7 mosse per l' Italia: il libro

8/6/2019 7 mosse per l' Italia: il libro

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7 mosse litalia

conicommentidigiovannisoldini, ugoalciati,

lucabaffigo, alessandrobaricco, mariobrunello,morenocedroni, lellacosta, lucianadelledonne,guidofalck, giorgiofaletti, brunofieno, mariagiua,

beatriceiacovoni, riccardoilly, marellalevoni,matteomarzotto, teomusso, paolonocivelli,

piergiorgioodifreddi, simoneperotti, francescorubino,davidescabin, antonioscurati, danielwinteler

oscarfarinetti


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7 mosse litalia

oscarfarinetti

unviaggioinbarcaaveladagenovaanewyorkcongiovannisoldinieunpo' diamici


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7mosseperlitalia2011 eatalysrl

progettoeditoriale:

sintagmagroupsrldaricamartino

finitodistamparenelmesedimaggio2011g. canale &c. spaborgarotorinese (to)italia

perdimostrarelimpegnoallacuradelclienteeperridurregli impattiambientaliassociatialleproprieattivit, lag. canale&c. spa, pressoilsuositocertificatoimprimvert, haconseguitoemantienelecertificazioniunieniso9001:2008eunieniso14001:2004, applicandoquindiunsistemadigestionequaliteambienteconformeaquestenormeinternazionali


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Qui ad Atene noi facciamo cos. Qui il nosto govenofavoisce i molti invece dei pochi: e pe questo vienechiamato democazia. Qui ad Atene noi facciamo cos.Le leggi qui assicuano una giustizia eguale pe tutti nelleloo dispute pivate, ma noi non ignoiamo mai i meitidelleccellenza. Quando un cittadino si distingue, alloaesso sa, a pefeenza di alti, chiamato a sevie lo Stato,ma non come un atto di pivilegio, come una icompensaal meito, e la povet non costituisce un impedimento. Quiad Atene noi facciamo cos. La libet di cui godiamo siestende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosiluno dellalto e non infastidiamo mai il nosto possimose al nosto possimo piace vivee a modo suo. Noi siamo

libei, libei di vivee popio come ci piace e tuttaviasiamo sempe ponti a fonteggiae qualsiasi peicolo. Uncittadino ateniese non tascua i pubblici affai quandoattende alle popie faccende pivate, ma sopattutto nonsi occupa dei pubblici affai pe isolvee le sue questionipivate. Qui ad Atene noi facciamo cos. Ci stato insegnatodi ispettae i magistati, e ci stato insegnato anche diispettae le leggi e di non dimenticae mai che dobbiamopoteggee coloo che icevono offesa. E ci stato ancheinsegnato di ispettae quelle leggi non scitte che isiedononellunivesale sentimento di ci che giusto e di ci che buon senso. Qui ad Atene noi facciamo cos. Un uomoche non si inteessa allo Stato noi non lo consideiamoinnocuo, ma inutile; e bench in pochi siano in gado didae vita ad una politica, tutti qui ad Atene siamo in gadodi giudicala. Noi non consideiamo la discussione comeun ostacolo sulla via della democazia. Noi cediamo chela felicit sia il futto della libet, ma che la libet sia soloil futto del valoe. Insomma, io poclamo che Atene la

scuola dellEllade e che ogni ateniese cesce sviluppando ins una felice ducia in se stesso, la prontezza a fronteggiarequalsiasi situazione ed pe questo che la nosta citt apeta al mondo e noi non cacciamo mai uno stanieo.Qui ad Atene noi facciamo cos.

PErICLEDiscorso agli Ateniesi

(461 a.C.)


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indice

le ragioni di un viaggio

alla ricerca del marino lucianobertello

7 mosse per l'italia dueotrecoseprimadicominciare

la barca

l'equipaggio, di tappa in tappa

diario di una traversata giovannisoldini

i naviganti

7 mosse per l'italia oscarfarinetti

meno critica, pi autocritica prologo

meno politici, pi politica

meno sprechi, pi responsabilit

meno bombe, pi diplomazia

meno invocazioni, pi vocazioni

meno liti, pi accoglienza

meno io, pi noi

meno leggi, pi disciplina meno chiesa, pi gesmeno maschile, pi femminile epilogo

7 mosse per l'italia laparolaainaviganti

meno meteore, pi perseveranza ugoalciati

meno merito, pi estero lucabaffigo

meno scetticismo, pi ingenuit alessandrobaricco

riflessioni da i love barolo mariobrunello

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meno teoria, pi pratica morenocedroni

una mattina mi son svegliata lellacosta

innovazione sociale = creativitapplicata al buon senso lucianadelledonne

meno onde, pi mare guidofalck

meno leggerezze, pi leggerezza giorgiofaletti

meno individualismo, pi armonia brunofieno

l'albero si giudica dai frutti mariagiua

meno pregiudizi, pi umilt beatriceiacovoni

meno velleitarismo, pi rigore riccardoillymeno zavorra, pi vento marellalevoni

il viaggio, la navigazione, le 7 mosse matteomarzotto

pi terra, meno facebook teomusso

meno "status quo", pi cambiamenti paolonocivelli

modeste proposte sulle 7 mosse piergiorgioodifreddi

meno manifestazioni,pi azioni (individuali) simoneperotti

meno parole... francescorubino

meno cervello, pi pancia davidescabin

la cultura a milano (e in italia?) antonioscurati

meno profitto, pi coscienza giovannisoldini

meno pigrizia, pi fantasia danielwinteler

7 mosse per l'italia riassumendo

ringraziamenti

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le ragioni di un viaggio

Sono state due le agioni che nella pimavea del 2011, dal gionodella Libeazione (25 apile) alla festa della repubblica (2 giu-gno), hanno spinto un piccolo guppo di italiani a tasfomasi inciuma e ad affontae loceano: 37 gioni pe mae, da Genova aNew Yok, su una baca a vela manuale e con una cambusa ifo-nita di ottimi cibi e vini italiani, pe azionati. stato un viaggioveo, avventuoso, e al tempo stesso un viaggio simbolico: la po-va che insieme si pu ancoa fae molto pe il nosto Paese e penoi stessi, e che si pu vivee e convivee in amonia.

Il libo che state sfogliando il futto di quel viaggio.

7 mosse litaliaUn navigatoe e un mecante, aiutati da 5 velisti, accompagnati da3 gandi chef e da 15 compagni di viaggio gente di pensieo e

di azione che si altenata di tappa in tappa si sono confontatisulle7mosse da attuae subito pe miglioae il nosto Paese. Nes-suna di queste pesone fa politica attiva, n desidea fala. Nessu-no di loo pegiudizialmente di desta o di sinista, lontani anniluce da beghe patitiche: mai conto, sempe pe.

alla ricerca del marino il vento che aiva dal mae. I cibi di gande qualit e tadi-zione nascono dallinconto ta venti. LItalia paticolamente

fotunata in questo senso, essendo una penisola stetta e lunga alcento del Mediteaneo. Qui il vento maino che nasce negli oce-ani, ltrato da Gibilterra e da Suez, diventa brezza e si posa sul-le noste specialit, incontando laia fesca delle colline e dellemontagne. In questo modo le ende uniche. Si pensi ai posciuttiitaliani, al Gana padano, alla pasta di Gagnano, allo stesso Neb-biolo. Duante questa tavesata abbiamo potato molti di questipodotti con noi, alla iceca delle oigini del vento che li endemeavigliosi, e ogni giono sono stati utilizzati da un gande chef

pe ceae i piatti che hanno dato copo alla nosta convivialit.


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alla ricerca del marinolucianobertello

antefatto a m r, 12 1963

Una gionata di pioggia sulla collina. La maesta acconta dieoi-naviganti omeici e di una donna tenace che non imasola. Di vele e di venti. Di sentimenti e valoi scitti dallulissiacapua sul quadeno blu del Mediteaneo.

Un bambino, le mani nascoste sotto il banco, costuisce ba-chette di cata. Bachette a ighe e a quadetti. Quando esce, leafda al rivolo dacqua che scorre nella ripida strada. Le segue; lespinge; le ialza; le imette nella coente.

Da casa lo cecano. Lo tovano, fadicio, quasi ai piedi dellacollina. La mamma, peoccupata, lo inteoga. Incedula, lo po-tegge e lo scalda: cecava la casa dellacqua e di quel vento che i

gandi chiamano marn.

andar per langaa l, 30 2010

In una gionata di azzuo teso, due uomini vanno pe Langainconto al marn.

Intono, colline epiche e silenziose.

Luno scive numei su fogli a ighe; lalto annota pensiei sufogli a quadetti.Il primo traccia graci e architetture di mercati fra Langa, Tokyo

e New Yok; il secondo viaggia ta i secoli di Langa e roeo, acaccia di stoie di uomini e di tea.

Entambi sanno di avee il marnnelle vene. Ma vogliono da-sene agione e, alloa, lo inseguono nello spazio e nel tempo pecapie dov la sua casa.

Di una cosa sono ceti: quel blu che da Mombacao si vede

alloizzonte il mae.


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il marnb, 17 2011

Il marn un vento che tona. Incocia il pofumo del mae e delosmaino con quello di montagna e di neve. Appassiona e sne-va. Accaezza e fa gandi i nebbioli.

Il marncea piccoli mulinelli e gioca con le foglie: semba ungatto che ceca di modesi la coda.

Mette languoi e voglia di poti. Poi, una volta lontano, diventaun ichiamo iesistibile e voglia di casa.

Il marnama la libert e gli spazi liberi, ridicolizza conni e fron-tiee, va daccodo con gli spiiti libei.

Il marn la Langa: libea epubblica e vandea, maloa e albeodella cuccagna, collina e altove, Cesae Pavese e Michele Feeo,Beppe Fenoglio e Giacomo Moa.

Il marn il balon: piedi ben piantati in tea e cielo, zembo e a-css, Ghindu e Augusto Manzo, Felice Betola e Massimo Beutti.

Il marn il Baolo: legno e tempo, tannini e caezze, vigna emondo, la machesa Giulia Colbet Falletti e la Bela rosn, Bato-lo Mascaello e Angelo Gaja.

ma per seguir virtute e conoscenzat g n Y, 25 2 2011

Dal mae di colline al mae, il passo beve. Basta seguie il marn.Da Genova a New Yok c di mezzo il mae. Ma basta inseguieil marn.

Sulla baca, due capitani coaggiosi. Espeti di navigazioni in

solitaia. Luno, omeico, disegna avventue su coodinate geo-grache; laltro, fenicio, ama dare unanima ai numeri.Non fuggono: hanno dento il marn e stanno bene dento

al marn. Si allontanano dalla madepatia pe potela guadaemeglio. Cecano la giusta pospettiva pe immaginae pospetti-ve pi giuste. Cecano isposte: nel marn, luno nellalto, nellastoia, nei libi.

Cecano valoi: ta epica e conaca, ta mito e futuo.Amici a righe e a quadretti si alternano al loro anco, per aiutarli

a capie e a die.

allaricercadelmarino


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7mosse litalia

Il magico 7 bussola e fao.La cambusa stipata con i sapoi eccelsi della madepatia e i

cuochi sono chef.

