Presentazione corso di statistica a.a. 2004-2005 · • BORRA, S. e DI CIACCIO, A. (2008)...

71
1 1 Statistica Alessandro Attanasio mail: [email protected] 2 Testi PICCOLO, D. (2001) Statistica - Il Mulino - Bologna. BORRA, S. e DI CIACCIO, A. (2008) Statistica: metodologia per le scienze sociali ed economiche McGraw-Hill Milano. Prima Parte Introduzione alla probabilità

Transcript of Presentazione corso di statistica a.a. 2004-2005 · • BORRA, S. e DI CIACCIO, A. (2008)...

1

1

Statistica

Alessandro Attanasio

mail: [email protected]

2

Testi

• PICCOLO, D. (2001) Statistica - Il Mulino -

Bologna.

• BORRA, S. e DI CIACCIO, A. (2008)

Statistica: metodologia per le scienze sociali ed

economiche – McGraw-Hill – Milano.

Prima Parte

Introduzione alla probabilità

2

il calcolo

combinatorio

5

Disposizioni e combinazioni

• Disposizioni: importante l’ordine degli

elementi!!!

• Combinazioni: non è importante l’ordine

degli elementi!!!

6

Disposizioni (con ripetizione)

Consideriamo 4 elementi in gruppi da 2.

ddcdbdad

dcccbcac

dbcbbbab

dacabaaa

3

7

disposizioni con ripetizione

• si definiscono disposizioni con ripetizione di n

elementi di classe k, i gruppi di k elementi (diversi

o uguali fra loro) in modo che vengano ritenuti

differenti due gruppi se differiscono tra loro per

un elemento oppure per l’ordine degli elementi

• esse sono precisamente

kn

8

Disposizioni (senza ripetizione)

Consideriamo 4 elementi in gruppi da 2.

ddcdbdad

dcccbcac

dbcbbbab

dacabaaa

9

disposizioni senza ripetizione

• di definiscono disposizioni senza ripetizione di n

elementi di classe k, i gruppi di k elementi (tutti

diversi) che differiscono tra loro per almeno un

elemento oppure per l’ordine degli elementi

• queste sono precisamente

121 knnnnn k

4

10

permutazioni

le disposizioni senza ripetizione di n di

classe n sono dette anche permutazioni e

sono in numero di:

!12321 n.....nnn

11

Combinazioni (senza ripetizione)

Consideriamo 4 elementi in gruppi da 2.

ddcdbdad

dcccbcac

dbcbbbab

dacabaaa

12

combinazioni senza ripetizione

si definiscono combinazioni senza ripetizione di n di

classe k, i gruppi di k elementi tutti diversi che si

possono formare in modo che due gruppi sono

considerati differenti se differiscono tra loro per

almeno un elemento e sono in numero di:

!!

!

knk

n

k

n

5

13

Consigli utili

!1!

!1!

110111112113

1

!113

!109

8990!88

!90

hnhn

hnn

n

n

14

Consigli utili

!

1

!1

1

!

1

!1!

n

n

nn

nnn

15

Esercizio

• Quanti sono i possibili anagrammi della

parola “fortuna”?

Sol: 7!

• Quanti sono i possibili anagrammi di

“juventus”?

Sol: 8!/2!

6

16

Esercizio

Dimostrare che

0 , 1

1

1

0 , 1

1

12 5

7

77

5

5

kknk

n

k

n

k

n

kknk

kn

k

n

k

n

nnnnn

17

definizione classica della

probabilità (esempio)

• Lancio un dado e fra tutte le 6 possibili facce la

probabilità che esca quella con 5 è 1/6 !

• La probabilità che esca un numero dispari è 3/6 !

• La probabilità che esca un numero maggiore di

due è 4/6 !

18

momenti fondamentali della

assiomatizzazione (Kolmogoroff 1932)!

• individuazione dei concetti primitivi

• enunciazione dei postulati o assiomi

• dimostrazione dei teoremi

7

19

concetti primitivi della

probabilità

• prova : esperimento soggetto ad incertezza

• evento : uno dei possibili risultati della

prova

• probabilità : numero associato al verifi-

carsi di un evento

I diagrammi di Venn

A

B

AB

I diagrammi di Venn

A

B

AB

8

I diagrammi di Venn

A A A

23

Definizioni di eventi

• Evento semplice (elementare)

• Evento composto

• Spazio campione

24

Esempio

Lancio di un dado:

• Evento elementare: esce il numero 1

• Evento composto: esce un numero dispari

• Spazio campione: Ω={1,2,3,4,5,6}

9

25

• Eventi incompatibili (se la loro

intersezione è l’insieme vuoto)

• Eventi necessari (se la loro

unione è l’evento certo)

• Spazio degli eventi: tutti i

possibili sottoinsiemi di Ω

26

• Spazio campione (Evento certo )

| |=n

• Spazio degli eventi A

| A |=2n

• Evento impossibile Ø

× spazi

finiti

27

Esempio

Lancio di una moneta:

• Spazio campione: Ω={T,C}

• Spazio degli eventi: A={Ø,{T},{C},Ω}

10

28

Esempio Lancio di due monete:

• Spazio campione:

Ω={(T,T),(T,C),(C,T),(C,C)}

• Spazio degli eventi:

A={Ø,{(T,T)},{(T,C)},{(C,T)},{(C,C)},

{(T,T),(T,C)},{(T,T),(C,T)},{(T,T),(C,C)} {(T,C),(C,T)},{(T,C),(C,C)} {(C,T),(C,C)} {(T,T),(T,C),(C,T)},{(T,T),(T,C),(C,C)} {(T,T),(C,T),(C,C)}, {(T,C),(C,T),(C,C)}, Ω}

29

perché | A | proprio 2n ?

