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Istituto Comprensivo infanzia - primaria - secondaria primo grado WÉÇ _ÉÜxÇéÉ `|ÄtÇ| WÉÇ _ÉÜxÇéÉ `|ÄtÇ| WÉÇ _ÉÜxÇéÉ `|ÄtÇ| WÉÇ _ÉÜxÇéÉ `|ÄtÇ| via Biancospino – Scicli a.s.2013/2014

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Istituto Comprensivo

infanzia - primaria - secondaria primo grado

WÉÇ _ÉÜxÇéÉ `|ÄtÇ|WÉÇ _ÉÜxÇéÉ `|ÄtÇ|WÉÇ _ÉÜxÇéÉ `|ÄtÇ|WÉÇ _ÉÜxÇéÉ `|ÄtÇ| via Biancospino – Scicli

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UN BAMBINO

Un bambino è qualcuno che proseguirà ciò che voi avete intrapreso.

Egli siederà nel posto in cui voi siete seduti e quando ve ne sarete

andati

dedicherà le

sue cure alle questioni che voi oggi ritenete importanti.

Voi potete adottare tutte le linee di condotta che vorrete, ma a lui

spetterà

il modo di metterle in opera.

Egli prenderà la direzione delle vostre città, Stati e nazioni.

Prenderà il posto nelle vostre chiese, scuole, università, corporazioni

e le amministrerà.

Tutti i vostri scritti saranno giudicati, lodati o condannati da lui.

La sorte dell’umanità è nelle sue mani.

Abramo Lincoln

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Cari genitori,

i vostri ragazzi crescono in una società che è in continua evoluzione, in un contesto eterogeneo e

complesso, quindi siamo convinti che la scuola realizzi il proprio compito educativo solo con una forte

alleanza con la famiglia .

Pertanto la collaborazione scuola - famiglia diventa uno strumento prezioso per influenzare positivamente

lo sviluppo e la crescita della personalità dei vostri figli.

Avrete la possibilità di sentirvi parte attiva nella vita della scuola attraverso incontri formali e informali

(consigli di classe, di modulo, d’intersezione) che vi condurranno a fare proposte e a cooperare per

migliorare l’azione educativa della scuola affinché offra un contesto sempre più coerente all’esperienza di

crescita dei vostri ragazzi.

Continuiamo a lavorare insieme per il loro futuro.

Buon anno scolastico

Il Dirigente Scolastico

I Docenti e il Personale ATA

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La legge n.59 del 15-3-97 (riguardante la delega al governo per il conferimento di funzioni e compiti alle

regioni e agli enti locali per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione

amministrativa) prevede, nell’art.21, l’autonomia delle istituzioni scolastiche e degli istituti educativi. Il

nuovo assetto delineato riguarda tutta l’istruzione a livello primario e secondario, coprendo tutto il ciclo

formativo pre-universitario. L’autonomia va intesa come autonomia organizzativa, didattica e finanziaria,

che si realizza anche attraverso una sistematica collaborazione con gli enti locali, regionali, nazionali e

comunitari, allo scopo di ampliare l’offerta formativa. La prima forma di autonomia è finalizzata, secondo il

dettato della normativa, a rendere più flessibile, efficiente ed efficace il servizio scolastico, integrando ed

utilizzando al meglio le risorse e le strutture, introducendo nuove tecnologie e coordinando l’attività

scolastica con gli andamenti del contesto territoriale. L’autonomia didattica, fortemente interconnessa con

quella organizzativa, salvaguarda la libertà di apprendere dell’allievo, quella d’insegnamento, quella delle

famiglie nelle scelte educative, fermo restando il rispetto degli obiettivi generali indicati dal sistema

nazionale di istruzione. Cooperazione e responsabilità sono i principi essenziali su cui è basata l’autonomia:

essa non attribuisce poteri illimitati, ma comporta pur sempre un vincolo nei confronti dell’ordinamento

statale, da cui deriva. Con il riconoscimento della personalità giuridica si è voluto garantire alle istituzioni

scolastiche una precisa identità rispetto alla realizzazione dei propri fini e rendere effettiva la

partecipazione sociale alla gestione della scuola: una comunità nella quale si attua non solo la trasmissione

della cultura, ma il continuo e autonomo processo di elaborazione di essa. Una prima fase sperimentale,

avviata con il D.M. del 22 aprile 1999, introduceva riferimenti relativi alle metodologie e ai percorsi

didattici: il miglioramento degli esiti dei processi di insegnamento e di apprendimento che l’autonomia

persegue concerne prioritariamente la ricerca e l’introduzione di metodologie didattiche che, anche con il

ricorso alle nuove tecnologie, favoriscano la crescita culturale e formativa degli alunni, ne riconoscano e

valorizzino le diversità, promovendo le potenzialità di ciascuno. Viene sottolineata la profonda connessione

esistente tra l’autonomia scolastica e l’uso flessibile di spazi e tempi di lavoro. Per quanto riguarda dirigenti

scolastici e docenti, dunque, i maggiori gradi di libertà che l’autonomia scolastica garantisce si dovrebbero

tradurre nella scelta di metodologie, forme di organizzazione didattica, tempi di insegnamento, fortemente

coerenti con la progettazione educativa e con la programmazione scolastica dei singoli istituti. La maggiore

flessibilità comporta la scelta di percorsi e modalità formative fissati localmente, rende più ampia la

possibilità di progetti didattici diversificati e obbliga ad una profonda revisione dei sistemi di valutazione

non solo del profitto dei singoli studenti, ma anche della produttività del sistema. All’interno di questa

prospettiva gli aspetti legati alla programmazione e al monitoraggio dei processi assumono un rilievo mai

avuto finora nella scuola italiana. Essendo l’istruzione prevalentemente un’impresa collettiva, essa va

progettata a livello di gruppo (programmazione didattica d’istituto, programmazione dei team di docenti

nella scuola primaria, del consiglio di classe nella scuola secondaria, del collegio unitario negli istituti

comprensivi), non mortificando, ma anzi rendendo più adeguato e più coordinato, il lavoro del singolo

docente. Nel contempo, occorre rendersi conto che la progettazione didattica va anche seguita nella sua

realizzazione, per cui è intrinseco a questo processo il verificarsi di interventi correttivi lungo il percorso di

applicazione. Alla L. 59/97 seguirono una serie di decreti attuativi, che definivano aspetti specifici, e il

Regolamento sull’autonomia, il DPR n. 275/99). Ma questi ultimi anni sono stati segnati ancora da altri

cambiamenti, primo fra tutti la cosiddetta Riforma Moratti (Legge 28 marzo 2003, n.53), che tendevano a

modificare ulteriormente, oltre al rapporto fra centro e periferia del sistema scolastico italiano, anche

l’organizzazione degli ordini di scuola nella loro articolazione e nello svolgimento del compito istituzionale

verso gli utenti, in primo luogo gli alunni e le loro famiglie. Il Decreto Legislativo n. 59/2004 ha

successivamente definito le norme generali per la scuola dell’infanzia (l’ex “scuola materna”, con allievi dai

3 ai 5 anni) e il primo ciclo dell’istruzione, ora distinto in “primaria” e “secondaria di I grado” (coincidenti

rispettivamente con la scuola elementare e media degli anni passati, con allievi dai 6 ai 14 anni). Al termine

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del primo ciclo è previsto un esame di Stato, mentre è stato abolito l’esame che si sosteneva in quinta

elementare. Il Decreto Legislativo del 31/07/2007 e la Direttiva 68 del 03/08/2007 del ministro Fioroni

forniscono alle scuole le disposizioni per avviare e compiere le fasi di sperimentazione biennali, relative alle

Indicazioni per il Curricolo.

Dal punto di vista didattico, le novità più significative riguardano le indicazioni per il curricolo:

• l’aggregazione delle discipline in aree disciplinari;

• la previsione di traguardi per lo sviluppo delle competenze e il raggiungimento di obiettivi di

apprendimento, al termine della scuola dell’infanzia, della terza e quinta classe della scuola

primaria e al termine della scuola secondaria di primo grado

• la personalizzazione dei piani di studio

• percorsi diversificati e flessibili, che consentono le aggregazioni di alunni in relazione a interessi,

attitudini, omogeneità di livello

• il coinvolgimento delle famiglie nella scelta dell’offerta formativa, attraverso la distinzione, nella

secondaria di I grado, fra “quota obbligatoria” e “quota facoltativa” del monte-ore complessivo di

cui ciascun alunno può avvalersi

• la centralità della didattica laboratoriale

• il computo di un tetto minimo di ore di frequenza delle attività didattiche, pari ai tre quarti del

totale, come requisito necessario per essere ammessi alla valutazione finale del percorso

• la considerazione della condotta tenuta dall’alunno come parte integrante della valutazione degli

apprendimenti.

Negli anni successivi, fino a quelli più recenti, si è completata la Riforma del II Ciclo d’istruzione,

rimodulando la presenza dei licei e definendo nuovi assetti per i percorsi di formazione professionale.

Rimane fermo l’obiettivo, non raggiunto nel 2010, di innalzare la percentuale della popolazione giovanile

che consegue almeno un diploma, mentre la filosofia dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita stenta

a tradursi in pratica socialmente accessibile per quote significative della popolazione.

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STRUTTURA DEL POF

DOCENTI DIRIGENTE SCOLASTICO PERSONALE ATA

IL POF

ELABORA PROPOSTE

Rispetto alle attese Rispetto alle attese Rispetto alle attese

degli utenti del territorio nazionali

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Interagisce con il territorio

Pianifica i processi

IL POF

Sceglie una linea Sceglie una linea Sceglie una linea

organizzativa didattica educativa

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I 4 aspetti del P.O.F.

P. O. F.

DIMENSIONE DIDATTICA

DIMENSIONE EDUCATIVA

CURRICOLARE ED

EXTRACURRICOLARE

DIMENSIONE ORGANIZZATIVA

DIMENSIONE DELLA RICERCA

E SPERIMENTAZIONE

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PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO NEL CONTESTO

Chi siamo Dove siamo

Il 1° settembre 2000 nasce l'Istituto Comprensivo

"Don Milani" dall’unione delle scuole materna,

elementare e media presenti già nel territorio di

Jungi, configurandosi come scuola di base

nell'ambito dell’istruzione obbligatoria. In questo

contesto, gli operatori dei tre ordini di scuola si

trovano a pensare in modo non settoriale ma

univoco, legati alla collaborazione e al dialogo per

raggiungere insieme le finalità educative della

scuola dell'obbligo, nella prospettiva dell'unitarietà

dell’insegnamento. Da parecchi anni gli operatori

sono consapevoli della necessità di favorire il

successo formativo mediante strategie volte a

ridurre il fenomeno della dispersione. Prima

ciascuna scuola agiva all’interno della propria

programmazione d’istituto, ora è possibile attuare

sull’intera area comunale, individuata come “area a

rischio”, una progettazione finalizzata a prevenire e

contenere la dispersione scolastica e la devianza

sociale giovanile. Il nostro Istituto Comprensivo si è impegnato a

proseguire l’azione intrapresa negli anni precedenti,

confrontando e portando a sintesi unitaria le

elaborazioni e le pratiche didattiche dei tre ordini di

scuola.

L'Istituto Comprensivo è collocato nel Villaggio

Jungi, oggi quartiere densamente popolato del

Comune di Scicli, ma originariamente sorto come

agglomerato di case popolari costruite alla fine

degli anni ‘50 a circa un chilometro dalla

periferia del paese, per alloggiare le centinaia di

famiglie che vivevano nelle grotte di Chiafura, alle

pendici del Colle di San Matteo. A quel primo

nucleo si sono aggiunte successivamente altre

abitazioni, costruite dall'Istituto Autonomo Case

Popolari e assegnate agli aventi diritto. Negli anni

'70, per scelta dell'Amministrazione Comunale, il

Villaggio fu definito nel PRG come zona

privilegiata di espansione, prevedendovi

contestualmente gli ulteriori insediamenti

pubblici, cooperativistici e di edilizia privata, oltre

a servizi destinati alla fruizione non solo del

nuovo quartiere, ma dell'intero centro urbano. Attualmente la popolazione scolastica risulta più

eterogenea ed appartenente alle diverse fasce

socio-economiche, che mostrano più interesse

alle problematiche educative dei figli. Permangono tuttavia situazioni di precarietà

economica e affettiva in un numero non

irrilevante di contesti familiari.

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Come siamo

Tipologia delle famiglie Tipologia degli alunni

Negli ultimi decenni il Villaggio si è sempre più

configurato come area complessa e variegata

dal punto di vista della distribuzione delle

tipologie abitative e delle caratteristiche socio-

culturali degli abitanti. La popolazione ammonta

a circa novemila abitanti su un totale di circa

venticinquemila residenti nel comune di Scicli. Buona parte delle famiglie originarie vive del

lavoro dell’agricoltura, dell’edilizia e del piccolo

commercio, tuttavia, negli ultimi tempi, la

progressiva riduzione dei redditi agricoli e la

forte contrazione nel settore dell’edilizia hanno

determinato un preoccupante ritorno di povertà

e introdotto elementi destabilizzanti nell’assetto

socio-economico del quartiere che vede

quotidianamente l’incontro, non privo di

contraddizioni, fra le varie realtà presenti nel

territorio. La sollecitazione allo studio e alla

partecipazione alle attività scolastiche rivolta

agli alunni delle famiglie più problematiche non

sempre risponde alle aspettative e ciò si riflette

negativamente sulla motivazione allo studio,

con alcuni casi di dispersione e di evasione

scolastica.

I nostri alunni vivono all’interno del quartiere, non si

registrano che pochi casi di pendolarismo, e riflettono i

tratti di problematicità rilevati nel contesto generale: per

alcuni la strada è il luogo di riferimento per la loro

crescita; per altri gli spazi strutturati costituiscono

occasione di momenti socializzanti, sia attraverso lo

sport,sia attraverso il lavoro della parrocchia. La scuola è

per tutti luogo dove convivono e si incontrano le diverse

“culture”.

Ormai stabilizzati sono diversi nuclei familiari originari

dalla Tunisia o dall’Albania, i cui figli sono nati in Italia e

frequentano regolarmente.

Dal punto di vista scolastico la popolazione si presenta

eterogenea anche in relazione al tessuto sociale e

culturale, nonché alle condizioni economiche delle

famiglie di appartenenza.

Schematicamente è possibile individuare:

� Un gruppo dotato di una buona

preparazione di base, motivato allo studio

ed interessato a varie problematiche.

� Un gruppo più consistente di alunni che

possiedono normali abilità di base, ma il

cui impegno nello studio è superficiale o

discontinuo e bisognoso di costanti

sollecitazioni.

� Un gruppo, infine, che denota difficoltà

nei processi di apprendimento e

nell’integrazione educativa per cui si

realizzano ogni anno le attività

compensative del cosiddetto “progetto

delle Aree a Rischio”

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Le risorse del territorio Richieste formative emergenti

Il territorio è dotato di servizi principali, quali la

farmacia comunale, un ufficio postale, le filiali di due

banche, una chiesa, diversi negozi, alcuni servizi per

la ristorazione e più di un centro per gli anziani.

Sono presenti quasi tutte le strutture pubbliche

previste dal P.R.G.: asilo nido, una scuola materna

privata, il nostro istituto comprensivo (infanzia,

primaria, secondaria di I grado) un istituto

d’istruzione secondaria di II grado, con indirizzo

classico, scientifico, turistico e tecnico commerciale,

agrario e professionale per l’agricoltura.

� La chiesa coinvolge la realtà infantile

ed adolescenziale del quartiere,

costituisce un centro di aggregazione e

crea momenti formativi e ricreativi.

� Per lo svolgimento di attività fisica si

può fare riferimento oltre ai due campi

sportivi, al campo di tennis e alle

palestre private, punti di riferimento

per l’intera popolazione del Comune.

� Adeguata è la presenza di attività

commerciali.

� Manca una biblioteca, mentre quella

comunale, situata nel centro storico,

risulta poco nota e non agevolmente

raggiungibile per gli alunni.

Al territorio � Spazi ricreativi per attività ludiche per le

diverse fasce di età.

� Occasioni lavorative più variegate e stabili.

� Corsi di formazione professionale.

� Agenzie di orientamento per conoscere gli

enti e le istituzioni che possono facilitare

l’accesso al mondo del lavoro e fornire le

informazioni sulle opportunità offerte

dall’attuale normativa, anche in relazione ai

percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Alla scuola/reti di scuola

� Progetti formativi chiari e condivisi su cui

confrontarci per incrementare i livelli di

partecipazione attiva alla vita sociale e scolastica.

� Promozione di una cultura della legalità, dove la

necessità di darsi regole e applicarle sia

riconosciuta come elemento fondamentale della

vita individuale e collettiva. Capacità di assumere

la diversità (di genere, di razza, di religione) come

ricchezza e risorsa.

� Costruzione di percorsi formativi finalizzati

all’acquisizione di competenze per un auto-

orientamento.

� Capacità di veicolare la conoscenza dei linguaggi

informatici e utilizzare le nuove tecnologie in

modo consapevole.

� Predisposizione di percorsi di

insegnamento/apprendimento personalizzati .

� Adeguamento continuo delle competenze

professionali e relazionali dei docenti.

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CHE COSA CI CARATTERIZZA

FLESSIBILITA’ INTEGRAZIONE RESPONSABILITA’

Capacità di rispondere Capacità di Capacità di

in modo diverso interagire mantenere gli

ad esigenze diverse nel contesto impegni progettuali

Collaborazione con enti ed

associazioni che operano

nel territorio Coinvolgimento delle famiglie

attraverso la promozione

di occasioni che consentono di

utilizzarle come risorse nella

comune attività educativa

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Sulla base di tale caratterizzazione la scuola intende offrirsi come:

• Scuola di qualità nella quale gli operatori garantiscano agli utenti un’offerta formativa ed

un servizio qualificato tramite attività di organizzazione, progettazione, attuazione,

controllo, valutazione (degli allievi e del sistema).

• Scuola aperta al territorio intesa come centro di educazione e di formazione permanente

che opera in collaborazione con l’extrascuola: Enti Locali, agenzie formative e A.S.P.

• Scuola al servizio delle persone, capace di stilare ed attuare il proprio progetto educativo,

rispettando i bisogni, i desideri, e le aspettative degli alunni e dei genitori.

• Scuola di ciascuno e di tutti in cui gli alunni sono protagonisti attivi che sviluppano al

massimo le proprie potenzialità e contribuiscono alla qualità dell’offerta formativa.

• Scuola di opportunità formative, di progetti, di curricoli integrati, di iniziative condivise col

territorio e con le altre scuole, che interpreta le richieste e garantisce il diritto al successo

formativo di ogni alunno.

• Scuola empatica intesa come ambiente sereno e collaborativo in cui i rapporti

interpersonali positivi vengano utilizzati dagli alunni per giungere ad una completa

formazione umana e culturale nel rispetto dei valori comuni.

SCELTA DI FONDO

Dall'analisi del contesto e dalla lettura dei bisogni del territorio il Collegio dei Docenti ha

individuato la scelta prioritaria che configura l'identità dell'Istituto e ne regola l'azione:

LEGALITÀ E SOSTENIBILITA’

Intesa come costruzione di norme e di comportamenti condivisi in cui tutti e ciascuno si

riconoscono. Il nostro Istituto opera all’interno di un tessuto sociale che evidenzia scarsa

sensibilità al rispetto delle regole di vita associata. Alla scuola spetta il compito di un’azione

educativa mirata, in primo luogo, a formare una persona responsabile, creando occasioni di

conoscenza per costruire una cultura della partecipazione e della condivisione attiva e

consapevole, per abilitare all’esercizio della “professione cittadino”. Pertanto, promuovere

forme di responsabilizzazione nell’ambito del progetto formativo, volte a realizzare

trasversalmente l’educazione alla legalità e alla convivenza civile, è la scelta prioritaria

individuata. Da essa discendono i temi a cui si ispirano i progetti e le attività del nostro

Istituto, progetti che, attraverso il creare e il fare, puntano all’acquisizione di

comportamenti positivi che diventino parte della quotidianità delle azioni dei ragazzi e

consolidino il senso dell’impegno civile.

OBIETTIVI GENERALI FORMATIVI

In base a tali scelte sono stati formulati gli obiettivi generali formativi da perseguire per

coinvolgere l'istituzione scolastica e gli utenti

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in un processo educativo che promuova:

• la formazione dell'uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione;

• il successo formativo attraverso una programmazione educativo-didattica aderente ai

bisogni dell’utenza;

• la maturazione della personalità del bambino relativa alla conquista della sua identità;

• la costruzione dell’identità personale, sociale e culturale del bambino in relazione al

contesto di vita;

• lo sviluppo dell'autonomia operativa e del pensiero critico attraverso la proposizione dei

saperi organizzati per campi d'esperienza, per ambiti, per discipline e integrati a livello

transdisciplinare;

• la capacità di darsi obiettivi, progettare percorsi, valutare e regolare le proprie prestazioni

anche in relazione all'acquisizione di comportamenti sociali che permettano di interagire

positivamente con gli altri;

• la convivenza, la legalità, la solidarietà, la tolleranza;

• la costruzione di processi di insegnamento-apprendimento aderenti agli stili cognitivi degli

alunni;

• il recupero dell’identità storico-culturale del proprio territorio;

• la collaborazione con le famiglie, le altre istituzioni e gli altri agenti concorrenti alla

realizzazione del processo formativo degli allievi;

• l’accoglienza e l’integrazione delle diversità individuali, sociali, culturali.

PERCORSI EDUCATIVI

• L'Istituto Comprensivo mirerà, in relazione alla scelta e agli obiettivi generali formativi

illustrati, a realizzare dei percorsi di insegnamento-apprendimento tali da promuovere un

clima che possa far scaturire il gusto del fare e dell'agire, il piacere dell'ascoltare, la

capacità di confrontarsi, facilitando l'integrazione dei linguaggi, dei saperi e delle culture.

• I docenti individuano gli obiettivi da perseguire e le modalità da privilegiare per impegnare

l'istituzione scolastica e gli utenti nel percorso educativo individuato.

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I NOSTRI OBIETTIVI

INSEGNANTI ALLIEVI

� Garantire pari opportunità educative valorizzando

ed adeguando gli interventi educativi e didattici ai

vari stili cognitivi degli allievi;

� Potenziare le competenze disciplinari e la

motivazione all’insegnamento; creare opportunità

formative per l’affinamento della professionalità

docente;

� Finalizzare le scelte didattiche all’innalzamento del

tasso di successo formativo, organizzando spazi,

tempi e modalità di selezione/ presentazione/

valutazione dei contenuti rispondenti ai bisogni

degli alunni;

� Consolidare la capacità di cooperare in un’ottica di

progettualità collegiale e di programmazione di

interventi integrati;

� Promuovere un’effettiva condivisione di scelte

educative, da verificare sistematicamente in itinere

e da valutare con funzione regolativa in tutte le fasi

del processo;

� Sviluppare le capacità di orientamento degli alunni

attraverso la conoscenza di sé e delle proprie

attitudini ai fini di un’efficace interazione con il

gruppo dei pari, la classe, la scuola, la società;

� Favorire i processi di costruzione ed organizzazione

di conoscenze trasferibili in contesti diversi;

� Interrogarsi sulla dimensione emotiva dei processi

di insegnamento-apprendimento, allo scopo di

saperla includere nelle variabili dipendenti del

processo e di poterla quindi responsabilmente

governare.

Scuola dell’infanzia

� Crescere e maturare attraverso la conoscenza del

proprio corpo, delle sue potenzialità, delle sue

funzioni;

� Acquisire la capacità di riconoscere la realtà e di

intervenire su di essa con strumenti adeguati;

� Acquisire una graduale fiducia nelle proprie

capacità di comunicazione e di espressione delle

proprie esperienze.

� Acquisire la capacità di esplorare, scoprire,

sistematizzare secondo le proprie esperienze e le

proprie conoscenze la realtà naturale e artificiale;

Scuola Primaria

� Acquisire la capacità di instaurare rapporti positivi

all’interno del gruppo;

� Migliorare la percezione della propria immagine

� Sviluppare la capacità di comunicare

� Saper individuare e risolvere semplici situazioni

problematiche.

� Acquisire le conoscenze base delle nuove

tecnologie.

� Sviluppare la capacità di apprendere come

strumento di integrazione.

Scuola secondaria di I grado

� Sviluppare la capacità di collaborare condividendo

norme di comportamento;

� Sviluppare la capacità di attenzione e di

concentrazione;

� Saper riflettere sulle proprie capacità;

� Saper effettuare scelte di vita consapevoli;

� Acquisire atteggiamenti autonomi nei riguardi dei

condizionamenti socio-ambientali.

� Acquisire ed utilizzare i linguaggi specifici.

� Saper problematizzare e formulare ipotesi.

� Saper trasferire conoscenze e abilità.

� Potenziare e sviluppare le capacità logiche e

operative.

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SCUOLA DELL’INFANZIA

Plesso Sezioni Allievi Orario

Via Pietro

Nenni 4 76

Lun. –Ven. 8.00 -15.00

Sabato 8.00 -13.00 Viale Dei Fiori 5 97

SCUOLA PRIMARIA Plesso “Salvatore Quasimodo”

Classi Allievi Orario

I A – I B – I C 72 Lun. –Sab. 8.20 –12.50

II A – II B –II C 66 Lun. –Sab. 8.25 –12.55 (II A-II C) Lun. –Sab. 8.20 –12.50 (II B)

III A –III B -IIIC 73

Lun. –Sab. 8.25 –13.25

IV A-IV B-IV C 61 Lun. –Sab. 8.25 –13.25 (IV B –IV C) Lun. –Sab. 8.20 –13.20 (IV A)

V A-V B 48

Lun. –Sab. 8.20 –13.20

*Le classi prime e seconde della Scuola Primaria attuano un orario di 27 ore

settimanali; le classi terze, quarte e quinte attuano un orario di 30 ore settimanali;

tutte le classi usufruiscono dell’insegnamento della religione cattolica e della lingua

straniera, gli alunni che non scelgono l’insegnamento della religione cattolica optano

per l’ingresso posticipato/uscita anticipata o si avvalgono dell’ora alternativa.

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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

Sede Centrale Via Biancospino

Classi a 30 ore

settimanali Allievi Orario

I A – II A – III A 68

Lun. – Sab. 8,30 – 13,30 I B - II B – III B 70

I C 23

Classi a 32 ore

settimanali Allievi Orario

I D – II D – III D 70

Lun. – Sab. 8,30 – 13,30 Con rientri pomeridiani

per lo studio individuale

dello strumento e per la

musica d’insieme

Criteri per la formazione delle classi e delle sezioni

Le prime classi sono formate da un’apposita commissione costituita da

docenti delle classi ponte dei tre ordini di scuola, articolazione del

Collegio dei docenti, che analizza la situazione educativo-didattica di

ciascun alunno e forma i gruppi-classe nel rispetto dei criteri di

equieterogeneità, bilanciamento dei sessi, attenzione ai bisogni educativi

speciali e alla distribuzione, nelle classi, delle situazioni d’apprendimento

caratterizzate da forti criticità. Poiché è consentita, all’atto dell’iscrizione,

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l’indicazione della preferenza per uno o più compagni, la commissione

terrà conto almeno di un nominativo fra quelli indicati.

MONTE-ORE SETTIMANALE PER SINGOLA DISCIPLINA

SCUOLA PRIMARIA

CLASSE

DISCIPLINA

I A-B-C II A-B-C III A-B-C IV A-B-C V A-B

27 ORE 30 ORE

ITALIANO 7 7 7 8

INGLESE 1 2 3 3

STORIA 2 2 3 2

GEOGRAFIA 1 1 2 2

MATEMATICA 7 7 7 7

SCIENZE 2 2 2 2

MUSICA 1 1 1 1

ARTE E IMMAGINE 2 1 1 1

EDUCAZIONE FISICA 1 1 1 1

TECNOLOGIA 1 1 1 1

RELIGIONE CATTOLICA 2 2 2 2

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SCUOLA SECONDARIA

DISCIPLINA CORSO

ORDINARIO

CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE

ITALIANO 6 6

INGLESE 3 3

FRANCESE 2 2

STORIA 2 2

GEOGRAFIA 1 1

MATEMATICA 4 4

SCIENZE 2 2

MUSICA 2 2

ARTE E IMMAGINE 2 2

EDUCAZIONE FISICA 2 2

TECNOLOGIA 2 2

RELIGIONE CATTOLICA

1 1

STRUMENTO / 1

MUSICA D’INSIEME / 1/2

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ORGANIGRAMMA

Nelle sedute del Collegio dei Docenti del 05/09/13, 12/09/13, 18/10/2013

è stata approvata la seguente distribuzione di incarichi per lo svolgimento

di compiti di coordinamento didattico-organizzativo e la relativa nomina

di figure, per designazione o per elezione:

• N. 2 Collaboratori del Dirigente: Conti Irene collaboratore vicario; Digiacomo Salvatrice, secondo collaboratore del Dirigente.

• N. 4 Responsabili di Plesso: Sudano Letizia (Infanzia, Viale dei fiori), Blundetto Antonella (Infanzia, Via Pietro Nenni), Savà Franca (Primaria, Plesso Quasimodo, Via Marzabotto), Giannone Carlo (Secondaria di I grado, sede centrale, Via Biancospino).

• N. 4 vice responsabili di plesso: Conti Maria Luisa (Infanzia, Viale dei fiori), Mirabella Rita (Infanzia, Via Pietro Nenni), Damì Giuseppa (Primaria, Plesso Quasimodo, Via Marzabotto), Bellante Maria Cristina (Secondaria di I grado, sede centrale, Via Biancospino).

• N. 1 Segretario verbalizzante delle sedute del Collegio dei docenti: Digiacomo Salvatrice.

• N. 1 Segretario verbalizzante delle sedute del Consiglio d’Istituto: Arena Luisa.

• N. 2 Componenti Commissione elettorale: Grande Silvio, Iacono Emanuele.

• N. 4 Componenti Comitato di Valutazione del servizio: Beninato Barbara, Conti Irene, Agnello Rosa Maria, Damì Giuseppa (membri effettivi); n. 2 Inclimona Catia, Tiralongo Maria (membri supplenti) .

• N. 1 Supporto tecnico e responsabile laboratorio Informatica e LIM: Migliore Claudio.

• N. 3 Componenti Commissione Viaggi e visite di istruzione: Agnello Rosa (Infanzia), Damì Giuseppa (Primaria), Inclimona Catia (Secondaria).

• N. 5 Componenti Commissione idoneità scuola Primaria: Conti Irene, Damì Giuseppa, Implatini Angela, Iozzia Maria, Savà Franca.

• N. 5 Componenti Commissione idoneità Indirizzo Musicale: Scala Antonio, Magro Carmelo, Migliore Claudio, Alessi Simone, Vaccarella Salvatore.

• N. 21 Componenti Commissione INVALSI e Autoanalisi d’istituto:

• Scuola Primaria:

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• classi II: Iemmolo Paolina, Iozzia Maria (Matematica); Implatini Angela, Iurato Rosa (Italaino);Di Giacomo Maria Elisabetta (Sostegno);

• classi V: Gulino Stefania (Matematica), Daniela Luna (Italaino), Candito Stefania, Rivetta Maria Rita (Sostegno);

• Scuola Secondaria:

• classi I: Beninato Barbara, Iurato Antonio, Inclimona Catia (Italiano); Galesi Maria Teresa, Digiacomo Salvatrice, Tiralongo Maria, Di Lorenzo Maria Grazia (Matematica); Iacono Emanuele, Quartarone Giacomo (Sostegno).

• classi III: Mandarà Elisa, Statello Roberta, Inclimona Catia (Italiano); Prosperini Concetta, Digiacomo Salvatrice, Di Lorenzo Maria Grazia (Matematica).

• N. 6 Componenti Commissione Orario: Smiraglia Giuseppa, Conti Maria Luisa (Infanzia); Conti Irene, Savà Franca (Primaria); Digiacomo Salvatrice, Scala Antonio (Secondaria I grado).

• N. 31 Componenti Commissione formazione classi (docenti delle classi ponte dei tre ordini di scuola): Blundetto Antonella, Romeo Tiziana, Bovone Concetta, Smiraglia Giuseppa, Arena Luisa, Manenti Natalia Oriana, Floridia Barbara, Morana Marisa, Scifo Laura, Morana Giusy, Sudano Letizia (Infanzia); Conti Irene, Damì Giuseppa, Savà Franca, Massari Sonia, Candito Stefania, Lonico Marinella, Basile Maria, Barone Mirella (Primaria); Arrabito Carmela, Bellante Cristina, Statello Roberta, Mandarà Elisa, Beninato Barbara, Digiacomo Salvatrice, Inclimona Catia, Di Lorenzo Maria, Migliore Claudio, Scala Antonio, Magro Carmelo, Alessi Simone (Secondaria I grado).

• N. 15 Componenti gruppo di lavoro per l’Inclusione Operativo (GLIO): Iacono Emanuele, Quartarone Giacomo, Barone Donatello, Candito Stefania, Leggio Sonia, Rivetta Rita, Di Giacomo Elisa, Bonincontro Ines, Lupo Francesca, Abate Sonia (Sostegno); Mandarà Elisa, Beninato Barbara, Lonico Marinella, Morana Giusy, Romeo Tiziana (Docenti curricolari dei 3 ordini di scuola).

• N. 1 Coordinatore GLIO: Candito Stefania.

• N. 1 Coordinatore indirizzo musicale: Scala Antonio.

• N. 1 Coordinatore Centro Sportivo Scolastico e Responsabile palestra: Manenti Giuseppe.

• N. 2 Coordinatori d’intersezione: Sudano Letizia (Viale dei Fiori), Blundetto Antonella (Via P. Nenni).

• N. 2 Segretari d’intersezione: Conti Maria Luisa (Viale dei Fiori), Mirabella Rita (Via P. Nenni).

• N. 5 Coordinatori d’interclasse: Savà Franca (I A-B-C), Iozzia Maria ( IIA-B-C), Agnello Rossana (IIIA-B-C), Lonico Marinella (IV A-B-C), Gulino Stefania (V A-B).

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• N. 5 Segretari d’interclasse: Damì Giuseppa ( I A-B-C), Implatini Angela ( II A-B-C ), Giavatto Maria Luisa (III A-B-C), Leggio Sonia (IV A-B-C), Luna Daniela (V A-B).

