Presentaz. Aids .Ppt
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RISCHIO BIOLOGICO
CHE COS’È L’AIDS?
É una sindrome provocata dall’HIV, un virus che aggredisce il sistema immunitario umano. Nelle persone affette da AIDS il sistema immunitario non è più in grado di difendere l’organismo dalle malattie, portando fino alla morte a causa delle infezioni cosidette “opportunistiche”.
Sindrome insieme di segni e sintomi di malattia
ImmunoDeficienza danno al sistema immunitario
Acquisita non congenita, ma da cause esterne
Danno al sistema
immunitarioimmunodeficienza AIDS
L’ HIV è un RETROVIRUS (HIV-1 e HIV-2) a RNA = ha bisogno per replicarsi di altre cellule tropismo per cellule con recettori CD4 (Linfociti T, Macrofagi, Cellule nervose)
STRUTTURA:
-Nucleocapside: core = RNA a singola elica + enzimi (integrasi, transcrittasi inversa)
- Capside: involucro proteico
- Pericapside: rivestimento membranoso + antigeni (gp41, gp120)
LINFOCITISono cellule presenti nel sangue deputate
all’immunità acquisita (=combatte selettivamente ogni
antigene), anche grazie alla conservazione di una “memoria” che permette in sucessive esposizione di rispondere rapidamente.
LINFOCITI B: dopo stimolazione proliferano e si trasformano in plasmacecculce, capaci di liberare anticorpi. Vita media di pochi giorni
LINFOCITI T: riconoscono un antigene solo se viene presentato sulla superficie di una cellula. Molte sottopopolazioni e come sentinelle ogni una riconosce un numero ben preciso di antigeni grazie ai recetteori (ANTICORPI) sulla porpria membrana. Sopravvivono diversi mesi o anni.
Quando il virus HIV è penetrato nella cellula incorpora il suo RNA nel DNA della cellula ospite, formando un doppio filamento di DNA per potersi replicare. Ciò può restare inattivo per molto tempo (anni), ma qnado arriva un input esterno (=mobilitazione del sistema immunitario) si avvia anche la
trascrizione virale = infezione.
Virus HIV nel sangue prodotti anticorpi per debellarlo, ma gli anticorpi non possono entrare nei linfociti infetti il virus non può essere debellato
STORIA NAUTARE DELL’INFEZIONE DA HIV
INFEZIONE ACUTA DA HIV
INFEZIONE ASINTOMATICA
LINFOADENOPATIA SISTEMICA
AIDS
Le persone che contraggono il virus HIV (sieropositive) non sono malate di AIDS, anche se sono destinate a diventarlo, salvo casi rarissimi. Opportunamente curato con appositi farmaci, un soggetto sieropositivo può vivere anche molto a lungo (10-20 anni) in discreta salute, ma continuerà ad essere portatore del virus e dunque potrà trasmetterlo ad altre persone. Soltanto quando il livello di infezione da HIV supera una determinata soglia, il soggetto è considerato malato di AIDS.
Intervallo di tempo tra infezione e comparsa
clinica AIDS 10-20 anni
MODELLO TEORICO DI EVOLUZIONE DELL’INFEZIONE DA HIV
MODALITA’ DI TRASMISSIONE DELL’HIV
L’HIV è stato isolato in tutti i tessuti e liquidi biologici di un soggetto sieropositivo.
Tuttavia la semplice presenza del virus NON significa che il contatto con il materiale rappresenti un evento efficace per la trasmissione. Perchè ciò avvenga è importante la quantità di virus.
PRESENZA DI HIV
- Sangue- Liquido seminale- Secreto vaginale
- Latte materno- Urine
- Lacrime- Saliva
- Sudore- Feci
TRASMISSIONE ACCERTATA
SìSìSìSìNONONONONO
Sex Heterosex
ual / homosexua
l Genital
ulcer diseases has been shown to enhance
transmission
Sex Heterosex
ual / homosexua
l Genital
ulcer diseases has been shown to enhance
transmission
Organ transplant
ation
Organ transplant
ation
Vertical transmission
Vertical transmission
Hospital personnel
transmission (low risk)
Hospital personnel
transmission (low risk)
Blood and blood
products
Blood and blood
products
Sharing needles
and equipmen
t with drug users
Sharing needles
and equipmen
t with drug users
NO EVIDENCE of TRANSMISSION
PRINCIPALI VIE DI TRASMISSIONE UMANA
MADRE-FIGLIO:La trasmissione del virus da madre a figlio può accadere in utero durante le ultime settimane di gestazione e alla nascita. Anche l'allattamento al seno presenta un rischio di infezione per il bambino. In assenza di trattamento, il tasso di trasmissione tra madre e figlio è del 25%. Tuttavia, dove un trattamento è disponibile, combinandolo con la possibilità di un parto cesareo, il rischio è stato ridotto all'1%.
