Porta Susa a 3 minuti - Osservatorio Caritas Torino · ci anni fa, quando ancora si cam - minava...

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LA VOCE DEL POPOLO 8 maggio 2016 Settimanale RASSEGNA STAMPA «FA BENE» – FIRMATO UN PROTOCOLLO D’INTESA FRA CITTÀ METROPOLITANA, CARITAS E S-NODI Lotta alle nuove povertà nei mercati cittadini Se «Fa bene» a Torino, «Fa bene diffuso» an- che in provincia. È questa l’idea che ha mos- so Città metropolitana e Caritas diocesana, attraverso l’agenzia di sviluppo S-nodi (che si occupa di «slow innovation» – come spie- ga la responsabile Tiziana Ciampolini – cioè di accompagnare quei processi lunghi di cambiamento che possano creare innovazio- ne e sviluppo sul territorio, investendo sulle capacità e le risorse delle persone e delle co- munità), a firmare martedì 3 maggio un pro- tocollo d’intesa con cui si punta ad una colla- borazione sempre più stretta nelle attività di sviluppo territoriale. Erano presenti nella sala Consiglieri di Palazzo Cisterna, oltre a Lucia Centillo ed Elena Di Bella per la Città Metro- politana, Pierluigi Dovis (Caritas Torino), Ti- ziana Ciampolini (S-nodi), Deana Panzarino (coordinatrice del progetto Fa bene), Anna Maria Cuntrò (per il Comune di Grugliasco) e Francesco Casciano (sindaco di Collegno). «Fa bene diffuso» è uno dei progetti che sca- turiranno da questa nuova intesa: avviato nel 2013 in Barriera di Milano si è già sviluppato in altri cinque mercati rionali portando come frutti oltre 100 famiglie e beneficiari coinvol- ti, 90 commercianti aderenti, 4800 consegne realizzate per 55 mila chili di cibo raccolto. Si tratta di un’iniziativa di lotta alla povertà at- traverso la raccolta del cibo nei mercati rionali e nei negozi limitrofi, ottenuta mediante una sensibilizzazione del cliente all’acquisto, per destinarlo a famiglie bisognose individuate dalla Caritas diocesana, le quali a loro volta si impegnano a restituire quanto ricevuto in forma di servizi alla comunità. Ora questa ini- ziativa si estende al territorio metropolitano, partendo dalla Zona 2 Atm Nord, in partico- lar modo i comuni di Grugliasco e Collegno. Ma questo è solo uno dei progetti che coin- volgono i due enti firmatari del protocollo; questa firma, infatti, pone le basi per nuove collaborazioni finalizzate alla realizzazione di azioni sistematiche integrate per il welfa- re locale e lo sviluppo di comunità. Il futuro e l’innovazione sono proprio rappresentati dal welfare locale – dicono da più parti – che si integrerà alle misure di welfare tradiziona- le e vede come protagonista il territorio e la comunità, per far sì che le nuove povertà e le emarginazioni siano superate attraverso il reinserimento nel contesto comunitario. «Condividiamo delle responsabilità a livello programmatico – afferma Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana – non su singole situazioni ma pensando a lungo ter- mine. Occorre lavorare insieme non solo su progetti ma su processi, che vengono pensati e programmati insieme. Il documento sotto- scritto è una scommessa che va oltre la colla- borazione, è una vera e propria alleanza, per prendersi in carico tutta la società». Luca BELLO

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LA VOCE DEL

POPOLO

8 maggio 2016

Settimanale

RASSEGNA STAMPA

T O R I N O C H E C A M B I A6 DOMENICA, 8 MAGGIO 2016

Segue dalla 1a pagina

Il viale sta nascendo per accor-ciare le distanze fra il centro e la periferia. Un giorno (nel 2018?) si spingerà fino all’imbocco del-le autostrade in corso Grosseto, diventerà uno dei più rapidi cor-ridoi di avvicinamento al centro di Torino. I territori ex industria-li dell’area Parco Dora alle porte del Borgo Vittoria (erano qui le Ferriere Fiat, Michelin, Offici-ne Savigliano) sorgono sull’e-satta direttrice del viale, atteso da decenni come strumento di riqualificazione e di rilancio. Da quando le ciminiere hanno cessato di operare sul finire da-gli anni Ottanta, quasi tutti i capannoni sono stati demoliti. Sono sorti palazzi residenziali, il Parco Dora, la parrocchia del Santo Volto, centri commer-ciali, Environment… I residenti hanno spesso reclamato l’attiva-zione di servizi di base (sanitari, scolastici, di cultura), considera-ti sottodimensionati. Mancava, assolutamente, il collegamento stradale.Al posto delle fabbriche. La chiesa del Santo Volto con il cen-tro servizi della Diocesi sorse die-ci anni fa, quando ancora si cam-minava sulle macerie all’estre-mo occidentale di Parco Dora (altro anniversario: 8 dicembre 2016, dieci anni dall’inaugura-zione della chiesa). L’apertura del viale renderà raggiungibile il Santo Volto da Porta Susa in 10 minuti. Environment è al vertice opposto del Parco Dora, si affac-cia proprio sul nuovo viale, fu la prima attività ad insediarsi nel 1996 sulla cenere delle fabbriche,

