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Elementi di Metodologia dell’Insegnamento
Giorgio Visintin
Corso per Formatori Regionali Libertas
1
Cosa significa insegnare?
• Significa
oCreare emozioni
oComunicare efficacemente
oTrasmettere concetti adeguati
3Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Emozioni e cognizione
• Con la risonanza magnetica funzionale (RMNf) e la tomografia ad emissione di positroni (PET) è possibile osservare il cervello dal vivo, mentre svolge le sue funzioni
• L’osservazione mostra che ogni atto cognitivo è preceduto, e accompagnato, da una componente emozionale
• Le aree emotive sono le prime «ad accendersi»
5Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
3 cervelli in uno(Strutture e funzioni cerebrali)
Sistema limbicoEmozioni-Motivazioni
Tronco cerebraleRegolazioni omeostatiche
Energia di attivazione
Corteccia cerebraleDiscriminazione
Decisioni
CL
R
C
L
•Il cervello appare come una struttura biologica a tre livelli che interagiscono profondamente
R
6
Le interazioni cerebrali
C L
R
C - Corteccia cerebraleL - Sistema limbico
R - Tronco encefalico (Formazione reticolare)
7
Le interazioni1. L R–C (eccitatoria)2. RC (eccitatoria)3. CL-R (inibitoria)
Formazionereticolare
Il sistema reticolare attivante
• L’azione del sistema reticolare avviene attraverso il rilascio di neuromodulatori
• Queste sostanze producono 3 effetti
o Potenziano lo stato di allerta ed «accendono l’attenzione»
o Facilitano la trasmissione sinaptica (effetti sull’apprendimento)
o Promuovono la plasticità sinaptica (effetti sulla memoria)
8
Il processo decisionale tra emozione e ragione
• Il cervello umano è fatto di parti spesso in conflitto tra loro nel prendere decisioni:o Il sistema emotivo, che prende spunto dalla
realtà interna (costituisce il drive, la pulsione)
o Il sistema cognitivo esamina la realtà esterna e dà il via libera (rappresenta il controller: il filtro dei bisogni secondo le variabili del luogo e del tempo)
• Il comportamento è il frutto di una sorta di negoziato fra i due circuiti cerebrali, che può concludersi con l’azione, il rinvio o la negazione delle richieste
11Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Legge di Yerkees e Dodson (effetti)
• Emozioni troppo intense (ansia, paura, rabbia….) creano un livello eccessivo di attivazione con:
o Scarsa capacità di riflessione e ricorso a comportamenti istintivi (automatismi protettivi)
o Incapacità di agire in maniera creativa ed originale
o Intrusione, interferenza nei compiti (pensieri negativi)
• Possono dipendere
o Da paura o conflitto con l’istruttore
o Dalla pericolosità (percepita) della situazione
o Dalle difficoltà dell’esercizio
o Da ansia generalizzata da prestazione
Compiti motori complessi
Sport di squadra
Prestazioni sportive caratterizzate da
elevata forza o velocità
Attivazione ottimale e tipologia di sport
15
SFI
D
A
bassa
bassa
alta
alta
ANSIA!
NOIA!
Rapporto tra sfida ed abilità – Il Flow
bassa alta17
ABILITA’(percepita)
Insegnare -Giorgio Visintin 18
• Il Flow (flusso) è uno stato diconcentrazione sul compito naturale,intenso e profondo, che fa perdere il sensodel tempo, dei propri problemi e di sestessi
• Assicura le migliori condizioni cognitive eneuromuscolari per l’azione
Il Flow
Il ruolo del sistema emotivo
• Le emozioni sono un meccanismo automatico di risposta dell’organismo, costituito da una serie di reazioni che definiscono il valore e la natura di un evento. Sono un prodotto comune dell’evoluzione .