Due valoi li hanno gi itovati: il tempo e la caezza del marn.Gli stessi che sanno tasfomae un sapoe in saggezza: in Ganapadano, in posciutto cudo San Daniele, in pasta di Gagnano,in Baolo.

La otta pocede sicua e la pua come un sismogafo cheegista il espio del marn.

Ma il marn come il vento largo del poeta: Non sofa mainella stessa diezione e di conseguenza disoienta molto come il vento della vita che ti spinge pima da una pate, poidallalta.

Qualche volta tace.Ceti sono soltanto gli estemi del viaggio: il 25 apile e il 2 giu-

gno. E il 17 mazo appena pi in l.


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7 mosse litaliadue o tre cose prima di cominciare


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la barca


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lequipaggio, di tappa in tappa

1 genova palma di maiorca (25 29 2011)

2 palma di maiorca gibilterra(30 5 2011)

3 gibilterra madeira(6 11 2011)

4 madeiranew York(12 2 2011)

soldini, farinetti, alciati, baricco, falck, fieno,iacovoni, illy, levoni, nocivelli, winteler

soldini, farinetti, alciati,brunello, costa,delle

donne

,fieno

,iacovoni

,nocivelli

,scurati

soldini, farinetti, baffigo, cedroni, faletti, fieno,iacovoni, marzotto, musso, nocivelli, odifreddi

soldini, farinetti,baffigo, falck, giua, iacovoni,

nocivelli, perotti, rubino, scabin


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Ho patecipato a questo viaggio come capitano della baca, quin-di ho avuto la fotuna di navigae con tutti i divesi potagonistidi questa avventua. Non stata una cociea, stato un veo epopio viaggio attaveso il Mediteaneo e lAtlantico.

Non vi nascondo che allinizio eo un po peoccupato: non eosicuo che tutte queste pesone, abituate a lavoae dintelletto,saebbeo state capaci di venie a patti con la legge del mae e diuna baca a vela. Poi aivato il giono della patenza e, comesempe accade, il mae ha messo a posto tutto.Tutti i membri dellequipaggio si sono dati da fare, hanno fatto i

tuni di notte al timone, hanno impaato a convivee in 10 su unabaca elativamente piccola, hanno impaato a usae un bagno incui pe tiae lacqua bisogna pompae con una leva 30 volte,hanno fatto i tuni pe lavae i piatti, hanno capito limpotanza

del ispamio dellacqua dolce, dellenegia e devo die che tuttimi hanno veamente stupito pe la natualezza e lintelligenza concui si sono adattati alle egole e alle esigenze della navigazione.

Ho passato intei tuni di notte a discutee e a confontami sutemi anche impotanti e impegnati con pesone completamentedivese da me che mi hanno a volte affascinato, a volte contaia-to, ma sempe aicchito e colpito pe il loo spiito positivo.

Non tutte quelle discussioni eano attinenti alle 7mosse, spessosi palato di alte cose, ma sempe con una gande capacit e

voglia di essee costuttivi.Penso che ci sia stata pe me, come pe tutti, una gande sopesa,scopie che uomini e donne cos divesi possono appezzae e vi-vee in amonia le stesse cose, ispettando le esigenze della natua.

Siamo patiti da Genova, il Golfo del Leone ci ha isevato ilpimo colpo di vento (30/35 nodi al taveso) che ha messo allapova baca ed equipaggio.

stato il pimo appoccio con il mae fomato. Anche quellaoccia di Osca ha accusato il colpo, ho pesino pensato che si

saebbe calmato anche lui. Illusione duata una mattinata pech

diario di una traversatagiovannisoldini


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si subito ipeso ed tonato quel vulcano instancabile che nelgio di poche oe.

Nella seconda tappa (da Palma di Maioca a Gibiltea) ci siamo

femati un giono ad Alicante pe fa passae una buasca fozanove da Ovest nel mae di Alboan. Saggia decisione che ci hapemesso di poseguie il viaggio senza paticolai stess.

Laivo a Gibiltea, con la rocca che compasa dun tattonella nebbia, stato fose uno dei momenti pi suggestivi.

Le pime miglia di oceano della teza tappa sono incominciatecon linconto di peicolose spadae alla deiva vicino alle costemarocchine. Dopo una notte difcile abbiamo agganciato il Nord-Est e, nalmente lontani dalla costa, abbiamo cominciato a ma-cinae miglia su miglia; 600 pe lesattezza, in te gioni, con unecod di velocit di 17 nodi che pe una baca come lElmos Firenon sono pochi.

Dopo una sosta veloce e un cambio dequipaggio a Madeia,siamo ripartiti per la tappa pi lunga: 2750 miglia no a NewYok. Lalta pessione delle Azzoe ea posizionata molto a Node ci ha egalato gioni di splendido Nod-Est, spinnake e bellevelocit. Condizioni fantastiche che ci hanno spinto veloci pe le

pime 1500 miglia.Le ultime 1300 miglia sono state le pi difcili, cera la correntedel Golfo e ci sono state le molte depessioni che nascono davan-ti alla costa degli Stati Uniti e isalgono veso Nod-Ovest.

Ma a questo punto lequipaggio era afatato e pronto a supera-re anche le ultime difcolt.


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ugoalciati lucabaffigo

oscarfarinetti

alessandrobaricco

morenocedroni lucianadelledonne

mariobrunello

lellacosta

giorgiofalettiguidofalck brunofieno

i naviganti


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mariagiua riccardoilly marellalevonibeatriceiacovoni

matteomarzotto paolonocivelli

piergiorgioodifreddi

teomusso

simoneperotti

davidescabin antonioscurati

francescorubino

danielwintelergiovannisoldini


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7 mosse litaliaoscar farinetti


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menocritica, piautocritica

meno

politici

,pi

politica

menosprechi, piresponsabilit

menobombe, pidiplomazia

menoinvocazioni, pivocazioni

menoliti, piaccoglienza

menoio, pinoi

menoleggi, pidisciplinamenochiesa, piges

menomaschile, pifemminile


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Siamo in declino, non vi dubbio. Non il caso di essee teoiz-zati, lumanit ha avuto ciclicamente peiodi di declino da quandoesiste, e cos pue il nosto Paese. Peiodi che hanno avuto dina-miche e duate divese ta loo, ma sempe una caatteistica co-mune: si va in declino quando le posizioni chiave di goveno e diamministazione delle comunit vengono assunte pevalentemen-te da pesone medioci, mente si cesce quando a diigee vannopevalentemente i galantuomini. Pe medioci intendo quelli che,di fonte a una decisione impotante, si pongono innanzitutto ladomanda: Che gura far io?. Il galantuomo ovviamente fa ilcontaio, pensa subito al bene pubblico. DellItalia si potebbedie, fozando un po le cose, che siamo in declino da 1700 anni:ma senza dimenticae, ad esempio, il rinascimento, o il risogi-mento, o il miacolo economico del Dopoguea. Quindi, nessun

teoe, ma un po di spavento ce lo possiamo pemettee. E poi,la scocciatua di beccacelo popio noi il declino. Pech se vaavanti cos, con questa lentezza, saanno alte pesone a godesila inascita.Tra declino e rinascita abitualmente avviene qualcosa di trauma-

tico. Una ivoluzione, guee, eccidi. Anche pech non succedemai che un medioce o un dittatoe si dimetta: bisogna cacciali.Questo, pi o meno, dice la Stoia. Ma, poca miseia, pechdobbiamo sempe subila, questa benedetta (o maledetta) Sto-

ria? Possibile che non riusciamo a lavorarci un po? Possibile cheinvece di subie passivamente gli eventi non ci venga in mentedi imboccaci le maniche in modo da pevenili con un sano eibelle pogamma a tappe fozate che ci tii fuoi dal declino intempi brevi?

Ecco da cosa nasce la mia decisione di dedicae un piccolo pez-zo della mia vita a pensae a una soluzione. In fondo un gestoegoista, la voglia che ho di godemela ancoa un po.

Pendetela cos: un cittadino italiano che non fa n fa la poli-

tica, un mecante

accompagnato e guidato da un navigatoe con

meno critica, pi autocriticaprologo


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oscarfarinetti

cui condivide lo stile della leggeezza poattiva, ifocillato nellapancia e nella mente da un manipolo di amici, donne e uominiche nella vita hanno dimostrato di nire ci che incominciano

vi offe la popia soluzione.Una soluzione, quindi, e non polemiche. rimedi e non solo ci-tiche. Un gesto che non ha niente a che vedee con la desta o lasinista, ma che nasce semplicemente da ci che ho impaato os-sevando il nosto Paese, con attenzione e passione; un gesto chemi semba egoista e altuista nello stesso tempo, dettato comdal desideio di vivee (io, noi, tutti) in un Paese miglioe.

Non si tatta, me ne endo conto, di una soluzione esaustivapoich mancano alcuni capitoli impotanti e nodi da scioglieein vista di un progetto completo. Inoltre, la parte scientica deivari capitoli non volutamente approfondita. Troverete di sicuroimprecisioni e magari anche qualche errore. Tuttavia si tratta diuna visione globale e al tempo stesso pecisa di come si dovebbemuovee lItalia. un indiizzo fote, netto, che taccia una peci-sa diezione. Lunica, secondo me, che pu potaci a isvegliaeil nosto Paese.

Se la citica che vi soge spontanea : Non coetto gettae

la pieta e poi non scendee in campo, vi pego di pedonami,ma pemettetemi di pensala divesamente. oa che anche dapate di noi laici dilettanti aivino suggeimenti in positivo enon solo citiche. Ci sa di sicuo qualcuno ta i politici che, in-vece di guadami come ompiscatole, ceche quel che di belloe giusto c in questa poposta e ne ta spunto. Ma anche tantepesone comuni, come me, alle quali ve voglia di appofondiee di volgee la popia analisi in una qualche diezione costuttiva. sopattutto a loo che, insieme ai miei amici, mi sono ivolto.

In politica si pu e si deve patecipae anche senza essee attoipotagonisti.Se invece vi accad di pensae: Semplicistico, non appofondi-

to, ci saanno tensioni sociali, dove li mettiamo tutti questi nuovidisoccupati?, fermatevi. Sono daccordo con voi. Lunica amarariessione che vi propongo, una su centinaia, che prima o poibuona pate dei 27.000 foestali della regione Sicilia non potpi essee pagata e patianno le tensioni, pe divene una.

Fose meglio pevedee e manovae una ivoluzione pi

dolce possibile pima che subine una cuenta poi. Inolte, tengo


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7mosse litalia

a divi che la semplicit lunica ama possibile pe ceae unpogetto vincente in tempi bevi.

So anche che alcuni di voi penseanno: Impossibile, toppo

complicato, toppo veloce, utopie, e l mi veebbe da die:alloa lasciate pedee. A foza di die che tutto complesso, dif-cile e che occorre tanto tempo il nostro Paese si ridotto inquesto stato. E poi molto spesso la visione del difcile, delseve pi tempo nasconde la mancanza di voglia di lavoaeo la stategia di mantenee il potee senza sbattesi pe isolvee,ati che putoppo si sono diffuse invece con gande apidit esemplicit in Italia.

