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«Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più riesce facile il conseguirlo». Lorenzo Guetti (in “Almanacco Agrario”, 1891)

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«Più siamo in numero concordi nel procurare un bene,

più riesce facile il conseguirlo».

Lorenzo Guetti(in “Almanacco Agrario”, 1891)

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Annuario 2009/10

Istituto di Istruzione ‘Lorenzo Guetti’

Via Durone, 53

TIONE DI TRENTO

Tel. 0465 321735 - Fax 0465 322811

email: [email protected]

www.guetti.tn.it

Si ringraziano tutti i docenti, studenti, personale amministrativo e

studiosi per la collaborazione.

Editing e fotografie classi: Biagio Comitini

Grafica: Danilo Dallabrida (DALLA srl) - Mezzolombardo (TN)

Impaginazione e stampa: Antolini Tipografia - Tione di Trento

Liceo con indirizzi: Scientifico

Scientifico per le professioni del turismo di montagna

Linguistico

Socio Psico Pedagogico

Tecnico con indirizzi: I.G.E.A.

Geometri

Biennio Industriale

Corsi serali: Geometri

Ragioneria

Liceo delle Scienze Sociali

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SommarioS ommarioSaluto del Dirigente scolastico _____________________ 4

Saluto del Presidente del C.d.I. ___________________ 6

Esperienze

Incontri con Testimoni

Personaggi

Gruppo Pace per l’Aquila ____________________________ 8

Come vanno le cose a scuola? _____________________ 12

Ai successori... istruzioni per l’uso ______________ 14

Lezione in classe e apprendimento

a distanza: una inevitabile integrazione _______ 16

Progetto Energia _________________________________________ 19

Goodbye Canada ________________________________________ 22

Progetto Qualità Parco ________________________________ 24

La Scuola più Sportiva della Provincia__________ 26

Giudicariesi in Russia (1914-1920) ________________ 28

Staff _____________________________________________________________ 43

Docenti _______________________________________________________ 44

Personale A.T.A. _________________________________________ 45

Consiglio dell’Istituzione ______________________________ 46

Classi e foto

1a Geometri A_____________________________________________ 48

2a Geometri A_____________________________________________ 49

3a Geometri A_____________________________________________ 50

4a Geometri A_____________________________________________ 51

5a Geometri A_____________________________________________ 52

1a Geometri B _____________________________________________ 53

4a Geometri B _____________________________________________ 54

1a Istituto Tecnico Industriale A ___________________ 55

2a Istituto Tecnico Industriale A ___________________ 56

1a Linguistico A ___________________________________________ 57

2a Linguistico A ___________________________________________ 58

3a Linguistico A ___________________________________________ 59

4a Linguistico A ___________________________________________ 60

5a Linguistico A ___________________________________________ 61

1a Socio Psico Pedagogico A ________________________ 62

2a Socio Psico Pedagogico A ________________________ 63

3a Socio Psico Pedagogico A ________________________ 64

4a Socio Psico Pedagogico A ________________________ 65

5a Socio Psico Pedagogico A ________________________ 66

2a Socio Psico Pedagogico B ________________________ 67

1a Ragioneria A ___________________________________________ 68

2a Ragioneria A ___________________________________________ 69

3a Ragioneria A ___________________________________________ 70

4a Ragioneria A ___________________________________________ 71

5a Ragioneria A ___________________________________________ 72

1a Ragioneria B ___________________________________________ 73

1a Scientifico A ____________________________________________ 74

2a Scientifico A ____________________________________________ 75

3a Scientifico A ____________________________________________ 76

4a Scientifico A ____________________________________________ 77

5a Scientifico A ____________________________________________ 78

1a Scientifico B ____________________________________________ 79

2a Scientifico B ___________________________________________ 80

3a Scientifico B ____________________________________________ 81

4a Scientifico B ____________________________________________ 82

5a Scientifico B ____________________________________________ 83

1a Scientifico C ____________________________________________ 84

2a Scientifico C ____________________________________________ 85

4a Scientifico C ____________________________________________ 86

5a Scientifico C ____________________________________________ 87

1a Scientifico M ___________________________________________ 88

2a Scientifico M ___________________________________________ 89

3a Scientifico M ___________________________________________ 90

4a Scientifico M ___________________________________________ 91

5a Scientifico M ___________________________________________ 92

Corsi serali __________________________________________________ 93

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Saluto del Dirigente sSeverino Papaleoni

S aluto del Dirigente scolasticoSalutiamo anche quest’anno l’uscita dell’annuario

2009-10, che sappiamo molto atteso. Non si

tratta di sola memoria fissata in immagini di classi,

cosa per altro che è già simpatica e interessante

per sé, c’è anche una traccia di piccoli spaccati

della vita della scuola.

Alla fine dell’anno scolastico si tirano le somme, si

cerca di capire cosa confermare, come migliorare

le aree in cui sono apparse ombre o, addirittura,

macchie, in definitiva si fa un po’ di bilancio su ciò

che è andato bene e su quello che ha funzionato

poco o male. È normale che sia così, perché la vita

della scuola non finisce alla conclusione dell’anno

scolastico per ricominciare daccapo l’anno dopo.

Va avanti tenendo fisso ciò che è positivo, appli-

cando correzioni dove c’è bisogno, inserendo

tratti di innovazione, in un’ottica di miglioramento

progressivo che non può mai esaurirsi.

Che dire quindi?

È stato un anno impegnativo per più aspetti, un

anno che non ha risparmiato da preoccupazioni,

ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-

zioni.

Dopo i tanti tentativi dei ministri dell’Istruzione

che si sono succeduti nei governi degli ultimi

dieci/dodici anni, mai approdati al risultato

finale, è stata approvata la riforma della scuola

superiore.

Nel mese di febbraio di quest’anno il ministro

dell’Istruzione Gelmini ha portato la sua riforma

all’approvazione. Più che di una vera riforma, si è

trattato di un riordino degli indirizzi del secondo

ciclo, con alcune novità relative ai rispettivi Piani

di studio, alla scansione temporale in bienni e

ultimo anno finale molto più caratterizzati nel

compito e negli obiettivi, e all’introduzione della

valutazione delle competenze.

Anche la Provincia di Trento, in attuazione della

sua autonomia sancita in particolare nella Legge

provinciale n. 5/2006 sul “Sistema educativo

di istruzione e formazione del Trentino”, ha

approvato in marzo la così battezzata Riforma

Dalmaso. Il provvedimento provinciale ha sol-

levato un acceso dibattito e non sono mancate

polemiche, alcune a ragion veduta, altre esagerate

e fuori luogo.

In ogni modo ora la riforma c’è, non ha rispettato

tutte le attese degli operatori e delle famiglie,

ma con il riordino del 2° ciclo ha dato il via ad

una nuova epoca. A partire dal prossimo anno

scolastico, gli studenti delle nuove classi prime

affronteranno la scuola secondo i nuovi Piani di

studio, i nuovi programmi, i nuovi orari.

Il mondo della scuola, rielaborando e razionaliz-

zando le tensioni che lo hanno invaso, deve ripen-

sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola

ha bisogno. Occorre far tornare al centro degli

interessi, nel cuore pulsante della scuola, la didat-

tica, il rapporto insegnamento/apprendimento,

il tema dell’istruzione e della formazione nei

suoi ampi aspetti, la questione della valutazione,

sempre più impegnativa e difficile, la relazione con

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scolasticoil territorio locale proiettata nell’ottica europea

e mondiale.

La società di oggi, la società della conoscenza

dove la vera ricchezza per lo sviluppo è la risorsa

umana, ha bisogno di una scuola attenta, dina-

mica, chiara, attiva, dialettica, capace di dialogare

con tutti nel rispetto reciproco dei ruoli e delle

funzioni, una scuola che sappia adoperarsi nella

sua autonomia per la migliore preparazione dei

giovani che le sono affidati, affinché questi sappia-

no a suo tempo essere generatori di bene nella

comunità e nella società futura. La strada per que-

sti impegni è tracciata e il Guetti saprà percorrerla

con serenità, serietà e determinazione.

È stato un anno di soddisfazioni.

La vita del Guetti ha annotato risultati di eccel-

lenza meritevoli di essere ricordati.

Alcuni studenti di ragioneria, tre del biennio e

tre del triennio, hanno vinto il 1° premio nel

concorso del Consiglio provinciale “Il cittadino

europeo”. Saranno chiamati alla premiazione in

una cerimonia ufficiale e parteciperanno ad un

viaggio premio a Bruxelles per assistere ad una

seduta del parlamento europeo.

Una classe quinta liceale si è prodotta in un impe-

gnativo progetto di ricerca storica, producendo

un’interessante mostra e una pubblicazione che

sarà curata e pubblicata in partenariato con il Mu-

seo storico di Trento. Il progetto ha avuto il secon-

do premio in un concorso europeo di ricerca.

Una classe quinta geometri ha elaborato un

progetto sullo sviluppo strutturale della scuola

che, esposto in una mostra interna alla fine del-

l’anno scolastico, ha ricevuto molti complimenti

e apprezzamenti. L’impegno di renderlo oggetto

di un convegno da organizzare in autunno sarà

occasione di riflessione per il mondo della scuola,

per la provincia e per i tecnici locali.

L’Istituto, con la partecipazione di molti studenti

alle iniziative sportive proposte, ha vinto con le

sue squadre molti campionati, e molto spesso

quando non ha vinto è salito sul podio. In virtù dei

successi ottenuti, il Guetti è stato riconosciuto e

premiato come “La scuola più sportiva dell’anno”

tra le scuole superiori della provincia.

Alla conclusione di un intenso lavoro biennale in

collaborazione con il Parco Naturale Adamello

Brenta, che ha visto coinvolte molte classi, lavoro

centrato sulle azioni formative e di ricerca per in-

crementare le conoscenze e i comportamenti nel

rispetto dell’ambiente, il Guetti è stato certificato

“Qualità Parco”. È la prima scuola superiore a cui

è stato dato questo riconoscimento.

Naturalmente vi sono altri esempi, legati spesso

ai risultati dei singoli studenti, che non è possibile

qui ricordare come meriterebbero.

A tutti, singoli e gruppi, il plauso per il loro suc-

cesso e l’invito a perseverare.

È questa la strada che contribuisce a realizzare gli

obiettivi posti nel Progetto di Istituto: assicurare

tutti i supporti formativi attraverso gli strumenti

più adatti affinché ogni studente possa raggiunge-

re il successo formativo e, nel contempo, creare le

condizioni per la fioritura dei talenti e lo sviluppo

delle eccellenze sia personali che di gruppo.

Un giusto ringraziamento va ai docenti, alla loro

passione e alla loro professionalità, elementi in-

sostituibili del loro ruolo formativo, per il grande

impegno nel loro delicato lavoro non sempre

riconosciuto come meriterebbe. Un altrettanto

grande ringraziamento va a tutto il personale

della scuola, determinante nel dare supporto

al complesso modello organizzativo del nostro

Istituto.

Un grazie sentito ai tanti Soggetti del territorio

con cui la scuola ha operato e, in particolare, a

tutte le Casse rurali delle Giudicarie, che da anni

contribuiscono al successo di molte iniziative del

Guetti.

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Saluto del PresidenteS aluto del Presidente del C.d.I.

Sergio Salizzoni

Presidente del Consiglio dell’Istituzione

Con il saluto di fine anno, di rito, ho il terrore di cadere

nelle solite frasi retoriche fatte e quindi divenire banale

oltre che illeggibile. Cercherò di non esserlo.

Voglio rivolgermi in primo luogo a tutti quanti hanno

dato vita a questo anno scolastico, dai ragazzi all’intero

corpo docenti, dagli impiegati a chi ha lavorato nella

scuola con un pensiero speciale al nostro Dirigente, il

quale ha profuso anche quest’anno un impegno enor-

me, ringraziando tutti quanti per il risultato ottenuto

nella condotta e nel mantenimento di un ambiente

“sano” e serio che classifica il nostro Istituto ad un livel-

lo umano e didattico molto elevato ed ammirato, molto

apprezzato e considerato anche da realtà esterne.

Un sincero grazie, di cuore, lo dedico al gruppo di ra-

gazzi che hanno dato l’avvio della bellissima avventura

di solidarietà con i bambini dell’ Africa, (Il Guetti vola

in Africa) profondendo energie e volontà verso quei

bambini meno fortunati, in modo sincero e toccante

colpendo l’animo di tutti.

Ho partecipato con gioia, interesse e gratitudine alla

serata con la bravissima Cheryl Porter, ed in quei

momenti mi sono sentito felice di essere presente,

di essere qui con Voi, di potermi considerare uno di

Voi. Avete fatto e state facendo una cosa bellissima

che lascia e lascerà un segno indelebile, di carità e

carica umana tale da essere portata ad esempio, anche

se purtroppo negli ultimi tempi la nostra società sta

lentamente dimenticando o fingendo di non conoscere

quello che Voi evidenziate. State facendo una cosa

bellissima. Credeteci.

Un ammirato pensiero voglio rivolgerlo ai ragazzi

della 5a Geometri promotori del progetto “La scuola

si riprogetta” elaborato con estrema professionalità

ed originalità. Avete redatto uno studio ammirevole

e lodevole, didatticamente ma specialmente professio-

nalmente. Abbracciando le caratteristiche e le prero-

gative contenute nelle previsioni per la certificazione

LEED, è stata avviata una idea progettuale la quale

da sola classifica il lavoro fatto sotto aspetti ottimali

e poi portando il pensiero realizzativo oltre la scuola

alla nuova ipotesi di revisione non solo dello stretto

ambito scolastico ma anche dell’assetto logistico ed

urbanistico di tutta l’area circostante. Coinvolgendo

l’abitato di Tione avete dato un input a largo respiro

al lavoro stesso: lavoro ammirevole, lodevole e di cui

la scuola andrà fiera.

Vorrei rivolgere un forte e sincero pensiero al gruppo

di ragazzi che hanno portato in alto il nome del nostro

Istituto a livello sportivo ed anche non sportivo, nelle

competizioni agonistiche e intellettuali, arrivando in

alcuni momenti anche ad eccellere. Come ha detto

il nostro Dirigente durante un incontro, stiamo co-

struendo lo stile guettiano. Grazie a tutti da parte di

tutti noi.

Al gruppo di ragazzi che con la chiusura di questo

anno scolastico ci lasciano, rivolgo un grande “in boc-

ca al lupo” per il prosieguo dei vostri studi, per una

vita colma di soddisfazioni, per un futuro che saprete

costruirvi benissimo. Come Presidente mi auguro, e

ne sono certo, rimanga dentro di voi, sempre, il bel

ricordo del periodo al Guetti. Arrivederci.

Chiudiamo un anno scolastico molto positivo anche se

movimentato in special modo per la Riforma scolastica

recentemente approvata. Vedremo nel prosieguo se

sarà stata improntata in modo confacente alle esigenze

dettate dalle nuove realtà sociali verso cui si rivolge per

migliorare la formazione generale dei ragazzi.

Il pensiero fisso e gli sforzi di tutta la scuola sono

sempre ed unicamente rivolti a darvi una migliore

cultura e preparazione in vista del vostro, non tanto

così lontano, ingresso nella guida futura del nostro

territorio. Buon lavoro a tutti!

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EsperienzeIncontri con Testimoni

Personaggi

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Gruppo Pace per l’AProf.ssa Arianna Miriam

Fiumefreddo

Progetto di Educazione alla Pace e Solidarietà

2009-2010

Raccontare la storia del Progetto Pace significa

raccontare la storia di un gruppo di alunne e di

alcune professoresse e professori che, tre anni fa,

hanno dato vita al Gruppo Pace per rispondere

alla necessità, sentita, di fare solidarietà nel modo

più concreto – il volontariato.

Il Progetto è quindi costruito da volontari che

dedicano il loro fare a persone e territori che

possono trovarsi in condizione di svantaggio so-

ciale/relazionale o in situazione d’emergenza.

Questo gruppo costruisce in modo partecipato

il progetto; vede alunni e professori scegliere le

attività e la loro programmazione; è un progetto

di grande libertà, autonomia e responsabilità

personale – ideali presenti lungo tutto lo sviluppo

delle attività.

È un progetto che diventa fortemente educativo

perché, chi sceglie di parteciparvi, vede profon-

damente incisi i propri stili di vita, i propri valori

e atteggiamenti. Non lascia indifferenti.

Il Progetto ha in sé uno stile, che è quello dell’at-

tenzione per l’altro – che si ritrova sia nelle rela-

zioni nel gruppo sia nelle relazioni che nascono

con chi si incontra nelle esperienze di volontariato

che vedono impegnato il gruppo stesso.

Se per raccontare il progetto abbiamo raccontato

del Gruppo, per raccontare il gruppo dobbiamo

raccontare le storie delle esperienze che dap-

G ruppo Pace per l’Aquilaprima lo hanno creato e poi accresciuto e reso

più solido.

Nel precedente anno scolastico (2008-2009)

il Gruppo fu accolto in una casa di accoglienza

per persone senza fissa dimora, incontrando il

disagio “quotidiano” e invisibile quando si decide

di ignorarlo. In quest’ultimo anno scolastico il

Gruppo ha incontrato l’emergenza più violenta

del terremoto abruzzese.

Tra il cinque e l’otto dicembre 2009, 37 alunni, 5

parenti (2 genitori, 2 zii, 1 cugina) degli studenti

e 3 professori, sono andati all’Aquila, ospiti (in

sacco a pelo) in un oratorio messo a disposizione

dalla Caritas Diocesana, condiviso con altri ragazzi

provenienti da tutta Italia.

