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POLITICA. L'analisi del voto al referendum costituzionale del 4 dicembre vede il Si prevalere soltanto in alcune sezioni del centro cittadino

li No allariFo a dilaga in periferiaLa stessa tendenza si è registrataanche in città come Roma e TorinoUn anno fa l'appello Pd a Variati:«Più attenzione alle zone esterne»............................................................................Roberta Labruna

In centro quel "basta un Sì"in alcuni casi - seppur rari - èbastato, ma in periferia il Noè diventato una valanga. Dalvoto referendario di domeni-ca esce l'immagine di una Vi-cenza a due facce perché, ana-lizzando i numeri delle 112seggi, si nota come man ma-no che ci sia allontana dalcentro storico il numero di co-loro che hanno bocciato Mat-teo Renzi e] a sua riforma au-menta in maniera massiccia.Con percentuali a volte supe-riori anche alla media nazio-nale del 59, 5 per cento.A Settecà ad esempio i No

hanno raggiunto il 66,46 percento e alla scuola Pasini distrada Postumia hanno dettoNo in 415, cioè il 63,75 percento di quelli che hanno vo-tato. Stessa mole di No anchelungo strada Pasubio, dove ledue sezioni allestite alla scuo-

la Cabianca hanno registratouna il 61,1 per cento di contra-ri, e l'altra - la sezione 56 - il67,95 per cento. Sempre nel-la parte nord della città, a Po-legge, i No sono stati il 61 percento.Verso sud la tendenza non

cambia. Lungo la Riviera Be-ríca, nelle quattro sezioni divia Einaudi, si va dal 57,52per cento al 67,31 per centodi No. Nella zona ovest, aSant'Agostino, il No al 61,93per cento. Questi sono solo al-cuni esempi e si potrebbe pro-seguire, perché l'andamentodel voto via via che ci si spo-sta dal centro è omogeneo.

Va detto, però, che nemme-no nel cuore della città il Sì èandato bene. Ma lo scarto èspesso meno ampio e in qual-che caso, in centro, il Sì ha mi-racolosamente sorpassato ilNo. Sono state 16 (su 112) lesezioni in totale dove è preval-so il Sì. Lo scarto maggiorec'è stato alla 92, a Santa Cate-

Benissimogli investimentitradizionali,ma va ricostruitoil senso di comunitàOTELLO DALLA ROSAAMMINISTRATOREAIM ENERGY

b/ 1 !9!D%IL MIGUORE RISULTATODEL NO INCITTALo scarto più ampio tra Si eNo, a favore di quest'ultimo,si è registrato nella sezione56 alla scuola Cabianca,lungo strada Pasubio.l'altrasezione allestita nella stessascuola ha fatto segnare il61,1 per cento di voti afavore dei No.

ASANTACATERINAILMIGLI0RESITODELSiNel quartiere di SantaCaterina il Si ha vinto inquattro sezioni su 6. Anche aVicenza è confermata latendenza delle città che havisto il Sì vincereprevalentemente nelle zonedel centro.

LESEZIONI CITTADINEDOVE HA VINTOILSII favorevoli alla riformacostituzionale hannosuperato i contrari solo in 16seggi cittadini su 112. Intotale a Vicenza si èespresso perii No allariforma il 56,53 dei votanti,per il Si il 43.47 per cento.

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Votanti in un seggio vicentino domenica 4 dicembre per il referendum costituzionale . COLORrOTO

rina, con il 55,97 per centocontro il 44.03 per cento delNo. A Santa Caterina il Sì havinto in quattro sezioni su 6,e in corso Padova le sei sezio-ni allestite alla Zanella sonoandate 3 al Sì e 3 al No.La stessa tendenza - in ma-

niera più massiccia - si è regi-strata in altre realtà. ComeRoma e Torino. E siccomequello del referendum è statochiaramente un voto politiconei confronti del governoRenzi, all'interno del Partitodemocratico c'è chi ha apertouna riflessione.«Questo referendum - dice

il dem Otello Dalla Rosa, am-

ministratore unico di AimEnergy e tra i papabili candi-dati sindaco - si è tradotto inuna bocciatura politica. Ren-zi ha fatto cose importantima sul fronte dell'occupazio-ne e dell'economia c'è ancoramolto da fare. Di qui la boc-ciatura verso il governo, piùmarcata in periferia dove il di-sagio è più forte».E se un anno fa di questi

tempi il Pd cittadino avevasollecitato il sindaco AchilleVariati a dedicare più atten-zione alle periferie, Dalla Ro-sa spiega: «Alcuni investi-menti sono stati fatti, ma so-no stati investimenti tradizio-

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nali: la sistemazione dellastrada, del marciapiede. Ilche è importantissimo, macredo occorra agire anche inmaniera diversa, credo occor-ra reinventarsi il rapportocon i quartieri, ricostruire unsenso di comunità. Lo si puòfare innovando: se in un quar-tiere portiamo mobilità elet-trica, servizi per la persona,servizi che possano portarenuove professioni, questocrea delle opportunità. Senzaombra di dubbio da qui al2018 una delle priorità dovràessere concentrarsi sulle peri-ferie». •

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