• Condizionano percezione, pensiero e memoria e ci collegano e ci fanno interagire con il mondo: con la mente e con il corpo; le emozioni creano la conoscenza nelle regioni superiori del cervello
• Le emozioni sono i «filtri» che ci offrono la realtà
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Il ruolo del sistema emotivo
• Le emozioni agiscono:
o Attivando i sistemi modulatori (formazione reticolare) ed orientando la percezione
o Modificando lo stato del corpo (espressioni, postura)
o Influenzando le modalità di pensiero ed i processi di memoria
• Le emozioni uniscono mente e corpo
21
Le emozioni positive
• Le emozioni positive, grazie agli effetti generati dalla liberazione di neuromodulatori e neurotrasmettitori:
oMigliorano i processi immediati di pensiero e di azione
o Favoriscono la costruzione di risorse fisiche, intellettuali e sociali permanenti
o Contrastano gli effetti dannosi delle emozioni negative
24Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Emozioni positive(Fredrickson)
• Gioia• Amore/amicizia/affetto• Gratitudine• Serenità• Interesse• Speranza• Orgoglio• Ammirazione• Simpatia/compassione
25Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Le emozioni negative• Le emozioni negative sono inevitabili, servono da stimolo per
migliorarsi; sono dannose se eccessive e, se frequenti, possono portare all’abbandono dello sport
• Quando sono troppo intense interferiscono sul pensiero e sulle decisioni, compromettendo la prestazione
• Innescano una modalità di pensiero poco efficiente, caratterizzata da un numero limitato di idee, focalizzate in genere sulla «perdita» e sulla paura della punizione. Sono:o Ansia (quando troppo elevata)
o Noia, tristezza, rabbia
o Imbarazzo, vergogna, senso di colpa
o Disprezzo, indignazione
o Senso di inadeguatezza
o Il timore delle conseguenze dell’insuccesso (affettive o materiali)
26
Attivazione ed emozioni: sfida o minaccia?
Emozioni positiveGioia – Piacere -Motivazione al
successo Emozioni negativePaura – Ansia – Timore
dell’insuccessoSFIDA
MINACCIA
L’apprendimento
• L’apprendimento è il frutto di un insieme di processi associati all’allenamento e/o all’esperienza che producono cambiamenti nel comportamento
• Modificando la struttura del cervello e le possibilità della mente, genera conoscenze, abilità e capacità e sviluppa nuove potenzialità
• E’ una funzione trasmessa per via genetica, che ci permette di acquisire quanto non è previsto nei geni
L’apprendimento in Neurofisiologia
• L’apprendimento modifica la microstruttura cerebrale: è hardware e software; durante l’apprendimento, infatti, si creano nuovi «circuiti», si amplia la «rete neurale»
• Si formano le spine dendritiche, nascono nuove sinapsi, con l’uso vengono potenziate e stabilizzate quelle esistenti
• Ogni cervello ha impresso in sé, e in modo irripetibile, le conseguenze della propria storia di sviluppo e di esperienze
«Anatomia dell’apprendimento»: il neurone
Dendriti
Assonecon guainamielinica
Terminazioni assoniche
Nucleo
Corpo cellulare
Spine
Le spine dendritiche
Nell’apprendimento si ha la formazione di spine dendritiche, che si collegano con i terminali assonici di altre cellule nervose (sinapsi) e portano alla formazione di nuovi circuiti
sinapsi
spina
spine
• Le sinapsi rappresentano il punto di contatto tra i neuroni econsentono loro di «scambiarsi» informazione attraversosegnali di natura elettrochimica (impulsi)
La sinapsi
Neurottrasmettitori
• Durante l’apprendimento si ha:o Un cambiamento nella rete sinaptica (neo
formazione di sinapsi e loro potenziamento)o L’inspessimento delle guaine mieliniche
degli assoni• Queste modificazioni avvengono sotto il
controllo dei geni e possono incrementare lavelocità di trasmissione dell’impulso fino a3000 volte
• Gli stati emotivi potenziano questi processi(attraverso i neuro-modulatori)
Apprendimento e sinapsi
41
Potenziamento della trasmissione sinaptica
Apprendimento• Più sinapsi• Più neurotrasmettitori (A)• Più recettori (B)
A
B
Le «mappe» neurali
• Le «reti neurali» si formano e si ristrutturano attraverso processi di formazione di nuove strutture e di sfrondamento di quelle esistenti sotto la pressione dell’ambiente
• Nascono nuove sinapsi e quelle più «frequentate» vengono potenziate e si stabilizzano; le altre decadono
• Questi processi sono più attivi in età infantile in virtù di un metabolismo cerebrale particolarmente intenso
