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Numero 6 aprile-giugno 2017 CURTONI-GUAITOLI Sfide e contaminazioni: il violoncello dal ‘900 al contemporaneo TRIO DI PARMA Due giganti: Mozart versus Beethoven SOLLINI-BARBATANO Dall’orchestra al quattro mani: la “ri-creazione” dei timbri VIAZZO-RIMONDA Mozart adolescente: prove tecniche di composizione VIOTTI FESTIVAL

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Curtoni-guaitoliSfide e contaminazioni:

il violoncello dal ‘900 al contemporaneo

trio Di ParMaDue giganti: Mozart

versus Beethoven

Sollini-BarBatanoDall’orchestra al quattro mani:

la “ri-creazione” dei timbri

ViaZZo-riMonDaMozart adolescente:

prove tecniche di composizione

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Pubblicazione a cura della Camerata DucaleRedazione: Cristina Canziani, Rosalba Novella, Giorgio SeitaTesti e programmi di sala: Attilio PiovanoSocial media: Cynthia BurziProgetto grafico: Enrica Cavaletti

Orchestra Camerata DucaleDirettore musicale: Guido Rimonda Direttore artistico: Cristina Canziani

Sede operativaVia Nicola Fabrizi, 22 - 10143 Torino (Italy)

www.viottifestival.itwww.camerataducale.it

PReNOTazIONe ON-lINe e TeleFONICa: [email protected] tel. 011.755791 dal lunedì al venerdì ore 10.00 -12.00

aCquISTO e RITIRO bIglIeTTI: box office Teatro Civico (via Monte di Pietà 15, Vercelli) il giorno stesso del concerto ore 20.00-21.00

biglietti da e 10 a e 25 €

INFO: [email protected] www.viottifestival.it

Cari Amici del Viotti Festival,

anche questa 19a edizione si avvicina all’ultimo atto. Nel guardare indietro non possiamo

che essere orgogliosi e felici per quella che è stata quest’ultima stagione concertistica.

Molte le novità, musicali e non: prima di tutto, gli incontri nel “ridotto”, diventati subito una

nuova e bella abitudine. Sì, perché qui si è parlato davvero di tutto: cucina, moda, arte,

storia, sport, e ogni argomento è stato vercellese “doc”... oltre che accolto e seguito da un

pubblico foltissimo. Una vera sorpresa, di cui voglio ringraziare proprio tutti!

Sono molto soddisfatta anche del risultato ottenuto con le introduzioni musicologiche – già

collaudate nella scorsa stagione, ma approfondite ulteriormente in questa – e ancora le novità

su questo nostro Diretta Musica, e per ultimo il progetto iac che ha coinvolto molti esercizi

commerciali vercellesi nella valorizzazione del progetto discografico Viotti Decca.

Con i concerti dei giovani chiudiamo il Viotti Festival 2016-17 dandovi appuntamento

alla festa patronale di S. Eusebio nella Basilica di S. Andrea.

Ma l’attesa sta già crescendo... Pensate che il prossimo Viotti Festival segnerà infatti due

ricorrenze molto, molto speciali: ebbene sì, festeggeremo insieme la ventesima edizione della

stagione concertistica e il venticinquesimo anno della Camerata Ducale. Sono anniversari

tanto eccezionali che non ci sembrano ancora reali. Eppure è tutto vero! E questo è successo

grazie a Viotti, nel nome di Viotti. Forse, quando i traguardi si fanno aspettare tanto a lungo,

una volta raggiunti regalano soddisfazioni ancora più grandi! E noi le vivremo tutti insieme:

già a settembre, sul tema Viotti ci sarà qualcosa di veramente speciale... Non voglio svelarvi

ancora nulla, ma vi assicuro che sarete coinvolti in un grande progetto.

Un arrivederci a prestissimo, dunque, e grazie di tutto cuore per il sostegno e la vicinanza

che ci fate sempre sentire.

Cristina Canziani Direttore Artistico

MaggIOR SOSTeNITORe

Media Partner nazionale Media Partner locale

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www.facebook.com/CamerataDucale

INDICE

Presentazione __________________________________ 3

lamberto Curtoni - Carlo guaitoli _____________________ 4

Trio di Parma ___________________________________ 6

Marco Sollini - Salvatore barbatano ___________________ 8

guido Rimonda - Massimo Viazzo ____________________ 10

Ducale.lab ___________________________________ 12

appuntamento al Foyer ___________________________ 13

anticipazioni __________________________________ 14

Insoliti ambasciatori di Cultura _____________________ 16

un caffè con... Stefano Simondi _____________________ 17

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Figlio d’arte, meno di trent’anni, solidi studi e un gran talento, Lamberto Curtoni non teme barriere e steccati. Ama le sfide o, come si dice oggi (con espressione già un po’ logora) le contaminazioni trasver-sali; e basta ascoltare con attenzione la sua Sonata per capire che per lui la musica non si divide tra classica, pop, d’avanguardia, o altro, semplicemente si sprigiona musica vera dove c’è creatività autentica. Significativo che abbia coinvolto nelle sue avventure artistiche un pianista di razza aperto alle sfide come Carlo Guaitoli (con

Curtoni stesso anche in veste di arrangiato-re di lusso). E allora sarà un piacere ascol-tarli idealmente trascorrere dagli orizzonti spirituali dell’estone Arvo Pärt all’universo novecentesco del sovietico Mjaskovskij, Non solo. A rendere ancor più trasversale il bel programma, due ingegnose rielabo-razioni di canzoni: Pagan Poetry, secondo singolo tratto dall’album Vespertine della cantante, compositrice e attrice islandese Björk dall’incisiva personalità e dalla sin-golare vocalità e Teardrop da Mezzanine, terzo album dei Massive Attack.

Sabato 8 aprile 2017 h 21.00 | Teatro Civico di Vercelli

Lamberto Curtoni violoncelloCarlo Guaitoli pianoforte

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el’aPPuntaMento CaMeriStiCo

SfiDe e ContaMinaZioni:

il ViolonCello Dal ‘900 al

ConteMPoraneo

arVo Pärt (1935)Spiegel im spiegel

Björk (1965) Pagan Poetry

(arrangiamento di L. Curtoni e C. Guaitoli)

nikolaj MjaSkoVSkij

(1881-1950) Sonata n. 2 in la minore

op. 81

arVo Pärt Fratres

MaSSiVe attaCk Teardrop

(arrangiamento di L. Curtoni e C. Guaitoli)

laMBerto Curtoni (1987)

Sonata

Biglietti € 10

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Lamberto Curtoni Nato a Piacenza (1987) da una famiglia di musici-sti, si laurea col massimo dei voti al Conservatorio “g. Verdi” di Torino, perfezionandosi poi con giovanni Sollima. Come solista si è esibito in prestigiose sedi: a Roma auditorium Parco della Musica, Teatro Valle, Sistina, Casa del Jazz, a Milano Castello Sforzesco, blue Note, la Milanesiana; umbria Jazz, Ischia Jazz, Teatro Massimo di Cagliari, Petruzzelli di bari, San Car-lo di Napoli e Ravello Festival, Théâtre Municipal di bastia, National d’algerie, riscuotendo ovunque unani-mi consensi di pubblico e critica. Parallelamente alla carriera di violoncellista affianca l’attività di compositore. le sue composizioni sono commissionate ed eseguite in tutto il mondo presso stagioni musicali di rilievo: Serate Musicali di Milano, unione Musicale di Torino, Como Festival, gasparo da Salò, Pietrasanta in concerto, Rosario Teatro el Circulo, buenos aires, addaDanza, gala di eleonora abbagnato, Miami Festival, Sochi Winter Festival, ISb convention Rochester (New York), Martha argerich Present Project. Fra i maggiori interpreti e committenti della sua musi-ca Yuri bashmet e i Solisti di Mosca, gidon Kremer e Kremerata baltica, Julius berger, lyda Chen argerich, luca Ranieri, enrico Fagone, Michael gutmann, andrea Dindo, gabriele baldocci e prestigiosi ensemble tra cui quelli dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Filarmonica Toscanini di Parma (invitato da Franco bat-tiato ad eseguire Rinnovato Mistero), di Padova e del Veneto e l’ensemble cameristico dell’OSNRai. Compositore in residence al Festival Musicale di Conques (2014, anche come esecutore per la Conquensis Messe), ha debuttato a New York con Sensorium (2014) e l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano gli ha commissionato un brano ispirato alle Città invisibili di Calvino (2015). È edito da Sonzogno.

