Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche...

55
Politica del PAESAGGIO AGRARIO DEL BASSO MANTOVANO DICHIARAZIONE I partecipanti al tavolo di lavoro Paesaggio Agrario del Basso Mantovano, costituitosi nell’ambito dell’Agenda 21 Basso Mantovano in rapporto all’attività di accompagnamento e sperimentazione promossa dalla Regione Lombardia nel mese di maggio 2005, APPROVANO la Politica del Paesaggio Agrario (P.P.A.) del Basso Mantovano, frutto del lavoro comune svolto in seno al tavolo di lavoro e, con il supporto delle amministrazioni locali e dell’Agenda 21 Basso Mantovano, SI IMPEGNANO a) a promuoverne la conoscenza nella cittadinanza che dovrà essere anche coinvolta, adottando ed estendendo il metodo della partecipazione, in iniziative finalizzate alla condivisione delle scelte prioritarie relative al territorio e all’ambiente, così come in iniziative volte all’informazione e valorizzazione del paesaggio agrario e delle risorse del territorio e nelle iniziative di sviluppo sostenibile collegate all’Agenda 21 locale, b) a far sì che i propri Enti di appartenenza e le proprie Organizzazioni adottino, con le procedure più 1

Transcript of Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche...

Page 1: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

Politica del PAESAGGIO AGRARIODEL BASSO MANTOVANO

DICHIARAZIONE

I partecipanti al tavolo di lavoro Paesaggio Agrariodel Basso Mantovano,

costituitosi nell’ambito dell’Agenda 21 Basso Mantovano in rapporto all’attività di accompagnamento e sperimentazione promossa dalla

Regione Lombardia nel mese di maggio 2005,

APPROVANO

la Politica del Paesaggio Agrario (P.P.A.) del Basso Mantovano, frutto del lavoro comune svolto in seno al tavolo di lavoro e, con il supporto delle amministrazioni locali e dell’Agenda 21 Basso Mantovano,

SI IMPEGNANO

a) a promuoverne la conoscenza nella cittadinanza che dovrà essere anche coinvolta, adottando ed estendendo il metodo della partecipazione, in iniziative finalizzate alla condivisione delle scelte prioritarie relative al territorio e all’ambiente, così come in iniziative volte all’informazione e valorizzazione del paesaggio agrario e delle risorse del territorio e nelle iniziative di sviluppo sostenibile collegate all’Agenda 21 locale,

b) a far sì che i propri Enti di appartenenza e le proprie Organizzazioni adottino, con le procedure più consone ai propri Statuti e alla propria Ragione Sociale, ed attuino la P.P.A, rendendo in particolare palesi gli obiettivi e gli impegni specifici della P.P.A. che vengono assunti in prima persona in relazione alle proprie responsabilità e competenze,

c) ad adoperarsi per far sì che le Amministrazione locali, le altre Amministrazioni territoriali pubbliche, gli altri Enti pubblici che operano sul territorio nonché i soggetti pubblici e privati che esercitano significativa influenza sulla qualità del paesaggio e sull’equilibrio del territorio, adottino la P.P.A e si impegnino a loro volta a dare attuazione ai principi e alle misure – di tutela,

1

Page 2: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

di pianificazione/progettazione, di gestione e di riqualificazione – in essa contenuti,

d) a contribuire, insieme con le Amministrazioni territoriali e locali, associazioni, imprese, organizzazioni ed organismi rappresentativi del mondo agricolo, del turismo e della cultura, Consorzi ed Enti pubblici, Ordini professionali, Università, centri di ricerca e scuole e cittadini interessati al tema del paesaggio e del territorio, alla creazione di un Osservatorio del Paesaggio del Basso Mantovano, inteso come organismo partecipativo capace di agire da motore e da protagonista di iniziative di partecipazione, informazione e sensibilizzazione della cittadinanza, nonché di progetti per la conoscenza, la tutela, la pianificazione e la qualificazione delle risorse del territorio,

2

Page 3: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

1. La Politica del paesaggio agrario del Basso MantovanoLa Politica del Paesaggio Agrario rappresenta la strategia per la tutela e la valorizzazione del territorio e del paesaggio agrario del Basso Mantovano che i cittadini, le amministrazioni locali e territoriali, le associazioni, i tecnici che operano sul territorio, le scuole, gli enti funzionali e territoriali, le organizzazioni e le imprese che hanno partecipato al tavolo di lavoro paesaggio agrario dell’Agenda 21 Basso Mantovano definiscono, approvano e propongono agli Enti, alle organizzazioni e alla comunità locale.

2. Principi generali e metodi di tutela del paesaggioL’art. 9 della Costituzione della Repubblica Italiana recita “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione”. La Convenzione Europea del Paesaggio (C.E.P., Firenze 2000) definisce il paesaggio “…parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”.

A partire da questi presupposti, intendiamo per paesaggio l’ambiente di vita di cui siamo protagonisti, fruitori e spettatori e consideriamo che esso sia il frutto della nostra economia, ma anche della nostra storia e della nostra cultura e che rappresenti e rappresenterà sempre lo specchio della nostra coesione sociale e della nostra capacità di operare scelte basate sulla sostenibilità e sulla lungimiranza.Il paesaggio è la risultante del modo in cui utilizziamo le risorse – fisiche, biologiche, ma anche umane e culturali – del territorio ed è esso stesso una risorsa in quanto può rendere possibile la diversificazione dell’economia, permettere un’elevata qualità della vita ai residenti e presentare una forte identità che può attrarre il turismo, l’innovazione e nuove iniziative imprenditoriali.In questo quadro, il paesaggio agrario rappresenta il carattere primario d’identità del territorio del Basso Mantovano e questo tessuto connettivo è in grado di assorbire e di armonizzare gli elementi ed i segni del paesaggio costruito e dell’urbanizzazione purché questi non assumano forme, caratteri e funzioni prevaricanti rispetto al contesto e non siano portatori di impatti negativi sull’ambiente di vita, sulle risorse naturali e sul paesaggio. Difendere il paesaggio agrario del Basso Mantovano significa dunque, nello spirito dell’Agenda 21 e della C.E.P., promuovere una strategia di lungo periodo e quindi una Politica del Paesaggio che: punti sulla partecipazione della comunità alle scelte che

interessano il territorio, adottando quale criterio delle politiche territoriali e quale presupposto per il conseguimento degli obiettivi della sostenibilità ambientale il diritto di informazione e partecipazione dei cittadini alle scelte di governo in materia ambientale, così come sancito dal decimo principio della Dichiarazione di Rio (1992) e dalla Convenzione di Aahrus (1998)

3

Page 4: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

sull’informazione in materia ambientale e sulla partecipazione pubblica ai processi decisionali, ratificata dall’Italia con L. 16 marzo 2001, n. 108;

faccia della conoscenza, dell’informazione e della comunicazione gli strumenti chiave per la tutela, la condivisione e la valorizzazione delle risorse paesistiche e punti sull’educazione dei giovani per convincerli che il valore di un paesaggio gradito e ben disegnato non riguarda soltanto gli interessi di altri ma è beneficio per loro stessi e per il loro futuro;

sappia coinvolgere trasversalmente gli Enti e i soggetti le cui scelte incidono o possono incidere significativamente sul paesaggio;

riesca ad utilizzare anche la leva dell’innovazione e dell’economia per favorire le iniziative che vanno nella direzione della sostenibilità paesistica, territoriale, sociale ed ambientale;

sia capace di responsabilizzare amministrazioni, imprese, agricoltori e cittadini nelle scelte di pianificazione e d’investimento, ma anche nella qualità della progettazione e soprattutto nell’attuazione e nella gestione quotidiana delle risorse paesistiche e nella loro manutenzione;

non si limiti a difendere i valori di eccellenza del paesaggio ma riconosca la sua qualità anche quando il territorio non presenta esiti culturali immediatamente apprezzabili e quindi mobiliti investimenti ed idee per riqualificare e riequilibrare gli ambiti e gli elementi puntuali (edifici e nuclei rurali, corsi d’acqua, biotopi, terreni agrari, …) con caratteri di degrado o d’impoverimento sociale, biologico e paesistico.

2.1 Tipologie di governo e azioneAffinché una Politica del Paesaggio Agrario sia efficace è necessario che la condivisione di strategie giunga fino a considerare le caratteristiche peculiari dei diversi beni e delle diverse risorse e ad approfondire per ciascuno i possibili interventi ed iniziative. Consideriamo, in linea con quanto previsto dalla C.E.P., che tali possibilità di governo e di azione siano riconducibili alle tipologie che seguono:1. tutela o salvaguardia: che consente di stabilire le regole necessarie a garantire che

l’interesse immediato e particolare all’utilizzo di un bene o di una risorsa non prevalga sull’interesse pubblico e strategico di mantenere nel tempo la vitalità, la qualità e la disponibilità di quel valore o di quelle risorse; le regole sono stabilite dall’autorità pubblica, ma possono scaturire anche da un processo di partecipazione (con la comunità locale) e di condivisione (con i beneficiari, i proprietari, i responsabili o gli utilizzatori del bene) e che si traduce in ultima analisi in norme, criteri e vincoli formali che vanno a formare leggi, regolamenti, piani ed atti deliberativi della Pubblica Amministrazione; in linea generale i sistemi di tutela puntano a prevenire i danni alle risorse territoriali e paesistiche definendo “cosa non fare”

2. pianificazione-progettazione: anche la pianificazione è fatta in larga misura di regole e vincoli che, a differenza delle leggi, fanno però riferimento a specifiche porzioni di territorio o a particolari categorie di opere e servizi; oltre a dettare regole, i piani però possono (e in alcuni casi debbono) delineare specifiche scelte di sviluppo e d’intervento che, in molti casi, preparano il terreno o apportano già elementi per la progettazione puntuale di edifici, di opere, interventi o servizi; possiamo così avere piani particolareggiati o “progettuali”, ma anche progetti “strategici” capaci di delineare scelte di medio periodo. Nella nostra accezione i piani e i progetti costituiscono strumenti di straordinaria importanza per definire “cosa fare” per conservare, ma anche per intervenire nella tutela-riqualificazione del paesaggio. I piani e soprattutto i progetti sono inoltre straordinariamente importanti per stabilire preventivamente la qualità ambientale e paesistica delle trasformazioni del territorio (“come fare”)

4

Page 5: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

3. gestione: il paesaggio e le sue risorse non risentono soltanto delle leggi, dei piani, dei progetti e dei programmi sulle trasformazioni volute, permesse o vietate. La gestione ordinaria del suolo, delle acque, della vegetazione spontanea o coltivata, degli edifici, dei manufatti e delle opere influisce notevolmente sul paesaggio e sulla qualità dell’ambiente di vita. Questa influenza si traduce sia nella qualità visiva del paesaggio, sia nella possibilità o impossibilità di mantenere le condizioni favorevoli alla vita biologica, alla biodiversità, alla salubrità dell’aria, dell’acqua e del suolo e di prevenire l’inquinamento. Un’altra ricaduta importantissima dell’attenzione verso una buona gestione del paesaggio si ritrova nella possibilità di mantenere nel tempo le caratteristiche dei beni e degli ambienti che spesso sono fragili per la vulnerabilità delle componenti biotiche o per l’età o le caratteristiche costruttive stesse degli edifici, dei monumenti o dei manufatti e che richiedono pertanto una costante cura e manutenzione (“come gestire”)

4. riqualificazione: nessuna parte del territorio deve essere considerata “persa”, ma ogni parte del territorio deve essere considerata ambiente di vita che deve essere reso degno per tutti i cittadini che lo abitano o lo frequentano, ma anche favorevole ed ospitale per la vita animale e vegetale. D’altra parte la presenza di ambiti agrari dove, senza che questo sia prescritto o incentivato, viene assicurata un’elevata qualità ambientale e paesistica, mostra nei fatti che è possibile garantire nello stesso tempo l’economia, la tutela dell’ambiente, la tutela delle testimonianze culturali e l’equilibrio paesistico. Le politiche del paesaggio non devono pertanto trascurare la possibilità o il dovere di censire gli ambienti che occupano il gradino più basso sotto il profilo della biodiversità, della salubrità ambientale e della qualità paesistica e devono promuovere una progettazione condivisa (con i titolari di diritti e competenze sulle aree in questione) e partecipata (con l’intera comunità) di interventi di riqualificazione che guardino anche alle gestioni più attente in atto nel territorio (“come migliorare”).

2.2 Valori/risorse chiave del territorio

Il paesaggio agrario del Basso Mantovano è ricco di risorse e di ambienti: dai paesaggi fluviali e golenali del Po e del Secchia, che includono i biotopi di più spiccato interesse naturalistico e faunistico, al forte “segno” degli argini, all’accostamento e mescolanza di colture agrarie diverse, alcune delle quali connotano il paesaggio in modo estremamente mutevole legato all’alternarsi delle stagioni e delle diverse fasi di crescita dei pioppi o degli alberi da frutto; un paesaggio che è ricco di una fitta rete di canali e di fossati irrigue e che presenta una molteplicità e varietà di tipologie agrarie che caratterizzano i diversi ambiti in cui si articola questo vasto territorio; un paesaggio impreziosito dal patrimonio dell’edilizia rurale con le classiche cascine a corte mantovana e i caratteristici “loghini” e “barchesse”, dalla ricchezza monumentale delle Pievi, delle ville e delle chiese.Un fattore di pregio evidente del paesaggio in questa zona è il suo carattere “aperto” , che si ritrova anche nella disposizione dei campi, nella trama delle strade, dei filari alberati e delle fossati irrigue e degli stessi nuclei di cascinali che, nella tipica corte mantovana rivela il significato di uno spazio delimitato da edifici con funzioni diverse che si presenta comune ma non isolato, aperto ma non separato dal paesaggio coltivato circostante.Un paesaggio agrario dove i nuclei abitati quasi ovunque manifestano una presenza discreta, equilibrata, circoscritta e compatta e dove il confine con il territorio rurale è netto e rappresenta una caratteristica importante del territorio dove sono fortunatamente rare quelle situazioni di promiscuità d’uso che caratterizzano tante zone della Pianura Padana dove ai margini degli abitati, nella mescolanza indistinta di brandelli di campi coltivati, con lotti residenziali, aree commerciali o artigianali si è persa qualsiasi identità paesistica e territoriale.

5

Page 6: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

Tuttavia anche il paesaggio del Basso mantovano non è esente da criticità e da rischi che vanno dall’incombenza – anche visuale – delle centrali, alla presenza di attività estrattive vecchie e nuove, alla qualità e alla compatibilità di alcuni interventi di nuova edificazione, alla progettazione e realizzazione di nuovi collegamenti stradali, alla vulnerabilità delle acque superficiali e alla marginalità dei biotopi e degli elementi di vegetazione spontanea ed autoctona nelle campagne.

6

Page 7: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

2.3 Politica del Paesaggio Agrario del Basso Mantovano

2.3.1 Tipologia di risorsePer agevolare le attività di individuazione (inventario) e di lettura delle caratteristiche del paesaggio e per definire indirizzi per specifiche politiche del paesaggio sono state individuate quattro tipologie di risorse. Queste tipologie sono: il paesaggio agrario (che in una visione unitaria può anche comprendere

gli elementi e gli ambienti considerati nelle altre tipologie), gli ambienti ed habitat naturali e seminaturali, i corsi d’acqua (fiumi, canali, fossati) ed altri ambienti d’acqua (zone

umide), gli insediamenti e i manufatti architettonici,Per completare l’articolazione delle proposte e delle indicazioni per una Politica partecipata del paesaggio si è ritenuto opportuno inoltre definire anche alcuni “Indirizzi per il paesaggio come ambiente di vita” che riguardano aspetti della qualità della vita, tra i quali assume particolare importanza la prevenzione dell’inquinamento in tutte le sue forme (non solo l’aria e l’acqua, ma anche l’inquinamento acustico, luminoso,…), l’economia, l’integrazione sociale e l’innovazione con particolare attenzione al risparmio e all’efficienza energetica e l’incentivazione delle attività sostenibili.

Per ciascuno di questi ambienti sono stati messi a punto principi e strategie che, a partire dalla definizione di principi generali, vengono poi sviluppati ed articolati nei diversi strumenti di tutela, pianificazione/progettazione, gestione e riqualificazione. La Politica del Paesaggio Agrario del Basso Mantovano si compone dunque di una strategia generale (esposta nel presente capitolo 2) e di una serie di indirizzi di settore per i quali si rimanda alla lettura degli specifici capitoli e paragrafi che costituiscono parte integrante del documento della P.P.A. (capitoli 3, 4, 5, 6 e 7).

2.3.2 Principi guida delle politiche di settoreIn questa sezione, per comodità di lettura, si riassumono i principi guida che ispirano le diverse politiche di settore che vengono sviluppate in modo articolato nelle pagine che seguono, a partire dal capitolo 3:

PAESAGGIO AGRARIO promuovere l’agricoltura sostenibile come presupposto fondamentale

dell’economia e della qualità del paesaggio agrario, e in questo scenario sostenere e rivitalizzare le pratiche di allevamento e coltivazione tradizionali valorizzando i prodotti e il mercato locale;

difendere e potenziare la biodiversità e le caratteristiche paesistiche del contesto agrario;

promuovere la ricostituzione dei filari alberati e delle siepi;

7

Page 8: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

riconoscere e valorizzare il ruolo degli imprenditori agricoli come tutori del territorio e della qualità ecologica ed incentivare gli operatori che operano rispettando i più elevati standard ambientali;

realizzare l’inventario dei beni e degli ambiti di pregio ambientale/paesistico presenti nel contesto agrario;

far si che la tutela dello spazio agrario e delle sue risorse (acqua, suolo, risorse biologiche) sia garantito anche dagli strumenti di pianificazione territoriale, paesistica e dalle scelte urbanistiche locali;

rimuovere gli elementi e i fattori di degrado e di inquinamento delle campagne;

promuovere il recupero e la rivitalizzazione dell’edilizia rurale tradizionale.

