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ALGORITMI DECISIONALI
IPERTENSIONE
E
SISTEMA NERVOSO
PA ottimale: <120 e <80
PA normale: <130 e <85
PA normale alta: tra 130-139 e tra 85-89
Ipertensione lieve (grado I): tra 140-159 e tra 90-99
Ipertensione moderata (grado II): tra 160-179 e tra 100-109
Ipertensione grave (grado III): =/>180 e =/>110
Tab. I: Classificazione della PA sisto-diastolica
in soggetti >18 anni
Urgenza ipertensiva Emergenza ipertensiva
Valore assoluto PA Rapidità incremento PA
Sintomi e segni aspecifici Sintomi e segni specifici
Danno d’organo possibile Danno d’organo in atto
Riduzione PA <24-48 h Riduzione PA <1-2 h
Farmaci per os Farmaci ev
Monitoraggio non intensivo Monitoraggio intensivo
Osservazione Ospedalizzazione
Tab. II: Differenze tra UI e EI
Patologia renale parenchimale (glomerulonefrite acuta, vasculite,
sindrome uremico-emolitica)
Stenosi delle arterie renali
Porpora trombotica trombocitopenica
Gravidanza
Patologie endocrinologiche (feocromocitoma, m. di Cushing,
reninoma, iperaldosteronismo)
Intossicazione da metalli (piombo)
Farmaci (simpaticomimetici, eritropoietina, ciclosporina, IMAO)
Droghe (cocaina, enfatamina)
Ipertensione preesistente (più raramente)
Tab. III: Eziologia della EI
Tab. IV: Danno d'organo nella EI
Cervello (encefalopatia ipertensiva, ictus ischemico, ictus emorragico)
Cuore (IMA, angina instabile, scompenso cardiaco)
Rene (IRA)
Aorta (dissecazione)
Placenta (pre-eclampsia, eclampsia)
Tab. V: caratteristiche della encefalopatia ipertensiva
Presentazione clinica: in genere subacuta piuttosto che acuta.
Valori di PA anamnestica: più spesso in paziente normoteso con
brusco rialzo pressorio piuttosto che nell’iperteso cronico.
Sintomi e segni: rilevanti e significativi, anche se aspecifici, di
danno cerebrale (cefalea, vomito, disturbi visivi, stato
confusionale, alterazione del livello di coscienza, crisi epilettiche).
Localizzazione della sofferenza: prevalentemente, anche se
non esclusivamente, a carico del circolo posteriore.
Decorso: quadro clinico-radiologico in genere reversibile
Tab. VI: PRES-condizioni associate (triggers)
Ipertensione arteriosa: in particolare la crisi ipertensiva "de
novo".
Terapia immunosoppressiva: dopo trapianto di organi solidi,
midollo osseo o cellule staminali.
Malattie autoimmunitarie: in parte con un meccanismo mediato
dalla terapia immunosoppressiva in atto.
Malattie renali: in parte con un meccanismo mediato dalla
ipertensione arteriosa conseguente alla nefropatia.
Pre-eclampsia/eclampsia: in relazione al rilascio di "tossine"
endogene
Tab. VII: PRES-manifestazioni cliniche
Alterazione del livello di coscienza
Deficit cognitivi
Cefalea, nausea, vomito
Crisi epilettiche
Disturbi visivi
Deficit neurologici focali
Possibili segni di mielopatia
Possibili complicazioni (stato di male epilettico, ischemia
cerebrale, emorragia intraparenchimale)
Tab. VIII: PRES-criteri diagnostici
Criteri diagnostici fondamentali:
Sintomi neurologici ad esordio subacuto
Neuroimaging da edema vasogenico
Reversibilità dei segni clinici-radiologici
Tab. IX: PRES-neuroimaging
TC encefalo: negativa o con ipodensità a localizzazione
prevalente parieto-occipitale, spesso sproporzionata alla clinica.
RM encefalo: iperintensità in T2 e FLAIR da edema vasogenico;
aumento di valore in ADC; DWI negativa (se positiva, indicativa
di lesione ischemica concomitante).
Imaging di flusso: alla RM PWI e/o alla SPECT prevalente
incremento della perfusione nelle aree di edema vasogenico e
più raramente riduzione (in relazione alla diversa eziologia della
PRES e allo stadio della evoluzione clinica osservato).
Imaging vascolare: angio-TC e angio-RM negative per
occlusioni vascolari; possibili aspetti di vasocostrizione e di
vasospasmo alla angiografia convenzionale.
Ictus ischemico: rilevante, in relazione alla scelta di una
terapia di rivascolarizzazione e alla modalità di riduzione della
PA
RCVS: rilevante, per la somiglianza dei dati clinici e radiologici e
la possibile coesistenza delle due sindromi, in relazione al tipo di
terapia antipertensiva
Tab. X: PRES-diagnosi differenziale
Controllo della PA: preferire il Labetalolo
Terapia antiepilettica
Eliminazione dei fattori triggers
Terapia della eventuale patologia associata
Antivasospastici: Nimodipina, in caso di vasospasmo cerebrale
Tab. XI: PRES-approccio terapeutico
Tab. XII: RCVS-condizioni associate (triggers)
Farmaci vasoattivi: simpaticomimetici, pseudoefedrina,
bromocriptina, ergotamina, SSRI, triptani, interferone, FANS
Sostanze voluttuarie vasoattive: alcool, anfetamina, cannabis,
cocaina, ecstasy, nicotina
Gravidanza e post-partum
Emocomponenti
Emicrania
Tumori: feocromocitoma, paraganglioma
Traumi
Dissecazione TSA
Chirurgia della testa e del collo
Tab. XIII: RCVS-manifestazioni cliniche
“Thunderclap headache”: è la caratteristica distintiva e
saliente della sindrome, presente nel 94%-100% dei pazienti e
sintomo isolato nei 3/4 dei casi.
