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In caso di mancata consegna inviare a ufficio CMP-BO per la restituzione al mittente che si impegna a versare la dovuta tassa Notiziario Trimestrale dell’Associazione di Volontariato PROFUTURA O.N.L.U.S. Iscritta nel Registro di Volontariato della Regione Emilia Romagna con decreto n. 305 del 14/4/1995 C.F. 92042170370 Direttore Responsabile Giorgio Albéri Segretaria di Redazione Matilde Coppi Sede Legale Via Bellaria, 2/C 40068 S. Lazzaro di Savena (Bo) Autorizzazione Tribunale Bologna n. 6434 del 19/4/95 Diffusione gratuita Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB - Bologna Stampa: Tipolito CASMA Via B. Provaglia, 3 Bologna “Brighella, vieni qui, sta cominciando”Prendo la mia seggiolina nera “viennese” e mi avvicino alla radio “Ducati” che sta trasmettendo l’inizio de “La Traviata”. La sera è un po’ fredda e, fuori casa, forse piove. Il “preludio atto primo” è un capola- voro, i violini, in un turbinìo di note, fanno ricordare il tema principale dell’o- pera e ripetono più volte la celeberrima aria “Amami Alfredo”. Lo sguardo è quasi fisso al grande altoparlante; la stanza è illuminata debolmente da una lampada a stelo. Quando comincia il famoso brindi- si, inizio a tempestare di domande la per- sona che mi ha chiamato. “Papà, come sono vestite le persone, in che epoca si svolge la sto- ria”? Avevo cinque anni ed il mondo per me era tutto da scoprire. Ma la vita mi aveva già regalato tanto: fra le altre, un uomo che, piano piano, mi stava trasferendo buona parte della sua conoscenza, della sua esperienza. Sono trascorsi trent’anni dalla sua scom- parsa e non passa giorno che la mia mente non ricordi qualche sua parola, qualche suo insegnamento. Non mi diceva come dovevo vivere, lasciava che io lo guardas- si vivere. Che importanza ha la figura del padre! Freud sosteneva che la perdita del padre è l’avvenimento più straziante nella vita di un uomo, ed è vero: viene a mancare il lega- me naturale fra il passato ed il presente. “La vicenda si svolge nell’ottocento - sottoli- nea mio padre - ed è una storia triste, perché due persone, Violetta ed Alfredo, si amano molto, ma il loro sentimento è destinato a fini- re per la morte di lei”. I miei occhi, mentre la musica continua ad echeggiare nella stanza, guardano un po’ la radio ed anche il mio interlocutore; la fantasia mi fa immaginare i costumi, le scene, l’orche- stra. A quell’età non ero ancora stato a Teatro…: il mio palcoscenico era quella stanza con quel meraviglioso regista che era papà. Siamo quasi alla fine del secondo atto e l’aria “Follie! Delirio vano è questo” mi fa pensare come si possa impazzire d’amo- re… a quell’età è quasi impensabile capi- re… Alla mia domanda: “perché bisogna sof- frire”?, mi viene risposto che: “le ferite segnano il nostro passaggio attraverso le espe- rienze e non possono essere scelte o evitate. Sono la dimostrazione concreta della nostra vita, della voglia di misurare la nostra capacità di amare, di provare dolore, di vincere la solitu- dine”. Forse non tutte le parole vengono capite dalla mia mente, ma continuo ad ascoltare. “Vedi, Brighella (mi chiamava spesso affettuosamente con questo nome), le amarezze sono le tracce della nostra appartenenza al genere umano, la dimostrazio- ne che abbiamo frequentato i luoghi dove la vita ci dà un significato, dove si costruiscono delle esperienze che lasciano impronte nella mente, qualcosa di bello e forte o di buono e cattivo. A volte, quando raggiungiamo gli obiettivi dei nostri sogni, può capitare che, durante il per- corso, ci venga inflitta qualche ferita, ma essa ci farà maggiormente fortificare e rimarrà dentro di noi la voglia di ridere, alzare la voce e di combattere”. Quanto tempo è passato! Eppure certe cose rimangono indelebili… scandire il tempo è una splendida “invenzione” umana, perché definisce le tappe di un percorso, a cui poter sempre fare riferi- mento per programmare ulteriori e più complete esperienze. Celebrare, poi, i momenti più importanti di particolari eventi, diventa testimonianza non solo di piacevolezza, ma di ulteriore accettazione dei sogni in parte realizzati. L’opera sta finendo; siamo al terzo atto e Violetta, ammalata, ci fa ascoltare la triste aria “Addio del passato”. Papà ha appoggiato il capo alla poltrona, gli occhi sono chiusi: sta “gustando” il fina- le o la stanchezza di una giornata di impe- gnativo lavoro ha avuto il sopravvento? Non dico nulla, ascolto, ma la curiosità, dopo un po’, mi fa dimenticare il rispetto per i lavoratori. “Papà, perché Violetta muore”? Riapre gli occhi e, sempre con la sua grande cultura e capacità di riprende- re il filo conduttore, mi racconta che la protagonista è ammalata del “mal sottile” (tubercolosi) e che, a quell’epoca, non vi era speranza di guarigione. “La morte e la malattia - mi fa notare - sono Ascoltando “La Traviata” News ANNO XIV - n° 1 GENNAIO - MARZO 2008 PR FUTURA ® R F