• si ricordi il binomio di Newton!

• nel nostro caso abbiamo

n

k

knknyx

k

nyx

0

n

nkk

n

n

nnnnn2......

3210,...,0

30

spazio di probabilità

( , A, P )

11

31

spazio di probabilità

• spazio campionario.

• A è una famiglia di sottoinsiemi di tale che:

- , Ø sono elementi di A;

- se B appartiene ad A, allora anche il suo complementare è elemento di A;

- se B e C sono elementi di A, allora la loro unione è elemento di A.

32

spazio di probabilità

• P è una probabilità, ovvero

una funzione P: A [0,1] che

verifica i seguenti postulati

33

I postulati della probabilità

• 1)

• 2)

• 3)

iE 0P ogniper iE

1P

patibiliB inceenti Acon gli ev

BPAPBAP

om

12

34

Principali teoremi

• 1)

)()()( ABPABPBP

B A

ABPABPBPABABB

35

Principali teoremi

• 2)

Basta porre, nel teorema 1, B=Ω. Quindi

APAP 1

APAP

APAP

APAPP

1

1

)()()(

36

Principali teoremi

• 3)

E’ una conseguenza del teorema 2, in quanto

0)Ø( P

01)( PP Ø

13

37

Principali teoremi

• 4)

)(P(P BA)BA

B

A

APABPAPBPABAB

38

Principali teoremi

• 5)

E’ una conseguenza del teorema 4. Infatti

1)(0 AP

0

1

APA

APA

Ø

39

Principali teoremi

• 6)

ABPAPBAPABABA

B A

)()()()( BAPBPAPBAP

14

40

Esercizio

Un’urna contente 6 palline bianche e 4

gialle. Se ne estraggono due senza

reimmissione. Determinare:

1. La probabilità che la prima pallina sia

gialla.

2. La probabilità che la seconda pallina sia

gialla.

41

Esercizio

Tre cacciatori A,B e C avvistano una lepre e

sparano contemporaneamente alla povera bestiola.

Le probabilità di colpire l’animale sono,

rispettivamente P[A]= 0.3; P[B]= 0.4 e P[C]= 0.7 (i

relativi eventi sono indipendenti fra loro). Calcolare

la probabilità dell’evento E ={la lepre è colpita}.

42

Esercizio

Un’azienda possiede 3 stabilimenti A, B e C

che producono rispettivamente il 10%, 30%,

60% della produzione totale. E’ noto che dai 3

stabilimenti provengono dei pezzi difettosi in

percentuale rispettivamente del 10%, 5%, 5%.

Qual è la probabilità che un pezzo preso a

caso sia difettoso?

15

43

Esercizio

Tre dadi non equi hanno la probabilità di far

uscire il 5 rispettivamente con 0.1 0.2 e 0.3.

Scegliendo a caso un dado, qual è la

probabilità che esca il 5?

44

Esercizio

Sono date due urne:

1. U1: 5 rosse, 3 bianche, 8 azzurre;

2. U2: 3 rosse, 5 bianche.

Viene lanciato un dado: se si presenta 3 o 6

viene estratta una pallina dalla seconda urna,

altrimenti dalla prima. Determinare la

probabilità che venga estratta una pallina rossa.

45

Probabilità condizionata

B

BABA

P

PP

o subordinata

16

46

Esercizio

Una popolazione si compone del 40% di

fumatori e del 60% di non fumatori. Si sa che

il 25% dei fumatori ed il 7% dei non fumatori

sono affetti da una malattia respiratoria. Si

seleziona una persona scelta a caso e risulta

malata. Qual è la probabilità che sia un

fumatore?

47

Esercizio

Tre mobili, tra loro uguali, contengono due cassetti. In

particolare:

1. Il primo ha una moneta d’oro in entrambi i cassetti;

2. Il secondo ha moneta d’argento nel primo ed una d’oro nel secondo;

3. Il terzo una moneta d’argento in entrambi i cassetti.

Si apre a caso un cassetto e si trova una moneta d’oro.

Qual è la probabilità che anche l’altro contenga una

moneta d’oro?

48

dismutazioni

sono le permutazioni che non hanno elementi

uguali nello stesso posto e sono in numero di:

Ni

i

iNN

,....,1,0 !

)1(!!

ad esempio: !3=2; !4=9 ; !5=44; !6=264

17

49

dismutazioni

Consideriamo il numero 123. Le possibili

permutazioni sono:

132, 213, 231, 312, 321

Di queste solo 231 e 321 sono dismutazioni.

50

Esercizio

Due critici gastronomici devono valutare i 6 migliori

ristoranti di Parigi. Iniziano e finiscono negli stessi

giorni, visitando entrambi un ristorante al giorno

(solo la sera a cena) e scegliendo in modo del tutto

casuale i ristoranti da valutare. Qual è la probabilità

che non si incontrino mai? (Ovviamente per

entrambi la scelta del ristorante è sì a caso

ma…senza ripetizioni!)

51

dismutazioni

il rapporto fra dismutazioni e permutazioni, per

N tende ad e vi converge pure molto

rapidamente !

36787901

!

!lim .

eN

N

N

e

1

18

52

Eventi indipendenti

• Due eventi A e B si dicono indipendenti se

e solo se

• oppure

ABA PP

BABA PPP

53

Esercizio

Siano A e B due eventi tali che:

Determinare P(A|B) e P(B|A)

3/4B)P(A 3.

5/8P(B) 2.

3/8P(A) 1.

54

Eventi mutuamente

indipendenti

• Una collezione di eventi

sono mutuamente indipendenti se, per ogni

gruppo di m > 1 eventi, risulta che

,....,, 321 EEE

m

m

EEE

EEE

P........PP

).......(P

21

21

19

55

Osservazione

Va ricordato che indipendenza e incompa-

tibilità non hanno nessun legame tra

loro: la prima è una relazione tra probabilità,

la seconda tra eventi!!!