• N. 10 Coordinatori dei Consigli di classe: Bellante Maria Cristina (IA), Prosperini Concetta (II A), Mandarà Elisa (IIIA), Iurato Antonio (I B), Digiacomo Salvatrice (II B), Statello Roberta (III B), Beninato Barbara (I C), Di Lorenzo Maria (I D), Arrabito Carmela (II D), Inclimona Catia (III D).

• N. 10 Segretari di Consiglio di classe: Galesi Maria Teresa (I A), Giannone Carlo (II A), Mania Armando (III A), Accardo Corrada (I B), Manenti Giuseppe (II B), Migliore Claudio (III B), Alfieri Licia (I C), Alessi Simone (I D), Scala Antonio (II D), Magro Carmelo (III D).

• N. 5 Coordinatori di Dipartimento:

• Beninato Barbara (Dipartimento Linguistico: Materie letterarie)

• Prosperini Maria Concetta (Dipartimento Matematico-scientifico-tecnologico)

• Massari Sonia (Dipartimento Lingue Comunitarie: Inglese, Francese)

• Migliore Claudio (Dipartimento dei Linguaggi non verbali: Musica, Arte, Educazione Fisica)

• Candito Stefania (Dipartimento dei Bisogni Educativi Speciali)

• Commissione gestione sito scuola: (Coordinatore: Dirigente scolastico); Conti Irene, Digiacomo Salvatrice, Bellante Maria Cristina, Grande Silvio.

• N. 1 Referente per i Beni culturali: Mandarà Elisa

• N. 1 Referente dispersione e Area a rischio: Di Lorenzo Maria Grazia.

• N. 5 Docenti cui il Collegio affida i compiti connessi alle FUNZIONI STRUMENTALI per la realizzazione del POF.

Progetti curricolari

- “A piccoli passi per crescere insieme” Blundetto Antonella e Sudano Letizia (Progettazione Infanzia condivisa dai 2 plessi).

Progetti FIS (Fondo d’Istituto) - Referenti - Destinatari

- “Scuola più”: Conti Irene (Primaria)

- “Teatro in lingua. Palchetto Stage”: Bellante Maria Cristina (Secondaria)

- “Trinity- Certificazione esterna lingua inglese”: Massari Sonia (Secondaria- Primaria)

- “Concludiamo in festa 1” : Bovone Concetta (Infanzia, Via Pietro Nenni)

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-“Concludiamo in festa 2”: Conti Maria Luisa (Infanzia, Viale dei Fiori)

- “Carnevalando 1”: Mirabella Rita (Infanzia, Via Pietro Nenni)

- “Carnevalando 2” : Floridia Barbara (Infanzia, Viale dei Fiori)

- “Viviamo le nostre tradizioni” : Gennuso Lara (Infanzia, Via Pietro Nenni)

- “Nel paese di Librolandia”: Benedetto Carmela (Infanzia, Viale dei Fiori)

Progetti con Enti Esterni

- “AVIS” – “ Salute e Ambiente” “Alimentazione”: Savà Franca

- “I valori scendono in campo” (FIGC) : Di Giacomo Elisa

- “Verso una scuola amica dei bambini e dei ragazzi” (MIUR-UNICEF): Mandarà Elisa

- “Un canestro nello zaino” a cura di A.S.D. Pallacanestro Scicli: Damì Giuseppa (quarte primaria)

- “Progetto J-Hand- La pallamano nella scuola primaria” a cura di A.S.D. Scicli Sportclub: Damì Giuseppa (quinte primaria)

- “Progetto ICARO” (MIUR-POLSTRADA): Damì Giuseppa (prime primaria)

- “Valutazione e Miglioramento” (INVALSI): Beninato Barbara

- A scuola di protezione civile : Giannone Carlo- Conti Irene

- “Andiamo a giocare…Nessuno escluso” Manenti Giuseppe (secondaria).

Progetti in rete e/o finanziati con Fondi Europei

- Pon F3: “Provaci ancora con noi”: Ref. Di Lorenzo Maria

- FESR A1- infrastrutture tecnologiche : “Orizzonte Digitale”

- FSE Piano integrato (C1 e B7)

- “Alla ricerca di continuità”: Progetto di Formazione-Ricerca, in rete con scuole di Scicli e Modica. Misure di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali del 2012. Scuola capofila: Istituto Comprensivo “Scicli Centrale”.

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AREA SICUREZZA DELL’ISTITUTO

N. 6 Preposti: Giannone Carlo (Secondaria, sede centrale Via Biancospino), Savà Franca (Primaria, Via Marzabotto), Blundetto Antonella (Infanzia, Via Pietro Nenni), Sudano Letizia (Infanzia, Viale dei Fiori), D.S. Nigro Carmela, D.S.G.A. Cannata Maria Luisa.

N. 18 Addetti SPP (Addetti ai Servizi di Prevenzione e Protezione): Agnello Rosa Maria, Smiraglia Giuseppa, Bovone Maria Concetta, Tasca Franca, Arrabito Carmela, Giannì Salvatore, Padua Maddalena, Vella Lucia, Zisa Angela Fiorella, Mormina Giuseppa, Timperanza Silvia, Di Rosa Maria Concetta, Pacetto Adelina, Bellante Maria Cristina, Conti Irene, Palazzolo Angelo,Scifo Laura, Todaro Vincenza. N. 1 Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP): Risorsa professionale esterna in assenza di risorse disponibili interne: Barone Tommaso (contratto prestazione d’opera).

Il Collegio acquisisce ii nominativi di coloro che svolgono compiti in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro, e individua le figure sensibili, distribuite nei plessi con possibilità di avvicendamento nei turni.

Fra i collaboratori scolastici, a cura della DSGA si individuano risorse disponibili con le relative tipologie di formazione, con possibilità di integrazione per gli avvicendamenti i:

-Giannì Salvatore: corso di formazione sulla sicurezza, corso di aggiornamento per Protezione civile e pronto soccorso nelle strutture scolastiche, corso di formazione per assistenza di base per alunni in situazione di handicap, corso di formazione” Elementi per una comunicazione personale”, corso di formazione per il contratto di lavoro ed il decentramento amministrativo, attestato di formazione per Protezione civile e pronto soccorso nelle strutture scolastiche;

-Padua Maddalena: corso di aggiornamento “Indicatori di qualità nel sistema scolastico”, Protezione civile e pronto soccorso nelle strutture scolastiche (Scuola Media Lipparini, 1999); corso di aggiornamento “Protezione Civile e Pronto Soccorso nelle strutture scolastiche” (ITI Majorana, 1997).

-Vella Lucia: corso relativo al ruolo dell’assistenza di base nel contesto scolastico per alunni in situazione di handicap; attestato Corso B.L.S. per esecutore Federazione Nazionale 118.

-Zisa Angela Fiorella: corso B.L.S. per esecutore Federazione Nazionale 118; corso relativo al ruolo dell’assistenza di base nel contesto scolastico per alunni in situazione di handicap.

-Mormina Giuseppa: attestato Federazione Nazionale Emergenza 118, attestato ICOTEA formazione sicurezza sui luoghi di lavoro;

-Timperanza Silvia: attestato di formazione sicurezza sui luoghi di lavoro, formazione per “ Elementi per una comunicazione personale “, attestato di formazione per assistenza di base agli alunni in situazione di handicap, formazione per utilizzo di base Software per ufficio;

-Pacetto Adelina: corso di formazione sulla sicurezza, attestato corso di formazione per informazione e formazione sulla prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro;

-Di Rosa Concetta: corso di formazione sulla sicurezza ICOTEA;

-Pellegrino Giuseppe: corso di formazione sulla sicurezza, corso di aggiornamento “ Elementi per una comunicazione personale”;

- Palazzolo Angelo: Addetto antincendio ed evacuazione; Corso su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; Idoneità tecnica Addetto Antincendio.

-Lucenti Maria: Corso di formazione Addetto al primo soccorso.

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Funzioni strumentali al P.O.F.

Il collegio dei docenti, per la realizzazione del P.O.F., ha individuato cinque funzioni strumentali

all’interno dell’aree previste dall’art. 33 del C.C.N.I.: esse svolgono un lavoro di coordinamento

delle attività dell’istituzione e di raccordo fra gli operatori.

Una commissione formata da 2 docenti individuati dal D.S. istruisce le pratiche dei docenti

interessati a svolgere la funzione e le ordina ai fini dell’attribuzione dell’incarico da parte del

Collegio dei docenti. Durata dell’incarico: annuale.

Area POF Coordinamento delle attività del Piano Coordinamento della progettazione curricolare ed extracurricolare Valutazione della attività del piano

DOCENTE

DI GIACOMO M. ELISABETTA

Area Formazione e Aggiornamento docenti

Analisi dei bisogni formativi e gestione del Piano di Formazione e Aggiornamento

Accoglienza nuovi docenti

Produzione e documentazione di materiale didattico

Coordinamento nella Scuola dell’attività di tutoraggio connessa alla formazione dei docenti

DI LORENZO MARIA

Area Servizi per gli studenti

Coordinamento dei rapporti tra Scuola e Famiglia

Coordinamento e gestione delle attività di continuità, di orientamento e tutoraggio

Coordinamento delle attività di compensazione, integrazione e recupero

INCLIMONA CATIA

Area dei rapporti con esterno

Visite guidate e viaggi d’istruzione Coordinamento con enti pubblici o aziende Cura della partecipazione a Concorsi ed Iniziative culturali

MANDARÀ ELISA

Area Valutazione ed Autovalutazione d’Istituto

Autovalutazione e autoanalisi d’Istituto INVALSI Valutazione E Miglioramento

BENINATO BARBARA

Gli interventi svolti da ciascuna funzione si integreranno in modo sistematico nel corso dell’anno, con carichi di lavoro equivalenti e condivisione delle scelte strategiche. A tale scopo esse si riuniranno almeno una volta al mese, quali componenti dello staff di Direzione e presenteranno una relazione finale a conclusione dell’anno scolastico.

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ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA

L'ufficio di segreteria dell'Istituto Comprensivo è ubicato nella sede centrale dell’Istituto in Via Biancospino.

Orario di servizio: 8,00-14,00

Orario di ricevimento: 8,30-9,30 – 12,30-13,30 tutti i giorni

Martedì e Giovedì: 15,30-17,30

Nei periodi di sospensione dell’attività didattica l’orario di ricevimento degli uffici è il seguente:

dal lunedì al Sabato dalle ore 8.30 alle ore 9.30 e dalle 12.30 alle 13.30.

E' responsabile del servizio il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi la Rag. Cannata Maria Luisa.

L'ufficio di segreteria svolge mansioni di organizzazione amministrativa e didattica così suddivise:

Sezione didattica Sezione amministrativa Sezione contabile

gestione degli alunni gestione del personale Amministrazione

finanziaria contabile e

patrimoniale

Tutto il personale di segreteria, in collaborazione con il Dirigente, il personale docente e non

docente, ha mansioni di supporto nella realizzazione e organizzazione dei progetti elaborati nel

Piano dell'Offerta Formativa che l'istituzione offre al territorio in cui opera. Nell’ambito del

processo dell’autonomia può attivarsi per assicurare il coordinamento educativo e la necessaria

collaborazione alla gestione per il funzionamento della scuola, degli uffici, dei laboratori e dei

servizi impegnati nei progetti. Esso è coordinato, con autonomia operativa, dal Direttore dei

Servizi Generali ed Amministrativi, che agisce nell’ambito delle Direttive impartite dal Dirigente ad

inizio d’anno.

Direttore dei servizi 1 Assistenti amministrativi 4 Collaboratori scolastici 12

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Mansioni del personale di segreteria:

• elaborazione di tutti i procedimenti amministrativi dell’ Istituzione (alunni, docenti, personale A.T.A.)

• elaborazione e compilazione di tutti gli atti necessari per la gestione contabile e patrimoniale

• consulenza tecnica e amministrativa nel rispetto della legge sulla trasparenza (L. 241/90) e nella tutela della privacy (D. L. vo 196/93)

• pubblicizzazione degli atti sul sito della scuola

• ruolo di tramite nelle comunicazioni tra i docenti e le famiglie degli alunni

• compilazione dei documenti richiesti dall'utenza in tempi congrui

• gestione informatizzata delle pratiche e loro archiviazione

• cura dei rapporti con Enti Pubblici e Privati

• fornitura di materiale di facile consumo per la realizzazione dei laboratori

Il personale mantiene rapporti corretti con l'utenza garantendo la qualità del servizio,

l'efficienza e la riservatezza.

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RISORSE MATERIALI: SPAZI E ATTREZZATURE

Scuole dell’infanzia

Spazi esterni attrezzati

Televisore

Videoregistratore

Radioregistratore con cd

Computer

Scuola primaria

Giardino interno

televisore

videoregistratori

videoproiettori

macchina fotografica

macchina fotografica digitale

telecamera

radioregistratori

n. 4 LIM (lavagna interattiva multimediale )

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Scuola Secondaria di Primo Grado

Giardino interno, parco esterno

Auditorium - Teatro

Biblioteca docenti

Biblioteca alunni

Aula computer con 13 PC

Collegamento internet

Aula musica

Palestra

Campo calcetto

televisore

videoregistratori

videoproiettori

macchina fotografica

macchina fotografica digitale

telecamera

radioregistratori

n. 6 LIM (lavagna interattiva multimediale )

*tutti gli alunni possono però usufruire delle attrezzature e degli spazi dislocati nei diversi istituti.

ELEMENTI DELL’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA

L’organizzazione didattica prevede che le discipline e le attività didattiche siano organizzate in

Dipartimenti.

I Dipartimenti saranno coordinati dalle seguenti figure professionali:

- Dipartimento di Linguaggi verbali: Beninato Barbara

- Dipartimento di Lingue Comunitarie (Inglese e Francese): Massari Sonia.

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- Dipartimento dei Linguaggi non verbali: Migliore Claudio.

- Dipartimento Matematico-Scientifico-Tecnologico: Prosperini Concetta.

-Dipartimento per i Bisogni Educativi Speciali: Candito Stefania.

DIPARTIMENTI DISCIPLINARI

SCUOLA dell’ INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA di I GRADO

Dipartimento dei Linguaggi verbali Lingua italiana (come L1 e come L2)

Storia – Geografia - Religione

Dipartimento di Lingue Comunitarie Inglese - Francese

Dipartimento dei Linguaggi non verbali Educazione fisica – Musica - Arte

Dipartimento matematico - scientifico-tecnologico

Matematica Tecnologia

Scienze naturali e sperimentali

Dipartimento per i Bisogni Educativi Speciali Integrazione degli alunni con abilità diverse e con bisogni

educativi speciali.

*L’educazione alla cittadinanza sarà trasversale a tutte le discipline, nell’ottica dell’educare alla legalità che il nostro Istituto si prefigge.

La Scuola dell’Infanzia svilupperà il curricolo sotto forma di campi di esperienza vista la modalità olistica che si prefigge per avvicinarsi alla sensibilità e alle concrete esperienze del bambino. Gli ambiti disciplinari si sviluppano gradualmente nella Primaria, per essere poi più identificabili nella Secondaria di I grado, attraverso l’uso dei linguaggi specifici delle varie discipline.

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DIPARTIMENTO LINGUAGGI NON VERBALI

SCUOLA DELL’INFANZIA

CORPO

• Il bambino vive pienamente la sua corporeità ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentano una buona autonomia.

• Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé,di igiene e di sana alimentazione.

• Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarsi a situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto.

• Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva.

• Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. • Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il

linguaggio del corpo consente. • Inventa storie e sa esprimere attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre

attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie.

MUSICA E ARTE

• Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi,di animazione…);sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte.

• Scopre il peassaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.

• Sperimenta e combina elementi musicali di base producendo semplici sequenze sonoro-musicali.

• Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.

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SCUOLA PRIMARIA

ARTE E IMMAGINE

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie

di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le

immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma

anche audiovisivi e multimediali).

È in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d’arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc.) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.).

Individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti

da culture diverse dalla propria.

Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e

rispetto per la loro salvaguardia.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

Esprimersi e comunicare

– Elaborare creativamente produzioni personali e autentiche per esprimere sensazioni ed

emozioni; rappresentare e comunicare la realtà percepita.

– Trasformare immagini e materiali ricercando soluzioni figurative originali.

– Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici

e multimediali.

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Osservare e leggere le immagini

– Guardare e osservare con consapevolezza un’immagine e gli oggetti presenti nell’ambiente

descrivendo gli elementi formali, utilizzando le regole della percezione visiva e

l’orientamento nello spazio.

– Riconoscere in un testo iconico-visivo gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio

visivo (linee, colori, forme, volume, spazio) individuando il loro significato espressivo.

– Individuare nel linguaggio del fumetto, filmico e audiovisivo le diverse tipologie di codici,

le sequenze narrative e decodificare in forma elementare i diversi significati.

Comprendere e apprezzare le opere d’arte

– Individuare in un’opera d’arte, sia antica sia moderna, gli elementi essenziali della forma,

del linguaggio, della tecnica e dello stile dell’artista per comprenderne il messaggio e la

funzione.

– Familiarizzare con alcune forme di arte e di produzione artigianale appartenenti alla

propria e ad altre culture.

– Riconoscere e apprezzare nel proprio territorio gli aspetti più caratteristici del patrimonio

ambientale e urbanistico e i principali monumenti storico-artistici.

MUSICA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in

riferimento alla loro fonte.

Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando

ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate.

Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue

con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica.

Improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali,

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suoni e silenzi.

Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture

differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti.

Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale, utilizzandoli nella pratica.

Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

– Utilizzare voce, strumenti e nuove tecnologie sonore in modo creativo e consapevole,

ampliando con gradualità le proprie capacità di invenzione e improvvisazione.

– Eseguire collettivamente e individualmente brani vocali/strumentali anche polifonici,

curando l’intonazione, l’espressività e l’interpretazione.

– Valutare aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile, in relazione

al riconoscimento di culture, di tempi e luoghi diversi.

– Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale all’interno

di brani di vario genere e provenienza.

– Rappresentare gli elementi basilari di brani musicali e di eventi sonori attraverso sistemi

simbolici convenzionali e non convenzionali.

– Riconoscere gli usi, le funzioni e i contesti della musica e dei suoni nella realtà multimediale

(cinema, televisione, computer).

EDUCAZIONE FISICA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza

degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali

contingenti.

Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche

attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e coreutiche.

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Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport

anche come orientamento alla futura pratica sportiva.

Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità

tecniche.

Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento sia nell’uso

degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed extrascolastico.

Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del

proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell’uso di sostanze che inducono

dipendenza.

Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza

di rispettarle.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo

– Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro inizialmente in forma

successiva e poi in forma simultanea (correre/saltare, afferrare/lanciare, ecc.).

– Riconoscere e valutare traiettorie, distanze, ritmi esecutivi e successioni temporali delle

azioni motorie, sapendo organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé,

agli oggetti, agli altri.

Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva

– Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso

forme di drammatizzazione e danza, sapendo trasmettere nel contempo contenuti emozionali.

– Elaborare ed eseguire semplici sequenze di movimento o semplici coreografie individuali

e collettive.

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Il gioco, lo sport, le regole e il fair play

– Conoscere e applicare correttamente modalità esecutive di diverse proposte di giocosport.

– Saper utilizzare numerosi giochi derivanti dalla tradizione popolare applicandone indicazioni

e regole.

– Partecipare attivamente alle varie forme di gioco, organizzate anche in forma di gara,

collaborando con gli altri.

– Rispettare le regole nella competizione sportiva; saper accettare la sconfitta con equilibrio,

e vivere la vittoria esprimendo rispetto nei confronti dei perdenti, accettando le

diversità, manifestando senso di responsabilità.

Salute e benessere, prevenzione e sicurezza

– Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e per la sicurezza

nei vari ambienti di vita.

– Riconoscere il rapporto tra alimentazione ed esercizio fisico in relazione a sani stili di

vita. Acquisire consapevolezza delle funzioni fisiologiche (cardio-respiratorie e muscolari)

e dei loro cambiamenti in relazione all’esercizio fisico.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

MUSICA

La musica offre uno spazio simbolico e relazionale propizio all’attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all’acquisizione di strumenti di conoscenza e alla valorizzazione della creatività e partecipazione.

L’apprendimento consta di pratiche e di conoscenze articolandosi su due dimensioni: produzione e fruizione. Lo sviluppo della musicalità è favorito dal canto, dalla pratica strumentale, dalla produzione creativa, dall’ascolto e dalla comprensione; questi aspetti contribuisco inoltre al benessere psico-fisico. Attraverso l’esperienza del fare musica ognuno potrà leggere e scrivere musica e produrla attraverso l’improvvisazione.

Con la musica gli alunni sviluppano un pensiero intuitivo e creativo, imparano a comunicare attraverso gli strumenti, prendono conoscenza della loro appartenenza ad una tradizione culturale, instaura relazioni interpersonali e di gruppo.

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Traguardi per lo sviluppo delle competenze

L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti.

Fa uso di semplici sistemi di notazione funzionali alla lettura e alla riproduzione di brani musicali.

Sa dare significato alle proprie esperienze musicali, dimostrando la propria capacità di comprensione di eventi e materiali.

Sa analizzare aspetti formali e strutturali insiti negli eventi e nei materiali musicali, facendo uso di un lessico appropriato.

Orienta lo sviluppo delle proprie competenze musicali nell’ottica della costruzione di un’identità musicale.

Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali.

I. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: decodificare ed utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura.

� OBIETTIVO DISCIPLINARE SPECIFICO: acquisizione ed uso dei primi elementi del codice musicale e dei linguaggi specifici.

� OBIETTIVO COGNITIVO: conoscenza ed uso degli elementi storico-teorici trattati.

� OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: conoscenza ed uso degli essenziali elementi storico-teorici trattati.

II. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali/strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche.

� OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI: a) acquisizione del senso ritmico e avvio alla pratica strumentale; b) corretta impostazione della voce e avvio alla pratica vocale.

� OBIETTIVO COGNITIVO: abilità vocali e ritmico-strumentali.

� OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: capacità di esecuzione di semplici brani vocali e ritmico-strumentali

III. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi costitutivi del linguaggio musicale.

� OBIETTIVO DISCIPLINARE SPECIFICO: stimolo dell'orecchio musicale.

� OBIETTIVI COGNITIVI: a) analisi dei parametri del suono; b) semplice analisi formale con riferimento storico-sociale.

I. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: decodificare ed utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura.

� OBIETTIVO DISCIPLINARE SPECIFICO: sviluppo delle conoscenza ed uso della notazione e dei linguaggi specifici.

� OBIETTIVO COGNITIVO: conoscenza ed uso degli elementi storico-teorici trattati.

� OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: conoscenza ed uso degli essenziali elementi storico-teorici trattati.

II. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali/strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche.

� OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI: a) sviluppo dell’intonazione individuale e collettiva; b) sviluppo del senso ritmico e delle abilità strumentali.

� OBIETTIVO COGNITIVO: abilità vocali e ritmico-strumentali.

� OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: capacità di esecuzione di semplici brani vocali e ritmico-strumentali

III. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi costitutivi del linguaggio musicale.

� OBIETTIVO DISCIPLINARE SPECIFICO: lettura dell’opera musicale a livello di base.

� OBIETTIVO COGNITIVO: analisi formale con riferimento storico-sociale.

� OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: semplice analisi strutturale.

I. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: decodificare ed utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura.

� OBIETTIVO DSCIPLINARE SPECIFICO:

potenziamento della conoscenza ed uso della notazione e dei linguaggi specifici.

� OBIETTIVO COGNITIVO: conoscenza ed uso degli elementi storico-teorici trattati.

� OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: conoscenza ed uso degli essenziali elementi storico-teorici trattati.

II. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali/strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche.

� OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI: a) potenziamento dell’intonazione individuale e collettiva; b) potenziamento del senso ritmico e delle abilità strumentali.

� OBIETTIVO COGNITIVO: abilità vocali e ritmico-strumentali.

� OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: capacità di esecuzione di semplici brani vocali e ritmico-strumentali

III. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: conoscere e interpretare in modo critico opere d’arte musicali e progettare/realizzare eventi sonori che integrino altre forme artistiche, quali danza, teatro, arti plastiche e multimediali.

� OBIETTIVO DISCIPLINARE SPECIFICO: lettura dell'opera musicale e sua collocazione storico-sociale.

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Fondamenti Educativi del Corso ad indirizzo musicale

L'insegnamento dello strumento musicale costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio della musica nel più ampio quadro del progetto complessivo di formazione della persona.

Esso pertanto concorre alla più consapevole appropriazione del linguaggio musicale fornendo all'alunno preadolescente una piena coscienza degli aspetti tecnico-pratici con quelli teorici, lessicali, storici e culturali. Con l'istituzione del '79 al livello sperimentale e l'ordinamento con il D.M. 201/99 dei corsi ad indirizzo musicale, si è voluto fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente segnato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione (e spesso soltanto subita), una maggiore capacità di lettura attiva e critica della realtà.

Dal punto di vista formativo, lo studio dello strumento conduce all'acquisizione di capacità cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali (melodia, armonia, timbro, dinamica, agonica) e alla loro traduzione operativa nella pratica.

L'insegnamento strumentale promuove la formazione globale dell'individuo offrendo occasioni di maturazione logica, espressiva e comunicativa; integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare anche le dimensioni pratico/operative, estetico/emotive, improvvisativi/compositive; offre ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità nonché di integrazione e di crescita anche per gli alunni in situazione di svantaggio.

� OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: capacità di discriminazione dei parametri principali del suono.

� OBIETTIVO COGNITIVO: analisi formale con riferimento storico-sociale.

� OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: semplice analisi strutturale con riferimento al periodo storico.

IV - OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e/o strumentali, utilizzando sia strutture aperte, sia semplici schemi ritmico-melodici.

IV-OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e/o strumentali, utilizzando sia strutture aperte, sia semplici schemi ritmico-melodici.

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In particolare, la produzione dell'evento musicale attraverso la pratica strumentale concorre allo sviluppo di abilità psico-motorie e dà la possibilità di accedere direttamente all'universo di simboli, significati e categorie fondanti il linguaggio musicale.

Gli obiettivi di apprendimento sono il dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale con la consapevolezza interpretativa, l'acquisizione di abilità in ordine alla lettura ritmica e intonata; di conoscenze di base della teoria musicale; possibilità di

controllo del proprio stato emotivo in funzione dell'efficacia della comunicazione.

Ogni alunno deve, inoltre, ricercare un corretto assetto psicofisico (postura, percezione corporea, rilassamento, respirazione, equilibrio in situazioni dinamiche, coordinamento); l'acquisizione di un metodo di studio basato sull'individuazione dell'errore e della sua correzione; la promozione della dimensione ludico-musicale attraverso la musica d'insieme e la conseguente interazione di gruppo.

I risultati raggiunti dagli alunni si verificano costantemente e si basano sull'accertamento di competenze intese come dominio del sistema operativo del proprio strumento in funzione di una corretta produzione dell'evento musicale: struttura drastica e metro-ritmica e struttura melodico-armonica con le relative connotazioni agogico-dinamiche.

Attraverso le attività individuali e collettive, le abilità via via raggiunte vanno utilizzate sin dai livelli più elementari con finalità espressive e comunicative.

LE FINALITA'GENERALI DELLO STUDIO DELLO STRUMENTO SONO :

A) Sviluppo del senso ritmico e potenziamento delle conoscenze sulla notazione musicale; B) Sviluppo e potenziamento dell'orecchio musicale; C) Intonazione strumentale; D) Corretta decodificazione ed applicazione del rapporto segno suono; E) Acquisizione e conseguente approfondimento di un metodo di lavoro ordinato ed autonomo; F) Pratica strumentale individuale e di gruppo per lo sviluppo e il potenziamento della sensibilità

musicale e delle capacità espressive con particolare attenzione all'autocontrollo emotivo; G) Arricchimento del gusto estetico tramite un'analisi critica individuale e di gruppo sui progetti e

sulle unità didattiche proposte; H) Attraverso un metodo personalizzato, sviluppo delle singole capacità cognitive conformi

alle aspirazioni di ciascun alunno.

Le finalità sopra enunciate si intendono fissate per tutti gli allievi i quali devono conseguirle per quanto possibile nei limiti delle proprie capacità: per quelli che rivelano difficoltà più o meno gravi nel processo di apprendimento, gli insegnanti metteranno in opera adeguate strategie di recupero anche studiando appositi percorsi individualizzati.

OBIETTIVI SPECIFICI

1) ACQUISIZIONE E SVILUPPO DELLA TECNICA STRUMENTALE Acquisizione del controllo consapevole dei movimenti;

Abilità tecniche specifiche per strumento;

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2) CONOSCENZA ED USO DELLE TECNICHE EPRESSIVE In esecuzione solistica e in gruppo;

Fraseggio determinato anche dal punto di vista storico evolutivo;

3) ELABORAZIONE MUSICALE

Capacità di ascolto critico, concentrazione e memorizzazione;

Autonomia di lavoro;

4) LETTURA E RIPRODUZIONE DEL BRANO MUSICALE

Distinzione di livelli fondamentali di conoscenza ed uso dello strumento

ARTE E IMMAGINE

La disciplina ha la finalità di sviluppare e potenziare nell’alunno le capacità di esprimersi e comunicare in modo creativo e personale, di osservare per leggere e comprendere le immagini e le creazioni artistiche. Il percorso formativo dovrà riconoscere, valorizzare e ordinare conoscenze ed esperienze acquisite dall’alunno nel campo espressivo. Attraverso il primo ciclo l’alunno impara ad utilizzare e fruire del linguaggio visivo e dell’arte. Il percorso permette agli alunni di esprimersi e comunicare, sperimentando attivamente le tecniche e i codici propri del linguaggio visivo e audio-visivo; di leggere ed interpretare i linguaggi delle immagini e quelli multimediali; di comprendere le opere d’arte; di conoscere ed apprezzare i beni culturali e il patrimonio artistico.

L’alunno può quindi sviluppare le proprie capacità creative, la propria capacità di osservare e descrivere, leggere e comprendere criticamente le opere d’arte.

La familiarità con i linguaggi artistici permette di sviluppare relazioni interculturali basate sulla comunicazione, conoscenza e confronto tra culture diverse

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

L’alunno padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale, legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali. Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio e è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Realizza un elaborato personale e creativo, applicando le regole del linguaggio visivo, utilizzando tecniche e materiali differenti anche con l’integrazione di più media e codici espressivi. Descrive e commenta opere d’arte, beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio verbale specifico.

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ARTE E IMMAGINE

Traguardi per lo sviluppo delle competenze per gli allievi con difficoltà di apprendimento

L’alunno conosce i principali elementi della grammatica del linguaggio visuale, comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali. Distingue le opere più significative prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea. Realizza semplici elaborati personali e creativo, utilizzando tecniche e materiali differenti.

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EDUCAZIONE FISICA

L’educazione fisica promuove la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità,nella costante relazione con l’ambiente, gli altri, gli oggetti. Contribuisce, inoltre, alla formazione della personalità dell’alunno attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea. In particolare lo stare bene con sé stessi richiama l’esigenza che il curricolo dell’educazione al movimento preveda esperienze tese a consolidare stili di vita corretti e salutari.

Le attività motorie e sportive forniscono agli alunni le occasioni per riflettere sui cambiamenti del proprio corpo, per accettarli e viverli serenamente come espressioni della crescita e del processo di maturazione di ogni persona. La conquista di abilità motorie e la possibilità di sperimentare il successo delle proprie azioni sono fonte di gratificazione che incentivano l’autostima dell’alunno.

Partecipare alle attività motorie e sportive significa condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l’inserimento anche di alunni con varie forme di diversità ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di squadra. L’attività sportiva promuove il valore del rispetto di regole concordate e condivise e i valori etici che sono alla base della convivenza civile.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

L’alunno, attraverso le attività di gioco motorio e sportivo, che sono esperienze privilegiate dove si coniuga il sapere, il saper fare e il saper essere, ha costruito la propria identità personale e la consapevolezza delle

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proprie competenze motorie e dei propri limiti. Utilizza gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio corporeo-motorio-sportivo, oltre allo specifico della corporeità, delle sue funzioni e del consolidamento e dello sviluppo delle abilità motorie e sportive. Possiede conoscenze e competenze relative all’educazione alla salute, alla prevenzione e alla promozione di corretti stili di vita. È capace di integrarsi nel gruppo, di cui condivide e rispetta le regole, dimostrando di accettare e rispettare l’altro. È capace di assumersi responsabilità nei confronti delle proprie azioni e di impegnarsi per il bene comune. Sperimenta i corretti valori dello sport (fair play) e la rinuncia a qualunque forma di violenza, attraverso il riconoscimento e l’esercizio di tali valori in contesti diversificati.