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NotiziarioTrimestraledell’Associazione di VolontariatoPROFUTURA

O.N.L.U.S.

Iscritta nel Registro diVolontariato dellaRegione Emilia Romagnacon decreton. 305 del 14/4/1995C.F. 92042170370

Direttore ResponsabileGiorgio Albéri

Segretaria di Redazione

Matilde Coppi

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Autorizzazione TribunaleBologna n. 6434 del 19/4/95

Diffusione gratuitaTariffa Associazioni SenzaFini di Lucro:“Poste Italiane S.p.A. -Spedizione in AbbonamentoPostale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 2, DCB -Bologna

Stampa: Tipolito CASMAVia B. Provaglia, 3Bologna

“Brighella, vieni qui, sta cominciando”…Prendo la mia seggiolina nera “viennese”e mi avvicino alla radio “Ducati” che statrasmettendo l’inizio de “La Traviata”. Lasera è un po’ fredda e, fuori casa, forsepiove. Il “preludio atto primo” è un capola-voro, i violini, in un turbinìo di note,fanno ricordare il tema principale dell’o-pera e ripetono più volte la celeberrimaaria “Amami Alfredo”. Lo sguardo è quasifisso al grande altoparlante; la stanza èilluminata debolmente da una lampada astelo. Quando comincia il famoso brindi-si, inizio a tempestare di domande la per-sona che mi ha chiamato. “Papà, come sonovestite le persone, in che epoca si svolge la sto-ria”?

Avevo cinque anni ed il mondo per meera tutto da scoprire. Ma la vita mi avevagià regalato tanto: fra le altre, un uomoche, piano piano, mi stava trasferendobuona parte della sua conoscenza, dellasua esperienza.

Sono trascorsi trent’anni dalla sua scom-parsa e non passa giorno che la mia mentenon ricordi qualche sua parola, qualchesuo insegnamento. Non mi diceva comedovevo vivere, lasciava che io lo guardas-si vivere.

Che importanza ha la figura del padre!

Freud sosteneva che la perdita del padre èl’avvenimento più straziante nella vita di unuomo, ed è vero: viene a mancare il lega-me naturale fra il passato ed il presente.

“La vicenda si svolge nell’ottocento - sottoli-nea mio padre - ed è una storia triste, perchédue persone, Violetta ed Alfredo, si amanomolto, ma il loro sentimento è destinato a fini-re per la morte di lei”. I miei occhi, mentrela musica continua ad echeggiare nellastanza, guardano un po’ la radio ed ancheil mio interlocutore; la fantasia mi faimmaginare i costumi, le scene, l’orche-stra. A quell’età non ero ancora stato aTeatro…: il mio palcoscenico era quellastanza con quel meraviglioso regista cheera papà.

