Portfolio Marina Macera
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Transcript of Portfolio Marina Macera
INDICE
Presentazione
A_ Progetti universitari A1- Piano di recupero a Ponticelli (NA) A2 Progetto di restauro della Chiesa dell’Immacolata a Pizzofalcone-Napoli A3 Villard 9 Bologna- Rigenerazione dell’ ex-caserma Sani, area Bolognina
B_Tirocini Tirocinio con l’Ansaldo: progetto per il prolungamento della linea metropolitana e per una stazione a Posillipo-Napoli
C_Tesi di laurea Nuove visioni di antichi rapporti: la costa porticese da Pietrarsa al Granatello
D_ Workshop D1- Workin’on: workshop di progettazione a Caserta D2- WAT Unesco 2011 Appia Antica-Roma D3- International Summer School of Ivrea, V ed. 2011
E_ Concorsi E1- Premio architettura Villard-Messina 08_08: ricostruzioni E2- Instant House: cellule abitative di accoglienza per i giovani dell’EXPO 2015 E3- Concorso di progettazione di nuovi spazi didattici: Ampliamento liceo Farnesina E4- Premio Bergamo di Architettura- Trame urbane e connessioni architettoniche E5- Premio Archivio di Confine - indagine sui confini mobili della città
F_ Ricerche universitarie F1- La rigenerazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica. Il caso di Tor Bella Monaca F2- Rigenerazione dei tessuti urbani. Strategie e metodi per lo sviluppo. Caso studio nella periferia est di Roma
G_ Lavori G1- Ristrutturazione di immobile sito in via S.Secondo-Torino G2- Ristrutturazione d’immobile sito in Via Cavour- Castellabate (SA) G3- Progetto d’installazione di strutture temporanee
Curriculum Vitae
architetto marina macera_WORKS/ portfolio4
5
Presentazione
I lavori presentati sono espressione delle esperienze formative, di ricer-ca e lavorative che mi hanno accompagnato durante il mio percorso di studio sull’architettura.I lavori universitari presentati mostrano le molteplici declinazioni che assume la disciplina architettonica e l’interesse e la volontà che ho sem-pre avuto di imparare al meglio i suoi diversi aspetti.La tesi di laurea in progettazione urbana su un’area a me familiare, dove sono cresciuta, vuole dimostrare la passione e la ferma convinzio-ne che l’architettura sia ancora utile e valida per attuare traformazioni e per valorizzare il territorio in cui abitiamo.I tirocini, i workshop e i concorsi sono state ottime esperienze lavorati-ve e di confronto, dove ho avuto la soddisfazione di vedere apprezzato il mio modo personale di lavorare e di vedere premiati i risultati raggiunti.Infine il lavoro di ricerca all’Università con il Dottorato e le esperienze lavorative recenti hanno accresciuto le mie competenze e la mia padro-nanza della materia e, inoltre, mi hanno reso ancora più cosciente delle difficoltà, ma anche della bellezza di questo mestiere.
architetto marina macera_WORKS/ portfolio6
Il progetto è un piano di recupero di una zona di Ponticelli, inserita nel PRU di Ponticelli del 1997 (Gasparrini). L’idea di progetto cerca di riprendere i principi del PRU, ossia di alternare una zona densa di attività come la spina del CIS, con una zona ad alto tasso naturalistico, che è quella del parco. Ai suoi bordi sono disegnati i nuclei residenziali che seguono le giaciture di quelli preesistenti e allo stesso tempo cn le loro proporzioni ben studiate evitano il forte gi-gantismo dato da macrostrutture residenziali presenti nell’area. Dallo studio delle potenzialità e delle criticità dell’area sono derivati i temi di progetto, che si rifanno a parole-chiave come attrattori, ridimensionamento, integrazione, fruibilità. Queste si oppongono ad altre come estraniamento, dispersione e mancanza d’orizzonti.
A2- Piano di recupero a Ponticelli (NA)
I temi delle parole-chiave diventano ragioni con-crete del progetto con i suoi elementi: il parco e lo studio dei margini. Il progetto, infatti, prevede la fusione tra il parco e la zona urbanizzata con l’apertura dei margini tra uomo e natura.
La spina delle attività, spazio antropizzato, si spin-ge verso il parco passando sopra la strada in trin-cea per creare una connessione e una fusione tra i due diversi ambienti, date anche dall’entrata del parco sulla spina per arrivare al centro storico.
Le residenze entrano nel parco intervallate tra loro da spazi-filtro tra lo spazio urbanizzato e la naturalità secondo una sequenza asfalto-pavimen-tazione-verde che permette il passaggio graduale dall’artificialità alla naturalità.
Masterplan di progetto
a_ progetti universitari 7
Sezione trasversale di progetto sul parco verso le residenze
Sezione longitudinale di progetto sulla spina delle attività
Viste di progetto sulla spina con le sue diverse attività
Tipologie, funzioni e di-mensionamento degli edifi-ci progettati
Per la Spina è stato pensato un percorso soprae-levato che passando per tutti gli spazi e all’interno degli edifici collega tutte le attività. L’idea è nata dalla preesistenza di un viadotto dismesso che si è deciso di recuperare e prolungare così da genera-re pecorsi a terra e in quota diversificati. L’intento è stato anche quello di offrire una visuale verso il parco naturalistico progettato e verso il centro storico di Ponticelli.
architetto marina macera_WORKS/ portfolio8
Il progetto di restauro della Chiesa dell’Immacolata a Pizzofalcone a Napoli si è presentato come un’ottima occasione per imparare nel minimo dettaglio le tecniche di rilievo, di tipo quan-titativo e metrico, ma cnhe qualitativo, materico e di degrado. Attraverso un rilievo approfondito dello stato in cui versava la chiesa al suo interno ed esterno e con lo studio degli interventi di conservazione delle facciate e di consolidamento si sono potute stabilire le azioni da compiere per il corretto restauro delle superfici e delle strutture della chiesa.
Il progetto ha riguardato, inoltre, anche una nuova destinazione d’uso della chiesa, con il supera-mento di tutte le barriere architettoniche e un nuovo sistema d’illuminazione esterna ed interna che potesse valorizzare la bellezza delle finiture dell’oggetto di studio e per creare con un gioco di luci ed ombre delle gerarchie visisve suggestive e mirate. Così si è provveduto a pensare e nuo-vi percorsi e accessi con rampe e ascensori, a una sistemazione interna della chiesa per concerti di pianoforte e a utilizzare gli spazi accanto alla chiesa per esposizioni e servizi per la comunità.
