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COMUNE DI VILLANOVA D’ALBENGA (SV) PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA 2018_2020 APPROVATO CON DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N°12 DEL 30.01.2018

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COMUNE DI VILLANOVA D’ALBENGA

(SV)

PIANO TRIENNALE DELLA

PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

E DELLA TRASPARENZA

2018_2020

APPROVATO CON DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N°12 DEL 30.01.2018

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PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA

TRASPARENZA

Indice:

Premessa……..……………………………………………….…………..……………………………………………………………..…..3

1.LA REDAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA

TRASPARENZA ............................................................................................................................................................... 7

1.1LA FINALITA’............................................................................................................................................................. 7

1.2LE FASI ........................................................................................................................................................................ 8

1.3I SOGGETTI CHE CONCORRONO ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE........................................... 8

1.4LE RESPONSABILITÀ ............................................................................................................................................. 12

1.5IL CONTESTO ESTERNO ........................................................................................................................................ 13

1.6IL CONTESTO INTERNO......................................................................................................................................... 13

1.7 COORDINAMENTO TRA GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE ............................................................ 15

2.AZIONI E MISURE GENERALI FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE...................... 16

2.1AREE RISCHIO ......................................................................................................................................................... 16

2.2MAPPATURA PROCESSI E VALUTAZIONE RISCHIO ....................................................................................... 17

3. LE MISURE DI CONTRASTO................................................................................................................................... 47

3.1I CONTROLLI INTERNI .......................................................................................................................................... 47

3.2IL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI.................................................................... 48

3.3MONITORAGGIO DEI TEMPI DI PROCEDIMENTO............................................................................................ 50

3.4LA FORMAZIONE .................................................................................................................................................... 50

3.5ALTRE INIZIATIVE DI CONTRASTO.................................................................................................................... 52

.5.1.ROTAZIONE DEL PERSONALE ........................................................................................................................... 52

3.5.2. ATTIVITA’ E INCARICHI EXTRA-ISTITUZIONALI.................................................................................. 53

.5.3.INCONFERIBILITA’ E INCOMPATIBILITA’ PER INCARICHI DIRIGENZIALI............................................. 53

3.5.4.ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO.......................................... 54

3.5.5.PATTI DI INTEGRITÀ NEGLI AFFIDAMENTI ................................................................................................. 55

3.5.6.TUTELA DEL DIPENDENTE CHE DENUNCIA ILLECITI............................................................................... 55

4.LA PROGRAMMAZIONE DELLA TRASPARENZA: UN UNICO PIANO DI PREVENZIONE DELLA

CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA E UN UNICO RESPONSABILE .......................................................... 56

4.1 PREMESSA ............................................................................................................................................................... 56

4.2 IL PIANO INTEGRATO DI PREVENZIONE CORRUZIONE E TRASPARENZA (PTPCT)............................... 57

4.3 Obbligo di pubblicazione sul sito web dell’Ente........................................................................................................ 57

4.4 obiettivi strategici in materia di trasparenza............................................................................................................... 58

4.5 individuazione, elaborazione, trasmissione e pubblicazione dei dati – nominativi dei responsabili .......................... 58

4.6 il RESPONSABILE DELLA TRASPARENZA........................................................................................................ 59

4.7 IL NUOVO ACCESSO CIVICO ............................................................................................................................... 59

PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA LEGALITA’.......................................................................................... 61

5.REVISIONE DEI PROCESSI DI PRIVATIZZAZIONE E ESTERNALIZZAZIONE DI FUNZIONI, ATTIVITÀ

STRUMENTALI E SERVIZI PUBBLICI ...................................................................................................................... 62

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Premessa

La sempre maggiore attenzione alla prevenzione dei fenomeni corruttivi nell’amministrazione della res publica

ha portato all’approvazione della Legge 6 novembre 2012 n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la

repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, che ha disciplinato in modo

organico un piano di azione, coordinata su tutto il territorio nazionale, volto al controllo, prevenzione e

contrasto della corruzione e dell’illegalità.

La riforma, presentata come momento imprescindibile per il rilancio del Paese, poiché tesa ad implementare

l’apparato preventivo e repressivo contro l’illegalità nella pubblica amministrazione, corrisponde all’esigenza

di innovare un sistema normativo ritenuto da tempo inadeguato a contrastare fenomeni sempre più diffusi e

insidiosi ed è volta a ridurre la “forbice” tra la realtà effettiva e quella che emerge dall’esperienza giudiziaria.

L’obiettivo è la prevenzione e la repressione del fenomeno della corruzione attraverso un approccio

multidisciplinare, nel quale gli strumenti sanzionatori si configurano solamente come alcuni dei fattori per la

lotta alla corruzione e all’illegalità nell’azione amministrativa.

In specifico si pongono a sostegno del provvedimento legislativo motivazioni di trasparenza e controllo

proveniente dai cittadini e di adeguamento dell’ordinamento giuridico italiano agli standard internazionali.

Le motivazioni che possono indurre alla corruzione trovano riscontro nei seguenti due ordini di ragioni:

- ragioni economiche, derivanti dal bilanciamento tra l’utilità che si ritiene di poter ottenere, la probabilità

che il proprio comportamento sia scoperto e la severità delle sanzioni previste;

- ragioni socio-culturali: la corruzione è tanto meno diffusa quanto maggiore è la forza delle convinzioni

personali e di cerchie sociali che riconoscono come un valore il rispetto della legge; dove è più elevato il

senso civico e il senso dello Stato dei funzionari pubblici, i fenomeni corruttivi non trovano terreno fertile

per annidarsi.

La corruzione, e più generale il malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle

funzioni attribuite, ha un costo per la collettività, non solo diretto (come, ad esempio, nel caso di pagamenti

illeciti), ma anche indiretto, connesso ai ritardi nella conclusione dei procedimenti amministrativi, al cattivo

funzionamento degli apparati pubblici, alla sfiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni, arrivando a

minare i valori fondamentali sanciti dalla Costituzione: uguaglianza, trasparenza dei processi decisionali, pari

opportunità dei cittadini.

Diventa pertanto inderogabile avviare una forma efficace di prevenzione e contrasto della corruzione, azione

cui la Legge intende attendere prevedendo che tutte le Amministrazioni pubbliche definiscano un proprio

Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPC) integrato con il Piano

Triennale della Trasparenza (ora PTPCT), che:

- fornisca una valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione;

- indichi gli interventi organizzativi volti a prevenirne il rischio;

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- individui procedure dirette a selezionare e formare i dipendenti chiamati ad operare nei settori

particolarmente esposti alla corruzione.

Il Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza del Comune di Villanova d’Albenga

viene ora aggiornato tenendo conto delle disposizioni normative più recenti, in particolare il Piano Nazionale

Anticorruzione 2017 valido per il triennio 2018 - 2020, emanato da A.N.A.C. con propria delibera n. 1208 del

22 novembre 2017 denominata “Approvazione definitiva dell’aggiornamento 2017 al Piano Nazionale

Anticorruzione”, oltre alla legge n. 190/2012, la circolare n. 1/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica,

il Regolamento recante il codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma del decreto legislativo 30

marzo 2001, n. 165, approvato con D.P.R. n. 62 del 16/04/2013, le Linee di indirizzo del Comitato

interministeriale per la predisposizione del Piano Nazionale Anticorruzione da parte del Dipartimento della

funzione pubblica, il Piano Nazionale Anticorruzione approvato da CiVIT (ora A.N.A.C.) con delibera n.

72/2013, il Decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito in legge 11 agosto 2014, n. 114, la determinazione

di ANAC n. 8 del 17 giugno 2015, la determinazione di ANAC n. 12 del 28 ottobre 2015 denominata

“Aggiornamento 2015 al PNA” con la quale l’ANAC aveva fornito indicazioni integrative e chiarimenti rispetto

ai contenuti del precedente PNA, ed il Piano Nazionale Anticorruzione 2016, emanato da A.N.A.C. con propria

determinazione n. 831 del 2016.

I recenti interventi normativi hanno inoltre impattato sul sistema di prevenzione della corruzione a livello

istituzionale: in particolare si fa riferimento alla normativa introdotta dal Decreto Legge n. 90 del 24/06/2014,

recante il trasferimento completo delle competenze sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza dal

Dipartimento della Funzione Pubblica all’ANAC, nonché al D.lgs. n. 50/2016 sui Contratti Pubblici, al D.lgs. n.

97/2016, cosiddetto FOIA (“Freedom of Information Act”), di revisione e semplificazione del D.lgs. n. 33/2013

sulla Trasparenza ed al Testo Unico delle Società Partecipate, approvato con il D.lgs. n. 175/2016.

Tali novità normative quindi implicano le seguenti ricadute:

• il PTPCT assume un valore programmatico ancora più incisivo, dovendo necessariamente prevedere gli

obiettivi strategici per il contrasto alla corruzione fissati dall’organo di indirizzo;

• nel PTPCT si indicano le misure organizzative per gli obblighi di trasparenza: il precedente Programma

Triennale per la Trasparenza ed Integrità diviene parte integrante del PTPCT (D.lgs. 97/2016) in cui

devono anche essere chiaramente identificati i responsabili della trasmissione e della pubblicazione

dei dati, dei documenti e delle informazioni;

• il PTPCT deve essere lo strumento atto ad incentivare la partecipazione degli stakeholder nella

elaborazione e nell’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, anche attraverso

comunicati mirati, in una logica di sensibilizzazione dei cittadini alla cultura della legalità;

• si semplificano le procedure i quanto non deve essere trasmesso alcun documento ad ANAC:

l’adempimento si intende assolto con la pubblicazione del P.T.P.C.T sul sito istituzionale, sezione

“Amministrazione trasparente/Altri contenuti Corruzione”.

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Il nuovo Piano Nazionale Anticorruzione 2017 contiene alcuni approfondimenti dedicati tipologie specifiche di

Enti quali Autorità portuali, Commissari straordinari nominati dal Governo e Università, ribadisce inoltre la

centralità di alcuni aspetti del PTPCT di tutti gli Enti, tra i quali :

• il coinvolgimento dell’organo di indirizzo, della struttura organizzativa e della popolazione

• confermato il ruolo centrale del Responsabili della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza

con l’indicazione di precisare nei PTPC quali sono i soggetti che coadiuvano il RPCT nella

predisposizione e attuazione della strategia di prevenzione della corruzione all’interno

dell’organizzazione, con i relativi compiti e responsabilità

• monitoraggio: è necessario esplicitarne le modalità di attuazione nei Piani nonché l’esito dei risultati,

utili nella fase di riprogrammazione della strategia di prevenzione della corruzione

• Coordinamento con gli strumenti di programmazione, necessità del collegamento tra prevenzione

della corruzione e performance.

Secondo le indicazioni dell’ANAC le misure di prevenzione della corruzione devono essere introdotte e

programmate per essere sostenibili e verificabili, al fine di garantire una efficace azione di monitoraggio delle

misure generali e specifiche di contrasto alla “maladministration”, afferenti alle Aree di Rischio mappate.

Per quanto attiene la normativa sulla Trasparenza, con questo PTPCT si prende atto delle

disposizioni previste dal d.lgs. 33/2013, come modificato dal d.lgs. 97/2016 ed in attuazione

delle Linee Guida ANAC n. 1309 e 1310 del 28/12/2016.

L’aggiornamento al piano tiene conto infine del mutato quadro normativo in materia di whistleblowing,

intervenuto con l’entrata in vigore della legge 30 novembre 2017, n. 179, che ha sostituito l’art. 54 – bis del

decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

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1. LA REDAZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELLA PREVENZIONE DELLA

CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA

1.1 LA FINALITA’

La proposta di Piano è predisposta dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della

trasparenza (d’ora in poi RPCT). Qualora nell’ente fosse commesso un reato di corruzione,

accertato con sentenza passata in giudicato, il RPCT sarà chiamato a risponderne personalmente,

salvo poter dimostrare di aver predisposto, prima della commissione del fatto, il Piano e di aver

vigilato sulla sua applicazione ed osservanza.

