POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 … · Sarà stato il richiamo di Roma, oppure...

8
NOTIZIE PERIODICO DEL SEGRETARIATO ATTIVITÀ ECUMENICHE ANNO XIV - N. 1-2 - GENNAIO-GIUGNO 2012 C ome sta il SAE? Dove va il SAE? Dove può e deve andare? A que- ste domande ha cominciato a rispon- dere, oltre alla serie di interventi con- fluiti nel sito e nel forum, l’assemblea generale dei soci svoltasi a Roma durante il Convegno di primavera. Ma il tempo a disposizione, che pur si è cercato di estendere rispetto alle altre consuete assemblee, si è rivelato insufficiente ad esaurire le questioni in gioco e la discussione che esse meritano; tanto che si sono program- mati ulteriori momenti di analisi e di confronto. Ma, anche al di fuori delle scadenze formali, importa che quegli interrogativi si prolunghino nella nostra riflessione personale, nei nostri scambi di idee, nella comuni- cazione delle nostre esperienze. E nella nostra preghiera. Per ora, io metto qui alcuni pensieri che già ave- vo formulato prima dell’assemblea e che in parte ho espressi in quella. Come sta il SAE? La risposta, a mio parere, deve bilanciarsi tra due con- siderazioni: da un lato la consapevo- lezza, più volte dichiarata, di trovarci in una fase critica, sia della vita interna dell’associazione e sia della situazione generale dell’ecumenismo Editoriale di Meo Gnocchi Il Convegno di primavera a Roma di Redazione POSTE ITALIANE SPA SPED.ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 COMMA 2 LO/MI SOMMARIO Editoriale p. 1-2 Convegno di primavera a Roma p. 1-3 Shenouda un uomo coraggioso p. 2 Gli Atti della Sessione 2011 p. 4 in libreria Il Diritto e la Giustizia: la Sessione p. 5 n° 49 a Paderno del Grappa Notizie dai gruppi p. 6-7 Notizie dolorose p. 7 Programma 49 a Sessione p. 8 Convegno di Roma: i pastori Ricca e Garrone tra Gabriele Castagnetti e Stefano Ercoli e della vita ecclesiale (dico critica nel senso proprio della parola: una fase, cioè, di passaggio e verifica, di riesame della rotta seguita); dall’al- tro il riscontro dell’attenzione e della partecipazione – potrei dire del coin- volgimento affettivo – con cui non solo da parte dei soci, ma anche degli amici che affiancano e seguono dal- l’esterno la nostra attività, ci si pone di fronte a questo stato di cose e si cerca di farne occasione per nuovi orientamenti e nuovi impulsi operati- vi. Mi riferisco, nel dire questo, sia agli interventi resi pubblici o circola- ti in vario modo tra soci e gruppi, sia anche a messaggi confidenziali e dichiarazioni orali: interventi, mes- saggi e dichiarazioni che, al di là del loro numero e della varietà dei con- tenuti, sono segnali di una vitalità e di una disponibilità all’impegno di cui dobbiamo essere coscienti e responsabili. Così come non possiamo trascurare il fatto che, a fronte dell’invecchiamen- to della base storica dell’associazio- ne e del conseguente indebolimento – in qualche caso addirittura l’esauri- mento – delle risorse personali e delle forze operative di alcuni gruppi loca- li, sta un flusso non massiccio, ma persistente, di nuove domande di S arà stato il richiamo di Roma, oppure questo tema così affasci- nante, o forse l’importanza degli argomenti all’ordine del giorno del- l’assemblea soci, ma tra il 28 aprile e il 1° maggio scorsi, più di 150 tra soci e amici del SAE si sono spinti fino alla bella Casa Nostra Signora Madre della Misericordia , in zona Portuense. Il gruppo romano – un gruppo storico e ricco di una lunga storia anche per- ché è quello che ha affiancato per molto tempo Maria Vingiani – ha offerto un’accoglienza e un’organiz- zazione davvero ottime sia in termini di disponibilità, sia in termini di effi- cienza e di competenza anche nella cura dei momenti di preghiera e della liturgia ecumenica oltre che nella scelta dei relatori. Questi ultimi peral- tro si sono rivelati davvero all’altezza delle aspettative, sia quelli a tutti ampiamente noti sia quelli che per la prima volta venivano in contatto con il SAE nazionale. Nel convegno, ovviamente, è ricorso spesso il nome di Maria Vingiani, che abbiamo rivisto nella bella rassegna fotografica sul passato del SAE, pre- parata da Stefano Ercoli. segue a pagina 2 segue a pagina 3

Transcript of POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 … · Sarà stato il richiamo di Roma, oppure...

Page 1: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 … · Sarà stato il richiamo di Roma, oppure questo tema così affasci-nante, o forse l’importanza degli argomenti all’ordine

NOTIZIEPERIODICO DEL SEGRETARIATO ATTIVITÀ ECUMENICHE ANNO XIV - N. 1-2 - GENNAIO-GIUGNO 2012

C ome sta il SAE? Dove va il SAE?Dove può e deve andare? A que-

ste domande ha cominciato a rispon-dere, oltre alla serie di interventi con-fluiti nel sito e nel forum, l’assembleagenerale dei soci svoltasi a Romadurante il Convegno di primavera.Ma il tempo a disposizione, che pur siè cercato di estendere rispetto allealtre consuete assemblee, si è rivelatoinsufficiente ad esaurire le questioniin gioco e la discussione che essemeritano; tanto che si sono program-mati ulteriori momenti di analisi e diconfronto. Ma, anche al di fuori dellescadenze formali, importa che quegliinterrogativi si prolunghino nellanostra riflessione personale, neinostri scambi di idee, nella comuni-cazione delle nostre esperienze. Enella nostra preghiera. Per ora, iometto qui alcuni pensieri che già ave-vo formulato prima dell’assemblea eche in parte ho espressi in quella. Come sta il SAE? La risposta, a mioparere, deve bilanciarsi tra due con-siderazioni: da un lato la consapevo-lezza, più volte dichiarata, di trovarciin una fase critica, sia della vitainterna dell’associazione e sia dellasituazione generale dell’ecumenismo

