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PLUS MAGAZINE IN QUESTO NUMERO GIANNI MORANDI VI SVELO IL MIO SEGRETO LEGATO ALLE BANCHE PROF. LUIGI NICOLAIS LA RICERCA IN ITALIA: QUALE SPERANZA PER IL FUTURO LORETTA GOGGI FRAGILE DONNA FORTE CARLA GOZZI ESSERE IMPECCABILI SI PUÒ MARIO MARTONE TEATRO D’OGNI PASSIONE: PROGETTO INTERNAZIONALE 04 YOKO ONO Così divento spettatrice delle mie opere CONVENZIONI NAZIONALI da pag. 54 Supplemento a La voce dei bancari – Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero – Numero IV - marzo 2014

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PLUS MAGAZINE

IN QUESTO NUMERO

GIaNNI MORaNdIVi sVelo il mio segreto legato alle banche

PROf. LUIGI NIcOLaISla ricerca in italia: quale speranza per il futuro

LORETTa GOGGIfragile donna forte

caRLa GOzzI essere impeccabili si può

MaRIO MaRTONEteatro d’ogni passione: progetto internazionale

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YOKO ONOcosì divento spettatricedelle mie opere

cONVENzIONI NazIONaLI

da pag. 54

Supplemento a La voce dei bancari – Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero – Numero IV - marzo 2014

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FABIPLUS SU

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In questo numero: 2 Copertina Yoko Ono: così divento spettatrice delle mie opere 6 Protagonisti Gianni Morandi: vi svelo il mio segreto legato alle banche 10 Tecnofuturo La ricerca in Italia: quale speranza per il futuro? Intervista al Prof. Luigi Nicolais 14 Protagonisti Loretta Goggi: fragile donna forte 18 Protagonisti Guardia Costiera: nelle parole del Comandante Generale Ammiraglio Felicio Angrisano 22 Eventi Masterpiece: alla ricerca dei nuovi scrittori 26 Moda Spring Awakening 32 Protagonisti Carla Gozzi: essere impeccabili si può

36 Teatro Teatro d’Ogni Passione - Progetto Internazionale di e con Mario Martone 40 Recensioni Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 46 Mappamondo Scoprire il mondo pedalando... con Due Ruote nel Vento 48 Mappamondo Sette giorni a New York 54 Iniziative associati Convenzioni nazionali

PLUS MAGAZINESupplemento a La voce dei bancari Periodico trimestrale per la cultura e il tempo libero

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Direttore Responsabile Paolo Panerai

Direttore Editoriale Mauro Bossola

Caporedattore Paola Gomiero

Segreteria di redazione Chiara Attolico

Photo editor Cosimo Torraco, Alessandro Lercara

Hanno collaborato a questo numero:Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Mariangela Salvalaggio, Vincenzo Scaringella, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. FotografieArchivio Masterpiece, Archivio Stilisti, Fondazione Bonotto, Gianmarco Chieregato, Barbara Oggero.

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marzo 2014 | Plus Magazine | EDITORIALE 01

Paola GomieroDirettore FABI Plus

Come sempre il grande numero di eventi culturali e formativi presenti in Italia per tut-ti i mesi dell’anno rende difficile scegliere chi intervistare e quali argomenti approfondire nelle pagine del magazine. È tutto un susseguirsi di manifestazioni, concerti e conferenze stampa. Ogni volta che chiudiamo un numero abbiamo, con rammarico, la sensazione di non essere riusciti a trovare il giusto spazio per tutte le idee discusse in Redazione così procrastiniamo le interviste per il numero successivo e ci sembra che le pagine non siano mai sufficienti per dar spazio ai tanti argomenti.

In questo numero abbiamo intervistato: Yoko Ono, in visita a Venezia alla Fondazio-ne Bonotto dove l’artista è interprete del Movimento Fluxus; l’inossidabile Gianni Moran-di che inizia una tournée per presentare il suo nuovo album oltre alle canzoni di sempre e la poliedrica Loretta Goggi che questa volta si presenta come scrittrice.

Il Professor Luigi Nicolais, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ci parla della ricerca in Italia e sottolinea il problema della “fuga dei cervelli”, ancor più accentuato negli anni della crisi.

La rubrica moda ci invita a cambiare look con i nuovi colori, i tessuti e gli abbinamenti “imposti” dal Risveglio di Primavera per proseguire con i consigli di stile di Carla Gozzi.

Interessanti notizie arrivano dai medici intervistati nella rubrica Medicina e Salute: il dottor Ugo Bertoldo ci parla di Periomedicine, la nuova branca della medicina nata dalla sinergia tra specialisti odontoiatri e chirurghi vascolari; il dottor Elvio Fenoglio del Centro Irm ci suggerisce le terapie più adatte per il recupero e la rieducazione funzionale; il dottor Giovanni Borio ci informa sulle nuove opportunità di cura per i soggetti allergici che si moltiplicano nella stagione primaverile; la dottoressa Paola Tacconis ci parla della salute della donna nelle varie fasi della vita; il dottor Fabio Cesare Avere ci descrive le ultime innovazioni nelle cure dentarie e insiste come la prevenzione sia basilare in odontoiatria come in ogni altro settore della medicina.

Un articolo merita una lode particolare … quello dell’Ammiraglio Felicio Angrisano, Comandante Generale della Guardia Costiera, che ci racconta come undicimila uomini e donne della Marina Militare con grande competenza e impegno, ogni giorno vegliano sulle coste, sui porti e sui laghi del nostro Paese per garantire la nostra sicurezza.

Buona lettura! [email protected]

EditorialE

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di Dario MigliarDi

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COPERTINA

YOKOONO

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marzo 2014 | Plus Magazine | COPERTINA 03

COPERTINA

I ncontriamo la grande artista Yoko Ono all’inaugurazione della Fonda-zione Bonotto a Palazzo Badoer di Venezia. L’artista, già Leone d’oro alla carriera alla 53a Biennale d’Arte

di Venezia, è interprete del movimento Fluxus di cui la Fondazione Bonotto possiede un ric-co catalogo. Con la città ha sempre avuto un feeling particolare “Venezia è una piccola città ma s’incrociano tutte le espressioni più importanti. Dovete continuare a preservare e mantenere questa atmosfera”.

YOKO

Così divento spettatrice delle mie opere

Luigi Bonotto, è un imprenditore tessile, collezionista fin dagli anni ‘60 e ha conservato più di 12 mila opere tra manifesti, foto, oggetti, registra-zioni e filmati di 80 artisti e 120 poeti che fanno della sperimentazione la loro espressione artistica. Tra queste opere c’è I’ll be back, l’installazione di Yoko Ono dedicata ai Futuristi italiani.

Quanto è stato importante la scoperta del Futurismo italiano nel pre-sentare la sua opera e anche il movimento Fluxus?Penso che sia un’ingiustizia che questo gruppo di artisti dell’inizio del se-colo scorso non abbia ricevuto la dovuta attenzione. Ho visitato la mostra sul Futurismo alla Tete Moder di Londra l’anno scorso e sono rimasta af-fascinata dal Manifesto Futurista di Filippo T. Marinetti. Erano originali per quello che dicevano e per la pittura che proponevano, ma anche per le esibizioni che agitavano le loro presentazioni. Parlavano dell’audacia e cantavano l’amore del pericolo. Dove sono finite ora queste parole? Ma non sono interessata dallo stile di pittura futurista perché le cose che sto facendo sono molto diverse.

Alcuni anni fa centinaia di manifesti riportavano la parola-messaggio DREAM sulle facciate delle case, sui ponti e anche alle fermate degli au-tobus in molte città italiane. Poco tempo fa è stato presentato dalla casa editrice Flanuer & Dust il libro “Dream”, l’ha visto, cosa ne pensa?“Dream” lo amo, è bellissimo e penso che Luigi Bonotto abbia svolto un ottimo lavoro. Quello che ha fatto è stato prima rappresentare la parola

foto: courtesy Fondazione Bonotto

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L’artista ha da poco compiuto ot-tant’anni e sembra aver raggiunto una dimensione spirituale tutta nuova “Non abbiate paura dell’età che avanza, si vedono cose impensabili. Le mie opere non sono mai “finite” perché domando sempre al pubblico di completarle, di renderle uniche con i loro interventi. Alla mia età ho scoperto la partecipazione, la gioia di vedere crescere un’opera e di vederla mutare. Divento così spettatrice della mia opera”.

Dalla platea le chiedono che cos’è l’arte?Quando un oggetto è definito arte da un artista allora è arte.

Molte sue frasi sono diventate dei punti di riferimento su cui ripensa-re la storia del genere umano, come quando disse “La donna è il negro del

mondo”.

Per molti è stata colpa sua se i Beatles si sono sciolti. In quegli anni i fan l’hanno perseguitata e odiata “Quando tutto il mondo mi odiava sono riuscita a sopravvivere solo perché credevo nella vita” racconta quando rivive quei momenti.

Le parole per Yoko Ono hanno un valore assolu-to, vengono“Scolpite nella memoria sia quando si usa la parola odio, che la parola amore”.

Ma i supporter del gruppo di Liverpool non hanno capito invece che la presenza di Yoko Ono su John Lennon ha portato a una consa-pevolezza del musicista che non sarebbe mai riuscito ad avere. Ha potuto così dare risalto a diversi aspetti del proprio essere.

Il fotografo italiano Guido Harari che l’ha im-mortalata con scatti d’autore,“A differenza della maggior parte dei fan dei Beatles, io la ritengo una grande artista, penso che la sua influenza su John Lennon sia stata infinitamente più importante di quella dei tre compagni”.

Con Yoko Ono, John Lennon è diventato parte di un processo non solo artistico ma anche so-ciale, che ha condizionato un’intera generazio-ne, diventando anche un attivista a favore del pacifismo e del rispetto dei diritti umani.

Se osserviamo alcune foto della coppia, si può notare che erano talmente in simbiosi che ognuno assomigliava all’altro tanto da rendere difficile la differenza tra i due.

COPERTINA

“dream” come una dichiarazione della mia mente in molte città italiane. Penso che questo abbia aiutato la gente perché ormai il sogno è perduto e noi dobbiamo riportarlo tra noi. E poi il libro l’ha messo in una scatola ed è fantastico. La parola torna a parlare, a dire, a dichiarare. Una parola per parlare di noi nel rumore visivo e uditivo che ci circonda.

Lei è “cittadina del mondo” in qualsiasi paese la riconoscono. Ha un rapporto privilegiato con l’Italia, ci può raccontare un aneddoto che l’ha particolarmente colpita e legata all’Italia?Io penso che quello che voi amiate sia la bellezza. E qui ci sono un sacco di cose bellissime, che per me rappresentano un incredibile nutrimento e un’incredibile fonte d’ispirazione.

Yoko Ono è stata una delle prime artiste a dedicarsi all’arte concettuale. Le sue performance suscitarono scandalo quando invitava il pubblico a tagliare con le forbici i suoi capelli e parti dei i suoi vestiti. Il più delle volte terminava la performance quando era completamente nuda.

John Lennon e Yoko Ono

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di BARBARA ODETTO

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VI sVelo Il mIo segretolegato alle banche

Gianni Morandi

A cinque anni di distanza dal Grazie a tutti tour sotto la grande tenda, Morandi ritorna sul palco con Solo insieme 2014 Live 7.0: tre concerti

per cantare col pubblico sia le canzoni di sempre sia i brani dell’ultimo album, Bisogna vivere.

PROTAGONISTI

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zione. Avevo voglia di tornare a cantare con i fan sia i brani che hanno fatto la mia storia musicale sia quelli contenuti nell’ultimo disco. Nelle tre date di maggio sono accompagnato da una nuova band di quindici musicisti di alto livello con i quali si è creato un buon feeling. Il live riserva qualche sorpresa che, credo, pia-cerà a quanti ci seguiranno a Bologna, Torino e Roma. L’idea è di divertirci, passare qualche ora di serenità insieme con il pubblico e riusci-re a regalare e a regalarci delle belle emozioni.

L’annuncio del live è stato dato sulla sua pa-gina facebook: quanto contano i social network, oggi, per un cantante?Sono fondamentali per parlare a tutti: ai fan e ai giornalisti, ai giovani e alle persone che mi seguono da sempre. Ho aperto la mia pagina su facebook un anno fa e la considero una sor-ta di diario quotidiano, un modo per interagire con gli altri. I social network, in generale, sono un ottimo strumento per testare la popolari-tà di un artista o di un personaggio pubblico. Personalmente ancora oggi mi stupisco quan-do scopro che una certa foto o un certo post pubblicati su facebook hanno tre milioni di visualizzazioni: mi sembra una cifra altissima.

marzo 2014 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 07

PROTAGONISTI

D i Gianni Morandi si sa tutto. O quasi. Si sa che dal 1962 – quando debuttò con la canzone Andavo a cento all’ora – sino ad oggi ha venduto oltre cinquanta milioni di copie in tutto il mondo tra album e singoli. Si sa che con i “musicarelli”, film girati in concomitanza con il successo dei rispettivi quarantacinque giri, ha fatto innamorare e sognare le fan negli anni Sessanta. Si sa che non è solo un cantante (e un attore) di suc-cesso, ma anche un valido presentatore, come dimostra lo share di nove milioni di telespettatori a puntata della trasmissione C’era un ragazzo del 1999 e come testimoniano i Festival di Sanremo del 2011 e del 2012, per citare solo alcuni dei suoi tanti successi televisivi. Ancora, si sa che è un podista infaticabile che ha corso ben dieci maratone, inclusa quella celebre di New York, e quarantuno mezze maratone. Si sa infine che è tra i fondatori della Nazionale italiana cantanti e che nel 2010 è stato no-minato Presidente onorario della squadra di calcio del Bologna. Quello che non si sa, invece, è che: “Avevo quindici anni e avevo da poco iniziato a cantare seriamente. Ogni domenica ricevevo cinquecento lire, che nel 1959 erano già parecchi soldi. Mio padre decise di aprirmi un libretto al portatore e così potei fare il mio primo versamento”. Un ricordo segreto, questo, che l’artista bolognese ha voluto condividere con la sottoscritta e con tutti i lettori di Plus Magazine.

Tornando al presente, sulla scia del successo dell’ultimo album, Biso-gna vivere – uscito il primo ottobre del 2013 per Sony Music e subito balzato al terzo posto della classifica FIMI – e dopo le due serate evento all’Arena di Verona trasmesse in diretta da Canale 5 il 7 e l’8 ottobre del 2013 che hanno “conquistato” circa sei milioni di telespettatori, Gianni Morandi ha annunciato tramite facebook che il mese di maggio lo vede protagonista di tre concerti: il 10 maggio all’Unipol Arena di Bologna, il 17 maggio al Palaolimpico di Torino e il 24 maggio al PalaLottomatica di Roma.

Parliamo del tour Solo insieme 2014 Live 7.0.Secondo me l’aspetto più bello dell’essere un musicista è il contatto con il pubblico. Nonostante in questi anni abbia realizzato più di quattro-mila concerti, ogni volta è una sorta di debutto e una grandissima emo-

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Un testo tra i tanti del suo reperto-rio al quale è particolarmente affezio-nato?Fatti mandare dalla mamma a pren-dere il latte (anziché citare il titolo, Mo-randi la canta. Ndr): una canzone che amo e odio allo stesso tempo. Quando i fan mi chiedevano di cantarla, circa vent’anni fa, non la sopportavo più. Adesso capisco che è lo spaccato di un’Italia felice, lo specchio di un’epo-ca serena che adesso purtroppo non c’è più, ma che ha fatto sognare.

Nel suo percorso artistico c’è stato anche il teatro. Lei ha infatti recitato in Jacopone, nel 1973. Non possiamo sperare in un’opera teatrale firmata Gianni Morandi?Non credo. Io sono più un interprete che un compositore. Per un progetto di questa levatura ci vuole un artista di livello come ha dimostrato di essere

Riccardo Cocciante con il suo splendido Notre Dame De Paris.

Oltre ai tre live di maggio, ha altri progetti in agenda per quest’anno?Forse ci sarà un programma televisivo nel mese di ottobre, ma è ancora troppo presto per parlarne.

Lei ha duettato con numerosi artisti sia ita-liani sia internazionali: con chi vorrebbe canta-re (o ri-cantare) nel 2014?Ci sono tanti cantanti con i quali mi piacereb-be tornare sul palco. All’Arena di Verona, nel 2013, mi sono esibito tra gli altri con Rita Pa-vone, che ha la capacità di trasmettere un’ener-gia fantastica, ma mi è piaciuto molto anche cimentarmi con Alessandra Amoroso e la sua voce potente. Se dovessi scegliere un solo arti-sta, però non ho dubbi: sceglierei Mina. È da un po’ di tempo che non la vedo e mi piacereb-be idealmente chiudere un cerchio: ho iniziato la mia carriera con lei e vorrei finire con lei.