• Il cervello si rimodella continuamente: il suo sviluppo è esperienza-dipendente. Le esperienze, infatti, vengono impresse in forma fisica nella sua struttura
• Questo processo, definito plasticità, si esprime:o Nella crescita delle spine dendritiche
o Nella formazione e nel potenziamento delle sinapsi
o Nella nascita di nuovi neuroni
o Nella perdita delle strutture non utilizzate
• E’ più intensa nel primo sviluppo, ma non termina mai
• L’uomo non nasce intelligente, lo diventa se viene educato ad esercitare pensiero ed attitudini
Plasticità
Le «mappe» neurali
• Le reti neurali si formano attraverso processi di formazione di nuove strutture e di sfrondamento di quelle esistenti
• Le sinapsi più «frequentate» vengono potenziate e si stabilizzano, le altre decadono
47Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Neuroni e reti cerebrali: 6 anni
Proliferazione e cablaggioGiorgio Visintin - Apprendimento
imitazione emozioni51
Neuroni e reti cerebrali 14 anni
«Potatura» e stabilizzazione
52Giorgio Visintin - Apprendimento
imitazione emozioni
Densità dei Neuroni e delle reti cerebrali
Giorgio Visintin - Apprendimento imitazione emozioni
54
Neuroni e reti cerebrali: potatura, tracciamento e consolidamento
• I cervelli sono costruiti in modo intricato ed i circuiti che ci permettono di apprendere sono stabiliti dal genoma, che però viene «acceso» dall’esperienza
• Geni ed ambiente, in interazione tra loro, definiscono l’individuo; entrambi, infatti, agiscono sulle strutture fondamentali del nostro essere: le sinapsi
• Il genotipo rappresenta le potenzialità innate, il fenotipo il risultato dello sviluppo realizzato grazie alle influenze ambientali
• Ogni cervello è unico: ogni persona è unica
Eredità ed ambiente
Apprendere nello sport
• L’apprendimento è un fenomeno naturale indipendente dalla volontà. Siamo nati per apprendere
• Saper apprendere, invece, è frutto di una metodica «speciale», guidata da una strategia, che va acquista ed applicata con efficacia
57Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Automatizzazione del movimento
• L’apprendimento di un gesto ha come fine la sua padronanza (l’automatizzazione), che dà all’esecuzione economia, costanza e stabilità
• Nelle condizioni usuali l’automatizzazione libera la coscienza dall’impegno di controllare il movimento nei dettagli e permette al soggetto di indirizzare l’attenzione su altri compiti
• E’ la conseguenza del «trasferimento» dei programmi motori dalle cortecce anteriori a quelle posteriori ed ai nuclei sottocorticali
58Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
59
Automatizzazione e trasferimento dei programmi motori
Corteccia Prefrontale
(Generatore di nuovi
programmi)
Cortecceposteriori
Gangli della base
Cervelletto
Regolazionemotoria
automatica
Giorgio Visintin - Metodologia dell'insegnamento
Cambiamenti dell’attività cerebrale (PET) nell’apprendimento delle abilità motorie
• II fase – Esecuzione automatica: sensibile riduzione dell’attività nervosa nelle aree pre-frontali
60Gesti automatizzati
Nuovi gesti
• I fase – Costruzione del movimento: forte impegno della aree pre-frontali (coscienza), di quelle sensoriali e del cervelletto
Caratteristiche dell’atto motorio automatizzato
• Il gesto automatizzato si caratterizza per:
o Un controllo del movimento autonomo ed extra-cosciente (attenzione centrata sullo «scopo)
o Standard di risposta regolare, con adattamenti inconsapevoli, in presenza di fattori di disturbo (costanza, stabilità)
o La possibilità di riportare il movimento sotto il controllo alla coscienza
oMaggiore economia, adattabilità, precisione, velocità
• L’esecuzione automatica viene disturbata dall’introduzione di interventi consapevoli
61Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
• L’automatizzazione, legata alla ripetizione del gesto, incrementa sempre l’efficienza del movimento
• Non garantisce però un’esecuzione corretta sotto il profilo biomeccanico (si automatizza anche l’errore)
• …..La pratica non rende un’azione perfetta, la rende permanente (Aristotele)
Effetti dell’automatizzazione del movimento
62Giorgio Visintin - Apprendimento
imitazione emozioni
Automatizzare correttamente
• La corretta automatizzazione necessita di:
o Un livello motorio adeguato al compito
o Un numero sufficiente di ripetizioni con frequenza ottimale di addestramento
o Un processo di apprendimento attivo (consapevole) e controllato
o Una strategia differenziata a seconda del tipo di sport (ciclici, di situazione ecc..)
63Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Progetto di azione
Memorizzazione(Automatismo)
Risultato reale
dell’azione(feedback)
Programma motorio
Esecuzione
Risultato atteso dell’azione(memoria
prospettica)
Confronto
Segnale di errore
Correzione
Pianificazione, correzione, automatizzazione del movimento
64
Afferenza di approvazione
Il cervello, in definitiva, predice come verrà effettuato il movimento e si serve dell’errore per migliorare l’esecuzione
Abilità motorie ed abitudini motorie
• Le abilità motorie sono le tecniche degli sport: azioni fondamentali, o parti di esse, automatizzate attraverso ripetizioni controllate consapevolmente
• Le abitudini motorie, invece, sono automatismi che si formano senza una sufficiente riflessione sul movimento, sono imperfette e molto difficili da correggere o affinare
• Entrambe si strutturano sull’»hardware motorio» di origine genetica (Schemi motori)
MOVIMENTI APPRESI
ABILITÀMOTORIE
Movimenti sportiviFinalizzati. Frutto di
apprendimento
Automatismi secondari acquisiti con processi
espliciti (coscienti)
67
MOVIMENTI INNATI
Schemi motori di
base
Gesti ereditari di natura genetica
(Correre, saltare, lanciare, arrampicarsi, ecc)
Automatismi primari acquisti implicitamente e sviluppati con l’esercizio
I movimenti sportivi
ABITUDINI MOTORIE
Movimenti sportivi finalizzati. Frutto di
apprendimento
Automatismi secondari acquisiti con processi impliciti (con scarsa
consapevolezza)
Formazione delle abilità motorie
• La costruzione delle abilità motorie passa attraverso 4 fasi: una cognitiva e tre motorie
o Formazione dell’immagine del movimento (rappresentazione mentale) e del programma motorio
o Sviluppo di una prima forma grossolana di coordinazione (coordinazione grezza)
o Passaggio graduale dalla forma grezza ad una più raffinata (coordinazione fine)
o Ulteriore perfezionamento del movimento e sviluppo della disponibilità variabile
69Insegnare -Giorgio Visintin
Formazione dell’immagine mentale
• L’immagine mentale è la guida interiore all’esecuzione del movimento
• Consiste nella rappresentazione del gesto e, contemporaneamente, nelle istruzioni necessarie a realizzarlo; include, cioè, il risultato dell’apprendimento (lo scopo) e le procedure per costruirlo (i programmi motori)
• Si forma con la dimostrazione, le spiegazioni e l’eventuale guida manuale del movimento e si rinforza con la pratica consapevole
70Insegnare -Giorgio Visintin
La coordinazione grezza
• La coordinazione grezza rappresenta la struttura essenziale del movimento: lo schema globale dell’azione motoria; nasce con i primi tentativi riusciti e si stabilizza con la sua automatizzazione
• Il movimento è abbastanza efficace e corretto negli aspetti fondamentali, ma grossolano ed impreciso nei dettagli
• In questa fase è essenziale
o Correggere solo gli aspetti strutturali (globali) del gesto
o Fornire solamente le indicazioni essenziali (poche)
o Evitare di richiedere prestazioni impegnative
71Insegnare -Giorgio Visintin
Gli errori iniziali
• Nella fase della costruzione iniziale il processo di apprendimento passa inevitabilmente attraverso esecuzioni imperfette
• Non si tratta di errori, ma di forme di movimento provvisorie inefficaci di un sistema motorio alla ricerca di una soluzione corretta del compito
• Diventano errori quando (e se) si consolidano, compromettendo l’efficacia dell’azione motoria
Insegnare -Giorgio Visintin 73
I «falsi errori»
• I principianti si muovono per tentativi, scartando quelli mal riusciti (i «falsi» errori)
• In un processo di apprendimento controllato, infatti, si stabilizzano solamente i movimenti che portano al risultato desiderato, e che vengono ripetuti invariati con una certa frequenza
• Fino a che l’allievo si impegna attivamente per correggere il movimento l’errore non viene automatizzato
• Le ripetizioni «meccaniche» non correggono gli errori, li stabilizzano
Insegnare -Giorgio Visintin 76
Principianti ed errori: evidenze
• Gli «errori» iniziali sono tappe obbligate nel processo di formazione tecnica
