PPiiaaannooo F dddeeellllll ’’’OOOffffeeerrrtttaaa ......Conduzione democratica della scuola...

61
P P i i a a n n o o d d e e l l l l O O f f f f e e r r t t a a F F o o r r m m a a t t i i v v a a ( ( P P . . O O . . F F . . ) ) A A n n n n o o s s c c o o l l a a s s t t i i c c o o 2 2 0 0 1 1 4 4 2 2 0 0 1 1 5 5 I I s s t t i i t t u u t t o o C C o o m m p p r r e e n n s s i i v v o o G G i i o o v v a a n n n n i i L L u u c c i i o o SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO Via D’Annunzio 48 – 34015 Muggia (TS) Tel 040 271102 – Fax 040 272135 Distretto scolastico n°18 E-mail [email protected] Sito www.icglucio.altervista.org

Transcript of PPiiaaannooo F dddeeellllll ’’’OOOffffeeerrrtttaaa ......Conduzione democratica della scuola...

PPPiiiaaannnooo dddeeellllll’’’OOOffffffeeerrrtttaaa FFFooorrrmmmaaatttiiivvvaaa

(((PPP...OOO...FFF...)))

AAAnnnnnnooo ssscccooolllaaassstttiiicccooo 222000111444––– 222000111555

IIIssstttiiitttuuutttooo CCCooommmppprrreeennnsssiiivvvooo “““GGGiiiooovvvaaannnnnniii LLLuuuccciiiooo”””

SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Via D’Annunzio 48 – 34015 Muggia (TS)

Tel 040 271102 – Fax 040 272135 Distretto scolastico n°18

E-mail [email protected] Sito www.icglucio.altervista.org

2

2

IL P.O.F.

Il Piano dell‘Offerta Formativa è il documento nel quale si concretizza il processo complessivo educativo di ogni scuola mettendone a fuoco il disegno coerente delle scelte culturali, didattiche e organizzative. Esso definisce e presenta l'identità della scuola in una ottica pienamente integrata, personalizzata e finalizzata al successo formativo degli studenti e delle studentesse in ottemperanza ai principi del Regolamento attuativo del DPR 275/’99. Il P.O.F. è quindi il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e proget-tuale della scuola e rappresenta in modo esplicito la progettazione curriculare, extra-curriculare, educativa ed organizzativa di una scuola autonoma e di essa ne riflette il grado di autonomia. L'autonomia delle scuole si esprime nel POF attraverso la descrizione:

1. delle attività liberamente scelte 2. della quota di curricolo loro riservata 3. delle discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo 4. delle azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle

esigenze degli alunni concretamente rilevate 5. delle modalità e dei criteri per la valutazione degli alunni e dell'organizzazione

adottata per la realizzazione degli obiettivi generali e specifici dell'azione didatti-ca dei progetti

6. delle possibilità di opzione sia curricolare che extra offerte agli studenti e alle fa-miglie

7. dalle risorse organiche annualmente assegnate dall’ U.S.R.

3

3

Istituto Comprensivo “Giovanni Lucio” di Muggia

SCUOLA DELL’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Via D’Annunzio 48 – 34015 Muggia (TS) Tel 040 271102 – Fax 040 272135

Distretto scolastico n°18

E-mail [email protected] Sito www.icglucio.altervista.org

Piano dell’Offerta Formativa ( P.O.F.)

SCHEMA GENERALE

P A R T E P R I M A 1 Dati Identificativi

1.1 Dati identificativi e articolazione dell’Istituto …………………………………………………………..pag 7

1.2 Organico Personale Docente…………………………………………………………………..….……..pag 7

1.3 Organico Personale A.T.A……………………………………………………………………………....pag 8

1.4 Staff di Direzione ed Organigramma delle Sezioni……………………………………………..………pag 8

1.5 Consiglio di Istituto e Giunta Esecutiva……………………………………………..........................….pag 9

1.6 Rappresentanza Sindacale Unitaria…………………………………………………..…………….…...pag 9

1.7 Testo Unico 81/2008 (ex L. 626)…………………………………………………….………………....pag 10

P A R T E S E C O N D A

2. Organizzazione generale 2.1 Calendario Scolastico 2010/20119……………………………………………………………….…....pag 12

2.2 Orari di Ricevimento della Segreteria e del Dirigente….………………………………………....…...pag 13

2.3 Organizzazione Oraria delle Classi…………………………………………………….…….…..….....pag 13

2.4 Rapporti Scuola / Famiglia…………………………………………………………….….….….…......pag 14

2.5 Criteri di Formazione delle Classi / Sezioni……………………………………….……………...…....pag 15

2.6 Riunioni dello Staff di Direzione………………………………………………….……………..…......pag 17

2.7 Comitato di Valutazione………………………………………………………….……………....…….pag 17

2.8 Regolamento Interno per gli Alunni…………………………………………….……………...….…...pag 17

2.9 Patto di Corresponsabilità Scuola/Alunno/Famiglia…………………………………………….….….pag 17

4

4

P A R T E T E R Z A 3. Il territorio di Muggia 3.1 La Scuola ed il suo Territorio………………………………………………………………………...pag 19

3.2 L’ Aspetto Storico – Ambientale……………………………………………………………….........pag 19

3.3 L’ Aspetto Demografico.......................................................................................................................pag 19

3.4 Il Contesto Economico…………………………………………………………………………..…....pag 19

3.5 Il Contesto Sociale……………………………………………………………………….…….…......pag 20

3.6 L’Aspetto Culturale ed il Tempo Libero ………………………………………………..……….pag 21

3.7 Collaborazioni con Enti ed Associazioni del Territorio………….…………………………….……...pag 22

P A R T E Q U A R T A 4. I principi della progettazione educativa 4.1 I Valori e le Finalità…………………………………………………………………………..…….pag 27

4.2 Le Tematiche Educative……………………………………………………………………...……..pag 27

P A R T E Q U IN T A 5. La progettazione didattica 5.1 Forme di flessibilità…………….…………………………………………….…..………………......…pag 30

5.2 Arricchimento dell’Attività Didattico – Educativa…………………………………….…….……....…..pag 31

I progetti didattici per tematica educativa……………………………………………………………pag 31

Progetto Complessivo per Affrontare il Disagio e la Dispersione Scolastica……………….…….…pag 54

Educazione Teatrale ………………………………………………………………………….……..pag 55

Attività Motoria e Sportiva………………………………………………………………..………….pag 55

Redazione del Giornalino…………………………………………………………………….....……pag 56

5.3 Iniziative dei/per i Genitori…………………………………..…………………………………….....pag 56

5

5

P A R T E S E S T A

6. La “didattica” 6.1 Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo……………………………………….……………………………..….….pag 58

6.2 Introduzione: l’Identità Didattica dell’Istituto…………………………….………………………………………….pag 58

6.3 Condivisione degli Obiettivi Didattici………………………………………………………………………………..pag 59

6.4 Indicazioni Metodologiche …………………………………………………………………………………………..pag 59

6.5 Attività di Recupero/Sostegno, Arricchimento e Potenziamento. Forme Organizzative per la Personalizzazione

dell’Insegnamento ……………………………………………………………………………………………………pag 59

6.6 L’Integrazione degli Alunni Diversamente Abili …………………………………………………………………….pag 60

6.7 Gruppi di Lavoro per la Diversabilità e il Disagio …….……………………………………………………………..pag 61

6.8 Alunni con diagnosi di DSA e ADHD………………………………………………………………………………..pag 61

6.9 Accoglienza, Continuità Interscolastica; Interventi per Promuovere e Migliorare i Rapporti Sociali …….…………pag

62

6.10 Strumenti per Affrontare il Disagio Giovanile ……………………………………………………………………….pag 62

6.11 La Valutazione ………………………………………………………………………………………………………..pag 63

6.12 L’Esame di Stato ……………………………………………………………………………………………………...pag 75

6.13 Strumenti di Documentazione ………………………………………………………………………………………...pag 75

6.14 Visite Guidate e Viaggi d’Istruzione ………………………………………………………………………………….pag 76

6.15 Formazione / Aggiornamento dei Docenti ……………………………………………………………………………pag 76

P A R T E S E T T I M A

7 L’iter del P.O.F. 7.1 Elaborazione e Delibere ………………………………………………………………………………….….………..pag 78

7.2 Autovalutazione e Monitoraggio………………………………………………….……….…………………………..pag 78

7.3 Pubblicizzazione………………….………………………………………………………….…………………….…..pag 78

6

6

P A R T E O T T A V A

8. Allegati e regolamenti

8.1 Regolamento d’Istituto…………………………..………………………………………………..……………….. pag 80

8.2 Statuto delle studentesse e degli studenti..…………………………………………………………………………..pag 92

8.3 Patto di corresponsabilità……………………………………………………………………………………………pag 94

8.4 Regolamento per i viaggi d’istruzione e le gite……………………………………………………………………..pag 97

8.5 Regolamento per il conferimento di contratti per incarichi a personale esterno………………………………….…pag

98

8.6 Lettere alla famiglia

8.6.a Lettera alla famiglia per comunicare l’ammissione all’esame di stato con 6 del Consiglio di Classe……..….pag

101

8.6.b Lettera alla famiglia per comunicare la non ammissione all’esame di stato………………………………..…pag

101

8.6.c Lettera alla famiglia per comunicare la non ammissione alla classe successiva……………………………....pag

102

8.7 Livelli per il giudizio d’idoneità………………………………………………………………………………….pag 103

8.8 Prove INVALSI………………………………………………………………………………………………..…pag 104

8.9 Schema generale del P.O.F.……………………………………………………………………………………….pag 105

7

7

PARTE PRIMA

1.1 Dati identificativi

SCUOLA

dell’INFANZIA

ORARI N.° CLASSI O

SEZIONI NUMERO BAM-

BINI PRE

ACCOGLIMENTO MENSA SCUOLABUS

IL BIANCOSPINO 8.00 – 16.00 1A 24 No Sì Sì

IL GIARDINO DEI MESTIERI

7.30 – 15.30 1A 1B 1C 22 25 25 No Sì Sì

BORGOLAURO 7.50 – 16.00 1A 1B 1C 1D 22 22 22 22 7.00 – 7.50 Sì Sì

E’ prevista un’uscita intermedia

SCUOLA

PRIMARIA ORARI

N.° CLASSI O SEZIONI

NUMERO ALUNNI

PRE ACCOGLIMENTO

MENSA SCUOLABUS

DE AMICIS T.N.

8.00 – 13.00 1A e 1B,2Ae2B,3A, 4A, 5A e 5B

138 7.00 – 8.00 A

richiesta Sì

DE AMICIS T.P. 8.10 – 16.10 1,2,3,4,5 C 113 7.00 – 8.10 Sì Sì

LORETI 8.30 – 16.30 1,2,3,4,5 A 98 7.00 – 8.30 Sì Sì

ZAMOLA 8.30 – 16.30 1,2,3,4,5 A 87 7.00 – 8.30 Sì Sì

27 ore di lezione tutte le classi su cinque giorni settimanali con 1 ora di mensa il lunedì per il TN

SCUOLA MEDIA

N. SAURO

Classi e n° alunni

N° CLASSI

ORARI

SERVIZI

CLASSI CON 30 ORE SETTIMANALI

1C 1D 2C 2D 3C

5 7.50 – 13.50

Dal lunedì al venerdì

CLASSI CON 36 ORE SETTIMANALI

1A 1B 2A 2B 3A 3B

6 Vedi schema orario

Circ. n° Mensa

8

8

1.2 Organico personale docente

Insegnanti di scuola dell'infanzia in OD 16+1 a metà tempo

Insegnanti di scuola primaria in OD 39 +1 in-glese+3 sostegno

Insegnanti di scuola secondaria di I grado in OD 17 + 3 sostegno +OF

1.3 Organico personale A.T.A.

Direttore Servizi Generali e Amministrativi in OD 1

Assistenti Amministrativi in OD 4

Collaboratori Scolastici in OD 17

1.4 Staff di direzione ed organigramma delle sezioni

Le necessarie variazioni nello staff di direzione sono state articolate in modo da ottimizzare il tempo e le risorse a disposizione .

1.8 ORGANIGRAMMA DI ISTITUTO

Da sostituire con il file attuale approvato in CD Organigramma d’Istituto

DIRIGENTE SCOLASTICO MARISA SEMERARO

DSGA Bruna Morati

Primo Collaboratore del DS Cristiana Donaggio

Secondo Collaboratore del DS Robi Lena

Coordinatore didattico di sezione Infanzia: Maggio Ada

Primaria: Favet Irene

Secondaria: Nicoletti Patrizia

Referenti di plesso Biancospino Lucari Alessandra

Giardino dei Me-

stieri Macor Monica

Borgolauro Tonello Annamaria /Ugolini Flavia

De Amicis TO D’Ambrosio Simona

De Amicis TP Pansa Michela

Zamola Cavrecich Marina

Loreti Coviello Renata

Sauro Patrizia Panciera

Coordinatore didattico di classe secon-

daria

Nel disposto di assegnazione

9

9

Segretari verbalizzanti secondaria

Nel disposto di assegnazione

Coordinatori didattici di livello di

scuola primaria

PRIME: Luisa Fontanot

SECONDE: Carmela Buscemi

TERZE: Gianna Biloslavo

QUARTE: Antonella Chiozza

QUINTE: Barbara Cainer

Collaboratori formulazione orario

Secondaria: Lena, Blaschich

Primaria: D’Ambrosio, Donaggio, Cavrecich, Favet

Collaboratori per la formulazione oraria

degli impegni funzionali annuali

Infanzia: Ada Maggio

Primaria: Favet Irene

Secondaria: Patrizia Nicoletti

- turnazione dei consigli: Panciera Patrizia (nei

compiti di referente)

Referente alla salute Iacovone Annamaria, Tonello Annamaria, Nicoletti

Patrizia

Referenti DSA/BES

Referenti per l’intercultura e

l’integrazione degli alunni stranieri

Roici Susanna

Lepre Rita per avvio dell’attività

D’Ambrosio Giovanna

Viezzoli Elisabetta

Mazzarri Fabia

Fornasaro Renzo

Cainer Barbara

Ambrosi Lilia

Docenti Tutor Per Annalisa De Donatis: Viezzoli Elisabetta

Per Zingale Rosalia: Cristiana Donaggio

Per Chiara Franceschini: Maria Di Daniel

Comitato di valutazione

Marchesan, Fornasaro, Fontanot, Maggio

Supp. Udina, Babici

Delibera: unanimità

Gestione sito web Panciera Patrizia

Digitalizzazione ed invio schede di valu-

tazione

Lena

Donaggio

Canziani

Commissione formazione sezioni e con-

tinuità

Infanzia: Franco, Ugolini, Filippi?, Macor,

Lucari

Primaria: ins. classi quinte

Secondaria: Marchesan, Blaschich, Luis

Servizio di post accoglimento Zamola Pervenuta delibera del Comune di Muggia

Cociani Oriana, Cavrecich Marina

Commissione studio offerta formativa

primaria e organizzazione Open day

Ins. quinta + coordinatore di sezione

Commissione studio offerta formativa

secondaria ed organizzazione Open day

Sez. TN:

Sez. A:

Sez. B: Marchesan

Coordinatore: Lena

Conduzione democratica della scuola

(Commissione elettorale)

Canziani + Donaggio e Marchesan

Docenti referenti attività di

ev. studenti

Zoldan

Coordinamento Progetto Giovani e SCV Fornasaro Renzo

Collaborazione con la Consulta dello

sport del Comune di Muggia

Verzier, Covone, Derossi, Iacovone

Commissione per l’organizzazione delle

prove Invalsi Primaria e secondaria

Donaggio (primaria)

Lena (classi prime Sauro)

Blaschich (classi terze Sauro)

Commissione per gli acquisti

Lg 10/88

Docenti Referenti + Amministrativa Lanotte

10

10

Orientamento Coordinamento: Magnoni

Questionario: Zoldan, Blaschich, Strappo

1.5 Consiglio di Istituto e Giunta Esecutiva

Nel mese di novembre 2009 sono stati eletti i membri del Consiglio d’Istituto e della Giunta Esecutiva. Successivamente vi sono state delle dimissioni senza possibilità di surroga. Nel corso del presente anno scolastico – novembre 2014 - si svolgeranno le elezioni suppletive per il ripristino del Consi-glio di Istituto al numero di Consiglieri originario.

Sono, al momento, membri del Consiglio di Istituto: PRESIDENTE: HAIPEL EDI DIRIGENTE SCOLASTICO SEMERARO MARISA

Componente docenti:

COVIELLO RENATA

Componente genitori: BENVENUTI MONICA

MONICA BIANCHI FAIT FRANCESCO

CRAGNOLIN ANNALISA La Giunta esecutiva è composta dal D.S. e dal D.S.G.A., due rappresentanti dei genitori, un docente. Del Consiglio di Istituto fa parte di diritto il Dirigente Scolastico.

1.6 Rappresentanza Sindacale Unitaria

Con le elezioni per l’R.S.U. tenutesi nel mese di marzo 2012, sono risultati eletti quali rappresentanti sindacali: Prof.ssa Blaschich UIL SCUOLA, prof. Renzo Fornasaro FLC CGIL, la maestra Renata Coviello per la Federazione GILDA UNAMS

11

11

TESTO UNICO Decreto L.gs 81/2008

FIGURE DI RIFERIMENTO PER LA SICUREZZA IN CASO DI EMERGENZA a.s.2014-15

RSPP: ing Massimo Martini RSPP: dott.ssa Marisa Semeraro

PLESSO PREPOSTO E COORDINATORE

IN CASO DI EMER-GENZA

PRIMO SOCCORSO ANTINCENDIO

Nazario Sauro

Panciera Patrizia Bruna Morati

Bologna Anita Cogliati Alex

Ugrin Mary

Marchesan Valen-tina

Panciera Patrizia

D’Ambrosio Giovanna Lanotte Marzia

Verde M. Arcangela

Dellepiane Claudia

De Amicis Pansa Michela D’Ambrosio Simona

Notaro Immacola-ta

D’Ambrosio Simo-na

Balbi Alba

Buscemi Carmela

Uliani Helga Buscemi Carmela

Cherti Nadia

Borgolauro Ugolini Flavia

Tonello Annamaria

Franco Liliana

Maggio Ada Mazzarri Fabia

Cramesteter Luciana

Cramesteter Miriam

Loreti Cicogna Vanessa

Apollonio Cristina Coviello Renata

Chiozza Antonella

Favet Irene

Coviello Renata

Zamola Cavrecich Marina Stelco Rossella

Primavera Cristina Busdon Barbara

Gambardella Vale-

ria

Cavrecich Marina Albanese Francesca

Zuppini Susanna

Giardino Perich Elisabetta Macor Monica

Ricca Maria Palumbo Sabrina

Pergolizzi Daniela Carmeli Susanna

Perich Elisabetta

Biancospino Lucari Alessandra

Sorrentino Esterina

Sorrentino Esteri-

na Lucari Alessandra

Valenti Giovanna

12

12

1.7 Testo Unico 81/2008 (ex L. 626)

FIGURE DI RIFERIMENTO PER LA SICUREZZA IN CASO DI EMERGENZA A. S. 2014- 15

Responsabile del Servizio Protezione e Prevenzione ( RSPP) D.S. Marisa Semeraro e Ing. Massimo Martini

Plesso Coordinatori generali in caso di emergenza Primo Soccorso Antincendio

Chiamata dei Soccorsi

Interruzione dell’erogazione

dell’energia elettri-ca

Assistenza ai disabili Assistenza degli alunni

“N. Sauro”

1. Panciera Patrizia

Bologna Anita

Cogliati Alex

Ugrin Mary

Marchesan Va-

lentina

Panciera Patrizia

D’Ambrosio

Giovanna

Lanotte Marzia

Verde M. Ar-

cangela

Dellepiane

Claudia

Collaboratore scola-stico in servizio (al momento dell’ emer-genza), presso il cen-tralino dell’ingresso.

Nota: Il Collaboratore scolastico presso il cen-tralino deve as-solutamente cono-scere i nominativi dei Docenti coordinatori a fianco indicati ed essere costan-temente informati della loro presenza o meno nell’edificio scolastico. In caso di emergen-za, prima della chia-mata dei soccorsi, è necessario contatta-re immediatamente il Docente Coordinato-re. Nel caso di as-senza dei Coordina-tori indicati sarà il Collaboratore scola-stico stesso ad as-sumere le funzioni di coordinatore.