Inne, ci saranno quelli che penseranno semplicemente: Fari-netti ha trovato un altro sistema per far pubblicit a Eataly. Loso. Posso die solo questo: a un mecante conviene sempe nonponunciasi. Lui deve vendee a tutti. Con le 7mosse sicuoche io pede clienti. Il fatto che io ceco di capili, ceti intel-lettuali, ma alcuni di loo non capiscono me. Sono quelli pe cuiil mecante dovebbe fae il mecante e basta. Non iescono aimmaginarsi che usi la testa per un ne diverso dal fare soldi. Me-glio che si limiti ad affettare salame, pensano. Tanto ci sono loro

a denunciae la cattiva politica. Ma voglio die che, nel fattempo,la politica esta cattiva e non sempe sono sicuo che a loo nonvada bene, in fondo, cos.

Ancoa una cosa. In qualche modo mi saebbe piaciuto chequesta soluzione venisse rmata da tutti i naviganti che mi hannoaccompagnato nel viaggio da Genova a New Yok. Ma i temi af-fontati sono tanti ed ea impossibile pensala, su tutti, allo stessomodo. Tuttavia, mi piace qui testimoniare che nella stragrandemaggioanza dei casi ho pecepito una pecisa idea comune su

cosa sia ugente fae e su quali siano gli scogli da supeae. E devoanche aggiungee che spesso agionamenti pi saggi dei miei mihanno fatto cambiae idea. Adoo cambiae idea. Cos stato de-ciso che tutti i patecipanti a questo viaggio sciveanno un pezzoin allegato che toveete al temine di queste 7mosse: il loo ap-poto pesonale a questa mia piccola avventua.Troverete ovunque in questo documento la ferma convinzio-

ne, comune a tutti i patecipanti, che occoe tonae alla politicaintesa come sevizio, passione, missione. Cos come occoe i-portare al centro il valore della competenza, afdando i proble-


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oscarfarinetti

mi a chi, politico o non politico, ha gli stumenti pe tovae lesoluzioni. Occoe scegliee donne e uomini di gandi capacit,ma anche umili, onesti e ponti a fasi da pate quando sbagliano.

Utopia? Ma non vero! Smettiamola con questa storia delluto-pia. Senza sogni non si va da nessuna pate.


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Luomo un essee impefetto e, come tale, non pu oganizzaesistemi politici pefetti. Ma buoni o anche molto buoni s, pufalo. Esiste un modo semplice pe iconoscee i buoni sistemi po-litici. Sono quelli in cui puoi egistae un sostanziale ispetto pe leistituzioni da pate della societ civile. Il ispetto nasce dalla stima.Questa oggi manca, ma non colpa della societ civile.

Non combiniamo niente se non iduciamo e cambiamo una patedella classe politica. Troppe persone fanno politica e vivono di essain Italia. Intendiamo pe classe politica non solo gli eletti, ma tutticoloo che di mestiee assumono decisioni pubbliche, anche se nonvengono etibuite diettamente dallo Stato. Sono toppi, godonodi etibuzioni a volte toppo elevate e detengono toppi pivilegi.Questo sistema fa s che molti, toppi oppotunisti si mettano inpolitica. Pesone medioci, impepaate, egoiste, anche spegiudi-

cate. Queste pesone dedicano pevalentemente il popio tempoa mantenee e miglioae il popio status, pendendo decisioni asfavore del bene pubblico e dellefcienza della pubblica ammini-stazione. In Italia esistono cica 1.000 palamentai non scelti danoi (bens dai capi-patito), 1.200 consigliei egionali, 170.000 tasindaci, assessoi e consigliei comunali, 4.000 ta assessoi e consi-gliei povinciali, 5.000 consigliei cicoscizionali, 4.000 consiglieidi comunit montane, 2.000 consigliei di camee di commecio e20.000 sindacalisti a tempo pieno. Poi ci sono gli enti pubblici in cui

opeano cica 10.000 pesone nominate dalla politica. Un esecitodi 200.000 pesone a cui si aggiungono almeno alte 30.000 che liassistono. Il costo complessivo ta salai, pivilegi e sevizi in-dicato come costo al sistema supea i 5 miliadi di euo. I salaidi questi politici sono speequati: 250.000 euo pe palamentai econsiglieri regionali. Un sindaco di una grande citt, come Torino,pecepisce la met di un consigliee egionale. Il Paese ammini-strato su troppi livelli e troppe istituzioni che coniggono tra loro. necessaio isolvee una volta pe tutte e in modo semplice iltema del conitto di interesse, dei contributi vari ai partiti e del rap-

meno politici, pi politicalariformadellapolitica


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oscarfarinetti

poto politica e mezzi di comunicazione in un quado di ifomacomplessivo che favoisca il icambio. In tempi bevissimi si pumettee a punto la riforma della politicasecondo questo schema:

1. ami del palamento: palamentai -50%, stipendi -50%, pi-vilegi -50%;2. egioni: consigliei -50%, stipendi -50%, pivilegi -50%;3. povincie: abolizione;4. comuni: consigliei -50%;5. nuovo pogetto di etibuzioni ai politici che assumono e-

sponsabilit (popozionali alle esponsabilit);6. comunit montane e cicoscizioni: abolizione;7. camee di commecio: abolizione di quelle povinciali (solo

una pe ogni egione);8. sindacati: -50% sindacalisti;9. abolizione di qualsiasi immunit pe i politici;10. ceazione di un sistema elettoale che consenta ai cittadini di

pote scegliee chi eleggee;11. favoie il icambio con una legge che impedisca di fae poli-

tica pe pi di 15 anni in totale, anche passando attaveso diveseistituzioni, con un massimo di 2 mandati pe le pi alte caiche;

12. andae in pensione dopo 40 anni di lavoo, come i comunimotali;13. intoduzione di un tetto massimo sui contibuti elettoali pub-

blici e pivati ai patiti in modo da deteminae una soglia massimainvalicabile nelle spese elettoali, allo scopo che non sia favoito chipossiede ingenti patimoni;

14. abolizione dei contibuti pubblici ai quotidiani o alti mediadei patiti;

15. raddoppiare il numero di rme necessarie per indire i referen-

dum, abbinali sempe pe legge alle pi vicine elezioni politiche oamministative e abolie il quoum;16. vietae la politica a chi popietaio, diettamente o indiet-

tamente, di mezzi di comunicazione di massa;17. indipendenza dei mezzi di comunicazione (pubblici e pivati)

dai patiti.


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LItalia spende cica 80 miliadi in pi ispetto alle popie entate.Ci avviene omai da molti anni, a volte pi a volte meno, masempe in disavanzo. Questo fatto ha podotto un debito che si accumulato nel tempo no a 1.800 miliardi e pi. Il cosiddettopil, che il valoe complessivo di tutti i beni e i sevizi podottiin un anno, di cica 1.500 miliadi. Quindi si pu die che lam-ministazione dello Stato ha podotto pi debito di quanto noicittadini poduciamo in un anno. Occoe che lamministazionepubblica toni apidamente in attivo e faccia fonte al debito fattodi anno in anno. Altimenti tocche a noi cittadini pagalo e samolto dolooso pech vo die pe molti pedee i ispami diuna vita.

Lo Stato italiano ha entate pe cica 700 miliadi e uscite pe780. Quindi occoe fae come faebbe una famiglia, incassae di

pi o spendee meno o, meglio ancoa, fae entambe le cose. Ilgosso se ne va in spesa coente, cio stipendi e costi geneali.In un mese di lavoo si pu mettee a punto una stategia di

diminuzione delle spese. Questa pe non pu essee della stes-sa misua in tutti i settoi, ma dov basasi sulle pioit e sulle vocazioni, popio come faebbe una famiglia, la quale magaidecide di non ispamiae sul cibo, bens di falo sullabbigliamen-to, sui viaggi ecc. Ma sopattutto la famiglia si concente suglispechi.

Pe quanto iguada le vocazioni enteemo nei paticolai conle possime mosse, qui ci limitiamo agli spechi.Laifoma della politica (pima mossa) pote in automatico

alla cancellazione di molte inefcienze:1. eliminazione dastica di tutti gli enti inutili e idimensiona-

mento delle spese di quelli utili;2. abbiamo cica 4 milioni di dipendenti statali. In alcuni settoi

possibile effettuae tagli consistenti;3. mettiamo un tetto massimo alle pensioni. La pensione deve

assicuae la dignit di vita, non la continuazione allaicchimen-

meno sprechi, pi responsabilitridurrelaspesacorrente( )migliorareleentrare( )


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to. Questa mossa fa ispamiae un sacco di soldi da spalmaesulle pensioni minime. Occoe allo scopo ipensae il meccani-smo dei vesamenti pevidenziali su etibuzioni elevate, di cui

una pate impotante dov essee destinata allo stato sociale.Tasse, argomento spinoso.Lo Stato incassa cica 700 miliadi pe anno attaveso le tasse.

In Italia si evade molto pe 3 odini di motivi. Pimo, chi evade consideato un fubetto anzich un fufante. Secondo, le aliquotesono elevate e sperequate. Terzo, non esiste una politica che favo-isca chi investe. Bisogna lavoae su questi 3 fattoi demotivanti.Sul fronte delle aliquote occorre armonizzare il prelievo scalesu tutte le categorie di fonte di reddito: protto aziendale, lavoro

dipendente e eddito da patimonio. Occoe applicae una tassamaggioe sui edditi da patimoni. Si tatta di un sacco di soldi innuove entrate e poi, ingiusto che chi investe in nanza paghimeno di chi fa impesa. Natualmente occoe accompagnae aci una politica che impedisca la fuoiuscita dei patimoni. Chinon paga le tasse un delinquente pech fuisce dei sevizi co-muni senza contibuie come gli alti a manteneli. Dobbiamovivee questo fatto come uningiustizia, una vegogna. Dobbiamo

insegnalo a scuola e poi dobbiamo fae in modo che chi evadedebba essee messo in condizione di vegognasene. Un uso in-telligente di televisione, intenet e gionali pu attuae un cambiodi mentalit in men che non si dica. avvenuto alla gande peevoluzioni negative, perch non pu succedere in positivo?

Inne, bisogna stimolare chi reinveste, chi decide di intrapren-dee, chi assume, insomma chi cea nuova icchezza. Non giu-sto che chi lascia tutti i protti in azienda per nanziare sviluppoe nuovi posti di lavoo paghi la stessa aliquota di chi se li pende

pe godesi la vita.Le mosse 1 e 2 geneeanno nuovi disoccupati, lunico mododi eagie quello di ceae un ambiente favoevole allo spiitodi impesa. La inascita pu avvenie solo favoendo la vogliadi intapendee che congenita in buona pate degli italiani.Niente di meglio di una sana politica di sgavi veso chi ha vo-glia di sbattesi.