A3- Progetto di restauro della Chiesa dell’Immacolata a Pizzofalcone - Napoli
Pianta del progetto architettonico e d’illuminazione della chiesa
Prospetto di progetto della facciata
Sezione interna longitudinale e parte di sezione trasversale di progetto
a_ progetti universitari 9
Rilievo materico dellasezione interna trasversale D-D’
Immagini dello stato di degrado della chiesa
Particolari del rilievo del degrado della facciata e simulazioni del progetto di conservazione delle superfici
Restituzione grafica del rilievo metrico della facciata e
immagine dello stato di degrado
Restituzione grafica del rilievo metrico della pianta della chiesa
architetto marina macera_WORKS/ portfolio10
Il progetto è costituito da quattro temi principali in forte relazione tra di loro: la passeggiata su un percorso sopraelevato che attravera tutta l’area scelta di proget-to, il parco che fa da connettivo obliquo tra le diverse parti del progetto; la sosta data dall’idea di collocare nella striscia di progetto un parcheggio; la struttura in grado di accogliere le diverse funzioni e per dare un disegno unitario al progetto. Il recinto non viene completamente aper-to, ma attraverso il superamento di salti di quota, fenditure e passaggi l’area ritor-na fruibile ma in maniera regolata.
A4- Villard 9 Bologna- Rigenerazione dell’ ex-caserma Sani, area Bolognina
Masterplan di progetto
Schemi di progetto: distribuzione funzionale in alto e demolizioni e costruzioni in basso
Immagini del recinto della caserma
La passeggiata
Il parco
La struttura
La sosta
Villard è una scuola sperimentale in cui studenti di architettura selezionati da un bando di 12 atenei italiani e stranieri si incontrano periodicamente in diverse cit-tà italiane per sviluppare un particolare percorso di apprendimento legato alla progettazione architettonica. Villard 9 a.a. 2007/2008 si è occupato di propore scenari per Bologna in diverse aree della città tra cui l’ex-Caserma Sani nell’area Bolognina, a nord di Bologna. L’idea proposta è stata quella di lavorare sul recinto della caserma su Via Stalin-grado, poichè si presentava la parte più critica e degradata dell’area. Il fronte su Via Stalingrado è ristudiato attraverso la proposizione di elementi che acconmpa-gna il programma funzionale e il recupe-ro di alcuni padiglioni dell’area.
a_ progetti universitari 11
Prospetto di progetto su Via Stalingrado
Dettaglio del prospetto su Via Stalingrado
Dettagli della struttura di progetto in acciaio e legno
Sezione longitudinale di progetto
Sezione trasversale di progetto sul parco
Sezione trasversale di progetto sul parcheggio
architetto marina macera_WORKS/ portfolio12
Il tirocinio universitario svolto con la socie-tà Ansalso ha affrontato il tema dell’infra-strutturazione pubblica della città di Napoli, in particolare ragionando sul prolungamento del sistema di trasporto metropolitano della LINE 6 verso il quartiere di Posillipo. Duran-te la prima parte del tirocinio si è studiato il possibile percorso della linea, con punti di connessione verso i Campi Flegrei e Mergel-lina. Le stazioni sono state scelte sia secondo l’importanza dei punti, sia secondo le li mi-tazioni dovute al territorio abbastanza imper-vio della collina. Infatti, non è stato possibile arrivare fino alla punta estrema dlla collina del Parco Virgiliano, per cui è stata pensata una linea tramviaria alternativa, così che ogni luogo pubblico del quartiere sia connesso e accessibile.La linea, chiamata UNICO POSILLIPO, non è un progetto concluso in sè, ma potrebbe in-tegrarsi, con il disegno di stazioi intermodali, all’altra linea che collega il centro di Napoli al quartiere Vomero.
B- Tirocinio con l’Ansaldo: progetto per il prolungamento della linea metropolitana e per una stazione a Posillipo-Napoli
b_ tirocini 13
Torre Ranieri - la doppia natura di Posillipo
Doppio tracciato - il nodo TorreRanieri
Planimetria e sezione longitudinale di progetto della stazioneLe visuali dai cannocchiali della stazione
Schizzi di progetto
Durante la seconda parte del tirocinio si è approfondito lo studio della stazione di Torre Ranieri, a mezza costa tra la collina e la piana di Fuorigrotta.
Oltre alle questioni tecniche di proget-to di una stazione metropolitana ap-profondite grazie all’aiuto degli inge-gneri dell’’Ansado, si è lavorato anche sul difficile tema del salto di quota, dei collegamenti, degli accessi e sul-la possibilità una funzionamento più complesso di una stazione.
architetto marina macera_WORKS/ portfolio14
Il tema di tesi svolto sul territorio costiero napoleta-no orientale, precisamente nel tratto che va dalle ex-officine ferroviarie Pietrarsa, ora museo ferroviario, fino al molo borbonico del Granatello, si pone come obiettivo quello di mettere in luce gli antichi caratteri e i rapporti tra gli elementi dell’area di studio sulla base di una nuova lettura del territorio, che attraver-so uno sguardo orientato, che tiene conto sia delle trasformazioni radicate, sia di quelle più recenti suc-cedutesi negli anni, offre una nuova interpretazione, dando nuove visioni del tratto costiero porticese. Questo territorio, dalla forte valenza storica, è carat-terizzato da elementi di tempi differenti che seppur modificandosi e intersecandosi durante gli anni, ne hanno ad ogni modo stabilito e consolidato i caratteri nel loro valore urbano.
Gli elementi principali sono: il Mi-glio d’oro, strada che collegava Na-poli alla Reggia di Portici, dove poi nel ‘700 e nell’ ‘800 si sono impian-tate le ville dei nobili; le trasversa-li verso il mare, che partendo dalle ville attraversavano i giardini e ar-rivavano al mare; i Cafè-house delle ville , che erano il passaggio o la ter-razza verso la spiaggia. Questi elementi hanno perso i loro caratteri originari, mantenendo co-munque una forte presenza nella morfologia urbana.