Collaboratore sco-lastico al momento più vicino all’im-pianto. Nota: Tutti i Colla-boratori scolastici hanno l’obbligo di conoscere il luogo dove è ubicato tale impianto. Hanno altresì l’obbligo di conoscerne il fun-zionamento.

Docente al momento in compresenza. Se non presente, il Col-laboratore scolastico al momento più vici-no all’aula. Nota: È necessario che in bidelleria sia sempre esposto l’ elenco degli alunni /delle alunne tem-poraneamente infor-tunati e non in grado di muoversi libera-mente da soli.

Responsabile della classe è, natural-mente, il Docente titolare presente in aula al momento dell’ emergenza.

“De Amicis” +

“Borgolauro”

1. Tonello Annama-

ria 2. Ugolini Flavia

Notaro Immacola-

ta

D’Ambrosio Si-

mona

Pansa Michela

Uliani Helga

De Cristini

Chiara

Buscemi Car-

mela

Cramersteter

Luciana

Cherti Nadia

“A. Loreti” 1. Cicogna Vanessa 2. Apollonio Cristi-

na

Favet Irene

Coviello Rena-

ta

“E. Zamola”

1. Cavrecich Marina 2. Stelco Rossella

Primavera Cristi-

na

Busdon Barbara

Cavrecich Ma-

rina

Albanese Francesca

“Il giardino dei mestieri”

1. Carmeli Susanna 2. Perich Elisabetta

Ricca Maria

Carmeli Su-

sanna Perich Elisa-

betta

“Il biancospino”

1. Lucari Alessan-

dra 2. Sorrentino Este-

rina

Sorrentino Este-

rina

Valenti Gio-

vanna

Nota: I Docenti indi-cati con i numeri 2 e 3 coordinano tutte le operazioni nel caso in cui risultino as-senti i Colleghi indi-cati con il n° 1.

Il Coordinatore dif-fonde l’ordine di evacuazione e con-trolla tutte le opera-zioni; fornisce gli orari.

Nota: Nel caso di as-senza del sopra indi-cato Personale o nel caso in cui tale Per-sonale sia impegnato in altri specifici ed ir-rinunciabili compiti, l’assistenza ad even-tuali “feriti” viene ef-fettuata da chi, pre-sente a scuola, è li-bero da impegni.

Torna all’indice

13

13

PARTE SECONDA

2. Organizzazione generale

P A R T E S E C O N D A

2 Organizzazione generale 2.1 Calendario Scolastico 2010/20119………………………………………………………………..…....pag 12

2.2 Orari di Ricevimento della Segreteria e del Dirigente….………………………………………....…...pag 13

2.3 Organizzazione Oraria delle Classi…………………………………………………….…….…..….....pag 13

2.4 Rapporti Scuola / Famiglia…………………………………………………………….….….….…......pag 15

2.5 Criteri di Formazione delle Classi / Sezioni……………………………………….……………...…....pag 16

2.6 Riunioni dello Staff di Direzione………………………………………………….……………..…......pag 17

2.7 Comitato di Valutazione………………………………………………………….……………....…….pag 17

2.8 Regolamento Interno per gli Alunni…………………………………………….……………...….…...pag 17

2.9 Patto di Corresponsabilità Scuola/Alunno/Famiglia………………………………………… .….….pag 17

14

14

2.1 Calendario scolastico 2014-2015

Calendario scolastico, valido per l'intero territorio nazionale, integrato dalla determinazione delle so-spensioni delle attività didattiche ad opera della Regione (DGR n° 720 del 04 maggio 2013) e dalla delibera della sospensione delle attività didattiche ed inizio il 9 settembre ad opera del Consiglio d’Istituto (d.d 09/07/2013).

Si informano tutti i genitori che, a seguito della delibera del Consiglio di Istituto del 9/07/’13 il calendario scolastico sarà il se-guente:

PERIODO SOSPENSIONE LEZIONI MOTIVAZIONE ENTE DELIBERANTE

9 settembre 2013 Inizio delle lezioni C.d.I.

1 novembre Tutti i santi Stato

2 novembre Tutti i morti Regione

8 dicembre domenica Immacolata Concezione Stato

Dal 23 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 Natale Capodanno Stato e Regione

Dal 3 al 5 marzo 2014 Carnevale e Ceneri Regione

Dal 17 aprile al 27 aprile 2014 Pasqua, Liberazione Regione e Stato e C.d.I.

1 maggio Festa del Lavoro Stato

2 maggio C.d.I.

2 giugno Festa della Repubblica Stato

3 giugno C.d.I.

11 giugno 2014 Conclusione delle lezioni primaria e secondaria

Regione

26 giugno Patrono Regione

27 giugno C.d.I.

28 giugno Conclusione lezioni scuole dell’infanzia Regione

2.2 Orario di ricevimento della segreteria e del Dirigente

GIORNO

UFFICIO DI SEGRETERIA

DIRIGENTE SCOLASTICO

LUNEDÌ

Solo per appuntamento

MARTEDÌ

08.30 – 09.30

Solo per appuntamento

MERCOLEDÌ

08.30 – 09.30

Solo per appuntamento

GIOVEDÌ*

13.00 – 14.00

Solo per appuntamento

VENERDÌ

08.30 – 09.30

Solo per appuntamento

N.B. durante i periodi di sospensione delle attività didattiche e nei mesi di luglio ed agosto, nelle giornate di sabato e prefestivi in genere, gli uffici di segreteria rimangono chiusi al pubblico; ove ricorrano le previste condizioni, si potrà osservare la chiusura completa dei plessi di tutto l’Istituto Comprensivo. Durante i periodi di sospensione delle attività didattiche rimangono, di norma, chiusi i plessi periferici.

2.3 Organizzazione oraria delle classi

La Riforma della scuola pubblica di base operata dalla Legge 59/2004 ha introdotto elementi di novità che hanno costretto a rivedere l’organizzazione oraria della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria (ex scuola elementare) e delle classi della Scuola Secondaria di Primo grado (ex scuola media). Detta norma-tiva non è mai stata abolita anche dopo i successivi provvedimenti riformatori Legge 133/2008, Legge 169/2008 e il Decreto legge n°180/2008.

15

15

Scuola dell’infanzia Il modello scelto è stato quello di 40 ore settimanali per un totale di 223 giorni annuali con orari differenziati a seconda dei plessi. Per favorire le attività di accoglienza degli alunni neo iscritti garantendo la compre-senza delle docenti è previsto un orario ridotto per le prime due settimane di lezione. Altrettanto viene fatto per le due ultime quando la frequenza degli alunni è in genere molto ridotta e in tutti i plessi va predisposta la presenza dei Centri estivi con relativo disbrigo del materiale. Scuola primaria

Il modello scelto dalle famiglie è stato quello a 27 ore di lezione con il prolungamento nella giornata del lu-nedì – che comporta la 28 ora di mensa erogata dal Comune di Muggia – come da delibera del Consiglio di Istituto del 21 dicembre 2010. Per quanto attiene le classi a tempo pieno il modello scelto è quello delle 40 ore (30 ore di lezione + 10 tra mensa e ricreazione). La distribuzione oraria delle discipline è la seguente:

MATERIA I II III IV V

ITALIANO 6 5 + 2 Lab. Ling.

5 + 1 Lab. Ling. 5 +1 Lab. Ling. 5 +1 Lab. Ling.

MATEMATICA 5 5 + 1 Lab. Mat.

4 +1 Lab. Mat. 4 +1 Lab. Mat. 4 +1 Lab. Mat.

SCIENZE 2 2 2 +1 Lab. Scient.

2 +1 Lab. Scient. 2 +1 Lab. Scient.

INGLESE 1 2 3 3 3

STORIA+ convivenza civile 2 2 2 2 2

GEOGRAFIA 2 2 2 2 2

MUSICA 2 2 2 2 2

ARTE E IMMAGINE 2 2 2 2 2

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE 2 2 2 2 2

TECNOLOGIA INFORMATICA 1 1 1 1 1

RELIGIONE 2 2 2 2 2

Totale ore settimanali 27 27/30 27/30 27/30 27/30

ED. ALLA CONVIVENZA CIVILE Trasversale alle discipline

16

16

Scuola secondaria di primo grado Sono aperti due modelli: a 30 ore in orario antimeridiano (T.N.) a 36 ore in orario antimeridiano e 3 ore di prolungamento pomeridiano con approfondimento e servizio mensa (T.P.) Le ore settimanali sono state ripartite come da tabella qui di seguito riporta-ta.

2.4 Rapporti scuola-famiglia 2012 - 2013

I rapporti con i Genitori degli Alunni si articoleranno nel modo seguente :

Attività informative

Tramite la consultazione del sito (per il momento anco-ra provvisorio)

www.icglucio.altervista.org

Colloqui individuali Docenti – Genitori

Scuola dell'infanzia: previo appuntamento, in orario da concordare. Scuola primaria: a “richiesta” da parte dei genitori o dei singoli insegnanti in un qualunque momento dell’anno scolastico, previo appuntamento. Scuola sec. I grado: a “richiesta” (per particolari esigenze e situazioni) da parte dei genitori o dei singoli insegnanti in un qualunque momento dell’anno scolastico in orario antimeridiano.

Colloqui individuali Docenti – Genitori per informazioni dettagliate sul proces-so di apprendimento degli Alunni

A fine 1° e 2° quadrimestre per la scuola dell’infanzia. A metà del 1° e 2° quadrimestre, di pomeriggio, secon-do un calendario prefissato fin dall’inizio dell’anno scola-stico per la scuola primaria e secondaria di I grado.

Consegna diretta e/o digitalizzata ai Genitori della scheda di valutazione

Al termine del 1° e del 2° quadrimestre.

Ore settimanali per studente - insegnamenti

Classi I Classi II Classi III

Italiano + ora di approfon-dimento

6 6 6

Storia Cittadinanza e Co-stituzione e Geografia

4 4 4

Matematica 4 4 4

Scienze 2 2 2

Tecnologia 2 2 2

Inglese 3/5 3/5 3

Tedesco/spagnolo 2/0 2/0 2

Arte ed Immagine 2 2 2

Musica 2 2 2

Scienze Motorie e Sportive 2 2 2

Religione 1 1 1

TOTALE 30 30 30

Arricchimen-to/Potenziamento

2 2 0

Mensa+ approfondimento 4 4 0

TOTALE 30/36 30/36 30

17

17

Assemblee di classe

Scuola dell'infanzia: tre assemblee (di norma settembre, ottobre, maggio) Scuola primaria: tre assemblee (una in occasione dell’elezione dei genitori rappresentanti di classe, una al termine del primo quadrimestre, in occasione della con-segna delle schede, una a fine marzo, e, qualora neces-sario una a metà del secondo quadrimestre ) Scuola sec. I grado: una per ogni classe in occasione dell’elezione dei genitori rappresentanti di classe, una a metà del secondo quadrimestre + eventuali altre, se ri-chieste

Informazioni costanti ai Genitori (da parte dei singoli Docenti o su richiesta delle famiglie) sul comportamento e sui risultati in itinere degli Alunni

Informazioni fornite utilizzando il “quaderno delle comuni-cazioni”.

Importanti comunicazioni a tutti i Geni-tori da parte del Dirigente Scolastico

Tramite circolari.

Patto di Corresponsabilità Tramite firma condivisa

2.5 Criteri di formazione delle classi / sezioni.

Sui criteri di iscrizione alle classi prime dei diversi ordini di scuola è stato chiamato ad esprimersi il Consi-glio di Istituto che, su indicazione del Collegio dei docenti, ha deliberato i sottostanti criteri:

INFANZIA

Priorità d’iscrizione Assegnazione degli alun-ni ai vari plessi

Composizione delle se-zioni

Vincoli

Bambini con certificazione territorialmente competenti

Bambini con fratelli fre-quentanti lo stesso plesso

Numero massimi stabilito dalla normativa

Mantenimento per tutto l’anno della scelta circa l’Insegnamento del-la religione cattolica o dell’attività alter-nativa dopo l’approvazione degli orari definitivi

Bambini in carico ai Servizi sociali del Comune di Mug-gia

Abitazione nelle vicinanze del plesso

Eterogeneità per:

Età

Sesso

Immodificabilità del-le sezione assegna-ta dopo il primo pe-riodo di osservazio-ne (15 giorni) se non alla fine dell’anno scolastico

Bambini prossimi, per età, all’obbligo scolastico

Abitazione dei nonni nelle vicinanze del plesso

Parere formulato dalle in-segnanti del Nido e/o della Scuola dell’Infanzia di pro-venienza

Permanenza (solle-citata ma non obbli-gatoria) dei bambini anticipatari per 4 anni

Bambini territorialmente competenti e rispondenti ai criteri della CM 110/07

Richiesta specifica dei ge-nitori

Separazione degli eventuali gemelli/fratelli

Bambini con entrambe i ge-nitori che lavorano

18

18

PRIMARIA

Priorità d’iscrizione

Assegnazione degli alun-ni ai vari plessi

Composizione delle classi Vincoli

Bambini/e con certificazio-ne

Bambini con fratelli e/o so-relle frequentanti il mede-simo plesso

Numero massimi stabilito dalla normativa

Mantenimento per tutto l’anno della scelta circa l’Insegnamento della religione cattolica o dell’attività alternati-va dopo la definizio-ne dell’orario definiti-vo

Bambini territorialmente competenti e rispondenti ai requisiti della CM 110/07

Abitazione dei genitori nelle vicinanze della scuola ri-chiesta

Eterogeneità per:

Età

Sesso

numero degli anti-cipatari

Immodificabilità delle classe assegnata dopo il primo periodo di osservazione per le classi a modulo (15 giorni circa) se non alla fine dell’anno scolastico

Bambini in carico ai servizi sociali del Comune di Muggia

Abitazione dei nonni nelle vicinanze della scuola ri-chiesta

Parere formulato dalle inse-gnanti della Scuola dell’Infanzia di provenienza

Separazione degli eventuali gemelli/fratelli

SECONDARIA

Priorità d’iscrizione

Assegnazione degli alun-ni ai vari corsi

Composizione delle clas-si/sezione

Vincoli

Ragazzi/e con certificazio-ne

Scelta delle famiglie Numero massimo stabilito dalla normativa

Mantenimento per tutto l’anno della scelta circa l’Insegnamento della religione cattolica o dell’attività alternati-va dopo l’avvio dell’orario definitivo

Ragazzi/e territorialmente competenti e rispondenti ai requisiti della CM 110/07

Parere espresso dalle inse-gnanti della scuola primaria

Eterogeneità per:

Età

Sesso

numero degli anti-cipatari

numero dei ripe-tenti

livello nel processo di apprendimento

Immodificabilità delle classe assegnata se non alla fine dell’anno scolastico ed a seguito del pa-rere dei Consigli di classe

Ragazzi/e in carico ai ser-vizi sociali del Comune di Muggia

Parere formulato dalle inse-gnanti della Scuola Primaria di provenienza

Separazione degli eventuali gemelli/fratelli

Per quanto attiene la formazione delle classi in primaria e infanzia e delle liste d’attesa in caso di esubero d’iscrizione o di eccessi di richiesta e necessità di redistribuzione interna è in fase di elaborazione, da parte di una Commissione del Con-siglio di Istituto, una serie di criteri per la formazione delle medesime liste d’attesa o di accoglienza. inserire

19

19

2.6 Riunioni dello “staff” di direzione

Lo Staff di direzione riveste compiti di scambio interno di informazioni, di programmazione genera-le e preparazione dei lavori dei Collegi, limitandosi ai temi di maggior rilievo didattico o gestionale. Dello staff di direzione fanno parte il Dirigente Scolastico, i collaboratori, i coordinatori didattici di sezione ed i referenti di plesso delle scuole non già rappresentate. In caso di discussione di ar-gomenti specifici possono essere invitati i docenti incaricati di Funzioni Strumentali. 2.7 Comitato di valutazione

L’elezione del Comitato di Valutazione è stata effettuata nel Collegio Unitario dei Docenti dell’ 3 set-tembre 2012. Sono risultati eletti i docenti: Valentina MARCHESAN, Renzo FORNASARO, Ada MAGGIO, Luisa FONTANOT Docenti supplenti: Michela ANTONIEL, Elisabetta VIEZZOLI docenti tutor : Carmela Morena, Rita Lepre, Oriana Cociani, Cristiana Donaggio

2.8 Regolamento interno per gli alunni

I regolamenti per gli alunni sono contenuti nel "Regolamento d'Istituto" approvato dal Consiglio d'Istituto e viene distribuito agli alunni delle classi prime. Per la consultazione vedere il capitolo allegati parte 8, al-legato 8.2

2.9 Patto di corresponsabilità Scuola/Alunno/Famiglia

E’ stato elaborato, durante l’estate-autunno 2008, da una Commissione formata da due genitori del Consi-glio d’Istituto e da due docenti della scuola secondaria di primo grado. Per la consultazione vedere il capitolo allegati parte 8, allegato 8.3

Torna all’indice

20

20

P A R T E T E R Z A 3 Il territorio di Muggia 3.1 La Scuola ed il suo Territorio…………………………………………………………………………..…...pag 19

3.2 L’ Aspetto Storico – Ambientale………………………………………………………………....................pag 19

3.3 L’ Aspetto Demografico..............................................................................................................................pag 19

3.4 Il Contesto Economico……………………………………………………………………………………....pag 20

3.5 Il Contesto Sociale……………………………………………………………………….……………….....pag 20

3.6 L’Aspetto Culturale ed il Tempo Libero…………………………………………………………..……….pag 21

3.7 Collaborazioni con Enti ed Associazioni del Territorio………….……….………………………….……...pag 22

21

21

3.1 La scuola ed il suo territorio

L’Istituto Comprensivo raccoglie la quasi totalità degli alunni dai 3 ai 14 anni del territorio del Comune di Muggia. Qualche eccezione riguarda Aquilinia su cui insistono anche zone residenziali che gravitano, per quanto riguarda la scuola secondaria di I grado, sulla sede staccata di Domio dell'I.C. "G. Roli", mentre alla scuola Loreti affluiscono figli di lavoratori impiegati nella zona industriale delle Noghere nonché dalle varie attività commerciali. Una parte dei bam-bini di età prescolare è inserita anche nella scuola dell’infanzia privata parrocchiale SS Giovanni e Paolo. Il bacino d'utenza si identifica dunque per la massima parte con i residenti del Comune di Muggia, che può essere in-dividuato come il naturale contesto di riferimento dell'Istituto. Tuttavia, dalla caduta dei confini del 2007, si nota una lieve tendenza dell’iscrizione verso la scuola italiana in territorio sloveno, che, pur rimanendo un fenomeno marginale, si presta ad una lettura circa la curiosità e l’apertura del territorio muggesano verso le realtà culturali della vicinissi-ma Slovenia. Va sottolineato anche il fenomeno del rientro degli alunni alla Scuola italiana di Muggia durante il corso della primaria e, soprattutto, ad inizio della secondaria. Il territorio muggesano è non molto esteso ma piuttosto articolato per quanto riguarda gli insediamenti abitativi; oltre al centro storico ed al nucleo consolidatosi attorno ad esso, comprende diverse frazioni collocate sia lungo la costa che sulle colline immediatamente retrostanti, collegate alle direttrici viarie principali da stradine secondarie. Ciò comporta una certa dispersione sul territorio e difficoltà di spostamento anche in relazione all’organizzazione del sistema dei trasporti urbani. Risulta peraltro interessante, a questo proposito, ricordare che, la particolare conformazione del territorio ha determi-nato la sua definizione di “Comune montano” con Legge regionale 33/2002.

