Politica Economica Europea -  · Politica Economica Europea 16 a.a.2011-12 Politiche fiscali nelle...

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06/12/2011 1 Politica Economica Europea 16 a.a.2011-12 Politiche fiscali nelle unioni monetarie - Qual è il ruolo della politica fiscale in una UM? - Qual è il grado di indipendenza delle politiche fiscali nazionali? Riprendiamo la teoria delle AVO Hp di shock asimmetrico in un’UM (riprendi le conseguenze viste nelle lezioni iniziali ) Qual è il ruolo della politica fiscale? Dipende dal grado di centralizzazione dei bilanci a.a.2011-12

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Politica Economica Europea

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Politiche fiscali nelle unioni monetarie

- Qual è il ruolo della politica fiscale in una UM?

- Qual è il grado di indipendenza delle politiche fiscali nazionali?

Riprendiamo la teoria delle AVO• Hp di shock asimmetrico in un’UM (riprendi le conseguenze

viste nelle lezioni iniziali )

• Qual è il ruolo della politica fiscale?

– Dipende dal grado di centralizzazione dei bilanci

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– Se il bilancio dell’Unione è centralizzato: trasferimenti di reddito da un paese all’altro (trasferimenti inter-regionali). Ma problema di ‘moral hazard’ (comportamenti opportunistici), con gravi conseguenze specialmente se lo shock asimmetrico è permanente e se l’integrazione ‘culturale’ è scarsa

– Se il bilancio dell’Unione non è centralizzato: stabilizzatori automatici nazionali ma possibili problemi dal lato della finanza pubblica (deficit, debito� trasferimenti inter-generazionali

Ricorda:

– Il tasso di cambio non è utilizzabile perché sparisce tra i due paesi membri di una UM.

– Politica monetaria immobile perché deve mediare tra due situazioni opposte! a.a.2011-12

Sostenibilità e stabilità del debito pubblico/PIL

1, −tt bb

La relazione trovata è approssimabile nel seguente modo:

Questa relazione è descrivibile (dati r e g) da una retta nel piano

( ) Pttttt dgrbb +−+= −

~11

bt

bt-1

45°bt

bt-1

bt

45°

dt

(1+r-g) è il coeff. angolare

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( ) mtgxrbb && −−+−= )(

Nel libro di testo

-Il tasso di crescita del PIL è indicato con x

-- il disavanzo primario rispetto al PIL è dato da g-t (cioè spesa pubblica primaria in %al PIL al netto delle entrate in percentuale al PIL.

- Nell’hp che il debito possa anche essere finanziato con emissione di moneta, la dinamica del PIL diviene:

Se il finanziamento in moneta è trascurabile, il debito è stabilizzato se b(r-x)=(g-t)

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-4

-2

0

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4

6

8

10

12

14

16

1980 1983 1986 1989 1992 1995 1998 2001 2004

Belgium

Italy

Netherlands

DISAVANZI PUBBLICI IN % AL PIL.

Il caso di Italia, Belgio e Olanda

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0

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40

60

80

100

120

140

160

1980 1983 1986 1989 1992 1995 1998 2001 2004

Belgium

Italy

Netherlands

DEBITO PUBBLICO LORDO % PIL

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-8

-6

-4

-2

0

2

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6

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1980 1983 1986 1989 1992 1995 1998 2001 2004

Belgium

Italy

Netherlands

AVANZO DI BILANCIO PRIMARIO % PIL

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• La dinamica del debito pubblico sperimentata da diversi stati porta ad una visione diversa circa la desiderabilità delle politiche fiscali in una UM.

• Questa è anche la visione che è presente nel Trattato dell’UE secondo cui l’utilizzo della politica fiscale deve sottostare a precise regole.

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LA POLITICA FISCALE NEI PAESI DELL'AREA EURO

Le regole fiscali nel Trattato

La politica fiscale, diversamente da quella monetaria, rimane responsabilità dei singoli Stati dell'Unione ma è sottoposta ai vincoli dettati nel Trattato della Comunità Europea e precisati nel Patto di Stabilità e Crescita.