I suoi fan, ovviamente, si augurano invece che per ora Gianni Morandi non intenda as-solutamente smettere di farli cantare Andavo a cento all’ora, Non son degno di te, Canzoni Stonate, Bella Signora, Banane e lamponi e naturalmente… Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte.

PROTAGONISTI

Tornando all’album Bisogna vivere, c’è una traccia, Bell’Emilia, che ar-riva dritta al cuore.Il testo non è mio, ma è stato scritto da un ragazzo. Mi è piaciuto così tanto che gli ho chiesto di cantarlo e lui ha accettato. È la prima volta che mi cimento con il dialetto emiliano e devo dire che è stata una bella esperienza. Sono legato a questo brano perché lo considero vero, since-ro, che va dritto al cuore.

Piramide, invece, è una splendida dichiarazione d’amore. A chi l’ha dedicata?Quando compongo parlo spesso di sentimenti; mi viene facile perché penso a mia moglie Anna, che amo dal 1994 e che ho sposato nel 2004. Lei è sempre la mia fonte d’ispirazione.

Prima che tutto finisca, scritta da Gianluca Grignani, parla invece di una crisi di coppia. Lei che ha un legame così stretto con sua moglie, cosa ne pensa?Penso che oggi le persone siano poco tolleranti, non abbiano più voglia di fare uno sforzo per cambiare le situazioni. Anche amori che sembra-no eterni ad un tratto entrano in crisi, ma anziché cercare di ricordare quanto di bello c’è stato nel passato di una coppia, i partner preferiscono allontanarsi senza lottare.

C’è una canzone che non ha ancora scritto o un tema che non ha an-cora affrontato in musica?Avendo cantato oltre seicento brani, soprattutto d’amore, credo di aver analizzato e descritto questo tema sotto ogni aspetto: la passione, la ge-losia, la complicità, l’odio, che è un altro lato dell’amore. Mi piacerebbe però attualizzare C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones e raccontare le difficili convivenze tra religioni ed etnie diverse, un tema tristemente protagonista della nostra società. Chissà, magari prima o dopo arriverà l’ispirazione.

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TECNOFUTURO

Intervista al Professor Luigi Nicolais,Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche

d iP I E T R O G E N T I L E

La Ricerca in Italia:quale speranza

per il futuro?

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M olto spesso, quando i mez-zi d’informazione parlano di Ricerca in Italia pongo-no quale primo argomento

menzionato la “fuga dei Cervelli”: si cita il fatto che prestigiosi scienziati lasciano l’Italia solo quando uno di essi negli USA o al CERN di Ginevra annuncia una scoperta che potreb-be migliorare il nostro vivere quotidiano o il nostro futuro.

Inizia quindi un battage mediatico che ol-tre a riattribuire la primogenitura del merito all’Italia, sottolinea il fatto che questi talenti avrebbero potuto rimanere in Patria, si parla dei soliti problemi nazionali e poi torna il si-

lenzio su tutta la vicenda in attesa del prossimo Genio, orfano di una nazione.

Se osserviamo le statistiche mondiali si ha immediatamente una risposta a tale atteggiamento. La Ricerca in Italia non fa “notizia”: la percentuale di spesa in Ricerca sul PIL del Bel Paese è una delle più basse tra le nazioni occidentali, ma oggi anche tra le più basse nel confronto con i Paesi in via di sviluppo.

Fino a qualche anno fa, la maggior parte della Ricerca era finanziata dallo Stato, anche perché con la struttura societaria delle imprese ita-liane solo un centinaio di aziende può “permettersi il lusso” di possedere un Centro di Ricerca. In America invece aziende private quali Google o Amazon fanno a gara per portare presso i propri centri di ricerca i migliori cervelli al mondo, con risultati che abbiamo sistematicamente sotto gli occhi a distanza di pochi anni.

TECNOFUTURO

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ti a dicembre a conoscere quale era il nostro budget per l’anno in corso. Purtroppo quindi oggi in Italia non esiste un Piano Strategico Nazionale. Non esiste nemmeno una precisa indicazione sulla “direzione strategica” in cui si vuole andare. Non esiste a livello politico un’indicazione precisa su dove posizionare l’Italia in Futuro: ad esempio dobbiamo anda-re più verso la Fisica, verso la Biologia o verso la Tecnologia?

Qualche anno fa si parlava molto di Tripla Elica, la collaborazione tra Industria, Ricerca e Università, a che punto siamo oggi?

Da questo punto di vista devo dire che ormai la Tripla Elica è un dato di fatto anche in Ita-lia. Da quando sono arrivato al CNR ho aperto l’Ente sia verso l’Università che verso l’Impresa che in Europa non può più competere sul co-sto del prodotto, ma sul livello qualitativo e sul valore aggiunto fornito dalla tecnologia. Oggi le delocalizzazioni sono meno importanti per-chè l’obiettivo principale dell’impresa è quello di identificare e conquistare una nicchia in cui posizionare il proprio prodotto, cercando gra-zie all’innovazione di mantenere la leadership in tale nicchia.

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Ma con l’inizio della crisi, il Governo italiano ha ridotto ulteriormen-te gli investimenti in Ricerca. Tende ad allinearsi con il privato: gli in-dustriali investono in Ricerca e Sviluppo poco più della metà di quanto fanno in media i paesi europei, mentre finora il pubblico era attestato al 70% della media europea.

Dal 2000 al 2005 lo Stato ha investito 130 milioni di euro all’anno nel programma nazionale di investimenti in ricerche liberamente proposte in tutte le discipline da Università e da enti pubblici di ricerca. I fondi per questo Programma di Ricerche di Interesse Nazionale (PRIN) sono scesi a 106 milioni nel 2009, 85 nel 2011 e 38 nel 2012. Ora pare stiano per essere annullati e integrati al minimo unicamente per retribuire i ricercatori precari.

Di questa situazione incresciosa parlano poco i giornali e ancora meno i politici. Ci si dimentica o si ignora il fatto che secondo recenti studi OCSE l’economia prospera e la disoccupazione cala nei paesi che investono in ricerca e sviluppo quattro o cinque volte più di noi. Anche le Banche nonostante alcune meritorie iniziative, non riescono a fornire l’impulso necessario.

Per capire meglio quale possa essere il futuro della Ricerca in Ita-lia, si è svolto recentemente presso l’Università Bocconi di Milano un convegno particolarmente esaustivo che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Università e della Ricerca e del Presidente del CNR.

Nel corso dell’evento abbiamo avuto l’onore di poter intervistare sul tema il Professor Luigi Nicolais, Presidente del Consiglio Nazionale del-le Ricerche, una personalità che si distingue per quantità di pubblicazio-ni e fama internazionale.

L’intervistaProfessor Nicolais, andiamo subito al tema più scottante: esiste un

Piano Strategico Nazionale per la Ricerca? In Italia bisognerebbe avere almeno una visione a 3 anni: come CNR

ho presentato un documento strategico per i prossimi anni, ma pur-troppo siamo legati ai bilanci annuali, pensi che a volte siamo arriva-

TECNOFUTURO

Prof. Luigi Nicolais

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Per fare questo l’impresa deve collegarsi con enti pubblici di ricerca, soprattutto se le sue dimensioni non permettono di effettuare tale attività al suo interno. Il rapporto con l’im-presa è cambiato: in passato l’impresa forniva una richiesta di studio al CNR ed in seguito verificava i risultati. Oggi il time-to-market è molto più breve per cui tale approccio non è più valido. Il rapporto di collaborazione con il CNR è molto più stretto ed iterativo, per cui il progetto di ricerca viene costantemente moni-torato nei suoi progressi ed il risultato inter-medio immediatamente utilizzato, nel caso in cui si possa già pervenire al lancio di un nuovo prodotto sul mercato.

A maggior ragione vista la complessità dei campi di ricerca che a volte sono estremamen-te “distanti” uno dall’altro con ambiti scientifici che anni fa lontanamente si sarebbe immagi-nato avessero potuto venire in contatto. Per tale motivo anche grandi aziende oggi utilizza-no i servizi del CNR, che effettuando ricerca in tutti i campi, può colmare lacune presenti an-che nei più grandi centri di ricerca industriali privati.

Abbiamo investito poco in tecnologia in que-sti anni. Molti imprenditori dicono oggi che ci rimane solo più il Turismo ed il Patrimonio Sto-rico/Culturale, ammesso che anche questo non venga comprato dagli stranieri. Alcuni mesi fa il CNR è venuto a Torino per uno studio scientifi-co sull’autoritratto di Leonardo, che poi è stato esposto a New York e non in Italia. Cosa può fare la Ricerca Tecnologica per valorizzare nic-chie quali quelle dei Beni Culturali che in Italia non mancano e che tutto il mondo ci invidia?

Il CNR ha un Dipartimento dei Beni Cul-turali, stiamo preparando un progetto di Knowledge Integration con i Dipartimenti di Chimica e Fisica per permettere di avere un lavoro integrato tra più realtà di ricerca. Le faccio l’esempio della linguistica computazio-nale (stiamo traducendo il Talmud babilonese) dove l’informatica e la linguistica si uniscono per raggiungere l’obiettivo. Anche iniziative che potrebbero unicamente sembrare ad ap-pannaggio delle scienze umane, sono invece oggetto di ricerca scientifica non indifferente. Insomma bisogna avere maggiore “visione late-rale” e saper unire più campi apparentemente distanti fra loro: noi italiani siamo veramente portati per questo tipo di approccio.

Le faccio un altro esempio di applicazioni scientifiche: oggi il CNR utilizza i droni di cui

tanto si parla negli Stati Uniti (n.d.r. Amazon ha annunciato che li uti-lizzerà per la consegna dei pacchi) per la tutela del patrimonio cultu-rale. Usiamo sistemi robotici che in passato erano utilizzati solo nella medicina, per verificare l’integrità di reperti storici sotterranei come ad esempio nelle necropoli ancora inesplorate, questo anche per impedire che possano avvenire nel tempo furti.

La lezione che dobbiamo imparare è che non esiste più limite all’im-maginazione e che in Italia potremmo veramente re-ingegnerizzare tutti i processi produttivi grazie alla Ricerca.

L’ultima domanda è legata al mondo dei bancari. Cosa può fare il settore bancario per aiutare la Ricerca in Italia?

Le Banche, vista la ristrettezza del budget statale e privato potreb-bero avere un grande ruolo come finanziatore di nuove idee, questa è una pecca italiana: se un ricercatore mette a punto un prototipo trova difficoltà che venga finanziata l’idea senza che ancora sia stato visto il prodotto finito.

Negli Stati Uniti la situazione è differente, vi sono gruppi di Ventu-re Capitalist che anche con il supporto delle banche, mettono insieme esperti di varie discipline i quali non giudicano il prodotto finito in sé ma l’idea. In questi casi l’elemento fondamentale è il time-to-market. Oggi anche la banca dovrebbe essere un po’ più coraggiosa e veloce nel-le decisioni perchè in caso contrario le realizzazioni importanti si fanno dove ci sono i finanziamenti in tempi rapidi.

Le faccio un esempio personale: qualche anno fa, prima di diventare Presidente del CNR, ho lanciato uno spin-off che poi è stato acquistato da un gruppo di investitori americani del M.I.T. di Boston. Questi Venture Capitalist disponevano non solo della liquidità iniziale ma anche di un gruppo di valutazione di cui facevano parte scienziati, ex amministrato-ri di banche, ex presidenti di aziende industriali, con un sistema che permetteva loro di avere una capacità di visione strategica del prodotto ideato non indifferente, unita alla rapidità con cui sono stati raccolti in pochi mesi alcuni milioni di dollari per lanciare il progetto.

È un modello del quale in Italia si sente veramente la necessità.

marzo 2014 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 13

TECNOFUTURO

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L ORETTA GOGGI ha recitato, tanti anni fa, in una di quelle che oggi chiamiamo fiction Tv – La freccia nera, con Aldo Reggia-ni e ne La cittadella, al fianco di Alberto Lupo. Poi tanto teatro e ancora televisione. È arrivata seconda al Festival di Sanremo

con Maledetta primavera e la sua canzone è attuale ancora oggi. Qualche anno dopo è diventata conduttrice della rassegna canora.

Il suo libro Loretta Goggi, Io nascerò, - PIEMME - il nome è tratto dal brano omonimo che è stato la sigla del Festival di Sanremo del 1986 e ha un sottotitolo la forza della mia fragilità. È quasi un ossimoro, perché?Perché in realtà l’ho sempre pensato e poi i commenti che sentivo da bambina e da ragazza nei miei confronti erano quelli che mi vedeva-no come una persona fragile e troppo sensibile e anche un po’ debole. Sentivo questa cosa pesarmi tantissimo, ma nello stesso tempo era la verità. Non ero una ragazza agguerrita, una battagliera e allora mi sono proposta di non cambiare e di servirmi di questa fragilità per diventare forte, per acquisire umiltà, curiosità, professionalità, voglia di imparare e di mettermi alla prova. Questa mia insicurezza mi è servita ad accettar-mi guardando e imparando dagli altri e quindi è diventata la mia forza.

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LORETTA GOGGI:

FRAGILEDONNA FORTE

Loretta Goggi è una forza della na-tura: cantante, ballerina, attrice, doppiatrice, conduttrice televisiva, imitatrice e ora anche scrittrice. Negli anni settanta il grande regista Luchi-no Visconti diceva “Datemi Loretta Goggi e la farò diventare la nuova Liza Minelli”. Per il drammaturgo Cesare Zavattini era la nuova Shirley MacLaine.

di DARIO MIGLIARDI

PROTAGONISTI

foto Gianmarco Chieregato

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Maledetta primavera è diventata una evergreen, presentata al Festival di Sanremo del 1981 e poi qualche anno dopo lei è stata la prima donna a condurre il Festival di Sanremo, come c’è riuscita?Lo devo alla mia voglia di mettermi sempre alla prova e di accettare le cose che mi fanno paura, più mi fanno paura e mi spaventano più le ac-cetto. Se penso di non essere all’altezza e di non riuscire a fare qualcosa di difficile allora ci voglio provare. Un po’ come dicevamo prima, una sfida alla mia fragilità e tutto quello che sento difficile da superare lo voglio provare. Voglio superare quel limite.

Lei da giovanissima ha lavorato a Formula 2 una trasmissione con Ali-ghiero Noschese, un mostro sacro, come sono nate le imitazioni?Sono nate dalla mia curiosità, dal mio spirito di attenzione e dalla serietà con cui ho accettato di lavorare con Alighiero Noschese. Lui era molto serio e con una severa professionalità.

Un giorno dovevamo girare lo sketch di Richard Burton e Liz Taylor. E lui mi fece ascoltare decine di volte, una registrazione della Settimana Incom, i famosi cinegiornali che venivano proiettati nei cinema, in cui l’attrice americana ringraziava di aver ricevuto il premio Rodolfo Valentino.

Nel suo libro scrive di essere una predestinata involontaria. Ho riletto la sua biografia e devo riconoscere che lei ha lavorato tantissimo, fin da bambina.Sono cinquantatre anni che “calpesto” i palco-scenici e non solo.

Una bella età?E tutto questo senza capire come io sia riusci-ta a passare indenne in questo campo senza avere bisogno di una raccomandazione o di iscrivermi a un partito o di saltare addosso a qualcuno. È stato bellissimo scoprire che si possono raggiungere le proprie ambizioni sen-za compromessi e senza chiedersi troppo.

Lei è nata il 29 settembre come il titolo della canzone di Lucio Battisti, è stata una predestina-zione anche quella?Sono del 1950, come la canzone di Amedeo Minghi, unisco due canzoni con una data e forse anche due donne.

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PROTAGONISTI

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E ha trovato una via d’uscita a questa sua emo-tività?Da allora ho deciso che quando faccio la prove imma-gino sempre che sia una prima e mantengo addosso sempre un’alta dose di adrenalina.

Com’è la sua vita dopo uno spettacolo teatrale?Dopo lo spettacolo faccio una doccia, vado a man-giare e sono ancora piena di emozioni. Mi rivedo mentalmente le scene, le battute, discuto con i miei collaboratori le modifiche che vorrei dare e quando vado a dormire è ormai l’alba.

Dopo tutti questi anni nel mondo dello spettacolo, può dire di avere delle amicizie tra i colleghi?Il nostro mondo è un mondo un po’ strano, si vive come se fossimo una famiglia, specialmente quando si è in teatro o se si produce una lunga serie televi-siva.