Il Piano costituisce uno strumento agile volto all'adozione di misure organizzative preordinate ad

evitare fenomeni di corruzione negli enti locali per i quali si introduce una nuova attività di

controllo, assegnata dalla Legge 190/2012 al RPCT, che nel Comune di Villanova d’Albenga è

individuato nella figura del Segretario Comunale.

Il Piano che si propone è stato costruito in modalità tale da determinare il miglioramento delle

pratiche amministrative attraverso la promozione dell'etica nella PA, evitando la costituzione di

illeciti e comportamenti che in qualche maniera possano adombrare la trasparenza e la stessa

correttezza della P.A.

Finora, l'approccio più utilizzato nel combattere la corruzione in Italia è stato di tipo repressivo

trascurando invece comportamenti di tipo preventivo; attraverso questo piano si pensa ad

invertire questa tendenza per allinearsi anche ai modelli più avanzati d’Europa.

Per centrare l’obiettivo, interagendo con la struttura sin dalla nascita degli atti, è essenziale

recuperare la garanzia del controllo, infatti, la corruzione è agevolata quando il controllo manca

del tutto, viene trascurato oppure è insufficiente.

A detti scopi è essenziale, perciò, che le posizioni apicali mettano a punto un affidabile sistema di

Controllo Interno, individuando ex ante quali tra le attività svolte dai loro dipendenti siano

particolarmente esposte al pericolo di corruzione, ed essere attenti nell’assunzione dei rimedi

previsti dal Piano.

Quest’ultimo sarà interpretato, sempre, come strumento generale di prevenzione e diffusione

dell’etica, secondo i principi contemplati nell’art. Art. 97. della Costituzione.

Resta bene inteso che per l’efficacia del Piano occorre la partecipazione di tutti gli attori, pubblici

e privati, in primis delle PO che dovranno dare operatività e attuazione al medesimo, in

particolare alle indicazioni riportate nelle successive tabelle.

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1.2 LE FASI

1. Entro il 31 dicembre di ogni anno ciascun Responsabile di Settore trasmette al

Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) le

proprie proposte aventi ad oggetto l'individuazione delle attività nelle quali è più

elevato il rischio di corruzione, indicando, altresì, le concrete misure organizzative

da adottare dirette a contrastare il rischio rilevato. Qualora tali misure comportino

oneri economici per l'Ente, le proposte dovranno indicare la stima delle risorse

finanziarie occorrenti. Contestualmente, ciascun Responsabile di Settore relaziona

al RPCT in merito all’applicazione delle misure previste dal Piano in vigore per

l’annualità trascorsa.

2. Entro il 31 gennaio di ogni anno il Responsabile della prevenzione e la

trasparenza, anche sulla scorta delle indicazioni raccolte ai sensi del precedente

comma, elabora il Piano di prevenzione della corruzione, recante l'indicazione delle

risorse finanziarie e strumentali occorrenti per la relativa attuazione, e lo trasmette

al Sindaco ed alla Giunta.

3. La Giunta Comunale approva il Piano triennale entro il 31 gennaio di ciascun

anno, salvo diverso altro termine fissato dalla legge.

4. Il Piano, una volta approvato, viene pubblicato in forma permanente sul sito

internet istituzionale dell'Ente in apposita sottosezione denominata

“Amministrazione Trasparente\Disposizioni Generali\ Piano triennale per la

prevenzione della corruzione e della trasparenza”

5. Nella medesima sottosezione del sito viene pubblicata, a cura del Responsabile,

entro il 15 dicembre (o altra data stabilita da ANAC) di ciascun anno la relazione

recante i risultati dell'attività svolta.

6. Il Piano può essere modificato anche in corso d'anno, su proposta del Responsabile

della prevenzione della corruzione e della trasparenza, allorché siano state

accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengano

rilevanti mutamenti organizzativi o modifiche in ordine all'attività

dell'amministrazione.

1.3 I SOGGETTI CHE CONCORRONO ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

I soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione all’interno del Comune di Villanova

d’Albenga e i relativi compiti e funzioni sono:

a) Il Sindaco designa il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza (art. 1,

comma 7, della l. n. 190 e D.lgs. n. 97/2016) e ne comunica il nominativo ad A.N.A.C.,

utilizzando il modulo pubblicato sul sito istituzionale dell’Autorità (PNA 2016);

• La Giunta Comunale adotta il Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione (art. 1,

commi 8 e 60, della Legge n. 190/12), che deve contenere gli obiettivi strategici in materia

di prevenzione della corruzione e della trasparenza: l’assenza di tali obiettivi può essere

sanzionato (D.L. n. 90/14);

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• adotta tutti gli atti di indirizzo di carattere generale, che siano direttamente o

indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione;

• attua le necessarie modifiche organizzative per assicurare al RPCT funzioni e poteri idonei

allo svolgimento del ruolo con autonomia ed effettività;

• propone lo stanziamento delle risorse economiche necessarie ad attuare il Piano.

In particolare, in coerenza con le rilevanti competenze in materia di accesso civico attribuite al

RPCT dal D.lgs. n. 97/2016, il PNA 2016 ha rafforzato il suo ruolo consigliando che il RPCT sia

dotato di una struttura organizzativa di supporto adeguata al compito e che abbia poteri effettivi,

preferibilmente con specifica formalizzazione. Ove non possibile, la Giunta Comunale può

rafforzare la struttura di supporto mediante appositi atti organizzativi che consentano al RPCT di

avvalersi di personale di altri uffici (p.e. servizi di staff per Controlli Interni, Performance).

b) Il Responsabile della prevenzione e la trasparenza

• elabora e propone alla Giunta il Piano della Prevenzione della Corruzione e della

Trasparenza;

• svolge i compiti indicati nella circolare del Dipartimento della funzione pubblica n. 1 del

2013 e i compiti di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e

incompatibilità (art. 1 l. n. 190 del 2013; art. 15 d.lgs. n. 39 del 2013);

• elabora la relazione annuale sull’attività svolta e ne assicura la pubblicazione (art. 1,

comma 14, del 2012);

• coincide con il Responsabile della Trasparenza e ne svolge conseguentemente le funzioni

(D.lgs. n. 97/2016);

• ha il potere di indicare agli Uffici di Disciplina i nominativi dei dipendenti inadempienti

(PNA 2016);

• ha il dovere di segnalare all’organo di indirizzo e al nucleo di valutazione le criticità nella

applicazione delle norme (PNA 2016);

Per il Comune di Villanova d’Albenga è stato identificato nella figura del Segretario Comunale,

come da provvedimento sindacale del 22.07.2016

c) R.A.S.A. Responsabile dell’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti

Con comunicato del 20 dicembre 2017, pubblicato il 29 successivo il Presidente dell’ANAC

sollecita il RPCT a verificare che il RASA indicato nel PTPC si sia attivato per l’abilitazione del

profilo utente di RSA secondo le modalità operative indicate nel Comunicato del 28 ottobre 2013.

Il PNA fa salva la facoltà dell’Amministrazione, nell’ambito della propria autonomia organizzativa,

di valutare l’opportunità di attribuire a un unico soggetto entrambi i ruoli (RASA e RPCT) con le

diverse funzioni previste, rispettivamente, dal d.l. 179/2012 e dalla normativa sulla trasparenza,

in relazione alle dimensioni e alla complessità della propria struttura.

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il Comune di Villanova d’Albenga viste le dimensioni organizzative ridotte, ritiene di

attribuire il ruolo di RASA allo stesso RPCT, dott. Marino ALBERTO, per lo svolgimento delle

funzioni previste dalle norme ad oggi vigenti.

d) i referenti per la prevenzione per l’area di rispettiva competenza

• Vista la ridotta complessità organizzativa dell’Ente, non sono previsti ulteriori

referenti al RPCT, in quanto la diretta interlocuzione tra RPCT e responsabili degli

uffici è considerata il mezzo più efficace per la raccolta delle informazioni utili alla

gestione della prevenzione corruzione direttamente tramite la pubblicazione di

specifica raccolta ovvero garantendo l’alimentazione automatica dei dati dagli

applicativi in uso presso l’Ente

e) tutti i PO per l’area di rispettiva competenza

• svolgono attività informativa nei confronti del Responsabile della prevenzione della

corruzione e della trasparenza, dei referenti e dell’autorità giudiziaria;

• partecipano al processo di gestione del rischio;

• propongono le misure di prevenzione;

• assicurano l’osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione;

• adottano le misure gestionali, quali l’avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e

rotazione del personale (artt. 16 e 55 bis d.lgs. n. 165 del 2001);

• osservano le misure contenute nel PTPCT (art. 1, comma 14, della l. n.190 del 2012);

• ciascuna PO è responsabile della trasmissione e pubblicazione di tutti i dati e le informazioni da pubblicare in Amministrazione Trasparente afferenti ai propri Settori, direttamente tramite la pubblicazione di specifica raccolta ovvero garantendo l’alimentazione automatica dei dati dagli applicativi in uso presso l’Ente

f) Il Nucleo di Valutazione

• considera i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei

compiti ad essi attribuiti;

• verifica la coerenza tra gli obiettivi di trasparenza e quelli indicati nel piano della

performance, utilizzando i dati relativi all’attuazione degli obblighi di trasparenza ai fini

della valutazione delle performance dei Dirigenti;

• produce l’attestazione dell’assolvimento degli obblighi di trasparenza, previsto dal d.lgs.

150/2009;

• esprime parere obbligatorio sul codice di comportamento (eventuali integrazioni

previste);

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• verifica che i PTPCT siano coerenti con gli obiettivi stabiliti nei documenti di

programmazione strategico-gestionale e che nella misurazione e valutazione delle

performance si tenga conto degli obiettivi connessi all’anticorruzione e alla trasparenza;

• verifica i contenuti della relazione annuale con i risultati dell’attività svolta dal RPCT.

g) l’Ufficio Procedimenti Disciplinari, U.P.D., che nel Comune coincide con il RPCT :

• svolge i procedimenti disciplinari nell’ambito della propria competenza (art. 55 bis d.lgs. n.

165 del 2001);

• provvede alle comunicazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria (art. 20

D.P.R. n. 3 del 1957; art.1, comma 3, l. n. 20 del 1994; art. 331 c.p.p.);

• propone l’aggiornamento del Codice di comportamento;

h) tutti i dipendenti dell’amministrazione

• partecipano al processo di gestione del rischio;

• osservano le misure contenute nel PTPCT (art. 1, comma 14, della l. n. 190 del 2012);

• segnalano le situazioni di illecito al proprio responsabile o all’U.P.D. (art. 54 bis del d.lgs. n.

165 del 2001);

• segnalano casi di personale conflitto di interessi (art. 6 bis l. n. 241 del 1990; artt. 6 e 7

Codice di comportamento);

i) i collaboratori a qualsiasi titolo dell’amministrazione

• osservano le misure contenute nel P.T.P.C.;

• sottoscrivono il loro impegno ad osservare il Codice di comportamento dell’ente

• segnalano le situazioni di illecito di cui eventualmente possono venire a conoscenza

(Codice di comportamento)

• producono le autocertificazioni di assenza cause di inconferibilità e incompatibilità

eventualmente necessarie

• producono gli elementi necessari ad attestare l’assenza di conflitti di interesse

1.4 LE RESPONSABILITÀ

• Del Responsabile della prevenzione e della trasparenza

A fronte dei compiti che la legge attribuisce al Responsabile sono previsti consistenti

responsabilità in caso di inadempimento. In particolare all’art. 1, comma 8, della l. n. 190 e

all’art. 1, comma 12, della l. n. 190.