3.1 L’aspetto storico – ambientale

Muggia è un comune istro-veneto che si colloca nell’ultima propaggine del sistema morfologico che separa il sistema istriano marnoso-arenaceo da quello calcareo carsico, quindi limite geografico, storico, ambientale, linguistico e, in passato, anche etnico. Se il confine dell’Istria antica era posto al Timavo, tra Istri e Celti ma con frequenti introduzioni nel territorio triestino di Veneti e Carni, il vero confine etnico era posto nel territorio muggesano: qui, secondo le ultime teorie di alcuni studio-si, era posto il Fornione (o il torrente Ospo, o più probabilmente il torrente Rabuiese, e non il Risano nel Capodistriano come si pensava finora) dove Roma pose i confini d’Italia in età triumvirale, probabilmente verso il 52 a.C. , mentre il torrente Rosandra per secoli segnò prima i medievali confini tra i comuni di Muggia e di Trieste, quindi (dal 1420 al 1797) quelli tra Repubblica di Venezia ed Austria. Gli insediamenti umani più antichi appartengono all’epoca dei castellieri (castellieri di Santa Barbara – Elleri, del Mon-te San Michele e di Muggia Vecchia, di Monte d’Oro) mentre sono altomedievali, dell’epoca bizantina, gli abitati di Muggia Vecchia (Castrum Muglae) e Muggia (Mugla), da cui deriva l’odierna cittadina. I reperti di queste civiltà sono visibili nel sito archeologico a Muggia Vecchia e nel Museo Archeologico cittadino che sono punti di riferimento per le attività scolastiche. Ciò che ha segnato profondamente, più di qualsiasi altro periodo storico, sono state le vicende legate al secondo do-poguerra e ai vissuti dolorosi relativi al cosiddetto “confine mobile” fino al 1954.Tutta questa parte di storia e non solo andrebbe adeguatamente approfondita poiché ancora oggi se ne possono notare ferite e conseguenze. Infatti, il territorio è stato tagliato in due dal confine, dopo la II guerra mondiale a partire dal 1954 con il passaggio alla ex Jugoslavia anche della strada di circonvallazione collinare; la presenza del confine (due valichi di prima categoria internazionali – Rabuiese e Lazzaretto – oltre a quelli secondari di Santa Barbara, Chiampore, Plavie) ha determinato vantaggi come anche problemi. Dal dicembre 2007 con la cessazione dell’esistenza di suddetti confini le già avviate collaborazioni culturali e didatt i-che con le vicine scuole e i comuni trasfrontalieri hanno trovato ulteriori significati e conferma della loro importanza e valore. In particolare si segnalano gli avviati progetti comuni tra le scuole dell’Istituto con lingua di insegnamento ita-liana con quelle con lingua di insegnamento slovena ad indicazione precisa ed intenzionale circa il superamento di di-visioni storiche e culturali. Da qui la partecipazione dell’Istituto ai Bandi previsti dalla Legge nazionale 482/99 nonché dai Bandi regionali per le lingue minoritarie. Passando all’esame delle ricchezze ambientali, si può dire che esistono nel territorio di Muggia delle aree bio ambien-tali di notevole pregio, quali zone umide (Noghere Alte e, solo a livello potenziale, il corso del Rio Ospo), boschi (Vi-gnano, Farnei, Rio del Ronco, San Floriano e Rio Almerigotti). In particolare l’interesse ecologico dell’area delle No-ghere Alte con i suoi “specchi d’acqua di falda” (comunemente detti “laghetti”) è stato di recente riconosciuto, inse-rendo la zona nell’elenco dei biotopi della rete Bioitaly, che individua una serie di siti di interesse nazionale. Di spicca-to valore ambientale (soprattutto vegetazionale e floristico), storico e paesaggistico sono la zona del castelliere di Santa Barbara, le aree del Monte S. Michele, i lembi di paesaggio agrario tipico, soprattutto le zone di versante con le tipiche coltivazioni a vigneto, oliveto, orto e con le caratteristiche murature a secco di arenaria.

3.2 L’aspetto demografico.

La popolazione che attualmente risiede nel Comune di Muggia è di circa 13.400 abitanti. Si evidenzia un saldo naturale tendente al negativo pur nella sostanziale costanza del numero degli abitanti che si spiega, in parte, con il fenomeno migratorio abitativo da Trieste verso Muggia.

22

22

Il fenomeno migratorio derivante dall’insediamento di cittadini senza cittadinanza italiana sta assumendo un certo rilievo negli ultimi anni. La presenza di alunni non cittadini italiani è del 4%. Si segnalano, in questo senso, l’iscrizione negli ultimi due anni scolastico di alunni di varie provenienze ed etnie che, solo nel corso del presente anno scolastico sono aumentate di un punto percentuale. Un aspetto abbastanza confortante da considerare è che il livello di scolarità della fascia di età media, quella che inte-ressa i genitori degli alunni, si sta elevando e che il numero dei laureati nel territorio è passato nell'ultimo decennio dall' 1,2 % al 4,6 %.

3.3 Il contesto economico

Dal punto di vista economico, si fa riferimento ancora ai dati della Conferenza Economica del Comune del 1992, "Muggia si colloca in una tipologia di area marginale dominata dall'assenza di meccanismi autopropulsivi di sviluppo, con insufficiente apporto di imprenditoria endogena, ma anche con insufficiente domanda di lavoro in loco che deter-mina intensi flussi di pendolarismo verso Trieste, di cui finisce col costituire un'appendice." Trieste ha assunto una posizione assolutamente dominante per cui, anche se manca la definizione giuridica, si deve pensare al territorio provinciale come ad un “sistema metropolitano”. Ragionare intorno al territorio di Muggia compor-ta quindi un’attenzione all’interdipendenza ed alle relazioni con Trieste. I fenomeni principali dell’economia muggesana sono: - un tasso di disoccupazione elevato, superiore ai dati regionali, ma in cui l'aspetto più preoccupante è dato dalla mancanza di corrispondenza tra posti di lavoro distrutti nei comparti industriali più tradizionali e posti di lavoro creati, soprattutto nel terziario più avanzato, e alle difficoltà di riconversione e di riassorbimento nel mercato del lavoro; - una relativa deindustrializzazione, con la flessione dell'occupazione industriale, che sul territorio muggesano ha però assunto prevalente caratterizzazione di artigianato tradizionale, se si fa eccezione per la zona Ezit, in continuo svilup-po, dove però l'imprenditoria non è di origine locale; - una progressiva terziarizzazione in cui si nota però che il dato più consistente riguarda la soddisfazione della do-manda di beni e servizi primari delle famiglie e delle piccole unità artigiane, mentre le necessità di grado superiore e del terziario avanzato non trovano risposta sul territorio comunale; - le difficoltà legate alla struttura morfologica del territorio ed alle carenze nel settore dei trasporti e delle vie di comu-nicazione. Questi problemi si fanno sentire in ambito comunale nei collegamenti tra centro e frazioni e ancor di più in quelli fra Muggia e Trieste, anche se l’inaugurazione della Grande Viabilità, avvenuta il 19 novembre 2008, ha appor-tato dei miglioramenti. Sono quindi facilitati gli spostamenti da Muggia verso Trieste, dalla quale la cittadina dipende per diversi importanti servizi pubblici, quali la sanità, l’istruzione superiore ed altri servizi di pubblica assistenza. Per quanto riguarda i ragazzi della scuola dell’obbligo, le difficoltà di trasporto incidono sulla strutturazione degli orari sco-lastici e possono limitare la partecipazione alle attività integrative. La zona residenziale di Porto S. Rocco, di recente costruzione, ha valorizzato la marina turistica e ha dato un certo sviluppo al servizio della nautica da diporto, di antica tradizione, ed al turismo.

3.4 Il contesto sociale

La diagnosi sintetica che emergeva dai materiali per la Conferenza Economica del Comune del 1992, ultimo docu-mento disponibile di un certo respiro, non era confortante: Muggia veniva definita "una società in crisi di identità, per-ché priva di fattori di polarizzazione, con una struttura produttiva despecializzata, un sistema urbano dequalificato ... una sorta di periferia urbana" che ha bisogno di ridefinire un ruolo territoriale e sociale per la città nel più ampio con-testo metropolitano. Rispetto a quegli anni sulla struttura sociale di Muggia ha influito la continua immigrazione a scopo residenziale di persone provenienti da Trieste e che per lo più hanno mantenuto l’attività lavorativa nel capoluogo. Fenomeni immigratori da aree più lontane non sono numericamente rilevanti. C'è da registrare anche la presenza del-la comunità autoctona di lingua slovena con significative attività culturali; non essendoci nel territorio comunale una scuola secondaria di primo grado di lingua slovena, alcuni ragazzi frequentano il nostro istituto. Quello che si nota, anche ad un esame non specialistico, è una perdita progressiva del senso di identità e del legame di coesione che era dato anche dalla forte presenza di cultura operaia, ormai notevolmente ridottasi. Si mantengono alcune tradizioni locali, ma queste stesse a volte subiscono anche aspetti preoccupanti, come ad esempio durante il Carnevale. Ovviamente anche Muggia vive tutte le problematiche legate alla transizione in atto nella società italiana, con i suoi fenomeni più noti, in senso positivo o negativo (disoccupazione, post modernizzazione, globalizzazione,…). È da rilevare infine la presenza di fenomeni di disagio, non eclatanti ma simili a quelli delle realtà urbane e che ven-gono più volte segnalati dalle autorità competenti e dalle associazioni di volontariato sociale; essi coinvolgono soprat-tutto le fasce d’età successive a quella dei preadolescenti ma sono presenti anche nei nuclei familiari.

23

23

Fra i fenomeni di cui si ha sentore c’è sicuramente a Muggia una certa diffusione di sostanze, che coinvolge adole-scenti che hanno ormai raggiunto possibilità di movimento autonomo e l’abitudine all’uso di bevande alcoliche, che tocca anche gruppi di preadolescenti, almeno in occasioni particolari. Negli ultimi anni scolastici i docenti hanno notato una maggior diffusione dei segnali di disagio (episodi di micro vandalismo, di bullismo, …), percezione confermata anche nelle strutture educative esterne (ricreatorio parrocchiale, società sportive) ed in parte anche da alcuni dati emersi dal monitoraggi fra i genitori svolto. Ciò non si è tradotto in un significativo aumento della dispersione scolastica, almeno nella scuola dell’obbligo, ma piuttosto in una certa disaffe-zione che si manifesta nelle classi terminali della scuola primaria e nella scuola secondaria di I grado. Tuttavia va sot-tolineato anche l’ampia adesione giovanile a proposte di volontariato dedicate alla scuola e l’avvio importante del Ser-vizio Civile volontario. L’Associazionismo è una realtà molto viva e propositiva nella realtà muggesana. Per considerazioni di questo tipo il Collegio Docenti ha dato vita negli scorsi anni a percorsi di approfondimento sulla tematica della conflittualità giovanile, con corsi di formazione affidati alle operatrici della Comunità di S. Martino al Campo, con le adesioni al corso sull’educazione cooperativa, al progetto regionale “Stare bene, studiando bene”, sul-la base del quale sono nate diverse iniziative che caratterizzano le scelte educative dell’Istituto e che rafforzano la re-te di contatti e collaborazioni con i Servizi Sociali. È stato confermato l’accordo di rete fra il Comune, l'Istituto Comprensivo, la Parrocchia nell’ambito progetto giovani per affrontare in stretto collegamento il problema dell'assistenza scolastica ed educativa per gli alunni della fascia del-la scuola dell'obbligo.

3.5 L’aspetto culturale ed il tempo libero

Esiste a Muggia una gamma abbastanza vasta di scelte per il tempo libero; molte proposte però sono rivolte soprat-

tutto agli adulti e non si rivelano coinvolgenti per i ragazzi in assenza di una mediazione familiare. La gran parte delle

iniziative formative in campo extrascolastico sono organizzate dagli uffici comunali o dalle parrocchie del territorio:

centri estivi, manifestazioni culturali, gruppi di animazione.

In particolare il Ricreatorio Parrocchiale risulta essere il centro di aggregazione più rilevante sul territorio, soprattutto

dalla nascita del Progetto GIOVANI.

Il Comune si prende carico di alcune delle situazioni sociali più difficili fornendo sostegno educativo e didattico

nell'ambito dei progetti ispirati dalla legge 328/00.

Da alcuni anni è stata riaperta la Biblioteca Comunale, con una sezione dedicata ai giovani, ed è visitabile il Museo

Archeologico; ricordiamo inoltre l’inaugurazione del Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” del marzo 2006.

Nell’ambito parrocchiale esiste il gruppo degli scout dell'Agesci, che raccoglie un certo numero di adesioni di giovani

ragazzi.

Decisamente numerose sono le attività sportive che vengono praticate sul territorio, con prevalenza per il calcio, il ba-

sket e gli sport del mare (vela, canottaggio). In genere le attività sportive sono piuttosto frequentate; le scelte vengono

però spesso modificate e sembra di notare anche una certa insofferenza per un agonismo troppo spinto.

Le attività musicali tradizionali (le bande) sono presenti in numero consistente ma sono meno frequentate negli ultimi

anni dai giovani. Nell’anno scolastico 2007/2008 è nato il Coro Interscuola diretto dalla Prof.ssa Fonzari, espressione

della collaborazione tra l’Istituto e il Comune.

Mantengono invece una certa capacità di aggregazione le compagnie carnevalesche, anche se pure in questo settore

si lamenta la difficoltà del ricambio per le attività artigianali legate alla preparazione delle manifestazioni.

L’ufficio cultura del comune di Muggia collabora con l’istituto nella programmazione di iniziative culturali didattiche legate ad

attività teatrali che coinvolgono i diversi ordini di scuola.

24

24

3.6 Collaborazioni con Enti ed Associazioni del Territorio.

La tabella riassume le principali collaborazioni tra la scuola ed Enti ed Associazioni del territorio:

RISORSA ESTERNA

TIPO DI CONTRIBUTO OSSERVAZIONI

Comune di Muggia Ufficio Cultura

Oltre alle attività istituzionale proprie dell’Ente si sottolinea l’importanza della nuova mensa recentemente inaugurata che sta consentendo l’innalzamento generale del livello qualitativo del servizio;

Proposta di spettacoli teatrali , Conferen-ze, incontri e/o altro;

Disponibilità del teatro “Verdi” e della sala “Millo” per supportare le varie iniziative della scuola

Attività della Biblioteca comunale

Le difficoltà economiche dell’Ente lo-cale e dell’Istituzione scolastica non hanno consentito negli ultimi tempi l’attivazione del laboratorio musicale. Tuttavia, detta proposta, così storica-mente significativa, rimane come uno degli obiettivi da “recuperare”.

Visite guidate al museo archeologico ed ad altri siti storicamente rilevanti del terri-torio comunale; organizzazione di labora-tori didattici.

Progetti relativi ad alcuni aspetti storici del territorio in collaborazione con il Mu-seo di Muggia e del Territorio

I progetti riguarderanno preistoria e protostoria, età romana, medioevo e lo sviluppo urbanistico dal Medioevo ai giorni nostri. Da definire le possibilità anche in riferimento alle nuove scan-sioni nello studio della storia

Consulta dello Sport

Organizzazione delle Giornate di Invito allo Sport ed interventi in classe delle Società sportive

Comune di Muggia Ufficio all’Istruzione e alle Politiche Giova-nili

Finanziamento e gestione amministrativa dei progetti di Educazione Ambientale proposti dall’Istituto o dall'Ente stesso.

Collaborazione operativa nella gestione dei servizi mensa – scuolabus – pre-accoglimento – post-accoglimento.

Disponibilità dello scuolabus per le visite didattiche

Giochi di scienze ( ottobre 2013)

Importante iniziativa che vede la colla-borazione volontaria degli studenti de-gli Istituti superiori triestini e delle As-sociazioni ambientaliste nonché dell’Università e del Cird

Giornata dei Diritti dell’Infanzia (20 no-vembre 2013)

Progetto continuità con il Nido

Progetto per dislessia (avviato ancor pri-ma della Legge 170/2010

Collaborazione Comune di Muggia, Azienda Sanitaria, Burlo Garofalo, Ass. Ital. Dislessia, I.C.

Comune di Muggia Ufficio Relazioni con il Pubblico, Ufficio Scuole e Servizi so-ciali

Le classi incontrano il Sindaco

Collaborazioni con la Casa di riposo

Progetto di Educazione Civica e dialo-go intergenerazionale

25

25

Comune Servizi Sociali

Progetto GIOVANI: proposta di intervento congiunto sulle politiche giovanili nel Comune di Muggia

Comune, Istituto, Ricreatorio Parroc-chiale, Associazioni del territorio sigla-no un accordo di rete

Coordinamento delle attività collegate alla

diversabilità e al disagio:

- Segnalazione di situazioni considerate a rischio;

- iniziative educative e di integrazione; - supporto degli educatori in ambito scolastico ed extra scolastico

Gestione del servizio educativo sia scolastico che extrascolastico

Regione F.V.G.

Riferimento per i progetti finanziati con i

Bandi regionale

Attivazione del Servizio civile solidale

Biblioteca comunale Visite guidate alla biblioteca.

Progetti di animazione alla lettura

Azienda Sanitaria 3° Distretto

Coordinamento delle attività collegate alla diversabilità;

Segnalazioni di alunni in difficoltà;

Organizzazione dei gruppi di lavoro ex legge 104/92.

Collaborazione in numerose attività di educazione alla salute, in particolare nei corsi di educazione all’affettività, con il coinvolgimento dei genitori

Servizio di consulenza per i docenti nella predisposizione dei PDP

Azienda Sanitaria

Progetto Impariamo a Stare Bene e Pro-getto Uplugged

Progetto postura

Incontro con ASTRA

Educazione alimentare

Progetto “sorridente”

Rivolto alle Classi della Scuola Se-condaria di Primo Grado e primaria

Servizio di psicologia Burlo Garofalo

Contatti permanenti per gli alunni DSA

Associazione Trat-tamento Alcoldipen-denze SERT

Progetto Impariamo a Stare Bene:

Rivolto alle Classi della Scuola Se-condaria di Primo Grado

Consulta dello Sport

Organizzazione dell’ INVITO ALLO SPORT

EuroMarathon

Ed altre iniziative sportive

Lega navale italiana Amare il mare Incontro teorico e uscita in barca a vela

Questura Polizia Postale Arma dei Carabinieri Interforze Polizia municipale

Collaborazione nell’ambito dell'educazio-ne alla legalità

Educazione all’utilizzo di internet

Rivolto a tutti gli ordini di scuola

26

26

Cooperativa Strade Nuove

Collaborazione nell’ambito dell'educazione alla legalità

Rivolto principalmente alle classi con-clusive della Secondaria di I grado

Comunità San Marti-no al Campo

Interventi nell’ambito dell’educazione alla le-galità

Rivolto a tutte le classi della Scuola Primaria di Primo Grado

Associazione La Col-lina

ComunicAgendo

Proseguimento ideale del Progetto provinciale 3ERRE Risparmio, Riuso, Riciclo, gestisco i rifiuti, proteggo l’ambiente; progetto di educazione al consumo etico e ragionato e al con-trollo della produzione di rifiuti

Associazione Inter-nos

Repliche di spettacoli per bambini all’interno del Progetto Giovani

Associazione degli sloveni di Muggia

Supporto alle attività della Rete di scuole per l’attuazione della LG 482/99

Presenza di volontari

Direzione Centrale Risorse Agricole, Na-turali, Forestali e Montagna Servizio tutela am-bienti naturali e fau-na

Progetto Conoscere per Crescere Rivolto agli alunni delle classi Terze, Quarte, Quinte della Scuola Primaria

Ispettorato diparti-mentale Foreste di Trieste e Gorizia- Centro didattico di Basovizza

Progetto Scopri Natura Alunni Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado

C.A.I. - Sottosezione di Muggia

Proiezioni di audiovisivi su argomenti sto-rico - ambientali

Inserimento, tra le proposte del Club, di escursioni specifiche per i ragazzi

Tradizionalmente rivolto alla Scuola Secondaria di I grado, esteso anche alla Scuola Primaria e dell’Infanzia.

Protezione Civile e Vigili del Fuoco

Progetto Sicurezza nelle scuole.