Se da un lato non sa possibile abbassae le aliquote a bevetemine, dallalto necessaio intodue la possibilit di detae

dalle tasse molti pi costi ispetto a quelli detaibili oggi. Quindi:


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1. stessa aliquota sui edditi da patimoni ispetto a quelli inessee sui edditi dimpesa e da lavoo;

2. insegnae che bello e giusto pagae le tasse nelle scuole ele-

mentai e medie attaveso un nuovo pogamma di educazionecivica vissuta come mateia pimaia;3. fote campagna di comunicazione sui media chi paga le tasse

bella gente, chi non le paga butta gente, con vaie declinazio-ni legate ai valori positivi come la famiglia, i gli, il futuro ecc.;

4. gli evasoi totali e gli evasoi gavi (chi fa neo, chi espotacapitali, chi crea sedi nei paradisi scali ecc.), devono essere col-piti duamente e su di essi deve essee concentato il gosso deicontolli. Levasoe occasionale deve essee educato a non falopi, ma colpito duamente in caso di icaduta;

5. forti sgravi scali per chi crea una nuova impresa e assume,sgravi signicativi sugli utili reinvestiti;

6. aumentae il numeo dei costi deducibili (tutto ci che utileal lavoo e alla salute).

Questo progetto completo da afdare a specialisti. Pu esserestilato in un mese di lavoo.


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Spendiamo cica 26 miliadi lanno in spese militai, l1,7% delnosto pil. La Svizzea che un Paese neutale, ma molto benequipaggiato, spende lo 0,8% pe la difesa e lodine inteni.La Gemania che, come noi, ha peso lultima guea, spendel1,3%.Abbiamo un esecito dispendioso, continuiamo ad acquistae

ami, navi, elicottei e aeei pe miliadi di euo e siamo impegna-ti in divese missioni militai molto costose, non solo in teminimonetai ma anche e molto pi tistemente in temini di giovanivite umane.

Siamo in Euopa, ma non abbiamo ancoa instauato sinegiein campo militae.

Poich omai povato che nessuna guea giusta, che con leguee non si espota la democazia, alloa dovemmo pensae a

come smettee di fale, le guee. Anche alla luce del fatto che leguee modene uccidono sopattutto i civili.Alta attivit da svolgee la riforma della diplomazia. Abbiamo

numeosi consolati inutili nel mondo da chiudee, mente dob-biamo potenziae lattivit diplomatica delle noste ambasciate edei gandi consolati utili puntando sulla nota capacit di media-zione della nosta diplomazia.Alle ambasciate occoe, inolte, demandae un maggio impe-

gno sul fonte della pomozione nel mondo delle noste voca-

zioni (vedi mossa 4).Quindi:1. iduzione delle spese militai del 60% con la sostanziale i-

nuncia a tutte le attivit militai, se non la difesa del nosto tei-toio e lodine inteno;

2. afdare eventuali interventi militari esterni a un esercito eu-opeo (da ceasi);

3. fote idimensionamento del numeo dei militai4. chiusua di tutti i consolati inutili

5. ifoma della diplomazia con potenziamento delle attivit di-

meno bombe, pi diplomaziasmettiamodigiocareallaguerra


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plomatiche delle noste ambasciate veso i seguenti obiettivi: lapace nel mondo, le attivit umanitaie e lesaltazione della qualitdei nosti beni e sevizi espotabili o godibili pe chi ci visita.

In un mese di lavoo un guppo di specialisti pu mettee apunto la riforma delle forze armate e della diplomazia.


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Con le pime 3 mosse abbiamo messo da pate un bel po diquattini e ceato un bel po di nuovi disoccupati. Oa dobbia-mo pensae dove investie pe ceae posti di lavoo e favoie iconsumi.

Questa mossa un po lunga e ce ne scusiamo, ma gli investi-menti sono molto impotanti.

Le noste vocazioni sono il tuismo, lagoalimentae, la cultuae i beni cultuali, il design e le moda, lindutia manifattuiea e dipecisione e la logistica. In 4 paole il gusto, la bellezza, lingegnoe la posizione geograca. Dobbiamo investire subito in questisettoi.Tutto il mondo vorrebbe mangiare come noi , vestirsi come

noi, cantae come noi, visitae le noste meaviglie. Le potenzia-lit sono immense, ma noi le sfuttiamo solo in minima pate.

roma ha 10 milioni di tuisti staniei pe anno, un tezo di NewYok, la met di Londa, il 60% in meno di Paigi.In tutto il mondo imitano le noste eccellenze alimentai, ma

noi non iusciamo a diffondele nelle dovute quantit e al mei-tato pezzo. I nosti meavigliosi musei non sono visitati comemeitano n mantenuti pe il livello di ci che contengono. La no-sta ate, in tutti i campi dalla letteatua al teato, al cinema, allamusica, alla pittua, alla scultua fema, quasi moente. Cetonon pe colpa di tanti bavi opeatoi e atisti di cui il nosto Paese

ancoa fotunatamente ben dotato.Basta contibuti. Basta assistenzialismo demagogico e di scam-bio. Bisogna estituie spiito di impesa e dignit alla cultua eallate italiana. Occoe coinvolgee i capitali pivati i quali, olte-ch pe spiito sociale disinteessato, debbono anche essee favo-iti con una speciale detassazione dei contibuti veso la cultua ele attivit di sevizio pubblico.

Il nosto pogamma intende idae vita alla ceativit italiana,ma non pi attaveso lassistenzialismo, bens attaveso il ecu-

peo di spiito di impesa e di popensione al ischio.

meno invocazioni, pi vocazioniinvestiamosullenostrevocazioni


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La Scuola deve diventae una delle noste eccellenze, specializ-zandosi sulle noste vocazioni. Non solo. In tutte le mosse note-ete la nosta visione della scuola come elemento stategico pe

supeae i poblemi e cambiae in meglio la nosta societ. Noncommettiamo leoe di vedee la scuola come una stategia alungo temine che da futti solo alla possima geneazione. Unbambino che tona a casa e domanda alla mamma pech mai hacompato le aance in estate fa cambiae le abitudini alimentaialla sua famiglia.

La nosta industia di pecisione manifattuiea la miglioe delmondo. Conviene investie dove gi siamo bavi. Occoe favoiela iceca da pate delle noste industie attaveso una politica diincentivi miati e non dispesi. LItalia, pe la sua paticolae posi-zione al centro del Mediterraneo, pu essere favorita nel trafcodelle meci da tutto il mondo veso lEuopa e dallEuopa vesoil mondo. Patendo da ci che gi esiste occoe ceae 4 gandiporti altamente specializzati e di unefcienza senza pari. Inoltresa necessaio ceae, patendo da ci che gi esiste, una ete fe-oviaia espessamente dedicata che tasfeisca apidamente e acosti concoenziali queste meci nel cuoe dellEuopa, da dove

alte meci possano aggiungee lItalia pe essee imbacate vesoil mondo.Di fronte a una struttura cos efciente lAsia, lAfrica, ma an-

che le Ameiche, non potanno che scegliee lItalia.Questa mossa pote molti nuovi posti di lavoo e icchezza

pe il nosto Paese. Occoe diottae investimenti pevisti, mameno ugenti, veso questo pogetto, coinvolgee pivati e met-tee a capo del pocesso di sviluppo pesone altamente specializ-zate nella logistica mondiale che in Italia esistono, eccome. Con

un mese di lavoo ostinato il capo pogetto pu mettee a puntoil piano industiale. Pe ciascuno di questi 6 settoi va messo acapo una pesona di gande competenza che abbia dimostato disaperci fare, di accettare e vincere le sde. Queste persone si tro-vano anche nel settoe pivato, ne abbiamo in abbondanza, anchegiovani. Ciascuno di loo, dopo un mese di analisi, sa in gadodi denire un programma preciso con le mosse e i tempi per rag-giungee lobiettivo sul quale sa misuato. Queste pesone nondevono occupasi di politica patitica. Quindi:

1. una fote campagna nel mondo che faccia veni voglia di


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visitae il nosto Paese, puntando sui pincipali punti di foza in-contestabili e attattivi;

2. una politica nazionale che amonizzi con autoevolezza il la-

voo delle egioni e che aiuti le infastuttue a essee a disposizio-ne del tuismo in modo poattivo. Albeghi, aeopoti, taspotie istoanti. Un potente potale unico Italia Wellcomingche amo-nizzi loffeta delle infastuttue (gi sappiamo che esiste Italia.it,ma chi lo usa? perch non funziona?);

3. una politica che censite le stuttue, i musei, le citt e ipanoami le metta in condizione di essee consideate le pisuggestive al mondo;

4. inseie giovani leve. Devono essee pepaate, colte, attente,disponibili e soidenti. A esse va chiesta la massima pofessio-nalit e sostituite quando non la mettono in campo. Ma ci chepi conta mettee a capo del tuismo una pesona che capisca dituismo, che abbia un espeienza mondiale e fotemente specia-lizzata nel settoe;

5. censie le eccellenze mondiali di ogni egione italiana. Eli-minae lassistenzialismo e favoie un nuovo spiito di impesanei contadini. Le aziende agicole devono icominciae a paga-

e le tasse come qualsiasi impesa. Ma quelle che poduconoqualit e investono sullespotazione di eccellenze conclamategodranno di incentivi attraverso sgravi scali e coinvolgimentoin attivit di maketing suppotate con pofessionalit e senzaspechi;

6. ceae un machio 100% italiano su cui investie in comunica-zione, da installae sui podotti che lo sono veamente (dalla ma-teia pima quando qualitativamente possibile, alla manifattua eal packaging). Il miglio simbolo la bandiea italiana. LItalia che

popietaia dellimmagine della sua bandiea deve isevaneseveamente luso solo a chi lo meita;7. semplicare le leggi di controllo sullagroalimentare. Elimi-

nare istituti inutili. Semplicare le denominazioni. Rivedere lefunzioni e le attivit dei consozi. Oggi non si capisce pi niente,con disposizioni di istituti che si contaddicono ta loo. Ma lacosa pi gave che il cliente non capisce pi;

8. favoie il packaging poveo, biodegadabile ed evidenziaegli ingedienti. 100% italiano, ipotante la bandiea italiana, deveavere un packaging unico, innovativo e identicativo;


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9. inseie leducazione alimentare e allagricolturacome mateia sco-lastica pimaia nelle scuole elementai e medie;

10. investire nella Scuola. LItalia deve avere scuole statali ef-

cienti, votate alle popie vocazioni, con unautoevolezza mon-diale su alcuni temi. La scuola italiana non pu essee geneica,si deve specializzae sulle noste vocazioni. Occoe, allo scopo,addoppiae i fondi pubblici dedicati agli investimenti nella Scuo-la. Nella scuola dellobbligo vanno inseite 4 nuove mateie pi-maie: Educazione alimentare e allagricoltura, Educazione al rispetto delloStato, Le grandi vocazioni dellItalia, Energia e ambiente;

11. investie nella cultua e nellate italiana. Favoie la gandeposa, la gande musica e il cinema italiani attaveso nuovi mo-delli di impulso, lontani dai caozzoni e dai contibuti a pioggia,anche attaveso lapetua ai capitali e allingegno di pivati, i qua-li potanno potae un appoccio nuovo. Questi pivati dovannoessere favoriti da una nuova scalit dedicata, dovranno impe-gnasi con seiet nel mondo della cultua;

12. addoppiae gli investimenti nel fus (fondo unico dello spet-tacolo) senza pe aumentae la cifa, in temini assoluti, dedicataalla liica che gi elevata. Da dae pi spazio alle alte specialit

dello spettacolo italiano che ora sono in difcolt. Anche in que-sto settore occorre accorciare la liera dando la possibilit agliatisti di essee pi vicini possibile al mecato. Impotante , ce-to, tutelae il patimonio, salvaguadae la tadizione, ma, anchein campo cultuale, bisogna incentivae la poduttivit cultualeoffendo spazio a nuova ceativit oiginale e a fome diffuse difuizione poattiva;

13. favoie le impese mecantili e poduttive che investonoallesteo su agoalimentae, tuismo, design, moda, ate e mani-

fattua di pecisione italiana;14. lanciae i machi disegnato in Italiae inventato in Italiape con-tassegnae i podotti da lanciae nel mondo. Lo Stato deve aiuta-e lattivit di iceca delle industie e delle aziende in geneale chesi occupano delle vocazioni;

15. la mentalit che deve accompagnae tutte queste opeazionideve essee noi siamo i pi belli del mondo, facciamoglielo ve-dee. Questo modo di pensae e agie deve essee tasfeito conenergia dai capi di ogni settore n gi verso lultimo degli addetti.

