VIOTTI - CP · 2020. 3. 11. · Title: VIOTTI - CP Author: Gianni Created Date: 4/29/2019 5:51:28 PM
Pietro Viotti - L’alta formazione in apprendistato: una sfida per il futuro - Digital for Job
-
Upload
cultura-digitale -
Category
Career
-
view
405 -
download
3
description
Transcript of Pietro Viotti - L’alta formazione in apprendistato: una sfida per il futuro - Digital for Job
2
Le sfide dell’ECONOMIA GLOBALE
richiedono un significativo miglioramento delle capacità
COMPETITIVE delle imprese e più in generale di un territorio
crescita del capitale Umano - R&S -INNOVAZIONE
3
Obiettivi generaliAvviare la sperimentazione su tutto il territorio regionale coinvolgendo il sistema universitario e le imprese;
Gestire la sperimentazione mediante la massima flessibilità operativa nel rispetto dei vincoli comunitari, nazionali e regionali;
Sperimentare nuovi modelli formativi centrati sull’interazione tra imprese e istituzioni universitarie;
Sviluppare un nuovo canale formativo a sostegno :dell’innalzamento del livello di istruzione;dell’orientamento dell’ alta formazione alle esigenze delle imprese.
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
4
Impostazione del modello sperimentale
Analisi dei modelli di formazione adottati dalle Università;Analisi dei fabbisogni e delle aspettative delle imprese mediante un approfondito confronto con le associazioni dei datori di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori al fine di:
armonizzare le esigenze e i vincoli rilevati definire un modello di intervento compatibile
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
5
GOVERNANCEProtocollo di Intesa tra le Parti sociali, le Istituzioni formative e la
Regione per la definizione: degli indirizzi generali sugli aspetti giuslavoristici degli indirizzi formativi per l’acquisizione di crediti formativi universitari
attraverso la formazione in azienda delle funzioni del tutore accademico del modello di Piano Formativo Individuale (PFI)
Regolamento tra le Parti Sociali per definire: La durata del contratto L’età degli apprendisti L’inquadramento e la retribuzione Istituzione di una Cabina di regia regionale con funzioni di monitoraggio
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
6
Vincoli del modello sperimentaleLe azioni finanziabili
Master Universitari Dottorati di ricerca Lauree
Le caratteristiche dei destinatari Età Titolo di studio
I soggetti attuatori Atenei o Consorzi di essi
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
TITOLI CONSEGUIBILI Master di I e II livello
Dottore di ricerca
APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA(art. 5 – D.Lgs. 167/2011)
ETA’ 18-29 ANNI
DURATA
Non superiore a 2 anni per Lauree Magistrali, Master di I e II livello
Non superiore a 3 anni per Lauree triennali
In considerazione del titolo da
conseguire (e tutte aumentabili
di 6 mesi)
REGOLAMENTAZIONEDemandata a
Regioni ovvero intese ad hoc
impresa/Ateneo in assenza di
regolamentazione
Laurea triennale e magistrale
Non superiore a 4 anni per Dottori di ricerca
In Piemonte, in accordo con PPSS e
Istituzioni Universitarie
attraverso Protocolli d’intesa
8
Protocollo d’Intesa del 20 ottobre 2011
DGR n. 57-13142 del 25/01/2010. Indirizzi per la sperimentazione, nel periodo 2010-2012, di percorsi di alta formazione in apprendistato per l’acquisizione del titolo di Master universitario di I°e II° livello e Dottore di ricerca.
DISCIPLINA REGIONALE
DGR n. 32-2892 del 14/11/2011. Apprendistato di alta formazione e di ricerca - art. 5, D. Lgs. n. 167/2011. Indirizzi per la sperimentazione, nel periodo 2012-2014, di percorsi per l’acquisizione del titolo di Laurea triennale e Laurea magistrale.
