PRESENTAZIONE A CURA DI: Ing. ANGELO MASI · presso la sede della Regione Emilia Romagna in Via...

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ROMA- 7 LUGLIO 2015 Ing. ANGELO MASI CONSIGLIERE CNI CON DELEGA ALLEMERGENZA E PROTEZIONE CIVILE PRESENTAZIONE A CURA DI: 1 LA GESTIONE TECNICA DEL SISMA - RILIEVO DEL DANNO E VALUTAZIONE DELLAGIBILITA NELLEMERGENZA

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ROMA- 7 LUGLIO 2015

Ing. ANGELO MASI

CONSIGLIERE CNI CON DELEGA ALL’EMERGENZA E PROTEZIONE CIVILE

PRESENTAZIONE A CURA DI:

1

LA GESTIONE TECNICA DEL SISMA - RILIEVO DEL DANNO E VALUTAZIONE DELL’AGIBILITA NELL’EMERGENZA’

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Art. 6.

Componenti del Servizio nazionale della protezione civile

1. All'attuazione delle attivita' di protezione civile provvedono, secondo i

rispettivi ordinamenti e le rispettive competenze, le amministrazioni delloStato, le regioni, le province, i comuni e le comunita' montane, e vi concorronogli enti pubblici, gli istituti ed i gruppi di ricerca scientifica con finalita' diprotezione civile, nonche' ogni altra istituzione ed organizzazione ancheprivata. A tal fine le strutture nazionali e locali di protezione civile possonostipulare convenzioni con soggetti pubblici e privati.

LEGGE 24 febbraio 1992 , n. 225

Istituzione del Servizio nazionale della protezione

civile.

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06.04.2009EVENTO SISMICOA

L’AQUILAGLI INGEGNERIDANNO LA LORO DISPONIBILITA’

IMMEDIATA PER EFFETTUARE LE VERIFICHE DI AGIBILITA’ SUL PATRIMONIO EDILIZIO DELLE ZONE TERREMOTATE COME VOLONTARI

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i corsi sono stati avviati agli inizi dell’anno 2012 come «corsi pilota» dapprimanella Regione Marche e poi nella Regione Emilia Romagna nell’ambito dell’Accordo diCollaborazione siglato dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale e il ConsiglioNazionale Ingegneri in data 13 Novembre 2009 in seguito all’evento sismico de L’Aquiladell’aprile 2009 e può essere inquadrata nell’ambito dell’attività di Protezione Civile allaquale gli Ordini professionali concorrono ai sensi della L. 225/1992 recante “Istituzionedel servizio Nazionale della Protezione Civile” - art.6 comma 2.

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Attivazione Ufficio di Coordinamento CNI con sede a Bologna presso l’ Ordine Ingegneri Provinciale

2 giugno 2012

3 giugno 2012Inizio attività ingegneri iscritti agli Albi

per il rilievo del danno e dell’agibilità mediante schede AeDES

21 giugno 2012Inizio attività ingegneri strutturisti: AeDES + AS1 Centro Storico FERRARA – Termine attività:

5 agosto 2012Termine attività ingegneri nel rilievo del danno e agibilità

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2 giugno 2012

Ing. Felice Monaco Coordinatore FederazioneIngegneri Emilia Romagna

Ing. Angelo Masi Consigliere CNIcon delega all’Emergenza eProtezione Civile

Ing. Patrizia Angeli Vice PresidenteFederazione IngegneriMarche

Collaboratore:Ing. Francesca Pellicano Ordine IngegneriBologna

Ing.Angelo MASI - Consigliere Delegato Emergenza e

Protezione Civile

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Delibera CNI del 15/06/2012 :

Ufficio di Coordinamento BOLOGNA SISMA EMILIA 2012

Presso: Sede Ordine degli Ingegneri di Bologna Strada Maggiore, 13 18

Analisi schede di disponibilità pervenute da parte deiprofessionisti (Agibilitatori e Strutturisti)

Composizione delle Squadre Convocazione dei volontari (contatti diretti attraverso email

e cellulare) Trasmissione al CNI delle squadre formate Accoglienza e formazione Logistica e consegna equipaggiamento comprensivo dei

dispositivi di protezione individuale – DPI

Controllo e supporto dell’attività di verifica h24 Raccolta dati e documentazione fotografica

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Il CNI attraverso i vari Ordini provinciali, aseguito delle circolari, ha raccolto ledisponibilità dei tecnici volontari e le ha inviateall’Ufficio di Coordinamento.

