POrto Torres 2012

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la guida di porto torres monumenti aperti 2012

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2 3 Giugno 2012

Porto TorresMonumenti Aperti

COMUNE DI PORTO TORRES

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Comune di Porto TorresBeniamino ScarpaSindacoFrancesco PorcuAssessore al Patrimonio Archeologico, Turismo e CommercioDott. Guido CalziaDirigente Ufficio Cultura, Spettacolo e SportSilvana Manunta, Maria BazzoniUfficio Cultura, Spettacolo e Sport

Segreteria organizzativaAusilia Piga, Silvia Mura, Laura Zicchi, Maurizio Melis, Paola Frongia, Mario PinnaL’ibis, Soc. Coop. a r.l.Mariantonietta Montesu, Michela Piga, Gabriella SotgiuTurris Bisleonis, Soc. Coop. a r.l.Veronica Pisu, Antonella SannaAsinara 4X4

Promozione e Fund RaisingLaura Congiatu, Antonella Sanna, Maurizio Melis

Schede monumenti a cura diBoninu A., Cocco M. B., Congiatu P., Deriu D., Dore P., Frongia P., Melis M., Montesu M., Mura S., Peru V., Piga A., Piga M., Piras G., Sanna A., Sotgiu G., Zicchi L.

Si ringrazia

Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e NuoroDott. Marco Minoja Soprintendente ad interimDott.ssa Antonietta Boninu, Dott.ssa Gabriella Gasperetti, Sig. Salvatore Francesco Satta sede operativa di Porto Torres

Ente Parco Nazionale dell’AsinaraAvv. Pasqualino Lorenzo Federici, PresidenteIng. Pierpaolo Congiatu, Direttore

Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di SassariMons. Giancarlo Zichi

Parrocchia dei SS.MM. Gavino, Proto e GianuarioDon Mario Tanca

Università degli Studi di SassariProf. A. MastinoMagnifico RettoreDott.ssa Maria Bastiana CoccoDipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione

Scuola Civica di Musica di Porto TorresProf.ssa Donatella ParodiDirettore

Comando Militare Marittimo Autonomo in SardegnaComando Zona Fari della SardegnaReggenza Fari Porto Torres

SardegnaAmbiente, Soc. Coop. a r.l.Corso per la sicurezza dei volontari (D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro).

Gruppo di Coordinamento locale Porto Torres

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Una città con più di duemila anni di storia, in cui sono ben visibili le testimonianze dell’età preistorica, dell’età romana e del periodo

medievale, non poteva rimanere indifferente di fronte a un evento che si pone l’obiettivo di tramandare la cultura del territorio e dare il giusto valore al patrimonio monumentale della Sardegna. A Porto Torres, per la seconda volta, fa tappa Monumenti Aperti, un’iniziativa capace di conciliare in un unico progetto la promozione turistica con la ricerca dell’identità, attraverso l’aggregazione di studenti, operatori culturali e turistici e componenti delle associazioni. Si tratta di un appuntamento importante che ha richiesto un profondo e accurato lavoro da parte di tutti i soggetti coinvolti. La grande disponibilità offerta dal gruppo tecnico, dai dirigenti scolastici, dagli operatori e dalle associazioni ci fa capire che la nostra comunità comprende bene le potenzialità dei beni culturali che insistono nel nostro territorio e che ha voglia di im-pegnarsi a fondo per mettere, finalmente, in buona luce questo setto-re. È un dovere di tutte le istituzioni competenti, perciò, percorrere la strada della valorizzazione dei nostri monumenti, che rappresentano una risorsa culturale consolidata, da preservare, ma anche una risor-sa attorno a cui costruire un’economia legata alla nostra identità e al nostro patrimonio archeologico.

Beniamino Scarpa Sindaco di Porto Torres

Per il secondo anno Porto Torres è impegnata e motivata nella valorizzazione di un territorio complicato e affascinante al tempo

stesso, diviso a metà tra l’Isola Madre e l’Asinara. Monumenti Aperti è soprattutto la riappropriazione identitaria e l’orgoglio di appartenen-za al posto dove si è nati. Quello che a consuntivo merita di essere segnalato per la nostra Città è la constatazione che i semi che le centinaia di volontari hanno sparso lo scorso anno hanno germoglia-to: sempre di più è emersa nella nostra comunità, in questi mesi, la voglia di continuare a credere nel suo immenso patrimonio. Una cosa che mi ha colpito,dopo lo scorso anno, è la domanda di tanti giovani che ci hanno chiesto: « ma perché non facciamo monumenti aperti, aperti sempre?». Nella sua semplicità questo quesito racchiude tutta la consapevolezza che quelle centinaia di ragazzi hanno saputo es-sere cinghia di trasmissione ideale verso i più grandi con i quali ci è capitato, per tutto l’anno, di continuare a parlare del lavoro fatto. Ci sono stati bambini che hanno prodotto il libro del loro monumento e altri che non hanno voluto fare il turno di riposo presidiando i siti per l’intera manifestazione. In un momento così delicato per Porto Torres, in cui la mancanza della grande Industria Petrolchimica è cosa certa, Monumenti Aperti ha costituito un banco di prova per misurare la consapevolezza delle scelte che dobbiamo fare per un futuro che si regga con tante gambe: una è quella della valorizzazione del Patrimo-nio Archeologico. Questa edizione 2012 vuole essere la riconferma dell’impegno di Porto Torres per una manifestazione di cui ci sen-tiamo parte in una grande famiglia Regionale: tutti impegnati perché l’identità culturale dei luoghi dove siamo nati e dove viviamo ci ven-gano raccontati dai ragazzi delle nostre scuole, potendo coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini e di monumenti. Due sono le novità che il Gruppo Locale ha proposto per il 2012: gli stupendi mosaici della Domus di Orfeo, presso il Palazzo di Re Barbaro, e il Faro, insieme a tanti eventi collaterali che dimostrano la straordinaria voglia di fare portotorrese.

Francesco Porcu Assessore alla Valorizzazione del Patrimonio Archeologico e turismo

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Consiglio Regionale della Sardegna Claudia Lombardo Maria Santucciu Regione Autonoma della Sardegna Assessorato al Turismo Luigi Crisponi Artigianato e Commercio

Assessorato alla Pubblica Istruzione, Sergio Milia Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

Direzione Regionale per i Beni Culturali Maria Assunta Lorrai e Paesaggistici della Sardegna Sandra Violante

M.I.U.R. Ufficio Scolastico Regionale Enrico Tocco per la Sardegna Rosalba Crobu

Comune di Cagliari Massimo Zedda Enrica Puggioni

Provincia di Cagliari Angela Maria Quaquero

Ufficio Regionale Francesco Tamponi Beni Culturali Ecclesiastici

UPI Sardegna Francesco Putzu

ANCI Sardegna Cristiano Erriu Umberto Oppus

Università degli Studi di Cagliari Giovanni Melis Università degli Studi di Sassari Attilio Mastino Pinuccia Simbula

Imago Mundi Associazione Culturale Fabrizio Frongia Armando Serri

Consorzio CAMU’ Centri d’Arte e Musei Francesca Spissu Giuseppe Murru

Società Cooperativa Sociale Il Ghetto Alessandro Piludu Nicoletta Manai

Confesercenti Regione Sardegna Marco Sulis Confcommercio Sardegna Gavino Sini

Agenzia Nazionale Gianpiero Liori Sviluppo Autonomia Scolastica

Sardegna Solidale Roberto Copparoni Centro Servizi per il volontariato

Il ComitatoScientifico Regionale

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Turismo, identità e cultura, una combinazione ideale per una terra depositaria di tradizioni millenarie. Oltre che da

spiagge bianche e mare cristallino, i viaggiatori sono sempre più attratti da manifestazioni e itinerari culturali e da località d’arte della Sardegna. Una recente indagine conferma il trend, nel primo semestre 2011 nell’Isola è cresciuta del 20% la frequentazione di luoghi di interesse storico - artistico, un dato con pochi confronti in Italia. Fra le motivazioni alla vacanza, spiccano le visite al patrimonio artistico e monumentale: ‘uno scrigno di tesori’ composto in Sardegna da antichi palazzi e castelli, basiliche e musei, parchi minerari e archeologici, e disseminato sull’in-tero territorio. Un patrimonio da preservare innanzitutto, poi da riscoprire per i sardi e, nel contempo, da condividere con i visitatori con l’accoglienza della quale l’Isola è capace. Da condividere con itinerari culturali, come appunto Monumenti aperti, evento che suscita suggestioni ed emozioni uniche. La domanda turistica è orientata alla ‘memoria’ e alla cultura, perciò la Regione Sardegna promuove l’architettura storico - artistica, simbolo di identità, così da assecondare anche il profilo moderno dei nostri visitatori, culturalmente preparati, rispettosi e desiderosi, oltre che di ‘vivere’ l’unicità di paesag-gi incantevoli, anche di conoscere beni culturali e manifesta-zioni tradizionali.