• Il concetto di errore, inoltre, è relativo; le imprecisioni delle prime esecuzioni fanno parte di una «grossolanità» fisiologica: sono dunque tollerabili nei principianti e non necessitano di correzioni
• Possono anche rivelarsi utili, poiché lo sforzo effettuato dall’allievo per correggerle contribuisce allo sviluppo della capacità di apprendimento
Giorgio Visintin - Le capacità
coordinative77
La coordinazione fine
• Segue a quella della coordinazione grezza e porta ad un movimento fluido, preciso ed economico, ma ancora non stabilizzato
• E’ caratterizzata dao Un aumento della precisione esecutiva e
dell’economia grazie alla formazione degli automatismi (pericolo di errori stabili)
o Un passaggio progressivo dal controllo «esterno» del movimento (visione e suggerimenti dell’istruttore) a quello «interno» («sentire» il movimento: cinestesi)
o Un’esecuzione ancora soggetta ad essere disturbata da fattori esterni o interni (ansia, stanchezza, richiesta di prestazioni, ambiente sfavorevole ecc..)
78Insegnare -Giorgio Visintin
Perfezionamento della coordinazione fine e sviluppo della disponibilità variabile
• Il processo di apprendimento si conclude con l’acquisizione di un gesto stabile, flessibile, economico e resistente nei confronti dei fattori di disturbo, quindi efficace in tutte le situazioni
• Con le ripetizioni l’attenzione volontaria si riduce drasticamente ed il movimento si adatta automaticamente alle variazioni dell’ambiente ed alle caratteristiche dell’allievo
80Insegnare -Giorgio Visintin
Plateaux ed incubazione
• L’incubazione è rappresentata dal superamento di un plateaux dopo un periodo di inattività; le ragioni possono essere
o La riduzione dell’affaticamento
o Il lavoro mentale inconscio successivo alle prove consapevoli
o L’oblio di soluzioni improduttive o errate
o L’aiuto di eventi esterni
• «Spesso, smettere di pensarci aiuta!»
85
Memoria a breve termine: MBT
• E’ legata all’ «accensione» provvisoria di un circuito tramite l’attenzione (quindi a fenomeni elettrochimici)
• Durata: 20-30 secondi, capacità di 5/7 elementiGiorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Memoria a lungo termine – MLT
Hardware primario
(genetico)
Hardware secondario
(Frutto di apprendimento)
(MLT)
La memoria a lungo termine (MLT) è
legata a trasformazioni
definitive dei circuiti(sintesi proteica)
Ha durata di anni e capacità illimitata
86Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Memoria ed emozioni
• I processi di memorizzazione (apprendimento) vengono potenziati dall’azione sulle sinapsi di specifiche molecole (neurotrasmettitori, neuromodulatori, neuro-ormoni,ecc..)
• Queste sostanze neurochimiche, particolarmente ricche nelle attivazioni affettive, favoriscono e consolidando l’apprendimento
87Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Il problema dell’errore nello sviluppo della tecnica
Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento88
Una memoria incancellabile
• Con le ripetizioni del gesto i circuiti si rinforzano e si stabilizzano sempre di più, fino a diventare praticamente incancellabili; le abilità motorie infatti, possono essere facilmente richiamate ed eseguite anche dopo molti anni di inattività
• Per lo stesso motivo gli errori fortemente automatizzati non vengono più eliminati e, anche dopo un’apparente correzione, tendono a ripresentarsi: particolarmente in situazione di tensione emotiva (gare!)
92Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Reti cerebrali, tecnica e coordinazione
• L’allenamento della coordinazione e quello della tecnica sono strutturalmente collegati, ma relativamente autonomi
• L’allenamento della coordinazione è costruzione di «reti neurali» di natura generale (aumento di potenzialità)
• L’allenamento della tecnica è costruzione, perfezionamento e stabilizzazione (rinforzo) di circuiti specifici. Quindi realizzazione di programmi motori specializzati
Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento94
Reti genetiche(potenziali, presenti
alla nascita)
Reti effettive (maturazione
ambiente)
TecnicaTracciamento, potenziamento e stabilizzazione dei circuiti,perdita di sinapsi e neuroni.