C- Tesi di laurea: Nuove visioni di antichi rapporti: la costa porticese da Pietrarsa al Granatello
Progetto della litoranea. 1999
Pietrarsa
La nuova litoranea: buffer zones
Granatello
c_ tesi di laurea 15
La nuova litoraneaLa valorizzazione degli spazi cusci-netto collegati ai tracciati storici tra-sversali delle antiche vie del mare e il superamento delle criticità di abban-dono e inagibilità dei passaggi sotto e sopra la ferrovia dalla spiaggia al mi-glio, sono stati affrontati con un abaco di temi di progetto per le diverse aree cuscinetto, dove il recupero degli an-tichi Cafè-House, e degli antichi giar-dini, e la progettazione di terrazze e nuove “buvette”, come padiglioni tem-poranei per il loisir, permettono l’uti-lizzo variato dei percorsi, il passaggio della ferrovia e il godimento delle di-verse funzioni progettate e della pas-seggiata della litoranea. Si tiene conto nel progetto anche del nuovo intervento di ispessimento e ri-qualificazione che si è avviato sulla li-toranea dal 1999.
architetto marina macera_WORKS/ portfolio16
Per Pietrarsa, l’idea generale di apertu-ra del recinto verso la nuova litoranea, il Miglio d’oro e il molo borbonico è stata affrontata superando due criticità di chiu-sura e di inaccessibilità dell’area con l’i-deazione di un nuovo ingresso per il mu-seo ferroviario in uno spazio a più ampio respiro, valorizzando elementi esistenti come la chiesa degli Agostiniani, e crean-do un percorso museale fino all’apertura alla passeggiata della litoranea, aprendo un padiglione esistente del museo con uno nuovo sguardo verso il Granatello.
Masterplan di progettoPietrarsa
Pietrarsa
Sezione di progetto A-A’
Sezione di progetto B-B’
Planimetria di progetto piano primo
c_ tesi di laurea 17
Per il Granatello, invece il progetto è partito dal tema della riconnessione dei salti di quota che delle trasver-sali col fine di dare una nuova logica all’area del molo borbonico e ai suoi dintorni, facendo i conti anche con preesistenze come la Reggia, valo-rizzata con un nuovo collegamento e accesso dal mare.
Masterplan di progettoGranatello
Granatello
architetto marina macera_WORKS/ portfolio18
Le tematiche del workshop prendono spunto da alcune riflessioni tratte dal dibattito contem-poraneo sulla residenza e dalle considerazioni emerse sulla proliferazione dei tessuti urbani periferici delle città-metropolitane.
Il progetto prende le mosse da queste conside-razioni e propone per un’area vuota e destina ta ad edificazione nel comune di Maddaloni un intervento che richiama la storia del luogo e allo stesso tempo le necessità contemporanee di un abitare flessibile e modulare.
L’idea principale è stata la riproposizione nel modulo della centuriazione dei Regi Lagni in-tegrata con il sistema urbano dell’antico aggre-gato pompeiano. Le abitazioni estese in orizzontale sono moduli di quadrati ad un piano con una propria indipen-denza data da spazi studiati per l’autosostenta-mento. Allo stesso tempo sono aggregate tra di loro attraverso percorsi e spazi verdi connettivi per affermare l’idea che un individuo può avere un ambiente proprio anche vivendo con gli altri.
D1- Workin’on: workshop di progettazione a Caserta ( Tutor: Andrea Liverani, Enrico Molteni)
d_ workshop 19
L’architettura proposta è caratterizzata dalla presenza del muro, che funge da elemento strutturale, spaziale e paesaggi-stico. Inoltre rappresenta una chiara divisione tra la campagna e la città costruita. Muri e pavimenti sono infatti monomaterici, dando al progetto una sua unità anche costruttiva ed espressiva, legata ad un materiale ordinario e straordinario come il tufo tipico della regione e dalle elevate qualità di isolamento e di compatibilità ambientale.
Le dimensioni del tufo sono state va-riate ed adeguate alle esigenze di una singolare tessitura muraria.
architetto marina macera_WORKS/ portfolio20
Il parco dell’Appia Antica- Progetto per l’ac-coglienza e la mobilità.A partire dal Piano di Assetto del Parco dell’Ap-pia Antica e dall’Ambito di Programmazione Strategico “Fori-Parco dell’Appia Antica” il workshop ha voluto riflettere su temi quali l’ac-coglienza, la mobilità, la valorizzazione dei siti archeologici, la conservazione del paesaggio agricolo in territorio urbano, la progettazione dei margini.Area di studio:S.Maria delle Mole/Accesso SudL’area di S.Maria delle Mole rappresenta la porta sud del parco dell’Appia Antica, essendo l’appendice finale/iniziale del sistema verso i colli albani o verso il centro di Roma.
Il lavoro svolto ha messo in luce l’aspetto importante della posizione dell’area rispet-to al parco, integrandolo con quello della forte presenza della componente paesaggi-stica e archeologica da valorizzare.
Si è rafforzato il carattere agricolo e pasto-rizio dell’area attivando l’area tra l’Appia antica e l’Appia nuova con funzioni proprie del territorio circostante.
D2- WAT Unesco 2011 Appia Antica-Roma
Sezioni di paesaggio: analisi
Masterplan di progetto
d_ workshop 21
Nel punto dell’incontro della Via Appia Anti-ca con quella Nuova è stata progettata una nuova centralità, una PORTA di passaggio fisico verso il parco e visivo verso i colli, con funzioni per i turisti e i residenti dei comuni circostanti. Un’ altra area diventa nodo in-termodale, dove l’artificio s’incontra con il paesaggio, la GEOMETRIA con la NATURA.