Possiamo solo dire che se due eventi incom-

patibili hanno probabilità positive, allora non

possono essere indipendenti.

56

una riflessione sulla

• Si ha che

• oppure

)(P)(P)(P ABABA

)(P)(P)(P BABBA

57

Teorema di Bayes

(formulazione ridotta)

B

AABBA

P

PPP

20

58

Esercizio (Monty Hall Problem)

Ci sono 3 porte A, B, C ed una sola contiene

un premio. Il conduttore del gioco chiede al

concorrente di selezionare una porta. Dopo il

conduttore apre una delle altre due porte

(aprendo sempre quella senza premio). A

questo punto da al concorrente la possibilità di

cambiare porta. Cosa dovrebbe fare?

le variabili casuali

60

la variabile casuale (v.c.) X

una grandezza numerica che non conosciamo

ancora (al nostro livello di informazione):

• la temperatura domani alle 12 ad Aquila;

• il cambio $/€ del prossimo fine settimana;

• il numero di figli degli sposi Z e W fra 10 anni;

• il valore delle azioni Fiat alla borsa questa sera

21

61

Variabili aleatorie

Una variabile aleatoria è una regola (funzione)

che associa ad ogni evento un numero reale.

RX :

62

Esercizio

Un dado non equo ha la peculiarità di avere la

probabilità, per ciascuna faccia, proporzionale

al doppio del numero impresso sulla stessa.

Definire X la v.c. corrispondente al risultato

del lancio del dado.

63

Esercizio

Una moneta viene truccata in modo che la pro-

babilità di testa sia 2/3. La moneta viene

lanciata 3 volte. Rappresentare la v.a.

X = numero massimo di teste consecutive

22

64

valore atteso di una v.c. discreta

se X è una v.c. discreta (finita o numerabile) si definisce il

suo valore atteso nella maniera che segue:

XIi

ii xpXE

65

valore atteso di una v.c. discreta

si prenda ad esempio il risultato (X) del lancio di

un dado regolare

5.366

12

6

11

6

1

XIi

ii xpXE

66

Varianza

XIi

ii xpX22VAR

23

67

la v. c. X di Bernoulli

• è legata all’esperimento più semplice che si

può immaginare, tipo: pari/dispari;

testa/croce; in generale successo/insuccesso

pq

pX

1 0

1

68

la v. c. X di Bernoulli

caratteristiche teoriche

media= X = p

varianza = X2= p·(1-p)= p·q

69

la v. c. X geometrica

E’ legata al semplice esperimento :

quanti lanci debbo fare per ottenere la prima testa?

,........2,1)1()( 1 kppkXP k

24

70

lancio un tetraedro regolare,

qual è la probabilità che esca

la prima volta il 3 al terzo

lancio?

Pr[X=3] = (1/4)*(1-1/4)2 = 0.140625

71

la v. c. X geometrica

caratteristiche teoriche

media= X = 1/p

varianza = X2= (1-p)/p2

72

la v. c. X binomiale

è legata ad n prove bernoulliane, indipendenti e

tutte uguali fra loro; k indica il numero di

successi nelle n prove, mentre p è la probabilità

di successo nella singola prova

nk

ppk

nkXP knk

,...,2,1,0

)1()(

25

73

la v. c. X Binomiale

caratteristiche teoriche

media= X = n·p

varianza = X2=n · p ·(1-p)= n · p · q

74

Esercizio

Una moneta viene lanciata 6 volte.

Determinare la probabilità che escano due

teste. Rappresentare, inoltre, la v.a.

X = numero di teste uscite.

75

una bella….distribuzione da

un problema pratico!!!!!

un’urna contiene H palle di

cui b blu e le altre H-b nere

qual è la probabilità che

estraendone n senza reim-

missione k di queste siano

blu?

26

76

la v.c. X ipergeometrica

),min(),0max( bnkbHn

n

H

k

b

kn

bH

kXP

77

la v.c. X ipergeometrica

• è legata alle estrazioni in blocco!

• in ciascuna delle estrazioni la pro-

babilità si modifica in funzione del

risultato precedente

78

Esercizio

Mario gioca 2 due numeri al gioco del lotto.

Qual è la probabilità di fare ambo?

Qualora giocasse 7 numeri, quale sarebbe la

probabilità di fare ambo?

27

Seconda parte:

Statistica

80

Argomenti

• Statistica descrittiva: natura delle variabili; rappresentazioni grafiche; indici di posizione e di variabilità.

• Modello di regressione lineare: teoria ed applicazioni.

• Statistica inferenziale: stimatori; test d’ipotesi (cenni).

81

Prima di iniziare……

Facciamo alcuni esempi:

• Serie storiche: magnitudo del sisma

aquilano.

Fonte dei dati ISIDE.

http://iside.rm.ingv.it/iside/standard/index.jsp

28

82

83

84

29

85

Prima di iniziare……

• Serie storiche: Temperatura e CO2.

Fonte dei dati: Climate Research Unit at the

University of East Anglia; Carbon Dioxide

Information Analysis Center.

http://www.cru.uea.ac.uk/

http://cdiac.esd.ornl.gov/

86

87

30

88

89

Prima di iniziare……

• Data analysis: oli d’oliva italiani.

Fonte dei dati: libreria classifly di .

www.r-project.org

90

31

91

quindi………….

Ci si rende subito conto che le

rappresentazioni grafiche, semplici o

complesse, possano essere

utili ai fini di un’indagine statistica.

L’uso del computer diventa fondamentale!!!