AMBIENTI NATURALI E SEMINATURALI mantenere e potenziare i livelli di biodiversità; tutelare e potenziare le reti ecologiche a livello locale ponendo particolare

attenzione, oltre che ai sistemi naturali, agli ambienti seminaturali (agroecosistemi), ai corsi d’acqua, alle zone umide e alle loro pertinenze;

censire gli elementi di pregio ambientale e paesistico anche alla scala locale e garantire che tale inventario trovi riscontro nei piani urbanistici locali oltre che nei piani territoriali e paesistici di scala comprensoriale e provinciale;

adottare strumenti di regolamentazione e di indirizzo per la progettazione e la gestione del verde urbano;

definire il grado di funzionalità ecologica del sistema ambientale del Basso Mantovano, mettere a punto un adeguato sistema di indicatori che la possano misurare nel tempo, porre tra gli obiettivi fondamentali delle politiche di sviluppo del territorio l’incremento della funzionalità ecologica;

coinvolgere e motivare maggiormente gli operatori agricoli nella gestione attiva delle componenti naturali del paesaggio agrario dentro e fuori le aree protette;

contrastare la diffusione delle specie esotiche e invasive; riqualificare gli ambienti più delicati e minacciati tra cui le zone umide e le

golene; istituire il Sistema di aree protette del Basso Mantovano che raggruppi

tutte le Riserve naturali e i Parchi Locali di Interesse Sovracomunale presenti nell’area coordinandone le scelte pianificatorie, le attività fruitive e gli interventi gestionali;

promuovere l’educazione ambientale, alla terra, al paesaggio e alla tradizione, attraverso la promozione di specifici programmi didattici e la realizzazione di una rete coordinata di centri per l’educazione ambientale.

AMBIENTI D’ACQUA salvaguardare le risorse idriche nel loro complesso, controllando i fattori di

pressione esercitati dalle attività industriali, agricole, energetiche e dagli usi civili e promuovendo la riduzione e razionalizzazione dei consumi e contrastando sprechi ed inefficienze;

8

Page 9: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

censire i corsi d’acqua e le zone umide definendo la loro potenzialità ecologica e la loro valenza paesistica anche ai fini dell’uso turistico, ricreativo e didattico delle risorse paesistiche del territorio;

concordare con i soggetti responsabili del governo e della manutenzione dei corsi d’acqua e delle loro pertinenze modalità di gestione che favoriscano la biodiversità e il mantenimento dei caratteri del paesaggio agrario e fluviale, oltre che la prevenzione dell’inquinamento e del degrado ambientale;

ottenere un ruolo più attivo delle amministrazioni locali nella tutela dei corpi idrici minori;

riqualificare gli ambiti fluviali, le golene, le lanche e gli ambienti ripariali; predisporre piani di riqualificazione naturalistica e di gestione nel tempo

delle cave dismesse.

INSEDIAMENTI E MANUFATTI ARCHITETTONICI far si che la pianificazione paesistica ed urbanistica, oltre a garantire la

continuità, l’identità spaziale e la riconoscibilità percettiva del paesaggio agrario, individui e tuteli gli elementi e gli ambiti di pregio paesistico ed ambientale, evidenziando allo stesso tempo i nuclei e i singoli manufatti che necessitano di interventi di recupero e riqualificazione;

definire, adottare ed applicare strumenti di regolamentazione e di indirizzo (linee guida) che orientino verso la qualità progettuale negli interventi sul patrimonio edilizio esistente, a partire dal rispetto delle tipologie e dall’impiego di materiali e tecniche locali e tradizionali;

definire, adottare ed applicare strumenti di regolamentazione e di indirizzo (linee guida) che orientino verso la qualità progettuale nelle nuove edificazioni nelle aree sensibili nonché negli edifici agricoli ed industriali;

disciplinare le trasformazioni d’uso dell’edilizia rurale fatiscente con il duplice obiettivo di preservare le caratteristiche architettoniche e tipologiche originarie e di promuoverne il recupero e la rivitalizzazione;

incentivare gli interventi di recupero e di manutenzione delle architetture e dei manufatti tradizionali;

promuovere la qualità e l’attenzione paesistica nella progettazione, realizzazione di opere e strutture di arredo degli spazi pubblici e di aree a verde e nella localizzazione, apposizione di cartellonistica, nelle insegne e nella segnaletica stradale;

adottare criteri di valorizzazione d’uso di materiali e tecniche tradizionali ed incentivare la ricerca e l’adozione di tecnologie innovative considerate compatibili;

prevedere forme di promozione culturale e diffusione (anche pubblicitaria, tramite coinvolgimento di partner) di interventi di qualità.

AMBIENTE, ECONOMIA, SOCIETA’ garantire l’attenzione alle tematiche dell’ambiente operando per la

prevenzione dell’inquinamento nelle sue diverse forme (anche in relazione ai parametri quantitativi da tenere presente nello sviluppo e nella gestione

9

Page 10: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

degli allevamenti), il rispetto delle norme e dei piani ambientali, il monitoraggio delle risorse, la vigilanza e il controllo del territorio;

dar vita a commissioni comunali partecipate dalla cittadinanza, che interagiscano con le Amministrazioni comunali, in modo da assicurare la più ampia informazione e il più pieno coinvolgimento della comunità locale nella definizione e nell’attuazione dei processi di governo del territorio;

promuovere nel territorio del Basso Mantovano forme di aggregazione e di iniziativa per il Paesaggio in grado di coinvolgere nel tempo la comunità locale e di proporre ed attuare progetti per la tutela, la riqualificazione e la valorizzazione del territorio (Osservatorio);

promuovere e sostenere lo sviluppo dell’economia locale con particolare riferimento all‘agricoltura di qualità, alla valorizzazione del mercato locale e al turismo sostenibile;

promuovere la redazione di uno strumento di pianificazione paesistica di ambito territoriale (Piano Paesistico Sovraccomunale) armonizzandolo con le previsioni paesistiche Regionali e Provinciali;

considerare l’omogeneità e la continuità territoriale come aspetti strategici per la pianificazione del territorio; i documenti analitici, pianificatori e normativi dovranno essere realizzati in un’ottica di sviluppo comprensoriale e successivamente adattati alle singole realtà comunali;

garantire un’adeguata vigilanza del territorio facendo leva tanto sugli organi esistenti, tra cui in particolare la Polizia Locale, quanto sulla promozione di iniziative di partecipazione di cittadini.

INDIRIZZI SPECIFICI PER POLITICHE DI TUTELA, PIANIFICAZIONE, GESTIONE E RIQUALIFICAZIONE NEI DIVERSI AMBITI DEL PAESAGGIO (agrario, naturale, ambienti d’acqua, patrimonio edilizio, ambiente di vita)3. Politica del paesaggio agrario 3.1 Principi generali per la qualità paesistica del paesaggio agrario Il primo passo per attuare una politica attenta all’equilibrio del territorio e del paesaggio è la conoscenza: è necessario, approfondendo e sistematizzando i rilevamenti ed i censimenti esistenti (ad es. Piano Paesistico Provinciale), disporre di un inventario degli elementi e degli ambienti che compongono, anche a livello locale e puntuale, la diversità biologica, paesistica, culturale e territoriale.Nelle scelte di governo del territorio è necessario puntare a mantenere e rafforzare il carattere aperto ed unitario del paesaggio agrario del Basso Mantovano e perseguire allo stesso tempo l’obiettivo di qualificare, innovare e diversificare le colture agrarie con particolare riferimento ai prodotti di qualità, all’agricoltura biologica, all’agriturismo. Il processo di mantenimento e di qualificazione dello spazio rurale deve essere accompagnato da un forte impegno per la rinaturalizzazione delle campagne, con particolare riferimento alla tutela e al potenziamento della biodiversità e delle reti ecologiche e da una intelligente tutela degli elementi caratteristici del paesaggio rurale e dei rapporti spaziali, visuali e tradizionali che esistono tra tali elementi. La tutela del paesaggio agrario tuttavia deve muovere anche dalla consapevolezza della necessità di promuovere nelle politiche agrarie del Basso Mantovano pratiche improntate alla sostenibilità ambientale, favorendo la più ampia conservazione ed il ripristino della biodiversità

10

Page 11: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

locale, la preservazione dell’integrità del territorio rurale, la diffusione dell’agricoltura biologica e le pratiche di coltivazione e allevamento tradizionali e non intensive. In particolare, le finalità dell’agricoltura sostenibile, della tutela della biodiversità e della preservazione degli ecosistemi agricoli dovranno essere perseguite:

individuando i corrispettivi strumenti della P.A.C., promuovendo condotte di buona pratica agricola capaci di rafforzare la biodiversità, sensibilizzando i produttori sulla potenzialità inquinante di alcune pratiche agricole e sui

rischi connessi all’uso intensivo dei prodotti fitosanitari, prevedendo la piena applicazione del principio di precauzione nelle politiche ambientali

ed in particolare rispetto all’eventuale introduzione di colture OGM nel territorio, così come contemplato nel principio 15 della Dichiarazione di Rio sull’ambiente e lo sviluppo e ribadito dal Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza,

promuovendo la ricerca, l’inventario, la catalogazione e la piantumazione di varietà di piante da frutto autoctone rare, perdute o di cui non si effettua più la coltivazione, seguendo le indicazioni del movimento internazionale dei seed savers per la salvaguardia delle specie vegetali e da frutto in via di estinzione, allo scopo di preservare o ripristinare la biodiversità locale ed il recupero del gusto, della vista e della percezione degli elementi vegetali e dei frutti antichi,

promuovendo i vantaggi connessi alla riduzione dell’allevamento intensivo, al rispetto del benessere animale ed al perseguimento di produzioni di qualità,

promuovendo, attraverso l’informazione e la sensibilizzazione di agricoltori, associazioni di categoria e agriturismi, il recupero e la valorizzazione delle razze autoctone di interesse zootecnico rare o in pericolo di estinzione, favorendo la creazione di una rete di allevatori “custodi” e operando di concerto con le associazioni già esistenti che promuovono lo scambio di informazioni sulle razze autoctone italiane, al fine di contrastare l’impoverimento del patrimonio zootecnico, favorire i sistemi di allevamento tradizionale e garantire la biodiversità animale,

introducendo nei meccanismi di sostegno e sussidio all’agricoltura criteri di premio e di priorità per le pratiche che assicurano il rispetto di standard ambientali elevati,

responsabilizzando gli agricoltori circa l’opportunità di svolgere ruoli attivi nella gestione delle risorse ambientali e paesistiche e nella tutela della biodiversità.

Per promuovere lo sviluppo sostenibile del settore agricolo si ritiene anche indispensabile: promuovere la vendita diretta nei luoghi di produzione e nelle fattorie dei prodotti locali

tipici e di qualità, favorire, coinvolgendo gli agricoltori e le associazioni di categoria, la trasformazione e il

consumo locale dei prodotti del territorio, anche al fine di contrastare la presenza massiccia di prodotti importati, di minore qualità e l’omologazione del gusto.

3.2 Indirizzi e strumenti di tutela (salvaguardia)Per tutelare gli elementi e gli ambiti di pregio presenti nel paesaggio agrario è opportuno verificare i rischi che i diversi beni corrono e l’efficacia e l’applicazione rigorosa delle norme esistenti per quanto attiene le regole urbanistiche, ambientali e paesaggistiche in particolare per gli ambiti di golena, le zone umide, gli alberi monumentali, gli edifici e gli elementi minori del paesaggio edificato (parchi, filari di alberi, piantate, capitelli, cappelle, ponti, opere di sollevamento, murature…). Segnatamente si ritiene indispensabile:

redigere, per ciascun comune del Basso Mantovano, l’inventario approfondito e completo dei beni ambientali (luoghi, edifici, alberature, vegetazione, animali, corsi d’acqua) che presentano elementi di pregio o tipicità e che necessitano di essere tutelati per il loro valore simbolico, paesaggistico e naturalistico,

predisporre in particolare un censimento degli edifici rurali tipici dismessi e fatiscenti, garantire che le decisioni che possono incidere significativamente sul territorio e sul

paesaggio agrario siano assunte con la partecipazione ed il concorso delle comunità interessate,

assicurare in particolare l’informazione e la discussione partecipata sui progetti e sulle iniziative che comportano l’eventuale insediamento nel territorio di attività industriali ed impianti ad alto impatto ambientale (discariche, inceneritori, ecc.) o che potrebbero compromettere l’integrità e la vocazione agricola del territorio,

11

Page 12: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

evitare altresì che la vocazione agricola e l’identità rurale del territorio sia compromessa dalla sottrazione di nuove aree da destinare alle attività estrattive,

favorire la tutela della vegetazione e delle specie animali autoctone e scongiurare l’introduzione incauta e la proliferazione di varietà importate.

3.3 Indirizzi e strumenti di pianificazione/progettazione territoriale e paesistica

definire, attraverso una attenta predisposizione degli strumenti urbanistici, un corretto rapporto tra il contesto agrario, i nuclei edificati e le aree industriali, affinché l’identità spaziale e la riconoscibilità percettiva e paesaggistica delle aree rurali venga preservata,

definire ed adottare (eventualmente nell’ambito di una apposita commissione o gruppo di lavoro) una serie di “linee guida” – coerenti con le peculiarità del paesaggio agrario – per la progettazione e costruzione dei nuovi edifici agricoli, industriali e civili,

adottare a livello locale gli opportuni atti formali (delibere, approvazione di norme regolamentari, adozione di disciplinari/abachi, circolari interne…) per far si che le linee guida di cui al p.to precedente influiscano sulla qualità delle progettazioni di opere ed interventi d’iniziativa pubblica o privata e sulle modalità di validazione tecnica ed amministrativa (autorizzazioni, concessioni, permessi) dei progetti,

attuare una maggiore fruibilità del paesaggio agrario attraverso la progettazione e la realizzazione di piste ciclabili di pertinenza comunale e sovracomunale e prevedere una attenta razionalizzazione del traffico veicolare coerente con la possibilità di fruizione naturalistica e paesaggistica delle vie di comunicazione secondarie,

promuovere l’attenuazione dell’impatto visivo degli edifici di natura industriale (ciminiere, camini ecc.) la cui presenza contrasta con il carattere complessivo e l’identità del paesaggio rurale.

3.4 Indirizzi e strumenti di gestione favorire, anche attraverso l’opportuna ricerca di canali di finanziamento e strumenti di

incentivazione, il recupero e il restauro degli edifici rurali che versano in stato di abbandono o degrado, definendo eventualmente nuove possibilità d’uso sia da parte di privati che da parte di enti pubblici,

favorire la piantumazione di specie autoctone e in particolare la reintroduzione degli elementi divisori dei campi (alberature e siepi) quali elementi di piacevolezza paesistica e valore naturalistico,

promuovere, insieme ai Consorzi di Bonifica operanti sul territorio, anche ricercando opportuni finanziamenti, piani di mantenimento del livello vitale d’acqua nei canali, al fine di permettere lo sviluppo della fauna ittica locale, dell’avifauna e un generale contrasto dell’impoverimento e della perdita della biodiversità prodottasi ad opera dell’agricoltura industriale.

3.5 Indirizzi e strumenti di riqualificazione predisporre un censimento/inventario approfondito e completo dei luoghi che, in ciascun

territorio comunale, presentano elementi di degrado, criticità o inquinamento e che necessitano di interventi di riqualificazione, al fine di entrare in possesso dei dati indispensabili per progettare interventi concreti di ripristino, bonifica e fruibilità,

predisporre, anche con la ricerca di opportuni finanziamenti e con l’ausilio di tecnici competenti, un piano di riqualificazione ambientale e di gestione nel tempo delle aree cava dimesse presenti nel territorio,

promuovere iniziative locali (concorsi, manifestazioni, incentivi, ecc.) affinché i cittadini ed in particolare gli abitanti delle corti e degli edifici rurali rimuovano o minimizzino gli elementi di disordine o degrado e promuovano la piacevolezza delle abitazioni, degli insediamenti e dei giardini,

favorire la reintroduzione degli elementi tradizionali del paesaggio agrario (alberi e siepi autoctone con funzione divisoria, reti ecologiche e corridoi biologici, ecc.),

promuovere la riqualificazione forestale e biologica dei comparti e delle aree più impoverite ricercando opportuni finanziamenti e sensibilizzando gli agricoltori sulla possibilità di accedere a specifici incentivi economici, al fine di contrastare

12

Page 13: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

l’omogeneizzazione e il depauperamento floristico del paesaggio agricolo ad opera dell’agricoltura intensiva.

13

Page 14: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

4. Politica degli ambienti e degli habitat naturali e seminaturali4.1 Principi generali per la qualità paesistica degli ambienti e degli habitat naturali e seminaturali L’accezione di paesaggio di questa sezione del documento è connessa al suo ruolo di “portante ecologica”, poiché si parte dall’assunto che un’elevata qualità paesistica non possa prescindere da un’elevata qualità ambientale. In quest’ottica l’obiettivo fondamentale di un’efficace politica degli ambienti naturali e seminaturali del Basso Mantovano è il mantenimento e potenziamento dei livelli di biodiversità intesa come "la variabilità degli organismi viventi, inclusi tra l’altro gli ecosistemi terrestri,marini e gli altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici dei quali fanno parte; essa comprende la diversità all’interno di ogni specie, tra le specie e degli ecosistemi" (Convenzione Internazionale sulla Diversità Biologica, Rio de Janeiro, 1992). Un’elevata biodiversità significa una maggiore stabilità del sistema alle perturbazioni esterne e una maggiore possibilità di adattamento ai fattori degradativi: attraverso la salvaguardia della biodiversità viene garantita la sostenibilità delle azioni dell’uomo sull’ambiente in cui vive.In un territorio fortemente antropizzato come quello del Basso Mantovano, in cui si è affermata un’agricoltura d’avanguardia al servizio di tutto il paese, è illusorio pensare alla ricostituzione su vasta scala degli ambienti naturali. Tuttavia anche una naturalità diffusa, all’interno di una matrice agricola diversificata, può avere elevate valenze ambientali purché gli elementi che la costituiscono siano tra loro connessi in un sistema (o Rete Ecologica) efficiente. E’ per tale ragione che nel contesto di riferimento, accanto alle situazioni di spiccata naturalità (ambienti naturali), occorre porre una particolare attenzione ai cosiddetti agroecosistemi (ambienti seminaturali). Le campagne della Bassa erano caratterizzate sino al secondo dopoguerra da una notevole biodiversità legata all’esistenza di un mosaico ambientale complesso costituito da ecosistemi interconnessi e di buona qualità ecologica. Vi si realizzava infatti una produzione agricola diversificata in cui trovavano posto elementi puntuali di naturalità altamente rappresentativi (macereti, bugni, boschetti in corrispondenza di aree di ristagno d’acqua, ecc.) ed elementi connettivi (siepi, filari e corsi d’acqua) che consentivano l’interscambio di individui tra comunità animali differenti. Una simile situazione fu il frutto dell’approccio delle popolazioni locali al territorio e la loro azione, per quanto intensa, fu costantemente rivolta all’individuazione di equilibri con gli elementi naturali: il territorio rappresentava il primo fattore di sostentamento e come tale andava tutelato. Ma questo sistema ambientale pur consolidatosi attraverso i secoli, subì a partire dagli anni ’70 un rapido processo degradativo, tutt’ora in corso, a cui le politiche del territorio dovranno necessariamente far fronte negli anni a venire.