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Articolo 104 del Trattato

1. Gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi.

2. La Commissione sorveglia l'evoluzione della situazione di bilancio e dell'entità del debito pubblico negli Stati membri, al fine di individuare errori rilevanti. In particolare esamina la conformità alla disciplina di bilancio sulla base dei due criteri seguenti:

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Articolo 104 del Trattatoa) se il rapporto tra il disavanzo pubblico, previsto o effettivo, e

il prodotto interno lordo superi un valore di riferimento, a meno che

- il rapporto non sia diminuito in modo sostanziale e continuo e abbia raggiunto un livello che si avvicina al valore di riferimento (3% del PIL);

- oppure, in alternativa, il superamento del valore di riferimento sia solo eccezionale e temporaneo e il rapporto resti vicino al valore di riferimento;

b) se il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordosuperi un valore di riferimento (60% del PIL), a meno che detto rapporto non si stia riducendo in misura sufficiente e non si avvicini al valore di riferimento con ritmo adeguato.

I valori di riferimento sono specificati nel protocollo nella procedura per i disavanzi eccessivi allegata al presente trattato.

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3. Se uno Stato membro non rispetta i requisiti previsti da uno o entrambi i criteri menzionati, la Commissione prepara una relazione. La relazione della Commissione tiene conto anche dell'eventuale differenza tra il disavanzo pubblico e la spesa pubblica per gli investimenti e tiene conto di tutti gli altri fattori significativi, compresa la posizione economica e di bilancio a medio termine dello Stato membro.

La Commissione può inoltre preparare una relazione se ritiene che in un determinato Stato membro, malgrado i criteri siano rispettati, sussista il rischio di un disavanzo eccessivo.

Articolo 104 del Trattato

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4. Il Comitato Economico e Sociale formula un parere in merito alla relazione della Commissione.

5. La Commissione, se ritiene che in uno Stato membro esista o possa determinarsi in futuro un disavanzo eccessivo, trasmette un parere al Consiglio.

6. Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificatasu raccomandazione della Commissione e considerate le osservazioni che lo Stato membro interessato ritenga di formulare, decide, dopo una valutazione globale, se esiste un disavanzo eccessivo

Articolo 104 del Trattato

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IL PATTO DI STABILITÁ E CRESCITAFormalmente, entra in vigore il 1° gennaio 1999.Rafforza il quadro di riferimento del Trattato e chiarisce

la procedura da adottare in presenza di deficit pubblici eccessivi

L'obiettivo è garantire che, anche una volta introdotta la moneta unica, venga mantenuta la disciplina seguita dagli Stati membri in materia di bilancio.

Importanza di preservare l'equilibrio delle finanze pubbliche quale strumento per rafforzare le condizioni favorevoli alla stabilità dei prezzi ed una crescita vigorosa e sostenibile che promuova la creazione di posti di lavoro.

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IL PATTO DI STABILITÁ E CRESCITAE’ costituito dai seguenti elementi:1. la Risoluzione del Consiglio europeo di Amsterdam del 17 giugno

1997;

2. il Regolamento (CE) n. 1466/97 MODIFICATO dal Regolamento (CE) n. 1055/2005 per la sorveglianza delle posizioni di bilancio degli Stati membri e il coordinamento delle loro politiche economiche (parte preventiva);

3. il Regolamento (CE) n. 1467/97 MODIFICATO dal Regolamento (CE) n. 1056/2005 sulle modalità di attuazione della procedura per disavanzo eccessivo (parte dissuasiva).

4. 20 marzo 2005: Il Consiglio ECOFIN adotta il documento “Migliorare il PSC”, approvato dal Consiglio Europeo il 22 marzo 2005. Aggiorna e complementa il PSC di cui ora è parte integrante. Anche i regolamenti sono stati emendati

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Il ruolo dell’obiettivo a medio termine presente nel PSC

• Al fine di mantenere il disavanzo e il debito pubblico nei vincoli previsti del 3% e 60%, il PSC chiede agli Stati membri l’impegno di perseguire un adeguato saldo di bilancio a medio termine

• Obiettivo di Bilancio a medio-termine (OMT): saldo di bilancio rispetto al PIL, corretto per il ciclo economicoe per misure una tantum (vedi oltre)

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Saldo di bilancio corretto per il ciclo economico

gapoutput all' bilancio di saldo del arispondenz

economico ciclo del misura gap,output OG ,

balance adjusted cyclically CAB :dove

,

=

==

=⋅−=

ε

ε

PIL

Deficitb

OGbCAB ttt

ttt OGbCAB ⋅−= εComponente ciclica

del deficit

DeficitDeficit corretto

per il cicloa.a.2011-12

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OUTPUT GAP = Misura del ciclo economico

potenziale PIL dove P =

−=

Y

Y

YYOG

P

P

Y

YP

OG>0

OG<0

tempoa.a.2011-12

OUTPUT GAPS

-7.0

-6.0

-5.0

-4.0

-3.0

-2.0

-1.0

0.0

1.0

2.0

3.0

1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009

Italy Euro area UnitedStates

OECD Eco Outlook

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gapoutput all'deficit del arispondenz

,

=⋅−=

εε ttt OGbCAB

εεεεR è la sensitività delle entrate all’output gap;

εεεεG misura la sensitività delle uscite all’output gap.