CarLo GuaitoLi

Compie gli studi al Conservatorio di Verona e all’acca-demia Nazionale di S. Cecilia con loretta Turci e Ser-gio Perticaroli affermandosi in concorsi internazionali (“Casagrande” di Terni, “busoni” di bolzano, “Rubinstein” di Tel aviv, “International Music Competition of Japan” di Tokyo, “unisa International Music Competition” di Pretoria). l’attività concertistica lo porta ad esibirsi nei più importanti centri italiani ed europei, negli Stati uni-ti, Canada, giappone, Israele, Sud africa, come solista con prestigiose orchestre, tra cui Israel Philharmonic, Concertgebouw Chamber Orchestra, Tokyo Symphony, Johannesburg e Cape Town Philharmonic, edmonton Symphony, Filarmonica di Stoccarda, Sinfonica Sici-liana e abruzzese, Orchestra di Padova e del Veneto, Filarmonica Toscanini, accademia Nazionale di Santa Cecilia (2011), Festival Pianistico Internazionale di brescia e bergamo (prima esecuzione della Seconda Sonata di Carlo boccadoro a lui dedicata, 2012). Ha collaborato con il pianista ungherese Tamás Vásáry eseguendo il Concerto per due pianoforti e orchestra di Mozart in tournée con l’Israel Chamber Orchestra. Invitato nelle più importanti sale da concerto giapponesi, nel 2009 debutta alla beijing Concert Hall di Pechino. Come camerista ha collaborato col quartetto d’archi del-la Scala, il quintetto bibiena, il Nuovo quartetto Italiano. Ha registrato per Sony, eMI, «Suonare News» e alcune sue interpretazioni sono incluse nella colonna sonora dei film Perduto Amor e Musikanten di battiato di cui è collaboratore da più di 20 anni (pianista e direttore della Royal Philharmonic Orchestra e english Chamber Orchestra).Ha sempre coltivato inoltre l’interesse per l’improvvisa-zione, il jazz e per i diversi linguaggi musicali contem-poranei. Docente di pianoforte all’Istituto Superiore di Studi Musicali “g. briccialdi” di Terni, membro del comitato artistico del Concorso “a. Casagrande”, collabora con la New York university e la Showa university di Tokyo.

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Björk (1965)

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Sabato 22 aprile 2017 h 21.00 | Teatro Civico di Vercelli

trio di ParmaIvan Rabaglia violinoEnrico Bronzi violoncelloAlberto Miodini pianoforteStefano Simondi oboe concertanteFabrizio Scilla violoncello concertanteGuido Rimonda violinoEnrico Bronzi, Guido Rimonda direttoriOrchestra Camerata Ducale

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L’INtEgraLE DEI CoNCErtI

pEr vIoLINo DI Mozart

parte vPresentazione di

Sandro Cappelletto

Wolfgang aMaDeuS MoZart

Concertone in do maggiore per due violini

e orchestra, K 190

luDWig Van BeethoVen

Triplo concerto in do maggiore per violino,

violoncello, pianoforte e orchestra

op. 56

Due giganti, spaziati di una generazione - Mozart e Beethoven - e due composizioni a loro modo innovative, fuori dagli schemi: un Doppio Concerto (il Concertone K 190) per due violini e orchestra, scritto a Salisburgo nel 1773 (filiazione del cosiddetto Concerto grosso di ambito barocco, ma è pur vero che nelle mani di Mozart l’antiquato format si trasforma mirabilmente) e il Triplo di Beethoven (1804): il quale, non pago di aver destinato ben cinque capolavori al proprio strumento (il pianoforte) e un Con-certo al violino (l’op.61), condusse questo arduo quanto singolare esperimento, grazie

altresì al sodalizio amicale con l’amato ar-ciduca Rodolfo, giungendo a concepire un Concerto per violino, violoncello, pianoforte e orchestra. E allora, ecco che per interpre-tarlo in maniera eccellente, non bastano tre pur valenti artisti radunati per l’occasione (come talora accade per volere di direttori artistici tanto pigri quanto incauti), bensì necessita di un vero e “collaudato” trio, avvezzo da decenni a far musica da camera insieme. È il caso dell’affermato Trio di Parma che saprà certo farcelo apprezzare al meglio.

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Progetto MoZart

aPPuntaMento al foyerSandro Cappelletto e attilio Piovano intervisteranno Vera bardelli Perinati, figlia del baritono Cesare bardelli.

Costituitosi nel 1990 al Conservatorio “a. boito” si è perfezionato con il Trio di Trieste alla Scuola di Mu-sica di Fiesole e all’accademia Chigiana. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti ai concorsi “Vittorio gui” di Firenze, Musica da Camera di Melbourne, RD di Mona-co e Musica da Camera di lione; vincitore del “Premio abbiati” (miglior complesso cameristico 1994). È sta-to invitato dalle principali istituzioni musicali in Italia (accademia di S. Cecilia, Società del quartetto di Mi-lano, amici della Musica di Firenze, unione Musicale di Torino, la Fenice, gOg di genova, accademia Filar-monica Romana, Orta Festival) e all’estero (Filarmoni-ca di berlino, Carnegie Hall e lincoln Center di New York, Wigmore Hall di londra, Konzerthaus di Vienna, Filarmonica di S. Pietroburgo, Festival di lockenhaus e di lucerna, Teatro Colón di buenos aires, amburgo, Dublino, Varsavia, los angeles, Washington, barossa Music Festival adelaide, Rio de Janeiro, San Paolo e molti altri). Ha collaborato con musicisti quali Vladimir Delman,

Carl Melles, anton Nanut, Hubert Soudant, Pavel Vernikov, bruno giuranna, alessandro Carbonare, eduard brunner, partecipando a registrazioni radiofo-niche e televisive per la RaI, bbC london, bayerischer Rundfunk, NDR, WDR, MDR, Radio bremen, ORT, abC-Classic australia. Ha inciso le integrali di brahms per l’uNICeF, di beethoven e Ravel per «amadeus», di Pizzetti per «Concerto» e di Šostakovic per «Stradivarius» (miglior disco cameristico 2008 per «Classic Voice») e ancora per «Concerto» (2011) un cd monografico dedica-to a liszt e l’integrale dei Trii di Schumann. Oltre all’im-pegno didattico costante nei Conservatori di bologna, Modena e al Mozarteum di Salisburgo, tiene corsi alla Scuola Superiore Internazionale “Trio di Trieste” di Dui- no, alla Scuola di Musica di Fiesole e alla Fondazione Musicale S. Cecilia di Portogruaro. Ivan Rabaglia suona un “g. battista guadagnini” (Pia-cenza 1744) ed enrico bronzi un “Vincenzo Panormo” (londra 1775).

