Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

72
64 ELITRE DI COCCINELLA di Nino Andreotti SESSANTA POESIE DEDICATE A FIUMEFREDDO BRUZIO “Anche un solo verso può fare più grande l’universo…”

description

Fiumefreddo Bruzio è un piccolo, antico borgo in provincia di Cosenza, Calabria, Italia. E' considerato "uno dei borghi più belli d'Italia". La sua posizione geografica lo rende unico...Qui io sono nato, qui io vivo. Ad esso dedico queste mie poesie.

Transcript of Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

Page 1: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

ELITRE DI COCCINELLAdi Nino Andreotti

SESSANTA POESIE DEDICATE A FIUMEFREDDO BRUZIO

“Anche un solo verso può fare più grande l’universo…” Davide Maria Turoldo

Page 2: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

VEDO SULL’ACQUE AZZURRE… ( Le origini di Fiumefreddo Bruzio… in 48 versi )

Sulla spiaggia di Fiumefreddo Bruzio,nel tratto che “Cordieri” oggi è chiamato,solo ed assopitopel cadenzato, lieve sciabordiodell’onda che si smorza sulla rena,vedo, come in un sogno,susseguirsi, davanti agli occhi miei,immagini a colori del paeseche, del suo passatoe delle sue origini brumose, illustrano il percorsofatto di verità, miti e leggende:

…vedo sull’acque azzurre del Tirrenoavanzar, verso riva, dei barconi:sono gli avventurosi e prodi Ausoni, antichi discendenti d’Aschenez,di Noè pronipote.Io li vedo approdare a questo lido,e dirigersi, poi, sulle collineove essi fonderanno una coloniacui sarà dato il nome di Temesa:sarà famosa per il rame estrattodalle sue poche ma importanti vene,per il commercio di prodotti rari,per le sue spezie salutari e ambìte,per il Temesio suo nettareo vinoben noto a Ulisse e all’eròe Polite…

Essa avrà storia lunga e tormentata. Ma col passar dei secoli,dopo vicende alterne,i superstiti eredi di Temesa,infine questo sito lasceranno per occuparne un altro nei paraggi,

su una collina dominante e opima, ove zefiro blando effonde effluvi,

Page 3: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

donde il guardo si sperde nell’azzurro.Qui, questo nucleo darà vita a un borgoche avrà fama e prestigio, e vanterà, nei secoli a venire,prìncipi, religiosi, uomini dotti,artisti e gente proba, àlacre, forte.

Io dal sopore intanto, mi ridesto.Guardo ver’ la collina solatiae grato vola il mio pensiero agli avi,cui il fato suggerì, mill’anni fa,di piantar le radici d’un paese,sopra quest’almo poggio, saldo e aprico:è Fiumefreddo Bruzio il borgo antico!

FIUMEFREDDO BRUZIO - Calabria-Italy

LA CAMPANA DELLA CHIESA MADRE (… e la magia del suo timbro)

Page 4: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

E’ una campana dai rintocchi noti

che, a Fiumefreddo, ogni mattina, gente

richiama, ma son pochi i suoi devoti:

una gran parte d’essi è oggi assente.

Questa gente ricorda la sua voce

e l’ascolta ogni dì, pur se lontana,

col cuor che non emigra, e assai veloce

batte se pensa al borgo, alla campana;

e se di tanto in tanto qui ritorna,

la magia del suo timbro desta e aggiorna

tutti i ricordi dei giorni felici

trascorsi nel paese con gli amici:

ricorda quelle feste di Natale,

gli zampognari, il canto pastorale,

Don Antonio e i ragazzi in sacrestia,

il presepe: tutto arte e fantasia.

Altri eventi ridesta, a più riprese,

questa “ campana dai rintocchi noti ”.

E ognun si porta l’eco, ognun fa voti

di ritornare ancora al suo paese…

Page 5: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

RICORDI ( I falò dell’Assunta a Ferragosto) Badia di Fiumefreddo B. L’abbazia

Ricordo ancora quelle notti chiared’una stagione lieta ormai lontana:estate, luna piena, il gracidaredelle ranocchie presso la fontana.

Page 6: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

La sagoma dei monti netta appare, nei campi s’intravede arsa l’andana,sotto la luna c’è il brillio del mare.Alimenta i falò brezza montana:

i falò dell’Assunta, che a Badia ogni anno si festeggia a ferragosto e ch’io ricordo ancor con nostalgia, tanto da ritornar spesso sul posto, per ammirar la valle e l’abbaziadove, tra il verde e l’arte, a lungo sosto…

QUIETA E’ LA VALLE

(Presso l’Abbazia di Fonte Laurato)

Quieta è la valle, immobili le fronde,solo del fiume il murmure si sentee il suono tenue delle due campanedella chiesa abbaziale, là vicino. Una mistica pace è tutt’intorno

in cui par di vedere il santo Abate,e la sua voce antica par d’udire.E’ il profeta-esegeta Gioacchino,il Calabrese,che benedice il fiume e la vallata.Poi, dalla voce del silenzio, s’ode:“ Lo stato degli schiavi,quello che vide l’erbe,per questa terra amara è già passato.Spuntano ormai le spighe.Essa raccoglierà presto anche il grano.” 1)

Son questi, accenti di lieto presagioanche per la Calabria e la sua gente.Vi sono segni di cultura nuova. Lo stato dei liberi è in fermento,

il terzo stato arriverà col vento…

Page 7: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

1) Dal libro di Tonino Bello: “La profezia oltre la mafia”

POGGIO APRICO…

Solido poggio aprico,

al tempo resistente, all’acqua e al vento,

che sfidi e sprezzi baratri e dirupi,

e l’azzurro di fronte ami e gli aromi

che a te dal mare giungono e dai monti

e i tuoi pianori impregnano e i declivi,

poggio che ben sorreggi, da mill’anni,

il peso austero di palazzi, piazze,

di chiese, di case e di terrazze,

la tua sagoma antica in me è stampata!