92

FASI DI UN’ANALISI

1 Definizione degli obiettivi della ricerca

2 Rilevazione dei dati

3 Rappresentazione dei dati

4 Presentazione ed interpretazione dei risultati

5 Utilizzazione dei risultati della ricerca

93

Le rilevazioni statistiche

• Popolazione

• Unità statistica

• Variabile

• Modalità

32

94

Tipi di variabili

Quantitative:

Continue e discrete

Qualitative:

Ordinabili e non

ordinabili

95

Due problemi fondamentali

• Come rappresentare i dati?

• Come visualizzare i dati?

Come rappresentare i dati ?

La forma di matrice (o di tabella) è quella

più comune,

le righe rappresentano gli individui

statistici

e le colonne le variabili

33

97

Come visualizzare i dati?

• Diagrammi a barre

• Diagrammi a torta

• Istogrammi

• Rappresentazioni cartesiane

98

Esempio sul dataset oli

Il dataset è composto da 572 oli d’oliva italiani

provenienti dalle seguenti aree regionali:

Calabria, Sicily, Umbria, North and South

Apulia, West and East Liguria, Inland and

Coast Sardinia.

99

Esempio sul dataset oli

Sono state rilevate le seguenti variabili

quantitative:

• palmitic acid

• palmitoleic acid (in simboli p_eic)

• stearic acid

• oleic acid

• linoleic acid

• linolenic acid (in simboli l_eic)

• arachidic acid

• eicosenoic acid

34

100

Esempio sul dataset oli Area geog. Numero oli (f.a) Percentuale (f.r.%)

North Apulia 25 4.37%

South Apulia 206 36.01%

Calabria 56 9.79%

Sicily 36 6.29%

Inland Sardinia 65 11.36%

Coast Sardinia 33 5.77%

East Liguria 50 8.74%

West Liguria 50 8.74%

Umbria 51 8.92%

101

102

35

103

104

105

Esempio sul dataset oli

In presenza di variabili quantitative continue,

è spesso conveniente utilizzare

l’istogramma per avere una

rappresentazione grafica migliore e più

efficace.

36

106

Esempio sul dataset oli

Ad esempio, dividiamo l’insieme dei possibili

oleic in valori di 3 intervalli disgiunti di

uguale ampiezza.

Classi Frequenze assolute

[6300,7004) 146

[7004,7708) 291

[7708,8412) 135

107

Istogramma di oleic

oleic

fre

qu

en

ze

asso

lute

6500 7000 7500 8000

05

01

00

15

02

00

25

03

00

108

Esempio sul dataset oli

• ATTENZIONE: nella rappresentazione

dell’istogramma, considerare le frequenze assolute

(o relative) nell’asse delle ordinate ha senso solo

se le classi hanno la stessa ampiezza!!!

In caso contrario, occorrerà considerare le densità

assoluta (relativa), ovvero il rapporto tra le

frequenza assoluta (relativa) e l’ampiezza della

classe corrispondente.

37

109

soggettività negli istogrammi?

• il numero delle classi

• l’ampiezza delle classi

sono tutte scelte demandate a colui che effettua

l’analisi, quindi soggettive!!

p.s. il problema attualmente può dirsi….. risolto (con il metodo

del nucleo o istogramma perequato) ma richiede elementi che

ancora non si possiedono, quindi verrà ripreso

successivamente.

Le distribuzioni di frequenze

semplici

• frequenze assolute

• frequenze relative

(percentuali)

• frequenze cumulate

Frequenze assolute

La frequenze assoluta di una modalità è il

numero di volte che tale modalità si presenta

all’interno dell’insieme costituito dalle n

unità statistiche.

38

Frequenze assolute

X è una variabile misurata su n elementi e

può assumere le k modalità x1, x2,…, xk . Le

quantità n1, n2,…, nk sono le frequenze

assolute caratterizzate dal vincolo:

ninkn....2n1nk1,...,i

113

Frequenze relative La frequenza relativa di una modalità xi è

semplicemente il rapporto tra la rispettiva

frequenza assoluta ed il numero n di unità

statistiche.

1

,,1

,...,1

ki

i

ii

f

kin

nf

114

Frequenze cumulate Ordinate le modalità in ordine crescente, la

frequenza cumulata di una modalità xi è la

frequenza con cui si presentano modalità di

ordine inferiore o uguale a xi.

In sostanza è la somma delle prime i frequenze

relative (assolute)

kifxF

ij

ji ,,1

,,1

39

115

Esempio sul dataset oli

Riprendiamo le classi precedenti.

Classi f.r. (f.a.) f.r. cumulate

[6300,7004) 0.26 (146) 0.26

[7004,7708) 0.51 (291) 0.77

[7708,8412) 0.23 (130) 1

Indici statistici di posizione

media aritmetica

mediana

moda

117

Media aritmetica

Si calcola solo per variabili quantitative. Sia

X una variabile quantitativa che assume

valori x1,…,xn per le rispettive n unità

statistiche: definiamo media aritmetica la

quantità

n

i

ii

k

i

ii

n

i

i xfxnn

xn

x

111

11

40

118

Media aritmetica Le proprietà più rilevanti della media aritmetica

sono:

xcxcg

xx

n

i

i

n

i

i

1

2

1

min)(min .2

0 .1

119

Problema!!! All’entrata di una scuola il preside rileva, oltre al

nome, l’età di 7 ragazzi (entrati in ritardo):

15, 13, 18, 14, 17, 17, 41

19x outlier

120

Mediana

La mediana rappresenta il valore centrale in

una successione di valori ordinati.

Per calcolare la mediana occorre:

1. Ordinare in ordine non decrescente, rispetto alle

modalità, le unità statistiche.

2. Se n è dispari, la mediana sarà la modalità nella

posizione (n+1)/2.

3. Se n è pari, si avranno due valori centrali nelle

posizioni n/2 è n/2 + 1.