Biglietti da € 10 a € 25

Wolfgang amadeus Mozart1756-1791

Scrittore e storico della musica, nato a Venezia nel-la seconda metà del ‘900 si è laureato in Filosofia ed ha studiato armonia e composizione con Robert W. Mann. autore di trasmissioni per Rai-Radio Tre e Rai 5 (Momus e Inventare il tempo), è attivo come autore per il teatro e il teatro musicale. Ha pubblicato Farinelli, La voce perduta (eDT, 1996), Farò grande questo teatro! (eDT, 1997), una monografia su beethoven (Newton Compton, 1980), Mozart, La notte delle dissonanze (eDT, 2006), dedicato al misterioso Adagio del Quar-tetto K 465: da tale libro è tratto uno spettacolo col quartetto Savinio. analogamente, dal testo alla scena, per Messiaen, l’angelo del Tempo (accademia Perosi, 2008) con l’ex Novo ensemble di Venezia.

Del 2009 il volume di racconti Altravelocità. Avventure di un viaggiatore in treno (giunti). La padrona di casa (2010), per soprano-attrice e pianoforte, scritto per Da-niela Mazzucato e Marco Scolastra, narra la relazione tra george Sand e Chopin. Nel 2011 scrive, con Ramin bahrami, una drammaturgia sulle Variazioni Goldberg. Nel 2013 Che Verdi viva! interpretato da gabriele lavia e i Cameristi della Scala. È del 2014 Da straniero inizio il cammino, Schubert, l’ultimo anno (accademia Pero-si) e Mozart. I quartetti per archi (il Saggiatore, 2016). È accademico della Filarmonica Romana di cui è stato direttore artistico. giornalista professionista, scrive per La Stampa e dirige Studi Verdiani.

Sandro Cappelletto

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Sabato 6 maggio 2017 h 21.00 | Teatro Civico di Vercelli

Marco Sollini, Salvatore Barbatanopianoforte a quattro mani

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Dall’orCheStra al quattro Mani: la “ri-CreaZione”

Dei tiMBri

franZ liSZt Orpheus, Poema

Sinfonico n.4 (R 318)(Versione per pianoforte

a 4 mani dell’Autore)

les Préludes, Poema Sinfonico n.3 (R 317)

(Versione per pianoforte a 4 mani dell’Autore)

niColaj riMSkij-korSakoV

Shéhérazade, Suite Sinfonica op.35

(Versione per pianoforte a 4 mani dell’Autore)

Liszt, il pianista dalle dita d’acciaio, il virtuo-so dalla tecnica inarrivabile, il Paganini della tastiera, al pari del genovese, seduttore e dominatore di platee. Ma anche il compositore infaticabile, speri-mentatore e inventore di nuove forme. È il caso del poema sinfonico, una sinfonia in un solo movimento, fondata su presupposti letterari, mitologici, storici, paesaggistici o quant’altro, ma comunque extra musicali. E allora ecco il notissimo Les Préludes (da Lamartine) e il meno frequentato Orpheus che ascoltiamo nella duplice, impervia ver-

sione d’autore per duo pianistico. In aper-tura le seducenti e policrome atmosfere di Shéhérazade, l’insuperabile masterpiece rimskijano, dove il mare è presenza imma-nente, lui che fu ufficiale di marina e per decenni viaggiò sulle corvette della flotta russa nel Baltico. E poi quel tema incantatore che fa da fil rouge tra i quattro pannelli, il tema della donna, intelligente e ammaliatrice, capolavoro di finezza e intuito psicologico. E non manca nemmeno un tocco di fasci-noso orientalismo. Impossibile resistervi.

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l’aPPuntaMento CaMeriStiCo

franz liszt(1811-1886)

Biglietti € 10

nicolaj rimskij-korsakov(1844-1908)

Il Duo Sollini-barbatano vede dal 2004 la collaborazione artistica tra Marco Sollini, pianista dalla ricca carriera internazionale e con numerose esperienze solistiche e cameristiche, e Salvatore barbatano, giovane artista distintosi per brillanti prerogative e profonda sensibilità musicale. Il Duo affronta sia pagine del repertorio per pianoforte a 4 mani sia significative opere per due pianoforti. Ha debuttato recentemente alla Smetana Hall di Praga, con la Karlovy Vary Symphony Orchestra, nel Concerto per

due pianoforti e orchestra K 365 di W.a. Mozart.Si è esibito in Italia e all’estero per importanti associa-zioni e festival, tra le quali: associazione Siciliana amici della Musica di Palermo, Orchestra Sinfonica di Sanre-mo, Schouwburg Festival di Jakarta, International Music Festival of Santorini, associazione amici della Filarmo-nica di Oslo, Kursaal di bad Wildbad, Interfest di bitola (Macedonia), Kamerfest di Pristhina, in ungheria presso il Castello Thury di Várpálota, a Malta all’International baroque Festival e in Russia al festival Notti d’arte at-torno a Mosca; inoltre, nel 2012 a zagabria, in un con-certo esclusivo dedicato al ventennale delle Relazioni Diplomatiche tra Repubblica di Croazia e Repubblica Italiana, alla presenza del Presidente della Repubblica Ivo Josipovic.Numerose registrazioni del Duo sono state trasmesse

da RaiRadiotre e Radio Vaticana.Claudio Scimone così si è espresso nei confronti dei due artisti: «Salvatore barbatano, vero pianista mozartiano dal tocco leggero ed affascinante [...], Marco Sollini, grande poeta della tastiera [...]».Il duo Sollini-barbatano è stato anche interprete del Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns e del Carnevale napoletano di Patrizio Marrone. al Duo sono state dedicate nuove opere composte da Sergio Calligaris, Michele Dall’Ongaro, luis bacalov.

Ha registrato un cd con l’integrale delle composizioni per pianoforte a 4 mani di Sergej Rachmaninov (pre-miato con cinque stelle dalla rivista «amadeus») ed uno con musiche da camera di gioachino Rossini, condiviso con alcuni artisti prime parti dell’Orchestra della Scala di Milano.Nel 2013 è stato pubblicato un cd dedicato alla musica per pianoforte a 2 e 4 mani di Pietro Mascagni e nel 2014 un cd live con i Concerti K 242 e K 365 di Mozart ed il Concerto per due pianoforti e orchestra di Poulenc. Da segnalare inoltre l’integrale dei Concerti di Johann Sebastian bach per due pianoforti e orchestra, incisi per la prestigiosa rivista «amadeus».Tra i prossimi impegni del duo Sollini-barbatano vi sono concerti a San Pietroburgo, al Cairo e il debutto alla grosse Salle del Mozarteum di Salisburgo.

