Fitoterapia Semi Di Lino e Tante Erbe

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 FITOTERAPIA: PRECAUZIONI D'USO DELLE PIANTE OFFICINALI INTERFERENZE TRA LE PIANTE OFFICINALI, INTERAZIONI TRA PIANTE E FARMACI, CONTROINDICAZIONI IN PRESENZA DI ALCUNE PATOLOGIE - QUINTA PARTE: LINO, PSILLIO, ISPAGHUL, MELISSA, MENTA Proseg uiamo l'esame delle piante officina li, in relazione alle prec auzioni sul lor o uso. Queste devono essere tenute sempre in consid erazione: non ost ante la fit oterapi a sia con siderata da alcuni innocua, vi sono invece diversi casi in cui è necessaria una certa cautela nel suo utilizzo, specialmente in alcuni periodi della vita, come la prima infanzia, la gravidanza, l'allattamento, o in relazione a determinate patologie, e all'uso concomitante di farmaci.  Questo mese prenderemo in considerazione il Lino, lo Psillio, l'Hispaghul, la Melissa, la Menta.  Lino (Linum usitatissimum)  Psillio (Plantago psyllium)  Ispaghul (Plantago ovata) Dis cut iamo di queste tre pia nte off icinali mettendole in relazione fra lor o, poi ché l'util izzo è molto simile, come simili sono le proprieattribuite ai lor o semi, che costituiscono la droga, ovvero la parte di pianta contenente i principi at ti vi.  Il Lino è conosciuto da tempi antichissimi, poiché era utilizzato già in epoca preistorica per le sue fibre, che costituiscono un ottimo filato, dal quale si ricava un tessuto molto pregiato, ancora oggi apprezzatissimo. Già anticamente erano utilizzati anche i semi, sia a scopo curativo che a scopo alimentare; essi infatti hanno un buon contenuto calorico e ogg i sappiamo che sono ricchi di acidi grassi essenziali, sostanze indispensabili per la fisiologia e il benessere del corpo umano. A scopo curativo erano utili zzati già dagli antichi medici che seguivano la dottrina di Ippocr ate, per i disturbi intestinali e per la tosse, sia per uso esterno che per uso interno.  Per uso esterno penso che molti avranno utilizzato, su consiglio della nonna, o ne avranno sentito raccontare, i cataplasmi di semi di Lino in caso di tosse e catarro bronchiale, oppure di foruncolosi, o ascess i, che sono fatti "mat urare" con i cataplasmi, accelerandone la guarigione.  Per uso interno i semi di Lino sono utilizzati anche oggi per risolvere la stitichezza in modo delica to, specie nelle persone con l'intestino irritat o, tal vol ta per abuso di lassativi drastici, o nei casi di colon irritabile, o quando vi siano ragadi o emorroidi. I semi di Lino infatti, come anche quelli di Psillio e di Ispaghul, sono ricchi di mucillagini, che agiscono da lassativo meccanico.  E' facile rendersi conto di questo: basta mettere un cucchiaio di semi di una qualunque di queste tre piante in un bicchiere di acqua, lasciarli macerare per qualche ora, e si vede che essi si rigonfiano formando una sostanza mucillaginosa che li avvolge. La mucill agine che si forma con l'ac qua, se ingeriamo i semi macerati , agisce da lubrificante e da lassativo meccanico, perché idrata e aumenta la massa fecale; ciò provoca uno stimolo fisiologico di distensione delle pareti intestinali, che rispondono aumentando la contrazione armonica (peris tal si), che favorisce il procedere del contenuto intestinale e lo svuotamento. Questo stimolo è molto delicato, a differenza di quello prodotto dalle piante lassative antrachinoniche, più drastiche e irritanti, e quindi non provoca assuefazione. Perciò, quando la funzione intestinale è carente, oltre a migliorare l'apporto di fibre alimentari fornite dalla verdura, dalla frutta, dai cereali integrali, e ad incrementare l'apporto di liquidi nella giornata, può essere consigliabile un trattamento sintomatico

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FITOTERAPIA: PRECAUZIONI D'USO DELLE PIANTE OFFICINALIINTERFERENZE TRA LE PIANTE OFFICINALI, INTERAZIONI TRA

