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1 Corso di Formazione per Catechisti Anno Pastorale 2016 - 2017 MONTEGRANARO 3° INCONTRO PROPOSTA DI UN IMPIANTOPER LA CATECHESI NELL’INIZIAZIONE CRISTIANA DI FANCIULLI E RAGAZZI PRECISAZIONI PREVIE Alcuni passaggi nella proposta del Punti Fermirichiedono ulteriore approfondimento. Seguiamo ancora ciò che la chiesa italiana ci dice nella Nota CEI del ’99 o nel Testo RICA (Rito per l’Iniziazione Cristiana degli Adulti) 1) SI POTREBBE PROPORRE UNA CATECHESI SVOLTA IN MODO TRADIZIONALEPER I PRIMI ANNI E PIÙ DI ANIMAZIONEIN SEGUITO Essa si qualifica come Annuncio e accoglienza della Parola. La Nota Pastorale della CEI affronta con realismo la situazione dei ragazzi che iniziano il cammino nella fede e nella chiesa. I fanciulli e i ragazzi che intraprendono l’itinerario di iniziazione cristiana solitamente sono all’oscuro di tutto ciò che riguarda la fede cristiana. Essi hanno solo una iniziale conoscenza del cristianesimo. Chi li accoglie deve porsi a questo livello, senza dare nulla per scontato. La finalità dell’annuncio non è tanto di trasmettere nozioni e regole di comportamento, ma di contribuire a portare il catecumeno a: - un incontro con Cristo vivo: i vari elementi dell’annuncio devono essere strutturati in modo che al fanciullo risulti che Cristo oggi gli parla, lo invita alla conversione, lo chiama a condividere la sua avventura umana; da parte sua il fanciullo catecumeno accoglie questa Parola e vi risponde con la fede, la preghiera e l’azione; si deve instaurare una vera comunicazione, un dialogo di salvezza; - un incontro con una comunità, la Chiesa, che è in ascolto costante della parola di Cristo per seguirlo e vivere come lui; - la scoperta che egli stesso fa parte della storia della salvezza: il fanciullo è guidato gradualmente a comprendere che è chiamato rivivere in sé la storia di Gesù e, più in generale, la storia della salvezza in una comunità. In questo modo egli diviene protagonista nella espressione della sua fede personale, nella partecipazione consapevole e creativa alla preghiera e alla liturgia della comunità, nell’appartenenza responsabile e attiva alla vita ecclesiale, nella testimonianza serena e coraggiosa negli ambienti pubblici. Il contenuto dell’annuncio ha come oggetto il racconto della storia della salvezza e in particolare della storia di Gesù. Tale storia viene raccontata non come qualcosa di lontano e ormai concluso, ma come successione di eventi aperti, attuali, che attendono altri protagonisti. L’anno liturgico risulta di fatto il contesto più opportuno per compiere questo annuncio narrativo e coinvolgente. Solo successivamente sarà possibile organizzare l’annuncio attorno ad alcune verità fondamentali contenute nel Credo. Il modo migliore per arrivare all’incontro vivo con Cristo e con la Chiesa, è quello di far assumere al momento dell’annuncio una certa qual configurazione di liturgia della parola. Il RICA sottolinea come opportunaquella catechesi che sia disposta per gradi e presentata integralmente, adattata all’anno liturgico e fondata sulle celebrazioni della parola. Essa raggiunge due obiettivi: porta i catecumeni non solo a una conveniente conoscenza dei dogmi e dei precetti, ma anche all’intima conoscenza del mistero della salvezza” (RICA, 19, 1). In questo modo il momento dell’annuncio segue una dinamica propria della Chiesa antica, quella della traditio-redditio. (Nota CEI nn 31-32-33) 2) IL CATECHISMO DELLA CEI che descriviamo nella 2^ parte, libro per libro (da pag 11 a 16) Nel nostro cammino catechistico, gli obbiettivi educativi e i contenuti faranno riferimento

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Corso di Formazione per Catechisti Anno Pastorale 2016 - 2017

MONTEGRANARO 3° INCONTRO

PROPOSTA DI UN “IMPIANTO” PER LA CATECHESI

NELL’INIZIAZIONE CRISTIANA DI FANCIULLI E RAGAZZI

PRECISAZIONI PREVIE Alcuni passaggi nella proposta del “Punti Fermi” richiedono ulteriore approfondimento. Seguiamo

ancora ciò che la chiesa italiana ci dice nella Nota CEI del ’99 o nel Testo RICA (Rito per

l’Iniziazione Cristiana degli Adulti)

1) SI POTREBBE PROPORRE UNA CATECHESI SVOLTA IN MODO “TRADIZIONALE” PER I

PRIMI ANNI E PIÙ “DI ANIMAZIONE” IN SEGUITO

Essa si qualifica come “Annuncio e accoglienza della Parola”. La Nota Pastorale della CEI

affronta con realismo la situazione dei ragazzi che iniziano il cammino nella fede e nella chiesa. I

fanciulli e i ragazzi che intraprendono l’itinerario di iniziazione cristiana solitamente sono

all’oscuro di tutto ciò che riguarda la fede cristiana. Essi hanno solo una iniziale conoscenza del

cristianesimo. Chi li accoglie deve porsi a questo livello, senza dare nulla per scontato.

La finalità dell’annuncio non è tanto di trasmettere nozioni e regole di comportamento, ma di

contribuire a portare il catecumeno a:

- un incontro con Cristo vivo: i vari elementi dell’annuncio devono essere strutturati in modo che

al fanciullo risulti che Cristo oggi gli parla, lo invita alla conversione, lo chiama a condividere la

sua avventura umana; da parte sua il fanciullo catecumeno accoglie questa Parola e vi risponde

con la fede, la preghiera e l’azione; si deve instaurare una vera comunicazione, un dialogo di

salvezza;

- un incontro con una comunità, la Chiesa, che è in ascolto costante della parola di Cristo per

seguirlo e vivere come lui;

- la scoperta che egli stesso fa parte della storia della salvezza: il fanciullo è guidato gradualmente

a comprendere che è chiamato rivivere in sé la storia di Gesù e, più in generale, la storia della

salvezza in una comunità.

In questo modo egli diviene protagonista nella espressione della sua fede personale, nella

partecipazione consapevole e creativa alla preghiera e alla liturgia della comunità,

nell’appartenenza responsabile e attiva alla vita ecclesiale, nella testimonianza serena e coraggiosa

negli ambienti pubblici.

Il contenuto dell’annuncio ha come oggetto il racconto della storia della salvezza e in particolare

della storia di Gesù. Tale storia viene raccontata non come qualcosa di lontano e ormai concluso,

ma come successione di eventi aperti, attuali, che attendono altri protagonisti. L’anno liturgico

risulta di fatto il contesto più opportuno per compiere questo annuncio narrativo e coinvolgente.

Solo successivamente sarà possibile organizzare l’annuncio attorno ad alcune verità fondamentali

contenute nel Credo.

Il modo migliore per arrivare all’incontro vivo con Cristo e con la Chiesa, è quello di far assumere

al momento dell’annuncio una certa qual configurazione di liturgia della parola.

Il RICA sottolinea come “opportuna” quella catechesi che sia “disposta per gradi e presentata

integralmente, adattata all’anno liturgico e fondata sulle celebrazioni della parola”. Essa raggiunge

due obiettivi: “porta i catecumeni non solo a una conveniente conoscenza dei dogmi e dei precetti,

ma anche all’intima conoscenza del mistero della salvezza” (RICA, 19, 1).

In questo modo il momento dell’annuncio segue una dinamica propria della Chiesa antica, quella

della “traditio-redditio”. (Nota CEI nn 31-32-33)

2) IL CATECHISMO DELLA CEI che descriviamo nella 2^ parte, libro per libro (da pag 11 a 16)

Nel nostro cammino catechistico, gli obbiettivi educativi e i contenuti faranno riferimento

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diretto al Catechismo della CEI nei suoi 4 volumi e, durante il periodo di Mistagogia dopo la

Cresima, anche aqualcuno di quelli contenuti nei 1° libro del Catechismo dei Giovani “Io ho

scelto voi”. Essi saranno meglio precisati anno per anno. Tali obbiettivi e contenuti verranno

continuamente rivisti e “riassestati” dai catechisti praticamente ogni anno. Il cammino a cui ogni

parrochia è abituata, sarà interpretato diversamente per la maggiore valorizzazione dell'aspetto

celebrativo e di quello “animativo” che porteranno esperienze e attività variegate all'interno di una

più chiara valorizzazione della vita di gruppo.