41

121

Mediana Per variabili quantitative, la mediana è data

da

dispari èn se

pari èn se 2/

2/)1(

)12/()2/(

n

nn

e

x

xx

M

122

Mediana Riprendiamo l’esercizio di prima:

1. Ordinamento

13, 14, 15, 17, 17, 18, 41

2. n=7 dispari, allora la mediana si trova nella posizione

(n+1)/2=4, quindi

Mediana = 17

outlierdell'

risentenon

123

Moda

La moda è la modalità con la frequenza

assoluta (o relativa) più elevata.

Nel caso di modalità suddivise in classi, se

queste hanno ampiezze diverse occorrerà

considerare le rispettive densità.

42

Indici statistici di variabilità

varianza 2

scarto quadratico medio

coefficiente di variazione Cv

scarto standard

deviazione standard

125

Varianza e deviazione standard La varianza di una variabile X è data dalla

formula

2

1

2

1

2

1

22 11

n

i

ii

k

i

ii

n

i

i xxfxxnn

xxn

126

Coefficiente di variazione Il coefficiente di variazione è il rapporto tra la

deviazione standard e la media aritmetica,

ovvero

xCV

43

127

Forma di una distribuzione

Non solo, occorre analizzare anche

l’istogramma.

In quante classi dividere l’istogramma?

Bella domanda!!!!

128

kn° delle classi di un istogramma

alcune proposte:

• Sturges (1926)

• Doane (1976)

• Scott (1979)

• Friedman e Diaconis (1981)

1)ln(4427.11)(log2 nnk

61ln4427.11 1

nnk

3/1

5.3

minmaxnk

3/1

132

minmaxn

QQk

129

Esempio dataset oli

44

130

Esempio dataset oli

Le formule precedenti suggeriscono:

Sturges: k = 10

Doane: k = 11

Scott: k = 12

FD: k = 13

131

132

Istogramma perequato Non necessita della specificazione di un numero di

classi!!!

nih

xxk

hnxf i

,...,1

1)(ˆ

kernelbanda

di ampiezza

45

133

134

istogramma perequato

x

densità

6500 7000 7500 8000 8500

0e

+0

02

e-0

44

e-0

46

e-0

48

e-0

4

135

istogramma

x

conte

ggio

6500 7500 8500

020

60

100

istogramma perequato

x

densità

6500 7500 8500

0e+

00

4e-0

48e-0

4

istogramma

x

conte

ggio

6500 7500 8500

020

60

100

istogramma e relativa normale

x

densità

6000 7000 8000

0e+

00

4e-0

48e-0

4

x

46

LA CORRELAZIONE

L’indice di correlazione lineare di Pearson

YX

XY

YX

n

i

YiXi

XYσσ

σ

σσ

μyμx1-n

1

ρ

covarianza

piccola nota per il calcolo veloce di XY

YX

ni

ii

XYn

yxnyx

)1(

)(,...,1

138

L’indice di correlazione

lineare di Pearson

• se X ed Y sono indipendenti allora

XY = 0

ma non è vero il viceversa; e cioè

se XY =0 X ed Y non sono necessaria-

mente indipendenti !

1ρ1ρρ XYYXXY e

X1 0XY

Y1ρ

47

139

Correlazioni

1.935.752.797-.116-.603.280

.9351.736.873.146-.665.569

.752.7361.814-.243-.594.162

.797.873.8141.124-.821.532

-.116.146-.243.1241-.127.773

-.603-.665-.594-.821-.1271-.395

.280.569.162.532.773-.3951

prezzo in €

costo/km in Cent di €

cilindrata

potenza max in KW

giri al min x potenza max

accelerazione

(0-100km/h) in sec.consumo misto

prezzo in €

costo/km in

Cent di € (x

3 anni e

45000 km)cilindrata

potenza

max in KW

giri al min x

potenza max

accelerazione

(0-100km/h)

in sec.

consumo

misto

matrice (simmetrica) delle correlazioni

La correlazione…spuria!!!

Il prezzo dei cavolini di Bruxelles venduti a Londra

e la corrispondente altezza del Tamigi misurate in

successione oraria evidenzia una fortissima

correlazione………….?

Il consumo di tabacco dal 1881 al 1971 e la vita

media alla nascita della popolazione italiana

riferita agli 8 censimenti, mostrano una correla-

zione di 0.87! Come dire il consumo di tabacco ha

favorito l’allungamento della vita media…….(sic!)

Legami…….spuri!!!

Una vecchia indagine (anni 50!) svolta negli USA su

un campione di donne evidenziò un forte legame

positivo tra il portare le calze di seta ed avere una

cancro ai polmoni! Poiché certamente non erano le

calze di seta a indurre il cancro la realtà era che

queste erano abbinate ad un comportamento

sociale che vedeva anche la sigaretta come elemento

distintivo. Ecco dunque il legame cancro ai

polmoni-sigarette è mediato da un fattore, le calze

di seta, estraneo alla relazione di casualità.

48

Il modello di regressione

lineare semplice

solo alcune importanti considerazioni!!!!

la correlazione è il primo

passo verso la costruzione

di un modello statistico

in altre parole si costruisce un modello

se….ne vale la pena! cioè se la correlazione

è abbastanza grande ( in valore assoluto),

cioè se è significativamente diversa da 0!

il più semplice modello

statistico fra due variabili

è quello lineare

xy 10

variabile

dipendente variabile

indipendente

Coefficienti

costanti

49

come si chiama questo modello ?

è indicato in generale come il

modello di:

regressione lineare semplice

attenzione!!

il ruolo di variabile dipendente ed indipendente

non è simmetrico!

inoltre, fermo restando che l’aggettivo

indipendente nulla ha a che fare con il concetto di

indipendenza statistica, alla y viene attribuito il

ruolo di variabile da stimare, prevedere ecc.,

riconoscendo alla x il ruolo di variabile più facile

da trovare oppure quella di cui si conoscono i

valori mentre della y no!