Ma è tutto relativo perché dopo quel lavoro, si pas-sa ad una nuova produzione in cui si instaureranno nuove relazioni che sappiamo saranno anche queste limitate nel tempo. Ma ciò che è difficile trovare nel mondo dello spettacolo è incrociare qualcuno che quando ha finito di recitare nella scena smetta di re-citare anche nel privato.

Simulare anche quando si scende dal palcoscenico per me è troppo. Ho bisogno di rilassarmi, di stare tranquilla, di essere a mio agio.

Quindi non ha amici in questo mondo?A parte Fausto Brizzi – che ci sta guardando – i miei

amici sono oculisti, dentisti, ortopedici…

Le faccio una domanda che spero non sia dolorosa, ma i nostri lettori si chiedono come lei abbia passato gli ultimi anni senza Gianni Brezza. La scomparsa di mio marito è stato un evento terribile. Ho vissuto mesi di apatia, rimanevo chiusa in casa da sola a riflettere. Poi un giorno ho capito che lui non se n’era andato e che potevo averlo ancora vicino a me. Ho capito che Gianni lo porto dentro di me, anche adesso mi sem-bra di parlargli, mi sembra che sia vicino a noi due. Questo nuovo modo di percepire la distanza che si è creata, mi ha dato la forza per ricomin-ciare una nuova vita.

Quindi è pronta ad affrontare nuove “paure” e nuovi provini? Oggi ci sono nuove sfide da aggredire. Sto andando verso la mia terza giovinezza artistica.

Il nostro incontro è avvenuto al Circolo dei Lettori di Torino. Loretta Gog-gi, accompagnata dal regista Fausto Brizzi, ha presentato la sua auto-biografia. La sala è stracolma e non riesce a contenere tutti i fan. Gli organizzatori hanno dovuto preparare in un’altra sala un collegamento video per accontentare tutte le persone presenti all’evento. Gli ammira-tori sono in delirio e tra di loro c’è anche un brigadiere dei carabinieri che vince la timidezza e prima che inizi l’incontro le chiede una dedica sul libro e una foto ricordo. In cambio Loretta Goggi riceve lo stendardo dell’Arma.

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E così, solo così, ho imparato le imitazioni di Giulietta Masina, Lina Morelli, Andreina Pa-gnani e di altre persone che onestamente non avrei mai immaginato di avere la capacità a imitare.

In una battuta che cosa le ha insegnato Ali-ghiero Noschese?Io avevo 22 anni e lui 40, diciamo che mi ha dato il rigore.

Ma qualche porta in faccia le sarà capitata?Tantissime, hai voglia. Per esempio all’inizio quando volevo fare la cantante. Avevo studiato canto e il mio maestro mi diede un’imposta-zione seria, di “bel canto” un po’ alla Iva Za-nicchi e un po’ alla Mina. Non ero certo alla loro altezza ma non avevo nemmeno una voce come Rita Pavone che mi piaceva moltissimo. Ebbene feci molti provini, ma non approdai a nulla.

Come mai? Cosa c’era che non andava?Quando faccio i provini sono una frana perché mi emoziono, un po’ come quando si arriva a un esame se si è troppo agitata si rende la metà e si rischia di non dare il massimo.

PROTAGONISTI

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Quello che si è appena concluso è stato un anno particolarmente difficile e impegnativo per il Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera, in cui ogni giorno è stato affrontato con grande professionalità e coraggio, dagli 11.000 uomini e donne che ho la responsabilità e il privilegio di dirigere. Un anno, purtroppo, segnato dal crollo della torre VTS di Genova la notte del 7 maggio, nel quale abbiamo pianto la scom-parsa di 6 valorosi militari. Uomini che hanno incarnato lo spirito e gli ideali del Corpo, che hanno saputo donarsi a quanti in mare invocano aiuto e hanno bisogno della Guardia Costiera.

Quel bisogno al quale ancora una volta abbiamo saputo rispondere strappando al mare un numero straordinario di vite, che solo sul fronte di Lampedusa, nel 2013, ha potuto contare oltre 30.000 persone salva-te. Risultati che abbiamo raggiunto operando con personale qualificato, unità navali multiruolo e strumentazioni all’avanguardia, in soccorso delle migliaia di migranti che ogni giorno tentano di raggiungere le co-ste italiane su mezzi fatiscenti, sovraccarichi di uomini, donne e bambi-ni. Un fenomeno, quello migratorio che si consolida sempre di più nel salvare vite umane in mare, responsabilità che in Italia è attribuita alla Guardia Costiera.

Tra le operazioni più significative portate a termine nel 2013 ricordiamo il salvataggio di 10 velisti stranieri, avvenuto il 6 marzo al largo della Sardegna, quando a causa del mare in burrasca il “Dralion”, una barca a vela impegnata nelle fasi conclusive della 900 nautiques di Saint Tropez,

Il 2013 della Guardia Costiera, rivissuto nelle parole del suo Comandante Generale, Ammiraglio Felicio Angrisano

GUARDIA COSTIERA

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Dalla parte del bisogno

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PROTAGONISTI

Ammiraglio Ispettore Capo Felicio Angrisano

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è finita alla deriva per la rottura del timone. L’oscurità e le condizioni proibitive del mare hanno reso estremamente complicate le ope-razioni di recupero dei naufraghi, che si sono concluse soltanto alle prime luci dell’alba gra-zie alla perizia dei nostri equipaggi e alla tipo-logia del mezzo nautico impiegato, in grado di operare in ogni condizione di mare.

Le stesse qualità, unite all’organizzazione e all’esperienza delle nostre Sale operative, sono state determinanti, lo scorso 30 novembre, a 70 miglia al largo della Calabria, per salvare 142 siriani che per giorni sono stati in balia del mare e della furia del vento, stretti l’uno all’al-tro per combattere il freddo e il terrore di non farcela.

Soddisfazioni che tuttavia non fanno abbassa-re la guardia e soprattutto non fanno dimen-ticare il cordoglio e l’amarezza provata dal Corpo per quelle tragiche fatalità del 3 ottobre, quando 150 migranti sono stati salvati ma altri 366, a poche miglia ormai dalla salvezza, han-no perso la vita. La stessa umanità, sensibilità e solidarietà che abbiamo condiviso con la po-polazione italiana lo scorso 15 agosto, quando le televisioni nazionali, accanto ai consueti servizi dedicati alle vacanze, hanno trasmesso le immagini di un gruppo di bagnanti intenti ad aiutare il personale della Guardia Costiera a

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trarre in salvo 160 migranti, tra cui diverse donne in stato interessante e una cinquantina di bambini, la maggior parte al di sotto dei tre anni d’età. Una visione che ha suscitato emozione in tanti telespettatori, tra i quali il Capo dello Stato, che il giorno dopo ha ritenuto di elogiare quanti si sono prodigati generosamente in mare per aiutare i naufraghi a mettersi in salvo.

Negli ultimi mesi abbiamo intensificato la sorveglianza delle attività di pesca per prevenire comportamenti illegali, soprattutto in concomitan-

PROTAGONISTI

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PROTAGONISTI

di bagnanti, diportisti e subacquei. Nel contem-po abbiamo aumentato l’attività di informazio-ne, essenziale per evitare situazioni di pericolo, attraverso l’apertura straordinaria degli uffici nei periodi di maggior affluenza turistica. Una novità pensata per offrire all’utenza balneare/diportistica risposte sempre pronte alle proprie esigenze e che risponde alla necessità di stabi-lire un confronto sempre più diretto e concreto tra Istituzione, utente ed operatore.

Lo spot del 1530, il numero per le emergenze in mare della Guardia Costiera, regolarmente in onda sulle reti Rai per tutto il periodo estivo, quest’anno è stato ampiamente diffuso presso tutte le principali testate della carta stampata, il web e le emittenti radiotelevisive e sui pannelli elettronici a messaggio variabile, presenti lun-go la rete di strade ed autostrade di interesse nazionale, a vantaggio di una maggiore sicu-rezza per tutti.

In tema di comunicazione, lo scorso anno ha segnato il debutto delle Capitanerie di portonei principali social network, tramite i quali vengo-no diffusi messaggi, filmati e rubriche dedicati al mondo del mare.

Un’altra novità di rilievo introdotta nel 2013, a conferma dell’importanza riconosciuta alla sicurezza in mare dal Ministero delle Infra-strutture e Trasporti, è rappresentata dalla campagna “Bollino Blu”. Si tratta di un percor-so di semplificazione e di coordinamento per i controlli di routine sulle unità da diporto, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza ed evita-re duplicazioni nelle verifiche. Il 2013 è stato anche l’anno che ha visto per la prima volta la presenza del Corpo in un grande centro com-merciale della capitale, che ha permesso ai visi-tatori di toccare con mano lo stretto legame tra Capitanerie di porto e cittadini, essenziale per contribuire a diffondere insieme quella cultura del mare e dell’ambiente.

Quelli menzionati sono solo alcuni dei profili più significativi di tutte quelle attività che le Ca-pitanerie di porto - Guardia Costiera svolgono ogni giorno a favore della vita umana in mare, della sicurezza della navigazione, dei trasporti marittimi, dell’ecosistema marino, della filiera ittica e del sociale, offrendo alla collettività un vero e proprio “sportello unico del mare”, a con-ferma della disponibile capacità professionale ed umana del Corpo a donare il meglio di sé, a chi ha bisogno.

za con le festività natalizie. Al riguardo l’operazione “Clear label”, con-dotta su tutto il territorio nazionale ha portato al sequestro di oltre 700 tonnellate di prodotti ittici illegali o in cattivo stato di conservazione, per un importo in sanzioni amministrative pari a 1.097.185 euro. Una data da ricordare è quella del 16 settembre, il giorno del “Parbuckling”, l’ope-razione che ha permesso il raddrizzamento della Costa Concordia, con-sentendo a Stato e industria privata di riscrivere una pagina importante della storia della marineria italiana, duramente colpita dal naufragio del 13 gennaio 2012. Il successo è stato possibile anche grazie a un efficace dispositivo di sicurezza aeronavale e di monitoraggio ambientale che ha lavorato sotto il coordinamento delle Capitanerie di porto.

Sul fronte dell’attività investigativa, è importante ricordare i risultati rag-giunti nell’attività di contrasto al fenomeno illegale dei roghi di rifiuti abbandonati, che in Campania sta devastando la cosiddetta “Terra dei fuochi“ con grave rischio per la salute dei cittadini, che abbiamo affron-tato con l’impiego di velivoli specializzati e dotati di sofisticate strumen-tazioni che fungeranno anche da deterrente contro i reati ambientali.

Tra le attività più importanti che hanno caratterizzato l’ultima stagione estiva, l’operazione “Mare Sicuro”, che lungo gli 8.000 km di coste, ha impegnato circa 3.000 tra uomini, donne e mezzi navali per la sicurezza

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Masterpiece nasce da un’idea di Fremantl e Media per Rai Tre e dalla collaborazione con RCS e ha dato la possibilità a chiun-que abbia inviato un manoscritto di realizzare il sogno della propria vita: pubblicare il primo romanzo in centomila copie

per Bompiani.

Alle selezioni hanno partecipato più di cinquemila concorrenti che sono stati valutati da una redazione preposta alla lettura dei testi. Successiva-mente quattro concorrenti per puntata si sono sfidati leggendo pagine del proprio manoscritto e con prove di scrittura per raggiungere la finale.

Massimo coppola, editore, autore televisivo e anche regista è stato il coach che preparava i candidati e li seguiva nelle prove.

Alla fine di ogni puntata, la giuria formata dagli scrittori Giancarlo De ca-taldo, andrea De carlo e taiye selasi, ha avuto il compito di valutare i con-correnti e annunciare chi accedeva alla seconda parte del programma.

Giancarlo De cataldo, oltre ad essere un Giudice di Corte d’Assise, è uno sceneggiatore televisivo e teatrale ed è l’autore di Romanzo crimina-le, uno dei successi letterari e cinematografici degli ultimi anni.

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MASTERPIECE

EVENTI

Giancarlo De Cataldo, Taiye Selasi e Andrea De Carlo.

Massimo Coppola

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di DARIO MIGLIARDI

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Com’è nato il primo talent show per scrittori?È nato da una conversazione con il direttore di Rai Tre andrea Vianello, è stata una scommessa dagli esiti assolutamente imprevedibili. L’idea era di fare un talent sugli scrittori partendo dal presupposto che in Italia ci sono tantissimi scrittori e che, a differenza di quanto sostengono i soloni dell’accademia, quelli con la puzza sotto il naso, la scrittura è un’attività fondamentale, che va incoraggiata e non dev’essere messa in contrapposizione con la lettura.

E il direttore cos’ha risposto?Andrea Vianello, che è una persona sensibile alle novità, si è appropria-to, nel senso buono, dell’idea e ha deciso di farla sua e quindi siamo qui.

Sono arrivati alla redazione di Masterpiece cinquemila manoscritti da ogni parte d’Italia. Una redazione ha svolto il “lavoro sporco” selezionan-do i migliori. C’è un genere narrativo riconoscibile?Abbiamo a che fare con dei racconti di vita ed esperienza personale e qui va aggiunto che anche noi scrittori mettiamo sempre qualcosa di perso-nale, per esempio le nostre esperienze, in ciò che raccontiamo. Anche

alla ricercadei nuovi scrittoriLa prima puntata è andata in onda nel dicembre scorso e pochi giorni fa abbiamo conosciuto il vincitore del primo talent show dedicato agli aspiranti scrittori (l’articolo è andato in stampa pochi giorni prima della proclamazione del vincitore n.d.r.).

MASTERPIECE

EVENTI

quando raccontiamo le vite degli altri c’è sem-pre la nostra vita lì dentro, magari frazionata e divisa tra diversi personaggi.

Cos’avete letto?Abbiamo letto un bel po’ di fantasy con i quali siamo stati un bel po’ impietosi e severi, poi c’è stata qualche storia a sfondo sociale, ci sono stati meno gialli e softporn di quello che mi aspettassi e un po’ di chicklit, letteratura da pollastrelle.

Abbiamo visto riflessioni individuali, solipsi-smo, tentativi di prove d’autore e tentativi di trovare una lingua da parte d’italiani immigra-ti o figli d’immigrati. Persone che si appropria-no della lingua italiana, vengono magari da Pa-esi dall’Est, che trovano nella scrittura il modo migliore per appropriarsi anche dell’identità

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raramente, perché per scrivere un romanzo ci vuole un po’ di esperienza e quella la ricevia-mo purtroppo solo con l’età.

Lei ha accettato subito di essere uno dei giudi-ci della trasmissione?All’inizio ho avuto un sacco di dubbi, mi sono convinta di essere sulla buona strada quando ho letto il primo manoscritto che ho trovato fantastico. In quel momento ho capito che una trasmissione del genere poteva diventare un’esperienza fondamentale per uno scrittore di talento. Questa è diventata una ragione suf-ficientemente valida per mettermi alla prova e

accettare di essere uno dei giudici.

Tra lei, Giancarlo De Cataldo e Andrea De Carlo, vi siete dati parametri per giudicare i manoscritti pervenuti?Credo di essere la più democratica perché leggo tutti i libri che sono scritti bene. Per me basta che un libro sia scritto bene che lo leggo. Fan-tasy, memory, saga familiare, non importa. Ciò che mi affascina e mi dà l’entusiasmo per continuare a leggere è il ritmo, la musica e le parole che m’interessano.

andrea De carlo, è uno degli autori più prolifici del panorama italiano, Yucatan, Treno di panna, Uccelli da gabbia e da voliera, Due di due, sono alcuni dei 17 libri di successo che ha pubblicato.

Quando avete capito che Masterpiece era un’idea vincente e poteva andare bene per la TV? L’abbiamo immaginato e sperato fin da subito perché l’idea era talmente forte che possiamo riassumerla come una sfida, che di solito è mentale, emotiva e completamente privata, di realizzare un progetto che potesse essere coinvolgente e accattivante per chi guarda la TV. Questa era l’in-tuizione, successivamente è stata lanciata l’idea e sono arrivati migliaia di manoscritti e a questo punto abbiamo capito che il materiale su cui costruire una trasmissione c’era ed era attuale.

La prova d’ingresso che i partecipanti devono oltrepassare è il mano-scritto, che però il pubblico non può leggere e non può emozionarsi e inna-morarsi. Quindi si deve fidare solo del vostro gusto e della vostra capacità di scelta?Il programma in questa prima edizione si è evoluto man mano, di pun-tata in puntata. Quello che abbiamo fatto è stato di aumentare, rispetto alle prime puntate, la conoscenza sia dei manoscritti che sono stati letti dagli stessi autori, sia delle prove di scrittura che si sono svolte in studio. Lo spettatore può quindi vedere sul nascere la prosa di un candidato o la sua capacità di scrittura e di narrare una storia.