Inevitabile quindi, che una proposta che viene formulata con precisione all'inizio nel susseguirsi di

obbiettivi e contenuti, venga poi “interpretata” e “riscritta” continuamente nel concreto svolgersi del

cammino

3) UNA PRECISAZIONE SU EVENTUALI RICHIESTE DA PARTE DI “NON-BATTEZZATI”

Forse presto si verificherà il caso di fanciulli o ragazzi che chiedono l'Iniziazione “completa”,

iniziando dal Battesimo. Occorre essere pronti ed accoglienti in tutta la nostra vita parrocchiale,

quindi anche in questo nuovo cammino.

La nota CEI al n° 6 dice: “In primo luogo si segnalano gli ambiti educativi tradizionali della

pastorale dei ragazzi: i centri giovanili parrocchiali, gli oratori, le scuole cattoliche, l’insegnamento

della religione cattolica nella scuola pubblica... La disponibilità ad accogliere tutti, senza

discriminazioni di sorta, è occasione d’incontro con la proposta cristiana da parte dei fanciulli e dei

ragazzi non ancora battezzati. Ciò accade soprattutto con i figli di famiglie che vivono lontane

dall’esperienza religiosa cattolica. Il clima di gioia e di amicizia che caratterizza questi ambienti,

oltre ai momenti in cui è proposta la liturgia, la preghiera, il gesto caritativo e l’istruzione cristiana,

può dare il via a un sincero desiderio di far parte del gruppo di coloro che vivono il Vangelo.”

Riceveranno Battesimo e Eucaristia dopo aver percorso insieme agli altri le prime tappe, poi si

orienteranno come tutti e con tutti alla Cresima.

1° TEMPO (2^ elementare)

L'Anno del Precatecumenato

Il primo tempo, che impegna il candidato nella ricerca, è dedicato dalla Chiesa alla primissima

evangelizzazione e al “precatecumenato” e si concluderà con l'ingresso nel catecumenato.

Secondo il RICA, quando un fanciullo chiede di diventare cristiano, occorre che si costituisca il

“gruppo di accompagnamento”. Egualmente, quando una famiglia chiede di proseguire, dopo

anni dal battesimo, nell'itinerario di Iniziazione Cristiana, occorre che i genitori, o i loro

rappresentanti, e altri, prendano coscienza del significato del nuovo cammino da intraprendere.

Prima di iniziare il cammino con i fanciulli, quindi, anche con l’aiuto del gruppo catechisti o

educatori, oppure del Consiglio Pastorale della Parrocchia, si stabilisce la figura di un

accompagnatore che sia garante del cammino stesso. Potrebbe essere uno dei padrini del

Battesimo, se fino ad ora ha svolto bene il suo compito o, se si rivelasse necessario, potrebbe essere

una nuova figura. In ogni caso potrebbe poi giungere a presentare il fanciullo/a alla Prima Eucaristia

e poi fare anche da padrino nella Cresima.

“Coloro che rivestono un compito educativo dovranno concordemente ed efficacemente adoperarsi

perché i fanciulli, i quali hanno già innato un certo qual senso di Dio e delle cose divine, facciano

anche, secondo l’età e lo sviluppo raggiunto, l’esperienza concreta di quei valori umani che sono

sottesi alla celebrazione eucaristica”. (SACRA CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO, Direttorio per le messe

con la partecipazione di fanciulli (1 novembre 1973), 9: EV 4, 2626.) Questa indicazione, proposta già per la

preparazione all’Eucaristia, è valida anche per tutta l’iniziazione cristiana e noi vogliamo

considerarla come il punto di partenza dell’annuncio.

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Questo tempo inizia con una Celebrazione di accoglienza, nella quale esprimere il fatto che ogni

candidato viene chiamato da Cristo, da lui accolto in seno al gruppo che, come piccola chiesa a

misura dei ragazzi, condivide la chiamata ed è disposto a compiere l’itinerario di iniziazione

cristiana.

È questo un tempo di privilegiata evangelizzazione rivolta alle famiglie (e ai non battezzati) per

far scoprire o ri-scoprire la persona di Gesù.

Obbiettivi e contenuti della Educazione alla fede (Primo annuncio e prime esperienze) Catechismo CEI “Io sono con voi”

Incontro con la Chiesa “oltre” la “piccola chiesa” che è la famiglia, con una prima esperienza di

chiesa in parrocchia e in un gruppo ecclesiale

- Primo annuncio di Dio Padre e di Gesù

- Primo incontro con le persone della famiglia di Gesù: Maria e Giuseppe

- Prima esperienza dell'Anno Liturgico: Natale, Triduo Pasquale

- Il Giorno del Signore

La preghiera e gestualità fondamentali: il Segno della Croce, Padre nostro, Ave Maria, Gloria al

Padre, Angelo di Dio ...

2° TEMPO (3^ elementare)

Ammissione e inizio del Catecumenato

L'anno della Celebrazione della Penitenza

Il fanciullo che vuole conoscere meglio Gesù Cristo e meglio amarlo, è accolto dalla Chiesa, con il

segno della croce, ed è ammesso alla liturgia della parola.

Con questa tappa inizia il catecumenato, un tempo di vero tirocinio di vita cristiana, durante il quale

il fanciullo cresce nell’esperienza spirituale dell’amore di Dio e prende coscienza che è chiamato a

dare una risposta ai molti inviti del Signore.

Celebrazione di Ammissione al catecumenato (RICA nn 14-17, 73-81, 90-92) – VEDI SUSSIDIO CELEBRAZIONI

L’ammissione si fa in un gruppo, nel quale non dovranno mancare i genitori e gli accompagnatori.

Il rito si svolge in chiesa, o in altro luogo conveniente, tale da favorire l’esperienza di

un’accoglienza familiare (RICA, 315).

Rispondendo alla domanda dei fanciulli di diventare cristiani, chi presiede chiede ai presenti se

sono disposti a sostenere i fanciulli con la fede e la carità. Quindi traccia il segno della croce sulla

fronte. I genitori e i catechisti tracciano anch’essi in silenzio un segno di croce sulla fronte dei

fanciulli (RICA, 322).

Dopo l’ingresso in chiesa, viene portato il libro delle Scritture, il presidente introduce la liturgia

della parola, spiegando brevemente la dignità della parola di Dio che è annunziata e ascoltata nella

assemblea (RICA, 325).

L’ammissione al catecumenato è legata al momento in cui il fanciullo è capace di decidersi in

rapporto a Gesù Cristo. Perciò la celebrazione non sarà fatta troppo presto: suppone una prima

evangelizzazione che susciti la fede e implica una prima esperienza di vita nella comunità.

In seguito, secondo il RICA, dovrebbe avvenire l’elezione o chiamata al Battesimo.

Con essa i catecumeni che hanno manifestato un vivo senso di fede e di carità e una conoscenza

della fede cristiana proporzionate alla loro età, vengono ammessi ai sacramenti dell’iniziazione ed

entrano nella preparazione immediata alla loro celebrazione.

I nostri fanciulli sono già stati battezzati, ma è significativa egualmente l'ammissione agli altri 2

sacramenti dell'iniziazione perché è quasi un avvio “ufficiale” alla loro celebrazione, anche se

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questa avverrà dopo ancora notevole tempo. La vera “Elezione” è prevista verso il termine del 4°

anno, quando con ogni probabilità si farà la “prima Comunione”.

In questo momento l’elezione viene vissuta come “Presentazione alla Comunità” , specialmente

nel caso che l'Ammissione al Catecumenato sia avvenuta in una celebrazione non centrale o in una

cappella interna della parrocchia. La “Presentazione alla Comunità”, può avvenire all’inizio della

Quaresima. Essa si fa durante la celebrazione della Messa domenicale. Dopo l’omelia i fanciulli

vengono presentati alla comunità e viene reso pubblico il giudizio di idoneità di quanti hanno curato

la loro formazione, ed essi stessi manifestano la volontà di accedere a Cresima ed Eucaristia e

scrivono il loro nome sul libro dei candidati ai 2 sacramenti. Chi presiede, chiamandoli per nome, li

dichiara “eletti”. Si conclude con la preghiera litanica per gli eletti e il loro congedo. Il rito, con i

necessari adattamenti, può essere preso dal rito per i catecumeni adulti (RICA, 143-151).

