Precision Dairy Farming: la nuova frontiera - Ruminantia · sime condizioni d’allevamento, ai...

3
Professione Allevatore - Numero 15 - 1/15 Ottobre 2017 88 DAIRY ZOOM cHImIca, bIOcHImIca e fIsIOLOgIa deLLa prOduzIONe deL Latte di alessandro fanni Precision Dairy Farming: la nuova frontiera uello del Precision dairy farming (è un concetto che si è sviluppato ultima- mente. La migliore di definizione di questo approccio è: “L’uso di tecnologie per misurare indica- tori fisiologici, comportamentali e produttivi di singoli animali per migliorare le strategie mana- geriali e le performance dell’alle- vamento”. Obiettivi principali del Precision dairy farming sono il massimizzare il potenziale di ogni singolo animale, il diagno- sticare precocemente le malattie e migliorare la prevenzione, per ridurre gli interventi terapeutici all’indispensabile. Dandogli un inquadramento più ampio è per avere una produzione di latte più ecologica, sostenibile e profitte- vole, di sempre maggiore qualità e salubrità nel rispetto della sa- lute dell’uomo e degli animali. L’individualità non scompare mai Il segreto di un allevamento di successo è principalmente quando l’allevatore ha un rap- porto con i singoli animali, e ciò gli permette d’intervenire pron- tamente quando si ammalano, e l’individuare correttamente il comportamento estrale. Molto tempo fa la bovina da latte fu definita un “atleta metabolico” proprio in virtù delle alte presta- zioni ad essa richieste. Le bovine anche di razze molto selezionate, come la Frisona, sono apparen- temente simili le une dalle altre, ma rimangono sempre individui e come tali reagiscono alle mede- sime condizioni d’allevamento, ai patogeni e alla stessa nutri- zione in modo a volte molto di- verso le une dalle altre. Molti anni fa un anziano genetista ci ricordò che se anche in un futuro molto lontano in allevamento vi- vessero cloni del medesimo ani- male ognuno di essi sarà sempre un individuo. Quindi le bovine che hanno difficoltà ad adattarsi ad un determinato stress am- bientale, se non prontamente in- dividuate, aiutate e magari spostate, potrebbero ammalarsi o non riprodursi e pertanto do- vranno essere precocemente al- lontanate dall’allevamento. Forme cliniche e soprattutto subcliniche La vita produttiva delle frisone negli allevamenti è piuttosto breve. Poche sono le bovine che arrivano alla terza lattazione e spesso negli allevamenti il tasso di rimonta supera il 27%. Questo aspetto è sicuramente antieconomico e difficilmente sostenibile nei confronti della sensibilità etica dei consumatori. L’aumento delle dimensioni degli allevamenti e la mancanza di personale specializzato rendono questo rapporto “personale” sempre più complesso e l’ado- zione sistematica della metafi- lassi antibiotica e l’uso indiscriminato degli ormoni per la fertilità sono pratiche poco ar- gomentabili e costose che alla luce dei fatti non hanno miglio- rato le performance degli alleva- menti. La sempre maggiore disponibilità di sensori elettro- nici e biomarkers, che sono in grado di monitorare costante- mente alcuni parametri fisiolo- gici e comportamentali, è un grande aiuto in tal senso. La lista delle patologie che possono col- pire una bovina da latte si è via via assottigliata e classificabile in quelle metaboliche, infettive, traumatiche e parassitarie. Le mastiti, siano esse cliniche che sub-cliniche, la sindrome della sub-fertilità, le malattie podali, batteriche e metaboliche e le ma- lattie metaboliche sono le princi- pali cause di riforma precoce e di scarse performance produttive. Molte delle malattie decorrono ormai in forma sub-clinica ren- dendo pertanto difficile la dia- gnosi “clinica”. La visita veterinaria o meglio l’esame obiettivo generale e la diagnosi puntuale rimangono il “gold standard”, ma la presenza dei veterinari in allevamento ri- mane saltuaria soprattutto in quelli di grandi dimensioni. Riuscire a raccogliere i sintomi di alcune malattie che magari altro non sono che un rallenta- mento dell’ingestione, piccoli rialzi febbrili, una ridotta deam- Il robot di mungitura è un sistema in grado di fornire all’allevatore moltissimi dati su ogni singola bovina. Q

Transcript of Precision Dairy Farming: la nuova frontiera - Ruminantia · sime condizioni d’allevamento, ai...

