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1 POLITECNICO DI MILANO Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione Corso di Laurea Magistrale di Ingegneria Biomedica TESI DI LAUREA MAGISTRALE Il Benessere Definizione e misura del benessere della popolazione Relatore: Prof. Marcello Crivellini Laureando: Roberto Vaghini 842160 Anno Accademico 2015/2016

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POLITECNICO DI MILANO

Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione

Corso di Laurea Magistrale di Ingegneria Biomedica

TESI DI LAUREA MAGISTRALE

Il Benessere

Definizione e misura del benessere della

popolazione

Relatore: Prof. Marcello Crivellini

Laureando: Roberto Vaghini 842160

Anno Accademico 2015/2016

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Indice

1 Introduzione ......................................................................................................................... 10

2 Salute e Benessere: Definizione in ottica di salute positiva ................................... 12

2.1 La nuova salute secondo la WHO:da salute a benessere ................................ 13

2.2 Modelli di salute: il Wellness Model e la Salutogenesi ...................................... 14

2.3 Verso health 2020: La necessità di misurare il benessere ............................... 19

3 Misurazione tradizionale della Salute ............................................................................ 20

3.1 Misure Demografiche di base ................................................................................... 20

3.2 Aspettativa di vita ........................................................................................................ 21

3.3 Mortalità ......................................................................................................................... 23

3.4 Aspettativa di vita in buona salute .......................................................................... 23

3.5 Indici di salute complessi .......................................................................................... 24

3.6 Stile di vita ..................................................................................................................... 30

4 Misurazione del benessere ............................................................................................... 32

4.1 Ontologia ed epistemiologia del benessere ......................................................... 33

4.2 Approccio concettuale ed approccio composito ................................................ 34

4.3 Tecnica della misurazione ......................................................................................... 38

5 Sistemi di misura ................................................................................................................ 42

5.1 Il lavoro del Regno Unito: ONS ................................................................................ 42

5.2 Il lavoro della Gallup Company ................................................................................ 44

5.3 Il lavoro della WHO: SAGE ........................................................................................ 45

5.4 Il lavoro delle Nazioni Unite: World Happiness Report ..................................... 47

5.5 La rappresentazione dei dati .................................................................................... 48

6 Il lavoro della OECD: Your Better Life Index ............................................................... 50

6.1 Definizione e caratteristiche ..................................................................................... 52

6.2 Fattori determinanti ..................................................................................................... 62

6.3 Rappresentazione dei risultati ................................................................................. 69

6.4 La situazione dell’Italia ............................................................................................... 73

7 Conclusioni ........................................................................................................................... 76

Bibliografia ............................................................................................................................... 81

4

Indice delle figure

Figura 1: Continuum malattia-benessere, John W.Travis, MD 1972, 1988,

2004…………………………………………………………………………………...15

Figura 2: Rappresentazione metaforica dell'approccio salutogenico. La cura

della patologia cerca di salvare l'uomo mentre sta annegando, la salutogenesi gli

insegna a nuotare. Bengt Lindstrom, Jonas Jernstrom…….……………………18

Figura 3: Curva di sopravvivenza per una popolazione. Historic and Projected

Mortality Data from the Period and Cohort Life Tables, 2012-based, UK, 1981-

2062……………………………………………………………………………………22

Figura 4: Esempio di indicatore di stile di vita, il consumo di sigarette in Italiadal

1998. Fonte OSSSFAD-Indagine Doxa-ISS 2015………………………………...31

Figura 5: Percentuale di bevitori suddivisi per categoria dall'anno 1998. Fonte

ISTAT………………………………………………………………………………….31

Figura 6: Interazione reciproca tra Salute e Bnessere. The European health

report 2012 Charting the way to well-being………………………………………...38

Figura 7: Esempio di domande utilizzate nei sondaggi per rilevare variabili

soggettive……………………………………………………………………………..40

Figura 8: Schema riassuntivo del calcolo del BLI…………………..……………61

Figura 9: Rappresentazione del BLI tramite interfaccia grafica su piattaforma

web…………………………………………………………………………………….70

Figura 10: Selettore dell'importanza attribuita a ogni dominio presente sulla

piattaforma web del BLI………………………………………………………………71

Figura 11 :Schema finale del framework del benessere secondo la WHO……..79

5

Indice delle tabelle

Tabella 1: Pesi dei differenti stati di salute, Elementi di valutazione economica

per i professionisti della salute, Va' pensiero, n.161, marzo 2004…………..26

Tabella 2: Rappresentazione del BLI tramite dashboard. The European health

report 2012 Charting the way to well-being…………………………………….72.

Tabella 3: Rappresentazione del BLI tramite dashboard. The European health

report 2012 Charting the way to well-being……….…………………………….73

6

Sommario

La più recente definizione di salute fornita dall’organizzazione mondiale della

sanità (WHO) consiste in una condizione di benessere fisico, mentale e sociale.

Per molti anni la salute è stata concettualizzata come assenza di malattia, ed è

stata studiata con indici tradizionali legati alla patologia, alla morbosità e alla

mortalità. Col documento “The European Health Report” la WHO ha fissato come

obiettivo per l’anno 2020 la strutturazione di un nuovo sistema universale di

analisi, misurazione e controllo della salute della popolazione che abbia al centro

il concetto di benessere. Per costruire un sistema di questo tipo è necessario

generare dapprima una formalizzazione del concetto stesso di benessere

fondata su una base teorica come il Wellness Model, esplicitando il rapporto di

interazione reciproca tra salute e benessere, insieme ad una definizione della

tecnica di misurazione e rilevazione dei dati. Lo stato dell’arte nella misurazione

del benessere è costituito da vari sistemi prodotti da attori diversi quali la WHO

stessa, il sistema sanitario del Regno Unito, la compagnia privata Gallup, l’ONU

e infine l’OECD. Proprio a quest’ultima si deve il più significativo, completo ed

efficace sistema di misura denominato Better Life Inedex, indicatore composito

che concettualizza il benessere come composto da undici dimensioni o

determinanti, che rappresentano in modo completo tutti gli aspetti della vita di un

individuo. Il Better Life Index risulta quindi definito come aggregazione di undici

indicatori rappresentanti i rispettivi domini, indicatori a loro volta composti da più

misure semplici di tipo oggettivo o soggettivo. I risultati vengono rappresentati

tramite un’apposita interfaccia basata su una piattaforma web progettata per

essere consultata direttamente dall’utente in modo semplice ed elastico. Questo

sistema, adottato dalla WHO come base per realizzare lo strumento del futuro,

rappresenta il mezzo per superare la rappresentazione tradizionale di salute

come assenza di malattia e di benessere come prodotto interno lordo, fornendo

ai policy-makers uno strumento utile a orientare le decisioni strategiche in modo

più maturo e consapevole, ottenendo risultati positivi nel miglioramento della

salute della popolazione.

7

8

Abstract

The most recent definition of health produced by World Healthcare Organization

(WHO) consists in a condition of physical, mental and social wellbeing. For long

time health has been conceptualized as absence of illness, and has been

studied with traditional idexes related to pathology, morbidity and mortality. With

the document “The European Health Report” the WHO set as target for 2020

the construction of a new universal analysis,measurement and control system

for population’s health focused on the wellbeing concept. To build a system like

this, it’s necessary to give first of all a formalization of the wellbeing concept,

built on a theoretical base, making clear the mutual interaction between health

and wellbeing, together with the definition of the measurement technique.The

state of the art in the wellbeing measurement consists in differerent systems

built by different actors like WHO, United Kingdom healthcare system, Gallup

private company, ONU and OECD. Thanks to OECD we have the most

significant, complete and powerful measurement system that is called Better

Life Index (BLI), a composite index that conceptualizes wellbeing as composed

by 11 different dymensions, that completely represent all the aspects of the life

of a person. BLI is defined as the aggregation of the 11 indicators representing

each domain, indicators that are composed by different simple subjective and

objective measures. Results are represented with a specific web platform

designed to be consulted directly from the user in an elastic and simple way.

This system, adopted by WHO as the basis to realize the tool of the future,

represents the mean to overcome the traditional representation of health as

absence of illness and of wellbeing as gross domestic product, giving to

policy.makers a useful tool to drive the strategical decisions in a more mature

and aware way, obtaining positive results in the improvement of the population’s

health.

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1 Introduzione

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) definisce la salute come “non la

sola assenza di malattia” , ma come una condizione di “benessere fisico, mentale

e sociale”. Tuttavia per molti anni il concetto di salute è stato limitato a quello di

“assenza di malattia”, costruendo un sistema di analisi e misura basato su

concetti come morbilità, disabilità e morte. La descrizione della qualità della vita

di un individuo, e di conseguenza della popolazione, si è per lungo tempo limitata

a considerare l’assenza di patologia ed il prodotto interno lordo come unici

determinanti. Seguendo il suo mandato principale, cioè quello di promuovere la

salute dei popoli e il suo controllo, la WHO ha deciso di virare verso un sistema

di controllo e misura della salute nuovo, non più basato sulla patologia ma basato

sul benessere. In questo contesto di monitoraggio della salute l’ufficio regionale

europeo della WHO produce con cadenza triennale il documento “The European

Health Report”, che nell’edizione dell’anno 2012 ha stabilito le linee guida da

seguire per implementare questo nuovo sistema di misurazione del benessere.

Fissati gli obiettivi strategici da raggiungere entro l’anno 2020, nel report viene

svolta una scrupolosa analisi di letteratura riguardo tutti i sistemi esistenti per la

misura del benessere. In particolare i sistemi analizzati sono: quello prodotto

dalla WHO stessa, quello prodotto dal sistema sanitario del Regno Unito, quello

della compagnia privata Gallup, il lavoro svolto dall’ONU e infine quello più

specificamente esplorato cioè quello realizzato dalla OECD.

Tra tutti I sistemi sopra citati, si è deciso di analizzare in modo più dettagliato il

Better Life Index della OECD poichè questo sistema è quello più completo, con

la base teorica più solida e con le possibilità applicative più interessanti.

L’obiettivo della WHO per il 2020 è quello di costruire un sistema di misurazione

del benessere universale e condiviso, basato su una solida base teorica nel

concettualizzare il benessere e che risulti efficace nella pratica.

In questo lavoro si cerca quindi dapprima di esplorare il concetto di benessere

dal punto di vista teorico, fornendo una struttura scientifica rigorosa ad un

concetto che per sua natura è intrinsecamente legato alla soggettività e alla

percezione. In particolare viene analizzato il concetto di passaggio dalla

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definizione di salute in negativo, come assenza di malattia, a quella in positivo,

come condizione di benessere, analizzando i modelli di salute di Antonovsky e di

Travis. Viene poi indagato il rapporto tra salute e benessere visti come

determinanti che interagiscono in modo reciproco. Vengono analizzati I

tradizionali strumenti di misura della salute, dagli indicatori semplici come

l’Aspettativa di vita, l’Aspettativa di vita in buona salute, la Mortalità, agli indicatori

complessi e agli indicatori dello stile di vita. Questi sistemi, che comunque

dimostrano di avere ottimi risultati dal punto di vista applicativo, sono tuttavia

ancora legati al concetto di salute negativa e ad una troppo limitata concezione

della vita dell’individuo, ancora vincolata alla sola salute psico-fisica. Viene quindi

introdotto il concetto formale di misurazione del Benessere come entità

multidimensionale, esplorandone l’ontologia, l’epistemiologia e le metodologie

tecniche utilizzate per la misurazione.

Dopo questa analisi preliminare del background teorico e tecnico, si procede con

l’analisi dei sistemi di misura del benessere presenti in letteratura prima citati,

esplorando per ciascuno il framework concettuale di benessere, i determinanti

considerati e le tecniche di misurazione e rappresentazione utilizzate.

Si arriva infine alla più specifica analisi del sistema costruito dalla OECD

demominato Better Life Index (BLI), un indicatore composito che concettualizza

il benessere come composto da undici dimensioni o determinanti: abitazione,

reddito, occupazione, istruzione, ambiente, impegno civile, salute, sicurezza,

equilibrio lavoro-vita, relazioni sociali e soddisfazione. Il BLI risulta quindi definito

come aggregazione di undici indicatori rappresentanti i rispettivi domini e ogni

indicatore composito di dominio è a sua volta composto da misure semplici di tipo

oggettivo o soggettivo. Vengono quindi analizzati in modo specifico gli undici

determinanti e i loro rispettivi indicatori, come vengono misurati ed aggregati, con

una trattazione matematica dell’algoritmo di calcolo dell’indice finale.

Viene infine spiegato il metodo di rappresentazione dei risultati attraverso una

piattaforma interattiva basata sul web.

12

2 Salute e Benessere: Definizione in ottica di salute positiva

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) o World Health Organization

(WHO) è un’agenzia speciale dell’ ONU per la salute, con lo scopo globale di

salvaguardia e promozione della salute delle popolazioni, migliorando durata e

qualità della vita degli individui.

Fondata nel 1946, entrò in funzione nel 1948 e fu ratificata inizialmente da 25

stati, prendendo sede a Ginevra.

Strutturata come un ente sovranazionale, essa comprende oggi tutti i 195 paesi

membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ed è suddivisa in sei Uffici,

strutture organizzative regionali, legati specificamente ad una zona: Africa

(AFRO), Americhe (AMRO), Asia Sud Est (SEARO), Europa (EURO),

Mediterraneo Est (EMRO) e Pacifico Ovest (WPRO).

Il governo viene esercitato tramite l’Assemblea Mondiale della Sanità (World

Health Assembly- WHA), convocata annualmente nel mese di maggio, alla quale

partecipano i rappresentanti dell’amministrazione sanitaria di ogni Paese per

approvare il programma dell’organizzazione ed il bilancio preventivo per il biennio

successivo.

Per gli stati partecipanti sussiste un obbligo di cooperazione in buona fede per

attuare e favorire gli scopi dell’organizzazione espressi in fase costitutiva.

Gli obiettivi specifici della WHO sono l’analisi, lo studio, il controllo della salute

dei popoli e dei loro sistemi sanitari, l’organizzazione di programmi di prevenzione

in campo epidemico e non, la strutturazione di programmi di sviluppo e ausilio

per I paesi che lo richiedono.

Di rilevante importanza è la funzione della WHO di strutturazione di una banca

dati gratuita, facilmente fruibile e affidabile riguardo a tutte le principali grandezze

misurate relative alla salute e alla sanità di tutti I paesi; in particolare per I paesi

europei il database di riferimento è l’European Health for all DataBase (HFA-DB).

Di conseguenza si devono alla WHO la gran parte degli studi che quantificano gli

aspetti legati alla vita e alla mortalità degli uomini a livello planetario.

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I risultati di questi studi rappresentano il punto di partenza per la progettazione,

la pianificazione e l’applicazione degli interventi mirati a migliorare la qualità della

nostra vita.

2.1 La nuova salute secondo la WHO:da salute a benessere

Già si è detto che la OMS definisce la salute come “non la sola assenza di

malattia” , quindi come una condizione di “benessere fisico, mentale e sociale”.

Essa viene considerata come un diritto fondamentale, e come tale si pone alla

base di tutti gli altri diritti che spettano alle persone. Di conseguenza agli Stati e

agli organi di controllo spettano responsabilità e compiti che vanno ben oltre la

mera gestione del sistema sanitario, bensì dovrebbero individuare tutti quei fattori

che influiscono sulla salute della popolazione ed intervenire con misure correttive

progettate in un’ottica globale.

Tuttavia per più di 60 anni la definizione di salute si limitava a rappresentare il

concetto in negativo, cioè come assenza di malattia, incentrando il problema nei

concetti di patologia, disabilità e morte.

Questo approccio, in un’ottica più matura generata negli anni più fiorenti dei paesi

sviluppati, risulta quindi limitato.

Descrivere l’uomo tendendo conto solamente delle sue condizioni più o meno

patologiche è riduttivo, e non permette di caratterizzare verosimilmente le reali

condizioni di vita degli individui.

Le esigenze dell’uomo moderno sono ben più complesse, la vita dell’individuo è

il frutto della compartecipazione di una serie di fattori e di circostanze anche molto

diverse tra loro che interagiscono con dinamiche non facilmente identificabili.