Visite alle sedi

Presenza dei volontari della Protezio-ne Civile alle prove di evacuazione delle nostre scuole

Polizia Municipale di Muggia

Interventi di Educazione Stradale Rivolto principalmente alla Scuola Primaria

Progetto “Non bullismo ma legalità”

Rivolto principalmente alla Scuola Se-condaria di I grado sospeso per quest’anno

Fameia Muiesana Interventi in progetti didattici su aspetti

del territorio muggesano ed eventuali vi-site guidate

Università Popolare Organizzazione del concorso letterario

Leone di Muggia e di corsi musicali, e va-ri corsi

Aiesec Accoglienza di studenti di lingua madre

inglese o con altri livelli di competenza per interventi in classe

In riferimento alla metodologia CLIL

Università degli Studi Convenzione per l'accoglimento di tiroci-

nanti

Le Facoltà mettono a disposizione le ore di tirocinio degli studenti in suppor-to alle attività scolastiche

Progetto integrato Cittadini del mondo

Adesione alle proposte didattiche delle associazioni di volontariato triestine

Molte classi della scuola primaria e sec. di I grado partecipano alle nume-rose e varie attività previste

Associazione Orni-tologica Triestina

Mostra ornitologica con visite guidate ed interventi didattici

Concorso grafico-pittorico

Aderiscono all’iniziativa numerose classi della scuola Primaria ed anche sezioni della Scuola dell’Infanzia

Associazione Mico-logica Bresadola

Mostra Micologica e visite guidate Molte classi, appartenenti ai diversi ordini di scuola, visitano la mostra

Poste Italiane e Cir-colo Filatelico di Muggia

Progetto didattico “Filatelia e scuola”

Alcune classi della Scuola Primaria partecipano alle attività didattiche pro-poste dalle Poste Italiane; interventi di filatelici del Circolo

27

27

Rotary Club

Concorso “Poesia in piazza”

Riconoscimento agli alunni/e, delle classi terze Scuola “N. Sauro”, segnalati per ri-sultati scolastici e sportivi

Si intende proseguire la tradizionale collaborazione con conferenze e/o in-terventi d’interesse per i genitori e gli alunni

Goethe Institut Laboratori in lingua

Interventi di esperti nelle classi

Associazione Linea Azzurra e Anfaa e varie Associazioni a difesa dei minori in difficoltà

Ciclo di incontri con i genitori sulle relazioni scuola famiglia

Ciclo di incontri con i docenti sulla conduzione del colloquio

Supporto per l’organizzazione di cicli di incontri per genitori e docenti

Associazione Jonas Ciclo di incontri con le famiglie sulle

varie tematiche dell’adolescenza In relazione ai finanziamenti

Goap Incontri sull’educazione

all’affettività e alla sessualità Sospeso per quest’anno

Cat Esplorazione dell’ambiente ipogeo

nell’ambito dei Progetti e delle atti-vità di educazione ambientale

Progetto transfronta-liero

Scuole italiane in Slovenia (Pierpaolo il Vecchio)

Progetto Interreg

FAI Conoscenza del patrimonio arichitetto-nico della città di Muggia e di Trieste

Ciceroni

Teatro Rossetti Adesione alla proposta del Teatro Partecipazione in orario serale agli spettacoli con l’accompagnamento dei docenti

Teatro Verdi Partecipazione alle prove generali e al-le iniziative proposte per i giovani

Stesse modalità organizzative

Volontari:

Annamaria Salvaneschi; Valentina Va-lenta; Laura Frausin; Luisa Della Ros-sa, Fabia Pobega; Anna Marchi, la prof.ssa Adriana Monti, prof.ssa Nora Matievich prof. Pasquale Gligora, Flego Viviana, Marvi Maras TUTTI?

Per l’implementazione di Progetti, di Attività e per l’apporto di competenze varie

Dott. Daniele Veglia Organizzazione di cicli di incontri Incontri di formazione relativi al miglio-ramento della comunicazione tra pari ed intergenerazionale

Si intende riconfermare l’inserimento del nostro Istituto nella rete di scuole che aderiscono al progetto “Aulablu – Blueclass; monitoraggio delle acque costiere e del litorale” promossa dall’ I.C. “A. Bergamas” di Trieste.

Torna all’indice

28

28

P A R T E Q U A R T A

4 I principi della progettazione educativa 4.1 I Valori e le Finalità…………………………………………………………………………………….pag 27

4.2 Le Tematiche Educative……………………………………………………………………….………..pag 27

29

29

4.1 I valori e le finalità

La scuola ispira la propria azione ai principi fondanti della Costituzione italiana quali l’uguaglianza, il rispetto della propria ed altrui individualità, la solidarietà, il rispetto delle regole e dei diritti di cittadinanza, il rispetto per l’ambiente di cui si fa parte, il diritto di tutti di acquisire gli strumenti per inserirsi attivamente nella società. Ne derivano alcuni impegni formativi fondamentali:

Il servizio scolastico deve garantire l’assoluta uguaglianza, senza discriminazioni di sesso, razza, etnia, lin-gua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche;

La regolarità del servizio scolastico e delle attività educative, nel rispetto delle disposizioni contrattuali;

Lo sforzo di favorire l’accoglienza, soprattutto nei momenti di passaggio, e l’integrazione di tutti gli alunni, con particolare riguardo per quelli in situazione di diversabilità, per gli stranieri e per gli alunni con particolari si-tuazioni di deprivazione sociale e/o culturale, ma anche di offerta nella cura alle situazioni di eccellenza;

Istituzioni, personale, genitori ed alunni sono, nell’ambito delle rispettive competenze, protagonisti e respon-sabili dell’attuazione del Piano dell’Offerta Formativa, attraverso una gestione partecipata della scuola;

La scuola, nei limiti delle proprie possibilità e delle proprie risorse, si impegna a favorire le attività extrascola-stiche che la qualificano come centro di promozione culturale, sociale e civile;

La scuola cura la progressiva semplificazione delle procedure e l’informazione il più possibile completa e tra-sparente.

L’Istituto Comprensivo "Giovanni Lucio" di Muggia si identifica strettamente col territorio comunale, di cui raccoglie la quasi totalità dei giovani della fascia d’età dai 3 ai 14 anni. Anche per questo motivo la scuola intende porsi come uno dei nodi centrali della rete di Istituzioni ed associazioni di Muggia che vogliano contribuire al processo formativo. Da ciò discende la necessità dell’integrazione col territorio, in un rapporto dialettico, fatto di scambi, di collaborazioni, ma anche di assunzione di compiti specifici e di proposizione di valori e percorsi educativi. Anche il territorio di Muggia è investito da un processo di trasformazione sociale, culturale ed economica, non sembra avere più un’identità precisa come nel passato; la scuola perciò può contribuire a rafforzare quei legami di coesione sociale che sembrano attualmente perdere peso. In altre parole la scuola può contribuire alla ricerca di un’identità che sia però un’identità aperta, per contrastare le tendenze ad un localismo senza senso nella nostra epoca mantenendo la consolidata attività sulla conoscenza delle proprie radici e del proprio territorio. Per essere efficace nell’opera di educazione la scuola identifica i bisogni formativi dei bambini e dei preadole-scenti che costituiscono l'utenza della scuola: - bisogno di identità (autostima); - bisogno di appartenenza, di sentirsi parte di un gruppo col quale interagire; - bisogno di esplorare la realtà fisica e sociale che li circonda; - bisogno di comunicare. Per rispondere a questi bisogni la scuola si impegna a: a) instaurare un clima di rapporti degli alunni fra di loro e con le altre componenti della scuola che risponda al bisogno di appartenenza ad un gruppo ed al bisogno di identità dell'alunno; b) strutturare situazioni che portino ad una scoperta-esplorazione attiva e personale del mondo esterno e della realtà sociale; c) favorire situazioni quotidiane di comunicazione per stimolare la conoscenza di sé ed il confronto con gli altri.

4.2 Le tematiche educative

La scuola, all’interno dei suoi percorsi didattici, individua in maniera specifica le seguenti tematiche da perseguire at-traverso attività curricolari e extracurricolari perché si realizzi una crescita completa e consapevole ed una reale matu-razione personale: controllare delibera del Consiglio di Istituto AREA 1-Educazione alla pace, alla solidarietà, al rispetto dei diritti umani: rientrano in quest’ambito tutte le attività e le iniziative che intendono educare alla pace, ai rapporti interpersonali ed al-la risoluzione dei conflitti, alla salvaguardia dei diritti umani, sviluppando negli alunni la solidarietà verso i soggetti più deboli, la conoscenza ed il rispetto per civiltà e culture diverse dalla propria in un percorso integrato fra i diversi ordini di scuola. In questa tematica si inquadrano le iniziative per l’educazione alla multiculturalità e interculturalità nonché all’educazione del rispetto di genere e del ruolo femminile in particolare. AREA 2-Educazione ai linguaggi, all’informazione, alla comunicazione: è intesa come diritto/dovere di ogni alunno ad acquisire la capacità di esprimersi in modo libero, chiaro e consapevo-le, sviluppando uno spirito critico che gli consenta di conoscere e valutare il mondo che lo circonda, e la capacità di

30

30

usare diversi linguaggi; all’interno di questa tematica vanno collocati l’attenzione particolare rivolta allo sviluppo delle biblioteche e alle attività ad esse collegate e all’utilizzo all’interno delle attività curricolari ed extracurricolari delle nuove tecnologie, per quanto permesso dalle risorse umane e materiali. Una scelta didattica specifica della scuola è la particolare attenzione ai linguaggi non verbali e alla gestione dell’affettività. AREA 3-Educazione alla legalità, alla conoscenza ed al rispetto delle regole del vivere comune; educazione stradale: gli alunni devono essere guidati alla conoscenza ed al rispetto delle leggi e delle regole di vita comune, dentro e fuori di scuola, per farne dei cittadini consapevoli e partecipi, che sappiano valutare le conseguenze del proprio agire; è un'educazione che si trasmette con l'esperienza stessa del vivere quotidianamente in una comunità regolata e che quindi fa parte del curricolo informale piuttosto che di quello formale. Sono qui comprese tutte le attività legate all’educazione alla sicurezza ed all’educazione stradale. AREA 4-Educazione al rispetto dell’ambiente, alla sicurezza ed alla salute: verranno individuati percorsi formativi e attività che sviluppino negli alunni il rispetto per l’ambiente e la formazione di una coscienza “ecologica” attraverso la conoscenza diretta del territorio locale, rafforzando e mantenendo, attraverso lo studio del territorio, un legame con la sua storia e la sua cultura. Gli allievi diventano responsabili nell’impatto con la natura e nella gestione delle risorse; individuano, migliorando le proprie capacità espressive e la propria sicurezza, le modalità comunicative efficaci per diffondere nel proprio territorio le analisi elaborate. In particolare si porrà attenzione alla promozione dello sport inteso come tutela della salute. Gli alunni saranno guidati ad una maggiore attenzione per la propria salute psicofisica, attraverso una corretta ed equilibrata alimentazione e attraverso iniziative e progetti di prevenzione delle dipendenze; gli alunni diventano con-sapevoli di quanto sia importante un ruolo attivo affinché abbiano la capacità di attuare delle scelte nei confronti di ciò che riguarda il benessere psicofisico. Si ribadisce comunque che compito formativo irrinunciabile è promuovere lo "star bene a scuola" anche come princi-pale forma di prevenzione primaria delle forme di disagio giovanile, pur sapendo di non essere l’unica agenzia forma-tiva e spesso neppure la più importante. Dalle riflessioni del Collegio Docenti negli ultimi anni emerge in modo sempre più evidente che per trasmettere effica-cemente qualsiasi contenuto didattico e formativo è fondamentale l’attenzione a “come” questi possano essere tra-smessi e su quale tipo di relazione si instaura fra docente ed alunni. Se questa non è curata in modo attento si rischia di vanificare qualsiasi sforzo; per questo motivo la formazione promossa dall’Istituto negli ultimi anni ha privilegiato questi aspetti. Su questa linea si colloca la richiesta di proseguire e rafforzare le attività iniziate nell’ambito del progetto regionale “Una scuola per tutti”, partecipando con apposite richieste al piano di finanziamento regionale per il miglioramento dell'offerta formativa.

Torna all’indice

31

31

P A R T E Q U IN T A 4 La progettazione didattica

4.1.a Forme di flessibilità……………….…………………………………………….…..….…...........................…pag 30

4.2 Arricchimento dell’Attività Didattico – Educati-

va…………………………………….…….………………....…..pag 31

4.3 I progetti didattici per tematica educati-va…………………………………………………………………..………pag 31

4.4 Progetto Complessivo per Affrontare il Disagio e la Dispersione Scolasti-

ca……………………………..…….…pag 54

4.5 Educazione Teatrale

………………………………………………………………………………………..….…..pag 55

4.6 Attività Motoria e Sportiva……………………………………………………………………….…...………….pag

55

4.7 Redazione del Giornalino………………………………………………………………….……………......……pag

56

4.8 Iniziative dei/per i Genitori…………………………………..………………………………….….……..…….....pag

56

32

32

5.1. Forme di Flessibilità

Il sapere pedagogico e l’esperienza degli insegnanti sottolineano come i processi di apprendimento e di crescita ab-biano ritmi e tempi variabili per gli alunni. Fermo restando l’esperienza del gruppo classe come luogo privilegiato della socializzazione ed anche della crescita cognitiva, diventa perciò utile offrire agli alunni occasioni di maggior articola-zione sia dell’orario scolastico che di esperienze di formazione. Le modalità di utilizzo degli strumenti di flessibilità vengono ovviamente decise nei momenti di programmazione per la scuola primaria e dell’infanzia e nei Consigli di Classe per la scuola secondaria .

Le sottostanti modalità organizzative tuttavia, negli ultimi anni hanno visto una sostanziale riduzione legata alle dimi-nuite risorse d’organico assegnate all’istituto Comprensivo. Rimane tuttavia la volontà di mantenimento, laddove possibile, delle metodologie sotto illustrate.

La scuola individua i seguenti ambiti di flessibilità:

1. Orario scolastico La flessibilità d’orario è una risorsa importante per la realizzazione di laboratori e/o lavori di gruppo a classi aperte, realizzati nei singoli plessi nell’ambito di attività e/o Progetti didattici specifici. Nelle diverse sezioni delle Scuole dell’Infanzia e primaria dell'Istituto la struttura oraria comprende dei momenti di contemporaneità sulla base di pro-getti ed attività elaborati collegialmente. Attività in modalità flessibile potranno essere predisposte per il Tempo pro-lungato della scuola secondaria di primo grado e nelle residuali ex compresenze o contemporaneità della scuola pri-maria che sono state assegnate ad ogni classe nel disposto d’assegnazione dei docenti alle classi ad inizio anno. Anche la strutturazione dell’orario disciplinare e la distribuzione degli insegnamenti nel corso dell’anno potranno venir organizzate in modo flessibile – così come previsto dalla Decreto L.l ivo 59/2004 -.

2. Articolazione dell’offerta formativa Con l’inserimento ed in occasione di eventi e festività, le scuole dell’infanzia realizzano i progetti comuni che preve-dono l’attuazione di forme personalizzate di flessibilità e l’organizzazione di specifiche unità d’esperienza ispirate alle finalità generali espresse nella progettazione annuale. Nella scuola primaria la flessibilità sarà finalizzata alla realizzazione delle attività previste in alcuni momenti “forti” dell’anno scolastico, quali il Natale o le iniziative legate alla conclusione dell’anno scolastico oltre che per qualche progetto didattico specifico, come ad esempio nella realizzazione di progetti che riguardano l’intero plesso fatto salvo che, le ore di ex compresenza saranno prioritariamente dedicate al recupero degli alunni in difficoltà.

3. Flessibilità e compartecipazione nelle scelte formative ed organizzative Un’altra forma di flessibilità è data dalla partecipazione a progetti didattici integrativi spesso in collaborazione con En-ti ed associazioni esterne da attuarsi in orario aggiuntivo. Inoltre le attività integrative pomeridiane sono, tranne specifiche eccezioni, aperte a tutti gli alunni della scuola.

4. Articolazione flessibile delle classi La flessibilità nella scuola può riguardare anche i gruppi classe. Ciò può esprimersi in forme diverse:

due o più classi possono unirsi e seguire contemporaneamente la stessa attività o percorso didattico;

le classi possono unirsi e/o essere suddivise in due gruppi nella fascia oraria di contemporaneità degli inse-gnanti che però svolgono attività diverse (esempio un gruppo dedicato al recupero e un gruppo agli approfon-dimenti).

La dimensione del plesso sembra la più adatta per organizzare concretamente le esperienze di apertura delle classi, dal momento che così si limitano i problemi di trasporto. Inoltre alcuni progetti illustrati nei paragrafi successivi prevedono la partecipazione di gruppi di alunni di classi diverse mentre in ogni sezione dell'Istituto, per alcuni alunni diversamente abili o con difficoltà di apprendimento può essere previsto l’inserimento parziale in classi diverse da quella di appartenenza, per rispondere ad esigenze particolari. Nella scuola secondaria la flessibilità è affidata in parte alla presenza dei laboratori, limitatamente alle classi a 36 ore. Per le classi a 30 ore non risulta possibile la flessibilità oraria se non attraverso la proposta di attività pomeridiane fa-coltative. La flessibilità è quindi un principio organizzativo importante per il funzionamento della scuola nel suo complesso che attualmente può essere articolato o nelle varie possibilità organizzative mattutine o su attività opzionali pomeridiane e serali.

33

33

5.2 Arricchimento dell’attività’ didattico - educativa

La scelta di offrire una gamma di attività integrative, sia in orario curricolare che extracurricolare, deriva da tre ordini di motivazioni: - la volontà di perseguire alcuni dei valori scelti nell’ambito delle tematiche educative della scuola attraverso delle

attività ritenute qualificanti; - la convinzione che l'attività di laboratorio, che spesso i progetti prevedono, favorisca il raggiungimento di obiettivi

sia didattici che formativi in modo più efficace; - il desiderio di venire incontro ad esigenze del territorio offrendo occasioni formative per il tempo libero, almeno

per gli alunni più grandi, valorizzando nel contempo quelle abilità e quegli aspetti che non sempre possono trova-re piena espressione nell’orario curricolare: socialità, creatività ed espressività, attività motoria senza agonismo spinto.

Ovviamente la scuola sceglie quei percorsi che si possono più facilmente integrare con le proprie specifiche finalità didattiche, per cui queste attività diventano anche occasione per l’alunno di consolidare le proprie abilità e competen-ze. Si tratta comunque di attività seguite e guidate da docenti che possono avvalersi della collaborazione di esperti ester-ni. Si sottolinea inoltre come spesso questi progetti risultano essere non solo attività che si affiancano ad altre attività, ma ambiti privilegiati di sperimentazione didattica e metodologica, vedi i caratteri di pluri o inter disciplinarietà che ri-vestono o la forma di educazione partecipata con cui vengono portati avanti.

5.3 I Progetti didattici derivanti dai Bandi regionale e da Bandi derivanti dalle iniziative del MIUR(per tematica educativa) Si tenga presente che alcuni progetti ed attività derivano dall’adesione a proposte di Bandi della Regione FVG e dai Bandi per le lingue minoritarie proposti dal MIUR. Per gli stessi, alla data attuale, si rimane in attesa di conferma.

34

34

35

35

UNA SCUOLA PER TUTTI

Progetto complessivo per affrontare il disagio e la dispersione scolastica e GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE Grazie all’esperienza maturata, ai percorsi di sperimentazione e di formazione attuati negli scorsi anni, in particolare sotto la regia dei docenti Funzione strumentale e della prof.ssa Monti, ex docente dell’Istituto e volontaria presso lo stesso,l’Istituto intende proseguire nella serie di interventi, strutturati anche in forma di rete con istituzioni scolastiche e non scolastiche, per affrontare le situazioni di maggiore difficoltà di alcuni alunni ma anche per migliorare l’offerta didat-tica ed educativa. Quali forme di difficoltà?

1. La difficoltà di relazione nel gruppo classe, con gli adulti e/o con i coetanei

La possibilità di intervento della scuola dipende dalla gravità e dal tipo di difficoltà. Per il docente una consulenza specifica può essere fornita da quanto rimane dell’attività di Sportello gestito dalle operatrici del Distretto Socio - sanitario, se confermato. Un ulteriore gruppo di supporto è costituito dalla GRUPPO DI LAVORO GLI , coordinato dalla docente incaricata dal Collegio e dalle docenti di riferimento non-ché dal Dirigente scolastico. Per la classe l’intervento specifico è costituito dalle attività di accoglienza e dall’uso delle metodologie speri-mentate negli scorsi anni (cooperativismo, diario di classe, strategie per la responsabilizzazione e per la gestio-ne delle emozioni …)

Inserire il Piano di Inclusione BES E modello di PDP

2. La difficoltà didattica Si intende per “difficoltà scolastica” la carenza specifica su una materia o su una parte di materia, su uno o alcuni argomenti. La scuola interviene con pacchetti orari specifici di recupero a carico del Fondo di Istituto in applica-zione della Delibera del Collegio dei docenti d.d. 9 febbraio 2012 e dei finanziamenti provenienti dalla fonte contrat-tuale c.d. “Aree a rischio”.

C’è inoltre la possibilità di indirizzare gli alunni allo Spazio Compiti presso il Ricreatorio parrocchiale. Allo Spa-zio Compiti collaborano educatori e i volontari del servizio civile volontario tramite un Accordo con la Regione F.V.G Per quanto attiene l’Istituto Comprensivo un docente ha l’incarico di coordinamento all’interno dell’Accordo di rete fra Istituto Comprensivo, Comune di Muggia e Ricreatorio Parrocchiale. Inoltre, qualora sia organizzativamente possibile e si trovi anche quest’anno l’accordo con il Comune, si ripro-porrà la possibilità di uno spazio per il recupero nel corso di alcuni, mirati, sabati mattina.