Costruzione di azioni motorie specifiche
CoordinazioneCostruzione di «reti generali»:
capacità, potenzialità
Rapporti tra maturazione del cervello e apprendimento
Aree sottocorticaliAutomatismi motori primari
(SMB) e secondari
(abilità ed abitudini motorie)
Tronco cerebrale
Colonna vertebraleRiflessi
Corteccia cerebraleApprendimento
e memorizzazione
delle abilità motorie (Tecnica)C
L
R
CL
R
Maturazione ed apprendimento sono due processi di direzione
opposta ma interagenti
Apprendimento e
automatizzazione
(dall’alto verso il
basso)
Maturazione
(dal basso verso l’alto)
98
Le forme principali di apprendimento
• L’apprendimento per imitazione: determinante in fase iniziale, è la modalità più efficace con i principianti
• L’apprendimento per prove ed errori, viene utilizzato, in seconda fase, per perfezionate le abilità motorie
• L’apprendimento per comprensione: poco efficace nei bambini, lo diventa durante la pubertà con lo sviluppo del pensiero ipotetico deduttivo (astratto)
• L’apprendimento per condizionamento, che utilizza come incentivo un sistema di premi e punizioni
• L’apprendimento per intuizione: costituisce una modalità di approccio al problema individuale, creativa e spesso imprevedibile
100Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
I neuroni specchio
• La scoperta dei Neuroni specchio avvenne nei laboratori di neuroscienze dell’Università di Parma negli anni 90 del Novecento e fu il frutto di un episodio di serendipità
• Gli studiosi, casualmente, si accorsero che, nella scimmia, l’osservazione di un movimento causava anche l’eccitazione del sistema motorio
• L’effetto era prodotto da alcune cellule nervose, «speciali» che, per questa loro proprietà, furono chiamati neuroni specchio (NS)
Giorgio Visintin - Apprendimento imitazione emozioni
102
La funzione bimodale dei neuroni specchio
103
I neuroni specchio hanno proprietà bimodali: si eccitano con l’azione e con la visione
Guardare è un pò agire
• La visione di un atto avvia nell’osservatore una co-esecuzione interna del medesimo, automatica ed inconsapevole
• Normalmente l’esecuzione (una sorta di simulazione) è «sotto traccia», non produce cioè movimenti visibili all’esterno
104
BA
Vivere i gesti altrui
• La conseguenza di questa simulazione è che osservare un gesto significa «sentirlo» (e viverlo) all’interno del proprio corpo: come se fossimo noi ad agire
105Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
• Per questo motivo, a volte, avvertiamo (e reagiamo ai) i problemi altrui come se fossero nostri
Apprendere per imitazione
• I nuovi gesti, in genere, vengono appresi osservando l’esecuzione dell’istruttore (la dimostrazione)
• L’osservazione, infatti, genera un’esecuzione interna (una coesecuzione) che lascia una «traccia» nel cervello dell’osservatore (l’immagine motoria) , e che gli permette, poi, di replicare l’azione (l’imitazione)
108
Neuroni specchio ed imitazione
• La visione di un atto «accende» nel cervello dell’osservatore un programma di movimento affine a quello osservato
• Il programma viene inviato ai muscoli, che però non si contraggono per la presenza di meccanismi inibitori; l’intero processo è testimoniato daa. L’eccitazione delle aree visive b. L’eccitazione delle aree motorie c. La presenza di micro impulsi elettrici nei muscoli
interessati al movimento
rilevabili con appositi strumenti
109Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Gli atti completamente nuovi
• La replicazione interna di un atto, contestuale ed automatica, richiede però che tra chi esegue e chi osserva ci sia un numero di elementi motori comuni tale da rendere condivisibile il gesto
• Un gesto «sconosciuto» non può essere imitato; il processo di apprendimento per via imitativa è dunque favorito da un ricco repertorio motorio
110Giorgio Visintin - Metodologia dell'insegnamento sportivo
Apprendimento per imitazione: le condizioni
• Non tutti i movimenti vengono riprodotti internamente in maniera contestuale
• Per «accendere» la simulazione automatica, e consentire all’allievo di imitare il gesto, sono indispensabili due condizionio Che il movimento sia conosciuto: faccia cioè parte