Né turbinoso vento

l’immagine ch’è in me spazzerà mai

né laverà la pioggia!

Page 8: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

I tuoi palpiti antichi

ascolto quando è notte:

essi hanno voce.

Ringrazio il fato

che questo sito agli avi ha consigliato!

Dolori, angosce, meriti, successi

dei padri che hanno dato vita al borgo,

più solide hanno reso queste mura

che sostieni e difendi.

Esse oggi, paghe,

inneggiano alla vita ed al futuro

di Fiumefreddo Bruzio, borgo antico,

nato, mille anni fa, su un poggio aprico!

MONTE COCUZZO

Mi sono soffermato alle sue falde

per sentire

la musica del vento nel pineto,

Page 9: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

l’allegro campanaccio del montone,

l’acuto profumo di giunchiglie,

misto all’odor di fragole silvane.

Un gracchiante corvo

alto levato

in cielo si esibiva in tuffi e guizzi.

Grossa polla sgorgava dalla roccia

e un ruscello creava tra le felci

dove, più giù, s’abbeverava il gregge.

Aceri, querce e faggi,

facevano da palco

a un’orchestra d’averle, piche e merli.

In alto,

la cima brumale di Cocuzzo

parlava con il vento

ed abbracciava il cielo…

LA CITTADINA DOVE SONO NATO Fiumefreddo Bruzio ( Anno 1970 )

La cittadina dove sono nato

è Fiumefreddo, piccola, arroccata

Page 10: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

su un poggio dirupato e soleggiato,

ai venti resistente e alle bufere.

Ricca è d’ulivi, di frumento e viti.

Ha le sue torri, il suo castello austero,

mura di cinta, nobili palazzi:

di antiche storie

parlano

anche le pietre del paese.

Ha un mare azzurro e terso,

il cui orizzonte

pare lambisca il cielo,

dove io vedo ancora

guizzare i pesci

quando il giorno è bello.

E quando il cielo è buio

e il mar s’increspa

e l’onda alta spumeggia

e ràbida s’infrange sulla spiaggia,

la salsedine imperla pini e palme

e l’aere impregna il suo pungente odore.

Rapito, i flutti e l’orizzonte ammiro…

DAL SOLE OGNOR BACIATA…(Fiumefreddo Bruzio)

Page 11: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Dal sole ognor baciata e dalla brezza,

Fiumefreddo, dall’alto, abbraccia il mare

e poi con un sorriso l’accarezza.

Nata su un poggio verso il ciel proteso,

accarezzata da lieve odor di vento

che viene da lontano,

fra l’azzurro si crògiola e il sereno.

E le sue mura, a noi sì care e amiche,

mostrano i segni di radici antiche.

AVITE CASE ( Anno 2004)

Case avite, di pietra ed addossate

in un mosaico vario e pittoresco

di tetti, di finestre, di facciate:

soggetto adatto per un grande affresco!

Case antiche, al tempo resistenti,

alcune oggi son vuote, altre abitate,

ma tutte ricche di ricordi, eventi

di stagion liete e tristi ormai passate.

Page 12: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Vicoli che rivisito sovente

mi fan tornar, sognando, ai miei primi anni

quando, bimbo, godevo della gente

del mio paese, non usa agli inganni.

Son felice che oggi, come allora,

intorno a me ritrovo gente amica.

Voglio che il mio paese cresca ancora:

io l’amo come allor, senza fatica…

FIUMEFREDDO BRUZIO: UNO DEI BORGHI

PIU’ BELLI D’ITALIA. (Anno 2012)

L’aria ti nutre, il sole ti trastulla,

la musica del mar blanda ti culla,

zefiro spira e sfiora piani e colli:

tu sei d’Italia tra i borghi più belli.

Il verde dei tuoi boschi,

il fresco azzurro,

i vividi colori dei tuoi prati

e dei giardini,

infondono ottimismo

e nuova speme.

Page 13: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Miracolo d’amor che si rinnova

ogni giorno per te

nella tua gente

che nel core t’alberga e nella

FIUMEFREDDO BRUZIO ( Anno 1968 )

O Fiumefreddo,

terra natia, paese mio,

t’adoro.

La tua campana ancora

sveglia al mattino il borgo.

Le tue contrade

ancora

popolano la tua piazza

il dì di festa.

Ma quel legame

che univa la tua gente,

sembra spezzato dal furor del vento.

Non più zefiro spira blando e mite

tra i vicoli del centro e le contrade.

Possano gli avi

premurosi e saggi,

Page 14: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

svegliarsi per incanto

e portare il sereno;

e ai figli tuoi,

semplici cittadini e governanti,

ridettare la regola che, un tempo,

servì per darti fama, lustro e vanto:

“L’armonia, la giustizia, l’onestà,

sian prevalenti su ogni altra virtù.”

IL MIO PAESE

Un mare azzurro, un cielo mai imbronciato,

ti fanno da cornice, o mio paese!

I vicoli, le torri, le tue chiese,

ci fanno ancor rivivere il passato

che parla di virtude e di coraggio

dei nostri padri: a lor rendiamo omaggio!

La “Torretta” e la “Rupe”: i tuoi balconi

dove arrivan del mar profumi e suoni…

Page 15: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Antiche son le piazze ove si aduna

ancor la gente quando è dì di festa

o quando un fatto il popolo accomuna:

gioioso evento o ricorrenza mesta.

Le tue “Porte”, a levante ed a ponente,

chiudevano l’ingresso a ogni nemico.