Vengono di seguito elencati i principali fattori di degrado della qualità paesistica degli ambienti naturali e semi-naturali del Basso Mantovano:

la meccanizzazione agricola, ampliando la dimensione dei campi, eliminò gli elementi naturali di bordura, quelli interclusi nella maglia agraria e quelli funzionali a cicli produttivi caduti in disuso (es. macereti);

l’uso di concimi di sintesi provocò una notevole banalizzazione ambientale, in quanto i terreni poterono essere rigenerati dopo ogni raccolto senza ricorrere alle tradizionali rotazioni agrarie (che introducevano una grande varietà di tipologie colturali). Anche l’allevamento dei bovini, che aveva come importante finalità la produzione di letame, venne abbandonato insieme alle produzioni, all’organizzazione aziendale ed alle infrastrutture ad esso funzionali. Infine, l’uso di concimi consentì la realizzazione di abbondanti surplus produttivi che vennero immessi nei mercati sovralocali, determinando dinamiche dei prezzi e scelte produttive governate da meccanismi esogeni al territorio fuori dal controllo dei produttori locali (e di conseguenza l’affermarsi di cicli basati sulla coltivazione di un ridotto numero di prodotti destinati all’industria alimentare);

il massiccio ricorso ai fitofarmaci connesso all’uso di genotipi estremamente produttivi, ma nel contempo molto sensibili all’attacco di patogeni, ha rappresentato un elemento

14

Page 15: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

diretto di danno ambientale per l’azione dannosa svolta nei confronti delle popolazioni animali e vegetali, indiretto in quanto i residui dei fitofarmaci uniti a quelli dei concimi hanno rappresentato una fonte di inquinamento diffuso che ha drammaticamente alterato la qualità dei corsi d’acqua e le catene alimentari loro connesse;

lo sviluppo di grandi vie di comunicazione (es. autostrada A12, Canale Fissero-Tartaro–Canal Bianco ecc.) nonché di numerose zone produttive “lineari” disposte lungo gli assi viari principali, ha provocato danni rilevanti alla connettività ecologica, isolando di fatto intere popolazioni animali dotate di scarsa mobilità;

l’ampliamento continuo dei centri urbani, nonostante il calo demografico generalizzato degli ultimi decenni, ha reso indisponibili cospicue porzioni di territorio a danno della collettività (l’impermeabilizzazione ha fatto sì che venissero meno alcune fondamentali funzioni ambientali dei terreni come la sequestrazione della CO2, l’evapotraspirazione delle acque piovane, l’azione di biofiltro degli inquinanti contenuti nelle precipitazioni a protezione della falda, l’aumento dei tempi di corrivazione, il sostentamento della fauna, ecc.).

4.2 Indirizzi e strumenti di tutela (salvaguardia)Come già accennato, gli indirizzi e gli strumenti di tutela degli ambienti naturali e seminaturali del paesaggio del Basso Mantovano devono convergere nella direzione della salvaguardia degli aspetti legati alla biodiversità e del potenziamento della funzionalità della rete ecologica locale. In tal senso risulta prioritario:

intervenire per la tutela degli elementi di pregio ambientale e paesaggistico della realtà di riferimento, quali:- le formazioni arboree e arbustive di almeno 3 anni di età, comprese quelle di ampiezza

inferiore a 2000 m2;- siepi e filari di specie autoctone arboree e arbustive (sono comprese, in virtù della loro

funzione ecologica, anche le siepi e i filari di piante esotiche in aree agricole, che pur non potendosi espiantare potranno essere reintegrate esclusivamente con specie autoctone);

- singoli alberi di specie autoctone di altezza superiore ai tre metri o di almeno 3 anni di età;

- singoli alberi appartenenti a specie esotiche di particolare rilevanza paesaggistica, storica o ecologica;

- singoli arbusti di specie autoctone di rilevanza ambientale e paesaggistica;- i corpi idrici (stagni, macereti, bugni), compresa una fascia di almeno 10 m dalla

sponda, e le eventuali formazioni vegetali ad essi ecologicamente correlate;- i corsi d’acqua, compresa una fascia di almeno 10 m su entrambe le sponde, e le

eventuali formazioni vegetali ad essi ecologicamente correlate;- elementi del paesaggio agrario che costituiscano testimonianza di usi tradizionali del

territorio (gelseti, viti maritate, filari governati a ceduo in fregio ai fossi ecc.);- le emergenze geomorfologiche (paleoalvei, dossi ecc.);- i mosaici ambientali di pregio costituiti dal succedersi di ambienti di elevato valore

ecologico e paesaggistico; - gli ambienti di elezione per specie animali e vegetali tipiche, rare a livello locale, o

specificamente designate dalle Liste Rosse, dalla legislazione nazionale e dalle Direttive Comunitarie (l’elenco potrà eventualmente essere integrato da specifici studi realizzati su scala locale);

- gli ambienti di spiaggia, compresi quelli effimeri legati alle oscillazioni fluviali; assicurarne la salvaguardia innanzitutto attraverso il loro censimento all’interno di tutti i

comuni del Basso Mantovano, cui farà seguito la verifica della loro tutela nell’ambito della legislazione vigente e, laddove questa tutela non esistesse, promuovere l’adozione di specifici provvedimenti da parte delle singole amministrazioni comunali (tramite l’adozione di varianti alle norme del PRG o tramite lo strumento del Regolamento del Verde);

promuovere, oltre alla conoscenza delle aree e degli elementi di pregio ecologico presenti sul territorio, la conoscenza sistematica della fauna e della flora sia reali che potenziali, al fine di valutarne il regime di tutela, lo stato di conservazione e, se necessario, adottare misure specifiche;

15

Page 16: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

adottare specifici strumenti di tutela ed indirizzo (Norme Tecniche Attuative del PRG o Regolamento del Verde) per il verde urbano che, oltre a svolgere importanti funzioni di carattere estetico e di qualità ambientale (intercettamento delle polveri, sequestrazione della CO2, abbattimento del rumore, ombreggiamento), gioca un ruolo importante nei confronti della biodiversità: esso non solo consente il sostentamento di specie antropofile, ma anche la presenza di popolazioni animali legate agli ambienti naturali e seminaturali in pieno contesto urbano, oltre a rappresentare un elemento di connettività ecologica in contesti urbanizzati.

4.3 Indirizzi e strumenti di pianificazione/progettazione territoriale e paesisticaNell’area di riferimento sono presenti tre storiche riserve naturali istituite in base alla L.R. 86/63 nei primi anni ’80: Isola Boschina, Isola Boscone e Palude di Ostiglia. Si tratta di ambiti di eccellenza naturalistica entrati a far parte della rete ecologica europea denominata Natura 2000 grazie al riconoscimento dello status di Siti di Importanza Comunitaria – SIC (Direttiva 92/43/CEE, Habitat) e, per quanto riguarda Isola Boscone e Palude di Ostiglia, di Zona di Protezione Speciale – ZPS (Direttiva 79/409/CEE, Uccelli) e di Zone Umide di Importanza Internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar (49 in tutta Italia). Si tratta per tanto di aree ampiamente tutelate per il loro contributo alla biodiversità a scala continentale.Scendendo al livello delle pianificazione provinciale, il P.T.C.P. ha individuato la Rete Ecologica di I° livello attestandola sul Po e i suoi affluenti. La rete è costituita da “nodi”, corrispondenti al sistema regionale delle aree protette, e da “corridoi ecologici” rappresentati fondamentalmente dai corsi d’acqua e dagli ambiti ripari. I nodi della rete sono ambienti naturali in grado di sostenere la presenza di popolazioni animali e vegetali particolarmente importanti a scala locale e regionale, in grado di irradiarsi sul territorio attraverso i corridoi ecologici. Ma se l’individuazione della rete di I° livello ha un importante rilievo di carattere pianificatorio, occorre scendere a livello locale per individuare concretamente strumenti e interventi la cui applicazione possa condurre a un effettivo miglioramento della qualità ecologica e quindi paesaggistica. Il livello comprensoriale rappresenta la scala ideale per un’analisi dell’effettiva funzionalità della rete ecologica locale applicata a determinate specie animali e vegetali particolarmente rappresentative. Per tale ragione si rende necessario:

promuovere uno studio della funzionalità ecologica del sistema ambientale del Basso Mantovano, che sia in grado di: - analizzare la rete ecologica del comprensorio mettendone in risalto criticità e punti di

forza in relazione alla fauna e alla flora reali e potenziali; - valutare l’efficacia delle politiche territoriali tramite la definizione di un set di indicatori

della funzionalità ecologica da determinare ex ante sullo stato di fatto ed ex post sugli scenari ipotizzati (un simile approccio si rivelerebbe ad esempio fondamentale per definire con criteri oggettivi gli interventi di compensazione ambientale nell’ambito delle attività di potenziamento delle centrali termoelettriche di Sermide e Ostiglia);

- individuare precisi interventi di ricostruzione ambientale e connessione volti a garantire la massima funzionalità della rete ecologica;

- definire una metodologia standardizzata di analisi delle reti ecologiche comunali esportabile a tutte le realtà del Basso Mantovano.

Le indicazioni scaturite dallo studio dovranno trovare adeguata collocazione nei Piani Regolatori Comunali, vincolando elementi individuati come strategici sotto l’aspetto della salvaguardia della biodiversità, e nei Piani/progetti delle Opere Pubbliche dove dovranno prevedersi interventi di “ricucitura” ecologica.Gli indicatori di funzionalità ecologica dovranno essere inseriti negli strumenti pianificatori al fine di consentire una valutazione oggettiva dell’impatto di piani e progetti sulla rete ecologica comunale.L’utilizzo degli indicatori di funzionalità ecologica consentirà di compiere una valutazione dell’efficacia delle azioni di governo del territorio tramite la loro periodica rideterminazione in occasione dell’adozione di varianti sostanziali al PRG, della previsione di infrastrutture lineari, di nuove lottizzazioni e insediamenti produttivi;

16

Page 17: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

richiedere, nel caso della realizzazione di grandi infrastrutture, laddove l’analisi degli indicatori di funzionalità ecologica palesasse un peggioramento e si intendesse comunque procedere alla realizzazione dell’opera per rilevanti interessi pubblici, misure di compensazione/mitigazione tali da portare gli indici di funzionalità ecologica a valori superiori di quelli precedenti all’intervento;

definire, per quanto riguarda in particolare i corsi d’acqua che abbiano un ruolo fondamentale per la salvaguardia della biodiversità, lo stato ecologico ricorrendo a indicatori specifici (es. Indice Biotico Esteso - IBE) al fine di porre in essere, ove necessario, specifiche strategie di intervento in senso migliorativo;

procedere all’individuazione formale del Sistema di aree protette del Basso Mantovano, costituito dalle tre Riserve naturali già descritte e dai Parchi Locali di Interesse Sovracomunale di San Lorenzo, del Gruccione, delle Golene e della Foce del Secchia;

adottare politiche volte alla riattivazione dei mercati locali come elementi in grado di consentire una differenziazione delle produzioni e quindi una maggiore varietà ambientale (senza contare gli indubbi benefici in termini di riduzione dei costi ambientali dovuti al trasporti delle merci, di qualità e tracciabilità dei prodotti, di controllo diretto delle dinamiche di domanda e offerta da parte di consumatori e produttori).

Infine si individuano l’omogeneità e la continuità territoriale come aspetti strategici per la pianificazione del paesaggio del Basso Mantovano. Ne deriva che i documenti analitici, pianificatori e normativi dovranno essere realizzati in un’ottica di sviluppo comprensoriale, e che molti documenti (es. Censimenti, Regolamenti) possono essere strutturati e realizzati per l’intero comprensorio e successivamente adattati alle specificità dei singoli comuni (ottenendo significative economie di spesa e una linea comune di gestione del territorio).

4.4 Indirizzi e strumenti di gestioneLa gestione degli ambienti naturali e seminaturali riguarda generalmente l’Ente pubblico per i primi e il privato per i secondi. Pertanto è necessario:

riconoscere agli imprenditori agricoli il ruolo di tutori del territorio e della qualità ecologica a favore dell’intera collettività;

per le attività di manutenzione degli ambienti naturali gestiti dagli Enti pubblici ricorrere ove possibile alle aziende agricole locali in virtù della possibilità, da poco sancita sul piano normativo, di individuarli come prestatori d’opera per l’Ente pubblico;

per la gestione dei servizi all’interno delle aree protette incentivare forme di partecipazione della collettività attraverso la sottoscrizione di convenzioni con associazioni di cittadini;

promuovere all’interno del sistema di Aree protette del Basso Mantovano tutte le possibili sinergie negli ambiti della gestione (appalti unici per la manutenzione di più aree protette, creazione di un comune parco mezzi per gli interventi in economia o svolti da associazioni di cittadini), della didattica, della comunicazione e della fruizione;

stimolare il ricorso da parte degli Enti locali gestori di aree protette, concessionari di terreni demaniali o proprietari di terreni, ai contributi comunitari previsti dal Piano di Sviluppo Rurale per gli interventi di creazione e manutenzione di specifici ambienti naturali;

realizzare gli interventi sul verde urbano sulla base delle indicazioni contenute all’interno dei Regolamenti del Verde di cui i comuni sono invitati a dotarsi;

giungere alla definizione di un protocollo per la gestione dei corsi d’acqua, i cui aspetti salienti per la salvaguardia delle valenze ecologiche siano: il governo dei livelli e della velocità di oscillazione delle acque (specie nel periodo riproduttivo febbraio-giugno), l’esecuzione di sfalci a rotazione delle sponde, la realizzazione di interventi di naturalizzazione su almeno una sponda e di piccole casse di laminazione in cui ricostruire piccole zone umide con funzione naturalistica, fitodepurativa e di deposito dei sedimenti;

assicurare con continuità il monitoraggio delle risorse: a cadenza periodica andrebbero infatti rideterminati gli indici di qualità ecologica del territorio (es. valutazione della consistenza numerica di specie indicatrici, determinazione dell’Indice Biotico Esteso per i corsi d’acqua);

garantire il controllo (eradicazione/contenimento) delle specie esotiche invasive. Tra quelle animali: Nutria, Gambero rosso della Luisiana e numerose specie ittiche (es. Siluro). Tra quelle vegetali: Sicios, Amorfa fruticosa, Ailanto e Fitolacca americana. Per quanto concerne in particolare la fauna, dovranno essere garantiti severi controlli dei

17

Page 18: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

ripopolamenti a scopi alieutici e venatori per evitare l’immissione di specie e genotipi alloctoni (inquinamento genetico).

Infine si annovera tra le attività gestionali la vigilanza del territorio. Dopo aver individuato gli elementi di pregio paesaggistico e averne garantita la tutela normativa, essi andranno salvaguardati attraverso un’attenta azione di presidio. Questa azione potrà essere compiuta dagli organi istituzionalmente preposti (Corpo Forestale dello Stato, Guardie ittico-venatorie, Polizia e Carabinieri) ma, trattandosi di una regolamentazione di livello comunale fortemente legata al territorio, un ruolo fondamentale sarà svolto dalla Polizia Locale che dovrà quindi essere adeguatamente formata in materia. Andranno altresì sostenute e promosse iniziative partecipative tramite la costituzione di corpi di Guardie Ecologiche Volontarie con funzioni sanzionatorie, o il coinvolgimento degli studenti delle scuole (magari sotto forma di “Guardie del Paesaggio”) con il solo compito di segnalare eventuali attività o interventi degradativi agli organi competenti.