Protocollo d’Intesa del 20 gennaio 2010
9
Parte fondamentale del percorso formativo è realizzato in azienda. Le aziende si devono impegnare a garantire le
condizioni perché ciò avvenga, anche e soprattutto attraverso il ruolo del tutor aziendale. Le Istituzioni
universitarie sovraintendono il processo ed attestano in ingresso (andando a incidere sulla durata del percorso) e in
itinere (anche in caso di abbandono) e in uscita le esperienze formative e professionali realizzate in azienda
attribuendone un valore in CFU e certificando le competenze raggiunte.
ASPETTI COMUNI DELLE INTESE DEL 20 GENNAIO 2010 E DEL 20 OTTOBRE 2011
L’articolazione dei percorsi formativi è differenziata in
relazione ai CFU in ingresso e descritta nei PFI che costituiscono
parte integrante del contratto. Devono essere previste servizi di
formazione e tutoraggio accademico “addizionali” rispetto a quanto già
offerto nei percorsi ordinari di Laurea.
Le attività formative devono essere erogate lungo l’intero arco di durata del contratto fino al
conseguimento dei CFU necessari per l’acquisizione del titolo universitario momento in
cui termina la componente formativa del contratto.
DURATA DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE
RICONOSCIMENTO DELLE ESPERIENZE IN AZIENDA
10
PROCESSO DI INTERAZIONE
IMPRESA ATENEI
definizione del modello organizzativo
piano formativo individuale
erogazione delle attività formative
certificazione
IL MODELLO OPERATIVO – FASE 1: Incontro domanda e offerta
Dichiara il proprio interesse ad attivare
contratti di apprendistato
Impresa e Ateneo definiscono il fabbisogno professionale
Individua tutor didattico
Individua il tutor aziendale
Definiscono il percorso formativo
Piano Formativo Individuale [generale]
Impresa seleziona il candidato idoneo
Definizione della Convenzione tra l’Università ed il datore di lavoro
Convenzione tra le Parti
Accetta la proposta di contratto
Pubblica la vacancySi candida alla vacancy
Raccoglie e preseleziona i
candidati
Promuovono presso le imprese il percorso in
apprendistato
ISTITUZIONE FORMATIVADATORE DI LAVORO STUDENTE/APPRENDISTA
IL MODELLO OPERATIVO – FASE 2 - Avvio del contratto
Predispongono il Piano formativo di dettaglio
Impresa in accordo con le università attiva il contratto di apprendistato di alta formazione e di ricerca con l’apprendista
Valuta, approva o respinge la domanda di
finanziamento ed il progetto formativo
delle Istituzioni formative
Piano Formativo Individuale di dettaglio
Progetto Formativo[Formulario Progetto
Regionale]
Monitora e controlla la realizzazione dei
percorsi
Riceve comunicazione di avvio del progetto (e del
contratto) Rendiconta alla Regione le spese relative il
percorsi
ISTITUZIONE FORMATIVAREGIONE STUDENTE/APPRENDISTADATORE DI LAVORO
Redige la domanda di finanziamento (per la
Regione)
Predispone il piano con il percorso formativo da
realizzare
Piano di studi personalizzato
Partecipa al bando FIxO per l’incentiuo
economico all’assunzione
INCENTIVO ECONOMICO ALL'ASSUNZIONE PREVISTO DAL PROGRAMMA FIxO "SCUOLA & UNIVERSITÀ"
Per la stipula di contratti di Apprendistato di alta formazione e ricerca (per il conseguimento di uno qualsiasi dei titoli previsti), le imprese possono accedere un contributo pari a:
- 6.000 € per ogni soggetto assunto con contratto di apprendistato a tempo pieno;- 4.000 € per ogni soggetto assunto con il contratto di apprendistato a tempo parziale (per almeno 24 ore settimanali).
La domanda di contributo potrà essere presentata unicamente attraverso il sistema informativo raggiungibile al seguente indirizzo: http://fixo.italialavoro.it/ a partire dalle 10 del 20/06/2012 e non oltre il 31/12/2012, salvo il caso di previo esaurimento delle risorse disponibili.
L’ avviso è pubblicato in versione integrale sul sito di Italia Lavoro http://www.italialavoro.it/ nella sezione bandi.