Editorialedi Meo Gnocchi

Il Convegno di primavera a Romadi Redazione

POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 COMMA 2 LO/MI

SOMMARIOEditoriale p. 1-2

Convegno di primavera a Roma p. 1-3

Shenouda un uomo coraggioso p. 2

Gli Atti della Sessione 2011 p. 4in libreria

Il Diritto e la Giustizia: la Sessione p. 5n° 49 a Paderno del Grappa

Notizie dai gruppi p. 6-7

Notizie dolorose p. 7

Programma 49a Sessione p. 8Convegno di Roma: i pastori Ricca e Garrone tra Gabriele Castagnetti e Stefano Ercoli

e della vita ecclesiale (dico criticanel senso proprio della parola: unafase, cioè, di passaggio e verifica, diriesame della rotta seguita); dall’al-tro il riscontro dell’attenzione e dellapartecipazione – potrei dire del coin-volgimento affettivo – con cui nonsolo da parte dei soci, ma anche degliamici che affiancano e seguono dal-l’esterno la nostra attività, ci si ponedi fronte a questo stato di cose e sicerca di farne occasione per nuoviorientamenti e nuovi impulsi operati-vi. Mi riferisco, nel dire questo, siaagli interventi resi pubblici o circola-ti in vario modo tra soci e gruppi, siaanche a messaggi confidenziali edichiarazioni orali: interventi, mes-saggi e dichiarazioni che, al di là delloro numero e della varietà dei con-tenuti, sono segnali di una vitalità edi una disponibilità all’impegno dicui dobbiamo essere coscienti eresponsabili. Così come non possiamo trascurare ilfatto che, a fronte dell’invecchiamen-to della base storica dell’associazio-ne e del conseguente indebolimento –in qualche caso addirittura l’esauri-mento – delle risorse personali e delleforze operative di alcuni gruppi loca-li, sta un flusso non massiccio, mapersistente, di nuove domande di

Sarà stato il richiamo di Roma,oppure questo tema così affasci-

nante, o forse l’importanza degliargomenti all’ordine del giorno del-l’assemblea soci, ma tra il 28 aprile eil 1° maggio scorsi, più di 150 trasoci e amici del SAE si sono spintif ino alla bella Casa Nostra SignoraMadre della Misericordia, in zonaPortuense.Il gruppo romano – un gruppo storicoe ricco di una lunga storia anche per-ché è quello che ha aff iancato permolto tempo Maria Vingiani – haofferto un’accoglienza e un’organiz-zazione davvero ottime sia in terminidi disponibilità, sia in termini di effi-cienza e di competenza anche nellacura dei momenti di preghiera e dellaliturgia ecumenica oltre che nellascelta dei relatori. Questi ultimi peral-tro si sono rivelati davvero all’altezzadelle aspettative, sia quelli a tuttiampiamente noti sia quelli che per laprima volta venivano in contatto conil SAE nazionale.Nel convegno, ovviamente, è ricorsospesso il nome di Maria Vingiani, cheabbiamo rivisto nella bella rassegnafotografica sul passato del SAE, pre-parata da Stefano Ercoli.

segue a pagina 2 segue a pagina 3

Page 2: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 … · Sarà stato il richiamo di Roma, oppure questo tema così affasci-nante, o forse l’importanza degli argomenti all’ordine

2

iscrizione e l’imminente costituzionedi un nuovo gruppo (forse addiritturadi due). Anche in questo caso il datonumerico – che pur non va trascurato,in vista del necessario ricambio gene-razionale, e che certo vorremmo fossepiù consistente – non può essere l’u-nico criterio di valutazione: al di là diesso sta l’indicazione di una fiduciariposta nel SAE, o almeno di un’atte-sa, del fatto insomma che il SAEappare punto di riferimento per chiaspira a un certo clima spirituale, aun certo modo di esprimere la propriavita di fede e il desiderio di fraternità. Quali che siano le vie su cui potràproseguire il proprio cammino, alSAE compete la responsabilità di nondeludere questa aspirazione, di nondisperdere questo patrimonio e que-sta potenzialità ideale e spirituale.Certo, ciò non significa arroccarsi inuna gelosa autoconservazione, scam-biando la fedeltà alla propria storia ealla propria vocazione con l’ostinatariproposizione di strutture e modulibisognosi d’essere rivisti e riassesta-ti. O, al limite, dismessi; ma senzaabbandonare il campo né sottrarsi alproprio compito prima del tempo. Aquesto proposito citavo in assembleale parole di uno dei nostri soci piùfedeli, che ha scritto: «Direi con tuttaserenità, e per evitare patemi d’animonegativi, che c’è un tempo per ognicosa, che tutto passa […] Se anche ilSAE, nella peggiore delle ipotesi,dovesse terminare la sua corsa, nonsarebbe per questo la fine del mondo,né la fine dell’ecumenismo. Il SAEavrebbe comunque svolto un ruoloprezioso e insostituibile nel panora-ma ecclesiale e civile italiano, quindinulla andrebbe perduto. Ma propriola consapevolezza della nostra prov-visorietà non solo ci evita di guardareal futuro con paura e trepidazione,ma ci consente, per quanto è possibilee coi limiti che ho sopra richiamato,di andare avanti con fiducia sapendoche non tutto dipende da noi». Vorreifar mia, e nostra, l’ispirazione di que-ste parole, in cui la saggezza del Qoe-let sfocia nella speranza dell’annun-cio giovanneo; vorrei, cioè, che riu-scissimo ad accordare la serena con-sapevolezza dei nostri limiti con l’im-pegno a far sì che, per quanto compe-te a noi, e non solo per il passato maanche per il presente, “nulla vadaperduto”.