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Prove tecniche di composizione. Potrebbe essere questo il titolo giornalistico per etichettare i primi (giovanilissimi) tentativi da parte di Mozart nell’ambito del Concerto per pianoforte e orchestra. Siamo verosimilmen-te intorno al 1771 ed ecco che l’appena quindicenne Wolfgang attinge a piene mani a materia-li desunti dall’opera di Johann Christian, il più “galante” dei figli di Bach conosciuto a Lon-dra, convertendo in Concerti una serie di Sonate dell’op.5. Ne sortirono tre piccole gem-me. Onore al merito al corag-gioso, iper-ricettivo e “curioso” Massimo Viazzo per la lungimi-rante scelta di proporli (dopo un accurato lavoro filologico e di studio), anziché adagiarsi nel più comodo e prevedibile cliché di suonare i “soliti” e consoli-dati capolavori. Onore al me-rito poi a Guido Rimonda che accetta la sfida di contrapporvi la prima serie delle precocissi-me Sonate K 6-9 per pianoforte e violino (1762-64): dove l’ordine degli strumenti è esattamente questo. Sonate dunque per pianoforte con accom-pagnamento di violino (secondo una moda diffusa). Onore al merito di un virtuoso che in chiusura di stagione non disdegna di interpretare queste pagine, solo in appa-renza minori: vera primizia di un Mozart che contava all’epoca appena sei-otto anni.

Guido rimonda Ha esordito a tredici anni eseguendo le Sonate di arcangelo Corelli nello sceneggiato televisivo Rai Per Antonio Vivaldi di alberto basso dove interpretava la parte di Vivaldi fanciullo. Durante gli studi al Conserva-torio di Torino, rimane affascinato dalla figura di Viotti. Dopo la specializzazione con Corrado Romano, a ginevra, si dedica alla valorizzazione delle opere del compositore

Sabato 20 maggio 2017 h 21.00 | Teatro Civico di Vercelli

Guido Rimonda violinoMassimo Viazzo pianoforteOrchestra Camerata Ducale

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iothe young MoZart

MoZart aDoleSCente:

in BiliCo tra ConCerto

e Sonata Presentazione di

Attilio Piovano

Wolfgang aMaDeuS MoZart

Concerti per pianoforte e orchestra,

K 107 (n.1, n.2 e n.3)

Sonate per pianoforte e violino, K 6, K 7,

K 8 e K 9

Wolfgang amadeus Mozart1756-1791

aPPuntaMento al foyerIncontro con Cooperfisa, storica azienda di fisarmoniche di Vercelli.

Biglietti da € 10 a € 25Ph ivano Buat

Musicologo e scrittore, ha pubblicato (tra gli altri) Invito all’ascolto di Ravel (1995), i racconti musicali La stella amica (2002), Il segreto di Stravinskij (2006) e L’uomo del metrò (e-book interattivo per i tipi de ilcor-rieremusicale.it 2016, prefazione di gianandrea Nose-da). Inoltre i romanzi L’Aprilia blu (2003) e Sapeva di erica, di torba e di salmastro (2009, prefazione di uto ughi). Coautore di una monografia su Felice Quaranta (1994), del volume Venti anni di Festival Organistico Internazionale (2003), curatore e coautore del volume La terza mano del pianista (1997). laurea in lettere, studi in Composizione, diploma in Pianoforte, in Mu-sica corale e Direzione di Coro, è autore di vari contri-buti apparsi in volumi miscellanei, atti di convegni e su rivista. Ha collaborato con la Scala, l’Opéra Royal liège, la RaI, la Fenice, l’Opera di Roma, il Teatro li-rico di Cagliari, il Carlo Felice di genova, il Festival

MiTo, lo Stresa Festival, la Camerata Ducale, l’unione Musicale, il Teatro Regio, il Politecnico di Torino e con varie altre istituzioni. Scrive dal 1989 per «la Voce del Popolo» (ora «la Voce e il Tempo») ed esercita la critica per la rivista on-line «ilcorrieremusicale.it»; ha collaborato con «amadeus» e «Torinosette». Insegna Storia ed Estetica della Musica presso il Conservatorio “g. Cantelli” di Novara e tiene corsi monografici su «Architettura, Scenografia e Musica» presso il Dipartimento di architettura & Design del Politecnico di Torino (in collaborazione col Regio). È stato Direttore artistico dell’Orchestra Filarmoni-ca di Torino. Dal 1976 è organista presso la Chiesa dell’Istituto Internazionale “Don bosco” (uPS, Torino). È citato nel «Dizionario di Musica Classica» a cura di Piero Mioli (Milano 2006, vol. II, p. 1414).

attilio Piovano

piemontese. Nel 1992 costituisce la Camerata Ducale e nel 1998, in stretta collaborazione con la città di Ver-celli, è il fondatore del Viotti Festival, di cui è direttore musicale. Parallelamente alla stagione concertistica, è presente nelle più importanti sale concertistiche in Italia e all’estero e ha al suo attivo oltre mille concerti come violino solista e direttore. È stato assistente di giuliano Carmignola e Franco gulli presso la Scuola di alto Perfezionamento musicale di Saluzzo. Docente di violino presso il Conservatorio di Novara è stato nominato Cavaliere della Repubblica Ita-liana per meriti artistici nel 2012. Intensa anche la sua attività discografica che attualmente conta oltre 30 cd per Chandos, eMI e Decca universal. Nel 2012 ha firmato un’esclusiva con Decca per il Progetto Viotti: 15 cd contenenti l’integrale delle com-posizioni per violino e orchestra, con numerosi inediti e prime registrazioni mondiali (progetto attualmente giun-to al sesto cd). Parallelamente, con Decca sono nati altri progetti discografici come Le violon noir (2013) e Voice of peace (2015).

Recentemente la versione di Schindler’s list di guido Rimonda è stata scelta e inserita nel nuovo cofanetto Platinum Collection della Deutsche grammophon che contiene 55 colonne di film famosi eseguite dai più gran-di interpreti e dalle più famose orchestre del mondo. Suona lo Stradivari del 1721 “Jean Marie leclair” (Le Noir) definito da Somis «la voce di un angelo».

massimo Viazzo Inizia a tre anni e mezzo gli studi musicali con Rinalda Foa a Vercelli. giovanissimo, consegue brillantemente il diploma di pianoforte presso il Conservatorio “g. Verdi” di Milano sotto la guida di alberto Mozzati, intrapren-dendo l’attività concertistica soprattutto in formazio-ni di musica da camera e in duo pianistico in Italia e all’estero. la passione per la musicologia e la critica musicale prendono presto il sopravvento conducendolo verso itinerari formativi e culturali a più ampio respiro. Ha insegnato pianoforte principale presso la Scuola Co-munale di Musica “F. a. Vallotti” di Vercelli e ha diretto il Coro della Cappella Musicale del Duomo di Vercelli. attualmente insegna nel laboratorio di tecniche di al-lestimento scenico presso il Corso di laurea magistrale in Scienze e tecniche del teatro dell’università IuaV di Venezia.

Collabora, inoltre, con riviste specializzate del settore, nazionali ed internazionali, con la casa editrice zecchini, con istituzioni musicali per la compilazioni di testi critici e con la Rete 2 della Radio Svizzera Italiana.un rinnovato interesse per il pianoforte e per la tecni-ca strumentale lo vedono impegnato come solista, in formazioni cameristiche, in duo con il pianista Massi-miliano génot, con il mezzosoprano Manuela Custer, il baritono Furio zanasi, l’attore Mario brusa e con Roberta bosetti e Renato Cuocolo (teatro d’avanguar-dia). Nell’ottobre 2015 ha ottenuto un grande successo di critica e di pubblico in tournée in Messico, al Festival Cervantino, al Festival di Coahuila e all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico.la critica gli riconosce una musicalità genuina unita ad una rara sensibilità timbrica e ad una attenta cura del fraseggio. È membro dell’associazione Nazionale Critici Musicali.