4.5 Indirizzi e strumenti di riqualificazionePer la riqualificazione degli ambienti naturali sono considerati strategici gli interventi negli ambiti golenali attraverso:

la ricostituzione dei saliceti di ripa o la loro sostituzione con biocenosi più stabili (boschi a prevalenza di Farnia e Olmo);

la riapertura delle lanche; la creazione di percorsi tematici e di infrastrutture legate a un turismo di basso

impatto e all’osservazione della fauna e della flora; la periodica rimozione dei rifiuti trasportati dalle piene, almeno in corrispondenza

delle aree maggiormente frequentate.Per quanto riguarda invece gli ambienti seminaturali, sotto l’aspetto dell’ordinamento aziendale le politiche di riqualificazione dovranno favorire:

la conversione dei seminativi in prati stabili polifiti, impianti di arboricoltura, boschi e impianti per la produzione di biomassa;

la conversione dei pioppeti in impianti da arboricoltura e boschi; le coltivazioni di leguminose; le colture a perdere; i terreni a riposo; la diffusione dell’agricoltura biologica (da favorire ad esempio attraverso l’utilizzo

preferenziale nelle mense scolastiche di prodotti biologici provenienti dal mercato locale).Sotto l’aspetto dell’infrastrutturazione ecologica diffusa, le politiche di riqualificazione degli ambienti seminaturali dovranno invece favorire:

l’impianto di siepi e filari, la creazione o il recupero di zone umide e boschetti; la realizzazione di fasce boscate tampone a cavallo tra corpi idrici e seminativi,

con funzioni di filtro degli inquinanti diffusi di origine agricola, ricostituzione del mosaico paesaggistico e incremento della funzionalità ecologica;

la realizzazione di impianti di fitodepurazione; il reintegro e la graduale sostituzione con specie autoctone di siepi e filari

costituiti da specie esotiche.L’azione di riqualificazione degli ambienti naturali e seminaturali promossa dalle amministrazioni locali dovrebbe prioritariamente avvenire a carico delle discontinuità poste in luce dallo studio della rete ecologica, con l’obiettivo di massimizzare gli indici di funzionalità del territorio. A tali interventi (creazione di nuovi boschi, zone umide e fasce vegetali in porzioni nevralgiche della rete) occorre riconoscere a tutti gli effetti il carattere di pubblica utilità, e inserirli conseguentemente a pieno titolo nell’elenco delle opere pubbliche:

nel caso in cui un intervento significativo per l’incremento della funzionalità ecologica del territorio fosse proposto da un privato sui propri terreni, l’Ente pubblico dovrebbe avere un ruolo di co-finanziatore, previa sottoscrizione di apposita convenzione che vincoli il proponente alla tutela nel tempo della componente ecologica ricostruita, ed eventualmente a una pubblica fruizione;

per quanto riguarda gli ambiti fluviali, le amministrazioni dovrebbero far proprie le indicazioni relative agli interventi di rinaturazione previsti nelle fasce fluviali A e B dal

18

Page 19: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico, ricorrendo ove necessario al diritto di prelazione per l’affidamento in concessione dei terreni previsto dalla legge Cutrera (L. 37/94);

per quanto riguarda gli interventi in ambiente seminaturale da parte dei privati, essi potranno ricorrere a specifiche forme di finanziamento contenute all’interno del Piano di Sviluppo Rurale (PSR). Nel caso di interventi puntuali al di sotto delle dimensioni minime finanziabili dal PSR, i comuni potrebbero costituire un proprio fondo di finanziamento (sull’esempio del Progetto Speciale Agricoltura promosso dal Parco del Mincio) finalizzato al miglioramento della funzionalità ecologica del territorio;

per quanto concerne infine le attività estrattive si ritiene opportuno predisporre un piano di riqualificazione e di gestione nel tempo delle aree cava dismesse presenti nel territorio privilegiando l’obiettivo di ricreare un ecosistema ad elevata biodiversità, in grado di evolvere in armonia con il paesaggio circostante, adatto allo sviluppo della vegetazione palustre, delle fasce arbustive autoctone e alla sosta e nidificazione degli uccelli, anche attraverso l’opportuna sagomatura delle sponde e la creazione di isolotti artificiali.

19

Page 20: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

5. Politica per i corsi d’acqua (fiumi, canali, fossati) ed altri ambienti d’acqua (zone umide) 5.1 Principi generali La salvaguardia e la protezione delle risorse idriche, il loro uso sostenibile e la valorizzazione degli ambienti d’acqua come fattori chiave del paesaggio rappresentano una priorità delle politiche del paesaggio per gli aspetti della regolamentazione e della pianificazione, sia per quanto concerne la gestione, sia per le strategie e gli interventi di riqualificazione del territorio.In questa chiave, particolare attenzione dovrebbe essere rivolta alla pressione antropica esercitata sulle risorse idriche dalle attività agricole, zootecniche e del settore industriale e della produzione di energia termoelettrica. Altrettanto importante appare l’adozione di una politica per la riduzione e la razionalizzazione dei consumi attraverso un mix di strumenti che vanno dalla regolamentazione, alle politiche tariffarie, all’informazione-educazione-comunicazione, all’adozione di strumenti, apparecchiature e reti di distribuzione in grado di minimizzare gli sprechi. Per quanto attiene alla qualità territoriale, la salvaguardia e la manutenzione sostenibile dei canali e degli altri corpi idrici rappresentano fattori di primaria importanza per preservare nel tempo questi elementi del paesaggio agrario che sono fondamentali per la biodiversità, il microclima e la fitodepurazione.

5.2 Indirizzi e strumenti di tutela (salvaguardia)Va garantito il controllo in tutti i settori dell'applicazione della normativa vigente con particolare riferimento alla depurazione delle acque di scarico civili, industriali e agricole. L' impiego di ingenti quantitativi di additivi chimici in agricoltura comporta l'inquinamento dei corpi idrici nei quali affluiscono tali prodotti veicolati dalle acque meteoriche e di dilavamento. A questo si aggiunge la contaminazione prodotta dagli scarichi civili urbani e industriali, sempre più disseminati nel territorio. L'industria e le centrali termoelettriche utilizzano acqua, sia per produrre energia elettrica, sia per utilizzarla nel ciclo produttivo. Il primo tipo di intervento modifica molto la morfologia fluviale, mentre il secondo può avere un grave impatto inquinante con materiali che rimangono in circolazione per tempi molto lunghi.Va esercitato inoltre un controllo serrato per scongiurare l’abbandono di rifiuti solidi nei corsi d’acqua e nelle loro pertinenze e garantito un attento monitoraggio dei parametri di qualità delle acque superficiali e di falda.

5.3 Indirizzi e strumenti di pianificazione/progettazione territoriale e paesisticaNegli strumenti di pianificazione del territorio e del paesaggio, a scala comunale e sovracomunale, si ritiene indispensabile:

individuare i corsi d’acqua e le zone umide, intesi come trama portante delle reti ecologiche e dei relativi nodi, evidenziandone le caratteristiche e le potenzialità ecologiche (vedi capitolo 4), esplicitando i vincoli e le prescrizioni urbanistiche ed ambientali già in essere e prevedendo le ulteriori misure di tutela, potenziamento e riqualificazione che si rendano necessarie per salvaguardare le risorse idriche e la biodiversità;

valorizzare, con la previsione di opportuni interventi quali la realizzazione di percorsi o il miglioramento di quelli esistenti e la predisposizione di strumenti informativi, i corsi d’acqua e le zone umide presenti nel territorio a fini turistici, didattici e ricreativi.

5.4 Indirizzi e strumenti di gestioneConfermando gli impegni già indicati nel capitolo relativo agli ambienti naturali si ritiene indispensabile:

20

Page 21: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

giungere alla definizione di un protocollo per la gestione dei corsi d’acqua, i cui aspetti salienti per la salvaguardia delle valenze ecologiche siano: il governo dei livelli e della velocità di oscillazione delle acque (specie nel periodo riproduttivo febbraio-giugno), l’esecuzione di sfalci a rotazione delle sponde, la realizzazione di interventi di naturalizzazione su almeno una sponda e di piccole casse di laminazione in cui ricostruire piccole zone umide con funzione naturalistica, fitodepurativa e di deposito dei sedimenti;

assicurare con continuità il monitoraggio delle risorse: a cadenza periodica andrebbero infatti rideterminati gli indici di qualità ecologica del territorio (es. valutazione della consistenza numerica di specie indicatrici, determinazione dell’Indice Biotico Esteso per i corsi d’acqua);

coinvolgere più direttamente anche le autorità comunali per ottenere un controllo più diretto affidando loro la verifica periodica della corretta gestione delle risorse. Questo anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e del no profit che agiscono sul territorio ed avvalendosi di risorse che possono essere ricavate da quote parte che le aziende di escavazione dovrebbero riservare alla gestione e alla rinaturazione delle aree protette quali parchi, PLIS, oasi, …

5.5 Indirizzi e strumenti di riqualificazioneE’ necessario promuovere la riqualificazione degli ambiti fluviali, delle golene, delle lanche e, in generale, degli ambiti di pertinenza dei corpi idrici, valorizzando il ruolo delle amministrazioni locali e il coinvolgimento degli Enti preposti alla gestione/manutenzione dei corsi d’acqua e degli operatori agricoli.In particolare per definire piani e progetti di riqualificazione degli ambiti d’acqua serve una analisi della viabilità nelle aree fluviali sia per il servizio agricolo sia per la fruizione turistica in modo da poter programmare nuove infrastrutture (piste ciclopedonali, sentieri, percorsi botanici, ecc..).Negli interventi di recupero ambientale di cave e di altre aree degradate è anche opportuno indirizzare la progettazione verso la creazione di nuove zone umide o verso la sistemazione naturalistica degli specchi d’acqua esistenti.

21

Page 22: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

6. Politica per gli insediamenti, i manufatti architettonici e le opere pubbliche 6.1 Principi generaliCriterio costante di riferimento nella definizione e attuazione di piani e norme che abbiano effetto sul territorio, l’assetto urbanistico e la disciplina-qualità delle trasformazioni (con riferimento al patrimonio edilizio esistente, ma anche alle nuove opere-edificazioni) è il rigore nella tutela dei caratteri ambientali, paesistici e culturali del territorio che va coniugato con la flessibilità, intesa come priorità degli obiettivi rispetto alle modalità di raggiungimento, per cui non è opportuno definire un unico, rigido modello di processo valido per le diverse realtà locali, ma è invece opportuno definire criteri ed indirizzi qualitativi per le diverse tipologie di intervento. Del resto non ci si propone di “museificare” il territorio, ma di governarne le trasformazioni, interpretandolo e rispettandolo.Flessibilità non va però intesa come arbitrarietà: criteri e tipologie di intervento dovranno essere chiari ed il più possibile “visualizzati” in termini di esemplificazioni da proporre a tecnici e committenti attraverso la compilazione di “repertori” di riferimento.Ciò sarà funzionale non solo all’applicazione dei criteri stessi di intervento e di pianificazione, ma viene prima di tutto considerato come strumento di “comunicazione” sia interna alle Amministrazioni edagli Uffici Tecnici, sia esterna diretta al coinvolgimento dei tecnici progettisti ed alla cittadinanza in genere.La comunicazione interna può passare attraverso corsi di formazione, conferenze tra uffici organizzate in rapporto alle modalità del “forum”, anche attraverso incontri svolti in strutture oggetto esse stesse di riqualificazione e valorizzazione sia funzionale che strutturale. La comunicazione esterna può essere effettuata attraverso interventi coordinati con le scuole e gli Istituti superiori, la realizzazione o il patrocinio di mostre ed eventi, la promozione di ricerche, l’assegnazione di borse di studio, incrementando i rapporti con l’Università e l’organizzazione di stage formativi che abbiano ad oggetto la valorizzazione od il recupero di manufatti edilizi, di insediamenti, di infrastrutture (ma non solo) di valore storico-culturale. Particolare attenzione potrà essere rivolta ad operazioni di partenariato tra pubblica amministrazione ed associazioni operanti nel territorio ed anche in rapporto ad operatori economici ed associazioni di categoria.L’obiettivo comune alle diverse azioni previste consiste nella “riconoscibilità” delle matrici storico-culturali degli insediamenti e delle strutture del nostro territorio, pur all’interno delle dinamiche di trasformazione funzionale e sociale: consentire alla collettività di riconoscere una struttura o un insediamento nei suoi elementi costitutivi, consiste prima di tutto nel rispetto delle strutture come segno di una cultura non rimossa, dell’ambiente come risorsa.

6.2 Indirizzi e strumenti di tutela (salvaguardia)Si ritiene indispensabile:

promuovere la redazione di uno strumento d’indirizzo (Piano Paesaggistico Sovracomunale) che sintetizzi le indicazioni più utili per la progettazione territoriale dell’area del Basso Mantovano a partire dalla esplicitazione e dalla sistematizzazione delle norme e dei piani vigenti (con particolare riferimento ai vincoli che derivano dalla pianificazione regionale, provinciale e locale);

verificare la congruità dei vincoli previsti dal PRG ed incentivarne l’aggiornamento, richiamando ad una applicazione intesa come valorizzazione degli insediamenti e degli edifici;

definire, attraverso una attenta predisposizione degli strumenti urbanistici, un corretto rapporto tra il contesto agrario, i nuclei edificati e le aree industriali, affinché l’identità spaziale e la riconoscibilità percettiva e paesaggistica delle aree rurali venga preservata;

definire ed adottare una serie di “linee guida” – coerenti con le peculiarità del paesaggio agrario – per la progettazione e costruzione dei nuovi edifici agricoli, industriali e civili;

adottare a livello locale gli opportuni atti formali (delibere, approvazione di norme regolamentari, adozione di disciplinari o abachi, circolari interne…) per far si che le linee

22

Page 23: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

guida di cui al punto precedente influiscano sulla qualità delle progettazioni di opere ed interventi d’iniziativa pubblica o privata e sulle modalità di validazione tecnica ed amministrativa (autorizzazioni, concessioni, permessi) dei progetti;

prevedere che lo strumento di regolamentazione e/o di indirizzo adottato a livello locale giunga a specificare una gerarchia tra gli elementi strutturali che caratterizzano gli insediamenti e le strutture edilizie quale: - morfologia degli insediamenti; - tipologia edilizia e dei manufatti; - rapporti planovolumetrici e tra pieni e vuoti nell’orditura dei fronti; - presenza di strutture accessorie e di completamento; - materiali e finiture; - tecniche costruttive; - elementi di arredo; - ecc.fornendo esemplificazioni dei gradi di salvaguardia e di intervento ammissibili;

indicare le funzioni (destinazioni d’uso) considerate compatibili con il riuso delle strutture e comunque formulare esemplificazioni della riconoscibilità dell’insediamento e/o delle strutture, definendo standard al di fuori dei quali le trasformazioni sono considerate incompatibili;

fornire prescrizioni per ciò che riguarda l’insediamento e l’ubicazione di nuove stalle e strutture di deposito nel territorio agricolo, e di eventuali insediamenti produttivi, in funzione della visibilità dai percorsi, in particolare storici, delle modalità di mitigazione, della relazione visiva con strutture da salvaguardare;

preservare l’orditura e la caratterizzazione (manufatti edilizi - cappelle votive, cippi,… - o tecnologici, ma anche filari, fossi, piante) dei percorsi storici;

preservare l’integrità degli insediamenti, delle aree cortive e dei percorsi fornendo esemplificazioni sugli interventi più diffusi;

stabilire criteri di rispetto degli elementi emergenti o caratterizzanti quali le chiese coi campanili, le torrette, le piccionaie, o gli stessi allineamenti degli edifici di frazione, come elementi di percezione e costruzione del paesaggio;

sostenere le richieste di agevolazioni nel caso di interventi di qualità intrapresi da imprenditori agricoli;

proporre (da parte delle amministrazioni locali) azioni culturali ma anche incentivi economici (riduzione dell’ICI, degli oneri ecc.) per promuovere la cultura della conservazione;

prevedere criteri di localizzazione e riduzione dell’impatto visivo della cartellonistica; indicare criteri di attenzione per l’inserimento di manufatti - recinzioni, cancelli, … -

fornendo esemplificazioni di soluzioni da adottare e di interventi da evitare.

6.3 Indirizzi e strumenti di pianificazione/progettazioneSi ritiene necessario:

adottare Piani paesaggistici come sezioni dei PRG, Piani di Governo del Territorio o allegati agli stessi strumenti;

identificare, negli strumenti di cui al punto precedente, gli ambiti territoriali di particolare interesse considerati incompatibili con nuovi insediamenti, con infrastrutture o con trasformazioni se non essenzialmente finalizzati alla valorizzazione paesistico-ambientale;

prevedere criteri di attenzione per nuovi insediamenti o strutture ubicati in zone identificate come strategiche del territorio e dei centri urbani (limiti di altezze dei fabbricati, allineamenti, rapporti planovolumetrici, eventuali indicazioni per l’uso di materiali preferenziali, eventuali elementi di mitigazione, ecc.), in rapporto alla percezione del contesto e degli elementi caratterizzanti i contesti stessi;

indicare gli ambiti degradati (dal punto di vista urbanistico, edilizio o ambientale) per la successiva definizione di criteri e metodologie di mitigazione e recupero;

adottare criteri di valorizzazione d’uso di materiali e tecniche tradizionali ed incentivare la ricerca e l’adozione di tecnologie innovative considerate compatibili;

promuovere la ricerca e l’adozione di tecniche di mitigazione di impianti ed infrastrutture considerate impattanti (qualora ne sia riconosciuta l’opportunità

23

Page 24: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

insediativa per le positive ricadute funzionali) nell’ottica di progettare la coesistenza tra funzioni diverse;

consolidare la cultura del progetto attribuendo valore alla qualità prima di tutto dei progetti pubblici, agendo sui bandi e sui capitolati e promuovendo, ove possibile, concorsi d’idee come fasi preliminari all’assegnazione di incarichi per la progettazione esecutiva:- prevedendo che le opere pubbliche si caratterizzino anche per l’attenzione ai

contesti di inserimento, evitando interventi monumentali fuori scala o fuori “tono”; - favorendo percorsi progettuali che prevedano forme di partecipazione aperte ai

cittadini;- incentivando anche negli interventi infrastrutturali e nei nuovi insediamenti

un’attenzione ai materiali, agli elementi di finitura e di arredo, nonché alla segnaletica;

adottare abachi di riferimento per la realizzazione e l’arredo degli spazi pubblici (rapporti spaziali, marciapiedi o piste ciclopedonali, elementi di illuminazione ed arredo, pavimentazioni, ecc.) per le nuove urbanizzazioni;

promuovere il mantenimento delle commissioni edilizie e comunque garantire, anche nelle procedure semplificate, il controllo dell’Ente locale sulla qualità dei progetti e degli interventi in rapporto ai criteri urbanistici, paesistici ed ambientali contenuti nelle norme, nei piani e negli indirizzi, abachi e linee guida richiamati nei punti precedenti;

attuare una corretta gestione delle D.I.A. prevedendone il rigetto nel caso di interventi non conformi a tali procedure;

prevedere forme di consultazione tra responsabili degli Uffici Tecnici ed esperti “paesistici” delle commissioni per il controllo delle stesse pratiche qualora riferite ad ambiti o edifici di interesse;

prevedere tra gli “oneri” qualitativi accessori di nuovi insediamenti nel territorio la realizzazione degli interventi di mitigazione quali piantumazioni, indicandone le opportune localizzazioni e distribuzioni;

attribuire forme di incentivazione (es. riduzione di oneri) nel caso di progetti che seguano in modo rigoroso specifici criteri qualitativi adottati dall’Ente locale e che possano proporsi come esemplificazioni positive in rapporto alla localizzazione, all’adozione di tipologie, materiali, ecc. (con particolare riferimento alle volumetrie agricole ed industriali quali stalle, capannoni, …);

promuovere anche presso gli Enti sovracomunali erogatori di finanziamenti per opere ed interventi nel territorio, l’adozione di criteri specifici per l’attribuzione di punteggi di premio (attenzione paesistica e qualità degli interventi dei progetti) nell’assegnazione dei contributi;

evitare l’ampliamento di nuclei storici isolati che conservano caratteri identificativi attuando nel contempo interventi di riqualificazione sugli spazi pubblici ed incentivando la riqualificazione anche funzionale ed il riuso da parte dei privati;

applicare con rigore la normativa sulle nuove costruzioni in zona agricola, verificando l’effettiva rispondenza dei requisiti che la legge richiede per i titolari dei diritti edificatori e vigilando sul mantenimento nel tempo di tali requisiti.