CONOSCENZE CONTENUTI

CLASSE PRIMA

ABILITA’ ( saper fare )

Il corpo e le funzioni senso percettive -Miglioramento della funzione

cardio-respiratoria

-Miglioramento del tono muscolare

- Mobilità e scioltezza articolare

- Conoscenza di sé

-Saper effettuare corse di durata a ritmo uniforme su terreno vario

- Saper eseguire esercizi a corpo

libero a carico naturale

- Riconoscere e denominare le varie parti del corpo

Il movimento del corpo e gli aspetti coordinativi

- Coordinazione generale

- Percezione spazio temporale

- Saper eseguire esercizi a

corpo libero in forma

semplice

- Saper riconoscere la propria

dominanza laterale

- Saper eseguire movimenti in

condizioni di equilibrio

statico e dinamico

Il gioco , lo sport e le regole

Calcio

Palla prigioniera

Atletica

- Partecipare in forma

propositiva e collaborativa

alla scelta di strategie di

gioco e alla loro

realizzazione

Sicurezza e prevenzione, salute e benessere

- Prendersi cura della propria

persona e del proprio

benessere

- Saper riconoscere e

modificare eventuali cattive

abitudini

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CONOSCENZE CONTENUTI

CLASSE SECONDA

ABILITA’ ( saper fare )

Il corpo e le funzioni senso percettive

-Miglioramento della funzione

cardio-respiratoria

- Rafforzamento di tutti i

gruppi muscolari

- Mobilità e scioltezza articolare

- Conoscenza di sé

-

-Saper effettuare corse a ritmo variato su distanze opportunamente programmate

- Saper eseguire esercizi a corpo

libero a carico naturale

- Saper compiere movimenti il più possibile ampi

Il movimento del corpo e gli aspetti coordinativi

- Coordinazione generale

- Percezione spazio temporale

-Saper eseguire esercizi a corpo libero in forma combinata

- Saper associare un’azione

motoria manuale ad uno

stimolo visivo

- Saper riconoscere e fissare

la propria dominanza

laterale

- Saper eseguire movimenti in

condizioni di equilibrio

statico e dinamico

- Saper effettuare una

successione ritmica

- Saper utilizzare e trasferire

le abilità coordinative

acquisite per la realizzazione

dei gesti tecnici dei vari

sport

Il gioco , lo sport, le regole e il fair play

Calcio

Palla prigioniera

Atletica

-Migliorare le abilità sportive in via di acquisizione

-Migliorare il grado di auto controllo e di cooperazione

-Utilizzare i fondamentali di gioco in competizione

-Partecipare in forma propositiva e collaborativa alla scelta di strategie di gioco e alla loro realizzazione

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Sicurezza e prevenzione, salute e benessere

- Prendersi cura della propria

persona e del proprio

benessere

- Acquisire consapevolezza

delle funzioni fisiologiche e

dei loro cambiamenti

conseguenti all’attività

motoria

CONOSCENZE CONTENUTI

CLASSE TERZA

ABILITA’ ( saper fare )

Il corpo e le funzioni senso percettive

-Miglioramento della funzione

cardio-respiratoria

- Rafforzamento e potenziamento di

gruppi muscolari specifici

- Miglioramento della normale mobilità e scioltezza articolare

- Conoscenza di sé

--Saper effettuare corse a ritmo variato su distanze opportunamente

programmate

- Saper effettuare corse di velocità

- Saper eseguire esercizi a corpo libero con piccoli sovraccarichi

Saper compiere movimenti il più possibile ampi

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Il movimento del corpo e gli aspetti coordinativi

- Coordinazione generale e

specifica

- Miglioramento della

percezione spazio temporale

- Saper associare un’azione

motoria manuale o

podalicaad uno stimolo

visivo

- Saper riconoscere, fissare e

consolidare la propria

dominanza laterale

- Saper eseguire movimenti in

condizioni di equilibrio

statico e dinamico

- Saper eseguire movimenti in

velocità

- Saper utilizzare e trasferire

le abilità coordinative

acquisite per la realizzazione

dei gesti tecnici dei vari

sport

Il gioco , lo sport , le regole e il fair play

Calcio

Palla prigioniera

Atletica

-Potenziare e affinare le competenze sportive acquisite

-Consolidare l’autocontrollo, la cooperazione e la socializzazione

-Conoscere le regole di alcune discipline sportive

-Conoscere e applicare i principali elementi tecnici semplificati di molteplici discipline sportive

- Partecipare attivamente ai

giochi sportivi e non

organizzati anche in forma

di gara, collaborando con gli

altri, accettando la sconfitta,

rispettando le regole,

manifestando senso di

responsabilità

Sicurezza e prevenzione, salute e benessere

Prendersi cura della propria persona e del proprio benessere

-Acquisire consapevolezza della propria efficienza fisica sapendo applicare principi metodologici utili e funzionali per mantenere un buono stato di salute

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EDUCAZIONE FISICA

OBIETTIVI MINIMI

Per tutti quegli alunni che presentano difficoltà di apprendimento e di coordinamento motorio, ai fini della valutazione, vengono stilati i seguenti obiettivi minimi:

- Sa utilizzare le proprie capacità in condizioni facili

- Riesce a relazionarsi con il gruppo

- Sa applicare semplici schemi motori e azioni di movimento

- Conosce il regolamento di semplici giochi sportivi

DIPARTIMENTO LINGUAGGI VERBALI

ITALIANO

SCUOLA DELL’INFANZIA

- Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. - Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. - Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. - Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. - Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media. - Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. - Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.

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SCUOLA PRIMARIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria:

L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo)

con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un

registro il più possibile adeguato alla situazione.

Ascolta e comprende testi orali «diretti» o «trasmessi» dai media cogliendone il senso, le

informazioni principali e lo scopo.

Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale

e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi.

Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per

l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche

dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica.

Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in

lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali.

Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse

occasioni di

scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.

Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce

e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio.

Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del

lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni

comunicative.

È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue

differenti (plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali

relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie

lessicali) e ai principali connettivi.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria

Ascolto e parlato

– Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando

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i turni di parola.

– Comprendere l’argomento e le informazioni principali di discorsi affrontati in classe.

– Ascoltare testi narrativi ed espositivi mostrando di saperne cogliere il senso globale e riesporli in

modo comprensibile a chi ascolta.

– Comprendere e dare semplici istruzioni su un gioco o un’attività conosciuta.

– Raccontare storie personali o fantastiche rispettando l’ordine cronologico ed esplicitando le

informazioni necessarie perché il racconto sia chiaro per chi ascolta.

Lettura

– Padroneggiare la lettura strumentale (di decifrazione) sia nella modalità ad alta voce, curandone

l’espressione, sia in quella silenziosa.

– Leggere testi (narrativi, descrittivi, informativi) cogliendo l’argomento di cui si parla e

individuando le informazioni principali e le loro relazioni.

– Comprendere testi di tipo diverso, continui e non continui, in vista di scopi pratici, di

intrattenimento e di svago.

Scrittura

– Acquisire le capacità manuali, percettive e cognitive necessarie per l’apprendimento della

scrittura.

– Scrivere sotto dettatura curando in modo particolare l’ortografia.

– Produrre semplici testi funzionali, narrativi e descrittivi legati a scopi concreti (per utilità

personale, per comunicare con altri, per ricordare, ecc.) e connessi con situazioni quotidiane

(contesto scolastico e/o familiare).

– Comunicare con frasi semplici e compiute, strutturate in brevi testi che rispettino le convenzioni

ortografiche e di interpunzione.

Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo

– Ampliare il patrimonio lessicale attraverso esperienze scolastiche ed extrascolastiche e attività di

interazione orale e di lettura.

– Usare in modo appropriato le parole man mano apprese.

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– Effettuare semplici ricerche su parole ed espressioni presenti nei testi, per ampliare il lessico

d’uso.

Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua

– Riconoscere se una frase è o no completa, costituita cioè dagli elementi essenziali (soggetto,

verbo, complementi necessari).

– Prestare attenzione alla grafia delle parole nei testi e applicare le conoscenze ortografiche nella

propria produzione scritta.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

Ascolto e parlato

– Interagire in modo collaborativo in una conversazione, in una discussione, in un dialogo su

argomenti di esperienza diretta, formulando domande, dando risposte e fornendo spiegazioni ed

esempi.

– Comprendere il tema e le informazioni essenziali di un’esposizione (diretta o trasmessa);

comprendere lo scopo e l’argomento di messaggi trasmessi dai media (annunci, bollettini…).

– Formulare domande precise e pertinenti di spiegazione e di approfondimento durante o dopo

l’ascolto.

– Raccontare esperienze personali o storie inventate organizzando il racconto in modo chiaro,

rispettando l’ordine cronologico e logico e inserendo gli opportuni elementi descrittivi e

informativi.

– Organizzare un semplice discorso orale su un tema affrontato in classe con un breve intervento

preparato in precedenza o un’esposizione su un argomento di studio utilizzando una scaletta.

Lettura

– Impiegare tecniche di lettura silenziosa e di lettura espressiva ad alta voce.

– Usare, nella lettura di vari tipi di testo, opportune strategie per analizzare il contenuto; porsi

domande all’inizio e durante la lettura del testo; cogliere indizi utili a risolvere i nodi della

comprensione.

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– Sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per farsi un’idea del

testo che si intende leggere.

– Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un’idea di un

argomento, per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere.

– Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza (compresi moduli, orari, grafici,

mappe, ecc.) per scopi pratici o conoscitivi, applicando tecniche di supporto alla comprensione

(quali, ad esempio, sottolineare, annotare informazioni, costruire mappe e schemi, ecc.).

– Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere

un’attività, per realizzare un procedimento.

– Leggere testi narrativi e descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l’invenzione letteraria

dalla realtà.

– Leggere testi letterari narrativi, in lingua italiana contemporanea, e semplici testi poetici

cogliendone il senso, le caratteristiche formali più evidenti, l’intenzione comunicativa dell’autore

ed esprimendo un motivato parere personale.

Scrittura

– Raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia di un racconto o di

un’esperienza.

– Produrre racconti scritti di esperienze personali o vissute da altri che contengano le informazioni

essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni, azioni.

– Scrivere lettere indirizzate a destinatari noti, lettere aperte o brevi articoli di cronaca per il

giornalino scolastico o per il sito web della scuola, adeguando il testo ai destinatari e alle

situazioni.

– Esprimere per iscritto esperienze, emozioni, stati d’animo sotto forma di diario.

– Rielaborare testi (ad esempio: parafrasare o riassumere un testo, trasformarlo, completarlo) e

redigerne di nuovi, anche utilizzando programmi di videoscrittura.

– Scrivere semplici testi regolativi o progetti schematici per l’esecuzione di attività (ad esempio:

regole di gioco, ricette, ecc.).

– Realizzare testi collettivi per relazionare su esperienze scolastiche e argomenti di studio.

– Produrre testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie).

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– Sperimentare liberamente, anche con l’utilizzo del computer, diverse forme di scrittura,

adattando il lessico, la struttura del testo, l’impaginazione, le soluzioni grafiche alla forma testuale

scelta e integrando eventualmente il testo verbale con materiali multimediali.

– Produrre testi sostanzialmente corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale,

rispettando le funzioni sintattiche dei principali segni interpuntivi.

Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo

– Comprendere ed utilizzare in modo appropriato il lessico di base (parole del vocabolario

fondamentale e di quello ad alto uso).

– Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali, di lettura e di scrittura e

attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze,

differenze, appartenenza a un campo semantico).

– Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuare l’accezione specifica di una

parola in un testo.

– Comprendere, nei casi più semplici e frequenti, l’uso e il significato figurato delle parole.

– Comprendere e utilizzare parole e termini specifici legati alle discipline di studio.

– Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione.

Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua

– Relativamente a testi o in situazioni di esperienza diretta, riconoscere la variabilità della lingua

nel tempo e nello spazio geografico, sociale e comunicativo.

– Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole (parole semplici, derivate,

composte).

– Comprendere le principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze,

appartenenza a un campo semantico).

– Riconoscere la struttura del nucleo della frase semplice (la cosiddetta frase minima): predicato,

soggetto, altri elementi richiesti dal verbo.

– Riconoscere in una frase o in un testo le parti del discorso, o categorie lessicali, riconoscerne i

principali tratti grammaticali; riconoscere le congiunzioni di uso più frequente (come e, ma, infatti,

perché, quando).

– Conoscere le fondamentali convenzioni ortografiche e servirsi di questa conoscenza per rivedere

la propria produzione scritta e correggere eventuali errori.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di I grado:

L’alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative,

sostenendo le proprie idee con testi orali e scritti, che siano sempre rispettosi delle idee degli altri.

Egli ha maturato la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha

anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su

problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali.

Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri, per

esempio nella realizzazione di giochi, nell’elaborazione di progetti e nella valutazione dell’efficacia

di diverse soluzioni di un problema.

Espone oralmente all'insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca anche

avvalendosi di supporti specifici. Nelle attività di studio, personali e collaborative, usa i manuali

delle discipline o altri testi di studio, al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le

informazioni, i concetti e le esperienze necessarie, anche con l’utilizzo di strumenti informatici.

Ascolta e comprende testi di vario tipo diretti e trasmessi dai media, riconoscendone fonte, tema,

informazioni e loro gerarchia, intenzione dell'emittente.

Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti

personali per quanto riguarda opere, autori e generi letterari, sui quali scambia opinioni con

compagni e con insegnanti. Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo,

espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario.

Alla fine di un percorso didattico produce con l’aiuto dei docenti e dei compagni semplici

ipertesti, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e

sonori. Ha imparato ad apprezzare la lingua come strumento attraverso il quale può esprimere

stati d’animo, rielaborare esperienze ed esporre punti di vista personali.

È capace di utilizzare le conoscenze metalinguistiche per migliorare la comunicazione orale

e scritta. Varia opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa

e agli interlocutori; riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso. Padroneggia

ed applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia,

all'organizzazione sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali.

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CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA

ASCOLTO E PARLATO

1. Ascoltare testi, in prosa o in versi, riconoscendone le caratteristiche principali nel contenuto e nella forma. 2. Intervenire in una conversazione in modo ordinato e pertinente. 3. Narrare esperienze in modo logico, chiaro ed esauriente. 4. Descrivere o esporre procedure, selezionando informazioni e lessico adeguati. 5. Riferire oralmente su un argomento di studio in modo chiaro.

1. Ascoltare testi, in prosa o in versi, riconoscendone le caratteristiche principali nel contenuto e nella forma. 2. Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione. 3. Intervenire in una conversazione in modo ordinato e pertinente. 4. Narrare esperienze in modo logico, chiaro ed esauriente. 5. Riferire oralmente su un argomento di studio in modo chiaro.

1. Ascoltare testi, in prosa o in versi, riconoscendone le caratteristiche principali nel contenuto e nella forma. 2. Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione. 3. Intervenire in una conversazione in modo ordinato e pertinente. 4. Narrare esperienze in modo logico, chiaro ed esauriente. 5. Riferire oralmente su un argomento di studio in modo chiaro. 6. Argomentare la propria tesi su un tema dato.

LETTURA

1. Leggere ad alta voce, in modo espressivo e comprensibile. 2. Ricavare informazioni da testi espositivi. 3. Riformulare in modo sintetico le informazioni. 4. Comprendere testi descrittivi. 5. Leggere testi letterari di vario tipo e forma, individuandone le caratteristiche principali.

1. Leggere ad alta voce, in modo espressivo e comprensibile. 2. Leggere in modo silenzioso, applicando tecniche di supporto alla comprensione. 3. Riformulare in modo sintetico le informazioni. 4. Leggere testi letterari di vario tipo e forma, individuandone le caratteristiche principali.

1. Leggere ad alta voce, in modo espressivo e comprensibile. 2. Leggere in modo silenzioso, applicando tecniche di supporto alla comprensione. 3. Riformulare in modo sintetico le informazioni. 4. Leggere semplici testi argomentativi, individuandone la tesi e gli argomenti. 5. Leggere testi letterari di vario tipo e forma, individuandone le caratteristiche principali.

SCRITTURA

1. Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo. 2. Scrivere testi di tipo diverso, corretti, coerenti e coesi.

1. Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo. 2. Scrivere testi di tipo diverso, corretti, coerenti e coesi.

1. Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo. 2. Scrivere testi di tipo diverso, corretti, coerenti e coesi. 3. Scrivere sintesi.

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3. Scrivere sintesi. 4. Utilizzare la videoscrittura anche come supporto all'esposizione orale. 5. Realizzare forme diverse di scrittura creativa in prosa e in versi.

3. Scrivere sintesi. 4. Utilizzare la videoscrittura anche come supporto all'esposizione orale. 5. Realizzare forme diverse di scrittura creativa in prosa e in versi.

4. Utilizzare la videoscrittura anche come supporto all'esposizione orale. 5. Realizzare forme diverse di scrittura creativa in prosa e in versi. 6. Utilizzare nei propri testi citazioni o parafrasi di testi prodotti da altri.

LESSICO

1.Ampliare il proprio lessico di base. 2. Comprendere ed usare termini specialistici delle diverse discipline. 3. Compiere scelte lessicali adeguate al contesto comunicativo. 4. Usare dizionari di vario tipo.

1.Ampliare il proprio lessico di base. 2. Comprendere ed usare termini specialistici delle diverse discipline. 3. Compiere scelte lessicali adeguate al contesto comunicativo. 4. Usare dizionari di vario tipo.

1.Ampliare il proprio lessico di base. 2. Comprendere ed usare termini specialistici delle diverse discipline. 3. Compiere scelte lessicali adeguate al contesto comunicativo. 4. Usare dizionari di vario tipo.

GRAMMATICA ESPLICITA e

RIFLESSIONE SULLA LINGUA

1. Riconoscere le caratteristiche dei principali tipi testuali. 2. Conoscere elementi di teoria della comunicazione. 3. Conoscere l'organizzazione del lessico e i meccanismi di formazione delle parole. 4. Riconoscere le parti del discorso e i loro tratti grammaticali. 5. Riflettere sui propri errori tipici allo scopo di autocorreggerli nello scritto.

1. Riconoscere le caratteristiche dei principali tipi testuali. 2. Conoscere ed esemplificare casi di variabilità della lingua. 3. Riconoscere l'organizzazione logico-sintattica della frase semplice. 4. Riflettere sui propri errori tipici allo scopo di autocorreggerli nello scritto.

1. Riconoscere le caratteristiche dei principali tipi testuali. 2. Riconoscere la struttura e la gerarchia logico-sintattica del periodo. 3. Riflettere sui propri errori tipici allo scopo di autocorreggerli nello scritto.

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STORIA

SCUOLA DELL’INFANZIA - Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. - Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. - Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. - Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.

SCUOLA PRIMARIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria:

L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita.

Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e

comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale.

Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni,

contemporaneità, durate, periodizzazioni. Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti

spaziali.

Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni

pertinenti. Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche. Usa carte geo-

storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici. Racconta i fatti studiati e sa produrre

semplici testi storici, anche con risorse digitali.

Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia

dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto

con la contemporaneità. Comprende aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal paleolitico alla

fine dell’Impero romano d’Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la

contemporaneità.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria

Uso delle fonti

– Individuare le tracce e usarle come fonti per produrre conoscenze sul proprio passato, della

generazione degli adulti e della comunità di appartenenza.

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– Ricavare da fonti di tipo diverso informazioni e conoscenze su aspetti del passato.

Organizzazione delle informazioni

– Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati.

– Riconoscere relazioni di successione e di contemporaneità, durate, periodi, cicli temporali,

mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate.

– Comprendere la funzione e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la

rappresentazione del tempo (orologio, calendario, linea temporale…).

Strumenti concettuali

– Seguire e comprendere vicende storiche attraverso l’ascolto o lettura di testi dell’antichità, di

storie, racconti, biografie di grandi del passato.

– Organizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali.

– Individuare analogie e differenze attraverso il confronto tra quadri storico-sociali diversi, lontani

nello spazio e nel tempo.

Produzione scritta e orale

– Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante grafismi, disegni, testi scritti e con

risorse digitali.

– Riferire in modo semplice e coerente le conoscenze acquisite.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

Uso delle fonti

– Produrre informazioni con fonti di diversa natura utili alla ricostruzione di un fenomeno storico.

– Rappresentare, in un quadro storico-sociale, le informazioni che scaturiscono dalle tracce del

passato presenti sul territorio vissuto.

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Organizzazione delle informazioni

– Leggere una carta storico-geografica relativa alle civiltà studiate.

– Usare cronologie e carte storico-geografiche per rappresentare le conoscenze.

– Confrontare i quadri storici delle civiltà affrontate.

Strumenti concettuali

– Usare il sistema di misura occidentale del tempo storico (avanti Cristo – dopo Cristo) e

comprendere i sistemi di misura del tempo storico di altre civiltà.

– Elaborare rappresentazioni sintetiche delle società studiate, mettendo in rilievo le relazioni fra

gli elementi caratterizzanti.

Produzione scritta e orale

– Confrontare aspetti caratterizzanti le diverse società studiate anche in rapporto al presente.

– Ricavare e produrre informazioni da grafici, tabelle, carte storiche, reperti iconografici e

consultare testi di genere diverso, manualistici e non, cartacei e digitali.

– Esporre con coerenza conoscenze e concetti appresi, usando il linguaggio specifico della

disciplina.

– Elaborare in testi orali e scritti gli argomenti studiati, anche usando risorse digitali.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Secondaria di I grado:

L'alunno ha incrementato la curiosità per la conoscenza del passato, si informa in modo

autonomo su fatti e problemi storici, anche mediante l'uso di risorse digitali.

Conosce i momenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di

potere medievali alla formazione dello stato unitario, alla formazione della Repubblica. Conosce i

processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea. Conosce i

processi fondamentali della storia mondiale fino alla globalizzazione. Conosce gli aspetti essenziali

della storia del suo ambiente. Conosce e apprezza aspetti del patrimonio culturale, italiano e

dell'umanità. Ha elaborato un personale metodo di studio, comprende testi storici, ricava

informazioni storiche da fonti di vario genere e le sa organizzare in testi. Sa esporre oralmente e

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con scritture anche digitali le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e sa

argomentare le proprie riflessioni.

Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprendere

opinioni e culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo. Nell’ambito

dell’Educazione alla Sostenibilità, il curricolo scolastico prevede finalità metodologiche quali la

promozione di una relazione sistemica tra scuola e territorio, la formazione di una coscienza

ecologica consapevole nell’etica e nei valori.

CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA

1. Saper riferire, sotto forma di racconto, gli eventi storici, riuscendo a collocarli nel tempo e nello spazio. 2. Saper individuare i nessi causa-effetto. 3. Organizzare e sintetizzare le conoscenze in mappe concettuali. 4. Saper scoprire le radici storiche della realtà locale, operando confronti con quella italiana, europea e mondiale. 5. Utilizzare i termini specifici del linguaggio storico. 6. Saper leggere carte storiche ed essere in grado di decodificare fonti di vario tipo. 7. Usare le conoscenze apprese per comprendere ed analizzare problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile.

1. Riferire, oralmente o per iscritto, gli eventi storici, anche utilizzando supporti digitali. 2. Collocare gli eventi storici nel tempo e nello spazio. 3. Saper individuare i nessi causa-effetto. 3. Organizzare e sintetizzare le conoscenze in mappe concettuali. 4. Saper scoprire le radici storiche della realtà locale, operando confronti con quella italiana, europea e mondiale. 5. Utilizzare i termini specifici del linguaggio storico. 6. Saper leggere carte storiche ed essere in grado di decodificare fonti di vario tipo. 7. Usare le conoscenze apprese per comprendere ed analizzare problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile.

1. Riferire, oralmente o per

iscritto, gli eventi storici, anche

utilizzando supporti digitali.

2. Collocare gli eventi storici nel tempo e nello spazio. 3. Saper individuare i nessi causa-effetto. 3. Organizzare e sintetizzare le conoscenze in mappe concettuali. 4. Saper scoprire le radici storiche della realtà locale, operando confronti con quella italiana, europea e mondiale. 5. Utilizzare i termini specifici del linguaggio storico. 6. Saper leggere carte storiche ed essere in grado di decodificare fonti di vario tipo. 7. Usare le conoscenze apprese per comprendere ed analizzare problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile.

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GEOGRAFIA

SCUOLA DELL’INFANZIA - Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, destra/sinistra, ecc. - Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

SCUOLA PRIMARIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria:

L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti

topologici e punti cardinali.

Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre,

realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio.

Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie

digitali, fotografiche, artistico-letterarie).

Riconosce e denomina i principali «oggetti» geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline,

laghi, mari, oceani, ecc.).

Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con

particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi

europei e di altri continenti.

Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul

paesaggio naturale.

Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e

antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria

Orientamento

– Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di

riferimento,

utilizzando gli indicatori topologici (avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.) e le mappe di spazi noti che

si formano nella mente (carte mentali).

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Linguaggio della geo-graficità

– Rappresentare in prospettiva verticale oggetti e ambienti noti (pianta dell’aula, ecc.) e tracciare

percorsi effettuati nello spazio circostante.

– Leggere e interpretare la pianta dello spazio vicino.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

Orientamento

– Orientarsi utilizzando la bussola e i punti cardinali anche in relazione al Sole.

– Estendere le proprie carte mentali al territorio italiano, all’Europa e ai diversi continenti,

attraverso gli strumenti dell’osservazione indiretta (filmati e fotografie, documenti cartografici,

immagini da telerilevamento, elaborazioni digitali, ecc.).

Linguaggio della geo-graficità

– Analizzare i principali caratteri fisici del territorio, fatti e fenomeni locali e globali, interpretando

carte geografiche di diversa scala, carte tematiche, grafici, elaborazioni digitali, repertori statistici

relativi a indicatori socio-demografici ed economici.

– Localizzare sulla carta geografica dell’Italia le regioni fisiche, storiche e amministrative;

localizzare sul planisfero e sul globo la posizione dell’Italia in Europa e nel mondo.

– Localizzare le regioni fisiche principali e i grandi caratteri dei diversi continenti e deglioceani.

Paesaggio

– Conoscere gli elementi che caratterizzano i principali paesaggi italiani, europei e mondiali,

individuando le analogie e le differenze (anche in relazione ai quadri socio-storici del passato) e gli

elementi di particolare valore ambientale e culturale da tutelare e valorizzare.

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Regione e sistema territoriale

– Acquisire il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storico-culturale, amministrativa) e

utilizzarlo a partire dal contesto italiano.

– Individuare problemi relativi alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale,

proponendo soluzioni idonee nel proprio contesto di vita.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Secondaria di I grado:

L'alunno osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani. Utilizza

opportunamente concetti geografici (ad esempio: ubicazione, localizzazione, regione, paesaggio,

ambiente, territorio, sistema antropofisico...), carte geografiche, fotografie e immagini dallo

spazio, elaborazioni digitali, grafici, dati statistici per comunicare informazioni spaziali

sull'ambiente che lo circonda.

È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti, fiumi,

laghi,…) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Europa e del Mondo. Sa agire e

muoversi concretamente, facendo ricorso a carte mentali, che implementa in modo significativo

attingendo all'esperienza quotidiana e al bagaglio di conoscenze.

Sa aprirsi al confronto con l'altro, attraverso la conoscenza dei diversi contesti ambientali e

socio-culturali, superando stereotipi e pregiudizi. Riconosce nel paesaggio gli elementi fisici

significativi e le emergenze storiche, estetiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio

naturale e culturale da tutelare e valorizzare. Valuta i possibili effetti delle decisioni e delle azioni

dell'uomo.

CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA

1. Orientarsi sulle carte e con le carte, in base a punti cardinali e punti di riferimento fissi. 2. Leggere ed interpretare vari tipi di carte geografiche, utilizzando scale, coordinate e simbologia. 3. Consolidare il concetto di regione geografica applicandolo all'Italia e all'Europa. 4. Analizzare le interrelazioni

1. Orientarsi nelle realtà territoriali, utilizzando strumenti tradizionali ed innovativi. 2. Leggere ed interpretare vari tipi di carte geografiche, utilizzando scale, coordinate e simbologia. 3. Consolidare il concetto di regione geografica applicandolo all'Europa. 4. Analizzare le interrelazioni

1. Orientarsi nelle realtà territoriali, utilizzando strumenti tradizionali ed innovativi. 2. Leggere ed interpretare vari tipi di carte geografiche, utilizzando scale, coordinate e simbologia. 3. Consolidare il concetto di regione geografica applicandolo ai continenti. 4. Analizzare le interrelazioni

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tra fenomeni demografici e socio-economici a livello nazionale ed europeo. 5. Conoscere temi e problemi di tutela dell'ambiente e di valorizzazione del paesaggio.

tra fenomeni demografici e socio-economici a livello europeo. 5. Conoscere temi e problemi di tutela dell'ambiente e di valorizzazione del paesaggio.

tra fenomeni demografici e socio-economici a livello mondiale. 5. Conoscere temi e problemi di tutela dell'ambiente e di valorizzazione del paesaggio.

RELIGIONE

SCUOLA DELL’INFANZIA - Scopre nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre di tutti e che la Chiesa e la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose. - Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso. - Riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altri per cominciare a manifestare anche in questo modo la propria interiorità; l’immaginazione e le emozioni. - Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei cristiani ( segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso. - Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.

SCUOLA PRIMARIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i

contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive; riconosce il

significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali

festività nell’esperienza personale, familiare e sociale.

Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della

nostra

cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica le

caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui

più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

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Si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del

cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si

impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si

interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria

Dio e l’uomo

– Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto

stabilire un’alleanza con l’uomo.

– Conoscere Gesù di Nazareth, Emmanuele e Messia, crocifisso e risorto e come tale testimoniato

dai cristiani.

– Individuare i tratti essenziali della Chiesa e della sua missione.

– Riconoscere la preghiera come dialogo tra l’uomo e Dio, evidenziando nella preghiera cristiana la

specificità del «Padre Nostro».

La Bibbia e le altre fonti

– Conoscere la struttura e la composizione della Bibbia.

– Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti

della creazione, le vicende e le figure principali del popolo d’Israele, gli episodi chiave dei racconti

evangelici e degli Atti degli apostoli.

Il linguaggio religioso

– Riconoscere i segni cristiani in particolare del Natale e della Pasqua, nell’ambiente, nelle

celebrazioni e nella pietà e nella tradizione popolare.

– Conoscere il significato di gesti e segni liturgici propri della religione cattolica (modi di pregare, di

celebrare, ecc.).

I valori etici e religiosi

– Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo,

come insegnato da Gesù.

– Riconoscere l’impegno della comunità cristiana nel porre alla base della convivenza umana la

giustizia e la carità.

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Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

Dio e l’uomo

– Descrivere i contenuti principali del credo cattolico.

– Sapere che per la religione cristiana Gesù è il Signore, che rivela all’uomo il volto del Padre e

annuncia il Regno di Dio con parole e azioni.

– Cogliere il significato dei sacramenti nella tradizione della Chiesa, come segni della salvezza di

Gesù e azione dello Spirito Santo.

– Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica sin dalle origini

e metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane evidenziando le prospettive del

cammino ecumenico.

– Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre grandi religioni individuando

gli aspetti più importanti del dialogo interreligioso.

La Bibbia e le altre fonti

– Leggere direttamente pagine bibliche ed evangeliche individuandone il messaggio principale e

sapersi orientare all’interno di esse.

– Ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù, nel contesto storico, sociale, politico e

religioso del tempo, a partire dai Vangeli.

– Confrontare la Bibbia con i testi sacri delle altre religioni.

– Decodificare i principali significati dell’iconografia cristiana.

– Saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di santi e in Maria, la madre

di Gesù.

Il linguaggio religioso

– Intendere il senso religioso del Natale e della Pasqua, a partire dalle narrazioni evangeliche e

dalla vita della Chiesa.

– Riconoscere il valore del silenzio come «luogo» di incontro con se stessi, con l’altro, con Dio.

– Individuare significative espressioni d’arte cristiana (a partire da quelle presenti nel territorio),

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per rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata dagli artisti nel corso dei secoli.

– Rendersi conto che la comunità ecclesiale esprime, attraverso vocazioni e ministeri differenti,

la propria fede e il proprio servizio all’uomo.

I valori etici e religiosi

– Scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell’uomo e confrontarla con quella delle

principali religioni non cristiane.

– Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, in vista di un

personale progetto di vita.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Secondaria di I grado:

- L’alunno conosce gli elementi specifici della religione cristiana.

- Considera i rapporti con gli altri come occasione di crescita e di ricerca della verità;

- Comprende la Chiesa come una comunità in cui si realizza il progetto d’amore di Dio per la

salvezza degli uomini;

- Conosce gli aspetti più significativi della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della

storia civile passata e recente;

- Conosce che cosa sostiene la scienza e la Bibbia sull’origine della vita;

- Coglie la ricchezza spirituale delle diverse tradizioni religiose e individua gli elementi di confronto

con il cristianesimo;

- Inizia a confrontarsi con la complessità dell'esistenza e impara a dare valore ai propri

comportamenti, riconoscendo i valori comuni da perseguire per realizzare un mondo migliore.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della Scuola Secondaria di I grado:

- Cogliere nelle domande dell'uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa;

- Saper adoperare la Bibbia come documento storico-culturale e apprendere che nella fede della

Chiesa è accolta come parola di Dio;

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- Comprendere il significato principale dei simboli religiosi, delle celebrazioni liturgiche e dei

sacramenti della Chiesa;

- Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un

progetto libero e responsabile.

DIPARTIMENTO LINGUE COMUNITARIE Secondo il Consiglio dell’Unione Europea, l’apprendimento delle Lingue Comunitarie rientra tra le otto

competenze chiave che ogni cittadini europeo deve possedere. Esso sviluppa una competenza

plurilingue e pluriculturale indispensabile nell’esercizio di una cittadinanza attiva europea.

Esso, infatti, insieme all’insegnamento della lingua italiana,contribuisce allo sviluppo linguistico-

cognitivo e mediante la progressione degli obiettivi relativi alle diverse competenze, contribuisce

all’acquisizione delle strategie e tecniche dell’apprendimento permanente.

In particolare, alla Scuola Primaria l’apprendimento delle lingue terrà conto della maggiore capacità del

bambino di appropriarsi spontaneamente di modelli di pronuncia e intonazione diversi dalla lingua

madre.

Alla Scuola Secondaria, guiderà gradualmente l’alunno ad interiorizzare gradualmente le modalità di

comunicazione e le regole della lingua inglese e francese; ciò si baserà sull’attitudine naturale degli

alunni a comunicare, socializzare, interagire attraverso la lingua. L’alunno potrà così gradualmente

sviluppare competenze socio-relazionali adeguate agli interlocutori e ai contesti diversi.

Per un utilizzo più ampio e attuale della L2, si propone lo sviluppo delle competenze linguistiche in

ambito interdisciplinare attraverso attività CLIL (Content Language Integrated Learning) che guidino alla

realizzazione di piccoli progetti di natura trasversale .

I docenti di Lingua Inglese intendono, inoltre, misurare le competenze acquisite dagli alunni in termini

di qualificazione esterna con gli enti certificatori riconosciuti in tutta Europa, quali “Trinity College” o

“UCLES” secondo i parametri stabiliti dal CEF.

Oltre alla capacità di usare la lingua, gli alunni saranno accostati alla riflessione sulle somiglianze e

diversità tra lingue e culture diverse, sviluppando una consapevolezza plurilingue, una sensibilità

interculturale, il senso del rispetto per l’altro e per l’ambiente più o meno vicino a lui (contribuendo

trasversalmente all’interiorizzazione dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile), la capacità di

autovalutazione e consapevolezza di come si impara.

Infine, considerato il piano di diffusione nazionale LIM, avviato dal MIUR, i docenti di L2 si prefiggono di

fare uso della LIM e delle nuove tecnologie.