del repertorio motorio di chi osservao Che l’osservazione avvenga con attenzione
• I gesti sconosciuti, o particolarmente difficili, infatti, non sono replicati internamente e possono essere appresi solamente con meccanismi più complessi di natura cognitiva
111Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
29/09/2017 112
Imitazione di azioni semplici o ben conosciute
Azione semplice
PercezioneCoesecuzione
interna
Imitazione del movimento
Formazione e permanenza della «traccia»
Sistema specchio
29/09/2017 113
Apprendimento di azioni complesse
Azione complessa
Osservazione consapevole e motivata
Scomposizione e rappresentazione delle componenti elementari
Riorganizzazione delle componentiin una nuova sequenza motoria
Sistema specchio
Sistema cognitivo
EsecuzioneSistema motorio
• Per imitare un gesto occorrono le capacità tecniche, fisiche e mentali per mettere in pratica l’azione osservata
• «…Non siamo in grado di eseguire ex novo un salto mortale, ma, se lo sappiamo già fare, osservare l’esecuzione di un altro atleta può aiutarci ad assimilare nuove varianti…»
• Nel processo di imitazione giocano un ruolo fondamentale la motivazione, le capacità di attenzione e l’esperienza motoria
Giorgio Visintin - Metodologia dell'insegnamento
114
L’apprendimento per imitazione: corollario
Quando entrano in azione i neuroni specchio
• I neuroni specchio si «accendono» attivando l’esecuzione interna in 3 circostanze o Per eseguire concretamente un gestoo Quando osserviamo un gesto eseguito da
un’altra persona o Quando ripercorriamo mentalmente un gesto
conosciuto (lo «vediamo» con gli occhi della mente)
115
116
Le modalità di attivazione della corteccia motoria
In ognuna di queste circostanze l’impulso viene inviato ai muscoli, che però si contraggono solo nella situazione A
Neuroni specchio e movimento
• Situazione A (azione reale): il programma motorio, sotto forma di impulsi nervosi, viene inviato ai muscoli e si ha l‘esecuzione del movimento
• Situazioni B e C (azione simulata), il programma viene inviato ai muscoli, ma la loro attività è bloccata da meccanismi inibitori; si ha solo l’«esecuzione interna», senza movimento
• In caso di forte coinvolgimento emotivo possono manifestarsi movimenti parziali più o meno completi
117
L’imitazione(riepilogo)
• Durante l’osservazione attenta il cervello di chi guarda si connette direttamente con quello di chi esegue
• Questa connessione “wireless” innesca la ripetizione interna delle azioni osservate; che permette all’osservatore di comprenderne appieno il significato e la dinamica
• La ripetizione interna, inoltre, lascia una traccia del programma di movimento, che viene resa cosciente, perfezionata e stabilizzata con le ripetizioni
118Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
A cosa servono i neuroni specchio? (Le «ragioni evolutive»)
Capire le azioni Capire le intenzioni Capire le emozioni
FUNZIONE ACCESSORIA: APPRENDIMENTO PER IMITAZIONE
Osservazione
«Simulazione interna»(esecuzione senza «movimento»)
Finalità
I neuroni specchio visti da allievo e maestro
• I neuroni specchio sono fondamentali:
oPer l’allievo, che può capire ed imitare il gesto del maestro
oPer il maestro, che comprende a fondo il gesto dell’allievo e può aiutarlo a perfezionarlo
121Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
• Nella correzione l’istruttore non si limita a guardare: ripete internamente e contestualmente il gesto (effettua una simulazione), ricavandone così una percezione più completa
• La «condivisione» gli permette di «sentire» il movimento dell’allievo nel proprio corpo, offrendogli le indicazioni per la comprensione e la valutazione
• La correzione, dunque, non è il frutto della semplice visione, ma della simulazione interna che evidenzia le sensazioni motorie
Neuroni specchio, valutazione e correzione
122
I due tipi di imitazione
«Imitazione calda»(Automatica, inconsapevole)
• Gara
o Allenatore
o Sostenitori
«Imitazione fredda»(Volontaria, ragionata)
• Allenamento
o Apprendimento atleta
o Correzioni allenatore
123
Funzioni e proprietà dei neuroni specchio
• Comprensione del significato e della dinamica delle azioni eseguita dagli altri
• Riconoscimento delle intenzioni e preparazione delle reazioni