L ’ Ufficio di Coordinamento ha verificato leeffettive disponibilità e ha formato le squadredi:Agibilitatori: schede AeDESStrutturisti: schede AeDES parziali + AS1

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Squadre Agibilitatori AeDES

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Dopo aver composto le squadre, gli ingegneri ricevevano la convocazione e le istruzioni tramite e-mail e sms

1. E-mail convocazione AGIBILITATORI AeDES

2. E-mail convocazione STRUTTURISTI

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Ogni domenica pomeriggio gli ingegneri venivano convocatiper la consegna della divisa e dei DPI e per partecipare alcorso di formazione per la compilazione delle schedeAeDES.

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I tecnici hanno alloggiato in due strutture alberghiere dislocate nelle province di Ferrara e Modena.

LA DESTINAZIONE ALBERGHIERA

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Al termine della sessione formativa, che nelle prime settimane è avvenutapresso la sede dell’Ordine degli Ingegneri di Bologna e successivamentepresso la sede della Regione Emilia Romagna in Via della Fiera, 8 – Torre3, gli ingegneri venivano informati della destinazione alberghieraassegnata e del COC (Centro Operativo Comunale) presso cui avrebberosvolto la loro attività di rilevamento.

LA DESTINAZIONE AI COC

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Epicentri magnitudo superiore a 5

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FERRARA: FERRARA Bondeno Cento Mirabello Poggio Renatico

Sant’Agostino Vigarano Mainarda

BOLOGNA: Argelato Castello d’Argile Crevalcore Galliera Malalbergo Molinella Pieve di Cento Sala Bolognese San Giovanni in Persiceto San Pietro in Casale

MODENA: MODENA Bastiglia Bomporto Carpi Cavezzo Concordia Finale Emilia Mirandola

Medolla Nonantola Novi di Modena Ravarino San Felice sul Panaro San Prospero San Possidonio Soliera

TOTALE COMUNIN. 39

REGGIO EMILIA : Correggio Fabbrico Guastalla Luzzara Reggiolo Rolo

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Agrigento 3 Alessandria 2 Ancona 29 Aosta 4 Arezzo 5 Asti 3 Ascoli Piceno 9 Avellino 7 Bari 7 Bat 2 Benevento 5 Bergamo 5 Bologna 56 Bolzano 1 Brescia 3 Brindisi 2

Cagliari 5 Campobasso 4 Caserta 6 Catania 6 Catanzaro 4 Como 3 Cuneo 7 Fermo 9 Ferrara 8 Firenze 1 Foggia 10 Forlì-Cesena 10 Frosinone 5 Genova 5 Gorizia 1 Grosseto 7

Palermo 7 Parma 19 Pavia 3 Perugia 19 Pesaro Urbino 14 Pescara 4 Piacenza 14 Pisa 10 Pistoia 6 Pordenone 13 Potenza 4 Prato 4 Ragusa 18 Ravenna 1 Reggio Calabria 1

Reggio Emilia 6

Imperia 4 Isernia 8 L’Aquila 5 Latina 7 Lecco 5 Livorno 2 Lodi 6 Lucca 1 Macerata 24 Matera 2 Messina 10 Milano 3 Modena 6 Napoli 16 Novara 6 Padova 20

Rieti 2 Rimini 12 Roma 13 Salerno 8 Sassari 1 Siena 4 Sondrio 1

Taranto 6 Terni 2 Torino 6 Trapani 4 Treviso 7 Trieste 4 Vercelli 1 Verona 14 Vicenza 6

n. totale ordini intervenuti: 80

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SCHEDA DI 1° LIVELLO DI RILEVAMENTO DANNO,PRONTO INTERVENTO E AGIBILITÀ PER EDIFICIORDINARI NELL’EMERGENZA POST - SISMICA

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Ogni squadra è stata dotata di una chiavetta USB per laraccolta delle foto dei sopralluoghi.