6.4 Indirizzi e strumenti di gestione prevedere forme di incentivazione economica per la gestione di edifici d’interesse

paesistico a rischio di degrado o sui quali vengano attuati interventi di salvaguardia o riqualificazione (riduzione dell’ICI) e sostenere richieste di defiscalizzazione (riduzione dell’IVA, detraibilità fiscale, ecc.) e di contributi;

prevedere forme di promozione culturale e diffusione (anche pubblicitaria, tramite coinvolgimento di partner) di interventi di qualità;

promuovere la formazione ed attuare forme di comunicazione rivolte ai tecnici, ma anche agli operatori economici ed ai cittadini in genere (senza dimenticare gli Amministratori), sulle opportunità di finanziamenti, su esperienze pilota e casi studio proposti come riferimenti per attuare forme corrette di gestione del paesaggio ed incentivare il riuso e la valorizzazione.

24

Page 25: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

6.5 Indirizzi e strumenti di riqualificazione promuovere, attraverso i piani attuativi (ed eventuali project financing) convenzioni tra

operatori sia pubblici che privati per il recupero di ambiti degradati o a rischio, anche attraverso l’inserimento di nuove funzioni – ivi compresa quella residenziale pubblica - che possano risultare compatibili con le strutture di valore storico-culturale;

definire lotti minimi d’intervento sul patrimonio edilizio esistente ed in particolare nel caso di strutture edilizie degradate e delle rispettive aree di pertinenza, al fine di consentire la realizzazione degli opportuni impianti tecnologici e di poter introdurre elementi di mitigazione;

subordinare le concessioni edilizie e le autorizzazioni (anche nelle trasformazioni funzionali e di destinazione d’uso) negli ambiti degradati o soggetti a pressioni con possibili effetti di degrado a complessivi piani di riqualificazione estesi all’intero comparto;

favorire l’applicazione nei piani attuativi, attraverso gli strumenti dell’urbanistica concordata e convenzionata, di strumenti di riqualificazione, mitigazione ed eliminazione delle superfetazioni di considerevole impatto e degli elementi di degrado in genere;

promuovere la cultura della riqualificazione attraverso materiali illustrativi, esperienze scolastiche, presentazione di studi ed esemplificazioni “virtuose”, attuate anche in collaborazione con altre istituzioni, associazioni culturali e di categoria;

incentivare l’uso di materiali e tecniche tradizionali negli interventi di manutenzione e ristrutturazione di strutture di proprietà pubblica e privata, prescrivendoli, sulla base delle linee guida e degli strumenti di regolamentazione e di indirizzo di cui ai punti precedenti, quando ubicati in ambiti sensibili ma promuovendone l’uso in tutto il territorio, coinvolgendo produttori, imprese edili e artigiani locali e sensibilizzando i tecnici;

permettere e favorire l’uso di materiali e tecniche innovativi qualora considerati compatibili;

promuovere, anche attraverso la ricerca di finanziamenti pubblici e di partnership, il recupero di elementi caratterizzanti il paesaggio locale (chiesette, edicole votive, ponti, cippi, ecc.).

25

Page 26: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

7. Indirizzi per la qualità del paesaggio inteso come “ ambiente di vita”: economia, ambiente, società7.1 Principi generaliAlla base della qualità del contesto di vita e del territorio va posta l’attenzione alle tematiche dell’ambiente e della salvaguardia delle risorse fisiche e biologiche del territorio. Questa precondizione va garantita non solo per i suoi evidenti riflessi sul paesaggio e sulla “qualità” del territorio ma come requisito base per la sostenibilità dello sviluppo, per la salubrità dell’ambiente, per le potenzialità dell’agricoltura di qualità e del turismo e per il futuro stesso del territorio e dei suoi abitanti. Tra tali elementi delle politiche ambientali si sottolinea l’attenzione nei confronti delle problematiche:

di inquinamento delle falde acquifere e dei corpi idrici superficiali; di inquinamento dell’aria in relazione in particolare alle emissioni delle centrali, degli

insediamenti industriali e del traffico veicolare; dell’inquinamento acustico (da una parte viene predisposta, dalle amministrazioni

comunali, la “zonizzazione acustica” dei centri abitati, dall’altra le scelte di pianificazione per ciò che riguarda nuove urbanizzazioni od interventi di trasformazione urbanistica, opere pubbliche, ecc. non vengono attuate in riferimento a tali dati, ma spesso si richiede di fornire la relazione di impatto acustico tra i documenti per l’approvazione dei piani attutivi, quando le scelte localizzative sono già state compiute);

dell’inquinamento luminoso (in rapporto alla progressiva e diffusa estensione degli abitati, all’uso di apparecchi di particolare potenza negli insediamenti isolati nel territorio, oltre che al parziale rispetto della Legge regionale in materia).

Inoltre si ritiene opportuno prevedere, in via preventiva rispetto alle eventuali richieste dei gestori, aree idonee per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile che, oltre a garantire il rispetto della normativa relativa all’inquinamento elettromagnetico, evitino di deturpare il centro storico e gli edifici di maggior pregio. La qualità dei centri urbani va poi promossa anche attraverso la qualità ambientale e formale del verde urbano che va assicurata tramite un Regolamento del Verde comunale. Data l’omogeneità delle caratteristiche territoriali, il regolamento potrebbe essere strutturato a livello di intero comprensorio del Basso Mantovano e successivamente adattato alle specificità dei singoli comuni. In tal modo si otterrebbe un omogeneità formale dei centri urbani, che costituisce un fondamentale elemento identificativo e un fattore di miglioramento del paesaggio urbano. Si ritiene inoltre indispensabile:

predisporre un piano concreto di continuità e partecipazione che si sviluppi nel tempo attraverso l’istituzione di Commissioni Ambiente e Paesaggio a livello comunale, che consentano la partecipazione dei differenti portatori di interesse alla formazione delle scelte che interessano le problematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile del territorio e la tutela del paesaggio a scala locale;

promuovere l’istituzione di un Osservatorio Intercomunale sul Paesaggio che possa garantire una più ampia partecipazione e un ambito adeguato di discussione per le problematiche e i progetti futuri di portata sovracomunale e che possa proporsi come soggetto attivo nello stimolare l’informazione e la partecipazione della comunità alle tematiche del paesaggio e del territorio, nella proposta e nell’attuazione di iniziative e progetti per la conoscenza, la tutela e la riqualificazione del paesaggio, dell’ambiente e del territorio e nel monitoraggio dello stato di avanzamento e dei progressi nell’attuazione del presente Documento per la Politica del Paesaggio Agrario del Basso Mantovano.

7.2 Obiettivi specifici promuovere (anche definendo forme di semplificazione legislativa) la vendita diretta nei

luoghi di produzione (fattorie) dei prodotti tipici e di qualità; favorire, coinvolgendo gli agricoltori e le Associazioni di categoria, la trasformazione e il

consumo locale dei prodotti del territorio, anche al fine di contrastare la presenza massiccia di prodotti importati, di minore qualità e l'omologazione del gusto;

promuovere, relativamente alle linee di distribuzione dell’energia elettrica di nuova introduzione, la possibilità di soluzioni a basso impatto visivo (interramento);

26

Page 27: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

incentivare e favorire lo sviluppo dell’agricoltura biologica e a basso impatto ambientale e avviare una riflessione approfondita (con opportune iniziative di informazione e sensibilizzazione degli agricoltori) sulla opportunità e i pericoli derivanti dalle eventuale introduzione delle colture OGM nel territorio del Basso Mantovano.

ALLEGATO 1Inventario delle Risorse del Paesaggio Agrario del Basso

Mantovano(prima schedatura qualitativa dei caratteri del paesaggio effettuata nel territorio dai

partecipanti al tavolo paesaggio dell’Agenda 21 suddivisi in sottogruppi di lavoro)

a. Gli ambiti territoriali1. Corso del fiume Secchia (Quistello) Principali caratteri morfologici e strutturali una spiccata diversificazione delle colture agrarie (e quindi del paesaggio) tra i campi

coltivati a granoturco, i frutteti, i vigneti e i pioppeti, con la presenza anche di allevamenti la presenza di biotopi d’interesse naturalistico, concentrata nella zona golenale (in

particolare nell’ambito dell’Area del PLIS del Secchia), con presenza di boscaglie di salici, pioppi e robinie, e nella foce (Sabbioncello)

un forte significato (anche sotto il profilo paesaggistico e panoramico) della struttura dell’argine maestro del Secchia

particolarmente ricca è la presenza di edifici di valore architettonico, storico e monumentale per quanto riguarda sia l’architettura rurale che quella sacra e padronale con alcuni fabbricati ed alcune Corti particolarmente significativi (Loghino Zampolli in zona Croce)

la segnalazione di elementi di degrado che derivano dalla presenza di alcune strutture “impattanti” come l’impianto del tiro al piattello (Quistello) o di strutture per le telecomunicazioni, nonché per specifici fattori di inquinamento delle acque o del suolo per scarichi o rifiuti abbandonati (es. bugno del Conte) o l’uso di pesticidi

Elementi vedutistici e simbolici l’argine del Secchia, che consente di gustare il paesaggio golenale e i meandri del fiume il paesaggio agrario ed alcuni edifici che, oltre al valore architettonico, sono vissuti come

elementi importanti dell’identità e della cultura locale (Corte Grossa a Quistello, Donismonda, Crema)

1.1 Azienda naturalistica “medaglie d’oro”Principali caratteri morfologici e strutturali morfologia del terreno pianeggiante golenale, con dislivelli tra le zone golenali e il

territorio compreso tra gli argini maestri colture: erbaio, medicario, cereali, frutteto appezzamenti medi, in maggioranza rettangolari, nell’insieme in una forma circolare (ferro

di cavallo) limiti: argine maestro, siepi, argine golenale vegetazione di frangia costituita da essenze arboree, acero, olmi, querce (20 metri), salici,

pioppi presenza di argini incolti biotopi: rive dei corsi d’acqua, macchie boschive, prati permanenti, zone semincolte il nucleo edificato è costituito dalla casa padronale con annessi fabbricati a uso agricolo;

c’è poi la presenza della cascina con fienile e della stalla con utilizzo agrituristico; altri edifici monumentali isolati sono il fienile di interesse architettonico (gotico romanico)

strade e vie di comunicazione: strada comunale sull’argine maestro canali e opere idrauliche: arginature non sono presenti elementi di degradoElementi vedutistici e simbolici

27

Page 28: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

sono visibili il campanile di Quistello Po ed il campanile di San Benedetto, dall’argine lo sguardo spazia su campagne coltivate

per la sua gradevolezza si segnala il rapporto armonico di forme e superfici e la fruizione sensoriale di odori, colori, erbe e fiori, suoni (canto uccelli)

gli elementi del paesaggio sono ben integrati tra loro la località è citata su guide turistiche (Michelin, Touring) si tratta di un luogo legato a eventi della storia locale (movimento della lega contadina),

con riconoscimenti per tipologia e qualità dei prodotti coltivati (frutta) e rimanda inoltre ad esperienze familiari di quattro generazioni

1.2 “Bugno del conte” - argine destra SecchiaPrincipali caratteri morfologici e strutturali morfologia del terreno: specchio lacustre inserito in terreno coltivato colture: arbusti incolti, alberi incolti limiti: sentieri, siepi, fossati irrigue caratteri vegetazione di frangia: essenze arboree arbustive (quercia, pioppi, edera) incolti: il lago è circondato da terreno coltivato biotopi: stagno con zone umide,luogo di nidificazione (gallinelle d’acqua) edifici isolati: cascina, fienile, stalle elementi di degrado: discaricaElementi vedutistici e simbolici gradevolezza: luogo che attira lo sguardo e l’attenzione per luci, colori, suoni, odori integrità: si integra nel paesaggio rurale campestre identità locale: luogo connesso a leggende e racconti popolari

1.3 Impianto di tiro al piattelloPrincipali caratteri morfologici e strutturali morfologia: zona golenale sul lato destro argine secchia a 700 m dall’abitato nuclei edificati: casa colonica non utilizzata compresenza di edilizia non rurale: postazioni per il lancio del piattello e per il tiro la zona è degradata per l’impatto ambientale della plastica e del piombo dei proiettili che

inquinano il terreno e l’acqua del fiume secchia. L’impianto provoca notevole impatto acustico nella zona, continuo e ripetuto, che provoca danni anche fisici

Elementi vedutistici e simbolici L’impianto è incompatibile col paesaggio vedutistico, ambientale e turistico

2. Area golenale del Po (Ostiglia - Quingentole - Revere)Principali caratteri morfologici e strutturali la presenza di una pluralità di coltivazioni agrarie (pioppeti, seminativi e colture

foraggiere), sia nell’area golenale del Po che nel resto del paesaggio agrario al di là degli argini

l’assenza, in tutta l’area golenale, di edifici in muratura la fitta rete dei canali e fossati, alcuni con manutenzione spinta (canali di bonifica) e più

spiccato carattere di artificialità, altri con caratteri di maggiore naturalità e manutenzione nulla

una notevole (e gradevole) diversità di andamenti morfologici nelle dimensioni, nelle caratteristiche dei margini e nell’alternanza di colture nella zona golenale

zone coltivate alternate con gli “spiaggioni” del fiume e di isole più o meno vegetate la presenza di importanti manufatti ed impianti di sollevamento e regolazione delle acque

(alcuni antichi) la principale causa di degrado e di impatto ambientale è vista nelle centrali, ma altri fattori

di rischio sono gli scarichi (fossa di Ostiglia), zone e strutture (ponte dei Tedeschi) abbandonate a se stesse, edifici fatiscenti, discariche abusive

Elementi vedutistici e simbolici

28

Page 29: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

viene molto apprezzata in quest’ambito la zona golenale e la vista del fiume e dei suoi diversi ambienti (spiagge, isole, anse, alternanza di coltivazioni, di colori, ….) che si può avere dall’argine

tra gli elementi di forte identità culturale e locale, è stato segnalato il Santuario della Beata Vergine della Comunità

la ferrovia Ostiglia-Padova, in progetto che diventi una pista ciclabile

2.1 Golene PoPrincipali caratteri morfologici e strutturali le golene si caratterizzano per i terreni pianeggianti; possono essere aperte o chiuse, in

mono-proprietà (o libere) ovvero consorziate: nelle golene consorziate tipicamente si trovano canali, fossi e alla fine la chiusa, mentre in quelle libere, lo scolo è naturale

in generale, un tempo le golene erano più vaste e sempre coltivate, attualmente lo sono meno

tratti tipici della golena sono l’argine maestro, le arginature e, fuori golena, i canali di bonifica

le colture in golena sono: pioppeti, frumento, erba medica e loietto, cui si aggiungono le aree incolte; in golena, la vite è tipicamente un elemento vegetazionale di margine; fuori golena, le colture sono invece soia, frumento e grano

gli appezzamenti di golena sono tipicamente squadrati, con le aree “che avanzano” curve o triangolari, “decise dal fiume”

biotopi golenali: bugni in golena chiusa (naturali o artificiali); lanche e sabbioni poca vegetazione arborea (ad eccezione dei pioppeti, prevalentemente di golena); i salici

piangenti (fuori golena) si stanno ammalando e stanno scomparendo in golena sono presenti poche case (più in riva destra che sinistra), che tipicamente

guardano verso l’argine. Oggi spesso sono disabitate, al massimo adibite a magazzino; alcune (azienda naturalistica “medaglie d’oro”) risalgono al ‘700

Elementi vedutistici e simbolici visibilità dell’argine come elemento che separa la golena dal fuori golena e permette la

visione di entrambi i lati

2.2 Area golenale 3S Sebastiano e Polesine sita sulla riva sinistra del PoPrincipali caratteri morfologici e strutturali area tutta pianeggiante circondata da argini di difesa (caratteristica immodificata nel

tempo e determinante per la morfologia del luogo) di ca. 300 ha alla golena si accede tramite gli arginini (dove c’erano i pozzi dell’acquedotto comunale);

tutta la golena è coltivata (boschi – mantenuti dal genio civile - , viti e colture annuali); occasionalmente greggi in sosta (caratteristica in trasformazione e di alto valore per la morfologia del luogo); gli appezzamenti sono di piccole dimensioni e appartenenti a diversi proprietari (ca. 75), con contorni geometricamente ben delineati; circa un 10% dell’area è libera e a vegetazione spontanea

i limiti degli appezzamenti sono delineati da fossi, principalmente, viottoli e strade vicinali o consortili e ogni tanto da querce (caratteristica immodificata nel tempo e determinante per la morfologia del luogo)

la vegetazione di frangia è costituita da colture a pioppeto, viti e arbusti vari nelle aree libere, alcuni salici e colture varie (caratteristica in trasformazione e di alto valore per la morfologia del luogo)

tra i biotopi, si segnalano le cave a laghetto dette bugni (o generati dalla forza del Po quando arriva o scavati per “rattoppare” l’argine che si rompe; l’acqua viene dal Po o si origina per risorgiva da sotto), le spiagge e le lanche (tipico canale chiuso del Po che si insinua nella spiaggia) verso il Po (in trasformazione e determinanti per la morfologia del luogo)

non è presente nessuna recinzione o muri, ma solo l’argine perimetrale di difesa in golena, si trovano unicamente edifici isolati utilizzati come ricoveri attrezzi e baracche in

legno (caratteristica immodificata nel tempo e determinante per la morfologia del luogo) è presente una strada ghiaiata consortile e viottoli di servizio e accesso alle rampe

artigianali

29

Page 30: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

per quanto riguarda le opere idrauliche, si segnala il canale principale di scolo consortile con chiusa gestita e i fossi di ramificazione/scolo (caratteristica immodificata nel tempo e determinante per la morfologia del luogo)

sono presenti linee di elettrodotti con piloni di sostegno e sotto la strada dell’argine passano un metanodotto e un oleodotto interrati a servizio della centrale (che comunque non taglia l’argine, hanno fatto un gomito) (elementi di recente introduzione)

alcuni angoli sono oggetto di discarica abusiva di rifiuti; un paio di vecchi fabbricati si presentano in stato avanzatamene fatiscente