segue Editoriale

Shenouda III

Anche di notte, la coda davantialla Cattedrale di San Marco al

Cairo era lunga più di un chilome-tro. I fedeli in fila rendevano l’ulti-mo omaggio a Shenouda III, patriar-ca di Alessandria d’Egitto morto il17 marzo. Aveva 88 anni il 117° “papa” dellaChiesa ortodossa copta, ed era mala-to da tempo. Eppure la sua comunitàaveva sperato fino all’ultimo di poterrimandare il momento del distacco.Perché Shenouda III non era solo unleader religioso ma aveva progressi-vamente assunto anche il ruolo dirappresentante “politico” di unaminoranza da decenni vittima di vio-lenze e discriminazioni. Un percorso maturato sin da giova-nissimo, quando, adolescente, eraimpegnato nel movimento dellescuole domenicali. Avrebbe quindifrequentato l’Università del Cairo eil Seminario copto ortodosso assu-mendo, come monaco, il nome diAntonio il Siriano. Alla guida della Chiesa ortodossacopta dal 1971, tra gli altri cristiani,era noto per il suo forte impegno ecu-menico. Lo sottolinea BenedettoXVI nel suo messaggio di cordoglioricordando in particolare “la memo-rabile visita di Shenouda III a PaoloVI e la loro firma, il 10 maggio 1973a Roma, della Dichiarazione comunedi fede nell’Incarnazione del Figlio

NOTIZIE

PERIODICO DEL SEGRETARIATOATTIVITÀ ECUMENICHEPiazza S. Eufemia, 2 - 20122 MilanoTel. 02.878569 - Fax [email protected]

Anno XIV - numero 1-2gennaio-giugno 2012

Autorizzazione N. 631dell’11 ottobre 1997

DIRETTORE RESPONSABILE:Donatella Saroglia

SEGRETARIA DI REDAZIONEAntonella Timpani

REDAZIONE:Elena Milazzo Covini - AdrianaGrippiolo - Emmanuele Paschetto -Francesca Bianchi - Myriam Venturi

STAMPAGrafiche Bora Via Manzoni, 38 - Concorezzo

di Dio” nonché “l’incontro al Cairocon Giovanni Paolo II nel corso delGrande Giubileo dell’Incarnazione il24 febbraio 2000”. Espressioni dicondoglianze alla Chiesa coptaanche dal grande imam di Al-Azhar,Ahmed al-Tayeb e dal presidente del-la Lega Araba, Nabil al-Arabi mentreil cardinale Peter Erdö presidente delCcee (Consiglio delle Conferenzeepiscopali europee) afferma che conil patriarca di Alessandria il mondocristiano “perde uno dei suoi leadereccellenti ed esemplari”. Dopo i funerali Shenouda III è statosepolto nel cimitero del monastero diSaint Bushoy a Wadr Nadrum (deltadel Nilo). Significativamente si trattadel luogo in cui passò quattro anni,dal 1981 al 1985, agli arresti domici-liari per aver criticato il regime egi-ziano allora guidato dal presidenteAnwar al-Sadat.

Riccardo Maccioni

SHENOUDA UN UOMO CORAGGIOSO

Page 3: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 … · Sarà stato il richiamo di Roma, oppure questo tema così affasci-nante, o forse l’importanza degli argomenti all’ordine

33

segue Convegno di primavera

Ricordare Maria è importante nonsolo per la gratitudine che le dobbia-mo e che non avremo mai abbastanzaespresso, m anche per trasmettere acoloro che non l’hanno conosciuta lospirito con cui ella, giovanissima,pensò e pose le basi di quello chesarebbe diventato il SAE. Erano annidi “pionierismo ecumenico”, sfociatie sbocciati nella miracolosa primave-ra conciliare. Quando il Concilio, nel decreto Uni-tatis redintegratio, definiva il movi-mento ecumenico “vocazione e gra-zia divina”, si compiva un passaggiodecisivo nella storia della chiesa cat-tolica e, di riflesso, nell’intera vicen-da dell’ecumenismo. Prima d’allorala chiesa di Roma aveva guardato alleiniziative sviluppatesi in area anglica-na, protestante e ortodossa con distac-co e diff idenza, o addirittura conaperta avversione, aprendo solo nelsecondo dopoguerra cauti spiraglidi avvicinamento. Ma è con il Con-cilio che avviene la grande svolta, equel movimento che era stato con-siderato insidioso viene riconosciu-to “grazia dello Spirito Santo” e“vocazione” a cui tutti i fedeli sonoimpegnati a rispondere.Ebbene, qualche mese prima cheil decreto conciliare venisse pro-mulgato, si teneva al passo dellaMendola la prima sessione delSAE, sul tema “Ecumenismo,vocazione della Chiesa”. Questaconvergenza di tempi e di temi non èaccidentale: gli esordi del SAE sonostrettamente intrecciati alle vicendedel Concilio, e a quell’idea di ecu-menismo tutta la storia del SAE si èfedelmente ispirata».Non deve sorprendere, dunque, che laricorrenza cinquantenaria dell’iniziodel Vaticano II abbia indotto l’asso-ciazione a riprendere coscienza diquell’evento, a riattingere alle suesorgenti, traendone spunto per riflet-tere sul presente e sul futuro. Simbo-licamente significativa in questo sen-so è stata anche la scelta di Romacome sede del Convegno. Quandoquesto è stato inizialmente progettatosi pensava che gli avrebbe conferitoparticolare rilievo la presenza diMaria Vingiani, in quel momentoancora romana; il suo trasferimento aMestre, avvenuto nel frattempo, nonle ha consentito questa presenza fisi-ca, ma la sua vicinanza spirituale e ilsuo sostegno si sono fatti ugualmentesentire. Guardando le fotografie chela ritraggono accanto a tanti amici che

con lei hanno fatto la storia del SAE,come don Germano Pattaro, mons.Sartori, il past. Bertalot, mons. Gia-chetti e il past. Williams, il cuore siriempie di gratitudine. Ma anche rive-dendo i gruppi di giovani alla Mendo-la, dei quali alcuni sono ancora oggiattivi per quanto ‘meno giovani’,oppure scorgendo i volti di amici diqualche tempo fa, si prova un senti-mento di gioia e di riconoscenza, per-ché ci si rende conto di essere deposi-tari di un’esperienza davvero unica inItalia e forse nel mondo.Il programma dell’incontro era arti-colato in quattro momenti: la rivisita-zione del Concilio, l’analisi dellasituazione attuale, l’attenzione airichiami del mondo, il ritorno al cuo-re della “vocazione divina” dell’ecu-menismo. La rivisitazione del Concilio è statacompiuta sul piano storico dal prof.Sergio Tanzarella, docente alla