Sezioni di paesaggio: progetto
Sezione di progetto della PORTA del parco
Masterplan di progetto della porta del parco
Vista del nodo intermodale
architetto marina macera_WORKS/ portfolio22
D3- International Summer School of Ivrea, V ed. 2011
“Il territorio ridisegna la fabbrica: adatta-menti del progetto” Il caso studio che è stato proposto per ISSI 2011 è l’edificio dell’ex laboratorio farmaceu-tico e Istituto di ricerca “Marxer” a Loranzè e le aree per le attività produttive e di ricerca limitrofe. Il lavoro del workshop ha prefigurato, dopo uno studio attento della storia della fabbrica all’in-terno delle trasformazioni del territorio, traiet-torie di riuso e di trasformazione dell’insedia-mento a partire da ipotesi di densificazione, di frammetazionee di integrazione funzionale.Partendo dal territorio e dai suoi elementi ca-ratterizzanti, l’infrastruttura, il tessuto urbano, le aziende per lo sviluppo e il paeasaggio, si sono proposte una serie di azioni alle tre scale: territoriale, urbana e dell’edificio.
d_ workshop 23
Scenari di riqualificazione dell’area ex Marker con l’inserimento di attività culturali, educative e sportive, considerando gli elemnti del paesaggio, l’infrastrutturae gli elementi ecologici e di sviluppo dell’area.
Scenari di recupero dell’edificio dell’Ex-Marker con azioni di svuotamento del basamento, di frammentazione della facciata e di apertura all’intorno.
architetto marina macera_WORKS/ portfolio24
Zankle= falce: nome greco di Messina. sebbene in passato la falcata identificasse la città, oggi non è inserita nel tessuto urbano. Dismesse molte delle attività industriali o portuali, il PRP propone destinazioni d’uso che valorizzino l’area della Falcata e la sua posizione privilegiata e che portino un’uten-za differenziata e nuova.La stazione ferroviaria e il fascio dei binari sono un ostacolo fisico al collegamento della Falcata con la città.
Il progetto, infatti, seguendo le linee guida del PRP, mira a a valorizzare l’area della Falcata e a restituirla alla città con il supe-ramento dei margini che ad oggi la separano dal tessuto urbano.Il progetto punta sui percorsi pedonali, me-diante la riqualificazione dei sovrappassi esi-stenti e ilprolungamento dei sottopassi della stazione. Il sovrappasso della stazione prosegue con un percorso sopraelevato, che varia secondo le funzioni che incontra: passerella sulla Cit-tadella, belvedere verso la città, piazza tra le due torri e portico ospitante servizi per il porto turistico. Il percorso sopraelevato at-traversa e collega tutta l’area, ma non solo, è anche un punto di vista privilegiato verso un panorama ad oggi nascosto.
E1- Premio architettura Villard-Messina 08_08: ricostruzioni
Masterplan di progetto della Falcata
Schizzo di progetto d’insieme
e_ concorsi 25
A quota suolo, la spina dorsale della Falcata è un asse carrabile, ridisegnato dal PRP e affiancato da percorsi pedonali. Il progetto propone la creazione di un sistema di aree verdi, con all’interno percorsi pedonali e ciclabili. Si parte da un parco in prossimità della stazione ferroviaria, che invade pro-vocatoriamente parte dei binarie che diventa verde a raso o spiaggia quando attraversa il parco archeologico. Ritorna poi ad essere parco, racchiudendo un’area per spettacoli, e genera una cesura con un’area costruita, contenete tutte le funzioni di accoglienza e loisir prevista dal PRP, così lo spazio pubblico diventa spazio attrezzato. L’acqua è il solo elemento di naturalità nell’area della piazza sul mare e del porto turistico; il vede ricompare con interventi puntuali a fine percorso, presso il forte San Salvatore.
Sezione di progetto prospettica sulla zona delle attività sportive e ricettive
Sezione di progetto prospettica sul parco archeologico e sulla zona del porto
architetto marina macera_WORKS/ portfolio26
Alimentazione, vita, energia e pianeta sono le pa-role-chiave dell’expo 2015 di Milano. Da queste derivano l’ideazione e lo sviluppo del progetto per il concorso. La richiesta di un progetto di residenze temporanee componibili e confortevoli è stato let-to come una possibilità di proporre un disegno di aggregati caratterizzati da elementi legati ai temi dell’Expo e del territorio milanese nelle sue forme e giaciture. Gli aggregati sono progettati in spazi vuoti verdi inseriti nella morfologia del territorio milanese e sono collegati al sito dell’expo e al cen-tro storico, poichè adiacenti alle fermate del metrò.
E2- Instant House: cellule abitative di accoglienza per i giovani dell’EXPO 2015
Inserimento degli aggregati negli spazi verdi di Milano
Aggregato tipo
Cucina tipo Africa
e_ concorsi 27
Il tema principale di progetto è quello di porre come ful-cro dell’aggregato lo spazio-cucina (ALIMENTAZIONE/PIANETA), staccarlo dal modulo della residenza (VITA/ENERGIA) e porlo al centro della comunità, collocando-negli spazi intermedi camminamenti e piazzole (PIANE-TA/VITA/ENERGIA). Altri temi sono la possibilità di sfruttare i moduli-small delle residenze come salottini in comune e l’aggiunta della presenza dell’acqua(VITA) tema storico della città di Milano con la sistemazione di fontane e lavabi negli spazi comuni dell’aggregato.
L’insieme degli elementi di progetto genera delle micro e/o macro comunità interculturali, che si contaminano tra di loro, di modo che la residenza non viene vissuta come semplice dormitorio, ma come occasione di vita.La costruzione è in legno facilmente componibile e si è giocato con i rivestimenti delle residenze e delle cucine per accentuare l’idea multiculturale dell’aggregato. Sono previsti sistemi di autosostentamento energetico attraver-so i pannelli fotovoltaici e sistemi attivi di schermatura delle vetrate.
Aggregato cellule abitative
architetto marina macera_WORKS/ portfolio28
E3- Concorso di progettazione di nuovi spazi didattici: Ampliamento liceo Farnesina
Il progetto di nuovi spazi didattici per il Liceo Farnesina a Roma è derivato dalla lettura interpretativa della struttura spaziale dell’edificio scolastico esistente. L’idea di habitat circolatorio è stata ricomposta in un casellario di riferimento dove si re-lazionano in maniera variabile gli spazi di movimento, quelli dello stare, i pieni e i vuoti in ragione delle esigenze spaziali e di programma.Il passaggio dalla condizione obliqua della scuola esistente aal-la condizione orizzontale dell’area di progetto ha portato a ide-are sistemi di connessione differenziati. Alcuni sono brevi, altri di maggior rilievo, altri ancora di tipo visivo verso il paesaggio.