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Ogni squadra è stata dotata di una chiavetta USB per laraccolta delle foto dei sopralluoghi.

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DIVISA composta da:

1. Gilet 2. 2 Polo 3. Pantalone4. Scarpe

antinfortunistiche5. Elmetto USB per raccolta

documentazione fotografica

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L’Ufficio di Coordinamento ha supportato l’attività

sul campo delle squadre full-time - h24

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PERIODO ATTIVITÀ

9 SETTIMANE DAL AL

03/06/201205/08/2012

AGIBILITATORICNI

N° SQUADRE N° INGEGNERI COMPLESSIVIN° INGEGNERI PRESENTI IN PIU’PERIODI

28459327

SOPRALLUOGHI TOTALE COMPLESSIVO SISMA 2012REGIONE EMILIA ROMAGNA

39.136

INTERVENTI CNI 25.3% 9.909

SCHEDE COMPILATE

CNI 9.765

TIPOLOGIEDI GIUDIZIOSCHEDE CNI

A - AGIBILE B – TEMPORANEAMENTE INAGIBILEC – PARZIALMENTE INAGIBILED - TEMP. INAGIBILE con approfondimento

E – INAGIBILEF – INAGIBILE PER RISCHIO ESTERNO

34%19%4%

0.3%36.7%

6%

3.2821.897

41936

3.586545

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N° TECNICI INTERVENUTI: 42

N° SOPRALLUOGHI su ‘‘Aggregati’’ del

centro storico di Ferrara:

oltre 1620

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ALLUVIONI E INONDAZIONIAvvenuti in ITALIA dal 2000 al 2014

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Modena-Emilia Romagna 2013

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SISTEMA REGIONALE DI PRESIDIO TERRITORIALE IDROGEOLOGICO E IDRAULICO A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE

SCHEMA DI PROTOCOLLO DI INTESATRA

REGIONE CAMPANIAE

L’ORDINE REGIONALE DEI GEOLOGIE

LA FEDERAZIONE REGIONALE ORDINE DEGLI INGEGNERI

Art. 2 Oggetto e finalità

Il presente protocollo regola i rapporti tra la Regione Campania – Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul territorio e gli Ordini Professionali dei Geologi e degli Ingegneri, come al precedente articolo individuati e di seguito richiamati genericamente “Ordini Professionali”, per lo svolgimento delle attività di presidio territoriale idrogeologico e idraulico, fornite dagli iscritti agli Ordini a supporto della gestione del sistema di allertamento regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile, adottato in Campania, ai sensi e per gli effetti della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004 e s.m.i., con Decreto del Presidente della Giunta Regionale 30 giugno 2005, n. 299.

Le attività degli iscritti agli Ordini Professionali sono rese a fini di protezione civile, nelle situazioni di pre-emergenza, emergenza e post-emergenza previste dalla pianificazione regionale, provinciale e comunale e si inquadrano giuridicamente nelle prestazioni del volontariato di cui alla legge quadro n. 266/1991 e del d.p.r. 194/2001, fornite senza vincolo di subordinazione rispetto all’autorità di protezione civile.

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Delibera della Giunta Regionale n. 208 del 28/06/201

n. 36 del 1 Luglio 2013 Delibera della Giunta Regionale n. 208 del 28/06/2013 A.G.C.5 Ecologia, tutela dell'ambiente, disinquinamento, protezione civile

Settore 3 Programmazione interventi di protezione civile sul territorio Oggetto dell'Atto:

"P.O.R. CAMPANIA F.E.S.R. 2007÷2013 - OBIETTIVO OPERATIVO 1.6:PREVENZIONE DEI RISCHI NATURALI ED ANTROPICI". ATTUAZIONED.G.R. 434/2011, ATTIVITA' C: APPROVAZIONE PROGRAMMATICADELL'INTERVENTO DI REALIZZAZIONE DEL SISTEMA DEI PRESIDITERRITORIALI IDROGEOLOGICI E IDRAULICI E DISPOSIZIONICONSEQUENZIALI.

fonte: http://burc.regione.campania.it

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REGIONE SICILIANA PRESIDENZA