Facoltà Teologica dell’Italia meridio-nale, il quale ha offerto una panora-mica originale e ricca di sfaccettaturedello spirito del Concilio, richiaman-doci a non sottovalutare quelle insi-diose correnti di pensiero che oggipuntano a sminuirne la portata, innome di una strisciante restaurazione.Gli hanno fatto eco le straordinarietestimonianze personali di tre grandiamici del SAE, che di quei giorni e diquell’evento hanno una memoriadiretta e documentata: Ettore Masina,Paolo Ricca e Giovanni Cereti.Lo stesso Paolo Ricca e don CarloMolari, insieme al diacono Mariodella chiesa ortodossa romena diOstia, hanno dato vita alla tavolarotonda sulla situazione attuale.Come spesso accade in questo generedi confronti, è emersa con evidenzala diversità di approccio tra gli occi-dentali e l’orientale, ma tutti si sonotrovati concordi nel sottolineare lanovità del Concilio e i frutti positiviche esso ha permesso di raccoglierenella vita quotidiana delle comunità.Forse gli occidentali avvertono mag-

giormente le difficoltà del tempo pre-sente, che non possono però soppri-mere quello che Paolo Ricca ha defi-nito, con riferimento alla Lettera agliEbrei, un “incoraggiamento alla spe-ranza ecumenica, da intendersi comeamore dell’anima in Cristo e nell’al-tro cristiano”.Altrettanto incisiva è stata la secondatavola rotonda, che ha esteso losguardo dalle realtà delle chiese agliinterrogativi, alle attese e alle sfidedel mondo. Ne hanno parlato AnnaMaffei, pastora battista, e DonatellaAbignente, teologa cattolica, dipin-gendo a tinte forti e suggestive que-sta nostra epoca ricca di contraddi-zioni e di problemi ma anche di pro-vocazioni a vivere la solidarietà e adesercitare la coscienza critica, comecredenti in dialogo tra di noi e conl’umanità.Da ultimo, Fulvio Ferrario, pastorevaldese e amico del SAE di vecchia

data (giovanissimo, visse la sua pri-ma Mendola nel 1989!) ha conclu-so il percorso di riflessione del con-vengo riprendendone il tema gene-rale: Ecumenismo, vocazione e gra-zia divina. Anch’egli ha offerto unapanoramica della ‘fatica’ dell’at-tuale momento ecumenico, che,nonostante la stesura di documentiimportanti, ma mai realmente rece-piti dalle chiese, a livello istituzio-nale appare incagliato in questionidottrinali continuamente ripropo-

ste (vedi lo scoglio della successioneapostolica e dei ministeri) e in opera-zioni di vertice che irrigidiscono ledivergenze. Ma, se è stato netto e senza reticenzenel descrivere la situazione attuale, hatuttavia mantenuto desta la speranza,individuando 3 ambiti di impegnoconcreto che scorrono accanto a quel-l’ecumenismo del consenso che sem-bra fermo. In primo luogo l’ecumeni-smo spirituale, da non ridurre a “qual-cosa di meno che dottrinale e per que-sto meno problematico”; in secondabattuta l’ecumenismo teologico, e inquesto il SAE può continuare ad esse-re un protagonista qualificato; infinel’ecumenismo politico, cioè quellacapacità di discernere il momentopresente e di assumere posizioni chia-re, frutto del dialogo tra sorelle e fra-telli. È lecito pensare, sulla falsarigadi quanto suggerito da Fulvio, che ilSAE abbia tuttora davanti a sé unabella sfida da affrontare. Non dobbia-mo avere paura quindi di andare avanti e di sostenerci gli uni gli altri inquesto non sempre facile cammino.

Convegno di Roma: Donatella Abignente, Maria-nita Montresor e Anna Maffei

Page 4: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 … · Sarà stato il richiamo di Roma, oppure questo tema così affasci-nante, o forse l’importanza degli argomenti all’ordine

4

Èin libreria il 47° volume degliAtti delle Sessioni estive di for-

mazione ecumenica del SAE, pub-blicato con le Edizioni Paoline, daltitolo “Camminare in novità di vita”.In dialogo sull’etica. Questo volume è frutto dei lavoridella prima delle due Sessioni dedi-cate all’etica, «il cui obiettivo –come leggiamo nelle sue conclusioni– era quello di discutere, di chiarirenei limiti del possibile, le condizionigenerali di possibilità del rapporto,oggi, tra etica e fede cristiana»(p.270). Un rapporto aperto, sempreda stabilire di nuovo in una “ricercainesausta” rivolta al pensiero con-temporaneo e alla Bibbia, che non cioffre un “codice etico” pronto all’u-so, come sono stati d’accordo tutti irelatori e ha ben riassunto Morandininel suo intervento dedicato a L’eticacome ricerca condivisa.Etica nella società globalizzata in unmomento di “passaggio d’epoca” incui assistiamo a veloci trasformazio-ni e l’orizzonte deve aprirsi a unaprospettiva planetaria, mentre anco-ra si fatica a capire quali siano i puntidi forza della propria tradizione, chesi devono salvare, ma, proprio perpoterli tramandare, dobbiamo pro-porre in maniera adatta, perchédiventino ricchezza per tutti.