Dentro le mura c’eran forza e mente,

tanta saggezza ed il coraggio antico…

NON CESSA DI STUPIRMI …(Fiumefreddo Bruzio)

Non cessa di stupirmi il mio paesesospeso come amaca in mezzo al cielocircondato da ulivi e da vigneti, da case sparse e chiese e monti e prati.

E più l’osservo e più nel cor mi resta,la sua bellezza austera mi conquista.

Me ne starei per ore a respirare l’aria fresca dal sapor di mare, a farmi coccolare dalla brezza che avvolge questo borgo e l’accarezza,ad osservar, sulle sue antiche mura, il geco abbarbicato sotto il sole,il merlo chioccolar sul campanile.

Bello è goder, dalla Torretta, il mare,udir, d’inverno, l’aspro urlo dell’onda,seguir, d’estate, a sera, le lampare,saziarsi dell’azzurro che c’inonda.

Page 16: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

TETTI DI FIUMEFREDDO BRUZIO

Tetti che guardano il cielo

dipinto d’azzurro,

macchiato di nuvole bianche

sfumate di grigio perlato.

Tetti che parlano al mare

solcato da cento Sirene.

E il mare, di fronte, risponde

col canto dell’onde

che sale, che culla, seduce,

e quiete negli animi adduce…

Tetti bruciati dal sole,

spazzati dall’acqua, dal vento,

custodi dei mille segreti

del borgo, degli attimi lieti.

Cantate al paese, per sempre,

un inno d’amore, il più bello,

e l’eco raggiunga le stelle…

POGGIO ROCCIOSO(Fiumefreddo Bruzio)

Su di un poggio roccioso

Page 17: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

di ferrigna fibra,

ridente sorge Fiumefreddo Bruzio,

che col mare dialoga e coi monti.

La strada,

che dalla marina arriva al Centro,

si sgomitola in ripidi tornanti

e lente curve,

ma non resta deluso chi vi giunge:

paese antico di fresca bellezza

di cui prodiga è stata la natura.

La Chiesa Madre,

ove ci rifugiamo per pregare

e rinfrancar lo spirito

quando il cuore vacilla e si spaura,

il Castello feudale Della Valle,

la Torretta d’azzurro illuminata,

i vicoletti lindi e acciottolati,

i portali di chiese e di palazzi

rifiniti da nostri scalpellini,

son tra i tanti gioielli del paese,

vanto d’una progenie fortunata.

Espero regna qui

e freschi aromi salgono dal mare

Page 18: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

e inondano il borgo e le contrade.

LA CHIESA MADRE (o “Chiesa Matrice / S. Maria Immacolata”)

“Aver vorrei degli angeli…”

risuona nella chiesa.

Voci bianche di giovani fanciulle,

soavemente intonano

la dolce melodia,

in questo ‘giorno dell’Immacolata’,

nella Chiesa Matrice,

dove io, piccolo, in fasce,

ricevetti il lavacro del perdono,

dove oggi, adulto,

entro, m’inchino e prego.

Questo Tempio sacro,

che tante cure invoca,

cinque secoli vanta.

Pregno è di storia, di fede e di cultura.

E’ abbellito con pregiate tele,

e con antichi e prestigiosi legni.

Volta ed altari

Page 19: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

con stucchi ornati di bellezza rara.

Ha i portali in barocco primo stile.

Locale artigianato d’altri tempi!

In bronzo fine è fusa la campana.

Il presbiterio

ha scanni e pavimento secolari

e l’altare maggiore, in marmo bianco,

che, da sacro ciborio è sovrastato.

Questa è la nostra chiesa,

la Matrice,

ove, le preci di ciascun di noi,

e i più segreti voti,

graditi a Dio, da Lui sono ascoltati,

ove oggi, accanto a noi,

oranti e pie,

sembra aleggino storiche figure:

Fernando Alarcon ed Isabella,

Lucrezia Ruffo ed umili antenati,

protagonisti antichi del paese

e della storia della Chiesa Madre,

che , in cinquecent’anni,

di Fiumefreddo

ha visto gioie e affanni.

Page 20: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

IL CASTELLO DELLA VALLE

Ruderi che raccontano il passato

di conti, di baroni e damigelle,

di principi che qui hanno regnato,

di castellane generose e belle.

Scorgiamo ancor le stanze ed il fossato,

il portale regale, le atre celle

della prigione e, fuori, un verde prato

dove spesso sostavano le ancelle.

Superbo al ciel s’ergeva il bel maniero,

mentre i soldati, sulle due torrette,

sorvegliavano il mare e ogni sentiero.

Per mill’anni il castello e mari e vettedominò, fino a quando uno stranierol’assediò, e il castello cedette.

Page 21: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

UN MOMENTO DI VITA NEL CASTELLO

E’ mezzogiorno. Dal castello, assenti

sono il signore e il nobile corteo,

perchè impegnati altrove in un torneo.

Nel bel maniero, intanto, vien servito

agli ospiti, alle dame, alla “padrona”,

il pranzo, con arrosto di cinghiale,

spezie, formaggi, e vino onde augurare

vittoria e onore ai prodi e a lor brindare.

La sera è rallegrata da giullari,

musici, menestrelli, giocolieri.

Pronto è il castello ad affrontar la notte.

S’ode, fuori, lo strepere di attrezzi,

mentre l’acciottolio delle stoviglie,

dentro, si fonde col brusio dei cuochi

e con il trepestio degli stallieri.

Poi quiete, rotta appena da sussurri.

Al mattino è un brulicar di gente

Page 22: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

dentro e fuori le mura del castello:

sono artigiani, servi, contadini,

pronti, come formiche laboriose,

a lavorar con zelo pel signore,

rifornendo ogni giorno le sue scorte,

per consentire a lui e alla sua corte,

agi e ricchezze, senza faticare,

e ai sudditi ossequenti, di campare…

IL CASTELLO di notte

(Notte di agosto 2006)

La sagoma dei muri e del portale,

netta si staglia al chiaro della luna

e alla luce dei fari del viale,

mentre la gente, a frotte, qui si aduna.