Luigi CrisponiAssessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio

Anno dopo anno, Monumenti Aperti rappresenta un mo-mento importante che va oltre la semplice manifestazio-

ne culturale. È la condivisione della conoscenza del nostro patrimonio di cultura, di memoria e di storia condivisa. È la consapevolezza che i beni culturali rappresentano veramente noi stessi, la nostra espressione artistica e creativa, interprete dell’epoca che li ha visti nascere. È la testimonianza di quanto la cultura non sia un bene privato, ma collettivo, che aspetta di essere riscoperto, esposto, valorizzato, divulgato, fruito.Con Monumenti Aperti si vive un momento popolare e di festa dove un pubblico sempre più attento e consapevole delle po-tenzialità del nostro patrimonio artistico-architettonico, diven-ta protagonista della storia della nostra Isola. La promozione del nostro grande patrimonio culturale si è trasformata nel corso degli anni, proprio grazie a questa manifestazione, in un momento festoso e popolare che raduna giovani e meno giovani, studiosi della materia e semplici curiosi, studenti e volontari culturali. Tutti ugualmente coinvolti in un’attesa op-portunità di arricchimento storico e culturale dove il nostro passato e il nostro presente si fondono per dare a tutti la con-sapevolezza che dobbiamo tramandarlo gelosamente, nel migliore dei modi, alle generazioni future. Sergio MiliaAssessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

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Eventi CollateraliEVENTI COLLATERALI PORTO TORRES

MUSICA, SPETTACOLI e RIEVOCAZIONI

PORTO TORRES INSOLITA - Anteprimavenerdì 1 giugno, ore 21.00 - Basilica di San Gavinovisita storico-teatrale nei monumenti della cittàa cura di Annarita Chiocca, Stefano Chessa, Luisella Conti, Antonella Sanna e Maurizio Melis

FESTA DI APERTURAsabato 2 giugno, ore 15.30 - Atrio Metropoli, Basilica di San Gavinoa cura dei Trombettieri e Tamburini di Porto Torres

RAGAZZI IN MUSICAsabato 2 giugno, ore 17.00 - Museo del Portoperformance musicalea cura degli allievi della Scuola Civica di Musica “Fabrizio De Andrè”

SAN GAVINO. SOLO MEDIOEVO? sabato 2 giugno, ore 17.00 - Basilica e cripta di San Gavinoriadattamenti e modifiche nella basilica dal tardo medioevo al primo ‘900 a cura del dott. Marcello Derudas

MELODIA SULLE SEI CORDEsabato 2 giugno, ore 18.00 - Cappella di Casa Sant’Angela, Atrio Metropoliperformance di chitarra classica a cura di Gabriele Masala

MUSICA IN SALOTTOsabato 2 giugno, ore 19.00 - Palazzo del Marcheseconcerto dell’Ars Musicandi Ensemble a cura dell’Associazione Musicando Insieme

IL RESPIRO DEI MONUMENTIsabato 2 giugno, ore 21.00 - Torre Aragoneseun viaggio teatralizzato nella memoria attraverso storie, avvenimenti e persone della nostra città a cura di Stefano Chessa

AL MUSEO CON TITUS FLAVIUS IUSTINUSsabato 2 e domenica 3 giugno - Antiquarium Turritanovita pubblica e privata nella Colonia Iulia Turris Libisonisa cura de L’ibis e degli studenti del Liceo Scientifico “Europa Unita” di Porto Torres

SU BALLU TUNDU domenica 3 giugno, ore 11.00 - Basilica di San Gavinoesibizione di Ballo Sardo itinerante nei monumenti del centro della città a cura dell’Associazione Intragnas

UNA GIORNATA NELL’ANTICA TURRIS LIBISONISdomenica 3 giugno - area archeologica, Domus dei Mosaicivita quotidiana, religione, medicina e alimentazione nella colonia romana a cura dell’Associazione Culturale Sardinia Romana

LE PREGHIERE DEI PESCATORI domenica 3 giugno, ore 19.00 - Museo del Portoconcerto di musica polifonicaa cura dei Cantori della Resurrezione

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MOSTRE, INCONTRI e INSTALLAZIONI

ARCHEOLOGI ALLE TERME PALLOTTINOsabato 2 giugno, ore 18.00 - Area Archeologica,Terme Pallottino, ingresso dall’Antiquarium Turritano, via Ponte Romano, 99visita guidata condotta dalle archeologhe autrici dello scavoa cura delle dott.sse archeologhe Emanuela Cicu e Florinda Corrias (Associa-zione Nazionale Archeologi) ARCHEOLOGI, PROFESSIONISTI, VOLONTARIsabato 2 giugno, ore 18.45 - Area Archeologica,Terme Pallottino, ingresso dall’Antiquarium Turritano, via Ponte Romano, 99dallo scavo archeologico alla comunicazionea cura delle dott.sse archeologhe Emanuela Cicu e Florinda Corrias (Associa-zione Nazionale Archeologi)

LE OFFICINE DELLA PREISTORIAsabato 2 e domenica 3 giugno - necropoli di Su Crucifissu Mannuattività di animazione rivolta ai visitatori più piccolia cura della Sezione Scout C.N.G.E.I di Porto Torres

SEGNI E DISEGNIsabato 2 e domenica 3 giugno - Museo del Portomostra fotografica a cura di Cinzia Porcheddu

LA CULTURA TURRITANA DEL MARE sabato 2 e domenica 3 giugno - Museo del Portomostra a cura di Asso.Ve.La Porto Torres

MEMORIE DI GUERRAsabato 2 e domenica 3 giugno - Rifugio Antiaereoproiezione di filmati sulla Seconda Guerra Mondialea cura del Cineclub La Camera Chiara

L’ARTE DELL’INTRECCIOsabato 2 e domenica 3 giugno - Palazzo del Marcheseesposizione e realizzazione di manufatti con la tecnica dell’intreccio con mate-riali di origine vegetale.a cura di Biagina Serra

MOSTRA MEDIEVALESabato 2 e domenica 3 giugno - Aula Capitolare, Atrio Comita, presso la Basilica di S. Gavinomostra medievale con esposizione di abiti e manufatti.a cura dell’Ass.ne culturale di volontariato Giudicato di Torres

IN DELIRIO ARDEOsabato 2 e domenica 3 giugno - Antiquarium Turritanoproiezione di video-art a cura di Aristide Lai

BENDE & BAVAGLI sabato 2 e domenica 3 giugno - Rifugio Scuola De Amicismostra di pittura a cura di Giovanni B. Carta

PAESAGGIO DELLA SARDEGNA ROMANAdomenica 3 giugno, ore 17.00 - Museo del Portopresentazione del libro Studi sul paesaggio della Sardegna romana, a cura di G. Pianu e N. Canua cura della Libreria Internazionale Koiné di Porto Torres

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MONUMENTI…NEGOZI APERTIsabato 2 e domenica 3 giugno - Attività commerciali della cittàuna passeggiata accogliente nel centro commerciale naturale della città a cura del Centro Commerciale Naturale “Le Botteghe Turritane”

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Gruppo locale di coordinamentoe-mail: [email protected]

Orari della manifestazionesabato 2 giugno, dalle ore 16.00 alle ore 20.00 (esclusa l’Asinara) domenica 3 giugno, dalle ore9.00 alle ore 20.00• gli orari di apertura di alcuni monumenti potrebbero non coinci-

dere con quelli della manifestazione;• nella Basilica di San Gavino le visite guidate verranno sospese

durante le funzioni religiose.• In particolare le visite saranno interrotte sabato 2 giugno dalle

ore 19.00 alle ore 20.00, e domenica 3 giugno dalle ore 09.00 alle ore 11.00 e dalle ore 19.00 alle ore 20.00;

• è facoltà dei responsabili e degli organizzatori della manifesta-zione limitare o sospendere, per la sicurezza dei beni o dei visi-tatori, in qualsiasi momento le visite ai monumenti;

• la sicurezza di operatori, guide e visitatori sarà garantita anche a costo di lunghe attese.

Servizio bus navetta gratuitoSarà assicurato un servizio bus navetta gratuito che effettuerà le fer-mate presso tutti i monumenti.Capolinea: Largo Sabelli (incrocio con via Giuseppe Manno, zona Ba-silica di San Gavino).

Trasporto marittimo**servizio a pagamento non gestito dagli organizzatori di Monumenti Aperti ma dai singoli operatori

Partenza da Stintino per La RealeCompagnia Mizartratta: Stintino (Tanca Manna) - La Reale - Stintino *partenza: ore 10.30 - rientro: ore 16.00tel: +39 328 1057927 - e-mail: [email protected] speciale per monumenti aperti, solo per domenica 3 giu-gno 2012, FINO AD ESAURIMENTO POSTI

• per il raggiungimento dell’Isola dell’Asinara e delle località in cui sono presenti i monumenti di questa edizione è necessario con-tattare gli operatori per il trasporto marittimo e terrestre e/o per le escursioni (servizi a pagamento): l’elenco completo con i con-tatti è reperibile nel sito ufficiale del Parco Nazionale dell’Asinara: www.parcoasinara.org

• le visite ai monumenti sull’Isola dell’Asinara si svolgeranno solo durante la giornata di domenica 3 giugno;

• i monumenti dell’Isola dell’Asinara si trovano in località La Reale e Campu Perdu;

• l’organizzazione non garantisce il trasporto marittimo in caso di condizioni meteo avverse;

Informazioni utili

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Eretta nell’XI sec. sulla sommità del colle Monte Agellu la basilica rappresenta una delle massime espressioni del Ro-manico in Sardegna ed un unicum per la sua pianta a sviluppo longitudinale, caratte-rizzata dalla presenza di due absidi affronta-te. La sua particolare icnografia ha destato grande interesse tra gli studiosi, alcuni dei quali l’hanno in passato attribuita ad un progetto unitario mentre altri a ripen-samenti successivi. Gli studi più recenti propongono due fasi costruttive in tempi ravvicinati, con inizio dall’abside orientale

ed ampliamento verso ovest. Secondo il Condaghe di San Gavino (apografo del 1620) l’edificatore sarebbe stato Comita, sovrano di Torres e Arborea, che affidò i lavori a 11 magistri pisani. L’aula, in conci calcarei, è divisa in tre navate da 22 colonne di spoglio e tre coppie di pilastri cruciformi. La navata centrale è coperta a capriate mentre le navatelle sono voltate a crociere rialzate. Nelle murature, decorate all’esterno da una serie continua di archetti poggianti a cop-pie su lesene, si aprono monofore gradonate e, in numero maggiore, a sguanci lisci. Nel fianco nord si conservano l’unico portale romanico (decorato da una lunetta istoriata e da figure antropo-zoomorfe) e due epigrafi funerarie medievali. A sud si apre il bel portale gemino, rea-lizzato nel Quattrocento in stile gotico-catalano. Il tetto, coperto con lastre plumbee, è decorato lungo il crinale da 61 torrette cilindriche collegate tramite archetti merlati e con la statua di s. Gavino al centro. La basilica è dedicata ai SS.MM. turritani Gavino, Proto e Gianuario, martirizzati a Turris Libisonis nel 303 sotto Diocleziano e Massimiano. Le loro reliquie sono custodite nella cripta seicentesca, realizzata al di sotto della navata centrale dopo la conclusione degli scavi intrapresi nel 1614 per ricercare il luogo della memoria martiriale.