Crisi epilettiche
Segni e sintomi di encefalopatia
Deficit neurologici focali: da ischemia cerebrale da
vasocostrizione o da emorragia intracranica
Tab. XIV: RCVS-criteri diagnostici
Criteri diagnostici fondamentali:
Cefalea acuta e severa, con o senza segni/sintomi neurologici di
accompagnamento
Decorso unifasico della sindrome senza la comparsa di nuovi
sintomi dopo 1 mese dall'esordio
Mancata evidenza di ESA da rottura di aneurisma
Dati del LCS normali o quasi normali
Vasocostrizione arteriosa segmentaria multipla dimostrata con
CTA/MRA o angiografia convenzionale
Reversibilità della anomalie angiografiche entro 12 settimane
dall'esordio.
Tab. XV: RCVS-neuroimaging
TC encefalo: negativa o con immagini di schemia o sanguinamento.
RM encefalo: negativa o con immagini di schemia o sanguinamento.
TCD: riduzione o accelerazione di flusso.
Imaging vascolare: alla TCA, RMA o meglio alla angiografia
convenzionale immagini di vascostrizione e di vasospasmo segmentari
Tab. XVI: RCVS-diagnosi differenziale
ESA da rottura di aneurisma: importante per la ricerca e
l'esclusione della sacca aneurismatica
Angioite primitiva del SNC (PACNS): importante per la
possibile biopsia e specifica terapia nella PACNS
Cefalea a grappolo
Trombosi venosa cerebrale
Apoplessia pituitaria
Nevralgia del nervo grande occipitale di Arnold
ICH ipertensiva
Arterite a cellule giganti di Horton
Dissecazione arteriosa
Ipotensione liquorale
Idrocefalo intermittente
Controllo della PA: preferire i vasodilatatori
Terapia antiepilettica
Eliminazione dei fattori triggers
Terapia della eventuale patologia associata
Antivasospastici: Nimodipina per il vasospasmo cerebrale,
come nella ESA da rottura di aneurisma, per 4-12 settimane
Tab. XVII: RCVS-approccio terapeutico
Tab. XVIII: PRES & RCVS
Condizioni associate in comune:
Ipertensione arteriosa
Eclampsia e pre-eclampsia
Terapia immunosoppressiva
Chemioterapia
Malattie autoimmunitarie
Infezioni e sepsi
Altre condizioni (ipomagnesemia, ipercalcemia,
ipercolesterolemia, immunoglobuline ev, s. di Giullain-Barrè,
esposizione a mezzo di contrasto, etc.)
Tab. XIX: Terapia antipertensiva nel danno cerebrale
Labetalolo (Trandate):
Meccanismo d’azione: simpaticolitico ad azione solo periferica,
antagonista dei recettori alfa-1 e beta-1 e minimo agonista beta-2;
riduce le resistenze periferiche.
Via e modalità di somministrazione:
-in bolo ev: 50 mg in 1 m’, seguiti da dosi di 50 mg ogni 5-10 m’, max.
200 mg;
-in infusione: 200 mg in 200 cc di fisiol. (1 mg = 1 ml) a circa 2 ml/m’.
Controindicazioni: asma, scompenso cardiaco, bradicardia, blocchi
A-V, acidosi metabolica, insufficienza renale.
Clonidina (Catapresan):
Meccanismo d’azione: simpaticolitico ad azione solo centrale,
agonista alfa-2; inibisce la produzione di catecolamine riducendo il
tono simpatico.
Via e modalità di somministrazione:
-im: 150 mcg;
-ev: 150 mcg diluiti in 10 ml di fisiol. in 10 m’;
-in infusione: 0.2 mcg/kg/m’.
Controindicazioni: bradicardia, blocchi A-V, PRES.
Urapidil (Ebrantil):
Meccanismo d’azione: simpaticolitico ad azione sia periferica che
centrale, antagonista dei recettori alfa-1; riduce sia le resistenze
periferiche che il tono simpatico centrale.
Via e modalità di somministrazione:
-in bolo ev: 25 mg in 1 m’, seguiti da dosi di 25 mg ogni 2 m’, max.
100 mg;
-in infusione: 250 mg in 500 cc di fisiol. (1 mg = 2 ml) a circa 4 ml/m’
Controindicazioni: stenosi aortica.
Nitroglicerina (Venitrin), Nitroprussiato sodico:
Meccanismo d’azione: profarmaci che liberano ossido nitrico (NO) a
livello della muscolatura liscia vasale, provocando vasodilatazione.
Via e modalità di somministrazione:
-nitroglicerina: in infusione: 10 mg in 500 cc di fisiol. (1 mg = 50 ml)
a 0,75-1,5-3 mg/h.
-nitroprussiato sodico: in infusione: 1 fiala ricostituita diluita in 1000
cc di gluc. (100 mcg = 1 ml) a 3 mcg/kg/m’.
Controindicazioni: ipertensione endocranica, ICH, PRES
Sintomi e segni specifici-EI
Thunderclap headache +/-TC
ICHESA sospetta
PL+
Angiografia +/- aneurisma
Normale
DD della TH
RM e RMI
Normali T2+/DWI-/PWI+
Ipodensità
AIS
PRES
PRES e/o RCVS
DD della TH
ESA certa
AngiografiaPL- TCA+ TCA-
AIS
Angiografia +/-vasocostrizione
Nch.
Riduzione rapida PA
Riduzione graduale PA
Sintomi e segni di danno cerebrale, associati a ipertensione arteriosa di grado severo (UI-EI)
Sintomi e segni aspecifici-UI
RM e RMI
RCVS