3. L’insuccesso scolastico

Parliamo di “insuccesso scolastico” quando i processi individuali di apprendimento necessitano di una ristruttura-zione complessiva. Questa situazione potrà essere affrontata con gli strumenti pedagogici della Gestione Mentale, possibilmente al termine dell’orario scolastico, dietro autorizzazione della famiglia, con interventi individuali o in pic-coli gruppi. L’esperienza degli ultimi anni fa ritenere importante che ci sia un livello almeno iniziale di disponibilità degli alunni coinvolti. I docenti coinvolti utilizzeranno la pratica del dialogo pedagogico, in collegamento con i docen-ti di classe. Questa attività non si configura come recupero disciplinare, ma come strumento per potenziare le capa-cità di apprendimento degli alunni.

È possibile iniziare un percorso secondo le modalità della Gestione Mentale anche con alcune classi, preferi-bilmente nelle prime secondaria di primo grado, dietro accordo e con la collaborazione dei Consigli di Classe, prevedendo un ciclo di quattro - cinque incontri.

36

36

Nel corso di quest’anno scolastico le attività legate alla Pedagogia degli Atti individuali di apprendimento (Gestione Mentale) – metodologia nella quale è specializzata la prof.ssa Adriana Monti - dovrebbero essere ampliate e diffuse maggiormente grazie alla prosecuzione del corso di formazione. L’Istituto ha infatti siglato un accordo di collaborazione con la professoressa che prevederà una serie di attività: si conferma?

1. la prosecuzione del percorso di formazione del gruppo di docenti che già si sono accostati negli scorsi anni alla pratica della Pedagogia degli Atti individuali di apprendimento, con largo spazio dato al confronto delle speri-mentazioni attuate;

2. la costituzione, verso la fine dell’anno scolastico, di un nuovo gruppo di insegnanti che inizi il percorso di forma-zione, comprendente in particolare docenti di scuola primaria;

3. la consulenza nei confronti dei docenti che via via si cimenteranno in azioni didattiche ispirate alla Pedagogia degli Atti individuali di apprendimento;

4. l’utilizzo dello strumento del dialogo pedagogico con alcuni alunni individuati dai docenti delle classi bisognosi di un’effettiva ristrutturazione dei percorsi di apprendimento;

5. l’organizzazione di alcuni incontri con genitori interessati all’argomento. Si segnala che, essendo la prof.ssa Monti la prima persona in Italia che conclude il percorso nell’ambito dell’Istituto che si occupa della formazione sui principi della Pedagogia degli Atti individuali di apprendimento, queste attività risultano fortemente innovative nel panorama pedagogico e didattico nazionale e possono essere considerati un tentativo speri-mentale di dare nuove risposte alle problematiche crescenti nell’ambito dell’apprendimento.

A queste attività, che possono riguardare tutto l’Istituto, si affiancano progetti specifici per la Scuola dell’Infanzia e per la Scuola Primaria. Il progetto IPDA ( Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento) coinvolge do-centi della scuola dell’infanzia e primaria ed è volto essenzialmente a favorire il passaggio fra i due ordini di scuola garantendo il possesso dei prerequisiti necessari ad iniziare il percorso di alfabetizzazione. La Scuola Primaria ha elaborato un progetto specifico per l’ integrazione degli alunni riconosciuti ai sensi della L. 104 artt. 3 e 4 e la rimozione del disagio (L.R.328). I docenti referenti sono le insegnanti Funzione strumen-tale si avvalgono della consulenza delle insegnanti incaricate e specializzare nei disturbi dell’apprendimento. Con tale progetto si intendono perseguire i seguenti obiettivi:

• favorire il raggiungimento di obiettivi formativi nel rispetto di bisogni e ritmi di apprendimento individuali; • migliorare l'atteggiamento rispetto all'apprendimento; • favorire la relazione nel rapporto con gli altri: alunno/alunno, alunno/adulto anche nell'ambiente extrascolastico; • valorizzare le abilità individuali, anche se residue; • facilitare le modalità di interazione comunicazionale; • valorizzare l'intelligenza affettivo – emotiva; • promuovere i rapporti di collaborazione con il gruppo; • creare situazioni di cooperazione.

Educazione teatrale L’educazione teatrale è da molti anni un’attività tradizionale delle scuole di Muggia, grazie anche alla stretta collabora-zione con l’Ufficio Cultura del Comune che fornisce gratuitamente l’uso del Teatro cittadino. L'attività teatrale viene concepita come uno strumento forte di socializzazione, di assunzione di responsabilità ed in ge-nere di crescita formativa, escludendo forme di selezione per merito. Purtroppo, le ristrettezze economiche degli ultimi anni - insieme al turn over degli Esperti - hanno fatto sì che dette atti-vità, in collaborazione con l’Ufficio cultura del Comune di Muggia non possano venir riproposte. La collaborazione col Comune permette di norma di usufruire gratuitamente del Teatro Verdi qualora le produzioni tea-trali siano scolastiche.

Attività motoria e sportiva Nella scuola primaria anche quest’anno la normale programmazione di attività motoria sarà arricchita da interventi ed iniziative tendenti a rafforzare le abilità motorie di base ed a partecipare alle attività di gioco-sport, rispettando le regole in situazioni diverse. Sono previste collaborazioni con tutte le Società sportive che fanno riferimento alla Consulta dello Sport promossa e gestita dal Comune e di quelle appartenenti al Progetto Giovani del Comune di Muggia. E’ prevista la partecipazione ai Giochi Sportivi Studenteschi e ad alcune manifestazioni sportive organizzate dalle socie-tà stesse tra gli alunni dei diversi plessi.

37

37

Nella scuola secondaria di primo grado verranno inoltre organizzate le attività del Centro Sportivo pomeridiano, a partecipazione facoltativa. Le attività del Centro Sportivo saranno seguite da un docente di educazione fisica per un to-tale di 4 ore settimanali (da modificare)

La Rivista letteraria (si conferma?)

Il giornalino scolastico è nato diciotto anni fa nell'ambito di un laboratorio organizzato in collaborazione con il Comune di Muggia. Si poneva come principali finalità quelle di:

- dotare la scuola di uno strumento di registrazione degli avvenimenti più significativi, con la partecipazione attiva da parte dei ragazzi, e di dibattito;

- suscitare il senso di appartenenza al proprio istituto, per instaurare motivazioni positive in opposizione al-la "crisi di identità" dell'ambiente sociale di provenienza;

- promuovere, attraverso attività concrete e di utilità pratica per la collettività, valori quali la cooperazione, l'assunzione di responsabilità, il rifiuto di atteggiamenti individualistici, l'accettazione del lavoro con ra-gazzi di classi diverse;

- fornire agli alunni un mezzo per esprimere liberamente il proprio vissuto, i propri interessi, i propri punti di vista.

Al fine di recuperare le finalità della descritta attività dallo scorso anno si è iniziata la sperimentazione di una Rivista letteraria che ha visto la sua produzione cartacea ma anche e soprattutto quella digitale.

La stessa, avendo ricevuto ampio apprezzamento e pubblicazione anche sul Washington Post, sarà ripropo-sta anche nel corrente anno scolastico.

Da quest’anno scolastico si è introdotto, su stimolo ed iniziativa di alcuni allievi, il giornale LA ZECCA di Na-zario che assumerà veste progettuale.

5.3 Iniziative dei/per i genitori

Per favorire il contatto fra le scuole e le famiglie, nei singoli plessi, soprattutto della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, vengono organizzate in momenti diversi e in forme diverse giornate in cui le famiglie possono entrare nell’ambiente scolastico e conoscere le attività che vi si svolgono. (open day). In alcune situazioni i genitori parteciperanno alle iniziative scolastiche non solo in veste di spettatori ma anche di colla-boratori. Si fa riferimento alle proposte pervenute dalla componente genitori del Consiglio di Istituto che, come avvenuto gli scor-si anni scolastici, ha attivato una serie di incontri per genitori relativamente al come aiutare i propri figli a studiare e in-contri con la Polizia postale sul controllo ed i pericoli di Internet RIPROPONIAMO? Anche quest’anno si accoglieranno eventuali proposte provenienti dalla componente genitoriale. Tuttavia si rimane aperti all’accoglienza di ulteriori iniziative che possano rivelarsi utili e significative per la crescita della comunità scolastica.

TORNA ALL’INDICE

Torna all’indice

38

38

P A R T E S E S T A

6 La “didattica” 6.1 Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo……………………………………….……………………………..….….pag 58

6.2 Introduzione: l’Identità Didattica dell’Istituto…………………………….………………………………………….pag 58

6.3 Condivisione degli Obiettivi Didattici………………………………………………………………………………..pag 59

6.4 Indicazioni Metodologiche ………………………………………………………………………………….………..pag 59

6.5 Attività di Recupero/Sostegno, Arricchimento e Potenziamento. Forme Organizzative per la Personalizzazione

dell’Insegnamento ……………….…………………………………………………………………..………….……pag 60

6.6 L’Integrazione degli Alunni Diversamente Abili …………………………………………………………………….pag 61

6.7 Gruppi di Lavoro per la Diversabilità e il Disagio …….……………………………………………………………..pag 61

6.8 Alunni con diagnosi di DSA e ADHD………………………………………………………………………………..pag 62

6.9 Accoglienza, Continuità Interscolastica; Interventi per Promuovere e Migliorare i Rapporti Sociali

…….…………pag 62

6.10 Strumenti per Affrontare il Disagio Giovanile ……………………………………………………………………….pag 62

6.11 La Valutazione ………………………………………………………………………………………………………..pag 63

6.12 L’Esame di Stato ……………………………………………………………………………………………………...pag 75

6.13 Strumenti di Documentazione ………………………………………………………………………………………...pag 75

6.14 Visite Guidate e Viaggi d’Istruzione ………………………………………………………………………………….pag 76

6.15 Formazione / Aggiornamento dei Docenti ……………………………………………………………………………pag 76

39

39

6.1 Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo

Nel corso dell’estate 2007 il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato le attese Indicazioni nazionali per il curricolo in allegato al D.M. 31/7/2007 che hanno decretato che “a partire dall’anno scolastico 2007-2008 le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione procedono all’elaborazione dell’offerta formativa avendo come riferimento in prima attuazio-ne e con gradualità, le Indicazioni che ormai sono operative”. Nel maggio del 2012 son state pubblicate le” Indicazioni nazionali per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzio-ne” ed il Collegio, nell’ultima seduta dell’anno scolastico 11-12 è stato sollecitato a partecipare alla consultazione pro-mossa dal Ministero. Inoltre, a conclusione del lavoro del Gruppo provinciale e regionale denominato “Autonomia e Curricolo” si sono accolti e sono stati utilizzati alcuni dei materiali proposti, in particolare la Certificazione delle Competenze sia per la scuola pri-maria che, pur con diverso percorso, per la scuola secondaria. Le Indicazioni relative al curricolo si pongono in coerenza al disegno che ha visto l’istituzione stessa degli Istituti Com-prensivi: l’idea di globalità della persona-allievo, la considerazione della sua evoluzione e del necessario, conseguente unico sviluppo di una linea pedagogica che consideri al proprio interno lo sviluppo di un disegno continuo, sebbene sempre maggiormente articolato, tra ordini di scuola. La centralità della persona che apprende, l’originalità dei percorsi individuali, il loro inserirsi nel tessuto sociale e territo-riale trovano grande rilievo nelle Indicazioni e sostanziale continuità ed integrazione nel Pof di Istituto. Da anni, infatti, il Comprensivo Lucio si pone come Istituzione profondamente integrata nel tessuto sociale d’appartenenza, ne è esso stesso propulsore ed animatore insieme al Comune ed al privato sociale. Ancora, l’indicazione circa “l’esigenza di impostare una formazione che possa continuare lungo tutto l’arco della vita” e la derivante verticalità del disegno curricolare trova piena consonanza nella metodologia di lavoro fin qui attuata che tiene anche fortemente presente la complessità e la molteplicità degli aspetti educativi. Gli stessi, didatticamente, si fanno sempre più reticolari ed interconnessi in termini di costruzione di pensiero e mentalità dentro i nuovi scenari propri delle europee società della conoscenza. Dunque, l’orizzontalità dei curricoli si attesta sempre più come necessità di superamento della separatezza tra le disci-pline andando a connettersi in una trama interdisciplinare laddove conoscenze e competenze siano sempre maggior-mente connotate da un carattere di alta integrazione. A tale principio il Pof si è sempre ispirato consolidando prassi e metodi così come le Indicazioni prevedono. In tale contesto la trasversalità delle educazioni rimane di cruciale importanza poiché coinvolge e coniuga valori civili ed etici e formazione e crescita delle competenze individuali. Il Collegio Docenti si sta attivando in continuità con gli scorsi anni nelle forme previste dal D.M. 31/7/07 per quanto at-terrà all’ informazione e formazione relativa alle Indicazioni e soprattutto alle Linee guida prodotte dall’USR FVG che sono state distribuite a tutti i docenti e che, nel corso del Collegio dei docenti di novembre, saranno oggetto di studio e dibattito.

Qualche anno fa è stato istituito un gruppo di lavoro a livello provinciale per l’elaborazione dei curricoli verticali per di-sciplina; l’Istituto fa dunque costante riferimento a detto lavoro attraverso la divulgazione dei materiali contenuti nel sito www.autonomiacurricolo.it ; i docenti della scuola primaria si sono attivati in commissioni distinte per aree disciplinari ed hanno elaborato un documento unico che raccoglie in verticale i curricoli dalla classe prima alla quinta. Inoltre è in fase di elaborazione il curricolo verticale di Istituto per discipline avviato all’inizio del presente anno scolasti-co.

6.2 Introduzione: l’identità didattica dell’Istituto La riflessione degli ultimi anni all’interno del Collegio Docenti ha portato a individuare alcuni punti forti attorno ai quali tracciare le linee guida dell’identità didattica dell’Istituto e delineare ulteriori percorsi di aggiornamento collettivo. Ta li punti forti sono:

la consapevolezza dell’esistenza di forme multiple di intelligenza, motivo per cui si è scelto di dare spazio all’interno dei curricoli alle attività operative, manuali ed espressive, e di diversi stili di apprendimento cui con-formare gli stili di insegnamento;

la volontà di delineare dei percorsi didattici e formativi in senso verticale, con elementi di continuità fra i di-versi ordini di scuole;

l’approfondimento degli aspetti relazionali e metodologici, che sono privilegiati rispetto a quelli di contenuto, per sperimentare nuove modalità di “fare scuola” pur nelle difficoltà derivanti dalle riduzioni orarie ed umane.

l'uso delle nuove tecnologie, che vengono proposte per creare l’abitudine ad un ambiente di studio e lavoro di cui esse facciano parte sempre compatibilmente alle risorse.

L’Istituto Comprensivo Giovanni Lucio ha affrontato alcuni fra i molti temi che nella didattica devono essere ripensati, alla luce sia della situazione organizzativa propria di un Istituto Comprensivo sia delle trasformazioni sociali della nostra epoca connotata dalla crisi economica.

40

40

Si è partiti dalla considerazione che una seria riflessione sulla didattica debba essere approfondita,condivisa e non debba essere affrontata al solo scopo di produrre dei documenti, ma debba costituire vera e propria occasione di rifles-sione culturale.

6.3 Condivisione degli obiettivi didattici

Negli anni gruppi di insegnanti di materia avevano individuato, all’interno dei criteri di valutazione previsti per ogni disc i-plina, le capacità utili a definire tali criteri e ritenute essenziali per ogni ambito. Il Piano dell’Offerta Formativa ha assunto tali strumenti di lavoro come base per una progressiva revisione col mutare delle normative ministeriali.

È volontà dell'Istituto proseguire nella riflessione sulle tematiche didattiche e pedagogiche trasver-sali già individuate all'interno del corso di formazione sull'educazione cooperativa e del progetto in particolare cercando di sperimentare azioni didattiche improntate alla gestione mentale che al ri-spetto della varietà negli stili di insegnamento/apprendimento. In modo particolare nel corso di quest’anno scolastico per le classi seconda e terza della scuola se-condaria si è provveduto, grazie alla convinta adesione dei docenti, all’avvio del Progetto Unplug-ged con la supervisione dell’Azienda sanitaria centrato sull’apprendimento dello “star bene” come prevenzione all’uso delle sostanze e delle possibili dipendenze.

6.4 Indicazioni metodologiche

Le scelte metodologiche dei singoli docenti sono strettamente connesse alla programmazione dei percorsi formativi e didattici oltre che alle caratteristiche degli alunni delle classi a cui questi percorsi sono destinati e alle scelte personali; si diversificano ovviamente a seconda dell'età dei bambini. Il Piano dell’Offerta Formativa indica però alcune linee ispi-ratrici: - proposta agli alunni di metodologie di lavoro varie (lezione frontale, lavoro di gruppo, collaborazione fra pari, uso

degli strumenti audiovisivi,… sia in alternativa che assieme in diversi momenti dell’unità lezione) che tengano conto sia degli obiettivi didattici che di quelli formativi, in modo che ciascuno degli alunni possa trovare nella pluralità delle proposte la modalità più congeniale al suo stile di apprendimento.

- adeguata attenzione alla metacognizione e alla gestione dell'errore, ponendo come centrale il problema che l'alun-no riesca a costruirsi e a gestire le sue competenze metacognitive, guidato dal docente a compiere una costante ri-flessione sulle proprie strategie di apprendimento, sulle competenze raggiunte, sulle sue risorse e sui suoi bisogni, in definitiva sui suoi processi di apprendimento. Il ripercorrere la via attraverso la quale è arrivato a dare una deter-minata risposta lo porterà a rendersi conto eventualmente delle cause degli errori, da considerare spie di una di-sfunzione o di una deviazione dal percorso; l'attenzione alle sue caratteristiche gli consentirà di valorizzarle nel suo personale progetto di apprendimento.

- introduzione graduale e didatticamente sorvegliata delle nuove tecnologie, che si vorrebbe far diventare non solo materia di apprendimento ma anche strumento di lavoro consueto e non eccezionale, tenendo però conto dei limiti nel campo delle attrezzature e della necessità di evitare certi rischi che l’uso esclusivo o poco meditato di tali stru-menti possono far correre. A questo fine si sono attivate tutte le misure di protezione ritenute adeguate.

- la valorizzazione e lo sviluppo delle competenze cooperative degli alunni, sia per quanto riguarda l'apprendimento sia l'ambito organizzativo, sia nelle normali attività di classe (dall'aiuto reciproco e dal lavoro di coppia all'apprendi-mento cooperativo strutturato in percorsi specifici e in progetti di ricerca particolari) sia in momenti particolari dedi-cati all’esclusivo sviluppo delle competenze sociali, sia in alcuni dei progetti che arricchiscono l’offerta formativa.

Curricolo verticale d’Istituto Inserire nel POF Orientamento Un altro punto forte della riflessione comune dei docenti dell’Istituto Comprensivo dovrà riguardare il processo di orien-tamento, inteso come graduale conoscenza di sé, in termini di capacità di costruzione del proprio progetto di vita non-ché dell’ambiente sia esso scolastico che extrascolastico, in cui l’alunno è inserito, che va affrontato in continuità fra tutti gli ordini di scuola. L’orientamento ha la finalità di sviluppare le capacità di scelta degli alunni in modo che diventino sempre più meditate e consapevoli. Per gli alunni e le alunne delle classi terze della scuola secondaria di I grado è prevista un'attività di orientamento da svolgersi nei mesi di novembre, dicembre e gennaio che prevede la divulgazione di materiale informativo e, se possibi-le, incontri con gli operatori del Servizio Regionale di Orientamento, la formulazione del Consiglio Orientativo, prima dell'iscrizione. L’Istituto si è dotato di uno strumento per fornire alle famiglie il consiglio orientativo:

41

41

CONSIGLIO ORIENTATIVO PER LE CLASSI TERZE

(Anno scolastico 20 -20 )

ALUNNO / A: _____________________________________________ CLASSE 3a Sez. ___________

Il Consiglio di classe, allo scopo di facilitare la scelta dopo la terza media, fornisce all’allievo e alla famiglia le seguenti

indicazioni. Nel formularle si è tenuto conto degli interessi, delle attitudini e dell’applicazione allo studio.