L’art. 1, comma 14, individua due ulteriori ipotesi di responsabilità:

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- una forma di responsabilità dirigenziale ai sensi dell’art. 21, d.lgs. n. 165 del 2001 che si

configura nel caso di: “ripetute violazioni delle misure di prevenzione previste dal piano”;

- una forma di responsabilità disciplinare “per omesso controllo”.

Il RPCT può essere esentato dalla responsabilità ove dimostri di avere proposto un PTPCT con

misure adeguate e di aver vigilato sul funzionamento e sull’osservanza dello stesso.

Il PNA 2017 evidenzia che con le modifiche apportate alla l. 190/2012 dal d.lgs. 97/2016 (art.

41, co. 1 lett. f), la tutela nei confronti del ruolo del RPCT è stata ulteriormente rafforzata.

È stato introdotto un dovere di segnalazione all’ANAC anche di eventuali misure

discriminatorie - quindi non più solo dei casi di revoca - nei confronti del RPCT comunque

collegate, direttamente o indirettamente, allo svolgimento delle sue funzioni. In tal caso,

l’ANAC può richiedere informazioni all’organo di indirizzo e intervenire con i poteri di cui

all’art. 15, co. 3 del d.lgs. 39/2013 (richiesta di riesame entro trenta giorni).

• Dei dipendenti

Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione adottate nelle singole amministrazioni e

trasfuse nel PTPCT devono essere rispettate da tutti i dipendenti e, dunque, sia dal personale

che dagli apicali (Codice di comportamento); “la violazione delle misure di prevenzione

previste dal piano costituisce illecito disciplinare” (art. 1, comma 14, l. n. 190/2012).

• Dei PO

L’art. 1, comma 33, della L. n. 190/2012 stabilisce che la mancata o incompleta pubblicazione,

da parte delle pubbliche amministrazioni, delle informazioni di cui al comma 31:

- costituisce violazione degli standard qualitativi ed economici ai sensi dell'articolo 1,

comma 1, del d.lgs. n. 198 del 2009;

- va valutata come responsabilità dirigenziale ai sensi dell'art. 21 del d.lgs. n. 165 del 2001;

- eventuali ritardi nell'aggiornamento dei contenuti sugli strumenti informatici sono

sanzionati a carico dei responsabili del servizio;

- ai sensi del PNA 2016, i PO rispondono della mancata attuazione delle misure di

prevenzione della corruzione, ove il RPCT dimostri di avere effettuato le dovute

comunicazioni agli uffici e di avere vigilato sull’osservanza del Piano.

1.5 IL CONTESTO ESTERNO

Cosi come indicato nella determinazione ANAC n°12 del 28/10/2015, l’analisi del contesto esterno

rappresenta la prima e indispensabile fase del processo di gestione del rischio, attraverso la quale

ottenere informazioni necessarie a comprendere come il rischio di corruzione possa manifestarsi

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all’interno dell’amministrazione per via della specificità dell’ambiente in cui la stessa opera in

termini di strutture territoriali e dinamiche sociali, economiche e culturali.

Il Comune di Villanova d’Albenga appartiene alla provincia di Savona, ha una dimensione

demografica che si attesta su circa 2.800 abitanti, una condizione socio economica di medio livello

ed un’economia agricola con rilevanti inserimenti industriali, circostanze che assicurano un

discreto benessere. Il territorio di 15,74 kmq, nel quale oltre al centro abitato principale, in zona

pianeggiante, trovano posto le frazione di Marta; Ligo, Bossoleto e Coasco, è caratterizzato da

vincoli e complessità tipiche di un comune più grande.

Con riguardo al tema della corruzione e in senso più ampio dell'illegalità, la relazione sull'attività

delle forze di polizia sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata

presentata annualmente dal Ministro dell'interno non configura particolari elementi di criticità

riferibili peculiarmente al nostro territorio comunale. Per quel che riguarda la provincia di Savona,

la relazione sottolinea quali elementi potenzialmente critici la struttura morfologica idonea allo

sviluppo edilizio. Per quel che riguarda le tipologie di organizzazioni criminose, si rileva presenza di

narcotraffico, estorsioni, reinvestimento dei proventi illeciti in attività commerciali e

imprenditoriali, con particolare riguardo all'edilizia (movimento terra), per lo più legate a

organizzazioni di altre Regioni con “basi” locali. Si evidenzia inoltre il fenomeno del cosiddetto

“pendolarismo criminale”: di reati cioè commessi da persone non dimoranti in questa provincia.

1.6 IL CONTESTO INTERNO

Con riferimento al contesto interno del Comune di Villanova d’Albenga si può rilevare un

equilibrato e bilanciato ruolo dei diversi organi e dei livelli di indirizzo gestionali.

In particolare, si rileva un discreto presidio delle varie attività, considerato anche le dimensioni

dell'Ente. Non si rilevano nel recente passato eventi significativi o situazioni che facciano

presupporre fenomeni corruttivi.

La struttura organizzativa del Comune risulta quella emergente dal seguente organigramma:

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La cultura della legalità in generale permea l'attività dell'Ente, anche grazie ai percorsi formativi

effettuati nell’ultimo anno, non solo con riguardo al tema della corruzione ma anche in tema di

etica comportamentale.

Nel corso del 2017 non sono intervenute modifiche all’Organizzazione del Comune di Villanova

d’Albenga.

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1.7 COORDINAMENTO TRA GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE

La legge 190/2012, prevede che «l’organo di indirizzo definisce gli obiettivi strategici in materia di

prevenzione della corruzione e trasparenza, che costituiscono contenuto necessario dei documenti

di programmazione strategico-gestionale e del Piano triennale per la prevenzione della

corruzione»

E’ necessario, pertanto, che all’interno del PTPCT vengano richiamati gli obiettivi strategici in

materia di prevenzione e di trasparenza fissati dagli organi di indirizzo.

Tali obiettivi devono altresì essere coordinati con quelli previsti negli documenti di

programmazione strategico-gestionale adottati quali il piano della performance e documento

unico di programmazione (di seguito DUP).

Nel contesto di un percorso di allineamento temporale tra i due documenti - DUP e PTPCT che

richiede un arco temporale maggiore, sono inseriti nel DUP quantomeno gli indirizzi strategici

sulla prevenzione della corruzione e sulla promozione della trasparenza ed i relativi indicatori di

performance.

Il Sistema, il Piano e la Relazione della performance, pubblicati sul sito istituzionale, costituiscono

uno strumento fondamentale attraverso cui la “trasparenza” si concretizza.

La trasparenza della performance si attua attraverso due momenti:

- uno statico, attraverso la definizione delle modalità di svolgimento del ciclo della

performance, dichiarato ne “Il sistema di misurazione e valutazione della performance”;

- l’altro dinamico, attraverso la presentazione del “Piano della Performance” e la

rendicontazione dei risultati dell’amministrazione contenuta nella “Relazione sulla

performance”.

La lotta alla corruzione rappresenta un obiettivo strategico dell’albero della Performance che

l’ente locale attua con piani di azione operativi; per tali motivi gli adempimenti, i compiti e le

responsabilità del Responsabile anticorruzione sono inseriti nel ciclo della performance.

In particolare, saranno oggetto di analisi e valutazione i risultati raggiunti in merito ai seguenti

traguardi:

a) riduzione delle le possibilità che si manifestino casi di corruzione;

b) aumento della capacità di intercettare casi di corruzione;

c) creazione di un contesto generale sfavorevole alla corruzione;

d) adozione di ulteriori iniziative adottate dall’Ente per scoraggiare manifestazione di casi di

corruzione

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Si è previsto, a partire dalla programmazione strategica 2018/2020, l’inserimento nel

Documento Unico di Programmazione e nei documenti gestionali ad esso collegati,

degli obiettivi strategici assegnati al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e

della trasparenza e ai PO, contenenti specifiche iniziative in materia di trasparenza e

prevenzione della corruzione.

Il Piano Performance 2017_2019 prevedeva l’ obiettivo gestionale “Digitalizzazione

Pubblica Amministrazione”, che definisce i target attesi nel percorso di

automatizzazione delle procedure, al fine di garantire nel tempo tracciabilità e

massima trasparenza nell’azione amministrativa, in coerenza con le normative vigenti

in tema di prevenzione corruzione e trasparenza, il Piano Performance 2018 sarà

redatto in continuità con quanto previsto negli anni precedenti.

2. AZIONI E MISURE GENERALI FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE DELLA

CORRUZIONE

2.1 AREE RISCHIO

Ai sensi dell’art. 3 legge 241-1990 e ss. mm. ii. sono parte integrante e sostanziale del presente

piano di prevenzione della corruzione:

a) le strategie, le norme e i modelli standard successivamente definiti con il DPCM

indicato all’art. 1, comma 4, legge 190 del 2012;

b) le linee guida successivamente contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione 2013 e

gli aggiornamenti indicati nella Determinazione ANAC n. 12/2015 (PNA 2015) e nella

Determinazione ANAC n. 831/2016 (aggiornamento 2016).

L’individuazione delle aree di rischio è il risultato di un processo complesso, che presuppone la

valutazione del rischio da realizzarsi attraverso la verifica “sul campo” dell’impatto del fenomeno

corruttivo sui singoli processi svolti nell’ente.

Per “rischio” si intende l’effetto dell’incertezza sul corretto perseguimento dell’interesse pubblico

e, quindi, sull’obiettivo istituzionale dell’ente, dovuto alla possibilità che si verifichi un dato

evento di corruzione.

Per “evento” si intende il verificarsi o il modificarsi di un insieme di circostanze che si frappongono

o si oppongono al perseguimento dell’obiettivo istituzionale dell’ente.

Per processo è qui inteso un insieme di attività interrelate che creano valore trasformando delle

risorse (input del processo) in un prodotto (output del processo) destinato ad un soggetto interno

o esterno all'amministrazione (utente). Il processo che si svolge nell’ambito di

un’area/settore/ufficio può esso da solo portare al risultato finale o porsi come parte o fase di un

processo complesso, con il concorso di più amministrazioni. Il concetto di processo è più ampio di

quello di procedimento amministrativo e ricomprende anche le procedure di natura privatistica.

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Le aree a rischio di corruzione comuni e obbligatorie (art. 1 comma 4, comma 9 lett. “a”)

previste dal Piano Nazionale Anticorruzione 2013 - 2015 sono state individuate nelle seguenti:

• acquisizione e progressione del personale;

• affidamento di lavori, servizi e forniture nonché all’affidamento di ogni altro tipo di

commessa o vantaggio pubblici disciplinato dal d.lgs. n. 163 del 2006 (sostituito da D.lgs

n. 50/206);

• provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico

diretto ed immediato per il destinatario;

• processi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei

destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

La determinazione n. 12/2015 di ANAC (che il PNA 2016 ha confermato) ha riorganizzato

l’individuazione delle aree di rischio, definendole Aree Generali di rischio, con riferimento agli

Enti Locali, secondo lo schema seguente:

a) acquisizione e progressione del personale;

b) contratti pubblici;

c) gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio;

d) controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni;

e) incarichi e nomine;

f) gestione del territorio;

Oltre alle aree obbligatorie, la mappatura richiesta può arrivare a individuare Aree Specifiche

di rischio, riferite alle peculiarità dell’Ente, attraverso un’approfondita verifica organizzativa

interna che coinvolga i titolari di P.O. / Responsabili competenti sotto il coordinamento del

Responsabile della prevenzione e trasparenza.

2.2 MAPPATURA PROCESSI E VALUTAZIONE RISCHIO

A fronte della ridotta complessità organizzativa dell’Ente, si è ritenuto di mantenere la

mappatura, analisi e gestione dei rischi individuati nel PTPC 2016_2018, non essendo

intervenuti eventi tali da giustificare un ricalcolo dei rischi stessi. L’Ente si riserva di ampliare

la mappatura delle aree e dei processi sensibili ad una successiva e attenta analisi nel corso

del triennio 2018_2020.