Sono state giornate intense, per l’emozione e la

fatica gioiosa, raccontate sul pullman così dalla

poesia di Paolo Cominotti, guida per tutti noi

all’Aquila,

«Non ho molta memoriaperò vorrei raccontarvi una storiacioè vorrei farvi un resocontosenza nessuno sconto.A dir la verità mi piaceproprio tanto questo “Gruppo Pace”.Nicola e Martino dall’altro ierisono diventati “gli ingegneri”.A Massimiliano la legna mai basta, vedessi che catasta:sembra un’opera d’arte

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Aquilaperò ha fatto la sua parteanche Giulia di Marazzonementre Francesca di Saoneha sistemato gonne e pantaloniJasmine e Monica scarpe e scarponiChiara di Creto era sempre in pistaL’altra Chiara, di Pucci, fa la giornalistaKarin di Duvredoha preparato olive allo spiedo

Michela ha portato Lisa sua cuginaTania invece ha una vocinaElisa di Caff aro, seduta stante,s’è coccolata il suo GalanteLorenzo di Bocenago proprio ieriha portato un’off erta dai suoi pompierila prof Miriam spaccava legna con premuraperché andrà nel monastero di clausurase di ragazzi si sarà stancata,

meglio stare dietro una grata.Maria di Cimego non faceva una piegaLisa di Storo si è innamorata di una motosegaGioacchino maestro muratoreanche super educatoreha insegnato a far muri con le manianche a Vichi ZubaniPamela, la biondina,ha suggerito a Martinai messaggi con tramonti infuocatie Anna Giorgetta se li è fotocopiati.Francesca di Tione sta pensando ai pacchiAlessandra ha l’entusiasmo sotto i tacchiAgata è andata a raccogliere oliveperché delle suore ne ha piene le pive.In vita mia non ho mai visto chi lavora come Chiara di Fistochi dice che è piccolo il mondo non è mai stato da Elisa a LundoPaolo di Tione ha impastato cementoMichele di Breguzzo era sempre contentoLa prof Cristina non fa una grinzala Claudia ha il cuore stretto in una pinzanon si sente la coscienza a postoMirco invece è un tipo tostogira a vuote pene l’Emmala Katia ti dice con grande fl emma:“Ho conosciuto uno con più di un nome e cioèdi nomi ne aveva tre.” Ha fatto i giri anche Francesca Bonazza

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Gruppo Pace per l’A

Roberta Carè ha lavorato come una pazzaDenise era in fi brillazionecome la sua amica Maria di RonconeClaudio Pucci di lavori ne ha fatto una listazio Franco è il miglior elettricistaJacopo ha capito cos’è una gettataLuca la sua prima sgobbatamentre Larissa, senza pretese,ha imparato alla svelta la lingua piemontese.Manco io ma non faccio testo,e per il resto

speriamo che il nostro autista Lucapian pianino ci conduca per arrivare entro seradai, accelera ‘sta corriera!Fin qui ho detto stupidateper farci far due risate.Son contento di aver fatto con voi questo viaggiodi aver respirato a largo raggiodi aver condivisopiù di un sorrisoper aver imparato ancora un po’che nella vita si puòanzi si deve sicuramenteandare incontro all’altra gente.A chi è stato sfortunatoa chi è terremotatoa chi ha grossi problemie non ci son sistemise non l’amare senza misurae non aver la pauradi dar troppo di te stessoanzi che ci sia sempre più spessol’occasionedi aiutare le persone.E così sarai contentonon solo la frazione di un momentoma nel tuo cuore di sicuro giacequesto sentimento grande, enorme di pace.»

S. Antonio, L’Aquila,8 Dicembre 2009 ore 3,28

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AquilaE così ci scrivono dall’Aquila..

L’anno scolastico è terminato, ringrazio tutte le

persone che hanno sostenuto il Progetto.

Grazie!

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Come vanno le cose aC ome vanno le cose a scuola?

Erminio RizzonelliQuando mi si chiede come vanno le cose a scuola,

nella nostra scuola, la risposta spontanea che mi

viene è: bene, tutto sommato! Non sono mai

stato del partito dei catastrofisti ma direi che negli

ultimi anni il mio giudizio è migliorato tenendo

conto soprattutto del complessivo contesto so-

ciale in cui la scuola è compresa. Usando alcune

coppie oppositive utili a definire il livello di questa

relativa salute, potremmo parlare di lassismo-ri-

gorismo, realtà-idealizzazione, verità-menzogna,

diritti-privilegi, fiducia-burocrazia e valutare poi

in quale posizione, rispetto al macroinsieme,

si piazza il sottoinsieme scuola (prendendo la

nostra che conosciamo meglio). È un’operazione

la cui soggettività può apparire lampante ma se

apriremo un dibattito sulla questione altri punti

di vista potranno emergere.

Lassismo-rigorismo. Un tratto caratteristico del

nostro tempo si manifesta nella licenza di dire

tutto, di parlare a ruota libera senza limiti di

rispetto o decenza. Alcuni possono anche tutto

o comunque hanno la percezione di poter fare

tutto e si scandalizzano se qualcuno obietta.

Pochi intervengono a limitare l’esercizio dello

sproloquio, anzi lo spettacolo aizza chi ha doti

in quel senso. Sul versante opposto basta che

si sbagli una volta nel bere qualcosa di più, nell’

effettuare un pagamento il giorno dopo, nel dare

un calcetto a una tartaruga casalinga… e si è ber-

sagliati dall’opinione pubblica senza pietà. Cade

l’ascia sui colpevoli, nonostante ci sia una lunga

lista di gente che la fa bere agli altri, di insolventi

incalliti, di violenti in vari modi con il prossimo.

Nella società scolastica avviene questo? Credo

che ci si sforzi di contenere l’ampiezza di questa

divaricazione, di spiegare l’origine e il senso delle

regole, di guardare alla sostanza delle azioni, di

non trascurare i loro effetti senza metterne in cro-

ce gli autori. L’eventuale errore non viene usato

come dimostrazione dell’esistenza di un potere

sovrastante inappellabile, ma come occasione per

capire il valore delle regole della democrazia. La

maggior parte dei ragazzi rispondono positiva-

mente a questo approccio pedagogico.

Realtà-idealizzazione. Possiamo chiamare que-

st’ultima anche mistificazione della realtà. Ab-

biamo prova ogni giorno di questo fenomeno

per cui siamo invitati, dagli schermi, in un mondo

irreale sul quale esercitiamo uno scarsissimo

controllo razionale. Iperboli, martellamenti,

ammiccamenti ci espongono a sirene desiderose

di possederci. Se il sogno non prosegue è colpa

di qualcun altro. Il disincanto è doloroso quando

avviene. A scuola, nonostante tutto, si sperimen-

ta il nesso fra la realtà e l’idealità. La verifica ti

tiene in feconda tensione fra l’una e l’altra. La

verifica a volte è dura ma ti ancora a ciò che sai

e sei in quel momento e ti permette di guardare

avanti e valutare le distanze con ciò che vorresti.

Alle volte anche la scuola pecca di estremismo e

pronuncia troppo presto la sentenza: non ce la

farai mai. L’esatto opposto di chi ti dice con voce

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a scuola?suadente e falsa: basta che tu voglia, sei libero,

tutto ti è permesso!

Verità-menzogna. è una variante del discorso

precedente. Viviamo in un regime di mezze

verità-falsità, il pendolo corre dentro le une e le

altre incessantemente. Chi addita la Verità non

sfugge a compromessi che la umiliano. L’effetto

è l’incertezza su tutto, una situazione molto fa-

vorevole a chi aborre il dubbio come calmiere di

una volontà di potenza irrispettosa della persona

e della democrazia. Nella scuola il senso critico si

esercita ancora, c’è ancora qualche punto fermo,

non si ha vergogna a stare ai pezzi su certi valori

magari sfiorando la retorica. La lezione della

cultura umanistica, che non rivesti di argomenti

capziosi gli istinti per farli sembrare ragionevoli,

si fa sentire ancora con la sua disciplina severa

della parola.

Diritti-privilegi. L’orgoglio dei diritti sbiadisce e

cresce la presunzione di avere diritti speciali che

negano i diritti elementari. Lo jus soli ad esempio

fa sentire sempre più prepotentemente la sua

voce e le conseguenze sono che i migranti in cerca

di una casa migliore sono visti come usurpatori.

Non è più un privilegio vivere in Italia se questa

nostra nazione ha perso il senso dell’accoglienza;

non è amore per la nostra terra costruire muri al

suo interno per dividerci da chi giudichiamo non

assimilabili ai nostri punti di vista e stili di vita.

Nella scuola si vive gomito a gomito senza muri o

ghetti. Non esistono i privilegiati o gli emarginati.

Non si chiude la porta a nessuno che rispetti le

regole di una buona convivenza. Si esercita la pra-

tica dell’accettazione in nome del diritto umano

fondamentale a istruirsi, a prepararsi per svolgere

bene il mestiere di uomini-cittadini.

Fiducia-burocrazia.

Nella nostra società quasi ogni rapporto sociale è

mediato dalle carte (e dalle paure) introdotte dal-

le norme. Ci si lamenta per questo ma l’eccesso

delle leggi e degli adempimenti che esse preve-

dono nasce da uno strappo nel patto sociale di

fiducia causato dalla progressiva presa del potere

da parte del Danaro. Nella società scolastica più

autentica (non nella istituzione scuola che è figlia

del sistema) si cerca di ridurre al minimo l’impat-

to della burocrazia sostituendola con intese più

profonde e con sguardi più personali. Gli studenti

capiscono quando si vogliono ridurre i rapporti a

mero adempimento formale o quando ci si mette

in gioco nella relazione e la maggior parte fa la

sua parte. Questo luogo provvisorio, la scuola,

dallo statuto che prevede di riprendere comun-

que il dialogo dopo una eventuale sospensione

temporanea, è situato in una regione del mondo

dove si crede ancora che le persone sono buone e

che gli errori non si fanno pagare senza guardare

negli occhi il tuo prossimo.

Non so se queste siano ragioni buone per soste-

nere che la società scolastica è migliore di quella

più grande in cui torniamo suonato il campanello

della fine delle lezioni. Mi pare però che, invece di

mettere nella scuola tanta società con i suoi chiodi

fissi, varrebbe la pena provare a fare l’opposto

mutuando, come società, i valori/comportamenti

della scuola. I grandi cambiamenti che mi aspetta-

vo nel mio paese, oggi, alla soglia dei sessant’anni,

mi appaiono come utopie giovanili. La scuola, a

suo tempo, me le ha fatte nascere e me le ha

coltivate come sogni realizzabili nel futuro. Poi la

società nel suo insieme non ha mantenuto fede a

quelle aspirazioni. Forse perché non ha imparato

dalla sua scuola a tenerle come bussole di una

“vita migliore”.

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Ai successori... istruziA i successori... istruzioni per l’uso

I rappresentanti degli studenti“So che ne arriveranno molti di messaggi

come questo; ma sentivo di doverlo inviare.

Rappresentanti, non so il perché e non so

come avete fatto, ma volevo dirvi da studente

di questa scuola che siete riusciti a rendere le

assemblee d’istituto momenti di aggregazione,

divertimento e di riflessione. In sintesi, siete

riusciti a cambiare le cose!”.

Questo è uno dei molti messaggi che ci è giunto

al C.e.r.v.hello. (che per chi non si ricordasse

più è il “Centro Elaborazione Richieste Vostre

Ciao!”) e che ci ha fatto veramente capire quello

che siamo stati in grado di fare quest’anno. Non

un rappresentante da solo, non noi quattro

rappresentanti, ma tutti assieme. Noi e voi.

Poiché pensiamo proprio che il nostro lavoro

senza la vostra partecipazione non avrebbe

portato a nulla. Quindi ancora una volta, grazie,

grazie da tutti quanti i rappresentanti e non solo.

Pensiamo che ognuno di voi voglia ringraziare

gli altri che hanno partecipato, anche chi ha

solo riscaldato per tutta l’assemblea la seggiola:

lui c’era.

Sicuramente una delle maggiori fonti di orgoglio

per noi rappresentanti è vedere come mano a

mano che il nostro lavoro procedeva le maggiori

cariche istituzionali della scuola abbiano cambia-

to il loro atteggiamento. Lo confessiamo. Preno-

tare le prime assemblee e creare un programma

che soddisfacesse i grandi capi è stata veramente

un’impresa: i nostri programmi sembravano

inadeguati per voi ragazzi, sembrava quasi

che specialmente con la prima assemblea sulla

droga foste bambini che non potevano sentire

certe notizie. Come dimenticare la faccia che

Papaleoni fece quando Kevin presentò il musi-

cal dell’Ancora al biennio, vestito con la maglia

di Spongebob e rappando. Un monumento

scolpito nel nostro bagaglio di esperienza fatta

nell’anno. Da allora vice e preside l’hanno capita:

questi rappresentanti non hanno paura di nulla.

Ecco, forse questa può essere segnalata come

una delle caratteristiche che un rappresentante

deve assolutamente avere: non avere paura di

nulla; in primis dei pregiudizi altrui e dei com-

menti che gli altri fanno; poiché sappiate fin da

subito che ne abbiamo sentite di notizie contro

di noi, di colpi dietro alle spalle, eppure siamo

andati avanti e abbiamo ottenuto un risultato

che molti hanno definito inaspettato.

Ci permettiamo di tracciare, secondo li nostro

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ioni per l’usomodesto ed inesperto parere, il profilo di un

buon rappresentante:

1. Come già anticipato nelle righe precedenti,

non deve avere paura di nulla, soprattutto

degli insulti di alcuni ragazzi che sono capaci

solo a criticare e non sanno apprezzare il

lavoro che i rappresentanti fanno (e se li

si portasse sul palco si potrebbe notare un

leggero avvallamento nella parte posteriore

dei loro jeans)

2. La voglia di far divertire i ragazzi e di riunire

in un unico aspetto anche la riflessione; ciò

vuol dire, saper far ridere i giovani, ma sotto

sotto farli anche riflettere.

3. Non abbiate timore di affrontare le più dif-

ficili tematiche; la nostra esperienza insegna

che sono quelle che attraggono di più i gio-

vani. Alt, un momento. Dovete però saperle

presentare e trattare in modo alternativo e

nuovo rispetto a come hanno fatto gli altri

(anche di come abbiamo fatto noi).

4. Cercate di def inire nel gruppo dei 4

rappresentanti bene i compiti: chi fa la parte

tecnica, chi è più bravo nel presentare. A

ognuno il suo compito senza voler strafa-

re.

5. Azzardate; non abbiate mai paura di azzar-

dare e di proporre temi fuori dal comune

che devono occupare 5 ore di assemblea.

Ad abbassare si fa presto, è a conquistare 5

ore che si deve avere il coltello tra i denti.

6. Umiltà. Non pensate di aver già visto tutto.

La nostra esperienza ci ha insegnato quanto

si può imparare dai ragazzi e dagli ospiti che

vengono chiamati.

7. Ma soprattutto. Improvvisazione. Non ve ne

siete mai resi conto ragazzi, ma penso mai

come quest’anno è stato compito nostro sa-

per improvvisare e tappare buchi improvvisi.

Ricordo solamente che con gli ospiti di Casa

Lamar di Trento sulla droga, una volta il piz-

zaiolo non ha ottenuto le ferie all’improvviso

e la seconda volta che sono stati chiamati

si sono ammalati il giorno prima; abbiamo

dovuto veramente tirare fuori le nostre armi

migliori e negli attimi di panico siamo riusciti

a creare veramente cose fantastiche.

Ecco, questo potrebbe essere il rappresentante

doc. Ma ricordate ragazzi. I rappresentanti sono

quattro, non uno. Questo ritratto deve essere

un puzzle, dove ognuno dei rappresentanti met-

te del suo per far sì che anche l’anno prossimo si

possa dire (e noi saremo orgogliosi di sentirlo):

“Qui al Guetti le cose sono cambiate!”.

Buon lavoro.

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Lezione in classe e appRoberto Strangis

L ezione in classe e apprendimento a A partire dall’anno scolastico 2010-2011 sarà

a disposizione dei docenti e degli alunni del-

l’Istituto Guetti una piattaforma virtuale di

apprendimento a distanza (e- learning) integrata

con il sito WEB dell’istituto (http://www.guetti.

tn.it/it/Servizi-online/Lezioni-online).

Il sistema fornisce gli strumenti di base per

la costruzione, l’integrazione e la fruizione di

corsi ideati e organizzati dai docenti in modo

da integrare le loro attività utilizzando mezzi e

tecnologie poco utilizzati nell’ambiente “classe”

e nel contesto della “lezione frontale” e realiz-

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prendimento a distanza distanza: una inevitabile integrazionezando un sistema di didattica blended, in cui

a fianco della lezione in presenza, gli studenti

hanno a disposizione uno spazio on line in cui

confrontarsi e approfondire.

Agli studenti il sistema offre la possibilità di “uti-

lizzare” dei materiali didattici anche al di fuori

dell’ambiente scolastico, in completa autonomia

o guidati dal docente.

L’idea di ampliare l’offerta formativa dell’Istituto

con una piattaforma di formazione a distanza è

nata dal bisogno di soddisfare varie esigenze:

- integrare gli strumenti informatici di cui la

scuola dispone perché possano essere utiliz-

zati come veicoli di apprendimento;

- caratterizzare il sito WEB dell’Istituto come

luogo virtuale di comunicazione e di condi-

visione di risorse didattiche;

- coinvolgere gli allievi in percorsi di “costru-

zione” del sapere, in cui la scuola non ha il

solo compito di trasferire conoscenze, ma

soprattutto di favorire la modifica dei modelli

mentali e degli atteggiamenti degli allievi nei

confronti della cultura.