147

come si ……...costruisce un modello

di regressione lineare semplice ?

• si parte da un campione di n osserva-

zioni: (xi;yi); i=1,…,n

• si stimano i coefficienti 0 e 1 mediante

i dati osservati

• si valuta poi globalmente la bontà del

modello in termini di capacità esplicativa

50

quale tecnica si adotta per

stimare il modello di

regressione?

la tecnica è quella che va sotto il nome dei

minimi quadrati (LS Least Squares)

(dovuta al solito K. F. Gauss !)

149

n costoaKm prezzo

1 52 19617

2 51 22617

3 63 25251

4 60 27651

5 50 20171

……………………………………………...

19 45 14551

20 43 15101

21 . 16678

22 36 12751

23 34 13951

24 48 16651

……………………………………………………….

la 21-ma auto

non ha il costo al

Km!

sarà possibile

stimarlo?

daihatsu Terios

attenzione!!

a partire dai dati ed al problema attribuiremo il

ruolo di variabile indipendente x al prezzo e quello

di variabile dipendente y al costoaKm!

fare il viceversa è sbagliato concettualmente e porta

a risultati numericamente diversi!!

51

151 prezzo in €

3000020000100000

co

sto

/km

in

C

ent

di €

(x 3

an

ni e

450

00

km

)

70

60

50

40

30

20

152 prezzo in €

3000020000100000

co

sto

/km

in

C

ent

di €

(x 3

an

ni e

450

00

km

)

70

60

50

40

30

20

fra le infinite rette del piano

quale si sceglie?

si prende quella che minimizza la somma del

quadrato degli scarti (o errori )!

tranne casi limite questa retta è unica!

52

154 prezzo in €

3000020000100000

costo

/km

in C

ent di € (

x 3 a

nni e 4

5000 k

m)

70

60

50

40

30

20

.min,...,1

2 ni

i

i iii yy ˆ

ii xy 10ˆ

scarti o errori

il calcolo dei coefficienti avviene

tramite le relazioni seguenti:

2

,...,1

10

2

,...,1 ,...,1

2

min

ˆminmin

ni

ii

ni ni

iii

xy

yyQ

relazione in cui sono incogniti solo 0 e 1

il calcolo dei coefficienti avviene

tramite le relazioni seguenti:

0)(2

0)(2

0

0

10

,...,1

10

,...,1

1

0

ii

ni

i

ii

ni

xyx

xy

Q

Q

il valore minimo si ottiene annullano le

due derivate che forniscono così un

sistema di due equazioni in due incognite!

53

sistema la cui soluzione fornisce i seguenti

valori calcolabili a partire dai dati iniziali

xy

xx

yyxx

ni

i

ni

ii

10

,...,1

2

,...,1

1

media delle xi

media delle yi

la retta di regressione

passa per il baricentro!

158 prezzo in €

3000020000100000

costo

/km

in C

ent di € (

x 3 a

nni e 4

5000 k

m)

70

60

50

40

30

20

i

x

y

la retta di regressione

passa per il baricentro!

0019520

726.10

1

0

.

costoaKm = 10.726 + 0.001952× prezzo

159 costo/km in Cent di € (x 3 anni e 45000 km)

706050403020

pre

zzo

in

30000

20000

10000

0

prezzo = -2798.8 + 448.17 costoaKm

i =prezzo -prezzo (stimato)

54

160

I legami tra regressione e

l’indice di correlazione

22 R

x

y

1

da cui 0 R2 1

Indice di bontà di adattamento, indicato anche

come “Rsq”

161

I legami tra regressione e l’indice di

bontà di adattamento

residuaDevianza

spiegataDevianza

totaleDevianza

niii

nii

nii

yyeDev

yyyDev

yyyDev

,...,1

2

,...,1

2

,...,1

2

ˆ)ˆ(

ˆ)ˆ(

)(

Dev(y)=Dev(y)+Dev(e)

162

I legami tra regressione e l’indice di

bontà di adattamento

2

,...,1

2

,...,12

)(

)ˆ(

)(

)ˆ(

nii

nii

yy

yy

yDev

yDevR

devianza totale

devianza spiegata

55

163

I legami tra regressione e l’indice di

bontà di adattamento

2

,...,1

,...,1

2

2

)(

ˆ1

)(

)ˆ(1

nii

nii

yy

e

yDev

eDevR

devianza totale

devianza residua

164

A cosa serve un modello statistico?

• permette di descrivere

• permette di interpretare

• permette di fare previsioni

• permette di simulare

• permette di ricostruire dati mancanti

Come si usa un modello di

regressione semplice in previsione?

Nel caso di prezzo-costoaKm se ho un’auto il cui

prezzo è 16678 € ne posso stimare il costo al Km

usando i coefficienti del modello :

costoaKm= 10.726 + 0.001952 prezzo

che mi forniranno il valore di 43.28 centesimi

56

166

n° modello potenza(KW) acc (sec)

1 147 TS 77 11.3

2 147 JTD 5p 85 9.9

3 156 T.S. P 103 9.4

4 156 JTD P 103 9.3

5 A2 Top 55 12.0

6 A2 TDI Top 55 12.3

7 A3 Attract 75 11.9

…………………………………………………………………………………………….

…………………………………………………………………………………………….

77 Yaris 5p 48 12.0

78 Yaris D-4D 55 12.6

79 Lupo T-Air 55 12.0

80 Lupo SDI 44 16.8

81 Polo Comfo 47 14.9

82 Polo TDI 55 13.6

Grafico cartesiano di

potenza max accelerazione

accelerazione (0-100km/h) in sec.