• Possibilità di riprogrammare ed eseguire l’azione osservata (apprendimento per imitazione)
• Realizzazione dell’allenamento mentale (allenamento ideomotorio)
• Comprensione delle emozioniGiorgio Visintin - Apprendimento
imitazione emozioni125
La dimostrazione
• La dimostrazione deve
o Essere inserita in un contesto motivante per ottenere l’attenzione
o Rendere ben evidente l’obiettivo da raggiungere
o Essere effettuata a velocità normale, in forma schematica e con la giusta prospettiva
• L’istruttore non deve dare prova della sua «bravura», ma fornire un modello accessibile e semplificato facilmente riproducibile dall’allievo
• Deve inoltre evitare di fornire dettagli, e suggerimenti verbali, che potrebbero distrarre o confondere l’allievo
126Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
129
Legge dell’effetto
• Il condizionamento risponde alla legge dell’effetto
• In una certa situazione, tra le azioni possibili, l’organismo tende a scegliere quella che in passato, in condizioni analoghe, ha dato un risultato di soddisfazione (ricompensa); oppure ad evitare quelle che ha provocato disagio o sofferenza (punizione)
Giorgio Visintin - Metodologia dell'insegnamento
L’apprendimento per condizionamento
• Premi e punizioni (piacere e dispiacere) sono gli incentivi che guidano l’individuo nell’apprendimento
• Il condizionamento «positivo» (premio = lode -approvazione) porta ad un apprendimento di migliore qualità, più rapido e più flessibile di quello «negativo» (punizione)
130Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Apprendimento per prove ed errori
• Rappresenta la modalità essenziale con cui vengono perfezionate le abilità motorie
o L’allievo, ogni volta, dovrebbe raggiungere lo scopo dell’azione con un movimento diverso (“Ripetizione senza ripetizione” – Bernstein)
• Il miglioramento del gesto necessita:
o Di un’adeguata anticipazione del movimento
o Di un’adeguata valutazione del movimento
o Di un impegno consapevole per modificarlo
132Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
Apprendimento ed errori
• Nell’apprendimento l’errore è quasi inevitabile; può nascere:
o Dalla difficoltà del compito
o Da capacità motorie o cognitive insufficienti
o Da scarsa esperienza motoria
o Da condizioni psichiche non ottimali (ansia, scarsa attenzione, noia)
• Rappresenta quasi sempre un passaggio indispensabile per arrivare al gesto corretto
133Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
L’apprendimento per comprensione
• E’ basato su descrizioni verbali e deduzioni logiche e richiede quindi un buono sviluppo di capacità astratte
• In genere non è molto efficiente ed è complicato dalle scarse abilità verbali che caratterizzano la nostra società (sempre più “visiva”)
• Nei principianti le informazioni verbali di dettaglio sono di scarsa utilità perché l’allievo non riesce a collegarle alle proprie sensazioni profonde
135Giorgio Visintin - Metodologia
dell'insegnamento
L’apprendimento per intuizione (insight)
• Rappresenta una modalità di apprendimento istantanea, scarsamente prevedibile e poco influenzabile
• È frutto di operazioni mentali inconsce, che portano alla «soluzione del problema» senza che chi apprende controlli coscientemente il processo
• È favorito da intelligenza, ricchezza di esperienze motorie e da un clima aperto e tollerante che incoraggia scelte innovative e creative
• È inibito da livelli di ansia elevati e da pressioni temporali o prestazionali
Coscienza(prodotto finale)
Mente • Elaborazione inconscia
(processo)• Trasferimento della
soluzione alla coscienza
L’apprendimento per intuizione
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Mente e coscienza
• La coscienza può prendere atto dei prodotti della mente, spesso però ciò avviene senza che essa si renda dei fenomeni che l’hanno influenzata, delle strategie messe in atto, del complesso processo di costruzione che forma l’identità individuale: a partire da eventi reali o da interpretazioni errate, da ricordi veri e false memorie (La mente inventata - M. S. Gazzaniga)
Giorgio Visintin - Metodologia dell'insegnamento
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