Siamo quasi alla fine del secondo atto el’aria “Follie! Delirio vano è questo” mi fapensare come si possa impazzire d’amo-re… a quell’età è quasi impensabile capi-

re… Alla mia domanda: “perché bisogna sof-frire”?, mi viene risposto che: “le feritesegnano il nostro passaggio attraverso le espe-rienze e non possono essere scelte o evitate. Sonola dimostrazione concreta della nostra vita,della voglia di misurare la nostra capacità diamare, di provare dolore, di vincere la solitu-dine”. Forse non tutte le parole vengonocapite dalla mia mente, ma continuo adascoltare. “Vedi, Brighella (mi chiamavaspesso affettuosamente con questonome), le amarezze sono le tracce della nostraappartenenza al genere umano, la dimostrazio-ne che abbiamo frequentato i luoghi dove la vitaci dà un significato, dove si costruiscono delleesperienze che lasciano impronte nella mente,qualcosa di bello e forte o di buono e cattivo. Avolte, quando raggiungiamo gli obiettivi deinostri sogni, può capitare che, durante il per-corso, ci venga inflitta qualche ferita, ma essa cifarà maggiormente fortificare e rimarrà dentrodi noi la voglia di ridere, alzare la voce e dicombattere”.

Quanto tempo è passato! Eppure certecose rimangono indelebili… scandire iltempo è una splendida “invenzione”umana, perché definisce le tappe di unpercorso, a cui poter sempre fare riferi-mento per programmare ulteriori e piùcomplete esperienze. Celebrare, poi, imomenti più importanti di particolarieventi, diventa testimonianza non solo dipiacevolezza, ma di ulteriore accettazionedei sogni in parte realizzati.

L’opera sta finendo; siamo al terzo atto eVioletta, ammalata, ci fa ascoltare la tristearia “Addio del passato”.

Papà ha appoggiato il capo alla poltrona,gli occhi sono chiusi: sta “gustando” il fina-le o la stanchezza di una giornata di impe-gnativo lavoro ha avuto il sopravvento?Non dico nulla, ascolto, ma la curiosità,dopo un po’, mi fa dimenticare il rispettoper i lavoratori. “Papà, perché Violettamuore”? Riapre gli occhi e, sempre con lasua grande cultura e capacità di riprende-re il filo conduttore, mi racconta che laprotagonista è ammalata del “mal sottile”(tubercolosi) e che, a quell’epoca, non viera speranza di guarigione.

“La morte e la malattia - mi fa notare - sono

Ascoltando “La Traviata”NewsANNO XIV - n° 1 GENNAIO - MARZO 2008

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nel percorso della vita che abbiamo ricevuto o scelto erappresentano il presente o ciò che deve avvenire. Lamorte esiste perché vi è la vita. Ma sono concetti che potraicapire quando avrai qualche anno in più”!

“La Traviata” sta veramente finendo, dopo l’ulti-mo incontro con Alfredo, Violetta esala l’ultimorespiro; l’orchestra, in un crescendo che trascina

l’ascoltatore, pone termine all’esecuzione e la stan-za dove ci troviamo cade in un singolare silenzio.

La mamma, dalla sala da pranzo, rompe quellaquiete riportandoci alla realtà: “La cena è pronta,venite a mangiare”?

Giorgio Albéri

La nostra attività(Rubrica a cura della Segreteria di Redazione)

NON SOLO FAENZA:LE CERAMICHE BOLOGNESIDAL ’700 al ’900

Spesso se parliamo di ceramica pen-siamo a Imola o a Faenza, ma non èmeno degna di menzione la produzio-ne dell’arte della maiolica in Bologna,soprattutto nel periodo di tempo cheva dalla metà del ’700 alla metà del ’900.

La Dott.ssa Nicoletta BarberiniMengoli, il 20 ottobre nelle saledell’Holiday Bologna City, ha intratte-nuto i numerosi partecipanti su taleperiodo, con particolare riferimentoai quattro forni delle principali mani-fatture: “Colle Ameno”, “Finck”,“Aldrovandi” e “Minghetti”.