SCUOLA DELL’INFANZIA

Traguardi L2

• Il bambino ragiona sulla lingua; scopre la presenza di lingue diverse; riconosce, sperimenta la

pluralità dei linguaggi; si misura con la creatività e la fantasia.

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SCUOLA PRIMARIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Al termine della Scuola Primaria, l’alunno avrà sviluppato delle competenze rapportabili al Livello A1 del

Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue.

• L’alunno comprende e individua l’informazione principalein frasi ed espressioni basilari (in forma orale e scritta) relativi all’ambito familiare.

• Utilizza messaggi verbali orali e brevi testi scritti per esprimere in modo semplice bisogni immediati.

• Attraverso il gioco l’alunno interagisce e comunica con espressioni e frasi chiare, comprensibili, semplici e di routine, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente.

• Stabilisce relazioni tra elementi linguistico – comunicativi e culturali appartenenti sia alla lingua madre che a quella straniera.

• Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante.

• Individua e coglie elementi culturali e forme linguistiche rapportandole alla propria per favorire l’acquisizione degli strumenti necessari per un confronto diretto tra la propria cultura e le altre.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe III

ASCOLTO (comprensione orale)

• L’alunno comprende vocaboli, istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano, pronunciati chiaramente e lentamente relativi alla sfera personale.

PARLATO (produzione e interazione orale)

• Produce frasi significative riferite al proprio ambiente.

• Interagisce con un compagno per presentarsi e/o giocare, utilizzando espressioni e frasi

memorizzate adatte alla situazione.

LETTURA (comprensione scritta)

• Comprende cartoline , biglietti e brevi messaggi, accompagnati preferibilmente da supporti visivi o sonori, cogliendo parole e frasi già acquisite.

SCRITTURA (produzione scritta)

• Scrive parole e semplici frasi di uso quotidiano attinenti alla sfera scolastica e familiare.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe V

ASCOLTO(comprensione orale)

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• L’alunno comprende brevi dialoghi, istruzioni, espressioni/frasi di uso quotidiano, brevi testi multimediali identificandone parole chiave e il senso generale se pronunciate chiaramente.

PARLATO (produzione e interazione orale)

• Descrive persone, luoghi e oggetti familiari utilizzando parole e frasi acquisite e il linguaggio non-

verbale.

• Interagisce in modo comprensibile utilizzando espressioni e frasi adatte alla situazione.

LETTURA (comprensione scritta)

• Legge ecomprende brevi e semplici testi, accompagnati preferibilmente da supporti visivi cogliendo il loro significato globale e identificando parole e frasi familiari

SCRITTURA (produzione scritta)

• Scrive in forma comprensibile messaggi semplici e brevi per presentarsi, ringraziare, invitare, chiedere o dare notizie/informazioni.

RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL’APPRENDIMENTO

• Riflette sui suoni tipici della lingua e su parole aventi suoni simili.

• Osserva le parole e le espressioni nei loro contesti d’uso.

• E’ in grado di autovalutare i progressi nell’apprendimento della lingua.

SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO

Traguardi per lo sviluppo delle competenze della lingua inglese

Al termine della Scuola Secondaria di I grado, l’alunno avrà sviluppato delle competenze

rapportabili al Livello A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue.

• L’alunno comprende oralmente e per iscritto i punti essenziali di testi in lingua standard su

argomenti familiari o di studio (CLIL) che affronta normalmente a scuola e nel tempo

libero.

• Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti ed esperienze personali, espone

argomenti di studio attinenti anche ad altre discipline; esprime, inoltre, sogni, speranze ed

ambizioni e spiega brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti.

• Interagisce con uno o più interlocutori su argomenti familiari e comuni.

• Legge semplici testi con diverse strategie adeguate allo scopo.

• Scrive semplici resoconti e compone brevi lettere o messaggi adeguati allo scopo.

• Affronta situazioni nuove attingendo al suo repertorio linguistico.

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• Sviluppa una sensibilità plurilingue e pluriculturale attraverso il confronto tra la propria

cultura equella del paese straniero.

• Autovaluta le competenze acquisite ed è consapevole del proprio modo di apprendere.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe III

ASCOLTO(comprensione orale)

• L’alunno comprende i punti essenziali di un discorso riguardanti argomenti di vita

quotidiana e familiari.

• Individua l’informazione principale di programmi radiofonici o televisivi su avvenimenti

di attualità o che riguardano i propri interessi.

• Individua, ascoltando, termini e informazioni attinenti a contenuti di studio di altre

discipline (CLIL).

PARLATO (produzione e interazione orale)

• Descrive e presenta persone e condizioni di vita o di studio, compiti quotidiani;

esprime le proprie preferenze ed opinioni, motivandole.

• Interagisce con uno o più interlocutori, facendo domande e scambiando informazioni

in situazioni quotidiane.

LETTURA (comprensione scritta)

• Legge e comprende globalmente testi (di vario genere: di uso quotidiano, di tipo narrativo,

biografico e regolativo) e ne individua informazioni specifiche.

SCRITTURA (produzione scritta)

• Produce risposte a questionari e formula domande su testi.

• Produce testi scritti su esperienze, sensazioni, opinioni con frasi semplici.

• Scrive brevi lettere personali adeguate al destinatario con un lessico appropriato al

contesto e con una sintassi semplice.

RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL’APPRENDIMENTO

• Riflette su aspetti morfologici e sintattici e rileva differenze tra la lingua materna e quella

straniera.

• Riconosce come si apprende e cosa ostacola il proprio apprendimento.

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Traguardi per lo sviluppo delle competenze della seconda lingua comunitaria (lingua francese)

Al termine della Scuola Secondaria di I grado, l’alunno avrà sviluppato delle competenze

rapportabili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue.

• L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari e di vita

quotidiana in modo semplice e diretto.

• Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del

proprio ambiente.

• Legge brevi e semplici testi con strategie adeguate allo scopo.

• Stabilisce relazioni tra semplici elementi linguistico-comunicativi e culturali propri delle

lingue di studio.

• Confronta i risultati conseguiti in lingue diverse e le strategie utilizzate per imparare.

• L’alunno comprende istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano se pronunciate

lentamente, identificando il tema generale di brevi messaggi su argomenti noti.

ASCOLTO(comprensione orale)

• L’alunno comprende brevi testi multimediali identificandone parole chiave e il senso

generale.

PARLATO (produzione e interazione orale)

• Descrive persone, luoghi e oggetti familiari utilizzando parole e frasi già note.

• Riferisce semplici informazioni afferenti alla sfera personale con il supporto di mimica e

gesti.

• Interagisce in modo comprensibile, formale ed informale, utilizzando espressioni adatte

alla situazione.

LETTURA (comprensione scritta)

• Comprende semplici testi di contenuto familiare e di uso quotidiano.

SCRITTURA (produzione scritta)

• Scrive testi brevi e semplici per raccontare le proprie esperienze, ringraziare, fare gli auguri,

invitare, anche con errori formali che non compromettano però la comprensibilità del

messaggio.

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RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL’APPRENDIMENTO

• Riflette su aspetti morfologici e sintattici e rileva differenze tra la lingua materna e quella

straniera.

• Riconosce come si apprende e cosa ostacola il proprio apprendimento.

LINGUE COMUNITARIE E BES

Per lo studente con BES la L2e la L3 rappresentano sempre un problema, soprattutto per quanto

riguarda la lingua inglese in quanto, essendo una lingua opaca, manca di corrispondenza fra suono

e segno grafico, rendendo la lingua particolarmente difficoltosa.

Pertanto, in presenza di alunni con “special needs”, da un punto di vista metodologico, si alternerà

il metodo induttivo con quello deduttivo e si privilegerà il TPR perché coinvolge la competenza

pragmatica del soggetto.

Il primo compito che l’insegnante di lingua straniera deve svolgere è la presentazione di dialoghi

semplificati, non porre enfasi sulla correttezza della pronuncia (purché il messaggio sia

globalmente comprensibile nonostante gli errori), privilegiare gli ambiti lessicali di interesse

dell’alunno (perché si apprende meglio se ciò che si impara serve ad esprimere se stessi e ad

entrare in comunicazione con gli altri), operare una scelta di strutture grammaticali che devono

essere semplici e basilari.

LE 4 ABILITA’ PER I BES

Listening: l’abilità generalmente più congeniale all’ alunno con BES è l’ascolto, in quanto riesce ad

individuare con una certa facilità l’ossatura del brano/messaggio orale.

Speaking: nel parlato l’insegnante noterà l’impegno e la raccolta di idee anche se inficiato dalla

inadeguatezza di lessico o strutture.

Reading and writing: le maggiori difficoltà si rilevano nell’ambito della lingua scritta, pertanto per

le prove scritte è consigliabile utilizzare esercizi di VERO/FALSO, a scelta multipla, di

completamento, abbinamento, inserimento evitando le trasformazioni, le traduzioni o le domande

aperte.

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Gli insegnanti diL2e L3 propongono di seguito una serie di strategie adottabili per una metodologia

in linea con i BES.

MISURE DISPENSATIVE

• Limitare o evitare la lettura ad alta voce in classe

• Evitare di far ricopiare testi, utilizzando invece fotocopie, schemi, “slide” o documenti informatici.

• Evitare tipologie di esercizi di sicuro insuccesso (per esempio: trasformazioni di frasi o traduzioni in L2).

STRUMENTI COMPENSATIVI

• Incentivare l’uso del PC

• Utilizzare schemi, riassunti e mappe per semplificare la lezione

• Consentire l’uso del registratore o della “smartpen” durante le spiegazioni

• Ove possibile, compensare le prove scritte con prove orali.

DURANTE LE LEZIONI:

• Garantire l’approccio visivo e comunicativo attraverso l’uso della LIM

• Utilizzare colori per distinguere le varie strutture e forme grammaticali

• Privilegiare il “pair work”, “chain dialogues”, “group work”

• Consolidare i punti della lezione alla fine di questa

• Monitorare il percorso dell’alunno e lodare i progressi realmente compiuti per incrementare l’autostima

VERIFICHE

• Privilegiare le verifiche orali

• Evitare la sovrapposizione di più verifiche in un solo giorno

• Astenersi da prove a sorpresa

• Fornire il testo della verifica con carattere Arial o Verdana 12 o 14 con interlinea sufficientemente ampia

• Indicare la consegna in lingua italiana

• Garantire tempi più lunghi

• Evitare domande aperte e favorire verifiche strutturate

• Accettare risposte concise

• Consentire l’utilizzo del dizionario elettronico

VALUTAZIONE

• Valutare il contenuto e non la forma

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• Valutare le conoscenze e non le carenze

• Il docente può modificare la prova di classe nonché agire sui criteri di valutazione della prova stessa stabilendo una diversa soglia di sufficienza

I COMPITI A CASA

• Ridurre la quantità dei compiti assegnati a casa

• Allungare le scadenze di consegna

• Variare la modalità di presentazione

Naturalmente, vista l’eterogeneità dei possibili alunni con BES, le strategie su indicate verranno

adeguate ai singoli casi ed inseriti nel PDP.

DIPARTIMENTO

MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICO

Nella formazione di base, l’area matematico – scientifico - tecnologica comprende la matematica, le scienze dell’uomo e della natura, la tecnologia tradizionale e informatica.

Lo sviluppo degli argomenti di matematica, di scienze e di tecnologia contribuisce a favorire nell’alunno un atteggiamento di curiosità cognitiva nei confronti di fatti e fenomeni della realtà naturale e artificiale per quantificarla, ordinarla, studiarla, misurarla, rappresentarla e riprodurla.

Contribuisce inoltre a sviluppare la capacità di critica e di giudizio, potenziando le abilità intuitive, logiche e tecnologiche.

L’area è articolata in tre filoni curricolari che dal punto di vista didattico si devono intendere collegati e interagenti fra loro e devono essere sviluppati in costruttiva continuità attraverso percorsi coerenti tra Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado.

SCUOLA DELL’INFANZIA

MATEMATICA

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• Il bambino raggruppa e ordina oggetti o materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata.

• Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze,pesi e altre quantità.

SCIENZE

• Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.

• Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, destra/sinistra, ecc..

TECNOLOGIA

• Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi.

SCUOLA PRIMARIA

MATEMATICA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

1. Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e valuta l’opportunità di ricorrere ad una calcolatrice.

2. Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici ( n. decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione).

3. Riconosce, descrive, classifica e rappresenta figure geometriche piane. 4. Rappresenta forme, relazioni e strutture. 5. Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni

strumenti di misura (metro, goniometro). 6. Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici).

Ricava anche informazioni da dati rappresentati in tabelle e grafici. 7. Effettua previsioni di probabilità di eventi e li quantifica. 8. Risolve problemi logici, matematici: individua i dati, le richieste e i procedimenti risolutivi.

Obiettivi di apprendimento di matematica al termine della classe III

NUMERI

• Leggere, scrivere, ordinare, confrontare numeri naturali e decimali. • Conoscere il valore posizionale delle cifre nei numeri naturali e decimali.

• Eseguire addizioni e sottrazioni in colonna con numeri interi e decimali.

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• Eseguire moltiplicazioni in colonna con il moltiplicatore di una-due cifre con i numeri interi.

• Eseguire divisioni in colonna con il divisore di una cifra (numeri interi). • Risolvere facili problemi con una o due operazioni.

SPAZIO E FIGURE

• Comunicare la posizione di oggetti nello spazio fisico, sia rispetto al soggetto, sia rispetto ad altre persone o oggetti, usando termini adeguati (sopra/sotto, davanti/dietro, destra/sinistra, dentro/fuori).

• Eseguire un semplice percorso partendo da istruzioni verbali o dal disegno.

• Riconoscere, denominare, descrivere e disegnare figure geometriche.

RELAZIONI, DATI E PREVISIONI

• Classificare numeri, figure, oggetti in base a una o più proprietà, utilizzando rappresentazioni opportune, a seconda dei contesti e dei fini.

• Leggere e rappresentare relazioni e dati con diagrammi, schemi e tabelle. • Misurare grandezze utilizzando sia unità arbitrarie sia unità e strumenti convenzionali.

Obiettivi di apprendimento di matematica al termine della classe V

NUMERI

• Leggere, scrivere, ordinare e confrontare i numeri naturali e decimali. • Scomporre e comporre i numeri naturali e decimali. • Eseguire addizioni e sottrazioni in colonna, con più cambi, con i numeri interi e decimali.

• Eseguire moltiplicazioni con il moltiplicatore di due o tre cifre con n. interi e decimali. • Eseguire divisioni in colonna col divisore di una- due cifre con n. interi e decimali.

• Individuare multipli e divisori di un numero. • Individuare, classificare, confrontare frazioni e calcolare la frazione di un numero.

• Interpretare i numeri interi negativi in contesti concreti. • Conoscere sistemi di notazione dei numeri che sono o sono stati in uso in luoghi, tempi e

culture diverse dalla nostra.

SPAZIO E FIGURE

• Descrivere, denominare e classificare figure geometriche, identificando elementi significativi.

• Riprodurre una figura utilizzando gli strumenti opportuni.

• Utilizzare il piano cartesiano per localizzare punti. • Riconoscere figure traslate, ruotate e riflesse. • Confrontare e misurare angoli utilizzando proprietà e strumenti.

• Utilizzare e distinguere fra loro i concetti di perpendicolarità, parallelismo, orizzontalità, verticalità.

• Riprodurre in scala una figura assegnata.

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• Determinare il perimetro di una figura.

• Determinare l’area di rettangoli e triangoli e di altre figure per scomposizione o utilizzando le più comuni formule.

RELAZIONI, DATI E PREVISIONI

• Rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per ricavare informazioni.

• Usare le nozioni di frequenza, di moda e di media aritmetica. • Conoscere le principali unità di misura e saper effettuare equivalenze.

• Individuare eventi probabili e quantificarli. • Riconoscere e descrivere regolarità in una sequenza di numeri o di figure.

SCIENZE Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

L'alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l'aiuto dell'insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di li vello adeguato, elabora semplici modelli. Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali. Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparati, ne riconosce e descrive il funzionamento, utilizzando modelli intuitivi ed ha cura della sua salute. Ha atteggiamenti di cura verso l'ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell'ambiente sociale e naturale. Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza di scuola primaria

Esplorare e descrivere oggetti e materiali

Esplorare e descrivere oggetti e materiali, riconoscerne funzioni e modi d’uso. Seriare e classificare oggetti in base alle loro proprietà. Descrivere semplici fenomeni della vita quotidiana legati ai liquidi, al cibo, alle forze e al movimento, al calore, ecc.

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Osservare e sperimentare sul campo

Individuare somiglianze e differenze nei percorsi di sviluppo di organismi animali e vegetali. Conoscere le caratteristiche dei terreni e delle acque. Avere familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia, ecc.) e con la periodicità dei fenomeni celesti (dì/notte, percorsi del sole, stagioni).

L'uomo i viventi e l'ambiente

Riconoscere e descrivere le caratteristiche del proprio ambiente. Osservare e prestare attenzione al funzionamento e alla cura del proprio corpo. Riconoscere in altri organismi viventi, in relazione con i loro ambienti, bisogni analoghi ai propri.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

Oggetti, materiali e trasformazioni

• Individuare, nell'osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali: dimensioni

• spaziali, peso, forza, movimento, pressione, temperatura, calore, ecc. • Conoscere e utilizzare le principali unità di misura convenzionali.

• Individuare le proprietà di alcuni materiali. • Osservare e schematizzare alcuni passaggi di stato.

Osservare e sperimentare sul campo

• Individuare gli elementi che caratterizzano un ambiente e i loro cambiamenti nel tempo. • Conoscere la struttura del suolo; osservare le caratteristiche dell'acqua e il suo ruolo

nell'ambiente

• Conoscere il movimento dei diversi oggetti celesti.

L'uomo i viventi e l'ambiente

• Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente.

• Avere cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio. Acquisire le prime in-formazioni sulla riproduzione e la sessualità.

• Riconoscere che la vita di ogni organismo è in relazione con altre e differenti forme di vita.

• Elaborare i primi elementi di classificazione animale e vegetale. • Proseguire l'osservazione e l'interpretazione delle trasformazioni ambientali, ivi comprese

quelle globali, in particolare quelle conseguenti all'azione modificatrice dell'uomo.

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Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

Oggetti, materiali e trasformazioni

• Individuare, nell'osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali: dimensioni

• spaziali, peso, forza, movimento, pressione, temperatura, calore, ecc.

• Conoscere e utilizzare le principali unità di misura convenzionali. • Individuare le proprietà di alcuni materiali. • Osservare e schematizzare alcuni passaggi di stato.

Osservare e sperimentare sul campo

• Individuare gli elementi che caratterizzano un ambiente e i loro cambiamenti nel tempo. • Conoscere la struttura del suolo; osservare le caratteristiche dell'acqua e il suo ruolo

nell'ambiente • Conoscere il movimento dei diversi oggetti celesti.

L'uomo i viventi e l'ambiente

• Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente.

• Avere cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio. Acquisire le prime in-formazioni sulla riproduzione e la sessualità.

• Riconoscere che la vita di ogni organismo è in relazione con altre e differenti forme di vita.

• Elaborare i primi elementi di classificazione animale e vegetale. • Proseguire l'osservazione e l'interpretazione delle trasformazioni ambientali, ivi comprese

quelle globali, in particolare quelle conseguenti all'azione modificatrice dell'uomo.

TECNOLOGIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

1. L'alunno riconosce e identifica nell'ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale.

2. È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo impatto ambientale.

3. Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la funzione principale e la struttura e di spiegarne il funzionamento.

4. Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo etichette, volantini o altra documentazione tecnica e commerciale.

5. Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso adeguato a seconda delle di-verse situazioni.

6. Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali.

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7. Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologia attuale.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

Vedere e osservare

• Eseguire semplici misurazioni e rilievi fotografici sull'ambiente scolastico o sulla propria abitazione.

• Leggere e ricavare informazioni utili da guide d'uso o istruzioni di montaggio. • Impiegare alcune regole del disegno tecnico per rappresentare semplici figure. • Effettuare prove ed esperienze sulle proprietà dei materiali più comuni. • Conoscere e utilizzare le funzioni principali di una applicazione informatica. • Rappresentare i dati dell'osservazione attraverso tabelle, mappe, diagrammi, disegni, testi.

Prevedere e immaginare

• Effettuare stime approssimative su pesi o misure di oggetti dell'ambiente scolastico. • Prevedere le conseguenze di decisioni o comportamenti personali o relative alla propria

classe. • Riconoscere i difetti di un oggetto e immaginarne possibili miglioramenti. • Pianificare la fabbricazione di un semplice oggetto elencando gli strumenti e i materiali

necessari. • Organizzare una gita o una visita ad un museo usando internet per reperire notizie e

informazioni.

Intervenire e trasformare

• Smontare semplici oggetti e meccanismi, apparecchiature obsolete o altri dispositivi comuni. • Utilizzare semplici procedure per la selezione, la preparazione e la presentazione degli

alimenti. • Eseguire interventi di decorazione, riparazione e manutenzione sul proprio corredo

scolastico. • Realizzare un oggetto in cartoncino descrivendo e documentando la sequenza delle

operazioni. • Cercare, selezionare, scaricare e installare sul computer un comune programma di utilità.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

MATEMATICA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

L’alunno :

• Si muove con sicurezza nel calcolo, ne padroneggia le diverse rappresentazioni e stima la

grandezza di un numero e il risultato di operazioni.

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• Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie

le relazioni tra gli elementi.

• Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere

decisioni.

• Riconosce e risolve problemi in contesti diversi, spiega il procedimento seguito anche in

forma scritta; confronta procedimenti diversi.

• Utilizza e interpreta il linguaggio matematico (piano cartesiano, formule, equazioni…)

• Nelle situazioni di incertezza, sa effettuare valutazioni di probabilità

• Produce argomentazioni in base alle conoscenze acquisite; sostiene le proprie convinzioni;

accetta di cambiare opinione riconoscendo la logica di una argomentazione corretta.

• Ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica comprendendo come possa

essere utilizzata in molte situazioni per operare nella realtà.

• E’ in grado di utilizzare autonomamente le conoscenze per risolvere esercizi e problemi

nelle simulazioni delle prove ministeriali.

Obiettivi di apprendimento di matematica al termine della classe terza

NUMERI

• Rappresentare i numeri sulla retta

• Eseguire le operazioni in R (4 operazioni, potenze, radici quadrate ) e conoscerne le

proprietà.

• Dare stime approssimate per il risultato di una operazione. • Risolvere problemi tramite espressioni numeriche. • Utilizzare scale graduate in contesti significativi per le scienze e la tecnica

• Utilizzare il concetto di rapporto fra numeri o misure ed esprimerlo sia nella forma

decimale, sia mediante frazione.

• Calcolare percentuali

• Individuare multipli e divisori di un numero in N e calcolare m.c.m e M.C.D

• Eseguire espressioni di calcolo numerico e letterale in R consapevoli del significato delle

parentesi e precedenza delle operazioni.

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SPAZIO E FIGURE

• Conoscere definizioni e proprietà delle principali figure piane.

• Riconoscere figure piane equivalenti e riprodurle in scala.

• Calcolare l’area utilizzando le opportune le proprietà geometriche delle figure.

• Conoscere il teorema di Pitagora e le sue applicazioni in matematica e situazioni concrete.

• Conoscere definizioni e proprietà delle principali figure solide e rappresentarle sul piano.

• Calcolare superficie e volume delle figure solide più conosciute.

• Risolvere problemi utilizzando le opportune proprietà geometriche delle figure.

RELAZIONI E FUNZIONI

• Esprimere la relazione di proporzionalità.

• Usare il piano cartesiano per rappresentare le funzioni del tipo y=ax e y=a/x e collegarle al

concetto di proporzionalità

• Costruire, interpretare e trasformare formule che contengono lettere per esprimere relazioni

e proprietà

• Risolvere problemi utilizzando equazioni di I grado

DATI E PREVISIONI

• Raccogliere e rappresentare dati utilizzando frequenze e valori medi (moda, mediana e

media aritmetica)

• Individuare eventi elementari, assegnare ad essi una probabilità e calcolare la probabilità di

qualche evento.

• Riconoscere eventi certi, probabili e improbabili.

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Classe prima

COMPETENZE OBIETTIVI

di

APPRENDIMENTO

OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI

IL

NUMERO

Utilizza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico.

Individua strategie appropriate per la soluzione di problemi.

Conoscere le caratteristiche degli insiemi N e Q+.

Saper applicare regole, proprietà ed eseguire calcoli nell’insieme N e Q+.

Individuare multipli e divisori di un numero in N e calcolare m.c.m e M.C.D.

Individuare i dati, le incognite e il procedimento risolutivo in problemi aritmetici e geometrici.

Conoscere l’insieme N; saper leggere, scrivere, confrontare e ordinare i numeri naturali riconoscendo il valore posizionale delle cifre.

Conoscere le procedure essenziali del calcolo aritmetico; saper eseguire le 4 operazioni.

Risolvere brevi espressioni.

Calcolare semplici potenze.

Applicare semplici criteri di divisibilità .

Calcolare la frazione di una figura e di un numero; riconoscere frazioni proprie, improprie e apparenti. Calcolare mcm di semplici frazioni.

Comprendere e risolvere semplici situazioni problematiche .

Il sistema di numerazione decimale.

Le quattro operazioni fondamentali e le loro proprietà.

Le potenze dei numeri.

La divisibilità.

Le operazioni con le frazioni.

Risoluzione di problemi.

Spazio

e

Figure

Riconosce e denomina le forme nel piano, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi.

Conoscere e operare in modo corretto con i sistemi di misura.

Conoscere gli elementi fondamentali della geometria piana.

Saper operare con gli elementi fondamentali della geometria piana.

Conoscere e disegnare gli enti fondamentali della geometria, gli angoli, le principali figure piane e calcolarne il perimetro.

Conoscere ed usare semplici strumenti di misura.

La misura delle grandezze.

I primi elementi.

Le rette nel piano.

I poligoni.

I triangoli.

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I quadrilateri.

D ati

e

Previsioni

Analizza e interpreta rappresentazioni di dati.

Sa effettuare valutazioni di probabilità.

Conoscere e saper applicare regole di statistica e probabilità.

Conoscere le fasi di una ricerca statistica e la probabilità di un evento semplice.

L’indagine statistica.

Primi elementi di probabilità.

Relazioni

e

Funzioni

Utilizza e interpreta il linguaggio matematico.

Saper rappresentare e interpretare diagrammi nel piano cartesiano.

Comprendere ed utilizzare i linguaggi specifici

Rappresentarne i dati in tabelle e grafici.

Saper esporre in modo semplice procedimenti e argomentazioni utilizzando termini e simboli della matematica

Le rappresentazioni grafiche

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Classe seconda

COMPETENZE OBIETTIVI

di

APPRENDIMENTO

OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI

IL

Numero

Utilizza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico.

Individua strategie appropriate per la soluzione di problemi.

Conoscere le caratteristiche degli insiemi N e Q+. Saper applicare regole, proprietà ed eseguire calcoli negli insiemi N e Q+. Conoscere e operare con rapporti, proporzioni, percentuali e proporzionalità. Individuare i dati, le incognite e il procedimento risolutivo in problemi aritmetici e geometrici.

Conoscere l’insieme Q+ : riconoscere e scrivere i vari tipi di frazioni e saper eseguire le 4 operazioni e la potenza con frazioni. Saper risolvere semplici espressioni. Conoscere il concetto di rapporto, proporzione e percentuale; saper risolvere una proporzione e calcolare percentuali . Saper interpretare il testo di un semplice problema aritmetico e geometrico; individuarne i dati, le richieste e il percorso risolutivo.

Le frazioni: operazioni,espressioni e problemi con le frazioni. I numeri razionali e decimali. La radice Quadrata.

Rapporti e proporzioni.

Corrispondenze e funzioni.

Applicazioni della proporzionalità.

Risoluzione di problemi.

Spazio

e

Figure

Riconosce e denomina le figure nel piano e nello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi.

Conoscere la circonferenza, il cerchio e le sue parti e saper operare con essi .

Conoscere le figure geometriche piane e saperne calcolare l’area. Conoscere e saper applicare formule dirette ed inverse. Conoscere e applicare i teoremi alle figure piane.

Conoscere il concetto di equivalenza e le formule per il calcolo delle principali figure piane. Riconoscere e disegnare le principali figure piane e calcolarne perimetro e area . Applicare il teorema di Pitagora al triangolo rettangolo . Conoscere ed usare semplici strumenti di misura .

Area delle figure piane.

La circonferenza, il cerchio e i poligoni inscritti e circoscritti.

Il teorema di Pitagora e le sue applicazioni.

Omotetia e similitudine.

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Classe terza

COMPETENZE

OBIETTIVI

di

APPRENDIMENTO

OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI

Il

numero

Utilizza le tecniche e le procedure del calcolo algebrico.

Individua strategie appropriate per la soluzione di problemi.

Conoscere le caratteristiche dell’ insieme R.

Saper applicare regole, proprietà ed eseguire calcoli nell’insieme R. Conoscere ed applicare le regole del calcolo algebrico.

Individuare i dati, le incognite e il procedimento risolutivo in problemi algebrici e geometrici.

Conoscere gli insiemi numerici e le principali proprietà ; saper eseguire le operazioni fondamentali negli insiemi N, Z, Q, R . Conoscere le principali nozioni del calcolo letterale e concetto di equazione ; saper risolvere semplici equazioni di I° ad una incognita . Saper interpretare il testo di un semplice problema aritmetico e geometrico; individuarne i dati, le richieste e il percorso risolutivo.

I numeri relativi.

Il calcolo letterale.

Le equazioni .

Risoluzione di

Problemi.

Dati

e

previsioni

Analizza e interpreta rappresentazioni di dati.

Sa effettuare valutazioni di probabilità.

Conoscere e saper applicare regole di statistica e probabilità.

Conoscere e saper applicare regole in semplici casi di statistica e probabilità.

Apprendere il significato di moda, mediana e media aritmetica

L’indagine statistica.

Primi elementi di probabilità.

Relazioni

e

Funzioni

Utilizza e interpreta il linguaggio matematico.

Saper rappresentare e interpretare diagrammi nel piano cartesiano.

Comprendere ed utilizzare i linguaggi specifici

Rappresentare nel piano cartesiano punti, rette e figure. Saper esporre in modo semplice procedimenti e argomentazioni utilizzando termini e simboli della matematica

La rappresentazione grafica di funzioni.

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Spazio

e

Figure

Riconosce e denomina le figure nel piano e nello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi.

Conoscere la circonferenza, il cerchio e le sue parti e saper operare con essi .

Conoscere gli elementi della geometria solida , rappresentarli e saper operare con essi .

Conoscere i concetti fondamentali della geometria piana e solida. Riconoscere e disegnare le principali figure piane e calcolarne perimetro e area. Riconoscere le principali figure solide e risolvere problemi con una figura e con formule dirette.

Conoscere ed usare semplici strumenti di misura.

Circonferenza e Cerchio.

Il teorema di Pitagora e le sue applicazioni. I poliedri.

I solidi di rotazione.

Dati

e

Previsioni

Analizza e interpreta rappresentazioni di dati.

Sa effettuare valutazioni di probabilità.

Conoscere e saper applicare regole di statistica e probabilità.

Conoscere e saper applicare regole in semplici casi di statistica e probabilità.

Apprendere il significato di moda, mediana e media aritmetica

L’indagine statistica.

La matematica del certo e del probabile.

Relazioni

e

Funzioni

Utilizza e interpreta il linguaggio matematico

Conoscere e saper operare nel piano cartesiano.

Comprendere ed utilizzare i linguaggi specifici

Rappresentare nel piano cartesiano punti, rette e figure. Saper esporre in modo semplice procedimenti e argomentazioni utilizzando termini e simboli della matematica

Le funzioni matematiche e il piano cartesiano.

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SCIENZE

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

L’alunno:

• Osserva, sperimenta, raccoglie e analizzare dati riguardo fenomeni ambientali e

sperimentalmente controllati.

• Realizza semplici schemi e modelli di fatti e fenomeni.

• Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e

microscopici

• Ha una visione dell’ambiente di vita, come sistema dinamico di specie vivente,

rispettandone le interazioni

• E’ consapevole del ruolo della comunità umana sulla Terra, del carattere finito delle risorse

dell’ineguaglianza al loro accesso e adotta modi di vita ecologicamente responsabili.

• Collega lo sviluppo delle scienze allo sviluppo della storia dell’uomo.

• Ha curiosità e interesse verso i principali problemi legati all’uso della scienza nel campo

dello sviluppo scientifico e tecnologico.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della Scuola Secondaria di I grado.

Fisica e Chimica

• Affrontare concetti fisici quali: forze, leve, pressione, lavoro, energia, temperatura e calore,

velocità, peso e peso specifico, carica elettrica ecc.. in situazioni di esperienza; rappresentare

questi concetti mediante rappresentazioni formali di tipo diverso (geometriche e algebriche)

e realizzare esperienze.

• Conoscere il concetto di conservazione e trasformazione di energia.

• Padroneggiare concetti di trasformazione chimica effettuando semplici esperienze

Astronomia e Scienze della terra

• Osservare e interpretare : fenomeni celesti, movimenti della Terra, durata del dì e della notte, fasi

lunari e eclissi.

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• Conoscere la struttura della terra e i suoi movimenti interni, rischi sismici, vulcanici e idrogeologici.

Biologia

• Individuare le relazioni e i processi di cambiamenti dei viventi attraverso il concetto di

organizzazione cellulare( per es.. respirazione cellulare, alimentazione, fotosintesi; crescita e

sviluppo). Realizzare esperienze.

• Apprendere una corretta cura del proprio corpo; interpretare lo stato di benessere e di malessere che

può derivare dalle sue alterazioni; attuare scelte per evitare o affrontare i rischi legati a una cattiva

alimentazione, al fumo o alle droghe. Acquisire corrette informazioni sullo sviluppo puberale e la

sessualità.

• Conoscere le basi biologiche della trasmissione dei caratteri ereditari acquisendo le prime nozioni di

genetica.

• Assumere comportamenti e scelte personali ecologicamente sostenibili. Rispettare e preservare la

biodiversità nei sistemi ambientali. Realizzare esperienze.