PIANTE E FARMACI, CONTROINDICAZIONI IN PRESENZA DIALCUNE PATOLOGIE - QUINTA PARTE: LINO, PSILLIO,

ISPAGHUL, MELISSA, MENTA

Proseguiamo l'esame delle piante officinali, in relazionealle precauzioni sul loro uso. Queste devonoessere tenute sempre in considerazione:nonostante la fitoterapia sia considerata daalcuni innocua, vi sono invece diversi casi in cuiè necessaria una certa cautela nel suo utilizzo,specialmente in alcuni periodi della vita, comela prima infanzia, la gravidanza, l'allattamento,o in relazione a determinate patologie, e all'uso

concomitante di farmaci. Questo mese prenderemo in considerazione ilLino, lo Psillio, l'Hispaghul, la Melissa, la Menta. 

Lino (Linum usitatissimum) Psillio (Plantago psyllium) 

Ispaghul (Plantago ovata) Discutiamo di queste tre piante officinali mettendole in relazione fra loro, poichél'utilizzo è molto simile, come simili sono le proprietà attribuite ai loro semi, checostituiscono la droga, ovvero la parte di pianta contenente i principi attivi. Il Lino è conosciuto da tempi antichissimi, poiché era utilizzato già in epoca preistoricaper le sue fibre, che costituiscono un ottimo filato, dal quale si ricava un tessuto moltopregiato, ancora oggi apprezzatissimo. Già anticamente erano utilizzati anche i semi,sia a scopo curativo che a scopo alimentare; essi infatti hanno un buon contenutocalorico e oggi sappiamo che sono ricchi di acidi grassi essenziali, sostanzeindispensabili per la fisiologia e il benessere del corpo umano. A scopo curativo eranoutilizzati già dagli antichi medici che seguivano la dottrina di Ippocrate, per i disturbiintestinali e per la tosse, sia per uso esterno che per uso interno. 

Per uso esterno penso che molti avranno utilizzato, su consiglio della nonna, o neavranno sentito raccontare, i cataplasmi di semi di Lino in caso di tosse e catarrobronchiale, oppure di foruncolosi, o ascessi, che sono fatti "maturare" con icataplasmi, accelerandone la guarigione. Per uso interno i semi di Lino sono utilizzati anche oggi per risolvere la stitichezza inmodo delicato, specie nelle persone con l'intestino irritato, talvolta per abuso di

lassativi drastici, o nei casi di colon irritabile, o quando vi siano ragadi o emorroidi. Isemi di Lino infatti, come anche quelli di Psillio e di Ispaghul, sono ricchi di mucillagini,che agiscono da lassativo meccanico. E' facile rendersi conto di questo: basta mettere un cucchiaio di semi di una qualunquedi queste tre piante in un bicchiere di acqua, lasciarli macerare per qualche ora, e sivede che essi si rigonfiano formando una sostanza mucillaginosa che li avvolge. Lamucillagine che si forma con l'acqua, se ingeriamo i semi macerati, agisce dalubrificante e da lassativo meccanico, perché idrata e aumenta la massa fecale; ciòprovoca uno stimolo fisiologico di distensione delle pareti intestinali, che rispondonoaumentando la contrazione armonica (peristalsi), che favorisce il procedere delcontenuto intestinale e lo svuotamento. Questo stimolo è molto delicato, a differenzadi quello prodotto dalle piante lassative antrachinoniche, più drastiche e irritanti, e

quindi non provoca assuefazione. Perciò, quando la funzione intestinale è carente, oltre a migliorare l'apporto di fibrealimentari fornite dalla verdura, dalla frutta, dai cereali integrali, e ad incrementarel'apporto di liquidi nella giornata, può essere consigliabile un trattamento sintomatico

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con i semi di queste piante, adoperandole naturalmente conla necessaria quantità di acqua, per evitare di ottenerel'effetto opposto. Se c'è un'irritazione intestinale è sempre bene utilizzare isemi solo dopo la loro macerazione in acqua per alcuneore; diversamente è possibile ingerirli tal quali, ad esempio

con lo yogurt, bevendo subito dopo un paio di bicchieri diacqua. Le mucillagini prodotte dalla macerazione svolgono ancheuna funzione emolliente a addolcente sulle mucoseintestinali che, se sono infiammate, traggono beneficiodall'azione lenitiva delle mucillagini, sia del Lino che delloPsillio e dell'Ispaghul (così come della Malva, che nonesaminiamo in questo contesto, poiché non presentacontroindicazioni di sorta). 