Risulta quindi necessario ridefinere il concetto di salute in modo coerente con

quanto conosciamo della vita umana, allargando il nostro orizzonte verso fattori

che in passato abbiamo trascurato.

Il primo elemento di innovazione risiede nel passaggio dal concetto di salute

rappresentata dalla sola assenza di patologia ad un concetto più completo di

14

benessere, definito dalla compartecipazione di fattori differenti di tipo fisico,

sociale e mentale.

Questa nuova concezione è stata spesso oggetto di critiche, in quanto attribuisce

una serie di nuove prerogative agli organi di programmazione e controllo, che

diventano responsabili di garantire condizioni ben più complesse rispetto

all’efficacia del sistema sanitario.

Il secondo elemento di innovazione risiede nel passaggio dal concetto di salute

negativa a quello di salute positiva.

Definire una condizione in negativo, in particolare definire la salute come assenza

di malattia, genera una serie di limitazioni sia nella costruzione di strumenti di

misura e monitoraggio sia nella messa in opera di misure correttive.

Da un punto di vista esterno questa definizione potrebbe risultare concettuale o

utopistica, serve quindi un’adeguata costruzione di un modello teorico di

benessere che sia poi applicabile dal punto di vista tecnico e pratico.

2.2 Modelli di salute: il Wellness Model e la Salutogenesi

Un modello di salute ha come obiettivo quello di descrivere le relazione tra la

salute e i fattori che la determinano.

Si tratta quindi di costruire un sistema identificando innanzitutto i fattori input che

generano l’output salute, di comprendere poi come e quanto ogni fattore

determini un cambiamento nell’uscita e infine di evidenziare delle eventuali

relazioni che intercorrono tra I fattori stessi.

Un efficace modello di salute permette prima di tutto di dare validità concettuale

alla definizione di salute, inoltre fornisce un utile strumento nella valutazione del

rapporto tra sanità e salute, in particolare per comprendere dove impiegare

risorse per massimizzare il risultato.

Il punto di partenza fondamentale nella definizione di un modello di salute risiede

negli studi epidemiologici che indagano il nesso di causalità tra i cosiddetti “fattori

15

di rischio” e la patologia, in particolare quelli dipendenti dallo stile di vita, che sono

quelli piu facilmente modificabili.

Nel wellness model la salute dell’uomo è rappresentata come un continuum in

costante evoluzione nel tempo tra due estremi opposti: il perfetto stato di

benessere e la morte prematura.

L’uomo quindi durante la sua vita si muove tra i due estremi, non è mai

considerabile puramente patologico o puramente sano.

Il movimento lungo il continuum, come si può vedere in Figura 1, viene

determinato da fattori positivi che lo spingono verso il benessere e da fattori

negativi che lo spingono verso la morte.

I fattori negativi sono i segnali di una malattia, i sintomi e la disabilità.

I fattori positivi invece sono costituiti dalla consapevolezza della relazione tra

salute e stile di vita adottato, dall’educazione ricevuta in ambito sanitario e dalla

crescita sana in assenza di malattia e disabilità.

Figura 1: Continuum malattia-benessere, John W.Travis, MD 1972, 1988, 2004

Ogni azione dell’individuo durante la propria vita avrà l’esito di avvicinarlo ad uno

dei suoi estremi con un impatto limitato, e la condizione attuale del soggetto sarà

frutto della somma di tutte le variazioni indotte da eventi passati.

Esiste poi un punto neutrale, situato a metà tra i due estremi, che rappresenta

tutti quegli eventi che non hanno influenza diretta sul movimento della condizione

del soggetto tra i due estremi del continuum.

Il contenuto informativo di questo modello non risiede nei determinanti della

salute, che non vengono rigorosamente esplicitati; altri modelli sono sicuramente

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più adatti a definire in modo esaustivo quali sono i determinanti dovuti

all’ambiente biofisico, a quello socioeconomico o allo stile di vita.

L’innovazione risiede nel concetto stesso di continuum e nella consapevolezza

che lo stato di salute dell’individuo è frutto di tutti gli eventi che si sono susseguiti

durante la sua vita.

L’enfasi posta sulla relazione causale esplicitata tra consapevolezza, educazione

e salute trasmette l’importanza per l’individuo di essere consapevole del fatto che

tutto ciò che compie nella propria vita ha un esito sulla salute che può avvicinarlo

al benessere o alla morte. In questo modello viene palesata la sostituzione del

concetto di salute pura con quello di benessere ampio, considerato in senso

fisico, mentale e sociale.

La definizione di salute come “assenza di malattia” è stata di fondamentale

importanza per molti anni del discriminare un soggetto sano da un soggetto

patologico, sul quale intervenire.

La devozione alla malattia tipica della cultura occidentale ha concentrato

l’attenzione dei sistemi di healthcare solo sul trattamento della patologia in sè,

spesso con brillanti risultati.

Da un punto di vista metaforico, la missione degli organi di healthcare era quella

di salvare il paziente che annega nel fiume della malattia tramite azioni correttive

eroiche, senza chiedersi cosa lo spingesse veramente nell’acqua.

Con la più recente definizione di salute essa si considera legata al benessere

fisico, sociale e mentale.

Questa nuova definizione è strettamente legata al concetto di prevenzione, che

consiste nel “salvare” l’individuo prima che cada nel fiume della patologia, cioè

quando ancora è al sicuro sulla riva, cioè in buone condizioni di salute.

L’individuo informato grazie alle campagne di prevenzione è consapevole di cosa

è negativo per la propria salute, può quindi modificare il proprio stile di vita per

evitare di incorrere in una eventuale patologia.

Di fondamentale importanza nell’ambito della prevenzione è il concetto di “fattore

di rischio”, cioè un qualsiasi comportamento che abbia una correlazione

dimostrata con l’insorgenza di una determinata patologia.

17

La prevenzione, rispetto alla sola cura della patologia dopo che si è manifestata,

è già un grande passo in avanti, e gli organi di healthcare devono indirizzare la

loro opera di organizazzione e monitoraggio della salute coerentemente con

questa tendenza.

L’applicazione su larga scala di questo tipo di approccio tramite la messa in atto

di campagne di informazione, educazione e prevenzione negli anni recenti ha

indubbiamente dimostrato la propria efficacia da un punto di vista socio

economico e nell’utilizzo delle risorse.

In particolare anche nel monitoraggio della salute della popolazione è necessario

tenere in considerazione questa tendenza per sviluppare sistemi di misura

coerenti.

Comunque, nonostante la dimostrata maturità ed efficacia del concetto di

prevenzione, essa si basa ancora sull’idea patogenica tipica della cultura

occidentale: l’essere umano è un sistema perfetto, un meccanismo che viene

attaccato solo dall’esterno da agenti patogeni riportando danni che possono

essere cronici, acuti o fatali.

Per migliorare la comprensione di quanto accade all’essere umano nella durata

della propria vita, per costruire sistemi di controllo e di monitoraggio della salute

che siano efficaci, per consegnare alla prossima generazione dell’healthcare

providing una degli strumenti più precisi e funzionali, è necessario formalizzare

una nuova concezione di salute che sia in grado di superare la dicotomia classica

tra salute e malattia.

Seguendo l’orientazione “salutogenica” del dottor Antonovsky, l’essere umano

viene rappresentato come un sistema vivente intrinsecamente soggetto a

processi entropici ineliminabili e alla morte, di conseguenza la salute e la malattia

sono le due condizioni asintotiche dello stesso sistema continuo.

Sempre metaforicamente parlando, tutti gli esseri umani si trovano

intrinsecamente nel pericoloso fiume della vita e la vera questione è quanto è

pericoloso il nostro personale fiume e quanto bene sappiamo nuotare, mentre

nessuno è al sicuro sulla riva. In Figura 2 vediamo rappresentata la metafora del

fiume della vita con i vari possibili approcci, ed in particolare quello salutogenico.

18

Figura 2: Rappresentazione metaforica dell'approccio salutogenico. La cura della patologia cerca di salvare l'uomo mentre sta annegando, la salutogenesi gli insegna a nuotare. Bengt Lindstrom, Jonas Jernstrom

Per migliorare la salute dell’individuo è necessario comprendere come esso si

muove nel continuum verso la salute: la prevenzione dimostra la propria utilità

nell’identificare quelli che vengono definiti i “fattori di rischio”, ma non è sufficiente

a raggiungere la condizione di benessere.

I sistemi di healthcare devono agire in modo proattivo identificando I cosiddetti

“fattori salutogenici”, cioè comportamenti neghentropici che devono essere

praticati per promuovere la salute.

Non dobbiamo limitarci a vivere in modo da tenere un livello basso nei fattori di

rischio, ma dobbiamo mettere in pratica ogni giorno dei comportamenti che ci

spingano verso un migliore stato di benessere, essendo consapevoli di cosa sia

positivo per questo obiettivo.

Il compito degli healthcare providers è quindi quello di strutturare un sistema

orientato alla promozione della salute, e coerentemente con questa filosofia

costruire dei sistemi di misura della salute che siano in grado di rilevare I veri e

propri progressi della popolazione verso la salute ed il benessere.

19

2.3 Verso health 2020: La necessità di misurare il benessere

E’ proprio in questo contesto di monitoraggio e reporting della salute della

popolazione che l’ufficio regionale europeo dell’organizzazione mondiale della

sanità produce ogni tre anni la sua più importante pubblicazione, il cosiddetto

“European health report”.

In particolare il documento del 2012 denominato “The European health report

2012 Charting the way to well-being” focalizza la propria attenzione sulla

definizione e sul monitoraggio del benessere dei quasi 900 milioni di persone che

costituiscono la popolazione della regione europea, gettando le basi per

raggiungere gli obiettivi strategici fissati per l’anno 2020.

Il benessere diventa quindi un marker dei progressi ottenuti in ambito di salute

coerentemente con la definizione della salute stessa prodotta dall’organizzazione

mondiale della sanità.

Nel report, indirizzato ai decision makers della regione europea, viene specificata

una serie di obiettivi che dovranno essere raggiunti nel miglior modo possibile

proprio entro il 2020, declinandoli in modo apposito per ogni stato.

Negli anni recenti ci sono stati significativi miglioramenti nella salute della

popolazione della regione europea che hanno portato ad un innalzamento

dell’aspettativa di vita alla nascita che ha raggiunto i 76 anni, tuttavia tali

miglioramenti non appartengono in modo equo a tutti i paesi della regione, e

questo genera una mancanza di equità che l’organizzazione mondiale della

sanità si impone di risolvere.

Essendo, come già detto, uno dei mandati principali di Health 2020 la misura del

benessere della popolazione, è necessario costruire un sistema di misura e

rilevazione che sia basato su un concetto formale condiviso e che una volta

implementato risulti utile da un punto di vista applicativo.

20

3 Misurazione tradizionale della Salute

L’analisi delle condizioni di salute di una popolazione e la conoscenza

dell’efficacia del funzionamento di un sistema sanitaro non possono prescindere

dalla strutturazione di un sistema di misurazione che sia in grado di esplorarle in

modo adeguato nei loro diversi aspetti.

Risulta quindi necessario introdurre una serie di misure codificate sia nelle

modalità di rilevazione che nell’unità per garantire l’omogeneità dei dati tra

nazioni diverse e la ripetibilità nel tempo.

L’omogeneità è proprio uno dei punti di maggiore criticità in quanto la misura dello

stesso fenomeno effettuata con modalità differenti da nazioni differenti può

inficiare il processo di confronto.

Spesso gli intervalli temporali di misurazione dei dati sono differenti, generando

una conseguente impossibilità nell’aggregare misure riferite a periodi di tempo

diversi.

Esistono poi alcune misure che sono intrinsecamente difficili da svolgere in

quanto multifattoriali o derivanti dal contesto clinico diagnostico che per sua

natura è affetto da incertezza.

Come già detto precedentemente, la più significativa opera di raccolta delle

misure di salute viene svolta da organi internazionali come la OMS e la OECD,

che si impongono come scopo quello di rendere le misure omogenee e facilmente

fruibili grazie all’uso di banche dati consultabili online.

3.1 Misure Demografiche di base

I dati demografici sono fondamentali per qualsiasi sistema di misura della salute

in quanto costituiscono la base di calcolo dei vari indici rendendoli normalizzati e

confrontabili.

In particolare con dati demografici si intendono tutti quei dati relativi alla

popolazione ed alla sua distribuzione in varie classi.

In particolari gli indici più utilizzati sono:

21

Numero totale di individui di una popolazione

Distribuzione della popolazione sul territorio

Suddivisione tra uomini e donne (espressa in termini assoluti

oppure in percentuale)

Tasso di fertilità

Quota di popolazione urbana

Tasso di occupazione

Una menzione particolare viene rivolta alla Composizione della popolazione per

classi di età, in quanto presenta una forte variazione negli ultimi decenni rispetto

all’andamento abbastanza costante della popolazione: essa permette di

fotografare in modo adeguato l’invecchiamento della popolazione con evidenti

conseguenze relative alla salute e al sistema sanitario.

Le misure di salute sono dati semplici che hanno l’obiettivo di descrivere uno

specifico aspetto della salute di una popolazione.

Forniscono indici utili e di grande interpretabilità, soprattutto per il confronto sia

di una stessa nazione in momenti di tempo diversi sia tra nazioni differenti.

Essendo indici unifattoriali sono tuttavia limitati al singolo aspetto di salute

indagato.

3.2 Aspettativa di vita

L’aspettativa di vita o Life Expectancy (LE) è indice che rappresenta la salute di

una popolazione da un punto di vista globale.

Generalmente l’indice viene calcolato alla nascita, esso rappresenta quindi il

numero medio di anni di vita attesa da un neonato.

L’ipotesi sottesa al calcolo di questo indice è che la predizione della vita attesa

sia derivabile dalla storia di mortalità delle generazioni precedenti attraverso lo

strumento statistico dell’operatore Media.

22

In particolare, si parte dal calcolo della cosiddetta “Curva di Sopravvivenza”, che

associa ad ogni età la percentuale del gruppo iniziale di nati che sorpavvive fino

a quell’età, come si può vedere in Figura 3.

Figura 3: Curva di sopravvivenza per una popolazione. Historic and Projected Mortality Data from the Period and Cohort Life Tables, 2012-based, UK, 1981-2062

Di conseguenza l’aspettativa di vita è calcolabile come l’area sottesa dalla

curva di sopravvivenza tra zero e il limite massimo della vita umana.

𝐿𝐸 = ∫ 𝑆(𝑢) 𝑑𝑢𝐿

𝑋

𝐿𝐸 𝐸

L’aspettativa di vita cosi calcolata rappresenta quindi lo stato di salute della

popolazione, considerato come prodotto del sistema di vita e dell’organizzazione

sociale, oltre che degli effetti del sistema sanitario. E’ altresi possibile definire

l’aspettativa di vita non alla nascita ma ad un’età avanzata (tipicamente 65 anni).

Per calcolarla è sufficiente calcolare l’area sottesa alla curva di sopravvivenza tra

i 65 anni e il limite superiore della vita umana.

Questa variazione permette di focalizzare l’attenzione sulla fase più avanzata

della vita della popolazione, cioè la vecchiaia, nella quale la disabilità e la malattia

hanno una più alta probabilità di manifestarsi con esiti nefasti, e nella quale

l’intervento del sistema sanitario è più ricorrente.

23

3.3 Mortalità

Il tasso di mortalità rappresenta la frequenza delle morti di una popolazione in un

determinato intervallo di tempo, che solitamente corrisponde ad un anno di

calendario.

Questo indice viene calcolato come il rapporto tra il numero di decessi nel lasso

di tempo considerato e il numero totale di individui della popolazione residente

nel medesimo tempo.

Il rapporto viene moltiplicato poi per una costante pari a 1000 per esprimere

l’indice in termine di mortalità per 1000 abitanti.

Partendo da questo indice di base è possibile poi calcolare degli indici derivati

che aumentino il contenuto informativo derivato dal conteggio delle morti.

In particolare ricordiamo:

Tasso di mortalità specifico per causa

Tasso di mortalità specifico per età

Tasso di mortalità specifico per sesso

Questi indici tengono conto del numero di morti relative ad una classe specifica,

permettono quindi di rilevare dinamiche ulteriori rispetto a quelle del tasso di

mortalità generale.

