POUTICA Il governatore svela le sue mosse in questa intervista esclusiva: a Roma per difendere l'autonomia

Dellal: «A febbraio lascio »Sarà candídato Camera lista sostiene i

«Impressionato da comeil Pd ha trattato Pacher:non hanno capito nulladi quanto ha fatto»

PIERANGELO GIOVANETTI

Lorenzo Dellai, dopo dieci an-ni da sindaco e quindici da go-vernatore, lascerà tra pochi

mesi il Trentino. Sarà candidato perun seggio alla Camera alle prossimeelezioni politiche, nella lista «Versola Terza Repubblica», che fa riferi-mento a Mario Monti. Nel momen-to della candidatura, lascerà ad Al-berto Pacher la guida della Provin-cia. «A Roma si apre una partita im-portante per l'autonomia: sarà unalegislatura costituente e il Trentinopuò essere un modello importante».

L'INTERVISTAALLE PAGINE 14-15

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lo t Dopodomani inizia l'ultimo anno di legislatura del consiglio provincialeLe dimissioni dei governatore in corsa per le Politiche non determinano piùlo scioglimento del consiglio. «Nell'atto in cui mi candido, io mi dimetto»

Dellai: «Mi candido per RomaIl presidente punta alla Carriera con il progetto di Monti

PIERANGELO GIOVANETi1

residente , questa setti-mana inizia l'ultimoannodi legislatura delconsiglio provinciale.Se lei si dimette per an-

dare a Roma , il consiglio non vie-ne sciolto e la guida della Provin-cia passa al vicepresidente Alber-to Pacher. Lei ha 53 anni ancorada compiere (che è un'età relati-vamente giovane), di cui quasidieci fatti da sindaco di Trento e15 da governatore . Si candida peril Parlamento?«L'autonomia si gestisce aTrento, ma ora si apre una par-tita importante per l'autono-mia a Roma. La prossima saràuna legislatura costituente cheaffronterà anche una riforma

«A febbraio lascio aPacher, che guideràfino a novembre2013. L'autonomiaora va difesa inParlamento»

del titolo V, che è stato gesti-to in maniera pasticciata, congrande confusione e contrad-dittorietà. Credo che il Trenti-no possa dare un apporto im-portante al quadro nazionale.E facendo questo si difende lanostra specialità. All'Italia ser-ve prendere atto che la nostraisola mitteleuropea alpina, puòessere un modello di riformadello stato piementese-sabau-do dentro cui siamo inseriti.Non è vero che la crisi imponemodelli di centralizzazione. Im-pone forte autorevolezza nel-lo stato nazionale, ma ancheuna riscoperta del principio diresponsabilità, di cui l'autono-mia è espressione, e quello didifferenziazione».Presidente , fatta questa premes-

sa, lei si candida per Roma?«Se ci sono le condizioni poli-tiche, intendo candidarmi peril Parlamento nazionale. Cre-do sia anche giusto mettere adisposizione la propria espe-rienza».Sarà un candidatura alla Camerao al Senato?«Una candidatura alla Cameraha valenza più politica, ed èpiù adatta se si vuole portareavanti un progetto politico».Punta a svolgere un ruolo di go-verno?«I ruoli nessuno li può preve-dere, certo la mia personaleesperienza mi porta a dire chepotrei essere più utile sul ver-sante istituzionale, non suquello politico in senso stret-to».Lei è presidente di Provincia.Stando le leggi attuali l'ineleggi-bilità non si pone perché siamoparagonati a una Regione. Al mo-mento della candidatura intendecomunque dimettersi?«Nell'atto in cui mi candido, iomi dimetto. Per la Provincianon ci sarà alcun contraccol-po perché, per legge, il vice-presidente procede fino al ter-mine della legislatura».Lei non ha un partito nazionaledi appartenenza . Con chi si can-diderebbe per andare a Roma?«La Seconda Repubblica è fini-ta, e questo è un bene, anchese è finita nel disastro e nel fal-limento della politica. Sono fi-ducioso nella Terza Repubbli-ca a condizione che però l'of-ferta politica cambi e si adeguialla domanda politica. Per nonfare lo stesso sbaglio di 20 an-ni fa quando si è creduto cheil rinnovamento della politicapassasse attraverso la rabbiapopolare, che invece ci ha por-tato un ventennio di berlusco-nismo.Occorre ricostruire la politicae segnali in tal senso ci sono,non solo il Centro che vede inMonti il riferimento politico,ma anche nelle primarie delPd, per quanto confuse. In ciòche sta accadendo fra la sini-stra e il centrodestra, in que-sto fermento dell'area politica

Al Terzo Statuto sipuò realizzare solodentro la riformadi una legislaturacostituente qualeavremo nel 2013»

che si va creando attorno allafigura di Monti, vi è una rispo-sta».Quindi in una lista di centro chefa riferimento a Monti. Ma MarioMonti ha dichiarato che non sicandida.«In Italia non c'è l'elezione di-retta del premier. Uno può be-nissimo essere indicato comepresidente del Consiglio indi-pendentemente che sia candi-dato o meno.Pensiamo di costruire una piat-taforma politico -programma-tica che abbia in Mario Montiil riferimento di una larga mag-gioranza di cittadini e di forzepolitiche per la ricostituzionedel Paese.Ho personalmente molta sti-ma di Bersani, persona positi-va e di grande affidabilità, ed