Celebrazione: Consegna del segno della croce (RICA 82-87) Il segno dei cristiani - VEDI SUSSIDIO CELEBRAZIONI

Durante la Quaresima, dopo che i ragazzi sono stati “presentati”, ricevono il Segno dei veri

cristiani. Cristo cerca testimoni. Siamo chiamati tutti ad essere testimoni della passione, morte e

resurrezione di Cristo. Del segno dell'amore salvifico di Dio, dice S. Agostino: "Dio che ci ha creati

per tornare a Lui attraversando il mare, ha mandato il Figlio a prenderci sulla sua nave, la Croce",

che è “il traghetto che ci aiuta, la tavola su cui possiamo attraversare il mare” (Card. Tonini).

Celebrazione: Consegna dei Comandamenti, la Legge di Dio

Celebrazione: Prima Celebrazione della Penitenza (1° Scrutinio)

Le celebrazioni penitenziali (RICA 330-342) hanno lo scopo di far prendere coscienza al fanciullo

che Dio lo ha amato e lo ama continuamente, ma non sempre egli ha risposto o risponde a lui

positivamente. Le celebrazioni manifestano l’iniziativa di Dio che sostiene la libertà dei fanciulli

nel loro orientamento verso di lui, li illuminano sul significato della lotta che già debbono affrontare

e sostenere, donano loro forza e coraggio per partecipare alla vittoria di Cristo sul peccato, ma

anche la gioia e la pace che scaturiscono dalla certezza di appartenere già al mondo salvato da Gesù

Cristo. L’iniziativa di Dio richiede infatti la collaborazione del fanciullo, con la volontà di meglio

conoscere Gesù Cristo e di partecipare maggiormente alla vita della Chiesa e un atteggiamento di

conversione adatto alla sua condizione.

Nella celebrazione dello scrutinio, si chiede al Padre che i fanciulli, che già fanno esperienza di

tentazione e di peccato, siano purificati e preservati da ogni male e corroborati nel cammino della

vita e si fa l’unzione con l’olio dei catecumeni, sul petto o su entrambe le mani (RICA 339, 340).

Gli scrutini o celebrazioni penitenziali possono essere uno o più. In questo caso le formule si

prepareranno sul modello di quelle del primo, ispirandosi agli scrutini degli adulti.

Gli scrutini, in seguito, verranno programmati nei momenti più significativi dell'itinerario.

Questa Celebrazione del 1° Scrutinio sarà fatta al termine dell'anno, dopo che nella Catechesi si sarà

presentata come centrale nella vita cristiana la figura di Gesù, il Cristo, il Signore della vita.

Obbiettivi e contenuti della Educazione alla fede

Catechismo CEI “Io sono con voi”

Caratterizza l'anno l'annuncio, la conoscenza e l'incontro con Gesù il Cristo, il Signore della vita.

La sua figura, viva ed affascinante costituirà l'ossatura della catechesi, fino a presentarlo nel

Mistero Pasquale, sofferente, morto e vincitore della morte. L'annuncio della sua coerenza alla

volontà del Padre introdurrà la “Consegna del Segno della Croce”.

- Dinanzi a Gesù i fanciulli sono “chiamati a conversione”; la prima proposta con cui confrontarsi

sono i comandamenti di Dio: per questo facciamo la Consegna della legge di Dio.

- Poi è la persona stessa di Gesù che costituirà “il criterio” di esame (“scrutinio”) della propria vita e

del confronto che porterà alla constatazione del proprio peccato e alla richiesta della Misericordia

del Padre nella Celebrazione della Prima Confessione.

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- Per quanto riguarda la proposta – conoscenza della vita di Gesù è utile tener conto, in particolare,

al seguente schema:

* Breve contestualizzazione storica, culturale e geografica.

* Il mistero dei 12 anni: Gesù al tempio

* La chiamata dei primi discepoli

* I miracoli (le Nozze di Cana dà la possibilità di approfondire la persona di Maria)

* Le parabole (da proporre quella del Padre Misericordioso che prepara alla confessione)

- I Tempi forti (almeno Avvento e Quaresima)

3° TEMPO (4^ elementare)

L'anno delle “traditio” - Consegne

del Vangelo, del Credo, del Padre e della Nuova Legge

Per questo periodo, caratterizzato anche da una vera (pur iniziale) esperienza liturgico-ecclesiale, è

utile ricordare che il Direttorio per le messe con la partecipazione di fanciulli osserva che “nella

formazione liturgica dei fanciulli e nella loro preparazione alla vita liturgica della Chiesa, possono

avere grande importanza anche le varie celebrazioni, predisposte allo scopo di facilitare ai fanciulli

stessi la percezione e il significato di alcuni elementi liturgici, quali il saluto, il silenzio, la

preghiera comune di lode, specialmente se fatta in canto”.

Questo modo di formazione liturgica deve essere tenuto presente anche per i fanciulli e i ragazzi

che domandano i sacramenti dell'iniziazione: attraverso le diverse celebrazioni essi sono

gradualmente formati al celebrare cristiano, in modo che la partecipazione diventi consapevole e

piena. Essi sono così introdotti ad accogliere la parola di Dio come attuale annuncio di salvezza e a

scoprire il senso e la pregnanza dei vari elementi della ritualità cristiana: il canto, le acclamazioni,

le processioni e i gesti simbolici.

Più particolarmente, questo periodo è ritmato da diverse Celebrazioni chiamate “Traditio” o

“Consegne”.

Queste celebrazioni sono in stretta relazione con la catechesi che si va sviluppando e secondo il

metodo della traditio-redditio, come la “consegna” della Bibbia (storia della salvezza), del Simbolo

della fede e del Padre nostro.

Altre “Traditio”, quali la Consegna della Legge e/o della “nuova” Legge delle Beatitudini, (quindi

la Consegna dei comandamenti, precetto della carità, discorso della montagna) potrebbero essere

aggiunte in questo anno, secondo opportunità e possibilità, e riproposte al termine del cammino

valorizzandone la valenza mistagogica. (RICA, 312; cf. 103, 125, 181-192).

Tali celebrazioni si pongono nella direzione delle tre componenti dell’itinerario catecumenale, cioè:

inserire l’annuncio in una celebrazione della parola;

formare alla celebrazione con la celebrazione;

aiutare ad acquisire i valori sottesi al cammino catecumenale attraverso apposite celebrazioni.

Avviciniamo la Parola di Dio

Celebrazione: Consegna del Vangelo (RICA nn 93-96) – VEDI SUSSIDIO CELEBRAZIONI

In che cosa credo?

Celebrazione: Consegna del Credo (RICA nn 183-187) - VEDI SUSSIDIO CELEBRAZIONI

La preghiera di Gesù

Celebrazione: Consegna del Padre nostro (RICA nn 188-192) - VEDI SUSSIDIO CELEBRAZIONI

La Legge di Gesù, il Signore della Vita

Eventuale Celebrazione: Consegna della “nuova” Legge delle Beatitudini

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Obbiettivi e contenuti della Educazione alla fede

Catechismo CEI “Venite con me”

E' necessario orientare la gran parte della Catechesi alle Traditio.

La Consegna dei Vangeli offre riflessioni numerose ad ogni livello.

Al centro della grande storia che Dio vive con noi c'è Gesù, con il suo Vangelo, la sua morte e la

sua risurrezione. Da Lui nasce la Chiesa, che il Risorto invia nel mondo per annunciare, celebrare e

testimoniare la salvezza. Protagonista di questa Storia è Dio, che cammina con il suo Popolo, si

rivela nella vita di Abramo, di Mosè e dei profeti, soprattutto si comunica agli uomini in Gesù, la

parola di Dio fatta carne. Il Catechismo CEI “Venite con me” offre riflessioni utili al capitolo 1.

Nella Consegna del Credo può essere approfondito il senso di una fede incarnata, significativa e

operante nella vita.

Percorrendo i diversi passaggi-contenuti della fede si ha la possibilità di una sintesi molto bella di

tutta la nostra fede. Questa è una tappa molto importante, nella quale un nuovo discepolo di Cristo

accoglie con piena lucidità e coraggio il contenuto di ciò che d'ora in avanti egli approfondirà se-

riamente. (Abbiamo qui anche una grande possibilità di catechesi con i genitori degli stessi ragazzi).