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ducale.LabAl via la terza edizione del Viotti Festival dei giovani interpreti

giovedì 27 aprile al Teatro Civico si sono svolte le au-dizioni della terza edizione del Ducale.lab. I giovani interpreti provenienti dai Conservatori del Piemonte si sono esibiti davanti ad una Commissione composta da Maurizio baglini, Cristina Canziani, Maria luisa Paccia-ni e guido Rimonda. Sono stati attribuiti quattro con-certi premio. I vincitori si esibiranno nella suggestiva cornice del Museo leone di Vercelli nelle seguenti date:

Venerdì 02.06.2017 - h 18.00 Matteo Catalano pianoforte

Venerdì 09.06.2017 - h 18.00lorenzo Bovitutti pianoforte

Venerdì 16.06.2017 - h 18.00 anita giocondo flauto

Marlena Maciejkowicz pianoforte

Venerdì 23.06.2017 - h 18.00francesco Maccarrone pianoforte

Venerdì 30.06.2016 - h 18.00trio astra

Trio d’archi violino, viola e violoncello

Il trio d’archi Vieru-lenzo-Punzi e il pianista Matteo Catalano si sono aggiudicati anche i premi MaRIa CeRRuTI VeRCellOTTI come miglior ensemble e miglior solista.Ringraziamo la famiglia Cerruti-Vercellotti per la gene-rosità di questa iniziativa che ha reso ancora più ricco il nostro Ducale.lab.

abbiamo chiesto a Maurizio baglini, straordinario piani-sta, di commentare il livello delle esibizioni:“Ho avuto il privilegio di presiedere la giuria di una selezione per l’attribuzione di concerti premio e borse di studio riservata ai migliori studenti dei Conservatori della Regione Piemonte: esperienza sinceramente illu-minante, non soltanto per il valore dei candidati, ma per la dimostrazione concreta che aiutare i giovani è real-mente cosa fattibile, uscendo dal dogma semplicistico dello slogan spesso abusato ‘largo ai giovani’. Si è potuto assistere a nove esecuzioni professionalmente molto corrette, di cui quattro dense di forti individualità inter-

pretative e di contenuti artisticamente rimarchevoli. Ciò denota il fatto che la realtà della Camerata Ducale di Vercelli, guidata da guido Rimonda e Cristina Canziani, ha ormai raggiunto lo status di dimensione capace di formare un pubblico solido e acquisire le risorse neces-sarie a far conoscere le nuove generazioni di interpreti: dare un’opportunità ad un giovane artista che si affaccia nel mondo del lavoro significa metterlo nelle condizioni di percepire la vera dimensione della vita concertistica. questa dimensione, nel corso di un’intera esistenza, sarà accompagnata dalle tre P: Prize, Prestige, Pleasu-re. In questo caso, prestigio e piacere, per gli aspiranti candidati ad esser selezionati ed inclusi nella program-mazione del Ducale.lab, erano di certo condizioni di partenza garantite, ma è encomiabile vedere come la realtà vercellese della Camerata Ducale sia riuscita a garantire loro anche un concreto modo di percepire l’im-portanza del cachet o della borsa di studio, condizione poi primaria per dare la vera dignità di professione alla dimensione esistenziale del concertista. Per noi, in quanto giurati, è stato difficile dover esclude-re qualcuno: un concorso implica di per sè la dura legge della selezione. Due premi e quattro nuovi concertisti potenziali su nove esecuzioni di pregio sono l’emblema inconfutabile della splendida realtà che è stata creata”.

Dice Maria luisa Pacciani, membro della giuria:“Partecipando alla giuria del Ducale.lab si comprende bene che questa iniziativa rappresenta una missione culturale musicale davvero esemplare. Ducale.lab valorizza i giovani musicisti incoraggiandoli verso le prime esperienze di esibizione pubblica professionale; non un’arida selezione ma un’esperienza per crescere come musicisti. Molto dice al riguardo questo bellissi-mo messaggio di un concorrente che Cristina Canziani, destinataria dello stesso, ha partecipato alla giuria e che mi ha commosso:... inizio ringraziando di cuore per questa esperienza in-dimenticabile che mi avete permesso di vivere: suonare in un teatro così bello, con un’atmosfera magica e sa-cra, mi ha fatto sentire forte il desiderio di continuare a servire la mia Arte con ancora più dedizione, pazienza e umiltà. Grazie di aver pensato questo evento.Ducale.lab propone l’integrazione della musica dal vivo in contesti non specificamente deputati ad essa valo-rizzando le meravigliose ricchezze architettoniche di Vercelli: sarà magico seguire i concerti di questi valenti giovani nel bel chiostro del Museo leone! Ducale.lab valorizza anche il suo pubblico, chiamando-lo ad “ascoltare” i musicisti, nell’accezione più ampia del termine e a farsi parte attiva votando il più gradito dei concerti della rassegna e assegnando così un ulte-riore premio ai concertisti. Cari Cristina e guido, grazie e complimenti per quello che fate!”

Caro Pubblico, appuntamento dunque tutti i venerdì di giugno, alle ore 18 al Museo leone. Vi aspettiamo nume-rosi e partecipi più che mai perché ora tocca anche a voi!

Sabato 22 aprile 2017 5° aPPuNTaMeNTO al FOYeR con Vera Perinati bardelli, attilio Piovano e Sandro Cappelletto

una SPlenDiDa oPPortunità Per i gioVani

artiSti

Sarà Vera Perinati bardelli la protagonista dell’appun-tamento al foyer di sabato 22 aprile, in occasione della serata che vedrà impegnati sul palco del Civico di Vercelli Camerata Ducale e Trio di Parma. Figlia di Cesare bardelli (1910-2000), il principe dei ba-ritoni per dirla col titolo dell’ampio volume biografico e fotografico scritto a quattro mani con Carla Maria Casano-va, la signora avrà mille episodi da narrare e una quantità di curiosità da offrire al pubblico. a intervistarla ben due critici e musicologi - Sandro Cappelletto e attilio Piovano - che, con l’aiuto di un centinaio di immagini (e forse anche una breve testimonianza sonora, chissà) le domanderanno di sintetizzare in poche decine di minuti la carriera di un artista. bardelli debuttò nel lontano 1937 ad alessandria d’egitto, e proseguì poi nei teatri di tutto il mondo, specie negli uSa, dal MeT di New York a Philadelphia, ininterrot-tamente sino al ritiro, nel 1979, dopo ben 42 anni di atti-vità. un cantante (nato il giorno di Natale, sotto il segno del Capricorno, come Puccini) che amava i quadri e le belle auto, collezionista di costumi - la figlia Vera, a sua volta stilista ne ereditò la passione ed ha vestito grandi nomi del jet set made in uSa - ma, soprattutto collezionista di

successi al fianco dei più bei nomi della lirica del XX seco-lo: dalla Tebaldi a Del Monaco, dalla Pagliughi a Toti Dal Monte, Da Carlo bergonzi e giuseppe Di Stefano. Scarpia fu il suo cavallo di battaglia: ne interpretò il ruolo in Tosca per oltre 950 recite, ebbe inoltre in repertorio 43 ruoli da solista e scusate se è poco. Vissuta a New York, Vera bardelli - ra-gazzina - in ascensore, al mitico Hotel ansonia di broadway, incontrava perso-naggi come Salvator Dalì o grandi diret-tori d’orchestra. una figlia che accolse poi il padre nella sua casa vercellese e gli fu amorevolmente accanto fino in tarda età: bardelli morì infatti due giorni innanzi il suo 90° compleanno. Per chi lo vorrà, dopo l’intervista, Vera bardelli sarà lieta di illustrare al pubblico il pic-colo museo nel ridotto del Civico, dove ha raccolto con passione e cura certosi-na fotografie con dedica, spartiti, copie di contratti, documenti e curiosità varie. Da non perdere.