Sembrerebbe quindi che queste piante officinali possano essere utilizzate sempre ecomunque: invece vi sono casi in cui il loro uso è sconsigliato, se non addirittura

vietato. Quando infatti vi è il sospetto di un'occlusione intestinale, o vi sono doloriaddominali la cui causa non sia nota, l'uso dei semi di Lino o delle altre piante inoggetto è assolutamente controindicato, per evitare eventuali complicazioni. Bisogna anche tenere presente che le mucillagini, se assunte contemporaneamente afarmaci o ad integratori minerali o vitaminici, possono ridurne l'assorbimento; quindi èbene aspettare almeno un'ora dopo la loro assunzione prima di ingerire i semimucillaginosi, rispettando i dosaggi, che non devono essere mai eccessivi, per evitaresquilibri idrici e salini. Talvolta, all'inizio del trattamento, si possono verificare gonfiori addominali, chescompaiono col proseguire dell'assunzione, specie se si ingeriscono adeguate quantitàdi acqua. 

Melissa (Melissa officinalis) La Melissa è conosciuta anche con il nome di Citronella, Cedronella o anche ErbaLimona, per il gradevole profumo di limone che emana quando è fresca, profumo cheperde con l'essiccazione. Come molte piante, è conosciuta e utilizzata fin dall'antichità per le sueproprietàsedative, antispasmodiche, digestive, carminative, che ne fanno unvalido rimedio, confermato anche dai moderni studi, contro l'ansia, specialmente incaso di nevrosi gastrica, che si manifesta con disturbi di origine psicosomatica a caricodello stomaco e dell'intestino. La Melissa è utile anche nei disturbi del sonno, sia degli adulti che dei bambini, quandoè necessaria un'azione rilassante generale, con difficoltà di addormentamento. La suaazione tranquillizzante può essere utilizzata anche durante le diete dimagranti, specie

nei soggetti a tendenza bulimica originata da turbe nervose, e in quelle forme di ansiacon somatizzazione a livello gastrico, come gastriti nervose. La Melissa riduce infatti laproduzione di succo gastrico, mentre aumenta la secrezione di mucina, che ha unafunzione protettiva nei confronti della mucosa gastrica. E' un valido aiutocontro dispepsia, nausea, flatulenza, vomito gravidico, per le sueproprietà eupeptiche, aromatiche, stomachiche, spasmolitiche e carminative, eanche perché favorisce la produzione della bile da parte del fegato. L'azionespasmolitica sulla muscolatura liscia può essere utilizzata anche in caso di lievi colicheintestinali, o nella dismenorrea. L'azione sedativa della Melissa è utile anche in caso di tachicardia (battito del cuoreaccelerato) che non abbia cause patologiche, poiché esercita un'azione leggermenteipotensiva e bradicardizzante (rallenta il battito cardiaco). 

Il dosaggio della Melissa deve essere valutato e personalizzato, poiché un dosaggiotroppo elevato potrebbe manifestare un effetto-paradosso con ansia e agitazione,specie se si utilizza l'olio essenziale (che va usato con cautela, come tutti gli oli

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essenziali). La Melissa è controindicata quando vi siano disturbitiroidei, specie in caso di ipotiroidismo che potrebbeessere accentuato, o in caso di terapia con ormonitiroidei, per una possibile interferenza con essi. L'olio essenziale di Melissa è sconsigliato, per

precauzione, nei soggetti affetti da glaucoma: in alcunistudi su animali ha provocato un aumento dellapressione endoculare, quindi, finché non ci saranno altristudi in merito, è bene evitare di utilizzarlo in presenzadi questa patologia oculare. 