3.4 Aspettativa di vita in buona salute

Questo indicatore deriva da un’idea più completa e matura della vita di un

individuo: per descriverla in modo adeguato non basta infatti quantificarne la

durata media in una popolazione.

Certamente una durata media maggiore è associabile ad una buona

organizzazione sociale che genera altrettanto buoni risultati dal punto di vista

della salute, ma indicatori semplici riferiti solamente alla quantità della vita attesa

possono risultare "miopi" rispetto a situazioni complesse.

24

In questa predizione matematica della quantità di vita attesa non viene

considerato un aspetto fondamentale per caratterizzare la situazione reale della

salute di un popolo, cioè la qualità della vita.

Rispetto alla semplice LE (Life Espectancy) l’aspettativa di vita in buona salute

contiene un’informazione ulteriore e può essere maggiormente indicato nel

rappresentare situazioni in cui l’influenza delle invalidità è particolarmente

significativa; ad esempio nei paesi poveri gli effetti invalidanti di alcune patologie

colpiscono giovani e adulti in maniera diffusa e dunque, a parità di anni vissuti, la

qualità della vita risulta sensibilmente diversa per le due popolazioni.

L’aspettativa di vita in buona salute contiene quindi l’informazione riguardante sia

la quantità che la qualità.

In particolare l’indice utilizzato per descrivere l’aspettativa di vita in buona salute

è definito come DALE (o Disability Adjusted Life Espectancy) che è più tardi stato

ridefinito, in ottica di salute positiva, come HALE ( o Health Adjusted Life

Espectancy). Il concetto è quello di introdurre lo strumento matematico della

media pesata per combinare la predizione dell’aspettativa di vita considerando le

generazioni precedenti ad un sistema di valutazione della qualità di ogni anno.

Viene quindi utilizzato un coefficiente di qualità che assegna peso unitario ad un

anno di vita vissuto in ottima salute e peso inferiore per ogni anno vissuto con

limitazioni funzionali, disabilità o malattia. Si ottiene quindi un indicatore espresso

in anni che corrisponde alla somma degli anni vissuti in buona salute e degli anni

vissuti in malattia con peso inferiore.

𝐻𝐴𝐿𝐸 = ∑ ∫ 𝑤(𝑢) ∗ 𝑆(𝑢)𝑑𝑢𝐿

𝑥ℎ

3.5 Indici di salute complessi

A partire dagli indici semplici precedentemente descritti, nel corso degli anni ne

sono stati formulati di nuovi definiti come “complessi” per descrivere in modo più

accurato la salute di una popolazione.

25

Gli indici tradizionali, che sicuramente vantano il più largo utilizzo, presentano

intrinsecamente dei limiti che ne riducono l’efficacia.

Essi infatti, considerata la loro natura monodimensionale, non riescono

innanzitutto a evidenziare le dinamiche multifattoriali che caratterizzano lo studio

ed il monitoraggio degli effetti delle patologie e delle azioni correttive sulla salute.

E’ quindi necessario utilizzare sistemi di misura che forniscano come output un

indicatore che sia in grado di confrontare in modo efficace patologie di natura

diversa e azioni correttive attuate con modalità differenti.

L’introduzione di tali indici con unità di misura che prescindono dalla determinata

patologia e dalla specifica azione correttiva ci permettono di effettuare la

cosiddetta “analisi costo-utilità” tra situazioni differenti, rendendo evidente la

priorità con la quale gli interventi devono essere svolti e rendendoci capaci di

comprendere la reale dinamica multifattoriale della salute della popolazione.

QALY

I Quality Adjusted Life Yers ( QALY) o anni di vita pesati per la qualità della vita

sono un indicatore sviluppato negli anni ’70 .

L’obiettivo è quello di valutare la qualità della vita di un paziente descrivendo il

guadagno in quantità e qualità di salute in seguito ad un trattamento rispetto ad

un consumo di spesa unitario, rendendo confrontabili interventi di natura diversa

su patologie diverse.

Il vantaggio maggiore è quello di rendere confrontabili due interventi di natura

clinica e tecnologica differenti sulla medesima patologia, fornendo al decision

maker uno strumento oggettivo ed affidabile per prendere una decisione tra

alternative diverse.

Il concetto è quindi quello di utilizzare un sistema di pesatura che consenta di

assegnare ad ogni anno di vita guadagnata un coefficiente che rappresenti la

qualità della vita del paziente.

Di conseguenza per ogni intervento effettuato viene considerato sia il numero di

anni di vita guadagnati sia la qualità effettiva di questi anni di vita, costruendo

26

uno strumento che misuri in modo completo ed aderente alla realtà l’efficacia di

una terapia e la salute della popolazione.

Il coefficiente di pesatura è una quantità adimensionale compresa tra 0 e 1 dove

0 rappresenta la morte e 1 la perfetta salute.

Il QALY risulta quindi definito come la sommatoria su tutti gli stati (più o meno

patologici) vissuti da un individuo del prodotto tra il numero di anni vissuti in quel

determinato stato ed il suo peso relativo.

L’unità di misura è quindi il numero di anni.

Il problema di importanza maggiore è quindi quello di definire il sistema di

pesatura, cioè assegnare ad ogni condizione più o meno patologica un

coefficiente adeguato.

Vengono quindi costruite delle apposite tabelle che raccolgono i più ricorrenti stati

di salute con il loro rispettivo peso in termini di capacità di conservare l’idoneità

individuale alla vita attiva, in particolare in termini di vita lavorativa. In Tabella 1

si può vedere un esempio di attribuzione di ponderazione ai differenti stati di

salute.

𝑄𝐴𝐿𝑌

= (𝑛. 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝐴 𝑥 𝑐𝑜𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑡à 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝐴)

+ (𝑛. 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝐵 𝑥 𝑐𝑜𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖𝑡à 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝐵)

Tabella 1: Pesi dei differenti stati di salute, Elementi di valutazione economica per i professionisti della salute, Va' pensiero, n.161, marzo 2004

27

DALY

I DALY (o Disability Adjusted Life Years) sono gli anni di vita vissuti al netto della

disabilità.

Questo indice è di fondamentale importanza per quantificare l’impatto di una

determinata patologia sulla popolazione.

I fattori considerati sono due: il peso in anni della mortalità precoce rispetto alla

naturale durata della vita ed il peso delle conseguenze non fatali di patologie ed

incidenti.

Di conseguenza ogni unità di DALY rappresenta la perdita di un anno di vita sana

causato dalla morte prematura o dalla disabilità dovute ad un evento patologico

o traumatico.

𝐷𝑎𝑙𝑦 = 𝑦𝑙𝑙 + 𝑦𝑙𝑑

Dove gli yll (years of life lost) o anni di vita persi vengono calcolati come la

differenza tra gli anni di vita attesa e gli anni di vita vissuti, mentre gli yld (years

of life lived with disability) o anni di vita vissuti con disabilità vengono calcolati

attraverso un sistema di pesatura dipendente dalle condizioni di limitazione

funzionale di ogni anno di vita vissuta, analogamente a quanto accade per I

QALY.

E’ necessario sottolineare che, se per il calcolo della vita attesa i dati a

disposizione sono affidabili, per il calcolo degli anni persi a causa della disabilità

servono dati di morbosità generali ben più complessi.

Il risultato di questo sistema di misurazione degli effetti delle patologie sulla

popolazione ha il vantaggio di superare l’approccio miope che si limita ai soli anni

di vita persi in seguito alla morte, riuscendo a misurare gli effetti talvolta

devastanti di malattie che la morte non causano, ad esempio le malattie mentali.

Dal punto di vista applicativo i DALY, cosi come quanto avviene per i QALY,

hanno una grande utilità nell’analisi costo-utilità in ottica di ottimizzazione delle

28

risorse dei sistemi sanitari, e vengono utilizzati per il calcolo del GBD o carico

globale di malattia.

Healy

Gli HEALY (o Healty Life Years) sono un indicatore degli anni di vita sana,

analogamente al DALY.

Questo indicatore prende come input una serie di parametri relativi alla mortalità

e alla morbosità e fornisce come output il numero di anni di vita vissuti senza

limitazione funzionale.

I parametri sono:

Tasso di incidenza per 1000 unità di popolazione all’anno

Media dell’età all’inizio

Età media alla morte

Attesa di vita all’età d’inizio

Proporzione di morti a seguito della malattia

Proporzione di disabili a seguito della malattia

Grado di disabilità

Durata media della disabilità a seguito della malattia

𝐻𝐸𝐴𝐿𝑌 = 𝐼 ∗ {[𝐶𝐹𝑅 ∗ {𝐸(𝐴0) − [𝐴𝐹 − 𝐴0]}] + [𝐶𝐷𝑅 ∗ 𝐷𝑒 ∗ 𝐷𝑡]}

I= tasso di incidenza per 1000 individui all’anno;

A0= media dell’età di inizio;

AF= media dell’età di morte;

E(A0)= attesa di vita all’età di inizio;

CFR=proporzione di morti a seguito della malattia;

CDR=proporzione dei disabili a seguito della malattia;

29

De= grado di disabilità;

Dt=media della durata della disabilità per malattie disabilitanti.

EYLS

Gli EYLS (o Equity Adjusted Years of Life Saved) sono un indicatore che misura

gli anni di vita salvati aggiustati per l’equità.

Questo indicatore pone la propria enfasi sul concetto dell’equità, cioè

l’eliminazione delle disuguaglianze sociali.

Viene quindi formulato per fornire uno strumento utile nel decision making per la

scelta del trattamento migliore, considerando non solo l’efficacia dell’intervento

in termini di salute guadagnata, ma anche l’equità data dalla uniforme

distribuzione del trattamento nella popolazione.

I parametri considerati sono i seguenti:

Anni di vita salvati

Peso assegnato dalla società all’equità della salute

Grado di equità raggiunta

Rischio relativo tra due gruppi in studio prima dell’intervento

Rischio relativo tra due gruppi in studio dopo l’intervento

Si configura quindi un trade-off tra l’efficacia del trattamento e la sua equa

distribuzione che può essere regolato modificando il coefficiente del peso

dell’equità nel calcolo dell’indicatore.

𝐸𝑌𝐿𝑆 = 𝑌𝐿𝑆(𝐸 + (1 − 𝐸)𝑔) = 𝑌𝐿𝑆(𝐸 + (1 − 𝐸)(𝑅𝑅𝑂 − 𝑅𝑅1)/(𝑅𝑅0 − 1))

Dove:

YLS=anni di vita salvati;

1-E= peso che la società assegna all’equità della salute;

30

g= grado di raggiungimento dell’equità;

RR0= rischio relativo tra due gruppi in studio prima dell’intervento;

RR1= rischio relativo tra due gruppi in studio dopo l’intervento;

3.6 Stile di vita

Per rappresentare in modo completo la salute di una popolazione è necessario

descrivere attraverso un sistema codificato le abitudini della vita di tutti I giorni

degli individui che la compongono.

E’ ormai noto che uno dei determinanti più importanti della salute è proprio

costituito dallo “stile di vita”, cioè il complesso di comportamenti relativi

all’alimentazione e all’interazione con gli altri e con l’ambiente. Si è quindi deciso

di scegliere in modo formale una serie di indicatori di abitudini e dati relativi alla

vita che permettano di fotografare lo stile di vita.

Tra I più utilizzati nelle analisi troviamo:

Consumo di tabacco (numero di sigarette al giorno per

persona, percentuale di fumatori nelle varie età…)

Consumo di alcool

Consumo di droghe

Incidenti stradali

Calorie assimilate ( per persona al giorno)

Abitudini alimentari

Incidenti domestici

Incidenti e morti sul lavoro

Disponibilità di servizi igienici e acqua corrente

In Figura 4 si può vedere un esempio di indicatore di stile di vita, cioè il consumo

di sigarette in milioni di Kg a partire dall’anno 1998 in Italia. Un altro esempio di

indicatore di stile di vita è riportato in Figura 5 col consumo di bevande alcooliche

sempre dall’anno 1998 in Italia.

31

Figura 4: Esempio di indicatore di stile di vita, il consumo di sigarette in Italiadal 1998. Fonte OSSSFAD-Indagine Doxa-ISS 2015

Figura 5: Percentuale di bevitori suddivisi per categoria dall'anno 1998. Fonte ISTAT

32

4 Misurazione del benessere

L’obiettivo dei policy makers per il periodo di tempo che precede Health 2020 è

quello di costruire un sistema di misurazione del benessere. Se la necessità di

misurare il benessere è già stata chiarita da un punto di vista concettuale nei

paragrafi precedenti coerentemente con il mandato dell’organizzazione mondiale

della sanità, la definizione delle specifiche del sistema di misura è un passaggio

fondamentale.

Gli indicatori tradizionali di salute descritti, ed in particolare quelli riguardanti lo

stile di vita, possono essere utilizzati in modo molto efficace ma non sono

sufficienti per raggiungere l’obiettivo preposto. Essi infatti sono stati strutturati

con l’obiettivo di rappresentare la salute in se, a prescindere dalla definizione di

benessere e salute positiva.

Il sistema di misura che deve essere sviluppato deve innanzitutto essere

formalizzato e condiviso per poter essere tradotto in uno strumento pratico che

risulti utile nelle analisi reali. Bisogna quindi definire in modo esplicito gli oggetti

delle misure, le modalità di rilevazione dei dati e il loro trattamento. Queste

specifiche devono essere divulgate e condivise per garantire la necessaria

interoperabilità generata in fase di rilevazione dei dati tra paesi diversi ed in tempi

diversi.

E’ quindi necessario convertire la definizione concettuale di benessere in una

definizione applicativa, esplicitata sia dal punto di vista ontologico che dal punto

di vista epistemiologico.

Il miglioramento, o quanto meno il mantenimento, delle condizioni di benessere

è un punto cardinale del contratto sociale che viene instaurato tra gli organi di

governo e la popolazione. La missione dei policy makers deve essere quindi

quella di garantire un determinato tipo di condizioni di vita a tutta la popolazione

distribuendo le risorse in modo equo. Bisogna sottolineare che non esiste un

unico settore o servizio responsabile del miglioramento del benessere; pensare

che questa missione dipenda solo da alcuni enti preposti, ed in particolare dai

sistemi sanitari nazionali, sarebbe riduttivo e discorderebbe con la definizione di

salute data dall’OMS, in quanto poi è stata già ampiamente dimostrata in

33

letteratura la molteplicità di determinanti diversi dal sistema di healthcare che

concorrono alla questione.

Il concetto di benessere è un concetto multidimensionale influenzato da vari

determinanti che interagiscono in modo complesso, serve quindi un’azione

coordinata tra i vari stakeholders che devono approcciare il problema a livelli

diversi ma lavorando per il medesimo obiettivo. Si deve quindi creare un’agenda

comune condivisa che permetta ai vari settori di lavorare in modo coordinato,

nonostante gli interventi ai vari livelli siano di natura completamente diversa. Oltre

ai governi citiamo quindi la partecipazione di gruppi civili, associazioni di pazienti,

operatori della promozione della salute e del benessere, organizzazioni

mediatiche.

4.1 Ontologia ed epistemiologia del benessere

La comprensione degli elementi che rendono bella la vita dell’uomo è stata una

delle questioni morali e filosofiche più ampiamente dibattute nella storia. In

epoche e paesi diversi generalmente c’è sempre stato un certo tipo di

concordanza su quella che è la figura totale del benessere e sui suoi minimi

ingredienti.

In quanto esseri umani, a prescindere dalle variazioni indotte dalle caratteristiche

culturali diverse, le necessità per rendere la vita felice sono sorpendentemente

costanti tra I popoli. Questo ci consente di analizzare il concetto di benessere in

modo sistematico traducendo quello che potrebbe risultare un concetto astratto

in una definizione applicativa che mappa tutti gli ingredienti che concorrono al

benessere nella vita dell’individuo.

E’ innanzitutto necessario effettuare una distinzione nell’analisi tra ontologia ed

epistemiologia del concetto di benessere.

L’ontologia è costituita dalle nozioni che descrivono la natura basilare del

concetto di benessere, mentre l’epistemiologia riguarda il modo nel quale siamo

in grado di derivare conoscenza su di esso.