Planivolumetrico di progetto
Prospetto di progetto
Schema parcheggioSistema assiale urbano
Sistema parco
Sistema orti
Il progetto è stato ideato seguen-do il programma del bando, dove importante era il progetto delle integrazioni tra attività scolasti-che e sportive ed il contesto in prossimità. Per questo si è la-vorato su un’integrazione fisica dei diversi elementi aggiunti agli spazi scolastici e su un’organiz-zazione temporale di fruizione di tali spazi.
Si è progettato un doppio sistema soste-nibile d’interazione con i fenomeni natu-rali, costituito dalla galleria serra e dal sistema integrato di gestione delle acque piovane. Questi sistemi in questo contesto assumo-no anche una valenza didattica.
e_ concorsi 29
Pianta piano terra
Prospetto di progetto est
Prospetto di progetto ovest
Schemi piante
Casellario: organizzazione spaziale
Sezione A-A’
Sezione B-B’
Sezione C-C’
Sezione D-D’
architetto marina macera_WORKS/ portfolio30
E4- Premio Bergamo di Architettura- Trame urbane e connessioni architettoniche
Planivolumetrico di progetto
Pianta piano terra: bookshop, amministrazione, uffici, area ristoro, biglietteria museo, lavoratri d’arte
Sezione longitudinale di progetto
Caserma Montelungo_ sistema delle torri
sentierone
Bergamo_Quadri di cittàIl progetto di recupero della ex- caserma Montelungo a Bergamo è stato concepi-to prima di tutto come un’occasione per restituire un valore urbano a questo sito rimasto separato dalla città.
Lo studio delle aperture del recinto e la proposizione di recupero di una parte e di ricostruzione di un’altra della caser-ma hanno reso possibile l’integrazione con l’intorno e la valorizzazione di ele-menti esistenti importanti della città. La torre è una citazione della storia del-le molteplici torri della città ed è stata pensata come un percorso museale dove in cima la stessa Bergamo diventa ele-mento finale dell’esposizione museale.
e_ concorsi 31
Sezione trasversale di progetto
Caserma Montelungo_ quadri di città
architetto marina macera_WORKS/ portfolio32
E5- Premio Archivio di Confine - indagine sui confini mobili della città Frammenti di paesaggioL’idea di progetto è quella di poter pensare a un sistema di re-lazioni tra le parti, non considerato come un organismo unico e concluso in sè, ma come un sistema di parti diverse, di frammenti, che si seguono e interferiscono tra di loro, attraverso una serie di soglie, che aprono a possibilità di uso dello spazio differenti. I frammenti rappresentano i caratteri del paesaggio esistente e provano a creare situazioni di incontro e integrazione sociale e funzionale, dando importanza non solo al disegno dello spazio urbano, ma anche al modo d’uso di questo spazio.
Primo passo è stato decidere la matrice d’impian-to del progetto: dal come rapportarsi con la stata-le, barriera fisica, ma anche visiva, si è generate l’idea di poter superare questo limite, non fisica-mente, ma almeno visivamente con il progetto di una torre “mirador”
Masterplan di progetto
Sezione longitudinale di progetto
Fotomontaggio di presentazione del progetto
e_ concorsi 33
Sezione trasversale di progetto
Vista sulla piazza e la torre “mirador” giorno-notte
Vista sulla piazza in alto e viste sul sistema degii orti didattici e del mercato in basso
architetto marina macera_WORKS/ portfolio34
F1- La rigenerazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica. Il caso di Tor Bella Monaca
Il processo di costruzione, demolizione e ricostruzio-ne secondo il Programma di riqualificazione urbana porterà il quartiere di Tor Bella Monaca, costruito negli anni ottanta come insediamento residenziale pubblico per rispondere alle emergenze abitative, ad assumere un aspetto totalmente diverso. La soluzio-ne di un modello di quartiere intensivo, caratteriz-zato da vaste aree aperte e dalla divisione tra zone residenziali e aree destinate ai servizi, non convin-ce l’amministrazione comunale, che lo considera un fallimento e che preferisce demolire e proporre una nuova configurazione invece di trovare soluzioni di ri-generazione dell’esistente facendo leva sui punti di forza che caratterizzano il territorio e il quartiere. Per questo è stato chiamato Leon Krier a redarre il nuovo masterplan, che vede il nascere di una nuova città a misura d’uomo, secondo tipologie abitative meno dense e spazi aperti più piccoli, in pratica una nuova Garbatella al posto di Tor Bella Monaca. L’Università si è opposta a questa visione disfattista del piano di zona dell’Ottanta di cui si cancellerebbe totalmente la sua presenza sul territorio anche negli aspetti positivi e ha proposto attraverso la forma del seminario interdipartimentale strategie per il costru-ito, gli spazi aperti e le infrastrutture che risolvano le criticità e puntino sulle potenzialità del territorio con l’assunto fondamentale di non consumare altro suolo della campagna romana per costruire. Il contributo del dipartimento romano si è concentrato sul proble-ma fondamentale di superare le difficoltà di attraver-samento dell’area, che si presenta frammentata nei suoi diversi comparti residenziali, per la mancanza di
Strategie proposte dal seminario interdipartimentale
Lavoro presentato all’EIRE, Milano 2011
Localizzazione dell’area di studio
Planimetria dell’area di studio
f_ ricerche universitarie 35
una vera progettazione e una gestione adeguata dello spazio pubblico e dei servizi come sistema connettivo delle diverse isole del quartiere.