A metà del ’700, infatti, il marcheseGhisilieri diede vita, nel suo borgo diColle Ameno, ad una manifattura lacui produzione, elegante e sobria, fuin grado di competere con le maioli-che faentine e venete. Alla morte delmarchese, il figlio cedette l’aziendaartigianale a Giuseppe Finck e adAntonio Rolandi.

“Le maioliche di Finck - ha sottolinea-to il relatore - sono famose per i decori“alla rosa”o a “paesi verdi”, impreziositi,talvolta, da oro”.

“Verso la fine del ’700 - ha proseguito -seguendo una moda diffusa nel tempo,secondo cui i nobili si impegnavano in atti-vità artistiche, il Conte FilippoAldrovandi Marescotti apre una manifat-tura di terraglia all’interno del suo palaz-zo e qui vengono realizzati oggetti per lacasa con eleganti decorazioni neoclassiche”.

Anche un altro importante bologne-se, Angelo Minghetti, nel 1858, avevainaugurato la sua prima fornace apalazzo Pepoli, dove furono realizzateMadonnine, piatti, vasi, busti e servizida tavola e da scrittoio per ornare lecase dei nobili.

Un grazie sentito a NicolettaBarberini Mengoli per avere magi-stralmente accompagnato in questo

percorso i Soci di Profutura.Sicuramente i presenti, appena giuntia casa, avranno controllato l’esistenzadi eventuali marchi al di sotto delleproprie maioliche, con la speranza diavere un oggetto prezioso.

GITA A FERRARA - MOSTRADI FRANCESCO DEL COSSAE DI COSME’ TURA

Il 27 ottobre, eccezionalmente,Profutura ha proposto una secondagita d’autunno per visitare a Ferrara lamostra di Cosmè Tura e Francesco delCossa, allestita nelle sedi di Palazzodei Diamanti e di Palazzo Schifanoia.

I partecipanti hanno ripercorso laricchezza del quattrocento ferrarese,ammirando le oltre 150 opere tradipinti, sculture, miniature, disegni emedaglie.

Con l’ausilio della sempre straordi-naria guida Miriam Forni, i Soci sonostati proiettati nel periodo di Borsod’Este, signore di Ferrara dal 1450 al1471, che considerò le arti come stru-mento celebrativo della sua “grandez-za”. Per questo, durante i venti annidella sua signoria si produssero straor-dinari capolavori e lo sfarzo dellacorte si espresse attraverso la rappre-sentazione della rarità, nel pregio enella varietà dei materiali.

Il fulcro della mostra è costituitodalle opere di due artisti diversi performazione e temperamento: Tura eCossa. Il primo non lascia mai Ferrara,dove diventa l’interprete dei progettiestensi e impone il proprio stile, ricer-cato ed eccentrico; il secondo, invece,viene arricchito da esperienze fatte aFirenze e a Bologna. La sua ricercaformale trova l’apoteosi nella decora-zione del “Salone dei Mesi” all’internodel palazzo “Schifanoia”.

Non poteva mancare un pranzoeccezionale, in cui sono stati gustatipiatti tipici “conditi” da una particola-re allegria.

L’IMPORTANZA DELLANUTRIZIONE

Nella piacevole cornice dell’HolidayInn di Bologna, la sera del 24 novem-bre i Soci di Profutura, unitamente aquelli del Lions Club “BolognaCarducci Castel Maggiore”, hannopartecipato ad una serata conviviale,in cui la dott.ssa Cristina Segafredo hatenuto una relazione sull’”Importanzadella nutrizione”.

Il tema, quanto mai attuale, è statotrattato in modo chiaro ed estrema-mente coinvolgente dal relatore cheha saputo catturare l’attenzione deipresenti.

Il gruppo dei partecipanti all’esterno del Palazzo“Schifanoia”

Da sinistra: il Presidente Lions Ennio Moscato,Cristina Segafredo e Giorgio Albéri

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“È importante assumere bene il farmaco“cibo” - ha evidenziato la Segafredo -affinché il nostro organismo possa raggiun-gere e mantenere il massimo benessere”.