Nelle conclusioni di GioachinoPistone è sottolineato e propostoall’ulteriore riflessione un interro-gativo di fondo per chi riflette sul-l’etica nel nostro mondo segnato«dalla ferita non commensurabileaperta nel tessuto del secolo brevedalla Shoah, con la sua unicità, maanche, con caratteristiche diverse,dal Gulag».E continua Pistone: «Credo necessa-rio riflettere sulle conseguenze cheper l’etica e la fede stessa hanno avu-to e devono avere i due drammi cheho citato prima. In essi, infatti, sevogliamo prenderli seriamente,abbiamo rischiato di veder smarritonon solo il senso, ma anche la possi-bilità e il significato stesso dell’eticae, mi si conceda il paradosso, forseanche di Dio. Il tentativo diAushwitz e della Kolyma (diversi traloro, ma simili in questo) è statoquello di annullare la possibilità diogni rapporto definibile come uma-no e di eliminare ogni credibilità allafede in Dio, visto come colui che haposto tali rapporti a fondamento del-la sua creazione. Senza questo oriz-zonte costante perdono di senso […]anche gli interrogativi che oggi cisembrano ed effettivamente sono diurgenza non rinviabile, la possibilitàstessa di un cammino in novità divita» (p. 271).Riportando il tema anche al nostrolavoro di associazione ecumenica, sipuò quindi ben dire che «la strada incui il SAE ha cercato di mettersi è –in conformità alla propria storia, allapropria vocazione e al proprio stile –quella del confronto e del dialogo,con la f iducia che già il fatto diaffrontare insieme le asperità che cistanno dinanzi sia un passo impor-tante, un segno e quasi una caparradi speranza» (p.276).

La pubblicazione di questo volume èstata possibile anche grazie al lavo-ro di redazione svolto con grandegenerosità da Clara Achille Cesari-ni, responsabile del gruppo di Mila-no. La si ringrazia per questo impe-gno, che ormai porta avanti da alcu-

ni anni, e anche per la presentazionedel volume sopra riportata.

Seguendo una preziosa indicazionedella stessa Clara, ma anche di tutticoloro che seguono con passione l’e-volversi del lavoro del SAE, voglia-mo anche noi, in quanto SaeNotizie,richiamare l’attenzione sul patrimo-nio culturale costituito dall’insiemedei volumi di Atti delle nostre Ses-sioni. Si tratta di una vera biblioteca,unica in Italia che, per usare le paroledi Clara, «costituisce una fonte pre-ziosa da utilizzare con intelligenzaper la formazione di una mentalitàecumenica insieme agli incontri dipreghiera e di conoscenza diretta».Diamo risalto perciò a questo prezio-so patrimonio, diffondendo la cono-scenza della sua esistenza nell’ambi-to universitario, della formazionedegli insegnanti e dei catechisti, neiseminari e ovunque esso possa arric-chire il tessuto culturale e religiosoitaliano. Dando uno sguardo anche aivolumi meno recenti, noi stessi rima-niamo stupiti per la loro stupefacenteattualità e lungimiranza! Chi volesse avere volumi arretrati,almeno del decennio 2000-2010,può contattare la Segreteria del SAE,da cui può averli dietro la correspon-sione di un’offerta.

“Camminare in novità di vita”. In dialogo sull’etica.Non perdiamo il nuovo volume degli Atti !!!

QUOTEASSOCIATIVE

Socio ordinario ll 50Socio familiare ll 25Socio giovane ll 20Sostenitore ll 78Socio garante ll 155

Amici del SAE offerta libera

Codice IBAN

IT30 V030 6901 6291 0000 0062 894

o CCP n. 40443202 intestati a:

Segretariato Attività Ecumeniche

piazza S. Eufemia, 2 - 20122 Milano

(compilare in stampatello)

Page 5: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 … · Sarà stato il richiamo di Roma, oppure questo tema così affasci-nante, o forse l’importanza degli argomenti all’ordine

5

Il diritto e la giustizia come temi ecumeniciLa 49a Sessione di Formazione Ecumenica del Sae a Paderno del Grappa (TV) dal 22 al 28 luglio 2012

responsabilmente al bene comunedell’intera famiglia umana, nellavarietà delle sue componenti. È a quest’ultimo orizzonte che ciintrodurranno gli interventi di aper-

tura di due amicicome A. Bondolfi e P.Naso nella primamattinata, mentresaranno il pastoreMilkau (decano dellaChiesa Luterana inItalia), l’archiman-drita E. Yfantidis e G.Cereti a presentarcigli stili di riflessionedelle chiese in campoetico-sociale. In que-sta fase introduttivarientra anche ilrichiamo all’orizzon-te della giustizia, sucui interverrà unavoce forte come quel-la di G. Colombo. Gli altri interventidella Sessione poisaranno dialoghi,

dedicati all’esplorazione di diversiaspetti del sociale: l’economico (S.Zamagni, L. Negro), il politico (D.Spini, G. Bachelet), l’interculturale(B. Salvarani, B. Segre, O. Mejri),l’ecologico (P. Ricca). Una serata,poi, sarà dedicata ad un film, intro-dotto dalla competenza di A. Bigal-li. Parecchi nomi nuovi, anche digrande spessore, insomma, assiemead alcuni graditi ritorni e ad alcuniamici che sono veri e propri punti di

riferimento per il SAEÈ un programma che disegna un per-corso di approfondimento e di con-fronto di grande significato. Si trattadi interrogarsi su quale sia oggi ilcompito ed il ruolo delle comunitàcredenti di fronte alle grandi trasfor-mazioni socio-economiche che ca-ratterizzano il nostro tempo, segnatodalla globalizzazione, dalla faticosaricerca di convivenza tra realtà diver-se, da un’economia ricca di contrad-dizioni. Si tratta di riscoprire il valo-re del bene comune, di ricomprende-re la costitutiva dimensione socialedella vocazione evangelica.Ancora due parole per segnalare dueulteriori elementi di novità che carat-terizzeranno questa Sessione. Da unlato, accanto all’apprezzata forma“leggera” delle meditazioni, intro-durremo in una delle giornate unmomento di condivisione biblica:riuniti in piccoli gruppi leggeremo ecommenteremo il testo delle beatitu-dini del Vangelo di Luca. Dall’altro, tra gli otto gruppi diriflessione, ve ne sarà uno che speri-menterà una forma nuova: un labora-torio teatrale, animato da due amicheche da anni conducono esperienzeanaloghe, che si concluderà con laproposta di una serata all’interaassemblea. Altri due elementi cheesprimono il desiderio di offrire uncontesto sempre più ricco alla rifles-sione della Sessione, di favorire l’in-contro ed il dialogo tra i credenti del-le diverse comunità.