Masterpiece è anche un’Accademy, insegnerete a questi scrittori in erba come si scrive un romanzo?L’idea è di dare alcune linee guida su come si scrive ma sempre con un criterio soggettivo perché noi giurati siamo tre romanzieri e non siamo degli accademici o degli editori quindi in base ai nostri gusti ma anche con una certa competenza artigianale.

Un’ultima domanda, lei risulta avere il ruolo del cattivo, è tutto stu-diato?Io voglio essere sincero – sorride – e dire quello che penso senza im-brogliare.

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EVENTI

culturale del Paese che li ospita. Un campio-nario estremamente vasto di persone felici, tristi, problematiche, superficiali, concentrate, insomma abbiamo trovato l’Italia.

Nella prima puntata c’è stato un personaggio che poteva essere uscito da uno dei suoi roman-zi, parlo di Antonio di Palermo ma poi non è arrivato in finale, non l’ha difeso perché?Non tocca a un giudice difendere un autore rispetto a un altro. Diciamo che le prove di scrittura fornite dagli altri erano più convin-centi di quelle che ha dato lui. Il suo romanzo non è male ed è a disposizione di un eventuale editore che secondo me, con un po’ di lavoro, potrebbe anche trovare una pubblicazione. Il nostro lavoro è quello di scegliere lo scrittore che ci convince di più sia per il romanzo che ci ha consegnato, che per come ha scritto davanti a noi.

La scrittura può essere un punto di svolta per i giovani che vogliono affermarsi?Il tema è controverso, nel senso che alla fine, secondo me, la scrittura non può essere usata come un pretesto per affermarsi, si afferme-rà chi avrà dimostrato di avere un profondo amore per la scrittura e una vera necessità di scrivere.

tayie selasi è conosciuta al pubblico italiano per il successo del romanzo pubblicato da Ei-naudi, La bellezza delle cose fragili. Si autodefi-nisce “Afropolitan”, un neologismo che uni-sce l’eredità culturale africana, con il resto del mondo.

La scrittura può essere un modello vincente per i giovani ma non solo per loro, visto che i vostri concorrenti hanno un’età eterogenea?Secondo me non si deve essere giovani per es-sere scrittori, anzi non riuscirei a immaginare di scrivere un romanzo come quello che ho scritto se avessi avuto vent’anni. Succede, ma

Taiye Selasi

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MODA

SPRING AWAKENING non è solo la celebre opera rock firmata da Frank Wedekind che ha appassionato milioni di giovani in tutto il mondo per la sua forza innovativa e la sua vitalità, ma è anche sinonimo di moda. L’effetto cocooning della stagione più fredda lascia spazio alla voglia di giocare e cambiare look, come ordina il Risveglio di primavera. I colori, i tessuti e gli abbinamenti proposti dai couturier ci invitano ad osare, ma soprattutto ci ricordano che fashion è sinonimo di allegria. Divertiamoci allora a trovare il look più adatto per ognuna di noi!

>>> BARBARA ODETTO

(foto Archivio Stilisti)

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GOOD FEELINGLove Therapy, uno dei brand di Elio Fiorucci, è un inno alla gioia dedicato alle girls di ogni età. È l’ottimismo, la visione positiva della vita che si traduce in outfit e oggetti di design pensati per anime pure, cuori selvaggi e cervelli liberi. La lei che si riconosce in questa spumeg-giante collezione sa che la bellezza non è unica e non si trova in un solo luogo, ma è calore, fantasia, morbidezza, sensualità. Ecco allora che ai toni teneri e romantici si affianca un piglio audace, un po’ ribelle e trasgressivo e agli abiti dalle linee delicate si affiancano capi dal twist unconventional. Le regole estetiche non sono un problema per lo stilista milanese che pensa anche alle donne di domani e con Love Therapy le “educa” alla felicità e alla bellezza. Perché la moda è energia positiva. Sempre.

>>> www.lovetherapy.it - www.eliofiorucci.it

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LOVE THERAPY

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N URBAN MANL’uomo, ormai è una certezza, segue i trend esattamente come la donna e al suo look richie-de stile, grinta e particolari che lo rendano unico. Momodesign, da sempre attento alle esigenze del suo target, anche per la collezione spring-summer 2014 propone quindi accessori dall’anima decisa e metropolitana. Oltre ai portachiavi in gomma o acciaio dalle linee geometriche nette, presenta le borse HUB declinate in tre modelli: body bag, messenger e zai-no. Ispirata alle luci della città, la collezione punta su forme essenziali, illuminate da colori fluo come il giallo e l’arancione

o da nuance intense e di carattere. Il tessuto è hi-tech, leggero, resistente e impermeabile, trattato con speciali sistemi di stratificazione che lo rendono adatto ad ogni momento della giornata. Per un total look sportivo e urban, il Centro Stile Momodesign ha creato infine il Dive Master City: un orologio con le ca-ratteristiche del Dive Master subacqueo, ma declinato per la città. Disponibile in due versioni, automatic e chrono, riunisce in sé la modernità delle linee e le prestazioni superiori tipiche del dna di Momodesign.

>>> www.momodesign.com

MODA

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K R I S T I N A T I

MODA

MAGICAMENTE COOL Immaginate un tramonto in riva al lago, un party raffinato, un’atmosfera magica e misteriosa. In questa cornice bucolica e romantica, quasi impalpa-bile, si muove sinuosamente la donna griffata Kristina Ti. Il suo look? So-gnatore e giocoso, quasi fosse la nuo-va Alice nel paese delle meraviglie.

Accanto agli abiti trasparenti e alle gonne iper femminili di diverse lunghezze troviamo culottes in tulle o jacquard, micro top e ancora pants stile ciclista. Il colore domina incontrastato e spazia dalle tonalità più energetiche come il rosa, l’arancio, il lemon e la menta a quelle più raffinate come l’ambra e il rame, senza naturalmente dimenticare il classico bianco. Le texture – la seta, il voile, l’organza, il cotone, il tweed multicolour per citarne alcune – regalano personalità tanto agli outfit quanto agli abiti da cocktail e si trasformano in un fantasioso puzzle se abbinate ai fiori, alle frange e ai diversi materiali applicati.

>>> www.kristinati.it

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L A D Y L I K ELo stile Tod’s è unico, inconfondibile e trascende le stagioni. Per questo è così amato dalle signore (e dagli uomini) dei cinque continenti ed è da sempre sinonimo di lusso. Il segreto del suo successo? Saper coniu-gare alla perfezione l’allure chic al twist sportivo dando vita ad abiti e accessori che diventano vere icone. Per la collezione primavera-estate il brand capitanato da Diego Della Valle, coerente con la propria filo-sofia, si ispira ad un universo nel quale i particolari fanno la differenza e diventano protagonisti. Tanto gli outfit quanto le borse, le scarpe e le cinture – vero must have della stagione – scelgono un mood ladylike che si ritrova nei mocassini con le frange, nei sandali ultra flat e in quelli dal tacco vertiginoso così come nelle borse dalle linee essenziali. Per questa linea Alessandra Facchinetti ha scelto nuances bon-ton che spaziano dal rosa al bordeaux per giungere ai toni del grigio e ai mix bicolor, sempli-cemente adorabili.

>>> www.tods.com

TOD’S

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MODA

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PAROLA D’ORDINE: BOURGEOIS Con N° 21 Alessandro Dell’Acqua pensa ad una lei in vacanza, anche quando è in città. Il punto di partenza è il guardaroba bourgeois, concentrato di esattezza ed eleganza ed animato dalla tensione di maschile-femminile. Camicie da bowling con maniche corte, top, gonne a matita che sfiorano il ginocchio oppure mini, pantaloni dalla piega affilata e piccoli abiti: tutto è ordinato, ma solo in apparenza perché i ricami “macchiano” la polo da tennis come preziose sbavature, gli intagli disegnano in negativo sagome di ibisco sul tailoring dalla consistenza com-patta e le gonne si smaterializzano, virando verso l’underwear. Gli schemi della moda si sgretolano e il flash dell’intuizione scombina tutto in un momento. L’altrove diventa condizione permanente di uno stile compostamente senza regole in cui la donna vuole libertà di look e di pensiero. I materiali spaziano dai cotoni pesanti alla pelle accoppiata, dal pizzo al popeline, mentre i colori sono umidi e pastosi – blu, nero, verde giungla, pitone, bianco – oppure hanno i toni cosmetici di cipria, fard e carne.

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MODA

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VOGLIA D’INFINITOLa nuova stagione porta con sé il desiderio di luce. Chi meglio di DonnaOro può quindi far risplendere le signore? La nota maison orafa pensa ad una lei eterea e sofisticata che sogna e desidera il massimo perché il suo orizzonte non conosce confini, proprio come la collezione Infinito in oro bianco e diamanti dalle linee sinuose ed avvolgenti. Accanto ad essa la linea Cuore, che unisce l’eternità dei diamanti e la preziosità dell’oro al carattere sbarazzino della ceramica bianca o nera, per dare vita ad un mood romantico. Per chi ama lo stile senza tempo, ecco invece la gamma Grandi classici composta da tennis, trilogy, verette, pendenti e orec-chini punto luce in cui la purezza del diamante è protagonista. Per le “lei” che desiderano indossare un gioiello davvero esclusivo, Donna-Oro ha creato infine D-River, una serie limitata di diamanti rarissimi che vanno ad arricchire una collezione di anelli che sono la sintesi della raffinatezza e dall’intramontabile fascino classico.>>> www.donnaoro.it

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MODA

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ntrare nel mondo di Carla Gozzi può essere conta-gioso. Succede a chi va ad un suo show di chieder-si: “Ma sarà appropriato il mio outfit?”

Le sue mise sono quasi un marchio: vestitini bon ton abbinati agli inse-parabili tacchi 12 con plateau. Carla Gozzi è una style coach che ha mosso i primi passi nel mondo del fashion grazie al marchio Max Mara, salendo un gradino alla volta: da project manager in rigoroso tailleur d’ordinan-za fino a lavorare come assistente di grandi stilisti internazionali come ThierryMugler, Christian Lacroix e Calvin Klein.

Da fashion blogger più seguita d’Italia partecipa a sfilate come opinionista e realizza servizi su prodotti e collezioni. Il suo blog, cliccatissimo, è di riferimento per molte fashioniste.

Ha raggiunto la popolarità nel 2008 come conduttrice televisiva su Real Time al fianco di Enzo Miccio nel programma Ma come ti vesti?. Sono seguiti: Shopping Night (sempre al fianco del collega Miccio) e Guarda-roba Perfetto, dove entra nelle case delle donne e dà nuova vita ad abiti magari dimenticati in fondo all’armadio.

Dal 2010 è nata la Carla’s Academy, corsi di più livelli, e nel 2011 la ver-sione kids, dedicata alle piccole dai 6 ai 12 anni.

di MARIANGELA SALVALAGGIO

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Essereimpeccabili

si può.

CarlaGozzi

PROTAGONISTI

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PROTAGONISTI

La passione per l’outfit perfetto può ‘conta-giare’ chiunque? Certo che sì ma ognuno di noi sceglie in base al proprio stile, in base agli interessi, agli hob-by e il risultato non può mai essere l’omolo-gazione.

Cosa accade durante le serate in teatro? Le serate dell’Academy sono diventate da qual-che stagione teatrali. Sono un mix tra un incon-tro con il pubblico, stile seminario o workshop, in cui riassumo tutte le indicazioni sul dress code: i sì e i no degli outfit, i must have, gli errori più comuni.

E poi fin da subito passeggi in platea per scrutare le possibili ‘cavie’ su cui dare avvio al cambio di look. Sì, c’è una parte di restyling: io scelgo tra il pub-blico circa dieci donne differenti per stile, età, taglia e su di loro applico la trasformazione dell’immagine. Dopo mezz’ora, grazie al lavo-ro di uno staff di 40 persone tra truccatori e

Bastaandare a ‘scuola’ di stileOggi continua a conquistare migliaia di fashion victims di ogni età regi-strando sold out nei suoi live shows. Prima di una di queste Academy ci racconta qualcosa di sé e, alla prima domanda, è inevitabile il sorriso.

Divertente sentirsi rispondere “Mariangela, allora…”. Conversare con Carla Gozzi dà l’idea di entrare in un’aula in cui una dolce maestrina illustra la sua materia in modo intimo, personale. Si pone come un’ami-ca che tiene davvero a dare consigli utili, a porsi al servizio della causa. Una vera professionista, disponibile e preparata tanto da parlare come un libro stampato, il libro della moda che conosce alla perfezione.

Come si diventa Carla Gozzi? Non solo con gli studi ma anche con il Dna. Nasco in una famiglia con altri due fratelli dove la mamma, molto creativa ma poco fantasiosa nei vestiti, mi faceva indossare sempre delle mise british tipiche della fine degli anni Sessanta: gonnelline con le pieghe, scozzesi, bianche e blu, mini cardigan. Un look molto rigoroso stile college.

Sono cresciuta già con il dress code nelle abitudini quotidiane. Dopo il liceo artistico, per una mia inclinazione mi sono buttata nel fashion, ho iniziato a disegnare in tutte quelle che sono considerate arti creative e, da ‘gran-dicella’, ho incrociato la moda. Ho iniziato con i primi stage in grandi aziende emiliane e da lì è nato tutto.

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perché il nostro abito diventa un must per tutte le donne. Il secondo capo è il pantalone maschile a uomo, diritto che arriva alla caviglia oppure, solo se siamo alte e slanciate, un pantalone lungo e largo in fondo, stile grande Gatsby anni Trenta-Quaranta, o addirittura il ‘pantalone piccolo disegno’ con minuscoli scacchi o comunque con una fantasia maschile, però, parliamo sempre di foggia androgina. Terzo: la camicia bianca che per l’autunno inverno di quest’anno è non solo di cotone con linea ma-schile ma diventa una blusa di seta, con maggiore morbidezza, magari con un collo alla claudine [piatto e arrotondato, solitamente diviso in due e bianco n.d.r.] o con manica a palloncino.

Ci anticipi tutte le prossime tendenze? Nella stagione primavera-estate 2014 il grande must have è il colore or-chidea che sicuramente dona moltissimo alle ragazze dai capelli dorati, biondi, e anche castani e scuri. Oltre a questo colore, ne abbiamo tanti altri. Tornano i colori forti, si riconferma dunque una primavera-estate colorata ma questi colori vanno indossati con uno spezzato di neutri. Indosseremo sempre colore ma abbinato o al bianco o al color mastice. Capitolo linee: sono molto più pulite rispetto al passato, sta tornando un po’ il gusto anni Novanta, linee essenziali, pochi dettagli. Torna la gon-na a matita, che copre quasi il ginocchio come una longuette. I top sono essenziali, variano un po’ solo nelle decorazioni, così come le giacche che non hanno orpelli.

A fine primavera torni con l’ottava edizione di Ma come ti vesti? Sei già in onda da gennaio con Shopping night e stai per debuttare con un nuovo format. Di che cosa si tratta? Un programma inglese di cui conduco l’edizione italiana: si tratta di ‘Dire fare baciare’, in partenza a marzo. Lo scopo è quello di trasformare ragazze dalla bellezza ‘costruita’ in fanciulle acqua e sapone. Tutto que-sto grazie ai miei consigli, e come nella versione inglese sono coadiuvata nell’impresa da POD, un computer di revisione personale. Insomma, addio al ‘make-over’, qui si tratta proprio di ‘make-under’, ovvero di proce-dere ad una sottrazione nel look riportando le ragazze alla loro bellezza naturale.

C’è tutta una storia legata al dress code in ambito professionale. Tra i tuoi clienti ci sono anche aziende, assicurazioni, banche. Come si deve vestire chi lavora negli istituti di credito? Formale ma più personale. Come consulente aziendale ti faccio una premessa: negli istituti di credito si è passati negli ultimi anni ad un contatto molto più friendly. Si erano quasi ‘sciolti’ i punti di riferimento: prima si privilegiava la giacca per le donne, poi non è stata più richiesta. Ora la nuova tendenza è quella di riprendere uno stile più formale, vali-do strumento per comunicare autorevolezza e consistenza e ottenere la fiducia dell’interlocutore, ma è fondamentale avere anche un look mo-derno e contemporaneo. Con molti istituti di credito lavoro per ricostru-ire la loro policy di dress code interna e suggerisco ai singoli casi come in-terpretare al meglio il proprio carattere, la propria personalità, tenendo fede a questo new trend. Sembra essere in atto una grande rivoluzione all’interno delle banche per quanto riguarda l’immagine.