Sulla base dei vari elementi di giudizio a sua disposizione, il Consiglio di classe ritiene che l’alunno/a, per il prosieguo

dei suoi studi, possa inserirsi positivamente nelle seguenti aree di studio:

area artistico – espressiva

area scientifica

area tecnico – professionale

area umanistica

In particolare, il Consiglio di classe, tenendo conto dell’evoluzione della personalità e del rendimento scolastico globale,

indica per l’alunno / a il seguente indirizzo specifico di studi:

liceo classico

liceo linguistico

liceo delle scienze umane

liceo artistico

liceo musicale e coreutica

liceo scientifico

istituto tecnico

istituto professionale

corso di formazione professionale

Note eventuali:

……………………………………………………………………………………………………………….......

…………………………………………………………………………………………………………………...

…………………………………………………………………………………………………………………...

Muggia, ……………………. PER IL CONSIGLIO DI CLASSE IL COORDINATORE

…………………………………….. Inoltre, l’Istituto aderisce alle numerose iniziative in merito promosse dalla Provincia di Trieste e dalle Scuole seconda-rie di secondo grado.

6.5 Attività di recupero/sostegno, arricchimento e potenziamento. Forme organizzative

per la personalizzazione dell’insegnamento

Dato per scontato che alla scuola dell’obbligo accedono alunni che hanno un retroterra sociale e culturale ampiamente differenziato, l’Istituto programmerà i propri interventi in modo da rimuovere gli effetti negativi dei condizionamenti socia-li, far superare le condizioni di svantaggio culturale e favorire il massimo sviluppo di ciascuno e di tutti. Innanzitutto sono state distribuite nella scuola primaria tutte le ore di ex compresenza in tutte le classi in modo da consentire l’organizzazione dei momenti di recupero.

42

42

L’individualizzazione e la personalizzazione degli itinerari di apprendimento è garanzia, per l’alunno, di effettiva sod-disfazione del diritto allo studio, cui corrisponde il dovere di impegnarsi per la promozione di sé e per la preparazione ad assolvere i propri compiti sociali in termini sia di conquista degli elementi culturali comunque indispensabili, sia di svi-luppo di tutte le potenzialità personali. Per realizzare un curricolo a misura di alunno verranno organizzate nel corso dell’anno esperienze differenziate specifi-che di “recupero/sostegno” e di “arricchimento” e “potenziamento”. A. Attività di recupero – sostegno Per iniziative di recupero/sostegno si intendono quelle attività che i Consigli di Classe, di classe, di livello, di interclasse ed i singoli docenti ritengono utili per colmare il divario di partenza tra gli alunni e per superare gli scompensi rilevati nel corso degli studi sul piano dell’apprendimento e dello sviluppo della personalità. Il momento del sostegno sarà occasione di integrazione e di sviluppo delle potenzialità di tutti, per far sì che la diversità venga vissuta come risorsa e come esperienza umana per i singoli e per l’intera classe. Ciò mira a creare le condizioni affinché ciascun alunno viva un’esperienza scolastica (per quanto possibile) priva di fratture e coerente con i suoi biso-gni educativi e i suoi ritmi di apprendimento. L’attività di recupero – nei limiti delle risorse assegnate - si svolgerà su più piani per venire incontro ai bisogni degli alunni che, talvolta, sommano a lacune affettivo/sociali quelle culturali/strumentali. Gli interventi proposti mireranno a: - valorizzare le competenze e tener conto delle risorse che già possiedono; - evitare che il deficit iniziale comporti l’emarginazione o l’autoemarginazione e l’isolamento; - tenere presenti, nella scelta dei contenuti, i problemi/la cultura/gli interessi di questi alunni, onde ottenere più facil-

mente una motivazione alla partecipazione positiva e all’impegno; - recuperare quelle capacità e conoscenze di base, senza le quali le possibilità di partecipazione attiva e di conse-

guimento di buoni risultati sono molto ridotte. Sarà compito specifico di ogni Consiglio di Classe, di Interclasse o di Sezione individuare le strategie e le attività più opportune in relazione alle difficoltà manifestate. L’attività di recupero e sostegno è tanto più efficace quanto più precoce; per questo motivo si organizzeranno le attività specifiche di sostegno nella scuola primaria anche programmando interventi individualizzati o, meglio, in piccoli gruppi laddove si valutino presenti particolari difficoltà in ottemperanza alla delibera del Collegio dei docenti del 29 febbraio 2012. Nella scuola secondaria di I grado le situazioni più problematiche vengono gestite anche con l’ausilio del progetto educativo del Comune e del progetto GIOVANI; quest’ultimo nasce all’interno del ricreatorio parrocchiale e prevede la collaborazione di volontari e l’integrazione con la scuola ed il Comune tramite un vero accordo di rete. Anche quest’anno sarà possibile attuare delle iniziative di recupero e sostegno in orario extrascolastico grazie alla d i-sponibilità oraria di alcuni docenti che organizzeranno dei pacchetti di ore dedicati ad alunni della propria classe e/o an-che di altre classi. L'Istituto intende proseguire l'esperienza dell’apertura di uno sportello – nel mese di novembre 2014 - per gli alunni qua-lora le risorse lo permettano e lo stesso sarà curato da alcuni docenti che hanno seguito corso di formazione apposito. Insegnanti della scuola secondaria di primo grado cureranno una serie di interventi al fine di migliorare le capacità degli alunni nella realizzazione “dei gesti mentali” necessari nell’attività di studio. L’Istituto, infatti, dà particolare valore alle iniziative volontarie ( e non) promosse dalla prof.ssa Adriana Monti in ordine agli interventi a favore degli alunni con difficoltà di apprendimento attraverso l’applicazione del metodo della Gestione degli atti mentali. In tal senso vi sarà la possibilità di momenti formativi per genitori. B. Attività di arricchimento e potenziamento Per attività scolastiche di “arricchimento e potenziamento” si intendono le iniziative programmate per ampliare il campo delle attività formative, degli interessi culturali ed espressivi degli alunni. Ad esempio, sono da considerarsi attività di arricchimento/potenziamento le ricerche guidate e libere, il dibattito su ar-gomenti precedentemente trattati, le visite guidate ed i viaggi di istruzione, i vari concorsi, gli interventi in aula di esperti interni ed esterni, come pure le attività espressive ed artistiche (plastiche – pittoriche – musicali – teatrali) ed i diversi laboratori. A queste vanno aggiunte in orario extra scolastico anche le attività sportive. I Consigli di Classe ed i singoli docenti, utilizzando i dati offerti dalla periodica azione di verifica, elaboreranno concrete proposte di attività, sempre tenendo conto, comunque, delle scelte di carattere generale operate dal Collegio Docenti nel P.O.F. C. Forme organizzative per la personalizzazione dell’insegnamento Per realizzare il compito istituzionale di dare ad ogni alunno, secondo i propri bisogni, una risposta formativa, si devono necessariamente trovare forme organizzative e didattiche che facilitino l’individualizzazione dell’insegnamento in base anche al principio della flessibilità già espresso nella parte quinta.

43

43

In particolare – a seguito della CM n°8 del 2013 la formulazione del Piano didattico personalizzato in condivisione con la famiglia è strumento fondamentale per la necessaria attenzione alla specialità di ogni alunno con bisogni speciali e di ogni alunno complessivamente.

6.6 L’integrazione degli alunni diversamente abili

La scuola programmerà i propri interventi al fine di far superare (per quanto possibile) le condizioni di “svantaggio” degli alunni diversamente abili. L’individualizzazione degli itinerari di apprendimento attraverso il P.E.I. è garanzia, per l’alunno, di effettiva soddisfazione del diritto allo studio: un curricolo “a sua misura” (con esperienze differenziate spec i-fiche) ridurrà fortemente il rischio di emarginazione dell’alunno stesso e può costituire un’ occasione di integrazione e di sviluppo delle potenzialità di tutti gli altri alunni della classe (la diversità vissuta come risorsa e come esperienza uma-na!).

· RESPONSABILITÀ’. La “responsabilità” nei riguardi dell’alunno diversamente abile è assunta da tutto il Consiglio di Classe tramite la cond i-visione: a) della conoscenza specifica del caso; b) della realizzazione delle linee di intervento comuni. · CONTITOLARIETÀ’ La “contitolarietà” consiste : a) nel considerare l’alunno diversamente abile come parte integrante della classe; b) nel considerare l’insegnante di sostegno come corresponsabile della comune attività educativa e didattica della clas-se, preventivando anche lo scambio dei ruoli tra insegnante di sostegno e insegnante curricolare. PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO – DIDATTICA. Tutti gli insegnanti partecipano alla elaborazione della programmazione degli interventi specifici per l’alunno, interventi che nascono dalla collaborazione tra scuola – famiglia – operatori sanitari e socio/assistenziali. Nella stesura di tale do-cumento si devono delineare gli obiettivi generali di carattere prevalentemente operativo (anche per quanto riguarda l’area cognitiva). INSEGNAMENTO INDIVIDUALIZZATO ED ATTIVITÀ DIFFERENZIATE. L’ insegnamento individualizzato non è un rapporto “solitario” insegnante/alunno, ma presuppone: a) un legame/interazione fra apprendimento e socializzazione; b) attività che prevedano lo svolgimento del lavoro (anche per brevi periodi) nel gruppo/classe o in piccoli gruppi (della stessa classe o di livello); c) attività rapportate alle capacità e alle potenzialità dell’alunno diversamente abile nell’approccio comune delle mede-sime tematiche, le quali potranno essere approfondite a livelli diversi sia dai compagni che dall’alunno. · VALUTAZIONE. Nella valutazione degli alunni diversamente abili si terrà conto dei progressi conseguiti in rapporto alle loro potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.

6.7 Gruppi di lavoro per gli alunni BES

G.L.IS. (Gruppo di Lavoro di Istituto) L. 104/92

Il G.L.IS. e il Gruppo di lavoro per l’inclusione previsto dalla Circolare ministeriale n°8 del 06/03/2013 operano nelle se-guenti articolazioni come previsto dal PIANO PER L’INCLUSIONE.

COMPONENTE ALLARGATA AGLI ENTI (“GRUPPO DI RETE”): Il gruppo di rete è formato dagli insegnanti referenti di progetto, dai referenti dei vari ordini e plessi per il disagio, dai re-sponsabili dell’UOBA (Unità Operativa Bambini e Adolescenti) del 3° distretto, dal Servizio Sociale del Comune di Mug-gia, dal Dirigente Scolastico e dal vicario. Si riunisce, di norma, cinque volte nel corso dell’anno scolastico con la finalità di coordinare tutte le attività di consulen-za e collaborazione tra gli enti coinvolti e di condividere obiettivi comuni di progettazione e gestione delle problematiche relative alla diversabilità, disagio e dispersione scolastica.

COMPONENTE DOCENTI (SOSTEGNO): si riunisce tre volte all’anno e si occupa di questioni organizzative. D i-venta, inoltre, occasione di studio, approfondimento e scambio in merito ad argomenti riguardanti l’integrazione degli

44

44

alunni. Vi partecipano tutti i docenti di sostegno dell’Istituto, l’insegnante incaricata di funzione strumentale per la d i-versabilità, il Dirigente Scolastico ed il vicario (se necessario).

FUNZIONI STRUMENTALI con i compiti propri deliberati ad ogni inizio anno dal Collegio dei docenti. GRUPPI DI LAVORO SUL CASO Sono i gruppi di lavoro che si riuniscono per i singoli casi di alunni in situazione di diversabilità (Gruppo di lavoro ex CM 258 e L 104/92) e di disagio. Vi fanno parte il Dirigente Scolastico oppure il vicario o un referente, i docenti delle classi interessate, gli operatori dell’ A.S.S., del Servizio Sociale (dei Comuni di Muggia, Trieste o S. Dorligo), del Burlo o priva-ti, i genitori dell’alunno (se necessario o previsto dalla normativa vigente).

6.8 Alunni con diagnosi di DSA e ADHD

E’ ampiamente riconosciuto il fatto che parte della popolazione scolastica, così come la letteratura in merito afferma, è portatrice di disturbi specifici di apprendimento tra i quali la dislessia e la disgrafia sono i maggiormente conosciuti. Per questi alunni – corrispondenti circa al 4% della popolazione scolastica – a seguito della presentazione di diagnosi da parte di struttura pubblica – generalmente l’Ospedale infantile Burlo Garofalo o il Distretto sanitario di riferimento – vengono applicate le Circolari ministeriali che prevedono l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi oltre che alla possibilità di calibrare il tempo degli elaborati in modo diversificato rispetto alla restante parte della classe. Tale pratica costituisce strumento di tutela ed è corrispondente alla necessità di individualizzazione del processo di apprendimen-to/insegnamento in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 170/2010. Specifiche strategie vengono messe in atto anche per gli alunni con diagnosi di ADHD relativamente ai disturbi di at-tenzione ed iperattività. Essendo, per entrambe le tipologie, importante ed efficace l’intervento precoce, l’Istituto da anni attiva il Progetto IPDA che ha lo scopo della rilevazione precoce dei disturbi d’apprendimento. Lo stesso è dedicato agli alunni dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e dello stesso si sono potuti rilevare i positivi esiti da parte delle docenti della scuola primaria. Per affrontare adeguatamente dette situazioni è stato predisposto un Protocollo tra l’Istituto Comprensivo, il Distretto sanitario, il servizio sociale, Il Burlo ed il Comune di Muggia

6.9 Accoglienza, continuità interscolastica; interventi per promuovere e migliorare i

rapporti sociali Con l'obiettivo di conoscersi e comunicare, sapersi rapportare positivamente con bambini di altre scuole, vivere il pas-saggio tra diversi ordini di scuola in modo sereno, avere atteggiamenti disponibili verso gli altri, verranno organizzati in-contri, visite guidate sul territorio ed esperienze comunitarie in tutte le scuole.

Durante tutto l'anno scolastico, nella scuola dell’infanzia verranno organizzati incontri con le scuole elementari in occasioni variamente articolate, per rendere più sereno il passaggio tra diversi ordini di scuola e vien compilata ad ogni fine anno scolastico la SCHEDA DI CONTINUITA’ deliberata dal Collegio dei docenti.

Altre gite ed uscite sul territorio saranno organizzate da ogni scuola dell'Infanzia per conoscere l'ambiente circo-stante, i laboratori artigianali e le manifestazioni dedicate ai bambini.

Alcuni docenti si recheranno nelle classi quinte elementari per soddisfare curiosità e richieste di informazioni degli alunni che in seguito verranno accompagnati a visitare la scuola secondaria di I grado.

Incontri fra docenti di scuola primaria e scuola secondaria di I grado avverranno prima e durante la formazione delle classi prime e dopo qualche giorno dall'inizio del prossimo anno scolastico per scambi di informazioni sulle caratteristiche degli alunni.

Nelle classi di passaggio ed in particolare nelle prime della scuola secondaria di I grado sono state applicate le indicazioni emerse dai corsi di formazione compresi nel progetto "Star bene a scuola…" in particolare per quanto riguarda l'accoglienza.

6.10 Strumenti per affrontare il disagio giovanile Il tema del disagio, scolastico ed extrascolastico, viene affrontato dalla scuola a diversi livelli e con diverse iniziative, coordinate con gli altri Enti territoriali.

PROGETTO GIOVANI

Il progetto nasce dall'esperienza dei precedenti progetti di Educativa Territoriale, Arcobaleno e Dopo il Campanello e prevede un accordo di rete fra il Comune di Muggia, il Ricreatorio Parrocchiale, la Strade Nuove Cooperativa Sociale a r.l. ed il nostro Istituto. Sulla base delle precedenti esperienze l'attenzione si concentra soprattutto sulla fascia d'età 10-14 anni, pur senza escluderne altre e si cerca di favorire la circolazione di informazioni ed il confronto sugli interventi da realizzare sui ragazzi inseriti nel progetto.

45

45

L’obiettivo è quello di accompagnare i ragazzi nel processo di crescita offrendo loro figure di riferimento alternative e complementari a quelle familiari – gli educatori – che inneschino processi di empowerment del minore attraverso il sup-porto e la mediazione tra esso e il proprio contesto di vita.

Nell'ambito del progetto sulla dispersione scolastica verranno aperti degli sportelli per gli alunni delle classi quinte della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado;.

Alla consulenza di tipo psicologico – relazionale, si affiancherà una consulenza più propriamente didattica, che si avvarrà della collaborazione degli insegnanti, rivolta a singoli alunni con difficoltà di apprendimento.

Verrà, sperabilmente anche quest’anno, aperto uno sportello di consulenza per docenti ad opera del Distretto Sani-tario.

La scuola partecipa alla progettazione dei Piani di zona, come previsto dalla normativa.

All’interno dell’istituto, per affrontare soprattutto il disagio scolastico dovuto a difficoltà di apprendimento, è prevista la possibilità di finalizzare una quota del Fondo dell’istituzione scolastica (anche attraverso l’utilizzo dei fondi prove-nienti dalle Aree a rischio) alla creazione di possibilità di compresenza in particolare nelle scuole dove queste non sono rese possibili dall’ordinamento, in modo da affrontare subito le difficoltà che dovessero sorgere.

6.11 La valutazione Dalle indicazioni nazionali per l’organizzazione del curricolo si definiscono le responsabilità degli insegnanti in ordine a l-la valutazione e alla cura della documentazione didattica, cui compete inoltre la scelta degli strumenti di valutazione più idonei, nel rispetto dei criteri deliberati dagli organi collegiali competenti. La valutazione costituisce parte integrante del processo di insegnamento/apprendimento - come previsto dal Decreto del Presidente della repubblica n°122 del 2009 - e va intesa nella sua duplice articolazione: la valutazione conclusiva di un segmento scolastico (ad es. alla fine di un quadrimestre o di un anno scolastico) va integrata all’interno di un concet-to più ampio, che comprende la verifica in itinere del processo di apprendimento ed investe il percorso scolastico com-plessivo. Nello stesso tempo la valutazione individuale va considerata anche nei termini di valutazione della programmazione e dell’attività didattica rivolta agli alunni stessi. Qualora gli apprendimenti conseguiti non risultino soddisfacenti, l’insegnante è tenuto ad individuare metodologie diverse e strategie alternative per il raggiungimento degli obiettivi pre-fissati. Per procedere alla valutazione individuale è necessario prendere in considerazione diversi aspetti: accertare la situa-zione iniziale di partenza e le capacità individuali, e verificare gli effettivi progressi compiuti, tenendo conto dei livelli mi-nimi standard stabiliti per l’acquisizione di abilità e competenze. Data la complessità e delicatezza di tale operazione, è necessario stabilire collegialmente, tra i docenti coinvolti, dei criteri comuni che consentano una valutazione quanto più serena ed obiettiva. In questo senso si applicano le LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE degli alunni elaborata dall’USR. In particolare l’Istituto ha definito come vi sia la necessità sia di uniformare – al fine di dare punti di riferimento a docenti, alunni e famiglie,- dei parametri per definire la votazione numerica così come previsto dal Decreto 122/09 ma nel con-tempo – nella consapevolezza della grande variabilità dei punti di partenza l’applicazione degli stessi con i criteri della valutazione complessiva della persona-alunno coniugata al rigore della misurazione e della media dei risultati delle pre-stazioni oggettive: quindi, la valutazione è il risultato del delicatissimo equilibrio tra elemento oggettivo ed elemento soggettivo che è garantito nella sua equità dal fatto di essere risultato di discussione collegiale.