Simone Morandini

Istituto Filippin, veduta aerea

N on più Chianciano, ma Pader-no: una nuova sede, per cam-

minare più spediti. Non è unavolontà di riposizionamento geogra-f ico a riportarci a Nord-Est, ma ildesiderio di venireincontro a esigenzeespresse da diversidei partecipanti alleultime Sessioni. Una maggior facilitàdi incontro, in primoluogo: a Paderno nonsaremo disseminati inalberghi diversi epotremo vivere piùintensamente quellaconvivialità che dasempre è qualificanteper il SAE. Il bel par-co, in cui si collocal’Istituto Filippin,d’altra parte, favorirài rapporti interperso-nali, ma potrà pureessere valorizzato perla preghiera comune,per la quale inoltredisporremo anche (f inalmente) diuna chiesa – per molti un elementoimportante.Diverse le novità, dunque, ma anchela continuità di uno stile di ricerca econfronto ecumenico, che anzi potre-mo verificare su un tema strettamen-te collegato con quello del 2011. Praticate il diritto e la giustizia. Unconfronto ecumenico sull’eticasociale: dopo la Sessione dedicataalle forme in cui le nostre chieseesprimono l’esigenza etica del Van-gelo, ci volgiamo a cogliere il suosignificato per il nostro vivere assie-me in società. Parliamo cioè di “eti-ca applicata”, riferita a quell’ambitofondamentale che è la dimensionesociale. Si tratta di uno spazio che ha vistomomenti di forte convergenza tra lechiese cristiane (si pensi al processosu Giustizia, pace e Salvaguardia delCreato), ma anche la presenza di pro-spettive diverse – ad esempio sul rap-porto tra etica e diritto. Si tratta,soprattutto, di un tema che oggi vapensato in prospettiva interculturale,a disegnare prospettive che guardino

Page 6: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 … · Sarà stato il richiamo di Roma, oppure questo tema così affasci-nante, o forse l’importanza degli argomenti all’ordine

ricostruire una società nella diversitàattraverso il dialogo. È assurdo pensa-re di fermare le migrazioni attraversola costruzione di muri, quello che civiene richiesto è un mutamento di men-talità che avviene troppo lentamente».E che significa questo se non una con-tinua e necessaria conversione?

Silvano Pintus

LE CHIESE CRISTIANE E L’AMORE VERSO I MALATISono ormai dodici anni che i cristianidelle diverse Chiese di Cosenza si ritro-vano a pregare insieme nella cappelladel Presidio Ospedaliero dell’Annun-ziata per una sempre più viva, concretae partecipe attenzione a chi vive la dif-ficile stagione della malattia. Un dovere ineludibile, che scaturiscedal mandato stesso di Gesù di predicareil Vangelo e curare i malati. È parte del-la specif ica missione dei cristiani,riflesso della tenerezza di Dio versol’umanità sofferente. A promuovere e organizzare il momen-to di preghiera è stato il gruppo SAE incollaborazione con il Consiglio Pasto-rale Ospedaliero e con il cappellano fraUgo Maria Brogno, molto attivo nelpromuovere il dialogo ecumenico.Anche quest’anno avventisti, cattoliciromani e di rito bizantino, pentecostali,ortodossi e valdesi si sono ritrovati nel-la cappella dell’Annunziata per pregaree riflettere sul tema “Alzati e va’, la tuafede ti ha salvato”.La preghiera si è svolta in un clima digrande partecipazione e raccoglimento.Dopo il saluto del cappellano e delVicario episcopale don Giacomo Tuo-to, è iniziata la celebrazione animata dacomponenti delle diverse Chiese. Ilvaldese Francesco Viapiana ha guidatola confessione di peccato, SusannaGiovannini, pentecostale, ha tenutouna riflessione sul versetto di Luca17,19; il pastore David Verastegui dellaChiesa Cristiana Avventista ha intro-dotto il Salmo 138 che è stato poi pre-gato a due voci da una valdese e daun’avventista.All’incontro hanno partecipato anchepapàs Pietro Lanza della parrocchiagreco-bizantina con alcuni seminaristidel Seminario Maggiore Eparchiale, epadre Ioan Manea, parroco dellacomunità rumena presente in città,giunto da poco dalla Romania, con un

66

RINNOVATA L’ALLEANZACON LA LOCRIDE E LA CALABRIA.È la Calabria meno conosciuta quellache si è riunita Caulonia il 1° marzo2012 per celebrare la Quinta edizionedell’Alleanza con la Locride e la Cala-bria: la Calabria della resistenza alla’ndrangheta, la Calabria laboratorio diintegrazione interetnica e interreligio-sa. Insieme al Goel, il Consorzio dellecooperative sociali nato su ispirazionedi Mons. Bregantini, c’è oggi Mons.Fiorini Morosini, suo successore nellaguida della diocesi di Locri-Gerace, c’èil sindaco di Caulonia, uno dei ComuniSolidali, che hanno fatto della tradizio-ne di accoglienza innata nel popolocalabrese un impegno per il rinnova-mento umano e sociale mediante l’inte-grazione con gl’immigrati. La giornata è iniziata, infatti, all’inse-gna della speranza con l’inaugurazionedel Ristorante Culturale multietnico,danneggiato da un ordigno esploso lasera della vigilia di Capodanno.Vincenzo Linarello, presidente delConsorzio, ha sottolineato anche ladimensione interreligiosa del percorsoavviato in questa regione grazie allasinergia delle forze sane che in essaoperano: Goel in ebraico signif icaLiberazione e il nome che viene dato alristorante multietnico è Amal che inarabo significa speranza. Il tema della Giornata è stato Lavoro,sviluppo, legalità: dopo il corteo che hapercorso la strada principale del paese,sono stati tanti i rappresentanti di enti,cooperative, imprenditori, amministra-tori, provenienti da tutta Italia a sottoli-neare l’impegno comune, nella piazzacolorata dagli stendardi dei Comuni edei sindacati, dalle ceste colme di aran-ce delle cooperative di agricoltura bio-logica e – perché no? – dal vario coloredei volti dei presenti che hanno cosìespresso la gioia dello stare insieme e lavolontà di lottare contro le oppressioni. In serata l’esplosione gioiosa della festanel concerto di musica popolare e inte-retnica ha concluso la giornata. È stato bello per noi, del Gruppo SAEdi Reggio Calabria, poter rappresenta-re i tanti Gruppi sparsi in Italia nel rin-novamento di quel Patto per la Locri-de e la Calabria sottoscritto nel 2008,col f ine di affermare la condivisionedi quegli ideali di Giustizia, pace e

salvaguardia del creato che costitui-scono l’aspetto concreto dell’impegnoecumenico.