Professione Allevatore - Numero 15 - 1/15 Ottobre 201788

DAIRY ZOOM chimica, biochimica e fisiologia della produzione del latte

di alessandro fantini

Precision Dairy Farming:la nuova frontiera

uello del Precision dairyfarming (è un concetto chesi è sviluppato ultima-

mente. La migliore di definizionedi questo approccio è: “L’uso ditecnologie per misurare indica-tori fisiologici, comportamentalie produttivi di singoli animaliper migliorare le strategie mana-geriali e le performance dell’alle-vamento”. Obiettivi principalidel Precision dairy farming sonoil massimizzare il potenziale diogni singolo animale, il diagno-sticare precocemente le malattiee migliorare la prevenzione, perridurre gli interventi terapeuticiall’indispensabile. Dandogli uninquadramento più ampio è peravere una produzione di latte piùecologica, sostenibile e profitte-vole, di sempre maggiore qualitàe salubrità nel rispetto della sa-lute dell’uomo e degli animali.

L’individualità non scompare mai

Il segreto di un allevamento disuccesso è principalmentequando l’allevatore ha un rap-porto con i singoli animali, e ciògli permette d’intervenire pron-tamente quando si ammalano, el’individuare correttamente ilcomportamento estrale. Moltotempo fa la bovina da latte fudefinita un “atleta metabolico”proprio in virtù delle alte presta-zioni ad essa richieste. Le bovineanche di razze molto selezionate,come la Frisona, sono apparen-temente simili le une dalle altre,ma rimangono sempre individuie come tali reagiscono alle mede-sime condizioni d’allevamento,ai patogeni e alla stessa nutri-zione in modo a volte molto di-verso le une dalle altre. Moltianni fa un anziano genetista ciricordò che se anche in un futuromolto lontano in allevamento vi-vessero cloni del medesimo ani-male ognuno di essi sarà sempreun individuo. Quindi le bovine

che hanno difficoltà ad adattarsiad un determinato stress am-bientale, se non prontamente in-dividuate, aiutate e magarispostate, potrebbero ammalarsio non riprodursi e pertanto do-vranno essere precocemente al-lontanate dall’allevamento.

Forme cliniche e soprattutto subcliniche

La vita produttiva delle frisonenegli allevamenti è piuttostobreve. Poche sono le bovine chearrivano alla terza lattazione espesso negli allevamenti il tassodi rimonta supera il 27%. Questo aspetto è sicuramenteantieconomico e difficilmentesostenibile nei confronti dellasensibilità etica dei consumatori.L’aumento delle dimensioni degli

allevamenti e la mancanza dipersonale specializzato rendonoquesto rapporto “personale”sempre più complesso e l’ado-zione sistematica della metafi-lassi antibiotica e l’usoindiscriminato degli ormoni perla fertilità sono pratiche poco ar-gomentabili e costose che allaluce dei fatti non hanno miglio-rato le performance degli alleva-menti. La sempre maggioredisponibilità di sensori elettro-nici e biomarkers, che sono ingrado di monitorare costante-mente alcuni parametri fisiolo-gici e comportamentali, è ungrande aiuto in tal senso. La listadelle patologie che possono col-pire una bovina da latte si è viavia assottigliata e classificabilein quelle metaboliche, infettive,traumatiche e parassitarie. Le

mastiti, siano esse cliniche chesub-cliniche, la sindrome dellasub-fertilità, le malattie podali,batteriche e metaboliche e le ma-lattie metaboliche sono le princi-pali cause di riforma precoce e discarse performance produttive.Molte delle malattie decorronoormai in forma sub-clinica ren-dendo pertanto difficile la dia-gnosi “clinica”. La visita veterinaria o megliol’esame obiettivo generale e ladiagnosi puntuale rimangono il“gold standard”, ma la presenzadei veterinari in allevamento ri-mane saltuaria soprattutto inquelli di grandi dimensioni.Riuscire a raccogliere i sintomidi alcune malattie che magarialtro non sono che un rallenta-mento dell’ingestione, piccolirialzi febbrili, una ridotta deam-

Il robot di mungitura è un sistema in grado di fornire all’allevatore moltissimi dati su ogni singola bovina.