Nella professione di fede una creatura proclama la sua fede in Dio. Pur condividendo questa fede

con gli altri nella Chiesa, tale persona esprime con fermezza che la fede della Chiesa è la sua fede.

Per questo, la professione di fede e i Sacramenti dell'Iniziazione sono così strettamente connessi. La

Traditio Symboli è un antico rito tra i più solenni del catecumenato della Chiesa primitiva. Un'e-

spressione privilegiata dell' eredità vivente che i pastori hanno ricevuto in custodia.

Più concretamente, nei Simboli, che in certi momenti cruciali hanno riproposto in sintesi felici la

fede della Chiesa. Nel corso dei secoli un elemento importante della catechesi era precisamente la

"Traditio Symboli" (o trasmissione di un riassunto della fede della Chiesa).

Il Catechismo CEI “Venite con me” offre riflessioni utili al capitolo 2.

La Consegna del padre Nostro ci fa sperimentare che siamo figli e ci sollecita a vivere da figli.

Come si vive e si esprime il rapporto filiale con il Padre?

Bastano l'obbedienza, il lavoro, la dedizione al prossimo? oppure è necessario anche il dialogo della

preghiera? Gesù prega partecipando assiduamente alla liturgia di Israele; invoca il Padre in pubbli-

co, nel mezzo della sua stessa attività; soprattutto si ritira lunghe ore in solitudine, nel deserto o sui

monti, di notte o di buon mattino. La sua preghiera è stare di fronte al Padre come figlio, in perfetta

reciprocità, nella gioia dello Spirito Santo. Da questo intimo dialogo trae energia ed ispirazione per

la sua missione, soprattutto nei momenti decisivi. Ai discepoli trasmette il suo atteggiamento filiale

verso Dio e insegna loro la preghiera del Padre Nostro, come espressione della comunione con Dio

e segno distintivo della loro identità. La preghiera comprende sette domande nella redazione di

Matteo e cinque in quella, forse più antica, di Luca; ma, in realtà, sotto diversi aspetti, si chiede una

sola cosa, l'unica necessaria : la venuta del Regno di Dio in noi e nel mondo.

E' la preghiera dei figli che fanno proprio il progetto del Padre e si abbandonano totalmente a Lui.

E' la preghiera degli umili di cuore, protesi verso una salvezza più grande di quella che si può pro-

grammare e costruire con le proprie mani.

Pregare il Padre, dunque, ci fa sperimentare che siamo figli e ci sollecita a vivere da figli.

Le Beatitudini sono l'attuazione del “credo in Cristo Gesù”. Riflettere su di esse ora può sembrare

troppo presto, ma, dato che la proposta della “nuova legge” dovrebbe già essere stata fatta nell'anno

precedente, per prepararli alla Penitenza, allora si comprende che un approfondimento a questo

punto è veramente opportuno, anche perché in esse viene vissuta la “sequela” concreta del Cristo.

Occorrerà puntare proprio su questo concetto: accettare e ricevere Cristo nella propria vita significa

farlo anzitutto “spiritualmente”. Solo dopo avrà senso accoglierlo “fisicamente” nel Pane e nel

Vino. Il Catechismo CEI “Venite con me” offre riflessioni utili al capitolo 5.

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4° TEMPO (5^ elementare)

L'Anno della riscoperta del proprio Battesimo,

dell' “Elezione” e iscrizione del nome,

della “PRIMA EUCARISTIA”

Celebrazione : memoria del Sacramento del Battesimo (1° parte) con la Rinuncia – Veste bianca –

Litanie dei santi (RICA 200-214) - VEDI FOGLIO CELEBRAZIONE

Celebrazione : memoria del Sacramento del Battesimo (2° parte) e celebrazione con l’Acqua, gli

Olei, il Fuoco-Luce, all'insegna dei tre riti esplicativi (RICA 223-226) - VEDI FOGLIO CELEBRAZIONE

Vivo il mio Battesimo: Catechesi mistagogica dinanzi al Battistero;

Celebrazione : con il Credo delle Promesse Battesimali e l’Effatà - VEDI FOGLIO CELEBRAZIONE

Alla Chiesa chiedo di accompagnarmi nel cammino

Celebrazione della elezione e iscrizione del nome (RICA nn 133-134, 146-150) - VEDI SUSSIDIO

CELEBRAZIONI

PRIMA EUCARISTIA (con le famiglie si concorda la data in base ai principi della Nota CEI)

Obbiettivi e contenuti della Educazione alla fede

Catechismo CEI “Venite con me”

Nella prima parte dell'anno si propongono riflessioni conformi ai contenuti delle celebrazioni.

Le tematiche sono già indicate nella presentazione delle celebrazioni stesse.

Praticamente, guidati dallo schema delle celebrazioni, si recuperano tutti i passaggi del Rito del

battesimo, rendendoli “problematici” e presentandoli come “l'origine” della nostra vita di credenti.

Poi, soprattutto se si è orientati a dare la 1^ Comunione al termine di questo tempo, si può

proporre il seguente schema,in particolare questi due punti.

La Messa: una cena. Essa è il momento centrale della vita della comunità cristiana, che nella

chiesa si raduna per fare festa insieme e per celebrare l’Eucarestia. La cena si compone di

quattro momenti principali: accoglienza dell’ospite, le parole scambiate, il pasto condiviso,

saluti; essi vanno applicati alla messa (riti di introduzione, liturgia della parola, liturgia

eucaristica, riti di conclusione con l'invio). Per ognuno di questi momenti si mettono a fuoco i

gesti e i testi che li accompagnano e gli atteggiamenti che li rendono veri.

Tutto questo con l'obbiettivo di suscitare nei ragazzi un atteggiamento consapevole e partecipe

alla celebrazione.

La Messa: la vita. I vari momenti della messa debbono diventare veri nella realtà quotidiana.

Con l'obbiettivo di rendere “dimensioni permanenti” della vita di fede i contenuti del mistero

Eucaristico, si cerca di tradurre in atteggiamenti di vita i vari momenti della Messa.

L'accoglienza diventa “capacità di accogliere”, l'ascolto della Parola diventa “capacità di

ascoltare ed annunciare”, il Sacrificio diventa “capacità di martirio” ecc ... Questi argomenti

vanno affrontati non molto approfonditamente, in quanto solo dopo la 1^ Eucaristia (quindi

nella Mistagogia) verranno ripresi molto seriamente e si userà come base “Eucaristia,

Comunione e Comunità”. Dovranno essere invece oggetto degli incontri di catechesi per i

genitori degli stessi fanciulli.

Completa il cammino preparatorio la riflessione sulla “presenza” del Cristo nel Pane e nel

Vino Eucaristici.

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5° TEMPO (1 e 2^ media)

Cambio nella metodologia con proposta di vita di Gruppo e Animazione (ACR o altro)

Inizio della Mistagogia sull’Eucarestia “già celebrata” per una profonda adesione a Cristo

1) Mistagogia sull’Eucarestia celebrata

Nel primo anno, considerando con attenzione l’eventuale Proposta Associativa anche nelle

tematiche, oltre che nel metodo, si costruisce un itinerario che tiene conto della celebrazione

avvenuta e ne sviluppa i contenuti di fede ed ecclesiali. E’ chiaro che il seguente schema va inserito

nell’itinerario associativo appena se ne da l’occasione, punto per punto, senza farne un “pacchetto”

a parte, puntando agli atteggiamenti che nascono dalla Eucaristia, inseriti all’interno del cammino

associativo. E’ bene contemporaneamente tener conto delle necessità principali del gruppo dei

ragazzi e quindi gli argomenti potrebbero anche non essere in fila così come sono esposti di seguito.

E’ interessante, oltrechè molto facile, lavorare sul documento CEI “Eucaristia, Comunione e

comunità” (CEI 1983) in quanto, nella sua schematicità, si rivela ideale per la Mistagogia.