Ben pesto contage lopinione pubblica mondiale;


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16. individuae il capo pogetto di Italia porto dEuropa;17. censie gli investimenti gi appovati sulle gandi stuttue

(abogae quelli meno ugenti da diottae veso questo pogetto);

18. aggiungee le isose necessaie ceate con i ispami effet-tuati in alti campi e da nuove entate;19. coinvolgee societ pivate specialiste, anche staniee;20. ealizzae, patendo da ci che gi esiste, i 4 poti allavan-

guadia;21. ealizzae la linea feoviaia dedicata;22. mettee in moto una fote campagna mondiale, anche pe-

ventiva, pe attae investitoi e clienti.


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Iniziamo dalla giustizia. I cittadini hanno bisogno di una giustiziaazionale, apida, pevedibile, omogenea sul teitoio. Oggi non cos. A fonte di oasi nelle quali essa funziona c una situazionegeneale di gave caenza, inaccettabile pe una societ modena.La cisi del sistema-giustizia , secondo tutti gli ossevatoi spe-cializzati anche intenazionali, una cisi di tempi assai pi che diqualit e di contenuti. Il dibattito politico si appunta sulla asseitanecessit di un iequilibio ta politica e giustizia. Non questodi cui hanno bisogno i cittadini che entano ogni giono nei ti-bunali o che non ci vanno perch sduciati. Occorre cambiareradicalmente registro e lanciare la sda di un anno della giustizia,nalizzato a darle effettivit. In un anno non si riscrivono i codicie neppue le molte leggi oganiche che pue lo ichiedeebbeo(a cominciae da quelle su stupefacenti e immigazione che, po-

mettendo un impossibile goveno epessivo di gandi fenomenisociali, hanno lunico effetto di ciminalizzae condotte che nonlo meritano e di ingolfare no a renderli ingestibili il sistema pe-nale e il cacee). Ma in un mese si pu stendee il pogetto, e poiun anno sufciente per avviare un percorso virtuoso di cambia-mento e per raggiungere alcuni signicativi risultati. Sempre chevi siano volont politica e un pogetto di inteventi legislativi eamministativi. Occoe lavoae nella seguente diezione:

1. iduzione di due tezi dei tibunali e delle pocue con costi-

tuzione di nuovi ufci dotati di organici non inferiori, rispettiva-mente, a 20 giudici e 8 sostituti. Semba povocatoio chiedeeuna riduzione degli ufci per migliorare il servizio. Ma non cos.Attualmente ci sono in Italia 165 tibunali con 221 sezioni stacca-te e altettante pocue della repubblica (ben 64 tibunali hannoun organico inferiore a 15 giudici). Moduli di ufci cos piccolinon possono funzionae, bastano scopetue minime a impediepesino la fomazione dei collegi. Mente al contaio c, in casodi pieno oganico, uno speco di isose. Un accopamento a-

zionale possibile e gi indicato, in modo sostanzialmente coin-

meno liti, pi accoglienzalagiustiziaelintegrazione


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cidente, dal Ministeo della Giustizia e dal Consiglio Supeioedella Magistatua. Laccopamento saebbe una ifoma a costozeo, compoteebbe un aumento di poduttivit stimato nel 10%

e non povocheebbe alcun allontanamento della giustizia daicittadini, data lattuale facilit di spostamenti e, comunque, lam-pia possibilit che il tibunale tenga udienza anche in localit di-vese dalla popia sede istituzionale;

2. taglio delle spese inutili e ecupeo delle isose disponibili.La quantit di risorse impiegate nella giustizia insufciente, maanche accompagnata da spechi che, ove eliminati, consentieb-bero un signicativo ricupero di fondi. Un esempio per tutti: lespese pe le intecettazioni telefoniche, ingenti pu se infeioia quelli indicate sui media. Abolendo, come avviene in diveseealt euopee, i compensi alle societ concessionaie che costitu-iscono una ingiusticata rendita di posizione (essendo i costi delletelefonate gi sostenuti da chi le effettua) e centalizzando, conun contatto nazionale, il noleggio degli appaecchi pe le inte-cettazioni si ispamieebbeo decine di milioni di euo lanno de-stinabili ad altri settori. In parallelo risorse signicative possonoessee epeite sia povvedendo alleffettiva iscossione di spese

di giustizia (multe e ammende)

attivit oggi del tutto caente

sia curando, attraverso ufci ad hoc, laccesso ai fondi comunitariper il nanziamento di progetti specici;

3. copetua degli oganici dei magistati e del pesonale ammi-nistativo. Si pala di copie gli oganici, non di aumentali. At-tualmente mancano olte 1.000 magistati su 10.000 e olte 6.000unit di pesonale amministativo su poco pi di 40.000. Se siconsidea che, in entambi i casi, gli oganici si collocano nellafascia euopea medio-bassa agevole cogliee leffetto di queste

caenze sulla funzionalit del sevizio (che, con oganici comple-ti, avrebbe un incremento di denizione degli affari almeno del10%). La copetua dei posti vacanti ichiede sopattutto pei magistrati tempi lunghi ma la denizione di un calendario elavvio delle pocedue necessaie deve avvenie da subito;

4. denizione di standard organizzativi razionali. Ci sono alme-no te settoi che, adeguatamente pecosi, possono deteminaeun signicativo salto di qualit. Luso appropriato di tecnologieinfomatiche. Oggi limitato a poche espeienze pilota futto pe

lo pi delliniziativa di singoli, mente pe il esto linfomatica


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usata poco pi che come banca dati e insieme di macchine evo-lute pe scivee. La fomazione del pesonale amministativo, daconvertire in gure professionali capaci gestire le nuove tecnolo-

gie. La esponsabilizzazione pe loganizzazione del sevizio, difunzionari apicali da afancare ai dirigenti magistrati;5. afancamento al giudice di un ufcio per il processo. Oggi al giu-

dice ichiesto, di fatto, un complesso di attivit mateiali este-mamente ampio, a scapito della funzione giuisdizionale in sensoproprio. Tra queste attivit, molte possono essere delegate a unufcio apposito, con grande vantaggio nei tempi e nella stessaqualit delle decisioni. Pe esempio, la iceca dei pecedenti dot-tinali e giuispudenziali, la edazione della motivazione iassun-tiva degli agomenti e ichieste delle pati, il appoto con il pub-blico e le stessi pati del pocesso, la distibuzione delle udienze,la fomazione e la tenuta dellachivio infomatizzato dei povve-dimenti emessi. Lonee economico di tale intoduzione saebbepi modesto di quanto si pensi tenuto conto della possibilit diimpiego, olte che del pesonale ausiliaio, di giudici onoai, i-cecatoi, stagisti;

6. iduzione dellaea dellintevento penale. I pocessi penali

pe eati gavi sono in Italia sei volte quelli dellAustia, quatto volte quelli della Spagna, due volte quelli della Fancia e dellaGemania. A essi deve essee destinata la quota pevalente delleisose. Ci impone una iduzione del caico penale con la inun-cia a peseguie i fatti di mino ilevanza e senza vittima o condanno di speciale tenuit pe la pesona offesa. La stada maestape tale iduzione , ovviamente, la evisione del catalogo dei e-ati, ma in epoca di pofonde divisioni come quella attuale ci ap-pare difcile. Un effetto analogo si pu, peraltro, raggiungere in

conceto, aumentando il numeo dei eati peseguibili solo se cqueela della pate offesa e, sopattutto, intoducendo nel sistemala non peseguibilit dei fatti di scasa ilevanza sociale. Leffet-to deattivo sarebbe dirompente. Per fare un solo esempio: su76.000 pocessi a caico di imputati noti iscitti nel 2010 pessola Pocua di Milano, ben 10.000 (pai al 13%) hanno iguadatoeati fomali pevisti dal testo unico sullimmigazione;

7. pevisione di soluzioni altenative al contenzioso civile. An-che nel settoe civile i caichi dei tibunali italiani supeano digran lunga quelli di altri Paesi europei. Tre volte quelli di Austria e


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Gemania, due volte quelli di Fancia e Spagna, aggiungendo ci-ca 5.000 cause annue ogni 100.000 abitanti. Inevitabile, in questasituazione, lintoduzione di un icoso obbligatoio a oganismi

di conciliazione da attivare prima della causa e la creazione di ltria livello amministativo con decisioni semplici e apide. Si pucos isolvee, con immediatezza e soddisfazione delle pati, unaquota signicativa della domanda civile;

8. diffeenziazione della giustizia del lavoo. Lattesa di anni pela denizione di controversie in cui in gioco la tutela o il ripristi-no del posto di lavoo uno degli scandali del sistema. La agioneisiede essenzialmente nel numeo esponenziale, in paticolaenel settoe della pevidenza, delle cosiddette cause seiali (ciodei pocessi in numeo di decine di migliaia in cui dedottala stessa questione di diitto). Pevedee pe queste contovesiela soluzione delle questioni giuidiche comuni in modo anticipatoe denitivo da parte della Corte di Cassazione realizzerebbe unveo e popio abbattimento dei tempi di decisione con icadutevituose su tutta la giustizia del lavoo;

9. modica del sistema delle impugnazioni e sospensione deipocessi nei confonti degli imputati iepeibili. Nel pocesso pe-

nale ci sono due settoi ifomabili in tempi bevi senza incideesul sistema delle gaanzie e ealizzando un gande ispamio ditempi ed enegie. I pocessi a caico di imputati iepeibili (sonoil 15% del totale). Si tatta, pe lo pi, di pocessi a fantasmi,destinati, anche in caso di condanna, a estae puamente sullacata (sospendeli e ipendeli solo in caso di sopavvenuta ma-teializzazione dellimputato). Lalto settoe quello delle impu-gnazioni, il 25% delle condanne di pimo gado. una gaanziafondamentale che il giudizio sia adeguatamente contollato, ma

inutilmente dispendioso che il giudice di appello sia einvestitodellinteo giudizio. Pi gaantista e meno dispendioso saebbepevedee che i giudici delle impugnazioni si limitino al contol-lo, con fomalit idotte, delle conseguenze della affemazione diesponsabilit, in paticolae lentit della pena e della coettezzadel pocesso di pimo gado, disponendo, nel caso in cui sianoaccetate gavi violazioni, un nuovo giudizio totale o sui punti chelo ichiedono;

10. intoduzione del pocesso civile telematico e infomatizza-zione del sistema delle notiche. Il processo civile essenzialmen-


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te cuato da avvocati. dunque possibile e necessaio condulointeramente in via informatica, limitando la presenza sica deidifensoi e delle pati alla sola fase della assunzione di testimoni

o di pove oali. Questo meccanismo estensibile, almeno pequanto riguarda le notiche, anche al settore penale.