Menta (Mentha piperita) La Menta piperita è una pianta erbacea perenne; siriproduce facilmente per via vegetativa tramite glistoloni, poiché raramente produce semi. La parte

interessante dal punto di vista dei principi attivi è la parte aerea, cioè le foglie e lesommità fiorite, che contengono diversi oli essenziali, fra i quali il più noto è il

mentolo, che conferiscono a questa pianta il profumo caratteristico, il sapore esoprattutto le proprietà officinali. La sinergia del fitocomplesso conferisce alla Menta proprietà rilassanti sullamuscolatura liscia, principalmente a livello di stomaco e intestino: infatti è da sempreconosciuta e utilizzata come rimedio per i disturbi dell'apparato gastrointestinale, perle sue proprietà antispasmodiche, carminative, coleretiche, eupeptiche estomachiche. La Menta ha anche un'azione tonificante e corroborante sul sistemanervoso centrale, che ne fa anche un buon tonico e stimolante contro l'affaticamentofisico. La Menta piperita è quindi utilizzata in caso di atonia digestiva, specie se è associataad altre piante dalle proprietà simili, come la Melissa o il Finocchio. E' utile anche percombattere la nausea causata dalla cattiva digestione, specie se dipendente

dall'alterata motilità delle vie di escrezione della bile (discinesie biliari), oppure quellacausata dalla gravidanza. L'olio essenziale di Menta piperita è utilizzato anche comeantinfiammatorio delle vie aeree superiori; infatti è possibile adoperarlo per suffumigiin caso di raffreddore e sinusite, ed essendo anche un buon antisettico bronchiale puòrisultare utile in caso di tosse. Applicato localmente sulla pelle, produce una sensazione di freddo, determinandoun'azione anestetica che può essere sfruttata in quelle affezioni della pelle checausano prurito o bruciore, sotto forma di talco mentolato, oppure di linimenti ounguenti emollienti. 

Le controindicazioni della Menta riguardano la sua capacità di rilassare il cardias(sfintere che separa lo stomaco dall'esofago), per cui la Menta piperita è sconsigliata

in caso di ernia iatale, poiché favorisce le eruttazioni; è controindicata anche inpresenza di ulcera gastro-duodenale, perché stimola la secrezione gastrica; inoltre lasua azione coleretica ne sconsiglia l'uso in caso di calcoli biliari, che potrebbero esseremobilizzati provocando una colica. L'uso prolungato può provocare insonnia per l'azione stimolante sul sistema nervosocentrale, per cui è da evitare l'uso come aromatizzante nelle tisane contro l'insonnia. L'uso di prodotti al mentolo deve essere evitato in età pediatrica, poiché puòprovocare spasmi della glottide, con blocco del respiro nei casi più gravi.

Come e perché consumare i semi e l’olio di lino.

Sono sempre più numerosi gli studi e le osservazioni che mettono in luce i benefici legati al consumo deisemi di lino, fonte eccezionale di lignani, potenti anticancerogeni e di acido alfa-linolenico, un acido

grasso essenziale della famiglia degli omega-3 di cui la dieta dell’uomo moderno è sempre più povera.Più esattamente, in tutti i paesi industrializzati oggi si assiste a uno squilibrio tra gli acidi grassi omega-6,assunti generalmente in quantità eccessive, e gli omega-3, sempre meno presenti. Uno squilibrio cheinteressa spesso anche chi segue una dieta vegetariana o vegan.

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Il ruolo degli acidi grassi essenzialiPer comprendere l’importanza dei semi di lino nell’alimentazione è necessario ricordare che mentre gliomega 6, cui appartengono gli acidi grassi più comuni hanno la capacità di aumentare la pressionesanguigna, le reazioni infiammatorie, l’aggregazione piastrinica, la trombogenesi, il vasospasmo, lereazioni allergiche e la proliferazione cellulare, gli omega-3 svolgono azioni opposte e competono con gliomega-6 per gli enzimi coinvolti nella loro desaturazione.

Pertanto il consumo eccessivo di cibi ricchi in acidi grassi omega-6 può compromettere la capacitàdell’organismo di utilizzare al meglio l’acido alfalinolenico, con effetti negativi per lo stato di salute.Sono numerose le ricerche che evidenziano come i livelli di acidi grassi essenziali e l’equilibrio tra essigiochino un ruolo fondamentale non solo nella crescita e nello sviluppo,ma anche nella prevenzione e neltrattamento di numerose patologie, come quelle coronariche, ipertensione, diabete mellito di tipo II,artrite e altri disordini immunitari ed infiammatori, e di diverse forme di cancro.Per questo motivo, gli studiosi utilizzano il rapporto tra acidi grassi omega-6 e omega-3 (omega-6:omega-3), per valutare l’equilibrio tra gli acidi grassi essenziali nella dieta. Rapporto che in genere è attestatotra 14:1 e 20:1, contro un rapporto raccomandato che dobrebbe essere compreso tra 5:1 e 10:1.