Classe prima

COMPETENZE OBIETTIVI di APPRENDIMENTO OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI

F

I

S

I

C

A

Osserva, sperimenta, raccoglie e analizza dati riguardo fenomeni ambientali e sperimentalmente controllati. Realizza semplici schemi e modelli di fatti e fenomeni

Saper esporre in modo chiaro il metodo scientifico.

Conoscere la materia le sue proprietà ed i suoi vari stati fisici.

Distinguere i concetti di calore e temperatura.

Conoscere le caratteristiche del suolo, dell’acqua e dell’aria.

Conoscere le caratteristiche essenziali della materia.

Individuare gli elementi essenziali di un fenomeno.

Il metodo scientifico.

La materia e le sue proprietà.

La Terra: acqua, aria, suolo

B

I

O

L

O

G

I

A

Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici. Ha una visione dell’ambiente di vita, come sistema dinamico di specie vivente, rispettandone le interazioni

Conosce l’organizzazione della cellula animale e vegetale.

Sa riconoscere e classificare piante e animali, descriverne strutture e funzioni.

Conoscere le principali funzioni vitali degli esseri viventi.

L’organizzazione dei viventi.

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Classe seconda

COMPETENZE OBIETTIVI di APPRENDIMENTO

OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI

F

I

S

I

C

A

E

C

H

I

M

I

C

A

Osserva, sperimenta, raccoglie e analizza dati riguardo fenomeni ambientali e sperimentalmente controllati. Realizza semplici schemi e modelli di fatti e fenomeni.

Conoscere le proprietà della materia e la sua costituzione atomica.

Riconoscere alcuni elementi chimici e semplici reazioni chimiche.

Conoscere concetti fisici quali forza, movimento,equilibrio.

Conoscere le principali proprietà della materia.

Elementi e reazioni chimiche.

La chimica della vita e degli alimenti.

Forze e leve.

Il moto dei corpi.

B

I

O

L

O

G

I

A

Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici. Ha una visione dell’ambiente di vita, come sistema dinamico di specie vivente, rispettandone le interazioni.

Sa descrivere anatomia e fisiologia degli apparati del corpo umano.

Conoscere e individuare i vari componenti di un ambiente e le loro relazioni.

Conoscere le principali funzioni vitali dell’ uomo.

Anatomia e fisiologia degli apparati del corpo umano.

Gli esseri viventi e il loro ambiente.

Classe terza

COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI

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F

I

S

I

C

A

E

C

H

I

M

I

C

A

Osserva, sperimenta, raccoglie e analizza dati riguardo fenomeni ambientali e sperimentalmente controllati. Realizza semplici schemi e modelli di fatti e fenomeni

Comprendere e descrivere in modo chiaro i vari tipi di fenomeni. Conoscere il concetto di conservazione e trasformazione di energia, le leggi del moto, le leve e loro rappresentazione grafica

.

Comprendere e descrivere in modo essenziale i vari tipi di fenomeni.

Conoscere leggi e formule

L’elettricità.

La corrente elettrica.

Forme e fonti di energia.

Le Forze e l’Equilibrio.

Il moto.

Astronomia e

Scienze della

terra

Osserva e interpreta fenomeni celesti e movimenti della Terra.

E’ consapevole del ruolo della comunità umana , del carattere finito delle risorse dell’ineguaglianza al loro accesso e adotta modi di vita ecologicamente responsabili.

Conoscere la struttura della terra e i suoi movimenti interni, rischi sismici, vulcanici e idrogeologici.

Conoscere le caratteristiche dell’universo,del sistema solare e le teorie sulla loro origine. Assumere comportamenti e scelte personali ecologicamente sostenibili.

Comprendere e descrivere in modo essenziale i vari tipi di fenomeni.

La terra e la sua storia.

Il sistema solare.

Le stelle, le galassie,l’universo

L’uomo e l’ambiente

B

I

O

L

O

G

I

A

Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici. Ha una visione dell’ambiente di vita, come sistema dinamico di specie vivente, rispettandone le interazioni.

Conoscere e descrivere le funzioni vitali dell’uomo.

Acquisire le prime nozioni di genetica.

Attuare scelte per evitare o affrontare i rischi legati a una cattiva alimentazione, al fumo o alle droghe.

Conoscere e descrivere in modo essenziale le funzioni vitali dell’uomo.

Apparato locomotore.

Sistema nervoso e sistema endocrino.

Apparato riproduttore.

L’ereditarietà.

L’origine della vita e l’evoluzione

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TECNOLOGIA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

• Conoscere le forme, le funzioni e i materiali che costituiscono un oggetto

• Saper realizzare un semplice progetto per la costruzione di un oggetto

• Rappresentare in scala semplici oggetti e ambienti abitativi

• Affrontare le problematiche relative alle fonti e forme di energia, problematiche ambientali

legate alla salute

• Usare con padronanza gli strumenti da disegno

• Eseguire misurazione e rilievi grafici sull’ambiente scolastico e sulla propria abitazione.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della Scuola Secondaria di I grado.

• Iniziare a comprendere la problematica energetica.

• Analizzare e comprendere la problematica ambientale.

• Saper progettare e allestire un elaborato tecnico applicando, anche, le regole della scala di

proporzione di quotatura.

• Conoscere gli elementi fondamentali degli impianti.

• Conoscere i principi alimentari ed i metodi di conservazione e trasformazione.

• Rappresentare figure solide seguendo le regole dell’assonometria.

• Conoscere l’utilizzo dei diversi linguaggi di programmazione

• Effettuare stime di grandezze fisiche riferite a materiali e oggetti dell’ambiente scolastico.

DIPARTIMENTO PER I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

“Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più

difficile. La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare. Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato.

Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita”

Giuseppe Pontiggia

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Indicazioni sulle educazioni e sull’inclusione degli alunni diversamente abili e con

bisogni educativi speciali

Dalle Indicazioni Nazionali vengono assegnati alla scuola compiti estremamente impegnativi: la scuola ha

una funzione pubblica (non è banale riaffermarlo) e si impegna verso il successo scolastico di tutti gli

studenti, e questo è un gran passo in avanti rispetto al semplice garantire pari opportunità di accesso ai

percorsi formativi a tutti gli studenti.

La scuola ‘inclusiva’ di cui si parla dovrebbe concentrarsi su tutto quello che è necessario per produrre il

successo «in uscita», e questo significa riconoscere le diversità e prendersi cura «facendo differenze», in

positivo, alla maniera di Don Lorenzo Milani, per intendersi.

Se la scuola vuole diventare davvero inclusiva ha bisogno di normalità divenuta speciale, di condizioni ordinarie di funzionamento che siano però davvero rispondenti alla complessità dei BES ( Bisogni Educativi Speciali) di molti alunni. Una scuola inclusiva deve essere ordinariamente speciale, non darsi «particolari» e diverse attenzioni, ma darsi invece normalmente istituzioni inclusive, che siano parte integrante del suo essere comunità educante. Questa è la sfida della «speciale normalità» (Ianes): introdurre nella normalità accogliente del fare scuola quegli ingredienti tecnici, pedagogici, didattici e psicologici che rendono la normalità adatta al rispondere efficacemente ai Bisogni Educativi Speciali degli alunni. Se non si saprà arricchire degli aspetti tecnici necessari, adattati alla realtà normale delle scuole, la normalità da sola non ce la farà a rispondere con una buona qualità inclusiva.

Varie forme di diversità, disabilità e svantaggio

Con questa espressione si cerca di cogliere un punto che, se realmente attuato, sarebbe di estrema importanza per una scuola davvero inclusiva e cioè l’uscire da una vecchia logica categoriale delle patologie riconosciute a livello medico-organico, le uniche realmente titolate a ricevere interventi individualizzati (si pensi alla Legge quadro sulle disabilità, n. 104 del 1992) per entrare nella nuova logica del riconoscimento di tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali-Special Educational Needs (Ianes), e cioè di tutti quelli che hanno qualche difficoltà nel loro percorso evolutivo-apprenditivo, in cui i bisogni educativi normali incontrano maggiore complessità nel trovare risposte adeguate a motivo di qualche difficoltà nel loro human functioning.

Ogni insegnante è consapevole che gli alunni che hanno bisogno di interventi individualizzati sono di più rispetto a quelli ufficialmente certificati dalle Aziende sanitarie: esiste pertanto un certo numero di alunni con varie difficoltà educative, apprenditive, di comportamento e di relazione.

I Bisogni Educativi Speciali di un alunno migrante o con difficoltà di lettura oppure con disagio psicologico di origine familiare, o con problemi di comportamento, non possono valere meno, nell’attribuzione e gestione di risorse aggiuntive, di quanto valgano quelli di un alunno affetto dalla sindrome di Down o da tetraparesi.

Il primo rischio che una scuola inclusiva deve saper evitare è proprio quello di trasformare differenze (dallo stile cognitivo e di intelligenza a quello socio-culturale), in reali difficoltà di apprendimento, non consentendo a quell’alunno di usare il suo stile o la sua inclinazione e forzandolo a modalità, materiali e codici per lui meno immediati. Evitare questi rischi è il compito specifico di una didattica plurale aperta alle pluralità degli alunni.

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Dalle Indicazioni pertanto si evince che una difficoltà diventa direttamente un valore didattico se l’alunno che la presenta viene messo in interazione ben strutturata con gli altri alunni, e qui il riferimento obbligato è alle varie procedure di apprendimento cooperativo e di tutoring, e più in generale alle strategie educative e didattiche mediate dai pari.

La scuola deve impegnarsi a garantire il rispetto di «Livelli Essenziali di Qualità dell’Integrazione/Inclusione»: un insieme di aspetti strutturali e processuali «garantiti» agli alunni e alle famiglie in ogni caso, una sorta di definizione di requisiti minimi, di standard concordato e socialmente accettato dalle parti: scuola, sanità, famiglie, enti locali.

L’alunno in difficoltà ha bisogno di un significativo ampliamento di orizzonte nel momento in cui si cerca di definire una serie di obiettivi significativi per la sua situazione, strategie educative e didattiche efficaci nell’aiutarlo a raggiungerli, contesti e ambienti da attivare. Questa dimensione più ampia viene definita «progetto di vita», ed è proprio quello «sguardo lungo» di cui l’alunno in difficoltà ha estremo bisogno. Orientare il Piano Educativo Individualizzato al Progetto di vita significa concretamente non solo credere al lifelong learning, ma anche definire obiettivi direttamente legati alle competenze richieste dalla vita adulta, usare mezzi di insegnamento-apprendimento sempre più «adulti» e promuovere lo sviluppo identitario, progettuale, di consapevolezza di sé, di autostima e di autoefficacia. ( Ianes)

Nell’ottica del progetto di vita, la scuola non può muoversi da sola e qui bene fanno le Indicazioni a richiamare il concetto di «alleanza educativa con i genitori» e di apertura della scuola al territorio e alla comunità circostante. Chi lavora con gli alunni in difficoltà sa bene quanto sia strategica l’attività di ascolto, condivisione e corresponsabilità, informazione e anche formazione e sostegno delle famiglie tutte, non solo quelle che hanno figli con Bisogni Educativi Speciali.

Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali hanno necessità di interventi tagliati accuratamente su misura della loro situazione di difficoltà e dei fattori che la originano e/o mantengono. Questi interventi possono essere ovviamente i più vari nelle modalità e nelle strategie, nelle professionalità coinvolte e nella durata.

Inclusione degli alunni diversamente abili

L’istituto comprensivo “Don Milani” garantisce agli alunni diversamente abili un ambiente adeguato a favorire la socializzazione, l’apprendimento e il potenziamento delle abilità possedute.

Uno degli scopi fondamentali che si prefigge l’istituto per gli studenti diversamente abili è quello di favorire la loro integrazione nel tessuto scolastico e fare emergere le potenzialità di cui essi sono in possesso.

La scuola promuove ogni altra iniziativa utile alla rimozione di ostacoli materiali alla fruizione degli ambienti scolastici per favorire al massimo l’autonomia personale. A tal fine ci si avvale della collaborazione degli esperti dei servizi dell’ASP, del personale qualificato fornito dagli enti competenti e di tutti gli operatori della scuola che insieme formulano piani educativi specifici per ciascun allievo.

L’istituto cerca di venire incontro alle esigenze degli alunni con la flessibilità dell’orario d’ingresso e di uscita dei ragazzi, in modo da consentire loro di sottoporsi a terapie all’interno e all’esterno della scuola e incontrare quando sia necessario, gli specialisti dell’ASL.

In questo modello di scuola saranno tutti gli alunni a ricevere attenzioni e cure particolari saranno coinvolti attivamente in qualche forma di sostegno, aiuto, supporto ed empatia.

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Compito della scuola è aiutare ogni alunno della classe a sentirsi parte integrante di un gruppo. Le classi non possono essere delle piccole comunità in concorrenza tra loro: devono avvicinarsi l’una all’altra e sentirsi parte di una comunità più ampia. Questa comunità insegnerà a condividere le proprie esperienze con gli altri, a comunicare adeguatamente, a unirsi e collaborare per superare pregiudizi.

I docenti specializzati nel nostro Istituto

Organigramma

Insegnanti specializzati Alunni

Scuola dell’Infanzia 1 docente + 9 h+ 11h 3

Scuola Primaria 5 docenti + 18 h 8

Scuola Secondaria di I grado 1 docente + 9 h 4

La scuola si avvale di insegnanti specializzati e di personale assistenziale messo a disposizione dall’Ente Locale, il Comune di Scicli, per migliorare l'efficacia degli interventi. All'interno dell'istituzione scolastica opera un gruppo di lavoro formato da docenti di sostegno, curricolari e da una componente genitori:

Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione operativo (GLIO) è composto da:

- Il Dirigente Scolastico

- Il Referente GLIO, che può presiedere su delega del Dirigente Scolastico;

- I docenti di sostegno di Scuola Primaria, dell’Infanzia e della Scuola Secondaria di primo grado;

- Docenti curricolari di Scuola Secondaria, Primaria e dell’Infanzia delle classi in cui sono presenti

alunni disabili;

- Rappresentanti dei genitori degli alunni;

- Rappresentanti degli Enti locali;

- Rappresentanti dell’ ASP di riferimento.

Il GLIO dell'Istituto dura in carica un anno e il coordinamento del GLIO è affidato al Dirigente Scolastico o al Referente GLIO su delega del Dirigente Scolastico. Il GLIO si può riunire in seduta plenaria, ristretta (con la sola presenza degli insegnanti), o dedicata (GLIO Operativo), con la partecipazione delle persone che si occupano in particolare di un alunno. Possono essere invitati a partecipare, ove il tema da trattare lo richieda, esperti esterni o persone che al di fuori dell’Istituto si occupano degli alunni portatori di handicap.

In generale, esso interviene per:

- analizzare la situazione complessiva (numero degli alunni disabili, tipologia delle disabilità,

classi coinvolte);

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- rilevare e analizzare le risorse dell'Istituto scolastico, sia umane che materiali;

- elaborare, in coerenza con gli indirizzi del Consiglio d’Istituto e le indicazioni tecniche del

Collegio dei Docenti, il Piano Annuale per l’Inclusione;

- predisporre una proposta di calendario per gli incontri dei singoli Gruppi Operativi;

- verificare periodicamente gli interventi a livello di Istituto e riflettere sugli esiti delle

verifiche con adeguati strumenti di validazione;

- formulare proposte per la formazione e l'aggiornamento, anche in forma cooperativa e

collaborativa con le ASP e gli Enti Locali.

L'azione del Gruppo di studio e di lavoro a livello di scuola può essere riassunta in competenze di tipo organizzativo, progettuale, valutativo e consultivo.

Gli alunni diversamente abili, in particolare, hanno bisogno di un ambiente collaborativo nel quale crescere e dove la socializzazione nasce dal “fare insieme” e condividere gli obiettivi del gruppo.

Per realizzare un progetto educativo il più vicino possibile alle reali esigenze degli alunni si prevedono i seguenti momenti di programmazione:

• individuazione del livello di partenza con il contributo delle varie competenze: insegnanti, famiglie

e, ove presenti, operatori socio-sanitari.

• valutazione finalizzata ad esaminare gli aspetti generali, le potenzialità e i vari livelli di

apprendimento possibili.

• stesura di una organica ed individualizzata programmazione.

I documenti di cui la scuola si avvale come strumenti necessari per l’integrazione scolastica sono:

- Il Piano Educativo Individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli

interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di

handicap, da perseguire in un determinato periodo di tempo, ai fini della

realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione. Il PEI è redatto

congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dall'ASL e dal personale

insegnante curriculare e di sostegno della scuola e, ove presente, con la

partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico, in collaborazione con i

genitori o gli esercenti la potestà parentale dell'alunno.

Il PEI tiene presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche. Nella definizione del PEI, ognuno dei soggetti coinvolti propone, sulla base dei dati derivanti dalla diagnosi funzionale e dal profilo dinamico funzionale, gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all'educazione, all'istruzione ed integrazione scolastica dell'alunno in situazione di handicap. Detti interventi propositivi vengono, integrati tra di loro, in modo da giungere alla redazione

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conclusiva di un piano educativo che sia correlato alle disabilità dell'alunno stesso, alle sue conseguenti difficoltà e alle potenzialità dell'alunno riscontrate.

- Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) indica le caratteristiche fisiche, psichiche e

sociali ed affettive dell'alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento

conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità

possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e

sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona portatrice di handicap. Il

PDF è atto successivo alla diagnosi funzionale e indica in via prioritaria, dopo un

primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello di sviluppo che

l'alunno in situazione di handicap dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e

nei tempi medi (due anni). Alla elaborazione del PDF seguono, con il concorso degli

operatori delle Unità sanitarie locali (unità multidisciplinare), della scuola e delle

famiglie, verifiche per controllare gli effetti dei diversi interventi e l'influenza

esercitata dall'ambiente scolastico.

Il PDF comprende necessariamente: a) la descrizione funzionale dell' alunno in relazione alle difficoltà che lo stesso dimostra di incontrare in settori di attività; b) l'analisi dello sviluppo potenziale dell' alunno a breve e medio termine, desunto dall'esame dei seguenti parametri.

Durante il corso dell’anno, saranno attuati incontri congiunti scuola – famiglia - unità socio-sanitaria per seguire in modo più consono l’iter scolastico dell’alunno. Il progetto educativo di integrazione è finalizzato al raggiungimento, da parte di ciascun alunno diversamente abile, in rapporto alle sue potenzialità, di obiettivi di autonomia, di acquisizione di competenze e abilità motorie, percettive, cognitive, comunicative, espressive e di conquista degli strumenti operativi di base, linguistici e matematici. Per gli alunni in situazione di svantaggio, oltre a creare un clima favorevole di accoglienza, di ascolto e attenzione continui verso il loro disagio vengono attivati interventi mirati e percorsi personalizzati.

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INDICAZIONI RIGUARDANTI L’EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE E L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON ABILITÀ DIVERSE E CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Nella premessa delle indicazioni per il curricolo si pone attenzione alla relazione fra microcosmo personale e macrocosmo dell’umanità e del pianeta, sollecitando la completa alleanza tra le diverse discipline. Infatti, l’approccio interdisciplinare consente di coniugare conoscenza e azione attraverso l’esperimento, il gioco, la manipolazione, per passare poi allo studio dei contesti storici, culturali e sociali partendo dal vissuto e dall’esperienza personale.

La metodologia della ricerca-azione supportata dai contenuti consente di lavorare sull’ambiente, nell’ambiente e per l’ambiente e attivare , quindi, conoscenza, partecipazione e responsabilità.

• Su – l’ambiente attiva la prospettiva della conoscenza dell’ambiente: è l’area dei contenuti e dei saperi;

• Ne – l’ambiente attiva le dinamiche relazionali ed emotive che spingono a legarsi all’ambiente per sviluppare il senso di appartenenza: è l’area della relazione e del saper essere;

• Per – l’ambiente attiva lo sviluppo del senso di responsabilità che consente di strutturare azioni e comportamenti all’insegna del rispetto, dell’autocontrollo, dell’ascolto, della correttezza, della cooperazione, dello spirito d’iniziativa e della valorizzazione delle differenze: è l’area dell’imparare ad essere nel pianeta.

Tale approccio educativo si rifà al concetto di Educazione per lo Sviluppo Sostenibile come strumento chiave per modificare gli stili di vita, coinvolgendo le istituzioni formative in un processo di cambiamenti sostanziali che mirano ad una piena riforma della mentalità.

Per Sviluppo Sostenibile s’intende quel tipo di sviluppo che consente di soddisfare i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere le possibilità di quelle future di soddisfare i propri. La scuola ha il diritto / dovere di formare una coscienza consapevole nell’ecologia, nell’etica e nei valori, che si traduca in atteggiamenti di competenze necessarie allo Sviluppo sostenibile e che favorisca una partecipazione effettiva di tutti alle decisioni riguardanti l’ambiente.

Il curricolo scolastico declinato sulla sostenibilità prevede le seguenti finalità metodologiche:

• la centralità dell’alunno e delle sue dinamiche relazionali, sociali e di apprendimento;

• la promozione di una relazione sistemica tra scuola e territorio;

• la promozione di saperi e metodologie nell’ottica dell’interdisciplinarietà;

• l’interazione tra la conoscenza e l’azione, tra il sapere, il saper fare e il saper essere.

Sulla base di tali principi il nostro istituto intende progettare e realizzare percorsi didattici specifici per rispondere ai Bisogni Educativi degli allievi e promuovere, attraverso la trasversalità delle discipline, l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile. Considerando come punto di partenza le indicazioni per il curricolo, in cui si sottolinea l’importanza di attuare interventi adeguati alle

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diversità affinché non diventino disuguaglianze, si intende rivolgere particolare attenzione all’integrazione degli alunni diversamente abili, con DSA e con Bisogni Educativi Speciali. La situazione di “Bisogni Educativi Speciali è quella in cui i normali “ bisogni educativi incontrano maggiori difficoltà nel trovare risposte adeguate a motivo di un funzionamento bio – psico – sociale problematico”. Di fatto l’O.M.S. ha da tempo concettualizzato che la salute non può essere vista come semplice assenza di malattia , ma va concepita come benessere bio – psico - sociale e cioè come piena realizzazione del proprio potenziale nei vari contesti di vita.

Da circa un decennio nel mondo dell’educazione, oltre che in quello sanitario e riabilitativo, è stato adottato il modello ICF (International Classification of Functioning) per comprendere, definire e comunicare le diverse situazioni di Bisogni Educativi Speciali. L’ICF è un sistema di classificazione che descrive il funzionamento umano mettendo in evidenza eventuali funzionamenti problematici in presenza o meno di disabilità.

Considerato che la realtà territoriale in cui si inserisce la nostra scuola è caratterizzata da molteplici diversità legate alle differenze dei modi di apprendere ma anche a condizioni socio –culturali particolari,difficoltà psicologiche, comportamentali e relazionali, essa utilizza le varie forme di flessibilità previste dall’autonomia e le opportunità offerte dalle tecnologie confermando la scelta strategica di non tentare impossibili decondizionamenti dalla cultura di appartenenza ma di operare cercando di offrire una base inclusiva.

La nostra scuola è quindi chiamata a rispondere in maniera adeguata a questo ampio ventaglio di bisogni attraverso un’attenta e rigorosa individuazione e progettazione di risorse per l’inclusione cercando di attivare tutte le risorse possibili secondo i principi della “ speciale normalità” e impostare così gli interventi psico - educativi più funzionali e vicini ai bisogni educativi degli alunni.

In tale contesto rientrano anche quei ragazzi dislessici presenti nel nostro istituto che nonostante siano provvisti di certificazione, non vengono riconosciuti come soggetti affetti da DSA, e pertanto non affiancati da un insegnante specializzato che garantisca una facilitazione o adattamento della didattica per permettere loro di avere pari opportunità di apprendimento. Il mancato riconoscimento ha importanti conseguenze psicologiche e determina spesso l’abbandono della scuola e talvolta un futuro professionale di basso livello nonostante le potenzialità di creatività e di intelligenza che questi ragazzi manifestano. Inoltre influisce negativamente sullo sviluppo della personalità e compromette un adattamento sociale equilibrato.

Premettendo che la diagnosi deve essere fatta da specialisti esperti, mediante specifici test, essa permette di capire che cosa sta succedendo ed evitare gli errori più comuni come colpevolizzare il bambino ( non impara perché non si impegna) e l’attribuire la causa a problemi psicologici, errori che determinano sofferenze, frustrazioni e talora disastri irreparabili.

Quando la diagnosi è fatta si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e di compenso, nonché alcuni semplici provvedimenti.

Tali iniziative sono espresse nella nota della Direzione Generale per lo studente n. 4099/P4° del 05/10/04 in cui si sottolinea l’importanza di utilizzare, per gli alunni con DSA e in particolare con dislessia, strumenti compensativi e dispensativi.

Tra gli strumenti compensativi essenziali vengono indicati:

• tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri,

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• tavola pitagorica,

• tabella delle misure, tabella delle formule geometriche,

• calcolatrice,

• registratore,

• computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale.

Per gli strumenti dispensativi, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti:

• dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline,

• dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta,

• programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa,

• organizzazione di interrogazioni programmate,

• valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma.

Nella prassi didattica è importante, inoltre, verificare la presenza di abilità pre – requisite di carattere generale, quali per esempio: attenzione, motivazione, linguaggio, intelligenza, abilità motorie. Successivamente, l’operazione prevede un’indagine più specifica, che comporta un accertamento del livello di padronanza posseduto dall’allievo relativamente ad abilità quali:

• orientamento spaziale;

• riconoscimento visivo;

• discriminazione uditiva;

• memoria visiva.

Dal punto di vista metodologico, l’accertamento delle abilità pre – requisite pone l’insegnante

nelle condizioni di dare inizio alla propria attività senza salti nel buio e nel rispetto delle reali

capacità dell’allievo. In seguito, i dati raccolti in questa fase di osservazione, ritorneranno utili

soprattutto per verificare la quantità e la qualità delle nuove abilità acquisite dall’allievo. Il gruppo

di sostegno ritiene opportuno che suddetti strumenti debbano essere evidenziati all’interno del

P.O.F. in modo che diventino caratteri identificativi per l’integrazione delle diversità presenti nella

nostra istituzione scolastica verso un curricolo per la sostenibilità.

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Piano Annuale per l’Inclusione

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 15

� minorati vista

� minorati udito

� Psicofisici 15

2. disturbi evolutivi specifici

� DSA 1

� ADHD/DOP

� Borderline cognitivo

� Altro

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

� Socio-economico 160

� Linguistico-culturale 15

� Disagio comportamentale/relazionale 64

� Altro

Totali 254

% su popolazione scolastica 35,1%

N° PEI redatti dai GLHO 15

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 1

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

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Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori protetti,

ecc.)

AEC Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori protetti,

ecc.)

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di

piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate

(classi aperte, laboratori protetti,

ecc.)

Funzioni strumentali / coordinamento Sì

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Sì

Psicopedagogisti e affini esterni/interni Sì

Docenti tutor/mentor

Altro:

Altro:

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI Sì

Rapporti con famiglie Sì

Tutoraggio alunni Sì

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva sì

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI Sì

Rapporti con famiglie Sì

Tutoraggio alunni no

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva Sì

Altro:

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Altri docenti

Partecipazione a GLI Sì

Rapporti con famiglie sì

Tutoraggio alunni no

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva sì

Altro:

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili 4

Progetti di inclusione / laboratori integrati

Altro:

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità e

psicopedagogia dell’età evolutiva Sì

Coinvolgimento in progetti di inclusione Sì

Coinvolgimento in attività di promozione

della comunità educante Sì

Altro:

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati sulla disabilità

Accordi di programma / protocolli di intesa

formalizzati su disagio e simili

Procedure condivise di intervento sulla

disabilità Sì

Procedure condivise di intervento su

disagio e simili

Progetti territoriali integrati

Progetti integrati a livello di singola scuola

Rapporti con CTS / CTI Sì

Altro:

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati

Progetti integrati a livello di singola scuola Sì

Progetti a livello di reti di scuole sì

H. Formazione docenti Strategie e metodologie educativo- Sì

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didattiche / gestione della classe

Didattica speciale e progetti educativo-

didattici a prevalente tematica inclusiva Sì

Didattica interculturale / italiano L2

Psicologia e psicopatologia dell’età

evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Sì

Progetti di formazione su specifiche

disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive,

sensoriali…)

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento

degli insegnanti X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,

in rapporto ai diversi servizi esistenti; X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare

alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi

formativi inclusivi; X

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la

realizzazione dei progetti di inclusione X

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel

sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo

inserimento lavorativo.

X

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il

prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di

responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.).

-Il dirigente promuove pratiche didattiche inclusive mediante il coinvolgimento attivo di tutte le componenti

scolastiche, il monitoraggio dei percorsi, la valutazione in itinere e l’uso tempestivo di opportuni correttivi.

- Le figure di coordinamento (FF.SS.; Coordinatori di Dipartimento; Coordinatori di classe, interclasse,

intersezione; GLHO, GLI) curano il raccordo tra tutti i docenti finalizzando il lavoro didattico alla piena

inclusione di ciascun allievo, con particolare attenzione a quanti, sia in presenza di certificazione, sia in

assenza di essa, mostrino di avere bisogni educativi speciali.

- Ogni docente assume la responsabilità della presa in carico dei bisogni dei singoli alunni mediante: attività

di osservazione sistematica; segnalazione di disfunzionalità nella frequenza, nelle relazioni, nei processi di

apprendimento; progettazione individuale e collegiale di piani didattici personalizzati in collaborazione con le

famiglie, anche con il supporto di figure specialistiche interne/esterne alla scuola. Accompagna i processi di

inclusione con momenti di valutazione formativa capaci di agevolare la consapevolezza dei progressi nei

soggetti destinatari di interventi personalizzati; valuta in modo coerente con i traguardi che ha reso espliciti

nel PDP e con le potenzialità del soggetto.

- Il personale ATA garantisce l’accoglienza e il supporto alle azioni nell’ambito del curricolo e nelle attività

laboratoriali extra-curricolari.

- Gli Organi Collegiali (Collegio dei Docenti e Consiglio d’Istituto) ricevono sufficienti informazioni per

verificare e integrare il Piano Annuale di Inclusione con cadenza almeno annuale.

-Le famiglie di tutti gli alunni destinatari di interventi personalizzati contribuiscono alla stesura e

sottoscrizione dei PDP, impegnandosi a collaborare per la riuscita delle azioni progettate, anche con il

supporto di figure professionali esterne che hanno in carico l’alunno per interventi riabilitativi e/o educativi.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

I Docenti dei tre ordini

- si avvalgono delle opportunità formative messe in atto dall’amministrazione o da altri enti per aggiornare il

proprio profilo professionale alla luce della più recente normativa sui BES (Direttiva Ministeriale del 27

dicembre 2012; Circolare Ministeriale applicativa n. 8 del 6 marzo 2013).

- procedono autonomamente ad assicurarsi forme di autoaggiornamento, specialmente in presenza di

alunni per cui riconoscono la necessità di proposte educative personalizzate (disabilità certificate, ma anche:

svantaggio socio-economico, linguistico e culturale).

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Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive.

La valutazione, lungi dall’essere solo un momento conclusivo e sommativo dei percorsi scolastici, è un

processo continuo e formativo che accompagna le azioni didattiche ordinarie. In questa accezione essa

fornisce feedback tempestivi all’alunno e alla sua famiglia e orienta l’azione dei docenti, al fine di ottimizzare

i risultati di apprendimento e l’inclusione di ciascun alunno nella comunità educante e nella società. Centrale

rimane la funzione di coordinamento che porta alla condivisione di traguardi realistici resi espliciti fra tutti gli

operatori del sistema.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Ambito delle disabilità certificate:

-La scuola dell’Infanzia è chiamata ad operare per l’inclusività confrontandosi almeno con 2 casi

caratterizzati da severe patologie certificate. Uno dei due bambini, in ingresso, potrebbe aver bisogno di

un’alternanza tra frequenza scolastica e istruzione domiciliare, a causa delle particolari condizioni fisiche.

L’altra alunna ha già frequentato regolarmente per due anni e sta registrando significativi progressi

nell’interazione con il contesto e nello sviluppo delle sue potenzialità. Un terzo bambino, oltre alla disabilità

certificata, ha un grave svantaggio socio-culturale che richiederebbe maggiori supporti anche mediante il

raccordo con esterni (Ente locale, Associazioni di volontariato, assistenti alla comunicazione).

-La scuola Primaria ha 1 alunno appena certificato nella classe seconda; 2 alunni nella classe quinta; 5

alunni nelle classi quarte. Mentre tre alunni (uno in II, uno in IV e una in V) sono certificati ai sensi della

L.104/92 con l’art.3, c.1, tutti gli altri alunni delle quarte e uno della classe V hanno l’attestazione del

massimo grado di gravità (art.3, c. 3) e alcuni di loro hanno presentato gravissimi problemi relazionali e

comportamentali, in parte dovuti alle patologie e in parte riconducibili ad altre condizioni di disagio socio-

culturale e affettivo.

-La scuola secondaria ha 2 alunne non gravi nelle classi seconde ed altri 2, anch’essi non gravi, in ingresso

nelle classi prime. In ingresso è anche 1 alunno per il quale un centro specializzato privato ha appena

diagnosticato un Disturbo Specifico di Apprendimento (tutti i docenti di secondaria sono quindi tenuti a

conoscere la normativa sui DSA e a condividere con la famiglia e con gli operatori del centro di riferimento

la predisposizione tempestiva del Piano Didattico Personalizzato).

Nei tre ordini di scuola sono presenti alunni stranieri, provenienti soprattutto da Tunisia e Albania. I genitori

sono per la maggior parte inseriti nel contesto lavorativo e molti dei loro figli, nati in Italia, parlano l’italiano

ma possono incontrare difficoltà nello studio di contenuti veicolati da linguaggi specifici (storia, scienze,

geografia). Un investimento maggiore di risorse professionali sarebbe utile per lo studio dell’Italiano L2,

accanto alla prosecuzione delle lezioni di lingua araba, appena avviate su iniziativa del locale Centro

islamico e di un genitore. Nessun mediatore negli ultimi anni è stato fornito dall’ente locale: sarà quindi

opportuno provvedere con risorse interne o con protocolli appositamente stipulati con rappresentanti delle

diverse comunità. Ma è anche necessario che le differenze linguistiche e culturali siano messe in campo e

fatte interagire nella quotidianità delle prassi educative e didattiche, a vantaggio della crescita civile di tutti

gli allievi.