Dipartimento della Protezione Civile CONVENZIONE TRA IL DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE E LA

CONSULTA DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI DELLA SICILIA SI CONVIENE QUANTO SEGUE ART. 1 – Oggetto - Il Dipartimento, anche attraverso i suoi Servizi competenti per territorio, gli Ordini degli ingegneri della

Regione Siciliana, direttamente o attraverso loro fondazioni, qui rappresentati dalla Consulta, si impegnano reciprocamente a collaborare nell’ambito di un programma di attività volto ad approfondire tematiche di comune interesse in materia di protezione civile, con particolare riferimento a tutti gli aspetti tecnico- scientifico relativi alle fasi di previsione e prevenzione, di gestione e superamento delle emergenze e alle conoscenze sui rischi cui e soggetto il territorio provinciale. Si impegnano altresi a garantire una funzione di coordinamento affinche tutte le iniziative, individuali e associative, si svolgano nella maniera piu qualificata e coordinata.

ART. 2 – Organizzazione - Il Dipartimento e gli Ordini degli ingegneri, direttamente o attraverso loro fondazioni, qui rappresentati

dalla Consulta, si impegnano a collaborare per la promozione e l’organizzazione di convegni, corsi di formazione e iniziative informative ed editoriali sui temi della protezione civile rivolti prioritariamente ai tecnici delle strutture comunali e provinciali di protezione civile e ai liberi professionisti, nonche a organizzare un programma di formazione professionale per lo svolgimento di specifiche attività di valutazione del danno e dell'agibilità degli edifici e delle infrastrutture danneggiate e del rilievo degli dissesti franosi attivati da un evento sismico, alluvionale o calamitoso in genere.

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ART. 3 – Finalità - Gli Ordini degli ingegneri svolgeranno attività di indirizzo e di coordinamento nei riguardi dei propri iscritti,

al fine di qualificare l’intervento dei professionisti nelle rispettive attività in ambito di protezione civile.Il Dipartimento organizzerà iniziative periodiche di formazione e addestramento professionale, pianificazione e valutazione preventiva dei rischi, rivolte agli iscritti agli Ordini degli ingegneri, eventualmente anche avvalendosi di strutture ed attrezzature messe a disposizione dagli Ordini stessi.

ART. 4 – Attività - Al verificarsi di eventi calamitosi che hanno provocato danni agli edifici, alle strutture ed alle infrastrutture

piu in generale in caso di campagne di sopralluoghi finalizzati alla valutazione del danno e dell'agibilità

degli edifici e delle infrastrutture danneggiate e del rilievo dei dissesti franosi attivati da un evento sismico, alluvionale o calamitoso in genere, il Dipartimento puo avvalersi della collaborazione degli Ordini degli Ingegneri, direttamente e/o attraverso loro fondazioni attingendo ad un apposito elenco di tecnici opportunamente formati e disponibili ad intervenire a titolo volontario e gratuito, ispirandosi ai principi di solidarietà e senza scopo di lucro, al fine di fornire supporto nelle attività in emergenza e post-emergenza ed in particolar modo nelle campagne di sopralluoghi per la valutazione ed il censimento del danno e dell’agibilità degli edifici e delle infrastrutture interessate dagli eventi calamitosi e/o antropici, nonche alla verifica degli scenari di rischio potenziale per la salvaguardia dell’incolumità di persone ed infrastrutture con la definizione degli interventi, anche temporanei, di mitigazione delle criticità, o per l’attivazione di presidi operativi di protezione civile.

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CON L’ISTITUZIONE DELLA DELEGA ALL’EMERGENZA E PROTEZIONE CIVILE

SI AVVIA IL PROCESSO DEL

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Associazione Nazionale Ingegneri per la Prevenzione e L’Emergenze

STATUTO

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IL CONSIGLIO NAZIONALE, NELLA SEDUTA DEL 29 MAGGIO 2013, SUPROPOSTA DEL GRUPPO DI LAVORO “EMERGENZA E PROTEZIONECIVILE”,ACQUISITI I PARERI DELL’UFFICIO LEGALE E DEL NOTAIO,HAAPPROVATO LO STATUTO.