BANDOper la sperimentazione di corsi per l’acquisizione del titolo di
“DOTTORE DI RICERCA”in esercizio di apprendistato
15
DOTTORATI in APPRENDISTATO
Sfida di particolare rilievo
1 delle 8 azioni strategiche indicate dall’Accordo CRUI/ Confindustria
può consentire lo sviluppo di PROGETTI di RICERCA
contribuendo a generare CAMBIAMENTI e INNOVAZIONI di
PRODOTTO e PROCESSO nelle imprese
il dottorando diventa ANELLO di CONGIUNZIONE
tra- sistema accademico
e- sistema delle imprese
16
DOTTORATI in APPRENDISTATO
L’impegno della Regione Piemonte
Perseguire e rafforzare questa azione per:
favorire significativamente il transito dallo studio al lavoro; rafforzare le capacità di acquisizione di saperi scientifici e
tecnologici delle imprese; generare e diffondere l’innovazione.
Tutti fattori che contribuiscono a migliorare la competitività del tessuto produttivo piemontese ed a creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile fondato sul bene conoscenza.
Atenei che hanno almeno una sede operativa sul territorio piemontese, in formasingola o associata (ATS); consorzi tra atenei, abilitati al rilascio del titolo di Dottore di Ricerca.
Nel PFI generale deve essere indicata l’attività diformazione/ricerca da realizzare a cura dell’istituzione universitaria e presso l’impresa.Il PFI generale è seguito dal PFI di dettaglio.Modello reperibile al sito http://www.collegamenti.org/apprendistatoart50
Detto modello deve essere compilato, stampato e sottoscritto dall’apprendista e dall’impresa.
SOGGETTI ATTUATORI
DESTINATARI
Giovani ed adulti, anche di nazionalità non italiana:
•ammessi, o già inseriti in corsi di Dottorato di Ricerca;• assunti con contratto di apprendistato, ai sensi dell’art. 50 del D.Lgs. n. 276/2003•s.m.i., da imprese presenti sul territorio regionale;• con età inferiore ai 30 anni al momento dell’assunzione.
L’IMPRESA
Imprese che hanno sedi operative sul territorio piemontese
Progetta e realizza, in stretto raccordo con le imprese, specifici iter formativi rispondenti ai bisogni delle imprese interessate che prevedono attività specifiche, aggiuntive rispetto a quelle dei percorsi di dottorato di ricerca ordinario e azioni di tutoraggio accademico.
RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA
COMPITI DEL COORDINATORE ACCADEMICO
• Coordinamento generale delle attività previste dall’intero percorso formativo e di ricerca;
• Sostegno all’apprendista sia presso l’ateneo sia in impresa.
• Collaborazione con il tutor aziendale per
Predisporre il PFI generale e il PFI di dettaglio dell’apprendista
Prevedere un sistema di monitoraggio per il controllo dello stato di avanzamento attività e raggiungimento degli obiettivi
Garantire assistenza costante all’apprendista
Definisce il progetto di ricerca, in stretto raccordo con l’ateneo. Seleziona e procede all’avviamento al lavoro con contratto di apprendistato di giovani adulti ammessi o già inseriti in corsi di Dottorato di ricerca con età inferiore ai 30 anni al momento dell’assunzione.
RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA
COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE
Il tutore aziendale è garante del percorsoformativo svolto dall’apprendista in impresa.
Le risorse finanziarie disponibili per l’attuazione del presente provvedimento ammontano ad Euro1.000.000,00 a valere su finanziamenti POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2.
Specifiche della fonte di finanziamento POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2
Asse IV Capitale umano
Obiettivo specifico l) Creazione di reti trauniversità, centri tecnologici di ricerca,mondo produttivo e istituzionale conparticolare attenzione alla promozione dellaricerca e dell’innovazione.
Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzatial conseguimento di competenze di livello medio alto coerenti con l’evoluzione della domanda di lavoro e realizzati anche in forma integrata.
Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in apprendistato finalizzati all’acquisizione di titoli di studio superiori.
Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenzialeumano nella ricerca e nell’innovazione, in special modo attraverso studi e formazione postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete tra università, centri di ricerca e imprese.
• Preparazione del percorso in apprendistato• Formazione specialistica• Tutoring individualizzato (con funzioni di supporto
all’impostazione• Pianificazione e realizzazione del progetto di ricerca
in termini di efficacia, nonché alle azioni connesse al trasferimento tecnologico)
• Gestione della ricerca
DETERMINAZIONE DEL PREVENTIVO DI SPESA
Finanziamento esclusivamente di attività aggiuntive rispetto a quelle
svolte dai dottorandi negli ordinari corsi
RISORSE DISPONIBILI E LIMITI DI COSTO DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
1. ricerca fondamentale2. ricerca applicata3. ricerca applicata rivolta alle piccole e medie imprese (PMI)
TIPOLOGIE DI RICERCA
Possono essere triennali, biennali e annuali il cui avvio, di norma, coincide con l’inizio dell’anno accademico.Possono anche essere inseriti nell’ambito di corsi di Dottorato già avviati, in questo caso, di norma, le attività devono iniziare entro il 30 giugno dell’annualità in corso eproseguire nelle successive annualità previste dai progetti medesimi.
DURATA E PROGRAMMAZIONE DEI PROGETTI DI RICERCA
per la ricerca applicata rivolta alle PMI sono previsti costimassimi di preparazione e durate di formazione specialistica e di tutoring individualizzatosuperiori a quelli definiti per le altre due tipologie di ricerca.
Il preventivo di spesa del progetto di ricerca triennale, biennale e annuale non può superare,rispettivamente, l’importo complessivo di € 27.000,00, € 18.000,00 ed € 9.000,00.
PARAMETRI PER LA FORMULAZIONE DEL PREVENTIVO DI SPESA
21
DOTTORATI in APPRENDISTATO
Positività
Offre opportunità concrete di inserimento lavorativo dei dottori di ricerca diverse rispetto a quelle della carriera universitaria;
rafforza le relazioni tra università ed imprese condividendo culture e know how diversi che si vengono ad integrare e complementare grazie ad progetto condiviso di obiettivi e contenuti in campo formativo e di ricerca;
aiuta l’utilizzo di linguaggi comuni contribuendo significativamente ad accorciare la catena della valorizzazione dei risultati della ricerca;
contribuisce a creare un terreno più fertile e ricettivo per il trasferimento tecnologico e l’innovazione.
22
DOTTORATI in APPRENDISTATO
Criticità Scarso appeal presso i dottorandi che in larga parte coltivano una prospettiva di lavoro di tipo accademico. Necessaria una significativa azione di informazione e sensibilizzazione;
resistenze da parte dei docenti ad accettare questa modalità formativa,che viene interpretata come limitativa della “liberta” di ricerca;
necessità di far comprendere all’azienda le specificità del percorso formativo di un dottore di ricerca che richiede “obbligatoriamente“ un impegno in attività di ricerca e innovazione;
necessità che gli Atenei facciano uno sforzo per utilizzare tutti i possibili spazi di flessibilità tenuto conto dei vincoli di legge stringenti (es. per la selezione dei Dottorandi);
proprietà intellettuale dell’attività di ricerca sviluppata deve essere regolata a monte secondo schemi semplici e chiari;
necessità di ricercare un corretto equilibrio nell’utilizzo del tempo e dell’impegno del dottorando in Università e in Impresa.
BANDOper la sperimentazione di percorsi formativi per l’acquisizione del titolo
di Master universitario di I e II livello
- Atenei che hanno almeno una sede operativa sul territorio piemontese, in forma singola oassociata (ATS)- Consorzi tra atenei, abilitati al rilascio del titolo di Master universitario..
Nel PFI generale deve essere indicata l’attività diformazione/ricerca da realizzare a cura dell’istituzione universitaria e presso l’impresa.Il PFI generale è seguito dal PFI di dettaglio.Modello reperibile al sito http://www.collegamenti.org/apprendistatoart50
Detto modello deve essere compilato, stampato e sottoscritto dall’apprendista e dall’impresa.