Visite guidate a cura delle classi 2ªB - 2ªC - 2ªG - 3ªI - 1ªCScuola Media 1+2 “L. Da Vinci”, plesso M. Angellu e Brunel-leschiInsegnanti: Patrizia Buioni, M. Agostina Satta, Antonina Pal-mas, M. Antonietta Carta, Antonia Contini, Franca Piras

Atrio Metropoli

Basilica e cripta di

San Gavino

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2Atri

Metropoli e Comita

Le aree che si aprono a nord e sud della basilica di San Gavino sono state sottoposte di recente ad indagini che hanno permesso di ri-costruire le dinamiche storico-archeologiche antecedenti la realizza-zione della chiesa romanica. L’atrio Comita, sito a nord e cinto dalla cortina delle cumbessias cinquecentesche, si caratterizza per la suc-cessione di tre fasi strutturali, che si sovrappongono all’area funeraria pagana di età romana che occupava la collina del Mons Agellus. Una prima monumentalizzazione dell’area, legata alla necropoli paleocri-stiana e al culto martiriale, si sviluppa, tra la fine del IV e la prima metà del VI secolo d.C., con la costruzione di una prima aula di culto mononave con abside a nord-est, ampliata nella prima metà del V se-colo con due navate laterali e il nartece. Tra l’altomedioevo e la prima età giudicale l’area subisce un’ulteriore monumentalizzazione con la costruzione di un edificio di culto più ampio, orientato nord-ovest / sud-est, di cui resta il portico rivestito di lastre di calcare. Le strutture sono state protette e ricoperte per garantire la conservazione delle stesse e delle fondazioni della basilica romanica. Sull’attuale piano di frequentazione sono state collocate lastre di pietra che riproducono il perimetro degli edifici paleocristiani e medievali documentati dagli scavi archeologici. Nell’atrio Metropoli, a sud, gli scavi hanno porta-to alla luce un fase di necropoli molto ricca, con sepolture ricoperte da mosaici e arricchite da pitture, lastre di marmo recanti gli epitaffi funerari, che riconducono l’area ad un contesto cristiano privilegiato, estesosi sotto la spinta del culto martiriale dal IV sino al VI secolo d.C. Nel ripristinare la piazza, l’area funeraria è stata conservata sotto la nuova struttura, per consentire così la visita con un percorso calibra-to sulla vulnerabilità delle tombe. Il cantiere per la costruzione della chiesa romanica, tra XI e XII secolo, ha intaccato e obliterato le fasi strutturali e funerarie documentate dagli scavi, configurando il com-plesso sacro così come lo si conosce oggi, con la grande basilica che sovrasta la cima del colle circondata dagli edifici che delimitano i due atri, in una composizione architettonica che enfatizza il monumento.

Visite guidate a cura della classe 2ªDScuola Media 1+2 “L. Da Vinci”, plesso BrunelleschiInsegnanti: Maria Valle

presso Basilica di San Gavino

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3Cumbessiased edifici annessi

Nel medioevo la basilica di S. Gavino doveva essere probabilmente circondata da edifici posti a sua protezione. Nell’attuale area di Atrio Comita, dirimpetto al fianco nord del monumento, sorgono le costru-zioni chiamate cumbessias (termine che in sardo indica le case dei pellegrini). Erano queste le abitazioni che ospitavano i fedeli giunti in città in occasione della festa dei Santi Martiri Turritani ed il cui impian-to attuale risale ai secoli XVI-XVII. All’esterno della cumbessia intito-lata a s. Gavino è inserita l’epigrafe marmorea del 1619 che ricorda l’erezione della domus della Confraternita dei Santi Martiri Turritani, anche detta ‘di s. Gavino’ (dal santo patrono) o ‘dei Bainzini’. I confra-telli avevano il compito di organizzare l’accoglienza dei pellegrini pro-venienti da Sassari, città da sempre legata al culto dei Martiri e dove la Confraternita aveva nella chiesa di S. Michele una sede omologa a quella di Torres. Nell’angolo sud-ovest delle cumbessias recenti lavori di restauro hanno restituito un ambiente voltato a crociera identificato come sala capitolare (aula dove si tenevano le riunioni del Capitolo Turritano).Proseguendo verso sud incontriamo quella che probabilmente era la Domus Episcopi, (residenza dell’Arcivescovo di Torres) e che oggi ospita la casa di riposo fondata a metà Novecento dai coniugi Bic-cheddu-Deroma; la casa conserva ancora tracce del suo passato e parte degli antichi arredi.Su Atrio Metropoli (spazio che si apre sul fianco sud della basilica) si affacciano l’attuale sacrestia, due abitazioni e la casa-famiglia “Sant’Angela Merici”, struttura che custodisce al suo interno una cappella forse cinquecentesca. La sacrestia doveva essere in epoca medievale la Domus Canonicorum, edificio che accoglieva i canonici consentendogli di vivere comunitariamente il loro ministero.

Visite guidate a cura della classe 1ªGScuola Media 1+2 “L. Da Vinci”, plesso M. AngelluInsegnanti: Gianna Murgia

presso Basilica di San Gavino

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La chiesa di San Gavino a Mare o Balai Vicino posa le sue fonda-menta su uno scoglio a picco sul mare, in prossimità della spiaggia di Balai. Fu eretta in quel luogo perché, secondo la tradizione, ne-gli ipogei ad essa adiacenti furono sepolti i martiri Gavino, Proto e Gianuario. L’edificio è ad un’unica navata con volta a botte, retta da archi doubleaux. È orientato verso nord a causa della conformazione della roccia dove è stato costruito. Dietro l’altare una porta collega il presbiterio ad un vano in blocchi calcarei, coperto a botte, la cui fun-zione a tutt’oggi non è stata ancora chiarita (forse una cisterna d’età romana trasformata nell’altomedioevo in sacello). Dall’aula di culto è possibile accedere a uno degli ipogei d’epoca romana che si aprono sulla stessa roccia dove sorge la chiesa. Al suo interno ancora oggi sono visibili i loculi dove la tradizione tramanda fossero stati nascosti i corpi di Gavino, Proto e Gianuario dopo la decapitazione. Nella pare-te ovest vi è una nicchia absidata nella quale, in origine, era collocato un piccolo altare poi sostituito da un altro, più grande, in blocchi di tufo. La chiesa è aperta dal 3 maggio a Pentecoste, periodo in cui ospita i simulacri lignei dei martiri.

Visite guidate a cura delle classi 5ªA - 5ªC Scuola Primaria 1° circolo didattico di Borgona, plesso DessìInsegnanti: Giuseppina Pinna, Simonetta Giordo, Susanna Pi-ras, M.Antonietta Pusceddu, Graziella Marras

via Balai, ultimo tratto presso l’omonima spiaggia

Chiesetta di

Balai Vicino

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A circa due km di distanza da Balai Vicino, sul costone di roccia dove si tramanda siano stati decapitati i tre martiri, sorge la piccola chiesa di Balai Lontano, nota anche con il nome di Santu Bainzu Ischabiz-zaddu. L’edificio, che secondo la tradizione fu innalzato nel punto in cui dopo il martirio la terra non avrebbe più visto crescere alcun filo d’erba, è costruito in calcare locale e sembrerebbe essere il rifaci-mento di uno precedente non facilmente databile. In facciata, ai cui spigoli s’intravvedono due colonne in granito grigio, si apre un ingres-so più volte rimaneggiato, mentre sui lati lunghi due piccolissimi oculi danno luce all’ambiente interno. Quest’ultimo, voltato a botte, misura 475 cm di lunghezza e 326 cm di larghezza. Nelle primissime ore del mattino del 25 ottobre i fedeli convergono con devozione da varie parti della città verso la chiesetta per prendere parte alla celebrazione della messa in ricordo del martirio di s. Gavino e alla successiva pro-cessione, mentre il 25 aprile, nello stesso luogo, il santo si festeggia in qualità di protettore degli agricoltori.

Visite guidate a cura della classe 5ªDScuola Primaria 1° circolo didattico di Borgona, plesso BorgonaInsegnanti: Tonina Mereu, Rosa Tanda, Anna Lisa Biancu

Chiesetta di

Balai Lontanostrada litoranea per Castelsardo (SP 81)

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Torre Aragonese

La torre aragonese fu costruita nel 1325 a difesa del porto di Torres per decisione dell’ammiraglio aragonese Francesco Carroz. Impiega-ta per la difesa e l’avvistamento, la sua forma ottagonale richiama la matrice catalana e l’avvicina alla torre di Porcuna (Jaén). Costruita in pietra locale, è alta circa 14 m e larga 13. Si articola su tre livelli: il se-condo piano ha una particolare copertura realizzata nel XVI sec., co-stituita dall’unione di una volta stellare con una crociera costolonata e pilastro centrale. La terrazza ha un ballatoio aggettante su caditoie. Nel XV sec. la torre ha svolto principalmente la funzione di sede del controllo doganale e fiscale, mentre nel XVI sec., inserita nel siste-ma di difesa costiero, fu usata come baluardo contro gli attacchi dei barbareschi. Alla fine del ‘500, in seguito all’istituzione della “Reale amministrazione delle torri”, la fortaleza (forte) fu affidata al governo di un alcayde (comandante della torre). Nel XVII sec., in concomitanza con il diffondersi delle epidemie di peste, i guardiani ebbero inoltre il compito di vigilare perché navi sospette non attraccassero nel porto. Nel 1627 non resistette all’attacco dei mori di Biserta che in quell’oc-casione arrecarono gravi danni anche alla basilica turritana. Nel corso dei secoli la torre ha subito molteplici restauri che ne hanno modifi-cato profondamente il suo aspetto. La lapide marmorea collocata nel lato sud-ovest ricorda i lavori fatti eseguire nel 1765 dal Prefetto di Sassari. Alberto Della Marmora la scelse come punto geodetico per la realizzazione della carta della Sardegna. Fu quindi utilizzata come faro ai primi del ‘900. Negli anni Ottanta dello stesso secolo è stata completamente rivestita di intonaco in seguito ad un intervento di restauro che ha suscitato molte discussioni.