Le fonti principaliMentre l’assunzione di acidi grassi omega-6 è praticamente assicurata da qualsiasi tipo di dieta noneccessivamente squilibrata, gli omega-3 non sono altrettanto abbondanti nella dieta dell’uomo odierno,soprattutto quando non si consumano abitualmente pesci o alghe marine. Secondo il medico Brenda Davisdell’associazione di dietisti Vegetarian Nutrition Dietetic Group, che conta più di 1700 membri in tutto ilmondo, per garantire un’assunzione equilibrata di acidi grassi essenziali nelle diete vegetariane è dunquenecessario seguire alcuni suggerimenti:

>> Limitare l’assunzione di grassi saturi e idrogenati. Gli acidi grassi idrogenati derivano primariamenteda oli vegetali idrogenati che hanno la capacità di interferire con la conversione dell’acido alfa-linolenicoin DHA, oltre a aumentare il rischio di patologie degenerative.I grassi idrogenati sono abbondanti in merendine, margarine idrogenate, cibi elaborati che contengono olivegetali idrogenati e parzialmente idrogenati (crackers, biscotti, torte, pasticcini,cibi economici surgelati, snack) e cibi da fast food (gli oli idrogenati sono usati per friggere in profondità).Nelle diete vegetariane le fonti primarie di grassi saturi sono i latticini e le uova, mentre le diete vegane

contengono basse quantità di grassi saturi a meno che non vi sia un forte consumo di oli tropicali.

>> Consumare grassimonoinsaturi come grassi principali nella propria alimentazione. I grassimonoinsaturi dovrebbero rappresentare la maggior parte dei grassi nella dieta, dato che hanno dimostratodi avere un effetto neutro o positivo per la salute. Inoltre incrementare i grassi monoinsaturi nella dietaaiuta a limitare l’assunzione di grassi saturi, grassi idrogenati ed omega-6. L’olio d’oliva (77% di grassimonoinsaturi) e/o l’olio di canola (58% di grassi monoinsaturi) sono gli oli da preferire. Avocado, olive,nocciole, pistacchi,mandorle, noci macadamia, noccioline e pecan sono pure ottime fonti di grassimonoinsaturi.Questi cibi forniscono anche vitamine, minerali, sostanze fitochimiche e fibre e, se usati conmoderazione, sono un ottimo complemento nelle diete vegetariane.

>> Limitare l’assunzione di oli vegetali ricchi di omega-6. Ridurre al minimo l’uso di oli ricchi in omega-6 (olio di semi dimais, di girasole, di cartamo, di cotone) è il modo più facile per mantenere l’acidolinoleico a livelli accettabili.Margarine e maionese che sono fatti con questi oli dovrebbero essere assunti in quantità limitata. L’olio disoia e di noci sono anch’essi ricchi di omega-6, ma il loro contenuto di omega-6 è parzialmentecompensato da un buon contenuto di omega-3.

>> Includere una fonte di acidi grassi omega-3 nella dieta quotidiana. Per ottenere quantità sufficientidi omega-3 in una dieta vegetariana devono essere inserite nell’alimentazione di tutti i giorni delle buonefonti vegetali di questo nutriente. Se consideriamo un fabbisogno calorico giornaliero di 2000 Kcal, di cui il5% fornito da acidi grassi poliinsaturi con un rapporto tra omega-6 e omega-3 pari a 4:1, una personanecessiterebbe di 8,9 g di omega-6 e 2,2 g di omega-3. Tali quantitativi sono assicurati senza difficoltà dalconsumo di alimenti a base di grano integrale e di soia. Più difficile per i vegetariani assicurarsi 2,2 g di

acidi grassi omega-3 se non ricorrendo alla fonte più ricca di acido alfa-linolenico: l’olio di lino (57%omega-3, 15% omega-6). Purtroppo si tratta di un olio altamente insaturo e pertanto viene facilmentedanneggiato dalla luce, dal calore e dall’aria. Per questo motivo deve essere conservato in frigorifero econsumato entro 8 settimane dall’apertura della confezione.