Bella la similitudine del nostro corpocon la Ferrari: come la macchina habisogno della benzina per correrebene e vincere, così il nostro corpo hanecessità dell’alimento giusto, perpoter vincere la nostra “Formulauno”.

L’interesse è stato alto e molti deipresenti hanno richiesto la ripetizionedell’incontro.

SPETTACOLO “CLASSICA EJAZZ... IN CONCERTO”

La sera del 21 novembre all’internodel Teatro “Dehon”, la platea era gre-mita. Ancora una volta Profutura haorganizzato, unitamente alla“Fondazione del Monte di Bologna eRavenna”, uno spettacolo piacevole.

La musica è un linguaggio universa-le, ma ci sono diversi modi per espri-merla.

Nello spettacolo “Classica e jazz… inconcerto” Giorgio Albéri, che ha curatoanche la regia, ha proposto alcunibrani, le cui esecuzioni rimbalzavanodal tema classico al jazz.

Al pianoforte Luisa FantiZurkòwskaja, con la sua eleganza ebravura, ha incantato il pubblico, ese-guendo le musiche dei maggiori com-positori classici da Bach fino ai con-temporanei. Al pianoforte jazzLamberto Lipparini che ha catturatol’attenzione del pubblico con la perfe-zione ed il ritmo di una coinvolgenteesecuzione.

Il difficile compito di trovare un filo-ne logico, che partisse dal ’700 per arri-vare fino ai nostri giorni, con braniche potessero essere eseguiti nelledue forme musicali, è stato mirabil-mente raggiunto dall’autore, che haproposto una piacevole ed importan-te carrellata di compositori famosi inun’immaginaria competizione fraclassica e jazz. Cristina Testoni, vocerecitante, ha raccontato nel suo

superbo stile, la storia di queste dueforme musicali accennando anche adaneddoti poco conosciuti e spiritosi.

È stato un vero trionfo: il pubblico hapartecipato attento e coinvolto e gliapplausi finali e la richiesta dei bishanno mostrato chiaramente l’ap-prezzamento generale.

PREMI DI LAUREAE DI RICERCA PROFUTURA

Nell’Aula Absidale di S. Lucia, il soli-to appuntamento dedicato alla ricer-ca. L’Associazione Profutura, infatti, havoluto premiare due neo laureati nelnostro Ateneo, che hanno “speso”parecchio del loro tempo in studidedicati al settore della geriatria.

È stato il Prof. Vincenzo Tumiatti,Vice Preside della Facoltà di Farmacia,a consegnare il premio di ricerca aFederica Lizzi, mentre il pro RettorePaola Monari, a dare l’assegno “di lau-rea” a Elena Buccellato.

Anche in questa sesta edizione lacommissione esaminatrice, compostadai Professori Rita Gatti, Maria LuisaZerbini e Fiorenza Bonvicini, ha dovu-to valutare la numerosa documenta-zione pervenuta da parte di ottimipartecipanti.

“Questo premio, indirizzato a giovanilaureati del nostro Ateneo che abbiano ese-guito particolari studi rivolti al mondodella terza età - ha sottolineato ilPresidente Giorgio Albéri - è ricco disignificato, in quanto rappresenta la feliceunione che si genera tra le forze costruttivedel giovane e le necessità del mondo del-l’anziano, affinché anche quelle persone chehanno il diritto di essere considerate come ilnostro ieri, il nostro passato, possano esse-re strettamente legate al nostro domani”.

Al termine della premiazione, unpiacevole breve concerto pianisticodella concertista Luisa Fanti, lunga-mente applaudito.

GRANDE FESTA DEGLIAUGURI

All’avvicinarsi delle feste natalizie,come sempre, è stata organizzata nelristorante “Nonno Rossi”, il 14 dicem-

bre, la “Grande Festa degli Auguri”.I Soci e gli Amici di Profutura non

hanno voluto mancare ad un appun-tamento gioioso e sereno, che dà lapossibilità di scambiarsi gli auguri. Manon solo per questo motivo: nell’occa-sione, infatti, è stato consegnatoanche il Premio Internazionale “DeSenectute”.