Mappatura Rischi Tavola 1

Cat. RISCHI SPECIFICI Area A

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Cat. RISCHI SPECIFICI Area A

1 Previsioni di requisiti di accesso “personalizzati” ed insufficienza di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire allo scopo di reclutare candidati particolari;

2 Applicazione distorta delle alternative procedurali per l'acquisizione di risorse umane

3 Irregolare composizione della commissione di concorso finalizzata al reclutamento di candidati particolari;

4 Inosservanza delle regole procedurali a garanzia della trasparenza e dell’imparzialità della selezione, quali, a titolo esemplificativo, la cogenza della regola dell'anonimato nel caso di prova scritta e la predeterminazione dei criteri di valutazione delle prove allo scopo di reclutare candidati particolari;

5 Progressioni economiche o di carriera accordate illegittimamente allo scopo di agevolare dipendenti/candidati particolari;

6 Distorsione nelle procedure di affidamento degli incarichi

7 Irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro

8 Indebito riconoscimento di vantaggi economici ai dipendenti

9 Comportamento infedele del dipendente

Tavola 2

Cat. RISCHIO SPECIFICO Area B

1 Accordi collusivi tra le imprese partecipanti a una gara volti a manipolarne gli esiti, utilizzando il meccanismo del subappalto come modalità per distribuire i vantaggi dell’accordo a tutti i partecipanti allo stesso;

2 Definizione dei requisiti di accesso alla gara e, in particolare, dei requisiti tecnico-economici dei concorrenti al fine di favorire un’impresa/ concorrente (es.: clausole dei bandi che stabiliscono requisiti di qualificazione);

3 Uso distorto del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, finalizzato a favorire un'impresa;

4 Utilizzo della procedura negoziata e abuso dell'affidamento diretto al di fuori dei casi previsti dalla legge al fine di favorire un'impresa/ un concorrente;

5 Modifiche indebite successive all'affidamento degli interventi

6 Abuso del provvedimento di revoca del bando al fine di bloccare una gara il cui risultato si sia rivelato diverso da quello atteso o di concedere un indennizzo all'aggiudicatario;

7 Applicazione impropria delle procedure di selezione

8 Applicazione distorta dei criteri selettivi e dei requisiti di partecipazione

9 Attenuazione/ omissione dei controlli e delle verifiche sulla corretta e regolare esecuzione degli affidamenti

10 Definizione di accordi transattivi/ modificativi delle disposizioni originarie penalizzanti

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Cat. RISCHIO SPECIFICO Area B

per la stazione appaltante

11 Inadempimento obblighi di pubblicità e trasparenza

12 Omesso ricorso alle centrali di committenza

Tavola 3

Cat. RISCHIO SPECIFICO Area C

1 Abuso nell'adozione di provvedimenti aventi ad oggetto condizioni di accesso a servizi pubblici al fine di agevolare particolari soggetti (es. inserimento in cima ad una lista di attesa);

2 Abuso nel rilascio di autorizzazioni in ambiti in cui il pubblico ufficio ha funzioni esclusive o preminenti di controllo al fine di agevolare determinati soggetti (es. controlli finalizzati all'accertamento del possesso di requisiti per apertura di esercizi commerciali).

3 Omissione di controlli/ Mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 Indebito conferimento di incarichi

5 Irregolare gestione di dati e informazioni

Tavola 4

Cat. RISCHIO SPECIFICO Area D

1 Riconoscimento indebito di indennità di disoccupazione a cittadini non in possesso dei requisiti di legge al fine di agevolare determinati soggetti;

2 Riconoscimento indebito dell'esenzione dal pagamento di ticket sanitari/ imposte/ tariffe/ corrispettivi/ beni al fine di agevolare determinati soggetti;

3 Uso di falsa documentazione per agevolare taluni soggetti nell'accesso a fondi comunitari/ finanziamenti pubblici;

4 Rilascio di concessioni edilizie/ provvedimenti autorizzatori/ erogazione servizi/ trasferimento beni con pagamento di contributi/ corrispettivi inferiori al dovuto al fine di agevolare determinati soggetti

5 Indebita erogazione di contributi/ sussidi/ risorse finanziarie a soggetti privi dei requisiti

6 Omissione di controlli/ verifiche/ provvedimenti finalizzati al recupero di entrate di competenza dell'ente

7 Irregolare gestione delle procedure di spesa e di entrata

8 Utilizzo improprio delle risorse finanziarie dell'ente

9 Irregolare gestione delle procedure e dei sistemi informativi finalizzati a riconoscere indebiti vantaggi economici

10 Gestione indebita di beni patrimoniali e risorse dell'ente

Una volta definiti i possibili rischi riconducibili alle singole aree, ogni processo amministrativo censito a seguito dell’analisi organizzativa è stato associato, a livello di categoria, a specifici rischi riportati nelle tabelle di cui sopra.

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Una volta effettuata l’associazione tra singoli processi amministrativi e categorie di rischio, è stata effettuata la ponderazione dell’indice di rischio di ogni processo; per tale intervento si è seguita (accorpando i sotto fattori di valutazione) la metodologia suggerita dal Piano Nazionale Anticorruzione, andando ad attribuire un punteggio su scala 0 – 5 alla probabilità di manifestazione di fenomeni corruttivi ed all’impatto che l’effettivo manifestarsi di un fenomeno corruttivo può determinare; i criteri seguiti per effettuare tale passaggio sono di seguito riepilogati. Parametri di valutazione e pesatura del rischio di fenomeni corruttivi

Probabilità di manifestazione

= Prende in considerazione caratteristiche del processo amministrativo oggetto di valutazione quali: discrezionalità, rilevanza esterna, complessità, valore economico, frazionabilità, livello dei controlli

Entità dell'impatto =

Valuta la tipologia di impatto che può determinarsi a seguito del manifestarsi di un fenomeno corruttivo nell'ambito del processo amministrativo oggetto di valutazione: impatto economico, impatto organizzativo, impatto reputazionale

Modalità di pesatura dei parametri di valutazione del rischio

Fasce punteggio (scala 0 - 5)

Probabilità di manifestazione di eventi corruttivi

Entità dell'impatto dell'evento corruttivo

0 nessuna probabilità di manifestazione

nessun impatto

1 – 2 bassa probabilità di manifestazione basso impatto

3 discreta probabilità di manifestazione

impatto significativo in una delle dimensioni (economica/ organizzativa/ reputazionale)

4 – 5 elevata probabilità di manifestazione

impatto significativo in due o più dimensioni (economica e/o organizzativa e/o reputazionale)

I punteggi attribuiti alla probabilità di manifestazione di fenomeni corruttivi ed all’impatto dell’evento corruttivo sono stati moltiplicati tra di loro, determinando l’indice complessivo di rischio di ogni singolo processo amministrativo censito (il cui valore può oscillare tra 0 e 25). Come da tabella successiva, si evidenzia la mappatura processi svolta, per ciascuno si riporta il rischio specifico e l’attribuzione delle Responsabilità.

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Comune di Villanova d’Albenga - PTPC 2018_2020 - Elenco processi e pesatura indice del

rischio Indice del

rischio

Processi

U

nità

org.

va c

ompe

tent

e

Esito vincolato

E

sito

e co

nten

uto

vinc

olat

o

Contenuto

discrezionale

E

sito

disc

rezi

onal

e

Esito e contenuto

discrezionale

Area di

rischio

R

isch

i asso

ciat

i

Probabilità

Approvazione Strumenti urbanistici esecutivi

ur

banis

tica

/ed

x x C

C2

- C3

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i

lizi

a

Predisposizione, aggiornamento e varianti Piano Urbanistico

urb

anis

tica

/edi

lizia

x x C

C5

Parere sulla congruità tecnica e contabile degli elaborati progettuali delle

opere di urbanizzazione primaria dei piani di lottizzazione, ai fini della loro approvazione

urb

anis

tica

/edi

lizi

a

x x C

C2 -

C3 - C

5

Procedure negoziate sotto soglia comunitaria

tut

ti i

ser

vizi

B

B1 -

B2 - B

3 - B6

- B8 -

B11

Procedure negoziate sotto

soglia comunitaria

t

utti

i s

e

B

B

1 . B3

- B4 -

B

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r

vizi

8

- B11

Lavori di somma urgenza

tutt

i i

serv

izi

B

B4 - B

11

Varianti in corso di

esecuzione del contratto

t

utti

i s

ervi

zi

B

B

5 - B9

Subappalto

tu

tti

i se

rviz

i

B

B9

Concessione in convenzione impianti

sportivi

se

rviz

i soc

iali

x x C

C2

- C3

Contratti di servizio

tut

ti i

s

x x C

C3

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e

rviz

i

Accertamenti di compatibilità paesaggistica

urb

anis

tica

/edi

lizia

X C

C2 -

C3

Approvazione progetto definitivo

LL.

PP.

x x C

C2 -

C3

Approvazione progetto esecutivo

LL.PP

.

x x C

C2 - C3

Approvazione progetto preliminare

LL

.PP.

x x C

C2

- C3

Attività edilizia libera

urba

nist

ica/

edil

izia

x x C

C3

Autorizzazione paesaggistica

urb

anist

ic

x x C

C2 -

C3

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a

/edi

lizi

a

Ordinanza demolizione lavori

urb

anis

tica

/edil

izia

x x C

C2

Ordinanza sospensione lavori

urb

anis

tica

/edi

lizia

x x C

C2

Piani Attuativi di iniziativa privata e relative varianti

urb

anis

tica

/edi

lizia

x x C

C2 -

C3 - C

5

Piani Attuativi di iniziativa pubblica e relative varianti

urb

a

x x C

C2 -

C

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n

isti

ca/e

dili

zia

3

- C5

Piani Settoriali (PUT,

radiofrequenze, ecc.)

u

rban

istic

a/ed

iliz

ia

x x C

C

2 - C3

- C5

Piani di miglioramento

agricolo ambientale

u

rban

isti

ca/ed

iliz

ia

x x C

C

2 - C3

- C5

Rilascio Permesso di

Costruire

u

rban

isti

ca/ed

iliz

x x C

C

2 - C3

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i

a

Rilascio Permesso di Costruire convenzionato

urb

anis

tica

/edi

lizi

a

x x C

C2 -

C3

Rilascio Permesso di Costruire in sanatoria

urb

anis

tica

/edi

lizi

a

x x C

C2 -

C3

Stipula delle convenzioni urbanistiche

urb

anis

tica

/edi

lizi

a

x x C

C2 -

C3

Assegnazione di contributi iniziative e manifestazioni sportive

ser

vizi

soc

i

x x D

D5

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a

li

Procedimento sanzionatorio per

violazioni al c.d.s. e normativa correlata

PM

x x D

D6

Affidamenti diretti

t

utti

i se

rviz

i

B

B

4 - B7

- B11

Acquisti economali

ec

onom

ato

B

B4

- B7 -

B11

Procedimento

sanzionatorio in materia di inquinamento ambientale

a

mbie

nte

x x D

D

6

Contributi per iniziative e manifestazioni culturali

turi

smo

x x D

D5

Convenzioni e accordi con

soggetti pubblici e privati

t

utti

i s

ervi

zi

x x C

C

3

Controllo regolare esecuzione dei contratti

tu

tti

i se

rvi

x x C

C3

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z

i

Nomina rappresentanti del Comune in Enti, Aziende, Istituzioni,

Società partecipate

Sin

daco

/ af

fari

gen

erali

x x C

C3 -

C4

Autorizzazione e vigilanza strutture sociali e sociosanitarie

ser

vizi

soc

iali

x C

C3

Autorizzazioni esercizio attività economica

SUAP

x x C

C2 - C

3

Autorizzazioni aree mercatali

SU

AP

x x C

C2

- C3

Autorizzazioni commercio

ambulante

S

UAP

x x C

C

2 - C3

Concessioni per occupazioni spazi ed aree pubbliche

SUA

P

x x C

C2 -

C3

Autorizzazione dehor

SU

AP/t

ribu

ti

x x C

C2

- C3

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Autorizzazione

installazione giochi presso Circoli privati

S

UAP/

trib

uti

x x C

C

2 - C3

Trasferimento o

ampliamento esercizi e strutture di vendita

S

UAP

x x C

C

2 - C3

Autorizzazioni impianti di telefonia mobile: installazione, modifiche, comunicazioni