SOGGETTI ATTUATORI
DESTINATARI
Giovani ed adulti, anche di nazionalità non italiana assunti con contratto di apprendistato ai sensi dell’art. 50 del D. Lgs. n. 276/2003 s.m.i., con età inferiore ai 30 anni al momento dell’assunzione e in possesso dei seguenti titoli di studio:
• laurea (o titoli equivalenti previsti dalla normativa previgente al D.M. 270/2004) per l’accesso al Master di I livello;
• laurea magistrale (o titoli equivalenti previsti dalla normativa previgente al D.M. 270/2004) per l’accesso al Master di II livello.
L’IMPRESA
Imprese che hanno sedi operative sul territorio piemontese
Progetta percorsi formativi volti a fornire specifiche competenze agli apprendisti, al fine di soddisfare i fabbisogni delle imprese medesime.Redige rapporti periodici finalizzati al monitoraggio fisico,finanziario e procedurale, necessari per il monitoraggio qualitativo e quantitativo delle attività
RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA
COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE
Il tutore aziendale e il tutore dell’Istituzione universitaria devono operare in strettoraccordo per
Predisporre il PFI generale e il PFI di dettaglio dell’apprendista
Prevedere un sistema di monitoraggio per il controllo dello stato di avanzamento attività e raggiungimento degli obiettivi
Garantire assistenza costante all’apprendista
Progetta i percorsi formativi, in stretta collaborazione congli ateneiSelezione e conseguente assunzione dei soggetti aventi titolo.
RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA
COMPITI DEL COORDINATORE ACCADEMICO
Coordinamento generale delle attività previstedall’intero percorso formativo, in attuazione del piano formativo individuale dell’apprendista
Il tutore aziendale è garante del percorsoformativo svolto dall’apprendista in impresa.
Le risorse finanziarie disponibili per l’attuazione del presente provvedimento ammontano ad Euro1.908.350,0 a valere su finanziamenti POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2.
Specifiche della fonte di finanziamento POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2
Asse IV Capitale umano
Obiettivo specifico l) Creazione di reti trauniversità, centri tecnologici di ricerca,mondo produttivo e istituzionale conparticolare attenzione alla promozione dellaricerca e dell’innovazione.
Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzatial conseguimento di competenze di livello medio alto coerenti con l’evoluzione della domanda di lavoro e realizzati anche in forma integrata.
Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in apprendistato finalizzati all’acquisizione di titoli di studio superiori.
Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenzialeumano nella ricerca e nell’innovazione, in special modo attraverso studi e formazione postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete tra università, centri di ricerca e imprese.
- Progettazione- Formazione a cura dell’Istituzione universitaria- Tutoring individualizzato.
ATTIVITÀ FINANZIATE
RISORSE DISPONIBILI E LIMITI DI COSTO DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
BANDOper la sperimentazione di percorsi per l’acquisizione del titolo di Laurea
triennale e Laurea magistrale
28
Destinatari:
Giovani e adulti fra i 18 e i 29 anni che abbiano già conseguito, di norma:
- 80-140 CFU per i percorsi di Laurea triennale
- 60 CFU per i percorsi di Laurea magistrale
Datore di lavoro:
Le imprese che hanno sedi operative sul territorio piemontese che possono procedere all’avviamento al lavoro di giovani assunti con contratto di apprendistato ai sensi dell’art. 5
Soggetti attuatori
Atenei o loro forme associative, ai sensi della normativa vigente, con almeno una sede operativa sul territorio piemontese.
Le Università devono:
- garantire azioni di informazione e orientamento;
- realizzare attività di tutoraggio accademico rispondenti alle esigenze delle imprese, in collaborazione con le medesime (tutor aziendale);
- prevedere attività finalizzate all’acquisizione di competenze addizionali rispetto a quanto previsto dalla formazione ordinaria programmata dall’ateneo;
- valutare ed attestare i CFU e le competenze acquisite in ambito lavorativo, anche nel caso in cui l’apprendista non completi il percorso o non consegua il titolo finale.