GR εεε −=

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Rispondenza delle entrate e delle uscite al ciclo economico

Per calcolare la sensitività delle entrate all’output gap, l’OCSE distingue tra 4 tipi di entrate sensibili al ciclo economico:

1. Tasse sui redditi delle persone fisiche

2. Tasse sui redditi delle imprese

3. Tasse indirette

4. Contributi sociali

E considera una sola componente di spesa sensibile al ciclo economico

1. Sussidi di disoccupazione

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Qual è mediamente l’elasticità di queste componenti all’output gap?

Se il PIL effettivo è, ad esempio, 1pp sotto il PIL potenziale, di quanto varieranno, proporzionalmente le componenti di entrata e di uscita del bilancio pubblico?

� Tasse sui redditi delle persone fisiche: ε>1 (progressività della tassazione)

� Tasse sui redditi delle imprese ε>1 (base imponibile: profitti molto sensibili al ciclo)

� Contributi sociali ε<1 (scarsa rispondenza al ciclo del monte salari)

� Tasse indirette ε=1 (per tutti i paesi UE)

� Sussidi di disoccupazione ε bassa (bassa quota dei sussidi sulla spesa pubblica totale)

Saldo di bilancio corretto per il ciclo

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ITALIA εR = 0.49 εG = -0.02 ε = 0.50

Rispondenza del saldo all’output gap

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LA TASSAZIONE PROGRESSIVA E’ UN IMPORTANTE STABILIZZATORE AUTOMATICO DEL REDDITO

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Parte preventiva: i programmi di stabilità e convergenza

I programmi di stabilità e convergenza vengono elaborati dagli Stati membri per presentare la strategia di bilancio a medio termine.

I programmi di stabilità e convergenza contengono le seguenti informazioni:

1. un obiettivo a medio termine costituito da una posizione di bilancio che eviti il rischio di superare la soglia del 3% del PIL e garantisca la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, il percorso di avvicinamento a tale obiettivo (i valori di riferimento anno per anno fino al conseguimento dell’obiettivo) e l’andamento previsto del rapporto debito pubblico/PIL;

2. le principali ipotesi economiche (crescita, occupazione, inflazione e altre importanti variabili economiche); a.a.2011-12

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3. la descrizione e la valutazione delle misure di politica economica adottate per conseguire gli obiettivi del programma;

4. l’analisi delle ripercussioni di eventuali cambiamenti delle principali ipotesi economiche sulla posizione di bilancio e sul debito;

5. gli obiettivi a medio termine della politica monetaria e la loro relazione con la stabilità dei prezzi e dei cambi (soltanto per i paesi non appartenenti all’area dell’euro).

Le informazioni devono essere fornite, oltre che per l’anno in corso e quello precedente, almeno per i tre anni successivi.

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Esame dei programmi di stabilità e convergenza

Il Consiglio esamina i programmi all’inizio di ogni anno ed esprime un parere su ciascun programma, sulla base delle valutazioni formulate dalla Commissione e dal Comitato economico e finanziario. L’esame si concentra sui seguenti aspetti:

Le ipotesi economiche sono realistiche? L’obiettivo di bilancio a medio termine presentato nel programma prevede un

margine di manovra per evitare il determinarsi di un disavanzo eccessivo? Il percorso di avvicinamento all’obiettivo è adeguato?

Le misure di politica economica adottate sono sufficienti per il conseguimento dell’obiettivo di bilancio a medio termine?

Quali sono i rischi connessi all’invecchiamento demografico per la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche?

Le politiche economiche sono coerenti con gli indirizzi di massima in materia?

Sulla base di tale analisi il Consiglio, nel suo parere, può suggerire al paese interessato di prendere determinati provvedimenti.

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Parte dissuasiva del PSC: le sanzioni

• Se l’ECOFIN verifica la presenza di un deficit eccessivo chiede al paese di rientrare entro un certo periodo di tempo.