La seconda importante distinzione da effettuare è tra benessere oggettivo e

benessere soggettivo. Il benessere oggettivo include elementi quali le condizioni

34

di vita della popolazione e le opportunità di realizzare il proprio potenziale; tali

opportunità devono essere distribuite su tutta la popolazione senza distinzioni e

discrimiazioni di ogni tipo. Il concetto di benessere oggettivo risulta quindi

fortemente legato a quello di equità, in particolare per quanto riguarda l’idea di

equo diritto alla salute.

Il benessere soggettivo include elementi quali l’esperienza e il giudizio che gli

individui hanno della propria vita.

4.2 Approccio concettuale ed approccio composito

Partendo da queste definizioni, è possibile concettualizzare il benessere sia

come entità atomica a se stante oppure come composizione di blocchi costitutivi

differenti.

Nell’approccio composito viene strutturata un’epistemiologia oggettiva che

prevede l’utilizzo di sistemi rigorosi di misura di tipo oggettivo che producono

indicatori compositi a partire da dati semplici rilevati tramite sistemi di misura

tradizionali come quelli citati in precedenza.

In questo approccio la salute diventa uno dei blocchi che compone il benessere;

esso è definito come funzione multifattoriale delle opportunità della vita e dei

successi, insieme ad altri elementi come i consumi, la sicurezza personale, le

capacità, le condizioni oggettive nelle quali le scelte di vita vengono fatte, che

saranno poi artefici della forma dell’abilità delle persone di trasformare risorse in

risultati.

Nell’approccio concettuale invece vediamo un metodo ontologico puro affiancato

ad una epistemiologia soggettiva, nel quale la conoscenza relativa al benessere

viene acquisita dal reporting da parte della popolazione delle proprie percezioni

soggettive. Il concetto in questo caso non è più quindi quello di derivare da dati

semplici un indicatore complesso, ma quello di basarsi sulle percezioni

soggettive delle persone, spostando l’importanza dalle opportunità ai sentimenti.

35

Questo approccio è soggetto a svariate critiche che riguardano innanzitutto la

bassa oggettività e ripetibilità di un sistema cosi soggettivo, passando poi alle

critiche rivolte alla poca applicabilità in fase di decisione delle politiche sociali.

Anche per misurare le impressioni soggettive e le esperienze degli individui

bisogna strutturare un sistema formale, che può essere costruito in modi

differenti. Seguendo le direttive OECD esistono tre aree separate, ognuna in

grado di fornire informazioni importanti, che insieme costituiscono il benessere

soggettivo.

Le tre parti sono:

Benessere eudemonico: autopercezione di autonomia, competenza,

scopo della vita, locus of control

Stato positivo e negativo: esperienza di gioia, felicità, ansia, tristezza

Valutazione della vita: giudizio riflessivo

I policy-makers di tutto il mondo insieme ai professionisti della sanità e ai membri

delle comunità in europa concordano sul fatto che il concetto di benessere

sottenda quello di salute come parte essenziale, addirittura come prerequisito.

Non ci può essere infatti benessere definito in quanto tale senza una buona

salute alla base che ci permetta di vivere tutti gli altri aspetti della nostra vita, in

particolare dal punto di vista sociale e mentale, in condizioni definibili come

normali. La definizione moderna di salute dell’organizzazione mondiale della

sanità potrebbe far pensare ad una sovrapposizione totale tra I due concetti, ma

la realtà è che nonostante esista un parziale overlap tra benessere e salute, essi

restano due concetti distinti; la relazione che intercorre tra questi deve quindi

essere analizzata in modo rigoroso per rendere affidabile e validato il nostro

sistema di misurazione.

La salute, intesa nei suoi aspetti fisici, mentali e sociali influenza il benessere. E’

infatti possibile rappresentare questo legame tramite una relazione a doppio

senso in quanto sappiamo che la salute sia fisica che mentale influenza il

benessere del quale è uno dei principali determinanti e che il benessere influenza

36

in modo significativo la salute futura, tramite una serie di meccanismi piuttosto

complessi, al pari di altri fattori.

Questa relazione a doppio senso può essere ulteriormente scomposta e chiarita

analizzando le influenze reciproche tra particolari aree del benessere e della

salute. Esistono innanzitutto dei determinanti comuni ad entrambi i concetti come

ad esempio il sistema sanitario, il sistema politico, il contesto socio-economico, il

grado di stratificazione sociale.

Analizzando la relazione dapprima dalla parte dell’influenza che la salute ha su

benessere, vediamo che tale influenza può essere suddivisa in tre aree distinte:

Influenza della salute fisica sul benessere soggettivo

Influenza della salute mentale sul benessere soggettivo

Influenza globale della salute come determinante del benessere

L’influenza della salute fisica sul benessere è sicuramente significativa ma non

tanto forte quanto ci si aspetterebbe, e ciò è probabilmente dovuto al fatto che il

benessere sia qualcosa di soggettivo e personale, mentre I tradizionali indicatori

di morbosità non lo sono. Soggetti affetti da patologie croniche nel tempo

possono compensare lo stato morboso recuperando in benessere, ma mai

completamente.

La correlazione tra salute mentale e benessere è decisamente più forte di quella

della salute fisica, e ciò è legato al fatto che in assenza di salute mentale non

sussiste nessun meccanismo di compensazione in grado di recuperare un buon

livello di benessere, che quando verrà riportato dal soggetto patologico sarà

sicuramente basso.

Passando poi all’influenza che il benessere soggettivo ha sulla salute, e in

particolare sull’aspettativa di vita, vediamo anche in questo caso che la relazione

può essere suddivisa in:

Meccanismi biologici influenzati dal benessere

Influenza globale del benessere sulla salute

37

Uno stato di benessere soggettivo percepito ha dimostrato di avere un’influenza

non solo psicologia sul soggetto, ma una vera e propria influenza biologica su un

ampio range di processi fisiologici. In particolare un soggetto che percepisce di

trovarsi in uno stato di benessere trarrà da tale percezione effetti positivi sul

sistema cardiovascolare, sul sistema immunitaro, sull’accorciamento dei telomeri

(invecchiamento genetico), sul sistema riproduttivo e infine sulla longevità

(anche come minore probabilità di suicidio).

L’influenza globale del benessere sulla salute è rispecchiata nelle analisi

statistiche di correlazione tra il benessere soggettivo percepito e gli indicatori

oggettivi di salute. Gli effetti di una percezione di alto benessere nella propria vita

sono paragonabili da un punto di vista statistico a quelli di una vita sana e di

un’alimentazione controllata ricca di frutta e verdura, in generale simile a quella

dovuta alla prevenzione delle malattie tramite controllo dei cosiddetti “fattori di

rischio”.

Sommando tutti questi aspetti diversi dell’influenza del benessere percepito sulla

salute si può giungere ad una conclusione pratica comprovata dagli studi statistici

che associa ad esso un’aumento dell’aspettativa di vita che va dai 7 ai 10 anni.

In Figura 6 sono evidenziate schematicamente le interazioni che intercorrono tra

Salute e Benessere in quanto determinanti reciproci.

38

Figura 6: Interazione reciproca tra Salute e Bnessere. The European health report 2012 Charting the way to well-being

4.3 Tecnica della misurazione

Una volta esplorato e descritto il problema dal punto di vista concettuale è

necessario stabilire formalmente le caratteristiche tecniche del sistema di

misurazione. Gli approcci adottati dai vari policy makers in tutto il mondo sono

diversi, si deve quindi specificare per il sistema di misurazione considerato cosa

il benessere comprende e come bisogna misurarlo.

Si deve innanzitutto effettuare una chiara distinzione tra misure oggettive e

misure soggettive. Le misure oggettive sono dei parametri che possono essere

quantificati in modo rigoroso quali ad esempio l’inquinamento ambientale o il

reddito medio. Esse possono essere rilevate tramite strumenti scientifici esterni

con caratteristiche note, in particolare nel caso di grandezze fisiche, oppure

posso essere riportate da questionari o interviste che vengono sottoposte alla

popolazione.

39

Le misure soggettive sono invece grandezze che dipendono dall’esperienza e

dalla percezione del soggetto intervistato, quali ad esempio la soddisfazione per

un certo ambito della propria vita come il lavoro o l’ambiente naturale. Esse

possono essere misurate come qualità, utilizzando dei set di attributi categorici,

oppure quantitativamente istituendo delle scale di misurazione numeriche.

Dal punto di vista pratico la definizione della misurazione del benessere dipende

poi dalla definizione che di esso sottendiamo da un punto di vista concettuale: i

tecnici esperti concordano sul fatto che profili multidimensionali di benessere

siano più utili dal punto di vista applicativo nel policy making in quanto di più facile

interpretabilità. Se quindi un indice è composto da parametri diversi provenienti

da ambiti diversi bisogna specificare formalmente il livello raggiunto per ogni

parametro nella misurazione ed il suo peso relativo nella somma globale.

Per acquisire informazione da ogni area e dominio differente e determinare il

livello del parametro misurato si possono utilizzare metodologie e strumenti

differenti. Uno degli strumenti più utilizzati è il sondaggio, nel quale al soggetto

viene chiesto di rispondere ad una serie di domande specifiche. Le risposte sono

codificate in attributi categorici o valori quantitativi in modo da essere facilmente

utilizzabili ed integrabili nell’indice. Le domande possono indagare parametri

soggettivi oppure chiedere al soggetto di riportare parametri oggettivi. Le

modalità con le quali i sondaggi vengono sottoposti alla popolazione sono molto

vari, a partire dall’uso di sondaggi telefonici o postali, fino ad arrivare ai più recenti

sondaggi somministrati attraverso siti internet o social network, che si stanno

diffondendo sempre di più giorno dopo giorno. Oltre ai tradizionali sondaggi

sottoposti ai soggetti dopo qualche tipo di trial clinico come avviene di routine, è

possibile raccogliere una grande quantità di informazione dalla rete attraverso i

nuovi metodi di data mining e business intelligence che ci permettono di

effettuare indagini statisticamente molto più rilevanti rispetto al passato. In figura

7 è riportato un esempio della tipologia di domande utilizzate nei sondaggi per

rilevare le variabili soggettive.

40

Figura 7: Esempio di domande utilizzate nei sondaggi per rilevare variabili soggettive.

Perchè un sistema di misura possa essere considerato utile ai fini della

misurazione del benessere esso deve avere delle caratteristiche minime

fondamentali. In particolare per quanto riguarda le misure soggettive, e quindi I

sondaggi, la caratteristica fondamentale è la validità, cioè la capacità di una

domanda rivolta ad un soggetto di misurare la proprietà per la quale è stata

progettata. La validità può essere verificata estendendo l’analisi ad un campione

statistico noto, passando da individuo a popolazione e verificando l’effettiva

correlazione su tale campione tra la domanda e la proprietà indagata.

Un secondo punto di criticità per quanto riguarda i sondaggi è la metodologia

seguita per raccoglierli, in particolare l’ordine delle domane e come esse sono

suddivise, poichè potrebbero subentrare meccanismi psicologici che possono

influenzare le risposte inficiando la veridicità di quest’ultime.

Parlando sempre di meccanismi psicologici si deve tenere conto del fatto che la

percezione del benessere di un individuo è influenzata dal sistema di norme

sociali tipiche della popolazione alla quale appartiene. Di conseguenza se non si

tenesse conto di questa differenza tra i costumi tipici delle società si otterrebbero

dei dati referenziati ad essa, quindi non confrontabili tra nazioni diverse o tempi

diversi. E’ quindi necessario, essendo consapevoli di questo meccanismo,

41

generare un sistema di misura che sia il più “normalizzato” possibile rispetto ai

costumi sociali.

Una volta ottenuti dei risultati validati e affidabili il problema diventa

l’interpretazione: è necessario stabilire una scala per esprimerli e codificare delle

differenze note (5%-10%-20%) assegnando ad esse un significato. Questa

rappresentazione ci permette di stabilire degli eventuali set point per definire un

livello di benessere atteso.

Riguardo ad un set point di questo tipo sono stati effettuati numerosi studi che

hanno rilevato nella popolazione un comportamento tipico rispetto alla

percezione di benessere soggettivo: esso normalmente si posiziona attorno al

cosiddetto set point, in presenza di eventi significativi può aumentare o diminuire,

ma dopo un certo tempo si ricolloca nella sua posizione originaria.

42

5 Sistemi di misura

L’ufficio regionale europeo dell’organizzazione mondiale della sanità, col fine di

sviluppare un concetto comune di benessere ed un approccio condiviso nel

misurarlo, ha compiuto una review sistematica di letteratura di strumenti validati

per la misura del benessere che ha permesso di costituire lo stato dell’arte dal

quale sarà possibile partire per evolversi. La ricerca ha incluso vari concetti

chiave relativi al benessere su un database relativo all’ambito biomedico,

psicologico ed economico. Lo studio ha evidenziato numerose differenze tra i vari

metodi di misura del benessere sia in modo implicito, cioè per come il benessere

viene concettualizzato, sia in modo esplicito, cioè per come esso viene misurato

dal punto di vista tecnico.

5.1 Il lavoro del Regno Unito: ONS

Uno stato membro che può vantare una grandissima tradizione per quanto

riguarda la misura della salute della popolazione e più in generale l’ottimizzazione

della funzione del sistema di healthcare è certamente il Regno Unito. Nell’anno

2010 l’Ufficio per le Statistiche Nazionali (Office for National Statistics ONS) ha

lanciato un programma per sviluppare un sistema condiviso di statistiche

nazionali per comprendere la natura del benessere e per misurarlo.

Il framework di benessere proposto, cioè il punto di partenza concettuale sul

quale il sistema di misura viene costruito, prevede 10 domini differenti che

interagiscono tra loro. In particolare viene evidenziata nel modello l’importanza

della salute, intesa sia come fisica che come mentale, nel determinare il

benessere.

L’obiettivo è infatti quello di superare la visione tradizionale del benessere tipica

degli organismi di controllo basata su quanto produciamo, passando ad una

nuova visione basata sulla salute, sul benessere percepito, sulle relazioni

interpersonali, sull’educazione e sull’ambiente. In particolare il dominio della

salute risulta suddiviso in 4 indicatori principali, I primi 3 oggettivi e l’ultimo

soggettivo, che sono:

43

Aspettativa di vita alla nascita

Popolazione che non riporta patologie invalidanti a lungo termine

Questionario globale sulla salute fisica e mentale

Soddisfazione per la propria salute

In particolare l’ONS raccoglie i dati somministrando un sondaggio annuale su un

campione di 158.000 individui, ai quali riguardo al benessere vengono sottoposte

4 domande specifiche denominate “ONS4 personal well-being questions”:

Sensazione di soddisfazione per la propria vita

Sensazione di utilità

Felicità

Ansia

I risultati vengono riportati rappresentando il benessere personale sia come

valore medio, sia come suddiviso in tresholds, cioè catogorie con valori analoghi.

L’interpretazione dei risultati ci permette di trarre conclusioni signficative riguardo

alla percezione del benessere personale nella popolazione. Innanzitutto le

persone che hanno la sensazione di essere in buona salute riportano anche alti

livelli di benessere personale percepito, mentre se la salute percepita è bassa

anche il benessere è basso.

Al contrario, gli individui che riportano un alto livello di salute non

necessariamente riportano un altrettanto alto livello di soddisfazione per la

propria vita e viceversa.

La conclusione è quindi che il benessere personale percepito non dipende

unicamente dalla salute ma dalla compartecipazione di numerosi fattori legati a

vari aspetti della vita degli individui. Nell’analisi è quindi necessario includere

aspetti quali il reddito, l’impiego, la casa e fattori generalmente non considerati

quali l’amicizia, l’autonomia e la libertà.

44

5.2 Il lavoro della Gallup Company

La Gallup Company è una compagnia americana privata che lavora nell’ambito

della ricerca.Fondata nel 1935 da George Gallup, la compagnia è divenuta

famosa nel corso degli anni per gli opinion polls che ha eseguito in tutto il mondo

rendendoli consultabili. Lo scopo della Gallup Company è quello di fornire

supporto e consulenza ai policy makers e alle organizzazioni per risolvere I loro

problemi più pressanti grazie a metodologie tipiche della ricerca e dell’analisi

statistica. A partire dall’anno 2006, la compagnia ha iniziato a condurre un

sondaggio internazionale riguardante il benessere, con l’obiettivo di generare un

sistema tecnico di raccolta dati riguardo a quest’ultimo.