Con la presente invio quanto deliberato in Collegio dei docenti del 9 settembre 2011 per i dovuti riferimenti

(art. 2 Decreto 122/99)

Il voto delle discipline in riferimento all’art.7 Decreto 122/99, a garanzia dell’omogeneità di giudizio in tutto l’Istituto, pur nella necessaria opera di valutazione complessiva dell’alunno

(non solo semplicemente numerica e legata alle risultanze delle singole verifiche) deve far rife-rimento a:

VOTO Corrispondenza

GIUDIZIO

ABILITA’ CONOSCENZE COMPETENZE

10 OTTIMO EC-

CELLENTE

COMPLETA E SI-

CURA

APPROFONDITA,

LESSICALMENTE

APPROPRIATA E

RICCA

SA APPLICARE LE CONO-

SCENZE IN MANIERA COOR-

DINATA ANCHE A SITUAZIO-

NI NUOVE E LE SA ELABORA-

RE PERSONALEMENTE

9 DISTINTO MOLTO BUONA COMPLETA E LES-

SICALMENTE AP-

PROPRIATA

SA APPLICARE LE CONO-

SCENZE IN MANIERA APPRO-

PRIATA E COORDINATA

46

46

8 BUONO ABBASTANZA

SICURA E SOD-

DISFACENTE

SODDISFACENTE E

CON LINGUAGGIO

APPROPRIATO

APPLICAZIONE DELLE CONO-

SCENZE IN MANIERA ABBA-

STANZA COORDINATA

7 DISCRETO ESSENZIALE E

MECCANICA

ABBASTANZA SOD-

DISFACENTE E CON

LINGUAGGIO SUF-

FICIENTEMENTE

ADEGUATO

SA APPLICARE LE CONO-

SCENZE IN MANIERA PAR-

ZIALE MA ABBASTANZA AU-

TONOMO

6 SUFFICIENTE SUPERFICIALE E DISCONTINUA

GENERICA CON LINGUAGGIO SUF-

FICIENTEMENTE ADEGUATO

APPLICA LE CONOSCENZE IN MODO PARZIALE

5 NON SUFFI-CIENTE

PARZIALE E SCARSA

LINGUAGGIO NON APPROPRIATO

APPLICA LE CONOSCENZE SO-LO SE GUIFDATO

4 GRAVEMENTE INSUFFI-

CIENTE

MOLTO SCARSA LINGUAGGIO FRAMMENTARIO ED

INADEGUATO

NON E’ IN GRADO DI APPLI-CARE LE CONOSCENZE

Sarà inoltre indispensabile pervenire all’affinamento dei sistemi di valutazione propri del sistema per raggiungimento delle competenze alle quali fanno riferimento le CERTIFICAZIONI DELLE COMPETENZE deliberate dal Collegio dei docenti sia per la scuola secondaria di primo grado che per la scuola primaria. Inoltre, sempre maggiore importanza va rivestendo il sistema di valutazione esterno che proviene ormai annualmente dall’INVALSI e che costituisce un utile strumento comparativo a livello nazionale. Gli insegnanti di ciascun livello di scuola primaria hanno elaborato un documento in cui hanno individuato gli obiettivi minimi da raggiungere in campo educativo e formativo e in quello cognitivo per quanto riguarda l'italiano e la matemati-ca ed hanno indicato i criteri di valutazione adottati. Il documento è stato discusso e approvato in sede di interclasse in-sieme ai genitori rappresentanti. La scuola secondaria di I grado è dotata di un documento sulla valutazione che fissa alcuni principi ed alcune modalità relative alla stessa e che è completato dal documento sull’Esame di Stato. Le indicazioni nazionali per l’organizzazione del curricolo accanto al lavoro relativo alla crescita delle competenze degli allievi costituiscono una proposta culturale di suddivisione del percorso scolastico di primo ciclo in tre macro-aree di-sciplinari, rivolte all’apprendimento dei saperi essenziali, propedeutici agli apprendimenti specifici. L’esigenza di pro-muovere un insegnamento disciplinare non frammentato ma capace di far cogliere le interconnessioni tra i diversi saperi intende avviare gli alunni ad una visione unitaria della conoscenza. . La valutazione complessiva va quindi ad indagare sui risultati dell’incrocio tra la proposta formativa e le caratteristiche di unicità ed irripetibilità di ciascun alunno pur tenendo presente che vi sono anche delle necessità di standardizzazione. Si intende cioè sottolineare l’esigenza di considerare, all’interno del quadro valutativo, gli aspetti di personalità e di for-mazione culturale che possano portare l’individuo a costruire il proprio percorso di vita in modo plurale e contempora-neamente personale. Per un più ampio respiro l’Istituto è indirizzato a tener conto delle modalità di valutazione riferite ai criteri europei che si ispirano ad una logica di armonizzazione delle competenze. Pertanto il processo valutativo è contemporaneamente attento all’evoluzione del soggetto alunno (attraverso la scheda di valutazione) che alle necessità di standardizzazione e ai livelli di prestazione ministerialmente richiesti (attraverso la certificazione delle competenze). L’Istituto aderisce alla ricerca provinciale denominata “Autonomia e curricolo”, per l’elaborazione condivisa del curricolo verticale.

47

47

Dall’anno scolastico 2007-2008 la valutazione periodica e annuale è effettuata mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi (D.L. 137/2008 e confermata dal Regolamento sulla valutazione Decreto 122/ 2009 perciò per la scuola primaria la valutazione è anche illustrata con giudizio analitico. Il Collegio Unitario del novembre 2008 si è espresso sottolineando che la valutazione docimologica delle singole verifi-che (orali e scritte) è indicativa dell’apprendimento degli alunni nel corso dell’anno scolastico. La valutazione è operazione complessa nella quale rientra la misurazione del rendimento e delle prestazioni nelle varie prove che si coniugano con altri elementi attinenti il processo di apprendimento quali:

Le condizioni di partenza e la biografia del singolo allievo;

La motivazione ad apprendere, il grado di partecipazione e la responsabilità, l’atteggiamento complessivo, ecc.

Attenzione particolare viene posta nei confronti di quegli alunni con diagnosi derivanti da disturbi specifici dell’apprendimento per i quali viene applicata la circolare del 5 ott. 2004 e quanto previsto dalla l.170/10.

La valutazione riportata nella scheda non deve essere solo una media matematica in quanto si terrà sempre conto del livello di partenza e del percorso compiuto dal singolo alunno. CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA (estratto del verbale 27.5.2010) ALUNNO ________________________________________________________ NATO A ______________________ IL ______________________ SCUOLA ____________________________ CLASSE ___________________ IDENTITÀ E CONVIVENZA CIVILE

SÌ NO PARZIALE

Capacità di risolvere autonomamente problemi quotidiani

Rispetto dell’ambiente e delle cose

Disponibilità alla collaborazione con i pari e gli adulti

Rispetto degli altri e della diversità

Rispetto delle regole e consapevolezza del loro valore

COMPETENZE TRASVERSALI

A B C D

Rielaborazione dei contenuti studiati

Comprensione e uso del linguaggio specifico delle discipline

Acquisizione di un metodo di studio personalizzato

COMPETENZE DISCIPLINARI LINGUA ITALIANA

A B C D

Lettura e comprensione di diverse tipologie testuali

Produzione orale adeguata al contesto, ai destinatari, allo scopo

Produzione scritta attraverso l’utilizzo di registri linguistici adeguati al contesto

Conoscenza morfosintattica, ortografia ed adeguatezza lessicale

AREA LOGICO MATEMATICA

A B C D

Abilità di calcolo orale e scritto

Risoluzione di problemi di tipo aritmetico e geometrico

48

48

Utilizzo di capacità logiche in contesti differenti

AREA ANTROPOLOGICA E SCIENTIFICA

A B C D

Orientamento spazio-temporale

Identificazione delle caratteristiche fisiche e antropologiche del territorio

Lettura ed interpretazione di fonti per conoscere realtà storiche e geografiche

Osservazione ed interpretazione della realtà fisica; formulazione di ipotesi

LINGUA INGLESE

A B C D

Lettura e comprensione

Produzione scritta attraverso l’uso di semplici strutture

Ascolto e comprensione

TECNOLOGIA ED INFORMATICA

Le Tecniche: conoscenza dei metodi e dei mezzi grazie ai quali la realtà tecnologica si realizza. Le Tecnologie: conoscenza dei processi attraverso i quali la realtà tecnologica si realizza. Informatica: conoscenza della struttura fisica di un p.c.

A B C D

Conoscere le principali parti del pc e utilizzare semplici programmi di uso comune

AREA DELLE EDUCAZIONI

A B C D

Capacità di utilizzare linguaggi di tipo creativo ed espressivo

A: abilità, conoscenze e competenze raggiunte in modo completo e sicuro B: abilità, conoscenze e competenze raggiunte in modo soddisfacente C: abilità, conoscenze e competenze raggiunte in modo settoriale e/o superficiale D: abilità, conoscenze e competenze raggiunte solo parzialmente

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE per la scuola secondaria di primo grado

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

anno scolastico 2013/2014

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal Consiglio di Classe in

sede di scrutinio finale, tenuto conto del livello di maturazione raggiunto e del percorso scolastico effettuato

CERTIFICA che

l’alunno/a ____________________ nato/a a _____________ il ___________, iscritto/a alla classe III

sezione A della Scuola Secondaria di primo grado “NAZARIO SAURO”, ha conseguito i seguenti livelli di

competenza nelle discipline di studio e nelle altre attività scolastiche:

Imparare a imparare: autovalutare in modo realistico le proprie strategie di studio e utilizzarle in

49

49

modo consapevole, rispondente ed efficace rispetto al tipo di richiesta □ Livello

di base Riflette sulle proprie strategie di lavoro, le conosce e le applica; utilizza strategie pro-poste; elabora semplici schemi e risponde ai quesiti se guidato

□ Livello in-termedio

Conosce e controlla le strategie di lavoro, individua in modo autonomo le informazioni e le loro funzioni, utilizza strategie di lavoro in modo autonomo; elabora schemi e sin-tesi; comprende i quesiti in modo autonomo

□ Livello avanzato

Conosce, controlla e utilizza le proprie strategie di lavoro anche per richieste di tipo nuovo; elabora schemi e sintesi a struttura complessa; comprende i quesiti in modo autonomo, anche in riferimento a contesti non noti

Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti le proprie attività di studio; stabilire obiettivi, priorità e strategie di azione; valutare vincoli e possibilità, gestendo tempi e risorse; verificare i risul-tati raggiunti □ Livello

di base Applica procedure operative, individuando semplici strategie di lavoro se guidato

□ Livello in-termedio

Organizza le tappe del percorso progettuale, stabilendo le strategie e le priorità e ve-rificando i risultati raggiunti

□ Livello avanzato

Elabora progetti stabilendo obiettivi, pianificando il percorso e le strategie, anche in ri-ferimento alla gestione di tempi e risorse, e verificando i risultati raggiunti

Comprendere ed interpretare l’informazione: comprendere messaggi verbali e non verbali di va-rio genere; individuare ed interpretare l’informazione, valutandone l’efficacia e l’oggettività; analizza-re i testi, riflettendo su forma e contenuto □ Livello

di base Applica in contesti noti abilità e conoscenze acquisite, comprende istruzioni e infor-

mazioni chiave fornite in modo esplicito

□ Livello in-termedio

Distingue le informazioni principali da quelle secondarie; ricava dal contesto significati

di parole non note ed informazioni esplicite ed implicite

□ Livello avanzato

Comprende, interpreta e valuta messaggi complessi e articolati che sa riutilizzare in

modo autonomo e in situazioni e/o contesti diversi

Esprimere e produrre: esprimere idee, concetti, principi, stati d’animo, emozioni e produrre testi (orali, scritti, iconici) di varie tipologie, utilizzando differenti linguaggi (verbale, matematico, scientifi-co, grafico, simbolico …) e diversi supporti (cartacei, digitali, multimediali) □ Livello

di base Si esprime in modo sufficientemente corretto, usando gli elementi di base dei vari lin-guaggi. E’ in grado di riprodurre modelli conosciuti in situazioni note e riconoscibili

□ Livello in-termedio

Si esprime attraverso linguaggi diversi. Usa il lessico specifico delle varie aree disci-plinari in modo appropriato. E’ in grado di partecipare ad uno scambio comunicativo

□ Livello avanzato

Usa linguaggi diversi per esprimersi in una varietà di situazioni comunicative. Produ-ce testi corretti, coesi e coerenti, con lessico appropriato e vario. Interagisce con chia-rezza e correttezza in diversi contesti

Essere cittadino: collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco ri-conoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione e dai altri documenti fondamentali a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente □ Livello

di base Sa mettere in relazione bisogni personali e collettivi con i diritti e i doveri

□ Livello in-termedio

Coglie l’importanza del rispetto delle regole in funzione del vivere associato civile

□ Livello Coglie il nesso fra regole, società ed ambiente, operando in modo autonomo colle-

50

50

avanzato gamenti interdisciplinari; si pone in modo propositivo dinanzi alle varie problematiche

Individuare collegamenti e relazioni: Elaborare le conoscenze sapendole strutturare e rappresen-tare in forme diverse; collegare e trasferire i concetti anche in ambiti disciplinari differenti; giustificare i ragionamenti e le procedure seguite □ Livello

di base Opera semplici collegamenti e confronti. Recepisce un nucleo informativo (messag-gio, testo, immagine) individuando relazioni di tipo semplice

□ Livello in-termedio

Analizza un nucleo informativo (messaggio, testo, immagine) e lo sa strutturare met-tendo in relazione le conoscenze

□ Livello avanzato

Trasferisce le conoscenze acquisite in contesti nuovi, sapendole utilizzare in maniera critica e consapevole, giustificando le scelte effettuate.

Affrontare e risolvere situazioni problematiche: affrontare le situazioni problematiche con le ri-sorse e gli strumenti disponibili ed adeguatamente individuati; raccogliere e valutare i dati; proporre soluzioni; utilizzare, anche in modo originale e creativo, contenuti e metodi delle diverse discipline, secondo il tipo di problema □ Livello

di base Riconosce semplici situazioni problematiche di diversa natura contenenti informazioni chiaramente definite e utilizza le procedure per risolverle

□ Livello in-termedio

Riconosce situazioni problematiche di diversa natura; individua e acquisisce i dati ne-cessari; trova opportune procedure e soluzioni per risolverle usando i linguaggi speci-fici

□ Livello avanzato

Formula ipotesi, individua gli obiettivi da raggiungere e le tappe da percorrere; trova possibili soluzioni utilizzando strategie; sa usare differenti metodi di rappresentazione e comunicazione con linguaggi specifici precisi

Data ………………………… Il Dirigente Scolastico ………….………………………………………

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE D’ESAME

CERTIFICA che

L’alunno/a ha superato l’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione finale di

…………………….…… / decimi (1) e ha raggiunto un livello globale di maturazione ……………………………………… (2)

Data …………………………….. Il Presidente della Commissione d’Esame ….………………..…………………………….

(1): sei, sette, otto, nove, dieci, dieci e lode (2): sufficiente, adeguato, buono, ottimo

Altro delicato aspetto è quello relativo alla valutazione del comportamento degli alunni in base al De-creto 122/09. Anche in questo caso i descrittori costituiscono parametro generale al fine della definizione del vo-to/giudizio. E’ evidente che anche in questa parametrazione devono venir contemplati i possibili scostamenti de-rivanti dalle variabilità individuali proprie di ogni allievo.

Per la scuola secondaria di primo grado e per la scuola primaria si sono introdotti dei descrittori di comportamento al fine di contenere possibili giudizi di ordine soggettivo.

Valutazione in

decimi Descrittori di comportamento

10

L’alunno ha un comportamento autocontrollato. E’ rispettoso di TUTTE le regole E’ corretto e collaborativo con i compagni e con gli adulti Rispetta pienamente materiali ed ambiente scolastico Frequenta con regolarità e rispetta gli orari Partecipa in modo attivo e propositivo Dimostra impegno costante e rispetto dei tempi di consegna

9 Ha un comportamento sostanzialmente autocontrollato.

51

51

E’ rispettoso di tutte le regole E’ corretto nei rapporti con gli adulti e con i compagni Rispetta materiali ed ambiente scolastici Rispetta gli orari e frequenta con regolarità Partecipa abbastanza attivamente Dimostra un impegno costante Rispetta i tempi di consegna

8

Ha qualche difficoltà ad autocontrollarsi. E’ abbastanza rispettoso delle regole e risponde positivamente ad eventuali richiami. E’ abbastanza rispettoso con adulti e compagni. Rispetta ambienti e materiali scolastici. Frequenta con regolarità ma talvolta non rispetta gli orari. Partecipa in modo non continuo . In genere dimostra impegno. Non sempre assolve le consegne in modo puntuale

7

Ha un comportamento poco autocontrollato. Talvolta non rispetta le regole. Non sempre è corretto con adulti e compagni. Non sempre rispetta materiali e ambienti scolastici Frequenta con abbastanza regolarità ma non rispetta gli orari. Partecipa in modo discontinuo. Dimostra impegno inadeguato.

6

Non rispetta le regole Ha manifestato comportamenti volontariamente inadeguati con adulti e compagni. Effettua numerose assenze dovute a motivi non gravi. Non partecipa, se non occasionalmente alla vita scolastica Dimostra un impegno inadeguato e discontinuo. Dimentica materiale e/o non esegue compiti.

5

Manifesta spesso comportamenti volontari di disturbo. Non rispetta le regole. Ha manifestato comportamenti offensivi con adulti e compagni. Effettua assenze non dovute a motivi gravi e non rispetta gli orari. Non aderisce alle proposte della scuola e non è coerente con i patti stabiliti. Dimostra impegno inadeguato e dimentica spesso compiti e materiali.

4

Manifesta spesso comportamenti volontari di disturbo e provocatori Non rispetta le regole. Ha manifestato comportamenti offensivi e lesivi con adulti e compagni. Non rispetta l’ambiente ed i materiali scolastici provocandone la distruzione. Effettua assenze non dovute a motivi gravi e non rispetta gli orari. Non aderisce alle proposte della scuola e non è coerente con i patti stabiliti. Dimostra impegno inadeguato e volontariamente non svolge i compiti e non porta i materiali.

52

52

A conclusione del percorso scolastico gli alunni affrontano l’Esame di Stato. Gli stessi vengono presentati alla Commissione ed al Presidente con un GIUDIZIO DI IDONEITA’ che sintetizza il percorso dell’alunno stesso.

LIVELLI PER IL GIUDIZIO DI IDONEITA’ per l’Esame di Stato

10

L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI IN MODO COMPLETO ED ESAURIENTE, EVIDENZIANDO UN’APPROFONDITA CONOSCENZA DEI CONTENUTI CON CAPACITA’ DI COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI,

RIELABORAZIONE AUTONOMA E PIENA PADRONANZA DEI LINGUAGGI E DEGLI STRUMENTI

9

L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI IN MODO COMPLETO, EVI-DENZIANDO UN’APPROFONDITA CONOSCENZA DEI CONTENUTI CON CAPACITA’ DI COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI, RIELABORAZIONE

AUTONOMA.

8

L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI PREVISTI, EVIDENZIANDO UN BUON LIVELLO DI CONOSCENZA DEI CONTENUTI E DI UTILIZZO

DELLE COMPETENZE. DIMOSTRA BUONE CAPACITA’ ESPRESSIVE E DI RIFLESSIONE PERSONALE.

7 L’ALUNNO HA RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI PREVISTI, UNA BUONA CO-

NOSCENZA DEI CONTENUTI ADEGUATE COMPETENZE DI BASE E CAPACITA’ DI RIFLESSIONE PERSONALE, SE GUIDATA.

6 L’ALUNNO HA RAGGIUNTO IN MODO PARZIALE GLI OBIETTIVI MINIMI PREVISTI DIMOSTRANDO DI POSSEDERE CONOSCENZE ESSENZIALI

E SEMPLICI COMPETENZE DI BASE.

6 A MAGGIORANZA CON VOTO DI CONSIGLIO -

L’ALUNNO HA RAGGIUNTO IN MODO ASSAI PARZIALE GLI OBIETTIVI MINIMI PREVISTI DIMOSTRANDO DI POSSEDERE CONOSCENZE

FRAMMENTARIE ED ESSENZIALI ED ALCUNE SEMPLICI COMPETENZE DI BASE.

6.12 L’Esame di Stato Il documento sull’Esame di Stato del primo ciclo d’istruzione ha esplicitato criteri condivisi dal corpo docente della scuo-la ed è costruito in applicazione a quanto previsto dal Decreto 122/2009 laddove sono state definite le modalità d’ammissione o non ammissione alle prove d’esame, i criteri di valutazione delle prove scritte e del colloquio orale, espressi in percentuale o con punteggi, così come il rapporto tra i risultati dell’esame stesso ed il percorso annuale e triennale dell’alunno. In applicazione al Decreto 122/2009 il Profilo di Idoneità col quale l’allievo viene ammesso all’Esame di Stato costituisce la valutazione media delle prestazioni dello stesso nel corso del triennio. La valutazione contenuta nel Profilo costituirà, a sua volta, un sesto o un settimo della valutazione complessiva dell’Esame (prova scritta di italiano, lingua o lingue, matematica, colloquio pluridisciplinare e Prova nazionale Invalsi). In allegato:

Profilo di idoneità

Certificazione delle competenze compilato dal Consiglio di classe

Certificazione delle Competenze confermato dalla Commissione d’Esame e dalla Presidenza.