Elementi vedutistici e simbolici la golena offre un’ottima visibilità dagli argini verso l’interno e verso il Po, con una buona

visione d’insieme (caratteristica immodificata nel tempo e determinante per la morfologia del luogo)

la gradevolezza del luogo è data dalle ampie aperture di vegetazione intercalate da boschi e da alberi isolati, con una forte sensazione “di spazio” (caratteristica immodificata nel tempo e determinante per la morfologia del luogo)

l’area, sebbene in prevalenza coltivata dall’uomo, offre una sensazione di pace e silenzio (anche grazie all’assenza di traffico)

la conoscenza dell’area è solo locale; è presente turismo locale estivo per l’esistenza di spiagge sabbiose. Fino agli anni 50 la golena era meta di attività ricreativa balneare in estate nelle spiagge in riva al Po

la capacità emozionale della golena, di valore determinante nella percezione soggettiva dell’ambito, è data dal suo essere luogo di raccolta, serenità, pace e silenzio e di contatto con gli elementi della natura: terra verde, fauna e acqua

2.3 Fascia fluviale all’interno ed all’esterno dell’argine maestro: Revere - BonizzoPrincipali caratteri morfologici e strutturali la morfologia del terreno è pianeggiante, caratterizzata dalla presenza dell’argine maestro,

del Po e dalla mancanza di arginelli tra le colture, si segnala la presenza occasionale di faggi occasionali e quella di

allevamenti di polli dopo la seconda casa in golena a Revere (dopo il ponte verso Bonizzo) è presente un’area

di cava un biotopi è rappresentato dall’Isola Mafalda, modificata dal fiume a destra del Po sono presenti molti edifici isolati inseriti nel contesto agrario (oltre l’argine,

fra Revere e Bonizzo, a partire da dopo il ponte); a Revere, nella parte a destra del Po dopo il ponte, è presente inoltre edilizia non rurale (vetreria, capannoni) fino al porto

si segnala la pista ciclabile Ostiglia – Treviso (a rischio) tra gli elementi spuri e di degrado: gli elettrodotti, imponenti e impattanti, che

attraversano le golene tra Revere e Bonizzo per distribuire energia, i fili ed i pali, i ripetitori, i cisternoni e i tetti di eternit (presenti ovunque in capannoni e rustici), alcuni edifici dismessi e non riutilizzati, la presenza di cave abbandonate e ruderi e le ciminiere di Ostiglia. Si rileva anche mancanza di verde nei paesi ed all’ospedale di Pieve

Elementi vedutistici e simbolici l’area si presenta integra a Revere dopo la seconda casa (dove solo il Po ha modificato) e

fino ai silos; la gradevolezza dell’area è dovuta alla presenza di scorci di paesaggio non modificati, delle chiese e dei campanili di Revere, Bovino, Bagolaro (dopo il ponte) e dall’effetto vedutistico dell’insieme pioppeti-cielo-fiume;

la visibilità degli elettrodotti e dei camini delle centrali è invece rilevata quale elemento negativo

i sabbioni prima di Bonizzo sono famosi per gli scavi e la presenza di reperti etrusco/romani

la capacità emozionale soggettiva è associata alla compresenza degli elementi terra, acqua, cielo, boschi, macchie incolte ed edifici di pietra inseriti nel contesto agrario

2.4 Argine Pieve – Revere – BaciniPrincipali caratteri morfologici e strutturali

30

Page 31: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

la morfologia del luogo è caratterizzata dalla presenza dell’argine, della banchina, degli arginelli di contenimento delle sotive; banchine più dolci e più ampie si trovano nella località Bacini, in corrispondenza dei lavori di deviazione del Po (curva Bacini), dove si hanno fenomeni di erosione per ca. 300 m (elementi in trasformazione)

sono presenti allevamenti di suini e cavalli; le colture sono tipicamente a grano turco, frumento, barbabietola e foraggiere e gli appezzamenti di piccole dimensioni (Bacini); negli argini e all’interno dei Bacini sono presenti molti incolti

i limiti sono scanditi da fossi, filari e della strada asfaltata in mezzo ai Bacini; nei fossi, l’acqua si poteva bene fino a 50 anni fa, ed erano presenti rane e bisce

tra gli edifici e insediamenti inseriti nel contesto agrario sono segnalati il tiro a segno e alcune case (abitate), e la casa di golena nei Bacini (Ada); altri elementi edificati sono il Bar ristorante del campeggio Lido Po

un’importante via di comunicazione è la ferrovia Ostiglia – Padova, non in uso ed oggetto di un progetto di pista ciclabile; all’interno dei bacini è presente un sistema di chiuse e opere idrauliche

le sovrastrutture presenti sono il cartello “giro bacini” e la cartellonistica stradale elementi di degrado sono la centrale di Ostiglia, le piazzole dei Bacini Po (molto sporche) e

le case pericolanti a Revere Elementi vedutistici e simbolici l’elemento vedutistico di maggior rilievo è il corso sinuoso del fiume, insieme all’isola di

fronte alla curva dei pescatori (Bacini), nonché l’itinerario circolare dei Bacini, la strada sterrata e la spiaggia “lido Po”; la gradevolezza del luogo è data dai suoni dei grilli e degli uccelli, dagli odori del sottobosco e dai giochi di luci ed ombre del pioppeto nella sabbia

la fama turistica del luogo è associata alla Canottieri di Revere (tappa delle navi da crociera), dalla competizione nazionale di fuochi d’artificio e del poligono di tiro

elementi che caratterizzano l’identità locale sono il molo per le barche da pesca (siluri), le escursioni in bici, le passeggiate ed il jogging e la possibilità di prendere il sole al “lido Po”, nonché i concerti ed i momenti d’arte (teatro)

2.5 Ambito dalla salita di Pieve alla canottieri di PievePrincipali caratteri morfologici e strutturali la morfologia della zona è caratterizzata dall’argine, dalla golena, dallo spiaggione non

livellato con pozze d’acqua (nutrie) e dai sacchi di sabbia utilizzati per proteggere le rive dall’erosione; dalle due isole (Isola Bianca e Isola Rossa) con le case dei borghi; dalla baietta; l’ambito è in trasformazione, l’argine era più basso e c’era meno erosione; elemento di recente introduzione sono i Canottieri (circondati da recinzione)

sono presenti pioppeti, frutteti (pere), barbabietole, zone incolte, colture foraggiere, granoturco, frumento, meloni, angurie ed un allevamento di cavalli; gli appezzamenti sono piccoli e varii, i limiti scanditi da un solo filare, dai canali rialzati, dalle stradine sterrate; la vegetazione di frangia è costituita da pioppi e alcune zone incolte occupano soprattutto gli argini (banchine)

il biotopo di maggior rilievo è costituito dalla stessa riva del Po gli edifici isolati nel contesto agrario sono una cascina disabitata utilizzata per deposito

attrezzi e una cascina abitata (cortile con edificio pericolante) e la corte Cà bruciata (con cavalli); un tempo c’erano più case; è segnalato anche un gruppo di case staccato dal paese localizzato sotto l’argine, elemento fortemente caratterizzante questo ambito

l’argine si presenta asfaltato per circa 2 km, poi la strada diventa sterrata; non lontano, parallelo alla provinciale, corre il canale della bonifica con filari di pioppi (molti pescatori) (elementi in trasformazione, un tempo c’erano solo fossi)

poche sono le sovrastrutture (2 cartelli stradali, un cartello della canottieri e pochi pali della luce)

tra gli elementi di degrado, l’incuria dei ponti vecchi, la discarica (unica fonte di rumore nell’area), la sporcizia del fiume, i legni, la plastica e i barattoli sullo spiaggione, la centrale di Ostiglia

Elementi vedutistici e simbolici il luogo è ritenuto piacevole per il silenzio e la tranquillità (canto degli uccelli, e poche auto

rispetto al tratto Pieve Revere) e particolarmente emozionante e bello con la neve; elementi vedutistici caratteristici sono la Bietta, i barconi sul Po, la campagna abbastanza varia, il Po e le sue isole, l’effetto onde al passare delle petroliere

31

Page 32: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

la notorietà è dovuta alla presenza della Chiesa romanica a Pieve, mentre in termini di identità locale è significativo per il tempo libero: biciclettate, passeggiate, pic nic pesca e caccia, moto cross, gite in barca, sebbene un tempo fosse possibile anche nuotare

2.6 OstigliaPrincipali caratteri morfologici e strutturali nel centro edificato di Ostiglia: presenza grattacieli anni ’60; piccolo parchetto; saliceto

“Bellissimo”, ex zuccherificio (con adesso supermercato e scuola); curva del Po con argine di cemento; sede della canottieri Ostiglia; vecchie case coi portici e barchesse che davano direttamente sull’argine, “la via maestra che portava a Mantova”; centrale di Ostiglia al centro del paese, di fianco al quartiere Porto (in corrispondenza c’è un argine un po’ rialzato per proteggere la centrale)

nel paesaggio agrario di Ostiglia: presenza dei consorzi Mazzagatta e Calandri (consorzio idraulico di scolo, fossi artificiali interessati da due/tre passaggi all’anno) e Santo Stefano (consorzio di miglioramento fondiario e gestione scoli); grandi appezzamenti delle valli veronesi (terreni paludosi e stagnanti); c’è riso, grano, mais e soia e un po’ di barbabietole e qualche vite (consorzio Santo Stefano); edifici rurali tipicamente con barchessa, stalla ma anche ricovero delle barche da navigazione su fiume e canali (gli “occhi” dei portici potevano essere pari o dispari - se dispari quello centrale era d’ingresso, gli altri per dare aria al grano, con una porticina laterale per la stalla); presenza di case spurie con archi gotici o strani capitelli; segno forte l’argine di San Lorenzo con fosso del consorzio di Santo Stefano (probabilmente a difesa dalle acque delle valli veronesi); fiume Tartaro, incanalato nel Canal bianco (teoricamente navigabile, al Duce serviva come via d’acqua da Milano all’Adriatico) e i fossi bonificati; canne che disegnano i terreni nei fossi, le acque non sono correnti bensì di scolo dei terreni

Elementi vedutistici e simbolici nella zona dei grandi appezzamenti, cielo bianco, “non c’è l’ombra” che segna lo spazio

delle case eleganza delle grate degli “occhi” dei portici delle barchesse santuario della beata vergine nell’800, c’erano riso e tabacco e acqua dappertutto: terreni argillosi, ora non solo si è

bonificato ma si sono abbassate le falde e l’acqua scarseggia chiusa per regolare l’acqua e per la gestione dei “diritti all’acqua” dei proprietari delle

risaie frazione Calandri: i muri delle case avevano il rostro, contrafforte per resistere all’acqua e

le case sono disposte tutte in fila Fondo della Mazzagatta: ritrovate “pille” di marmo usate per togliere la pellicina al riso (i

marmi venivano trasportati via acqua integri, poi lavorati in loco); ci sono le case dei lavoratori (i padroni stavano “in piazza” a Ostiglia) e le stalle con le barchesse

Fondo della Gazzinella: ancora coltivato a riso, le acque irrigue arrivano dal fondo di Pozzolo; resti di rosoni e affreschi sull’edificio principale e pille non lavorate

Fondo della Gazzina: casa contadina, forno, silos e barchessa (in genere non più usate, al limite qualcosa per ricovero attrezzi): corte ancora abitata. Terra dei mattoni molto rossa (però non locale)

fosso con simbolo degli strozzi

2.7 QuingentolePrincipali caratteri morfologici e strutturali la morfologia del terreno è pianeggiante, caratterizzata dalla presenza dell’argine maestro

del fiume Po e dalle arginature dei canali di bonifica (caratteristica immodificata nel tempo e di elevato valore nel determinante la morfologia del luogo)

le colture presenti sono mais, soia, frumento, vigneti, frutteti, erba medica, pioppeti; vi sono allevamenti di bovini e suini, raramente di avicoli; gli appezzamenti sono prevalentemente disomogenei (caratteristica immodificata nel tempo), ed i limiti sono scanditi da fossati, strade, filari (caratteristica in trasformazione); nell’area golenale gli incolti sono pochi

la vegetazione di frangia è costituita da pioppo, acero, olmo, quercia, salice, nocciolo, sanguinella, elementi spontanei e di elevato valore per la caratterizzazione dei luoghi

32

Page 33: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

biotopi d’interesse sono costituiti dai fossati, dai bugni, dalle macchie arboree spontanee i nuclei edificati sono caratterizzati dalla presenza di corti rurali e fienili – “loghini”);

interessanti sono: Parerolo, Strada Belguardare, San Lorenzo e la sua Chiesa (immodificati nel tempo e di elevato valore nel determinante la morfologia del luogo); non è segnalata la compresenza di edilizia non rurale

numerose sono le strade (provinciali, comunali, vicinali) e sono segnalati i canali di bonifica e le opere idrauliche (bonifica di Burana, bonifica Agro Mantovano Reggiano, canale di Fossalta, Dugale Lagomoro, Po, impianto idrovoro di Sabbioncello)

tra gli elementi di degrado sono rilevati alcuni edifici rurali abbandonati e qualche scarico di materiale abusivo; non sono presenti elettrodotti in alta tensione (qualche tratto in media tensione - 15000 v) mentre tra le sovrastrutture sono segnalati gli impianti semaforici lampeggianti e la cartellonistica stradale e territoriale

Elementi vedutistici e simbolici il paesaggio è giudicato tendenzialmente integro e gradevole, in particolare per la veduta

dell’argine del Po e per la presenza di molte piante per ciascun abitante fattori di notorietà ma anche fondanti l’identità locale sono il Palazzo comunale

Gonzaghesco, la piazza antistante – Piazza Italia , la chiesa di San Lorenzo di epoca matildica (tutti elementi immodificati nel tempo e di elevato valore nel caratterizzare il luogo); la fama turistica è associata alla presenza del Fiume Po, mente capacità emozionale soggettiva è associata in particolare alla Strada Belguardare (elemento però in trasformazione)

2.8 Revere Principali caratteri morfologici e strutturali i terreni sono pianeggianti, gli appezzamenti disomogenei e tipicamente coltivati a grano,

mais, bietola, orticoli ed erba medica; sono presenti alcuni siti di allevamento bovini e alcuni vigneti (tali elementi si presentano immodificati nel tempo e determinanti nel caratterizzare la morfologia del luogo)

i limiti degli appezzamenti sono segnati da fossi e dalla presenza di pioppo quale elemento vegetazionale di frangia

i biotopi di maggior rilievo sono le rive del Po, le spiagge, la macchia e le zone boschive (è segnalata una certa moria dei salici a causa del disboscamento) nonché le isole con essenze autoctone; un tempo (fino a 10 anni fa), nelle lanche e nelle anse erano presenti lo storione, il cavedano, il pescegatto ed una colonia di garzette (piccoli aironi); oggi, si trovano il cefalo, le anguille, il luccio perca, l’aspio ed i pesci siluri, apparsi ca. 20 anni fa e problematici perché molto competitivi

nel contesto agrario sono presenti case rurali, fienili e stalle; nell’area ci sono inoltre alcune ville monumentali isolate ed edifici religiosi, nonché numerosi villaggi e gruppi di case; si rileva la presenza anche di edifici industriali e di edilizia residenziale

numerose sono le strade e le vie di comunicazione (statali, comunali, ferrovie, ponti) e, tra le opere idrauliche, i canali di bonifica e irrigazione, le arginature e le chiuse; sul Secchia, in particolare, sono di recente realizzazione degli invasi per l’irrigazione

è presente una linea elettrica ad alta tensione la presenza di discariche e rifiuti contribuisce all’inquinamento del Po e sebbene la qualità

dell’acqua sia migliorata negli ultimi 10 anni (dati Arpa) persiste il problema della presenza in acqua di mercurio; dal punto di vista idraulico, la presenza dello sbarramento della centrale idroelettrica di isola Serafini fa si che i detriti scendano meno a valle e che il Po scavi: il letto del fiume è più basso e il fiume più stretto (il livello del Po è 2 o 3 metri più basso rispetto a 40 anni fa, l’acqua corre più forte e le piene sono diverse)

Elementi vedutistici e simbolici sebbene il paesaggio non sia ritenuto né integro né compatto, viene attribuito valore

vedutistico al Po, con i suoi argini, boschi e spiagge, e gradevolezza è associata ai colori dei luoghi

la notorietà dei luoghi è associata alla loro storia ed alle mostre d’arte, e la fama turistica ai ristoranti ed al castello Gonzaga (palazzo ducale); si tratta di luoghi filmati da noti registi (Antonioni - il grido, Visconti - ossessione) e scenario di opere letterarie (Baccelli - il mulino del Po); d’importanza per l’identità locale sono anche la Fiera di Santa Mustiola e il lido Po, con la spiaggia e le postazioni per la pesca al siluro

33

Page 34: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

3. Il paesaggio agrario di Sermide - FelonicaPrincipali caratteri morfologici e strutturali colture orticole e seminativi che caratterizzano un paesaggio agrario particolarmente vario

e ricco una fitta rete di canali e fossati irrigue, in buona parte pensili con arginature, che

rappresentano una particolarità paesistica e ambientale di notevole spessore numerosi elementi di interesse naturalistico, in particolare nella golena del Po (tra cui le