Ne riportiamo qui lo

Schema

- Un solo Corpo: La comunità di Gerusalemme (ispirarsi ai nn 21 ... 25)

- Edificare la Chiesa: la comunità di Corinto (ispirarsi ai nn 26 ... 32)

- Entrare nel mistero attraverso il rito (come introduzione ai punti seguenti ispirarsi ai nn 34 e 35)

- L’Eucaristia educa all’accoglienza (nn 37 ... 40)

- L’Eucaristia educa all’ascolto e al dialogo (nn 41 ... 45)

- L’Eucaristia educa al martirio e all’offerta di sé (nn 46 ... 50)

- I Riti di comunione: la condivisione e il servizio (nn 51 ... 53)

- “Andate”: l’Eucaristia educa alla missione (nn 54 e 55)

Il cammino di fede prosegue con 3 riflessioni e 3 corrispondenti celebrazioni.

2) Per una profonda adesione a Cristo

Compiuto il percorso su “Eucaristia, Comunione e Comunità”, per suscitare il desiderio della

purificazione e della redenzione di Cristo, si tengono tre scrutini; il loro scopo è di illuminare a

poco a poco i fanciulli sul mistero del peccato, da cui l'universo intero e ogni uomo desiderano di

esser redenti per liberarsi dalle sue conseguenze nel presente e nel futuro, e anche di rendere

familiare agli animi il senso del Cristo Redentore, che è acqua viva (cfr il Vangelo della

samaritana), luce (cfr il Vangelo del cieco nato), risurrezione e vita (cfr il Vangelo della

risurrezione di Lazzaro). Dal primo all'ultimo scrutinio ci deve essere un progresso nella

conoscenza del peccato e nel desiderio della salvezza.” (Rica 154,155,156,157)

E' fondamentale che la liturgia della parola per ciascuno dei tre scrutini sia quella delle domeniche

della Samaritana, del cieco nato e di Lazzaro proprie della Quaresima dell'anno A, per la comunità

degli adulti.

Essendo particolarmente belli e significativi i testi delle preghiere di esorcismo che concludono lo

scrutinio sarebbe opportuno farli avere ai candidati, ad esempio attraverso la consegna di un carton-

cino che contenga le suddette preghiere prima del congedo.

Il primo momento che precede la celebrazione del primo scrutinio ha il fine di condurre i

ragazzi verso una più intima adesione personale a Cristo. Il primo momento, infatti, da valorizzare e

mettere in rilievo è proprio la “preghiera del silenzio”.

Il secondo momento che precede la celebrazione del secondo scrutinio ci ricorda che il chicco di

grano, se lo si mette nella terra all'oscurità e nell'umidità e quindi la buccia, annaffiata, si

ammorbidisce, apparentemente sembrerà morto, ma poi comincerà a crescere, a germogliare;

comincerà a vivere. Così è della nostra vita.

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Il terzo momento che precede la celebrazione del terzo scrutinio ci ricorda che la vita cristiana è

relazione personale con Cristo, un dialogo e un cammino con lui. Si tratta non solo di accettare il

suo insegnamento, ma "di aderire alla persona stessa di Gesù, di condividere la sua vita e il suo

destino, di partecipare alla sua obbedienza libera e amorosa alla volontà del Padre".

Lo Spirito Santo unisce e rende conformi a lui, muove a seguirlo.

“Gli scrutini, che si concludono con gli esorcismi, hanno una grande importanza nella

formazione spirituale. Tendono infatti a purificare la mente e il cuore, a fortificare contro le

tentazioni, a rettificare le intenzioni e a stimolare la volontà verso una più intima adesione a Cristo e

verso un sempre più fermo impegno nell'amore di Dio da parte dei catecumeni.

Si richiede ai ragazzi la volontà di acquistare un profondo senso del Cristo e della Chiesa e special-

mente ci si attende da loro un progresso nella sincera conoscenza di sé, in una seria revisione spiri-

tuale e nella vera penitenza.

Con il rito dell'esorcismo celebrato dai sacerdoti o dai diaconi gli eletti, istruiti dalla Madre Chiesa

sul mistero della liberazione dal peccato per merito di Cristo, sono liberati dalle conseguenze del

peccato e dall'influsso diabolico, sono rinvigoriti nel loro cammino spirituale e aprono il cuore ai

doni del Salvatore.

Le corrispondenti celebrazioni

1) Gesù viene, aprirsi al silenzio:

Celebrazione del 1° scrutinio (RICA nn 154-157, 162-165) - Vangelo della Samaritana

2) Il chicco di grano:

Celebrazione del 2° scrutinio (RICA nn 167-172) - Vangelo del Cieco nato

3) Ho un progetto di vita, quello del Signore della Vita:

Celebrazione del 3° scrutinio con eventuale penitenziale (RICA nn 174-179) Vangelo di Lazzaro

----------------------------------------------------

ANNI SEGUENTI – FINO ALLA CRESIMA

Si lavorerebbe sulla proposta “tradizionale” e già attuata da tutti in preparazione alla Cresima.

I Catechismi CEI di riferimento sono: “Vi ho chiamato amici” e “Io ho scelto voi”.

I contenuti della proposta restano quindi quelli di sempre.

Obbiettivi e contenuti della Educazione alla fede

Il progetto di vita cristiana: La vita è bella, ha un senso, è una cosa seria se, più che i progetti umani

riusciamo a scegliere e decidiamo di seguire il progetto cristiano, cioè il progetto di Gesù, Gesù

stesso. Ovviamente tutta la catechesi sarà orientata alla fede personale come adesione a Cristo,

Signore della nostra vita, alla Cresima e allo Spirito.

Scegliere Gesù è scegliere il suo progetto di vita, non il nostro

Le Beatitudini sono la Nuova Legge fondamentale del cristiano e la proposta di vita per tutti

Il progetto “cristiano” si realizza attraverso l'ascolto della parola (FEDE), la liturgia (LODE) e

la carità (SERVIZIO)

Vivere la Chiesa (diversità e unità dei Carismi, i Ministeri, Spiritualità Laicale ...)

Vivere la Missione nel mondo di oggi

La dimensione vocazionale, per rendere stabile nel ragazzo l’atteggiamento di ascolto-adesione-

sequela, giungendo anche alle proposte specifiche di dono di tutta una vita a Dio, alla Chiesa,

agli uomini. Fare esperienze di conoscenza-incontro del mondo del disagio e servizio in esso

con l'obbiettivo di superare indifferenza e distanza

Una seria Educazione all’Amore: affettività e sessualità

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IN DIRETTA PREPARAZIONE ALLA CRESIMA

Memori che “attraverso il Rito si entra nel Mistero”, è bene affrontare direttamente la proposta del

Rito nelle sue parti. Si riuscirà così a scoprirne bene i contenuti.

Potrebbe risultare utile adottare il testo “Ricevete la forza dalla Spirito Santo” (edit. La Domenica).

L’Omelia del Vescovo come è nel Rito

Le promesse Battesimali

L’invocazione e i 7 Doni dello Spirito Santo, rivisitati in ottica vocazionale e di scelta di vita come

- doni rivolti all’intelligenza (intelletto, scienza, consiglio)

- doni rivolti al cuore e alla ricerca del senso della propria vita da compiere dinanzi a Dio (sapienza,

pietà, timore del Signore)

- dono rivolto alla vita concreta che esige di essere vissuta con coerenza e coraggio (fortezza).

L’Unzione, o consacrazione a Dio in Cristo per il suo Regno e la salvezza degli uomini.

Eventuali Celebrazioni

- Celebrazione in diretta preparazione del Sacramento della Confermazione, prima parte (RICA

227-230) - Confermato per vivere da salvato - VEDI SUSSIDIO CELEBRAZIONI

- Celebrazione in diretta preparazione del Sacramento della Confermazione, seconda parte, Vivere

nello Spirito Santo, con eventuale Riconsegna del Credo (RICA 194-199) - VEDI SUSSIDIO CELEBR.

- Celebrazione sul tema: i sette doni dello Spirito Santo - VEDI SUSSIDIO CELEBRAZIONI

Iniziativa a carattere Mistagogico: visita a S. Pietro (le tombe dei Papi come testimoni,

Catacombe di S. Domitilla?) oppure altre in Diocesi (es: la santità, presso la Cattedrale e il Museo

Diocesano), oppure a Loreto, con le famiglie ecc …

VERSO L’APPARTENENZA AI GRUPPI GIOVANILI

Dopo la celebrazione della Cresima, si darà spazio alla libertà di programmazione legandola

molto alla situazione reale dei ragazzi e ai contenuti del Catechismo dei Giovani 1 “Io ho scelto

voi”. La diversità e la qualità degli obbiettivi del Catechismo dei Giovani permette una bella scelta.