è legittimo che ambisca a gui-dare il Paese. Ma la stagione diriforme che ci attende richie-de una figura dalla credibilitàinternazionale e portatore diun approccio ai temi comeMonti. Non come un governoMonti 2, ma come figura capa-ce di unire tecnico e politico,capace di cucire l'emergenzafinanziaria con una strategiadi ricostruzione del Paese».Insomma lei si porrebbe come ca-polista regionale della lista «Ver-so la Terza Repubblica», quelladi Riccardi , Montezemolo , Bonan-ni e Olivero . Se eletti , con chi go-vernerete?«Il nostro progetto di governocostituente per la Terza Repub-blica vede in Udc e Pd duecomponenti essenziali comealleati. Del resto la mia storiapersonale e politica è semprestata di centrosinistra, e talesarà anche adesso. Un gover-no costituente siffatto ci per-metterebbe di innestare in que-sta nuova idea di Stato la ter-za fase della nostra autonomia,che ora necessariamente pas-sa attraverso la definizione delTerzo Statuto. Il Terzo statutodovrà essere proposto dal con-siglio regionale e dai due con-sigli provinciali, ma il Parla-mento dovrà approvarlo. E lo

potrà approvare solamentenell'ambito di una stagione diriforme che riguardano l'inte-ro Stato. Ed è questo che ciproponiamo di fare».Insomma il dado è tratto, anchese fino all 'ultimo ha sperato di ot-tenere il quarto mandato da Pre-sidente. Dica la verità.»E una domanda cattiva. Sulpiano umano e personale, perme andare a Roma è un po' unesilio, visto che una parte im-portante della mia vita è stataa Trento. Il fatto di non vede-re i nostri monti la mattinaquando mi alzo, non mi lasciaindifferente. Certo, sono venu-ti consiglieri che si sono pro-posti di presentare un disegnodi legge di modifica della leg-ge elettorale per introdurre ilquarto mandato. Li ho ferma-

«Sono rimastoimpressionatoda come il Pd hatrattato Pacher. Nonhanno capito nulladi quanto ha fatto»

ti: non ci sono le condizioni po-litiche per il quarto mandato».Quindi da febbraio sarà Pacheralla guida della Provincia.«Sì, ma vorrei dire qualcosasull'uscita di Pacher e sul trat-tamento che gli ha riservato ilsuo partito.Pacher è stato uno dei pilastrisu cui si è costruito il ponteche ha garantito per vent'an-ni la leadership del centrosini-stra in Trentino. A me ha col-pito molto che salvo poche,pochissime voci, nessuno nelsuo partito abbia sentito il do-vere di una riflessione profon-da sulla sua decisione, fino alpunto di aver notato atteggia-menti cinici del tipo: si vedeche non aveva più nulla da da-re. Voglio vedere se chi rispon-de così sarà capace di costrui-re ponti così solidi sul pianodel rispetto reciproco, dellasintonia con altre sensibilità,della credibilità con l'opinio-ne pubblica coree ha fatto Pa-cher, costruttore di una cultu-ra della coalizione che ha con-sentito al Trentino di viverecon stabilità le stagioni turbo-lente di tutti gli anni Novantae degli anni Duemila».Perché il Pd ha rimosso così infretta la figura di Pacher?«Perché anche nel Pd trentinorischia di prevalere una visio-ne diversa da quella di trainoe di leadership che è stata eser-citata negli ultimi anni. Si faavanti una visione un po' me-no popolare, un po' meno le-gata al territorio. Direi un'ideasalottiera della politica».Mario Raffaelli sostiene che lanon ricandidatura del suo vice èstato l 'atto politico più forte di Al-berto Pacher in questi vent'anni.Condivide?«La forza di un politico non lasi misura con i pugni battutisul tavolo, si misura con la ca-pacità che ha o non ha di orien-tare la politica secondo le suevisioni. Da questo punto di vi-sta Pacher è stato fortissimo:ha orientato una cultura coa-lizionale che è stata l'asse por-tante del centrosinistra in tut-ti questi anni».

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La carriera politicadi Lorenzo Dellai

La famigliaLorenzo Deliai è nate aTrento il 28 novembre 1959e abita a Gardolo. Sposatocon Lorenza Caracristl, h2.tre figli: Gialla. Andrea eAngela. Ha conseguito lamaturita classica.

Gli esordi

Dotai è in politicapraticarnente da sempre. Dagiovane aderisce al gruppo«dori Milani ,> assieme aGiovanni Kessler, vetta,Zucal. Nicoletti e tanti Atri.La sua carriera parte dalconsiglio c.ont .anale, doveentra nel 1985 a 26 anni.

Il sindacoNel 1990 il Consigliocornnrnale lo elegge sindaco:Dellai è il primo cittadino dicapoluogo più giovaned'Italia. Cinque anni dopoviene conterrrlato. rrla nel`98 s.i dilr?ette. Fonda laMargherita e, viene elettopresidente della giuntaprovinciale. E stan anchevicepresidente deil'Anci.

La presidenzaNel 1998 die enta presidentedella Provincia autonoma diTrento. Nel 2003 èriconfermato a maggioranzaassoluta dall'elezione direttadei cittadini. E così nel2008, quando ottiene per laterza volta la fiducia, ancoracon la maggiorati aassoluta, da parte deglielettori.

I par#I#IOltre che fondatore dellaMargherita, Dotai nei 2008è stato l'ideatore dell'Unioneper ilTrentlno. La scorsaestate, a Chivasso, tre.debuttato la nuova;'creatura» politica di Deliai,ovvero una rete dimovimenti politici deiterritori alpini.

Lorenzo Dellaisarà candidatoalle elezionipoliticheSopra, ilpremierMario Montie, sotto,la Cameradei deputatiA destra,Dellai conAlberto Pacher

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