Francesca Mele

LA MIGRAZIONE DELLE RELIGIONIAd Enna il 18 gennaio scorso, presso ilCentro Polifunzionale comunale “A.Maddeo”, in un incontro organizzatodal SAE in collaborazione con la Com-missione diocesana per l’ecumenismo eil dialogo interreligioso e sotto il patro-cinio del comune, Antonietta Potente,teologa e suora domenicana operanteda tanti anni in Bolivia ha tenuto la con-ferenza-testimonianza sul tema «Lamigrazione delle religioni: non siamopiù figli unici come pensavamo». Quest’iniziativa s’è inserita a pienotitolo tra le manifestazioni svolte incittà durante la Settimana di preghieraper l’unità dei cristiani, quale occasionedi riflessione ad ampio raggio sulla pos-sibilità di percorsi comuni fra le confes-sioni cristiane circa la capacità di lavo-rare per il bene dell’uomo, di tutto l’uo-mo senza discriminazioni di sorta. La cittadinanza ha risposto positiva-mente all’invito partecipando numero-sa; erano anche presenti esponenti delMovimento dei Focolari, del CamminoNeocatecumenale, della Milizia del-l’Immacolata, di Chiesa-Mondo, del-l’Ordine Carmelitano Secolare, oltre aireligiosi francescani della Chiesa diMontesalvo in Enna, il parroco Salva-tore Lo Bartolo e fra Gerardo Lippo,don Filippo Marotta, il pastore PaoloAndolina della chiesa Evangelica Apo-stolica ed il pastore Giuseppe Scavuz-zo della chiesa Evangelica Internazio-nale di Enna, della chiesa Avventista diPiazza Armerina ed un gruppo di gio-vani polacche.È sorprendente la concezione di alte-rità proposta dalla relatrice. Antoniettaparla infatti dell’incontro con l’altrocome occasione di arricchimento reci-proco e di ‘purif icazione’ da formeintimistiche di fede che ci portano allachiusura su noi stessi, per dare invecespazio alla capacità di apprezzare labellezza, di guardare oltre, di nontemere le novità del futuro. E conclu-dendo, in riferimento al fenomenomigratorio, ha sottolineato: «Non sitratta di mettere in atto un principio disolidarietà; per i credenti significa

N O T I Z I E N O T I Z I E N O T I Z I E N O T I Z I E N O T I Z I E

Page 7: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 … · Sarà stato il richiamo di Roma, oppure questo tema così affasci-nante, o forse l’importanza degli argomenti all’ordine

7

N O T I Z I E N O T I Z I E N O T I Z I E N O T I Z I E N O T I Z I E

gruppo di connazionali.Cosenza – come ha osservato con com-piacimento il pastore Verastegui – è l’u-nica città dove si svolge una preghieraecumenica in occasione della GiornataMondiale del Malato.

Maria Pina Ferrari

REGGIO CALABRIADopo tanti anni di appassionato e intel-ligente servizio prestato come respon-sabile e animatrice del Gruppo reggi-no, Francesca Mele ha lasciato l’incari-co, che il gruppo ha ora conferito adAngela Surace Marino. Mentre ringra-ziamo di cuore Francesca per tuttoquello che ha fatto nella sua città e tra igruppi del Sud, rivolgiamo ad Angelaun festoso saluto e un caloroso auguriodi buon lavoro.

ESORDIO DEL NUOVO GRUPPO DI BERGAMO“Noi sottoscritti, cristiani delle comu-nità bergamasche, in qualità di soci delSAE ufficializziamo in data odierna lacostituzione di un Gruppo locale. Dan-do seguito al Convegno di primaveratenuto in Bergamo dall’8 al 10 aprile2011, dopo un anno di incontri prepara-tori a partire dal 7 giugno 2011, ciimpegniamo quindi nel cammino difede lungo un percorso e in uno spaziocomune tra le Chiese e a servizio dellaChiesa, in continuità con la sensibilità el’esperienza associativa del Segretaria-to Attività Ecumeniche”… Con questeparole ha inizio il documento firmatonel corso dell’incontro di preghiera che,la vigilia di Pentecoste, ha segnato ildebutto pubblico del nuovo GruppoSAE di Bergamo. L’incontro, preparatocon cura e finezza da Paolo Autelitano,Giuseppina Marcianò, Rosella Pulina edagli altri amici bergamaschi, ha avuto

luogo a Ca’ Maitino di Sotto il Monte,nella casa che fu residenza estiva diGiovanni XXIII e ora è abitazione dimons. Loris Francesco Capovilla. Insie-me ai soci e agli amici locali, vi sonointervenuti soci dei gruppi di Milano,Verona e Cremona, tra i quali il presi-dente nazionale Meo Gnocchi. La pre-ghiera è stata scandita da due intensemeditazioni di mons. Patrizio Rota Sca-labrini, delegato diocesano per l’ecu-menismo, e di Janique Perrin, pastoravaldese di Bergamo, e l’incontro è statoconcluso da una vibrante, appassionatatestimonianza di mons. Capovilla supapa Giovanni e il Concilio, nella qualeha inserito un preciso riferimento aMaria Vingiani, al suo incontro conJules Isaac e alla fondazione del SAE.