È proprio in questo ultimo ambito che le tec-

nologie informatiche rappresentano un mezzo

straordinario a disposizione dei docenti e degli

alunni.

Negli ultimi anni la dicotomia “nativi digitali /

immigrati digitali”, ( cioè la disparità di vedute

e di comportamenti tra le generazioni cresciute

avendo a disposizione tecnologie digitali come

i computer, Internet, telefoni cellulari e MP3 e

coloro che invece le hanno adottate in un se-

condo tempo), rappresenta un ennesimo salto

generazionale tra studenti e insegnanti. I primi

vivono sempre più immersi in un mondo di comu-

nicazione globale e permanente di informazioni

eterogenee e multimediali e i secondi paiono

legati agli strumenti e agli scenari della scuola

“tradizionale” che fatica a comprendere e inte-

grare queste nuove forme di comunicazione.

I sistemi di formazione a distanza hanno dimo-

strato di essere estremamente efficaci come

strumenti per l’elaborazione e la valutazione cri-

tica dei problemi di apprendimento consentendo

l’interazione e la collaborazione fra i singoli nella

forma del cooperative-learning.

Secondo le moderne teorie pedagogiche della

Didattica Costruttivistica, l’apprendimento

cooperativo è uno degli elementi basilari per

aumentare la conoscenza individuale e di gruppo

in modo efficace, difficilmente realizzabile nei

contesti tradizionali.

Inoltre, le tecnologie informatiche:

- permettono di accedere ad un numero prati-

camente infinito di risorse didattiche di tutti

i tipi,

- velocizzano e amplificano le interazioni fra

docenti e studenti,

- permettono all’utente di fruire di qualsiasi

tipo di lezione ripetutamente, in più contesti

e al bisogno

- permettono l’organizzazione di percorsi

individuali che rispettano i tempi di appren-

dimento dei singoli, dando la possibilità anche

allo studente in difficoltà di studiare in modo

autonomo senza perdere il contatto con il

contesto educativo della classe.

Tali peculiarità rendono evidente che la

“formazione a distanza” non si caratterizzi

nella semplice separazione fisica fra docente

e studente.

L’e-learning indica e descrive un intero mondo

di tecniche, metodiche e strumenti che amplifi-

cano per il docente la possibilità di strutturare la

propria conoscenza e di veicolarla sotto la for-

ma di oggetti di apprendimento, di coinvolgere i

propri allievi in specifici percorsi conoscitivi e di

spingere gli studenti a partecipare attivamente

alla didattica sviluppando autonome abilità di

studio (Heutagogy).

È preferibile quindi parlare non di apprendi-

mento a distanza, ma piuttosto di ambienti di

apprendimento collaborativi che superano l’am-

biente fisico della classe e l’interazione diretta

fra docente e discente, rendendo disponibile

uno spazio virtuale multimediale e policromico

in cui lo studente diventa protagonista della

“costruzione” del proprio sapere.

Un corso realizzato in modalità tecnologica

utilizza il formato del learning object (LO) cioè

un oggetto didattico o di apprendimento che

può essere costituito da pagine HTML, ani-

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Lezione in classe e...mazioni 2D o 3D, contributi audio, contributi

video, simulazioni, esercitazioni interattive,

test, semplici testi descrittivi.

I learning objects sono in genere strutturati

in modo che lo studente possa interagire con

il materiale didattico accedendo alle risorse a

seconda del proprio stile cognitivo e a secon-

da delle proprie strategie di apprendimento,

completando il percorso didattico previsto in

un breve lasso di tempo e raggiungendo uno

specifico obiettivo formativo.

A questa prima fase segue quella della “conte-

stualizzazione delle conoscenze teoriche” ac-

quisite, attraverso esercitazioni e casi concreti

orientati al problem solving e all’apprendimento

attivo e collaborativo; a conclusione del per-

corso, in affiancamento o in sostituzione della

tradizionale “verifica”, è possibile realizzare il

“dialogo”, cioè lo scambio e la condivisione di

informazioni tra gli studenti e il docente, che

avrà la funzione di tutorare e valutare ogni

progresso degli allievi facilitando la condivisione

e la fruizione di tutti contenuti.

Immaginiamo ad esempio come potrebbe

svilupparsi una lezione sugli aspetti linguistici e

poetici di un sonetto di Shakespeare.

Lo studente accede alla piattaforma per l’ap-

prendimento a distanza e accede al LO relativo

al sonetto. Il LO gli permette di leggerlo sullo

schermo del computer o anche di seguirne la

recitazione, accedendo ad un file audio dispo-

nibile on-line oppure registrato da un lettore

madrelingua.

Il testo, accompagnato da minime indicazioni

di glossario e dalle note necessarie per la sua

comprensione, può essere fruito a piacere dallo

studente con l’obiettivo di base della pura com-

prensione testuale. A questo punto gli strumenti

tipici integrati nella piattaforma e-learning, quali

il forum ed il wiki permettono al docente di con-

testualizzare il testo e richiedere allo studente

una partecipazione attiva nell’approfondimento

attraverso una serie di esercizi specifici, proget-

tati ed organizzati per stimolare l’interazione

degli studenti con i contenuti.

Al docente resta il compito di controllare i

progressi di ogni singolo allievo, valutando i

compiti svolti, che potranno consistere nell’ela-

borazione di una propria traduzione del testo,

nel completamento di glossari condivisi con gli

altri studenti o nella partecipazione al forum di

discussione introdotto dal docente.

A questo esempio e a questo scenario d’uso

se ne potrebbero aggiungere molti altri, ideati

dalla professionalità e dalla fantasia dei docenti

per adattare lo schema di base alle specificità

delle proprie materie, ma è importante sotto-

lineare che questo è solo un inizio: il progetto

sarà tanto più efficace quanto maggiore sarà

la collaborazione fra docenti e studenti, base

per la crescita culturale e sociale di una scuola

integrata nella realtà.

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Progetto EnergiaProgetto EnergiaProsegue il percorso di sperimentazione e di

sensibilizzazione sui temi del risparmio energe-

tico intrapreso con il PROGETTO ENERGIA sin

dall’anno scolastico 2005/2006.

Quest’anno, tramite le classi referenti del triennio

del corso geometri, ha visto coinvolti non solo

gli studenti dell’Istituto ma anche l’ente gestore

(servizio edilizia pubblica P.A.T) e gli assessori

competenti.

Oltre che a perseguire aspetti già analizzati negli

scorsi anni finalizzati ad un possibile miglioramen-

to energetico della struttura, la nostra attenzione

si è rivolta nel corso dell’anno anche al problema

della sostenibilità ambientale in senso più ampio.

Abbiamo infatti intrapreso con la classe quinta

del corso geometri un percorso che ha indivi-

duato alcuni studi di fattibilità per l’ampliamento

del nostro edificio scolastico conclusosi poi con

l’allestimento della mostra dal titolo: ”La scuola

si riprogetta” presentata in occasione dell’assem-

blea di Istituto di fine aprile agli assessori Alberto

Pacher e Roberto Bombarda.

L’iniziativa è consistita nello sviluppo di un

progetto per offrire la possibilità di dotare di

ulteriori spazi didattici e sportivi la nostra scuola

studiando e applicando nel contempo la certifi-

cazione ambientale LEED (Leadership in Energy

and Environmental Design). LEED essendo un

sistema articolato e flessibile per il raggiungimento

della certificazione richiede un efficiente lavoro

di squadra. L’obiettivo quindi raggiunto con la

classe 5a GA non è stato solo quello di applicare

i concetti del protocollo LEED ad un caso reale

di progettazione ma è stato innanzitutto quello di

far comprendere agli studenti il valore aggiunto di

una progettazione multidisciplinare integrata.

A fine anno scolastico è stato organizzato un

Tavolo Tecnico per valutare le prospettive di con-

Susanna Serafini

(Da sinistra a destra) Assessore Mattevi e Presidente Armani della Comunità delle Giudicarie, Presidente C.d.I.

Salizzoni, Dirigente Papaleoni, Sindaco di Tione Gottardi, Ing. Weiss Responsabile Uff icio Tecnico Comune di Tione,

Ing. Giovannini Area Sviluppo LEED - GBC Italia e prof.ssa Seraf ini al momento conclusivo della mostra.

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cretizzazione del progetto di sviluppo dell’area

scolastica che ha visto il coinvolgimento dell’asses-

sore Marta Dalmaso e la presenza di numerosi fra

amministratori, assessori e tecnici locali.

Le altre classi coinvolte nel progetto hanno lavo-

rato invece nell’intento di individuare strategie

necessarie al risparmio energetico della struttura

e al comfort ambientale indoor.

La classe terza geometri ha intrapreso il rilevo

delle temperature nelle classi non ancora do-

tate di valvole termostatiche e ha provveduto

alla relativa elaborazione dei dati mappandoli

per aula e per piano. Attraverso tale rilevazio-

ne si è constatato che nel piano rialzato che

corrisponde attualmente al corso ragionieri e

ITI la temperatura media è di molto superiore

Al centro

l’Assessore provinciale Marta Dalmaso

Progetto Energia

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Progetto Energiaalla soglia di benessere di 20°C. Si auspica

perciò come già richiesto, che l’ente gestore

provveda all’installazione delle valvole termo-

statiche dove mancanti per un miglioramento

del confort interno e per contribuire, anche se

in minima parte, al risparmio energetico della

struttura.

Le sperimentazioni che hanno invece coinvolto

le classi quarte del corso geometri sono relative

all’installazione di un impianto di ventilazione

controllata con recuperatore di calore nella

classe 4a GA e all’istallazione di sensori luminosi

crepuscolari e di presenza nella classe 4a GB.

Per entrambe le classi si è trattato di monitorare

il comfort ambientale e il risparmio energetico

nell’aula sperimentale in confronto ad un’altra

aula presa a campione ma uguale per dimensio-

ne, esposizione e numero di alunni. I risultati

relativi alla ventilazione sono stati confortanti in

termini di qualità indoor, meno quelli relativi al

risparmio energetico derivato dall’installazione

dei sensori luminosi.

Un’altra esperienza giudicata molto positiva e

stimolante dagli studenti è stata l’organizzazio-

ne di alcune lezioni alla pari riguardanti le buone

pratiche di costruzione degli edifici finalizzate al

risparmio energetico e al benessere degli occu-

panti che sono state tenute da studenti di 5a GA

nei confronti dei loro compagni di 4a GA.

Consigliere provinciale Roberto Bombarda

e Christian Bazzoli.

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Goodbye CanadaBuongiorno a tutti! Siamo i ragazzi della 4a SB

e vogliamo raccontarvi qualcosa della bellissima

avventura che abbiamo intrapreso. Il tutto è

iniziato grazie alle nostre prof. di lingue Mimma

Caffarena e Iole Armani, che dopo mesi di duri

sforzi e notti in bianco hanno raggiunto il loro

obiettivo: Twinning with Toronto! Ma andiamo

con ordine…

Iole e Mimma si sono recate presso il Servizio

Emigrazione e Solidarietà Internazionale della

Provincia autonoma di Trento alla ricerca di

informazioni, rivolgendosi poi all’associazione

“Trentini nel Mondo” alla ricerca di un appoggio

in Canada, indispensabile ai fini del progetto. L’as-

sociazione in questione opera affinché i trentini

all’estero mantengano un legame con la propria

terra d’origine, con le proprie radici culturali e

sociali e diventino cittadini a pieno titolo nel paese

che li ospitano. Lucia Flaim, referente dei “Trentini

nel Mondo” in Canada, si è subito mostrata en-

tusiasta del progetto e ha assicurato la sua piena

collaborazione. Sono seguiti una serie di incontri

con la signora Flaim, Rino Zandonai, presidente

dell’associazione venuto a mancare in maggio a

seguito di un incidente aereo, e Mariacarla Failo,

vicepresidente. Tema degli incontri è stata l’emi-

grazione trentina nel mondo: Canada, Brasile,

Bosnia, Uruguay, Stati Uniti, Francia, Svizzera...

storie allegre e tristi, commoventi e divertenti, di

chi è partito alla ricerca di un mondo migliore. Un

tema interessante, che ha appassionato l’intera

G oodbye Canada

Classe 4a SB

classe: chi ha uno zio in Australia, chi un cugino

in Belgio, una prozia in Argentina o in Pennsylva-

nia e via dicendo… tutti, in un modo o nell’altro

avevano qualcosa da raccontare. E noi tutti non

vedevamo l’ora di partire.

Partire… destinazione Toronto! Il problema

principale era quello di trovare possibili exchange-

partners. Lucia Flaim si è fatta in quattro, anzi, in

sedici, per trovare scuole e famiglie disponibili ad

ospitarci. La scelta è caduta sulla Loreto Abbey

per le donzelle e sullo Chaminade College per i

boys. Dieci tra ragazze e ragazzi delle due scuole

hanno accettato di partecipare al gemellaggio.

È iniziato così un fitto scambio di e-mail e di

richieste di amicizia su Facebook… hi, I am your

exchange partner, how are you?... Mail dopo

mail, chattata dopo chattata, abbiamo iniziato a

conoscerci meglio.

Finalmente il grande giorno è arrivato! Sabato 6

marzo i Canadians sono giunti nelle nostre valli,

dove hanno trascorso due settimane a dir poco

movimentate: scuola, pattinate, nuotate, sciate,

ciaspolate, gite a Venezia, Verona, Innsbruck,

Trento e Rovereto, Lago di Garda e Val di Ledro…

insomma, non si sono annoiati!

A maggio invece siamo stati noi a volare a To-

ronto!

Alle ore 15:58 l’aereo della KLM ha toccato il

suolo canadese. Dopo un mese e mezzo tra

entusiasmo, paura di volare e vulcani capriccio-

si, abbiamo riabbracciato i nostri amati twins.

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Goodbye CanadaA Toronto, finalmente! Vi aspettate una città

sovrastata da una cappa di fumo, dove traffic

jam e caos dominano incontrastati? Sorry guys,

niente di tutto questo! Dall’impressive CN Tower,

principale attrazione della città nonché grattacielo

più alto del Canada, il panorama era a dir poco

spettacolare: a prevalere sul grigio di grattacieli

e casette erano il verde delle migliaia di maple

e oaktrees e il blu del lago Ontario. Scoiattoli e

procioni attraversavano tranquilli le strade di To-

ronto, zampettando qua e là tra highways e case

a schiera del tipo Settimo Cielo/Harry Potter. Se

a questo aggiungiamo enormi scuolabus gialli stile

Simpson, armadietti e uniformi, inno nazionale

prima delle lezioni e omino del gelato (con tanto

di musichetta!) che trotterellava per la città, il

quadro era completo: eravamo in un film!

E poi subway, streetcar, bus. Giorno dopo gior-

no, token dopo token, l’intricata Toronto ha

cominciato ad assumere un aspetto (quasi) fami-

liare. York Mills, King Street, Queen Street, St.

Claire. Eaton Centre, Yorkdale, Kingston Road.

Skyscrapers, malls, roads. E gente, gente, gente,

in un caleidoscopio di lingue e colori. Vecchietti

vestiti come rocker e signore giapponesi con

cappellino alla Queen Elisabeth, diciottenni in

sari, uomini d’affari in giacca e cravatta, teenager

in leggings e ballerine e bambini rapper che più

rapper non si può.

Gironzolando per Toronto abbiamo respirato

muticulturalità. Abbiamo imparato che non

esiste un solo modo di vivere, di pensare, di

mangiare, di andare a scuola. Abbiamo capito

cosa significa essere cittadini di un mondo che

cambia. E tra shopping a Yorkdale e concerto al

DC Music Centre, visita alla City Hall e al Parla-

mento dell’Ontario, lezioni con i nostri twin in

uniforme alla Loretto Abbey e allo Chaminade

College, project di scienze e “mizzata” generale

alle cascate del Niagara, due settimane sono

passate in fretta.

Eravamo molto eccitati per l’esperienza, ma

anche malinconici, poiché era in noi la consape-

volezza che le nostre due settimane in Canada

erano ormai giunte al termine.

E purtroppo è arrivato venerdì, il giorno della

partenza. Le famiglie e i twins ci hanno salutato

con un delizioso brunch. Sorrisi e lacrime hanno

accompagnato il momento dell’addio, a testimo-

nianza del legame profondo nato tra noi.

Ci resta la gioia di aver vissuto un’esperienza

fantastica, che ci ha permesso di conoscere una

realtà diversa dalla nostra e ci ha resi più uniti.

Goodbye Canada, goodbye Canadians: see you

soon!

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In occasione della serata conclusiva dell’anno

scolastico 2009-2010, il Presidente del Parco

Naturale Adamello Brenta, dott. Antonello

Zulberti ha consegnato al nostro Istituto l’at-

testato di attribuzione del Marchio “Qualità

Parco”. Nel documento si certifica che “La

Scuola dimostra di riservare un’attenzione

particolare all’ambiente e di impegnarsi nella

valorizzazione del territorio, favorendo la

diffusione della cultura del Parco nelle nuove

generazioni. Condivide inoltre l’orientamento

alla qualità e al miglioramento continuo”.

Con grande soddisfazione si è così concluso il

progetto “Qualità Parco”, iniziato nel 2008 con

l’adesione al bando per Progetti Sperimentali

della CARITRO e svolto nell’arco di due anni

scolastici.

