Presentazione a cura del prof. Fabio Gabetta · propria unità nazionale. ... 1919: Annessione del...

10
Presentazione a cura del prof. Fabio Gabetta

Transcript of Presentazione a cura del prof. Fabio Gabetta · propria unità nazionale. ... 1919: Annessione del...

Presentazione a cura del prof. Fabio Gabetta

Il Risorgimento fu il periodo della storia d'Italia durante il quale la nazione italiana - conseguì la propria unità nazionale.

Il termine richiama l'idea di una resurrezione della nazione italiana attraverso la conquista dell'unità nazionale per lungo tempo perduta.

Epoca: 1800 o XIX secolo, dopo il Congresso di Vienna. Inizia con il 1815 e termina con il 1919 e rappresenta, ideologicamente, il risorgere dell’Italia quale vera nazione europea.

L’idea di un lungo Risorgimento abbraccia un periodo di 100 anni e transita fra le seguenti date: 1815: Conclusione del Congresso di Vienna; 1820 – 21: Primi moti insurrezionali (gli insorti contro

l’occupazione straniera degli Asburgo). 1830 – 31: Seconda ondata rivoluzionaria e insurrezionale. 1848: Prima Guerra d’Indipendenza 1858 – 59: Seconda Guerra d’Indipendenza 1860: la spedizione di Giuseppe Garibaldi. 1861: Unità d’Italia 1866: La Terza Guerra d’Indipendenza; 1870: Roma Capitale; 1919: Annessione del Trentino e di Trieste all’Italia.

L’espressione (locuzione) Risorgimento breve indica il periodo delle Guerre d’Indipendenza e, in particolare, delle prime due Guerre. Pertanto, va dal 1848 al 1861. Il periodo 1820 – 1848 è la preparazione dei moti e guerre risorgimentali, mentre il 1866 – 1870 rappresentano gli anni della conclusione dell’Unità.

Ma l’Unità italiana era considerata comunque monca: mancavano il Trentino, il Friuli e, in particolare, la Venezia Giulia, la zona triestina. Il completamento avverrà nel 1919, alla fine della Prima Guerra mondiale.

Vediamo di capire meglio che cosa successe nel 1800 (xix secolo).

L’affermazione di Garibaldi è ideologica, ma indica la volontà di creare un nuovo stato, una nuova nazione. Anche il popolo italiano non esisteva: nel 1861, gli intellettuali dicevano «Fatta l’Italia, bisogna fare gli Italiani».

1814 – 1815: dopo le sconfitte di un Napoleone che ha cercato il dominio dell’Europa, inizia un Congresso cui partecipano gli stati più forti d’Europa: Vienna è la città da cui parte la Restaurazione europea.

Che cosa si restaura? La parola «restaurazione» indica rimettere sul trono dei diversi stati i sovrani che, prima di Napoleone e prima della Rivoluzione Francese, vi regnavano.

Ma è possibile ritornare indietro?

Durante l'esilio a Sant'Elena, Napoleone sottolineò più volte che la sua opera più importante, quella che sarebbe passata alla storia più delle centinaia di battaglie vinte, sarebbe stata il suo codice civile, il Codice napoleonico.

Il Codice eliminava definitivamente i retaggi dell'ancien régime, del feudalesimo, dell'assolutismo, e creava una società prevalentemente borghese e liberale, di ispirazione laica, nella quale venivano consacrati i diritti di eguaglianza, sicurezza e proprietà. Tra i principi della Rivoluzione, venivano salvaguardati quelli della libertà personale, dell'uguaglianza davanti alla legge, della laicità dello Stato e della libertà di coscienza, della libertà del lavoro.

Possono queste cose essere annullate in Europa?

Non è possibile tornare all’Assolutismo. Non si può far finta che la Rivoluzione francese non sia mai accaduta!

Lo stato è un’entità libera e ogni popolo ha il diritto di scegliere il proprio destino e di governarsi: lo spirito napoleonico, sorprendentemente, insegna anche questo!

Il diritto di darsi una forma di governo si chiama autodeterminazione dei popoli, un principio che sarà esplicitato solo nel Novecento ma che trova la propria origine ideale nei moti risorgimentali europei.

In base al principio di autodeterminazione dei popoli, in tutta Europa, con l’eccezione di Inghilterra e Russia, nel 1820 – 21, esplodono violentemente moti rivoluzionari: saranno repressi, non raggiungeranno l’idea che ogni popolo deve risiedere in una nazione, ma il gioco ormai è iniziato! È questione solo di tempo!

Altri moti si avranno nel biennio 1830 – 31.

Le sommosse erano alimentate da società segrete, che rifacendosi al modello massonico, erano sorte sempre più numerose proprio in questo periodo (1820). Fra le sette più attive, specialmente in Italia e in Spagna, vi era la Carboneria.

Solo nel 1848, però, la partecipazione popolare divenne davvero significativa, pur in relazione all’epoca: si parla, per il decennio centrale del XIX secolo, di «primavera dei popoli»: i popoli d’Europa si risvegliano (forse si svegliano per la prima volta).

Che cosa si richiedeva? «Costituzione e indipendenza». Dove? Nei regni italiani, nei principati tedeschi non ancora unificati,

in un’Ungheria assoggettata all’Austria asburgica e a una Regione slava pure lei austriaca! Ma anche in Spagna, Portogallo, Sud America. Tutti vogliono l’indipendenza!

Si parla così di Grande risorgimento europeo.