Page 23: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Il vocìo della folla s’ode intorno

e tra il fossato echeggia ed i saloni

del maniero, che fu dimora, un giorno,

di principi, di dame e di baroni.

S’ode intorno il limìo d’un pipistrello:

vola agile tra gli archi, sfiora un muro,

con pronto scatto, poi, lascia il castello,

e punta dritto sul “Vallone Scuro”. (1)

Là, tra i carrubi, gli albatri e i mirtilli

par di vedere ancora uman vestigi,

udire scalpitii, eco di squilli,

e, intorno, il verso di notturne strigi.

E nel maniero, ch’èvoca il passato,

stanotte aleggia vivo, antico afflato…

(1) “ Vallone Scuro” : un profondo precipizio vicino al Castello di Fiumefreddo e a difesa di esso, difficile varco per i possibili assalitori; molto vicino anche alla “Torre Vètera”, fortificazione strategica che guardava il mare, sul fianco meridionale del Vallone.

Il Vallone Scuro e la Torre Vetera contrastavano con efficacia, nei secoli passati, le azioni offensive di masnadieri, di predoni, di soldati nemici provenienti da ovest a da sud, intenzionati a devastare e ad assediare il borgo ed il Castello.

Gli aggressori, nei pressi del Vallone Scuro, si scontravano in lotte furibonde e sanguinose, con le guarnigioni del Castello e del piccolo centro abitato, le quali si distinguevano per valore ed audacia.

LA MARINA DI FIUMEFREDDO BRUZIO ( Anno 1970)

Page 24: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Tra la battigia ed un pendio roccioso,

sorge una striscia d’ubertosa terra

piena, un tempo, d’agrumi, fichi e grano,

poi riscoperta come sito ameno,

baciato dal sole e dalla brezza,

adatto per dimore e per giardini.

Considero da sempre questo borgo

come parte integrante di me stesso

ove ho scelto di aver la mia dimora.

Amo il suo mare:

par che sorrida alla calura estiva,

e il suo tenue profumo

sa di sole, d’azzurro e di frescura.

L’amo d’inverno:

quando i cavalloni

spumeggiano, assalendo la battigia,

m’inebria l’acre aroma di salsedine

che intorno si diffonde.

Tanto vorrei

Page 25: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

che questo borgo nuovo

crescesse con ordine e con stile.

E chiazze colorate

di fiori d’ogni mese

vorrei vedere

intorno ad ogni casa

e per le strade.

BARCA CHE SCIVOLI LIEVE

Barca

che scivoli lieve,

al sole d’estate,

su un vivido mare nostrano,

guidata da accorto nocchiere,

con te condivido l’azzurro,

la musica dolce del mare,

il suo colorato brillio

cangiante ai riflessi del sole,

la brezza di zefiro amico

che l’acqua appena corruga…

Page 26: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

SAN BIASE ( Anno 1999)

Dal suo monte Cocuzzo ben protetta

e alle sue falde, sopra alta collina,

sorge San Biase, terra che, in sordina,

gente tenace alleva, forte e retta.

C’è qui l’asilo, là c’è la chiesetta,

c’è l’ufficio postale, la cantina,

il forno per il pane, l’officina.

Ecco la scuola, i bimbi escono in fretta,

si rincorrono e cantano felici,

l’aria s’allegra, la borgata è in festa,

intorno tutti sembrano più amici,

la natura, d’incanto, si ridesta.

Intanto il borgo torna ai propri uffici:

del dì riprende la sua marcia lesta…

Page 27: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

CONTRADA PIRILLO(Fiumefreddo Bruzio, settembre 2012)

Quando sul nostro paese

ricade la notte,

spesso la mente mia

s’apre ai ricordi.

Rivedo la contrada ove son nato

ed ho trascorso infanzia e fanciullezza:

case modeste,

un sentiero selciato

battuto dagli zoccoli d’un mulo,

una strada che arriva al cimitero

coperta di pietrisco, adatta ai carri.

Donne intorno alla vasca del rione

nei pressi d’un canneto verdeggiante,

intente a sciacquar panni pel bucato.

Col barile sul capo e l’orcio in mano

ripieni d’acqua attinta alla sorgiva,

lesta una donna avanza e un canto intona.

Il sorbo, il pesco, il pero, ed il ciliegio:

Page 28: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

alberi amici intorno a casa mia,

i cui frutti e sapori sogno ancora.

Campi fumanti appena arati, io vedo,

e contadini allegri

seduti in cerchio sulle molli zolle,

che con un buon bicchier fanno morsello.

Vedo l’aia coperta di covoni,

i buoi pronti a tirar la “pietra d’aia”

e i contadini intorno coi forconi;

dopo il tramonto: cena, balli e suoni.

Vedo il calesse, il baio, il mio papà

che torna dal lavoro a tarda sera.

Ora di tanto, resta poco o niente:

un ricordo struggente del passato

che non c’è più, ma che a me tanto ha dato,

e mi ha arricchito.

IN ME SI FA PRIMAVERA(Aprile a Fiumefreddo Bruzio)

Agresti silenzi d’aprile

appena interrotti

Page 29: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

dal chioccolio dei fringuelli,

azzurro più caldo

con morbide chiazze di grigio,

ravvivano

il colore della primavera

ch’emerge

dal suolo, dai fiori, dai rami,

ed esplode e tinteggia

la valle, la collina e la pianura

di Scaro, Regio, Duca e di Cutura.

Tepidi raggi di sole,

zolle fragranti,

profumi e vite nascenti:

in me si fa primavera!

Un fresco di rivoli scorre

dai monti e ne nutre le vene,

la redola rigurgita di verde,

di ranuncolo giallo e di vilucchio.