SUAP

x x C

C2 - C

3

Autorizzazione apertura di locali di pubblico

spettacolo, discoteche, cinema e campi sportivi

SU

AP

x x C

C2

- C3

Autorizzazione vincolo

idrogeologico

u

rban

isti

ca/e

dili

zia

x x C

C

2 - C3

Espressione di pareri in

Conferenza di servizi per autorizzazioni in campo ambientale

a

mbie

nte

x x C

C

2 - C3

- C5

Richiesta di verifica di regolarità edilizia

urba

nist

ica/

edili

zi

x x C

C2 - C

3

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a

Rilascio dichiarazione di

agibilità

u

rban

isti

ca/e

dili

zia

x x C

C

2 - C3

Verifica conformità

Comunicazione di opere interne

u

rban

isti

ca/e

dili

zia

x x C

C

3

Verifica conformità

Denuncia Inizio Attività

u

rban

isti

ca/e

dili

zia

x x C

C

3

Verifica conformità

mutamento di destinazione d’uso senza interventi edilizi

u

rban

isti

ca/

x x C

C

3

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e

dili

zia

Verifica e validazione dei

progetti

u

rban

isti

ca/e

diliz

ia

x x C

C

2 - C3

Assegnazione contributi a

scuole materne parificate

s

ervi

zi s

ocia

li

x x D

D

5

Gestione pacchetto assicurativo

ec

onom

ato

x x D

D6

- D7

Alienazione immobili

patr

imoni

o

x x D

D10

Adozione ordinanze ingiunzione

tu

tti

i se

rv

x x D

D6

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i

zi

Procedimento sanzionatorio evasione

tributi

Tr

ibut

i

x x D

D6

Procedimento sanzionatorio in materia di edilizia

edi

lizi

a/ur

bani

stic

a

x x D

D6

Recupero morosità pregresse

tu

tti i

ser

vizi

x x D

D6

- D7

Erogazione contributi ad associazioni operanti nel sociale

ser

vizi

soc

iali

x x D

D5

Concessione patrocinio per iniziative

serv

izi

soci

al

x x C

C2 - C

3

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i

e t

uris

mo

Procedure aperte sotto soglia comunitaria

tu

tti

i se

rvizi

B

B1

- B2 -

B3 - B

6 - B8 -

B11

Procedure ristrette sotto soglia comunitaria

tutt

i i

serv

izi

B

B1 - B

2 - B3

- B6 -

B8 - B

11

Concessioni di Servizi

tu

tti

i se

rviz

i

B

B1

- B2 -

B3 - B

6 - B7

. B8

Approvazione certificato

di collaudo/regolare esecuzione, svincolo polizze

t

utti

i s

e

B

B

9

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r

vizi

Assegnazione/ cambi alloggio ERP

serv

izi

soci

ali

x C

C1 - C

3

Concessioni in uso e

comodato di spazi, strutture ed impianti

s

ervi

zi s

ocia

li e

tur

ismo

x x C

C

2 - C3

Regolarizzazione rapporti di locazione

ragi

oner

ia,

patr

imon

io

x x C

C2 - C

3

Gestione emergenza alloggiativa

se

rviz

i

x x C

C1

- C3

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soci

ali

Espropri

L

L.PP

.

x x C

C

2 - C3

Locazioni attive, concessione spazi, convenzioni attive per uso

commerciale del patrimonio immobliare

pat

rimo

nio

x x C

C2 -

C3

Controllo evasione tributaria e situazioni di eventuale morosità

trib

uti

x x C

C3 - C

5

Verifiche, controlli, rilievi

nei confronto di gestori di servizi alla persona

s

ervi

zi s

ocia

li

x x C

C

3

Certificato di agibilità

ur

bani

stic

a/ed

iliz

ia

x x C

C2

- C3

Denuncia di inizio attività

edilizia in sanatoria – Accertamento di conformità

u

rbani

st

x x C

C

2 - C3 -

C5

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i

ca/e

dili

zia

Segnalazione certificata di

inizio attività

u

rban

isti

ca/ed

iliz

ia

x x C

C

3 - C5

Concessione sussidi

economici a favore di soggetti afflitti da patologie/ assegni di cura

s

ervi

zi s

ocia

li

x x D

D

5

Contributi a favore di persone in situazione di

disagio sociale

se

rviz

i so

cial

i

x x D

D5

Contributi economici alle scuole per spese di funzionamento e il

miglioramento dell'offerta formativa e contrasto alla dispersione scolastica scuole dell'infanzia,

primarie e secondarie di 1° grado

ser

vizi

soc

i

x x D

D5

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a

li

Erogazione di contributi

integrativi per pagamento canoni di locazione

s

ervi

zi s

ocia

li

x x D

D

5

Prestazioni agevolate a seguito di ricalcolo ISEE

se

rviz

i so

cial

i

x x D

D2

Assegnazione contributi per interventi nelle strade

vicinali

LL

.PP.

x x D

D5

Determine di impegno

tutt

i i

serv

izi

x x D

D7

Procedimenti di

liquidazione spese

t

utti

i s

ervi

zi

x x D

D

7

Accordi bonari e

transazioni

a

f x D

D

6

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f

ari

gene

rali

-

D7

Rimborso tributi trib

uti

x x D

D7

Accertamento con

adesione

t

ribu

ti

x x D

D

6

Conciliazione tributaria t

ribu

ti

x x D

D

6

Rateazione somme da riscuotere

tu

tti

i se

rviz

i

x x D

D6

- D7

Autorizzazione/Revoca agevolazioni tributarie/tariffarie

tri

buti

x x D

D2 -

D6

Accertamento di infrazione a leggi o regolamenti

tut

ti i

ser

vizi

x x D

D6

Gestione dei ricorsi avverso sanzioni amministrative

PM x x D

D6

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Procedure aperte sopra

soglia comunitaria

t

utti

i s

ervi

zi

B

B

1 - B2

- B3 -

B6 -B

7 - B8

- B11

Procedure ristrette sopra soglia comunitaria

tutti

i s

ervi

zi

B

B1 - B2

- B3 -

B6 - B

8 - B1

1

Procedure negoziate sopra soglia comunitaria

tu

tti

i ser

vizi

B

B1

- B2 -

B3 - B6

- B8 -

B11

Procedure negoziate sopra soglia comunitaria

tutt

i i

servi

zi

B

B1 . B

3 - B4

- B8 - B

11

Rapporti con organismi e

società partecipate

D

i x x C

C

2

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r

ezio

ne a

pica

le,

affa

ri ge

nera

li

-

C3

Richiesta di partecipazione a fiere e

sagre

SU

AP

x x C

C2

- C3

Autorizzazione per attività temporanea di pubblico spettacolo e intrattenimento

SUAP

x x C

C2 - C

3

Contratti ex art. 110 c. 1 e 2 D. Lgs. 267/2000

per

sona

le

A

A1 -

A2 - A

3

Collaborazione coordinata

e continuativa

t

utti

i se

rviz

i

A

A

6

Gestione economica del personale

pe

rson

al

A

A7

- A8

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e

rilevazione presenza e

gestione dei "cartellini"

p

erso

nale

A

A

7 - A9

Gestione congedi, permessi e aspettative previsti da norme (maternità, congedo

parentale, permesso studio…)

pers

onal

e

A

A7 - A

9

Affidamento incarichi interni

re

spon

sabi

li d

ei se

rviz

i

A

A6

- A7 -

A8

Acquisti MePA

ac

quis

ti,

tutt

i i s

ervi

zi

B

B1

2

Procedura selettiva

t

utti

B

B

2 - B8

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i se

rviz

i

-

B11

Autorizzazione all’utilizzo di spazi comunali

att

ivit

à pr

odutt

ive

x x C

C2 -

C3

Autorizzazione passi carrabili

PM

x x C

C2 - C

3

Certificati idoneità alloggiativa extracomunitari

urb

anis

tica

/ser

vizi

soc

iali

x C

C2 -

C3

Progetti di supporto all’inserimento nel mondo del lavoro

serv

izi

soci

a

x x C

C1 - C

3

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l

i

Accesso servizio di assistenza domiciliare

ser

vizi

soc

iali

x x C

C1 -

C3

Autorizzazioni lavori stradali eseguiti da terzi

LL.P

P.

x x C

C2 - C

3

Autorizzazioni

occupazioni suolo pubblico

m

anut

enti

vo, P

M

x x C

C

2 - C3

Certificati destinazione Urbanistica

ur

bani

stic

a/ed

iliz

ia

x x C

C2

- C3

Comunicazione di inizio lavori

ur

bani

stic

a/ed

il

x x C

C3

- C5

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i

zia

Denuncia di inizio attività

edilizia

u

rban

isti

ca/e

dili

zia

x x C

C

3 - C5

Proroga inizio e termine

lavori

u

rban

isti

ca/e

dili

zia

x x C

C

2 - C3

- C5

Pagamenti

r

agio

neri

a

x x D

D

7

Acquisizione in proprietà/ diritti reali di immobili di

terzi

pa

trimo

nio

x D

D7

- D10

Acquisizione al patrimonio comunale di vie private

patr

imon

io

x x D

D7 - D

10

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Mobilità/ Distacco in

entrata

p

erso

nale

A

A

1 - A2

- A3

Mobilità/ Distacco in uscita

pers

onal

e

A

A2

Collaborazione occasionale

tut

ti i

ser

vizi

A

A6

erogazione buoni pasto

pers

onal

e

A

A7 - A

8 - A9

Gestione pratiche inidoneità permanente/

inabilità

pe

rson

ale

A

A7

- A9

Autorizzazione incarichi

esterni

p

erso

nale

A

A

6 - A7

- A8

Rimedi di risoluzione controversie alternativi a giurisdizionali

aff

ari

gener

al

B

B5 -

B9 - B

10

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i

Autorizzazioni impianti

pubblicitari

S

UAP

x x C

C

2 - C3

Autorizzazioni in deroga in materia di circolazione stradale

PM

x x C

C2 -

C3

Circolazione dei veicoli eccezionali e trasporti in

condizioni di eccezionalita’

PM

x x C

C2

- C3

Destinazione aree demaniali ad altri usi pubblici

SUAP

x x C

C2 - C

3

Gestione sinistri su territorio comunale

eco

noma

to

x x C

C2 -

C3

Gestione spazi elettorali

d

emogr

afic

i

x C

C

1 - C3

Convenzioni con altri enti pubblici

tu

tti

i se

rviz

i

x x C

C3

Ordinanze, Decreti del Sindaco, Deliberazioni di Consiglio, Deliberazioni di

Giunta

tut

ti i

ser

vizi

x x C

C3 -

C5

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Accertamenti per

certificazioni anagrafiche, cambi di residenza, scissioni e accorpamenti

d

emog

rafi

ci

x C

C

3

Attestazione di iscrizione regolare e attestazione di

soggiorno permanente

de

mogr

afic

i

x C

C5

Variazioni anagrafiche, cambi di indirizzo, scissioni e accorpamenti

dem

ogra

fici

x C

C5

Accesso al servizio mensa scolastica

serv

izi

soci

ali

x x C

C1 - C

3

Accesso al servizio trasporto scolastico

serv

izi

socia

li

x x C

C1 - C

3

Accesso alle attività di

animazione estiva per minori

s

ervi

zi s

oc

x x C

C

1 - C3

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i

ali

Misure di sostegno in

favore di persone in situazione di bisogno (disabili e minori)