Isole e i Rioni); la presenza di edifici di valore storico ed architettonico, tra cui alcune chiese, cappelle e

capitelli (Felonica, S. Croce, Cappuccini Sermide, Carbonara), edifici della Bonifica reggiana, la Villa Zuccherificio (Giò Ponti), le Pievi Matildiche

gli argini e le opere idrauliche come elementi strutturali di spicco del territorio la presenza di fattori di degrado ambientale (Centrali, elettrodotti) e di aree e manufatti da

recuperare (stabilimenti industriali dismessi : ex zuccherificio, Bonlat…) presenza delle isole (Bianchi, Boscone, Boschina) e di ricca avifauna migratoria caratteristica presenza di colture in serra (oltre a grano, frumento, soia e qualche

pioppeto) forte caratterizzazione dell’ambito data dagli stabilimenti della bonifica agraria elementi di degrado di grande rilevanza: ex. zuccherificio e centraleElementi vedutistici e simbolici il Po con le sue golene, le lanche e le spiagge l’invasione della visuale dei camini della centrale gli impianti di bonifica agraria alcuni edifici inseriti nel paesaggio golenale (chiesa di Quatrelle e Cascina tra Sermide e

Caposotto) l’emergere dei campanili dal profilo degli argini il mutare dei colori della vegetazione ed in particolare dei pioppi con il passaggio delle

stagioni il paesaggio dell’acqua del grande fiume ma anche dei corsi d’acqua minori, alcuni edifici

immutati nel tempo (Revere) chiese matildiche e chiese del Po’ (addossate agli argini) e capitelli la Teleferica sul Po, in degrado ma oggetto di un intervento di riqualificazione le case galleggianti, costruite sui pontoni dei vecchi ponti di barche (da Ficardo fino a San

Benedetto)

4. Il paesaggio agrario di San Giacomo delle Segnate – Poggio RuscoPrincipali caratteri morfologici e strutturali il caratteristico paesaggio agrario che contraddistingue l’area di Poggio Rusco, San

Giovanni, San Giacomo e Quingentole, dove prevalgono i piccoli appezzamenti con un alternarsi di colture cerealicole, vigneti e frutteti, segnati da filari di pioppi e siepi, ma anche dalla rete di canali e strade vicinali anche se non mancano aree del territorio con una minore ricchezza e varietà del paesaggio agrario che risente della scarsa presenza di alberature e siepi confinarie (San Giovanni Dosso)

l’interesse naturalistico ed ambientale legato alla presenza di zone umide (rive dei corsi d’acqua e stagni, alcuni in ex cave), di prati permanenti e di una porzione i bosco planiziale (Corte Paleotta)

la presenza di un ricco patrimonio architettonico con Casolari a corti aperte (Mantovana, Elviro, Segnate), Chiese (Poggio Rusco, Stoppiano, Quattrocase, Dragoncello), Pievi Matildiche, conventi, ville storiche (Arrigona, Paleotta) ed esempi di archeologia industriale (Fornaci)

la minaccia di alcuni fattori di degrado ambientale, con scarichi collegati ad una discarica in via di recupero, cave abbandonate ma non ancora recuperate, esempi di edilizia rurale fatiscente

terreno pianeggiante coltivato a mais, grano, erba medica, barbabietola, frutteto e vigneto: eccessiva omogeneità colturale

nuclei urbanizzati che nel complesso della vastità del paesaggio svaniscono o comunque sono di poco impatto

34

Page 35: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

vegetazione di tipo autoctono piuttosto carente ma con ottimi segnali di risposta del territorio alle azioni di recupero

degrado di cascine abbandonate e disordine di alcune abitate presenza di zone di cava dismesse e di zone artigianali di troppo impatto visivo (non

mitigato) problematica zone a set a side adibite a discariche indiscriminate di reflui zootecniciElementi vedutistici e simbolici molto apprezzata l’armonica compresenza di pievi e villaggi nel paesaggio agrario che a

sua volta viene descritto particolarmente variegato,compatto ed ancora, soprattutto in certe zone, integro e ricco di suggestioni, colori, suoni ed elementi di naturalità che colpiscono lo spettatore anche emotivamente

paesaggio che evoca tranquillità, suoni e silenzi della campagna odori legati a cattivo esercizio dell’allevamento

4.1 San Giacomo delle SegnatePrincipali caratteri morfologici e strutturali i terreni sono pianeggianti, con diversità di livello rispetto alla strada, di pezzatura e di

drenaggio (differenti modalità di gestione delle acque); recentemente, si è assistito ad una evoluzione nella dimensione degli appezzamenti (più grandi)

la zona è caratterizzata dalle colture cerealicolo – foraggiere (zona produzione del parmigiano reggiano - cereali (mais), erba medica, grano, orzo), nonché da produzione minoritaria di frutta (frutteti, meloni e anguria), uva, barbabietola e pomodoro (queste ultime di recente introduzione); pochi sono gli appezzamenti incolti, destinati a set aside (% sovvenzionata per controllo produzione) e utilizzati per lo smaltimento dei liquami (elemento di recente introduzione)

gli appezzamenti hanno dimensioni medie di 3 ha (da 10 biolche in su) murature e recinzioni sono pressoché inesistenti; i limiti degli appezzamenti sono scanditi

da fossi, canali di irrigazione (“caradon”) e sentieri sterrati; i filari alberati, pur presenti, sono ritenuti insufficienti

le opere idrauliche nell’area sono piccoli canali di bonifica la vegetazione di frangia è tipicamente costituita da piante autoctone (olmi, pioppi, noci ed

alcune querce secolari) e da essenze arbustive (sanguinello, rovo, sambuco); le quantità di tali elementi vegetazionali sono in calo e la vegetazione spontanea è ritenuta quasi scomparsa; le poche macchie boschive ed i fossi sono altresì i luoghi di maggior interesse per il mantenimento dei biotopi

l’ambito è caratterizzato dalla presenza di numerose frazioni e borgate e dalle corti isolate inserite nel contesto agrario (caratteristica persistente dell’area); tra gli edifici

monumentali della zona viene segnalata Villa Arrigona; per quanto riguarda l’edilizia non rurale, sono segnalate la Fornace Vela di San Giovanni Dosso, la Fertben (a Poggio Rusco), la Licoa, la PSG di San Giacomo

numerose sono le strade e le vie di comunicazione statali, provinciali, comunali, cui si aggiungono le ferrovie Bologna – Verona e Suzzara – Ferrara

numerosi sono anche gli elettrodotti su tralicci a vista, ed è segnalata una presenza diffusa di cartellonistica stradale

tra gli elementi di degrado: oltre alla presenza di edifici agricoli dismessi o abbandonati, l’area della Cava Vela a San Giovanni (dismesse), discariche, le centrali termoelettriche

Elementi vedutistici e simbolici l’aree si caratterizza per la scarsa presenza di elementi di disomogeneità e per un elevato

grado di integrità; la visuale è uniforme, con radi elementi di movimento. La distesa del terreno pianeggiante con i suoi colori, aromi e odori rappresenta il fattore chiave della gradevolezza della zona

sebbene di scarsa notorietà e fama turistica, all’area è attribuita significativa capacità emozionale per i ricordi soggettivi, in particolare associati all’infanzia

4.2 Poggio Rusco Principali caratteri morfologici e strutturali

35

Page 36: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

il terreno è pianeggiante, con elevazione di ca. 16 m s.l.m. del capoluogo e del suo circondario; i terreni presentano composizioni granulometriche diverse, con prevalenza di argille

le colture sono cerealicole e foraggiere (mais, grano ma anche soia, barbabietole erba medica), vigneti, meloni, colture industriali; pochi sono gli incolti, solo set - aside; sono presenti anche allevamenti suinicoli connessi alla produzione del parmigiano reggiano; elemento di trasformazione è costituito dalla progressiva scomparsa dei piccoli appezzamenti, sostituiti da campi sempre più ampi; anche i filari sono ormai scomparsi, come pure le siepi e capezzagne, ed i limiti sono segnati dai fossi, dai canali e dalle strade; rimangono tuttavia alcune piante autoctone sparse (querce, olmi, pioppi)

tra i biotopi dell’area è segnalato il bosco di villa Paleotta, quale residuo importante di foresta planiziale, gli stagni e qualche altra macchia boschiva

inserite nel contesto agrario si trovano numerose cascine isolate (con corti tipiche, molte in stato di degrado); altri edifici monumentali isolati sono le chiese (con oratori) di Stoppiano e Quattrocase e la corte Paleotta; l’edificato è poi caratterizzato dalla presenza di borgate e frazioni: Verdonda, Quattrocase, Agnolo, Segonda, Dragoncello, Stoppiano, Cantaboa, Borgo. Poche sono le industrie (Fortben)

Strade e vie di comunicazione: Statale 12 (Abetone - Brennero), ex 496 (provinciale), ferrovia VR-BO, ferrovia Suzzara- Ferrara; 58 km di strade comunali e 6 km di vicinali

Sono presenti canali di irrigazione e scolo con le relative arginature alcuni grandi elettrodotti segnano il territorio, con impatto visivo deturpante (…a parte

altri eventuali inconvenienti); è rilevata inoltre l’eccessiva densità di insegne e segnaletica, specialmente sulla SS 12

altri elementi di degrado sono la Cava (dismessa), gli edifici agricoli cadenti, l’inquinamento acqua e aria

Elementi vedutistici e simbolici l’area, complessivamente abbastanza integra e coerente nonostante alcuni elementi di

disturbo, si presenta come una distesa pianeggiante senza elementi di spicco; la gradevolezza è messa in relazione con la stagionalità (colori, odori, clima, suoni), in particolare molto gradevole è giudicato il paesaggio primaverile e autunnale

Poggio Rusco è luogo natale di Arnoldo Mondatori; altri elementi di identità locale sono il Dragoncello (ara monumentale dei caduti nell’operazione Herry), il bestiario e il Parco dell’immaginario; tra gli eventi di una qualche importanza è ricordato il carnevale di Pidriis con edizione estiva

4.3 Villa Poma – via “Ovara” (Poggio Rusco) Principali caratteri morfologici e strutturali il terreno coltivato è pianeggiante ed a livello della strada; gli appezzamenti hanno

dimensioni medie e vi sono coltivati mais, erba medica, barbabietole; è presente l’allevamento di bovini; i limiti sono segnati da strade sterrate, fossi (che ospitano biotopi) e un solo filare; ci sono piccoli canali e opere idrauliche

la vegetazione di frangia è caratterizzata da pioppi, querce, olmi, sanguinello, rovo, sambuco e non ci sono incolti

nel contesto agrario si trovano poche case non ancora ristrutturate e nessun altro nucleo edificato

strade e vie di comunicazione: vicinanza statale (Abetone – Brennero) e della ferrovia Poggio – Suzzara

sovrastrutture: segnali stradali elementi di degrado sono dati dai canali inquinati, dalla piazzola ecologica (che verrà

ampliata) e da un edificio pericolanteElementi vedutistici e simbolici l’area si caratterizza per il grado di coerenza e l’”immensità della campagna” su cui

spiccano i campanili; elementi di gradevolezza sono le sfumature dei verdi ed i fiori nei fossi

luogo simbolo dell’identità locale è la Madonnina, punto d’incontro per rosari, chiacchiere e soste

36

Page 37: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

5. Il paesaggio di Pegognaga Principali caratteri morfologici e strutturali il territorio è caratterizzato da morfologia del terreno coltivato pianeggiante, con ridotti

avvallamenti e elevazioni in prossimità dei corsi d’ acqua storici e di bonifica le colture prevalenti sono il mais, la granella e l’erba medica, finalizzate all’allevamento

dei bovini da latte (con presenza di allevamenti intensivi – suini - legati principalmente ai caseifici che trasformano il latte in parmigiano reggiano): le monocolture a seminativo, in appezzamenti ampi e regolari, hanno cambiato significativamente il paesaggio agricolo, contribuendo alla forte riduzione del verde alberato. Le aree incolte sono legate al set a side adottati da varie aziende agricole. Recentemente si segnala la ripresa della coltivazione della vite, con impianti moderni (diversi da quelli tradizionali)

i limiti degli appezzamenti sono segnati da filari (rivali alberati), siepi, canali irrigui e di scolo, capezzagne; le siepi e i filari isolati, non continui, sono composte da essenze miste in particolare siepi a ceppaia di platano, acero campestre, robinia, pioppo, querce, gelsi, noci

nell’Ambito di Pegognaga sono presenti il PLIS di San Lorenzo, i bugni naturali “Monticelli”, “Allegretti” e “Rastarone” e diversi alberi monumentali (schedati); altri ecosistemi tipici sono i cosiddetti “rivali” associati ai fossi (ceppaia + arbusti + ceduo), originariamente usati anche come legna da mobili e alberi da frutto (noci)

corti agricole storiche si intendono corti ad elementi separati (raramente del 500, più spesso 700/800esche), a quadrato intorno all’aia con abitazione del proprietario (palazzotto “a quatro acque”) e bracciantili. Tra gli esempi nel territorio comunale: Corte Bertoletta – elementi separati ma atipici -edificio principale merlato, chiesina barocca e barchessa vincolati dalle belle arti, stalla diroccata, bruciata 30 anni fa con soffitti a volta e colonne in marmo, nuove costruzioni in prefabbricato per lo svolgimento dell’attività agricola/di allevamento; Corte Bardella (700/800) con torre colombaia e portale “in sezione aurea”, conifere uccise dalla siccità che rovinano l’armonia e la visibilità dell’insieme e andrebbero abbattute; Palazzotto 4 acque Seicentesco restaurato, che presenta fino al marcapiano la “voltata”, usata per le barche, e tra i due marcapiani il piano nobile, probabilmente con originariamente davanti una doppia scalinata; il piano sottotetto, rinforzato, a uso granaio; la colorazione del restauro è “coccio pesto”, ritenuta coerente con quella storica; Corte Cà Pietra, filare di pioppi vicino al canale storico Po Vecchio e torre colombaia

corti a elementi congiunti - loghino - sono sempre costituite dall’abitazione con annesso fienile più un elemento basso (“i servizi”), nascono in relazione agli interventi di bonifica di inizio 900 quale conseguenza alla rottura dei latifondi ed al conseguente taglio della proprietà terriera. Tipicamente hanno pianta a L e passaggio aperto a ponte nel fienile, dal quale si andava direttamente in campo mentre sono dette “a porta morta” quando con pianta a parallelepipedo, ingresso nel fienile ad arco ma non passaggio completo. Esempi nel territorio del comune: casa di proprietà Mezzanini e sei loghini (affittuari) sulla stessa strada, separati adesso in 3+3 dalla strada provinciale (anni ’70)

corti ad elementi separati e corti ad elementi congiunti nel territorio, sebbene in stato di parziale abbandono, sono interessate da processi di recupero grazie all’iniziativa dell’amministrazione di darle in uso anche ai non agricoltori; contigue alle corti, sono presenti le nuove edificazioni per residenze agricole (tipologia villetta urbana), stalle, fienili e ricoveri attrezzi agricoli (generalmente in elementi prefabbricati - recentemente, stanno “migliorando” spontaneamente con i nuovi materiali, strutture più leggere e più alte, in legno e acciaio, con filoni di piante per ombreggiare e raffrescare gli animali ma di fatto ne limitano l’impatto)

altri edifici monumentali nel territorio di Pegognaga sono la Pieve Matildica di San Lorenzo, le ville storiche ed i palazzi monumentali delle grandi corti agricole, nonché le cappelle votive. Piccoli nuclei edificati sono identificati nelle località di Sacca, Sacchetta, Viola, Galvagnina, Ruggera. Sono inoltre presenti edifici e opifici industriali in intorno agricolo di grosse dimensioni e forte evidenza vedutistica (vecchia fornace in mattoni in argine)

in paese, edifici di rilievo sono il teatro, la scuola di epoca fascista, la sede comunale ottocentesca e la piazza antistante di recente ristrutturazione; presenza di diverse lottizzazioni nuove (degli ultimi quindici anni), sintomo di vivacità economica dell’area

esempio di architettura nuova: “loghino” costruito ex novo con criteri architettonici tradizionali

37

Page 38: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

di grande importanza sono infine i canali e le opere idrauliche (collettore principale bonifica Cons. Agro Mantovano Reggiano - canale artificiale di epoca fascista - , canale Po Vecchio e Zara - canali storici, vecchi rami del Po il primo o dell’Oglio il secondo, con alveo molto ampio e sinuoso, che ospita anche abitazioni), con opere d’ arte di regolazione idraulica di pregio paesaggistico e caratteristico (es. ponte in pietra sullo Zara strada sacco), rispetto ai quali è stata ricordata la problematicità del fatto che l’acqua, nei canali artificiali, è presente solo nel periodo irriguo, mentre in inverno si presentano in secca; i canali avevano una strada d’argine, una zona bassa come cassa d’espansione, canale e terreni pensili; nelle golene dei canali sono ancora presenti bugni (es. bugno vicino a Cà Pietra si è chiuso, apparteneva a quelli generati da Po Vecchio mentre due bugni attivi si trovano nella zona dello Zara)

altri grandi segni nel territorio sono l’Autostrada del Brennero,il POPE e le strade provinciali di collegamento est – ovest, e la ferrovia Suzzara - Ferrara, nonché gli elettrodotti (stazione Enel di trasformazione di str. Caramasche da cui si diramano numerosi elettrodotti di varie dimensioni di notevole impatto)