SESSUALE: Rapporti sessuali non protetti. La trasmissione sessuale può insorgere quando c'è contatto fra le secrezioni sessuali di un partner infetto con le mucose genitali, della bocca o del retto dell'altro. Nonostante la probabilità di trasmissione non sia elevata, il grande numero di esposizioni di questo tipo fa sì che sia la causa prevalente della diffusione del virus.
SANGUE E SUOI DERIVATI: Questa via di trasmissione è particolarmente importante per gli utilizzatori di droghe introvenose, emofiliaci e riceventi di trasfusioni di sangue e suoi derivati. Gli operatori del settore sanitario (infermieri, tecnici di laboratorio, dottori etc) sono anche coinvolti, sebbene più raramente. Sono interessati da questa via di trasmissione anche chi pratica o si fa praticare tatuaggi e piercing.
CLASSIFICAZIONE DELLE MALATTIE E INFOZIONE DA HIV
Nel 1990, l'Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS) ha raggruppato i diversi tipi di casi definendo una scala per i pazienti affetti da HIV-1 (aggiornata nel settembre del 2005). La maggior parte di queste infezioni
opportunistiche può essere facilmente curata in soggetti altrimenti sani. Stadio I: l'infezione da HIV è asintomatica e non categorizzata come AIDS
Stadio II: include minori manifestazioni mucocutanee e ricorrenti infezioni del tratto respiratorio superiore
Stadio III: include diarrea cronica prolungata per oltre un mese, gravi infezioni batteriche e tubercolosi
Stadio IV: include toxoplasmosi del cervello, candidosi di esofago, trachea, bronchi o polmoni e sarcoma di Kaposi; queste patologie sono usate come indicatori dell'AIDS.
Sistema di Classificazione delle Infezioni da HIV secondo i CDC:Negli USA la definizione di AIDS è governata dai Centers for Disease Control
and Prevention (CDC). Nel 1993, i CDC allargarono la loro definizione di AIDS andando ad includere persone sane ma positive al test per l'HIV, e con un numero di linfociti T CD4+ inferiore a 200 per µl di sangue. La maggioranza dei nuovi casi di AIDS negli Stati Uniti sono diagnosticati quando si ha un basso numero di linfociti T ed è presente una infezione da HIV
PATOLOGIE CHE DEFINSCONO L’AIDS
Candidosi-bronchi trachea e polmoni;
Candidosi esofagea; K cervicale invasivo; Coccidiomicosi disseminata; Criptoccosi extrapolmonare; Criptosporidiosi intestinale
cronica; CMV malattia sistemica; Encefalopatia da HIV; HSV ulcere croniche > 1 mese o
bronchite, polmonite o esofagiete;
Istoplasmosi disseminata; Leucoencefalopatia multifocale
progressiva;
Linfoma di Brkitt; Linfoma primitivo cerebrale; Micobatteriosi disseminata da:- M. Tuberculosis- M. Avium e M. Kansasii- da altre specie o sp non
identificate; Polmonite da Pneumocystis
carinii; Polmonite ricorrente; Sarcoma di Kaposi; Toxoplasmosi cerebrale; TBC polmonare; Wating Syndrome da HIV.