Nel 1921 a Vercelli viene fondata Coopé Armoniche, una cooperativa formata da ex operai specializzati di altre botteghe artigiane di fisarmoniche, che divennero soci lavoratori, mettendo in comune le loro forze e la loro crea-tività. la Coopé Armoniche si specializza nella costruzione di fisarmoniche e principalmente nella creazione di una timbrica Musette, unica e particolare. la produzione delle 24 botteghe artigianali, nate fin dai primi del ‘900, inizia a risentire della guerra e dei cam-biamenti poiché produceva principalmente per il mercato estero. Negli anni ‘60 la fisarmonica era poco utilizzata e molte botteghe chiudevano. l’unica a sopravvivere è la Coopé Armoniche, che continuò la sua attività con tre soci lavoratori. Nel 1981 Pancrazio aichino e emiliana Roviaro decidono di dare seguito a questo lavoro e affiancano agli anziani artigiani alcuni giovani provenienti dalle Scuole di avvia-mento Professionale. l’impresa non è facile, tuttavia pian piano i giovani imparano il mestiere e si riaccende entu-siasmo; vecchi e nuovi clienti confermano e apprezzano il prodotto. l’azienda nel frattempo, non potendo più esse-re una cooperativa, dà vita alla Cooperfisa, prima S.d.f., poi S.n.c. di aichino e Roviaro Successori Cooperativa armoniche.

Purtroppo nel 1990 è venuto a mancare il socio Pancrazio aichino, che è riuscito a trasmettere la stessa passione ed entusiasmo per la fisarmonica al figlio Romeo, che conti-nua tuttora il lavoro del padre. Oggi la Coopé Armoniche S.n.c. è riconosciuta e apprez-zata in tutto il mondo musicale, e ha l’ardore di poter dire che seppur a fatica è riuscita a rinnovare il vivaio dei gio-vani lavoratori e trasmettere un mestiere che altrimenti si sarebbe perso. Con gli addetti che lavorano con caparbietà e passione si sono riconquistati i mercati esteri, come Francia (soprat-tutto), germania, Portogallo, brasile. Su ogni strumento che viene prodotto si inci-de ancora a mano la scritta Vercelli - italia. Il suono e la qualità delle fisarmoniche made in Vercelli oggi si distinguono e vengono apprezzati dai migliori profes-sionisti.

Continua con grande successo la serie di incontri dedicata alla presentazione delle eccellenze del territorio vercellese

troVate i ViDeo Degli inContri in PoDCaSt Sul Sito www.viottifestival.it

Con noi la figlia del grande baritono vercellese Cesare Bardelli

Sabato 20 maggio 20176° aPPuNTaMeNTO al FOYeR con Cooperfisa storica azienda vercellese produttrice di fisarmoniche, con emiliana Roviaro e attilio Piovano

alla scoperta di una tradizione artigianale che è l’orgoglio della nostra città

Page 8: al TIV fes VIOTTI · 2017. 5. 25. · Eppure è tutto vero! E questo è successo grazie a Viotti, nel nome di Viotti. ... che ci fate sempre sentire. Cristina Canziani Direttore Artistico

Coro dell’A.N.A. Milano

Duo Bandini-Chiacchiaretta

Silvia Chiesa

Maurizio Baglini

Enrico Pace

Massimo Bianchi

Camerata Ducale

Filippo Gamba

1514

Inviateci i vostri commenti e suggerimenti a [email protected]

Non solo ne terremo conto, ma le mail che giudicheremopiù interessanti verranno pubblicate nel prossimo numero di Diretta Musica

Venti candeline per il Viotti Festival che non solo a Vercelli, ma più in generale nel panorama nazionale della Classica, si è conquistato - meritatamente - un suo ruolo di spicco: grazie ad una accorta program-mazione artistica, alla presenza di bei nomi del so-lismo, programmi mirati e sempre accattivanti, una crescente integrazione con il territorio e quant’altro. e naturalmente grazie alla presenza costante di Camerata Ducale: un’associazione ormai consoli-data che a sua volta di candeline, per la stagione 2017/18, potrà idealmente accenderne ben 25. Dalla fondazione, ne è Direttore artistico Cristina Canziani; la incontriamo in una pausa tra un concerto e l’altro della presente stagione 2016/17 che ormai volge al termine e che ha visto significative presenze sul palco del Civico di Vercelli. Molto volentieri ac-cetta di rispondere alle nostre domande e di svelarci alcune anticipazioni sulla prossima stagione.

Una nuova stagione, con programmi a 360 gra-di, nel segno della continuità, ma anche con alcune significative novità, è così? Sì, certo; una stagione entro la quale la cospicua produzione del vercellese Viotti - in realtà cittadino del mondo e come si sa musicista di caratura eu-ropea, con ragguardevoli periodi operativi a Parigi come londra (e scusate se è poco) - occuperà un ri-lievo del tutto speciale. un bel modo per festeggiare la doppia ricorrenza che lei citava, il 20° del Viotti Festival e nel contempo il quarto di secolo per Came-rata Ducale, ideali ‘nozze d’argento’ con il musicista che ebbe i natali a Fontanetto Po.

Ci sarà dunque un esplicito fil-rouge, un leit-mo-tiv viottiano in stagione? esattamente così. abbiamo pensato di chiedere espressamente ai nostri artisti di ‘ideare’ e concre-tizzare entro i singoli programmi un loro esplicito hommage a Viotti stesso.

Un’idea che, se non abbiamo inteso male dalla conversazione privata ed informale che ha pre-ceduto quest’intervista, sarà evidente anche sul piano grafico ovvero della comunicazione... Sì, infatti: il logo riporterà dunque una eloquente quanto esplicita dicitura: tanto vale che gliela antici-pi. «Da 25 anni al centro della riscoperta di Viotti».

Come a dire un nome, una garanzia... non solo, una ben precisa dichiarazione di intenti, una espressa volontà di conferire il giusto rilievo ad uno dei maggiori musicisti del ‘700 europeo.

Che di fatto se lo merita piena-mente... È così. un musicista la cui risco-perta è ormai un dato di fatto, sia a livello discografico sia quanto a presenze in sede esecutiva, quanto meno in un Festival che proprio al musicista vercellese è intitolato e

che, a dire il vero, nelle ultime edizioni era rimasto lievemente in ombra...

E dunque l’orchestra innanzitutto... Sicuro. accanto a Viotti - del quale si ascolteranno alcuni Concerti e Konzertstucke, spicca l’integrale dei Concerti per violino di Johann Sebastian bach affidata alle mani di Sonig Tchakerian. Inoltre tanti altri straordinari violinisti tra questi, possiamo ben dirlo, leonidas Kavakos che conta oggi tra i massimi artisti dell’arco attivi sulla scena internazionale.

Il cd “le violon noir” ha avuto un enorme succes-so di pubblico e di critica. Cosa bolle in pentola? la presentazione della seconda... puntata “Le violon noir 2” ancora per DeCCa che ha mostrato di credere strenuamente al progetto legato alla figura misterio-sa ed inquietante di leclair: un nuovo cd con musi-che di autori vari, accostamenti inconsueti e stimo-lanti, intriganti davvero. Non posso anticipare altro, ma le dico che sarà una vera sorpresa per pubblico, critici e amateurs...