Q

88-90-FANTINI.qxp_Layout 1 19/10/17 14:17 Pagina 88

Professione Allevatore - Numero 15 - 1/15 Ottobre 2017 89

bulazione o un tempo maggioredel solito nella fase di riposo puòaiutare ad intervenire rapida-mente e capire. Se poi più del10% degli animali presentanoun determinato problema proba-bilmente esiste un fattore eziolo-gico o di rischio collettivo daindividuare e rimuovere.

Tecnologia e sensori

La tecnologia dei sensori sta met-tendo a disposizione degli alle-vatori una serie di opportunitàin grado di monitorare costante-mente alcune funzioni fisiologi-che, analitiche e comportamen-tali dei singoli animalisupportando efficacemente l’in-dividuazione pronta dell’animaleche “ha qualcosa che non va” eche quindi merita una maggioreattenzione e una visita veterina-ria. La lista del “sistema dei sensori”si sta arricchendo molto veloce-mente di novità al punto da ren-dere qualsiasi elenco obsoleto.La diffusione della mungituraautomatica attraverso robot, ini-ziata in Olanda nel 1992, sta in-coraggiando gli allevatori al-l’adozione di queste tecnologie,così come le sale di mungituradi nuova generazione. Molti diquesti sensori inviano informa-zioni a software dotati di algo-ritmi che aiutano l’allevatore e iconsulenti a prendere delle deci-sioni sui singoli soggetti, ma an-che a capire se esiste “un pro-blema di mandria” e quindifattori di rischio e eziologici col-lettivi. Per meglio comprendere l’argo-mento è bene condividere comequesti sensori possono essereclassificati. La prima suddivi-sione è tra quelli attaccati omeno alla singola bovine e seall’esterno o all’interno di esse.A titolo di esempio i pedometrio gli attivometri sono device ap-plicati all’esterno mentre quelliper la misurazione del pH o dellatemperatura ruminale vengonoinseriti nell’apparato digerentedella bovina. Esistono poi i sen-sori “non attaccati” che possonomisurare in line oppure on linealcuni parametri. I primi sonoquelli che analizzano alcuni bio-marker del latte individuale

come ad esempio il grasso e laproteina, alcuni enzimi specificidelle mastiti o la conducibilitàelettrica nel mentre che essaviene munta. I sensori on linesono quelli che campionano illatte seguendo un preciso algo-ritmo per la misurazione deicorpi chetonici o il progesterone.

Tante informazioni sulla singola bovina

Lo sviluppo del sistema dei sen-sori si è articolato su quattroaree importanti che condizio-nano sia il benessere che le per-formance delle singole bovine,suddivisibili nella diagnosticadella mastite, delle zoppie, del-l’infertilità e delle malattie meta-boliche. Le prime tre sono leprincipali problematiche che in-tervengono sulla vacca da lattecondizionandone le performancee la longevità funzionale. Le ma-lattie del metabolismo sonoun’area più complessa, ma di

grande importanza in quantorappresentano circa il 75% dellemalattie della vacca da latte,sono intimamente legate tra loroe possono condizionare la preva-lenza delle mastiti, delle zoppiedi natura non batterica e la sin-drome della sub-fertilità dellabovina da latte. Allo stato attuale è possibileavere informazioni sulla singolabovina utilizzando il sistema deisensori:- attività motoria;- produzione giornaliera di latte;temperatura corporea, podale eruminale;- il “ferma alla monta”;- costituenti del latte (grasso,proteine, lattosio);- biomarkers del latte (urea, pro-gesterone, singoli acidi grassi,LDH, cellule somatiche e contadifferenziale, conducibilità elet-trica, temperatura, corpi cheto-nici, sangue);- zoppie;- ruminazione;

- pH ruminale;- comportamento alimentare;- comportamento di riposo;- masticazione;- frequenza respiratoria;- peso corporeo;- body condition score;- frequenza cardiaca;- geolocalizzazione.

Parametri e misurazioni

Proprio per sottolineare l’impor-tanza dell’individuo vacca moltisensori hanno in sé il concetto dimisurare il singolo parametro esegnalare come anomaliaquando esso devia di una deter-minata percentuale rispetto allanormalità per quella singola bo-vina.Le conoscenze scientifiche ricon-ducibili al Precision dairy far-ming si stanno arricchendomolto velocemente. Alcuniesempi possono aiutare a com-prendere l’importanza dell’usodei sensori in allevamento. La

DAIRY ZOOM

Il sistema per il controllo della ruminazione è presente in un numero crescente di stalle.