18161412108

po

ten

za m

ax

in K

W

120

100

80

60

40

alimentazione

gasolio

benzina

Total Population

potenza=154.57-7.053 acc

XY= -0.821

R2=0.673

Grafico cartesiano di

potenza max accelerazione

accelerazione (0-100km/h) in sec.

18161412108

po

ten

za m

ax

in K

W

120

100

80

60

40

alimentazione

gasolio

benzina

Total Population

potenza=321.4-33.13 acc+0.9978 acc2

R2=0.745

componente

quadratica

57

Come si usa un modello di

regressione

La variabile “costo al km” ha un dato mancante, si

tratta probabilmente di un’auto recente.

Come si può stimare questo dato mediante le altre

informazioni note?

La risposta sta proprio nel modello di regressione!

170

Come si usa un modello di

regressione

Il modo più semplice è quello di utilizzare

la variabile più correlata per costruire un

modello di regressione lineare semplice.

costo al km = 0.141+1.79 10-5 prezzo

171 prezzo in €

3000020000100000

co

sto

/km

in

C

en

t d

i €

(x

3 a

nn

i e

45

00

0 k

m)

70

60

50

40

30

20

alimentazione

gasolio

benzina

Total Population

costo al km = 0.141+1.79 10-5

prezzo

58

Come si usa un modello di

regressione

E’ possibile migliorare questo risultato utilizzando

le altre informazioni per stimare questo dato?

La risposta è ancora sì e sta proprio nel modello di

regressione multipla che è….un po’ più complesso!

Modello di regressione multipla

....22110 xxy

coefficienti costanti

prima variabile seconda variabile

174

Come si usa un modello di

regressione multipla?

Qui entrano in gioco i moderni software che

offrono un’ampia gamma di programmi

praticamente…tutti uguali per fortuna!

Il nostro ha stimato il seguente modello:

costo/km= -2.99 +0.002 prezzo +2.505 10-2 cons. misto +0.003 cilindrata

59

175

le caratteristiche di un modello di

regressione multipla

• significatività dei coefficienti

• bontà del modello “Rsq”

• il coefficiente “Rsq” ed il “Rsq corretto”

• il principio di “parsimonia”

176

Rsq corretto

Allo scopo di far diminuire il valore dell’indice Rsq

di una quantità che diventi trascurabile se il

rapporto tra numero di variabili esplicative (p)

ed il numero di osservazioni (n) è piccolo, Theil

introdusse, nel 1961, la seguente correzione:

1pn

Rsq)p(1RsqsqR

sqR

177 prezzo in €

3000020000100000

co

sto

/km

in

C

en

t d

i €

(x

3 a

nn

i e

45

00

0 k

m)

70

60

50

40

30

20

costoaKm=8.879+0.0022*prezzo

=0.983

R2=0.966

modello di regressione solo per auto a benzina

60

178

modello di regressione solo per auto a gasolio

prezzo in €

280002600024000220002000018000160001400012000

co

sto

/km

in

C

en

t d

i €

(x

3 a

nn

i e

45

00

0 k

m)

70

60

50

40

30

20

costoaKm=7.488+0.00198prezzo

=0.968

R2=0.937

179 prezzo in €

3000020000100000

cost

o/k

m in

Cent di € (

x 3 a

nni e 4

5000 k

m)

70

60

50

40

30

20

alimentazione

gasolio

benzina

Modello di regressione

con variabili dummy (binaria)

1

02110 xy

coefficienti costanti

variabile indipendente variabile dummy

61

181

Come si usa un modello di

regressione dummy?

Il nostro software ha stimato il seguente modello:

costo/km= 10.258 +0.002 prezzo -5.090 01(variabile dummy - alimentazione)

182

un momento di riflessione…..

• col modello di regressione lineare semplice la

stima del costoaKm della…. è di 43.28 cent.

• col modello di regressione lineare multipla la

stima risulta di 45.96 cent.

• col modello di regressione semplice limitata ai

modelli omogenei a benzina risulta 45.74 cent.

• col modello di regressione lineare con dummy la

stima risulta di 45.59 cent.

quale valore sarà da preferire, e….perchè?

183

R2 calcolato tramite software

Attenzione ai software statistici nel calcolo dell’R2

quando si elimina l’intercetta!

(termine noto 0=0).

In questi casi l’R2 calcolato non è equiparabile o

confrontabile ai valori precedenti in cui c’era il

termine noto è , in generale, quasi privo di

significato!

62

Test d’ipotesi

185

la v.c. normale N(2)

2

2

2

2

1)(

x

exf

non è una probabilità!

media varianza

186

NORM

1400120010008006004002000

NO

RM

ALE

1.2

1.0

.8

.6

.4

.2

0.0

simmetrica rispetto al

valore centrale

NORM

1400120010008006004002000

NO

RM

ALE

1.2

1.0

.8

.6

.4

.2

0.0

area=0.5

63

187

NORM

1400120010008006004002000

NO

RM

ALE

1.2

1.0

.8

.6

.4

.2

0.0

2.3%

13.6%

34.1%

-2 - + +2 68.2%

95.4%

aree importanti sottese alla normale!

188

standardizzare una variabile

xz

variabile standardizzata

variabile iniziale con media e varianza 2

189

la normale standardizzata

N(0,1)

2

2

2

1)(

x

exf

media varianza

64

190

NORM

1400120010008006004002000

NO

RM

ALE

1.2

1.0

.8

.6

.4

.2

0.0

2.3%

13.6%

34.1%

-2 -1 0 1 2 68.2%

95.4%

aree importanti sottese alla normale standardizzata

191

NORM

1400120010008006004002000

NO

RM

ALE

1.2

1.0

.8

.6

.4

.2

0.0

0 z

(z)= area fino a z !