Il cosiddetto Gallup World Poll viene eseguito annualmente su 130 paesi e

interroga I soggetti su una vasta area di argomenti, tra i quali la salute, attraverso

dati auto-riportati dai soggetti stessi. L’indice di benessere misurato risulta quindi

composto dalla combinazione di misure oggettive e soggettive autoriportate tra

le quali la salute percepita.

I dati ricavati da questa indagine sono stati usati dalla OECD per analizzare il

benessere dal punto di vista concettuale esplorando i suoi possibili determinanti.

In particolare il modello di benessere ipotizzato alla base dell’indagine vede il

benessere globale come costituito da due componenti fondamentali, cioè la parte

oggettiva e la parte soggettiva.

La parte oggettiva comprende 5 determinanti:

GDP

Salute

Impiego

Alfabetizzazione

Povertà

45

La parte soggettiva è a sua volta suddivisa in due sezioni distinte: quella

valutativa, cioè come l’individuo valuta la propria stessa vita, e quella dovuta

all’esperienza, cioè cosa l’individuo vive come esperienza nella propria vita.

Le conclusioni dell’indagine fanno emergere un risultato significativo: fattori quali

lo stato di salute percepito, la sicurezza personale, la libertà sembrano avere un

impatto più ampio sul benessere rispetto alla soddisfazione per la propria vita,

mentre i fattori economici quali il reddito o l’occupazione sembrano avere un

effetto limitato.

Inoltre a partire dal 2008 la Gallup Company ha iniziato un sondaggio quotidiano

rivolto alla popolazione degli Stati Uniti finalizzato a raccogliere informazione

relativamente a 6 domini differenti, tra i quali la salute fisica ed emotiva. Il sistema

mette in relazione la percezione rilevata di salute fisica ed emotiva con dati

semplici quali l’accesso al sistema sanitario, la posizione lavorativa e la presenza

di comportamenti salutari.

Questo strumento viene messo al servizio delle organizzazioni e degli healthcare

providers per valutare costantemente il benessere della popolazione, e da

qualche anno viene utilizzato anche in Europa per valutare l’impatto di programmi

messi in atto dai sistemi sanitari.

Nella raccolta dei dati su larga scala emerge sempre il problema di

interoperabilità tra dati misurati in paesi diversi: per superare questa sfida

metodologica la Gallup Company sfrutta l’esperienza, maturata negli anni, nel

saper comprendere le caratteristiche specifiche della popolazione in esame

fissando standard ben precisi per garantire la confrontabilità dei dati e l’affidabilità

delle analisi.

5.3 Il lavoro della WHO: SAGE

L’organizzazione mondale della sanità (WHO), perseguendo il suo obiettivo di

analizzare e misurare le condizioni di salute e benessere della popolazione,

produce il cosiddetto “SAGE” o Studio sull’invecchiamento globale e sulla salute

degli adulti (Study on global AGEing and adult health).

46

Questo studio è un’analisi statistica longitudinale sul benessere rivolto alla

popolazione adulta e in fase di invecchiamento in stati differenti, in particolare

citiamo I 6 principali: Cina, Ghana, India, Messico, Russia e Sud Africa. Il

campione totale è di circa 45.000 individui. Lo scopo dello studio è quello di

tracciare i cambiamenti nella salute nella parte della popolazione più sensibile,

cioè quella che sta invecchiando e che ricorre più spesso al sistema sanitario,

fornendo una panoramica chiara della situazione globale in fatto di salute e per

dare una definizione significativa di benessere nel tempo.

Il sondaggio specificamente indaga le condizioni di salute nella vita quotidiana

riportate direttamente dagli individui oltre che al benessere soggettivo percepito.

In questo framework il benessere è concettualizzato come costituito da una

combinazione di elementi soggettivi, quali la felicità e la soddisfazione per la

propria vita, e delle esperienze affettive. Ci sono poi degli elementi oggettivi quali

il reddito, le condizioni di vita, la localizzazione geografica, i consumi e l’accesso

al sistema sanitario. Il benessere soggettivo viene misurato tramite l’uso di un

sondaggio di 8 domande riguardanti la soddisfazione per la propria vita su aspetti

differenti.

La raccolta dei dati permette l’analisi di vari fattori che hanno un effetto più o

meno ampio sul benessere nel corso della vita dell’individuo. Il risultato più

evidente che emerge da questa analisi è che il benessere soggettivo percepito e

la salute globale hanno dei determinanti comuni e presentano lo stesso

comportamento, dimostrando una forte dipendenza dallo stato di salute

percepito, dalla presenza di malattie croniche o invalidanti. Emerge anche una

relazione significativa con l’età, il reddito, il livello di educazione, la rete dei

rapporti sociali e interpersonali, l’ambiente esterno.

L’evoluzione prossima di un’analisi con un framework di questo tipo è

l’introduzione dei cosiddetti “biomarkers” del benessere, cioè segni biologici che

possano dimostrarsi correlati con il benessere percepito.

47

5.4 Il lavoro delle Nazioni Unite: World Happiness Report

L’Organizzazione delle Nazioni Unite si propone, nel contesto della misura del

benessere e della salute della popolazione, di costruire un framework che sia in

grado di superare quello tradizionalmente utilizzato in questo tipo di analisi,

utilizzando un modello di umanità diverso. Il baricentro del sistema non è quindi

costituito dai fattori economici quali il reddito o la posizione lavorativa, che sono

di certo importanti, ma su quanto veramente ha valore nella vita dell’individuo.

Questo nuovo approccio emerge dal report globale dell’anno 2011 nel quale gli

stati membri sono stati invitati a perseguire l’istituzione di nuovi sistemi di

misurazione del benessere che possano mettere al centro delle politiche

comunitarie la ricerca della felicità. Lo scopo del report è quindi un’analisi di

letteratura che metta in chiaro, da dati ufficiali e non, che un reddito medio più

alto non è correlato al benessere percepito nella popolazione di un paese. I fattori

economici come già detto hanno dimostrato una correlazione con altri aspetti

legati alla qualità della vita, ma per il raggiungimento del benessere esistono

fattori non economici che hanno dimostrato un’influenza maggiore.

In tal modo il cosiddetto “World Happiness Report” si configura quindi non come

una semplice indagine sul benessere soggettivo percepito, ma su una vera e

propria riflessione ontologica e concettuale sulla felicità dell’individuo e della

popolazione, realizzata tramite l’utilizzo dei dati e degli studi proventienti da fonti

anche molto diverse tra loro. Una conoscenza multifattoriale riguardo al

benessere della popolazione può fornire strumenti di utilità superiore ai policy

makers che possono decidere di agire in aspetti diversi dal reddito nella vita degli

individui.

Per raggiungere questo obiettivo è necessario affrontare la problematica di

cambiare il tradizionale metodo di concepire la felicità. Essa infatti è stata sempre

ritenuta un concetto troppo soggettivo per costituire un punto di riferimento nella

definizione degli obiettivi strategici perseguiti dalle nazioni. Si deve utilizzare la

definizione oggettiva di felicità che è stata prodotta nel corso degli anni da studi

trasversali di psicologia, economia e sociologia, generando un obiettivo

strategico che può essere costantemente misurato e quantificato in modo

oggettivo.

48

I fattori esterni che vengono considerati come determinanti della felicità e del

benessere soggettivo percepito sono il reddito, il lavoro, la comunità, il governo,

la religione e i valori culturali. Vediamo poi l’importanza di fattori più soggettivi

come la salute fisica e mentale, la famiglia e l’educazione.

5.5 La rappresentazione dei dati

Una volta comprese le motivazioni alla base della misurazione del benessere,

chiarita la definizione concettuale di quest’ultimo e aver strutturato un sistema di

misura, è necessario stabilire come rappresentare l’output del sistema, cioè il

livello di benessere rilevato.

La rappresentazione dei dati relativi al benessere presenta una sfida intrinseca

dovuta alla natura stessa dell’entità misurata, e questa sfida è dovuta alla

multidimensionalità. Il benessere infatti per come è stato definito è generato da

una serie di determinanti molto diversi tra loro. Dal punto di vista tecnico questa

diversità concettuale si riflette nella presenza contemporanea di numerose classi

di dati di entità diversa con unità di misura differenti, che devono tuttavia essere

rappresentate in modo coerente, aggregato e di facile interpretazione. Senza una

rappresentazione efficiente i dati rilevati rischiano di restare troppo astratti per

essere utilizzati in modo efficace dalle istituzioni e dai policy makers.

Analizzando gli sforzi compiuti dalle organizzazioni che hanno lavorato per

perseguire questo obiettivo, emergono due approcci diversi.

Il primo approccio consiste nell’utilizzare le cosiddette “dashboards”, o tabelle,

che consistono in una rappresentazione grafica di tutti i fattori che contribuiscono

al benessere tramite una simbologia definita che vengono riassunti in specchietti

grafici di semplice lettura. L’interpretazione dei dati diventa quindi lineare e non

richiede assunzioni preliminari specifiche. Una rappresentazione multifattoriale di

questo tipo presenta il vantaggio di rendere esplorabile il benessere in tutte le

sue sfaccettature contemporaneamente. Tuttavia immagini di questo tipo

potrebbero rendere difficoltosa per il lettore la comprensione del messaggio

globale.

49

Il secondo approccio è definito “composito” in quanto consiste nel costruire degli

indici sintetici che a partire dai livelli misurati nei rispettivi fattori determinanti

generano una visione globale del livello di benessere. Il vantaggio di questo

approccio è appunto quello di consentire una più efficace ed immediata

comunicazione del valore globale misurato generando una panoramica che può

essere utile nella fase di decision making per stabilire quali siano le priorità.

Tuttavia la creazione degli indici sintetici presuppone l’introduzione di alcune

assunzioni di base per aggregare attraverso degli strumenti matematici i fattori

diversi, assunzioni che vengono scelte in modo più o meno arbitrario, generando

una mancanza di trasparenza che a partire dall’indice globale non permette di

risalire ai fattori determinanti.

Rappresentare un fenomeno complesso come quello del benessere della

popolazione attraverso un unico indice sintetico potrebbe inoltre portare ad una

rappresentazione troppo semplicistica che non sarebbe quindi in grado di

catturare le reali dinamiche alla base di esso.

La scelta migliore è quella di utilizzare entrambi i metodi in modo complementare,

utilizzando i dashboard per analizzare in dettaglio i singoli componenti rendendo

immediata l’interpretazione e ricorrendo agli indici sintetici per evidenziare le

situazioni notevoli e per stabilire le priorità.

50

6 Il lavoro della OECD: Your Better Life Index

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), in

inglese Organization for Economic Co-operation and Development (OECD), è

un’organizzazione sovranazionale che si occupa dello svolgimento di studi socio-

economici riguardanti tutti i paesi membri. I paesi che ne fanno parte sono paesi

definibili come “sviluppati”, aventi cioè un sistema di governo di tipo democratico

ed una libera economia di mercato. Il ruolo della OECD è di tipo consultivo, i

paesi membri si riuniscono infatti in assemblea col fine di confrontare le proprie

esperienze politiche, economiche e sociali, risolvendo problemi comuni che

necessitano una collaborazione su vasta scala, quali la normazione delle pratiche

commerciali internazionali ed il coordinamento di tutte le politiche locali dei paesi

membri. L'OECD conta 35 paesi membri e ha sede a Parigi, nello Château de la

Muette. La struttura dell’organizzazione dal punto di vista istituzionale è costituita

da un consiglio, composto da un rappresentante per ogni stato, che viene riunito

periodicamente, un comitato esecutivo composto da delegazioni permanenti e

gruppi di lavoro/studio specializzati.

La missione dell’organizzazione è quindi quella di promuovere politiche che

possano migliorare le condizioni socio-economiche e di benessere delle

popolazioni del mondo. Al benessere viene riservata una citazione esplicita nel

mandato dell’organizzazione, in quanto esso rappresenta, affiancato ad altri

obiettivi fondamentai per i popoli quali la tutela dell’ambiente e di un’economia

sostenibile, uno dei punti cardine del suo operato. Per perseguire questi fini,

sinergicamente con i governi locali, l’organizzazione compie un’operazione

sistematica di misurazione dei cambiamenti ambientali e socio-economici, per

misurare la produttività globale e utilizza questi dati per costruire un sistema di

predizione utile in fase di definizione delle decisioni strategiche. Di fianco ai più

conosciuti ed utilizzati sistemi di misura e predizione dei trend economici, l’OECD

riserva una particolare attenzione per la comprensione dei fattori che possono

innalzare la qualità della vita di tutti i giorni delle popolazioni e della loro

misurazione. In questo contesto il dominio legato alla salute ed al benessere

51

diventa un punto fondamentale, cosi come di conseguenza lo diventa la

strutturazione di un adeguato sistema di misurazione.

Il lavoro svolto dalla OECD sulla realizzazione di un sistema di misura del

benessere rappresenta certamente lo sforzo più significativo compiuto da

un’organizzazione internazionale in merito, sia per quanto riguarda l’aspetto

vocazionale di quest’ultima, sia per quanto riguarda i contenuti. L’interesse per lo

sviluppo di nuove misure è emerso da un lungo dibattito sui limiti e sulle criticità

dei sistemi tradizionali, quali il Prodotto Interno Lordo pro capite, per quantificare

il benessere della popolazione. Le evidenze emerse dagli studi sul benessere

compiuti in Europa negli ultimi anni hanno ampiamente dimostrato che per

catturare la vera condizione di vita della popolazione è necessario oltrepassare

la tradizionale identificazione tra reddito e felicità.

Il risultato di questa iniziativa per il quale l’organizzazione ha lavorato nel corso

degli anni è un nuovo sistema di misurazione descritto nel report annuale del

2011 denominato “How’s life” definito come “Your Better Life Index”, costruito in

quasi 10 anni di lavoro.

Questo nuovo sistema è stato sviluppato nel contesto della “Better Life Initiative”

(letteralmente “iniziativa per una vita migliore”) dell'OECD fornisce statistiche

volte a misurare gli aspetti della vita che contano per i cittadini. Ciò consente una

migliore comprensione di ciò che determina il benessere delle persone e delle

nazioni e di quanto occorra fare per assicurare a tutti maggiori progressi.

Ispirandosi alle raccomandazioni della Commissione sulla misurazione della

performance economica e del progresso sociale , l'OECD ha identificato le

dimensioni essenziali per il benessere, che spaziano dalla salute e l'istruzione

all’ambiente, alla sicurezza e alla soddisfazione generale per la propria vita,

tenendo altresì conto di parametri più tradizionali quali il reddito. Nell’iniziativa

affiancato al “Your Better Life Index” vediamo il periodico rapporto “How’s Life?”

che viene redatto per descrivere la situazione corrente e quanto prodotto fino a

quel momento in ottica di benessere della popolazione.

In questo framework il benessere è articolato in due entità diverse ma

strettamente legate, cioè il benessere individuale, che viene convertito attraverso

52

lo strumento Media (su tutti gli individui) nel benessere della popolazione, e la

sostenibilità del benessere nel tempo, cioè la capacità di preservare il capitale

economico, naturale, umano e sociale nel tempo. I fattori determinanti per il

benessere vengono suddivisi in due aree differenti, la prima riguarda la qualità

della vita intesa come condizioni di salute, lavoro, educazione, mentre la seconda

riguarda le condizioni materiali di vita che comprendono il reddito, l’impiego e

l’abitazione.

Le caratteristiche principali del framework sono quattro:

Focus sull’individuo: l’attenzione è rivolta alle caratteristiche dell’individuo

e alle sue interazioni sociali nella comunità dove vive e nell’ambiente

lavorativo.

Superamento dei fattori economici puri: lo sguardo è rivolto al benessere

non più inteso come reddito ma come entità multidimensionale

determinata da tutti i fattori

Visione globale e locale: si considera sia il benessere medio della

popolazione sia la disuguaglianza tra gli individui

Visione sul presente e sul futuro: non solo il benessere attuale della

popolazione ha importanza, ma deve essere considerata anche la sua

sostenibilità nel tempo.

6.1 Definizione e caratteristiche

Dal punto di vista tecnico il BLI (Better Life Index) è composto da undici domini

differenti che vengono indagati attraverso altrettanti indicatori sia quantitativi che

qualitativi che misurano il livello raggiunto dal paese in esame per quella specifica

dimensione del benessere, che viene poi calcolato considerando tutte le

dimensioni.