Mite si piega

e striscia sulla via

un morbido calore.

Hanno voce i silenzi del mio cuore.

PIOGGERELLA D’APRILE a Fiumefreddo Bruzio

Page 30: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Diafane, esili gocce,

sfiorate da un sole velato,

bruiscono lente

sui vetri, sui tetti del borgo.

L’aria salùbre accarezzano,

la terra, già turgida, baciano,

e questa, accogliente, dischiude

al nuovo tepore d’aprile,

il grembo già pregno di vita.

MAGGIO A FIUMEFREDDO BRUZIO

Nel mio paese

a maggio

tutto diventa nuovo,

più bello ed attraente.

Persino il campanile

della Chiesa Matrice

a maggio si rallegra:

festeggiato da gioiosi trilli

Page 31: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

di passeri e di merli

che là trovan dimora

in questo mese,

par che le sue campane

suonino solo a festa.

Raggi tenui di sole

spaccano ai semi la terra.

Il brioso rio, detto Cent’acque,

oggi più azzurro specchia

il suo pezzo di cielo.

Dai boschi e dai prati

s’odono canti nuovi,

sussurri, cinguettii,

il gorgoglio dei grilli

ed il limìo d’insetti.

Voli bizzarri d’uccelli,

tracciano mille disegni

sopra i tetti del borgo,

su declivi, pendii e verdi colli:

Destro, Badia, Crivaro, Mortilletto...

Esplode la natura

in un inno all’amore,

d’armonia pura

Page 32: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

fatto, e di colore…

POGGIO APRICO…

Solido poggio aprico,

al tempo resistente, all’acqua e al vento,

che sfidi e sprezzi baratri e dirupi,

e l’azzurro di fronte ami e gli aromi

che a te dal mare giungono e dai monti

e i tuoi pianori impregnano e i declivi,

poggio che ben sorreggi, da mill’anni,

il peso austero di palazzi, piazze,

di chiese, di case e di terrazze,

la tua sagoma antica in me è stampata!

Né turbinoso vento

l’immagine ch’è in me spazzerà mai

né laverà la pioggia!

I tuoi palpiti antichi

Page 33: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

ascolto quando è notte:

essi hanno voce.

Ringrazio il fato

che questo sito agli avi ha consigliato!

Dolori, angosce, meriti, successi

dei padri che hanno dato vita al borgo,

più solide hanno reso queste mura

che sostieni e difendi.

Esse oggi, paghe,

inneggiano alla vita ed al futuro

di Fiumefreddo Bruzio, borgo antico,

nato, mille anni fa, su un poggio aprico!

PRIMAVERA a Fiumefreddo Bruzio

Ritorna il miracolo ancora:

dal tronco spezzato

d’un albero antico,

spuntano fresche due gemme.

La vita ritorna a baciare,

il sole, più dolce, accarezza

Page 34: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

il verde più nuovo dei prati

e dei boschi,

l’azzurro più nuovo del cielo

e del mare.

L’amore prorompe maestoso

dai fragili fiori dei boschi

da soffice letto emergenti.

Da svolazzanti farfalle

che danzano, vaghe e leggere,

intorno a vistose lantane.

Dai voli obliqui e rapidi d’uccelli

sulle fresche contrade

di “Salice” e “Donnella”,

sulla soliva Marina,

sull’ acclive poggio

tracciato dai tornanti

che portano al paese.

Sotto le grondaie

le rondini ritornano,

ed eccitate

da un sole mite

che coccola l’azzurro,

Page 35: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

zinzilulando,

volteggiano nell’aria

e alacremente cercano

pagliuzze per il nido.

E ancora vince l’amore,

trionfa la vita…

LA BELLA STAGIONE ( anno 1968)

Scroscia il ruscello,

un venticello

lieve, dai monti scende nella valle,

si muovono le fronde e i molli giunchi,

gorgheggia l’usignolo

e spicca il volo,

zufola il pastorello,

un effluvio

di campestri fiori,

-ciclamini, margherite, spighi,-

s’avverte tutt’intorno alle contrade

di Castagno, Serrone, Santa Serra,

pasce la gregge cheta

e si disseta.

Page 36: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

La bella stagione è ritornata,

il cielo azzurro, i fiori, i verdi prati,

alla mente ed al cuor vigore han dato.

La natura s’è desta,

il mondo è in festa.

PASQUA A FIUMEFREDDO BRUZIO (Cerimonia di Pasqua nella Chiesa di San Michele)

Come cerva che ha sete e va alla fonte

e, soddisfatta, poi, da gioia è presa,

così, alla mensa sacra,

saziano la fame e placano la sete,

gli spiriti devoti del paese,

mentre l’alleluia,

dall’organo modesto della chiesa,

s’eleva al Dio Risorto.

La folla dei fedeli,

che la chiesetta non contiene tutta,

tanto che, buona parte, è sul sagrato,

risponde in coro: “Osanna, Egli è risorto!”

Page 37: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

E’ Pasqua.

Il Dio che è nato uomo e, quindi, è morto,

oggi è risorto

ed è presente

nel cuore e nella mente

di chi antepone al male, il vero e il bene.

Oggi è risorto

ed è presente

tra gli umili e i perdenti,

tra coloro che soffrono di stenti.

Oggi è risorto

a Fiumefreddo Bruzio, il mio paese,

ed è presente

tra la mia gente,

tra i piccoli e tra i grandi,

e ognuno un po’ più buono oggi si sente.

Ci si stringe la mano,

ci si abbraccia a vicenda,

pace vera augurando in ogni cuore.

Nel mondo, per un dì, vinca l’amore!…

Page 38: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

D’ESTATE IN RIVA AL MARE ( a Fiumefreddo Bruzio)

Una vela si scorge all’orizzonte.