Il “Guetti” ha lavorato come scuola pilota

in stretta collaborazione con l’Ente Parco e,

con il coordinamento della dott.ssa Valentina

Maestranzi, ha definito e successivamente im-

plementato i requisiti da richiedere agli Istituti

di Istruzione Secondaria di secondo grado per

l’ottenimento del Marchio. Tali requisiti sono

suddivisi in tre grandi aree, la prima relativa

agli aspetti ambientali riguardanti struttura e

gestione dell’edificio scolastico, la seconda alle

iniziative didattiche e di coinvolgimento degli

studenti nelle diverse tematiche, la terza ai rap-

porti con il Parco. Il Progetto ha coinvolto più

della metà delle classi dell’Istituto come classi

referenti e, in alcune fasi, tutta la scuola.

Nel mese di maggio 2010, dopo un’attenta ana-

lisi del tecnico verificatore, la Giunta Esecutiva

del PNAB ha deliberato che la nostra scuola è

conforme agli standard dei requisiti richiesti.

L’attribuzione del Marchio risulta particolar-

mente significativa, in quanto per la prima volta

viene concessa ad un Istituto Superiore.

Il progetto è connotato da un’alta valenza

educativa, perché ha saputo coniugare finalità

formative e specifici obiettivi didattici, favoren-

do l’acquisizione di conoscenze e competenze

nei diversi ambiti disciplinari.

L’impegno del nostro Istituto va oltre l’acquisi-

zione del Marchio e prosegue nell’ottica della

Mission ambientale del “Guetti”, dichiarazione

che riprende gli importanti obiettivi formativi

del Progetto d’Istituto intesi a:

- Conoscere gli aspetti fondamentali della natu-

ra, dei suoi equilibri e saperli rispettare;

- Sviluppare una coscienza ecologica e il rispetto

per le risorse naturalistiche sulla base di cono-

scenze e di esperienze scientifiche;

- Promuovere un rapporto corretto e consa-

pevole con il territorio, naturale ed urbano,

attraverso la conoscenza delle sue dinamiche

sociali, economiche, culturali e ambientali.

Progetto Qualità PaProgetto Qualità Parco

Mariella SperanzaMaria Luisa Meroni

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Classi referenti Tematica scelta Docenti referenti

3a GA – 4a GA – 3a LA – 1a RA – 1a RB Risparmio energetico della struttura Susanna Serafini

Alberto Gosetti

Giulia Andina

1a ITI – 1a RB – 2a RA Rifiuti e raccolta differenziata Stefano Collini

Ivan Bugna

Arianna Fiumefreddo

1a GA – 1a GB Il fiume Sarca dalla sorgente alla foce Mariella Speranza

2a GA Il fiume Sarca: studio della salute del fiume Mariella Speranza

2a RA L’acqua che beviamo Mariella Speranza

Giulia Andina

3a RA – 4a RA Il risparmio idrico Nicola Caridi

1a SM – 2a SM – 2a PB L’uomo e l’ambiente Romeo Collini

Enrico Cucca

Ausilia Puleo

2a SM – 2a SA La qualità dell’aria Giulia Andina

1a PA I cambiamenti climatici Ausilia Puleo

1a PA – 1a RA I minerali e le rocce del Parco Maria Luisa Meroni

Mariella Speranza

2a PA – 2a PB La flora del Parco Maria Luisa Meroni

4a SA – 4a SB – 4a SC Educazione alimentare Tiberio Salvaterra

Alberto Gosetti

4a PA Educazione ambientale Laura Rossi

Inserimento materiali del Progetto nel sito dell’Istituto Roberto Strangis

Ulteriori informazioni sul Progetto “Qualità Parco” si possono trovare sul sito dell’Istituto.

rco

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La Scuola più SportAnno scolastico 2009/2010… anno ricco

di belle soddisfazioni per il nostro Istituto,

anche dal punto di vista sportivo. Con la par-

tecipazione ai Campionati studenteschi nelle

specialità: sci nordico, corsa campestre, sci

alpino e snowboard, arrampicata sportiva,

pallavolo, calcio a 5, dama, tennis ed atletica

abbiamo raggiunto risultati da podio o quasi,

in tutte le specialità.

La scelta di proporre un certo numero di

attività sportive ha consentito la rotazione

delle specialità, l’alternanza degli sport indi-

viduali con quelli di squadra ed ha garantito

la continuità, dando così la possibilità a molti

alunni di proseguire con l’attività iniziata ne-

gli anni precedenti o all’interno della Scuola

media. Numerosi sono stati gli alunni e le

alunne che provenienti dai diversi corsi sono

stati coinvolti in questa esperienza; secondo i

regolamenti emanati dal Ministero dell’ Istru-

zione gli studenti sono divisi in due categorie:

Allievi corrispondenti al biennio e Juniores al

triennio. I partecipanti, dopo la qualificazione

nelle fasi di Istituto, si sono confrontati con

gli studenti delle altre scuole superiori della

provincia ottenendo ottimi risultati.

Il nostro Istituto infatti, è stato nominato vinci-

tore del concorso “La Scuola più sportiva della

Provincia“ e premiato a fine anno scolastico

L a Scuola più Sportiva della Provincia

dalle Autorità provinciali tra cui l’Assessore

all’Istruzione Marta Dalmaso, nel corso di in

un’apposita cerimonia alla quale hanno pre-

senziato il Dirigente scolastico, i docenti di

educazione fisica e gli studenti vincitori.

Lo scopo che gli insegnanti di educazione fisica

si propongono ogni qualvolta si trovino a pro-

gettare l’attività sportiva extracurricolare è

quello di promuovere nei ragazzi il raggiungi-

mento di obiettivi quali il riconoscimento delle

proprie attitudini; il saper dominare razional-

mente la propria istintività e le reazioni emoti-

ve; imparare a scegliere tra proposte di attività

diverse e motivare le proprie scelte; persistere

nel proprio impegno nel raggiungimento degli

Lucia Ceschinelli

Referente del progetto Attività sportiva

La Dirigente Ivana Pulisizzi, l’Assessore Marta

Dalmaso e il Dirigente Severino Papaleoni alla

cerimonia di consegna.

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tiva della Provinciaobiettivi programmati; riconoscere e valuta-

re atteggiamenti e comportamenti di lealtà,

correttezza, giustizia, generosità, solidarietà,

imparzialità; creare un migliore equilibrio tra

attività intellettuali e fisiche incoraggiando alla

pratica sportiva nella certezza che l’esercizio

fisico regolare sostiene la salute mentale e

fisica e può costituire un contributo positivo

per il processo di apprendimento.

I ragazzi e le ragazze saranno sempre coadiu-

vati dai docenti di questa disciplina, a speri-

mentare il piacere di “esserci”, di partecipare,

di conoscere le personali e svariate possibilità

di movimento, coltivando l’abitudine a far

bene ciò che si affronta e a sentirsi stimolati

dalle difficoltà e perché no, anche ad acco-

gliere le soddisfazioni ed i risultati ottenuti

quest’anno.

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Giudicariesi in RussiUn progetto di ricerca storica

1) INTRODUZIONE: SCELTA DEL

TEMA E OBIETTIVI PREVISTI

Studiando la storia del Novecento, abbiamo

potuto capire come l’evento che ha segnato

tragicamente l’inizio del nuovo secolo sia stata

la Prima guerra mondiale, la prima guerra di

massa della storia dell’uomo che ha indotto

nella società europea e mondiale una catena di

trasformazioni non solo politiche, economiche e

sociali, ma anche culturali e mentali di enorme

portata. Consapevoli che il nostro territorio è

stato direttamente interessato agli eventi della

guerra, abbiamo deciso di svolgere una ricerca

intorno a questo evento epocale nella prospettiva

territoriale sopra descritta. Dopo alcune letture e

qualche discussione in classe, ci siamo resi conto

che la maggior parte dei giudicariesi che hanno

partecipato alla grande guerra non ha combat-

tuto sul fronte che attraversava le Giudicarie

(Adamello – Alpi di Ledro), ma, come accadde

ad altre migliaia di trentini combattenti nell’eser-

cito austro-ungarico, furono inviati sul fronte

orientale, in Galizia e Bucovina in particolare, a

fronteggiare l’esercito russo. Sollecitati dal nostro

insegnante di storia, abbiamo quindi approfondito

la nostra conoscenza dell’argomento attraverso

la lettura di alcune recenti ricerche storiogra-

fiche, che hanno evidenziato come i trentini

abbiano avuto all’interno della tragedia che li ha

accomunati a tutti gli altri popoli coinvolti, un

destino particolare, visto che erano combattenti

austro-ungarici di cui gli austriaci si fidavano poco

in quanto in odore di irredentismo e per i quali

gli italiani, nonostante la retorica dei nazionalisti,

non provavano particolare simpatia in quanto

considerati troppo filo-austriaci. In particolare

sono state molto significative per noi, in questa

prospettiva storiografica, due opere pubblicate

negli ultimi anni: Il popolo scomparso: il Trentino, i

trentini nella prima guerra mondiale. 1914-19201 e I

dimenticati della Grande Guerra di Quinto Anto-

nelli2. È stato utile, inoltre, sia come stimolo per

il nostro lavoro sia come risorsa per la ricerca,

l’Anagrafe on-line “Caduti trentini della I Guerra

Mondiale” curata dal Museo Storico Italiano

della Guerra di Rovereto e consultabile sul sito

http://www.trentinocultura.net/.

In particolare l’opera di Antonelli è risultata per

noi fondamentale, poiché ha suscitato il nostro

interesse nei confronti di una tipologia di fonti

particolari e solitamente non molto utilizzate nella

ricerca storica: le fonti soggettive. Il volume di An-

tonelli infatti ricostruisce l’esperienza dei soldati

trentini sul fronte orientale partendo dalle pagine

1 Il Popolo scomparso. Il Trentino, i Trentini nella prima guerra

mondiale, a cura del Laboratorio di storia di Rovereto Comune

di Rovereto, Museo storico in Trento, Museo storico italiano

della guerra di Rovereto, Nicolodi, Rovereto, 2003.

2 Quinto Antonelli, I dimenticati della Grande Guerra. La

memoria dei combattenti trentini (1914-1920), Trento, Il

Margine, 2008.

G iudicariesi in Russia (1914-1920)

A cura della classe 5a SA

Direzione della ricerca storica:

prof. Renato Paoli

Direzione della composizione graf ica dei pannelli:

prof. Silvano Bonomi

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ia (1914-1920)dei diari, delle memorie, delle lettere ad amici o

familiari, che gli stessi soldati scrivevano nelle trin-

cee, o nei campi di prigionia o, infine, negli ospe-

dali militari nei quali venivano curati dalle ferite di

guerra. Questa prospettiva, pur essendo parziale

e spesso incompleta se si vogliono ricostruire gli

eventi militari che hanno contrassegnato l’evolu-

zione della guerra, diventa preziosissima se si è

interessati a capire l’esperienza vissuta dai soldati,

i sentimenti provati, i conflitti interiori, le difficoltà

di adattamento, i rapporti interpersonali in una

situazione estrema come quella della trincea o

della prigionia nelle sterminate steppe siberiane.

Per non parlare dell’emozione provata nel leggere

le pagine che Antonelli dedica all’esperienza di

quei soldati trentini che, catapultati nella Russia

della guerra civile, si sono trovati a combattere a

fianco delle Armate bianche antibolsceviche in un

esercito italiano nel quale, date le drammatiche

circostanze, sono stati costretti ad arruolarsi “vo-

lontariamente” nella speranza di poter tornare

più facilmente in patria. Ritorno che è avvenuto

spesso in maniera assai avventurosa, partendo dai

porti della Cina e attraversando alcuni l’Oceano

Indiano, il Mar Rosso e il canale di Suez fino ad

arrivare stremati a Trieste, altri attraverso l’Ocea-

no Pacifico, il continente americano, l’Oceano

Atlantico e mezza Europa, raggiungere Torino e

da lì l’amato Trentino.

Da questa affascinante lettura è scaturita la curiosi-

tà di realizzare una ricerca circoscritta al territorio

giudicariese, che avesse come obiettivo quello di

trovare memorie, diari, lettere, fotografie e altri

documenti relativi all’esperienza di guerra dei

combattenti giudicariesi, in modo da costruire un

percorso di memoria fondato sulla ricerca storica

da mettere a disposizione della stessa comunità

giudicariese. In questa ottica ci siamo prefissati di

svolgere la nostra ricerca con un’obiettivo pre-

ciso consistente nell’allestimento di una mostra

documentaria che, dal 19 al 30 marzo scorsi, ha

proposto un percorso espositivo dedicato alla

storia dei soldati giudicariesi combattenti sul fronte

russo durante la Prima guerra mondiale. Per poter

realizzare il nostro progetto ci siamo avvalsi della

collaborazione di due enti culturali che hanno

mostrato interesse per il nostro lavoro: il Centro

Studi Judicaria e la Fondazione del Museo storico

del Trentino con sede a Trento.

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30

Giudicariesi in Russi2) METODO DI LAVORO

Il metodo impiegato nella realizzazione della

nostra ricerca è quello proprio della storiografia,

basato sulla ricerca delle fonti, la loro selezione

e la loro analisi critica per arrivare alla ricostru-

zione degli eventi e/o dei processi storici di cui

le fonti sono testimonianza e, infine, tentare una

interpretazione complessiva degli stessi. Anche

nella ricerca storica, infatti, così come nella ricerca

scientifica, il metodo presuppone tre fasi: 1. os-

servazione e raccolta delle informazioni; 2. analisi

e confronto delle stesse, da cui trarre deduzioni

su come si sono svolti i “fatti”; 3. interpretazione

complessiva del fenomeno e formulazione di una

sua plausibile spiegazione. Certo, la ricerca storica

non può portare a conclusioni sicure e definitive,

molto meno di quanto lo facciano le scienze

naturali. Tuttavia i criteri adottati dagli storici

sono altrettanto rigorosi di quelli adottati dagli

scienziati. Lavorare in modo scientifico in campo

storico significa inoltre dotarsi di strumenti utili

alla classificazione e all’analisi delle fonti, in modo

da poter rendere conto di ogni passaggio e sot-

toporlo a chiunque sia interessato a rintracciare

il percorso effettuato. È fondamentale, inoltre,

tenere presenti i risultati che la comunità degli

storici ha raggiunto in un determinato campo di

indagine, così come avviene anche nell’ambito

della ricerca scientifica. Con questo non si pre-

tende naturalmente di affermare che la storia

è una scienza esatta e tanto meno che debba

dotarsi di strumenti matematici come accade

per le scienze della natura. Essendo una scienza

che si occupa di comportamenti umani che sono

sempre individuali o collettivi, mai universali, essa

non potrà che avvalersi di un linguaggio verbale

e di interpretazioni di tipo “qualitativo”. Non

solo: la specificità dello storico consiste anche

nel “raccontare” la storia e non solo spiegarla.

In questo senso l’obiettivo primario che ci siamo

posti, anche in ragione dell’argomento affrontato,

è stato di elaborare una narrazione dell’esperien-

za dei soldati combattenti in Russia, avvalendoci

del racconto che essi stessi ci hanno tramandato

nelle loro memorie.

La nostra ricerca si è quindi sviluppata attraverso

le seguenti fasi.

a) Ricerca delle fonti

La prima fase del lavoro è consistita nel cercare le

fonti primarie a partire dalle quali e con le quali

abbiamo poi costruito il nostro racconto. Quali

fonti cercare? E dove trovarle? Abbiamo adottato

quattro modalità complementari:

- appello alla comunità scolastica e, tramite essa,

al territorio affinché si rendessero disponibili

eventuali documenti conservati negli archivi

privati

- ricerca personale negli archivi privati propri

e/o di propri conoscenti

- ricerca nell’archivio di scrittura popolare del

Museo storico di Trento e nell’archivio del

Museo della guerra di Rovereto

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31

ia (1914-1920)- ricerca bibliografica per reperire eventuali

documenti già pubblicati in altre opere

b) Catalogazione delle fonti e schede

biografiche degli autori

Una volta reperite le fonti, come catalogarle in

modo da renderle fruibili all’analisi? Trattandosi

per lo più di fonti soggettive, si è posto anche

il problema di conoscere almeno qualche dato

fondamentale sui loro autori. A questo fine

abbiamo predisposto degli strumenti di raccolta

delle informazioni, in particolare:

- Una scheda di catalogazione dei documenti

- Una scheda di rilevazione dei dati biografici

c) Analisi delle fonti e articolazione del

materiale nel racconto

Dopo aver catalogato le fonti e raccolto le infor-

mazioni relative alla biografia degli autori, siamo

passati all’analisi dei materiali a disposizione.

Dopo una prima analisi generale, abbiamo ela-

borato, in vista dell’organizzazione della mostra

finale, un percorso narrativo articolato in modo

da dare leggibilità ai documenti trovati. L’obiettivo

era quello di ricostruire attraverso i documenti

l’esperienza di guerra e di prigionia dei soldati

giudicariesi arruolati a partire dal 1 agosto 1914

nell’esercito austro-ungarico e inviati sul fronte

orientale a combattere contro l’esercito russo. Il

taglio che si è dato all’esposizione dei documenti

è stato dunque di tipo narrativo: si trattava di

costruire un percorso che idealmente immergesse

il visitatore nelle varie tappe di quella tragica espe-

rienza, utilizzando i documenti come elementi

strutturali di un racconto che facesse scorrere

in maniera sequenziale i momenti che sono stati

vissuti dai protagonisti.

Abbiamo utilizzato varie tipologie di fonti (atti

ufficiali, articoli di giornale, fotografie, cartogra-

fia), assegnando tuttavia una netta prevalenza alle

scritture dei soldati (fonti soggettive: memorie,

diari, lettere, agende, ecc.)