Repertorio n. 80254 Raccolta n. 29772

ATTO COSTITUTIVO DI ASSOCIAZIONEREPUBBLICA ITALIANA

Il giorno otto del mese di ottobre dell'anno duemilatrediciARTICOLO 1 = COSTITUZIONE E' costituita tra i suddetti l'Associazione con la

denominazione: I.P.E. (Associazione Nazionale Ingegneri per la Prevenzione e le Emergenze) o più brevemente "I.P.E."

L'Assemblea può deliberare di domandare il riconoscimento dell'Associazione come persona giuridica.

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Art. 3 – Finalità L’Associazione opera a fini di solidarietà civile, sociale e culturale per fornire

interventi e consulenze qualificate nell’ambito delle competenze tecnichedell’Ingegneria poste a servizio e a tutela della Collettività e dell’Ambiente, siain fase di Prevenzione e sia per gli interventi nelle Emergenze e di ProtezioneCivile.

L’Associazione ed il Consiglio Nazionale degli Ingegneri individuano le formedi collaborazione più idonee, anche in virtù del vigente protocollo di intesa traCNI e Dipartimento Nazionale di Protezione Civile o di quelli che il CNIsottoscriverà con altri Enti Istituzionali ed Associazioni. La collaborazionepotrà esplicarsi anche attraverso le strutture del CNI quali, ad esempio, ilCentro Studi e la Scuola Superiore di Formazione.

L’attività dell’Associazione dovrà essere in sintonia con le indicazioni delC.N.I. e coordinate con quelle delle altre strutture del C.N.I.

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Art. 5 - ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONEL'Associazione si propone di valorizzare lacultura della sicurezza e della prevenzionenegli ambiti di attività specificadell’Ingegnere e nel campo delle metodichedi ingegnerizzazione delle problematichedella protezione civile, delle calamitànaturali e della tutela e messa in sicurezzadel territorio e della protezione ambientale.

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LINEE GUIDA DI INDIRIZZO

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Linee guida di indirizzo comma 6 punto c dell’art. 14 dello Statuto approvato dall’Assemblea dei Soci il 18 Dicembre 2013

Articolo 4 - ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE

omissis………

L'organizzazione territoriale si articolerà come segue:Consiglio Direttivo (C.D.): è l'organismo nazionale cheha il compito di attuare le finalità statutarie dell'Associazione e di realizzare le attività previste dall'art. 5 dello statuto sia a livello nazionale che in ambito locale, attraverso le articolazioni territoriali dell'Associazione. La composizione, l'articolazione e il funzionamento del C.D. sonoquelli stabiliti dall'art. 15 dello statuto.l C.D. avrà il compito di promuovere l'articolazione, lo sviluppo e la diffusione territoriale dell'Associazione con lacostituzione, in raccordo con gli Ordini Territoriali, di Sezioni Operative (S.O.) e, a seguire, in raccordo con le Federazioni Regionali, di Coordinamenti Regionali e delCoordinamento Nazionale (C.N.).

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Coordinamento Nazionale (C.N): è un organismo costituito dal C.D. e da tutti i Coordinatori Regionali ed ha lo scopo di armonizzare l'attività operativa ed amministrativa dell'Associazione nelle diverse regioni. Il Coordinamento Nazionale darà esecuzione alle direttive e alle linee programmatiche stabilite dal Consiglio Direttivo dell'Associazione, trasferendone i contenuti nei rispettivi Coordinamenti Regionali.

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Coordinamento Regionale (C.R): è costituito dai Responsabili Operativi (R.O.) delle Sezioni Operative costituite presso gli Ordini Territoriali. Sarà coordinato da un Coordinatore Regionale nominato dai Responsabili Operativi (R.O.) che, nell'ambito delle linee guida stabilite dall'Associazione, potrà sottoscrivere protocolli di intesa con la Protezione Civile Regionale per l'attuazione delle finalità della stessa Associazione, di cui al precedente art. 2, in ambito locale.