Viotti visse pressoché “in contemporanea” con alcuni grandi del Classicismo europeo, per dire Franz Joseph Haydn... e non a caso campeggiano in stagione ben due pro-getti Haydn: il primo realizzato in collaborazione con il pianista Maurizio baglini, la violoncellista Silvia Chiesa e il violinista Rimonda, il secondo siglato dal-la presenza del corno solista di ugo Favaro...

Dici violino e subito, per automatismo mentale vien da pensare a Paganini... e allora ecco che al nostro pubblico non faremo man-care nulla... la serie intera dei Ventiquattro Capricci per violino solo del musicista genovese sarà affidata all’interpretazione di lusso di Pavel berman...

Altri appuntamenti? beh ecco, numerosi. una serata dedicata alle compo-sizioni per quartetto d’archi e orchestra (per la prima volta a Vercelli il quartetto di Cremona) e le assicuro che sarà una vera sorpresa, per gli interpreti non meno che per il musicista davvero di razza, quanto poco cir-cuitato nella normale programmazione; prosegue poi l’esplorazione dell’integrale delle Sonate pianistiche di beethoven, interprete di gran classe Filippo gam-ba, molto apprezzato dal pubblico e dalla critica per la solidità della tecnica non meno che per la raffinatezza del tocco... e poi una serata dallo spettacolare abbi-namento di fisarmonica ovvero bandoneon e chitarra (protagonisti giampaolo bandini e Cesare Chiac-chiaretta), una serata di musica cameristica entro il classico duo di violino e pianoforte a cura di guido Rimonda e Massimo bianchi e poi...

E poi? una serata dedicata ai canti per così dire popolari, ma di un settore molto particolare, con il Coro degli alpini. avrà per titolo «la mi bela la mi aspeta» ed

lettere Dal noStro PuBBliCo Riceviamo e volentieri pubblichiamo >Gentile Direttore artistico, sono molto curioso di ascoltare il concerto del duo Sollini Barbatano, dedicato a trascrizioni d’autore. Una scelta coraggiosa, una bella idea davvero, un programma inconsueto, fuori dagli schemi. Siamo lieti che l’idea abbia creato curiosità e interesse: del resto ben due Poemi sinfonici di liszt in una stessa serata e addirittura la trascrizione d’autore della stupenda Shéhérazade di Rimskij non è cosa di tutti i giorni. Il fil rouge delle nostre stagioni ovviamente è l’orchestra, pur tuttavia affiancare ai concerti orchestrali solisti di livello ed anche concerti cameri-stici è per noi un vanto e un onore. Interpreti che - lo diciamo con orgoglio - si mostrano sempre molto lieti di entrare a far parte di cartelloni variegati e orientati su più filoni.

>Predisporre contenuti intriganti è una vostra caratteristica. Sarà così anche il prossimo anno?Certamente, le sorprese non mancheranno; stiamo lavorando su più fronti e ovviamente stiamo già ponendo le basi non solo della prossima stagione bensì anche di quelle a venire: gli artisti oggi infatti sono sempre più impegnati a livello planetario e se si intende mantenere alta l’offerta al nostro pubblico (come merita) occorre muoversi con molto anticipo. un lavoro affascinante e bellissimo, che richiede impegno, tempo, e cura meticolosa al fine di impostare una stagione - un cartellone - che abbia una sua precisa fisionomia e non sia semplicemente l’abbinamento di date e proposte di agenzia.

>Che bello aver realizzato una “vera” integrale dei Concerti violinistici di Mozart. Un’impresa non da poco e sempre con bei nomi del solismo internazionale. Sarà così anche in futuro? la specificità di Camerata Ducale è ovviamente il repertorio del Classicismo e del primo Romanticismo, per intuibili ragioni di organico e per nostra precisa scelta. Il prossimo anno amplieremo l’offerta, delineando una specie di excursus storico, spingen-doci all’indietro e affrontando rilevanti capolavori barocchi. Poi in futuro, chissà...

è il risultato di un sapiente lavoro di ricerca, di re-cupero ed armonizzazione della tradizione musicale militare, frutto dell’impegno, dell’entusiasmo e della professionalità dell’associazione Nazionale alpini. e ancora. Il consueto e ormai attesissimo concerto di San Silvestro. Non solo, Camerata Ducale “lavora” anche ben oltre la stagione concertistica. e dunque prosegue il Progetto Viotti (verranno prodotti ben tre nuovi cd), un compact sarà dedicato alle Sonate per violino e chitarra di Paganini, e due cd saranno con-sacrati all’integrale delle Sonate bachiane per vio-lino e strumento da tasto (duo Rimonda - bahrami).

Grande attenzione come sempre ai giovani non è vero? Sì, e non a caso viene vistosamente incrementato il numero dei concerti dedicati ai giovani oltre la for-mula Ducale.lab, con i migliori diplomati dei quattro Conservatori piemontesi (Torino, alessandria, Nova-ra e Cuneo) ai quali si aggiungono i migliori allievi della vercellese Scuola “Vallotti” e, per la prima vol-ta presentiamo gIOVaNI lIVe, con i migliori allievi dell’accademia di alto Perfezionamento musicale “l. Perosi” di biella (ad essi saranno riservati due concerti) e altri quattro recital-concerti destinati ai vincitori di Concorsi internazionali (progetto Cidim).

Amare la musica vuol dire imparare ad apprez-zarla fin dagli anni della formazione. La scuola ha un ruolo di forte responsabilità in tal senso... Noi di Camerata Ducale ne siamo fortemente con-vinti, e non a caso abbiamo predisposto uno speci-fico progetto indirizzato alle scuole secondarie del vercellese denominato “Viotti a scuola” che preve-derà una specifica pubblicazione, interventi in loco, laboratori, corsi di formazione predisposti ad hoc e quant’altro.

Per chi vi ha seguito quest’anno - possiamo ben testimoniarlo - l’iniziativa degli “Appuntamenti al foyer” ha riscosso un inatteso quanto note-vole successo. Replicherete?

Certamente, e anche qui le sorprese non mancheran-no, con personaggi che vanno al di là della musica, nell’intento di incrociare le discipline, dalla letteratu-ra allo sport, dall’artigianato alle eccellenze locali...

Non ci resta che attendere la conferenza stam-pa di presentazione della stagione, per poter conoscere i dettagli di un cartellone che sin d’ora si presenta ricco quanto variegato... Sì, certo, predisporremo come di norma un incontro con i giornalisti specializzati del settore e poi, fa-remo seguire come già quest’anno, una conferenza stampa-concerto entro la cornice artistica di presti-gio della chiesa di San Cristoforo alla quale siamo legati in maniera specialissima per ragioni affettive: uno scrigno davvero unico nel quale musica ed arte figurativa si incontrano meravigliosamente...

In bocca al lupo per questa nuova avventura. grazie!

Ci congediamo dal Direttore artistico con ancora alcune riflessioni; pochi istanti ed è già al telefono a prendere contatti con agenti, discografici, artisti, solisti e direttori. Non osiamo interromperla, ma in-tuiamo da brandelli di frasi e conversazioni smozzi-cate, che già sta tessendo la trama della stagione 2018/19, forse addirittura della successiva.

Quartetto di Cremona

Viotti FeStiVaL 2017-2018

Guido Rimonda

Pavel Berman

Leonidas Kavakos

Anticipazioni interViSta a

CriStina CanZiani, Direttore artiStiCo Di CaMerata DuCale

di Ottavio Paolini

XX eDiZione

Sonig Tchakerian

agli abbonati che confermeranno la propria ade-sione entro il termine della presente stagione, la direzione di Camerata Ducale intende offrire per i concerti del 2017-18 speciali gadgets, realiz-zati in esclusiva per il 20° di Viotti Festival ed il 25° di Camerata Ducale, alcuni bonus e qualche ulteriore sorpresa. Non vorrete certo lasciarvi sfuggire simili offerte. Vi aspettiamo numerosi. Non resterete delusi.