• Se, considerando anche periodi di proroga, il paese non rientra entro il limite di deficit previsto, scatta una sanzione nella forma di un deposito infruttifero determinato in proporzione al PIL e all’entità del disavanzo:

• Sanzione (in % al PIL)= 0.2+0.1(d-3)• Il deposito diventa ammenda se il pese rimane al

di sopra della soglia anche dopo la sanzione.

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OMT: due criticheOMT deve essere tale da:(i) Garantire un margine di sicurezza affinché il deficit/PIL

rimanga al di sotto del 3%;(ii) Assicurare una convergenza del debito verso livelli prudenti

anche considerando l’invecchiamento della popolazione);(iii) Consentire spazio per interventi di politica economica,

specialmente per gli investimenti pubblici,

… ma allora a) l’ OMT deve essere specifico per ogni paese.Inoltre, b) l’obiettivo del pareggio dell’OMT è discutibile perché implica

un debito nullo nel medio periodo.Vediamo di seguito queste due critiche

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a) L’OMT deve essere specifico ad ogni paese per diversi

motivi:

(i) La rispondenza del deficit di bilancio al ciclo economico è specifico di ogni paese (dipende dalla volatilità dell’output e dalla sensitività del bilancio alle variazioni dell’output gap);

(ii) L’invecchiamento della popolazione varia da paese a paese

(iii) La situazione delle finanze pubbliche è diversa da paese a paese. Stessi livelli di disavanzo sono più preoccupanti in paesi con elevato debito pubblico che in paesi con basso debito (il rischio di inadempienza aumenta al crescere del debito accumulato)

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b) L’OMT in pareggio non è ragionevole

L’obiettivo di avere un saldo di bilancio corretto per il ciclo in equilibrio implica che anche il debito sarà zero. Infatti nel lungo periodo la relazione che lega deficit/PIL e debito/PIL è la seguente:

Spingere il debito pubblico verso zero è inefficiente per diversi motivi:1. Gli investimenti pubblici dovrebbero essere finanziati con tasse

sulla generazione presente che sopporterebbe l’onere completo dell’investimento mentre il benefico sarà goduto anche dalle generazioni future

2. Questo indurrà i governi a ridurre gli investimenti pubblici a favore di spese di breve periodo per gli elettori

3. La crescita ne sarà penalizzata

dgb =

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Andamento del debito/PIL nell’ipotesi di crescita del Pil nominale del 5% con deficit/PIL zero

Debt to GDP ratio under SGP

0

20

40

60

80

100

120

2002

2005

2008

2011

2014

2017

2020

2023

2026

2029

2032

2035

2038

2041

2044

2047

2050

Deb

t/GD

P

B

D

EL

E

F

IRL

I

NL

A

P

FIN

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dgb =

ESEMPIO:

b obiettivo 50%; g = 5%

� d =2.5%

Questo è il valore del disavanzo che stabilizza il debito, cioè quel valore per cui il debito/Pil rimane costante nel tempo.

Se 2.5% è il valore in equilibrio, è probabile che il 3% sia superato nel corso di una fase ciclica negativa.

(vedi tabella)

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Rapporto tra debito e disavanzo in equilibrio

g=5%

Debito/PIL 10 20 30 40 50 60

Disavanzo 0.5 1 1.5 2 2.5 3

g=4%

Debito/PIL 10 20 30 40 50 60

Disavanzo 0.3 0.8 1.2 1.6 2.0 2.4

Considerando che durante le fasi cicliche negative gli stabilizzatori automatici operano aumentando automaticamente il deficit, affinché questo rimanga entro il limite del 3%, il livello obiettivo del debito dovrebbe essere prossimo allo zero.

Ad esempio, se nelle fasi cicliche negative il disavanzo aumenta di 2.5 pp, per rispettare il 3% il debito dovrebbe essere 10% (se g=5%)

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La modifica del PSC nel 2005

• Critiche mosse al PSC da più parti

• All’inizio degli anni 2000, vi fu un periodo di recessione che determinò il superamento della soglia del 3% per alcuni grandi paesi (FR e GER)

• Decisione dell’ECOFIN di non seguire la raccomandazione della Commissione e mancata sanzione nei confronti di questi paesi

• A seguito di questi avvenimenti il PSC venne modificato. Vediamo in che direzione.