La rappresentanza regionale in caso di attivazione di una sola Sezione Operativa (S.O.) coinciderà con la stessa S.O; in presenza di più S.O. istituite nella stessa Regione, queste eleggeranno un Coordinamento Regionale. 82

Sezioni Operative (S.O.): sono istituite dagli Ordini Territoriali degli Ingegneri aderenti all'Associazione con un numero minimo di 10 operatori, tra gli ingegneri iscritti al rispettivo Albo dell'Ordine Territoriale, aderenti su base volontaria con l'obbligo di formazione con le modalità specificate nel successivo art. 5, da suddividere eventualmente in gruppi specialistici secondo le aree di rischio individuate dal DPC. Saranno coordinate da un Responsabile Operativo (R.O.) che dovrà organizzare, dirigere e gestire l'attività degli operatori selezionati per il perseguimento delle finalità dell'Associazione e dovrà rendicontare al Coordinamento Regionale (C.R.) sull'attività svolta dalla Sezione Operativa. I Responsabili Operativi verranno eletti tra i componenti della Sezione Operativa in possesso dei requisiti formativi richiesti.

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Tutti gli iscritti, formati, alla S.O., eleggeranno, con le modalità indicate dal presente Regolamento, un proprio referente che assumerà la funzione di Responsabile Operativo (R.O.).

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Articolo 5 - ATTIVITA' PRELIMINARE ALLA COSTITUZIONE DELLE S.O. - START UPCiascun Ordine Territoriale, che intenda aderire in qualità di Socio Ordinario all'Associazione, con le modalità di cui all'Art. 10 dello Statuto, dovrà impegnarsi a costituire una propria Sezione Operativa (S.O.) come definita nell'articolo precedente. Per la formazione della Sezione Operativa dovrà costituirsi un nucleo, di almeno 10 iscritti che abbiano conseguito un primo livello di formazione base, attraverso la partecipazione a specifici seminari formativi. Il percorso costitutivo iniziale sarà articolato secondo le seguenti fasi:.

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Fase 1: Pre-Formazione dei Coordinatori: gli Ordini Territoriali che intendono costituire una propria Sezione Operativa (S.O.) individueranno un Coordinatore che, opportunamente formato dall'Associazione, avrà il compito di guidare la costituzione della Sezione Operativa territoriale. Per i Coordinatori, l'Associazione, in collaborazione con il DPC, organizzerà uno o più seminari informativi, finalizzati ad illustrare il Sistema di Protezione Civile, nonché le attività di pianificazione e gestione della prevenzione, emergenza e post-emergenza dei rischi. Il programma del seminario, fornirà tutte le indicazioni sulle finalità e le attività dell'Associazione in modo da favorire la costituzione delle strutture territoriali dell'Associazione stessa;

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Fase 2: Attività di informazione agli iscritti: l'Ordine Territoriale per il tramite del proprio Coordinatore, formato con le modalità di cui alla Fase 1, provvederà ad inoltrare una circolare informativa ai propri iscritti, finalizzata a verificare le disponibilità di adesione alle attività di formazione, propedeutica alla costituzione della S.O. L'informativa dovrà illustrare obiettivi e finalità dell'Associazione e la sua organizzazione nazionale e territoriale, evidenziando in modo specifico i fini di solidarietà civile, sociale e culturale e l'azione nell'ambito della Protezione Civile senza fini di lucro, su base personale e volontaria dei soci.

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Fase 3: Attività di formazione base propedeutica alla costituzione della S.O.:Sulla base delle adesioni raccolte, con il limite minimo di 10 unità, l'Ordine Territoriale organizzerà in sede locale un seminario formativo base, aperto a tutti coloro che hanno manifestato interesse per l'iniziativa. Con tali seminari saranno descritti ai partecipanti gli obiettivi e le finalità dell'Associazione e la sua organizzazione nazionale e territoriale, secondo argomenti e programmi che saranno stabiliti dal Consiglio Direttivo, oltre che gli elementi di base del Sistema di Protezione Civile. Tali seminari saranno organizzati in raccordo con l'Associazione e saranno supportati dall'Associazione stessa attraverso la messa a disposizione di relatori e la fornitura di materiale didattico.