Infine, fuori dall’ambito delle certificazioni, l’area dello svantaggio socio-economico e culturale è ampia

(35,1% della popolazione totale della scuola) e diffusa nei tre ordini. Esistono situazioni caratterizzate da

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frammentazione del nucleo familiare, forti disagi economici, povertà linguistica e scarsità di stimoli culturali.

L’organizzazione di una didattica che abbandoni lo stile trasmissivo per orientarsi verso modelli più attenti

alle biografie dei singoli alunni e verso la realizzazione di percorsi personalizzati resi espliciti e condivisi sin

dalla progettazione iniziale (non più “per classe” ma per tipologie e gruppi di utenti del servizio d’istruzione

o per singoli alunni) è una doverosa risposta di inclusione che aiuta a ridurre le frequenze irregolari e la

dispersione scolastica. Anche l’ampliamento dell’offerta formativa con i contributi europei dei progetti PON

attivati in rete o singolarmente da questa istituzione è strategicamente intesa a intercettare quest’area di

svantaggio, per motivare ulteriormente ad apprendere e sostenere la crescita di ogni alunno, a partire da

quelli con bisogni educativi speciali.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai

diversi servizi esistenti.

La collaborazione con il GMDH di Modica anche per azioni di monitoraggio e supporto nella gestione dei casi

più problematici deve essere mantenuta da parte dei docenti, ai quali si richiede un’azione continua di

osservazione dei processi di apprendimento e di auto-osservazione, affinché stereotipi organizzativi e

procedurali non si pongano come barriere alla piena inclusione di ciascun alunno. Mantenere uno stile

riflessivo e critico anche sul proprio operato, confrontare le proprie metodologie con i colleghi, rendersi

disponibili alla formazione continua e agli scambi con l’esterno sono presupposti necessari perché si possa

costruire con le famiglie e con gli operatori esterni un patto di corresponsabilità educativa che abbia una

ricaduta positiva sul benessere e sullo sviluppo degli alunni.

Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) si rapporta all’interno della scuola con i singoli GLHO (Gruppi di

Lavoro per l’Handicap Operativi che curano la redazione dei PEI) e, all’esterno, con i servizi socio-sanitari

territoriali, con i CTS (Centri Territoriali di Supporto, a livello provinciale) e i CTI (Centri Territoriali per

l’Inclusione).

Per quanto riguarda l’Ente locale, esso fornisce qualche unità LUC oppure OSA per un monte ore individuale

annuo di circa 100 ore, da destinare agli alunni che hanno bisogno di assistenza igienico-personale:

generalmente queste risorse arrivano ben oltre l’avvio dell’anno scolastico e non sempre risultano adeguate

al contesto educativo. In qualche caso si rivelano invece preziose per la gestione di aspetti organizzativi e

per la qualità della relazione con gli utenti e con l’ambiente.

Non è stata assegnata nessuna equipe psico-sociale alle scuole del Comune di Scicli: rimane perciò

totalmente a carico della scuola la gestione delle situazioni di disagio/svantaggio che richiederebbero

interventi integrati e figure specialistiche (psicologo, pedagogista, assistente sociale).

Il Comune non è in grado di fornire assistenti alla comunicazione. Se possibile, si ripropone la Convenzione

con qualche Cooperativa per ospitare tirocinanti dei corsi di formazione, come positivamente sperimentato

nell’a.s. 2012-13.

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Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative.

Le famiglie degli alunni certificati dialogano con i docenti curricolari, di sostegno, con la Dirigente, con il

personale ATA, segnalando bisogni, criticità, proposte. Partecipano alle decisioni riguardanti l’organizzazione

di alcune attività educative, particolarmente: visite guidate, laboratori, ampliamento dell’offerta formativa.

Seguono in genere il processo di apprendimento e di socializzazione dei figli. Hanno informazioni indirette

sulle metodologie d’insegnamento e verificano, attraverso l’osservazione del lavoro dei figli a casa e il

controllo dei quaderni, il livello di difficoltà o di facilitazione nell’esecuzione del compito assegnato. Spesso

sono in grado di valutare se l’alunno svolge attività personalizzate e quanto queste si differenzino dagli

standard comuni.

Le famiglie di alunni appartenenti all’area dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale hanno

pochi mezzi per verificare l’efficacia degli interventi didattici. Talvolta presentano modelli educativi che si

pongono in modo divergente rispetto agli input proposti nel contesto scolastico o mancano di regolare l’uso

del tempo dei loro figli nel pomeriggio. Il loro coinvolgimento più diretto è favorito dalla partecipazione ad

eventi formativi estesi ai genitori (es. laboratori e visite didattiche alla scuola dell’infanzia; concerti per gli

allievi dell’indirizzo musicale; incontri con il Consultorio per primaria e secondaria).

La partecipazione dei rappresentanti dei genitori ai consigli di classe, interclasse e intersezione è costante e

propositiva. Anche nel Consiglio d’Istituto la loro presenza si qualifica per impegno, lealtà verso gli scopi

comuni, attenzione ai processi decisionali e senso di responsabilità verso la comunità.

Il supporto della componente genitori nel perseguire l’inclusione di tutti gli alunni è di fondamentale

importanza quando si affrontino insieme problematiche legate a frequenti comportamenti violenti di qualche

alunno che intaccano la serenità degli altri o quando si intervenga con provvedimenti disciplinari per

sanzionare comportamenti lesivi della dignità e della libertà dei compagni.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi.

Il curricolo verticale di questa scuola è da anni attento all’inclusività, essendo pensato per un bacino di

utenza eterogeneo che vive in un quartiere periferico molto popoloso (circa 9.000 abitanti), storicamente

caratterizzato dalla presenza di varie forme di disagio sociale. Se il tasso di dispersione è stato tenuto negli

anni a livelli accettabili, è proprio perché il corpo docente ha cercato di rispettare, nell’alunno svantaggiato,

quanto da lui non dipendeva (le condizioni di partenza) e perché non ha mai smesso di provare a costruire,

insieme ad ogni alunno, un positivo percorso di crescita umana e civile e un apprezzamento della cultura

della legalità e dei diritti.

Bisogna ora procedere con un affinamento delle capacità progettuali personalizzate, bisogna saper leggere

meglio i bisogni cognitivi e le risorse di cui ogni soggetto è dotato, osservare, valorizzare, rendicontare.

La legge 170/2010 sta producendo l’emersione di un sommerso, con un aumento delle diagnosi di dislessia

che ci obbliga ad una presa in carico immediata dei disturbi specifici dell’apprendimento, ma che ci offre,

contestualmente, un intero ventaglio di opzioni didattiche (a partire proprio dagli strumenti compensativi e

dalle misure dispensative per i DSA) che possiamo ben tenere presenti nel flessibilizzare e modulare in

modo intenzionale e concordato le nostre articolate proposte agli alunni di una stessa classe, di una stessa

scuola.

Nel passaggio dalla nozione di “integrazione “ a quella di “inclusione” vengono messi al centro i bisogni del

soggetto, ai quali si risponde predisponendo un contesto educativo inclusivo. Non è l’alunno diversamente

abile o svantaggiato che deve essere “integrato” in un gruppo-classe, adattandosi alla sua organizzazione,

ma sono tutti gli allievi con bisogni speciali (compresi i diversamente abili) che devono poter contare sul

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riconoscimento delle loro esigenze e sulla finalizzazione dell’organizzazione della didattica ai loro bisogni.

Valorizzazione delle risorse esistenti

La presa in carico degli alunni con bisogni speciali (alunni con disturbi evolutivi specifici: deficit cognitivi

lievi, del linguaggio verbale e non verbale, della motricità, del comportamento, dell’attenzione; alunni con

svantaggio socio-economico, linguistico e culturale) non può che avvenire attraverso il coinvolgimento

dell’intera comunità, e quindi di tutti i docenti cui spetta l’elaborazione del curricolo e la sua traduzione in

concrete azioni didattiche. Sono loro le risorse esistenti, che vanno valorizzate nell’ordinario “fare scuola”

pur nelle difficili condizioni del momento. Nessuna delega, nessuna concentrazione di aspettative sul singolo

docente di sostegno: ognuno deve ripensare la propria capacità professionale mettendola alla prova con

queste nuove sfide educative. L’ambito identificato come svantaggio è infatti così ampio e così legato ai

contesti di vita reale che va oltre i deficit clinicamente accertabili e mal si presta a interventi specialistici

condotti per un monte ore settimanale che tende a diventare sempre più esiguo per i tagli alla spesa

pubblica. La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la successiva Circolare applicativa n.8 del marzo

2013 definiscono e sviluppano il concetto di “inclusione” in linea con il cambiamento di paradigma culturale

che l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva già prospettato nel 2001 con la sua Classificazione

Internazionale del Funzionamento, Disabilità e Salute (ICF), spostando l’attenzione dalla dimensione

medico-patologica al contesto esistenziale e socio-ambientale in cui il soggetto opera.

Si pensi anche alla Strategia di Lisbona, che individua nella coesione sociale uno dei suoi obiettivi, e quindi

alle finalità dei Fondi Strutturali Europei, che investono sulle persone proprio per combattere l’esclusione e

la marginalizzazione sociale. La scuola ha in questo un ruolo innegabile, poiché proprio dal successo

formativo dipende in buona parte il lavoro e la qualità della vita delle generazioni future.

E si pensi anche, non senza rammarico, ai tassi di dispersione scolastica e di disoccupazione nel nostro

paese, nel meridione in particolare, e al non colmato divario dalla media delle nazioni europee per quanto

riguarda i dati dei giovani in possesso di diploma di scuola secondaria di II grado.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di

inclusione

Progetto PON F3, già approvato, in rete con istituzioni scolastiche di Modica, capofila Istituto “Grimaldi” di

Modica.

Piano Integrato Annualità 2013-14, inoltrato e in attesa di valutazione.

Progetto “Valutazione e Miglioramento”, autoanalisi ed analisi d’istituto.

Progetto “Area a rischio” (ex art.9 CCNL) sviluppato ogni anno con gli appositi finanziamenti.

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Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la

continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

Le azioni di continuità, coordinate dalla Funzione Strumentale AREA 3: supporto agli alunni, continuità e

orientamento, accompagnano gli allievi nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla primaria, dalla primaria

alla secondaria di I grado, dalla secondaria di I grado a quella di II grado. Oltre all’acquisizione di dati

relativi agli alunni dalle famiglie, i docenti svolgono delle attività comuni nelle classi –ponte, programmano

incontri tra alunni, sviluppano la revisione periodica del curricolo, informano sulle opportunità lavorative nel

territorio e sugli indirizzi di studio del secondo ciclo..

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 11 giugno 2013.

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 29 giugno 2013.

Revisionato dal Collegio dei Docenti il 13 settembre 2013.

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Integrazione degli alunni diversamente abili

L’istituto comprensivo “Don Milani” garantisce agli alunni diversamente abili un ambiente adeguato a favorire la socializzazione, l’apprendimento e il potenziamento delle abilità possedute.

Uno degli scopi fondamentali che si prefigge l’istituto è quello di favorire la loro integrazione nel tessuto scolastico e fare emergere le potenzialità di cui essi sono in possesso.

La scuola promuove ogni altra iniziativa utile alla rimozione di ostacoli materiali alla fruizione degli ambienti scolastici per favorire al massimo l’autonomia personale. A tal fine ci si avvale della collaborazione degli esperti dei servizi dell’ASP, del personale fornito dagli enti competenti e di tutti gli operatori della scuola, che insieme formulano piani educativi specifici per ciascun allievo.

L’istituto cerca di venire incontro alle esigenze degli alunni con la flessibilità dell’orario d’ingresso e di uscita dei ragazzi, in modo da consentire loro di sottoporsi a terapie all’interno e all’esterno della scuola e incontrare quando sia necessario, gli specialisti dell’ASP.

Distribuzione alunni

Ordine

scolastico

Ore in deroga Grado

Infanzia 11 Art. 3 comma 3.

Infanzia 9 Art. 3 comma 1.

Infanzia 25 Art. 3 comma 3.

Primaria 6 Art. 3 comma 1

Primaria 6 Art. 3 comma 1

Primaria 24 Art. 3 comma 3.

Primaria 24 Art. 3 comma 3.

Primaria 12 Art. 3 comma 1.

Primaria 18 Art. 3 comma 3.

Primaria 24 Art. 3 comma 3.

Primaria 24 Art. 3 comma 3.

Secondaria 6 Art. 3 comma 1.

Secondaria 6 Art. 3 comma 1.

Secondaria 6 Art. 3 comma 1.

Secondaria 9 Art. 3 comma 1.

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Gli alunni diversamente abili, in particolare, hanno bisogno di un ambiente collaborativo nel quale lavorare e dove la socializzazione nasce dal “fare insieme” e condividere gli obiettivi del gruppo.

Per realizzare un progetto educativo il più vicino possibile alle reali esigenze degli alunni si prevedono i seguenti momenti di programmazione:

• individuazione del livello di partenza con il contributo delle varie competenze: insegnanti, famiglie e, ove presenti, operatori socio-sanitari.

• valutazione finalizzata ad esaminare gli aspetti generali, le potenzialità e i vari livelli di apprendimento possibili.

• stesura di una organica ed individualizzata programmazione.

Momento particolarmente importante costituirà l’accoglienza nella prima classe di ogni ordine e grado scolastico in modo da creare un ambiente e un clima favorevoli all’instaurarsi di rapporti interpersonali nell’intento di limitare eventuali problemi di adattamento.

Tutto ciò sarà preceduto da incontri con gli insegnanti dell’ordine scolastico precedente per individuare e ricercare convergenze, mettere a fuoco gli aspetti didattici di maggiore rilevanza, affinché si possa proseguire nell’azione educativa in maniera lineare, nel rispetto delle modalità operative attuate nel corso dell’ordine scolastico precedente, in modo da rendere così più uniforme ed omogeneo l’intervento.

Durante il corso dell’anno, saranno attuati incontri congiunti scuola – famiglia - unità socio-sanitaria per seguire in modo più consono l’iter scolastico dell’alunno.

Il progetto educativo di inclusione è finalizzato al raggiungimento, da parte di ciascun alunno diversamente abile, in rapporto alle sue potenzialità, di obiettivi di autonomia, di acquisizione di competenze e abilità motorie, percettive, cognitive, comunicative, espressive e di conquista degli strumenti operativi di base, linguistici e matematici.

Per gli alunni in situazione di svantaggio, oltre a creare un clima favorevole di accoglienza, di ascolto e attenzione continui verso il loro disagio sono stati attivati interventi mirati e percorsi personalizzati.

Gli insegnanti, previa lettura delle diagnosi funzionali, nonché delle schede indicative del

P. D. F. dei singoli alunni, individuano le seguenti finalità relative alle seguenti aree:

Area psicomotoria Area socio-affettiva Area cognitiva

Acquisire le autonomie di base

Sviluppo di tutte le funzioni

percettivo-motorie e presa di

coscienza della propria identità

psico-fisica.

Acquisire regole di

comportamento adeguate alle

esigenze della vita quotidiana

Apprendere strategie relazionali

efficaci.

Sviluppare i prerequisiti

dell’alfabetizzazione per

raggiungere i più alti livelli

possibili.

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Progetti curricolari

- “A piccoli passi per crescere insieme” Blundetto Antonella e Sudano Letizia (Progettazione Infanzia condivisa dai 2 plessi).

Progetti FIS (Fondo d’Istituto) - Referenti - Destinatari

- “Scuola più”: Conti Irene (Primaria)

- “Teatro in lingua. Palchetto Stage”: Bellante Maria Cristina (Secondaria)

- “Trinity- Certificazione esterna lingua inglese”: Massari Sonia (Secondaria- Primaria)

- “Concludiamo in festa 1” : Bovone Concetta (Infanzia, Via Pietro Nenni)

-“Concludiamo in festa 2”: Conti Maria Luisa (Infanzia, Viale dei Fiori)

- “Carnevalando 1”: Mirabella Rita (Infanzia, Via Pietro Nenni)

- “Carnevalando 2” : Floridia Barbara (Infanzia, Viale dei Fiori)

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- “Viviamo le nostre tradizioni” : Gennuso Lara (Infanzia, Via Pietro Nenni)

- “Nel paese di Librolandia”: Benedetto Carmela (Infanzia, Viale dei Fiori)

Progetti con Enti Esterni

- “AVIS” – “ Salute e Ambiente” “Alimentazione”: Savà Franca

- “I valori scendono in campo” (FIGC) : Di Giacomo Elisa

- “Verso una scuola amica dei bambini e dei ragazzi” (MIUR-UNICEF): Mandarà Elisa

- “Un canestro nello zaino” a cura di A.S.D. Pallacanestro Scicli: Damì Giuseppa (quarte primaria)

- “Progetto J-Hand- La pallamano nella scuola primaria” a cura di A.S.D. Scicli Sportclub: Damì Giuseppa (quinte primaria)

- “Progetto ICARO” (MIUR-POLSTRADA): Damì Giuseppa (prime primaria)

- “Valutazione e Miglioramento” (INVALSI): Beninato Barbara

- A scuola di protezione civile : Giannone Carlo- Conti Irene

- “Andiamo a giocare…Nessuno escluso” Manenti Giuseppe (secondaria)

Progetti in rete e/o finanziati con Fondi Europei o nazionali

- Pon F3: “Provaci ancora con noi”: Ref. Di Lorenzo Maria

- FESR A1- infrastrutture tecnologiche : “Orizzonte Digitale”

- FSE Piano integrato (C1 e B7)

- “Alla ricerca di continuità”: Progetto di Formazione-Ricerca, in rete con scuole di Scicli e Modica. Misure di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali del 2012.

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Modelli didattici

L’istituto è pienamente consapevole del disagio di tanti alunni, nei riguardi dei quali conferma la scelta strategica di operare per favorire l’inclusione nei contesti educativi e per valorizzare le differenze.

Tale scelta strategica passa attraverso vari procedimenti, varie tecniche d’intervento, per costruire e facilitare il percorso d’insegnamento-apprendimento.

Si parla di procedimenti perché oggi non si può utilizzare un modello di azione didattica unico, ma si guarda a modelli che, via via esaminati e confrontati, sono scelti sulla base del contesto in cui si opera.

L’insegnante, non più depositario di un sapere da “trasmettere”, ma guida e facilitatore degli apprendimenti “autonomi” degli alunni, deve far sì che tali apprendimenti siano significativi: l’applicazione di modalità relazionali cooperative, responsabili e condivise creerà le pre-condizioni affinché l’alunno possa essere soggetto attivo del proprio processo educativo.

L’istituto quindi, nella strutturazione dell’offerta formativa, predispone gli interventi didattici secondo i diversi modelli che i tre ordini di scuola nel tempo hanno sperimentato:

Didattica per concetti Didattica per obiettivi trasversali

Didattica per problemi Didattica per progetti/laboratoriale

Didattica per sfondi Didattica per situazioni

Tali modelli avranno efficacia nel momento in cui l’attività dell’allievo sarà valorizzata e si terrà conto delle motivazioni, dei centri d’interesse, delle differenze individuali, del ruolo dell’affettività e della creatività di ciascuno.

L’insegnante in tal senso dovrà dimostrarsi capace di esprimere tutto il potenziale di cui dispone: attenzione ai processi innovativi, disponibilità all’analisi critica e all’approfondimento, capacità di organizzazione procedurale.

Diventerà quindi essenziale l’interazione con la realtà in cui opera, sperimentando spazi di azione, affrontando problemi, percorrendo la via della creatività e della ricerca.

In questa direzione la scuola dell’autonomia indica nella flessibilità la via nuova per realizzare una scuola più a misura di “bambino e di ragazzo”.

Le diverse forme di flessibilità che l’istituto mette in campo sono:

• Attività didattica in compresenza, in relazione alle risorse professionali disponibili in organico

• Interventi di recupero, consolidamento, potenziamento nell’ambito dell’attività ordinaria nelle classi

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• Incontri programmati tra gli operatori scolastici per confrontare le esperienze educative

• Spazi di riflessione sul lavoro svolto

• Attività laboratoriali

• Attività didattiche incrociate fra le classi ponte dei tre ordini di scuola

Lavorare per il successo formativo

E’ compito dell’Istituzione scolastica creare un ambiente culturalmente stimolante che faccia da tessuto connettivo alle relazioni, dove ogni spazio-tempo sia da progettare in risposta ai bisogni formativi degli alunni.

Il contesto scolastico deve sapersi organizzare, servendosi dei nuovi strumenti forniti dall’autonomia, per raccogliere i bisogni emergenti e orientare le risposte della struttura stessa in termini di proposte educative e didattiche.

In questa direzione si muove l’ampliamento dell’offerta formativa che è nato dall’esigenza di rispondere alle istanze che provengono dai contesti familiari e sociali dei nostri alunni (caratterizzati spesso da difficoltà economiche e da limitate risorse culturali) ma anche dalle sollecitazioni provenienti dai processi di innovazione in atto nella scuola italiana. Strutture, organizzazioni e istituzioni sociali, identificate da sempre come trame connettive della vita di soggetti e gruppi, sembrano non riuscire più ad assolvere la loro funzione stabilizzante.

Si accresce il divario tra le caratteristiche della scolarizzazione e quelle dei contesti culturali di riferimento degli allievi, mentre diventa sempre più esplicita la lontananza tra gli apprendimenti ancora richiesti a scuola e le attese sociali sempre più pressanti che esigono forme di educazione, istruzione e formazione efficaci e produttive non solo per i singoli soggetti, ma anche per la collettività.

Di fronte ai ritmi delle trasformazioni sociali, si avverte il rischio che potrebbe esserci un costo intollerabile pagato dalle fasce della popolazione meno garantite in tutti i sensi, in prima istanza dalle popolazioni giovanili.

Quindi l’ampliamento viene assunto dall’istituto come una responsabilità sociale, in un’ottica di crescita civile, a favore degli allievi, degli operatori, delle famiglie e del territorio.

La scuola dell’autonomia è nella necessità di operare cambiamenti strategici, attrezzandosi per sviluppare approcci conoscitivi aperti e flessibili e per sostenere efficacemente lo sviluppo delle risorse umane.

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Obiettivi /possibili competenze da acquisire a seguito degli interventi progettati

LA CAPACITA’

di organizzare in modo efficace singole fasi di lavoro fino a giungere alla realizzazione di un prodotto

di affrontare compiti operativi applicando correttamente procedure date

di prefigurare più soluzioni per una situazione problematica

di scegliere all’interno di opzioni offerte, e di giustificare la scelta secondo criteri

di innalzare gradualmente il proprio livello di attenzione nell’ascolto e/o lettura di una comunicazione

di usare le pause in una interazione verbale (tempo di ascolto dell’altro)

di analizzare messaggi per coglierne le informazioni essenziali

di strutturare le proprie comunicazioni per veicolare i contenuti desiderati in modo da ra giungere l’interlocutore

di interagire in modo costruttivo: leggere le emozioni degli altri, esprimere le proprie

di osservare contesti naturali/artificiali per individuarne gli elementi costitutivi

di collaborare alla costruzione di risultati comuni assumendo un ruolo attivo nel gruppo

di sviluppare esiti originali da input ricevuti (uso creativo di linguaggi verbali/non verbali,

uso di materiali di varia natura)

di usare strumenti per rilevare correttamente misure o dati

di isolare dati ritenuti significativi in un contesto da indagare (di natura logico/ matematica o d’altra natura) e di procedere ad una loro prima organizzazione

di collegare dati ed eventi individuando nessi (temporali, spaziali, causali, probabilistici)

di costruire, attraverso immagini/suoni/parole, essenziali narrazioni (uso di codici

di autoanalisi, dalla percezione dello schema corporeo alla messa a fuoco di emozio ni/sentimenti/opinioni/conoscenze

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di autovalutazione, con riferimento a specifiche realizzazioni, mediante l’applicazione di parametri di accettabilità dati e/o interni

di quantificare l’impegno necessario per raggiungere un obiettivo

di uso efficace delle proprie energie e/o potenzialità e loro finalizzazione

di attivare meccanismi di autoprotezione in situazioni capaci di indurre frustrazione (esposizione all’errore, previsioni negative rispetto ad una prestazione)

di passare dallo spazio fisico allo spazio rappresentativo

di preventivare singoli momenti di successo/insuccesso scolastico

di riconoscere l’aiuto ricevuto attraverso feedback verbale/non verbale

di organizzare strategicamente il proprio tempo di studio

di riconoscere e valorizzare le differenze

di valorizzare le esperienze di gruppo nel gioco/nel lavoro scolastico/nella partecipazione sociale

di organizzare in modo efficace singole fasi di lavoro fino a giungere alla realizzazione di

un prodotto

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Le visite guidate, opportunamente preparate, rispondono alle seguenti finalità educative:

Favoriscono la socializzazione del gruppo-classe al di fuori dell’aula.

Verificano lo spirito del gruppo o dei gruppi.

Permettono ai docenti di valutare le diverse alleanze all’interno e al di fuori dell’aula.

Coniugano l’area ludico-ricreativa con quella cognitiva.

Sul piano cognitivo esse tendono:

• Alla visualizzazione concreta e all’approfondimento delle conoscenze acquisite

• Al confronto tra teoria e realtà.

• All’indagine e alla verifica.

Sul piano formativo:

• Avvicinano l’alunno e la classe all’attuazione di un piano attraverso la progettazione evitando in questo modo l’improvvisazione con relativi insuccessi o problemi.

• Inoltre educano l’alunno a costruire percorsi di viaggio, tempo libero, momenti ricreativi. Per i bambini della scuola dell’infanzia, sulla base delle proposte avanzate dagli organi collegiali si potranno effettuare brevi gite in relazione all’età e garantendo la massima tutela dei bambini, consentendo anche la partecipazione di familiari.

• La visita guidata per gli alunni di scuola primaria e secondaria per l’intera giornata e il viaggio di istruzione per gli alunni in uscita dalla scuola secondaria di primo grado, richiedono un lavoro di progettazione e di organizzazione, accanto al successivo momento gestionale legato alla fase di realizzazione.

• La progettazione, a cura del consiglio di classe - interclasse e della Commissione viaggi, viene articolata in alcuni momenti che ne costituiscono i passi nodali:

• Raccolta di informazioni

• Confronto, discussioni circa gli elementi del viaggio

• Definizione dell’itinerario

• Compiti e funzioni degli accompagnatori

• Materiale informativo per alunni e docenti

• Predisposizione di scheda di sintesi sottoscritta da tutti i docenti accompagnatori, inclusi gli eventuali membri supplenti

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• Un aspetto particolare dell’organizzazione riguarda la dimensione educativa e didattica del viaggio; a questo proposito assumono significato gli incontri tra docenti, allievi e genitori.

All’interno del POF il collegio prevede, nell’ambito della valutazione dei processi prevista dal D.P.R. 275 del ’99 (Regolamento Autonomia), un’area di monitoraggio – verifica – valutazione, che appronti strumenti e metodi con i quali l’Istituto può analizzare in itinere i propri processi e prodotti, stabilendone la coerenza, l’efficacia, l’efficienza, rispetto agli obiettivi prefissati per migliorare la qualità del servizio scolastico e stabilire un raccordo con una possibile, futura valutazione esterna.

Si sono individuati indicatori di valutazione della qualità, indicatori che occorre siano condivisi e negoziati da tutti i soggetti interessati al processo di autovalutazione (chi eroga il servizio e chi lo riceve) e sono stati definiti gli standard d’istituto prevedendo schede di rilevazione periodiche, iniziali, intermedie e finali per valutare il grado di avvicinamento progressivo ai suddetti standard.

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FORMAZIONE IN SERVIZIO

La formazione dei docenti nella scuola dell’autonomia è volta ad offrire ulteriori strumenti per

migliorare la qualità del processo di insegnamento-apprendimento. L’istituto scolastico, per lo

sviluppo delle competenze connesse alla diffusione della cultura dell’autonomia e per una

applicazione consapevole delle indicazioni nazionali e regionali, sente un’esigenza molto forte di

programmare:

• Sessioni di autoaggiornamento

• Attività di ricerca-azione

• Corsi di aggiornamento organizzati da Enti istituzionali

• Corsi di formazione: progettualità formativa

• Scambi di esperienze con altre scuole

• Sessioni di consolidamento della condivisione della progettazione educativa e didattica tra i

docenti dei tre ordini di scuola.

• Allargamento/disseminazione della formazione collegata al Progetto P.O.N.

INDIRIZZO MUSICALE

• Presso la scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Don Milani” si è

attivato nell’anno scolastico 2008-2009 il corso ad indirizzo musicale secondo le modalità

previste dal D.M. 201 del 6 agosto 1999 il quale, nell’istituire la classe di concorso di

“strumento musicale della scuola media” (n. 77/A), ha ricondotto ad ordinamento

l’insegnamento delle specialità strumentali riconoscendolo come “integrazione

interdisciplinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione

musicale”. Il Corso ad Indirizzo Musicale si configura come specifica offerta formativa e non

va confuso con laboratori o attività musicali e strumentali di vario tipo. Questi ultimi

costituiscono un’apprezzabile e auspicabile ampliamento dell’offerta didattica di un Istituto

nell’ambito dell’educazione musicale.

• L’attivazione dell’Indirizzo Musicale nella Scuola Secondaria di Primo Grado costituirà il

necessario raccordo tra la formazione musicale di base e l’alta formazione musicale. Infatti

si dà vita ad un percorso che partendo dalla scuola di base potrebbe trovare il

proseguimento degli studi musicali presso il liceo psico-pedagogico ad indirizzo musicale

presente a Modica o la frequenza del conservatorio di Catania o di Messina.

• Il Corso ha durata triennale, si svolge all’interno della scuola ed è gratuito; per l’accesso è

prevista un’apposita prova orientativo-attitudinale predisposta dalla Scuola per gli alunni

che all’atto dell’iscrizione abbiano manifestato la volontà di frequentare il Corso. Non è

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richiesta alcuna conoscenza musicale di base. Gli alunni dopo un breve periodo di

esplorazione vengono ripartiti in quattro gruppi per l’insegnamento di quattro diversi

• strumenti musicali; nella scuola gli strumenti presenti come materia di studio sono:

pianoforte, chitarra, clarinetto, tromba. Per gli alunni il carico orario risulta aumentato di

due ore settimanali suddivise in rientri così formulati: una lezione collettiva e una lezione

individuale. La materia “strumento musicale” diventa a tutti gli effetti curricolare e “…

l’insegnante di strumento musicale, in sede di valutazione periodica o finale, esprime un

giudizio analitico sul livello di apprendimento raggiunto da ciascun alunno al fine della

valutazione globale…”. In sede d’esame di licenza viene verificata la competenza musicale

raggiunta nel triennio sia sul versante della pratica esecutiva, sia su quello teorico.

Perché imparare a suonare uno strumento musicale

L’insegnamento strumentale:

• Promuove la formazione globale dell’individuo offrendo, attraverso un’esperienza musicale

resa più completa dallo studio di uno strumento occasioni di maturazione logica,

espressiva, comunicativa;

• Integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare, nei processi

evolutivi dell’alunno, unitamente alla dimensione cognitiva, la dimensione pratico-

operativa, estetico-emotiva, improvvisativo-emotiva;

• Offre all’alunno, attraverso l’acquisizione di capacità specifiche, ulteriori occasioni di

sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità, una più avvertita conoscenza di sé e del

modo di rapportarsi al sociale;

• Fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita anche per gli alunni in situazione di

svantaggio

L’esperienza del fare musica insieme:

• Accresce il gusto di vivere in gruppo

• Abitua i ragazzi a creare, a verificare e ad accettare le regole, a rispettare le idee degli altri

e ad accoglierle in senso costruttivo,a recepire possibilità di cambiamento dei ruoli e, non

ultimo, a superare l’individualismo e ad essere autonomi nel gruppo stesso.

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Anno Scolastico 2013 -2014

REGOLAMENTO DI ISTITUTO

ART. 1: Funzionamento degli Organi Collegiali

La convocazione degli Organi Collegiali deve essere disposta di norma con un congruo preavviso, di massima

non inferiore ai cinque giorni rispetto alla data delle riunioni. La convocazione deve essere effettuata con

lettera diretta ai singoli membri dell’Organo Collegiale e mediante l’affissione all’albo di apposito preavviso. La

lettera di convocazione deve indicare gli argomenti da trattare nella seduta dell’Ordine Collegiale. La

convocazione deve avvenire anche per le vie brevi, quando si tratti di affrontare argomenti urgenti. Di ogni

seduta dell’Organo Collegiale viene redatto processo verbale, firmato dal presidente e dal segretario, steso in

apposito registro a pagine numerate. Non sono ammesse, in caso di assenze giustificate o non, deleghe ad altri

componenti dei rispettivi Organi. I componenti degli Organi Collegiali, che siano impediti per qualsiasi motivo

dal partecipare alla riunione o siano costretti ad abbandonarla, sono tenuti a far presente alla presidenza

giustificazione ai fini della verbalizzazione della medesima. Le riunioni alle quali partecipano i genitori si

dovranno tenere, possibilmente, in orario non di lavoro.

ART. 2: Programmazione delle attività degli Organi collegiali

Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie competenze,

allo scopo di realizzare un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando la discussione di argomenti

su cui sia possibile prevedere la necessità di adottare decisioni.

ART. 3: Svolgimento coordinato dell’attività degli Organi Collegiali

Ciascun Organo Collegiale opera in forma coordinata con gli altri Organi, che esercitano competenze parallele,

ma con rilevanza diversa e propria competenza in specifiche materie. Esso programma la propria attività in

armonia con gli altri Organi Collegiali.

ART. 4: Elezione degli Organi Collegiali

Le elezioni degli Organi Collegiali avvengono secondo le norme ministeriali e le leggi vigenti.

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ART. 5: Convocazione dei Consigli di classe, interclasse, intersezione

I Consigli di classe, d’interclasse e d’intersezione sono convocati dal Dirigente Scolastico o suo delegato, ovvero

su richiesta scritta e motivata dalla maggioranza dei suoi membri. Si riuniscono di regola non meno di una

volta ogni mese, come previsto da piano annuale. Possono essere convocati anche con carattere d’urgenza

qualora si presenti la necessità di comminare sanzioni disciplinari per gravi infrazioni.