MarginiTor Bella Monaca si configura come una penisola che s’infila nella campagna romana. È attaccata a sud alla Via Casilina e si sviluppa verso nord con una serie di comparti e di grandi spazi vuoti intorno all’arteria a scorrimento veloce di via di Tor Bella Monaca. I rapporti con le borgate e i quartieri limitrofi e il rapporto con l’agro romano che la circonda sono sta-biliti in maniera diversificata dai suoi margini. Spazi di separazione/transizione, essi rappresentano corri-doi di zone residuali o infrastrutture, che definiscono sia i rapporti tra le isole diverse della periferia fram-mentata sia quelli tra la città costruita e la campa-gna. La periferia est di Roma è caratterizzata da un sistema di isole urbane costituito dall’accostamento di tessuti diversi, che appartengono alla città diffusa, alla città compatta e alla città progettata. Questo si-stema genera una frizione nei corridoi di separazione tra le isole e nel caso di Tor bella Monaca, organismo unitario riconoscibile nel sistema di isole urbane del-la periferia orientale romana, questi corridoi, ovvero i margini, erano stati definiti dal piano. Ma la man-canza di una progettazione definita delle aree di bor-do ha favorite il generarsi di zone residuali critiche, che tuttavia presentano forti potenzialità per poter avviare processi di rigenerazione. Gli spazi di separa-zione rappresentano, quindi, un sistema di luoghi non definiti, in attesa di cambiamento e di destinazione d’uso, idonei per possibili trasformazoni future e per sperimentare nuove spazialità urbane nella periferia progettata. Con la loro definizione e il loro progetto si può raggiungere l’obiettivo di non consumare altro suolo dell’agro romano, così da preservarne e valoriz-zarne i caratteri e gli elementi ancora esistenti. Le strategie proposte per i margini di Tor Bella Mo-naca, ma anche per la città progettata in generale, hanno l’obiettivo di riattivare questi spazi di sepa-razione per attuare la rigenerazione della periferia frammentata sempre nell’ottica di lavorare all’inter-no della strategia generale di costruire sul costrui-to. L’esigenza primaria di non consumare altro suolo dell’agro romano si attua con le proposte di modifica-zione degli spazi di margine indefiniti, che sono tra-sformati tramite l’inserimento di funzioni e attività originali derivanti dal territorio esistente e adatti alla sua salvaguardia e alla sua valorizzazione.
Planimetria di analisi delle isole di Tor Bella Monaca
Analisi dei margini tra Tor Bella Monaca e l’intorno
Strategie di progetto dei margini per la città progettata in basso e la città diffusa in alto
Azioni di progetto dei margini
architetto marina macera_WORKS/ portfolio36
F2- Rigenerazione dei tessuti urbani. Strategie e metodi per lo sviluppo. Caso studio nella periferia est di Roma
L’area, oggetto di studio della ricerca, che si estende a ridosso e al di là del GRA, è situa-ta all’estrema periferia est di Roma tra la via Casilina, il primo tratto di autostrada A1 e il confine amministrativo di Roma con il comune di Frascati. Caratterizzata dalla presenza del-la centralità di Tor Vergata, presenta al nord, attaccate alla via Casilina una serie di borgate appartenenti storicamente alla campagna ro-mana e poi inglobate nel comune romano. Le borgate a sud sono limitate dalla grande zona a servizi dell’Università di Roma-Tor Vergata, separata dalla realtà circostante da un’arteria di scorrimento che cinge il campus e ha funzione di rendere possibile l’accesso alle differenti strutture dislocate sul territorio per una lunghezza maggiore di 2 Km. Aree residenziali, definite ex-zone abusive, sono emerse tra le strutture del campus come isole indipendenti totalmente estranee all’am-biente circostante. Altro elemento costruito che collabora a defi-nire il carattere frammentario del territorio è il fuori-scala dell’edificio di Calatrava, facen-te parte del Piano per la Città dello Sport di Roma, che non è mai stato completato.L’area, seppur fortemente trasformata, è in-quadrabile ancora nell’ambito della Campagna Romana, di cui sono presenti tracce architet-toniche di emergenze storiche archeologiche.
Localizzazione dell’area di studio
Analisi dei servizi principaliBanca d’ItaliaCentro idricoArea eventi:Piazzale Giovanni Paolo II6 piazze11 impianti sportivi3 edifici di culto12 istituti scolastici5 stazioni ferroviarie Mappa del progetto di prolungamento della metro A verso la metro C
Immagine dell’area: la campagna incontra la cittàImmagine dell’area: la campagna e Tor Vergata
Planimetria di analisi delle isole del costruito dell’area Studi dell’evoluzione dell’area
f_ ricerche universitarie 37
I segni della campagna romana sono visibili anche negli spazi verdi residuali, la cui condi-zione è soprattutto pianeggiante e situati tra le isole residenziali, le infrastrutture e intorno al campus, sono attraversati dai fossi e dalle preesistenze archeologiche.
MarginiL’area è descrivibile come un insieme di isole accostate, che dialogano difficilmente tra loro sia per la presenza di margini visibili e forti, che definiscono cesure e non permettono gli attraversamenti, sia per la coesistenza di at-tività differenti che per i diversi caratteri del costruito, le sue dimensioni e la posizione non trovano punti di contatto. L’indagine dei mar-gini, accompagnata da quella delle isole, del costruito e dei vuoti nell’ambito della ricerca ha evidenziato questo carattere di frammen-tarietà interna all’area e in aggiunta ha indi-viduato i diversi margini fisici come elementi trasformabili per rigenerare l’area e per at-tuare modificazioni generali nel territorio.Le strategie progettuali individuate eviden-ziano come sia importante lavorare sui dif-ferenti tipi di margine presenti sul territorio per attuare azioni di rigenerazione dei tessuti urbani periferici. In particolare lavorare sui, ai e con i margini, vuol dire pensare ad azio-ni di completamento di servizi per gli abitanti negli spazi vuoti intorno alle borgate, definire luoghi catalizzatori della società e conservare il patrimonio naturale e storico-archelologico con l’integrazione di funzioni legate a siste-mi di riferimento ecologici. Gli obiettivi sono, quindi, di rafforzare l’identità delle isole e di definire un sistema formato da spazi pubblici e percorsi che possa connettere le diverse re-altà urbane esistenti con azioni di infrastrut-turazione del suolo e di completamento di at-tività lungo i margini delle isole.
Schizzo di progetto delle aree di margine Immagine della frammentazione dell’area di studio
Planimetria e schizzi di analisi dei margini infrastrutturali e naturali dell’area
Sezione schematica delle diverse parti accostate con individuazione dei margini
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G1- Ristrutturazione di immobile sito in via S.Secondo-Torino
Il progetto di ristrutturazione dell’immobile di ca. 120 mq e situato al terzo piano di un edifi-cio residenziale è consistito in una parziale nuo-va distribuzione interna e nel disegno di alcuni componenti di arredo dell’appartamento.