Il racconto si è articolato nei seguenti capitoli:

1. La partenza

2. In viaggio verso il fronte

3. Immagini di vita galiziana

4. Vita militare

5. Si combatte

6. Si muore

7. Feriti

8. Prigionieri

9. A casa la vita continua

10. In Siberia e in Estremo Oriente

11. Il ritorno in patria

A questo punto abbiamo effettuato una selezio-

ne delle fonti sulla base dell’articolazione che si

intendeva dare al racconto.

d) Interpretazione delle fonti, stesura dei

testi e realizzazione grafica dei pannelli

da esporre in mostra

La fase finale della ricerca è consistita nella analisi

dettagliata dei documenti finalizzata ad una sintesi

interpretativa degli stessi e alla scrittura dei testi di

spiegazione. In questa fase sono entrate in gioco

sia le nostre capacità di analisi e interpretazione

delle fonti, sia la nostra creatività per quanto

riguarda la presentazione dei risultati finali della

nostra ricerca.

Ecco perché abbiamo coinvolto nel Progetto an-

che le competenze acquisite attraverso il Disegno

e la Storia dell’arte, in un’ottica interdisciplinare

che ci ha permesso di applicare conoscenze e

abilità conseguite in ambiti diversi. Non solo:

la necessità di realizzare dei pannelli espositivi

che potessero essere fruiti anche più volte e in

sedi diverse, ci ha spinto ad utilizzare le nuove

tecnologie, che offrono straordinarie possibilità di

realizzazione di prodotti di ottima qualità. In par-

ticolare, pur conoscendo alcuni software utilizzati

in altre occasioni nel passato (per es. Microsoft

Publisher), ci è stata offerta la possibilità di ac-

quisire alcune conoscenze fondamentali nell’uso

di un programma di trattamento dell’immagine

(Adobe Photoshop) con il quale abbiamo poi

realizzato il nostro lavoro.

3) RISULTATI DELLE RICERCHE

a) Documenti reperiti

Il lavoro di ricerca ci ha permesso di entrare in

possesso di una quantità molto elevata di docu-

menti, tra cui anche molti inediti. Ci siamo resi

conto che il materiale a disposizione sugli eventi

studiati è davvero molto ricco.

Complessivamente, tra i materiali del Museo e

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Giudicariesi in Russiquelli trovati negli archivi privati, siamo riusciti a

reperire circa un centinaio di documenti, com-

prensivi delle memorie dei soldati, delle fotografie

e di altri documenti complementari. Dopo averli

catalogati e analizzati in prima battuta, li abbiamo

selezionati inserendoli nelle sezioni in cui si è

articolata la mostra.

Non possiamo stabilire il numero complessivo dei

combattenti giudicariesi sul fronte orientale, ma

dalle fonti che abbiamo analizzato ci siamo resi

conto del coinvolgimento capillare della popola-

zione del nostro territorio nell’esperienza della

guerra su quel fronte.

Abbiamo poi cercato di dare un volto e una storia

ai soldati che abbiamo conosciuto nel nostro la-

voro producendo una serie di schede biografiche

di combattenti giudicariesi, di cui siamo riusciti a

rintracciare la documentazione. È certamente un

elenco parziale, tuttavia significativo nell’ottica del

recupero della memoria delle storie personali.

b) Bilancio dei caduti giudicariesi

Siamo stati invece in grado di verificare il nume-

ro dei caduti giudicariesi sui fronti della Grande

guerra. Confrontando i dati a nostra disposizione,

ricavati prevalentemente dai monumenti ai caduti

che quasi tutti i comuni delle Valli Giudicarie

hanno eretto in memoria dei soldati che non

sono tornati dalla guerra, con l’Anagrafe on-line

consultabile sul portale www.trentinocultura.net,

siamo riusciti a stabilire che almeno 1051 sono le

vittime giudicariesi del conflitto.

c) Esempi di documenti inediti rintrac-

ciati

Tra i documenti inediti che abbiamo trovato negli

archivi privati e dei Musei che abbiamo consultato,

riproduciamo alcuni esempi.

Dalla memoria inedita sappiamo che Adriano Castel-

lani è partito il 1 Agosto 1914, ha raggiunto in serata

Riva e da lì si è recato presumibilmente a Rovereto,

che era una delle stazioni da cui partivano i treni per

Doc. 1. Pagina della Memoria manoscritta e inedita di

Adriano Castellani di Ragoli (Busa di Tione) – Archivio

privato di Oreste Castellani

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ia (1914-1920)il fronte. Lo troviamo poi a Leopoli (Lemberg nel testo)

e nei pressi di Cracovia. I luoghi che cita lo collocano

sul fronte galiziano nella zona collocata tra Tarnow,

Cracovia, Leopoli e Prezsmyl. La sua esperienza di

guerra è effettuata come addetto alle “macchine” e

quindi presumibilmente in un battaglione dell’artiglieria

austro-ungarica. Nel febbraio del 1915, dopo aver avuto

la possibilità di incontrare suo fratello Enrico qualche

tempo prima, viene a sapere da un conterraneo della

sua morte. Il corpo del fratello Enrico è sepolto nel

cimitero di Lubcza Szczepanowska, nella provincia di

Tarnow (oggi in Polonia). Le ultime pagine della memo-

ria fanno riferimento al sopravvenire di una malattia

che lo porta ad essere ricoverato e inf ine congedato nel

1917. La bozza della lettera collocata nella parte f inale

del quaderno e la brusca interruzione del racconto

fanno pensare che con molta probabilità la memoria

sia stata scritta nel periodo di degenza all’ospedale.

Il rientro a casa avviene passando da Vienna, Grein

Oberosterreich, Enns.

L’incipit della memoria risulta folgorante per la sua for-

za espressiva e attesta il dolore dei soldati al momento

della partenza. Il documento ci fornisce poi alcune

indicazioni utili sui punti di raccolta (Riva, Trento, Bol-

zano), sulle diff icoltà del viaggio e sul disorientamento

dei soldati nelle prime ore della mobilitazione.

Doc. 3. Piastrina di riconoscimento e lettera ai genitori

del soldato Germano Apolloni di Dorsino (Giudicarie

esteriori) – Archivio Privato di Donatella Rigotti

Luigi Maturi parte per il fronte nell’estate del 1914 in

seguito alla mobilitazione, avendo come prima meta

Trento. Indossata la divisa militare, parte da qui alla

volta di Graz. Fin da subito, è impegnato in ospedali

militari, dove ha il compito di smistare i feriti, esegui-

re bendaggi e assistere alle operazioni in qualità di

anestesista. Inoltre è anche capo della mensa uff iciali

e responsabile dell’approvvigionamento. Da Graz

si trasferisce a Vienna, poi a Budapest e inf ine a

Mezdaborc, giungendo così nel pieno della Galizia. Su

Doc. 2. Cartolina polacca di Luigi Maturi di Condino

(Valle del Chiese) – Archivio del Museo storico italiano

della Guerra di Rovereto

committenza dell’ospedale militare, si sposta spesso

nei territori galiziani visitando numerose città, come

documentano le numerose foto ritrovate. Nonostante

la guerra sia un motivo terribile di scontro, rappresenta

pure un momento di incontro tra diverse etnie e razze

(ebrei, russi, austriaci, italiani, slavi...). Infatti, Luigi

conobbe numerose persone di diversa nazionalità, con

cui mantenne una corrispondenza epistolare anche

dopo la f ine della guerra. Firmato l’armistizio nel

1917, si trasferisce con l’ospedale militare a Terragnolo,

Vallarsa. Qui rimane per circa un anno e nel 1918 Luigi

fugge a cavallo verso Innsbruck, dato che la bassa Valle

del Chiese era resa impenetrabile dalle truppe italiane.

Da Innsbruck si trasferirà a Cles, dove eserciterà la

professione di farmacista per alcuni anni. Ritornerà a

Condino verso la f ine degli anni venti.

Scrive Luigi Maturi nella sua memoria inedita: “Il po-

polo polacco mi è molto simpatico, per la gentilezza,

bontà d’animo e nobiltà, rassegnazione nel sopportare

le disgrazie; è però ancora molto, ma molto indietro e

in generale anche assai sporco. Ha bei costumi.”

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Giudicariesi in RussiLa piastrina fornisce indicazioni sull’arruolamento del

soldato Germano Apolloni nella 7 Compagnia di uno

dei Reggimenti dell’esercito austro-ungarico. Fornisce

i dati anagraf ici del soldato (nome e cognome; anno

e luogo di nascita). L’astuccio in metallo consentiva

di proteggere le informazioni scritte a mano su car-

ta semplice. Dalle lettere inedite conservate dalla

famiglia, siamo riusciti a ricostruire l’esperienza del

soldato Germano Appoloni, il quale, partito con la

prima mobilitazione dell’agosto 1914, ha combattuto

in Bucovina almeno f ino al 1915 ed è stato poi fatto

prigioniero nel 1916. Una cartolina da Torino del di-

cembre 1918, a guerra conclusa, ci fa ritenere che sia

rientrato con uno dei viaggi organizzati dalla Missione

militare italiana in Russia tra i trentini irredenti.

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ia (1914-1920)

Doc. 4. Cartolina-fotograf ia inedita di Carlo Maestri di

Prezzo (Valle del Chiese)

– Archivio Privato di Luciano Bugna

Doc. 5. Pagina del Libretto Militare del Regio Esercito

Italiano – Corpo di spedizione in Estremo Oriente del sol-

dato Pellegrino Donati di Dasindo (Giudicarie esteriori)

– Archivio Privato di Anna Donati

La cartolina è spedita il 7/11/1917 dal soldato Carlo

Maestri alla moglie, trasferita da Prezzo, paese nei

pressi dei forti di Lardaro, a Pelugo in Valle Rendena;

attesta l’esperienza dei profughi della valle del Chiese,

che erano costretti, essendo sulla linea del fronte, a

trasferirsi in paesi più interni come la Busa di Tione

e la valle Rendena.

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Giudicariesi in RussiDai documenti reperiti si evince che dopo essere stato

fatto prigioniero dai russi in Siberia, Pellegrino Donati

decide di arruolarsi volontariamente con l’Italia nel

corpo dei Battaglioni Neri, che conf luirono poi nel

Corpo di spedizione italiano in Estremo Oriente. La

sua agendina riporta le seguenti indicazioni: “Siberia.

Arivato Krasnoiaschi (Krasnojarsk) 17 novembre 1918.

Partito poi 6-8-1919”. Il suo nome risulta iscritto nelle

liste uff iciali della “Legione Trentina”, conservate

presso il Museo storico di Trento. Le cartoline dalla

Cina e da Port Said attestano che Pellegrino è rien-

trato in patria con una delle navi militari italiane,

partendo presumibilmente dalla base italiana di Tien

Tsin per raggiungere Trieste nel 1920. Il Foglio di Con-

gedo infatti indica la data 3 febbraio 1920.

Nell’agosto del 1918, come attesta il suo libretto di

arruolamento, Pellegrino Donati, dopo il periodo di

prigionia in Russia e in Siberia, si arruola “volonta-

rio” nei Battaglioni Neri, che verranno integrati nel

Corpo di spedizione in Estremo Oriente dell’Esercito

italiano, inviato in quelle terre lontane per sostenere

le armate bianche che stavano combattendo contro

i bolscevichi.

I soldati giudicariesi tornano in patria anche molti

mesi dopo la f ine della guerra. Alcuni addirittura nel

1920. Spesso portano con sé souvenir e ricordi delle

terre in cui si sono trovati a combattere o in prigionia,

come pipe, scatole, cartoline. Anche Pellegrino Donati

ha portato con sè una serie di cartoline dalla Cina e

dal Medioriente.

Doc. 6. Cartoline dalla Cina e da Port Said di Pellegrino

Donati di Dorsino (Giudicarie esteriori) – Archivio Privato

di Anna Donati

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ia (1914-1920)Doc. 7. Lettera di Selma

Ongari al marito Guerrino

Botteri di Strembo

(Valle Rendena)

– Archivio della Fondazione

del Museo storico

del Trentino

Guerrino Botteri era un maestro elementare nato nel

1882 a Trieste, città dove era emigrata la famiglia,

che rientrerà in val Rendena nel 1907. Conseguito il

diploma magistrale, insegnò in diverse scuole della

sua valle. Dopo la guerra si trasferì a Trento dove

divenne direttore didattico e dove morì nel 1941. An-

selma Ongari, detta Selma, nacque invece a Spiazzo

nel 1892, f iglia di un maestro elementare. La madre

gestiva invece un’osteria del paese. Anche Selma

potè accedere all’istruzione superiore in un istituto

commerciale. Selma e Guerrino si sposano l’11 maggio

del 1914: di lì a pochi mesi Guerrino sarà chiamato sul

fronte galiziano, iniziando un periodo di distacco dalla

moglie che – a fasi alterne – durò f ino al 1918. Anche

Selma nell’agosto del 1915 fu costretta a trasferirsi dalla

Rendena ad Enns, cittadina dell’Austria superiore,

nelle vicinanze di Katzenau, dove la sua famiglia era

stata internata per le simpatie f ilo-italiane che aveva

precedentemente manifestato. Nell’espistolario non

troviamo molte descrizioni dei fatti di guerra vissuti da

Guerrino (di cui invece parla più dettagliatamente nel

diario e nelle lettere al cognato): per lo più troviamo

rif lessioni personali dei due coniugi, lunghe e dolcissime

dichiarazioni d’amore e di affetto, che attestano un

intenso legame coniugale

L’epistolario di Guerrino Botteri con la moglie Anselma

Ongari è conservato presso il Museo storico del Trenti-

no e conta ben 1371 lettere che i coniugi si scrivono tra il

1914 e il 1920. L’icipit di questa lettera è particolarmen-

te signif icativo perché attesta la speranza in un futuro

che faccia dimenticare gli orrori della guerra.

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Giudicariesi in RussiAlfonso Cazzolli viene chiamato alle armi verso la

f ine di novembre del 1914. Dapprima trascorre un

breve periodo di addestramento militare in Trentino

tra Levico e Trento, poi alla f ine di giugno del 1915

viene trasferito ad Enns, nell’Austria Superiore. In

seguito viene inviato in Galizia, dove prende parte

alla controffensiva austriaca avviatasi alla f ine di

aprile del 1915. L’8 giugno 1916, Alfonso realizza il

tanto desiderato progetto: diserta e si consegna ad

una pattuglia di Cosacchi. Per alcuni giorni viene

tenuto nel campo di concentramento di Darnitza,

presso Kiew; viene poi condotto agli estremi conf ini

orientali della Russia europea, dove svolge il lavoro di

falegname. Nell’ottobre del medesimo anno si arruola

nei Battaglioni Neri e combatte come volontario per

l’Italia. Nel luglio 1917 raggiunge il campo di Kirsanov,

luogo di prigionia degli italiani irredenti. Il proposito

di tornare in patria viene troncato dallo scoppio della

rivoluzione, a causa della quale viene trasferito con

alcuni compagni a Tien-tsin, dove si arruola nel Corpo

di spedizione italiano in Estremo Oriente operante a

f ianco alle truppe “bianche” del generale Kolciak in

azioni antibolsceviche di rastrellamento. Nel febbraio

del 1920, rientra in Italia (Trieste) a bordo della “Nip-

pon ” assieme a 270 volontari trentini.

Al rientro portò con sé numerosi oggetti e una serie di

cartoline e fotograf ie che conservò accuratamente in

un album, all’interno del quale alcune pagine, come

quella che riportiamo, sono dedicate alle violenze

causate dai Signori della guerra che controllavano il

territorio cinese dopo la rivoluzione del 1911.

Doc. 8 Pagina dell’Album

fotograf ico di Alfonso Cazzolli

(Tione) –Archivio Privato di

Renzo Salvaterra

Page 39: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

39

ia (1914-1920)4) CONCLUSIONI

La ricerca che abbiamo condotto ci ha per-

messo di costruire un pezzo di storia signifi-

cativo all’interno di una storia più generale e

maggiormente conosciuta. Abbiamo scoperto

una realtà umana per certi versi sorprendente

costituita dalle esperienze drammatiche della

trincea, dalla molteplicità dei sentimenti e degli

affetti dei protagonisti, dai loro legami con

le famiglie e con la terra d’origine, dal loro

desiderio continuo di tornare in patria, dalle

condizioni della prigionia in terra russa, dalle

traversie del ritorno.

In particolare abbiamo scoperto che molti

uomini che hanno dovuto combattere al fronte

hanno sentito l’esigenza di mettere per iscritto i

loro pensieri, le loro difficoltà, le loro imprese,

i loro sentimenti.

Ciò significa che l’esperienza della guerra è

stata così totale e totalizzante da costituire,

per chi è sopravvissuto e ha potuto tornare a

vivere, un’esperienza che ha inevitabilmente

sconvolto la propria esistenza segnando un

momento di svolta fondamentale, dal quale

ogni altro momento della propria vita è stato

in qualche modo condizionato. Tra i nostri

testimoni c’è chi, per esempio, come Alfonso

Cazzolli, dopo aver scritto all’epoca dei fatti un

resoconto delle proprie vicende militari, sentirà

l’esigenza di tornare a ridefinire e completare

il proprio racconto a distanza di anni, ormai

vecchio ma con il ricordo di quell’esperienza

giovanile ancora ben vivo nella memoria3.

È stata una scoperta anche il fatto di riscontrare

un tasso di alfabetizzazione nelle nostre valli de-

cisamente elevato: non solo maestri o impiegati,

ma anche contadini e artigiani dimostrano di

saper leggere e scrivere in italiano in un’epoca in

cui in altre parti del nostro paese l’analfabetismo

è ancora molto diffuso.