Il Presidente Albéri ha sottolineato:“Ispiratasi all’omonima opera ciceronia-na ed in linea con i suoi fini statutari,l’Associazione “Profutura”, nel 1997, haistituito questo Premio che viene assegnatoannualmente, su deliberazione delConsiglio Direttivo, alla persona oall’Ente che si sia particolarmente distintonello studio o nell’attività svolta a favoredella terza età. E quest’anno è stato desti-nato ad un grande studioso: il Prof. RenzoCanestrari, quale riconoscimento per l'in-tensa e qualificata attività professionale,rivolta agli anziani”.

Il premiato è stato il promotore diuna scuola di psicologia assai apprez-zata nella comunità scientifica nazio-nale ed internazionale. Allievo delfisiologo Prof. Pupilli, fin dagli anni ’50,ha dato inizio ad un’intensa attività diricerca nel campo della PsicologiaSperimentale e Clinica, inserendo taledisciplina nell’insegnamento dellavarie Facoltà dell’Ateneo Bolognese.

Con il metodo clinico il Prof.Canestrari, ha indagato le modalitàdell’esordio adolescenziale, della crisidi mezza età e dell’invecchiamento.Con studi controllati ha affrontato iltema dell’identità di genere in soggettidisgenetici, nonché la strutturazionedell’immagine corporea nell’adole-scenza e nella menopausa.

Nel ringraziare, Canestrari ha sottoli-neato: “… sono onorato che l’Associa-zione “Profutura” abbia inserito il mionome fra quelli prestigiosi che hanno rice-vuto il “De Senectute”; ciò sarà, per me,un ulteriore motivo di dedizione e di gran-de interessamento a favore delle personeanziane bisognose”.

Poi, terminata la parte ufficiale, laserata è proseguita fra scambi di augu-ri, balli e brindisi per un futuro annosereno e colmo di soddisfazioni.

Da sinistra: l’attrice Cristina Testoni, i pianistiLamberto Lipparini e Luisa Fanti e l’autore e registaGiorgio Albéri

I premiati Elena Bucellato e Federica Lizzi, fra leautorità accademiche e di Profutura

Il prof. Renzo Canestrari mentre riceve dal Presidentedi Profutura il Premio Internazionale “De Senectute”

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Non tutto, ma di tuttoI NOSTRI APPUNTAMENTISi riporta, di seguito, il calendario di massi-ma delle prossime manifestazioni.I Soci, in ogni caso, riceveranno, di volta involta, a mezzo lettera, dettagliate informa-zioni sui singoli incontri. Comunque le prenotazioni sarannoaccettate dall’uscita del presente noti-ziario.(Maggiori chiarimenti possono essere chiestial numero telefonico: 051/46.67.51)

- 3 marzo – ore 20,15ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI(Holiday Inn Bologna City)

- 5 aprileGITA SOCIALE(Tolentino e Fiastra)

- 27 aprile – ore 16,30

Premio “IL BIMBO E IL NONNO”(Holiday Inn Bologna City)

- 17 maggio – ore 20,15GRAN BALLO DELLE DAME(Ristorante “Nonno Rossi”)

(Le date – per motivi che non dipendono dalla nostra volontà – possono subire variazioni)

NUOVI SOCIIl Consiglio Direttivo ha deliberato diammettere i seguenti Soci:

- Sig. Giancarlo AMADUCCI- D.ssa Alessandra LELLI- Dr. Raffaele PARENTE- Sig.ra Tina DE ZORDI- Cav. Nella GAZZOTTI- Prof. Renzo CANESTRARI- D.ssa M. Cristina PAOLINI- Dr. Arturo CUPPINI

PROFUTURA RINGRAZIAContinuano ad aumentare gli aiuti di coloroche ci sostengono. Un sincero grazie a:

- Cav. Luciana STIASSI- Cav. Nella GENTILINI- Rag. Giuseppe DI CARLO- Sig. Fausto GENTILINI- Dott.ssa Donatella BRUNI- Prof.ssa Paola VANNINI MARAGI- D.ssa Giulia BIANCHINI- Sig.ra Carolina CLO’- Sig.ra Angela PAGLIA- Rag. Ada GRANDI- Sig. Giancarlo AMADUCCI- Sig.ra Mara TEDESCHI- D.ssa Egle FORMICA- Cav. Uff. Cristiana BUCCI- D.ssa Luisella GUALANDI- Rag. Alessandra SARTINI

FELICITAZIONI A:- D.ssa Valeria CELLI per la nascita della

nipotina Arianna;

- Sig.ra Mirella BARTOLETTI per essere diventata bisnonna di Riely;

- Ing. Gaetano SILEO per avere progetta-to il trattore Fiat T7000, vincitore del pre-mio “Tractor of the year 2007”.

RISERVATO AI SOCISi porta a conoscenza che dal 1° marzo,qualora non sia stata rinnovata la quotasociale di € 90,00, il Socio sarà conside-rato dimissionario.

COMUNICAZIONE AI SOCIIl Consiglio Direttivo, in ottemperanza aquanto previsto dallo statuto, ha deliberatodi costituire i seguenti Comitati:

“Acquisto Farmaci per Beneficenza”- D.ssa Lorena Bassini -

Premio “Il Bimbo e il Nonno”A fare parte del Comitato è stata nominata:

- D.ssa Maria Grazia Bonfiglioli che colla-borerà con le altre componenti: Donatella Bruni e Rosanna Contarini.

INTERNETwww.comune.bologna.it/iperbole/profutur

[email protected]

COME AIUTARE PROFUTURAEventuali versamenti possono essere effet-tuati sul c/c Bancario di Unicredit Banca(IBAN: IT85I0200802450000003073255). Leerogazioni in denaro a favore di Profutura(ONLUS), sono detraibili dalla dichiarazio-ne IRPEF nella misura prevista dalle dispo-sizioni ministeriali.

LA REDAZIONEAUGURA

A TUTTI I LETTORI

BUONAPASQUA

S. MESSA A SUFFRAGIODEGLI AMICI SCOMPARSI

Anche quest’anno, il 16 dicembre,l’Associazione, unitamente al LionsClub Bologna “Valli Lavino Samoggia”,ha voluto ricordare gli Iscritti che, pur-troppo, ci hanno lasciato.

La calda ed affettuosa accoglienzache l’Istituto “Piccole Sorelle deiPoveri” ha riservato ai Soci è stata,come di consueto, grande. Come giàper l’anno passato il Vice PresidenteMaurizio Martone, quale Diacono, haassistito i celebranti durante il rito reli-gioso. Alcuni presenti, poi, hannoeffettuato le letture religiose, renden-do ancora più suggestivo il momentoin cui sono state intonate le note deicanti natalizi.

Il Presidente, al termine della Messa,a nome di tutti, ha ringraziato laMadre Superiora dell’Istituto per l’ac-coglienza calorosa e sincera.

INTERVENTI BENEFICIEFFETTUATI DA PROFUTURA– Ottobre: • Comune Bologna - Q.re

Savena - consegna “Farmaci” a cin-

que anziani; - consegna “Scarpe orto-pediche” ad un anziano;

• Comune Bologna - Q.re Centro -

consegna “Farmaci” ad un anziano.

– Novembre: • Comune Bologna -

Q.re Savena - consegna “Farmaci” a

tre anziani;

• Comune Bologna - Q.re S. Stefano -

consegna “Farmaci” ad un anziano;

• Comune Bologna - Q.re S. Donato -

consegna “Farmaci” a due anziani.

– Dicembre: • Comune Bologna -

Q.re S. Stefano - consegna “Farmaci”a due anziani;

• Comune Bologna - Q.re Centro -

pagamento “Magnoterapia ad unaspalla” ad un anziano; -

pagamento “Mobilitazione passiva”ad un anziano; - pagamento

“Terapia ad un ginocchio” ad un

anziano; - pagamento “Interventodentistico” ad un’anziana.

• Istituto “Piccole Sorelle dei Poveri” -

“Offerta per S. Messa”.