Cristina Canziani

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Il progetto “I.a.C. - Insoliti ambasciatori di cultura” nasce dall’esigenza di portare la cultura fuori dagli spazi tradizionali e avvicinarla alle persone con limi-tate possibilità di fruizione, rendendola disponibile in spazi non convenzionali come gli esercizi commer-ciali della città.I 27 esercizi commerciali che aderiscono all’iniziati-va veicoleranno le informazioni della stagione con-certistica Viotti Festival e proporranno i cd musicali del progetto Viotti DeCCa.

una collaborazione che produrrà da una parte un effetto più che positivo sulla valorizzazione di g.b.Viotti e dall’altra un incremento della visibilità e un ampliamento del ruolo comunicativo e sociale degli esercenti, e che dunque speriamo sia gradita a tutti. un ringraziamento particolare alla sensibilità dimo-strata dal Direttore generale dott. andrea barasolo e a tutto lo staff aSCOM.

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interViSta Di attilio PioVano

Stefano Simondi, oboista. Solidi studi e una carriera già orientata su vari fronti, dal soli-smo all’orchestra, alla musica da camera. Molta passione, entusiasmo, ma anche ineccepibile preparazione tecnica e professionalità. Lo in-contriamo in occasione del concerto di Ca-merata Ducale durante il quale suona in veste concertante nel mozartiano Concertone per due violini K 190. Già, perché l’oboe, strumento dal timbro incisivo e nitido (lo avrete notato, è pro-prio l’oboe che dà il “la” all’orchestra, data la sua ottima intonazione, e la “passa” poi subito ai colleghi) spesso ha ruoli di rilievo anche in pagine dove non è solista: il caso appunto del citato Concerto mozartiano, ma è anche il caso di innumeri passi orchestrali (per dire, il cele-berrimo “passaggio” della beethoveniana Sinfo-nia “Pastorale”). Molto volentieri egli accetta di rispondere alle nostre domande.

La decisione di intraprendere lo studio dell’o-boe: uno strumento dalle tradizioni antiche che nel Barocco soprattutto emerge con ruoli di rilievo. Ci racconta dei suoi esordi?

L’incontro con l’oboe è stato casuale, dopo averlo ascoltato in occasione dell’esibizione di un diplomando, il particolare timbro di uno strumento a me allora sconosciuto mi ha af-fascinato immediatamente e mi ha stimolato a intraprendere gli studi musicali che ho svolto presso il Conservatorio di Torino.

Spesso si associa il timbro patetico ed espres-sivo dell’oboe ad un colore melanconico, lagu-nare, molto veneziano... Non a caso vari mu-sicisti settecenteschi, da Albinoni al sommo Vivaldi, vi dedicarono pagine immortali...

Essendo strumento di particolare rilievo nell’e-poca barocca, molti autori di quel periodo gli dedicarono numerosi Concerti solistici, virtuo-sistici e caratterizzati da una grande cantabilità; uno fra i più conosciuti dal grande pubblico è il Concerto di Benedetto Marcello: contiene al suo interno il celeberrimo Adagio, utilizzato nella colonna sonora del film «Anonimo vene-ziano» che mette in risalto la struggente linea melodica enfatizzata dal particolare timbro del-lo strumento.

Ci racconta cosa sono esattamente gli oboi da caccia? Anche Bach li usa, addirittura nell’O-ratorio di Natale...

Strumento di epoca barocca dalla voce più gra-ve, la sua forma particolarmente angolata ne faceva uno strumento dalle fattezze originali.

L’evoluzione dell’oboe da caccia nel tempo ha portato al corno inglese come lo conosciamo oggi, strumento che ha mantenuto la sua forma caratteristica arcuata solo nella parte alta dello strumento denominata “esse”. Secondo alcuni il termine corno inglese è una errata traduzio-ne dal francese corne d’angle o cor anglé, quindi “angolato”.

E l’oboe d’amore? Il suo nome suscita sempre una certa curiosità nel pubblico... uno stru-mento usato già a partire dagli anni di Tele-mann, giù giù sino al raveliano Boléro...

Ha una tessitura intermedia tra l’oboe e il corno inglese, strumento molto utilizzato nel periodo barocco, famose sono le Cantate di Bach dove svolge un ruolo solista concertante. Caduto in disuso nel periodo classico, Ravel lo recupera nel suo Boléro affidandogli il tema principale aumentando così la varietà timbrica, elemento fortemente caratterizzante della composizione.

Un oboista spesso si trova a suonare altresì il corno inglese, dal caratteristico timbro nasale e molto delicato. Ci sono pagine immortali, per dire dall’Ouverture del rossiniano Guglielmo Tell al celeberrimo assolo nel wagneriano Tristano, al Largo della Nona di Dvorák, a delineare un clima notturno e intimista... Le capita spesso di suonarlo?

È uno strumento che ho avuto occasione di suonare, ma chi suona abitualmente strumen-ti appartenenti alla stessa famiglia tende poi a specializzarsi in alcuni di questi, studiandoli in modo da riuscire a cogliere e a restituire le par-ticolarità di ognuno.

L’ormai ottuagenario Richard Strauss (che già aveva dedicato al suo strumento un si-gnificativo passo nella Sinfonia domestica) , dopo la Seconda Guerra Mondiale ricevette una singolare richiesta dal primo oboe di una blasonata formazione statunitense: il musici-sta in questione era stato ufficiale in Europa durante il conflitto. Ne sortì uno straordinario Concerto per oboe e orchestra...

Il giovane oboista al quale si riferisce, John de Lancie, è stato il primo oboe della Philadelphia Orchestra e, grazie al suo stimolo, abbiamo oggi la possibilità di ascoltare una pagina con-certistica di grande valore, molto impegnativa dal punto di vista tecnico e interpretativo.

Ed ora due parole sull’Heckelphone?

Heckel è stato un artigiano molto apprezzato per la costruzione dei suoi fagotti ritenuti stru-

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menti d’eccellenza; nel 1904 realizza questo strumento che suona un’ottava sotto all’oboe, ma differisce da quest’ultimo per timbro, forma ed estensione. Venne usato da Richard Strauss in Salome, Elektra e nell’Alpensinfonie.

Il consiglio che darebbe ad un giovane strumentista?

Oltre alle ovvie considerazioni sull’impegno e la diligenza nello studio, fondamentali anche in presenza di evidente talento, vorrei sottoline-are l’importanza di intraprendere un percorso di formazione sulla gestione delle emozioni che permetta di convogliare le proprie energie in maniera utile all’esecuzione pubblica.

Il direttore col quale sognerebbe di suonare?

Uno degli aspetti più significativi di questo me-stiere è quello di venire a contatto con diverse, e a volte contrastanti, personalità di direttori che contribuiscono ad arricchire la visione stessa della musica.

Il tempo di un caffè, un “in bocca al lupo”, ancora due chiacchiere come si suo dire “a mi-crofoni spenti”, e via di corsa: Stefano Simondi è ormai sul palco del Civico, pronto a suonare nel mozartiano Concertone K 190 con i profes-sori d’orchestra di Camerata Ducale, solisti di lusso i violinisti Ivan Rabaglia e Guido Rimonda.

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