Tutti gli incontri sono verbalizzati a cura del segretario e sottoposti alla firma del Coordinatore e del Dirigente

entro massimo 5 giorni.

ART. 6: Convocazione Collegio dei Docenti

Il Collegio dei Docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall’art. 7 del D.Lg.vo n. 297 del 16/04/1994.

ART. 7: Programmazione e coordinamento dell’attività del Collegio Docenti

Per la programmazione ed il coordinamento delle attività del Collegio dei docenti si applicano le disposizioni

dell’art. 3 del presente regolamento, volte a favorire l’integrazione degli interventi educativi.

ART. 8: Assemblea dei genitori

Le assemblee dei genitori sono convocate e si svolgono secondo le modalità stabilite dall’art.15 del D.L.vo n.

297/94(Testo Unico). Il Dirigente Scolastico, in deroga alla disposizione di cui al primo comma del presente

articolo, è autorizzato a convocare l’Assemblea dei Genitori (di classe o di Istituto) e del Comitato dei Genitori,

allorquando i genitori rappresentanti di classe ne facciano richiesta o quando lo ritiene opportuno. Anche

assemblee degli alunni possono essere avviate (in forma sperimentale, per gli iscritti all’ultima classe di

primaria) nelle classi di secondaria, allo scopo di favorire l’esercizio di pratiche di cittadinanza attiva e di

partecipazione democratica.

ART. 9: Calendario di massima delle riunioni

Il Dirigente predispone, ad inizio d’anno, il Piano Annuale delle Attività, che viene approvato dal Collegio dei

Docenti e trasmesso ai Docenti e a quanti ne abbiano interesse, nonché pubblicato sul sito web della scuola.

Il calendario di massima delle riunioni dei Consigli di Classe, Interclasse ed Intersezione e del Collegio dei

docenti è il seguente:

settembre: Collegi dei docenti – Incontro con i genitori delle prime sezioni e miste dell’Infanzia e delle

classi prime di Primaria e Secondaria, per approfondire la conoscenza degli alunni, fornire informazioni sul

funzionamento dell’orario, sull’organizzazione delle attività e per ascoltare le famiglie;

ottobre: Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione e Collegio dei Docenti;

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novembre/dicembre: Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione e ricevimento dei genitori dell’Infanzia,

Primaria, Secondaria;

gennaio: consigli di Intersezione;

febbraio: Consigli di classe e Interclasse per scrutinio I quadrimestre; ricevimento dei genitori per

comunicare i contenuti delle schede di valutazione inoltrate nel formato elettronico;

marzo/aprile: Consigli di Classe/ Interclasse/Intersezione; ricevimento genitori di Primaria e Secondaria;

Collegio Docenti;

maggio: Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione e ricevimento genitori Infanzia;

giugno: Consigli di Classe ed Interclasse per scrutinio finale; esame conclusivo del primo ciclo; Collegio

Docenti.

ART. 10: Costituzione e prima convocazione del Consiglio

Il Consiglio di Istituto è costituito da 19 membri: 8 docenti, 8 genitori, 2 ATA (membri eletti), il Dirigente

Scolastico (membro di diritto). La prima convocazione del consiglio di Istituto immediatamente successiva alla

nomina dei relativi membri è disposta dal dirigente scolastico, quelle successive dal Presidente.

ART. 11: Elezione del Presidente e del Vicepresidente del Consiglio di Istituto

Nella prima seduta il Consiglio di Istituto è preseduto dal Dirigente scolastico. Si procede all’elezione, fra i

rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, del Presidente. L’elezione ha luogo a scrutinio segreto.

Sono candidati tutti i genitori membri del Consiglio. E’ considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la

maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti il Consiglio. Qualora non si raggiunga

detta maggioranza alla prima votazione, il presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che

siano stati presenti alla seduta almeno la metà più uno dei componenti in carica. A parità di voti è eletto il più

anziano. Il Consiglio può deliberare di eleggere anche un vicepresidente, da votarsi fra i genitori secondo le

stesse modalità previste per l’elezione del presidente. Allorquando non dovesse essere rappresentata la

componente genitori, il Consiglio elegge, con le stesse modalità dei precedenti commi, il Presidente e il

Vicepresidente fra il personale docente e ATA rappresentato.

ART. 12: Convocazione e funzionamento del Consiglio di Istituto

Il Consiglio di Istituto è convocato ogni volta che se ne ravvisi la necessità dal Presidente, o quando ne venga

fatta richiesta dal Presidente della giunta esecutiva oppure dalla maggioranza dei componenti il Consiglio

stesso. Si riunisce, in linea di massima, ogni due mesi o in sessione straordinaria in qualsiasi momento. La

riunione è valida quando siano presenti almeno la metà più uno dei consiglieri. Quando, per qualsiasi motivo,

un consigliere debba allontanarsi nel corso della riunione, ogni membro ha il diritto di chiedere la verifica del

numero legale. Il Presidente assicura il regolare funzionamento del consiglio e svolge tutte le necessarie

iniziative per garantire una gestione democratica della scuola e la piena realizzazione dei compiti del Consiglio.

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Il Vicepresidente sostituisce ad ogni effetto il Presidente quando questi sia assente; in caso di assenza o di

impedimento del Presidente e del Vicepresidente ne fa le veci il consigliere più anziano. Ogni consigliere ha

facoltà di iniziativa nel senso di poter proporre al Presidente argomenti da discutere in sede di adunanza;

anche questi saranno inclusi nell’ordine del giorno, secondo le procedure previste dall’art.10 del D.Leg.vo n.

297/94. Nessuna proposta può essere respinta a priori. Il Consigliere proponente ha comunque la facoltà di

ritirarla dall’ordine del giorno prima che su di essa si svolga il dibattito. L’approvazione ed il rigetto degli

argomenti posti in votazione devono avvenire esclusivamente per alzata di mano; solo quando si tratti di atti

relativi a persone la votazione deve avvenire a scrutinio segreto. Le funzioni di segretario del consiglio sono

affidate dal Presidente ad un membro del consiglio stesso. Il segretario ha il compito di redigere il processo

verbale dei lavori del consiglio e di sottoscrivere unitamente al Presidente gli atti e le deliberazioni del

consiglio oltre al processo verbale. I Consiglieri decadono dalla carica dopo 5 assenze consecutive ingiustificate

e vengono surrogati dai primi dei non eletti fra i candidati alla relativa elezione.

ART. 13: Partecipazione alle riunioni del Consiglio di Istituto di persone esterne

La partecipazione alle riunioni del Consiglio di Istituto di persone esterne avviene ai sensi dell’art. 42 del

D.Leg.vo n. 297 del 16-4-1994, quando queste sono in grado di fornire specifiche competenze su precisi

argomenti all’ordine del giorno.

ART. 14: Pubblicizzazione degli atti; relazioni con RSU d’Istituto

La pubblicizzazione degli atti avviene mediante affissione all’albo sul sito web della scuola. Non sono soggetti a

pubblicazione all’albo gli atti concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell’interessato. Alle

rappresentanze sindacali dei lavoratori sarà fornita informazione preventiva e successiva, come previsto dalla

normativa vigente, nell’ambito delle procedure per la contrattazione d’Istituto.

ART. 15 : Convocazione del Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti

Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal Dirigente Scolastico secondo le

modalità previste dall’art. 11 del D.L.vo n. 297/94.

ART. 16: Convocazione riunioni Organi Collegiali

Tutti gli inviti per le riunioni degli Organi collegiali e delle assemblee dei genitori sono predisposti da chi ne ha

competenza, adeguatamente pubblicizzati sul sito e distribuiti nella scuola a cura della Segreteria.

ART. 17: Funzionamento della biblioteca, delle aule di informatica e della palestra – conservazione delle

strutture.

Viene assicurato l’accesso alla biblioteca da parte dei docenti, degli alunni, dei genitori. Il funzionamento delle

aule speciali (laboratori, aule di informatica) avviene in modo da facilitarne l’uso da parte degli alunni per studi

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e ricerche con la presenza del docente. Il Dirigente può affidare a insegnanti le funzioni di responsabile della

biblioteca, dei laboratori, delle aule di informatica, con il compito di assicurare il buon uso, il funzionamento e

la conservazione di tutto il materiale didattico. Il funzionamento della palestra avviene in modo da assicurarne

la disponibilità, con rotazione oraria, a tutte le classi della scuola e nei casi di necessità, ad altre scuole o

associazioni presenti nel territorio. Le condizioni d’uso sono definite tramite apposite convenzioni stipulate

dal Dirigente nel rispetto dei criteri e limiti stabiliti.

ART. 18: Orario di servizio dei docenti

Per assicurare l’accoglienza e la vigilanza sugli alunni gli insegnanti della prima ora sono tenuti ad essere

presenti a scuola 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni. Tale obbligo riveste carattere di responsabilità civile

nei riguardi degli alunni e delle loro famiglie. I docenti dovranno recarsi nelle rispettive aule con sollecitudine

e, con la stessa premura, effettuare il cambio di classe. I docenti sono tenuti ad osservare l’orario di servizio e

a rispettare la puntualità in occasione delle sedute degli OO. CC.. Eventuali assenze o ritardi vanno

tempestivamente notificati, anche per vie brevi, al personale di segreteria. Il docente di sostegno il cui alunno

dovesse essere assente dalle lezioni è tenuto a comunicarlo immediatamente al Responsabile di Plesso per

essere utilizzato in supporto all’attività didattica della classe ovvero in sostituzione di colleghi assenti.

ART. 19: Personale amministrativo

Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all’azione didattica ed è decisivo

per l’efficienza e l’efficacia del servizio per il conseguimento delle finalità educative. Cura i rapporti con

l’utenza con professionalità e disponibilità, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso

alla documentazione amministrativa (L. 241/1990), e nel rispetto della riservatezza prevista dal D. L. vo

196/2003), a tal fine evitando di parlare con tono di voce elevato o di comunicare dati non necessari. Protegge

i dati personali e i dati sensibili nelle forme previste. Collabora con i docenti. Ha diritto a lavorare in un

ambiente sereno con carichi di lavoro adeguati. E’ tenuto a non utilizzare telefoni cellulari in orario di lavoro,

né utilizzare apparecchi dell’ufficio per uso personale. Non può abbandonare il posto di lavoro in orario di

servizio, né uscire dalla scuola per motivi personali, se non debitamente autorizzato; è consentita una pausa

caffè da fruire singolarmente per un periodo non superiore a 10 minuti. Per pause superiori a 10 minuti

giornalieri, concordate con il DSGA, il personale sarà tenuto al recupero. La qualità del rapporto col pubblico e

col personale è di fondamentale importanza, in quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo della

scuola e a favorire il processo comunicativo tra le diverse componenti che interagiscono dentro o attorno alla

scuola.

Il Codice di Comportamento e il Codice Disciplinare regolano le azioni e prevedono le sanzioni per questo

profilo professionale.

ART. 20: Orario di accesso agli uffici

Nei periodi di attività didattica l’orario di apertura della segreteria al pubblico è il seguente: tutti i giorni dalle

ore 8,30 alle ore 9,30 e dalle ore 12,30 alle ore 13,30; il martedì e il giovedì dalle 15,30 alle 17,30. Per urgenze

in orario diverso da quello indicato l’utenza può rivolgersi al Dirigente Scolastico e al DSGA. Nei periodi di

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sospensione dell’attività didattica l’orario di apertura al pubblico è il seguente: dal lunedì al sabato, solo di

mattina, dalle ore 8,30 alle ore 9,30 e dalle ore 12,30 alle ore 13,30. In particolari periodi dell’anno (ad

esempio in occasione delle iscrizioni degli alunni, scrutini ed esami) gli uffici resteranno aperti in una fascia

oraria più ampia che sarà resa nota con tempestività. L’utenza, sia per la componente docente che per la

componente genitori, è tenuta a rispettare gli orari di ufficio. Potranno accedere ai locali della segreteria, oltre

l’orario di apertura al pubblico, il docente Vicario, i docenti Collaboratori del Dirigente e i Responsabili di

Plesso.

ART. 21: Collaboratori scolastici

I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di competenza

secondo le mansioni loro assegnate. Sono facilmente reperibili da parte del Dirigente, della segreteria, degli

insegnanti, per qualsiasi evenienza; collaborano al complessivo funzionamento didattico e organizzativo;

comunicano immediatamente al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori l’eventuale assenza dell’insegnante

dall’aula, per evitare che la classe resti incustodita; collaborano con gli insegnanti nella circolazione delle

informazioni e nella raccolta delle stesse ai fini del servizio; favoriscono l’integrazione degli alunni portatori di

handicap e sono loro di aiuto negli spostamenti; vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in

particolare durante gli intervalli, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri

locali; sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o allontanamento momentaneo

dell’insegnante; sono disponibili con gli alunni e con le famiglie alle quali forniscono le prime informazioni sul

servizio; evitano di parlare ad alta voce e di utilizzare telefoni cellulari personali in orario di servizio; evitano

l’uso delle apparecchiature in dotazione della scuola per uso personale; impediscono l’ingresso agli estranei

nell’Istituto se non debitamente qualificati; rispettano il segreto di ufficio e le prescrizioni del D. L. vo 196/2003

( codice privacy). Sono tenuti ad essere informati sugli orari di ricevimento genitori e a fornire le relative

informazioni all’utenza; prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di classe, dei collegi dei

docenti o dei consigli d’istituto, ed altre iniziative, tenendosi aggiornati circa l’effettuazione del necessario

servizio; sorvegliano l’uscita dalle classi e dai cancelli esterni, prima di dare inizio alle pulizie; puliscono

quotidianamente con accuratezza la zona di competenza, curando in particolar modo l’adeguatezza dei servizi

igienici; custodiscono i prodotti per le pulizie in locali adeguati e chiusi a chiave, utilizzano i prodotti secondo la

normativa vigente in materia di prevenzione degli infortuni. Sono tenuti a chiudere le porte di accesso alle aule

lasciate temporaneamente libere per evitare intrusioni, avendo l’accortezza di spegnere le luci e chiudere le

eventuali porte di accesso ai terrazzi. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, le

comunicano prontamente al Dirigente oppure ai collaboratori del dirigente; in loro assenza, al docente della

classe. Segnalano in segreteria l’eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di procedere alla

sostituzione; segnalano immediatamente al Dirigente o al DSGA fatti anomali, vandalismi e quanto ritenuto

comunque meritevole di attenzione. Accolgono il genitore dell’alunno che richiede l’autorizzazione all’uscita

anticipata. E’ fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di sfollamento dei locali e

di controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo. Il personale non può

abbandonare il posto di lavoro in orario di servizio, né uscire dalla scuola per motivi personali, se non

debitamente autorizzato; è consentita invece una pausa caffè da fruire singolarmente per un periodo non

superiore a 10 minuti. Per pause superiori ai 10 minuti giornalieri, concordate con il DSGA, il personale sarà

tenuto al recupero.

Il Codice di Comportamento e il Codice Disciplinare regolano le azioni e prevedono le sanzioni per questo

profilo professionale.

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ART. 22: Colloqui con gli insegnanti

La scuola favorisce in ogni modo la comunicazione fra genitori e insegnanti. I rapporti con i genitori dell’alunno

avverranno tramite le comunicazioni scritte sul diario e attraverso i colloqui diretti, su convocazione del

docente o su richiesta della famiglia. Periodici ricevimenti dei genitori sono previsti almeno due volte all’anno.

Durante i colloqui con gli insegnanti il genitore aspetterà il proprio turno secondo l’ordine di arrivo e sarà

ricevuto individualmente. I docenti saranno distribuiti in aule diverse, divisi per disciplina e per corso. Nel mese

di settembre, prima dell’inizio delle lezioni, si stabilirà un incontro con i genitori degli alunni del primo anno

della scuola dell’infanzia e delle classi prime di scuola primaria e secondaria per le necessarie informazioni sul

funzionamento dell’orario, sull’organizzazione delle attività e per procedere all’abbinamento, per sorteggio,

dei gruppi-classe, formati dall’apposita Commissione, alle sezioni; nel mese di ottobre si terrà un incontro del

Consiglio di Classe con i genitori degli alunni delle classi prime dei tre ordini per acquisire informazioni sui

singoli alunni e sulle loro abitudini o particolari necessità.

I coordinatori di classe della Scuola Secondaria e i docenti di classe della Scuola Primaria incontreranno le

famiglie al termine di ciascun quadrimestre per esplicitare i contenuti delle schede di valutazione inoltrate nel

formato elettronico. I genitori potranno porgere osservazioni al docente interessato, al coordinatore di classe,

al Dirigente. Potranno incontrare, su appuntamento, il Dirigente Scolastico quando ne ravvisano la necessità. I

reclami per situazioni di particolare rilevanza dovranno essere indirizzati al Dirigente Scolastico, espressi in

forma scritta e dovranno contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente. Il Dirigente, dopo aver

esperito ogni possibile indagine in merito, risponderà in forma scritta, non oltre trenta giorni, attivandosi, in

caso di reclamo fondato, per rimuovere le cause che l’hanno provocato.

Per gli aspetti relativi alla deontologia professionale dei Docenti, si rimanda al Codice di Comportamento e al

Codice Disciplinare per questo profilo professionale.

ART. 23: Viaggi di Istruzione

Le visite di istruzione nell’ambito della mattinata rientrano nel normale orario scolastico e sono quindi

obbligatorie per tutti gli alunni. Tutte le visite di istruzione debbono rientrare in una programmazione

educativo – didattica effettuata ad inizio anno, eventualmente integrata in itinere, e regolarmente inserite nei

verbali dei consigli di classe con specifico riferimento alle Unità di Apprendimento o al progetto all’interno

delle quali sono previste. Limitatamente alle uscite che non superino la durata dell’orario scolastico, o

comunque l’intera giornata, debitamente programmata all’interno del Consiglio di classe e coerenti alle linee

del POF, in ambito limitato alla città o zone limitrofe, l’autorizzazione è accordata dal genitore, previa

comunicazione del Docente referente al Dirigente, nel rispetto dei criteri fissati dal Consiglio di Istituto. Per

tutti i viaggi la proposta, da elaborare con il supporto dell’apposita commissione, dovrà essere completa delle

seguenti informazioni: classi partecipanti e numero complessivo alunni; nominativo docente referente;

numero complessivo, nome e qualifica degli accompagnatori; meta della visita, data prevista, orario e luogo di

partenza e di ritorno; mezzo di trasporto utilizzato; programma dettagliato del viaggio; autorizzazione dei

genitori o dell’esercente la patria podestà. I docenti dei tre ordini inseriti nella commissione “ Visite guidate e

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viaggi di istruzione” saranno i punti di riferimento per i rispettivi consigli di classe e trasmetteranno al docente

con Funzione Strumentale “Area dei rapporti con l’esterno” la proposta di sintesi affinché curi con la Segreteria

gli aspetti organizzativi definitivi.

Al termine di ciascun viaggio il docente referente / capogruppo riferirà al Dirigente sull’andamento del viaggio

ed evidenzierà gli eventuali inconvenienti occorsi e la qualità del servizio offerto dall’agenzia di viaggio. Nei

casi previsti dalla normativa vigente la scuola chiederà preventivi ad almeno tre agenzie di viaggio tra le quali

ne verrà scelta una, secondo criteri di comparazione, la quale si impegnerà a dare tutte le garanzie previste

dalla legge. L’aggiudicazione sarà disposta previa acquisizione di dati a cura della commissione, integrata dal

DSGA e dal Dirigente Scolastico. Il personale scolastico e gli alunni partecipanti ai viaggi di istruzione sono

coperti dall’assicurazione scolastica. Nella eventualità che i genitori partecipino a visite o viaggi di istruzione

con mezzi riservati alla scuola, gli stessi dovranno versare la quota individuale ed essere coperti da polizza

assicurativa contro infortuni. I docenti accompagnatori hanno diritto al trattamento previsto dalla vigente

normativa, nei limiti delle risorse effettivamente disponibili e solo in caso di più pernottamenti (viaggio

d’istruzione di più giorni). Le spese di viaggio e delle visite sono a carico degli utenti. Solo in casi di particolare

disagio economico la scuola può decidere di sostenere, in tutto o in parte, la spesa, nei limiti della disponibilità

finanziaria. In caso di rinuncia al viaggio valgono le condizioni concordate in base ai contratti stipulati con le

agenzie di viaggio e non è prevista la restituzione delle somme necessarie alla copertura delle spese per mezzi

di trasporto, guide e ogni altra spesa fissa. Eventuali rimborsi saranno messi in pagamento entro il termine

delle attività didattiche. I costi dei docenti accompagnatori non coperti dalle gratuità offerte dalle agenzie di

viaggio, saranno a carico dell’Istituto, nei limiti delle disponibilità finanziarie e, per il resto, ripartiti fra i

partecipanti. Considerata la valenza didattica del viaggio di istruzione, questo, ad eccezione dei viaggi per

attività sportive o dei viaggi destinati ad alunni provenienti da più classi ma accomunati da attività di

laboratorio o specifiche progettazioni d’istituto, sarà effettuato solo se la partecipazione è pari o superiore ai

2/3 degli alunni componenti la classe. Gli alunni che non partecipano hanno l’obbligo della frequenza delle

lezioni. I consigli di classe, nel proporre le visite di istruzione, avranno cura di accertarsi che il costo non sia

elemento discriminante, a tal fine cercheranno di organizzare il viaggio per più classi diminuendo così il costo

per le spese di trasporto. I docenti accompagnatori hanno l’obbligo della vigilanza con l’assunzione di

responsabilità di cui all’art. 2047 del codice civile integrato da Leggi e norme in vigore al momento della

realizzazione del viaggio. E’ previsto un docente accompagnatore ogni 15 alunni, più un docente

accompagnatore per 1 -2 alunni disabili. Per visite coinvolgenti più classi contemporaneamente è auspicabile la

presenza di almeno un docente per ciascuna delle classi presenti. Nella scheda di richiesta verranno

individuati almeno due docenti supplenti.

ART. 24: Orario delle lezioni

Scuola dell'Infanzia: da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 15.00, sabato dalle 8.00 alle 13.00.

Scuola Primaria: classi I e II dislocate a piano terra dalle 8.20 alle 12.50, classi IV e V dislocate al piano terra

dalle 8.20 alle 13.20, classi II dislocate al primo piano dalle 8.25 alle 12.55; classi III e IV dislocate al primo

piano dalle 8.25 alle 13.25

Scuola Secondaria di I grado dalle 8.30 alle 13.30. Le classi ad indirizzo musicale effettueranno rientri

pomeridiani per lo studio individuale dello strumento e per la musica d’insieme.

Gli alunni della scuola dell’infanzia sono accolti dalle ore 8,00 alle ore 9,00.

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Gli alunni della scuola primaria e secondaria dovranno trovarsi all’ingresso della scuola dieci minuti prima

dell’inizio delle lezioni e, al suono della campanella, dovranno avviarsi in ordine alle loro aule accompagnati dai

docenti della prima ora di lezione. Per motivate richieste delle famiglie si possono attivare progetti di

assistenza pre- e post-scuola a cura di docenti e collaboratori scolastici disponibili.

ART. 25: Assenze, ritardi e uscite degli alunni

Le assenze devono essere giustificate al rientro a scuola, presentando l’apposito libretto all’insegnante della

prima ora di lezione (docente delegato). Qualunque assenza ritenuta meritevole di particolare attenzione deve

essere comunicata dagli insegnanti al Dirigente per le opportune decisioni. Le assenze superiori a 5 giorni

continuativi di lezioni, per motivi di salute, devono essere giustificate con certificato medico e libretto (nel

caso di malattie infettive occorre il visto medico dell’A.S.P. ). Dopo la quinta assenza, riscontrata sul libretto

delle giustificazioni, è necessaria la presenza del genitore. In caso di impossibilità del genitore a presentarsi a

scuola, lo stesso può contattare telefonicamente la Dirigenza. Se l’assenza dalle lezioni si protrae per un

periodo superiore a cinque giorni ed è dovuta a motivi di famiglia, i genitori sono tenuti a preavvisare la scuola

e a giustificare personalmente gli alunni alla ripresa delle lezioni. Le assenze non verranno giustificate se la

scheda di giustificazione porterà una firma diversa da quella depositata all’atto dell’iscrizione dal genitore o da

chi ne fa legalmente le veci (stessa firma di quella apposta sul frontespizio del libretto delle giustificazioni). Il

libretto delle giustificazioni è strettamente personale e deve essere attentamente controllato dalla famiglia.

Anche l’assenza di un’ora dovrà essere giustificata con le modalità sopra riportate. I ritardi dovranno essere

giustificati direttamente dall’insegnante della prima ora di lezione o, su richiesta di questi, dal Dirigente o dai

responsabili di plesso. E’ proibito allontanarsi dall’aula senza il permesso dell’insegnante e per nessuna ragione

gli alunni possono uscire dalla scuola senza essere accompagnati dal genitore o da chi ne faccia legalmente le

veci, previa autorizzazione del dirigente o dei suoi collaboratori espressamente delegati. Per la scuola

dell’infanzia si prevedono uscite in fasce orarie diverse, per rispettare i tempi della progressiva integrazione

del bambino e consentire al contempo l’ordinato svolgimento delle attività educative: prima uscita (chi

frequenta il turno antimeridiano) dalle ore 12,30 alle 13,00; seconda uscita, dalle 14,30 alle 15.00.

ART. 26: Diritti degli alunni

Gli alunni hanno diritto ad una formazione culturale qualificata che valorizzi e rispetti l’identità di ciascuno. La

comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dell’alunno alla

riservatezza. L’alunno ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita di classe. Gli alunni hanno

diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività aggiuntive

facoltative offerte dalla scuola. Gli alunni stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa alla

quale appartengono; la scuola favorisce l’accoglienza e la realizzazione di attività interculturali. La scuola si

impegna ad assicurare un ambiente favorevole alla crescita delle persone e un servizio educativo – didattico

adeguato alle necessità dei singoli mediante offerte formative aggiuntive, iniziative concrete per il recupero di

situazioni di svantaggio, prevenzione della dispersione scolastica e promozione delle eccellenze.

ART. 27: Doveri degli alunni

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Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio.

Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Capo di Istituto, dei Docenti, del personale tutto della scuola e

dei loro compagni un comportamento corretto e coerente con i principi di convivenza civile all’interno della

comunità scolastica. Gli alunni sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal

regolamento di istituto e da altre direttive. Gli alunni sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, la

strumentazione, i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni alle

persone e al patrimonio della scuola. Gli alunni condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente

scolastico e di averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

Recepimento delle norme introdotte dal Decreto-legg e 1 settembre 2008, n. 137 “Disposizioni

urgenti in materia di istruzione e università” pubb licato nella Gazzetta Ufficiale n. 204 del 1

settembre 2008:

“Art. 1 Cittadinanza e Costituzione: 1. A decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2008-2009, oltre ad

una sperimentazione nazionale, ai sensi dell’art. 11 del decreto del Presidente della Repubblica 8

marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate

all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze

relative a “Cittadinanza e Costituzione” nell’ambito delle aree storico-geografica e strorico-sociale e

del monte ore complessivo previsto per le stesse. Iniziative analoghe sono previste per la scuola

dell’infanzia. 2. All’attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane,

strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

Art. 2 Valutazione del comportamento degli studenti: 1. Fermo restando quanto previsto dal decreto

del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, in materia di

diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, in

sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il

periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed

agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori dalla propria sede. 2. A

decorrere dall’anno scolastico 2008-2009, la valutazione del comportamento è espressa in decimi. 3.

La votazione del comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe,

concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non

ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo. Ferma l’applicazione della

presente disposizione dall’inizio dell’anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro

dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e

oggettiva gravità del comportamento al voto insufficiente, nonché eventuali modalità applicative del

presente articolo.

Art. 3 Valutazione del rendimento scolastico degli studenti: 1. Dall’anno scolastico 2008-2009, nella

scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione

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delle competenze da essi acquisite è espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello

globale di maturazione raggiunto dall’ alunno. 2. Dall’anno scolastico 2008-2009, nella scuola

secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la

certificazione delle competenze da essi acquisite è espressa in decimi. 3. Sono ammessi alla classe

successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto

non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline. (Omissis)”

Recepimento del DPR 21 novembre 2007, n. 235 “Regolamento recante modifiche e integrazioni al DPR 24

giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”:

derivano da esso alcune integrazioni e modifiche relative alle sanzioni disciplinari, di cui al successivo art. 28, e

l’istituzione del Patto Educativo di corresponsabilità, affidato alla elaborazione delle singole istituzioni

scolastiche, anch’esso inserito nel presente Regolamento.

ART. 28: Disciplina

I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica. La responsabilità disciplinare è personale e nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libertà di espressione correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dell’alunno. All’alunno è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. Il temporaneo allontanamento dell’alunno dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari. Su richiesta dei docenti, per occasionali infrazioni o inadempienze, il Dirigente procede immediatamente alla convocazione dei genitori, per informarli di eventuali comportamenti ritenuti inadeguati al contesto educativo e per concordare strategie educative condivise. Per reiterate infrazioni, debitamente annotate sui registri di classe e sottoscritte dal docente in servizio, si applicano agli alunni le seguenti sanzioni disciplinari: • il docente infligge la sanzione dell’ammonimento in classe, trascrivendo nota sul registro e sul diario

con firma del genitore per presa visione;

• il docente infligge la sanzione dell’allontanamento dalla classe durante la lezione;

• il Consiglio di Classe infligge la sanzione dell’allontanamento dalle lezioni (sospensione fino a quindici

giorni) e l’eventuale conversione della sanzione in attività in favore della comunità scolastica.

• Il Consiglio d’Istituto infligge la sanzione dell’allontanamento superiore a quindici giorni, ovvero

l’allontanamento fino al termine delle lezioni, con eventuale esclusione dallo scrutinio finale o la non

ammissione all’esame di Stato conclusivo del ciclo.

Il Consiglio può valutare, contestualmente al provvedimento di sospensione, la preclusione della

partecipazione a visite guidate/gite, a prescindere dall'entità della sospensione stessa.

Il provvedimento di sospensione può essere convertito, in parte o totalmente in attività utili alla collettività.

Tra le possibili alternative alla sospensione si indicano le seguenti: presidiare un'area dell'ambiente scolastico

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per un dato arco di tempo insieme ad un operatore scolastico, con attività di supporto (es. biblioteca, semplici

attività d’ufficio); produrre relazioni/temi inerenti l'azione sanzionata per una riflessione comune nella classe.

Per alunni molto giovani (scuola primaria, ad esempio), che si siano resi responsabili di atti particolarmente

gravi e lesivi della dignità o della sicurezza propria o di altri si può utilizzare la sospensione con obbligo della

frequenza, con una ricaduta sul voto di condotta e, solo come estrema ratio, si può procedere

all’allontanamento temporaneo dall’ambiente scolastico.

In generale, l’allontanamento immediato dell’alunno dalla comunità scolastica può essere disposto quando

siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l’incolumità delle persone. In tal caso la durata

dell’allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo.

Per ciascuna delle fattispecie previste, nei periodi di allontanamento, deve essere mantenuto da parte dei

docenti del Consiglio di Classe, per quanto possibile, un rapporto con l’alunno e con i suoi genitori tale da

preparare il rientro nella comunità scolastica. Il Consiglio di Classe, allargato ai genitori rappresentanti, è

l’organo collegiale deputato ad infliggere le sanzioni disciplinari fino a quindici giorni di sospensione. Per

quanto riguarda le impugnazioni dei provvedimenti disciplinari si fa riferimento all’organo di garanzia interno

alla scuola, individuato da parte del Consiglio d’Istituto, che è costituito dal Dirigente, che lo presiede, da un

docente, due rappresentanti dei genitori, un rappresentante della componente ATA. In caso di incompatibilità

(es. qualora faccia parte dell’Organo di garanzia lo stesso soggetto che abbia irrogato la sanzione) o di dovere

di astensione (es. qualora ne faccia parte il genitore dello studente sanzionato) si provvede per scelta unanime

alla designazione di un membro della stessa componente all’interno del Consiglio d’Istituto (nel caso

dell’incompatibilità) ovvero all’adempimento dell’obbligo di astensione da parte del soggetto interessato.

Un ulteriore organo di garanzia regionale, presieduto dal Direttore dell’USR o da un suo delegato, ha

competenza a decidere sui reclami contro le violazioni dello Statuto, anche contenute nei regolamenti

d’Istituto.

Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni di esame sono inflitte dalla commissione

d’esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

ART. 29: Vigilanza alunni e uscita dai locali scolastici

Per la vigilanza sugli alunni durante l’ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante l’uscita dalla

medesima, valgono le seguenti norme: i docenti e i collaboratori scolastici assicurano la vigilanza a partire

dall’orario di accesso degli alunni fino al termine delle lezioni. Gli alunni in ritardo sono ammessi in classe con

decisione del Responsabile o del docente delegato. La presenza degli alunni è obbligatoria a tutte le attività

che vengono svolte durante le ore di lezione curriculare ed extracurriculare, ove previste nel Piano dell’Offerta

Formativa. Per quanto riguarda l’uscita dai locali scolastici al termine delle lezioni, gli alunni accompagnati dal

docente in servizio nell’ultima ora raggiungeranno le uscite, muovendosi in modo ordinato ed evitando in ogni

modo di intralciare il regolare scorrimento del flusso.

ART. 30: Alunni esterni; nulla-osta

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Gli alunni che entro il 15 marzo cessano di frequentare l’istituto perdono la qualifica di alunni di scuola

pubblica (art. 15 del R.D. 4 / 5 / 1925 n. 635). Detti alunni potranno presentarsi come candidati esterni nella

sessione estiva. Il nulla-osta per il passaggio ad altro Istituto è chiesto al Dirigente dal genitore, o da chi ne fa

legalmente le veci, con domanda scritta e con le motivazioni della richiesta.