Secondo punto, limmigrazione.Incominciamo col dire che un usso epocale di persone da sud

veso il nod del mondo nel possimo decennio lo scenaio pipobabile ta quelli possibili. Il diffondesi dellinfomazione edei media in geneale ha fatto scopie ai popoli dei paesi poveiche esiste un pezzo di mondo dove la qualit della vita e le op-potunit di cescee sono immensamente pi elevate. Da sempegli umani migano e sempe con la stessa motivazione, cecaecondizioni di vita miglioi. Il modello di vita che tasmettiamoattraverso i nostri canali televisivi dorato, spesso nto e for-temente attrattivo per chi ha difcolt addirittura a guadagnarsida mangiae. Nel nosto Paese gi vivono 7 milioni di staniei,molti alti aiveanno e, secondo noi, non si potanno femae.La stessa cosa accad pe le alte nazioni icche dellEuopa. Sa-

anno fotemente avvantaggiate quelle che iuscianno ad attuaeifome tali da fa ipatie la popia economia e ceae nuoviposti di lavoo. I nuovi lavoatoi giunti da alte tee giocheannoun uolo fondamentale nella cescita del benessee di questi Paesi.Fino a oa gli immigati hanno isolto non piccoli poblemi inItalia, dove la demograa ferma e gli italiani non vogliono pisvolgee i lavoi cosiddetti umili. Dalta pate non possiamo nonnotae che esistono poblemi di integazione. In paticolae inuna nazione che non cesce pi, da un lato aumentano gli egoi-

smi, dallalto il disadattamento.Sul problema dellimmigrazione difcile avere una posizionesecca. uno di quei temi dove il dubbio pi sano delle cetez-ze. Lunica cosa ceta che aive un sacco di gente e conveaccogliela. Pe loo e pe noi. Nessuna politica potezionisticapot femae limpulso iefenabile a cecae speanze di vitamiglioe. La nosta geneazione ha ed av a che fae con questofenomeno, non potemo femalo. Fose conviene incominciaea palae di inteazione anzich integazione. La sana convivenza

implica altuismo e ecipoca compensione volta al ecipoco mi-


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glioamento (stae su questa baca in oceano con gente divesa enon ben conosciuta insegna). Ceto non facile quando non clavoo pe tutti. Ecco pech dobbiamo assolutamente impegnaci

seriamente per far ripartire sul serio leconomia. Tuttavia, in spre-gio alla nosta chiaa incetezza su questo immenso tema, povia-mo a popoe alcune cose da fae subito e alte nel tempo:

1. pi aperti agli afitti. Nei momenti di gravi tensioni sociali,guee, eccidi occoe essee pi laghi nellaccoglienza veso ipopoli inteessati da questi fenomeni cuenti. La solidaiet taumani deve essere superiore alle difcolt contingenti. Abbiamoinolte il dovee stoico di essee ancoa pi disponibili veso lenoste ex colonie;

2. accogliamo i miglioi. Ceiamo una scuola di accoglienzaobbli-gatoia pe chi chiede pemessi di soggiono in Italia. Lo scopo quello di insegnae a ispettae le noste leggi. Siamo convinti chechi si eca in un Paese diveso ne debba ispettae le leggi, come libeo di esecitae i popi usi e costumi puch non in conta-sto con le noste leggi. Dopodich, diventandone esidente, potconcorrere pacicamente a modicarle qualora non le condivida.Lesito dellesame nale e del comportamento tenuto nella scuola

di accoglienza da diitto allottenimento o meno del visto. Lascuola non te conto solo della cultua geneale ma sopattuttodella disponibilit del singolo ad amonizzasi attaveso il lavooe al sano compotamento nel nosto Paese. Immaginiamo unadurata breve di un mese a tempo pieno. Vericando la possibilitdi svolgene la met del tempo nella nazione di oigine, attavesola nosta ambasciata;

3. impaiamo a conosceli. Le eligioni e le abitudini degli altici fanno sempe paua. Ecco unoccasione pe la nosta scuola

di endesi utile e apie i nosti agazzi alla conoscenza delle e-ligioni e degli usi e costumi delle alte pincipali popolazioni delmondo. Se li conosciamo non avemo pi stupide paue e saemomaggiomente ponti a inteagie. Capiemo quanto pi sanalinteazione che non lintegazione. Nel mondo esistono 24 pin-cipali eligioni ma, di queste, 4 sono paticate della maggioanzadei popoli eligiosi. Vanno studiate nelle scuole medie insieme aipincipali usi e costumi di quei popoli;

4. diciamo loo chi siamo veamente, compese la noste dif-colt. Pu succedere che anche un grande altruista non possa


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aiutae cete volte il possimo pech si tova in un momento didifcolt. LItalia si trova in un momento in cui non pu investireingenti isose su questo fonte a causa di foti poblemi inteni

di economia fema e disoccupazione. Occoe che le pesone inpocinto di espatiae lo sappiano. rai Intenational pu svolgeeun uolo sensibile su questo fonte. Voemmo che rai Intena-tional fosse pi vea e attuale ispetto a come fatta oggi. Le no-ste ambasciate possono tovae anche alti metodi di comunicaenei Paesi oggetto di fote espatio;

5. seve un piano euopeo. Non dimentichiamo mai che siamoin Euopa. LItalia uno dei paesi pi impotanti e deve fasipomotice di un accodo geneale sul tema dellimmigazioneche amonizzi i compotamenti degli Stati membi. Questo ac-codo deve natualmente tenee conto delle singole potenzialit,ma anche del fatto che lItalia pe la sua paticolae posizionegeograca la pi vocata ad attae un ceto taget di emigantidal sud del mondo, anche solo pe il tansito.


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Qui si pala di enegia. A patie da una convinzione: una poli-tica enegetica vituosa deve potae ogni cittadino a diventaeesponsabile e competente. Basta enegia passiva che non sai dadove aiva, n quanto costa; sia in temini monetai che di in-quinamento e peicolosit. Ogni singolo individuo si deve sentiepate costuttiva, sapendo come ceae enegia, come e quandoconsumala e che fae pe ispamiala.

Il futuo possimo, molto possimo, sta nella ceazione di ene-gia da fonti natuali, sia attaveso centali comuni sia, e sopat-tutto, attaveso impianti individuali, di cui la famiglia e lazienda,divenuti poduttoi/utilizzatoi di enegia, conoscano il funzio-namento, le potenzialit, le possibilit di miglioie. Solo in questomodo pot essee messa in funzione la leva chiave su cui insistela soluzione del poblema enegia, e cio il ispamio.

Continuiamo con il die che siamo nettamente contai allene-gia nucleae. Potemmo qui elencae una lunga seie di motiva-zioni tecniche e di oppotunit. Ci limitiamo ad affemae che aivato il momento di smettela di dedicae tempo e isosea pogetti che, come tutti ben sappiamo, non si potanno maiealizzae.

Il sole, il vento e lacqua possono fonici via via lenegia ne-cessaia a sostituie quella poveniente da fonti fossili di cui nonconosciamo bene le disponibilit esidue, mente tistemente co-

nosciamo le caatteistiche di inquinamento e peicolosit.Poseguiamo ancoa con laffemae che siamo favoevoli allene-gia eolica e cio alle tanto vitupeate pale. Uscendo dal poto diBabate abbiamo ammiato una nuova installazione di una cen-tale eolica, posta su una costa in leggeo declivio sul mae, e ci soto natuale il paagone con una centale a cabone o a petolionella stessa posizione paesaggistica. Tutti abbiamo negli occhi leimmagini di Gela, Taranto, La Spezia. Esistono sempre due modidi giudicae: valutae o compaae. Conviene utilizzae entambi.

Il nostro Paese ha condizioni geograche tali da sfruttare me-

meno io, pi noilambienteelenergia( , )


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glio di ogni alta nazione euopea il sole, il vento e lacqua. Inco-minciamo a falo con maggioe deteminazione.

Olte l80% dellenegia in Euopa viene podotta da fonti fos-

sili, petolio, cabone e metano. Solo il 10% va in eletticit. Ilesto viene consumata sopattutto in taspoti e iscaldamento.La pima stada da intapendee intevenie subito su quel

30% del consumo di enegia da fonti fossili destinata al iscalda-mento domestico. LItalia , ta i Paesi euopei, quello che ha leabitazioni pi colabodo, dal punto di vista enegetico. Abbiamoquindi amplissimi magini di miglioamento. Unabitazione mediaitaliana consuma, allanno, cica 220kwh pe meto quado. Unacasa in classe B, che lo standad in molte pati dEuopa, neconsuma 55, cio un quato. Occoe mettee in atto una cam-pagna mediatica che infomi gli italiani di questa eale possibilit.Inolte, bisogna fa veni voglia ai cittadini e alle impese di inve-stie subito in questa diezione attaveso una politica di incentivie di sgavi veamente attattivi.

Nel campo delle enegie natuali innovabili gli incentivi, quellisani e cio popozionali ai costi, hanno podotto effetti positi-vi. Vee e popie economie di scala e isose pe la iceca, che

hanno deteminato il collo del costo del silicio di gado solaee lingresso sul mercato di nuove tecnologie a lm sottile, conenomi iduzioni di costi.

Ci impone un agionamento. Concentiamo le enegie e gli in-vestimenti che avevamo pevisto pe il gigantesco pogamma sulnucleae italiano (che non si fa, non fossalto che pe la sicuaindisponibilit dei Comuni a essee individuati come siti) veso2 diezioni nel campo delle enegie natuali innovabili: incentivipopozionali ai costi veso il poduttoe/utilizzatoe di enegia e

fondi per creare e nanziare unistituto di ricerca leader al mondo.Questultimo un punto deteminante. LItalia pu avee questanetta vocazione di iceca. La tecnologia coe, ta non molto (ecomunque in tempi pi bevi di quelli che eano stati pevistipe lattuazione del pogamma nucleae italiano) isolve alcuninodi che faranno nalmente esplodere il mercato delle rinnova-bili, come quello dellintemittenza e la possibilit di accumulo,olte che a continuae con velocit esponenziale nella cosa vesoil pi piccolo, pi bello e pi potente. Pati sicuamente una

ete intenazionale di appovvigionamento, saanno messi a pun-


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to nuovi pogetti di design e di collocazione paesaggistica peleolico.

LItalia ancora in tempo per porsi in una posizione da play

make su questo fonte, ma deve patie subito. Abbiamo gandimenti in Italia, alte cechiamole nel mondo, mettiamole insiemee ceiamo il pi innovativo istituto di iceca sulle enegie natualiinnovabili del mondo.