Utili potranno risultare alcuni Itinerari approntati da don Francesco ai tempi dell'Ufficio di Pastorale

Giovanile anche per l'Ufficio Catechistico. Utili anche i testi del Settore Giovani dell'Azione

Cattolica.

E’ chiaro tuttavia che ogni parrocchia, associazione o aggregazione ecclesiale ha la sua tradizione,

le sue fonti e la sua ricchezza di vita: è scontata quindi anche la presenza di significative esperienze,

o iniziative, o proposta di servizi vari con tutto ciò che caratterizza uno stile in animazione.

Tener conto della “Scuola di Preghiera” diocesana e della “Settimana di vita comune”.

Affrontare decisamante (e per certi versi “finalmente”) l’educazione alla Carità di Cristo,

proponendo conoscenza e esperienze di servizio nelle varie strutture presenti in Diocesi, dai Centri

di Ascolto vicariali alle Mense o altre forme di assistenza per i poveri e meno garantiti.

Durante il cammino non dimenticheremo celebrazioni significative, sullo stile degli anni precedenti,

per lo più proposte all’interno di “uscite” o momenti di “ritiro” soprattutto nei “tempi forti”

Il termine della Mistagogia è previsto ai 18 anni con la

Celebrazione “Redditio” - Professione e riconsegna della propria Fede VEDI FOGLIO CELEBRAZIONE

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I CATECHISMI CEI

OBBIETTIVI E PROGETTO DI PERSONALITÀ CREDENTE

(PRESENTAZIONE DEI CATECHISMI E DEGLI OBBIETTIVI DI EDUCAZIONE ALLA FEDE)

A questo punto, può essere utile a tutti evidenziare gli “obbiettivi interni ai catechismi CEI” e darne

una breve descrizione, utile sopratutto a chi non ha una lunga esperienza dei Catechismi della CEI.

1 - "IO SONO CON VOI" - 1° libro della fede per fanciulli

Per poter elaborare obbiettivi formativi, tenendo conto anche di quelli “interni” al catechismo,

occorre ricordare brevementi che:

- A poco a poco, il fanciullo comincia a passare dallo stadio dell'intelligenza intuitiva (cioè da una

"visione d'insieme" o "visione globale", incapace di riflessione critica e sistematizzazione dei dati

della realtà) allo stadio dell'intelligenza logica concreta (capace, cioè di compiere operazioni

intellettuali, anche se molto legate al dato concreto). C'è quindi in lui una maggiore capacità di

apprendimento, ma è molto forte il bisogno che le "conoscenze" passino attraverso la concretezza

dell'esperienza. Per quanto riguarda la fede, perciò, è necessario che egli possa vedere

l'attualizzazione del messaggio in coloro che gli sono vicini, e fare, nello stesso tempo, la sua

esperienza di fede, apprendendo con tutto il proprio essere, e non solo mentalmente.

- dalla "contemplazione" si passa all'azione; dall'ammirazione ad una visione più critica della realtà,

dal forte egocentrismo ad una prima apertura agli altri e all'esperienza di gruppo; da una morale

eteronoma (il bambino obbedisce "perché i grandi dicono così") ad una prima autonomia morale (il

fanciullo comincia a percepire il valore della norma morale).

Tutto questo ha le sue ripercussioni nella catechesi, che può diventare più sistematica, preoc-

cupandosi di fornire già delle facili e semplici "affermazioni", insieme all'educazione di atteg-

giamenti fondamentali (di lode, di stupore, di ringraziamento...).

- i fanciulli che iniziano a frequentare la catechesi non presentano tutti lo stesso grado di infor-

mazione e di maturazione dell'esperienza religiosa. Accanto al piccolo gruppo di coloro che hanno

già maturato, in famiglia o nella scuola materna, un atteggiamento positivo ed autentico nei

confronti delle realtà di fede, cresce sempre di più il numero di coloro che, provenendo da famiglie

non praticanti o alquanto indifferenti, ignorano i contenuti più elementari e basilari della fede

cristiana, pur essendo stati battezzati da piccoli. C'è infine da ricordare tutti quei fanciulli che

possiedono già un piccolo "patrimonio" religioso, in cui si mescolano elementi veri e falsi, fede e

superstizione, intuizioni autentiche e pregiudizi, che gli adulti con cui sono stati a contatto hanno

loro trasmesso, con le parole e con l'esempio.

Il catechista, quindi, non dovrà dare mai per "scontate" le verità che è chiamato a trasmettere, e si

preoccuperà di conoscere profondamente i fanciulli che gli sono affidati, perché siano guidati ad un

incontro sempre più pieno con quel Signore che, da sempre, li conosce e li ama.

Tenendo conto di queste premesse, gli obbiettivi formativi che il Catechismo sceglie di

perseguire e che troviamo al suo interno, sono i seguenti:

1 - scoprire Dio come Padre e Creatore dell'Universo;

2 - scoprire la persona e l'opera di Gesù;

3 - scoprire e inserirsi gradualmente nella comunità cristiana.

Obbiettivo fondamentale e globale di crescita nella fede è quello di introdurre i fanciulli ad

una prima comprensione della celebrazione eucaristica e a scoprire nella propria esperienza

di ogni giorno l'esigenza del perdono di Dio. E' soprattutto nel comandamento dell'amore che

è racchiuso quanto Dio attende da noi, diventati suoi figli nel battesimo.

Nel presentare le verità di fede, il catechismo segue la struttura del Credo o Simbolo, nella

successione dei vari articoli.

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Dopo aver annunciato ai fanciulli l'amore di Dio Padre che, da sempre, ci conosce e ci ama, che ha

creato l'universo per noi, che ci segue nel nostro cammino e ci chiama a stare per sempre nella sua

casa, anche in riferimento al corso dell'anno liturgico, il testo presenta il mistero del natale, di Gesù,

dono del Padre per gli uomini, che cresce nella famiglia di Nazaret fino all'inizio della sua vita pub-

blica, durante la quale egli rivela a noi il volto del Padre, con le sue parole e la sua vita, fino al dono

supremo di sé sulla croce e alla sua vittoria definitiva nella risurrezione. Con il dono dello Spirito

nel giorno della Pentecoste, ha inizio la Chiesa, la comunità di coloro che credono in Gesù, che

vive oggi, guidata dai successori degli apostoli, e, nella quale ognuno ha un proprio posto per il

bene di tutti.

Il testo a questo punto introduce il discorso sui “segni sacramentali” della comunità cristiana, il

battesimo, innanzitutto, alla cui scoperta mira questo primo volume del Catechismo, così come i

seguenti svilupperanno maggiormente i temi relativi alla Eucarestia, al sacramento della

Riconciliazione e alla Cresima.

L'ultima unità didattica, infine, richiamandosi alle prime pagine, mostra la nostra vocazione ultima:

la gioia piena nel paradiso, insieme a Dio e ai suoi Santi.

Come si può vedere, il volume offre un esempio di catechesi "completa", in cui tutti i temi della

fede sono toccati, anche se, naturalmente, nei rispetto della struttura psicologica dei fanciulli e delle

loro capacità di comprensione.

Ai genitori il compito di dare organicità, puntualità e fedeltà quotidiana alla loro catechesi familiare

sapendo trattare ed usare questo libro della fede nelle risorse che contiene: occorre conoscerle e

farle proprie.

Ai catechisti il compito di progettare un itinerario di fede, attento alle esigenze e adatto ai propri

fanciulli, nel quale i "messaggi" che il testo offre siano non solo annunciati, ma scoperti e vissuti

possibilmente insieme a tutta la comunità.

2 - "VENITE CON ME" - 2° Libro della fede per fanciulli

I fanciulli di 8-10 anni, che, come affermano i Vescovi nella Presentazione del catechismo, "vivono

ora un momento di particolare stabilità e sono capaci di un impegno più costante, di formulare un

giudizio sui comportamenti, di partecipare attivamente alla vita di gruppo, di vivere relazioni di

amicizia".

L'esperienza e gli studi psicologici confermano che l'età di 8-10 anni si caratterizza come momento

di interesse morale: è dunque la stagione favorevole per recepire un discorso di educazione della

coscienza. Il fanciullo, che ha trovato degli amici nell'ambiente della scuola, della parrocchia, del

quartiere, comincia ad affrontare il problema della convivenza nella vita di un gruppo, con quanto

di esperienza gioiosa e a volte amara comporta. Nel mondo degli adulti è in grado di scorgere limiti

ed incongruenze e, aiutato dalla scuola, dalle letture e dai mezzi di comunicazione, possiede un

patrimonio abbastanza ampio per formulare dei giudizi morali sul comportamento degli uomini.