ART. 31: Responsabilità specifiche dei genitori per un’efficace comunicazione scuola-famiglia

I genitori sono tenuti ad essere presenti a scuola per parlare con i docenti, in modo da essere informati

sull’andamento scolastico dei propri figli. I genitori sono tenuti, altresì, a controllare giornalmente il diario dei

propri figli e a tenersi informati sulle occasioni programmate di incontro con i docenti. I genitori che debbano

affidare i propri figli alle cure di terzi, trasmettono alla presidenza una delega, in duplice copia, con la quale

presentano, sotto la propria personale responsabilità, i dati anagrafici e la firma della persona che dovrà

tenere i rapporti con il docente durante l’anno scolastico o per un periodo dell’anno.

ART. 32: Malesseri o incidenti occorsi agli alunni

Nei casi di malessere degli alunni, il personale ATA, su richiesta del docente in servizio, è tenuto a recarsi in

segreteria perché siano contattati telefonicamente i genitori o altri familiari. In attesa dell’arrivo dei genitori o

di altro familiare, il personale collaboratore scolastico e docente è tenuto a prestare il primo soccorso,

assistendo l’alunno indisposto. Nei casi di malessere grave o di incidente grave, il personale della scuola è

tenuto a chiamare il Pronto Intervento Sanitario (118 ), senza attendere l’arrivo dei genitori. Il Dirigente

scolastico ovvero uno dei suoi collaboratori, individuerà la persona adulta idonea ad accompagnare il minore

al Pronto Soccorso, qualora non venga raggiunto a scuola dai genitori. Nei casi di infortunio, il docente

presente al momento dell’evento dannoso è tenuto a trasmettere immediatamente al Dirigente una

circostanziata relazione scritta, nella quale saranno notificati: il nominativo dell’alunno e la classe frequentata,

la dinamica dell’incidente con la specifica dell’ora in cui l’incidente è avvenuto, l’eventuale presenza dei

testimoni, il tipo di primo soccorso prestato.

ART. 33: Vaccinazioni, visite mediche generalizzate, somministrazione di farmaci, somministrazione di test

psicologici ed interventi di esperti su tematiche sensibili.

Vaccinazione e visite mediche generalizzate: ogni intervento sanitario sugli alunni, se programmato dalle

strutture pubbliche, dovrà avere la preventiva autorizzazione scritta dei genitori.

Somministrazione di farmaci agli alunni: la somministrazione di farmaci non compete agli insegnanti. Solo a

fronte di particolari patologie (crisi epilettiche, crisi tachicardiche, crisi asmatiche…) i docenti o il personale

addetto al primo soccorso potranno sorvegliare l’autosomministrazione da parte degli alunni di opportuni

farmaci, previa richiesta specifica dei genitori con allegata prescrizione medica riportante posologia e orari di

somministrazione del medicinale, comunque nel rispetto della normativa vigente. E’ necessario, in ogni caso,

che le famiglie provvedano, sin dall’inizio della frequenza, a comunicare ai docenti con estrema chiarezza le

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indicazioni dei medici in merito alle procedure da attivare e che sia garantita l’immediata reperibilità di almeno

un familiare da un elenco messo a disposizione della scuola.

Somministrazione di test di tipo psicologico ed incontri con esperti su tematiche particolarmente delicate: gli

incontri e le somministrazioni di test di tipo psicologico o la trattazione di temi di particolare delicatezza con

esperti devono essere deliberati dai Consigli di classe/interclasse/intersezione e la partecipazione dell’alunno

deve essere autorizzata dalle famiglie. Nel caso in cui l’alunno sia sprovvisto dell’autorizzazione, verrà inserito

per il tempo strettamente necessario in altre classi.

ART. 34: Formazione delle classi-assegnazione docenti alle classi e criteri di ammissione alle classi prime

La formazione delle classi prime e i criteri di ammissione alle classi successive avverranno in conformità alle

delibere degli Organi Collegiali (Consiglio di Istituto e Collegio dei Docenti). Apposite Commissioni cureranno

l’analisi degli elementi utili ai fini della corretta integrazione di ciascun alunno e di una equieterogeneità dei

gruppi. Il Dirigente, completate le operazioni di acquisizione dell’organico, assegnerà i docenti alle classi, nel

rispetto dei criteri fissati e dell’ ottimizzazione delle risorse professionali a disposizione.

ART. 35: Interventi di esterni

L’intervento di personale esterno alla scuola, per attività didattico- educative con le classi, dovrà essere

motivato da necessità che derivano dalla previsione contenuta all’interno dei progetti deliberati dagli Organi

Collegiali.

ART. 36: Divieto di fumo

E’ severamente proibito fumare (sigarette elettroniche comprese) sia all’interno, sia in prossimità dei locali

scolastici. I trasgressori saranno puniti a norma di legge.

ART. 37: Divieto di utilizzo di cellulari e dispositivi elettronici

L’uso dei cellulari, nonché dei dispositivi elettronici, durante lo svolgimento delle attività didattiche è vietato,

se esula dallo svolgimento delle attività stesse.

La violazione di tale divieto configura un’infrazione disciplinare rispetto alla quale la scuola applica apposite

sanzioni, quali il sequestro del cellulare, che dovrà essere ritirato presso l’ufficio del Dirigente personalmente

da un genitore dell’allievo che ha ricevuto la sanzione da parte del docente di classe. Il divieto di utilizzare il

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telefono cellulare durante le attività di insegnamento e di apprendimento vale anche per il personale docente.

La Scuola non sarà responsabile dello smarrimento di qualunque dispositivo elettronico non necessario ai fini

delle attività didattiche.

ART. 38: Materiale pubblicitario

Nella bacheca potranno essere affissi avvisi se ritenuti non controindicati all’ambiente scolastico, su decisione

del Dirigente. Potranno essere affissi comunque avvisi che provengano dagli Enti Locali, Associazioni Culturali e

Sportive riconosciute con cui l’Istituto abbia un rapporto di collaborazione. Non è in alcun modo permessa

propaganda elettorale o commerciale.

ART. 39: Evacuazione della scuola

In caso di calamità o di incendio, il personale e gli alunni evacueranno l’edificio scolastico utilizzando sia le

scale di sicurezza che l’ingresso principale così come previsto dal piano di evacuazione.

Il docente designato quale Preposto e Responsabile di plesso condividerà con il personale scolastico le

indicazioni contenute nel Piano di evacuazione redatto per ciascun Plesso con il supporto del Responsabile del

Servizio di Prevenzione e Protezione. Gli alunni dovranno periodicamente eseguire prove di evacuazione e

conoscere l’area di attesa assegnata alla propria classe. Le modalità di uscita degli alunni dall’edificio scolastico

prevedono che ogni docente accompagni gli alunni della classe all’esterno dell’edificio usando l’uscita più

vicina all’aula dove presta servizio e che ogni alunno si allinei appoggiando la mano sulla spalla del compagno

che lo precede (vengono allo scopo designati alunni aprifila e serrafila). Il docente in servizio effettuerà poi,

all’esterno dell’edificio, l’appello degli alunni e redigerà l’apposita scheda, da consegnare al Responsabile.

ART. 40: Autorizzazioni al Capo di Istituto

Il Capo di Istituto è autorizzato a consentire l’uso delle attrezzature della scuola da parte di altre scuole o

Associazioni che ne facciano richiesta, per lo svolgimento di attività didattiche durante l’orario scolastico, a

condizione che non si pregiudichino le normali attività della scuola; può concedere l’utilizzazione dell’edificio,

di spazi esterni e delle attrezzature scolastiche fuori dall’orario del servizio scolastico per attività che realizzino

la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile (come previsto dalla carta dei

servizi); emanare, in conformità con le norme vigenti, istruzioni agli alunni, alle famiglie e al personale della

scuola per la corretta fruizione delle attrezzature e degli spazi concessi.

ART. 41: Revisione delle norme del Regolamento

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Le norme del presente Regolamento di Istituto possono essere rivedute, corrette, ampliate e ridotte in

qualsiasi momento su richiesta: del Dirigente scolastico, della Giunta Esecutiva, di almeno un terzo dei

consiglieri del Consiglio di Istituto, o per adeguamenti susseguenti a modifiche legislative.

Il presente Regolamento di Istituto, composto di 42 articoli, è stato revisionato a cura di un’apposita

Commissione di lavoro, presieduta dal Dirigente scolastico e costituita da 1 docente, 2 genitori e 1

rappresentante del personale ATA , come disposto dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 15 settembre 2008,

allo scopo di apportare modifiche volte al recepimento dei seguenti dispositivi: D.L. n. 137/08 e D.P.R. n.

235/07, recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. n. 249/98. E’ stato approvato dal Collegio dei Docenti nella

seduta del 16-09-2008 e adottato dal Consiglio di Istituto, nella seduta del 28 novembre 2008, con Delibera

n.342.

E’ stato poi integrato dal Regolamento della scuola dell’Infanzia, su iniziativa delle docenti di quell’ordine, con

la condivisione del Collegio dei Docenti durante i lavori di avvio dell’a.s. 2010-11.

Successivamente è stato integrato dell’art. 37 “divieto di utilizzo di cellulari e dispositivi elettronici” nella

seduta del Consiglio d’Istituto del 12 novembre 2010.

E’ stato ulteriormente revisionato ed aggiornato da un’apposita Commissione, costituita nella seduta del 23-

09-2013 del Consiglio d’Istituto e formata dal Dirigente Scolastico, una docente di Scuola Primaria, un docente

di Scuola Secondaria di I grado, un genitore componente del Consiglio d’Istituto.

ART. 42: Norme di rinvio

Per quanto non previsto dal presente Regolamento si rinvia alle norme ministeriali e di legge, che trovano

applicazione prioritaria in caso di contrasto con il Regolamento stesso.

REGOLAMENTO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Al fine di favorire una proficua collaborazione tra scuola e famiglia, di garantire un buon funzionamento organizzativo e di

migliorare il contesto educativo gli operatori della scuola invitano i genitori a:

1. Arrivare in orario all’entrata e all’uscita per non intralciare il lavoro di collaboratori e docenti. La puntualità è una regola

che va rispettata per favorire un buon esempio ai piccoli e per manifestare rispetto verso gli altri. Il ritardo, al contrario

ostacola seriamente l’organizzazione scolastica.

2. Sostare solo il tempo necessario con le proprie macchine all’esterno dell’edificio scolastico per ragioni di sicurezza

(Decreto legislativo 09/04/2008 N.81 legge sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro). Un edificio o un cortile

sovraffollato diventa un luogo pericoloso in caso di calamità poiché ostruisce e compromette la funzionalità delle vie di

fuga.

3. Soffermarsi all’arrivo o all’uscita per il tempo necessario da dedicare al saluto all’insegnante e al proprio figlio/a. Il

prolungamento della presenza dei genitori destabilizza gli equilibri emozionali dei bambini presenti nella scuola, con

conseguente maggiore difficoltà nel mantenere l’assetto raggiunto spesso a fatica.

4. I colloqui con le insegnanti verranno effettuati durante gli incontri calendarizzati nel Piano Annuale delle attività

approvato dal Collegio dei Docenti. Qualora si presentasse la necessità di dover conferire con le docenti con particolare

urgenza, si cercherà di chiedere qualche minuto in orario di compresenza delle insegnanti per dare o ricevere

informazioni sul proprio bimbo/a. La comunicazione tra scuola famiglia è infatti necessaria e proficua ma è bene non

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intaccare il tempo da dedicare ai bimbi e soprattutto non bisogna creare situazioni di distrazione che potrebbero

degenerare e creare pericoli per l’incolumità dei piccoli lasciati incustoditi.

5. Chiarire direttamente con le docenti eventuali dubbi su argomenti riguardanti i propri figli o altre comunicazioni. Le

insegnanti saranno ben liete di interloquire con chi lo desidera e soprattutto disponibili a risolvere dubbi o perplessità per

evitare così messaggi incompleti o confusi.

6. Rispettare le proposte educative del team – docente e le regole delle scuola, cercando di essere cooperativi con le stesse

e persuasive con i bimbi (grembiulino, abbigliamento comodo, tipo di merendine, ecc.) La collaborazione tra scuola

famiglia si manifesta anche nelle piccole cose. Effettuati i dovuti accordi e forniti gli opportuni suggerimenti, ci si deve

sforzare tutti di condurre una linea comportamentale comune e concorde. E’ il primo insegnamento che, come adulti

possiamo dare ai piccoli perché diventino gradualmente cittadini ben collocati nel gruppo dei coetanei e nei rapporti

sociali più ampi.

7. La scuola vieta l’introduzione di oggetti non conformi all’età e non si assume alcuna responsabilità nella gestione di

oggetti extrascolastici portati in sezione o nello zaino. E’ compito preciso dei genitori insistere e convincere i propri figli a

non portare a scuola oggetti che potrebbero rompersi o smarrirsi o essere ingeriti dai più piccoli. La perdita o la

distruzione di un oggetto ludico portato dal bambino può causare a lui dispiacere e malessere poiché è importante il

valore affettivo che egli dà ad un oggetto a cui tiene.

8. Le docenti se non preventivamente autorizzate dalla Dirigente Scolastica, non possono prendersi alcuna responsabilità nel

consentire ad alcuno, se non ai genitori di poter prelevare i bambini. Affidare i bambini a chi non è autorizzato sarebbe un

atto di superficialità e potrebbe diventare pericoloso ed irrispettoso verso il minore che ha il diritto di essere difeso e

protetto.

9. All’inizio dell’anno scolastico i genitori che ne hanno necessità, sono pregati di chiedere l’autorizzazione alla Dirigente

Scolastica sia per i permessi d’uscita fuori orario che per le delegare persone di famiglia cui affidare il bambino nel caso in

cui il genitore sia impossibilitato a prelevarlo.

10. I bambini che usufruiscono della mensa devono comunicare l’adesione giornaliera entro e non oltre le ore 9,00 e devono

esibire quotidianamente il biglietto col proprio nominativo. La comunicazione dell’uso del servizio mensa effettuata dai

genitori degli alunni è seguita giornalmente dalla segnalazione relativa al numero dei pasti da richiedere a chi gestisce tale

servizio. Diventa prioritario e necessario rispettare i tempi di raccordo per evitare disguidi che intaccherebbero la

preparazione e la consegna dei pasti.

11. I bambini più piccoli, che compiono i tre anni entro il 30 Aprile vengono accolti anche in assenza di strutture specifiche,

adeguate alla loro età. Ad esempio non c’è la possibilità di consentire loro un piccolo riposo pomeridiano, in appositi

lettini. Perciò sarà opportuno che la loro permanenza a scuola si svolga nelle ore del mattino, senza forzare i loro tempi di

sviluppo in abilità quali il mangiare in modo autonomo o il recarsi in bagno per i propri bisogni.

12. La scuola dell’Infanzia attua un tempo scuola di quaranta ore settimanali così strutturato:

dal lunedì al venerdì 8,00 -15,00;

sabato 8,00 – 13,00.

Le insegnanti effettuano il seguente orario:

turno antimeridiano 8,00 – 13,00 e sabato libero;

turno pomeridiano 11,00 – 15,00 e sabato lavorativo 8,00 – 13,00.

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Questa modalità oraria consente due ore di compresenza alle docenti (11,00 – 13,00) che migliorano la qualità dell’azione

educativa e didattica. Tale strutturazione favorisce inoltre l’insegnamento individualizzato, più rispondente ai tempi di

apprendimento di ciascun bambino, soprattutto nella fascia oraria in cui sono presenti la maggior parte degli alunni.

Le docenti e la dirigente, nel confermare la loro disponibilità al dialogo, desiderano ringraziare fin d’ora le famiglie per la

collaborazione e la fiducia che ripongono nell’istituzione scolastica. Augurano un anno sereno a tutti i piccoli che accompagneranno

nella loro crescita.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ (D.P.R. 21 novembre 2007 n. 235, art. 5 bis)

Obiettivi e destinatari del Patto

L’introduzione del Patto si coordina con le altre disposizioni dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti della scuola secondaria,

laddove fa riferimento a “diritti e doveri nel rapporto fra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie”.

I destinatari naturali del Patto sono i genitori ai quali la legge attribuisce in primis il dovere di educare i figli (art. 30 Costituzione;

artt. 147, 155, 317 bis codice civile).

L’obiettivo del Patto educativo è quello di impegnare le famiglie, fin dal momento dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei

fondanti dell’azione educativa. Nella comune azione formativa si darà priorità al rispetto dell’ “altro”, sia esso persona o

patrimonio, impegnandosi ad operare insieme allo scopo di prevenire episodi di bullismo o di vandalismo e comportamenti lesivi

della propria o altrui dignità.

Viene così evidenziato il ruolo strategico che può essere svolto dalle famiglie nell’ambito di un’alleanza educativa che coinvolga la

scuola, gli studenti e i loro genitori, ciascuno secondo i rispettivi ruoli e responsabilità.

Finalità

Al fine di consentire all’istituzione scolastica di realizzare con successo le finalità educative cui è istituzionalmente

preposta, ciascun soggetto è tenuto ad adempiere correttamente ai doveri che l’ordinamento gli attribuisce:

- gli studenti sono tenuti ad osservare i doveri sanciti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, in particolare quelli

contemplati negli articoli 3 e 4 del D.P.R. n. 249/98, come modificato ed integrato dal D.P.R. n.235/2007;

- il personale docente quelli attinenti alla deontologia professionale enucleati dalla legge e dai Contratti collettivi nazionali

di lavoro.

L’inosservanza di tali doveri comporterà, per gli studenti, l’applicazione delle sanzioni disciplinari previste nel Regolamento

d’Istituto; per il personale scolastico, l’esercizio rigoroso, tempestivo ed efficace del potere disciplinare anche alla luce di

quanto previsto dalla recente normativa (C.M. n. 72/2006 e L. n. 176/2007).

- Per quanto riguarda i genitori, con riferimento alla responsabilità civile che può insorgere a loro carico, soprattutto in

presenza di gravi episodi di violenza, bullismo o vandalismo, per eventuali danni causati dai figli a persone o cose durante

il periodo di svolgimento delle attività didattiche, si ricorda che, in sede di giudizio civile, ove venga dimostrato che non

abbiano impartito ai figli un’educazione adeguata a prevenire comportamenti illeciti, essi potranno essere ritenuti

direttamente responsabili dell’accaduto per colpa “in educando” . Infatti i doveri di educazione dei genitori e le connesse

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responsabilità non vengono meno per il solo fatto che il minore sia affidato alla vigilanza di altri (art. 2048 c.c., in

relazione all’art. 147 c.c.). La responsabilità del genitore e quella del “precettore”, per il fatto commesso da un minore

affidato alla vigilanza di quest’ultimo, non sono tra loro alternative, giacché l’affidamento del minore alla custodia di terzi,

se solleva il genitore dalla “culpa in vigilando”, non lo solleva da quella della “culpa in educando” (Cass. Sez. III,

21.09.2000, n. 12501; 26.11.1998, n.11984).

Il Patto, pertanto, oltre ad essere strumento di conoscenza delle specifiche responsabilità di ciascuna figura coinvolta nel

processo educativo, è anche strumento regolativo dei comportamenti dei singoli, in quanto capace di orientarli

correttamente al raggiungimento delle finalità comuni. Esso infatti è stato elaborato da una commissione nominata dal

Consiglio d’Istituto, organo collegiale in cui sono rappresentate le diverse componenti della comunità scolastica, ivi

compresi i genitori, ed è proposto all’atto dell’iscrizione per essere sottoscritto dalle famiglie degli alunni.

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ (D.P.R. 21 novembre 2007 n. 235, art. 5 bis)

Visto il D.M. n. 5843/A3 del 16/10/2006- “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”;

Visti i D.P.R. n. 249 del 24/06/1998 e D.P.R. n. 235 del 21/11/2007- “Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli

studenti della scuola secondaria”;

Visto il D.M. n. 16 del 5/2/2007- “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione del bullismo”;

Visto il D.M. n. 30 del 15/3/2007- “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi

elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei

docenti”.

Si stipula fra l’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Scicli e le famiglie degli alunni il seguente Patto educativo di corresponsabilità,

Le parti condividono tutti i punti del presente patto e si impegnano a rispettarli.

La scuola si impegna a:

La famiglia si impegna a: Lo studente si impegna a:

Offerta

formativa

Garantire un piano formativo

basato su progetti ed iniziative

volte a promuovere il benessere

e il successo dello studente, la

sua valorizzazione come persona,

la sua realizzazione umana e

culturale.

Prendere visione del piano

formativo, condividerlo e

discuterlo con i propri figli,

assumendosi la responsabilità

di quanto vi è espresso e

sottoscritto.

Condividere con gli insegnanti

e la famiglia la lettura del piano

formativo, discutendo con loro

ogni singolo aspetto di

responsabilità.

Relazionalità Creare un clima sereno in cui

stimolare il dialogo e la

discussione, favorendo la

conoscenza ed il rapporto

reciproco tra studenti,

Condividere con gli insegnanti

linee educative comuni,

consentendo alla scuola di

dare continuità alla propria

azione educativa.

Mantenere costantemente un

comportamento positivo e

corretto, rispettando

l’ambiente scolastico inteso

come insieme di persone,

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l’integrazione, l’accoglienza, il

rispetto di sé e dell’altro.

Promuovere il talento e

l’eccellenza, comportamenti

ispirati alla partecipazione

solidale, alla gratuità, al senso di

cittadinanza.

oggetti e situazioni organizzato

per favorire la crescita e

l’apprendimento di ciascuno.

Partecipazione Ascoltare e coinvolgere gli

studenti e le loro famiglie,

richiamandoli ad un’assunzione

di responsabilità rispetto a

quanto espresso nel patto

educativo.

Verificare la coerenza delle

pratiche educative quotidiane

con gli impegni assunti verso

l’utenza.

Predisporre un ambiente sicuro e

formare alla sicurezza.

Collaborare attivamente per

mezzo degli strumenti messi a

disposizione dall’istituzione

scolastica, informandosi

costantemente del percorso

didattico-educativo dei propri

figli e integrando con

opportune decisioni l’azione

della scuola volta a favorire il

raggiungimento del successo

formativo.

Frequentare regolarmente le

lezioni; assolvere

assiduamente agli impegni di

studio individuale; cooperare

per il raggiungimento di

obiettivi formativi comuni.

Favorire lo svolgimento delle

attività didattiche, garantendo

costantemente la propria

attenzione e partecipazione

alla vita della classe.

Interventi

educativi

Comunicare costantemente con

le famiglie, informandole

sull’andamento didattico-

disciplinare degli studenti. Fare

rispettare le norme di

comportamento, i regolamenti e

i divieti, inclusi quelli relativi

all’utilizzo di telefonini e altri

dispositivi elettronici.

Prendere tempestivi e adeguati

provvedimenti disciplinari in caso

di infrazioni, graduandoli in

relazione alla gravità e ispirandoli

al principio della finalità

educativa e costruttiva.

Prendere visione di tutte le

comunicazioni provenienti

dalla scuola, discutendo con i

figli i risultati d’apprendimento

conseguiti ed eventuali

decisioni e provvedimenti

disciplinari, stimolando una

riflessione sugli episodi di

conflitto o di criticità.

Riferire alla famiglia le

comunicazioni provenienti

dalla scuola e dagli insegnanti.

Favorire il rapporto e il rispetto

tra i compagni sviluppando

situazioni di integrazione e

solidarietà.

Osservare le disposizioni

organizzative e di sicurezza

dettate dal regolamento.

Il Dirigente Scolastico Il genitore

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CARTA DEI SERVIZI

Istituto Comprensivo “Don Milani” pone al centro di tutta la sua attività, l’alunno" come

"persona in crescita", con i suoi bisogni e le sue individuali peculiarità al fine del

perseguimento di uno sviluppo armonico all’interno di un contesto di civile convivenza. Al

fine di realizzare tale finalità la scuola adotta una carta dei servizi, ispirandosi agli art. 3, 33

e 34 della Costituzione Italiana, e secondo i seguenti principi e modalità d’azione.

UGUAGLIANZA

Nell’offerta del servizio l’Istituto Comprensivo “Don Milani” non opera alcuna

discriminazione per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni

politiche, condizioni psicofisiche e socio - economiche.

IMPARZIALITÀ E REGOLARITÀ

• La Scuola agisce secondo criteri d'obiettività e d’equità.

• Attraverso tutte le sue componenti, e con l’impegno delle istituzioni collegate, garantisce la

regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative, nel rispetto dei principi e

delle norme sancite dalle leggi dello Stato.

• Predisposizione di un orario delle lezioni che garantisca un’equa distribuzione del carico di

lavoro giornaliero.

• Il servizio scolastico e la tutela del minore sono garantiti anche in condizioni di conflitto

sindacale, secondo quanto prescrive la legge sull'ordinamento dello sciopero nei servizi

pubblici.

• Le assenze degli allievi devono essere sempre giustificate, secondo le modalità previste dal

regolamento.

ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE

• La Scuola s'impegna, con opportuni ed adeguati atteggiamenti ed azioni di tutti gli

operatori, a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni, l’inserimento e l’integrazione

di questi ultimi, con particolare riguardo alle situazioni di rilevante necessità e alla fase

d’ingresso alle classi iniziali, attraverso una tempestiva rilevazione della situazione di

partenza, del contesto socio culturale di provenienza, la conoscenza del gruppo familiare e

della storia dell’alunno. Particolare impegno è prestato per la soluzione delle

problematiche relative agli studenti non Italiani.

• I docenti della scuola lavorano in stretto contatto con il territorio, in particolare con:

- la Scuola dell’Infanzia e Primaria, al fine di consentire una continuità degli obiettivi

didattici, di criteri di valutazione e di metodi;

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- le Scuole Superiori presenti nel distretto, per prevenire la dispersione scolastica e per

rendere più proficuo il lavoro d’orientamento;

• L'Amministrazione Comunale, per la prevenzione del disagio e per la realizzazione di

manifestazioni nel territorio.

DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA

• La scuola offre alla sua utenza la flessibilità oraria, con laboratori e attività di recupero. Le

attività sono presentate dettagliatamente nel Piano dell’Offerta Formativa.

• L'obbligo scolastico e la regolarità della frequenza sono assicurati con interventi di

prevenzione e controllo.

• Attraverso l'azione di tutti gli operatori scolastici, l’Istituto Comprensivo “Don Milani” ha

adottato tutte le strategie utili ad evitare dispersione e abbandono scolastico.

PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA

• Nel perseguire i fini educativi e culturali previsti dalla presente carta, l’Istituto Comprensivo

Don Milani sollecita e promuove la gestione partecipata alla comunità scolastica,

nell'ambito degli Organi Collegiali e delle procedure vigenti, attraverso quanto espresso nel

regolamento d’istituto. Promuove altresì la partecipazione degli studenti attraverso forme

guidate di riunione.

• S'impegna a favorire le attività extrascolastiche che realizzino la funzione della Scuola

come centro di promozione culturale, sociale e civile.

• Garantisce, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, la semplificazione delle

procedure di segreteria.

• Individua momenti di ricevimento, secondo le modalità fissate dal Collegio Docenti,

ascoltate le indicazioni del Consiglio d’istituto.

• Al fine di promuovere la partecipazione consapevole al progetto educativo da parte di

genitori e studenti la scuola garantisce un’informazione trasparente circa le attività

collegiali, la programmazione didattico educativa e i risultati conseguiti dagli alunni.

• La Scuola mette a disposizione dei genitori locali e personale per eventuali riunioni

• All’occorrenza possono essere indette assemblee straordinarie dei genitori.

• Per incentivare i rapporti con le famiglie vengono indetti i Consigli di Classe con i

rappresentanti dei genitori secondo la normativa vigente.

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La scuola rende noto:

• Alle famiglie la programmazione educativa e didattica, esplicitando

Obiettivi, contenuti, metodologie, strumenti di verifica, criteri di valutazione.

• Agli alunni gli obiettivi d’apprendimento, tappe e modalità per raggiungerli,

unità didattiche, i contenuti, le prestazioni richieste, scopi delle esercitazioni,

attività di recupero, criteri di valutazione periodica.

I genitori sono invitati:

• A conoscere l’offerta formativa, esprimere pareri e proposte, collaborare con i docenti

nelle attività, prendere visione degli elaborati svolti dai propri figli e raccolti nel fascicolo

personale dell’alunno.

Gli alunni sono invitati:

• A seguire le indicazioni dei docenti contenute nei documenti di valutazione, contratti

formativi, comunicazioni scuola – famiglia, ecc.

• A prendere visione dei risultati raggiunti negli elaborati proposti ed a colmare le lacune

cognitive.

A rispettare il regolamento d’istituto.

LIBERTÀ D’INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE

• La programmazione dell’attività assicura il rispetto della libertà d’insegnamento dei docenti

nella collegialità delle scelte educative e nel rispetto del Regolamento dell’autonomia

scolastica (DPR n. 275/99); garantisce la formazione dell’alunno, facilitandone le

potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità, nel rispetto

degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e specifici.

• L’aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale

scolastico e un compito per l’amministrazione, che assicura interventi organici e regolari.

• Per le stesse finalità, la scuola garantisce ed organizza le modalità d’aggiornamento del

personale in collaborazione con istituzioni ed enti culturali.

AREA DIDATTICA

• La Scuola, con l’apporto delle competenze professionali degli educatori, con la

collaborazione ed il concorso delle famiglie, delle istituzioni e della società civile, è

responsabile della qualità delle attività educative e s’impegna a garantirne l’adeguatezza

alle esigenze culturali e formative degli alunni, nel rispetto d’obiettivi educativi validi per il

raggiungimento delle finalità istituzionali.

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Al fine di garantire la trasparenza dei percorsi educativi la scuola cura l’elaborazione,

l’adozione e la pubblicizzazione dei seguenti documenti:

• Piano dell’offerta formativa

• Carta dei servizi.

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Ha un carattere progettuale ed è un impegno per tutta la comunità educante, contiene:

a) La programmazione didattico educativa d’istituto, elaborata dal Collegio dei

docenti definisce:

2. La situazione di partenza degli alunni ed il contesto socio – culturale;

3. Le finalità educative;

4. I curricoli previsti dalle nuove indicazioni nazionali con traguardi, obiettivi didattici,

metodologie, modalità di verifica degli apprendimenti;

5. I criteri di valutazione dei percorsi educativi;

6. Le competenze in termini di profili d’uscita degli alunni;

7. L’articolazione delle attività didattiche.

b) L’organizzazione della scuola, progetti in rete, sperimentazione e ricerca educativa.

IL REGOLAMENTO D’ISTITUTO

disciplina le norme relative a:

• Modalità di comunicazione con studenti e genitori;

• La pubblicizzazione degli atti;

• Uso e conservazione degli spazi, dei laboratori e della biblioteca;

• Vigilanza, comportamento e disciplina alunni;

• Disposizioni relative alla funzione degli operatori scolastici;

• Disposizioni relative alle funzioni amministrative.

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

elaborata ed approvata dal Consiglio di classe:

• delinea il percorso formativo della classe e del singolo alunno, adeguando a loro gli

interventi operativi;

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• utilizza il contributo delle varie aree disciplinari al fine di raggiungere le competenze in

uscita e le finalità educative indicate dal Consiglio di classe e dal Collegio dei docenti;

• è sottoposta sistematicamente a momenti di verifica e di valutazione dei risultati, al fine di

adeguare l’azione didattica alle esigenze formative che emergono in itinere.

SERVIZI AMMINISTRATIVI

• La scuola individua, fissandone e pubblicandone gli standard e garantendone altresì

l’osservanza ed il rispetto, i seguenti fattori di qualità dei servizi amministrativi:

- celerità delle procedure;

- trasparenza;

- informatizzazione dei servizi di segreteria;

- tempi d’attesa agli sportelli;

- flessibilità degli orari degli uffici a contatto con il pubblico.

• Ciascun plesso assicura spazi ben visibili adibiti all’informazione; in particolare sono

predisposti:

- tabella dell’orario di lavoro dei dipendenti (orario dei docenti; orario, funzioni e

dislocazione del personale Amministrativo, Tecnico, Ausiliario A.T.A.).

- organigramma degli Uffici (presidenza, vicepresidenza e servizi);

- organigramma degli organi collegiali;

- organico del personale docente e A.T.A.;

- albi d’istituto.

Sono inoltre resi disponibili appositi spazi per:

- bacheca sindacale;

- bacheca degli studenti;

- bacheca dei genitori.

• Presso l’ingresso e presso gli Uffici sono presenti e riconoscibili operatori scolastici in grado

di fornire all’utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio.

• Il regolamento d’istituto ha adeguata pubblicità mediante affissione.

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CONDIZIONI AMBIENTALI DELLA SCUOLA

La scuola s’impegna a mantenere pulito, accogliente e sicuro l’ambiente scolastico.

• Le condizioni d’igiene e sicurezza dei locali e dei servizi garantiscono una permanenza a

scuola confortevole per gli alunni e per il personale.

• Il personale ausiliario, si adopera per garantire la costante igiene dei servizi.

• Per quanto concerne i dati analitici di tutte le strutture, condizioni di sicurezza e arredi, si

rimanda all'anagrafe del patrimonio immobiliare scolastico ed ai Registri d’Inventario delle

varie categorie e alle relazioni sulla sicurezza. Alcuni di questi dati sono suscettibili di

modificazioni annuali istituzionali e non risultano quindi vincolanti per la natura intrinseca

della carta dei servizi stessa.

• La scuola s’impegna ad eliminare le barriere architettoniche al fine di rendere accessibile lo

stabile ai diversamente abili.

• Nella scuola è previsto un piano d’evacuazione dell’edificio. In caso di calamità si assicura

una regolare attuazione delle prove d’evacuazione.

CRITERI D’UTILIZZO DELLE STRUTTURE

Massima fruibilità a partire dalle disposizioni emanate dal dirigente scolastico;

Possibilità d’assistenza e di guida all’interno degli spazi laboratoriali.

MODALITÀ

Designazione d’insegnanti responsabili per ciascun laboratorio;

Programmazione oraria per le classi e le attività;

Stesura di regole per la fruizione dei materiali e degli spazi.

PROCEDURA DEI RECLAMI E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO

Procedura dei reclami. I reclami possono essere espressi in forma scritta, e devono

contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente. Il Capo d’Istituto, dopo aver

esperito ogni possibile indagine in merito, risponde, sempre in forma scritta, attivandosi

per rimuovere le cause che hanno provocato il reclamo.

ATTUAZIONE

Le indicazioni contenute nella presente Carta si applicano fino a quando non intervengano,

in materia, disposizioni modificative contenute nei contratti collettivi o in norme di legge.