La lettura delle memorie dei soldati semplici,

arruolati per necessità, spesso inconsapevoli delle

reali motivazioni che erano alla base del conflitto

in cui sono stati coinvolti, ci ha permesso inoltre di

guardare alla Grande guerra con un occhio molto

diverso da quello che abbiamo quando studiamo

quell’importante evento della storia novecentesca

sui manuali scolastici. Se in questi vengono de-

scritte tattiche militari, obiettivi strategici, risorse

economiche e tecniche impiegate, nelle memorie

dei soldati leggiamo invece di lunghe marce este-

nuanti, di nostalgia della propria casa, di rapporti

umani non sempre amichevoli tra commilitoni

e soprattutto tra soldati e ufficiali; o ancora, di

ranci ridotti al minimo, di giacigli improvvisati, di

notti all’addiaccio, di suoni assordanti prodotti da

cannoni e mitragliatrici. Una guerra quindi vista

dalla parte di chi l’ha combattuta davvero, di chi

è morto sotto i colpi dei fucili e delle mitraglie, di

chi è stato stroncato dal colera o dalla setticemia

3 Cfr. Camillo Zadra, La memoria di Alfonso Cazzolli, in

Soldati. Diari della Grande Guerra, Edizione La Grafica, s.d

ed è ancora sepolto in uno dei molti cimiteri ga-

liziani, di chi ha scritto le sue memorie in un letto

di qualche ospedale militare dell’alta Austria.

Anche la lingua usata dai diaristi e dai memorialisti

è stata una scoperta interessante. Innanzitutto i

nostri testimoni provengono da ceti sociali diversi:

falegnami, contadini, artigiani, ma anche maestri

elementari, tipografi, impiegati. Tutti sono acco-

munati dall’esperienza della guerra e da questa

esigenza impellente di fissare la propria testimo-

nianza attraverso parole scritte. Certamente la

precarietà delle proprie condizioni esistenziali e la

consapevolezza dell’eccezionalità dell’esperienza

che si stava vivendo hanno contribuito a suscitare

tale necessità dello scrivere.

La lingua usata è per lo più una lingua popolare,

magari sgrammaticata (anche se non sempre!),

ma molto spesso di grande efficacia espressiva.

Leggiamo per esempio l’incipit della memoria

inedita di Adriano Castellani: “Il giorno 1 Agosto

doppo un angoscioso lascio della mamma ed una

sorella maritata. Ecco che noi due fratelli con lagrime

e pianti se inviemo per il triste destino della guerra”4.

È un inizio folgorante che racchiude tutta la di-

sperazione che il soldato prova al momento della

partenza. Sempre Castellani nella sua semplicità

evoca un’immagine che ricorda Ungaretti: “nei

contorni di Schremizl (Prezschmyl) dove che abiamo

avuto dei combatimenti sanguinosi estramente si

4 A. Castellani, Memoria della guerra 1914-1917, Ms. inedito,

Archivio Privato di Oreste Castellani

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Giudicariesi in Russisviluppò il colera quela peste malatia che gli uomini

cadevano come le foglie”.

Un altro aspetto che emerge da una parte della

documentazione raccolta è il modo con cui

i soldati giudicariesi percepiscono una realtà

completamente diversa da quella dalla quale

essi provengono. Le descrizioni delle terre e dei

paesaggi lungo il viaggio che li porta fino ai confini

orientali dell’Impero mostrano per esempio una

curiosità naturale per un mondo ai più del tutto

sconosciuto. Ma sono soprattutto le persone, i

popoli, i loro usi e costumi, i loro abbigliamenti,

le loro abitazioni ad interessare i nostri soldati.

I rapporti con le popolazioni dei luoghi sono

spesso contrassegnati da grande umanità: episodi

di generosità e di aiuto da parte degli abitanti nei

confronti dei soldati sono spesso narrati nelle

testimonianze e nei ricordi dei trentini.

Vi è anche qualcuno che mostra un interesse

per così dire “etnografico”: la Galizia, la Bucovi-

na, i monti Carpazi, ma ancor più la Siberia, la

Mongolia e la Cina appaiono agli occhi dei nostri

combattenti come mondi esotici. Da una parte

si evidenziano i costumi incivili, la “barbarie” o

l’immoralità di galiziani e siberiani; dall’altra si

descrivono con stupore le bellezze dell’estremo

oriente o l’originalità delle abitazioni slave. Leg-

giamo per esempio nella memoria dell’ufficiale

farmacista Luigi Maturi di Condino: “Il popolo

polacco mi è molto simpatico, per la gentilezza, bontà

d’animo e nobiltà, rassegnazione nel sopportare le

disgrazie; è però ancora molto, ma molto indietro

e in generale anche assai sporco. Ha bei costumi. I

Ruteni sono molto, ma molto più indietro; si vede che

è stato un popolo molto, ma molto trascurato”5. In

questo anche le fotografie o le cartoline-ricordo

o gli oggetti riportati in patria come souvenir del

lungo viaggio effettuato testimoniano il deside-

rio di avvalersi comunque di un’esperienza di

vita che, pur nella sua drammaticità, ha offerto

anche la possibilità di aprirsi al grande mondo e

di conoscerne le terre più remote.

5) OSSERVAZIONI FINALI

La ricerca storica che abbiamo portato a termine

non rappresenta solo un lavoro di catalogazione

e archivio dei documenti; al contrario, ci ha

permesso soprattutto di fermarci a rif lettere

sull’esperienza che i nostri convalligiani hanno

vissuto e sulle emozioni che hanno provato.

La lettura dei documenti, forse iniziata con un’in-

tenzione prettamente didattica, ci ha toccato nel

profondo del cuore, facendoci vivere in prima

persona le memorie dei soldati, ai quali alla fine

ci sentiamo legati da un sentimento di affetto

sincero. Questo vivo coinvolgimento emotivo è

stato ciò che ci ha dato la voglia, l’interesse e la

curiosità di andare avanti nell’approfondimento

della ricerca, comprendendo, alla fine di questo

impegnativo ma soddisfacente lavoro, di non

5 L. Maturi, Memoria, Ms. inedito conservato presso il Museo

storico italiano della guerra di Rovereto

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ia (1914-1920)poterci permettere di dimenticare ciò che è

accaduto. Abbiamo capito che la storia è fatta

da esperienze vissute da uomini comuni che per

la maggior parte delle epoche passate sono finiti

nel nulla, senza lasciare alcuna traccia di sé e,

con il tempo, scomparendo anche dal ricordo.

Laddove, come nel caso della Grande Guerra,

esistono testimonianze di ciò che è accaduto,

diventa dunque importante il lavoro di ricerca che

consenta di fare riemergere e dare concretezza a

chi ha vissuto quel tragico passato. Le scritture di

guerra hanno questa grande forza espressiva in

grado di riprodurre lo stato d’animo dei soldati

nelle trincee, in prigione, in territorio nemico.

È possibile rivivere oggi la tragica esperienza di

quei soldati? Se ascoltiamo le parole di uno di

loro, sembrerebbe di no: “È inutile lo scrivere! Chi

non ha provato la disperazione muta di una massa di

uomini affamati, condotti senza sapere il dove, diretti

ad una meta, non nota nemmeno ai comandanti, di

notte, per vie di fango dove il ‘piè fermo è sempre

il più basso’ quando non sdrucciola anche quello,

sovraccarichi di peso; umidi per l’acqua che piove

f ine f ine, intirizziti dal freddo, esausti per lo sforzo,

chi non prova tale muta disperazione, non può im-

maginarla attraverso le parole scritte”.6 Eppure la

6 G. Botteri, Diario, in Scritture di guerra. Guerrino Botteri,

Vigilio Caola, Giovanni Lorenzetti, Valentino Maestranzi,

Giuseppe Scarazzini, Quinto Antonelli, Manuela Broz, Giorgia

Pontalti (a cura di) Co-editori: Fondazione del Museo storico

del Trentino e Museo storico italiano della guerra di Rovereto,

1998, p. 18.

lettura del diario dello stesso Botteri, la memoria

del Castellani, le lettere ai genitori dell’Apolloni,

le cartoline affettuose ai famigliari del Maestri,

ci hanno davvero proiettato in quel non troppo

lontano passato e ci hanno permesso di ridare un

volto ai Botteri, ai Castellani, agli Apolloni.

Siamo convinti che il nostro lavoro, nella sua

parzialità, può fornire un contributo a questo

importante compito che abbiamo noi e tutte le

generazioni future: tenere vivo il ricordo della

Grande Guerra, non solamente per quanto ri-

guarda gli avvenimenti, ma soprattutto per quella

che è stata la personale esperienza di umili soldati.

È solo l’inizio di una ricerca che potrà essere

proseguita anche per altre esperienze di questo

tragico XX secolo che ci sta alle spalle. Pensia-

mo alla guerra d’Etiopia o alla Seconda guerra

mondiale: anche queste due disastrose guerre del

secolo hanno visto la partecipazione massiccia di

trentini e, tra loro, molti giudicariesi. Sono campi

di indagine ancora del tutto aperti a cui la ricerca

storica dovrà prima o poi dedicarsi.

6) RINGRAZIAMENTI

Vogliamo esternare la nostra più sincera gratitu-

dine a tutte le persone e istituzioni che ci hanno

dato collaborazione e supporto logistico, permet-

tendoci così di realizzare il nostro Progetto.

In particolare desideriamo ringraziare il professo-

re di storia e filosofia Renato Paoli, il quale ci ha

spronato a svolgere la ricerca e ci ha guidato in

tutte le sue fasi e il professore di storia dell’arte

e disegno tecnico Silvano Bonomi, per la sua di-

sponibile consulenza artistica nella realizzazione

della mostra.

Non scordiamo di ringraziare per l’aiuto ricevuto

lo storico Quinto Antonelli, Caterina Tomasi,

bibliotecaria del Museo storico di Trento, Anna

Pisetti, bibliotecaria del Museo della guerra di

Rovereto, e Daniela Mosca del Centro Studi

Judicaria, luogo dell’esposizione.

Ringraziamo anche la Biblioteca di Tione, per la

ricerca bibliografica e l’esperto Alessandro Togni,

poiché ci ha insegnato ad utilizzare Adobe Photo-

shop per realizzare i pannelli illustrativi.

Un grazie anche alle Istituzioni del territorio che

hanno creduto in noi e ci hanno sostenuto nella

realizzazione del Progetto: il Centro Studi Judica-

ria, la Fondazione del Museo storico del Trentino,

gli Assessorati alla cultura della Comunità delle

Giudicarie e del Comune di Tione, le Casse Rurali

del territorio giudicariese.

Infine la nostra sincera gratitudine va alle perso-

ne (non è possibile nominarle tutte) che hanno

gentilmente messo a disposizione i documenti,

senza i quali sarebbe stato impossibile realizzare

la nostra ricerca.

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42

Serv

izio

fot

ogra

fico

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Savi

nel

li

Momenti del concerto 2010 “Il Guetti vola in Africa” con il ritorno nel nostro auditorium di Cheryl Porter, grande interprete italo-americana

di spiritual. Anche quest’anno il progetto promosso e sostenuto dalla scuola su proposta della classe 3a PA e con il contributo di Enti locali ha

raggiunto lo scopo di mantenere l’impegno di adozione annuale dell’orfanatrof io “Rayon de Soleil” di Bafoussam in Camerun (Africa).

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43

Staf

fDirigente scolastico

Docente collaboratore vicario

Docenti collaboratori

Docenti collaboratori sicurezza

dott. Severino Papaleoni

prof. Erminio Rizzonelli

prof. Innocentino Antoniolli

prof. Luciano Bugna

prof.ssa Lorena Giacobazzi

prof. Tiberio Salvaterra

prof. Roberto Strangis

prof.ssa Giuseppina Zanelli

prof. Silvano Bonomi

prof. Alberto Tomasi

Staff S taff

Coordinatori di Indirizzo

Liceo Scientif ico

Liceo Scientif ico Montagna

Liceo Linguistico

Liceo Socio Psico Pedagogico

Ragioneria / IGEA

Geometri

Biennio ITI

Corsi serali

Coordinatori di Dipartimento

Area Umanistica

Area Linguistica

Area Scientif ica

Area Tecnica

Area Giuridico-Economica-Aziendale

Funzioni strumentali

Orientamento

Valutazione

Innovazione Tecnologica

Area Didattica (attenzione al biennio)

prof. Tiberio Salvaterra

prof. Luciano Bugna

prof.ssa Mirella Bertolini

prof.ssa Laura Rossi

prof.ssa Anna Riccadonna

prof. Innocentino Antoniolli

prof. Graziano Borsari

prof.ssa Ilaria Guidotti

proff.sse A. Moratelli, S. Mittempergher

prof.sse Jole Armani, Mirella Bertolini

proff. Tiberio Salvaterra, Alberto Tomasi

prof. Carlo Carè

prof.ssa Cristina Maturi

prof. Claudio Pucci

prof.ssa Alessandra Macinati

prof. Lorenzo Cazzolli

prof.ssa Liliana Gallazzini

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DocentiD ocentiAlamia Anna

Alberti Cristina

Algeri Addolorata Liana

Andina Giulia

Antolini Armida

Antolini Marcella

Antolini Natalina

Antoniolli Innocentino

Armani Iole

Berretti Raffaele

Bertolini Mirella

Binelli Giovanna

Bizzotto Jeanette

Bondioli Francesco

Bonomi Silvano

Bonvecchio Antonio

Boroni Alessandra

Borromeo Luigi

Borsari Graziano

Bosetti Marco

Bosetti Norma

Buganza Caterina

Bugna Ivan

Bugna Luciano

Buratti Franco

Caffarena Geronima

Cainelli Cristina

Calce Michele

Caldera Attilio

Caola Maria

Carè Carlo

Caridi Nicola

Carraro Cristina

Castellani Monica

Castronovo Paolo

Cazzolli Lorenzo

Ceschinelli Lucia

Chistè Elena

Cimarolli Primo

Coffano Luciana

Collini Federica

Collini Romeo

Collini Stefano

Colò Ennio

Cominotti Gastone

Cucca Enrico

Dal Ri Carmen

Di Francesco Elena

Dolzan Paolo

Faraci Carmelo

Ferrari don Paolo

Ferrari Paola

Fiumefreddo Arianna

Franco Francesca

Gaglio Maria Concetta

Gallazzini Liliana

Gasperi Elisabetta

Giacobazzi Lorena

Giordani Laura

Girardini Maria Carla

Gosetti Alberto

Guidotti Ilaria

Ianeselli Sara

Leonello Maria

Litta Anna

Maccabelli Luca

Macinati Alessandra

Maistri Mattia

Malfatti don Andrea

Mattina Guido

Maturi Cristina

Melchiorri Cinzia

Merli Maria Rosi

Meroni Maria Luisa

Mezzi Paola

Mittempergher Susanna

Morani Nadia

Moratelli Antonella

Morini Ilaria

Nella Edda

Nicolli Alberta

Nicolodi Carla

Nistri Margherita

Omezzolli Linda

Paoli Renato

Partipilo Francesco

Piccoli Paolo

Polin Sylviane

Polla Claudia

Pucci Claudio

Riccadonna Anna

Rossi Laura

Russo Barbara

Salvaterra Ezio

Salvaterra Giuliana

Salvaterra Tiberio

Santini Andrea

Scarpari Paola

Seraf ini Susanna

Spada Nicola

Spadaccino Tamara

Speranza Mariella

Strangis Roberto

Stucki Magdalena

Tinè Maria

Titta Annalisa

Tomasi Alberto

Vaccaro Carmela

Zanella Laura

Zanelli Giuseppina

Zini Fabiola

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45

Doc

enti

e Per

sonale

Personale A.T.A.Personale A.T.A.

Collaboratori scolastici Elena Armani

Luisa Bertini

Mariassunta Bertini

Maria Grazia Bonapace

Pierangela Bugna

Raffaella Bugna

Nicola De Feo

Laura Longhi

Caterina Mezzi

Eugenio Oliverio

Achille Pasi

Adriano Passardi

Manuela Pellegrini

Giuseppe Rimmaudo

Carla Salvadori

Vittorio Salvaterra

Fabio Valentini

Amministrativi

Assistenti di laboratorio

Marta Bagozzi

Luisa Baldracchi

Iris Cosi

Amedea Degiuliani

Silvia Franchini

Erica Gottardi

Mafalda Maestri

Germana Pellizzari

Mara Pernisi

Pierluigi Salvaterra

Simona Troiano

Vanda Viviani

Daniele Bazzanella

Marco Briani

Andrea Ferrari

Giuseppe Mussi

Mauro Togni

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46

Dirigente scolastico

Genitori

Docenti

Personale A.T.A.