Visite guidate a cura delle classi 3ªA - 3ªB - 3ªCScuola Media 1+2 “L. Da Vinci”, plesso M. AngelluInsegnanti: Giacomo Marongiu, Caterina Gallo

Piazza Cristoforo Colombo

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7Scuola Elementare

De Amicis

La scuola prende il nome dal celebre scrittore Edmondo De Amicis, autore del romanzo “Cuo-re”. È l’edificio sco-lastico più antico della città, l’unico fino al 1954. L’im-mobile occupa l’i-solato compreso tra via Azuni, via Eleo-nora d’Arborea, via Carducci e il Corso Vittorio Emanuele II. La storia dell’Istitu-to iniziò nel 1907 quando l’allora Sindaco Salvato-re Masala, rilevata la carenza di locali scolastici a seguito dell’aumento della popolazione, chiese al Consiglio Comu-nale di deliberare la costruzione di un nuovo caseggiato. Nel gennaio 1908 fu

incaricato a redigere il progetto l’Ing. Eugenio Serra. L’appalto dell’o-pera viene affidato all’impresario Sig. Gerolamo Piu il 14 giugno 1910 e i lavori di costruzione durarono quasi due anni, dal 23 ottobre del 1910 al 20 giugno 1912.La struttura consta di un unico piano fuori terra ed ha una tipolo-gia con cortile centrale a scopi ricreativi e didattici. Sono infatti della fine dell’Ottocento le circolari ministeriali per cui ogni scuola doveva possedere un appezzamento di terreno per insegnare agli studenti le tecniche agrarie.

Visite guidate a cura delle classi 5ªA - 5ªB - 4ªAScuola Primaria 2° circolo didattico “E. De Amicis”, plesso De AmicisInsegnanti: Grazia Sedda, Valeria Solinas, Claudia Masala, Margherita Fresu

Corso Vittorio Emanuele II, 142

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17monumentiaperti

8Palazzo del

Marchese

Il palazzo del Marchese di San Saturnino è uno dei più importanti edifici di pregio presenti in città. Affacciato sul Corso Vittorio Emanuele II, occupa un intero isolato delimitato negli altri lati da via Cavour, via Petronia e Piazza Marinaru.L’immobile, costruito nella prima metà dell’Ottocento, apparteneva al ramo nobi-liare dei Marchesi di San Sa-turnino che avevano come capostipite il diplomatico Don Raimondo de Que-sada (1761-1849), primo Marchese di San Saturnino, Giudice della Reale Udienza e Segretario di Stato e di Guerra.Negli anni 1854-1855 il Pa-lazzo fu affittato al nascente Comune di Porto Torres dal Consigliere Comunale e Procuratore del Marchese Giovanni Battista Vistoso, dal 1849 al 1852 primo sindaco eletto con regolari elezioni. L’amministrazione del 1870 decise infi-ne di acquistare l’edificio di proprietà di Don Cristoforo (1813-1893), figlio di Don Raimondo e secondo Marchese di San Saturnino. La vendita venne sancita nel 1877 alla presenza del notaio Proto Secchi. Dopo alterne vicende l’edificio, nuovamente di proprietà privata, fu riacquistato dal Comune di Porto Torres negli anni Novanta del Nove-cento, per diventare la sede di rappresentanza dell’Ente.L’immobile, di impianto neoclassico, si sviluppa su due piani con una scansione simmetrica degli spazi. Il piano terra, con grande sala in posizione centrale, presenta una scenografica scala attraverso la quale si raggiunge il primo piano con al centro un salone principale.

Visite guidate a cura delle classi 5ªB - 5ªCScuola Primaria 2° circolo didattico “E. De Amicis”, plesso BellieniInsegnanti: Irma Daga, Delva Giovanna Cossu, Maria Solinas, Cristina Vedovelli

Corso Vittorio Emanuele II, 65

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Area archeologica. Palazzo di

Re Barbaro e Domus di Orfeo

18 porto torres

9

L’area destinata a diventare un grande parco archeologico si estende su una superficie di circa 6,5 ettari attigua all’Antiquarium Turritano. Al suo interno si trovano il complesso termale del Palazzo di Re Bar-baro, la Domus di Orfeo, la Domus dei Mosaici, le Terme Pallottino e le Terme Maetzke. L’antica colonia di Turris Libisonis era all’epo-ca un’area altamente produttiva, grazie alla coltivazione dei cereali nelle campagne della Nurra e alle attività commerciali che si svolge-vano nel porto, collegato con i principali scali del Mediterraneo e in particolare con Ostia. Nell’area compresa tra il Ponte Romano e le Terme Maetzke il visitatore potrà passeggiare tra colonnati e tratti di antiche strade urbane, ammirare resti di domus con preziosi mosaici policromi e monumentali impianti termali. I resti delle Terme Centrali appartengono ad un grandioso edificio a carattere pubblico. Le sue imponenti emergenze, rimaste visibili nel corso dei secoli, sono state indicate dalla tradizione popolare come la residenza del re Barbaro, governatore della Sardegna ai tempi delle persecuzioni contro i cri-stiani, che ordinò la condanna a morte dei tre martiri turritani Gavino, Proto e Gianuario. Le Terme Centrali, costruite probabilmente tra il III e IV secolo d. C., hanno la conformazione di un grande isolato di circa 2000 metri quadrati, delimitato da porzioni di strade urbane pavimen-tate con lastre di trachite dove si affacciavano diverse botteghe. Lo schema è quello delle grandi terme imperiali con ambienti per i bagni freddi, altri per quelli caldi, vani di passaggio, stanze per la sauna e per i massaggi. È uno dei più grandi stabilimenti balneari della Sar-degna romana. Nell’ottobre del 1995, durante gli scavi del terrapieno dove si ergeva il porticato di accesso alle Terme Centrali, sono emersi i resti di due edifici privati che probabilmente precedono di circa due secoli la costruzione dell’impianto termale. Si tratta di due sfarzose domus patrizie riccamente decorate con intonaci affrescati e pavi-menti in battuto ricoperti da mosaici: quello centrale ha come tema compositivo l’Orfeo che suona la lira attorniato da animali. Si tratta del secondo mosaico rinvenuto in Sardegna raffigurante Orfeo. È possi-bile visitare i mosaici all’interno di una moderna area musealizzata.

Visite guidate a cura della classe 3ªB Liceo Scientifico “Europa Unita”Insegnante: Sandro Tedde

ingresso dall’Antiquarium Turritano, via Ponte Romano, 99

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Area archeologica

Terme Maetzke

19monumentiaperti

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Il complesso termale, che prende il nome dell’archeologo che lo por-tò alla luce negli anni sessanta del XX secolo, si estende nel limite orientale dell’area archeologica, separato dai consistenti interventi di sbancamento della collina eseguiti per la costruzione della linea ferroviaria e ora ricollegato attraverso un ponte pedonale. A causa dell’elemento di cesura risulta non facile la percezione della vastità dell’area che, insieme al grande complesso delle Terme Centrali, co-stituì dal III secolo d.C. un grande e frequentatissimo spazio pubblico di incontro e confronto. In base alle recenti indagini archeologiche la possente fase termale a carattere pubblico, riconosciuta nei diversi vani contigui inerenti alle pratiche termali, si sovrappone e oblitera un quartiere abitativo privato più antico. Quest’ultimo, risalente al I seco-lo d.C., è caratterizzato da Domus riccamente decorate con rivesti-menti musivi e tarsie marmoree e dotate di impianto termale privato. Tra i reperti lo scavo ha restituito un elemento marmoreo di fontana raffigurante un Satiro, esposto presso l’Antiquarium Turritano. Tale rinvenimento rimarca, con i suoi significati intrinseci, la diffusione che il culto di Dioniso, a cui il personaggio del satiro fa riferimento, ha avuto nella città di Turris Libisonis, accentuandone il carattere di città-porto aperta al mondo Mediterraneo.

Visite guidate a cura della classe 2ªB Liceo Scientifico “Europa Unita”Insegnante: Sandro Tedde

ingresso dall’Antiquarium Turritano, via Ponte Romano, 99

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Area archeologica

Domus dei Mosaici

20 porto torres

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Nella parte occidentale del’area archeologica è ubicata la Domus denomi-nata dei Mosaici, un edi-ficio a pianta complessa caratterizzato dalla pre-senza di numerosi rivesti-menti musivi pavimentali. L’edificio sfrutta il pendio naturale verso ovest ed è strutturato su due piani che comunicano tramite una scala. Il piano inferiore, composto da quattro vani e due vasche afferenti ad un ambiente centrale, sono decorati con mosaici poli-cromi che sviluppano temi geometrici e figurativi, tratti dal mondo marino e dal-la sua fauna. Uno dei vani conserva parte della cupo-la di copertura. Gli elevati si sono preservati in alcuni

punti fino all’innesto delle volte e mostrano parte degli originali strati di intonaco e dei rivestimenti in marmo pregiato. Il piano superiore, in-dagato in parte, conserva un unico vano rettangolare con pavimento rivestito da mosaico dalle cui fessure si nota il sistema di suspensu-rae, sostegni di mattoni, adibito al riscaldamento dell’ambiente. Tutto il complesso era dotato infatti di un sistema di canalizzazioni orizzon-tali e verticali, funzionali al controllo delle temperature degli ambienti.La raffinatezza e i temi dell’apparato decorativo riconducono la Do-mus ad una committenza elevata, un cittadino di alto rango con evi-denti legami con il mare, e collocano la costruzione nel I secolo d.C. Per consentire la visita del monumento e per garantire la conserva-zione delle strutture è stata allestita una tensostruttura provvisoria che, oltre a proteggere il sito, riproduce l’effetto di delimitazione degli ambienti che il complesso aveva quando le coperture erano ancora in posto. Ulteriori interventi di scavo, con progetto di conservazione, consentiranno di completare le conoscenze riguardanti lo sviluppo complessivo della struttura, disposta a ventaglio sul pendio, e di ar-ricchire il repertorio dei mosaici.

