioni operative. D. M. 27 dicembre 2012"
Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 "Strumenti d'intervento per alunni con BES e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica“
Accordo Governo-Regioni- Province autonome Trento e Bolzano del 25 luglio 2012 -Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei DSA
Ordinanza Ministeriale n.41 dell'11 maggio 2012: Istruzioni e modalità organizzative per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e non statali.
Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Disturbi specifici di apprendimento Allegate al D.M. n.5669 del 12 luglio 2011
Decreto Ministeriale n.5669 del 12.07.2011 - Decreto attuativo Legge 170/2010
Legge n.170, 8 ottobre 2010 - Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico
Legge Provinciale 8 aprile 1998, n.3 "Interventi a favore dell'assistenza, dell'integrazione sociale e dei diritti delle persone in situazione di handicap"
Legge Provinciale 30 giugno 1983, n.20 "Nuove provvidenze in favore dei portatori di handicaps"
Legge 5 febbraio 1992, n. 104 (“Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”)
BES – perché?
distinzione - alunni con disabilità / alunni senza disabilità - non rispecchia pienamente la complessa realtà delle classi
“…considerare lo studente nella sua totalità”, in quanto in una “prospettiva bio-psico-sociale […] ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici, sociali, psicologici, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”[1]
[1]Premessa Direttiva Ministeriale 27-12-2012
articolo 3 della Legge 104/1992), definisce la «persona handicappata» come «colui chepresenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causadi difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa tale da determinareun processo di svantaggio sociale o di emarginazione».
BES – “chi” sono?
Richiesta speciale di attenzione per una varietà di ragioni:
disabilità, svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi
evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della
cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. ”[1]
[1] Premessa C.M. 561- 8 marzo 2013
Direttiva Ministeriale 27-12-2012
BES – finalità
Scuola inclusiva al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per TUTTI gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà ”[1]
[1] Premessa C.M. 561- 8 marzo 2013 …
Situazioni certificate (certificazione clinica DF – “VF”)
Situazioni non certificate
ICF*: dalla prospettiva sanitaria a
quella bio-psico-sociale
- modello sociale della disabilità
- la persona non è considerata soltanto dal punto di vista “clinico-sanitario”
- approccio globale, attento alle potenzialità complessive, alle varie risorse del soggetto, tenendo ben presente che il contesto, personale, naturale, sociale e culturale, incide decisamente nella possibilità che tali risorse hanno di esprimersi.
*Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute
Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, che consiste in un funzionamento problematico come risultante dall’interrelazione reciproca tra i sette ambiti della salute secondo il modello ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il funzionamento è problematico per l'alunno, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e necessita di educazione/didattica speciale individualizzata*
Possibile definizione di BES
Tratto da Bisogni Educativi Speciali su base ICF: un passo verso la scuola inclusiva
Dario Ianes Aprile 2013
BES – individuazione
Disabilità e DSA: obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti
Il consiglio di classe “deve” indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni.
BES – diritti
Per gli alunni con BES, per i quali non è disponibile una certificazione che permetta l’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità, il consiglio di classe o il team di docenti, sempre in un ottica di inclusione, possono prevedere un piano o progetto didattico personalizzatoopportunamente motivato, verbalizzando le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche
BES - PDP
Strumento privilegiato
percorso individualizzato e personalizzato
Piano Didattico Personalizzato (PDP):
per definire e monitorare e documentare – le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti
(elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata )
Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, nonché gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese.
A questo riguardo, la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per le discipline coinvolte dal disturbo:
dati anagrafici dell’alunno;
tipologia di disturbo;
attività didattiche individualizzate;
attività didattiche personalizzate;
strumenti compensativi utilizzati;
misure dispensative adottate;
forme di verifica e valutazione personalizzate.
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Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici.
Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo.
A livello provinciale il modello si PDP è allegato all’Accordo di Programma
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PDP
Deve essere un prodotto collegiale e condiviso con la famiglia e se possibile anche con l’allievo e con il servizio sanitario
Deve essere flessibile e dinamico in quanto le caratteristiche individuali e cognitive dell’allievo in età evolutiva sono in continua “evoluzione”- cambiamento
Per ciascuna materia vanno identificati gli obiettivi essenziali e i contenuti fondamentali che l’allievo deve acquisire
Requisiti essenziali PDP
Strategie metodologiche e didattiche
Favorire attività nelle quali i ragazzi vengano messi in situazione di conflitto cognitivo con se stessi e con gli altri
Sfruttare i punti di forza di ciascuno, adattando i compiti agli stili di apprendimento degli studenti e dando varietà e opzioni nei materiali e nelle strategie d’insegnamento
Individuare ed amplificare le strategie utilizzate spontaneamente dallo studente
Utilizzare mediatori didattici diversificati(mappe, schemi, immagini)
Strategie metodologiche e didattiche
Stimolare il recupero delle informazioni tramite il brainstorming
Collegare l’apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse degli studenti
Ridurre al minimo i modi tradizionali “di fare scuola” (lezione frontale, completamento di schede che richiedono ripetizione di nozioni o applicazioni di regole memorizzate, successione di spiegazione-studio-interrogazioni...)