Riesci a scendere dai tacchi almeno a casa? Vivo in campagna con il mio compagno [il medico newyorkese Richard Bryan n.d.r.] e i nostri cani. Gli amici mi prendono ‘per i tacchi’ quando a casa sono con scarpe basse e vestiti più comodi ma questo non vuol dire che non siano alla moda.

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PROTAGONISTI

parrucchieri, si ripresentano al pubblico com-pletamente diverse. Scelgo quelle che si pre-sentano in teatro con un look molto sportivo e trovo sempre delle ragazze simpatiche e anche molto eccitate nel vedersi in modo completa-mente diverso.

Quali capi non devono mai mancare nel guardaroba di una donna? Sono almeno tre. Innanzitutto, il littleblackdress che per una donna dovrebbe essere parte in-tegrante del guardaroba. Ne servono almeno tre o quattro modelli. Il blackdress si presta in moltissime occasioni, per esempio, in una si-tuazione professionale dove lo indossiamo in silhouettes piuttosto austere. Oppure, per una festa di laurea ma qui si possono impiegare dettagli più frizzanti come una piccola rouge o una cintura lucida. O siamo ad un appunta-mento/cocktail serale, magari di lavoro, ed ecco

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orino festeggia la Germania e lo fa con uno straordinario progetto che celebra la cultura tedesca, in Europa: Teatro di Ogni Passione - il Progetto Internazionale secondo il direttore del Teatro Stabile di Tori-no Mario Martone. Si tratta di quattro nuove produzioni teatrali di Val-ter Malosti in prima assoluta nazionale dal 21 Gennaio sino al 4 Aprile 2014. Il Quartett di Heiner Muller, riadattato dal testo di Laclos, Le Re-lazioni Pericolose; Woyzeck, nella versione di Tamas Ascher, in lingua ungherese; Le lacrime amare di Petra Von Kant di Fassbinder, per la regia di Martin Kusej, che si è rivelato il miglior spettacolo in lingua tedesca del 2012, e Mack is coming back sempre di Heiner Muller, rap-presentato a teatro in lingua francese.

“Torino è una città che accoglie la cultura” ha detto Mario Martone duran-te la Conferenza Stampa di presentazione del Progetto Internazionale. “Sono stupefatto, ancora oggi, da napoletano e romano di adozione, che que-sta città sia stata così capace di sostenere la cultura nonostante un periodo di

di BENEDETTA BREVEGLIERI

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TEATRO D’OGNIPASSIONEPROGETTO INTERNAZIONALE

Mario Martone

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crisi così doloroso. E questo ha reso possibile uno slancio progettuale che mi ha condotto fino a qui, sino a potere produrre un teatro al plurale, che par-la veramente alla gente, e con loro ripercorre un sentiero molto preciso che dialoga con i cittadini europei, e tra tutti apre una finestra alla cultura tedesca. Dei tedeschi – prosegue il Direttore dello Stabile dal 2007 – ho sempre ammirato la presa di coscienza nel confrontarsi con la realtà, seppure dura e spesso violenta. È anche per questo che ri-tengo questa produzione rara. Perché è un progetto che trasforma il teatro da palcoscenico di pura rap-presentazione in fucina di opportunità e luogo di incontri. E ringrazio anche il Museo del Cinema che, come me, ha voluto che questo progetto diven-tasse un vero e proprio Teatro Aperto”.

Il Museo del Cinema ha deciso infatti, di ce-lebrare questa produzione con una rassegna

cinematografica dedicata alla proiezione di venticinque, dei quaranta film diretti dal regista tedesco Rainer Werner Fassbinder. Una vera e propria comunità a sostegno di un programma italo-tedesco che coin-cide, fra l’altro, con il 60o anniversario del Goethe Institut a Torino. Dei 149 Istituti presenti in Europa, il secondo fu costruito proprio qui, a Torino, nel 1954.

“E Torino in quegli anni – spiega durante la Conferenza Stampa il Diret-tore del Goethe Institut, Jessica Kraatz Magri – più di altre città italiane, vantava un legame molto profondo con la lingua e la cultura germanica. Fin dalla Seconda Guerra Mondiale, la famiglia Bernhardt dirigeva, in questa cit-tà, una scuola di lingue straniere con un’ovvia predilezione per lo studio della lingua tedesca. Ritengo fondamentale questo legame. Il recupero del rapporto con la Germania dopo la ferita della Guerra è stato possibile grazie al lavoro del Goethe e del direttore dell’epoca, Rudolf Jockel, che provenendo da una fa-miglia antinazista, si impegnò ad incontrare le associazioni dei partigiani, gli intellettuali di sinistra e a lavorare insieme a loro per risanare un baratro che non poteva altrimenti essere ridotto. È stato un lavoro enorme, riuscito grazie alla cultura e alla profonda passione di coloro che ci hanno creduto”.

di e con Mario Martone

TEATRO

TEATRO D’OGNIPASSIONEPROGETTO INTERNAZIONALE

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“L’ambiguità di quest’opera – è intervenuta l’at-trice Marinoni – è stata così difficile per me che solo da qualche giorno sono riuscita a fare scattare un divertimento del corpo, che mi mancava e di cui avevo assoluta necessità. Nonostante io abbia avuto la fortuna di interpretare Pasolini, Petra Von kant, Testori, raccontare al pubblico la deca-denza nella sua completezza attraverso la figura mefitica della Merteuil, è stato difficilissimo. Ma in quest’opera secondo me ritroviamo piani diver-sissimi e, in alcuni punti, quasi contemporanei.

Ci sono scene per me riconducibili ai guitti napoletani, ma ci sono anche momenti in cui mi è sembrato di recitare in un film di Kubrik. Quello che abbiamo fatto è una scommessa. Anche la decisione di Valter di ambientare il testo in una stanza di ospedale è stato un atto di forte coraggio. I piani di quest’opera sono moltissimi e la cultura tedesca, che oramai posso dire di co-noscere dopo tanti anni di teatro, è riassunta in questa versione dell’opera di Laclos in modo unico. Il teatro al plurale, di cui parla sempre Mario è questo per me. Non una strada a senso unico, ma un sentiero con tanti tracciati di colore diverso”.

Dopo il successo strepitoso delle Operette Morali di Leopardi che Mar-tone ha portato a New York lo scorso Novembre 2013, il consolidamento del processo di internazionalizzazione del Teatro Stabile di Torino è rag-giunto. Quartett, esportato anche in Svizzera e in Germania, si inserisce in un quadro di “internazionalità” che prevede un prossimo gemellag-gio della Scuola per Attori con l’Oslo National Academy of the Arts, oltre al percorso multidisciplinare sulla drammaturgia tedesca (Il Piombo e le Rose) realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, il D.A.M.S., il Circolo dei Lettori, il Goethe e il Museo del Cinema.

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TEATRO

E l’opera Quartett, di Heiner Muller, riadattato da Valter Malosti con la sua partecipazione in scena, insieme a Laura Marinoni, rappresenta forse, al meglio, il contatto fra cinema e teatro.

“Tutti – ci racconta Martone – ricordano John Malkovich e Glenn Close nelle Relazioni Perico-lose di Stephen Frears, ma il romanzo di Cho-derlos de Laclos ha generato più di una messa in scena tra cinema e teatro, e su tutte si impone la straordinaria rielaborazione di Muller, che ritengo sia stato il più importante autore tede-sco dopo Brecth. Proprio il punto di contatto tra la drammaturgia radicale di Muller e un tema popolare come quello delle Relazioni Pericolose, mi ha spinto a mettere in scena un testo come Quartett che finalmente esprime la maturità che il nostro Teatro sta vivendo”.

Testo complesso, ma di sicuro interesse, i due nobili libertini, crudeli nelle azioni così come nell’espressione dei loro sentimenti, il Viscon-te Valmont e la Marchesa di Merteuil, è ripre-so dal regista tedesco Muller e riadattato poi dall’italiano Malosti, con un’adesione ossessi-va all’orrore, l’arte che affonda le sue radici nel sangue e si beatifica nella rappresentazione dell’odio.

“L’atteggiamento moralistico – ha spiegato in chiusura di dibattito Malosti – è solo la posa di un autore interessato alle tenebre dell’anima. Il problema principale nella riscrittura di Quartett era come ideare una drammaturgia a partire da un romanzo epistolare. La soluzione mi è sem-brata unica: recitare quattro personaggi con due soli attori. Io e Laura”. Un testo che riporta alla Rivoluzione Francese, ma che si riallaccia al terrore della Storia contemporanea e ad una morte garantita, verso la quale i personaggi as-sumono un atteggiamento falsamente ironico.

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film

3 ALLACCIATE LE CINTURE

Regia: Ferzan OzpetekData uscita: 06/03/2014Cast: Kasia Smutniak, France-sco Arca, Filippo Scicchitano, Francesco Scianna, Carolina Crescentini, Elena Sofia Ricci, Carla Signoris, Paola Minac-cioni, Giulia Michelini, Luisa Ranieri

Trama: Elena si divide tra An-tonio e Fabio, due ragazzi che, in modo diverso, decidono di amarla. Antonio è la passio-ne travolgente e proibita che sogna di diventare amore ma non sa se ne è degno e all’al-tezza, Fabio è l’amicizia totale che è già amore ma accetta i confini dettati dalle proprie scelte esistenziali. Due amori che non si escludono a vicen-da ma che si sfidano in con-tinuazione. In questa sfida ogni segreto, ogni desiderio nascosto e ogni sussulto del cuore viene vissuto come una turbolenza da cui tutti loro hanno paura di essere travol-ti. Tredici anni dopo però le turbolenze della vita non sa-ranno più solo sentimentali ed Elena, Antonio e Fabio si troveranno a combattere una battaglia più drammatica.

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primavera

3 GIGOLÒ PER CASO

Regia: John TurturroData uscita: 17/04/2014Cast: Sofía Vergara, Woody Allen, Sharon Stone, Liev Sch-reiber, John TurturroTrama: Woody Allen torna nelle vesti di attore dopo anni trascorsi esclusivamente die-tro la macchina da presa. A dargli questa occasione è John Turturro che è sceneggiatore, regista e interprete prota-gonista del film. Allen e Tur-turro infatti interpreteranno due amici in gravi condizioni economiche che decidono di mettersi in società e apri-re un’impresa per gigolò. La comunità ebraica in cui vivo-no non prenderà benissimo l’avvio dell’attività e i due improbabili gigolò verranno coinvolti nell’adescamento di due clienti molto attraenti interpretate da Sharon Stone e Sofia Vergara.

3 TRANSCENDENCE

Regia: Wally PfisterData uscita: 17/04/2014Cast: Johnny Depp, Kate Mara, Morgan Freeman, Rebecca Hall, Cillian Murphy

Trama: Il Dott. Will Caster (Johnny Depp) è il più impor-tante ricercatore nel campo dell’Intelligenza Artificiale, che lavora per creare una mac-china senziente che combini l’intelligenza collettiva di tut-to quello che è conosciuto con l’intera gamma delle emozio-ni umane. I suoi esperimenti altamente controversi lo han-no reso famoso, ma lo hanno anche trasformato nell’obiet-tivo principale di estremisti anti-tecnologici che faranno di tutto per fermarlo. Tuttavia, mentre tentano di distrug-gere Will, involontariamente diventano il catalizzatore per la sua riuscita: partecipare alla propria trascendenza. Per sua moglie Evelyn (Rebecca Hall) e il migliore amico Max Waters (Paul Bettany), en-trambi colleghi ricercatori, le domande etiche si moltipli-cano. Le loro peggiori paure si materializzano mentre la sete di conoscenza di Will evolve in una ricerca quasi ossessiva per il potere, con uno scopo sconosciuto.

3 GRACE DI MONACO

Regia: Olivier DahanData uscita: 15/05/2014Cast: Nicole Kidman, Paz Vega, Tim Roth, Frank Langel-la, Robert LindsayTrama: La storia di Grace Kelly è decisamente una del-le più suggestive (ma anche tristi) che Hollywood ci abbia mai regalato. Star del gran-de schermo negli anni Cin-quanta, abbandona il mondo del cinema per diventare la

principessa di Monaco, per poi morire nel 1982 in un inci-dente automobilistico. Il regi-sta Olivier Dahan racconta la sua storia, basandosi su una sceneggiatura di Arash Amel. Il film si concentra su un pe-riodo molto limitato, ossia sei mesi dell’anno 1962, quando Grace Kelly sposò il Principe Ranieri di Monaco e lo aiutò a difendere l’identità del princi-pato dagli attacchi politici di Charles De Gaulle.

plus magazine cinema

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LE COSE CHE SAI DI ME di Clara Sánchez

Scoperte e rivelazioni ina-spettate, tradimenti ed emo-zioni nascoste in un romanzo che insegna come il cielo non abbia un colore solo. Libro vincitore del Premio Planeta. Il piccolo pezzo di cielo che si intravede dal finestrino è di un azzurro intenso. Patricia è sull’aereo che la sta riportando a casa, a Madrid. All’improvviso la sconosciuta che le è seduta accanto le dice una cosa che la sconvolge: “Qualcuno vuole la tua morte”. Patricia è colpita da quella rivelazione, ma poi ripensa alla sua vita e si tranquillizza: a ventisei anni è realizzata, felicemente sposata e con un lavoro che la porta a girare il mondo. Niente può turbare la sua serenità. È sicura che quella donna, che dice di riconoscere le vibrazioni emanate dalle persone, si sbaglia. Eppure a Patricia, tornata alla routine di sem-pre, iniziano a succedere banali imprevisti che giorno dopo giorno si trasformano in piccoli incidenti. Incidenti che stravolgono le sue abi-tudini e il suo lavoro. Non può fare a meno di ripensare alla donna dell’aereo e alle sue parole. Parole che a po-co a poco minano le sue certezze. Vuole sapere se è

davvero in pericolo. Vuole scoprire chi desidera farle del male, e quando il sospetto cresce dentro di lei, inizia a guardarsi intorno con occhi diversi, dubitando delle per-sone che ha vicino.

marzo 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 41

recensioni

POLVERE di Patricia Cornwell

Kay Scarpetta si trova a casa a Cambridge, dove cerca di riprendersi dalle ultime fati-che, quando riceve una tele-fonata inquietante. Il corpo di una giovane donna è stato ritrovato sul campo di rugby del Massachusetts Institute of Technology. Si tratta di Gail Shipman, una studentessa neolaureata. Il suo cadavere è avvolto in un lenzuolo color avorio e sistemato delibera-tamente in una posa partico-lare, il che fa pensare subito che non si tratti di un killer alle prime armi. A un primo esame vengono inoltre ritro-vate tracce fluorescenti rosso sangue, verde smeraldo e blu zaffiro. Tutti questi elementi collegano il caso a una serie di omicidi perpetrati da un serial killer soprannominato Capital Murderer a Washing-ton, di cui si sta occupando il marito di Kay Scarpetta. Nel frattempo anche il suo storico compagno di lavoro, Pete Marino, sta seguendo un caso che metterà tutti a rischio.

PREMIATA DITTA SORELLE FICCADENTIdi Andrea Vitali

Bellano 1916. In una fredda serata di metà dicembre una fedele parrocchiana, la Stam-pina, si presenta in canonica: ha urgente bisogno di parlare con il prevosto. Suo figlio Geremia, che in trentadue anni non ha mai dato un problema, da qual-che settimana sembra aver perso la testa per una donna: vuole sposarla o si butterà nel lago. L’oggetto del suo de-siderio è Giovenca Ficcadenti, che insieme alla sorella Ze-mia ha appena aperto in pae-se un bottonificio, suscitando un putiferio di chiacchiere e sospetti. Come fanno ad avere prezzi così bassi per prodotti così buoni? Qual è l’origine di quel “Premiata” di cui fregia-no la loro ditta? Quali traffici nascondono il giovedì sera? E come si può impedire all’in-genuo Geremia di finire vit-tima di qualche inganno? Sul loro passato si allungano molte ombre e servirà tutta l’astuzia dei compaesani - ma anche la loro ironia - per evi-tare guai più seri.