Caseificio Caramasche: nuovo edificio, che si appoggia però ad una vecchia corte. Adesso ce ne sono 5 sul territorio del comune per la produzione del parmigiano, prima ce n’erano 16 e davano generalmente maggiori problemi ambientali (abitudine ad eccedere nelle vasche di stoccaggio urine, e alla fine degli anni 80 la rete dei canali era qualitativamente quasi del tutto compromessa); i più piccoli hanno oggi chiuso (ex Caseificio Sant’Angelo) o sono stati assorbiti

presenza di un importante macello (quinto in Italia per dimensione – coop. che associa ca. 5000 soci)

piccola zona industriale sulla SP49 (prevista realizzazione nuova area industriale lato autostrada fino alla SP49)

elementi di degrado: manufatti agricoli fatiscenti e in stato di abbandono, periodi di secca (inverno - primavera) nella rete dei canali irrigui per la loro gestione artificiale, arteria autostradale con la serie dei cavalcavia (andrebbero mitigati con alberature) sulle viabilità ordinaria; presenza di Centrale di raddrizzamento oltre l’autostrada, antenne televisive e linee di alta tensione

degrado ecologico: desertificazione (campi unici, poche piantumazione, perdita di fauna che non trova più riparo)

Elementi vedutistici e simbolici visibilità: argine maestro del fiume Po, spaziosità del territorio dovuta alla desertificazione

del territorio agricolo, autostrada gradevolezza: elementi armonici legati ai segni peculiari del territorio agrario (segni

d’acqua, corti agricole, alberature) costituiscono nel loro complesso un elemento gradevole armonico e piacevole ma si scontrano spesso con i forti segni del cambiamento in atto. Profumi legati al cambio delle stagioni, puzze e odori legati alla pratiche agricole di coltivazione

presenza di un residuo di vite maritata in golena (già in territorio di San Benedetto) Madonnine dei rosari: elemento tipico agli incroci di strade, luogo di incontro (in

particolare, il “giorno della chiusa” si mangiavano salumi!) elementi di rottura della compattezza ed omogeneità del territorio agrario sono

l’autostrada, gli opifici industriali isolati e gli elettrodotti la fama turistica del territorio non è legata a siti di forte notorietà turistica, quanto

piuttosto ai prodotti legati all’enogastronomia e alle nuove forme di turismo in ambito rurale (agriturismi); la notorietà è dovuta anche alla Pieve Matildica ed agli antichi insediamenti agricoli (corti) che evocano la cultura materiale locale; l’identità locale è associata alle tradizioni popolari: sagra annuale, feste popolari che evocano le tradizioni agricole del territorio

b. Segnalazioni di specifiche aree o elementi che necessitano di misure di tutela, pianificazione, gestione o riqualificazione

argini del secchia: sulla sponda sinistra del fiume oltre il ponte di Quistello, esempi di sponde utilizzate per la fienagione e sponde abbandonate (verificabile il contrasto);

38

Page 39: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

a Poggio Rusco: struttura pianeggiante con rilievo (Poggio) verso il capoluogo; discarica in via di recupero;

a San Giovanni Dosso: vie di comunicazione secondarie che attraversano aree rurali (via Carpigiana, via Guantara, via San Giovanni) (pregio vedutistico); fruibilità del paesaggio agricolo/possibile recupero di edifici rurali dismessi e luoghi di culto popolare (la cappelletta); estensioni agricole prive degli elementi di separazione (siepi, filari); area cava dismessa dello stabilimento “vela” [territorio degradato con possibilità di recupero - area naturalistica, ripiantumazione, pista ciclabile];

impianti di tiro al piattello (Quistello) in zona golenale sul lato destro dell’argine Secchia a 700 m dall’abitato, postazioni per il lancio del piattello e per il tiro: la zona è degradata per l’impatto ambientale della plastica e del piombo dei proiettili che inquinano il terreno e l’acqua del fiume secchia; l’impianto provoca notevole impatto acustico nella zona, continuo e ripetuto, che provoca danni anche fisici ed è incompatibile col paesaggio dal punto di vista vedutistico, ambientale e turistico;

Antico ponte dei Tedeschi (ricostruito nel 1854) in avanzato stato di degrado e ricoperto da erbe infestanti, staticamente compromesso, attraversa la Fossa di Ostiglia ridotta ad una pozza maleodorante ove finiscono forse le acque nere reflue del depuratore; acque stagnanti arginate forse dalle invasione dei campi che si sono impossessati delle canaline di scolo;

immissioni fognarie nei fiumi: canale vicino alla discarica di Poggio Rusco, un tempo si faceva il bagno;

argini dei fiumi da Quingentole a Quistello; pregio vedutistico della Chiesa di Quatrelle vista dall’argine, inserita in ansa dell’argine

del Po’; percorso ponte di Quistello - via argine Secchia sud – ponte di san Siro Argine fino a

Quistello; interesse particolare: impianto di sollevamento idrovoro consorzio di bonifica - Percorso

ciclistico; ambito azienda naturalistica “medaglie d’oro”, area di particolare interesse per varietà

colturali (erbaio, medicario, cereali, frutteto), per caratteri vegetazione di frangia (essenze arboree, acero, olmi, querce di 20 metri), salici, pioppi, biotopi); rive dei corsi d’acqua, macchie boschive, prati permanenti, zone semincolte, edifici rurali, casa padronale ed edifici monumentali isolati (fienile in gotico romanico d’interesse architettonico); rapporto armonico di forme, superfici, con fruizione sensoriale di odori, colori, erbe, fiori, suoni (canto uccelli); elementi del paesaggio ben integrati tra loro; località citata su guide turistiche; luogo legato a eventi storici (movimento lega contadina) con riconoscimenti per tipologia e qualità dei prodotti coltivati (frutta) ed esperienze familiari di quattro generazioni;

fondo della Gazzinella: ancora coltivato a riso, le acque irrigue arrivano dal fondo di Pozzolo; resti di rosoni e affreschi sull’edificio principale e pille non lavorate (ambito Ostiglia).

Villa Poma – Pieve; Fabbricato demaniale zona borsone (3 km da Quistello verso san Siro); Chiesetta della residenza estiva dei Gonzaga; Corti (Mantovana, Elviro, Segnate, …); Santuario Beata Vergine della Comunità; Corte Imperiata (palazzo padronale in area golenale, edificio isolato in un contesto

agrario); Villa Zuccherificio (Giò Ponti); Zona Croce: esempio di Loghini, ed in golena Lloghino Zampolli (particolarità

architettonica del fabbricato fienile) Chiese (Felonica, S. Croce, cappuccini Sermide, Carbonara), chiesette e capitelli (da

ristrutturare); Nuvolato: pieve Matildica, luogo associato ad eventi importanti di storia ed arte da

rivalutare negli itinerari turistici; Cascine e/o ville padronali storiche (villa Arrigona); Oratorio: via crucis; Fornace Malcantone con esempio di architettura industriale; Fornace Hoffman: archeologia industriale; Edicola via Arrigona e Aldegatta; Ex convento di San Rocco con chiesetta;

39

Page 40: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

Poggio Rusco: villa Paleotta (privata 1700), chiese (parrochiale del ‘700), chiesa di Stoppiano del ‘600, quattrocase (‘700), Dragoncello; nel centro, oltre alla Parrochiale, oratorio del Tagliaferrro, Palazzo municipale (già Gonzaga del 1400), torre falconiera, cimitero vecchio; zona industriale – commerciale verso Mirandola;

Impianti idrovori del Sabbioncello; Aree produttive dismesse (ex Bonlat, ex zuccherificio - da bonificare e da progettare nel

PRG); Pozzo dei Rasoi; Pozzo della beata Osanna; il santuario Della Comuna; Quistello: corte Grossa, corte Agricola “rilevante per l’identità locale” (luogo di

aggregazione per la popolazione insediata); Strada di campagna Villa Poma – poggio – fossi Madonnina: punto d’incontro di rosari,

chiacchiere e riposo per i vecchi che vanno ancora in bici.

40

Page 41: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

ALLEGATO 2:

i post-itLa definizione partecipata della POLITICA DEL PAESAGGIO AGRARIO DEL BASSO MANTOVANO è il risultato di un percorso di condivisione, di confronto e di proposta che è partito dal “mettere in comune” le conoscenze e i punti di vista sui luoghi, gli ambienti ma anche i valori, le aspettive e gli aspetti negativi o problematici che ciascuno assegna al suo ambiente di vita.Strumento fondamentale per mettere in comune queste conoscenze, queste idee e queste attese sono stati i foglietti adesivi (post-it).In questa sezione ne riportiamo la trascrizione fedele per restituire il significato di spunti, annotazioni o anche semplici promemoria di luoghi che hanno rappresentato i punti fermi su cui appoggiare il piede nel percorso di costruzione della Politica del Paesaggio.

primo: conoscere! promuovere la conoscenza dello stato di fatto, la valutazione ex-ante delle conseguenze delle scelte e

monitorare indici significativi ex-post, in particolare in termini di degrado del paesaggi censire e far conoscere (valorizzare) gli elementi nascosti e di pregio del paesaggio, tra cui anche gli

alberi monumentali promuovere la mappatura degli alberi monumentali e l’imposizione di vincoli sugli alberi secolari e di

pregio promuovere la mappatura delle tipologie architettoniche delle corti padronali in tutto il territorio

(edificio principale e pertinenze – aia, colombaia, granaio, fienile, barchesse, …) censire e salvaguardare gli alberi monumentali monitoraggio della condizione dell’acqua dei fiumi e dei canali conoscenza del paesaggio: informazione, accessibilità (depliant, iniziative, ciclabili)

Cosa fare?(SPUNTI PER LA POLITICA)

non solo paesaggio, ma territorio, promuovere accordi tra amministrazioni – associazioni e privati che assicurino il coordinamento delle

politiche per il territorio paesaggio e territorio come risorsa per tutti, anche per le generazioni future approccio olistico al territorio, alle attività produttive, alla salvaguardia degli aspetti storico-

antropologico-naturalistico-tradizionali la salute e il benessere della collettività, la qualità della vita, il far prevalere l’interesse di tutti e non

solo di qualcuno promozione del valore della qualità della vita rispetto della vita (persone, animali, piante) per poter vivere e respirare mantenere la vocazione agricola e l’identità rurale del territorio piantumare il territorio promuovere un utilizzo del paesaggio agrario diversificato, rispettoso e vivace ricostituzione del paesaggio agrario come equilibrio tra natura e pratica agricola sostenibilità delle scelte di governo del territorio ricostituzione di un patrimonio arboreo, finalizzato al miglioramento dei microclimi ed alla riduzione di

CO2, oltre che al recupero estetico recuperare gli edifici rurali fatiscenti

emozioni e suggestioni gusto nei sapori, negli odori, nel piacere di gustare la bontà e la bellezza del territorio godere della bellezza che c’è o potrebbe esserci conservazione della visione d’insieme del paesaggio agrario

41

Page 42: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

possibilità di vivere/fruire il territorio agrario possibilità di muoversi liberamente in questo nostro spazio lentezza nell’accezione di silenzio, di quiete, di leggerezza

tutela, manutenzione, controllo conservazione della visione d’insieme del paesaggio agrario promuovere la mappatura degli alberi monumentali e l’imposizione di vincoli sugli alberi secolari e di

pregio prescrivere il mantenimento dei fossi e dei filari (sia come frange antivento sia come elemento della

rete ecologica) tutelare le aree a vegetazione spontanea in golena salvaguardare i biotopi delle Isole del Po conservare i nuclei boscati e le aree a vegetazione spontanea tutelare gli ambiti fluviali assicurare l’adeguata attenzione agli argini golenali tutela del patrimonio edilizio agricolo come testimonianza della storia e del lavoro dell’uomo tutelare gli edifici rurali del Secchia in golena, per il loro valore storico e di ambiente di vita tutela delle costruzioni “vecchie” manutenzione e rinaturazione delle golene Po ora i corsi d’acqua sono spogli (fossi), manca il verde di alto e basso fusto che sagomava la terra vegetazione di riva del Po’ e dei canali di bonifica (Fossalta e canale di Sermide in particolare nella

zona di congiunzione) [segnalati come biotopi] Oasi in via Stoppano (parrocchia) ambito S.Giacomo bosco (residuo della foresta planiziale) dietro la corte Pealeotta foce Secchia (zona sabbioncello) da attrezzare naturalisticamente saliceto in Ostiglia ambito “Bugno del Conte” argine destra Secchia biotopo, formato da stagno con zone umide,luogo di

nidificazione (gallinelle d’acqua), con presenza edifici isolati: cascina, fienile, stalle, con elementi di degrado: discarica; luogo caratterizzato da gradevolezza: attira lo sguardo e l’attenzione per luci, colori, suoni, odori, integrità: si integra nel paesaggio rurale campestre, identità locale: luogo connesso a leggende e racconti popolari

salvaguardare gli ambiti di golena tutelare il valore ecologico dei bugni di golena salvaguardia delle colture poliennali (vite, frutteto,…) aspetti faunistici (lucciole, pipistrelli): es. il gambero della california ha soppiantato la fauna ittica

autoctona, idem la nutria… manutenzione e rinaturazione delle golene Posalvaguardia e presenza dell’acqua nei canali come

elemento fondamentale del paesaggio agrario monitoraggio della condizione dell’acqua dei fiumi e dei canali concordare con i consorzi regole di deflusso minimo nei canali per favorirne la rinaturalizzazione risparmio e valorizzazione dei corsi d’acqua risparmio e valorizzazione dei corsi d’acqua rafforzare la percezione territoriale della rete dei canali di bonifica ora i corsi d’acqua sono spogli (fossi), manca il verde di alto e basso fusto che sagomava la terra Isole del Po’ e Rioni del Po’ Stagni non curati (vecchi maceri per bagnare la canapa) zona di Sermide porre attenzione all’impatto ambientale dei fitofarmaci utilizzati nei pioppeti pianificare la gestione dei canali così da assicurare non solo il mantenimento del minimo vitale di

portata ma una ciclicità nel flusso dell’acqua salvaguardia e presenza dell’acqua nei canali come elemento fondamentale del paesaggio agrario riduzione delle variazioni di livello delle acque monitoraggio della condizione dell’acqua dei fiumi e dei canali concordare con i consorzi regole di deflusso minimo nei canali per favorirne la rinaturalizzazione rivedere le modalità di pulizia dei canali (rotazione poliennale e salvaguardia di una delle due sponde) proporre convenzioni per il mantenimento e la fruizione delle zone umide assicurare oculatezza nell’introduzione di specie animali e vegetali

Ia pianificazione, la progettazione che vorremmo

maggiore efficacia della pianificazione sovracomunale salvaguardia dei caratteri del rapporto tra nuclei edificati e contesto agrario nei piani regolatori e nei

piani territoriali di coordinamento

42

Page 43: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

pianificazione/programmazione sovracomunale nei PRG no alle case sullo stile californiano o di altro stile

contenimento dello sviluppo edilizio e viabilistico (cemento e asfalto) salvaguardia del paesaggio, recupero situazioni degradate, controllo e regolamentazione nuovi

insediamenti impattanti contenimento dello sviluppo edilizio e viabilistico (cemento e asfalto) capannoni si ma nel posto giusto, comunque progettare un modello di sviluppo diverso nei centri, moderare l’altezza degli edifici residenziali (si può?) distanziare le nuove costruzioni più di quanto oggi consentito ridefinizione criterio di allocazione e distribuzione aree verdi nelle zone edificate eliminare le distese di tetti in eternit Forme architettoniche tipiche e tradizionali dell’edilizia agricola per gli edifici del centro storico (San Giacomo e Poggio Rusco): evitare costruzioni vicine e collegarli

con piste ciclabili forzare opere di restauro e/o mantenimento paesaggio agrario da tutelare nel senso di mantenere la

tradizione delle colture e soprattutto evitare le zone di urbanizzazione industriale a ridosso dei centri abitati o delle strade di comunicazione principale

Recuperare, riqualificare manutenzione e cura dei capitelli e delle corti abbandonate conservazione e rimessa in funzione dei luoghi e costruzioni che ricordano il vissuto della nostra

popolazione recuperare gli edifici rurali dismessi e fatiscenti con trasformazioni d’uso o con il mantenimento della

originaria funzione agricola, semplificando gli adempimenti burocratici, ma rispettandone in ogni caso le caratteristiche architettoniche e tipologiche

ridefinizione criterio di allocazione e distribuzione aree verdi nelle zone edificate riqualificare i bugni degradati a causa dell’abbandono rifiuti Quistello: Bugno del Conte (macchia boschiva) bacino stagno degradato da liquami e scarichi rifiuti assicurare la riqualificazione degli edifici degradati (ex. : zuccherificio, teleferica, corti in abbandono)

favorire, incentivare…… promuovere la figura dell’agricoltore come garante del territorio valorizzazione attività ecosostenibili: agriturismo, zone verdi, ecosistemi particolare, corsi d’acqua promuovere convenzioni per il mantenimento/la cura di zone del paesaggio è essenziale la promozione culturale e la valorizzazione del paesaggio e l’avvio dell’iter per le

certificazioni ambientali del territorio introduzione o recupero di colture (nuove o tradizionali) che incentivino economicamente i redditi

degli agricoltori e prodotti interessanti per il mercato (es. colture finalizzate a combustibili bio…) incentivazione (contribuiti a fondo perduto) al recupero degli edifici interessanti, caratteristici, anche

nelle zone di golena e di particolare pregio promuovere la gestione partecipata del verde riconoscere al cittadino il ruolo di garante del territorio (promuovere attività educativo/formative per

evitare l’allontanamento della percezione di “ciò che lo circonda)

turismo, qualità della vita…… contenere la mobilità sulle strade arginali Pieve matildica di Nuvolato: luogo associato ad eventi importanti di storia ed arte da rivalutare negli

itinerari turistici cautela nell’illuminare: economia e fonti rinnovabili luci dell’abitato meglio gestite: il cielo notturno scompare utilizzo di combustibili locali (derivati dal legno) per il riscaldamento degli edifici pubblici, che servano

da volano per i privati; altre fonti di energia (solare) turismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico sugli argini del Po con attrezzature per

esercizi ginnici quali parallele, anelli, piattaforma per piegamenti ed altre eventuali. Attrezzare l’argine adiacente al centro storico di Revere di panchine per gli anziani. Inoltre è presente un porto fluviale ad uso commerciale, di recente costruzione, che potrebbe essere utilizzato anche come attracco per imbarcazioni da turismo.

43

Page 44: Politica del PAESAGGIO AGRARIO - San Giacomo … · Web viewturismo: non solo toscana ma anche basso mantovano! ciclabilità si suggerisce di allestire una parte del percorso podistico

44