Visite guidate a cura della classe 4ªA Liceo Scientifico “Europa Unita”Insegnante: Sandro Tedde

ingresso dall’Antiquarium Turritano, via Ponte Romano, 99

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Area archeologica

Terme Pallottino

21monumentiaperti

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L’edificio termale si trova lungo il limite settentrionale dell’area archeolo-gica e prende il nome dall’archeologo che lo portò in luce negli anni 1941-1942. Lo sviluppo complesso della struttura non è noto nella sua interezza ed è stato oggetto di indagini archeologiche con un progetto sostenuto da un Accordo tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro, le Università di Ca-gliari e Sassari e il Comune di Porto Torres. La ricostruzione attual-mente visibile mostra una successione di tre vani principali contigui, due dei quali absidati, caratterizzati da un sistema di riscaldamento delle pareti e dei pavimenti. Numerosi i mosaici a decorazione geo-metrica che rivestono i piani pavimentali e che collocano la struttura alla fine del III secolo d.C. Il complesso monumentale si estendeva anche lungo la sommità del pendio in direzione sud-est. Gli scavi più recenti ampliano le conoscenze e pongono l’accento su nuovi spun-ti interpretativi riguardo una funzione pubblica piuttosto che privata della struttura. L’impianto configura, per il III secolo d.C., tutta l’area prospiciente il porto come luogo prescelto per le attività comuni della città, estese anche ad altri edifici pubblici vicini.

Visite guidate a cura della classe 2ªA Liceo Scientifico “Europa Unita”Insegnante: Sandro Tedde

ingresso dall’Antiquarium Turritano, via Ponte Romano, 99

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Ponte romano

22 porto torres

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Fra il centinaio di ponti romani della Sardegna la struttura turritana è l’unica a conservare intatto l’impianto originario funzionante. Interven-ti di restauro hanno interessato gli elevati e i parapetti, recentemente ripristinati con il risarcimento di consistenti lacune. Per raggiungere il settore occidentale della pianura della Nurra, ricco di campi pro-duttivi, di minerali e di aree da dedicare ad attività artigianali, la città di Turris Libisonis Colonia Iulia ha realizzato un’opera architettonica eccezionale che si sviluppa per 135 metri. Il superamento delle acque del Fiume Mannu, a 200 metri dalla foce, è assicurato da 7 impo-nenti arcate con raggio decrescente da ovest verso est. Su entrambi i versanti tra la prima e la seconda arcata da ovest è stata ricavata una nicchia per accogliere le statue di divinità protettrici della naviga-zione e dell’attività commerciale. L’impianto delle arcate, realizzata con blocchi di calcare, è stato consolidato da una pavimentazione in lastre di trachite. Nel corso dei secoli sulla carreggiata è stata oblite-rata la pavimentazione originaria in lastre di trachite e basalto, in parte oggi visibile nel tratto orientale. La solida struttura del ponte rivela un programma di investimento pubblico riscontrabile nella politica attuata dall’imperatore Augusto nel primo decennio del I secolo d.C. anche in altre città di interesse e valore strategico.

Visite guidate a cura della classe 2ªA Liceo Scientifico “Europa Unita”Insegnante: Sandro Tedde

incrocio tra via Ponte romano e via Fontana Vecchia

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23monumentiaperti

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Inaugurato nel 1984, il Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano persegue l’obiettivo di presentare il patrimonio archeologico della Colonia Iulia Turris Libisonis. Il percorso espositivo, articolato su due piani, in un edificio costruito sull’area archeologica con dimensio-ni e forme prescelte in astratto rispetto ai materiali archeologici, ha su-bito una serie di modifiche, integrazioni e aggiornamenti. Nella realtà merita, in relazione alle scoperte degli anni recenti, un progetto di rin-novamento da affidare anche ad un apparato informativo che possa costituire insieme l’introduzione e l’approfondimento della visita nella contigua area archeologica. La funzione di luogo della cultura aperto al pubblico si traduce anche in iniziative ed eventi di valorizzazione del patrimonio archeologico e di attività culturali accolte dal pubblico con grande interesse. Fra le sculture di marmo sono rile-vanti le statue rappresentanti magistrati della città, togati e caratterizzati dagli attributi del ruolo, rotolo e capsula, e un mascherone di Satiro utilizzato in una fontana. Un altare di marmo, dedicato alla divinità egiziana Bubastis dal sacerdote Caius Cuspius Felix, reca i nomi dei consoli del 35 d.C. Un plastico della città permette di presentare l’impianto topografico svilup-patosi con un sistema viario regolare, rispettato in parte dalla città contemporanea. Al piano superiore una vista sul monumento delle Terme Centrali, denominato Palazzo di Re Barbaro, ed un plastico del complesso architettonico conducono in un percorso articolato sulle Terme Pallottino, sulle Terme Maetzke, e che espone ceramiche fini da mensa, anfore e mosaici. Gli ambiti delle necro-poli si sviluppano attraverso sarcofagi, mosaici funerari e oggetti dei corredi, monete, ceramica, biberon e gioielli. Attorno al vano scala la Collezione Comunale costituisce un caso tipico di una raccolta di oggetti provenienti da più parti, probabilmente tutti dalla Sardegna e da Porto Torres, compresi tra l’età del Bronzo e l’età imperiale.

Visite guidate a cura delle classi 2ªC - 3ªCLiceo Scientifico “Europa Unita”Insegnante: Assunta Del Priore

via Ponte Romano, 99

Antiquarium Turritano

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Ditta Visus, grafica e web designe Soc. Coop. L’ibis a r.l., servizi culturali e turisticirealizzazione grafica dello stradario e coordinamento progetto

1 Basilica e cripta di San Gavino, Atrio Metropoli2 Atri Metropoli e Comita, presso Basilica di San Gavino3 Cumbessias ed edifici annessi, presso Basilica di San Gavino4 Chiesetta di Balai Vicino, via Balai, ultimo tratto presso l’omonima

spiaggia5 Chiesetta di Balai Lontano, strada litoranea per Castelsardo (SP 81)6 Torre Aragonese, Piazza Cristoforo Colombo7 Scuola Elementare De Amicis, Corso Vittorio Emanuele II, 1428 Palazzo del Marchese, Corso Vittorio Emanuele II, 659 Area archeologica. Palazzo di Re Barbaro e Domus di Orfeo, in-

gresso dall’Antiquarium Turritano, via Ponte romano, 9910 Area archeologica. Terme Maetzke, ingresso dall’Antiquarium

Turritano, via Ponte romano, 9911 Area archeologica. Domus dei Mosaici, ingresso dall’Antiquarium

Turritano, via Ponte romano, 9912 Area archeologica. Terme Pallottino, ingresso dall’Antiquarium

Turritano, via Ponte romano, 9913 Ponte romano, incrocio tra via Ponte romano e via Fontana Vec-

chia

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25monumentiaperti

x

14 Antiquarium Turritano, via Ponte romano, 9915 Tombe ad arcosolio del Nautico, via Principessa Giovanna, retro

palestra dell’Istituto Tecnico Nautico16 Ipogeo e Colombario di Tanca Borgona, via Lungomare, adia-

cente al condominio Piazza della Renaredda17 Necropoli di Su Crucifissu Mannu, voltare a destra dopo il km

224,100 della Carlo Felice (vecchia SS 131) in direzione Sassari-Porto Torres

18 Faro di Porto Torres, via Paglietti, 1719 Museo del Porto, incrocio tra via Azuni e Piazza Dogana20 Rifugio antiaereo, ingresso adiacente Ex Caserma dei Carabinieri

(via Sassari, 65)

21 Ospedale e Laboratorio batteriologico, La Reale, Asinara22 Sentiero Natura, La Reale, Asinara23 Cappella austroungarica, La Reale, Asinara24 Chiesa de La Reale, La Reale, Asinara25 Ossario austroungarico, Campu Perdu, Asinara

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Tombe ad arcosolio del Nautico

26 porto torres

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Lungo tutto il tratto costiero orientale compreso tra il porto e la chie-setta di Balai, all’interno del banco di calcare affiorante (già ampia-mente sfruttato in età romana come cava di materiale da costruzio-ne), sono numerosi i rinvenimenti di sepolture, di diverse tipologie, che riportano ad un utilizzo dell’area a scopo cimiteriale in un arco cronologico compreso tra il II ed il VII secolo d.C. Nell’area retrostante l’Istituto Tecnico Nautico si trova una delle aree funerarie più interes-santi dell’antica Turris Libisonis: il complesso di sepolture ipogeiche di Scoglio Lungo, ricavate nella collina calcarea, utilizzate tra il III e il VII secolo d.C. Scoperto da Guglielmo Maetzke nel 1963 in seguito a lavori di sbancamento che ne hanno seriamente compromesso la conservazione, il sito è formato da quattro ambienti adiacenti, nelle cui pareti si aprono numerosi arcosoli. Alcune delle circa cinquanta sepolture individuate, distribuite tra sarcofagi e tombe a fossa, han-no restituito importanti oggetti di corredo, tra i quali una brocca in rame, gioielli in bronzo e argento, un pettine in osso e una stadera in bronzo. Tra i reperti in ceramica spicca una brocchetta costolata monoansata (V-VI secolo d.C.). L’evidente relazione architettonica e rituale esistente tra le tombe ad arcosolio dello Scoglio Lungo e il vi-cino ipogeo di Tanca Borgona riconduce i monumenti all’utilizzazione da parte di piccole comunità o associazioni funerarie, che hanno de-posto i defunti all’interno di spazi riservati, distinti e monumentalizzati, spesso arricchiti con soluzioni decorative che rimarcano talvolta le capacità economiche dei committenti.