I domini considerati sono undici:

53

Abitazione

Reddito

Occupazione

Istruzione

Ambiente

Impegno Civile

Salute

Sicurezza

Equilibrio lavoro-vita

Relazioni Sociali

Soddisfazione

Ognuna delle undici dimensioni del benessere viene indagata attraverso un

indicatore che ne misura il livello. Il Better Life Index risulta quindi cosi definito:

𝐵𝐿𝐼 ={[𝐴∗𝐴𝑏]+[𝐵∗𝑅𝑒]+[𝐶∗𝑂𝑐]+[𝐷∗𝐼𝑠]+[𝐸∗𝐴𝑚]+[𝐹∗𝐼𝐶]+[𝐺∗𝑆𝑎]+[𝐻∗𝑆𝑖]+[𝐼∗𝐿𝑉]+[𝐿∗𝑅𝑆]+[𝑀∗𝑆𝑜]]}

11

Dove:

A = Coefficiente di pesatura Abitazione

Ab = Indicatore composito relativo al determinante Abitazione

B = Coefficiente di pesatura Reddito

Re = Indicatore composito relativo al determinante Reddito

C = Coefficiente di pesatura Occupazione

Oc = Indicatore composito relativo al determinante Occupazione

D = Coefficiente di pesatura Istruzione

Is = Indicatore composito relativo al determinante Istruzione

E = Coefficiente di pesatura Ambiente

Am = Indicatore composito relativo al determinante Ambiente

F = Coefficiente di pesatura Impegno Civile

IC = Indicatore composito relativo al determinante Impegno Civile

G = Coefficiente di pesatura Salute

Sa = Indicatore composito relativo al determinante Salute

H = Coefficiente di pesatura Sicurezza

Si = Indicatore composito relativo al determinante Sicurezza

I = Coefficiente di pesatura Equilibrio Lavoro-Vita

LV = Indicatore composito relativo al determinante Equilibrio Lavoro-Vita

L = Coefficiente di pesatura Relazioni Sociali

RS = Indicatore composito relativo al determinante Relazioni Sociali

54

M = Coefficiente di pesatura Soddisfazione

So = Indicatore composito relativo al determinante Soddisfazione

Il BLI rappresenta quindi l’aggregazione degli indicatori relativi a ciascuno dei

domini considerati tramite lo strumento matematico della media pesata. La

pesatura avviene tramite 11 coefficienti che vengono cosi calcolati:

𝐴 =�̂�

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

𝐵 =�̂�

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

𝐶 =�̂�

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

𝐷 =�̂�

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

𝐸 =�̂�

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

𝐹 =𝑓

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

𝐺 =�̂�

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

𝐻 =ℎ̂

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

𝐼 =𝑖̂

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

𝐿 =𝑙

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

𝑀 =�̂�

�̂� + �̂� + �̂� + �̂� + �̂� + 𝑓 + �̂� + ℎ̂ + 𝑖̂ + 𝑙 + �̂�

Dove:

�̂� = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Abitazione

�̂� = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Reddito

�̂� = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Occupazione

�̂� = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Istruzione

�̂� = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Ambiente

𝑓 = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Impegno Civile

�̂� = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Salute

ℎ̂ = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Sicurezza

𝑖 ̂ = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Equilibrio Lavoro-Vita

𝑙 = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Relazioni Sociali

�̂� = Livello di importanza assegnata dall’utente al dominio Soddisfazione

55

Spetta infatti all’utente che consulta il Better Life Index di un determinato paese scegliere

un peso adeguato per ogni determinante che varia nel range [0-5], dove 0 rappresenta

il “non importante” e 5 rappresenta il “molto importante”. La scelta dell’importanza di ogni

determinante dipende sia dalle caratteristiche individuali dell’utente sia dal tipo di analisi

che egli intende svolgere. Una volta che l’utente ha scelto il peso di ciascun determinante

questo viene convertito in una ponderazione dividendo il voto assegnato a ogni tema per

la somma dei voti assegnati a tutti i temi. Per esempio, se un utente assegna il voto 5 ai

temi Sanità e Istruzione e 3 a tutti gli altri temi, la ponderazione per la sanità e l'istruzione

sarà pari a 5/37 (cioè circa il 13,5%) e tutti gli altri temi avranno una ponderazione di

3/37 (cioè circa l'8,1%). La somma di tutte le ponderazioni sarà pari al 100%. La

ponderazione scelta di default consiste nell’attribuire peso unitario a tutti gli undici

determinanti.

Per quanto riguarda invece gli indicatori compositi relativi a ciascuno degli 11

determinanti, essi vengono calcolati aggregando degli indici semplici di natura diversa

attraverso lo strumento della media semplice, attribuendo cioè ad ogni indicatore

semplice interno lo stesso peso, nel modo che segue:

𝐴𝑏 =𝐴𝑏1 + 𝐴𝑏2 + 𝐴𝑏3

3

Ab1=Indice normalizzato del tasso di abitazioni sprovviste dei servizi di base

Ab2= Indice normalizzato della spesa per l’abitazione

Ab3= Indice normalizzato delle camere per persona

𝑅𝑒 =𝑅𝑒1 + 𝑅𝑒2

2

Re1= Indice normalizzato del Reddito netto familiare

Re2= Indice normalizzato della Ricchezza familiare

𝑂𝑐 =𝑂𝑐1 + 𝑂𝑐2 + 𝑂𝑐3 + 𝑂𝑐4

4

Oc1= Indice normalizzato dell’insicurezza del mondo del lavoro

Oc2= Indice normalizzato del tasso di occupazione

Oc3= Indice normalizzato del tasso di disoccupazione a lungo termine

Oc4= Indice normalizzato del guadagno personale

𝐼𝑠 =𝐼𝑠1 + 𝐼𝑠2 + 𝐼𝑠3

3

Is1= Indice normalizzato della percentuale del completamento dell’istruzione

Is2= Indice normalizzato del livello degli studenti

56

Is3= Indice normalizzato degli anni di istruzione

𝐴𝑚 =𝐴𝑚1 + 𝐴𝑚2

2

Am1= Indice normalizzato dell’inquinamento dell’aria

Am2= Indice normalizzato della qualità dell’acqua

𝐼𝐶 =𝐼𝐶1 + 𝐼𝐶2

2

IC1= Indice normalizzato del coinvolgimento degli stakeholders

IC2= Indice normalizzato del turnout dei votanti

𝑆𝑎 =𝑆𝑎1 + 𝑆𝑎2

2

Sa1= Indice normalizzato dell’aspettativa di vita

Sa2= Indice normalizzato della salute individuale percepita

𝑆𝑖 =𝑆𝑖1 + 𝑆𝑖2

2

Si1= Indice normalizzato della sicurezza percepita

Si2= Indice normalizzato del tasso di omicidi

𝐿𝑉 =𝐿𝑉1 + 𝐿𝑉2

2

LV1= Indice normalizzato del numero di impiegati con orario lavorativo lungo

LV2= Indice normalizzato del tempo dedicato alla vita privata

𝑅𝑆 = 𝑅𝑆1

RS1= Indice normalizzato delle relazioni sociali

𝑆𝑜 = 𝑆𝑜1

So1= Indice normalizzato della soddisfazione per la propria vita

L’indicatore composito relativo a ciascuno degli undici determinanti raggruppa

fino a 4 indici semplici, espressi tramite vari tipi di unità di misura (dollari, anni,

ecc.).

Per garantire una corretta e coerente aggregazione è necessaria una preventiva

operazione di normalizzazione, che permette di ottenere indicatori adimensionali

che variano tutti nello stesso range [0-10], generando una sorta di rating per il

paese in esame per ogni determinante.

57

Per effettuare la normalizzazione si utilizza una formula standard che consente

di convertire i valori iniziali degli indicatori in numeri compresi da 0 (il risultato

peggiore) a 10 (il risultato migliore) come segue:

𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 =

𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑟𝑖𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑒 𝑖𝑛 𝑒𝑠𝑎𝑚𝑒 − 𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑚𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑖

𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑖 − 𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑚𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑖∗ 10

Quando invece un indicatore misura un aspetto negativo del benessere (per esempio

la disoccupazione)

𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑛𝑒𝑔𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑛𝑜𝑟𝑚𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 =

(1 −𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑟𝑖𝑙𝑒𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑒 𝑖𝑛 𝑒𝑠𝑎𝑚𝑒 − 𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑚𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑖

𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑚𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑖 − 𝐼𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑚𝑖𝑛𝑖𝑚𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑖 𝑝𝑎𝑒𝑠𝑖) ∗ 10

L’algoritmo applicato a tutti gli indici semplici da normalizzare è quindi il

seguente:

𝐴𝑏1 = (1 −𝐴𝑏1̂ − 𝐴𝑏1𝑚𝑖𝑛

𝐴𝑏1𝑚𝑎𝑥 − 𝐴𝑏1𝑚𝑖𝑛) ∗ 10

𝐴𝑏1̂= Percentuale della popolazione che vive in abitazioni sprovviste dei servizi di base dello stato in

esame [%]

Ab1min= 𝐴𝑏1̂ minimo tra tutti gli stati [%]

Ab1max= 𝐴𝑏1̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝐴𝑏2 =𝐴𝑏2̂ − 𝐴𝑏2𝑚𝑖𝑛

𝐴𝑏2𝑚𝑎𝑥 − 𝐴𝑏2𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝐴𝑏2̂= Spese per l’abitazione medie in percentuale rispetto al reddito lordo medio dello stato in esame [%]

Ab2min= 𝐴𝑏2̂ minimo tra tutti gli stati [%]

Ab2max= 𝐴𝑏2̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝐴𝑏3 =𝐴𝑏3̂ − 𝐴𝑏3𝑚𝑖𝑛

𝐴𝑏3𝑚𝑎𝑥 − 𝐴𝑏3𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝐴𝑏3̂= Rapporto medio tra il numero di stanze e il numero di persone nello stato in esame [Ratio]

Ab3min= 𝐴𝑏3̂ minimo tra tutti gli stati [Ratio]

Ab3max= 𝐴𝑏3̂ massimo tra tutti gli stati [Ratio]

𝑅𝑒1 =𝑅𝑒1̂ − 𝑅𝑒1𝑚𝑖𝑛

𝑅𝑒1𝑚𝑎𝑥 − 𝑅𝑒1𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝑅𝑒1̂= Reddito medio corretto disponibile per famiglia dello stato in esame [USD]

Re1min= 𝑅𝑒1̂ minimo tra tutti gli stati [USD]

Re1max= 𝑅𝑒1̂ massimo tra tutti gli stati [USD]

58

𝑅𝑒2 =𝑅𝑒2̂ − 𝑅𝑒2𝑚𝑖𝑛

𝑅𝑒2𝑚𝑎𝑥 − 𝑅𝑒2𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝑅𝑒2̂= Ricchezza finanziaria media del nucleo familiare nello stato in esame [USD]

Re2min=𝑅𝑒2̂ minimo tra tutti gli stati [USD]

Re2max=𝑅𝑒2̂ massimo tra tutti gli stati [USD]

𝑂𝑐1 = (1 −𝑂𝑐1̂ − 𝑂𝑐1𝑚𝑖𝑛

𝑂𝑐1𝑚𝑎𝑥 − 𝑂𝑐1𝑚𝑖𝑛) ∗ 10

𝑂𝑐1̂= Tasso di perdita medio di guadagni in disoccupazione rispetto ai guadagni precedenti dello stato in

esame [%]

Oc1min= 𝑂𝑐1̂ minimo tra tutti gli stati [%]

Oc1max= 𝑂𝑐1̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝑂𝑐2 =𝑂𝑐2̂ − 𝑂𝑐2𝑚𝑖𝑛

𝑂𝑐2𝑚𝑎𝑥 − 𝑂𝑐2𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝑂𝑐2̂= Tasso di occupazione della popolazione dello stato in esame [%]

Oc2min= 𝑂𝑐2̂ minimo tra tutti gli stati [%]

Oc2max= 𝑂𝑐2̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝑂𝑐3 = (1 −𝑂𝑐3̂ − 𝑂𝑐3𝑚𝑖𝑛

𝑂𝑐3𝑚𝑎𝑥 − 𝑂𝑐3𝑚𝑖𝑛) ∗ 10

𝑂𝑐3̂= Tasso di disoccupazione a lungo termine nel paese in esame [%]

Oc3min= 𝑂𝑐3̂ minimo tra tutti gli stati [%]

Oc3max= 𝑂𝑐3̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝑂𝑐4 =𝑂𝑐4̂ − 𝑂𝑐4𝑚𝑖𝑛

𝑂𝑐4𝑚𝑎𝑥 − 𝑂𝑐4𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝑂𝑐4̂= Guadagno personale medio dello stato in esame [USD]

Oc4min= 𝑂𝑐4̂ minimo tra tutti gli stati [USD]

Oc4max= 𝑂𝑐4̂ massimo tra tutti gli stati [USD]

𝐼𝑠1 =𝐼𝑠1̂ − 𝐼𝑠1𝑚𝑖𝑛

𝐼𝑠1𝑚𝑎𝑥 − 𝐼𝑠1𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝐼𝑠1̂= Percentuale della popolazione che consegue un diploma dello stato in esame[%]

Is1min= 𝐼𝑠1̂ minimo tra tutti gli stati [%]

Is1max= 𝐼𝑠1̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝐼𝑠2 =𝐼𝑠2̂ − 𝐼𝑠2𝑚𝑖𝑛

𝐼𝑠2𝑚𝑎𝑥 − 𝐼𝑠2𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝐼𝑠2̂= Punteggio medio degli studenti nei test PISA dello stato in esame

Is2min= 𝐼𝑠2̂ minimo tra tutti gli stati

Is2max= 𝐼𝑠2̂ massimo tra tutti gli stati

𝐼𝑠3 =𝐼𝑠3̂ − 𝐼𝑠3𝑚𝑖𝑛

𝐼𝑠3𝑚𝑎𝑥 − 𝐼𝑠3𝑚𝑖𝑛∗ 10

59

𝐼𝑠3̂= Durata media dell’istruzione per la popolazione dello stato in esame [Anni]

Is3min= 𝐼𝑠3̂ minimo tra tutti gli stati [Anni]

Is3max= 𝐼𝑠3̂ massimo tra tutti gli stati [Anni]

𝐴𝑚1 = (1 −𝐴𝑚1̂ − 𝐴𝑚1𝑚𝑖𝑛

𝐴𝑚1𝑚𝑎𝑥 − 𝐴𝑚1𝑚𝑖𝑛) ∗ 10

𝐴𝑚1̂= Inquinamento medio annuale dell’aria dello stato in esame [µg/m³]

Am1min= 𝐴𝑚1̂ minimo tra tutti gli stati [µg/m³]

Am1max= 𝐴𝑚1̂ massimo tra tutti gli stati [µg/m³]

𝐴𝑚2 =𝐴𝑚2̂ − 𝐴𝑚2𝑚𝑖𝑛

𝐴𝑚2𝑚𝑎𝑥 − 𝐴𝑚2𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝐴𝑚2̂= Apprezzamento della qualità dell’acqua della popolazione dello stato in esame [%]

Am2min= 𝐴𝑚2̂ minimo tra tutti gli stati [%]

Am2max= 𝐴𝑚2̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝐼𝐶1 =𝐼𝐶1̂ − 𝐼𝐶1𝑚𝑖𝑛

𝐼𝐶1𝑚𝑎𝑥 − 𝐼𝐶1𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝐼𝐶1̂= Rating del coinvolgimento degli stakeholders nei processi decisionali dello stato in esame [0-10]

IC1min=𝐼𝐶1̂ minimo tra tutti gli stati [0-10]

IC1max=𝐼𝐶1̂ massimo tra tutti gli stati [0-10]

𝐼𝐶2 =𝐼𝐶2̂ − 𝐼𝐶2𝑚𝑖𝑛

𝐼𝐶2𝑚𝑎𝑥 − 𝐼𝐶2𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝐼𝐶2̂= Percentuale degli individui che partecipano alle elezioni rispetto al totale degli aventi diritto dello stato

in esame[%]

IC2min= 𝐼𝐶2̂ minimo tra tutti gli stati [%]

IC2max= 𝐼𝐶2̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝑆𝑎1 =𝑆𝑎1̂ − 𝑆𝑎1𝑚𝑖𝑛