Da una barchetta a remi non lontana,

un pescator lancia la lenza in mare

e aspetta che un buon pesce abbocchi all’amo.

Il mar, ch’è tra il celeste ed il turchino,

ha riflessi iridati sotto il sole,

e par che dica: “Fatti accarezzare,

nel mio grembo tu udrai palpiti nuovi!”

Gli ombrelloni dipingono la spiaggia,

brulicante di gente ebbra di sole,

di policrome chiazze assai vistose.

Nel cielo volteggia un aquilone,

quattro ragazzi giocano al pallone,

una bimba si svaga col secchiello,

un’altra costruisce un bel castello.

Sulla battima avanza, con la brezza,

madida e fresca, calabra bellezza!

MARE DEL MIO PAESE

Page 39: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

(Fiumefreddo Bruzio)

Mare,

m’inebria questa sera la tua voce,

riflette il sole in te l’ultima luce,

s’infiamma il cielo dietro l’orizzonte

del color d’un crepuscolo rovente.

S’adagia il sole in un lieve sopore,

lo culla il mar con la sua morbid’onda

e con voce suadente l’addormenta.

Alta, più tardi, su, la luna appare,

mirabile armonia fra cielo e mare.

Dei sognatori amica e degli amanti,

stanotte veglierà su mari e monti.

IL MAGICO CANTO DEL MARE

(Luglio 2012, Fiumefreddo Bruzio)

Oggi,

anch’io mi nutro d’azzurro

e di aspro sapore di salsedine.

Rivivo

emozioni silenti,

sogni ed ebbrezza d’un tempo.

Page 40: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Ascolto, rapito,

il magico canto del mare,

l’ameno schiamazzo di bimbi

che sguazzano allegri nell’acqua,

e avverto,

con grato sollievo,

Èspero fresco che spira...

OTTOBRE a Fiumefreddo Bruzio

A Fiumefreddo Bruzio,

quando è ottobre,

la quiete del mar

quasi si taglia.

S’ode qualche fruscio di ramoscelli,

ci son già foglie secche sparse al suolo

e la terra riluce tra le piante.

Stormi di grossi uccelli,

come fraticelli

Page 41: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

che a capo basso

procedendo pregano,

nel fioco cielo avanzano,

sommessamente gracchiano.

Ardono, qui, i tramonti, in questo mese,

mentre spira la brezza

impregnata d’odori

che sanno di mostarda e di palmenti.

E quando il buio

della sera che avanza,

lentamente cala sulla terra

e si fa notte,

voci e rumori tacciono nel borgo,

parlano solo

le ombre stanche

NOVEMBREa Fiumefreddo Bruzio

Nuvole grigie e scure

in cielo azzurro,

come sentinelle,

Page 42: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

vigilano

sentieri senza fine.

Uccelli migratori

che sostano, da poco,

sui fili della luce,

per riprendere presto

il lungo volo,

rendono tenue l’azzurro novembrino.

Quando si fa sera

e il sole nasconde la sua luce

all’opaco rossiccio

dei pàmpini aggrinziti

ed al brillio

delle foglie vivide del cisso,

in molte case

di questo mio paese,

ritrovi ancor l’amor che scalda il cuore,

riscopri ancor le gioie del focolare,

la famiglia che spera nel futuro.

UN POMERIGGIO AUTUNNALEal mio paese.

In un cielo d’autunno, vespertino,

Page 43: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

un disegno di rondini migranti

scivola, come acqua di ruscello

che lenta scorre

in letto di cristallo,

verso altro cielo,

verso altri tepori.

Gli occhi di un bimbo

fissano l’azzurro,

seguono il volo delle rondinelle,

fin quando il guardo

non si disperde

in un cielo

che appare a lui silente e vuoto.

Fievoli pensieri

affiorano dalla bruma dei ricordi,

e vagano all’ombra della mente.

Migra anche il mio cuore

questa sera.

NUVOLE (cirrocumuli)

Bioccoli di nubi

soffici e galleggianti

in questo glauco cielo

Page 44: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

di Fiumefreddo Bruzio.

Amache e culle

NOTTE DI NATALE A FIUMEFREDDO

(24 dicembre di molti anni fa)

Natale. Fredda notte. Opaca luna.

Dalla Chiesa Matrice, la campana

invita a messa e tanta gente aduna:

quella vicina e quella più lontana.

I sentieri che portano al paese,

son rischiarati da lanterne accese

che fanno luce al passo incerto e lento

di color che, nel buio, muovonsi a stento;

Page 45: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

scendono da Crivaro, da Badia,

da Mortilletto, da Santa Lucia,

da Duca, Castagnelle e Papamieri:

sono ragazzi, adulti e nonni fieri;

chi vien dal piano, chi dalla montagna,

ma ognun, da mesi, questa notte sogna.

S’ode, intanto, nell’aria una zampogna,

l’eco risuona e inonda la campagna.

La piazza già comincia a brulicare

di fedeli che, a gruppi, entrano in chiesa;

devotamente restano in attesa

di pregar tutti insieme e a Dio osannare.

E’ tutto pronto per la mezzanotte:

don Antonio, la chiesa, i chierichetti,

il presepe con nuove terrecotte

e con l’inferno, le fiamme e altri effetti,

il vecchio organo a mantice accordato,

la cantorìa, l’altare già addobbato.

Ha inizio, ormai, la Messa di Natale.

Il coro intona quella pastorale

che ricorda il Bambino, Re del cielo,

Page 46: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

che nasce “in una grotta, al freddo e al gelo’’:

un canto antico, il canto dei pastori

che, a Natale, riscalda ancora i cuori…

NEVICATA SU FIUMEFREDDO ( Gennaio 1993)

Dalla candida vetta

di Cocuzzo,

un gelido sinìbbio,

spinge, verso il paese e la marina,

uno sciame bianco:

sui tronchi spezzati,

sulla scorza aggrinzita

degli alberi spogli dei boschi,

nei vicoli stretti del Centro,

sui tetti, sui campi,

persino in marina,

si posa la neve

che tutto riveste

d’una carezza soffice.