Non è più possibile, quindi, illudere il fanciullo e lasciarlo prigioniero di un mondo a senso unico,

dove tutto è bello, tutto è buono.

La maggiore aderenza alla realtà porta in sé il nascere del problema morale e l'educatore non può

restare insensibile di fronte alla richiesta di luce e consiglio.

"Venite con me" fa sua questa preoccupazione, tuttavia esso non è catechismo "per la formazione

morale del fanciullo", non è un elenco arido di norme morali, ma le regole di Vita, le norme morali

che il testo propone trovano la loro collocazione in riferimento al mistero della Vita, morte e risur-

rezione del Signore Gesù, vissuto dentro una comunità viva di fede e di testimonianza.

Obbiettivo globale del catechismo è, quindi, la formazione della coscienza cristiana intesa

come consapevolezza di essere discepoli del Signore, ascoltatori della sua parola, a lui uniti

nella Chiesa, soprattutto attraverso l'Eucarestia, testimoni e annunciatori del suo amore.

Intorno a questo obbiettivo si può costruire tutto il cammino di crescita morale in

preparazione al sacramento della Confessione.

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Se questo è l’obbiettivo globale, 3 sono gli aspetti fondamentali che è possibile scorgere nel

catechismo:

- La "lectio evangelica", cioè la lettura quasi continuata del vangelo, in particolare quello di Luca

e di Matteo: le prime sei unità didattiche mirano proprio ad accompagnare i fanciulli nella sequela

di Gesù, ripercorrendo l'esperienza dei primi discepoli. Dalla scoperta della persona di Gesù i

fanciulli sono invitati alla decisione di seguirlo.

- La vita sacramentale, elemento culmine dell'esperienza della sequela, l'Eucarestia, in particolare,

sta al centro del catechismo (si suggerisce, infatti, che i fanciulli celebrino la Messa di Prima

Comunione proprio nel primo anno dell'itinerario di questo secondo volume), e la VII unità didat-

tica rappresenta la "chiave di volta" di tutto il testo: essa è il culmine ideale del cammino delle

prime sei unità e vuole sottolineare come la Pasqua di Gesù si rende presente nella vita del

discepolo che "ricorda" il memoriale della sua cena.

L'unità è impostata sul racconto di Emmaus e mira a mostrare come attorno ad essa si costruisce la

comunità dei discepoli, la Chiesa, dando l'avvio alle unità seguenti.

Oltre all'Eucarestia va sottolineata la costante evocazione del Battesimo come momento iniziale di

vita in comunione con Cristo e con i fratelli (IX unità didattica).

Anche l'itinerario penitenziale si sviluppa ancora come graduale incontro di rinnovamento della vita

dietro il Signore. L'itinerario raggiunge il suo punto qualificante nella celebrazione dell'amore e del

perdono di Dio nel sacramento della Penitenza.

Nella nota per l'accoglienza del Catechismo, i vescovi invitano le comunità a celebrare i sacramenti

dell'Eucarestia e della Penitenza "opportunamente distanziati l'uno dall'altro" (p. 25), prassi già

ampiamente diffusa nelle nostre parrocchie, dove il Sacramento della Misericordia viene celebrato

nel precedente anno di catechesi.

- La testimonianza della comunità educativa: questo 2° volume del Catechismo dei fanciulli

trova la sua destinazione ideale nella comunità parrocchiale. Cristo chiama individualmente, ma

chiama a formare un popolo nuovo. Tutto il testo è percorso da una linea di fondo che sostiene il di-

scorso catechistico: "vivere insieme" e "vivere insieme come Chiesa".

Dal tema della chiamata personale delle prime unità didattiche si passa a quello della chiamata

collettiva a celebrare il giorno del Signore, all'impegno di una risposta a Dio come comunità, alla

scoperta dell'appartenenza ecclesiale attraverso i segni sacramentali, la liturgia e l'impegno nella ca-

rità verso tutti.

Ai genitori, ai catechisti e alla comunità cristiana il catechismo richiama, dunque, l'obbligo e la

responsabilità di una coerenza di vita coi principi morali e religiosi di cui si fanno interpreti presso i

fanciulli.

3 - “SARETE MIEI TESTIMONI” – 1° Libro per la fede dei Ragazzi

Come afferma la Nota di “presentazione del Catechismo per l’Iniziazione Cristiana di fanciulli e

ragazzi”, da parte dell’Ufficio Catechistico Nazionale, questo Libro della Fede “propone un

itinerario catechistico che nutre in particolare l’esperienza di fede come testimonianza e servizio,

vissuta nel gruppo, attorno alle mete principali di un’organica iniziazione crismale e di uno sviluppo

della coscienza ecclesiale.

Il catechismo, attraverso sei unità didattiche, in una prospettiva storico-salvifica ed ecclesiale,

conduce i ragazzi a scoprire il disegno di Dio:

- come dono di comunione e di amicizia verso tutti gli uomini, da accogliere con libero atto di

fiducia sull’esempio di Gesù;

- come progetto alla cui realizzazione sono chiamati a collaborare con la forza dello Spirito Santo;

- come realtà da manifestare e da vivere partecipando alla vita e alla missione della Chiesa;

- come evento da celebrare nel Sacramento della Cresima, momento di grazia e di conferma della

scelta battesimale e di rinnovata matura partecipazione all’Eucaristia.”

In questo Libro, l’Iniziazione liturgico-sacramentale è incentrata sulla confermazione. La proposta

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del cammino di fede è concepita secondo la dionamica della “consegna” e della “riespressione”

della fede (traditio-redditio della fede).

Tutto questo, all’interno di una più incarnata attenzione all’età della preadolescenza.

L’ Obbiettivo fondamentale appare chiaro: il Libro è concepito soprattutto per fare in modo

che i ragazzi scoprano il disegno di Dio come progetto cui collaborare con la forza dello

Spirito; come realtà da vivere partecipando alla missione della Chiesa; come evento da

celebrare nel Sacramento della Cresima.

4 - "VI HO CHIAMATO AMICI" – 2° Libro per la fede dei Ragazzi

E’ il momento conclusivo del cammino di iniziazione cristiana che si è già percorso con i tre libri

precedenti. Esso si rivolge ai ragazzi di 12-14 anni che vivono una fase particolarmente delicata

della loro vita e decisiva per il loro futuro. Infatti sono interessati ad una crescita che non è solo

fisica, ma che investe l'aspetto intellettivo e spirituale, la dimensione relazionale e quindi i rapporti

affettivi, la capacità di scelta nei diversi campi in cui si trovano ad essere inseriti e ad operare. I

ragazzi avvertono la loro crescita come un momento di rottura di equilibri precedentemente

raggiunti per cui rimettono in discussione tutti i loro rapporti: con i genitori in primo luogo, con gli

educatori, con i loro coetanei nel tentativo e nella ricerca di nuove sicurezze a cui ancorarsi.

Infatti, si stanno aprendo al futuro con tanto entusiasmo e tante speranze, ma al tempo stesso con

tante insicurezze e paure. Ne risente soprattutto la vita familiare: i genitori si trovano dinanzi figli

che non riescono più a capire, ragazzi a volte scontrosi e contestatari, eternamente scontenti di ogni

decisione, pronti a protestare se non viene rispettato il loro diritto all'autonomia e alla libertà.

Uguale atteggiamento si riscontra nei confronti degli altri adulti da cui ormai non accettano alcuna

imposizione. Con i coetanei, poi, il rapporto tende a diventare più personale e più autentico perché i

ragazzi cercano, come mai prima un'amicizia che sia totale dedizione e fiducia nell'altro, momento

di apertura, occasione per confrontarsi e confidare i segreti dell'animo, pur di avere un consiglio

"fidato". Proprio in tale ricerca di amicizia si coglie il bisogno di sicurezza, di affetto e di valori

autentici proprio dei ragazzi. A questa esigenza l'educatore è la persona che può rispondere più

adeguatamente in quanto possiede la maturità necessaria e la chiave per entrare nel cuore dei

preadolescenti e conquistarseli. Tutto ciò si rende possibile ancora di più all'interno del gruppo che

è il luogo privilegiato della crescita del ragazzo. Esso, infatti, non solo offre risposte ed esigenze di

sicurezza e di sostegno, ma anche l'occasione per compiere insieme esperienze personali nuove e

fuori dalla sfera d'influenza della famiglia. Dal punto di vista intellettivo, il sorgere del pensiero

logico-formale consente ai ragazzi una comprensione dei contenuti ormai sganciati dal concreto e

quindi un accostamento al messaggio cristiano più convinto e basato su una scelta personale.