Visite guidate a cura della classe 3ªA Liceo Scientifico “Europa Unita”Insegnante: Sandro Tedde

via Principessa Giovanna, retro palestra dell’Istituto Tecnico Nautico

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Ipogeo e Colombario di

Tanca Borgona

27monumentiaperti

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Nel cuore della città moderna, nel cortile di un condominio nei pressi della spiaggia della Renaredda, si conserva pressoché intatto l’ipo-geo funerario di Tanca Borgona, scavato nel 1947 da Giovanni Lilliu, che ha restituito 32 inumazioni databili tra il III e la seconda metà del IV secolo d.C. Il monumento si sviluppa intorno ad un ambiente centrale, il cui soffitto è retto da due pilastri risparmiati nel banco roccioso; nelle pareti 8 arcosoli ospitavano i sarcofagi dei defunti; altre deposizioni furono ricavate nel pavimento, in semplici tombe a fossa (formae). Le pareti conservano tracce d’intonaco dipinto, di cui residuano alcune decorazioni geometriche e, in particolare, le teste e le zampe anteriori di una quadriga di cavalli. Le sepolture ricavate nel pavimento erano ricoperte con mosaici policromi, che riproducevano gli epitafi dedicati ai defunti. Molte delle iscrizioni funerarie (integre e frammentarie) recuperate all’interno dell’ipogeo sono attualmente esposte al piano superiore dell’Antiquarium Turritano.Nella stessa area sorge poi un singolare monumento funerario: un colombario, cioè una forma di sepoltura collettiva ad incinerazione, diffusa a Roma soprattutto nei primi secoli dell’impero. La struttura, databile al II secolo d.C., realizzata in opera cementizia, ha forma cilindrica e presenta una colonna centrale, probabile sostegno per una copertura in legno. La parte interna del monumento è intonacata, mentre la parte esterna è priva di intonaco, forse perché la struttura era parzialmente interrata fin dall’origine. Soltanto 4 delle 8 nicchie centinate, ricavate nelle pareti interne del monumento, vennero de-stinate a contenere le urne in terracotta per le ceneri dei defunti. Il colombario, come i vicini ipogei funerari scavati nella roccia calcarea, è riconducibile all’utilizzazione da parte di gruppi sociali riuniti in asso-ciazione, con legami di tipo socio-economico e/o familiare.

Visite guidate a cura della classe 3ªA Liceo Scientifico “Europa Unita”Insegnante: Sandro Tedde

via Lungomare, adiacente al condomominio di fronte a Piazza della Renaredda

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Necropoli di

Su Crucifissu Mannu

28 porto torres

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Voltare a destra dopo il km 224,100 della Carlo Felice (vecchia SS 131) in direzione Sassari-Porto Torres e percorrere la stra-da sterrata per 350 m, costeggiando sulla sinistra un fabbri-cato industriale.

Il complesso funerario delle Domus de Janas di Su Crucifissu Mannu è ubicato al limite meridionale del territorio di Porto Torres ed è stato individuato per la prima volta nel 1956 durante i lavori per la costru-zione dell’acquedotto. L’accesso al monumento è consentito da una strada sterrata che si innesta al km 224 della SS 131 in direzione Porto Torres. Le Domus de Janas, grotticelle scavate nei banchi di roccia naturale con forme semplici e soluzioni articolate in una serie di celle di ampie e ridotte dimensioni, destinate ad accogliere i defunti, sono diffuse nella regione della Nurra con singolari monumenti. La necropoli di Su Crucifissu Mannu è costituita da 22 tombe che presentano una planimetria articolata nell’anticella, nella cella e in una serie di vani che si aprono lungo le pareti di quest’ultima. La costruzione della necropoli è collocata nella fase del Neolitico Recente, Cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C., e l’utilizzazione è documentata, ininterrottamente, sino alla età del Bronzo, Cultura di Bonnanaro, 1800-1500. Le sepolture hanno restituito i resti scheletrici e gli oggetti dei corredi che hanno accom-pagnato i defunti. I reperti analizzati sia per gli elementi formali sia per i rituali funerari, marcano un puntuale apporto di dati che hanno consen-tito di conoscere ulteriormente la Cultura di Bonnanaro, il trait d’union che anticipa il sorgere della grande Civiltà dei Nuraghi. Il complesso monumentale di Su Crucifissu Mannu segna per tutta la Sardegna un caposaldo, sia per i rituali funerari, un esempio sono i crani trapanati, sia per le ceramiche associate, esposte nel Museo G. A. Sanna di Sas-sari. La continuità d’uso dell’area è nota anche in età storica. Alcune delle tombe hanno registrato infatti lo sfondamento delle volte degli ambienti, dovuto al passaggio in superficie di un tratto della strada che in età romana univa Turris a Karales. I solchi creati dal passaggio dei carri hanno ridotto lo strato roccioso di copertura fino al crollo e alla conseguente rettifica del percorso viario, ancora oggi visibile.

Visite guidate a cura delle classi 5ªA - 5ªBScuola Primaria 1° circolo didattico di Borgona, plesso BorgonaInsegnanti: Sara Manca, Antonella Ursini, Rosa Zinchiri

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Faro di Porto Torres

29monumentiaperti

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Il termine “faro” deriva dal nome dell’isola “Pharos” in Egitto nella qua-le venne edificato il primo segnalamento della storia, una grandiosa torre che segnalava la presenza di una palude ai naviganti. I fari sono sempre stati per l’uomo oggetto di mistero e immaginazione, susci-tando fino ad oggi un grande fascino.Come il faro di Anzio, edificato nel 1866 sopra i ruderi dell’antica villa di Nerone, ci piace immaginare il faro di Porto Torres guardiano silen-zioso della grandiosa Colonia Iulia Turris Libisonis. Il faro di Porto Torres è uno dei 161 fari presenti oggi in Italia e uno dei 62 presidiati. Edificato nel 1966, si trova in pieno centro abitato. Dal 1825 al 1966 la funzione di vedetta era infatti garantita dalla Torre Aragonese a pianta ottagonale, situata presso l’area portuale. Il faro di Porto Torres indica la via d’accesso alle numerose navi che rag-giungono il porto ed è per questo definito un faro d’atterraggio.Ha uno stile moderno. Sull’edificio di due piani con la facciata di co-lore bianco, si erge la poderosa torre di forma rettangolare con la pa-rete posteriore inclinata verso l’interno. La torre si articola su tre piani: al secondo e al terzo si aprono due terrazze semicircolari dalle quali si vede l’intero golfo dell’Asinara; in cima è collocata la lanterna, con gruppo ottico fisso e portata di 16 miglia. Alle cure dei fanalisti che vi abitano sono affidati tutti i fari e segnalamenti del golfo compresi quelli dell’Asinara.

Visite guidate a cura delle classi 5ªA - 5ªBIstituto di Istruzione superiore “M. Paglietti”, IstitutoTecnico Nautico (I.T.N.) Insegnanti: Silvio Zanda, Maria Giovanna Langiu

via Paglietti, 17

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30 porto torres

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Museo del Portoincrocio tra via Azuni e piazza Dogana

L’edificio del Museo del Porto, conosciuto nel passato col nome di “La Piccola”, è un tipico stabile industriale dei primi anni del Nove-cento e faceva parte delle strutture della vecchia ferrovia inaugurata nel 1872. La Piccola nasce come ufficio spedizioni e magazzino per merci non deperibili destinate quindi “alla piccola velocità”. Le merci deperibili invece, quelle “della grande velocità”, venivano convogliate direttamente alla Stazione Ferroviaria.La struttura, di grande interesse storico e architettonico, è stata di re-cente adibita a Museo del Porto dopo due anni di restauro. Il Museo si propone di contribuire alla conservazione della memoria della città raccogliendo immagini, filmati e testimonianze riguardanti la prima e la seconda metà del Novecento e registrando i cambiamenti sociali e culturali dello sviluppo del porto turritano. Le proiezioni e il plastico centrale sono stati circoscritti da grandi vetrate che richiamano la forma dello scafo di una nave. Il plastico riproduce, da una parte, l’abitato di Porto Torres nel primo Novecento, e dall’altra il porto in-dustriale del secondo Novecento.

Visite guidate a cura delle classi 5ªA - 5ªB Istituto di Istruzione superiore “M. Paglietti”, Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato (I.P.I.A.)Insegnante: Paola Demartis

Visite guidate a cura della classe 3ªAIstituto di Istruzione superiore “M. Paglietti”, IstitutoTecnico Nautico (I.T.N.) Insegnante: Rossana Carboni

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31monumentiaperti

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Rifugio antiaereoingresso adiacente Ex Caserma dei Carabinieri (via Sassari, 65)

Situato al centro della città di Porto Torres, con ingressi da via Libio e da via Sassari, si apre uno dei rifugi antiaerei meglio conservati della città.Durante la metà della Seconda Guerra Mondiale, intorno al 1942, lo Stato Italiano, temendo uno sbarco alleato, rinforzò la Sardegna di numerose postazioni militari, collocate soprattutto lungo la costa.Porto Torres, grazie ad uno dei porti più grandi del nord Sardegna, risultava essere un obiettivo sensibile. Fu così che il genio militare predispose un arco di contenimento costituito da gruppi fortificati di difesa e una serie di postazioni di osservazione costiera. Furono costruiti inoltre alcuni rifugi antiaerei per la protezione dei civili nei punti più popolati della città, come il mercato e le scuole. Questi erano costituiti da un grosso corridoio centrale con diverse dirama-zioni che conducevano ad alloggi sotterranei, infermerie e depositi di coperte e viveri in caso di bombardamenti prolungati. Durante i primi anni della guerra i rifugi venivano utilizzati abbastanza di rado fino a quando, nel maggio del 1943, ad opera dell’aviazione inglese, la città fu scossa dal più grosso bombardamento della sua storia, conosciuto come “bombardamento del giorno delle Palme”, che provocò la distruzione di tre grosse navi merci ormeggiate nel porto. Queste furono completamente affondate anche con l’aiuto di un sottomarino cui seguì la distruzione di alcuni edifici nelle zone cen-trali della città.In quell’occasione ci si accorse dell’importanza dei rifugi per la protezio-ne dei civili anche a seguito della carenza di una adeguata contraerea.Il rifugio di via Libio/via Sassari è dotato di più ingressi per permette-re alla popolazione di accedere con facilità da diversi punti e risulta quasi completamente rivestito da mattoni di calcare bianco. L’edificio è costituito da un corridoio di circa tre metri di larghezza con volta ad arco, una semicurva e due sale ad uso probabilmente medico e di dispensa. Il rifugio è stato recentemente restaurato.