Sui taspoti occoe affozae pesantemente la feovia e ilmae. Potiamo le meci il pi possibile con i teni, che posso-no essee alimentati con eletticit e ceano economie di scalautili ad abbattee i costi. Occoe affozae la ete feoviaia eobbligae deteminati taspoti a icoee ai teni. Pe i lunghitagitti dal nod veso il sud Italia debbono essee affozati itaspoti maittimi.

Pe quanto iguada gli scaichi industiali, molti passi sono statifatti. Le leggi esistono, bisogna fale ispettae.

I riuti urbani restano una spina nel anco per alcune regio-ni italiane. La stada intapesa veso la accolta diffeenziata e itemovaloizzatoi quella giusta. I nodi da affontae sono quel-lo della sensibilizzazione dei singoli (scuola, scuola e poi ancoa

scuola), la buona volont, la competenza, la deteminazione e ilcoaggio dei politici (ifoma della politica), la femezza nel con-tastae la ciminalit oganizzata (spezzae i legami e le conni-venze con la politica). Quindi:

1. inseie nella scuola dellobbligo Le energie naturali rinnovabili ela cura dellambientecome mateia pimaia;

2. abbandonare denitivamente il progetto italiano per la co-stuzione delle centali nucleai;

3. investie tutto sulle enegie innovabili favoendo con incen-

tivi tangibili e duraturi, almeno no a quando non saranno au-tonomamente convenienti, i singoli poduttoi/utilizzatoi e consgavi le impese poduttici/utilizzatici;

4. favoie la istuttuazione di immobili esistenti e la costu-zione dei nuovi veso standad di ispamio enegetico, almenoclasse b. Incentivi e/o sgavi debbono essee tali da convincee ipopietai a investie in questo senso;

5. denire un progetto ventennale di costruzione di nuove cen-tali di enegie innovabili;

6. puntae sulleolico, olte che sul fotovoltaico e sullidico, utiliz-


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zando al massimo i nosti achitetti paesaggisti e di design pe to-vae nuove soluzioni estetiche a mino impatto. Anche pe quantoiguada la scelta dei luoghi di installazione del fotovoltaico;

7. ceae un Istituto di iceca sulle enegie natuali innovabilinazionale ai massimi livelli mondiali, tovando anche il modo dipotae in Italia le miglioi menti del mondo in questo campo

8. ceae un nuovo pogetto pe i taspoti che favoisca quellifeoviai a consumo elettico, a scapito di quello su stada a con-sumo fossile.


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Siamo diventati un Paese complicato, lento, pieno zeppo di bu-rocrazia. Il pesce puzza dalla testa e noi siamo gli della nostrapolitica. In questo senso la pima mossa, indispensabile, potein modo automatico enormi beneci nella direzione della sempli-cazione e della velocit.Tuttavia necessario mettere a punto un piano preciso, dedi-

cato a smantellae la cattiva buocazia. In ogni campo occoerealizzare un progetto di semplicazione delle leggi e una razio-nalizzazione degli istituti delegati a contollane lattuazione. Vipotiamo un esempio pe tutti. Paliamo della poduzione delvino, che un settoe stategico dellagoalimentae, uneccellen-za che concoe in modo deteminante alla nosta immagine nelmondo. Chi poduce vino in Italia oggi sottoposto a diettive econtolli da 10 divesi enti. Le commissioni agicole dei Comuni

contollano la denuncia delle uve. LIspettoato agaio povin-ciale applica il contollo dei vigneti. Lassessoato allAgicoltuadella regione collaboa a legifeae, iceve ed esamina documentie ltra per il ministero. La Camera di commercio provinciale con-tolla e aggiona lalbo dei vigneti e decide lidoneit. Valoeitaliadistribuisce le fascette (cavolo, ancora le fascette!!!). doce docg,inolte, attua piani di contollo delle cantine). I consozi di tutelagiano le cate, gestiscono le appellazioni e i disciplinai. Le aslcontrollano i locali e vericano ligiene. I nas, che sono caabi-

niei, contollano il ispetto delle egole. La Guadia di Finanzaapplica controlli di tipo scale. La Forestale controlla la corret-tezza dei vigneti e delluso del teitoio. Intendiamoci, tutta bavagente, spesso competente. Ma succede sovente che questi istitutisi contaddicano ta loo nellintepetazione delle nome, le qualisono una moltitudine. Tutto questo lavoro in Francia, dove il vinonon meno impotante, svolto da 4 istituti: laidac (ex inao)contolla la qualit delle doc, la epessione fodi (come da noi),la dogana per le questioni scali e il civc (contollo della qualit

sullo scaffale).

meno leggi, pi disciplinameno chiesa, pi gescontrolaburocrazia, versolalaicit


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Abbiamo citato il vino ma non c infeioe complicazione inalti settoi come la cane o il latte, e cos pue in settoi nonalimentai o dei sevizi come le banche. Occoe ceae imme-

diatamente alcuni guppi di lavoo monotematici pe macoca-tegoia, composti da specialisti di settoe, pesi anche dal mondodelle imprese, ai quali afdare il compito di stilare un progetto disemplicazione delle leggi, armonizzazione nonch diminuzionedegli istituti, velocizzazione delle patiche. Potemmo chiamaequesti guppi di lavoo gli sburocrati. In un mese di lavoo seato,questi guppi potebbeo compiee lanalisi e svolgee la costu-zione pogettuale. Sa poi compito dei politici scelti dal popoloiunie i divesi pogetti in una ifoma completa della buocazia.Si potebbe anche popoe che, in ceti settoi, pe ogni nuovanoma se ne aboghino almeno due.Alto agomento quello dei appoti con la Chiesa cattolica. In

Italia isiede il Papa e la stuttua di goveno della Chiesa cattolicamondiale. Ci implica un appoto paticolae ta Stato e Chiesache di certo porta con s molti beneci, ma spesso danneggialindipendenza della politica. La Chiesa intesa come geachia ec-clesistica che in molti casi della stoia ha dato un contibuto fote

al pevalee del bene sul male, come lazione di molti vescovi du-ante la resistenza, a volte dimosta una natua neofoba. Anchein questo caso la stoia lo dimosta, da Copenico al pesevativo.La Chiesa ha natualmente il diitto di espimesi sulle questioniche iguadano letica e la moale ma non deve intevenie nellapolitica. LItalia deve pote opeae in totale indipendenza, esseeuno Stato laico e totalmente immune dalle visioni di tipo eligio-so. Pe ottenee apidamente ci necessaio abolie i pivilegie le contibuzioni che lItalia iseva alla Citt del Vaticano. Va

assolutamente imacato qui il lavoo staodinaio svolto da tantisacedoti e suoe nel campo dellaccoglienza, della sanit e dellaeducazione. Queste pesone meavigliose vanno sostenute dalloStato ma, nch esister una relazione economica e assistenzialetra i due poteri ufciali, il Vaticano continuer a incidere nellescelte della politica. Lespeienza mondiale e la stoia dellumanitdimostano che quanto pi le eligioni incombono nella politica,tanto pi vi aetatezza e tensioni. Questa posizione non im-plica affatto la mancanza di ispetto veso le eligioni. La nosta

Costituzione molto chiaa su questo punto e non necessita di


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modiche, n integrazioni. Daltra parte i valori base della cri-stianit come la bont, la geneosit, il ispetto del possimo, ilpedono, lonest, la fedelt, debbono diventae base anche della

sana politica. Ci che seve pi Ges e meno Chiesa. Quindi:1. ceae guppi di lavoo, composti da specialisti, pe la sem-plicazione;

2. armonizzare i progetti di semplicazione dei vari gruppi dilavoo in una ifoma della buocazia italiana;

3. abogae il pivilegio isevato alla Chiesa cattolica elativoallesenzione dallici e alle tasse sulla compavendita di immobili;

4. i nanziamenti e i contributi a istituti cattolici per leduca-zione e la sanit debbono essee tattati con lo stesso citeio eichieste di standad degli istituti pivati di tipo laico;

5. loa di eligione deve essee sostituita con Religioni, usi e costu-mi dei popoli;

6. pe quanto iguada l8 pe mille deve essee ispettata la vo-lont del contibuente. Alle Chiese devono essee vesati solo edesclusivamente gli ammontai delle dichiaazioni con la volontespessa. In assenza di ci, i quattini estano entate pue delloStato.


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Non tutte le scimmie sono diventate essei umani. Gi possede-vano scienza e conoscenza, ci che mancava loo ea la coscienza. stata lassunzione di coscienza a tasfomae pate di loo inuomini. Questo nosto piccolo lavoo punta a scuotee un popopio questa pate di noi che ci ende umani: la coscienza.Avete notato temi icoenti. Uno di questi la velocit.

Un mese. Un mese pe scivee in baca queste sette mosse. Unmese per mettere a punto in modo scientico il progetto di cia-scuna mossa.

Questo mese, che incombe dovunque in ogni Mossa, vuoleassugee a emblema della velocit. Abbiamo bisogno di mag-gioe velocit. Un mese ci semba un tempo beve pe ealizzaecose importanti, ma contemporaneamente ci pare sufciente, sevi impegno, pe non sbagliae nel pogettale.

La scuola. Lo stumento della scuola come elemento chiave delcambiamento. Una nuova educazione ai agazzi in funzione an-che di un vituoso contagio alla famiglia.

La modeazione. La iceca di un linguaggio modeato, ma de-teminato. Abbiamo tutti molto bisogno di modeazione.

Il dubbio. Lassunzione del valoe del dubbio inteso come umil-t, voglia di appofondie e disponibilit a cambiae idea quando il caso.

Inne i meno e ipi. Il nostro modo di semplicare ed esempli-

care, pur mantenendo lemozione.Abbiamo sempe cecato, non sempe iuscendoci, di metteeun po di infantile innocenza vicino al nosto impegno. Abbiamoaccolto con gioia lidea di Lella di chiudee conMeno maschile pifemminile. Non confondetela con una ivendicazione femminista.Pendetela come un invito alla deteminazione, alla pevicacia,alla coerenza, al senso del dovere, allo spirito di sacricio; insom-ma, allimpegno. Caatteistica molto pi diffusa ta le donne chenei maschi.

Molte delle poposte qui contenute possono appaie gi dette,

meno maschile, pi femminileepilogo


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gi pensate. Pu essee. Qualcuna addiittua gi fatta o almeno si tentato di fala. Pu essee.Tuttavia, siamo certi che la proposta nella sua interezza possa

essee consideata oiginale e, magai dai pi, una gande utopia.Pe questo abbiamo scelto di passae le Colonne dEcole vesole Ameiche, sullo stesso cammino di unalta gande utopia che,molto pi ambiziosa della nosta, 500 anni fa si tasfomata inealt. Benedette siano le utopie. Ma, in ogni caso, andiamo looinconto con leggeezza.