RUOLO E FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA
Progetta i percorsi formativi, in stretta collaborazione congli ateneiSelezione e conseguente assunzione dei soggetti aventi titolo.
RUOLO E FUNZIONI DELL’IMPRESA
COMPITI DEL TUTOR AZIENDALE
Il tutore aziendale e il tutore dell’Istituzione universitaria devono operare in strettoraccordo per
Predisporre il PFI generale e il PFI di dettaglio dell’apprendista
Prevedere un sistema di monitoraggio per il controllo dello stato di avanzamento attività e raggiungimento degli obiettivi
Garantire assistenza costante all’apprendista
COMPITI DEL COORDINATORE ACCADEMICO
Coordinamento generale delle attività previstedall’intero percorso formativo, in attuazione del piano formativo individuale dell’apprendista
Il tutore aziendale è garante del percorsoformativo svolto dall’apprendista in impresa.
31
DOTAZIONESpecifiche della fonte di finanziamento
POR-FSE 2007/2013 - Obiettivo 2
Asse IV Capitale umano
Obiettivo specifico l) Creazione di reti trauniversità, centri tecnologici di ricerca,mondo produttivo e istituzionale conparticolare attenzione alla promozione dellaricerca e dell’innovazione.
Attività n. 16 Percorsi formativi finalizzatial conseguimento di competenze di livello medio alto coerenti con l’evoluzione della domanda di lavoro e realizzati anche in forma integrata.
Azione IV.l.16.06 Percorsi formativi in apprendistato finalizzati all’acquisizione di titoli di studio superiori.
Categoria di spesa 74 Sviluppo del potenzialeumano nella ricerca e nell’innovazione, in special modo attraverso studi e formazione postlaurea dei ricercatori, ed attività di rete tra università, centri di ricerca e imprese.
ATTIVITÀ FINANZIABILI
I RISULTATI DELLA SPERIMENTAZIONE
33
I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE
Attività realizzata o avviata Imprese coinvolte Apprendisti
38 Master Universitari 215 610
13 Dottorati di ricerca 13 13
1 Laurea Specialistica 1 5
Percentuale di successo formativo Trasformazione del contratto
94% 100%
I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE
Dimensioni delle imprese (valori%)
42,22%
28,89%
28,89%
più di 250
da 51 a 250
fino a 50
35
I NUMERI DELLA SPERIMENTAZIONE
Macro Settori delle imprese coinvolte
55,56
31,11
13,33
0
10
20
30
40
50
60Servizi alleimprese
Metalmeccanico
Servizi allepersone
36
6,7
6,7
6,7
8,9
13,3
17,8
26,7
28,9
- 10,0 20,0 30,0
Criticità rilevate dalle imprese (valori%)
Nessuna
Difficoltà a conciliarel'alternanza
Oneri burocratici
Altro
Contratto
Costo delle tecnologienecessarie
Scarso legame traformazione e lavoro
Mancanza di tempo
I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE
37
I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE
6,7
13,3
20,0
35,6
46,7
62,2
- 20,0 40,0 60,0 80,0
Valutazione positiva rilevata dalle imprese (valori %)
Contenuti dellaformazione
Candidati validi
Collaborazione conl'Ateneo
Agevolazioni fiscali
Aiuto all'inserimento deigiovani
Confronto con altreaziende
38
I GIUDIZI SULLA SPERIMENTAZIONE
4,0
4,0
9,0
13,0
20,0
22,0
49,0
- 20,0 40,0 60,0
Suggerimenti delle Imprese (valori%)
Collegare maggiormentela formazione accademicaalle realtà aziendaliSnellire gli adempimentiburocratici
Nessuno
Ridurre i problemi legatiall'alternanza
Altro
Modificare alcuni aspettidel contratto
Aumentare i contatti traaziende
Realizzato in collaborazione con:Italia Lavoro – Azione PON 2012 – 2014POT – Pianificazione Operativa TerritorialePiano di diffusione Apprendistato Regione Piemonte e Italia Lavoro