……
Strategie didattiche specifiche
Si ricorda che la “didattica adatta per DSA” è funzionale a tutti gli
studenti della classe
Insegnare a sfruttare la tecnologia testuale Puntare sulla didattica metacognitiva e lavorare con gli studenti sulle abilità
di studio, sulle tecniche del prendere appunti, sulla preparazione di mappe e/o di schemi, sulle sottolineature
Evitare l’uso del vocabolario cartaceo, ipotizzare l’impiego di uno digitale Fornire una scaletta degli argomenti e sottoargomenti per orientare
l’ascolto e fissare i punti più salienti dell’argomento trattato Operare semplificazioni del testo
…e ancora
Evitare di consegnare del materiale scritto a mano e prediligere quello stampato o digitale
Ripetere sempre quanto è stato spiegato nelle lezioni precedenti
Incoraggiare l’uso di schemi, tracce, uso di parole chiave per favorire l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’ascolto
Far verbalizzare ai ragazzi tra di loro i diversi metodi che ognuno utilizza per prepararsi, per stare attento, per studiare
Lavorare sul problem solving
…
Valutazione BES
Dipende da:
ordine di scuola
tipologia di BES
tipo di valutazione: finale (esame di Stato) o intermedia.
Alunni con disabilità (104/92)
Nel primo ciclo di istruzione (primaria e secondaria di 1°grado) la programmazione è sempre valida per la promozione alla classe successiva, anche quando è completamente differenziata.
Nel secondo ciclo di istruzione (secondaria di 2°grado) la programmazione può essere:
1. Curriculare o riconducibile alla programmazione del corso di studi. Si segue un normale percorso di studi
2. Differenziata: consente la frequenza alla classe successiva. Al termine del percorso viene rilasciato un attestato delle competenze
Alunni con DSA
Art. 6 DM 5669– Forme di verifica e di valutazione
1. La valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni e degli studenti con DSA deve essere coerente con gli interventi pedagogico didattici
Alunni con DSA
Art. 6 – Forme di verifica e di valutazione
2. Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono all’alunno o allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - relativamente ai tempidi effettuazione e alle modalità di strutturazionedelle prove - riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.
Alunni con DSA
Art. 6 – Forme di verifica e di valutazione
3. Le Commissioni degli esami di Stato, al termine del primo e del secondo ciclo di istruzione, tengono in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. Sulla base del disturbo specifico, anche in sede di esami di Stato, possono riservare ai candidati tempi più lunghi di quelli ordinari. Le medesime Commissioni assicurano, altresì, l’utilizzazione di idonei strumenti compensativi e adottano criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, anche con riferimento alle prove nazionali INVALSI previste per gli esami di Stato, sia in fase di colloquio.
Alunni con DSA
Art. 6 – Forme di verifica e di valutazione
5. Fatto salvo quanto definito nel comma precedente, si possono dispensare alunni e studenti dalle prestazioni scritte in lingua straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato, nel caso in cui ricorrano tutte le condizioni di seguito elencate: …
Alunni con altri BES
Verifiche e valutazioni intermedie
Nel Piano Didattico Personalizzato (PDP) si definiscono anche i criteri di valutazione degli apprendimenti.
La valutazione intermedia ha sempre una forte componente educativa per cui il CdC è libero di attivare le forme di personalizzazione che crede adattando metodi, contenuti, tempi, supporti, facilitazioni, criteri…
Alunni con altri BES
Esame di stato
È possibile usare gli strumenti compensativi indicati nel PDP. La commissione tiene contro delle necessità del candidato.
Non sono previsti tempi aggiuntivi né altre forme di dispensa
ESAME DI STATO PRIMO CICLO
DISABILITA’
Tempi più
lunghi nelle
prove scritte
Uso di strumenti
tecnologici
Prove
personalizzate in
base al PEI
Supporto
assistente
DSA
Tempi più
lunghi nelle
prove scritte
Uso di strumenti
compensativi
Stesse prove
degli altri
Nessun
assistente
ALTRI BES
Stessi tempi
degli altri
Uso di strumenti
compensativi
Stesse prove
degli altri
Nessun
assistente
ESAME DI STATO SECONDO CICLO
DISABILITA’Progr. DIFFERENZIATA
Tempi più
lunghi nelle
prove scritte
Uso di strumenti
tecnologici
Prove
personalizzate
Supporto
assistente
DSA
Tempi più
lunghi nelle
prove scritte
Uso di strumenti
compensativi
Stesse prove
degli altri
Nessun
assistente
ALTRI BES
Stessi tempi
degli altri
Uso di strumenti
compensativi
Stesse prove
degli altri
Nessun
assistente
DISABILITA’Progr. VALIDA
Tempi più
lunghi nelle
prove scritte
Uso di strumenti
tecnologici
Prove
equipollenti
Supporto
assistente