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L’olio non usato entro quella data dovrebbe essere congelato. In questo modo può durare fino ad un anno;mentre l’olio di lino rancido ha un odore sgradevole e deve essere eliminato. L’olio di lino non deve maiessere esposto al calore diretto e quindi non deve essere usato per cucinare. È bene utilizzarlo comecondimento per insalate o cereali, minestre, salse, patate, verdure.Di più lunga durata sono i semi di lino, protetti da un duro rivestimento esterno che si possono conservareper molti mesi nella dispensa, ma proprio grazie a questo duro rivestimento e alla piccola dimensione,

quando vengono ingeriti arrivano per lo più intatti nel sistema digerente, pertanto per utilizzare al megliole loro proprietà nutrizionali è necessario frantumarli. Una volta che i semi di lino sono stati macinati essiirrancidiscono rapidamente e devono essere conservati in frigorifero o nel congelatore.I semi triturati si possono utilizzare per arricchire insalate, cereali e pietanze di tutti i tipi, ma senzaesagerare perché assorbono acqua per 5 o 6 volte il loro peso e quindi è importante bere molti liquidi.Inoltre, i semi crudi, ma non l’olio, contengono dei glucosidi cianogeni che sono convertiti nell’organismoin tiocianati. Queste sostanze possono interferire con l’utilizzo di Iodio da parte della tiroide e aumentareil rischio di gozzo. Pertanto si consiglia di limitarne il consumo a 3-4 cucchiai al giorno. Il calore inattiva iglucosidi cianogeni e pertanto ci sono meno problemi quando i semi sono consumati cotti.

 Il Lino (Linum usitatissimum) appartiene alla famiglia delle Linacee e puo' raggiungere un'altezza massima di circa un metro. Ha dei bellissimi fiorellini azzurri con dei petali ovali. I semi di colore rosso marrone si utilizzano nella cura di svariati disturbi.Essi contengono elevate quantità di acidi grassi polinsaturi (indispensabili per la salute del nostroorganismo, dell'apparato circolatorio, nervoso, della pelle e del sistema immunitario), mucillagini,

 proteine, minerali, vitamine B1, B2, E e piccole quantità di acido cianidrico. Tali quantità non sono daritenersi pericolose se viene opportunamente assunto in dosi normali.

 I semi di Lino sono utilissimi se non necessari nella nostra alimentazione. L'ideale sarebbe utilizzarequotidianamente l'olio spremuto a freddo nei condimenti di tutti i giorni (circa 1-2 cucchiai al giorno), cio' 

 garantisce in maniera piu' che sufficiente l'apporto quotidiano di acidi grassi polinsaturi, che, inalternativa, il nostro organismo, non puo' produrre da solo.

 Inoltre, regolarizza i processi intestinali ed è utilissimo in caso di affezioni dell'apparato gastroenterico(non devono pero' essere assunti in caso di occlusione intestinale e appendicite).Tuttavia, le proprieta' dei semi è ancora piu' versatile, infatti possono essere utilizzati anche per leaffezioni dell'apparato respiratorio, per il catarro, raucedine, tosse e tracheiti. Inoltre, impacchi efasciature si utilizzano in caso di reumatismi, slogature, ecchimosi e foruncolosi.

Ecco alcuni rimedi pratici:

Bevenda ai semi di Lino

Lasciate macerare per circa venti minuti 4-5 cucchiai di semi di lino in un litro di acqua fredda, quindi filtrate il tutto.

 All'occorrenza bevetene un bicchiere intiepidendo la bevanda.La bevanda puo' essere utilizzata in caso di disturbi gastrointestinali, stitichezza (meglio se bevuto lamattina appena alzati), oppure per integrare gli acidi grassi polinsaturi.

 Impacco per reumatismi e indigestionePrendete un sacchettino di stoffa (meglio se cotone morbido) e riempitelo con 50g o piu' a seconda della

 zona da trattare, di semi di Lino precedentemente tritati finemente e ponetelo nella vaporiera per 15 minuti.Dopodiche' applicate il sacchettino nella zona colpita avvolto da una stoffa morbida e coperto da unacopertina calda. Lasciate agire per circa venti minuti.