CREMONALa pastora valdese di Bergamo JaniquePerrin e Brunetto Salvarani sono stati irelatori che, il 14 e il 21 aprile, hannoguidato il due incontri del “laboratorioecumenico” sul tema “Comunicare ilVangelo in un mondo che cambia”. Lapastora Perrin si è soffermata con parti-colare attenzione sugli effetti che lapresenza di immigrati provenienti daaltri contesti culturali (in particolare,per la sua esperienza diretta, dal mondoafricano) produce anche all’interno del-le chiese, mettendo a confronto, e taloraquasi in conflitto, concezioni e tradizio-ni diverse che si riflettono sul modo dirapportarsi alla parola biblica e al mododi vivere la propria fede nella comunità.Brunetto Salvarani ha messo in rilievoil crescente numero di persone che, purmanifestando un’autentica sensibilitàreligiosa e un vivo spirito di ricerca, siallontanano dalle chiese, non ritrovan-dosi a proprio agio nelle loro forme isti-tuzionali e rituali; e ha proposto unmodello di annuncio incentrato sullafigura e sulla storia di Gesù ed espressocome narrazione della propria espe-rienza di fede in relazione dialogica conaltre consimili esperienze e narrazioni.

DOLOROSE NOTIZIEDA COSENZA

Non lo rivedremo più col suo sorriso ela sua amabile semplicità: GuglielmoCrucitti, pastore della Chiesa Valdesedi Cosenza e Dipignano, ci ha lasciatoper fare ritorno alla casa del Padre.È stato tra i primi a condividere il cam-

mino ecumenico del Gruppo SAE diReggio Calabria, insieme a suo fratelloFurio e a sua cugina Graziella Bova. Eha mantenuto il legame col SAE colla-borando attivamente col Gruppo diCosenza. Ci resta l’eredità del suoesempio: una vita interamente dedicataal Vangelo e ai fratelli.Ai familiari va la solidarietà di quantilo hanno avuto accanto in questi anni dicollaborazione ecumenica.

I gruppi SAE di Cosenzae Reggio Calabria

Anche altri gruppi ci hanno segnalatola scomparsa di persone significativeper il cammino del SAE.Piacenza piange Ruggero Antognellini,che è stato responsabile del gruppoSAE prima di Lucia Rocchi e che moltoha dato con generosità alle attività ecu-meniche piacentine.Ci si unisce anche nella preghiera per ilricordo delle socie Rosaria Badala-menti di Palermo e Anna Maria Pedra-glio di Milano.

INCONTRI E INTERVENTI

INCONTRO COL SEMINARIOREGIONALE DI BOLOGNAIl 26 aprile scorso i seminaristi delSeminario regionale di Bologna,accompagnati dal vicerettore donMirko Santandrea, hanno avuto aMilano un incontro col nostro presi-dente, da loro richiesto per conosce-re il SAE e il suo impegno ecumeni-co. In un’ampia e cordiale conversa-zione, Meo Gnocchi ha tracciato lastoria dell’associazione e ne ha illu-strato l’ispirazione e le f inalità, imetodi e le iniziative.

INTERVENTO AL SINODO LUTERANOIl 27 aprile scorso Meo Gnocchi,accogliendo l’invito che come ognianno gli era stato rivolto, ha portatoil saluto e l’augurio del SAE al Sino-do della Chiesa Evangelica Luteranain Italia, in corso in quei giorni aRoma, partecipando per tutta la gior-nata allo svolgimento dei lavori. Èstata anche un’occasione per incon-trare vecchi e nuovi amici del SAE,compresi coloro che interverrannoalla nostra prossima sessione estiva.

Il Sae con mons. Loris Capovilla

Page 8: POSTE ITALIANE SPA SPED. ABB. PT DL 335/2003 ART. 1 … · Sarà stato il richiamo di Roma, oppure questo tema così affasci-nante, o forse l’importanza degli argomenti all’ordine

22 luglio Spazio giovani, a cura di Andrea Bigalli e Sara Platone

23 luglio Mario Gnocchi: Presentazione della SessioneAnna Urbani: In Veneto, alle sorgenti ecumenicheAlberto Bondolfi: Pensare eticamente la società…Paolo Naso: …in un mondo interculturaleGherardo Colombo: Regole, società, personaPreghiera ecumenica

24 luglio Preghiera e meditazione biblica: Daniele PispisaGiovanni Cereti, Holger Milkau, Evangelos Yfantidis: L’etica sociale nelle chieseCelebrazione eucaristica cattolica presieduta da Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza

25 luglio Gruppi di meditazione biblicaStefano Zamagni, Luca Maria Negro: Economia, solidarietà, lavoroCulto evangelico con Santa Cena, presieduta da Maria Bonafede, Moderatora Tavola Valdese

26 luglio Preghiera e meditazione biblica: Gheorghe VasilescuBrunetto Salvarani, Bruno Segre, Ouejdane Mejri: Interculturalità e paceVespri ortodossi, presieduti da Traian Valdman, arciprete ortodosso romeno

27 luglio Preghiera e meditazione biblica: Amos LuzzattoGiovanni Bachelet, Debora Spini: Per una nuova etica civilePreghiera ecumenica

28 luglio Preghiera Paolo Ricca: Costruire la città, custodire il giardinoMarco Campedelli: Rivedendo la sessione, tra sorriso e fantasiaSimone Morandini, Gioachino Pistone: Conclusioni

GRUPPI DI STUDIO

Il Decalogo: etica o rivelazione?: Piero Stefani, Vittorio Robiati BendaudResponsabilità e bene comune: William Jourdan, Giuseppe Quaranta, Vladimir ZelinskySpiritualità e responsabilità politica: Carlo Molari, Amos Luzzatto, Elisabetta RibetDonne, diritti, culture: Serena Noceti, Ouejdane Mejri, Ingrid PfrommerGiustizia, ambiente, stili di vita: Miriam Giovanzana, Antonella Visintin, Traian ValdmanEconomia, legalità, giustizia: Andrea Bigalli, Maria Bonafede, Bruno SegreGiovani, società, futuro: Riccardo Castagnetti, Francesca Litigio, Lubna Ammoune Teatro sociale: Margherita Brondino, Margherita Pasini

49a Sessione di formazione ecumenica

“Praticate il diritto e la giustizia”(Ger 22,3)

Un dialogo ecumenico sull’etica socialePaderno del Grappa, 22 - 28 luglio 2012