A fianco: le palazzine di Environment Park e l’allestimento del viale. In alto: l’area industriale negli anni Ottanta e la sua trasformazione attuale

le acciaierie Deltasider – Iri (ex Ferriere Fiat). Il direttore genera-le Davide Damosso è la memo-ria storica del parco scientifico. «Le acciaierie smisero di operare nel 1989 – ricorda – Negli anni successivi la Giunta Castellani mise a punto le varianti urbani-stiche ed il primo accordo di pro-gramma per Environment: prese corpo questo luogo nel quale le piccole e medie aziende impe-gnate nel campo della ricerca ambientale trovano sedi attrez-zate, supporto logistico, affian-camento tecnico e progettuale. La nascita della società pubblico-privata Environment Park Spa è del 1996, l’insediamento delle prime aziende del 1999. Oggi le imprese connesse al parco scien-tifico sono molte decine: 60 nel complesso di via Livorno, 150 in altre sedi, affiancate dalla nostra organizzazione».I bilanci di Environment risul-tano sani (6 milioni di pareggio, con leggero utile). «L’affitto dei locali, i servizi di consulenza, i progetti di ricerca, la vendita

dell’energia elettrica che produ-ciamo sfruttando canali d’acqua sotterranea hanno valore eco-nomico riconosciuto – osserva il presidente Mauro Chianale – Ci pare decisamente vinta la scommessa delle istituzioni che a metà degli anni Novanta, re-agendo al declino industriale, investirono per costruire i padi-glioni del parco scientifico e per avviare l’attività di supporto alle imprese».Nel board degli azionisti: Finpie-monte (Regione), Comune di Torino, Area Metropolitana (ex Provincia), Camera di Commer-cio, Unione Industriale, Iren, Amiat e Smat. Nello staff 25 dipendenti, fra cui ingegneri, architetti, chimici, biologi, agro-forestali applicati nell’assistenza ai progetti di ricerca delle azien-de ospitate dal comprensorio. In vent’anni l’Environment Park ha accompagnato la creazione di brevetti industriali e programmi di ricerca in campi come l’edili-zia sostenibile, le energie alter-native (idrogeno), le tencologie

pulite (plasma), la chimica verde. Ha operato in Italia e all’estero, attualmente in Palestina presso un gruppo di aziende agroali-mentari. «Siamo stati fra i primi – sottolinea il direttore Damosso – a dotarci di padiglioni ecologi-ci, pannelli solari, sistemi di coi-bentazione con erba sui tetti. Fra i primi a sfruttare i canali d’ac-qua per la produzione di energia elettrica e a dotarci di una cen-trale di riscaldamento a biomas-se. Strumenti e tecnologie che stanno lentamente penetrando nei mercati».Tutto è cambiato. Le immagini che pubblichiamo qui a fian-co documentano la completa trasformazione dei terreni a ridosso della Dora. In centro, ove sorgevano i capannoni delle Ferriere, ci sono le palazzine e i giardini verdi di Environment, il nuovo grande quartiere resi-denziale fra via Livorno, corso Umbria e il Passante Ferroviario. Sulla destra, la vecchia angusta via Livorno appare ridisegnata con una rotonda e ampie corsie per il traffico a ridosso dell’Iper-coop Dora, sorta al posto della fabbrica Michelin. In primo pia-no, al posto di corso Mortara e del vecchio scivolo di accesso alla sopraelevata di piazza Baldissera si osservano solo più giardini, un parco vastissimo che la Città, a onor del vero, sta faticando a mantenere, rischia di lasciare al degrado. Il traffico di auto proveniente dal viale sul Passante Ferroviario incontrerà rotonde di smista-mento per accedere alla zona dell’Environment e Ipercoop, raggiungerà piazza Baldissera,