TRETRECINQUEdi Ivano Fossati

Tuttofare in un albergo di via Cernaia a Torino, chitarrista in modeste orchestrine che girano l’Europa, accompa-gnatore di cantanti famosi nell’Inghilterra degli anni Sessanta, uomo troppo ric-co e troppo solo nell’Ameri-ca dell’11 settembre: la vita straordinaria di un italiano che resta tale anche quando viene scagliato lontano nel mondo. Distaccato e sveglio, sbocca-to e in buona misura cinico, sempre simpatico, Vittorio Vicenti è uno che va per le spicce, nella vita e con le don-

ne. 335 è la sua storia, cosi come ce la racconta lui. Gli anni più scintillanti e quel-li più scriteriati e difficili. Dall’età della scuola, nel Pie-monte degli anni Cinquanta, agli Stati Uniti del 2010. Un’esistenza segnata da un’infanzia che non è stata infanzia, trascorsa solo col padre, ma soprattutto da uno straordinario talento musi-cale e da una chitarra elettri-ca, la Gibson 335 rossa, di cui diventa, forse suo malgrado, un virtuoso. La sua vita è una corsa sen-za respiro che, in un modo o nell’altro, si finisce con il pa-gare cara.

plus magazine letturelibri

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“IL CASO CALVI”“Amerio/Baino/Valdameri”Becco Giallo edizioniBrossurato € 15,00In libreria e fumetteria

La mattina del 18 giugno 1982, sotto il ponte dei Frati Neri a Londra, viene ritrovato impic-

cato Roberto Cal-vi, il “Banchiere di Dio”. Uomo d’af-fari, già socio di Michele Sindona, e caldeggiato dal-la loggia massoni-ca P2, Calvi riesce a diventare in un solo decennio pre-sidente del Banco Ambrosiano. A più di trent’anni

dalla sua scomparsa, gli au-tori ripercorrono una delle vicende più introverse della storia della finanza italiana (e non solo), che tra segreti, minacce e scambi di favori è esplosa nello scandalo di Tangentopoli, segnando di fatto, la fine della cosiddetta

Prima Repubblica. Un volu-me che lascia senza fiato il lettore ignaro, un classico senza tempo riproposto dal-le edizioni Becco Giallo, mai nuove a questo tipo di inda-gine giornalistica, che grazie all’aiuto del medium fumet-to cerca di farci riflettere su temi complessi e da sempre considerati scottanti. Capola-voro.

ZAGOR: “LA CRIPTA”“Burattini e autori vari ai disegni”Associazione “Gli amici del fumetto”In omaggio agli intervenuti alla Festa di Cronaca di Topolinia e ai soci dell’Associazione culturale

Da un’idea di Moreno Burat-tini ecco nascere un nuovo e incredibile esperimento edi-toriale: un albo disegnato a otto mani da grandi autori tra cui gli zagoriani Marco Ver-ni, Walter Venturi, Marcello Mangiantini, i f.lli Di Vitto, Gianni Sedioli e Raffaele della Monica a cui si sono aggiunti Francesco Bonanno e Miche-la Cacciatore. La cover è del “Maestro” Ferri Gallieno. Una storia breve ma sicuramente molto interessante, un espe-rimento sicuramente ben riu-scito. L’albo oltre a redazionali e omaggi inediti contiene un finale alternativo parodiato dal duo Mirulla/Zaccagnino. Di gradevole lettura.

DIABOLIK: “COLPO AL CASTELLO DI RIVOLI”“Luca Taormina/Daniela Zac-cagnino/Giorgio Montorio”Associazione “Gli amici del fumetto”In omaggio agli intervenuti alla Festa di Cronaca di Topolinia e ai soci dell’Associazione culturale

Se volete vedere il Re del Ter-rore e la sua compagna Eva Kant passeggiare per le vie di Rivoli riprodotte fedelmente dall’abile matita storica di Diabolik: Giorgio Montorio, questa è l’occasione giusta. Un albo di alto valore artisti-co realizzato interamente a matita ci mostra nei minimi particolari il lavoro di questo straordinario artista. Una storia avvincente che vede Diabolik alla ricerca del teso-ro dei Savoia nascosto nel Ca-stello di Rivoli, ma non tutto andrà come previsto e Diabo-lik sarà protagonista di una rocambolesca fuga per le vie del centro storico di Rivoli.Capolavoro, da leggere tutto d’un fiato.

Festa 25ennale di CronaCa di topolinia8/9 marzoClub del Fumetto/Ristorante Serendipity Rivoli (To)Due giorni di festa per gli appas-sionati di tutte le età, che avran-no modo di incontrare i loro di-segnatori preferiti a disposizione per sketch e foto ricordo. Per maggiori info e sui costi di partecipazione ai vari eventi: www.cronacaditopolinia.it [email protected] numerosi omaggi (albo inedito di Zagor o Diabolik e mol-te litografie inedite) ai parteci-panti.

torino ComiCs 11/13 aprile Torino Lingotto (Via Nizza)Una mostra principalmente de-dicata a tutti gli amanti del fu-metto, ma anche di disegni e ta-vole originali. Ampi spazi gratuiti dedicati ai giochi di ruolo etc…

Presenti anche molti rivenditori di alto antiquariato. Per tutta la famiglia.

Bologna ComiCs12/13 aprileC/O Palanord (Via Stalingrado 81)Si tratta di una mostra principal-mente dedicata all’antiquariato, presenti anche piccole Case edi-trici e importanti club di settore come il Diabolik Club.

napoli ComiCs1/4 maggioFiera d’oltre mare (P.le Tecchio)Dopo la fiera di Lucca, il Comicon (la Fiera del fumetto di Napoli) è considerato il secondo appun-tamento, specialmente per gli appassionati del sud. Tutte le principali attività espositive, gli incontri con gli ospiti e la tra-dizionale mostra mercato sono concentrate nella capiente strut-tura fieristica della Mostra d’oltre mare.

di Salvatore Taormina (il Tao)

Appuntamenti

primaveraplus magazine fumetti e cartoons f&c

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marzo 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 43

IL PAESAGGIO ITALIANOFotografie 1950 - 2010Fino al 20 aprile 2014Il paesaggio italiano è l’indiscusso pro-tagonista delle 130 fotografie della mo-stra a cura di Walter Liva. La mostra, spa-ziando nell’arco della seconda metà del Novecento, evidenzia i diversi modi con cui il paesaggio italiano è stato approc-ciato dalle diverse “scuole di pensiero” cui gli autori delle opere in mostra sono appartenuti.Roma - Museo di Roma in TrasteverePiazza San Egidio 1/B06 0608www.museodiromaintrastevere.it

EDVARD MUNCH Fino al 27 aprile 2014Nel 150esimo anniversario della sua na-scita, Edvard Munch è celebrato in tutto il mondo e anche l’Italia rende omaggio al sublime artista norvegese con un’im-perdibile retrospettiva che si tiene a Palazzo Ducale di Genova. L’esposizio-ne è allo stesso tempo rappresentativa del percorso artistico ed esistenziale di

visitatore percorrerà le sezioni della mo-stra in un ideale viaggio attraverso l’ar-te di Kandinsky dagli esordi al climax, dagli anni in Russia a quelli tedeschi e francesi, vivendo un’esperienza unica e indimenticabile e ritrovandosi immerso in un ambiente che avrà “il potere di tra-sportarlo fuori dallo spazio e dal tempo”.Milano - Palazzo RealePiazza del Duomo 12 02 54916www.kandinskymilano.it

ROSSO IMMAGINARIO Il racconto dei vasi di CaudiumFino al 30 settembre 2014La mostra ambientata nelle celle del car-cere borbonico del Castello di Montesar-chio, attraverso la narrazione di storie, miti ed eroi, propone un viaggio nell’af-fascinante mondo di immagini dipinte sui crateri di produzione greca e italiota rinvenuti nella necropoli di Montesar-chio, l’antica Caudium.Montesarchio (Bn) - Museo Archeologico Nazionale del Sannio CaudinoVia Castello0824 834570 www.rossoimmaginario.it

Munch, ma anche testimonianza del passaggio da un naturalismo di stampo impressionistico a una pittura nuova e audace che contribuisce in maniera de-terminante a sconvolgere tutta l’arte del XX secolo.Genova - Palazzo Ducale Piazza G. Matteotti 9010 9868057www.mostramunch.it

‘800/B - L’OTTOCENTO A BOLOGNA Nelle Collezioni del Mambo e della Pinacoteca NazionaleFino al 27 aprile 2014La mostra, ideata da Luigi Ficacci e Gian-franco Maraniello, a cura di Emanuela Fiori e Barbara Secci, accende i riflettori sulle collezioni pubbliche dell’Ottocen-to. Le quattro sezioni tematiche dedicate all’Accademia, alla pittura di Storia, al Ritratto e al paesaggio, danno conto del periodo culturale ma anche delle dina-miche sociali, delle aspirazioni e dei va-lori coevi, con dipinti che segnano l’ini-zio della modernità artistica in territorio bolognese.BolognaPinacoteca Nazionale di BolognaVia Belle Arti 56051 4209411www.pinacotecabologna.beniculturali.it

VASSILY KANDINSKY La collezione dal Centre Pompidou di Parigi Fino al 4 maggio 2014La mostra racconta il viaggio artisti-co e mentale di uno dei padri dell’arte astratta attraverso tutte le tappe del suo percorso. Sono esposte oltre 80 opere: il

recensioni plus magazine arte, scienza e costumemostre

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George MichaelSYMPHONICA

Arriverà presto nei negozi un nuovo al-bum del mitico George Michael: “Sym-phonica”, disponibile dal 17 marzo 2014, a dieci anni di distanza dall’ulti-mo cd “Patience” e a otto dalla raccolta “Twenty Five”. “Symphonica” non è però un disco di inediti ma una rivisitazione in chiave sinfonica di classici della sua discografia e cover, registrati durante l’omonimo tour 2011-2012. L’album, prodotto dal compianto Phil Ramone con lo stesso George, uscirà in edizione hardback deluxe a 17 tracce, in standard edition a 14 tracce, in Blue Ray e in digitale. Preordinando “Symphonica” su iTunes si potrà scaricare subito il brano “Wild is the Wind”, mentre sul sito ufficiale dell’artista è già disponibile il downlo-ad gratuito di “Praying For Time”.

TiromancinoLIBERI

Il 2014 è l’anno del grande ritorno dei Tiromancino. “Liberi”, in radio dallo scorso 10 gennaio, è il singolo che an-ticipa l’uscita del nuovo progetto di-scografico della band, previsto a marzo. Federico Zampaglione ha spiegato su Facebook com’è nato questo brano: “Mi ricordo perfettamente il momento in cui ho scritto ‘Liberi’. Era una mattina di gennaio di un anno fa: ero ancora a letto e qualcosa mi ha scosso… Ho messo

il cellulare in registrazione, ho preso la chitarra e ho cominciato a cantare. Tut-to d’un fiato, parole, accordi e melodia. Quando l’ho riascoltata era lì… C’era tutto quello che volevo dire. Mio fratello Francesco ha poi disegnato il sound con colori densi”. In molti hanno notato un timbro diverso della voce di Federico Zampaglione all’inizio di “Liberi”, più roco e basso. Lo stesso cantautore ha spiegato che durante gli anni lui e la sua voce sono passati attraverso un’in-finità di esperienze, belle e brutte, che hanno portato a un fisiologico cambia-mento anche della tonalità vocale.

Kylie MinogueKISS ME ONCE

“Kiss me once” sarà pubblicato il 18 marzo su etichetta Parlophone. L’artista australiana torna con una nuova fatica in studio a quattro anni da “Aphodite” del 2010. Il primo estratto da “Kiss me once”, che sarà disponibile in versione standard e deluxe è “Into the blue”.

Il brano sarà disponibile anche in ver-sione remix a cura di Roger Sanchez, Vanilla Ace e Patrick Haggenar. La Mi-nogue ha dichiarato: “Fare quest’album è stato un vero percorso e mi è piaciu-to moltissimo. È stato un periodo della mia vita dove ci sono stati molti cam-biamenti e nuovi inizi. Sono felicissima delle reazioni raccolte da “Into the blue” e non vedo l’ora che possiate ascoltare tutte le altre canzoni”.

ShakiraSHAKIRA

Dopo oltre un anno di assenza dal pal-coscenico della musica mondiale, Sha-kira torna con un nuovo album e lancia il primo singolo estratto, “Can't Remem-ber to Forget You” in collaborazione con Rihanna.

Direttamente dal suo profilo ufficiale Facebook, Shakira ha annunciato l’usci-ta del suo nuovo disco per il 25 marzo 2014. L’album s’intitolerà “Shakira”.Tramite i social network Shakira ha lanciato un messaggio chiaro ai suoi fan, che attendono con ansia l’uscita del disco: “Quello che sto offrendo ora è proprio questo. Shakira. Niente di più. Un po’ di rock, un po’ di folk, un po’ di reggae e naturalmente un po’ di dance. Ma, come sempre, soprattutto, un sacco di cuore”.

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marzo 2014 | Plus Magazine | RECENSIONI 45

TEATRO GOBETTI - TorinoMOGADISHOW Date: dal 25 febbraio al 9 marzo 2014 “Mogadishow” è il viaggio di una don-na e dei suoi spettatori in quella che un tempo era la pacifica e vivace Mogadi-scio, città dalla forte impronta italiana all’equatore, conquista sabauda sin dal

1898. I profumi e i sapori, le canzoni e le lettere d'amore raccontano di quanto italiana fosse la capitale della Somalia. Saba descrive in un dialogo polifoni-co tra i personaggi e i luoghi della sua galleria privata una città che nella sua recente parabola storica diventa meta-fora di nascita e morte, sogno e deca-denza. Mogadiscio che scompare, che non c'è più se non nella memoria e nel rim-pianto di chi ha vissuto lì i suoi anni migliori. Mogadiscio che oggi è consi-derata il luogo più pericoloso al mondo. Per questo progetto Fabio Barovero, già produttore e co-autore dei tre album della cantante-attrice Saba Anglana, scrive le musiche, mentre Domenico Castaldo dà vita con la sua regia al rac-conto del ritorno nei luoghi delle origi-ni dell’attrice.

TEATRO MASSIMO - PalermoCARMEN Date: dal 19 al 25 marzo 2014Al Teatro Massimo di Palermo andrà in scena la “Carmen” nella coreogra-fia di Amedeo Amodio, sulle musiche dell’opera di Georges Bizet, scene e co-stumi di Luisa Spinatelli. Protagonista l’étoile dell’Opéra de Paris Eleonora Ab-bagnato che debutta nel ruolo con al suo fianco Nicolas Le Riche (Don José) e Benjamin Pech (Escamillo). Una core-ografia nata nel 1995 per Aterballetto, poi riproposta in numerosi teatri nel mondo fra cui la Scala.

TEATRO VERDI - TriesteLA TRAVIATA Date: 21/22/25/27/30 marzo e 1º aprile 2014Una delle opere più amate del reper-torio verdiano viene presentata nel memorabile allestimento della Fonda-zione Pergolesi Spontini dai bozzetti scenografici di Josef Svoboda che me-glio ne sintetizza la genialità artistica. Sarà la conferma che la grande arte

non ha età perché parla un linguaggio universale che non teme lo scorrere del tempo. Noto ed applaudito in tutto il mondo come “la traviata degli spec-chi” questo spettacolo infatti è entrato di diritto a far parte della tradizione del teatro d’opera contemporaneo. La regia è affidata ad Henning Brockhaus, dopo il grande successo del Macbeth della scorsa stagione.