(z)

z e (z) sono i valori che si trovano sulle tavole nei libri

192

come si calcola una probabilità……

qualunque probabilità relativa ad una normale

generica può essere ricondotta al calcolo di quella

normalizzata!!

N(X ,2)

XXXr

XXXrr

bXaP

bXaPbXaP

N(0,1)

65

193

esercizio: le auto sulla A24 Roma-Aq

la velocità X segue una distribuzione

normale con

= 75 km/h e = 8 km/h

quale proporzione di auto ha superato

il limite di velocità di 70 km/h ?

194

NORM

1400120010008006004002000

NO

RM

ALE

1.2

1.0

.8

.6

.4

.2

0.0

70 75

195

calcolo del valore standardizzato

625.08

7570

z

66

196

trovare l’area probabilità

è necessario trovare l’area dal valore di ascissa

z = - 0.625 e si ricorda che, per la simmetria della

funzione di densità, (-z) = 1- (z)

nelle tavole si trovano i valori per 0.62 e 0.63 cui

corrispondono rispettivamente 0.7324 e 0.7357

l’area cercata, cui corrisponde il valore di

probabilità richiesto, è, “mediando”, 0.7341

197

inferenza statistica

l’inferenza statistica è il procedimento attraverso il

quale i risultati sulle caratteristiche di un cam-

pione vengono riportati a tutta la popolazione!

• la stima dei parametri (puntuale o ad intervallo)

• la verifica di ipotesi

198

la media campionaria

• la media di un campione è

• lo scarto quadratico medio

• l’errore standard della media è

n

X

Xni

i

,...,1

1

)(,...,1

2

n

XXni

i

nX

ecco perché più misure si fanno e più si è precisi!

67

teorema del limite

centrale

...anche se una v.c. non è normale

la sua somma (standardizzata),

da un certo punto in poi, lo è

con buona approssimazione !!!!!

in parole …povere!

200

intervallo di confidenza per la media ( noto)

nzX

dove z è quel valore tale che l’area sottesa

alla curva normale standardizzata tra -z e z

è pari ad (1-)

201

intervallo di confidenza per la media ( noto)

in generale un intervallo di confidenza del 95% è

interpretato come se il 95% degli intervalli presi

su tutti i campioni possibili contengono la media

della popolazione e solo il 5% non la comprende!

68

202

intervallo di confidenza per la media ( noto)

esempio: se un’azienda produce pifferi. Il processo di produzione impone che essi abbiano una lunghezza media di 33 cm. e =0.06 cm. Qual è l’intervallo di confidenza al 95% per la media se un campione di 100 pifferi ha una lunghezza pari a 32.994 cm.?

00576.3398224.32

01176.0994.32100

06.0)96.1(994.32

X

203

terminologia dei test di ipotesi

il test è una regola basata sullo spazio campionario, cioè sull’insieme che può essere generato da tutti i campioni. Esisteranno dei valori del campione (x1,x2,…,xn)R0 per i quali la regola impone di rifiutare H0 ed altri valori (x1,x2,…,xn)R0.

la regione R0 è detta regione critica (RC) o di rifiuto per H0, quella complementare è la

regione di accettazione.

204

terminologia dei test di ipotesi

per ipotesi nulla H0: si intende l’ipotesi preesi-

stente rispetto alla fase di campionamento, quella

cioè che sussiste fino a prova contraria, mentre

l’ipotesi alternativa H1: è la situazione

complementare rispetto ad H0.

69

205

errori nei test di ipotesi

H0: è vera è falsa

accetto H0 rifiuto H0 rifiuto H0 accetto H0

errore di I tipo errore di II tipo

206

errori nei test di ipotesi

• è la probabilità dell’errore di I tipo,

denominata anche come livello di significatività

del test, od ampiezza del test

• è la probabilità dell’errore di II tipo

• =1- è la probabilità di rifiutare correttamente

H0 ed è indicata come potenza del test

207

test di ipotesi per la media

( noto)

tornando all’Enel si deve verificare se un

certo valore di consumi registrato può

essere in linea con la media nazionale

(368kw) o meno, allora il test risulta

H0: = 368

contro

H1: 368

70

208

test di ipotesi per la media

( noto)

assumendo noto il valore di , la media campionaria avrà

una distribuzione normale e si ottiene il seguente test Z

per la media:

n

XZ

209

NORM

1400120010008006004002000

NO

RM

ALE

1.2

1.0

.8

.6

.4

.2

0.0

regione di rifiuto

-1.96 +1.96 Z

regione di accettazione

test a due code: aree della verifica di ipotesi per la media

regione di rifiuto

210

test di ipotesi per la media

( noto)

Fissato il valore di =0.05, la regione di rifiuto avrà

un’area pari a 0.05 e si possono calcolare i valori critici

per Z, che è normale standardizzata. La regione di

rifiuto coincide con le due code della distribuzione,

quindi l’area a sinistra e a destra ha 0.025 cui

corrispondono i valori limite di 1.96. La regola di

decisione del test diventa:

rifiutare H0 se z >1.96 oppure z <-1.96

viceversa accettare H0

71

211

test di ipotesi per la media

( noto)

• questo significa che ho i due valori limite

entro i quali accettare H0 ovvero

rifiutarla

• tanto per esemplificare nel caso in esame

si accetta H0 se la media calcolata rientra

nei valori 368 ± 5.06

212

test t (di Student) dei parametri

della regressione semplice

col metodo dei min. quad. si stimano i valori di 0 e

di 1!

• H0 : β =0 contro H1 : β ≠ 0

• =0.05 e posto

t

con | t | > 2 si rifiuta l’ipotesi

nulla H0 che β=0

e si accetta il valore calcolato

test t (di Student) dei parametri

della regressione semplice