𝑆𝑎1𝑚𝑎𝑥 − 𝑆𝑎1𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝑆𝑎1̂= Aspettativa di vita della popolazione dello stato in esame [anni]

Sa1min= 𝑆𝑎1̂ minimo tra tutti gli stati [anni]

Sa2max= 𝑆𝑎1̂ massimo tra tutti gli stati [anni]

𝑆𝑎2 =𝑆𝑎2̂ − 𝑆𝑎2𝑚𝑖𝑛

𝑆𝑎2𝑚𝑎𝑥 − 𝑆𝑎2𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝑆𝑎2̂= Percentuale degli individui che riportano una condizione di salute almeno buona dello stato in esame

[%]

Sa2min= 𝑆𝑎2̂ minimo tra tutti gli stati [%]

Sa2max= 𝑆𝑎2̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝑆𝑖1 =𝑆𝑖1̂ − 𝑆𝑖1𝑚𝑖𝑛

𝑆𝑖1𝑚𝑎𝑥 − 𝑆𝑖1𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝑆𝑖1̂= Percentuale di individui che riportano una sensazione di sicurezza nello stato in esame [%]

60

Si1min= 𝑆𝑖1̂ minimo tra tutti gli stati [%]

Si1max= 𝑆𝑖1̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝑆𝑖2 = (1 −𝑆𝑖2̂ − 𝑆𝑖2𝑚𝑖𝑛

𝑆𝑖2𝑚𝑎𝑥 − 𝑆𝑖2𝑚𝑖𝑛) ∗ 10

𝑆𝑖2̂= Tasso di omicidi dello stato in esame [Ratio]

Si2min= 𝑆𝑖2̂ minimo tra tutti gli stati [Ratio]

Si2max= 𝑆𝑖2̂ massimo tra tutti gli stati [Ratio]

𝐿𝑉1 = (1 −𝐿𝑉1̂ − 𝐿𝑉1𝑚𝑖𝑛

𝐿𝑉1𝑚𝑎𝑥 − 𝐿𝑉1𝑚𝑖𝑛) ∗ 10

𝐿𝑉1̂= Percentuale di dipendenti con monteore settimanale superiore a 50 nello stato in esame [%]

LV1min= 𝐿𝑉1̂ minimo tra tutti gli stati [%]

LV1max= 𝐿𝑉1̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝐿𝑉2 =𝐿𝑉2̂ − 𝐿𝑉2𝑚𝑖𝑛

𝐿𝑉2𝑚𝑎𝑥 − 𝐿𝑉2𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝐿𝑉2̂= Numero medio di ore impiegate per la vita privata nello stato in esame [ore]

LV2min= 𝐿𝑉2̂ minimo tra tutti gli stati [ore]

LV2max= 𝐿𝑉2̂ massimo tra tutti gli stati [ore]

𝑅𝑆1 =𝑅𝑆1̂ − 𝑅𝑆1𝑚𝑖𝑛

𝑅𝑆1𝑚𝑎𝑥 − 𝑅𝑆1𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝑅𝑆1̂= Percentuale di individui che affermano di poter contare su una rete sociale in caso di bisogno del

paese in esame [%]

RS1min= 𝑅𝑆1̂ minimo tra tutti gli stati [%]

RS1max= 𝑅𝑆1̂ massimo tra tutti gli stati [%]

𝑆𝑜1 =𝑆𝑜1̂ − 𝑆𝑜1𝑚𝑖𝑛

𝑆𝑜1𝑚𝑎𝑥 − 𝑆𝑜1𝑚𝑖𝑛∗ 10

𝑆𝑜1̂= Rating medio della soddisfazione riportata per la propria vita riportato dagli individui nello stato in

esame [0-10]

So1min= 𝑆𝑜1̂ minimo tra tutti gli stati [0-10]

So1max= 𝑆𝑜1̂ massimo tra tutti gli stati [0-10]

E’ necessario sottilineare che tra i vari indici semplici alcuni sono considerati

come oggettivi, rilevabili cioè semplicemente tramite l’uso di database di tipo

demografico, mentre altri sono di tipo qualitativo, rilevati tramite sondaggi e

quindi di natura soggettiva, riportati dagli individui.

Possiamo quindi riassumere le operazioni di calcolo del BLI con il seguente

schema (Figura 8):

61

Figura 8: Schema riassuntivo del calcolo del BLI

62

A sinistra vediamo tutti gli indicatori semplici con le rispettive unità di misura divisi

per il dominio che rappresentano. Il colore azzurro è utilizzato per gli indicatori

oggettivi mentre il colore verde per gli indicatori qualitativi e soggettivi riportati

dagli individui tramite sondaggio. Tutti gli indicatori passano dapprima per un

blocco di normalizzazione che li rende adimensionali e variabili nello stesso range

di valori [0-10]. Dopo di che gli indici semplici vengono aggregati attraverso

l’operatore della media semplice, che assegna ad ognuno la medesima

ponderazione, per generare gli indicatori compositi, ognuno dei quali misura una

dimensione (o determinante) del benessere. Vediamo infine il blocco di

aggregazione finale che utilizza lo strumento della media pesata per generare il

Better Life Index, dove la ponderazione per ogni dimensione viene scelta

arbitariamente dall’utente che lo consulta.

6.2 Fattori determinanti

Abitazione

L’indicatore relativo al dominio della residenza si riferisce al problema sociale di

assicurare agli individui membri di una società la possibilità di avere un’abitazione

nella quale vivere. In generale non si parla solo di case di proprietà ma di

qualsiasi tipo dimora o rifugio che si possa considerare adeguato per una vita

decorosa. L’indicatore quindi considera sia la residenza fisica delle persone, sia

le spese sostenute per il suo mantenimento, sia le reali condizioni della suddetta

residenza considerando i servizi di base.

In particolare l’indicatore relativo alla residenza è costituito a sua volta da tre

indicatori differenti:

Abitazioni sprovviste dei servizi di base: si riferisce al numero di individui

che vivono in un’abitazione sprovvista di servizi igienici interni con acqua

corrente, viene espresso in percentuale

Spese per l’abitazione: considera le spese di gestione dell’abitazione,

comprende le spese di mantenimento ed i consumi in acqua corrente,

fornitura del gas e della corrente elettrica oltre che al mobilio e alle spese

63

di manutenzione ordinaria, espresso in percentuale rispetto al reddito

lordo

Camere per persona: rapporto tra il numero di stanze e il numero di

persone residenti nell’abitazione, escludendo le stanze come le cucine e i

bagni.

Reddito

L’indicatore relativo al reddito si riferisce alla ricchezza del nucleo famigliare

calcolato come la combinazione di tutti gli introiti finanziari delle persone che

risiedono nella stessa abitazione. Nella somma vengono inclusi sia gli stipendi

lavorativi che tutte le rendite di altro tipo quali le pensioni, i contributi statali e le

rendite.

L’indicatore è costruito combinando due indici differenti:

Reddito corretto disponibile per famiglia: è la quantità massima di denaro

che il nucleo famigliare può permettersi di utilizzare per i consumi senza

vendere i propri beni o accrescere I propri debiti.

Viene calcolato sottraendo dalla somma di tutti gli introiti finanziari della

famiglia la somma di tutte le uscite dovute alla contribuzione erariale o ad

altri fini contributivi diversi dai consumi.

Viene misurato in dollari americani (US Dollar).

Ricchezza finanziaria del nucleo famigliare: è la somma di tutti i depositi

finanziari, rendite, assicurazioni al netto dei debiti contratti. Anche questo

indice viene misurato in dollari americani (US Dollars).

Occupazione

L’indicatore che misura il dominio del lavoro tiene in considerazione sia i

guadagni derivati dall’attività lavorativa, la sicurezza del posto di lavoro e

soprattutto il tasso di occupazione, in quanto i problemi legati alla disoccupazione

64

in un periodo di crisi globale come questo possono considerarsi tra i più

significativi nel determinare una condizione di benessere individuale percepito.

I componenti dell’indicatore sono quattro:

Insicurezza del mondo del lavoro: rappresenta il tasso di perdita di

guadagni atteso a causa della disoccupazione rispetto ai guadagni

precedenti. Dipende dalla probabilità del rischio di diventare disoccupati,

dalla durata attesa della disoccupazione e dal grado di assistenza fornita

dallo stato. Viene espresso in percentuale.

Tasso di occupazione: è il tasso di persone con età compresa tra 15 e 64

anni che ha un’occupazione rispetto al totale della popolazione della

stessa età del paese. Viene espresso in percentuale.

Tasso di disoccupazione a lungo termine: si riferisce al numero di persone

che sono state disoccupate per almeno un anno, viene espresso in

percentuale rispetto alla forza lavoro totale.

Guadagno personale: è il salario annuale medio per un lavoratore

dipendente con contratto full-time. Viene espresso in dollari americani.

Comunità

Questo indicatore cerca di descrivere la qualità della rete di supporto sociale al

quale un individuo membro può fare riferimento durante la propria vita. Esso

viene rilevato tramite un sondaggio, come risposta alla specifica domanda: “Se ti

trovassi in difficoltà, hai parenti o amici sui quali puoi fare affidamento per aiutarti

in qualsiasi momento ti possa servire?”. Viene espresso in percentuale

calcolando il rapporto tra le risposte positive sul totale. Si tratta ovviamente di un

indicatore qualitativo e soggettivo in quanto rileva la percezione dell’individuo

riguardo all’affidabilità della sua rete sociale.

65

Istruzione

Questo indicatore cerca di rappresentare il dominio dell’educazione e della

formazione che gli individui della popolazione ricevono, sia tenendo conto della

durata di quest’ultima sia della qualità.

L’indicatore è composto da tre fattori diversi:

Raggiungimento dell’educazione: rappresenta la percentuale della

popolazione adulta (tra 25 e 64 anni) che detiene almeno un titolo di studio

di secondo livello (diploma) sul totale.

Livello degli studenti: punteggio medio degli studenti nei test PISA (OECD)

di lettura, matematica e scienze.

Anni di educazione: rappresenta la durata media dell’educazione che un

bambino di 5 anni si aspetta di ricevere entro i 39 anni. Viene misurato in

anni.

Ambiente

Il dominio dell’ambiente viene considerato fondamentale per il benessere in

questo periodo di nuova consapevolezza nel quale i policy makers nel mondo

cercano di riparare ai danni generati dall’uomo nell’ultimo secolo. La qualità

dell’ambiente e la salute ambientale sono dei concetti fortemente legati al

benessere individuale percepito, in quanto anche se in condizioni di reddito alto

se l’individuo vive immerso in un ambiente malsano avrà ripercussioni sia per

quanto riguarda l’aspetto della salute che per quanto riguarda l’aspetto della

soddisfazione per la propria vita. L’indicatore che misura questo dominio è

costituito da due fattori:

Inquinamento dell’aria: viene misurato come la concentrazione media

annuale di particolato di diametro minore di 2.5 micron (PM2.5). Viene

espresso in Microgrammi per metro cubo.

66

Qualità dell’acqua: è un indicatore qualitativo soggettivo che misura

l’apprezzamento della popolazione per l’ambiente nel quale vive, in

riferimento alla qualità dell’acqua. Viene misurato tramite un sondaggio

con la domanda “Nell’area nella quale vivi sei soddisfatto della qualità

dell’acqua?”. Viene espresso come percentuale di risposte positive sul

totale.

Impegno Civile

Questo dominio cerca di indagare sia la qualità del sistema di governo in ottica

di diritti democratici e libertà, focalizzando l’attenzione sul livello di

coinvolgimento della popolazione nelle scelte che riguardano la propria vita.

L’impegno civico e la percezione di avere facoltà di scelta e decisione su quanto

accade intorno a se è un elemento fondamentale per la percezione di un buon

livello di benessere individuale.

Questo indicatore è composto da due fattori:

Coinvolgimento degli stakeholders: misura il coinvolgimento degli aventi

diritto nello sviluppo delle leggi primarie e subordinate assegnando un

punteggio che dipende dal sistema di consultazione, dal coinvolgimento

dei votanti, dalla trasparenza dei processi decisionali e dalla qualità di

questo coinvolgimento.

Turnout dei votanti: è definito come il rapporto tra il numero di individui che

partecipano alle elezioni e il numero totale di aventi diritto, con riferimento

alle elezioni che hanno il numero più alto di votanti nel paese. Viene

espresso in percentuale.

Salute

Il ruolo della salute come determinante del benessere, e viceversa, è già stato

ampiamente indagato. Per quantificare il livello di salute della popolazione si fa

67

ricorso sia alle misure oggettive tradizionali che alle misure soggettive di salute

percepita. L’indicatore è infatti composto da due fattori diversi:

Aspettativa di vita: misura quanto mediamente un individuo può aspettarsi

di vivere essendo membro di una specifica popolazione. Viene misurata

in anni.

Salute individuale percepita: questo indicatore si riferisce al tasso di

popolazione sopra i 15 anni di età che riporta uno stato di salute almeno

“buono”. Viene misurato tramite un sondaggio e viene espresso come

percentuale rispetto al totale.

Soddisfazione

Questo dominio rappresenta la soddisfazione che gli individui riportano riguardo

alla propria vita. Seppure possa essere concettualmente difficile definire un

indicatore che misuri la felicità di un’individuo, e ancor di più di una popolazione,

la soddisfazione riportata per la propria vita è un indicatore utile che può essere

utilizzato per determinare il livello di benessere. L’indicatore viene rilevato tramite

sondaggio con una serie di domande specifiche che raccolgono la valutazione

dell’individuo della sua stessa vita dal punto di vista globale, fornendo appunto

un indice di valutazione che varia tra 0 e 10 (Scala di Cantril). Il punteggio totale

riferito alla popolazione è dato dalla media dei punteggi degli individui.

Sicurezza

Un problema particolarmente sentito, anche a causa della risonanza mediatica

che lo avvolge, è quello della sicurezza. Il crimine genera nella popolazione una

condizione di insicurezza e di sfiducia nelle istituzioni che si riflette in un

peggioramento della qualità della vita. Questo dominio viene indagato tramite un

indicatore bidimensionale, composto da due fattori:

68

Percezione di sicurezza: questo indicatore è rilevato con un sondaggio

tramite la domanda specifica: ”Ti senti al sicuro camminando da solo di

notte nell’area nella quale vivi?”. L’indicatore è calcolato come percentuale

di risposte positive sul totale.

Tasso di omicidi: Numero di morti dovute ad aggressioni rispetto al numero

di morti totali. Viene espresso come frazione.

Equilibrio tra lavoro e vita privata

Il bilancio tra la carriera lavorativa e la vita privata è un concetto di importanza

fondamentale nel determinare il benessere. Lo stile di vita dell’individuo è

fortemente influenzato dal suo lavoro, e per conseguire un buon livello di

benessere il tempo dedicato alla carriera deve comunque lasciare spazio a quello

dedicato alla salute, al piacere, alla famiglia e alla spiritualità. Per caratterizzare

questa dicotomia si utilizza un indicatore composto da due fattori

Numero di impiegati con orari lavorativi lunghi: percentuale di dipendenti

con un orario lavorativo settimanale che eccede le 50 ore.

Tempo dedicato alla vita privata: misura il numero di ore al giorno che

mediamente un impiegato full-time dedica al piacere e ad altre attività

personali.

Rilevanza statistica

Una volta strutturato il sistema di misurazione è necessario indagare la sua

validità ed appropriatezza per comprendere se esso sia realmente in grado di

fornire informazioni significative sulla grandezza oggetto della misura. Il

benessere è un concetto multidimensionale per il quale è necessaria una misura

69

multidimensionale, quale è il BLI. Tuttavia carpire le dinamiche di un’entità cosi

complessa attraverso un unico indice può rappresentare un problema

interessante. La scelta dei domini che lo compongono deriva in un’approfondita

analisi teorica del framework precedentemente presentato, inoltre l’efficacia è

comprovata dai risultati applicativi pratici e da un attento lavoro comparativo dei

sistemi pre-esistenti presenti in letteratura. Dal punto di vista statistico l’efficacia

del metodo si basa sulla qualità della struttura del BLI in quanto indicatore

composito, e può considerarsi robusto rispetto a varie assunzioni metodologiche.

Origine dei dati

La qualità del sistema si basa sulla qualità dei dati sui quali si opera. La maggior

parte dei dati utilizzati dalla OECD per il Better Life Index provengono da fonti

ufficiali, altri provengono da enti privati come la Gallup Company.