TEATRO COSTANZI - RomaVERDI DANSE Date: dal 15 al 19 aprile 2014Il genio del grande compositore Giu-seppe Verdi è presente nella nostra cultura e nella vita quotidiana dei danzatori italiani. Dalla constatazio-ne di questo fatto concreto Micha van Hoecke è stato ispirato per la sua nuo-va creazione “Verdi Danse”. I ballabili dalle opere verdiane “Gerusalemme

liberata”, “Macbeth”, “Vespri siciliani” saranno il nucleo principale attorno al quale si costruiranno nuove visioni teatrali danzanti. “Tutto comincia con qualche nota di musica al pianoforte, da qui si sviluppano paesaggi, pittu-re, danze musicali…Per un ballerino, la mattina comincia con qualche nota di pianoforte. Non c’è una vera storia con dei personaggi. Ci sono solo evocazioni della mente che si fanno concrete nei corpi dei ballerini…”

recensioni plus magazine teatroteatro

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“Il paradiso in terra non esiste, ma chi va in bicicletta ci arriverà comunque”. Questa citazione di Mauro Parrini, tratta dall’opera A mani alzate del 2009, espri-me la sensazione di libertà che provano i ciclisti e che il tour operator Due Ruote nel Vento sa regalare con i propri viaggi di gruppo e individuali. Fondata a Torino da Antenore Vicari nel 1998, l’agenzia di viaggi si è distinta negli anni per l’atten-zione dedicata al turismo ecologico e so-stenibile e propone diversi pacchetti con destinazioni italiane ed estere suddivise in più tipologie legate all’ambiente. Oltre ai tour in bicicletta, organizza trekking, escursioni e vacanze con gli sci di fondo, con le ciaspole e con i pattini a rotelle. Con oltre duecentottanta offerte di viag-gi, l’agenzia è un punto di riferimento per chi ama vivere en plein air. Una delle va-canze più richieste in questa prima parte del 2014 è L’Avenue Verte Parigi-Londra che segue le rive della Senna sino a Diep-pe, dove con il traghetto si attracca a Newhaven per proseguire tre le scogliere di South Downs e tra le colline del Sussex fino alla capitale del Regno Unito. Un’al-tra meta ambita è la Berlino-Copenha-gen: seicentotrenta chilometri, inclusi quelli in battello nel Mare del Nord, sul

percorso ciclabile internazionale di Eu-rovelo che unisce la Germania alla Da-nimarca attraverso le scogliere dell’isola di Mon e le foreste del Mecklemburgo. Molto gettonata è anche la vacanza bici e barca in Olanda; l’imbarcazione, a se-conda del viaggio prescelto, può essere un battello, una caratteristica houseboat o addirittura un veliero. Ultimo, ma non meno importante tra i tour esteri mag-giormente richiesti, quello di Camargue e Provenza, proposto in due formule: una da duecentoquaranta chilometri in otto giorni ed una da centocinquanta chilometri in cinque giorni. L’apice della vacanza è il Pellegrinaggio dei Gitani che

si svolge a St. Maries de la Mer il 24 e il 25 maggio di ogni anno. Si prosegue poi per Nimes, per Pont du Gard e si giunge ad Avignone. Per vivere la vacanza anche in città, Due Ruote nel Vento ogni domeni-ca organizza delle escursioni in bicicletta a Torino e in provincia. Molte le propo-ste, tutte pensate per usufruire delle piste ciclabili del capoluogo piemontese e del circondario e per conoscere meglio i no-stri paesaggi. Tra le destinazioni la Dora, il Sangone, il Po sconosciuto, Le Residen-ze Reali, la Reggia di Venaria Reale e an-cora Pinerolo-Torino, Racconigi-Torino, Chivasso-Torino, Bussoleno-Avigliana, Venaria-Avigliana, Borgaro-Lanzo e “La

strada delle mele” nella zona di Cavour. Interessanti anche “Donne al lavoro lun-go i corsi d’acqua” – da Torino a Setti-mo con visita al Museo delle lavandaie – e “Archeologia industriale”, itinerario che include le officine Savigliano, le Fer-riere, i Doks Dora, i mulini e i canali, la Chiesa del Santo Volto di Mario Botta, ‘l borgh del fum, l’ex arsenale militare (Ser-mig). I fan del trekking possono infine scegliere diverse mete europee, italiane e piemontesi. Tra queste, le “Langhe a piedi” – otto giorni tra i vigneti e i boschi di nocciole – e la “Gran traversata della collina di Torino” – un itinerario di sei giorni percorribile a piedi o in mountain bike. Per gli amanti del mare, Due Ruote nel Vento propone, tra le altre, le Cinque Terre. Il tour di una settimana è ideale per farsi affascinare dalla bellezza di Monte-rosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Ma-narola e Riomaggiore.

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MAPPAMONDO

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MAPPAMONDO

BARBARA OGGERO

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SETTE GIORNI ANEW YORK

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MAPPAMONDO

L’ARRIVO A NEW YORK CITY è sempre un po’ sconvolgente, dopo nove ore di volo e sei di fuso orario che fan tornare a metà pomeriggio quando in Italia si avvicina l’ora di cori-carsi. Eppure l’emozione di trovarsi nella Grande Mela è il motore che innesca il movimento nonostante la stanchezza e, con l’adrenalina in corpo, nasce l’urgenza di mettere su-bito una bandiera ideale sul luogo in cui ci si trova. E Times Square è il posto giusto per dirsi: ‘Ok, ci siamo!’.

Tra l’orologio famoso per sancire la mezzanotte di ogni capo-danno e la gradinata su cui tutti siedono almeno qualche mi-nuto, è vivida la sensazione che da questo spazio triangolare, ricavato dall’incrocio di due vie, si passerà parecchie volte nel corso della settimana da trascorrere a New York, perché vi è un concentrato di energia davvero calamitante.

Una settimana a New York può sembrare troppo. In real-tà è un tempo accettabile per visitarla senza farsi prendere dall’ansia: la sua estensione, la ricchezza di attrattive e la va-rietà di stimoli in grado di sollecitare chiunque faranno anzi dire, al momento di tornare a casa, che forse sette giorni sono fin pochi. Come sempre è bello partire pianificando le visite, ma lasciando anche dello spazio per approfittare della varie-gata offerta e assecondare i propri interessi.

Times Square e i famosi cartelloni pubblicitari.

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Tanto per cominciare questa grande metropoli statunitense ha i migliori musei al mondo, rac-colti in interi isolati, detti block (che richiedono diverse manciate di minuti per percorrerli in tutta la loro estensione).

Il Metropolitan Museum of Art (abbreviato Met) annovera oltre due milioni di pezzi nella sua collezione tra oggetti, statue e quadri che vanno dall’antica Grecia, all’Oceania, passando per tutta l’Asia e fino all’arte contemporanea. Al suo interno si trovano, solo per citare alcu-ni dei capolavori: il Tempio di Dendur (Egitto, 15d.C.), l’autoritratto di Van Gogh e una raccol-ta impressionante di armature rinascimentali provenienti da diversi angoli della Terra. Da-vanti a tanta abbondanza, concedetevi una gior-nata solo per questa visita: il Met è davvero da pelle d’oca!

Altro museo imperdibile a New York è il Mu-seum of Modern Art, meglio conosciuto come MoMa. Strutturato su cinque piani (più uno aperto solo per Special Exhibitions), iniziate la visita dall’alto e scendete: la vera, imperdibile visione sta lassù, tra i quadri di Picasso, Matis-se, Duchamp, Munch, Van Gogh, Manet, Monet, Dalì, Modigliani. Opere viste solo in fotografia che tra le sale affollate di questo famoso museo avrete finalmente la possibilità di ammirare dal vivo.

Il Guggenheim Museum è invece consigliato soprattutto a chi apprezza l’architettura: la sua particolare forma esterna e la struttura elicoida-le all’interno, da cui accedere ai piani espositivi, ne fanno un edificio da ammirare in ogni suo piccolo blocco di cemento bianco.

Per chi ama passeggiare, Manhattan vanta una quantità di quartieri ciascuno con una propria identità, in cui avventurarsi e scoprire piccole realtà.

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Oltre alla famosa 5th Avenue e vie attigue, dove lo shopping regna sovra-no, ecco che nel Flatiron District si trova il famoso grattacielo a forma di ferro da stiro (da cui il nome).

Oppure potrete respirare un po’ dell’atmosfera friendly passeggiando per le strade del Greenwich Village, o godere dell’opulenza dell’UpperEast Side dove case e hotel hanno le famose tendine ripara pioggia davanti agli ingressi. A Soho e Tribeca troverete animate vie commerciali, gallerie d’arte e giovani artisti emergenti nel mondo dello spettacolo, mentre per visitare Little Italy bisogna andare a China Town. Pare un controsen-so, ma la popolosa comunità cinese ha comprato gli spazi lasciati liberi dai figli degli immigrati italiani (trasferiti in altre zone) e oggi, il vecchio quartiere tricolore è ridotto a una manciata di vie e di negozi a uso e con-sumo dei turisti.

Anche Harlem merita una visita, magari la domenica mattina, se avete intenzione di assistere a una vera messa gospel.

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Da sinistra a destra e dall’alto in basso:

Central Park: i grattacieli fanno da sfondo alle attività all’aria aperta dei “newyorker”.

Guggenheim Museum: l’architettura incontra l’arte contemporanea.

MoMA: il Museo d’Arte Moderna ospita tra i dipinti più celebri al mondo.

Flatiron building, il palazzo a forma di ferro da stiro.

L’Empire State Building, uno dei simboli di New York.

Atlante incornicia il Top of the Rock, al Rockefeller Center.

Non solo cemento, ma anche prati o comunque spazi verdi a far da corni-ce alle passeggiate. Oltre al Battery Park, situato nell’estremità meridio-nale di Manhattan, negli ultimi tempi è balzato alla ribalta l’High Line Park, sorto su una linea ferroviaria sopraelevata e abbandonata grazie alla volontà degli abitanti di Chelsea. Lì potrete concedervi una bella pas-seggiata di un paio di chilometri, tra aiuole amorevolmente curate dalla gente comune, o fare come molti locals che l’hanno eletto quale luogo ideale per la tintarella, soprattutto nel punto dove il ponte costeggia il fiume Hudson.Immancabile meta green è il Central Park, grande 340 ettari e affollato quotidianamente da persone che prendono il sole, corrono, fanno pic-nic con la famiglia e gli amici, o si concedono una partita a softball. Il parco è davvero un’oasi di quiete dal fragore metropolitano e al suo interno si trova anche StrawberryFields, il mosaico voluto da Yoko Ono per onorare

John Lennon, ucciso davanti al poco distante Dakota Building, il palazzo ove la coppia viveva. Central Park offre inoltre delle grandi immagini sug-gestive della sua vegetazione lussureggiante con lo svettare dei grattacielo sullo sfondo.

I grattacieli sono uno dei motivi di fama di New York. Tra i più celebri si annoverano il Chrysler Building, per la forma particolare della sua punta e gli interni della hall (visitabile) in stile art déco, l’Empire State Building e il Rockefeller Center dai quali è possibile ammirare la città dall’alto. Per chi fosse indeciso su quale dei due salire, senza esitazione suggerisco di farlo su entrambi.

L’Empire è più alto e cinematograficamente celebre, ma per questo più affollato e con un sistema di grate che disturbano la visione di un pano-rama pulito; il Top of the Rock invece ha due terrazze collegate da scale esterne e grandi pannelli trasparenti a far da barriera sul vuoto; inoltre permette una gran vista sull’Empire State Building!

MAPPAMONDO

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vero) non dorme mai e si avrà una vista ancora diversa passando sotto il Ponte di Brooklyn, su un panorama capace di ipnotizzare a qualsia-si ora. Gratuito invece è il battello che porta a Staten Island: parte da Battery Park ed è usato dai pendolari oltre che da molti turisti per am-mirare lo skyline di Lower Manhattan e del Fi-nancial District. I viaggi sono a intervalli di circa mezz’ora per tutto il giorno.

Un’altra escursione in barca da Battery Park porta invece alla Statua della Libertà e a Ellis Island, il suggestivo museo multimediale rea-lizzato nel centro di accoglienza degli immigrati europei sul finire dell’‘800 e inizio ‘900. Attra-verso un software a disposizione del pubblico è possibile sapere se qualche lontano parente, di cui magari s’è persa la memoria, attraccò su questa costa e venne ivi registrato.

Resa famosa dai film degli anni ’80, un giro a Wall Street è quasi impre-scindibile. Se non altro per trovarsi in mezzo a uno dei centri del potere finanziario mondiale e – girando su se stessi – guardare quei palazzi che molto influiscono sul nostro quotidiano. Gli edifici alti lasciano, qui come altrove, passare pochi raggi di sole, ma la sensazione di freddo avvertita in questo quadrato pare maggiore: sarà suggestione, o forse solo la corrente fluviale che arriva diritta, senza incontrare ostacoli di sorta. Poco distante, in una piazzetta, è stato posato il Charging Bull, un enorme toro in bron-zo di oltre 3 tonnellate, opera dello scultore Arturo Di Modica. Considera-ta una delle icone di NYC, è lunga la fila per scattare una foto insieme a questo simbolo di ‘finanza aggressiva, ottimismo e profitti’.

Sempre nel Distretto Finanziario si trova uno dei luoghi più importanti della storia occidentale contemporanea: il World Trade Center, dove aleg-gia ancora l’urlo di dolore della città ferita negli attentati del 2011 alle Tor-ri Gemelle. Al loro posto oggi sono state realizzate due grosse fontane a cascata perenne, con incisi sui parapetti i nomi delle quasi 3000 vittime. L’atmosfera pare surreale dentro Ground Zero, dove bisogna sottopor-si a controlli di tipo aeroportuale per entrare. Insieme alle 400 querce bianche di palude e a un museo della memoria, nella stessa area è stata costruita – quale simbolo per affermare la propria ragione e la volontà di non arrendersi – la Freedom Tower, un grattacielo rivestito di specchi alto 541 metri (il più alto della metropoli).

Le strade numerate di Manhattan.

“The Lady” come viene anche chiamata la Statua della Libertà.

Il Ponte di Brooklyn e lo skyline di New York al tramonto.

Un altro modo per vedere i grattacieli di New York e assaporare il famoso skyline è navigando sull’Hudson. Famose sono le barche della Circle Line in partenza dai Pier 79-83, che eseguono il periplo dell’isola di Manhattan, oppure effettua-no solo il mezzo giro della parte meridionale, sia diurno che serale: nelle giornate nitide è un’im-magine da cartolina lo stagliarsi di questi giganti nel cielo azzurro, mentre la sera è possibile am-mirare l’accensione delle luci nella città che (dav-

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MAPPAMONDO

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Non lasciarsi coinvolgere da New York è impossibile: tra un hot dog, un mercatino dell’usato, un grazioso baruccio dove fermarsi per un cappuc-cino con torta o la boutique di una stilista emergente, il tempo vola ineso-rabilmente. Sembra di vivere dentro una magia, dentro uno dei tanti film che nelle sue strade hanno trovato casa, oppure dentro una commedia di Broadway. E non c’è davvero paura di perdersi: basterà tirare fuori la mappa e guardarsi attorno disorientanti perché un newyorker vero si avvi-cini, chiedendovi gentilmente ‘Can I help you?’.

Dall’alto in basso:

World Trade Center: la nuova Freedom Tower e il Memoriale delle Torri Gemelle.

I famosi taxi gialli di New York.

Installazioni d’arte delle Avenue di Manhattan.

Lo skyline di Downtown Manhattan.

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Per gli associati FABI: sconti fino al 30%.Per informazioni e per conoscere il pun-to vendita più vicino a voi contattare: Tel. 02 87197002 – Cell. 335 [email protected]

BIGLIETTI SCONTATI: Parco Divertimenti Gardaland, Mirabi-landia, Rainbow Magicland e Acquario di Genova Campagna per i soci FABI marzo 2014Anche per l’anno 2014 condizioni age-volate a favore di tutti i soci.I biglietti hanno validità tutti i giorni compreso il sabato e la domenica per

tutta la durata di apertura dei Parchi nell’anno 2014.Per le modalità di richiesta rivolgersi alla sede FABI di appartenenza.

BRITISH INSTITUTESAzienda leader nel campo dell’insegnamento della lingua inglese.Docenti madrelingua qualificati, am-pia scelta di corsi e soluzioni, storia ed esperienza nel campo, oltre 200 sedi su tutto il territorio italiano: British In-stitutes è la risposta a chi cerca un ag-giornamento professionale, un esame universitario o semplicemente a chi vuole conoscere la lingua inglese.Per gli associati FABI:

• test d’ingresso gratuito;• sconto del 10% sui corsi collettivi;• sconto del 5% sui corsi individuali.Elenco sedi British Institutes su www.britishinstitutes.it

CONBIPEL ABBIGLIAMENTODa sempre sinonimo di stile e qualità per tutti italiani.Una grande passione per l’abbigliamen-to donna, uomo e bambino raccontata in più di 50 anni di storia e 150 punti vendita diretti in Italia.Per gli associati FABI che sottoscrivono la Partnership ‘Con Te Card’ i seguenti privilegi:• 20% di sconto su tutti i capi Conbipel;• saldi esclusivi in anteprima 4 volte

l’anno;• 30% di sconto per un acquisto entro

30 giorni dal proprio compleanno;• promozioni dedicate.L’elenco dei punti vendita è visibile su www.conbipel.it

Per attivare la card scaricare e seguire le indicazioni riportate sulla newsletter visibile su www.associatiallafabi.it

CONVENZIONI

 

 

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consultare i relativi prodotti, servizi, prezzi e solo nel caso di acquisto verrà richiesta una registrazione personale al sito.

Per gli associati FABI: sconti dal 30% al 70% con la comodità della vendita di-retta, senza intermediari, direttamente dal sito www.gommeur.com L’associato può scegliere il pneumatico d’interesse e decidere se farselo spedi-re al proprio domicilio oppure in un centro convenzionato Gommeur (circa 800 in Italia). Il costo della spedizione è di solo € 1,00 e si può scegliere se pa-gare mediante paypal, con carta di cre-dito, con bonifico bancario oppure con contrassegno.

Il codice identificativo della convenzio-ne è visibile sulla newsletter presente su www.associatiallafabit.it

IL TUCANO VIAGGITour Operator che da oltre trent’anni organizza viaggi d’autore culturali, na-turalistici ed etnografici, su misura per piccoli gruppi o individuali.