Studenti

Studenti Consulta provinciale

Severino Papaleoni

Sergio Salizzoni - Presidente

Stefano Brunelli

Gabriella Mattivi

Sara Maturi

Silvano Bonomi

Ennio Colò

Elena Di Francesco

Liliana Gallazzini

Cristina Maturi

Antonella Moratelli

Renato Paoli

Nicola Spada

Raffaella Bugna

Achille Pasi

Christian Bazzoli

Michele Bella

Kevin Cortella

Claudio Poletti

Lara Fostini

Beatrice Oliana

Consiglio dell’IstituziC onsiglio dell’Istituzione

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Classi e foto

ione

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48 Classi e foto 1 a Geometri A1a Geometri A

1 AGLIARDI CHRISTIAN

2 ARTINI MICHELE - Trasf.

3 BERTOLINI FILIPPO

4 BUGNA VITTORIO

5 BUTTERINI MICHELE

6 CAOLA JESSICA

7 CAOLA RICCARDO

8 CLINAZ LUANA

9 FERRARI ALESSANDRO

10 FILOSI MARCO

11 FRANCESCHETTI MATTIA

12 LORENZETTI STEFANO

13 MAFFEI EDOARDO - Trasf.

14 MATURI ANNA

15 MEZZI MICHELA

16 PIAZZA ELVIO

17 RICCADONNA SAMUELE

18 ROSA FRANCESCO

19 ROUHAIM OUALIDE

20 SAUDA ANDREA

21 SILI VLAD

22 VALCANOVER SIMONE

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49Classi e foto2 a Geometri A2a Geometri A

1 ALDRIGHETTI FABIO

2 AMISTADI ROSANGELA

3 ANTONIOLLI CLAUDIO

4 ARCI VERONICA

5 BONAPACE MATTEO

6 CASTELLINI ANDREA

7 COZZINI DAVIDE

8 FILOSI MARIO

9 FRANCHINI GIORGIA

10 MAFFEI CHIARA

11 MASCHERI GLENDA

12 PAROLARI CHRISTIAN

13 REMEDIO ELISA

14 SALVADORI VALENTINA

15 TAMBURINI MANUELA

16 VALENTI PAOLO

17 VALERIO FABIO

18 VULTAGGIO ALBERTO

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50 Classi e foto 3 a Geometri A3a Geometri A

1 ALARI GABRIELE

2 ANTOLINI DAVIDE

3 ARMANINI GIACOMO

4 BAZZOLI NORMAN

5 BERTINI FEDERICO

6 BONAPACE ROBERTA

7 BUGNA JESSICA

8 CALIARI FABRIZIO

9 FIORONI FEDERICO

10 GJORESKI ALEKSANDAR

11 LUCCHINI FRANCESCO

12 MARCHIORI DANIELE

13 MILANI STEFANO

14 PEDRAZZOLI RICCARDO

15 SALSA SILVIA

16 SALVATERRA LORIS

17 SARTORI FABIO

18 TOMASINI EMILIO

19 VALENTINI MATTEO

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51Classi e foto

1 ANTOLINI FLAVIO

2 ANTOLINI MARCO

3 BERTINI DANIELE

4 BONENTI VALERIA

5 CARLI SERGIO

6 COLLINI FEDERICO

7 FRIZZI FEDERICO

8 PALLA LORENZO

9 PAPALEONI MARTINA

10 PASSARDI CHIARA

11 PEDRETTI RICCARDO

12 PIETROPOLI ELENA

13 POLANA ROBERTO

14 POVINELLI DAMIANO - Trasf.

15 TAWFIK OMAR

16 VIVIANI CATERINA

4 a Geometri A4a Geometri A

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52 Classi e foto 5 a Geometri A5a Geometri A

1 ARMANI FABIO

2 BALDUZZI CESARE

3 BAZZOLI CHRISTIAN

4 BONAZZA PAOLO

5 CANDIOLI MICHELE

6 CASTELLINI UGO

7 CAVALLARO FRANCESCA

8 COSI MARIO

9 DALPONTE STEFANO

10 MADASCHI MATTEO

11 MAESTRANZI CHIARA

12 MAIER FEDERICO

13 PEZZAROSSI SIMONE FABIO

14 ROUHAIM SOUFIANE

15 SALVATERRA ELISA

16 TAMBURINI MICHELE

Page 53: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

53Classi e foto

1 ALICANTI DANIELA

2 AMISTADI ALBERTO

3 AMISTADI FEDERICA

4 BOSETTI PATRICK

5 BOTTERI DAVIDE

6 BOYCHUK VIKTOR

7 BUSELLI ALBERTO

8 BUSELLI ALESSANDRO

9 CAPPELLI DANIEL

10 GIOVANELLI MANUEL

11 HOXHA RUBIN

12 KLETSKIY KONSTANTIN

13 LEONARDI MICHELE

14 LEONARDI JACOPO

15 MELZANI MIRKO

16 MERLI GABRIELE

17 NARDONE PIERFRANCESCO

18 OLIVIERI MARTINO

19 PLOTEGHER ROBERTO

20 PROFAIZER NICOLÒ

21 ZANETTI MASSIMILIANO

1 a Geometri B1a Geometri B

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54 Classi e foto 4 a Geometri B4a Geometri B

1 ALBERTI ALESSANDRO

2 ALDRIGHETTI ALESSANDRA

3 APPOLONI VALENTINA

4 ARMANI ANDREA.

5 BAZZOLI IVANO

6 BRENA NICOLA

7 CHIAPPANI SIMONE

8 CIMAROLLI REDENTO

9 FRANCESCHETTI CRISTIAN - Trasf.

10 FRANCHINI WILLIAM

11 LORENZI LUCA

12 MARINI MATTEO

13 MASOTTO NICOLE

14 MORELLI FEDERICO

15 MORELLI MARTINO

16 PILOTTI KEVIN

17 TIRADO CARRASCO GABRIELA

18 VALENTINI ELENA

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55Classi e foto

1 ARMANI VALENTINO

2 BAZZOLI RICCARDO

3 BAZZOLI SERGIO

4 BOMBARDA MICHELE

5 BOSETTI FEDERICO

6 COZZIO THOMAS

7 FRANCESCHETTI OMAR

8 GUALDI OMAR

9 MARGONARI ROBERTO

10 SALVATERRA CESARE

11 SIRENO MATTIA

1 a ITI A1a Istituto Tecnico Industriale A

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56 Classi e foto 2 a ITI A2a Istituto Tecnico Industriale A

1 BONOMINI ANDREA

2 CIMAROLLI CHIARA

3 DONINA MARCO - Trasf.

4 FAES LUCA

5 MAIOCCHI YURI

6 MARCHIORI ANGELO

7 POLI ROBERT

8 RIGOTTI ALESSIO

9 RODIGARI MICHEL

10 RUSSO RAYMOND

11 STRAOLZINI MIRKO

12 VALENTI FEDERICO

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57Classi e foto

1 BAZZOLI NICOLE

2 BELTRAMI JESSICA

3 BINELLI MADDALENA

4 BRUNELLO ALESSIA

5 BURRINI MARTINA

6 CATTONI CHIARA

7 CHEMOLLI CRISTINA

8 CIMAROLLI ILARIA

9 COLLINI ELEONORA

10 CROSINA ALESSIA

11 DIDOUH NESAYBA

12 HECHENBLAIKNER ELISA

13 LAVEZZARI NADIA

14 PAOLI ADRIANA

15 PLATZER ALESSIA

16 PLATZER NICOLE

17 PORCELLI PIETRO

18 RICCADONNA VALENTINA

19 SANSONI GAIA

20 SERAFINI DEBORA

21 TURRI ISABEL

22 VALENTI GAIA

23 VALENTINI SARA - Trasf.

24 VIVIANI ALESSIA

25 ZONTINI ELEONORA

26 ZULBERTI VERONICA1 a Linguistico A1a Linguistico A

Page 58: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

58 Classi e foto 2 a Linguistico A2a Linguistico A

1 BELLIBONI SARA

2 BONAPACE ERIKA

3 BONUCCELLI DENISE

4 BRUNELLI PATRIZIA

5 CAMPAGNOLI ILARIA

6 FOSTINI LUCREZIA

7 FRANCHI MARTINA

8 GHEZZI DEBORA

9 GIACOMETTI MICHELE

10 GIONGO PETRA

11 GRANIERI ILARIA - Trasf.

12 LORENZI MARIAVITTORIA

13 MONEGHINI SILVIA

14 NICOLINI DANIELA

15 ODORIZZI SILVIA

16 OSS SARA

17 PELLIZZARI SAMANTHA

18 ROTA MADDALENA

19 SANSONI ZAIRA

20 SCHERGNA ANNA

21 SEBASTIANI GIULIA

22 TERZI CAMILLA

23 TROGGIO CLAUDIA

24 TUDA VESILDA

25 ZENI ALESSANDRA

Page 59: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

59Classi e foto

1 BAZZOLI FEDERICA

2 BAZZOLI GIADA

3 DE LAZZARI NICOLE

4 FALANGA VALENTINA

5 FAMBRI LORENZA

6 FIORELLA ILARIA

7 GOBBI JASMINE

8 GUERINI ROBERTA

9 MARINI ANCILLA

10 MOLINARI LUISA

11 RICCA LAURA

12 RIGOTTI CAMILLA

13 SANSONI CHIARA

14 SERAFINI LUDOVICA

15 SIMONE PAOLA

16 TISI JESSICA

17 ZINI ANNA

3 a Linguistico A3a Linguistico A

Page 60: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

60 Classi e foto 4 a Linguistico A4a Linguistico A

1 BELTRAMI MARTINA

2 BOSETTI MARINA

3 CALDERA ILARIA

4 CARÈ ROBERTA

5 COLLINI LINDA

6 COLOMBO GIULIA

7 FERRARI CARLA

8 FERRARI SILVIA

9 FOSTINI MONICA

10 MAGANZINI EMMA

11 MONFREDINI LAURA

12 PONTIROLLI SABRINA

13 PRETE DENISE

14 ROTA ISABEL

15 SAI ALICE

16 SEBASTIANI ELENA

17 TURRI KARIN

18 ZUBANI VICTORIA

Page 61: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

61Classi e foto

1 ALBERTI ILARIA

2 ALIMONTA CHIARA

3 ARTINI MARTINA

4 BERTARELLI GIULIA

5 BERTOLINI VALENTINA

6 FACCHINI NADIA

7 FRIZZERA ALFONSINA

8 GALLAZZINI IVANA

9 GIOVANELLI CLAUDIA

10 GRASSI MARTINA

11 SICHERI BARBARA

12 TERZI GAIA

13 VOLPI GIUSY

14 ZALLA VALENTINA

15 ZANNI ALBERTO

16 ZONTINI CLARA

5 a Linguistico A5a Linguistico A

Page 62: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

62 Classi e foto 1 a Socio PP A1a Socio Psico Pedagogico A

1 ARTINI KATIA

2 BAZZANELLA ANDREA

3 BONENTI GLORIA

4 CAOLA VALENTINA

5 CASTELLANI ELENA

6 CROSINA GIADA

7 ERBAGGI SARA

8 GIOVANELLI ANNALISA

9 GRASSI ALINA

10 GRASSI SABRINA

11 IGINI ELEONORA

12 LEVATI MARTINA ALICE

13 LUZZI FRANCESCA

14 MAFFEI BEATRICE

15 MONICO SARA

16 PELLIZZARI STEFANIA

17 ROSSARO BARBARA

18 SCALFI MONIA

19 SCORTA ASAHAR

20 SERAFINI LIA

21 TONEZZER MONICA

22 TONINI ASJA

23 TONINI VALENTINA

24 VULTAGGIO PAMELA

Page 63: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

63Classi e foto2 a Socio PP A2a Socio Psico Pedagogico A

1 ANTOLINI AMANDA

2 BAZZOLI JASMINE

3 BAZZOLI MARIA

4 BULLA MEGI

5 BURATTI FEDERICA

6 GIOVANELLI ELENA

7 LORENZI FABIOLA

8 MARASCALCHI ANNA

9 PAROLARI SARA

10 SALVATERRA ALESSANDRA

11 TISI FEDERICA - Trasf.

12 ZONTINI ILARIA

Page 64: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

64 Classi e foto 3 a Socio PP A3a Socio Psico Pedagogico A

1 APPOLONI CARLOTTA

2 BATTOCCHI MARTINA

3 BINELLI FRANCESCA

4 BONAZZA MARA

5 BOSETTI LAURA

6 BUFFETTI DANIELA

7 BURATTI ALESSANDRA

8 BURATTI LORENZA

9 FESTI SERENA

10 FLORI LORENA

11 FRANCHI VALENTINA - Trasf.

12 GIORGETTA ANNA

13 LORENZIN LIA

14 MAESTRI ARIANNA

15 MAGAGNOTTI LISA

16 MARGONARI ANNA

17 MATURI MARIA GIOVANNA

18 MUSSI ELISA

19 PANIZZA ALESSIA

20 PREDYOVA MARIYA MAGDALEN

21 ROSSARO VALENTINA

22 SCALVINI MARINA

23 VALENTINI ALESSANDRO

24 ZORZI PATRIZIA

Page 65: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

65Classi e foto

1 BALDRACCHI MARTINA

2 BERASI VIVIANA

3 BONENTI GIOVANNA

4 BRAHIMI NAXARENA

5 BURATTI MARIA

6 BUTTERINI PAOLA

7 CAOLA MANUELA

8 DALPONTE FRANCESCA

9 FACCHINI FRANCESCA

10 FAILONI CHIARA

11 FERRARI JACOPO

12 FUSI GIULIA

13 GATTI ELENA

14 MALACARNE KATIA

15 MARINI GRETA

16 MESA CARLA

17 MOSCA MARIA ILARIA

18 PANELLI MONICA

19 RICCADONNA GIULIA

20 RICCADONNA ILARIA

21 SALVADORI VALENTINA

22 TISI ALESSIA

23 VILLI CHIARA

4 a Socio PP A4a Socio Psico Pedagogico A

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66 Classi e foto 5 a Socio PP A5a Socio Psico Pedagogico A