S

ervi

zi s

ocia

li (

educa

tore

)

x x C

C

1 - C3

Rilevazione morosità utilizzo servizi comunali

se

rviz

i so

cial

i, en

trat

e

x x C

C3

Accesso a servizi educativi ed integrativi

se

rviz

i so

ciali

x x C

C1

- C3

Accesso servizi di trasporto sociale (portatori handicap,

anziani, ..)

ser

v

x x C

C1 -

C

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i

zi s

ocia

li

3

Autorizzazione per lavori sottosuolo

ma

nute

ntiv

o, PM

x x C

C2

- C3

Autorizzazioni allo scarico di acque reflue non in pubblica fognatura

amb

ient

e

x x C

C2 -

C3

Assegnazione borse di studio

ser

vizi

soc

iali

x x D

D5

Assegnazione contributi libri di testo

ser

vizi

soci

ali

x x D

D5

Contributi economici per affidamento familiare minori

serv

izi

so

x x D

D5

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c

iali

Integrazione rette di ricovero in strutture socio - assistenziali adulti e anziani e minori

serv

izi

soci

ali

x x D

D5

Certificazioni per assegni

di maternità e nuclei famigliari con almeno tre figli minori

s

ervi

zi s

ocia

li

x x D

D

5

Accertamento entrate

tu

tti

i se

rviz

i

x D

D7

Riscossione entrate

tu

tti

i ser

vizi

x D

D7

Formazione e gestione documenti contabili (bilancio di

previsione,RPP, PEG e conto del bilancio)

rag

ione

ri

x x D

D9

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a

Parifica ed approvazione

rendiconto gestione economato, agenti contabili

r

agio

neri

a

x x D

D

7 - D9

Accertamento sinistri stradali

PM

x x D

D6 -

D7

Rimborso somme indebite t

utti

i s

ervi

zi

x D

D

7

Procedura concorsuale a tempo determinato

pe

rson

ale

A

A1

- A2 -

A3

Procedura concorsuale a tempo indeterminato

pers

onale

A

A1 - A

2 - A3

Lista di collocamento per

sona

le

A

A1 -

A2 - A

3

Chiamata numerica diretta nominativa o

mediante convenzione

pe

rson

ale

A

A1

- A2 -

A3

Progressione verticale (tramite concorso)

pers

o

A

A1 - A

2

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n

ale

-

A3

Costituzione in giudizio

dell'ente

a

ffar

i ge

nera

li

x x C

C

3

Contratti ex art. 90 c. 1 e 2 D. Lgs. 267/2000

pe

rson

ale

A

A1

- A2

Valutazione performance individuale

pers

onale

A

A7 - A

8

Gestione contributiva del personale e pratiche pensionistiche

per

sona

le

A

A7 -

A8

Gestione relazioni sindacali ed accordi

decentrati

pe

rson

ale

A

A7

- A9

Acquisti Consip acqu

isti

, tu

tti i

s

B

B12

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e

rviz

i Acquisti altre centrali di committenza

acq

uist

i, t

utti

i se

rviz

i

B

B12

Autorizzazione manifestazioni

temporanee

SU

AP

x x C

C2

- C3

Gestione albo dei

Presidenti di seggio

d

emog

rafi

ci

x C

C

5

Gestione albo degli

scrutatori

d

emog

rafi

ci

x C

C

5

Rimborso oneri ai datori di lavoro per permessi

retribuiti degli assessori/ consiglieri

pe

rson

ale

x D

D7

Gestione assicurativa del personale

perso

na

A

A7

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l

e

Attività amministrative attinenti Sicurezza e Salute nel luogo di lavoro

per

sona

le

A

A7

Organizzazione delle iniziative di Formazione

ed aggiornamento

pe

rson

ale

A

A7

Procedimento Disciplinare

uffi

cio

per

i pro

cedi

ment

i di

scip

lina

ri /

resp

onsab

ili

A

A7 - A

9

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d

ei s

ervi

zi

Rimborsi spese/ missioni

ec

onom

ato

A

A7

- A8

Rilevazione dei dati del personale in adempimento a disposizioni ministeriali

pers

onal

e

A

A9

Accesso agli atti

tu

tti i

ser

vizi

x x C

C2

Adempimenti previsti dal Codice dell'amministrazione

digitale

tut

ti i

ser

vizi

x x C

C3 -

C5

Notifica degli atti del Comune e di enti terzi

PM

x C C5

Gestione veicoli

abbandonati su aree pubbliche

P

M

x x C C

3

Rilascio copia filmati sistema videosorveglianza

su richiesta di autorità

PM

x C C5

Trattamento sanitario obbligatorio

PM

x x C

C3

- C5

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Variazione di qualifica

professionale e del titolo di studio

d

emog

rafi

ci

x C

C

3 - C5

Vigilanza sull'adempimento

dell'obbligo scolastico

se

rviz

i so

ciali

x x C

C3

Affido e dispersione ceneri

dem

ogra

fici

x C

C2

Concessioni cimiteriali

demo

graf

ici

x x C

C2 - C

3

Autorizzazione cremazione

demo

graf

ici

x C

C2 - C

3

Autorizzazione interventi

esumazione/estumulazione

d

emog

rafi

ci

x C

C

2 - C3

Permessi di seppellimento

de

mo

x C

C2

- C

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g

rafi

ci

3

Trasporto salma ad altro Comune italiano o paese

straniero

de

mogr

afic

i

x C

C2

- C3

Trasporto ceneri e resti mortali

dem

ogra

fici

x C

C2 -

C3

Assegnazione numerazione civica

dem

ograf

ici

x C

C5

Atto di stato civile

demo

graf

ici

x C

C5

Autenticazione di copie e

firma

t

utti

i s

ervi

zi

x C

C

3 - C5

Cancellazione

dall’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero e iscrizioni in APR

d

emogr

af

x C

C

5

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i

ci

Iscrizione cancellazioni e variazioni A.I.R.E.

de

mogr

afic

i

x C

C5

Carta d'identità

dem

ogra

fici

x C

C5

Certificazioni anagrafiche

dem

ogra

fici

x C

C5

Certificazioni di stato civile

demo

graf

ici

x C

C5

Denominazione e

ridenominazione vie

d

emog

rafi

ci

x C

C

5

Immigrazione dall'estero

di cittadini stranieri

d

emog

rafi

ci

x C

C

5

Iscrizione anagrafica per ricomparsa da

irreperibilità

de

mog

x C

C5

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r

afic

i

Iscrizione cittadini stranieri e loro familiari

dem

ogra

fici

x C

C5

Iscrizione e cancellazione dalle liste elettorali

demo

graf

ici

x C

C5

Pratica di emigrazione/immigrazione

demo

grafi

ci

x C

C3 - C

5

Pubblicazioni di

matrimonio

d

emog

rafi

ci

x C

C

5

Revisione liste elettorali

de

mogr

afic

i

x C

C3

- C5

Ricevimento giuramento di cittadinanza

Si

ndac

o

x C

C3

- C5

Rilascio certificati storici godimento diritti politici

dem

ogr

x C

C5

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a

fici

Rilascio certificazioni statistiche e censuarie

demo

graf

ici

x C

C5

Rilascio tessere elettorali

d

emog

rafi

ci

x C

C

5

Trascrizione sentenze

straniere

d

emog

rafic

i

x C

C

5

Progressione orizzontale

pe

rson

ale

x A

A5

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2.1.3 Gestione del rischio: misure di prevenzione A seguito della ponderazione dei fattori di rischio e dell’attribuzione di un relativo indice di rischio ad ogni processo amministrativo censito del Comune di Villanova d’Albenga, l’elenco complessivo dei processi è stato ordinato secondo il valore decrescente dell’indice di rischio. Rispetto all’elenco complessivo dei processi, è stata selezionata la quota con indice di rischio più elevato, per cui si è ritenuto prioritario individuare le misure di prevenzione; Rispetto al PTPCT 2017_2019, è stato integrato il prospetto di seguito riportato con alcuni processi amministrativi, in continuità con i criteri già previsti :

Indice del rischio

Misure di prevenzione

n. Processi Unità org.va competente Area di rischio

Rischi associati

Probabilità

Impatto

Totale

1 Approvazione Strumenti urbanistici esecutivi

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 5 20

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

2 Predisposizione, aggiornamento e varianti Piano Urbanistico

Urbanistica/edilizia C C5: irregolare gestione di dati e informazioni

4 5 20

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

3 Parere sulla congruità tecnica e contabile degli elaborati progettuali delle opere di urbanizzazione primaria dei piani di lottizzazione, ai fini della loro approvazione

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ Mancato avvio di procedimenti sanzionatori - C5: irregolare gestione di dati e informazioni

4 5 20

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

4 Procedure negoziate sotto soglia comunitaria

Tutti i servizi B B7: Applicazione impropria delle procedure di selezione a) elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l'improprio utilizzo del modello procedurale dell'affidamento delle concessioni al fine di

4 5 20

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate

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Indice del rischio

Misure di prevenzione

n. Processi Unità org.va competente Area di rischio

Rischi associati

Probabilità

Impatto

Totale

agevolare un particolare soggetto; b) frazionamento artificioso degli affidamenti

5 Procedure negoziate sotto soglia comunitaria

Tutti i servizi B B7: Applicazione impropria delle procedure di selezione a) elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l'improprio utilizzo del modello procedurale dell'affidamento delle concessioni al fine di agevolare un particolare soggetto; b) frazionamento artificioso degli affidamenti

4 5 20

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate

6 Lavori di somma urgenza Tutti i servizi B B4: abuso affidamento diretto - B11: Inadempimento obblighi di pubblicità e trasparenza

4 4 16

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate 7 Varianti in corso di

esecuzione del contratto Tutti i servizi B B5: attenuazione/

omissione dei controlli e delle verifiche su affidamenti – B9: attenuazione/ omissione controlli e verifiche su corretta e regolare esecuzione degli affidamenti

4 4 16

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate

8 Subappalto Tutti i servizi B B9: attenuazione/ omissione controlli e verifiche su corretta e regolare esecuzione degli affidamenti

4 4 16

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate 9 Concessione in

convenzione impianti sportivi

Servizi sociali C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti -

4 4 16

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

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Indice del rischio

Misure di prevenzione

n. Processi Unità org.va competente Area di rischio

Rischi associati

Probabilità

Impatto

Totale

C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate

10 Contratti di servizio Tutti i servizi C C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori 4 4 16

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate 11 Accertamenti di

compatibilità paesaggistica

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

Ip. 2: turnazione del personale addetto

12 Approvazione progetto definitivo

LL.PP. C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 4 16

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate

13 Approvazione progetto esecutivo

LL.PP. C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 4 16

Ip. 1: Verifiche a campione sugli

interventi approvati e riscontro oggettivo dei

presupposti a fondamento

dell’approvazione

14 Approvazione progetto preliminare

LL.PP. C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 4 16

Ip. 1: Verifiche a campione sugli

interventi approvati e riscontro oggettivo dei

presupposti a fondamento

dell’approvazione

15 Attività edilizia libera Urbanistica/edilizia C C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

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Indice del rischio

Misure di prevenzione

n. Processi Unità org.va competente Area di rischio

Rischi associati

Probabilità

Impatto

Totale

16 Autorizzazione paesaggistica

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

Ip. 2: turnazione del personale addetto

17 Ordinanza demolizione lavori

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti 4 4 16

Ip. 1: Attestazione – da parte di altra figura

tecnica – che l’ordinanza è conforme ai

presupposti normativi e regolamentari

18 Ordinanza sospensione lavori

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti

4 4 16

Ip. 1: Attestazione – da parte di altra figura

tecnica – che l’ordinanza è conforme ai

presupposti normativi e regolamentari

19 Piani Attuativi di iniziativa privata e relative varianti

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori - C5: irregolare gestione di dati e informazioni