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Al termine, tutti coloro che, avendo seguito il seminario formativo base, confermeranno la volontà di far parte della S.O., potranno procedere all'iscrizione indicando l'attività di cui vorranno occuparsi all'interno della S.O.Gli iscritti che intenderanno far parte dei gruppi operativi della S.O., dovranno seguire un corso formativo di secondo livello, di cui al successivo art. 6, che li abiliterà all'attività a cui è preposta la sezione operativa.

Articolo 7 - COSTITUZIONE DELLA S.O. Al termine della Fase 3 del precedente art. 5, l'Ordine

territoriale si attiverà per costituire la propria Sezione Operativa con un nucleo di almeno 10 iscritti in possesso dei requisiti di formazione base.

Una volta costituita la Sezione Operativa (S.O.) ed eletto il Responsabile Operativo (R.O.), l'Ordine Territoriale rivolge istanza di iscrizione in qualità di socio Ordinario all'Associazione con le modalità di cui all'art. 3 del presente regolamento.

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Articolo 7 - COSTITUZIONE DELLA S.O. Successivamente alla costituzione della S.O., il Resp

onsabile Operativo della Sezione, aderirà al Coordinamento Regionale esistente o, in presenza di almeno un'altra S.O. sul territorio regionale, darà corso alla costituzione del suddetto Coordinamento Regionale (C.R).

L'Ordine Territoriale, acquisita la qualifica di Socio Ordinario con le modalità dell'art. 10 dello Statuto, entro 12 mesi dall'iscrizione, deve provvedere alla formazione di un nucleo minimo di 10 afferenti con corsi formativi di secondo livello come descritti nel precedente art. 6.

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Articolo 7 - COSTITUZIONE DELLA S.O. Il completamento del percorso formativo di un nucleo

minimo di 10 afferenti conferisce la reale operatività alla Sezione Operativa e consente all'Ordine Territoriale di mantenere l'iscrizione in qualità di Socio Ordinario all'Associazione.

L'Ordine Territoriale che non completa il percorso formativo per mancata iniziativa o per mancato raggiungimento del numero minimo, al termine dei 12 mesi, decade da Socio Ordinario.

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per il rilievo del danno e la valutazione di agibilità nell’emergenza post- sismica

con la collaborazione dei Consigli Nazionali degli Ingegneri, Architetti,

Geologi e Geometri

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Le immagini sono state gentilmente concesse dall’Arch. FilomenaPapa - Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico del DPC nazionaleWork in progress

Le immagini sono state gentilmente concesse dall’Arch. Filomena Papa -Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico del DPC nazionale Work in progress

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Le immagini sono state gentilmente concesse dall’Arch.Filomena Papa - Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico del DPCnazionale Work in progress

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Composto da TUTTI I COORDINATORI REGIONALI E DAL DIRETTIVO DELL’IPE

PRESIEDUTO DAL PRESIDENTE DELL’IPE

COSTITUITO DA TUTTI I RESPONSABILI OPERATIVI

SISMICO VULCANICO METEO-IDRO INCENDI SANITARIO NUCLEARE AMBIENTALE INDUSTRIALE

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DECRETO-LEGGE 22 giugno 2012 , n. 83Testo del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 (in supplemento ordinario n. 129/L alla GazzettaUfficiale - serie generale - n. 147 del 26 giugno 2012), coordinato con la legge di conversione 7 agosto2012, n. 134 (in questo stesso supplemento ordinario alla pag. 1), recante: «Misure urgenti per lacrescita del Paese.». (12A08941)

Titolo ICapo III

Misure per l'ediliziaArt. 10

Ulteriori misure per la ricostruzione e la ripresa economica nei territori colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012

Omissis…..

7. L'affidamento degli interventi può essere disposto anche con le modalità di cuiall'articolo 57, comma 6, del codice dei contratti pubblici relativi ai lavori, servizi eforniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, compatibilmente con ilquadro emergenziale e con la collaborazione, anche in ambito locale, degli ordiniprofessionali e delle associazioni di categoria di settore. In deroga all'articolo 118 deldecreto legislativo 12 aprile 2006, n.163, è consentito il subappalto delle lavorazioni dellacategoria prevalente fino al cinquanta per cento.

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Le foto del SISMA de L’AQUILA 2009 sono estratte dall’archivio personale dell’Ing. Stefano Bandieri (Ordine Ingegneri Ancona)

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