Il catechismo appare fortemente Cristologico. Tiene conto della psicologia dei preadolescenti e

dell'itinerario di fede da loro già percorso. Possiede caratteristiche che lo rendono adatto ad

una vera Mistagogia Crismale. Sappiamo che essa può essere realizzata in parte anche prima

della celebrazione del Sacramento.

“Vi ho chiamato amici” propone in definitiva i seguenti obbiettivi o mete:

- l’approfondimento dei sacramenti ricevuti;

- lo sviluppo della coscienza morale;

- una più consapevole scelta vocazionale;

- l'educazione alla missionarietà e al servizio.

I contenuti sono articolati in sei unità didattiche.

La prima unità "c'è speranza nel mondo" risponde alla richiesta dei ragazzi di trovare ideali e

valori nella grande avventura che è la vita. La scoperta di Dio, amico e alleato, che viene incontro a

ciascuno e cammina insieme a noi, è la prima certezza che illumina il mistero della vita;

La seconda "Venite e vedrete" permette, invece, di incontrare Gesù di Nazaret di cui il ragazzo

scopre l'identità attraverso la lettura del Vangelo di Marco ripercorrendo le tappe più significative

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della vita di Cristo fino alla morte e Resurrezione.

La terza unità "Farò nuove tutte le cose" riflette sulla novità di vita che deriva dalla Pasqua e sulla

domenica, giorno del Cristo risorto santificato dall'Eucaristia. Presenta, infine, vari modelli di santi

che, nella storia, hanno incarnato la novità di vita del Vangelo.

Con la quarta "Protagonisti e responsabili" inizia il secondo momento del progetto di fede, quello

in cui il ragazzo è chiamato ad accogliere la proposta cristiana facendo fruttificare ogni dono con

responsabilità e da protagonista.

La quinta unità "Non più servi ma amici" presenta la proposta di amicizia che Cristo fa a ciascun

ragazzo: amicizia sicura e fedele che richiede una risposta generosa e altrettanta fedeltà. Il sacram.

della Riconciliazione è l'indispensabile aiuto per vincere il peccato e riprogettare la vita dei

discepoli.

Nell'ultima unità "Voi siete il popolo di Dio" si mostra il vero volto e la missione della Chiesa

affinché prendano coscienza del compito importante che anch'essi devono svolgere.

5 - IL CATECHISMO DEI GIOVANI/1 "IO HO SCELTO VOI"

Pur non essendo necessario ai catechisti – educatori che conducono i ragazzi alla Cresima, ritengo

utile proporre in estrema sintesi e sotto forma di schema di “obbiettivi”, l’ossatura del primo

catechismo dei Giovani, altrimenti detto “dei pre-adolescenti”.

Appare quanto mai fuori luogo parlare di “Catechesi del dopo-cresima”.

“Io ho scelto voi” offre e propone la conquista di 5 obbiettivi ritenuti indispensabili per la persona-

lità degli adolescenti di oggi. Nella sua importanza intrinseca ciascuno di essi si propone come

facilmente traducibile in singolo itinerario. D’altra parte nel loro insieme, tali obbiettivi

costituiscono un itinerario globale per la fede del periodo che va dall’adolescenza alla prima

giovinezza.

Appare chiara, inoltre, la scelta dei Vescovi: si persegue, come obbiettivi, alcuni tratti di

personalità credente ritenuti dalla Chiesa Italiana estremamente importanti, essi e non altri.

- Una personalità capace di porsi in relazione con gli altri, di aprirsi con fiducia, di mettersi in co-

munione con loro, attraverso il dono di una nuova socialità offerta in Gesù Cristo e grazie all'espe-

rienza di fraternità e di riconciliazione vissuta e celebrata nella comunità cristiana (Cap. 2°).

- Una personalità capace di porsi in rapporto "cristiano" con la realtà cosmica, culturale e sociale: la

proposta esplicita è quella di educarsi all'uso delle cose con atteggiamenti di essenzialità, ad uti-

lizzare le realtà culturali come mezzi di crescita personale e di comunicazione con gli altri, a pro-

muovere in sé il valore della giustizia attraverso la scelta della condivisione (Cap. 3°).

- Una personalità capace di ricercare per la propria esistenza una profonda e vera libertà interiore:

ogni adolescente deve poter percepire che la sua esigenza "naturale" di dar senso alla vita nella li-

bertà trova piena risposta nella proposta di amare e di donare completamente la propria vita, che

Cristo ha già realizzato nella sua persona (Cap. 4°).

- Una personalità in ricerca della propria strada di amore e di donazione dentro al Progetto di Dio:

l'adolescenza è l'età più propizia per un serio lavoro vocazionale che poi diventi caratteristica per-

manente della vita intera; è l'età in cui è necessario comprendere i punti di riferimento essenziali per

una ricerca ed intravedere con fiducia, gioia ed abbandono il proprio futuro nella mente amorevole

di Dio (Cap. 5°).

- Una personalità che vive già la dimensione della speranza, che vuol andare al di là del sogno e

della delusione, nella fede in quell'Amore che sostiene il cammino difficile della giovinezza e delle

scelte definitive (Cap. 6°).

Questi obbiettivi sono proposti come caratteristiche fondamentali della personalità adolescen-

ziale. L'obbiettivo di ogni capitolo diventa una tappa o una fase del lungo cammino

dall'adolescenza alla giovinezza. Il Catechismo dei Giovani della Chiesa Italiana, in due

Page 16: PRECISAZIONI PREVIE 1) SI POTREBBE ... - veregraup.org · l’Iniziazione Cristiana degli Adulti) 1) ... della “traditio-redditio”. (Nota CEI nn 31-32-33) 2) IL CATECHISMO DELLA

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volumi, delinea a tal punto un progetto di formazione per una personalità giovanile credente

che risulta inevitabile anche interpretarlo come chiaro suggerimento di un itinerario

catechistico che si dipani lungo l'arco della giovinezza, dai 14/15 anni ai 25/28 circa. Cosa che

si ottiene tenendo presente anche il secondo volume “Venite e vedrete”. In questa sede non ritengo utile presentare “Venite e vedrete”. La proposta è seria e va ancora presa

in considerazione, nonostante gli anni passati dalla riscrittura dei Catechismi. Sarebbe ottima cosa

non limitare il proprio "progetto formativo" entro qualche obbiettivo soltanto di quelli sopra esposti.

Un lavoro formativo serio richiede che vengano presi in considerazione tutti gli obbiettivi intermedi

(o tappe) suggeriti alla pienezza di personalità e quindi che, in diverse fasi, si cerchi di far acquisire

ai giovani quegli elementi che costituiscono l'ossatura del Catechismo CEI nella sua interezza.

Questo lavoro va fatto con la coscienza che è possibile e doveroso lavorare alla formazione di

giovani "completi". Anzi: andrebbe addirittura rafforzato tale progetto quando le situazioni culturali

e sociali esigono particolari sottolineature o quando il Magistero Ecclesiale risulti talmente forte da

richiedere un servizio formativo ancora più esigente (si pensi alla figura e al Magistero di Papa

Francesco).

Si pensi, inoltre, alle situazioni "difficili", a cui assistiamo in alcune parti del Paese, o alle

“emergenze” che attraversano drammaticamente la nostra vita e l’esistenza giovanile, come ad es: la

domanda di legalità, la giustizia, l’accoglienza, la miseria, la guerra, la violenza …

Non esiste un ragazzo o un giovane italiano medio, come non esiste una situazione “media”.

Esistono milioni di ragazzi e di giovani che attendono una reale proposta di accompagnamento,

capace di portarli fuori dalle secche di una vita insignificante e spesso oppressa, "liberando" la

ricchezza di vita che è in loro e aiutandoli a realizzare la pienezza di una personalità che proprio

nella fede in Cristo trova il suo culmine.