1 AMISTADI IMELDA

2 BAGOZZI LAURA

3 BAZZOLI ILARIA

4 BELLAGAMBA ALESSIA

5 BUGNA FABIANA

6 COLLINI FRANCESCA

7 DALBON SILVIA (14/10)

8 DALBON SILVIA (04/06)

9 LEONARDI FEDERICA

10 MAGAGNOTTI ELENA

11 PASQUAZZO ELISA

12 PEDRETTI ANNA

13 PONESSA GIULIA

14 SANTORUM ANNA

15 ZAMBOTTI SERENA

Page 67: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

67Classi e foto

1 CALIARI ANNA

2 CARÈ TANIA

3 CARLI MARTA

4 CAZZOLLI NICOLE

5 CIMAROLLI AMBRA - Trasf.

6 DALBON MICHELA

7 FACCHINI ALESSIA

8 FONTANA MICHELA

9 FRUNER KATIA

10 GRAZZI MICHELA

11 LADINI ARIANNA

12 LATTARUOLO CAROLINA

13 LORENZI LUDOVICA

14 SCALFI MARIA

15 URGO MARZIA

2 a Socio PP B2a Socio Psico Pedagogico B

Page 68: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

68 Classi e foto 1 a Ragioneria A1a Ragioneria A

1 ARMANINI MARCO - Trasf.

2 BONAZZA GIULIA

3 CARLINI CHIARA

4 COZZIO JASMINE

5 FERRARI EVELYN

6 FERRARI FABIO

7 FRANCINI SONNY

8 GALANTE CAROLA

9 GHEZZO IRENE

10 KLIMENT OSCAR

11 KOSTADINOVA VIKTORIJA

12 MAESTRANZI GIULIANO

13 MOSCA ALESSANDRO

14 PINEDA CARRION DENISSE M

15 RICCA MICHELA

16 SANTORUM CHIARA

17 TISI MATTHEW

18 VALERIO LUDOVINA

19 ZAMBANINI ISABEL

20 ZONTINI DENISE

Page 69: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

69Classi e foto

1 BAGATTINI ANNA

2 BONENTI ILARIA

3 BULLA SUELA

4 CANTONATI DOMINIK

5 DUKIC SELMA

6 ESPOSITO ELEONORA

7 FERRARI NICOLE

8 FRANCESCATTI LUCA

9 GENTILI MELISSA

10 GIOVANNINI ALICE

11 LEONARDI BIANCA

12 MALACARNE KARIN

13 MATURI LORENZO - Trasf.

14 MOSCA ARIANNA

15 NICOLUSSI SIMONE

16 PELLIZZARI GAIA - Trasf.

17 PIZZINI DENISE

18 POULI MANUEL

19 RIZZONELLI LAURA

20 SARTORI PAMELA

21 SIMONI FRANCESCA

22 STAGNOLI ELISA

23 TOMASINI VERONICA

24 VLADAREAN LARISA D.

25 ZANETTI JESSICA2 a Ragioneria A2a Ragioneria A

Page 70: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

70 Classi e foto 3 a Ragioneria A3a Ragioneria A

1 ALDRIGHETTI ANGELICA

2 AZZOLINI MONIA

3 BELTRAMOLLI ELENA

4 BERTELLI CHIARA

5 BERTERA NIKOLAS

6 BONAPACE LUCIA

7 BONAZZA NADIA

8 CALIARI SAMUEL

9 FACCHINI LINDA

10 GHEZZI DERRICH

11 GIRARDINI CHIARA

12 GOTTARDI FRANCESCA

13 PAVLOSKA NATASA

14 POZZA LUCIA

15 QUINTERO VILLA MICHEL

16 SALVADORI SIMONE

17 VIDI FRANCESCO

18 ZOANETTI TANIA

Page 71: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

71Classi e foto

1 ARMANI GRESIA

2 BAGOZZI GIADA

3 BERTONI BARBARA

4 BINELLI ALBA

5 BOSIO DAVIDE

6 CHEMOLLI ALICE

7 CIMAROLLI VALENTINA

8 COMINOTTI DANIELE

9 CORRADI VICTORIA

10 COZZINI ALESSANDRA

11 CUNACCIA BRUNO

12 FACCHINELLI MATTEO

13 FERRARI ROMINA

14 FRANCESCHETTI ILARIA

15 FRIZZI GIULIA

16 GJONI MIRANDA

17 MEZZI MARIKA

18 MORA GIADA

19 PANDOLFI DAVIDE

20 RITO BARBARA

21 SANTONI NICOLÒ

22 SIMONI KATIA

23 VALENTI ARIANNA

4 a Ragioneria A4a Ragioneria A

Page 72: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

72 Classi e foto 5 a Ragioneria A5a Ragioneria A

1 ANGELINI MARGHERITA

2 BONENTI MATTIA

3 CURTI LUCA

4 FACCHINI SILVIA

5 GHEZZI ELISA

6 GIOVANELLI MATTIA

7 IORI STEFANIA

8 LOMBARDI MONICA

9 MONFREDINI MATTIA

10 OLIANA STEFANIA

11 RIGOTTI IRENE

12 SCOZZAFAVA FEDERICA

13 STEFANI FRANCA

14 TODESCHINI FABIO

15 VALENTI MARTINA

16 VALERIO CHIARA

17 VANIN SONIA

18 ZAMBONI SELENE

Page 73: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

73Classi e foto

1 ARSLANI ADEL

2 BALLARDINI SONIA

3 BAZZOLI KEVIN

4 BAZZOLI ROBERTA

5 BELLAGAMBA LEONARDO

6 BENYAHIA CERINE

7 BERASI GABRIELE

8 CANJE ALEXANDRU - Trasf.

9 COMINOTTI ELEONORA

10 DIGIOVANNI JESSICA

11 FESTA MARTINA

12 GIOVANELLA SILVIA

13 GRIGORENCO ANGELA

14 LOMBARDI SILVIA

15 LUCCHINI DANIELE

16 MOJSOSKI GOCE

17 NICOLUSSI ALESSIA

18 OLIANA MONICA

19 ONORATI MONICA

20 PANDOLFI CRISTINA

21 SPADA GIORGIO

22 VECLI MATTHEW

23 ZANAGLIO NICOLA

1 a Ragioneria B1a Ragioneria B

Page 74: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

74 Classi e foto 1 a Scientifico A1a Scientifico A

1 ARMANINI GLORIA - Trasf.

2 BELTRAMI VIRGINIA

3 BOSETTI MARIKA

4 CUNACCIA FEDERICO

5 FILKOSKA ANDZELA

6 GIRARDINI ELEONORA

7 MATURI ALESSANDRO

8 MILANESE ARIANNA

9 PESENTI ALESSANDRO

10 RIGOTTI LORENZO

11 ROMANI LORENZO

12 SAGHIR FATIMA ZAHRA

13 SALVATERRA GABRIELE

14 SANGIORGI MARIO PRIMO

15 SCURI NICOLA

16 SIMONI ARIANNA

17 VALENTI ELENA

18 ZIMELLI ALESSANDRA D.

Page 75: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

75Classi e foto

1 ANTOLINI BRUNO

2 ARTINI CARLA

3 AZZOLINI LORENZO

4 BELTRAMI TOMMASO

5 BOSETTI LILIANA

6 BRUNORI GRETA

7 CARLINI CATIA

8 FERRARI ANNA

9 FESTA ANDREA

10 GROTTI DAVIDE

11 LEVORATO VANIA

12 MARINI ELEONORA

13 PEROTTI CAMILLA

14 PIZZINI THOMAS

15 QUINTERO VILLA CRISTIAN

16 ZAMBALDI NICOLA

17 ZAMBONI LEONARDO

2 a Scientifico A2a Scientifico A

Page 76: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

76 Classi e foto 3 a Scientifico A3a Scientifico A

1 ALBERTI LORENZO

2 BALDRACCHI FRANCESCA

3 BONAPACE PIETRO MARIA

4 BONETTI PAOLO

5 CALIARI DANIEL

6 CAMPANARDI ELISA

7 COCIU STEFAN

8 GAMBUTI ANDREA

9 GUSMEROTTI DANIELE

10 LEONARDI MICHELE

11 LITTERINI DAVIDE

12 LOMBARDI BEATRICE

13 MALESARDI NICOLA

14 MARINI GIOVANNA

15 PAPA FILIPPO

16 PEDERZOLLI MIRCO

17 REVERSI SIMONE

18 ROCCA JACOPO

19 ROTA CHIARA

20 VAGLIA MARTINA

21 VENDER ELISA

22 ZOCCHI LUCA

Page 77: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

77Classi e foto4 a Scientifico A4a Scientifico A

1 BIANCHINI NICOLA

2 BLEGGI NICOLÒ

3 BORDIGA ELIA

4 COLLINI MARICA

5 CRESCINI CAMILLA

6 DELLAIDOTTI ALICE - Anno est.

7 FAES ALESSANDRO

8 FIORONI GIANMARCO

9 FRANCHINI MARIA

10 GIOVANELLA ILARIA

11 PALETTI ELIA

12 SIMONI JESSICA

13 SIMONI KATIA

14 STEFANI FRANCESCA

15 STROM RICCARDO

16 VALENTI ANDREA

17 ZANETTI DAVIDE

Page 78: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

78 Classi e foto 5 a Scientifico A5a Scientifico A

1 AMISTADI RUBEN

2 ANTOLINI LUCIA

3 BONOMI MADDALENA

4 CHIODEGA ISABELLA

5 COMAI DENISE

6 COMINOTTI MARIA

7 CORTELLA KEVIN

8 COZZIO SARA

9 DALPONTE CHIARA

10 GIOVANELLI MIRKO

11 GUNSCH FABIO

12 MAESTRANZI LIUBA

13 MAFFIZZOLI GRETA

14 MEZZI TECLA

15 MONFREDINI NICOLE

16 VALENTI VALENTINA

17 ZOANETTI DENISE

Page 79: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

79Classi e foto1 a Scientifico B1a Scientifico B

1 ABATTI SIMONE

2 BELTRAMI RAMON DANIEL

3 BONOMI SARA

4 CALCE ROBERTA PIA

5 CANDIOLI MASSIMO

6 DANCI MARINELE ALEXANDRA

7 DEI CAS MATTIA

8 ECCLI MIRELLA

9 FACCINI MATILDE

10 FEDRIZZI UMBERTO

11 FERRETTI PATRICH

12 GIOVANELLI ALBERTO

13 LEFROUNI IBTISSAM

14 MUSSI ALAIN

15 PAOLI FEDERICA

16 PARIS ELIA

17 PESENTI ELISA

18 POLLI CHRISTOFER

19 TOMASINI MICHELE

20 VALENTINI STEFANO

Page 80: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

80 Classi e foto

1 ALBERTINI CHIARA

2 BALLARDINI ALESSANDRA

3 BERASI VIRGINIA

4 BOMPREZZI JACOPO

5 BONAZZA FRANCESCA

6 CARÈ MICHELE

7 COZZIO CARLO

8 DALBON ELEONORA

9 GALANTE ANDREA

10 GASPERI ILARIA

11 LORENZI EDOARDO

12 LUCHESA GIULIA

13 MASÈ YLENIA

14 MAZZOCCHI LUCIA

15 PELLEGRINI LUCA

16 PREM PAOLO

17 RICCADONNA LUCA

18 ROSA MIRIANA

19 SALIZZONI ANNALISA

2 a Scientifico B2a Scientifico B

Page 81: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

81Classi e foto3 a Scientifico B3a Scientifico B

1 ANTOLINI MARTINA

2 ARMANINI MICHELE

3 ARTINI VERDIANA

4 BAZZOLI MARTA

5 BONAZZA GIOVANNI

6 BONENTI ANDREA

7 CAOLA LETIZIA

8 COMAI LUCA

9 DARRAJI MARIEM

10 FAILONI ROMINA

11 MAFFEIS BARBARA

12 MAGANZINI ALESSANDRA

13 MEZZI CHIARA

14 PEDERZOLLI G. SILVIA

15 PEDRAZZOLI TOMMASO

16 PRETTI PATRIZIA

17 RATIU ADELINA CLAUDIA

18 SABANI TASIM

19 SALVINI ARIANNA

20 TOMASI LUCA

21 URGO MARICA

Page 82: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

82 Classi e foto 4 a Scientifico B4a Scientifico B

1 BAGATOLI ANDREA

2 BALDRACCHI ALESSIA

3 BERASI CATERINA *

4 COLLINI AMBRA

5 CORNELLA CLAUDIA

6 DEVILLI ERIKA *

7 FILOSI NANCY

8 FORADORI ALEX

9 GIRARDINI KATIA

10 MAESTRI RICHARD

11 MAFFINI PAOLO *

12 MARCANTONI GIORGIA *

13 MASU RAUL GIANCARLO M.

14 MATURI ALBERTO

15 MOLINARI GIOVANNI

16 PIVA GIOVANNA

17 POULI MATTEO GABRIEL

18 RICCADONNA GIORGIA

19 SALIZZONI MICHELA

* Anno all’estero

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83Classi e foto5 a Scientifico B5a Scientifico B

1 BELLA MICHELE

2 BONAFINI FEDERICO

3 BONAPACE ANDREA

4 COLLINI ANDREA.

5 CORRADI PAOLA

6 D’AGOSTINO PIERFRANCESCO

7 FRANCESCHETTI CRISTINA

8 GIOVANELLA ELDA

9 GOTTARDI GIULIA

10 GRITA ALESSANDRA

11 LUONI GIOVANNA

12 MOLINARI PAOLA

13 MONTANEZ LOPEZ LORENA

14 ONGARI JESSICA

15 RIZZONELLI MERI

16 ROSA ILARIA

17 ROSSARO MADDALENA

18 SALVATERRA GIULIA

19 SARTORI CAMILLA

20 SPADA CIRO

21 SUSINI LUCA

22 VERRI PAOLO

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84 Classi e foto 1 a Scientifico C1a Scientifico C

1 BERTINI NICOLA

2 BONAFINI ELEONORA

3 BONAPACE MICHELE

4 BONAZZA ANGELO

5 BONENTI ARIANNA

6 BRENA FEDERICO

7 DEI CAS NICOLA

8 DONATI FEDERICO

9 DUCOLI SAMUELE

10 FOSTINI MARCO - Trasf.

11 FRANCHINI CATERINA

12 GNUTTI ALESSANDRO

13 GREGGIO CECILIA

14 IORI DANIEL

15 IORI ELENA

16 LEONARDI FRANCESCO

17 LORENZI ILARIA

18 MATTEI NATASCIA

19 PALETTI ISABELLA

20 POLLA ALESSANDRO

Page 85: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

85Classi e foto2 a Scientifico C2a Scientifico C

1 BAGOZZI ALBERTO

2 BUGNA DAMIANO

3 BUGNA GIULIA

4 COMPOSTELLA ARIANNA

5 COZZIO OLIVER

6 DONINI VALERIO

7 LAVAGNINO GRETA

8 LONGHI ALESSANDRA

9 MATURI ANDREA

10 MUSSI DAVIDE

11 OLIANA ARIANNA

12 PANELATTI ELENA

13 ROSA LEONARDO

14 SANSONI ELISA

15 ZAMBOTTI LETIZIA FABIANA

Page 86: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

86 Classi e foto

1 BELTRAMI RICCARDO

2 BODIO LUIGI

3 BONAPACE VALERIA

4 BONENTI ERIKA

5 BUFFETTI CAROLI LAURA

6 CERANA LINDA

7 CHIODEGA FABIO

8 DUCHI FABIO

9 DUCOLI ROCCO

10 ECCLI FRANCESCO

11 FACCHINELLI LUCIANO

12 GIACOMETTI DAVID

13 MAFFEI MARTINA

14 MARCHETTI DAVIDE

15 MUSSI LUCA

16 MUSSI STEFANO.

17 OLIANA BEATRICE M.

18 OLIVIERI SERENA

19 POLETTI CLAUDIO

20 TONEZZER MARA

21 VIVIANI GIULIA

22 ZANNI ALEXANDRA

4 a Scientifico C4a Scientifico C

Page 87: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

87Classi e foto

1 BAGOZZI RUDY

2 BALLARDINI MARA

3 BERTOLINI SIMONETTA

4 BINELLI SILVIA

5 BOLANDINI MARCO ANDREA

6 CUMER STEFANO

7 DEVILLI LARA

8 FRANCHINI MARTINA

9 GIOVANAZZI ALBERTA

10 GOTTARDI FEDERICA

11 LONGHI MADDALENA

12 MARGONARI BARBARA

13 PIZZINI PAOLO

14 ZENELI ALBA

5 a Scientifico C5a Scientifico C

Page 88: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

88 Classi e foto

1 BATTOCCHI RICCARDO

2 BERNARDI ELIA

3 BONAZZA MATTEO

4 BOSETTI ZENO

5 BRENA ALESSANDRO

6 BUCELLA ADRIANO

7 CAOLA MATTEO

8 DONINI DANIELE - Trasf.

9 FILOSI MICHELE

10 FORESTI MICHELA

11 GOTTARDI FEDERICO

12 ISEPPI ATTILIO

13 JEZEK FILIPPO

14 LONGO MARCO

15 MAFFEI ALBERTO

16 MATURI COSTANZA - Trasf.

17 MICHELOTTI MATTIA - Trasf.

18 MORANDI DANIEL

19 NELLA DANIEL JAMES

20 PARISI ELISA

21 PELLEGRINI STEFANO

22 PRESTINI ANSELMO

23 PRESTINI TOMMASO

24 ZANROSSO FEDERICA PIA

1 a Scientifico M1a Scientifico M

Page 89: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

89Classi e foto

1 ALBASINI IACOPO

2 BERTOLINI VANIA

3 BONAPACE DANIELA

4 BRUNELLI MATTEO

5 D’ACQUISTO LUCA

6 DALLA SANTA ELISA

7 DUCHI LORENZO

8 FEDRIZZI MATTIA

9 FUSTINI SILVIA

10 GROSSI LINDA

11 LORENZETTI AMANDA

12 MONSORNO MATTIA

13 MUSSI SILVIA

14 ONGARI SARA

15 PATERNOSTER DENISE

16 PELLIZZARI ELEONORA

17 TOSI NICOLÒ

2 a Scientifico M2a Scientifico M

Page 90: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

90 Classi e foto

1 BAROLDI PAOLO

2 BATTAIOLA ANDREA

3 BECCARI FEDERICO

4 BERNARD ETIENNE

5 BERTOLINI VALERIA

6 CARÈ MASSIMILIANO

7 COSTANZI GABRIELE

8 DALLAPÈ GIACOMO

9 FERRARI MIRKO

10 FRANCESCHETTI GIORGIO

11 MAESTRI CESARE

12 MOSCA FILIPPO

13 PEDRETTI DAVIDE

14 POLLA PIER PAOLO

15 POVINELLI MIRKO

16 SECCAMANI ACHILLE

17 ZENI VALERIO

3 a Scientifico M3a Scientifico M

Page 91: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

91Classi e foto4 a Scientifico M4a Scientifico M

1 AMAGLIO ANDREA ALESSIO

2 ANTOLINI VALERIO

3 COLLINI MATTEO

4 DALBON DAVIDE

5 FOSTINI LARA

6 GARBAINI ENRICO

7 GASPERI ALICE

8 GOSETTI LUCIA

9 ISEPPI MANUELA

10 KATZEMBERGER FEDERICO

11 MASÈ ROBERTO

12 ORLANDI ELEONORA

13 PEDRETTI NICOLA

14 PELLIZZARI JACOPO

15 RAINERI MARTINO

16 REMEDIO SILVIA

17 TOLLER MARTIN

18 ZANROSSO BARBARA K.

Page 92: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

92 Classi e foto

1 BERTOLINI ELIA

2 BOSETTI PIERANGELO

3 BRETTA LUCA

4 CAOLA CARMELA

5 FERRAZZA MICHELLE

6 LORENZI FEDERICA

7 MAFFEI MARCO

8 MALACARNE SAMUELE

9 PEDRETTI DEBORAH

10 PIROVANO GIORGIO

11 TOSI GIACOMO

12 TRENTINI GIANLUCA

13 ZULIAN HERMAN

5 a Scientifico M5a Scientifico M

Page 93: «Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più ... · ma che ha regalato anche delle belle soddisfa-zioni. ... sarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno.

Classi e foto 93

1 ANDREOLLI OSCAR

2 ARMANI EMILIO

3 BALDUZZI ALESSANDRA

4 BELLA LUISA

5 BERTELLI MARILENA

6 BONAZZA WALTER

7 BOSETTI CARMEN

8 CEREGHINI LUCA

9 CIMAROLLI OMAR

10 CORRADI IVANA

11 GIRAMONTI IGOR

12 GIRARDINI MATTEO

13 GOMES LUANA

14 LOMBARDI ERMANNO

15 LUCCIONI ROSSELLA

16 MAFFEI DANIELE

17 MAFFEI MARA

18 MASÈ DANIELE

19 MOSCA LUCA

20 MOSCHETTI LEONARDO

21 PELLIZZARI FLAVIO

22 PETRICA ALINA

23 POLLINI DAVIDE

24 RAVMANI EDI

25 RUBINELLI OSCAR

26 SALVATERRA ANDREA

27 SOTTOVIA EMILIO

28 SOTTOVIA NICOLA

29 SYNYUK POLINA

30 TORBOLI DANIEL

31 TRAVISANI GIAMBATTISTA

32 TROGGIO BARBARA

33 VERRA GIACINTO ANDREA

34 VIVIANI PAOLO

35 ZENELI BLEDAR Corsi seraliCorsi serali

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Finito di stampare nel mese di ottobre 2010presso Antolini Tipografia - Tione

www.antolini.net

L’Istituto di Istruzione “Lorenzo Guetti”dice Graziea tutte le Casse Rurali delle Valli Giudicarie