Visite guidate a cura della classe 3ªBIstituto di Istruzione superiore “M. Paglietti”, IstitutoTecnico Nautico (I.T.N.) Insegnanti: Tonina Nieddu, Pinuccio Vacca

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Ospedale e Laboratorio

batteriologico

32 porto torres

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L’Ospedale fa parte del complesso di edifici della Stazione Sanitaria Marittima che si sviluppano in località La Reale a partire dalla metà degli anni Ottanta dell’Ottocento. Nella fronte dell’avancorpo destro dell’edificio prospiciente il mare è chiaramente ancora visibile la data 1889 dell’ultimazione dei lavori, scolpita sotto il cornicione di gronda.La concezione architettonica, compositiva, distributiva e costruttiva dell’edificio risponde rigorosamente ai dettami di edilizia sanitaria di fine secolo. Il fronte sud è caratterizzato da un porticato sorretto da esili ed eleganti pilastrini in ghisa. L’Ospedale è oggi “Casa del Parco”, un centro destinato ad eventi, esposizioni e allo svolgimento di laboratori educativi rivolti a studenti delle scuole di ogni ordine e grado.Il laboratorio batteriologico, poco distante, fu edificato durante il pe-riodo di massima frequentazione della Stazione Sanitaria Marittima, nel primo decennio del Novecento. Un ambiente rettangolare, com-posto da tre sale visitabili, presenta nella facciata una cura nella resa delle cornici e delle lesene. Il laboratorio batteriologico ospita oggi il Centro del Mare, un piccolo museo naturalistico con diorami che riproducono i fondali marini ed una mostra malacologica.

Visite guidate a cura dei gruppi classe Istituto di Istruzione superiore “M. Paglietti”, IstitutoTecnico Nautico (I.T.N.) e Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato (I.P.I.A.)Insegnanti: Maria Antonietta Cesaraccio, Pier Paolo Peddio

località La Reale, Asinara

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Sentiero Natura

33monumentiaperti

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Il Sentiero Natura, realizzato dal Parco Nazionale dell’Asinara e dall’Ente Foreste della Sardegna, si sviluppa su un percorso di cir-ca 800 metri attraverso la profumata macchia mediterranea lungo la costa. Il percorso è ideato anche per le persone diversamente abili. I primi pannelli che si trovano lungo il sentiero illustrano infatti il fun-zionamento del percorso alle persone non vedenti, con il linguaggio braille. La passeggiata è caratterizzata da tredici punti di sosta con pannelli didascalici e otto stazioni tattili. Un corrimano in corda guida il visitatore per tutta la lunghezza del percorso, avvertendolo con uno o più nodi della presenza di stazioni o di interruzioni sul sentiero. Nelle varie soste, sui pannelli, sono illustrate le peculiarità della flora e della fauna presenti nell’isola parco.L’Asinara, Parco Nazionale dal 1997, fa parte del territorio comunale di Porto Torres e si estende per circa 52 Kmq. La presenza di nume-rose specie animali e vegetali caratterizza il paesaggio di una delle isole più affascinanti del Mediterraneo, oggetto di tutela ambientale da parte dell’Ente Parco Nazionale dell’Asinara.

Visite guidate a cura della classe 2ªB - 1ªCIstituto di Istruzione superiore “M. Paglietti”, IstitutoTecnico Nautico (I.T.N.)Insegnanti: Carla Fancellu, Irena Sabat

località La Reale, Asinara

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Nel giugno 1885 venne approvata una legge per l’impianto di una colonia agricola penale e di una stazione di sanità sull’i-sola dell’Asinara. A partire dal 1915 il lazzaretto dell’Asina-ra ospitò i prigionieri di guerra austroungarici che arrivarono numerosi ed in pessime condizio-ni di salute dalle zone di guerra.Durante il loro staziona-mento sull’isola i prigio-nieri lavorarono a diver-se opere di edilizia e di risanamento ambienta-le. Fu in questo contesto edificata la cappella au-stroungarica, fortemen-te voluta dai sacerdoti che offrivano assistenza religiosa ai prigionieri di

guerra nell’isola.Il monumento è stato costruito con blocchi di cemento. La facciata posa su uno zoccolo di quattro gradini che circondano i tre lati del piccolo edificio. Quattro colonnine in cemento sostengono la parte superiore della facciata, foggiata a timpano, nel centro del quale vi è una lunetta ad arco acuto con un bassorilievo in cemento che rap-presenta la Pietà, opera di buona modellatura del prigioniero George Vemess.

Visite guidate a cura dei gruppi classe Istituto di Istruzione superiore “M. Paglietti”, IstitutoTecnico Nautico (I.T.N.) e Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato (I.P.I.A.)Insegnanti: Maria Antonietta Cesaraccio, Pier Paolo Peddio

Cappella austroungaricalocalità La Reale, Asinara

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Chiesa de

La Reale

35monumentiaperti

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Il primo impianto di questo monumento, che diverrà nel 1950 una chiesa, fu inizialmente realizzato per avere funzione di forno crema-torio e può riferirsi, con estrema certezza, al 1897. La trasformazione dovrebbe essere avvenuta intorno al 1950, innalzando la struttura del camino del forno crematorio per realizzare il piccolo campanile. L’edificio, nella sua nuova e attuale pianta, si compone di tre navate: quella centrale termina a nord con una piccola abside poligonale. La facciata è caratterizzata da un alto pronao, a cui si accede attraverso una breve gradinata, segnato da due colonne di granito locale sul quale poggia il timpano.La struttura portante dell’edificio è stata realizzata con diversi mate-riali: il laterizio, impiegato a delimitazione delle aperture, lo scisto di provenienza locale nelle strutture in aggetto dei cornicioni e il granito per la realizzazione del pronao. Su tutte le murature il legante utilizza-to è di tipo cementizio.

Visite guidate a cura della classe 2ªB - 1ªCIstituto di Istruzione superiore “M. Paglietti”, IstitutoTecnico Nautico (I.T.N.)Insegnanti: Carla Fancellu, Irena Sabat

località La Reale, Asinara

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36 porto torres

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Nel 1936, in base alla legge 877 del 12 giugno 1931, si provvide a costruire un grande Ossario voluto dal Governo Austriaco. L’edificio si sviluppa a cospetto dello Stagno Lungo, sulle falde orien-tali del Monte Ruda. All’interno vi si collocarono i resti dei soldati austroungarici esumati dai diversi cimiteri: 7048 militari le cui ossa furono pietosamente raccolte in tanti scomparti in vetro.Si accede alla struttura attraverso un breve camminamento che con-duce fino alla sommità di una piccola collina sulla quale si sviluppa la costruzione. L’edificio, dalla severa architettura, riporta sulla fac-ciata una grande croce rivestita di granito. Al centro dei due bracci che costituiscono la croce compare la scritta “PAX - OSSARIO A.U.”. L’interno dell’edificio è costituito da un unico ambiente sul quale si affacciano le circa venti vetrate che conservano le ossa dei soldati che sull’isola hanno lasciato la propria vita.Ad ornare il Sacrario un piccolo altare e tre dipinti su ceramica, raf-figuranti Santo Stefano, la Madonna e San Giuseppe, opera della Fabbrica Francesco Avallone di Vietri sul Mare.

Visite guidate a cura dei gruppi classe Istituto di Istruzione superiore “M. Paglietti”, IstitutoTecnico Nautico (I.T.N.) e Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato (I.P.I.A.)Insegnanti: Maria Antonietta Cesaraccio, Pier Paolo Peddio

Ossario austroungaricolocalità Campu Perdu, Asinara

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Scuole di Porto TorresScuola Media 1+2 “L. Da Vinci” Dirigente Dott.ssa Maria Giovanna Oggiano

Liceo Scientifico “Europa Unita”Dirigente Prof.ssa Giovanna A. Contini

Istituto di Istruzione superiore “M. Paglietti”IstitutoTecnico Nautico (I.T.N.) e Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato (I.P.I.A.)Dirigente: Prof. Franco Fracchia

Primo Circolo didattico “Borgona”Dirigente: Dott. Vittorio Sanna

Secondo Circolo didattico “E. De Amicis”Dirigente: Prof.ssa Norma Fais

Associazioni e società partecipantiAISPAVA Onlus Porto TorresAsso.Ve.La Porto TorresAssociazione AGET, Trombettieri e Tamburini di Porto TorresAssociazione Culturale ASS. D.E.A.Associazione Culturale Castra SardiniaeAssociazione Culturale di volontariato Giudicato di TorresAssociazione Culturale IntragnasAssociazione Culturale Sardinia RomanaAssociazione Errabonda Fabrizio PittalisAssociazione Insieme Associazione Laboratorio ProvvisorioAssociazione MAnAAssociazione Musicando InsiemeAssociazione Nazionale Archeologi - SardegnaAssociazione Trekking A.T.eNA. Cantori della ResurrezioneCentro Commerciale Naturale Le Botteghe TurritaneCentro Studi Basilica di San Gavino di TorresCineclub La Camera ChiaraCISOM Porto TorresF.I.D.A.P.A., sezione Porto TorresGruppo Speleo Ambientale SassariLibreria Internazionale KoinèScout C.N.G.E.I. Porto TorresSoc. coop. L’ibis a r.l.Soc. coop. Turris Bisleonis a r.l.Visus, grafica e web design Nesos Shardana s.a.s.Soc. coop. Sinuaria a r.l.Soc. coop. Scoprisardegna a r.l.Wild Asinara Park s.a.s.Asinara 4X4Soc. coop. Sognasinara a r.l.Associazione CramaStudio Associato SealandCavalcando l’Asinara ASS.I.AL OnlusCormorano Marina s.r.l.Sardinia Sealand s.a.s.Centro Velico Asinara CharterCompagnia di navigazione DelcomarMizar s r.l.Centro Didattico di Immersione di Sassari

Partecipano alla Manifestazione

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Gusta la città

DOVE MANGIARE

AgriturismoAgriturismo Cuile de MolinoLoc. Margoneddu - S.P.57, Porto Torres-Stintino n. 9-11 tel. +39 3389832159 - +39 3337306189 - fax +39 0795993111web-site www.cuiledemolino.it - e-mail [email protected]

Ristoranti,Trattorie e PizzerieOsteria Trattoria il Gobbo via Sassari, 57 - tel. +39 079 512464

Pizzeria Bramante via Bramante da Urbino, 5 - tel. +39 079 515472

Pizzeria Paninoteca Fuori Orario piazza XX settembre, 7 - tel. +39 079 513616 Pizzeria Trattoria Ajò via Azuni, 13 - tel. +39 079 512414