EPOCA DI COMPARSA DELLE PRINCIPALI INFEZIONI E NEOPLASIE OPPORTUNISTICHE IN RELAZIONE AL DECLINO DEI LINFOCITI CD4+ NEL CORSO DELLA MALATTIA DA HIV
0
100
200
300
400
500
600
700
800
7 8 9 10
Tubercolosi
Herpes zoster
Infezioni batteriche cutanee
Sarcoma di Kaposi
Linfoma non Hodgkin extracerebrale
Pneumocitosi cerebrale
Infezioni erpetiche disseminate Infezioni da CMV e MAC
Linfoma cerebrale primario
Toxoplasmosi cerebraleMeningite
criptococcica
Candidosi orofaringeaLeucolachia villosa orale
TOXOPLASMOSI
CEREBRLAE
ATROFIA CEREBRALE
IN HIV
NEURITE OTTICA DA CMV
PUPILLITE SUPERFICIALE DA
CMV
SARCOMA DI KAPOSI
LINFOMA DI BURKITT
LINFOMA NON HODGKIN DEL CAVO ORALE
IN CHE MODO SI PUÒ DIAGNOSTICARE L’AIDS?
Dal momento che la malattia può restareSilente per diversi anni, il soggetto può non sapere di essere SIEROPOSITIVO. Per saperlo è necessario eseguire un TEST per ricercare gli anticorpi anti-HIV, semplicemete con un prelievo di sangue.
Dal contatto con il virus a quello di produzione di anticorpi specifici, passano solitamente dalle 6 settimane ai 6 mesi =PERIODO FINESTRA. Durante questo periodo il test può risultare negativo, ma la persona è in grado di contagiare altre persone.
TEST HIV E PERIODO FINESTRA
CONTATTO CON IL VIRUS
PERIODO FINESTRA3-6 mesi
PRODUZIONE ANTICORPI SPECIFICI
Graduale produzione di anticorpi anti-HIV
Circa 6 MESI
TEST NEGATIVO
TEST NEGATIVO
TEST NEGATIVO O DUBBIO
TEST POSITIVO
COME CI SI DEVE COMPORTARE SE IL TEST RISULTA POSITIVO?
Attualmente, l'infezione da HIV viene trattata con la cosiddetta highly active antiretroviral therapy (HAART) nella quale si utilizzano opportune combinazioni di farmaci antiretrovirali. Il suo utilizzo, a partire dal suo ingresso nel 1995, ha consentito di ridurre la morbilità e la mortalità degli individui che sono stati infettati dal virus.
I FARMACI DISPONIBILI SONO: inibitori della trascrittasi inversa. Sono farmaci che impediscono
all'enzima virale di replicare il patrimonio genetico di Rna in Dna.
inibitori delle proteasi, cioè delle così dette "forbici cellulari", che tagliano le proteine virali una volta formatesi. In questo modo si evita la produzione di nuovi virus Hiv.
inibitori della fusione. Sono quei farmaci che inibiscono il legame tra il virus ed il recettore cellulare, così da impedire al virus stesso di entrare nelle cellule.
I FARMACIEsistono due nuovi farmaci, antagonisti dei recettori delle chemochine. antagonisti CCR5. Si tratta della molecola SCH-C. Viene
somministrata per bocca ed ha una buona attività antivirale. La posologia solitamente è di 25 mg due volte al giorno. L'unico problema è che sembra provochi cardiotossicità.
antagonisti CXCR4. E' la molecola AMD-3100, disponibile solo per via parenterale. Anche questo farmaco si è rilevato causare cardiopatia indotta.
Di solito si usano terapie combinate di più farmaci, per aumentare l'azione sinergica della terapia. E' importante che il paziente rispetti rigorosamente tempi di somministrazione e dosaggi. Solitamente queste terapie proseguono per tutta la vita.
Lo scopo dei farmaci è quello di ridurre sensibilmente la proliferazione virale così da aumentare e rafforzare
il funzionamento del sistema immunitario
STRATEGIE DI PREVENZIONEPoche semplici precauzioni possono ridurre, o addirittura annullare, il rischio di infezione da Hiv.
1)evitare l’uso in comune di siringhe e aghi per l’iniezione di droghe
2)non sottoporsi ad agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing se gli aghi utilizzati non sono monouso o non sono stati sterilizzati
3)per gli operatori sanitari, fare attenzione nel maneggiare e utilizzare aghi e altri oggetti taglienti
4)le donazioni di sangue vanno sempre sottoposte al test per l'Hiv, né devono donare sangue, plasma, sperma, organi per trapianti, tessuti o cellule le persone che abbiano avuto comportamenti a rischio.
5)avere rapporti sessuali mutuamente monogamici con un partner che non sia infetto
eventualmente, astenersi dai rapporti sessuali
6)nel caso di rapporti occasionali (vaginali, orogenitali o anali), utilizzare il profilattico