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

Ip. 2: turnazione del personale addetto

20 Piani Attuativi di iniziativa pubblica e relative varianti

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori - C5: irregolare gestione di dati e informazioni

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

Ip. 2: turnazione del personale addetto

21 Piani Settoriali (PUT, radiofrequenze, ecc.)

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

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Indice del rischio

Misure di prevenzione

n. Processi Unità org.va competente Area di rischio

Rischi associati

Probabilità

Impatto

Totale

controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori - C5: irregolare gestione di dati e informazioni

22 Piani di miglioramento agricolo ambientale

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori - C5: irregolare gestione di dati e informazioni

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

23 Rilascio Permesso di Costruire

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

24 Rilascio Permesso di Costruire convenzionato

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

25 Rilascio Permesso di Costruire in sanatoria

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

26 Stipula delle convenzioni urbanistiche

Urbanistica/edilizia C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti - C3: omissione di controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

4 4 16

Ip. 1: Attestazione – da parte di altra figura

tecnica – che la convenzione è

conforme ai presupposti normativi

e regolamentari

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Indice del rischio

Misure di prevenzione

n. Processi Unità org.va competente Area di rischio

Rischi associati

Probabilità

Impatto

Totale

27 Assegnazione di contributi iniziative e manifestazioni sportive

Servizi sociali D D5: indebita erogazione di contributi/ sussidi/ risorse finanziarie a soggetti privi dei requisiti

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta Ip. 2: Relazione al

Responsabile Anticorruzione

28 Assegnazione di contributi a società sportive

Servizi sociali D D5: indebita erogazione di contributi/ sussidi/ risorse finanziarie a soggetti privi dei requisiti

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

Ip. 2: intensificazione del controllo successivo di regolarità amministrativa (art. 147 bis del D. Lgs. 267/2000) sugli atti della procedura in oggetto

29 Procedimento sanzionatorio per violazioni al c.d.s. e normativa correlata

PM D D6: omissione di controlli/ verifiche/ provvedimenti finalizzati al recupero di entrate

4 4 16

Ip. 1: rafforzamento dei sistemi informativi

Ip. 2: Relazione al Responsabile

anticorruzione 30 Affidamenti diretti Tutti i servizi B B7: Applicazione

impropria delle procedure di selezione a) elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l'improprio utilizzo del modello procedurale dell'affidamento delle concessioni al fine di agevolare un particolare soggetto; b) frazionamento artificioso degli affidamenti

4 4 16

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate

31 Acquisti economali Tutti i servizi B B7: Applicazione impropria delle procedure di selezione a) elusione delle regole di affidamento degli appalti, mediante l'improprio utilizzo del modello

4 4 16

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate

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Indice del rischio

Misure di prevenzione

n. Processi Unità org.va competente Area di rischio

Rischi associati

Probabilità

Impatto

Totale

procedurale dell'affidamento delle concessioni al fine di agevolare un particolare soggetto; b) frazionamento artificioso degli affidamenti

32 Procedimento sanzionatorio in materia di inquinamento ambientale

LL.PP. D D6: omissione di controlli/ verifiche/ provvedimenti finalizzati al recupero di entrate 3 5 15

Ip. 1: rafforzamento dei sistemi informativi

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate 34

Contributi per iniziative e manifestazioni culturali

Turismo D D5: indebita erogazione di contributi/ sussidi/ risorse finanziarie a soggetti privi dei requisiti

3 5 15

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

Ip. 2: intensificazione del controllo successivo di

regolarità amministrativa (art.

147 bis del D. Lgs. 267/2000) sugli atti della procedura in

oggetto 35 Convenzioni e accordi con

soggetti pubblici e privati

tutti i servizi C C5: irregolare gestione di dati e informazioni

3 4 12

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

Ip. 2: intensificazione del controllo successivo di

regolarità amministrativa (art.

147 bis del D. Lgs. 267/2000) sugli atti della procedura in

oggetto 36 Controllo regolare

esecuzione dei contratti tutti i servizi C C3: omissione di

controlli/ mancato avvio di procedimenti sanzionatori

3 4 12

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

Ip. 2: intensificazione del controllo successivo di

regolarità

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Indice del rischio

Misure di prevenzione

n. Processi Unità org.va competente Area di rischio

Rischi associati

Probabilità

Impatto

Totale

amministrativa (art. 147 bis del D. Lgs.

267/2000) sugli atti della procedura in

oggetto 37 Nomina rappresentanti

del Comune in Enti, Aziende, Istituzioni, Società partecipate

Sindaco/ affari generali C C5: irregolare gestione di dati e informazioni

3 4 12

Ip. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

Ip 1: obbligo di informazione nei

confronti del Responsabile

Anticorruzione in merito alle procedure

avviate

38 Autorizzazione e vigilanza strutture sociali e sociosanitarie

Servizi Sociali

C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti

3 4 12

. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

2: intensificazione del controllo successivo di

regolarità amministrativa (art.

147 bis del D. Lgs. 267/2000) sugli atti della procedura in

oggetto 39 Autorizzazioni esercizio

attività economica

SUAP

C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti

4 3 12

. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

2: intensificazione del controllo successivo di

regolarità amministrativa (art.

147 bis del D. Lgs. 267/2000) sugli atti della procedura in

oggetto 40 Autorizzazioni aree

mercatali

SUAP C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti

4 3 12

. . 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

2: intensificazione del controllo successivo di

regolarità amministrativa (art.

147 bis del D. Lgs. 267/2000) sugli atti

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Indice del rischio

Misure di prevenzione

n. Processi Unità org.va competente Area di rischio

Rischi associati

Probabilità

Impatto

Totale

della procedura in oggetto

41 Autorizzazioni commercio ambulante

SUAP C C2: abuso nel rilascio di autorizzazioni al fine di agevolare determinati soggetti

4 3 12

. 1: rafforzamento della trasparenza/

condivisione dell’attività svolta

2: intensificazione del controllo successivo di

regolarità amministrativa (art.

147 bis del D. Lgs. 267/2000) sugli atti della procedura in

oggetto

3. LE MISURE DI CONTRASTO

3.1 I CONTROLLI INTERNI

A supporto del perseguimento degli obiettivi del presente piano, è da considerare il sistema dei

controlli interni che l’ente ha dovuto approntare in attuazione del D.L. 10.10.2012 n. 174

"Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori

disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012", poi convertito in Legge 213 del 7

dicembre 2012.

La norma ha stabilito che i controlli interni debbano essere organizzati, da ciascun ente, in

osservanza al principio di separazione tra funzione di indirizzo e compiti di gestione.

Per dare attuazione a tale disposizione, è stato approvato il Regolamento dei controlli interni

approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N° 47 in data 20.12.2012.

In particolare, rilevante ai fini dell’analisi delle dinamiche e prassi amministrative in atto nell’ente,

è il controllo successivo sugli atti che si colloca a pieno titolo fra gli strumenti di supporto per

l’individuazione di ipotesi di malfunzionamento, sviamento di potere o abusi, rilevanti per le

finalità del presente piano.

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RESPONSABILITA’: Segretario Comunale

Servizio Controlli Interni

PERIODICITA’: Controllo Semestrale

DOCUMENTI: Regolamento dei Controlli Interni

Report risultanze controlli

3.2 IL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI

Nella G.U. n. 129 del 4 giugno 2013 è stato pubblicato il DPR n. 62 del 16 aprile 2013 avente ad

oggetto “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, come approvato dal Consiglio dei

Ministri l’8 marzo 2013, a norma dell’art. 54 del D.lgs. n. 165/2001 “Norme generali

sull’ordinamento del lavoro alla dipendenze delle amministrazioni pubbliche”.

Il nuovo Codice, in vigore dal 19 giugno 2013, sostituisce quello fino ad oggi operativo emanato

del Ministero della Funzione Pubblica il 28 novembre 2000. Esso completa la normativa

anticorruzione nelle pubbliche amministrazioni prevista dalla L. 190/2012, sulla base delle

indicazioni fornite dall’OCSE in tema di integrità ed etica pubblica, definendo in 17 articoli i

comportamenti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche i quali dovranno rispettare i

doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta.

Il campo di applicazione delle disposizioni contenute nel Codice di comportamento dei dipendenti

pubblici si amplia: i destinatari della materia non sono più soltanto i dipendenti di tutte le

pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D.lgs. n. 165/2001, ovvero i dipendenti a

tempo indeterminato e determinato ivi compresi i dipendenti di diretta collaborazione con gli

organi politici, ma anche, per quanto compatibile, tutti i collaboratori o consulenti con qualsiasi

tipo di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, i titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta

collaborazione delle autorità politiche e tutti i collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici

di beni o servizi che realizzano opere in favore dell’amministrazione.

Le disposizioni specificano le norme di condotta dei dipendenti da quelle dei dirigenti.

La violazione delle disposizione del Codice, fermo restando la responsabilità penale, civile,

amministrativa o contabile del dipendente, è fonte di responsabilità disciplinare accertata all’esito

del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità e proporzionalità delle

sanzioni.

L’amministrazione, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza,

all’atto di conferimento dell’incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti

comunque denominati, copia del Codice di comportamento.

Le previsioni del Codice sono state integrate e specificate dal Codice di Comportamento adottato

con Delibera di Giunta n° 01 del 10.01.2014 come stabilito dal comma 44 dell’art. 1 della L.

190/2012.

Il Comune di Villanova d’Albenga ha pubblicato il Codice di comportamento dei dipendenti

pubblici sul proprio sito web istituzionale, e lo ha altresì inviato a tutto il personale dipendente,

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nonché ai consulenti e collaboratori, tramite posta elettronica con conferma di presa visione da

parte degli stessi.

Per ciò che riguarda i collaboratori delle imprese che svolgono servizi per l’amministrazione, il

Comune di Villanova d’Albenga si impegna a consegnare copia del Codice di comportamento dei

dipendenti pubblici a tutte le imprese fornitrici di servizi in sede di stipula del contratto con le

medesime.

RESPONSABILITA’: RPCT

Posizioni Organizzative

U.P.D.

DOCUMENTI: Codice di Comportamento e ss.mm.

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3.3 MONITORAGGIO DEI TEMPI DI PROCEDIMENTO

Strumento particolarmente rilevante è quello relativo al monitoraggio dei termini del

procedimento, che ai sensi dell’art. 1 comma 9 lett. d) della legge 190/2012 costituisce uno degli

obiettivi del Piano.

Con riferimento all’individuazione del soggetto a cui attribuire il potere sostitutivo in caso di

inerzia (comma 9bis), l’Ente ha adottato l’atto n. 87 del 10.08.2012.

Ai fini del monitoraggio dei termini di conclusione ciascun PO dovrà effettuare l’indagine e

trasmettere i risultati Segretario Comunale entro il 15 gennaio di ogni anno.

L’obbligo di monitoraggio è divenuto ora più stringente dal momento che la legge 190 del 6

novembre 2012 all’art. 1 comma 28 chiede di regolare il monitoraggio periodico, la tempestiva

eliminazione delle anomalie e la pubblicazione dei risultati sul sito web istituzionale di ciascuna

amministrazione.

La mappatura di tutti i procedimenti, pubblicata nell’apposita sezione del sito istituzionale, è in

costante aggiornamento.

Reiterate segnalazioni del mancato rispetto dei termini del procedimento costituiscono un

segnale di un possibile malfunzionamento, che va non solo monitorato ma valutato al fine di

proporre azioni correttive

L’art. 43 del d.lgs. 97/2016 ha abrogato l’intero art. 24 del d.lgs. 33/2013 che si riferiva alla

pubblicazione sia dei dati aggregati sull’attività amministrativa sia dei risultati del monitoraggio

periodico concernente il rispetto dei tempi procedimentali effettuato ai sensi dell’art. 1, co. 28,

della l. 190/2012.