Page 47: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Il paese,

che raramente assiste a tale evento,

da insolita quiete è presto avvolto.

E nel silenzio bianco

parla solo la neve…

ALLE PENDICI DEL “TREFAGHI” (Alla sorgente del Fiume di Mare)

Tra il fresco scrosciar d’alto ruscello

che ingrossa nel cammin fiume Reale,

e lo stormir degli aceri e dei faggi

sui cui rami

s’appoggia il pingue corvo

dopo un’ampia virata verso il basso,

c’è un tuffo al cuore.

E’ immobile lo sguardo

mentre il pensiero guizza.

I giorni trasparenti della gioia,

su fresche rose d’aria e di nuvole

si muovono a rilento e li rivivo.

La mia mente

inizia un percorso

che trasferisce, liete,

al suo cervello freddo,

Page 48: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

immagini a colori

che il vento ha disegnato

nel suo corso.

Ed un sopor mi vince,

perché, dintorno, i suoni

d’una natura antica,

cullano i sensi e il cuore.

Ma poi le foglie fragili,

per il mese che corre,

degli ontani e dei faggi,

cadendo a forma d’elica,

davanti agli occhi passano

e dal torpore morbido

mi destano.

E la magia si perde

nell’ acque strepeanti del Reale,

la cui voce e la cui corsa inseguo

finchè, tra scrosci fragorosi,

saltando abissi, accarezzando fronde

e dissetando,

arriva al mare

e con esso si fonde

Page 49: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

‘BELLO’ E ‘SUBLIME’( Anno 1980)

Bello è godere dei color del prato

in primavera ed osservar che, muto,

un bifolco del bue guida il tracciato,

un pastorello zufola, seduto

lungo il sentiero, allegro e spensierato,

un contadino passa e fa un saluto,

mentre del suolo fresco, appena arato,

l’odore della zolla umida fiuto.

Amo ascoltare il suon dell’acqua pura

d’un ruscello che scorre non lontano,

mirar del borgo ogni angolo, ogni sito:

‘bello’ e ‘sublime’ che a noi offre natura!

Vorrei di questa penetrar l’arcano,

esser, per poco, in lene oblio, rapito.

Page 50: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

FIUMEFREDDO BRUZIO: LA “TORRETTA”

Terrazza da cui s’ode il suon dell’onda,

da dove par si tocchi il mar col dito,

di quanto azzurro l’anima s’inonda,

quanta luce e magia, da questo sito!

La Torretta

Fiumefreddo Bruzio

Page 51: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

LE NOSTRE SPIAGGE

Spazio creato

da rotolante e rosicante spuma

arretrata nel tempo.

Spazio che l’uomo

avidamente

ha fatto suo e chiuso,

piantandovi buatte di cemento

e trasformando il bello naturale,

in un disordinato campo amorfo,

in mantello discinto ed arruffato

che, osando, egli ha disteso

fino a bagnarne i lembi

in quelle acque

di cui Nettuno

è custode geloso,

bizzarro e capriccioso.

Page 52: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

TERRA DEL SUD

Alida terra mia, madre e nutrice,

terra arsa dal sole e dal salino,

bagnata da rugiada mattutina

e dall’acre sapore di sudore,

io m’addoloro e piango

quando un tuo figlio,

stretto d’angustia,

fugge dal grembo tuo...

E’ l’abbandono secolare e ingiusto

in cui ti trovi,

che fa pesante il giogo

e duro il giorno

a quel tuo figlio

Page 53: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

che, con rabbia in corpo,

da decenni attende

le promesse vane.

Villaggi antichi dalle antiche pietre,

piste tortuose, gerbide montagne,

conoscono le angosce dei tuoi figli.

Domandiamolo ad essi,

chiediamo lor chi sono

questi nomadi del Sud,

e ci risponderanno:

“ Gente forte,

assetata d’amore e di giustizia;

e il calore del sole,

l’azzurro del cielo,

il profumo delle zagare

non bastano a donarle il sorriso,

a riscattarla

da un retaggio d’ingiustizia e d’oblio ”.

BOCCA D’INFERNO

Voli d’uccelli liberi, briosi,

nell’aria traccian ghirigori estrosi

sulle case, sui prati e sui sentieri

di Campo, di Pirillo e Papamieri,

Page 54: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

e su “Bocca d’inferno”, Forte antico,

insidia ignota al gallico nemico,

ov’è, roccioso e ripido, un burrone:

“Timpa”, ben nota a noi, “di Castiglione”.

Nell’Ottocento, qui, fanti stranieri

furon respinti e, quindi, i masnadieri,

dai nostri fino al fiume tallonati,

fuggivan come uccelli spaventati…

Alcuni furon presi e poi puniti,

altri, ai nostri, si arresero contriti,

pochi, seguendo il corso d’un ruscello,

raggiunsero la spiaggia, indi un vascello.

Ma dopo mesi, una truppa francese,

con furor di vendetta, entrò in paese.

I nemici infierirono, oltraggiosi,

su bimbi, vecchi, donne, religiosi.

Fiumefreddo, ormai stanca e mal difesa,

nulla potè contro cotanta offesa,

e il giovedì dell’ottocentosette,

il dodici febbraio, essa cedette.