 Accorgimenti pratici nell'uso dei semi di lino e dell'olio di semi di lino.

L'olio ottenuto dai semi di lino è altamente insaturo e pertanto viene facilmentedanneggiato dalla luce, dal calore e dall'aria. L'olio di semi di lino può essere acquistatonel reparto prodotti refrigerati dei negozi di prodotti naturali. È confezionato in bottigliedi plastica nera o vetro scuro per proteggerlo dalla luce. L'olio deve essere mantenuto nelfrigorifero e si conserva fresco fino a 8 settimane dopo l'apertura. Bisogna controllare ladata di scadenza: l'olio non usato entro quella data dovrebbe essere congelato. Normalmente dura per un anno o più nel freezer. L'olio di lino rancido ha un odoresgradevole e deve essere eliminato.

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Esso non deve mai essere espostoal calore diretto e quindi non deveessere usato per cucinare. È benutilizzarlo come base per il

condimento dell'insalata o come unsaporito condimento per la pasta, patate, riso, verdure (quelloaromatizzato con aglio o peperoncino è un'ottima scelta).Può anche essere aggiunto a cerealicaldi, minestre, salse, condimenti ofrullati. Si può mescolare l'olio dilino con del burro o con margarinanon idrogenata per ottenere una

salsa da spalmare ricca di omega-3. L'olio può anche essere usatocome integratore (1 o 2 cucchiai algiorno o in forma di pillola per quelli che non ne amano il gusto).

I semi di lino integri sono protettida un duro rivestimento esterno edurano per molti mesi nelladispensa. Sfortunatamente, datoche essi sono molto piccoli,generalmente arrivano intatti nelsistema digerente, da cui escono pure intatti. Per aumentare ladigeribilità dei semi di lino si puòsemplicemente frantumarli con unfrullatore od un macinacaffè. Essi possono essere acquistati nei negozi di prodotti naturali e in molti grossi negozi di prodotti alimentari. Una volta che i semi di lino sono stati macinati essi irrancidiscono

alla svelta e devono essere conservati in frigorifero o nel congelatore.

I semi triturati possono essere sparsi sulle insalate o sui cereali. Le fibre solubili nelseme rendono la parte liquida delle minestre molto densa se vi rimangono immersitroppo a lungo. I semi di lino macinati possono essere anche un ottimo sostituto delleuova. Un cucchiaio di lino macinato mischiato a tre cucchiai di liquido sostituiscono unuovo nella cottura al forno. Questo sistema funziona particolarmente bene nei dolcetti, plumcake, biscotti e torte.

 Avvertenze nell'uso dei semi di lino

I semi di lino assorbono acqua per 5 o 6 volte il loro peso e quindi è importante beremolti liquidi quando si consumino i semi macinati.

TABELLA 1

Fonti vegetali di acidi grassi della famiglia degli

Omega-3

CIBI (per porzione)Omega-

3(g)Omega-

6(g)

Olii:

Olio di lino, 1 cucchiaio

Olio di canola, 1 cucchiaioOlio di noce, 1 cucchiaioOlio di soia, 1 cucchiaio

6.6

1.61.41.0

1.6

3.27.67.0

Noci e Semi:

Semi di lino, macinati, 2cucchiai

 Noci (inglesi), 2 cucchiai

3.21.0

0.85.4

Verdura, frutta e legumi

Semi di soia, cotti, 1 tazza

Tofu, compatto, ½ tazzaTofu, medio, ½ tazzaLatte di soia, 1 tazzaBacche, ½ tazzaPiselli, ½ tazzaLegumi, ½ tazza

1.1

0.70.40.40.20.20.05

7.8

5.02.92.90.20.20.05

Vegetali a foglia verde

(broccoli, cavolo, insalata, etc)1 tazza se crudi o ½ tazza secotti.

0.1 0.03

Cereali

Germe d'avena, 2 cucchiaiGerme di grano, 2 cucchiai

0.20.1

1.60.8

NdT: Si fa presente che l'indicazione di grandezze quali "cucchiaino", "cucchiaio","tazza" ecc., non va considerata in modo approssimativo, ma rappresenta quantitàprecise, descritte nelle tabelle di conversione.