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7 mosse litaliala parola ai naviganti


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Se povo ad andae sul sito stelledelpiemonte.net, il web mi i-sponde: expired, scaduto. E specica: sito web non rinnovato. Ilguaio che non soltanto il sito non stato innovato: il pogetto bellissimo e patito con lustini e fanfae a essee, oggi, expi-red: scaduto. La mia domanda : perch?Allagando la questione allinteo Paese, non posso non chie-

demi (e chiedee): pech un pogetto impotante, e come que-sto tanti altri, solo una meteora di passaggio che nisce inuna bolla di niente? Naturalmente non pretendo di travalicare imiei conni, e dunque lo domando per quanto mi compete laistoazione e il tuismo anche se temo che un ceto, e pe meincompensibile, vizio italiano a non peseveae, a mollae, afemasi sempe un po pima del taguado, non danneggi solola mia categoia, ma penalizzi tante alte pofessioni e altettanti

compati poduttivi. Ed qui che il legislatoe e lamminista-toe pubblico dovebbeo esseci, ed esseci con foza, inveceche latitae.

Pe chi non conosce la stoia di Stelle del Piemonte, eccone unpomemoia. la stoia di un pogetto patito con le miglioiintenzioni e mai potato a temine; ma anche la metafoa ditroppe cose iniziate e non nite che rallentano la crescita e losviluppo dellItalia.

Stelle del Piemonte ea uniniziativa della regione Piemonte,

nata nel 2005 e realizzata dallassessorato al Turismo. Riuniva itop chef del teitoio (ta loo, anchio) allo scopo di pomuo-vee le eccellenze cultuali e atistiche egionali attaveso i suoitesoi enogastonomici.Allinizio c stata tanta buona stampa. Tanti viaggi alleste-

ro, Londra, New York. Tanti applausi. Tanti progetti correlati,come quello di ceae a Costigliole dAsti una scuola unica almondo i cui docenti saebbeo stati 40 (e ipeto: 40) StelleMichelin piemontesi.

Avemmo attiato agazzi da tutto il mondo, pech la cucina

meno meteore, pi perseveranzaugoalciati


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laparolaainaviganti

italiana non la si pu inventae n copiae; pe la si pu impa-ae, magai declinandola ciascuno con le popie attitudini, lapopia stoia, la popia manualit e sopattutto con le ma-

teie pime a disposizione. Avemmo anche attiato pi tuismoenogastonomico che , poi, cultua e cos anche il mecatodei piccoli poduttoi avebbe icevuto una domanda che oggicomincia, dammaticamente, a scaseggiae. Da chef, non possonon chiedemi dove tove ta qualche anno il cado gob-bo di Nizza Monfeato, pealto oggi pesidio Slow Food. E lagallina bianca di Saluzzo, il castelmagno delle valli cuneesi, il co-niglio gigio di Camagnola. Se nessuno li chiede pi, nessunoli podu pi. E anche la mia cucina ne isenti, cos come neisenti la nosta tadizione e la nosta cultua.

Sarebbe stato cos difcile nire quanto iniziato? Far s cheunidea, ben patita, e un pogetto divenisseo pima ealt e poiconsuetudine?

ricodo che nel nosto vecchio istoante, Guido a Costigliole,avevamo dovuto acquistae un figo in pi, destinato ai tuisti chevenivano a mangiae da noi: questi, infatti, si pesentavano con ilsacchetto della spesa pieno di lecconie locali e ci chiedevano

di tenele al fesco. Ne eavamo contenti, pech i podotti dellanosta egione saebbeo andati in gio pe il mondo, alimen-tando quel cicolo vituoso che tuismo, ceto, peci icchezza;ma anche come ipeto sempe cultua. Putoppo nel nostonuovo istoante, Guido a Pollenzo, quel figo non ce lo chiedepi nessuno.Tornando a Stelle del Piemonte, quel progetto avrebbe fatto

circolare di nuovo e ancor pi il Made in Italy enogastronomico,pemettendo ai piccoli poduttoi di continuae a esselo. Pu-

toppo, oggi, tutto questo expired, scaduto. Cos come lo sonotante alte buone intenzioni, che non sono divenute fatti pechmancano le leggi e quando queste ci sono ne mancano le ap-plicazioni da pate di chi amminista la cosa pubblica.

Peci abbiamo tanti poclami, cio meteoe, mente stiamopedendo la cultua del peseveae. La mia pesenza sulla bacadi 7mosse stato anche il mio modo pe die, nel mio piccolo:attenzione, non diamo forfait, andiamo avanti. Non lasciamo chele cose niscano come quel sito. Expired, scadute.


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Mi tovo in pieno accodo con il contenuto delle 7 mosse: nontroppo dettagliate per non perdere il dono della semplicazione enon troppo superciali per risultare banali.

ritengo che queste appesentino una buona base di patenzape pote poi appofondie i temi nelle sedi oppotune.

ritengo, inolte, fondata la paua di molti nel vedee la scasaapplicabilit di molte delle 7mosse a patie dalla pima.

In questo senso lunico veo aiuto lampio consenso degli ita-liani e a loo volont a vedele ealizzate (o comunque a vedeeealizzato un cambiamento) nel pi beve tempo possibile, senzatoppi e lunghi compomessi.A quanto gi detto e scitto aggiungeei due suggeimenti, uno

pi geneale e lalto pi opeativo.Da un punto di vista geneale suggeiei maggioe attenzione

sul tema della meitocazia, seppu gi pesente in maniea ta-svesale in tutto il documento.Da un punto di vista opeativo suggeie maggioe apetua del-

la politica al mondo esteo, in una sua accezione pi modena.Mi spiego meglio.Negli ultimi anni la discussione mecato/egole ha spesso pa-

toito fome di salvaguadia degli inteessi di pochi a danno dellacollettivit. A volte ichiamando i peicoli di un eccessivo libe-o mecato, a volte stumentalizzando le libealizzazioni, sempe

con un suppoto bipatisan.Ci icodiamo tutti della mancata attualizzazione delle lenzuo-late di Besani. Una gande occasione pesa a favoe di lobbyan-tiche e pelopi inutili.

Il meito, quello veo, spesso assente dalle scelte politiche, dallavoo dei giovani, dalle egole aziendali. Il meito alla base diqualsiasi enegia lavoativa; la luce in fondo al tunnel; sapeeche la vita un lm a lieto ne; il sogno di chi non ha e domanipu avee. Il meito una cultua tasvesale che deve impegnae

tutti i livelli della societ.

meno merito, pi esterolucabaffigo


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laparolaainaviganti

Cos saebbe bello vedee politici che hanno meitato la poltonapech eletti dai cittadini; saebbe bello andae allo spotello delleposte e dialogae con un postino che si meitato quel posto.

Saebbe bello avee uno stato che si meita di icevee le tassecome cittadini che si meitano la cittadinanza di uno stato, magaipech pagano tutte le tasse.

Chiediamoci tutti e sempe se stiamo godendo di qualcosa checi siamo meitati gazie al nosto impegno.

LItalia una epubblica democatica fondata sul lavoo e sulmeito. Cos potebbe essee cambiata la Costituzione.

Il tema pi opeativo iguada invece il appoto con lesteo.Possiamo isanae e sviluppae la nosta economia solo se mi-

glioiamo la bilancia commeciale con lesteo. Questo pu esseeealizzato se:

1. endiamo indipendente la nosta patita enegetica che appe-santisce molto la bilancia commeciale;

2. aumentiamo le espotazioni dei podotti inteamente ealiz-zati in Italia, quelle delle noste sei eccellenze;

3. aumentiamo i icavi del tuismo esteo, questa loccasionepe il nosto paese;

4. aumentiamo gli investimenti estei nelle noste societ pivatee pubbliche, se si vuole apetua bisogna dae apetua.Sul pimo punto stato detto molto e magai gi stato avviato.

Molto, invece, deve essee fatto sugli alti te.Io vedo te supe-ministei con potafoglio (del Commecio

estero, del Turismo, degli Investimenti esteri) capitanati da mi-nisti sei e competenti, valutati su obiettivi quantitativi chiai edeniti.

In un maggioe scambio della nosta politica con lesteo, sug-

geiei anche di impotae qualche isosa umana. Penso allapossibilit di apie alcune funzioni o uoli istituzionali, di sup-poto a quelli pincipali o cosiddetti tecnici, a pesone che vengo-no da alti paesi. In un mondo globalizzato dove la buona cultuacoe su binai veloci, avee la possibilit di copiae o impotaebest practicegi avviate da alti un ottimo modo pe ispamiaetempo e denao.

Faccio un esempio: la gestione dei taspoti in Giappone lamigliore al mondo per efcenza e qualit del servizio. Un posto

dove i teni sono numeosi, aivano puntuali e sempe puliti.


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Pech non potae dei giapponesi nelle sedi oppotune a lavoa-e con noi pe insegnaci a fae meglio. Insomma saebbe belloavee qualche stanieo nella squada di goveno. Avebbe pochi

amici da salvaguadae e molti meiti da dimostae.


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Non use queste ighe pe aggiungee qualche mia mossa allesette di Fainetti pech, in veit, non ne ho. Avei giusto dadie qualcosa sullunica cosa che conosco abbastanza bene, cioil modo che abbiamo di spendee i nosti soldi pe educae ilPaese. E so con sufciente esattezza cosa potrebbe cambiarele cose. Ma ho gi avuto alte possibilit di spiegami e daltaparte qualche punto signicativo nelle 7mosse c, e mi to-

va pefettamente daccodo. Dunque sopassiedo e pefeiscodedicae queste poche ighe a die ci che penso del lavoo diOsca Fainetti. Non mi ifeisco a quello di ammucchiae soldicon idee geniali e facendosi un mazzo cos, ma quello di povaea scivee in sette mosse quel che secondo lui bisogneebbe faepe salvae questa Italia.

La pima cosa mi venuta in mente sentendo discutee Osca

Farinetti e Riccardo Illy in barca. Si parlava di riforma della politica.Farinetti per la soppressione dellimmunit parlamentare. Illy gliicodava, con la puntigliosa intelligenza che ho scopeto esseeuna sua adoabile qualit, che limmunit sancita dalla Costitu-zione ha un suo senso peciso e condivisibile. In un ceto sensoavevano agione tutti e due. Ma il modo di ave agione di Fai-netti ea paticolae e mi ha insegnato una caatteistica delle suemosse che va compesa. La iassumeei cos: le 7mosse funzione-ebbeo in un Paese in cui si fosseo gi attuate le 7mosse. In que-

sto io iconosco quel miscuglio di illogicit e di feoce detemina-zione che sempe noto nel pensieo degli utopisti (chiaisco cheutopisti non pe me un eufemismo pe fessi, ma un sinonimolaico di pofeti). In genee pensano cose che non si potebbeofae nel mondo cos com ma che, se ealizzate, costuiebbeoun mondo in cui cose del genee saebbe natualissimo fale. Seuno pensa ad esempio alla politica come sevizio, limmunit di-venta inutile. Ma se uno pensa alla lotta politica di oggi, limmu-nit appesenta una gaanzia quasi necessaia. E daltonde: se si

togliesse limmunit la politica avebbe pi possibilit di diven-

meno scetticismo, pi ingenuitalessandrobaricco


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laparolaainaviganti

tae sevizio e basta. Osca Fainetti tende a popoe soluzioniche saltano le obiezioni pregurando un paesaggio in cui quelleobiezioni non avebbeo pi senso. Pe usae un gego contadi-

no che non gli dispiaceebbe, mette il cao avanti ai buoi. Pequel che ne capisco io, lunico modo

7 mosse per l' Italia: il libro

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