Page 55: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

ARIA DEL MIO PAESE

Il mio paese,

ch’è tra quei borghi più ridenti e antichi

di cui l’Italia volentier si vanta,

ricco d’arte e di siti suggestivi,

con la “Torretta”, da cui puoi ammirare

apriche coste, azzurro mar di fronte,

Stromboli e qualche vela all’orizzonte,

a me, certo, non nega un suo cantuccio

ove, schivo, m’apparto quando ho voglia,

obliando ogni angoscia ed ogni cruccio,

ove il tempo ai ricordi apre la soglia.

In un meriggio tiepido di maggio,

carezzevoli effluvi

si diffondono intorno.

Page 56: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Mi molce un piacevole torpore,

e, nella bruma lieve dei ricordi,

mi rivedo bambino:

…andavo a scuola,

attraversando la redola nel bosco,

scorgevo ai lati fiori, alberi e vepri

ancora rivestiti di pruina.

Il sole nuovo ancor non riscaldava

ma accarezzava lievemente il viso,

gli alberi m’incantavano coi suoni,

m’inebriava l’aria di campagna

redolente di verde nepitella,

quella di “ Papamieri ” e di “ Donnella ”…

Mi desta, a un tratto, dal sopor, la brezza,

e, a Fiumefreddo, noto che oggi, ancora,

respiro aria salùbre, come allora,

che la natura ancor qui m’accarezza!

Aria del mio paese, aria serena,

di te m’inebrio e nutro ogni mia vena!

“ TIMPA DI BADIA ”

Cima arida e brulla,

“ Timpa Badia ”

Page 57: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

tu mi sembri un gigante

dalle spalle possenti,

e, da gigante premuroso e buono,

vigili e difendi

le case sparse ai piedi e i borghi attigui.

Il tuo respiro è, per la valle,

soffio

che accarezza e ridesta

profumi e colori,

memorie e pensieri,

e tutt’intorno, fino alla Marina …

diffonde

l’effluvio colorato della valle,

il mormorio amico di “ Cent’acque ”,

il serico fruscio

dei salici ricurvi sul “Reale”,

l’eco delle preghiere dell’Abate,

e del nero urlo del mite fratello

sull’altare sgozzato, come agnello.

Page 58: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

ASSISO ACCANTO A UN SALICE…

Assiso accanto a un salice piangente,

nei pressi di Badia, lungo il Reale,

osservo l’acqua e il suo fluir veloce.

Il flusso che ora vedo dura un lampo,

svanisce, arriva l’altro e l’altro ancora,

e il nuovo flusso par sia quel di pria,

e sfugge ai sensi il suo mutar perenne.

Spesso la realtà dura un istante.

Come la vita dell’umana gente

che scorre, ahimè, assai velocemente;

s’alternano, così, vite e stagioni

in un flüire sì precipitoso,

che pria ch’altri capisca che sei stato,

tu non sei più, da qui sei già passato,

confuso or sei qual goccia in mezzo al mare.

Solo se lasci scie di gesta rare

ch’esaltano i valori universali,

quella goccia si accende di colore

e allora si distingue anche nel mare…

QUANDO IL VIALE CAMPO…

Page 59: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Rivedo ancor con gli occhi di bambino

il mio paese di tanti anni fa.

Ricordo ancor quando il viale Campo

aveva i pioppi in duplice filare,

su strade ricoperte di pietrisco

il bove, lento, trainava il carro,

nell’aia, a mano, si batteva il grano,

la terra fragrava ancor di buono.

Turgida l’uva, che brillava al sole,

soléa produrre un nettare divino,

il profumato pane della mamma

dal forno usciva morbido e fumante,

al cui ricordo ancor sento il sapore.

E le garrule rondini festose

rallegravano il ciel della contrada

tracciandovi arabeschi e ghirigori.

Quando alcuni briosi personaggi

dell’antico folclore cittadino,

nei giorni delle sagre paesane,

solèano, allegri, divertire il borgo

e ad ognuno strappavano un sorriso,

senza trascender mai, senza pretese.

Page 60: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Quando la gente del vetusto borgo

si beava a sostar sulla ‘Torretta’,

ad osservar, di sera, le lampare,

l’aria e il profumo a respirar del mare.

E i giovani d’allor, con far cortese,

con spirito faceto e premuroso,

seguivan le ragazze del paese…

Casalinghe Fiumefreddesi, al mercato,

acquistano prodotti genuini della nostra terra. (Molti anni fa .

Viale Campo

IL MIO GIARDINO

Fiori delle mie aiuole variopinti:

camelia rossa ed umili giacinti,

ibisco, pelargonio, gelsomino,

rose aulenti: regine del giardino.

Page 61: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

Ape che succhia nettare dai fiori,

farfalla vaga, attratta dai colori,

lieve si posa sopra una lantana.

Un profumo soave intorno emana

dalla gardenia, delicato arbusto,

e dal limone dal contorto fusto,

da magnolia che fresca ombra distende

e il caldo estivo meno afoso rende.

Domina, poi, su tutto, alto, slanciato,

un palmizio che il tetto ha superato.

Un verde prato d’erbetta strisciante

fa da tappeto ai frutici e alle piante

Page 62: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

ALBERO SECCOAlbero secco

dai rami aridi e brulliprotèsi verso il ciel, quasi imploranti,

di te ricordo

le verdeggianti fronde,palco brioso per vivace orchestra,

Page 63: Poesie Dedicate a Fiumefreddo Bruzio di Nino Andreotti

64

fatta di gazze, merli e di ghiandaie,

le garrule nidiate d’uccellinicol collo fuor dal nido e il becco aperto,e là, nei pressi, la guardinga mamma

pronta a imbeccarli con pippoli e insetti,

le rigogliose chiome ombrose e fresche,sotto cui, al sole estivo,

satollo, il mite gregge riposava,il viandante, madido sostava,

noi bimbi, allegri ci si divertiva.

Pur secco e spoglio, tu solenne appari,più non sei degli augei grata dimora,

ma ognun, per quel che fosti, ancor t’ammira…