6.13 Strumenti di documentazione

Le decisioni, le motivazioni, le strategie dei docenti trovano registrazione nei verbali degli incontri, nei registri, nelle schede e in quant’altro sia funzionale a queste necessità di documentazione istituzionale. a) Registro dei verbali del Collegio dei Docenti Costituisce il riferimento fondamentale per l’impostazione dei progetti educativi della scuola nel suo complesso nonché quadro per la definizione dei criteri generali su cui uniformare la valutazione analitica e globale degli allievi. Documenta ogni decisione deliberata in seno al Collegio. b) Registro dei verbali del Consiglio di Classe, di Interclasse e di Intersezione

53

53

Costituisce la traduzione operativa degli orientamenti indicati dal Collegio Docenti e quadro di riferimento per la pro-grammazione educativa e disciplinare degli insegnanti. Riporta anche le modalità dell’osservazione degli allievi, della verifica dei risultati, i criteri per la loro valutazione, gli in-terventi individualizzati. c) Registro dei verbali degli incontri dei Coordinatori di classe Documenta le decisioni dei Coordinatori sull’uso di strumenti operativi (schede, tabelle, ecc.) per l’analisi, la raccolta dei dati iniziali, intermedi e finali da usare nei Consigli di classe, al fine di rendere omogenee le modalità di lavoro in tutte le classi della scuola. d) Agenda delle programmazioni di classe (scuola primaria) È il documento che raccoglie le programmazioni e tutto ciò di significativo che riguarda l'attività della classe. Contiene inoltre i verbali delle riunioni di programmazione settimanale delle classi di scuola primaria, i verbali delle programma-zioni di livello e di plesso. e) Registro personale del docente (scuola primaria e secondaria di I grado) in corso di generalizzata digitaliz-zato Si configura come documento di programmazione disciplinare, ma anche come spazio organizzato per registrare l’attività didattica svolta, le osservazioni sistematiche sui processi di apprendimento, l’efficacia dell’attività didattica, le azioni di rinforzo, recupero e potenziamento delle conoscenze e delle competenze di ciascun alunno. Ogni docente col-labora alla formulazione dei giudizi globali di quadrimestre e finali utilizzando una griglia riassuntiva. f) Registro giornale di classe Strumento usato da tutti i docenti di classe per la registrazione quotidiana delle attività svolte, delle assenze e delle giu-stificazioni degli allievi, nonché del loro comportamento e degli eventuali provvedimenti disciplinari. Vi sono riportate inoltre tutte le annotazioni di rilievo riguardanti le attività della classe. Questa serie di informazioni permette ai docenti di regolare la propria attività coordinandola con quella dei colleghi, sia in un’ottica pluridisciplinare, sia in funzione di un dosaggio equilibrato di compiti, verifiche e metodologie. g) Scheda di valutazione (dall’anno in corso digitalizzata) Documento che traduce il percorso didattico di ciascun alunno in ogni disciplina. Riporta anche la sintesi delle caratteri-stiche e dei comportamenti del singolo allievo e la certificazione dei risultati ottenuti, che vengono in tal modo comunica-ti ufficialmente alla famiglia. Al momento si rimane in attesa di ulteriori indicazioni ministeriali per la elaborazione della stessa, in base alla nuova valutazione docimologica come da D.L. 137/2008 ed al Decreto Legge 95/2012. h) Certificazione delle competenze (solo primaria e secondaria) E’ allegata alla scheda di valutazione come documento certificante le competenze raggiunte dall’alunno nella scuola secondaria e primaria. i) Consiglio orientativo (classi terze della scuola secondaria di I grado) Strumento che fornisce agli alunni ed alla famiglia indicazioni sulle aree e sullo specifico indirizzo di studio in cui po-trebbe inserirsi positivamente, in base agli interessi, alle attitudini ed all’applicazione allo studio dimostrati. Dal punto di vista degli insegnanti, infine, documentare il proprio lavoro quotidiano o un progetto in cui hanno "investito" molto e che si rivela importante nella storia della classe o di un singolo alunno, o una situazione particolarmente difficile ripensando ai nodi problematici, alle cause dei successi e degli insuccessi, può rappresentare un utile strumento di cre-scita professionale, tanto più importante se viene condiviso con i colleghi e se può servire alla crescita di tutto il gruppo.

6.14 Visite guidate e viaggi d’istruzione

Visite guidate e viaggi d’istruzione hanno una grande valenza formativa perché permettono una conoscenza m igliore tra docenti ed allievi in ambienti diversi e meno formali di quello scolastico. Le stesse vengono organizzate in base al Re-golamento Viaggi ed uscite d’istruzione deliberato dal Consiglio di Istituto il 22 agosto 2011 ed attualmente in fase di nuova valutazione. Le visite guidate devono essere proposte ed approvate dal Consiglio di classe, interclasse e sezione che deve indivi-duare anche gli insegnanti accompagnatori. La motivazione didattica e l’entità complessiva della spesa (trasporti, bi-glietti, ecc.) vengono proposte ai genitori. Gli alunni non partecipanti ai viaggi d’istruzione ed alle uscite didattiche do-vranno venire obbligatoriamente a scuola, dove verranno smistati in qualche classe parallela, ove possibile. Gli inse-gnanti e gli allievi che partecipano ad una gita o ad un’uscita devono essere muniti di assicurazione valida.

6.15 Formazione/aggiornamento dei docenti La crescita e la formazione degli allievi non possono essere disgiunti da un contemporaneo lavoro di crescita, formazio-ne e aggiornamento degli insegnanti. Ciò è tanto più vero nella situazione di un Istituto Comprensivo che comprende docenti provenienti da ordini di scuola diversi che devono lavorare assieme, in un progetto di continuità didattica che ri-guarda sì l'impianto organizzativo e la graduazione degli obiettivi programmati ma soprattutto l'acquisizione di un lin-guaggio comune, la riflessione sulle tendenze generali, la discussione e il confronto sulle scelte pedagogiche e sulle metodologie da adottare.

54

54

Il Collegio Docenti è il soggetto che manifesta e individua una serie di bisogni e di motivazioni, e sono proprio queste reali necessità che rendono efficace un percorso formativo. Per questo anno i corsi di formazione organizzati dall’Istituto sono i seguenti:

Aggiornamento e nuova formazione per le figure obbligatorie riguardanti la sicurezza;

Aggiornamento Corso di formazione per le figure obbligatorie riguardanti la sicurezza a seguito dell’Accordo Stato – Regioni (4 ore di formazione generale, + la formazione specifica + la formazione dei preposti) ;

Momento informativo interno sulle tematiche dei disturbi dell’apprendimento e sulle nuove problematiche poste da-gli alunni individuabili nell’area BES

Corso di formazione con la psicologa Cecilia Randich sulla gestione del colloquio scuola famiglia in collaborazione con l’Associazione Anfaa

Continuazione del ciclo di incontri con il dott. Aldo Becce sulle problematiche dell’adolescenza per i docenti della scuola secondaria

Continuazione del ciclo di incontri con il dott. Daniele Veglia sulle problematiche della comunicazione tra adulti e ed intergenerazionale

Qualora si reperiscano i fondi corso interno per l’utilizzo dell’exell e dei registri digitali tenuto dal prof. Lena I docenti hanno ovviamente la facoltà di aderire a qualunque corso promosso da agenzie formative esterne, con l’invito a riportare esperienze e documentazione, al fine di contribuire ad una ricaduta formativa, se pur in scala ridotta, nella scuola. Si auspica inoltre la raccolta di documentazione relativa a particolari esperienze didattiche individuali o collettive che possano permettere la riflessione e l’autoaggiornamento anche dei colleghi.

Torna all’indice

55

55

P A R T E S E T T I M A

7 L’iter del P.O.F.

7.1 Elaborazione e Delibere ………………………………………………………………………….….………..pag 79

7.2 Autovalutazione e Monitoraggio………………………………………………….…………………………..pag 79

7.3 Pubblicizzazione………………….……………………………………………………………………….…..pag 79

56

56

7.1 Elaborazione e delibere

La stesura, la raccolta dei progetti, la presentazione al Collegio Docenti ed al Consiglio d'Istituto, la successiva riscrittu-ra definitiva sono state curate dai docenti incaricati (vedi organigramma d’Istituto), che provvederanno anche alla sua diffusione e pubblicizzazione. Le scelte programmatiche effettuate nelle diverse sezioni dell'Istituto dagli organi competenti, seguono il principio del coinvolgimento e della partecipazione dei genitori e tengono conto di quanto emerso nei consigli di classe, di interclasse e di intersezione dell'anno scolastico precedente.

7.2 Autovalutazione e monitoraggio

Al fine di ottemperare alla normativa nazionale ed alla circolare si renderà necessario avviare progressivamente un la-voro di autovalutazione d’Istituto al fine di meglio valutare le attività interne e la loro organizzazione e per prevedere gli eventuali necessari aggiustamenti e correzioni.

7.3 Pubblicizzazione

Il P.O.F. , nelle sue linee essenziali, viene illustrato dai Docenti nelle singole Assemblee di Classe, Interclasse o Sezio-ne d’inizio anno scolastico.

Una copia del P.O.F. , una volta approvato, viene pubblicato sul sito dell’Ic “Giovanni Lucio” per do-vere di trasparenza e volontà di divulgazione.

I genitori che lo desiderassero potranno prenotare una copia cartacea o su supporto informatico presso la Segreteria, dietro rimborso spese (3.00 € per la copia cartacea, 2.00 per il CD)

I lPOF è visibile sul sito dell'istituto all’indirizzo: www.icglucio.altrvista.org

Torna all’indice

57

57

58

58

8.3

Patto di corresponsabilità

2

Patto di corresponsabilità per l’anno scolastico 2008/’09 Stipulato da Sig./Sig.ra ______________________, genitore dell’alunno/a ____________________________ plesso ____________ classe ____

con l’Istituto comprensivo G. Lucio – Muggia (TS)

Voci del contratto

formativo

I docenti e la scuola si impegnano Gli alunni si impegnano I genitori si impegnano

Offerta formativa Ad esplicitare in modo comprensibile la propria offerta

formativa

Ad informarsi sull’offerta formativa di

ciascun docente

A conoscere che cosa i docenti offrono ai

loro figli e ad esprimere pareri e proposte

attraverso i rappresentanti di classe

Azione didattica A motivare ogni loro intervento didattico e a rispettare il

percorso dell’offerta formativa

A partecipare in modo consapevole alle

attività di apprendimento

A tenersi informati su criteri e modalità di

lavoro ed a partecipare, ove possibile, alle

attività formative promosse dalla scuola

Azioni di recupero

in caso di

difficoltà di

apprendimento

Ad organizzare interventi di recupero per piccoli gruppi in

relazione alle risorse disponibili

A frequentare i corsi di recupero e ad

utilizzare al meglio le opportunità

offerte

A sostenere le iniziative scolastiche

Assenze e

recupero delle

lezioni

A facilitare l’organizzazione e la raccolta di eventuale

materiale assegnato e ad informare circa le lezioni svolte.

Si ricorda che affinché l’anno scolastico sia valido deve avere

la presenza minima del 75% del monte ore totale

A tenersi al corrente, recuperando il

materiale necessario e svolgendo quanto

richiesto nel più breve tempo possibile

A controllare affinché i figli si mettano al

corrente sul lavoro svolto in classe in tutte

le discipline, tenendo presenti eventuali

verifiche programmate e non rinviabili

Verifiche scritte

e orali

A calendarizzare per tempo le verifiche scritte in numero

stabilito dal Consiglio di classe, per evitare sovrapposizioni.

Ad effettuare le verifiche, programmate o meno, dedicando il

tempo adeguato, rimanendo sugli argomenti prestabiliti e

comunicandone gli esiti in modo chiaro. Eventuali

giustificazioni dovranno essere comunicate all’inizio dell’ora e

per iscritto

Ad evitare il più possibile assenze nei

giorni prestabiliti per le verifiche,

essendo comunque consapevoli che esse

andranno recuperate. Eventuali

giustificazioni andranno comunicate

all’inizio dell’ora

A far sì che i figli partecipino alle verifiche,

tenendosi informati sulle stesse tramite

diario. In via eccezionale possono

giustificare per iscritto la mancata

preparazione nello studio o nei compiti

Valutazione Ad esplicitare i criteri di verifica ed a restituire il prima

possibile le prove scritte corrette. In classe verrà svolta una

correzione degli elaborati, condivisa con gli alunni. Le

verifiche non possono essere consegnate ai genitori, in quanto

costituiscono documento ufficiale. Al genitore che ne fa

esplicita richiesta può essere data fotocopia.

A domandare all’insegnante eventuali

chiarimenti, a riportare sul quaderno

delle comunicazioni l’esito delle prove

scritte per farlo firmare dal genitore.

A prendere visione dei risultati delle

verifiche controllando quotidianamente il

quaderno delle comunicazioni.

Intervallo Ad assicurare la sorveglianza durante gli intervalli,

sospendendo la lezione per tempo al fine di non penalizzare la

durata dell’intervallo

A rispettare le regole date durante

l’intervallo, recandosi ai servizi pochi per

volta; a comportarsi in modo rispettoso

verso adulti e compagni; ad aver cura

dei servizi igienici.

A collaborare affinché i propri figli

apprendano il rispetto delle persone e delle

cose.

Patto Patto di corresponsabilità per l’anno scolastico

2010/11

Stipulato da Sig./Sig.ra ______________________, genitore dell’alunno/a ____________________________ plesso ____________ classe ____

con l’Istituto comprensivo G. Lucio – Muggia (TS)

Voci del contratto

formativo

2.1 I docenti e la scuola si impegnano 2.2 Gli alunni si impegnano 2.3 I genitori si impegnano

Offerta formativa Ad esplicitare in modo comprensibile la propria offerta formativa Ad informarsi sull’offerta formativa di cia-

scun docente

A conoscere che cosa i docenti offrono ai loro

figli e ad esprimere pareri e proposte attraver-

so i rappresentanti di classe

Azione didattica A motivare ogni loro intervento didattico e a rispettare il percorso

dell’offerta formativa

A partecipare in modo consapevole alle at-

tività di apprendimento

A tenersi informati su criteri e modalità di lavo-

ro ed a partecipare, ove possibile, alle attività

formative promosse dalla scuola

Azioni di recupero

in caso di difficoltà

di apprendimento

Ad organizzare interventi di recupero per piccoli gruppi in rela-

zione alle risorse disponibili

A frequentare i corsi di recupero e ad uti-

lizzare al meglio le opportunità offerte

A sostenere le iniziative scolastiche

Assenze e recupero

delle lezioni

A facilitare l’organizzazione e la raccolta di eventuale materiale

assegnato e ad informare circa le lezioni svolte.

Si ricorda che affinché l’anno scolastico sia valido deve avere la

presenza minima del 75% del monte ore totale

A tenersi al corrente, recuperando il mate-

riale necessario e svolgendo quanto ri-

chiesto nel più breve tempo possibile

A controllare affinché i figli si mettano al cor-

rente sul lavoro svolto in classe in tutte le di-

scipline, tenendo presenti eventuali verifiche

programmate e non rinviabili

Verifiche scritte

e orali

A calendarizzare per tempo le verifiche scritte in numero stabilito

dal Consiglio di classe, per evitare sovrapposizioni. Ad effettuare

le verifiche, programmate o meno, dedicando il tempo adeguato,

rimanendo sugli argomenti prestabiliti e comunicandone gli esiti

in modo chiaro. Eventuali giustificazioni dovranno essere comu-

nicate all’inizio dell’ora e per iscritto

Ad evitare il più possibile assenze nei

giorni prestabiliti per le verifiche, essendo

comunque consapevoli che esse andran-

no recuperate. Eventuali giustificazioni

andranno comunicate all’inizio dell’ora

A far sì che i figli partecipino alle verifiche, te-

nendosi informati sulle stesse tramite diario. In

via eccezionale possono giustificare per iscrit-

to la mancata preparazione nello studio o nei

compiti

Valutazione Ad esplicitare i criteri di verifica ed a restituire il prima possibile

le prove scritte corrette. In classe verrà svolta una correzione

degli elaborati, condivisa con gli alunni. Le verifiche non posso-

no essere consegnate ai genitori, in quanto costituiscono docu-

mento ufficiale. Al genitore che ne fa esplicita richiesta può es-

sere data fotocopia.

A domandare all’insegnante eventuali

chiarimenti, a riportare sul quaderno delle

comunicazioni l’esito delle prove scritte

per farlo firmare dal genitore.

A prendere visione dei risultati delle verifiche

controllando quotidianamente il quaderno delle

comunicazioni.

59

59

2.4 Intervallo Ad assicurare la sorveglianza durante gli intervalli, sospendendo

la lezione per tempo al fine di non penalizzare la durata

dell’intervallo

A rispettare le regole date durante

l’intervallo, recandosi ai servizi pochi per

volta; a comportarsi in modo rispettoso

verso adulti e compagni; ad aver cura dei

servizi igienici.

A collaborare affinché i propri figli apprendano

il rispetto delle persone e delle cose.

2.5 Orario A rispettare gli orari di ingresso e di uscita dall’aula. A non ab-

bandonare l’aula durante l’ora, salvo rare eccezioni motivate da

urgenze improrogabili. In tal caso la sorveglianza temporanea

sarà affidata ad un collaboratore.

Alla puntualità, in tutte le situazioni, poiché

ripetuti ritardi non motivati concorrono alla

valutazione della condotta.

Ad evitare entrate e uscite anomale, edu-

cando i propri figli al rispetto della puntuali-

tà.

Comunicazioni

e colloqui

A rendere il più possibile gli orari di ricevimento funzionali alle

esigenze dei genitori. Ad accogliere proposte migliorative.

A rivolgersi all’insegnante o al Dirigente

Scolastico per eventuali domande o pro-

poste.

A partecipare ai colloqui ed alle Assemblee

di classe.

Pulizia degli ambienti

La scuola si impegna ad assicurare la pulizia ordinaria dei loca-

li e ad effettuare la sorveglianza dell’ingresso

A mantenere puliti gli ambienti, a tenere

con cura la propria aula e il proprio banco,

a non scriverci sopra. In caso di sporco

eccessivo, gli alunni provvederanno a ri-

mettere a posto, anche in tempi successi-

vi, senza ritardare il rientro a casa.

A collaborare con la scuola ed a promuovere

le norme igieniche e un comportamento civi-

le verso i locali e le strutture scolastiche.

Disciplina

A conoscere il Regolamento d’Istituto, a rispettarlo ed a farlo ri-

spettare; ad illustrare in classe, ad inizio anno e successiva-

mente ogni volta che si rende necessario, le regole condivise

cui tutti dobbiamo attenerci.

A conoscere il Regolamento d’Istituto e a

rispettarlo.

A prendere visione del Regolamento

d’Istituto ed a collaborare perché i loro figli

ne rispettino le norme, in particolare quelle

sui cellulari, sulla puntualità ed assiduità alle

lezioni, sull’abbigliamento, che deve essere

adeguato, sul risarcimento individuale e/o

collettivo di eventuali danni.

60

60

Sanzioni A comminare note disciplinari ponderate, per evidenziare com-

portamenti riprovevoli; ad evitare il più possibile “note collettive”

che risultano poco efficaci; nel caso di nota sul registro essa va

riportata “ad personam” sul quaderno delle comunicazioni.

A rispettare la corrispondenza tra mancanze e sanzioni, non-

ché le modalità di irrogazione delle stesse, come previsto dallo

Statuto delle studentesse e degli studenti; ad informare le parti

delle sanzioni previste.

A fare proprie le regole della convivenza

civile e scolastica, cercando di compren-

derne le ragioni, eventualmente discuten-

done con l’insegnante, anche in un mo-

mento successivo.

A sapere che la nota disciplinare costituisce

un segnale estremo, preparatorio di sanzioni

successive. Ad informarsi delle sanzioni pre-

viste e ad accettarle, salvo il diritto di ricorso

al Comitato di garanzia.

Danni alle persone

A prevenire, intervenire e reprimere comportamenti lesivi della

persona, sia pari che adulto; ad informare le parti coinvolte

A rispettare gli altri, usando un linguaggio

adeguato e un comportamento consono

A collaborare con la scuola qualora si ren-

dano necessari interventi educativi sanziona-

tori

Danni materiali

A vigilare su locali e cose; a segnalare eventuali danni e, se in-

dividuati, i relativi responsabili. La scuola non risponde di even-

tuali sottrazioni di oggetti di valore e somme di denaro.

A rispettare le cose della scuola e rifonde-

re in denaro o lavoro “socialmente utile“

l’eventuale danno prodotto. A rispettare la

proprietà privata e a non portare a scuola

oggetti di valore o somme di denaro

Ad intervenire presso i figli responsabili dei

danni e a rifondere quanto danneggiato dai

loro figli. A vigilare affinché i figli non portino

a scuola oggetti di valore o somme di dena-

ro.

Data________. L’insegnante Coordinatore di classe L’alunno/a Il genitore

61

61