Pub & Restaurant Il Gatto Nerovia Amsicora, 28 - +39 tel: +39 079 512838

Ristorante Bar Sport piazza Umberto I, 32 - tel. +39 079 514105per Monumenti Aperti: sapori turritani

Ristorante Da nonna Grazia via Lungomare Balai, 50 - tel. +39 334 2480738

Ristorante Dall’acciuga alla balena via Galileo Galilei, 34 - tel. +39 347 2827830

Ristorante Il Carillon viale delle Vigne, 14 A - tel. +39 079 512232

Ristorante Il Cristallo piazza XX Settembre, 14 - tel. +39 079 514909

Ristorante Il Mare via Galileo Galilei, 28 - tel. +39 079 502458

Ristorante La medusa corso Vittorio Emanuele 81 - tel. +39 079 510101

Ristorante Li Lioni regione Li Lioni - SS 131, km 224,400 - tel. +39 079 502286

Ristorante Pizzeria Babbai via Sassari, 123 - vicolo Cabitta, 5 - tel. +39 079 515896

Ristorante Pizzeria da Teseo via Monte Angellu, 28 - tel. +39 079 508106

Ristorante Pizzeria Il Corallo 2 via Balai, 61 - tel. +39 079 9401201

Ristorante Pizzeria Irish Pubvia Pacinotti, 31 - tel. +39 340 1981490per Monumenti Aperti: birre irlandesi e cucina tipica sarda

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Ristorante Pizzeria L’Ostrica via Lungomare Balai, 72 - tel. +39 079 5043126

Ristorante Pizzeria La Rosa dei Venti via E. Sacchi, 20 - tel. +39 079502590 Ristorante Pizzeria La Tana via Cavour, 25 - tel. +39 25 079502246

Ristorante Pizzeria Lo Scogliolungo via Lungomare Balai - tel. +39 079508090

Ristorante Pizzeria Mangia e Bevi via Ponte Romano, 59 - tel. +39 079502715

Ristorante Pizzeria Piazza Garibaldi piazza Garibaldi, 13 - tel. +39 079501570per Monumenti Aperti: menù speciali Ristorante Pizzeria Sa Domo via Rocco Chinnici, 26 - tel. +39 079502021 Ristorante Pizzeria San Gavino piazza Marconi, 12 A - tel. +39 079510300 per Monumenti Aperti: tradizione turritana

Ristorante SognAsinara località La Reale, isola dell’Asinara - tel. +39 346 1737043per Monumenti Aperti: menù “La Sinnarica”

Ristorante Villa Noce località Li Pidriazzi - strada consortile Ponti Pizzinnu,5 tel. +39 079 513065

Spaghetteria Pizzeria Il Gatto e la Volpe via Galileo Galilei, 29 - tel. +39 079 5623411

Trattoria Gastronomia La volpe e il vinovia Roma, 38 - tel. +39 345 5014964

Trattoria La Cuccarazzena via Manno,14 - tel. +39 079 5048129

Bar e cafèBar Cristallopiazza XX Settembreper Monumenti Aperti: gusti profondi

Cafè Le Carrècorso Vittorio Emanuele, 9per Monumenti Aperti: aperitivo Le Carrè

Crossing Cafècorso Vittorio Emanuele, 57per Monumenti Aperti: aperitivo del Marchese

Falò Cafèpiazza Garibaldi e via Mare

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DOVE DORMIRE

B & BA Domo via Della Libertà, 14 - INT. I - tel. +39 349 6668600 web-site www.bbadomo.com - e-mail [email protected]

Al Faro via Paglietti, 14/a - tel. +39 079 502799 - +39 320 4571113web-site www.bb-alfaro.it - e-mail [email protected]

Asinara piazza Petrarca, 4 - tel. +39 079 503168 - +39 338 2290435web-site www.bbasinara.it - e-mail [email protected]

Balai via Dante Alighieri, 83 - tel. +39 079 513788 - +39 347 8887872e-mail [email protected]

Da Angela S.S. 131, strada 17, n. 11 - tel. +39 079 503924 web-site www.sardegnabb.eu - e-mail [email protected]

Da Priscilla via G. Angioy, 15 - tel. +39 079 5621304 - +39 346 8204899 web-site www.bebdapriscilla.it - e-mail [email protected] per Monumenti Aperti: monumenti in miniatura

Il Corallovia Monti, 24 - tel. +39 079 502800 - +39 340 5072846web-site www.bbcorallo.it - e-mail [email protected] Monumenti Aperti: nelle stanze del Marchese

Il Geraniovia Levante, 5 - tel. +39 079 514721 e-mail [email protected]

Il Satiro via Petronia,12 - tel. +39 349 4406333web-site www.bbilsatiro.it - e-mail [email protected] Monumenti Aperti: a letto col Satiro

Il Sole S.P. 25, Km 17, n. 30 - tel. +39 349 3949367web-site www.bebilsole.it - e-mail [email protected] Monumenti Aperti: monumenti al sole

Il Vicolo vicolo Colonia Romana, 1/A - tel. +39 340 4678076 - +39 349 7456969web-site www.bbilvicolo.com - e-mail [email protected]

La Mezzanella via G. Angioy, 18 - tel. +39 079 5907500 web-site http://sites.google.com/site/bblamezzanellae-mail [email protected]

La Rosa dei Ventivia Ponte Romano, 2 - tel. +39 346 4212990web-site www.bebportotorres.com - e-mail [email protected]

L’Arcobalenovia Ugo Foscolo, 9 - tel. +39 320 7828036 - 3405350452e-mail [email protected]

Le Palmevia Piemonte 12/a - tel. +39 340 7619238 - tel. +39 340 9915598e-mail [email protected]

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Leonardo Da Vincivia Leonardo da Vinci, 8 - tel. +39 347 4942093web-site http://leonardodavinci.freshcreator.come-mail [email protected]

L’oasivia Piemonte,8, int. C - tel. +39 349 4640623e-mail [email protected]

Lu sognuvia E. Sacchi, 66/a - tel +39 340 1216984 - +39 349 2158909

Sabbia e Marevia E. Sacchi,114 - tel. +39 346 2285957web-site www.sabbiaemare.com - e-mail [email protected]

Zio Aldovia Colonia Romana, 7 - tel. +39 347 8555130web-site www.zioaldo.com - e-mail [email protected] Monumenti Aperti: aperitivo turritano

HotelHotel Elisa via Mare, 6 - tel. +39 079 513260 - fax. +39 079 5045133 web-site www.hotelelisaportotorres.come-mail [email protected] Monumenti Aperti: storia e ambiente, l’oro del Golfo

Hotel Libyssonis via del lentischio, 1 - tel. +39 079 501613 - fax +39 079 501600 web-site www.hotellibyssonis.it - e-mail [email protected] per Monumenti Aperti: notte a Turris

Hotel Royal via Sebastiano Satta, 8 - tel. +39 079 502278 Residence e case vacanzeIl Melo Residence via del Melo, 39 - tel. +39 079 513834 - fax +39 079 5041579 web-site www.ilmeloresidence.it - e-mail [email protected] per Monumenti Aperti: sognando Asinara

Residence Lungomare via Lungomare Balai, 26 - tel. +39 079 510142 - +39 340 5858948web-site www. residence-lungomare.come-mail [email protected]

Ziqqurat Guest House via Sassari,119 - tel. +39 349 5268982 web-site www.ziqquratgh.com - e-mail [email protected] per Monumenti Aperti: pernottamento nelle stanze preistoriche

Ostelli SognAsinara Località Cala d’Oliva, isola dell’Asinara - tel. +39 346 1737043 web-site www.sognasinara.orge-mail [email protected]

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Note

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Note

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Note

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Questionario

Dati personali Uomo Donna

Età____Residenza_____________________Prov._________

Titolo di studio Licenza Elementare Licenza Media Diploma Laurea

1. Cosa ha trovato di soddisfacente nella visita compiuta? La bellezza del monumento La pulizia e la fruibilità del monumento La chiarezza delle didascalie e dei tabelloni di spiegazione La disponibilità dei volontari I punti di ristoro

2. Nei monumenti da lei già visitati, come ha trovatol’accoglien-za e le visite guidate? Migliorabile Sufficiente Ottimo Soddisfacente Buono Altro(specifica ___________________________________________________________________________________

3. Attraverso quali mezzi d’informazione ha saputo della mani-festazione? Passaparola Televisione Internet Quotidiani Radio Altro(specificare) ___________________________________________________________________________________

4. Quanti monumenti della città ha visitato nel resto dell’anno? Meno di cinque Più di cinque Più di dieci

5. Ha partecipato altre volte alla manifestazione Momumenti Aperti? No Si, una volta Si, più di una volta

6. Cosa ha trovato di soddisfacente nella manifestazione? Il piacere di fare un’esperienza dal solito Il movimento e l’animazione in città La conoscenza e la storia dei monumenti Altro(specificare)___________________________________________________________________________________

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7. Ritiene che una manifestazione come questa permetta di conoscere meglio la storia, le tradizioni e i monumenti della cit-tà? Si, decisamente Si, abbastanza Si, un poco No 8. Lei personalmente ritiene di conoscere la storia e le tradizioni della città e i suoi monumenti? Si Si, abbastanza Si, ma in modo superficiale No

9. Ritiene che la maggioranza dei cittadini conosca la storia e le tradizioni della città e i suoi monumenti? Si Si, abbastanza Si, ma in modo superficiale No

10. Pensa che la città possieda un patrimonio storico, architet-tonico e artistico: Prezioso e di grande valore Di medio/alto livello Di discreto livello

11. Ritiene che questo patrimonio sia: Ben valorizzato Non valorizzato a sufficienza Un po’ trascurato

12. Quali altre iniziative proporrebbe per le prossime edizioni della manifestazione ? Mostre Momenti musicali Iniziative gastronomiche Seminari di informazione Convegni Animazione di strada Laboratori di artigianato locale Altro (specificare) ___________________________________________________________________________________

13. Ha qualche suggerimento da offrire agli organizzatori?___________________________________________________________________________________

La ringraziamo della collaborazione e la invitiamo a inviare il questionario compilato a:Il Ghetto Via Santa Croce 18 - 09124 Cagliari - Fax 070 6401730

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