88-90-FANTINI.qxp_Layout 1 19/10/17 14:17 Pagina 89

Professione Allevatore - Numero 1 - 1/31 Gennaio 201790

temperatura corporea è un para-metro diagnostico molto impor-tante. Rialzi febbrili anche moltocontenuti possono permettereuna diagnosi precoce di estro,d’inizio del parto, di stress dacaldo e malattie come la mastitee la metrite. Attraverso l’uso di accelerometrisi è in grado di quantificare perogni singola bovina il tempo tra-scorso sdraiata a riposare e inpiedi. La bovina spende moltodel suo tempo a riposo (10,5 –11 ore al giorno). Il dolore o al-cune malattie come la mastite, lametrite e la chetosi possono faraumentare questo tempo e impe-dire alla bovina di frequentare lamangiatoia per alimentarsi. Digrande interesse sono gli stru-menti che tengono monitorato ilcomportamento alimentare ossiaquante volte al giorno la bovinavisita la mangiatoia e quantotempo trascorre in essa per man-giare. Dettaglio ancora più importante

del fondamentale monitoraggiogiornaliero dell’ingestione diogni gruppo di bovine. Anche laruminazione è un importante pa-rametro. La bovina trascorre 8-9 ore in questa attività. Puòdiminuire in caso di stress acutoinfatti esiste un alta correlazione(r = 0,85) tra ruminazione e cor-tisolo. Il sovraffollamento(142%) può ridurre all’87,3%questo tempo come anche la ma-stite, la chetosi e l’ipocalcemia.Di enorme interesse sono le mi-surazioni durante la mungitura“in line (sul latte di tutte le bo-vine) e “on line” (sul latte cam-pionato secondo un algoritmomatematico). Il latte individualeè una “miniera” d’informazionima devono essere sempre rap-portate ai giorni di lattazione eal numero di parti. Dal latte sipuò leggere la conducibilità elet-trica e alcuni enzimi come l’LDHper la diagnosi precoce di ma-stite, la percentuale di grasso eproteine e i loro rapporti, i corpi

chetonici, il progesterone, i sin-goli acidi grassi, la conta diffe-renziale delle cellule somatiche.Molti sensori possono aiutarenella rilevazione dei calori enell’individuare il momento giu-sto di fecondarle.Oggi sono disponibili pedometrie attivometri, sensori del fermaalla monta, la determinazionedel progesterone del latte on-line, etc.Negli allevamenti sono ormai di-sponibili molti dati relativi alleperformance produttive, ripro-duttive e sanitarie dell’intero al-levamento e dei singoli gruppi.Molte sono anche le informa-zioni raccolte sull’ingestionemedia di sostanza secca e sullecondizioni ambientali. Queste informazioni però pos-sono indicare se una determinataperformance è corretta o ano-mala utilizzando la tecnica delbenchmark ossia il confrontocon allevamenti di analoghe ca-ratteristiche e per un medesimo

periodo. In caso di anomalie ènecessario comprendere dove siail problema o meglio quantesono le bovine che peggioranoun dato medio e perché. Per que-sto la clinica individuale e la ca-pacità di osservazione dei singolianimali è di fondamentale im-portanza.La mancanza di tempo e di per-sonale specializzato e le sempremaggiori dimensioni d’alleva-mento mettono in difficoltà que-sta pratica e l’adozione deisensori gestiti da software capacid’incrociare i dati diventa di fon-damentale importanza .

Questa enorme e in continua cre-scita quantità d’informazionideve essere integrata e “incro-ciata” con le informazioni ana-grafiche e gli altri eventi chevengono raccolti per arrivare afornire all’allevatore e al veterina-rio tutte quelle informazioni perdecidere se è come intervenire interapia o prevenzione. •

DAIRY ZOOM

NUTRIZIONE E METABOLISMODELLA VACCA DA LATTEdi Alessandro Fantini

Una raccolta di alcuni tra gli interventi del Dott. Fantinisu “Professione Allevatore”, nella rubrica Dairy Zoom

che riguardano temi di grande attualità nell’allevamentodella vacca da latte, affrontati con il rigore tecnico e scien-tifico che caratterizza l’autore, ed esposti con un taglioagile e immediato che rende la lettura accessibile e grade-vole per tutti.

PeR ORDInI e InFORMAZIOnI: tel. 02 - 60.85.23.32 - e-mail: [email protected]

88-90-FANTINI.qxp_Layout 1 19/10/17 14:17 Pagina 90