Per gli associati FABI: • sconto del 10% su pacchetto da cata-

logo “tutto compreso”;• sconto del 10% su preventivi per viag-

gi individuali su misura;• sconto del 12% su base familiare o

amici (gruppo minimo 4 persone).Sulle pratiche non vengono applicati i diritti di iscrizione.I cataloghi oggetto della convenzione sono quelli pubblicati in forma carta-cea e on-line, integrati e aggiornati sul sito www.tucanoviaggi.com

Per informazioni e prenotazioni:tel. 011 5617061 – fax 011 515805 [email protected]

IMPERATORE TRAVELTour Operator, con esperienza venten-nale, in grado di proporre ogni formu-la di viaggio. Oltre 1.500 soluzioni per soggiorni classici, in alberghi 5 stelle lusso, Bed & Breakfast, Villaggi, Resi-dence, Ville, Tour culturali e Vacanze

EC MALTA SCUOLA LINGUA INGLESECorsi per tutti anche per tutta la fami-glia: i genitori possono accompagnare i figli e frequentare i corsi programmati per gli adulti, ma con gli stessi orari dei ragazzi, per poter trascorrere insieme la vacanza studio e dare l’opportunità anche ai genitori di migliorare la lingua inglese, un po’ “appannata” nelle remi-niscenze scolastiche. Informazioni sui corsi sul sito www.ecenglish.com/Malta

Per gli associati FABI: • scaricare la newsletter con tutti i costi

convenzionati dal sito www.associatiallafabi.it

FAXIFLORASpedizione fiori on-line.Azienda leader nella trasmissione flo-reale in Italia e nel mondo. Faxiflora opera da oltre vent’anni sul mercato, avvalendosi di una propria organizza-zione di fioristi associati con regolare contratto, distribuita su tutto il territo-rio nazionale e costituita da migliaia di fioristi in grado di soddisfare con pro-fessionalità e competenza le richieste di consegne di omaggi floreali.

Per gli associati FABI:• sconto del 10% per acquisti on-line

su www.faxiflora.it nella sezione de-dicata alla convenzione oppure con-tattando il numero verde 800 618667 - tel. 0171 694004 - [email protected]

Inoltre al raggiungimento di € 100,00 di spesa, anche con più ordini (max 3), l’associato riceverà in regalo il libro “Le parole dei fiori”.La password identificativa della conven-zione è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it

GOMMEUR SRLLa Gommeur Srl è titolare del sito in-ternet www.gommeur.com presso cui è possibile acquistare pneumatici on-line mediante un codice utente e una password. Tali codici permettono di

CROMIACromia è un’azienda leader nella ven-dita di borse da donna e accessori in pelle. È un marchio di La.i.pe S.p.a., azienda che da 50 anni produce pelletteria per i maggiori marchi internazionali. La qualità della lavorazione artigianale è alla base di tutte le collezioni di borse e accessori Cromia. Grazie ad uno staff giovane e prepara-to offre ai clienti puntualità nelle con-segne e un severo controllo della quali-tà su tutta la merce.

Per gli associati FABI: sconto del 15% nei seguenti punti vendita:

Negozi:•Boutique Cromia Milano: via della

Spiga 1 - Milano•Boutique Cromia Palermo: via della

Libertà 5/C - Palermo

Outlet:•Brand Village Il Castagno: via Mostra-

piedi 2 (Strada Brancadoro) - S. Elpi-dio A Mare (Fm)

•Factory Outlet Tolentino: via W. Toba-gi 2 – Tolentino (Mc)

•Rubicone Fashion Outlet: p.zza Trat-tati di Roma 1 - Savignano Sul Rubi-cone (Fc)

www.cromiabags.com

DUE RUOTE NEL VENTOTour Operator che si occupa di realiz-zare viaggi in bicicletta e trekking in tutta Italia, Europa e in tutto il Mondo (Tunisia, Cuba, Messico).

Per gli associati FABI:• sconto dell’8% su tutti i viaggi in bi-

cicletta, a piedi, trekking, con gli sci, in canoa/kayak, con i pattini a rotel-le, presenti nel catalogo cartaceo e nel sito web www.dueruotenelvento.com

• sconto del 5% su i viaggi in: Irlanda, bici+veliero in Olanda, Basilicata, Sardegna 8 giorni, bici+houseboat (Francia, Olanda, Italia), Corsica.

Per informazioni e prenotazioni:tel. 011 4372057 – fax 011 [email protected]

CONVENZIONI

marzo 2014 | Plus Magazine | CONVENZIONI 55

 

 

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Per l’ordine scaricare l’apposito cou-pon di adesione dal sito www.associatiallafabi.it

MASSIMO REBECCHI BOUTIQUEStilista italiano nato a Viareggio nel 1954. La sua carriera nella moda inizia a soli 20 anni, quando iniziò a disegna-re alcuni capi che ottennero subito un grande successo. Dal 1989 ha aperto una serie di negozi monomarca in Italia e all’estero, che hanno permesso alla griffe di essere oggi presente nelle città più importanti del panorama della moda. La convenzione con Virginia Srl, indu-stria di confezioni della linea abbiglia-mento e accessori del gruppo Massi-mo Rebecchi, prevede le sconto nei punti vendita Massimo Rebecchi.

Per gli associati FABI:• sconto del 10% presso tutti i punti

vendita (negozi e outlet).L’elenco dei punti vendita è visibile su www.massimorebecchi.it

MONDADORI ABBONAMENTI RIVISTEUna delle principali società europee nel settore editoriale, la sua mission è di favorire la diffusione della cultura e delle idee con una produzione che toc-ca ogni genere e raggiunge tutti i lettori.

Per gli associati FABI:• sconti fino al 78% su abbonamenti

settimanali, mensili e periodici.Per informazioni: telefonare al Servizio Clienti 199 111999, oppure inviare una mail a [email protected] sottoscrivere gli abbonamenti sca-ricare l’apposito coupon di adesione dal sito www.associatiallafabi.it

NH HOTELSÈ una delle 25 maggiori catene alberghiere al mondo e una del-le principali in Europa. Gestisce circa 400 alberghi (di cui 53 in Italia). La con-vezione per gli associati FABI riguarda gli alberghi in Italia e prevede:

tematiche, sportive, benessere, reli-giose nelle località più belle d’Italia: Campania, Ischia e Capri, Sicilia e Isole Eolie, Lampedusa, Pantelleria e altre isole minori, Sardegna, Puglia, Calabria, Basilicata, Lazio e ora anche Nord Italia.

Per gli associati FABI:• sconti fino al 12% sulle quote da ca-

talogo pubblicate su www.imperatore.it • quota individuale di gestione pratica: adulti € 15,00 anziché € 30,00 - bambini 2/12 anni € 10,00 anziché € 15,00;• assicurazione annullamento viaggio gratuita.

Per informazioni e prenotazioni: direttamente dall’associato telefonando al numero 081 3339550, oppure via fax al numero 081 908486, o via mail [email protected] (Sig.ra Ida Restituto)

DOTT. ENRICO ROLLA – ISTITUTO WATSONCentro di Psicologia Cognitiva Com-portamentale e Scuola di Specializza-zione Post-Universitaria.Oltre ai programmi di terapia indivi-duale e di gruppo è specializzato nella terapia online e telefonica per il tratta-mento di svariati disturbi.

Per gli associati FABI:• sconto del 10%.Per informazioni e prenotazione ap-puntamenti online: tel./fax 011 [email protected]

LAVAZZA A MODO MIO FAVOLALavazza A Modo Mio Favola è frutto del-la collaborazione tra Lavazza ed Electro-lux. Un incontro magico tra l’eccellenza dell’espresso e la tecnologia di uno dei marchi più conosciuti e apprezzati nel settore degli elettrodomestici.

Per gli associati FABI: offerte dedica-te per macchina espresso Lavazza A Modo Mio.

• tariffe specifiche per l’NH Machia-velli, Touring e President di Milano, per l’NH Leonardo da Vinci e Vittorio Veneto di Roma e per l’NH Excelsior di Siena, mentre per gli altri alberghi NH in Italia è previsto uno sconto del 15% sulla miglior tariffa disponibile al momento della prenotazione.

Il codice identificativo della convenzio-ne è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it Per prenotazioni individuali:Centro Prenotazioni: 848 390 [email protected] prenotazioni gruppi:Ufficio Gruppi: 800 160 [email protected]

POLIZZA AUTOPer il tramite della Biverbroker condi-zioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti auto-vetture, camper e moto.Per gli associati FABI:• RC Autovettura: sconto fino al 62%;• ARD (incendio, furto, kasko, ecc.):

sconto fino al 40%;• eventi naturali e atti vandalici: scon-

to fino al 40%.Per richiedere il preventivo accedere al sito www.fabi.polizze.it “area preventi-vi auto e camper” e seguire le indica-zioni. Per informazioni scrivere a: [email protected]

POLIZZA CASAPer il tramite della Biverbroker con-dizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti la casa/abitazione (dimora abituale o saltuaria) e precisamente:• RC capo famiglia - incendio - furto.Per richiedere un preventivo compilare la modulistica allegate alla newsletter sul sito www.associatiallafabi.it

SALMOIRAGHI & VIGANO’Salmoiraghi & Viganò marchio leader nel panorama dell’ottica al dettaglio con 500 punti vendita in Italia.

CONVENZIONI

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Per gli associati FABI:• sconto del 20% su occhiali da vista

completi di lenti;• sconto del 15% su occhiali da sole;• sconto del 10% su lenti a contatto;• sconto del 5% su strumentazione otti-

ca non elettronica (telescopi, binoco-li, bussole, e oltre 200 strumenti per hobby, sport e tempo libero).

Sul sito www.salmoiraghievigano.it po-trete visualizzare le ultime promozioni e l’elenco dei punti vendita.

SIMPLY GROUP SRL Simply Group srl rappresenta la Dia-mond Resorts International che è specia-lizzata in località e proprietà di vacanza con un programma basato su punti di scambio.Per gli associati FABI:• Simply Group Srl mette a disposizione

gratuitamente, per ogni iscritto che ne faccia richiesta, un Voucher Resort per una settimana di soggiorno dal valore di € 750,00 a Tenerife o Costa del Sol per un minimo di due persone pagando solo le Spese Amministrative, comprensive di Assicurazione Mondial Assistance, di € 48,00 a persona.

Per ogni dettaglio scaricare la newslet-ter dal sito www.associatiallafabi.it

Per Informazioni e prenotazioni: Centro informazioni - 02 99775000 oppure scrivere all’indirizzo [email protected]

SLOW FOODLa Campagna per i soci FABIDiventare socio Slow Food vuol dire entrare a far parte di un’associazione che difende il cibo “vero” con i denti per scegliere quello che mangiamo in base ai nostri gusti, alla nostra cultura e alla nostra identità. Donando la tes-sera Slow Food regalerete un intero mondo fatto di produttori che lavorano in armonia con l’ambiente per ottenere quell’eccellenza gastronomica vanto del nostro Paese, prodotti tutelati da progetti come i Presìdi Slow Food e l’Arca del Gusto, cene, degustazioni, eventi, orti scolastici e mercati contadi-ni, campagne in difesa della sovranità alimentare in tutto il mondo. E i vantag-gi sono tantissimi: sconti sui corsi di degustazione Master of Food, su tutto il catalogo Slow Food Editore, gadget, durante gli eventi nei locali amici.

Per gli associati FABI:con la tessera Slow Food a € 25,00 ri-ceverete:• Slow, la rivista di Slow Food in forma-

to elettronico (4 numeri all’anno);• una guida della collana MANGIA-

MOLI GIUSTI;• la e-newsletter settimanale con consi-

gli, appuntamenti, notizie dal mondo Slow;

• sconti su libri e gadget e sugli even-ti nazionali come Salone del Gusto Terra Madre (i soci Slow Food paghe-ranno il biglietto d’ingresso € 10,00 anziché € 20,00).

In esclusiva:• un libro omaggio della Collana Terra

Madre e un buono sconto del 40% da utilizzare per l’acquisto di libri presso lo stand Slow Food durante gli eventi nazionali del 2014.

La campagna è valida da marzo al 31 dicembre 2014.Per le adesioni www.associatiallafabi.it

UNITELMA SAPIENZAUNIVERSITA’ TELEMATICA“Braccio” telematico della prestigiosa Università romana La Sapienza, con sede a Roma, Viale Regina Elena 295, è un’Università pubblica non stata-le istituita con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in data 7 maggio 2004, con peculiarità di formazione universitaria tramite internet. Unitelma Sapienza è autorizzata a rila-sciare i seguenti titoli di studio: Laurea, Laurea Magistrale, Diploma di specia-lizzazione, Dottorato di Ricerca e Ma-ster Universitari di I e II livello, validi a tutti gli effetti di legge.

Per gli associati FABI riduzione sulla retta annuale di iscrizione. Esempio:• corso di laurea € 1.500,00;

• corso di laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico € 1.700,00.

Troverete le informazioni su iscrizio-ni, immatricolazioni, valutazioni pre-immatricolazioni ed elenco corsi su www.unitelma.it

CONVENZIONI

 

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PubblicitàNova Labor Servizi srlVia Guarini, 410123 TorinoTel. 011 5611153Fax 011 540096

Grafica e impaginazioneCarlo Fantinel – Torino

StampaGarabello Artegrafica – San Mauro Torinese

La redazione non si assume alcuna respon-sabilità per notizie, foto, marchi, slogan uti-lizzati dagli inserzionisti.Il materiale inviato non viene restituito.È vietata e perseguibile civilmente e penal-mente ai sensi della legge sul diritto d’auto-re ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubbli-citari, senza autorizzazione scritta dell’edi-tore.

FABIPLUS SU

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In questo numero: 2 Copertina Yoko Ono: così divento spettatrice delle mie opere 6 Protagonisti Gianni Morandi: vi svelo il mio segreto legato alle banche 10 Tecnofuturo La ricerca in Italia: quale speranza per il futuro? Intervista al Prof. Luigi Nicolais 14 Protagonisti Loretta Goggi: fragile donna forte 18 Protagonisti Guardia Costiera: nelle parole del Comandante Generale Ammiraglio Felicio Angrisano 22 Eventi Masterpiece: alla ricerca dei nuovi scrittori 26 Moda Spring Awakening 32 Protagonisti Carla Gozzi: essere impeccabili si può 36 Medicina e salute Centro Irm: recupero e rieducazione funzionale 38 Dott. Ugo Bertoldo: Periomedicine - nuove evoluzioni in Sicor 40 Dott.ssa Paola Tacconis: la salute della donna 42 Dott. Fabio Cesare Avere: l’innovazione al servizio della cura dentaria 44 Dott. Giovanni Borio: nuove frontiere con i vaccini polivalenti 46 Recensioni Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri 52 Mappamondo Scoprire il mondo pedalando... con Due Ruote nel Vento 54 Mappamondo Sette giorni a New York 60 Iniziative associati Convenzioni nazionali

66 Eventi Torino capitale dei grandi eventi 74 Teatro Teatro d’Ogni Passione Progetto Internazionale di e con Mario Martone

Le rubriche 70 Benessere78 Gusti e piaceri 80 Comunicazione e immagine 81 Idee e servizi

Le proposte 82 Visite guidate 84 Conferenze 86 Convenzioni territoriali 89 I luoghi del gusto 90 Gite 91 Spettacoli

92 Gli esperti rispondono

96 La parola ai lettori

Torino: vivere la città

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PLUS MAGAZINEPeriodico trimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero

Numero 26 - marzo 2014Reg. presso il tribunale di Torinon. 5919 dell’8/11/2005

Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected]

Direttore editoriale Paola Gomiero

Direttore responsabile Mauro Bossola

Caporedattore Pietro Gentile

Segreteria di redazione Chiara Attolico

Photo editor Alessandro Lercara, Cosimo Torraco

Hanno collaborato a questo numero:Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Giuliana Rebaudo, Mariangela Salvalaggio, Vincenzo Scaringella, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. FotografieArchivio Masterpiece, Archivio Stilisti, Fondazione Bonotto, Gianmarco Chieregato, Barbara Oggero.

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PLUS MAGAZINEIN QUESTO NUMERO

GIaNNI MORaNdIVi sVelo il mio segreto legato alle banche

PROf. LUIGI NIcOLaISla ricerca in italia: quale speranza per il futuro

LORETTa GOGGIfragile donna forte

caRLa GOzzI essere impeccabili si può

TORINO capitale dei grandi eVenti

MaRIO MaRTONEteatro d’ogni passione: progetto internazionale

26

Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo liberoPubblicazione trimestrale Numero XXVI- marzo 2014

Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._1/2014

TORINO:

VIVERE LA CITT

À

YOKO ONOcosì divento spettatricedelle mie opere