6.3 Rappresentazione dei risultati

Un altro elemento di fondamentale importanza per l’efficacia del sistema è il

metodo con il quale esso può essere utilizzato per le analisi ed i confronti. La

scelta della OECD per il Better Life Index è stata quella di generare uno

strumento aperto verso la popolazione stessa, consultabile da chiunque in

qualsiasi momento e in modo semplice. La trasparenza e il coinvolgimento degli

individui nel dibattito che riguarda il benessere possono generare nella

popolazione una nuova consapevolezza su cosa sia davvero importante nella

vita.

La soluzione tecnica a questo problema è stata trovata nella costruzione di uno

strumento interattivo basato sul web che ogni utente è in grado di utilizzare in

modo semplice pur non possedendo particolari abilità. L’interfaccia grafica

consiste in un grafico nel quale ogni paese è rappresentato come un fiore, e

ciascun petalo rappresenta il livello raggiunto dal paese in questione in uno degli

undici domini del benessere. E’ quindi possibile visualizzare

70

contemporaneamente in modo aggregato tutte le dimensioni del benessere, oltre

che situare nel grafico i vari paesi secondo il punteggio totale di BLI conseguito,

rendendo possibile il confronto tra paesi diversi, combinando i due tipi di

rappresentazione presentati in precedenza. In Figura 9, tratta proprio dal sito web

del Better Life Index, si può vedere come questo metodo di rappresentazione dei

dati sia semplice ed efficace.

L’elemento peculiare di questo sistema di presentazione dei risultati risiede

nell’elevata elasticità dell’algoritmo col quale I paesi vengono classificati. Quando

infatti l’utente accede al sito web del Better Life Index, gli viene chiesto di

attribuire un peso ad ognuno degli undici determinanti del benessere, tramite la

semplice maschera che si può vedere in Figura 10.

Figura 9: Rappresentazione del BLI tramite interfaccia grafica su piattaforma web.

71

Figura 10: Selettore dell'importanza attribuita a ogni dominio presente sulla piattaforma web del BLI.

Il peso attribuito di default è unitario, ma l’OECD sottolinea esplicitamente che

tale peso non è avvalorato da riscontri sperimentali. Questo sistema di pesature

che in base alle priorità assegnate dall’utente modifica il BLI globale di ogni

paese, e quindi la classifica comparativa nel grafico, è un elemento di grande

elasticità che permette di generare un vero e proprio coinvolgimento dell’utente,

che sarà quindi libero di allineare l’indicatore con il proprio concetto individuale di

benessere.

I dati possono essere altresì visualizzati con delle tabelle tradizionali

(dashboards), nella quale per ogni indicatore interno ad ogni paese viene

attribuito un rating che viene rappresentato graficamente con un cerchio, un

rombo o un triangolo se esso appartiene al guppo rispettivamente migliore,

intermedio o peggiore in quell’indicatore specifico. In Tabella 2 e Tabella 3

vediamo proprio questo tipo di rappresentazione più schematica e tradizionale.

72

Tabella 2: Rappresentazione del BLI tramite dashboard. The European health report 2012 Charting the way to well-being

73

Tabella 3: Rappresentazione del BLI tramite dashboard. The European health report 2012 Charting the way to well-being

6.4 La situazione dell’Italia

Per comprendere l’efficacia dal punto di vista applicativo del Better Life Index è

possibile esemplificare il calcolo dell’indicatore per lo stato Italiano.

L’Italia ha riportato buoni risultati solo in alcuni domini, si colloca al di sopra della

media in quanto a equilibrio lavoro-vita privata, relazioni sociali e stato di salute,

punto di forza l’aspettativa di vita alla nascita, una delle più alte al mondo.

Tuttavia i risultati si collocano al di sotto della media in quanto a impegno civile,

abitazione, benessere soggettivo, qualità ambientale, occupazione e guadagni,

e istruzione e competenze.

74

Sebbene l’identificazione totale tra ricchezza e benessere sia stata sconfessata,

il denaro è uno strumento importante per raggiungere un tenore di vita più agiato,

costituendo uno dei determinanti con peso più alto nel BLI. In Italia, il reddito

medio disponibile pro capite aggiustato è pari a 25 004 dollari (USD) annui,

inferiore alla media OCSE. Si riscontra, tuttavia, un notevole divario tra le fasce

più ricche della popolazione e quelle più povere – il 20% più ricco della

popolazione, infatti, guadagna circa il sestuplo delle somme guadagnate dal 20%

più povero.

In termini di occupazione, in Italia il 57% delle persone di età compresa tra 15 e

64 anni ha un impiego retribuito, al di sotto del tasso medio di occupazione OCSE

(66%). In particolare, in Italia il 66% circa degli uomini ha un impiego retribuito, a

fronte del 47% delle donne. Attestandosi al di sotto della media OCSE (13%), in

Italia, circa il 4% dei lavoratori dipendenti ha un orario lavorativo molto lungo:

rispettivamente il 5% degli uomini e soltanto il 2% delle donne.

Una buona istruzione e valide competenze sono requisiti importanti per trovare

un impiego. In Italia,il 59% degli adulti di età compresa tra i 25 e i 64 anni ha

completato il ciclo di istruzione secondaria superiore, al di sotto della media

OCSE (76%) e il dato positivo vale più per le donne che per gli uomini, poiché il

61% delle donne ha completato con successo il corso di studi secondari superiori,

a fronte del 58% degli uomini. Per quanto riguarda la qualità del sistema di

istruzione, lo studente medio ha ottenuto un punteggio pari a 490 in termini di

competenze in scienze, lettura e matematica nell’ambito del Programma per la

valutazione internazionale degli studenti (PISA) dell'OCSE. Il punteggio è

inferiore alla media OCSE, pari a 497. In Italia, inoltre, le ragazze hanno ottenuto,

in media, 6 punti in più rispetto ai ragazzi. Il divario di genere è, inferiore alla

media OCSE (8 punti).

Per quanto riguarda la dimensione della salute, in Italia la speranza di vita alla

nascita è di 83 anni, tre anni in più rispetto alla media OCSE (80 anni),

attestandosi così tra i massimi livelli rilevati in tale ambito tra i Paesi esaminati.

In particolare, la speranza di vita è di 85 anni per le donne, a fronte di 80 anni per

gli uomini. Il livello atmosferico di PM2,5 – minuscole particelle inquinanti

fluttuanti nell'aria e di dimensioni così ridotte da riuscire a penetrare e

75

danneggiare i polmoni – è di 18,3 microgrammi per metro cubo, superiore alla

media OCSE (14,05 microgrammi per metro cubo). L’Italia potrebbe far meglio in

termini di qualità delle risorse idriche: solo il 70% degli intervistati si dichiara,

infatti, soddisfatto della qualità dell’acqua, al di sotto della media OCSE (81%).

Per quanto riguarda la sfera pubblica, in Italia si riscontrano un forte senso di

appartenenza e livelli elevati di partecipazione civica. Il 91% degli intervistati

ritiene di conoscere qualcuno su cui poter contare nel momento del bisogno, una

percentuale leggermente superiore alla media OCSE (88%). L'affluenza alle

urne, indicatore della partecipazione dei cittadini al processo politico, è stata del

75% in occasione delle ultime elezioni, un livello superiore alla media OCSE

(68%). Lo status socioeconomico può incidere sull’affluenza alle urne, stimata,

rispettivamente, all’85% per il 20% più ricco della popolazione e al 73% per il

20% più povero. Il divario è leggermente inferiore alla media OCSE (13 punti

percentuali).

Nel complesso, gli italiani sono meno soddisfatti della propria vita rispetto alla

media OCSE. Quando è stato chiesto loro di esprimere una valutazione

complessiva del grado di soddisfazione per la propria vita su una scala da 0 a

10, gli italiani hanno espresso una valutazione pari a 5.8, notevolmente inferiore

alla media OCSE (6.5).

Una volta analizzata la situazione dello stato Italiano nei punteggi ottenuti nella

valutazione dei singoli domini, è ora possibile calcolare il BLI globale tramite

l’attribuzione dei pesi relativi dei vari indici di dominio. L’elasticità dello strumento

fa si che il punteggio BLI cambi significativamente in base alle caratteristiche

dell’utente che decide di consultarlo.

Se ad esempio il BLI venisse calcolato da un cittadino a basso reddito esso

probabilmente attribuirebbe maggiore importanza a fattori quali relazioni sociali,

ambiente, impegno civile, salute, soddisfazione ed equilibrio lavoro.vita. I fattori

economici legati al reddito e all’occupazione sarebbero invece di bassa

importanza. Otterremmo un punteggio BLI diverso se invece il sistema venisse

parametrato da un cittadino ad alto reddito, con maggiore importanza al dominio

dell’abitazione, dell’occupazione, e bassa importanza a fattori come l’equilibrio

lavoro-vita.

76

7 Conclusioni

Il concetto di superare il sistema tradizionale di misurazione della salute

semplice con soli indici negativi è stato ampiamente esplorato e trova grande

riscontro in letteratura. L’idea di salute positiva e approccio salutogenico è

oggetto di analisi e applicazione da svariati anni, e anche in questo caso la

letteratura scientifica in merito è assolutamente concorde. Studiare e analizzare

il benessere non è più quindi un’innovazione legata ad applicazioni puramente

accademiche, ma diventa una necessità. Nonostante il generale accordo sui

determinanti che rendono la vita soddisfacente e la disponibilità di numerosi

strumenti e approcci, tutti gli esperti concordano sul fatto che nel campo della

misurazione del benessere ci sia una mancanza di definizioni chiare e di metodi

di valutazione rigorosi comprovati da evidenza statistica. Le ragioni che negli

anni hanno generato questo alone di arbitrarietà e di indeterminazione sono

molteplici: la difficoltà nel concettualizzare in modo chiaro e scientifico entità

intrinsecamente soggettive quali il benessere, la mancanza di dati di qualità

raccolti con metodi non standardizzati, l’applicazione di questi strumenti

avvenuta in modo poco chiaro.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha operato in modo rigoroso solo da un

punto di vista accademico attraverso delle scrupolose review di letteratura,

mentre il lavoro applicativo più significativo è sicuramente quello compiuto dalla

OECD.

Tuttavia in tutti i sistemi di misurazione del benessere presi in considerazione il

limite principale è soprattutto un limite concettuale, in quanto le misure di salute

utilizzate come determinanti degli indicatori di benessere sono ancora misure di

salute negativa, di morbilità e di mortalità. Senza una sostituzione formale di tali

misure con indici intrinsecamente legati al benessere e alla salute positiva, il

risultato finale può essere inficiato da un’incongruenza concettuale tra l’oggetto

che si intende misurare e la misura.

I policy makers di tutto il mondo insieme alle organizzazioni sanitarie

sovranazionali devono prendere il controllo della situazione agendo con

autorevolezza, istituendo un sistema di misurazione univoco e condiviso. La

77

coesistenza di tutti i sistemi di misura del benessere presentati non fa altro che

generare nuova incertezza in un campo che ne è già affetto per sua natura.

Per evitare questo lavoro rigoroso e sistematico spesso la risposta è stata

quella di utilizzare ampiamente misure soggettive col fine di rilevare il

benessere individuale percepito. Sebbene sia dimostrato che il benessere

dipende strettamente dalle caratteristiche individuali della persona, dalla sua

esperienza e dalle sue aspirazioni, un sistema di misura limitato al piano

soggettivo ha un’efficacia dal punto di vista applicativo molto più limitata rispetto

a quella di un sistema condiviso basato su dati oggettivi provenienti da fonti di

qualità comprovata. L’uso di un sistema basato principalmente su dati oggettivi

può fornire ai policy makers uno strumento significativo per analizzare il livello

di benessere della popolazione e per poter pianificare misure correttive

adeguate, controllando in corso d’opera la presenza di eventuali miglioramenti o

peggioramenti. Il limite delle misure soggettive, rilevate tramite questionari o

sondaggi, genera invece difficoltà nel confronto in tempi diversi, tra stati diversi

con norme culturali diverse e tra gruppi socio-economici differenti. Per poter

rendere utili le misure soggettive, essendo innegabile la loro rilevanza in

un’entità così personale come il benessere, è necessario un sistema di misura

standardizzato e condiviso che garantisca la necessaria interoperabilità tra dati

provenienti da contesti diversi.

Un altro problema dovuto alla mancanza di un sistema standardizzato e

condiviso risiede nella rappresentazione e nell’interpretazione dei risultati. Se

non si utilizza un linguaggio comune è infatti possibile cadere in situazione di

incertezza che può a sua volta generare in sede di decisione delle politiche

sanitarie degli errori di valutazione.

Per cercare di risolvere questa serie di problemi, per fare il punto della

situazione e per stabilire il percorso da seguire la WHO ha iniziato un’opera di

analisi sistematica della letteratura e di programmazione che prevede la

costituzione di un sistema standardizzato e condiviso per l’anno 2020.

Innanzitutto è necessario produrre una concettualizzazione del benessere e dei

suoi determinanti che sia standardizzata e statisticamente valida. I sistemi di

misurazione del benessere analizzati si basano infatti su un framework del

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benessere realizzato ad hoc, rendendo quindi impossibile l’interoperabilità. La

scelta della WHO dovrebbe ricadere sul concetto di benessere esplicitato dalla

OECD nella realizzazione del Better Life Index.

Per quanto riguarda la scelta delle misure tradizionali di salute incluse negli

indici, si è deciso di utilizzare il cosiddetto “International Classifiction of

Functioning, Disability and Health (ICF)”, che rappresenta il framework generato

dalla WHO per misurare la salute sia a livello individuale che a livello di

popolazione.

Il punto di partenza di quest’opera di riorganizzazione è costituito da una serie

di conoscenze di base sul benessere ricavate come frutto del lavoro di analisi

compiuto a partire dal 2012. Il benessere è definito univocamente come entità

bidimensionale costituita da una parte oggettiva e da una parte soggettiva, che

comprende l’esperienza individuale della propria vita e un confronto di

quest’ultima con le norme culturali della società. Il benessere viene quindi

identificato con una treshold che può variare nel tempo. Le conoscenze raccolte

riguardo ai determinanti del benessere possono essere cosi riassunte:

Benessere e salute sono concetti interattivi in modo bidirezionale con

alcuni determinanti comuni.

Tra i vari paesi gli ingredienti minimi per il benessere sono più o meno gli

stessi, anche se la cosiddetta “treshold” del benessere è frutto delle

norme sociali.

Le esperienze soggettive personali dell’individuo hanno una forte

influenza sul benessere percepito e sulla salute psicologica.

Il framework finale del benessere prodotto nel corso di questo lavoro di analisi

è quello rappresentato in Figura 11, nel quale sono ben visibili i determinanti

identificati, tra i quali possiamo notare per la significativa importanza la salute. A

partire da questo framework I policy-makers possono identificare i punti di

accesso per agire producendo miglioramenti.

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Figura 11 :Schema finale del framework del benessere secondo la WHO. The European health report 2012 Charting the way to well-being

Health 2020 si pone infatti come scopo quello di indirizzare i policy-makers

verso un percorso sinergico che porti ad un cambiamento sostanziale nel modo

nel quale le istituzioni vedono l’individuo, superando la tradizionale

identificazione tra benessere e prodotto interno lordo. Con un nuovo sistema di

misurazione del benessere e con nuove politiche di intervento i risultati in

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termini di salute possono essere notevoli. Per raggiungere questo obiettivo oltre

all’opera sinergica dei policy makers è necessario coinvolgere i veri protagonisti

del processo, cioè gli individui. E’ infatti impensabile conseguire questo tipo di

risultati senza coinvolgere le persone, le organizzazioni e le comunutà,

generando uno strumento centrato sull’utente che gli permetta di comprendere

appieno quali siano veramente i determinanti del suo benessere individuale.

Nel Better Life Index questo processo viene ricercato con la realizzazone di un

indicatore di benessere sotto forma di strumento interattivo basato su una

semplice piattaforma web facilmente fruibile da qualsiasi utente.

Di fianco a questi processi è altresì necessario comprendere in modo chiaro

quale deve essere il ruolo del sistema sanitario in questo framework e come

esso può agire sulla salute incrementando il benessere.

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