In particolare si è studiato il nuovo sistema della cucina, il secondo bagno e l’apertura della cabi-na armadio su una delle camere.
L’idea di un ambiente aperto tra cucina, ingres-so e sogigorno, dato dall’esigenza di dare luce e vivibilità all’ingresso, ha portato alla scelta di aprire un tramezzo e di pensare a una cucina non come a un servizio, ma come a un arredo impor-tante della casa. Inoltre si è resituito spazio alla seconda camera con l’apertura della cabina armadio su di questa e non sul disimpegno.
Sezione prospettica sull’ingresso verso la cucina
Immagine verso la cucina durante i lavori
Immagine della cabina armadio durante i lavori
Schizzo di progetto dall’ingresso verso la cucina Pianta delle demolizioni e delle costruzioni
Pianta di progetto
g_ lavori 39Immagine della cucina vista dall’ingresso
Immagine della cucina vista dall’ingresso Immagine della cucina vista dalla finestra
Immagine del bagno ristrutturato Schizzo di progetto della cucina
Vista di progetto della cucina
Vista di progetto dell’ingresso Vista di progetto della cucina dall’ingresso
Progetto della cucina
Schizzo di progetto dell’ingressoSchizzo di progetto del muretto della cucina
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G2- Ristrutturazione d’immobile sito in Via Cavour- Castellabate (SA)
Il progetto di ristrutturazione dell’immobile compo-sto da due livelli e un sottotetto è consistito nella nuova distribuzione interna dei due livelli, nel recu-pero del sottotetto con apertura di un terrazzo e nel rifacimento della facciata esterna. La distribuzione verticale è data da una scala a C e da un ascensore elettrico che portano al sottotetto e al terrazzo, progettati così da occupare meno spazio possibile a vantaggio delle altre stanze. Al primo livello è collocato un ingresso e un ambien-te di servizio, al secondo due camere e servizio, al terzo un cucinino e il terrazzo.
Pianta primo livello
Pianta secondo livello
Pianta terzo livelloVista di progetto dell’ingresso
Schizzo di progetto della scala e dell’elevatore
Sezione trasversale
Vista di progetto di una camera
Prospetto esterno - lato Nord
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Schizzo di progetto della scala e dell’elevatore
Immagine verso una camera
Immagine dell’ingresso Immagine del disimpegno del secondo livello
Schizzo di progetto del sottotetto con l’apertura sul terrazzo
Vista di progetto di una camera
Vista di progetto di una camera
Schizzo di progetto della facciata esterna
Immagine della facciata esterna
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G3- Progetto d’installazione di strutture temporanee in un’area sita in via Pignalver, Ercolano (NA)
Il progetto di installazione di strutture temporanee prevede una sistemazione dell’area con attrezzatu-re per funzioni di pic-nic.
In particolare si sono progettati i sistemi di sosta con pergolati per l’ombreggiamento, due aree bar-becue con fontane. Inoltre si è valorizzata la pian-tumazione esistente con l’integrazione di specie ar-boree della macchia mediterranea.
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CURRICULUM VITAE - Arch. Marina Macera
Indirizzo Via G. Semmola 87, Ercolano NATelefono 0817321445 - 3334706592Email [email protected]
Nazionalità ItalianaData e Luogo di nascita 13 maggio 1985, Torre del Greco (NA)Codice fiscale MCRMRN85E53L259S
Titoli accademici
2009/2012 - Dottorato di ricerca in Architettura - Teorie e progetto – XXV ciclo presso Sapienza Università di Roma-Dipartimento di Architettura e Progetto
2012 - Formata come Coordinatore per la sicurezza nei cantieri in fase di progettazione ed esecuzione con esame sostenuto presso la “Sapienza” Università di Roma
2009 - Abilitata all’esercizio della professione di Architetto e Iscritta all’ordine degli Achitetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Napoli e Provincia dal 09-11-2009, matricola n° 10917
Laurea magistrale in Architettura Quinquennale U.E presso l’Università degli stu-di di Napoli Federico II con una tesi in progettazione urbana dal titolo: Nuove visio-ni di antichi rapporti: la costa porticese da Pietrarsa al Granatello; Relatrice: Prof.ssa R. Amirante. Voto finale: 110/110 e lode. In fase di pubblicazione
2003 - Diploma di maturità classica presso Liceo Ginnasio Statale “ Quinto Orazio Flacco” di Portici conseguito con votazione di 100/100
Workshop e seminari
2012 - Camerino- XII seminario internazionale e Premio di Architettura e Cultura urbana. Naturalmente…Architettura, Il progetto sostenibile. Pubblicazione dei lavori
2011 - Workshop ISSI - International Summer School of Ivrea_V ed. Il territorio ridisegna la fabbrica: adattamenti del progetto
Workshop WAT UNESCO 2011 Appia Antica Il parco dell’Appia Antica- Progetto per l’accoglienza e la mobilità http://www.unesco-paysage.umontreal.ca/recher-ches_et_projets/wat-appia-antica-rome-italie-2011
2010 - International Phd summer school, “ Trame e urbane e connessioni architettoniche” III edizione, Bergamo, 5-17 luglio. Pubblicazione dei lavori
2009 - Workshop di progettazione Caserta Workin’on, indetto dalla delegazione casertana InArch. Due menzioni da parte della giuria
2007/2008 - Seminario itinerante di progettazione Villard d’Honnecourt, nona edizione, indetto dall’associazione Villard e dal Comune di Bologna. Pubblicazione dei lavori
Concorsi di Architettura
2012 - Premio archivio di confine – indagine sui confini mobili della città, indetto dal Comune di Molfetta e dal Laboratorio di ricerca Archivio di Confine (www.archiviodicon-fine.it). Menzione d’onore
2010 - Premio Bergamo di architettura - trame urbane e connessioni architettoniche, indetto dal Comune di Bergamo. Primo premio
Concorso di Progettazione di nuovi spazi didattici - Ampliamento Liceo Farnesina, ideato e realizzato dalla Provincia di Roma e dall’Ordine degli Architetti Pianifica-tori Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia
2009 - Instant house: seconda edizione del concorso rivolto ai giovani progettisti. Cellule abitative di accoglienza per i giovani ospiti dell’EXPO 2015. Mostra del progetto 3-6 febbraio 2010, MadeExpo, Fiera Milano-Rho
Premio di architettura Villard – Messina 08_08: ricostruzioni, indetto dalla associa-zione culturale Villard. Secondo posto ex aequo
2007 - Concorso di architettura: Concorso Gravinna 2007, indetto dall’Università degli studi di Napoli Federico II, Facoltà di Architettura; con la partecipazione della so-cietà ENI, Napoletanagas
Ricerche universitarie(per l’attività di ricerca visionare il sito web: http://w3.uniroma1.it/housinglab/index.htm)
2012/2013 - Rigenerazione dei tessuti urbani. Strategie e metodi per lo sviluppo. Caso studio nella periferia est di Roma, Responsabile scientifico: Alessandra De Cesaris. Sapienza Università di Roma, Dipartimento di architettura e proget-to, HousingLab
2012 - Affidamento d’incarico esterno, Prin 2008. Rigenerazione dei tessuti urbani marginali, Responsabile scientifico: Marta Calzolaretti. Sapienza Università di Roma, Dipartimento di architettura e progetto, HousingLab
breve curriculum vitae 45
2011/2012 - La rigenerazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica. Il caso di Tor Bella Monaca.Responsabile scientifico: Marta Calzolaretti. Sapienza Uni-versità di Roma, Dipartimento di architettura e progetto, HousingLab
2010 - Rigenerazione della periferia diffusa e strategie d’intervento. Responsabile scientifico: Marta Calzolaretti. Sapienza Università di Roma, Dipartimento di architettu-ra e progetto, HousingLab
Attività didattica
2009/2012 - Assistente al laboratorio di progettazione architettonica 1 e 2. Sapienza Università di Roma, Facoltà di Architettura, CDL in architettura quinquennale
Pubblicazioni e convegni
2013 - Scala Paola, Racconti in-disciplina.ti, Officina Edizioni, Collana: Disegni di Architettura, Roma, ISBN: 9788860491046
2012 - AA. VV., XII seminario internazionale e Premio di Architettura e Cultura urbana Naturalmente…Architettura, Il progetto sostenibile. Camerino 29 luglio – 2 agosto 2012, Quaderni di Architettura & Città di Baio Editore, ISBN:9788874999767
2011 - Cozza Alessandra (a cura di), Urban texture and architectural connections, Progetti strategie ricerche per la città contemporanea. Designs, strategies and research for the contemporary city, Collana: Politecnica, Milano, ISBN: 8838760098
2010 - Aa.Vv., Abitare il futuro … dopo Copenhagen, International Conference Proceedings Naples 13-14 December 2010, CLEAN, Napoli, ISBN:9788884971630
Paolo Di Giuliomaria, Farnesina - Nuovi spazi didattici, Concorso internazionale di progettazione ampliamento e nuove funzionalità, Editore: Prospettive edizioni, Roma, ISBN: 9788889400487
Convegno Internazionale “Abitare il Futuro”, presso l’Università Federico II di Na-poli, Facoltà di Architettura. Partecipazione al convegno con l’intervento dal titolo: “La città contemporanea come Arcipelago, il limite ritrovato come suo Logos”
2009 - Raffaela Coppari, Alice Perugini, Alice Prospero (a cura di), “AGENTI METROPOLITANI – Progetti per Bologna”, Con inserto fotografico di Gabriele Basilico, Nunzio Battaglia e Francesco Jodice, Editore: COMPOSITORI - Collana: ER. MU-SEI E TERRITORIO. DOSSIER n.7, ISBN:9788877946577
Libera professione
2013 - Progetto preliminare ed esecutivo, comunicazione inizio lavori e variazione catastale per ristrutturazione di un immobile sito in via S. Secondo 74, Torino
Progetto preliminare per una ristrutturazione di un edificio di tipo rurale sito in via A. Rossi, Ercolano (NA)
Progetto preliminare ed esecutivo per l’installazione di strutture temporanee in un’area sita in Via Pignalver 21, Ercolano (NA)
2010 - Progetto preliminare ed esecutivo di ristrutturazione di un immobile sito in via Cavour 3, Santa Maria di Castellabate, Castellabate (SA)
2009 - Grafici e preparazione di documenti per istanze di autorizzazioni a nuovi allacci in fogna per 6 aziende site in Ercolano (NA)
Rilievo e restituzione grafica e accatastamento per progetto di ristrutturazione dell’azienda Gest Pharm sita in via Ferrante Imparato, Napoli
Altro
2013 - Certficazione inglese TOEFL con punteggio 87, comparazione livello C. E. F. B2
Patente europea d’inglese: grado 7 (livello intermedio B2) di lingua inglese con merito. Conseguito presso il Trinity college London
Patente di guida B
Conoscenza base della lingua francese e della lingua spagnola, grazie a corsi seguiti all’U-niversità degli studi Napoli Federico II, presso il CLA (centro linguistico di ateneo)
Ottima conoscenza dell’uso del computer in particolare dei seguenti programmi: Microdsoft Office; Programmi di disegno Autocad 2d-3d, Archicad; Programmi di modellazione e renderizzazione Sketchup, Rhinoceros, Artlantis , Cinema 4d, 3dStudio; Programmi di grafica Photoshop, Illustrator e Coreldraw; Programmi per l’impaginazione InDesign; Programmi per la redazione di computi metrici Primus;
Ottime capacità di preparazione, organizzazione e presentazione di materiale per mostre ed eventi maturata grazie ad ulteriori esperienze lavorative all’Università:
- Mostra del Festival dell’architettura di Parma, 2009/2010, “Declinazioni archi-tettoniche dell’ esperienza insediativa comunitaria”, dove sono stati presentati i risultati della ricerca “Strategie per la rigenerazione della periferia diffusa”;- Mostra “Social Housing Exhibition” organizzata dall’EIRE - Expo Italia Real Estate alla Fiera di Milano, dove sono stati presentati i risultati della ricerca inter-dipartimentale “La rigenerazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica. Il caso di Tor Bella Monaca a Roma”- Coordinamento delle manifestazioni nell’ambito della ricerca “La rigenerazione dei quartieri di edilizia residenziale pubblica. Il caso di Tor Bella Monaca a Roma” per le presentazioni dello stato di avanzamento e dei risultati della ricerca.