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I semi crudi, ma non l'olio, contengono dei glucosidi cianogeni che sono convertitinell'organismo in tiocianati. Queste sostanze chimiche possono interferire con l'utilizzodi Iodio da parte della tiroide e aumentare il rischio di gozzo (specialmente se lo Iodionella dieta è scarso). Si consiglia di limitare il consumo di semi di lino crudi a 3-4

cucchiai al giorno. Il calore inattiva i glucosidi cianogeni e pertanto ci sono meno problemi quando i semi sono usati nella cottura al forno.

Il Mahatma Gandhi una volta disse "Ovunque i semi di lino divengano un cibo comune

tra la gente, lì ci sarà una salute migliore" . Sebbene questa affermazione fosse basatasulla semplice osservazione, i dati scientifici avrebbero suggerito che c'era ben più cheun seme di verità nelle sue parole. I semi di lino sono una fonte eccezionale di lignani, potenti anticancerogeni e costituiscono la più ricca fonte conosciuta di un acido grassoessenziale della famiglia degli omega-3, l'acido alfa-linolenico.

Generalmente si ritiene che i Nordamericani (e tutti gli abitanti dei paesi industrializzati, NdT) non abbiano bisogno di preoccuparsi di assumere abbastanza grassi di qualunquetipo, ma come la ricerca sembra rivelare, esiste un grosso errore in questa convinzione. Non tutti i grassi sono dannosi per la salute. Alcuni sono protettivi e due in particolaresono indispensabili per la vita (e vengono denominati essenziali, NdT). Essi sono i dueacidi grassi essenziali (EFA): l'acido linoleico (omega-6) e l'acido alfa-

linolenico (omega-3).

I cambiamenti nella nostra alimentazione fin dalla rivoluzione industriale hanno messoin pericolo sia la quantità che l'equilibrio di questi nutrienti. Le nostre abitudini

dietetiche attuali forniscono quantità eccessive di acidi grassi omega-6 rispetto allequantità di omega-3 [1, 2]. Questo squilibrio di acidi grassi essenziali riguarda ivegetariani almeno quanto gli onnivori. Inoltre, la tendenza verso l'adozione di dietevegetariane a bassissimo contenuto di grassi (10% o meno delle calorie totali derivantidai grassi) potrebbe compromettere ulteriormente l'assunzione di acidi grassi essenziali.

I Semi di Lino, piu' che l'Olio di Lino, presentano un importante proprietà benefica, sembrano essere

in grado di tenere sotto controllo il Colesterolo, come risulta da diversi studi.

Si sa ormai da tempo che i Semi di Lino sono di aiuto al cuore e alle arterie perchè contengono

grandi quantità diacidi grassi omega-3, fibre, lignani (composti che aiutano la digestione) e acido

alfa-linoleico, benefico appunto per il cuore.

Tuttavia, gli studi sugli effetti dei semi di lino sul colesterolo hanno finora prodotto risultati contrastanti.

Il Dr. Xu Lin, della Chinese Academy of Sciences a Shanghai, e i suoi colleghi hanno deciso di

passare in rassegna 28 precedenti ricerche che hanno coinvolto piu' di 1.500 uomini e donne per 

chiarire l'effetto dei semi di lino sui livelli di colesterolo nel sangue .

Il consumo medio, nelle persone sotto test, è stato di circa un cucchiaio di semi di lino o di olio di lino al

giorno. L'equipe cinese ha cosi' appurato, come si legge sull'American Journal of Clinical Nutrition,

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5/8/2018 Fitoterapia Semi Di Lino e Tante Erbe - slidepdf.com

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che i Semi di Lino Interi si collegano in effetti con una riduzione del Colesterolo Totale e del

Colesterolo Ldl ("cattivo"), soprattutto nelle donne e nei soggetti che all'inizio dello studio avevano il

colesterolo molto alto.

L'equipe di Lin ha notato un abbassamento del colesterolo totale e Ldl anche in chi assumevasupplementi di lignani di seme di lino, ma nessun beneficio in chi prendeva supplementi di olio di semi

di lino.

I ricercatori concludono che sono i semi di lino interi, non l'olio, ad apportare i maggiori vantaggi per la

salute, almeno per quanto riguarda il colesterolo.

I trigliceridi, invece, non subivano variazioni ne' con l'assunzione di semi di lino ne' con il consumo di

olio dello stesso seme.