svolterà nell’unico breve tratto rimasto di corso Mortara, si ina-bisserà nel tunnel Donat-Cattin per riemergere in via Borgaro (Santo Volto) e in corso Potenza.Miglio dell’innovazione. Da-vide Canavesio, amministrato-re delegato di Environment, è convinto che l’inaugurazione del nuovo viale sul Passante rappresenti una storica svolta per la città. «Lungo il viale – ci dice – sorgono a brevissima di-stanza molti poli di eccellenza nella ricerca e nella innovazio-ne, dall’Environment al Poli-

tecnico con i suoi incubatori d’impresa, dall’Istituto Boella alle Ogr, dal grattacielo di Inte-sa Sanpaolo a General Motors, Unicredit, e si potrebbe prose-guire nell’elenco. Sorge tutto nel raggio di un miglio, tutto è raggiungibile a pochi minuti da Porta Susa e dalla linea di Metro: d’accordo con il Comu-ne, lavoreremo per mettere a sistema questo ‘miglio dell’in-novazione’, lo faremo conosce-re nel mondo come distretto moderno e attraente».

Alberto RICCADONNA

ENVIRONMENT PARK

➡SANTO VOLTO

➡PO

RTA

SUSA

OGGI

IERI

20 ANNI DEL PARCO SCIENTIFICO – IL VIALE SUL PASSANTE ANNULLERÀ LE DISTANZE CON IL CENTRO

Environment festeggia,Porta Susa a 3 minutiFra un mese la grande arteria stradale, nuovo capitolo della trasformazione lungo la Dora

«FA BENE» – FIRMATO UN PROTOCOLLO D’INTESA FRA CITTÀ METROPOLITANA, CARITAS E S-NODI

Lotta alle nuove povertà nei mercati cittadini Se «Fa bene» a Torino, «Fa bene diffuso» an-che in provincia. È questa l’idea che ha mos-so Città metropolitana e Caritas diocesana, attraverso l’agenzia di sviluppo S-nodi (che si occupa di «slow innovation» – come spie-ga la responsabile Tiziana Ciampolini – cioè di accompagnare quei processi lunghi di cambiamento che possano creare innovazio-ne e sviluppo sul territorio, investendo sulle capacità e le risorse delle persone e delle co-munità), a firmare martedì 3 maggio un pro-tocollo d’intesa con cui si punta ad una colla-borazione sempre più stretta nelle attività di sviluppo territoriale. Erano presenti nella sala Consiglieri di Palazzo Cisterna, oltre a Lucia Centillo ed Elena Di Bella per la Città Metro-politana, Pierluigi Dovis (Caritas Torino), Ti-ziana Ciampolini (S-nodi), Deana Panzarino (coordinatrice del progetto Fa bene), Anna Maria Cuntrò (per il Comune di Grugliasco) e Francesco Casciano (sindaco di Collegno).

«Fa bene diffuso» è uno dei progetti che sca-turiranno da questa nuova intesa: avviato nel 2013 in Barriera di Milano si è già sviluppato in altri cinque mercati rionali portando come frutti oltre 100 famiglie e beneficiari coinvol-ti, 90 commercianti aderenti, 4800 consegne realizzate per 55 mila chili di cibo raccolto. Si tratta di un’iniziativa di lotta alla povertà at-traverso la raccolta del cibo nei mercati rionali e nei negozi limitrofi, ottenuta mediante una sensibilizzazione del cliente all’acquisto, per destinarlo a famiglie bisognose individuate dalla Caritas diocesana, le quali a loro volta si impegnano a restituire quanto ricevuto in forma di servizi alla comunità. Ora questa ini-ziativa si estende al territorio metropolitano, partendo dalla Zona 2 Atm Nord, in partico-lar modo i comuni di Grugliasco e Collegno.Ma questo è solo uno dei progetti che coin-volgono i due enti firmatari del protocollo; questa firma, infatti, pone le basi per nuove

collaborazioni finalizzate alla realizzazione di azioni sistematiche integrate per il welfa-re locale e lo sviluppo di comunità. Il futuro e l’innovazione sono proprio rappresentati dal welfare locale – dicono da più parti – che si integrerà alle misure di welfare tradiziona-le e vede come protagonista il territorio e la comunità, per far sì che le nuove povertà e le emarginazioni siano superate attraverso il reinserimento nel contesto comunitario.«Condividiamo delle responsabilità a livello programmatico – afferma Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana – non su singole situazioni ma pensando a lungo ter-mine. Occorre lavorare insieme non solo su progetti ma su processi, che vengono pensati e programmati insieme. Il documento sotto-scritto è una scommessa che va oltre la colla-borazione, è una vera e propria alleanza, per prendersi in carico tutta la società».

Luca BELLO