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Con la riforma del 2005 l’OMT non deve essere necessariamente un pareggio di bilancio, ed è specifico per ogni paese

• Ogni paese presenta il proprio OMT nel Programma di Stabilità

• OMT può variare tra -1% e 0% (pareggio di bilancio) o surplus, a seconda della situazione del paese.– può indicare un deficit fino a -1% per paesi a crescita elevata/basso

debito– deve essere un pareggio o surplus per paesi a crescita bassa/elevato

debito

• OMT può essere revisionato in caso di riforme e comunque ogni 4 anni

• OMT sono esaminati e valutati da Commissione e Consiglio il quale può richiedere allo Stato di aggiustarlo opportunamente.

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Altri elementi che rendono più flessibile il PSC dopo la riforma del 2005: Percorso di aggiustamento verso OMT : 0.5% del PIL e ruolo della congiuntura

Al momento della valutazione di questo percorso di avvicinamento all’obiettivo di bilancio a medio termine, il Consiglio esamina se lo Stato membro interessato persegua il miglioramento annuo del suo saldo di bilancio corretto per il ciclo, al netto delle misure una tantum e di altre misure temporanee, richiesto per conseguire l’obiettivo di bilancio a medio termine con lo 0,5 % del PIL come parametro di riferimento. Il Consiglio tiene conto se un maggiore sforzo di aggiustamento è stato compiuto in periodi di congiuntura favorevole, sforzo che può essere più limitato in periodi di congiuntura sfavorevole.

Riforme strutturali:’bonus’ per le riforme strutturali

Nel definire il percorso di avvicinamento all’OMT o nel consentire lo scostamento temporaneo ai paesi che l’hanno già conseguito, verrà tenuta presente l’attuazione di importanti riforme strutturali sostanziali che producano effetti diretti di contenimento dei costi a lungo termine, compreso il rafforzamento del potenziale di crescita, e che pertanto abbiano un impatto quantificabile sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche.

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Bonus per riforme del sistema pensionistico

Per gli Stati membri con un disavanzo/PIL prossimo ma superiore al 3% la Commissione e l’Ecofin terranno conto anche del costo delle riforme pensionistiche che introducono un sistema a più pilastri di cui uno obbligatorio a capitalizzazione. Agli Stati membri che attuano simili riforme deve essere consentito di deviare dal percorso di aggiustamento verso il loro obiettivo di bilancio a medio termine o dall’obiettivo stesso, con una deviazione che rispecchi il costo netto della riforma del pilastro a gestione pubblica, a condizione che tale deviazione resti temporanea e che sia mantenuto un opportuno margine di sicurezza rispetto al valore di riferimento del disavanzo.

Nuova definizione di “Grave recessione economica”

Nella versione originaria: riduzione del PIL reale annuo del 2% o compreso tra 2% e 0.75% nel caso di ulteriori fattori: calo inatteso o perdurante recessione. Nella modifica diviene: crescita negativa annuale del PIL reale o calo prolungato del prodotto in presenza di scostamento dal sentiero di crescita potenziale

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Altri fattori significativi che vanno valutati nella valutazione di un deficit eccessivo

Questi ‘altri fattori significativi già previsti dal Trattato (art. 104 par. 3) ma mai chiariti vengono ora ravvisati nei seguenti:

• l’impegno al risanamento di bilancio in congiuntura favorevole• sostenibilità del debito• investimenti pubblici• qualità complessiva delle finanze

Maggiore risalto al debito e alla sostenibilità

Occorre rafforzare il quadro di riferimento per la sorveglianza del debito specialmente circa la misura del ritmo di avvicinamento al valore di riferimento

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Proroga dei termini per la correzione dei disavanzi eccessivi

Il termine fissato per la correzione del disavanzo resta, di regola un anno dalla constatazione del disavanzo eccessivo ma il termine può essere prorogato sulla base degli ‘altri fattori significativi’ ( la crescita potenziale, le condizioni congiunturali, investimenti per l’attuazione del programma di Lisbona e di politiche intese a promuove R&S, innovazione).

Proroga dei termini procedurali

Il termine previsto per l’adozione di provvedimenti efficaci in risposta ad una raccomandazione dell’ Ecofin, passa da 4 a 6 mesi.

Governance

I compiti della Commissione e dell’Ecofin vengono ribaditi.– La Commissione ha diritto di iniziativa nel raccomandare interventi

all’Ecofin. – Ecofin è responsabile dell’osservanza del PSC e ha un margine di

discrezione a riguardo

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Programma di stabilità dell’Italia

Output gap * 0.5 =componente ciclica del saldo di b ilancio

Indebitamento netto - componente ciclica = saldo di bilancio corretto per il ciclo

Saldo di bilancio corretto per il ciclo – misure una tantum = saldo strutturale a.a.2011-12