Pur rilevandosi un difetto di coordinamento con la l. 190/2012, si precisa che il monitoraggio

periodico concernente il rispetto dei tempi procedimentali, in virtù dell’art. 1, co. 28, della l.

190/2012, costituisce, comunque, misura necessaria di prevenzione della corruzione.

L’attuazione delle misure di prevenzione della corruzione, una volte declinate in obiettivi operativi

inseriti nel documento di programmazione gestionale dell’ente, verrà costantemente monitorata

ed aggiornata in parallelo con l’evoluzione del ciclo di misurazione e valutazione della

perfomance.

RESPONSABILITA’: Posizioni Organizzative/Segretario Comunale

3.4 LA FORMAZIONE

La legge n. 190/2012 impegna le Pubbliche Amministrazioni a prestare particolare attenzione alla

formazione del personale, considerandola uno degli strumenti principali per la prevenzione della

corruzione.

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Il Responsabile della prevenzione della corruzione e la trasparenza deve prevedere una sezione –

nell’ambito del piano formativo – dedicata alla formazione riguardante le norme e le metodologie

comuni per la prevenzione della corruzione.

L’aspetto formativo deve definire le buone prassi per evitare fenomeni corruttivi

attraverso i principi della trasparenza dell’attività amministrativa e la parità di

trattamento.

L’obiettivo è di creare quindi un sistema organizzativo di contrasto fondato sia sulle

prassi amministrative sia sulla formazione del personale.

Nel piano di formazione dovranno essere indicate:

• i dipendenti, i funzionari, che svolgono attività nell'ambito delle materie oggetto di

formazione;

• il grado di informazione e di conoscenza dei dipendenti nelle materie/attività a rischio di

corruzione;

• le metodologie formative, prevedendo la formazione applicata ed esperienziale (analisi dei

rischi tecnici) e quella amministrativa (analisi dei rischi amministrativi); ciò con vari

meccanismi di azione (analisi dei problemi da visionare, approcci interattivi, soluzioni pratiche

ai problemi ecc.);

• le modalità del monitoraggio sistematico della formazione e dei risultati acquisiti: le attività

formative devono essere distinte in processi di formazione "base" e di formazione "continua"

per aggiornamenti, azioni di controllo durante l'espletamento delle attività a rischio di

corruzione;

• le materie oggetto di formazione.

I PO di riferimento delle strutture cui fanno capo le attività a rischio individuano, di concerto con il

Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza, il personale da avviare ai corsi di

formazione sul tema dell’anticorruzione e le relative priorità, anche utilizzano strumenti innovativi

quali l’e-learning.

Le attività formative presenti nel Piano relative al primo triennio di attuazione sono state divise

per tipologia di destinatari:

• dipendenti INTERESSATI alla prevenzione del rischio corruzione:

l’azione formativa su tutto il personale ha comportato interventi di conoscenza della

normativa, interventi differenziati secondo i ruoli, interventi formativi su codice di

comportamento;

• dipendenti COLLEGATI alla prevenzione del rischio corruzione:

i primi interventi formativi si sono rivolti al RPCT e ai Responsabili del sistema dei Controlli

interni, Posizioni Organizzative;

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• dipendenti COINVOLTI nella prevenzione del rischio corruzione:

la formazione rivolta a questi destinatari è mirata e differenziata in funzione delle attività ad

alto rischio; questa formazione è rivolta inoltre al RPCT.

Alle attività formative si aggiungeranno interventi formativi organizzati sulla base dei

monitoraggio delle attività previste nel Piano della prevenzione della corruzione e della

Trasparenza e in base all’analisi dei bisogni formativi segnalati al Responsabile della prevenzione

della corruzione e della trasparenza.

3.5 ALTRE INIZIATIVE DI CONTRASTO

.5.1.ROTAZIONE DEL PERSONALE

La rotazione del personale è considerata quale misura organizzativa preventiva per limitare il

consolidarsi di relazioni che possano alimentare dinamiche improprie, conseguenti alla

permanenza nel tempo di determinati dipendenti nel medesimo ruolo. E’ uno strumento

ordinario di organizzazione e utilizzo delle risorse umane, da non assumere in via

emergenziale o con valenza punitiva, e va sostenuta da percorsi di formazione che consentano

una riqualificazione professionale. Essa deve essere impiegata in un quadro di miglioramento

delle capacità professionali senza determinare inefficienze e malfunzionamenti. Ove non sia

possibile utilizzare la rotazione occorre operare scelte organizzative o adottare altre misure di

natura preventiva che possono avere effetti analoghi: evitare l’isolamento di certe mansioni,

favorire la trasparenza “interna” delle attività o l’articolazione delle competenze, c.d.

“segregazione delle funzioni”.

• Rotazione e formazione

- la formazione è misura fondamentale per garantire ai dipendenti la qualità delle

competenze professionali e trasversali necessarie per dare luogo alla rotazione;

- formazione, analisi dei carichi di lavoro e altre misure complementari, sono strumenti

imprescindibili per rendere fungibili le competenze al fine di agevolare, nel lungo periodo,

il processo di rotazione.

Visto che il Comune di Villanova d’Albenga è un ente privo di dirigenza e dove sono nominati

solo le Posizioni Organizzative ai sensi degli art. 8 – 11 del CCNL 31.3.1999, non appare

direttamente applicabile la soluzione della rotazione tra i responsabili di categoria D, poiché i

titolari di PO, a differenza dei dirigenti, rivestono ruolo di responsabili dei procedimenti e

hanno un ruolo piuttosto pratico e non solo direttivo, pertanto verrebbe a mancare del tutto il

requisito di professionalità e la continuità della gestione amministrativa ed anche lo specifico

titolo di studio richiesto per espletare l’incarico.

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L’ente si impegna, ove possibile, a:

• adeguare il proprio Statuto e il Regolamento degli Uffici e dei Servizi, al fine di

assicurare la prevenzione della corruzione, anche sul tema della rotazione degli

incarichi;

• Rotazione straordinaria nel caso di avvio di procedimenti penali o disciplinari

L’ente assegnerà ad altro servizio il personale sospettato di condotte di natura corruttiva, che

abbiano o meno rilevanza penale, con motivazione adeguata del provvedimento con cui sarà

disposto lo spostamento:

� la rotazione si riferirà in una assegnazione del dipendente ad altro ufficio o servizio;

RESPONSABILITA’: RPCT

Posizioni Organizzative

DOCUMENTI: Mappatura delle aree a rischio

Funzionigramma

Profili professionali

3.5.2. ATTIVITA’ E INCARICHI EXTRA-ISTITUZIONALI

Il cumulo in capo ad un medesimo funzionario di incarichi conferiti dall’amministrazione può

comportare il rischio di un’eccessiva concentrazione di potere su un unico centro decisionale.

La concentrazione del potere decisionale aumenta il rischio che l’attività amministrativa possa

essere indirizzata verso fini privati o impropri determinati dalla volontà del dirigente stesso.

Inoltre, lo svolgimento di incarichi, soprattutto se extra-istituzionali, da parte del funzionario

può realizzare situazioni di conflitto di interesse che possono compromettere il buon

andamento dell’azione amministrativa, ponendosi altresì come sintomo dell’evenienza di fatti

corruttivi. Per l’attuazione delle azioni di contenimento del rischio è utile richiamare quanto

contenuto nel Codice di Comportamento adottato dall’Ente.

RESPONSABILITA’: Segretario Comunale

Posizioni Organizzative/ Responsabili

DOCUMENTI: Regolamento per gli incarichi ai dipendenti

Codice di comportamento

.5.3.INCONFERIBILITA’ E INCOMPATIBILITA’ PER INCARICHI DIRIGENZIALI

Il decreto legislativo 39/2013 ha attuato la delega stabilita dai commi 49 e 50 dell’art. 1 della

legge 190/2012, prevedendo fattispecie di:

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- inconferibilità, cioè di preclusione, permanente o temporanea, a conferire gli incarichi a

coloro che abbiano riportato condanne penali per i reati previsti dal capo I del titolo II del

libro secondo del codice penale, nonché a coloro che abbiano svolto incarichi o ricoperto

cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati da pubbliche amministrazioni o svolto

attività professionali a favore di questi ultimi, a coloro che siano stati componenti di

organi di indirizzo politico (art. 1, comma 2, lett. g);

- incompatibilità, da cui consegue l'obbligo per il soggetto cui viene conferito l'incarico di

scegliere, a pena di decadenza, entro il termine perentorio di quindici giorni, tra la

permanenza nell'incarico e l'assunzione e lo svolgimento di incarichi e cariche in enti di

diritto privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione che conferisce l'incarico,

lo svolgimento di attività professionali ovvero l'assunzione della carica di componente di

organi di indirizzo politico (art. 1, comma 2, lett. h).

Tutte le nomine e le designazioni preordinate al conferimento di incarichi da parte dell’Ente

devono essere precedute da apposita dichiarazione sostitutiva del designato o del nominato,

della quale in ragione del contenuto dell’incarico deve essere asserita l’insussistenza di cause

o titoli al suo conferimento. Il titolare dell’incarico deve redigere apposita dichiarazione con

cadenza annuale di insussistenza di causa di incompatibilità al mantenimento dell’incarico

conferito. Tali dichiarazioni sono pubblicate sul sito istituzionale dell’Ente, nell’apposita

sezione “Trasparenza”.

L’Ente attua quanto previsto dalla Determinazione n. 833/2016 di ANAC “Linee guida in

materia di accertamento delle inconferibilità e delle incompatibilità degli incarichi

amministrativi da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione”.

RESPONSABILITA’: Segretario Comunale

DOCUMENTI: Regolamento per gli incarichi ai dipendenti

Codice di comportamento

Modulo insussistenza di cause inconferibilità / incompatibilità

3.5.4. ATTIVITA’ SUCCESSIVA ALLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO

I dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali

per conto dell’ente nel triennio successivo alla cessazione del rapporto con l’amministrazione,

qualunque sia la causa di cessazione (e quindi anche in caso di collocamento in quiescenza per

raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione), non possono avere alcun rapporto di

lavoro autonomo o subordinato con i soggetti privati che sono stati destinatari di

provvedimenti, contratti o accordi.

L’Ente attua l’art. 16 ter del D.lgs. 30.3.2001, n. 165 introdotto dalla legge 6.11.2012, n. 190,

come modificato dall’art. 1, comma 42 lettera l) della legge 6.11.2012, n.190 prevedendo il

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rispetto di questa norma quale clausola da inserirsi nei bandi di gara, a pena di esclusione

dell’impresa (operatore economico) la quale si impegna ad osservarla.

RESPONSABILITA’: Segretario Comunale

Posizioni Organizzative

DOCUMENTI: Procedure di affidamento/Contratti

3.5.5. PATTI DI INTEGRITÀ NEGLI AFFIDAMENTI

Patti d’integrità ed i protocolli di legalità rappresentano un sistema di condizioni la cui

accettazione viene configurata dalla stazione appaltante come presupposto necessario e

condizionante la partecipazione dei concorrenti ad una gara di appalto.

Il patto di integrità è un documento che la stazione appaltante richiede ai partecipanti alle gare

e permette un controllo reciproco e sanzioni per il caso in cui qualcuno dei partecipanti cerchi

di eluderlo. Si tratta quindi di un complesso di regole di comportamento finalizzate alla

prevenzione del fenomeno corruttivo e volte a valorizzare comportamenti eticamente adeguati

per tutti i concorrenti.

L’Ente attua l’art. 1, comma 17 della legge 6.11.2012, n. 190 prevedendo una specifica clausola

da inserire nei bandi di gara e/o lettere d’invito. Nel caso in cui siano stati adottati protocolli di

legalità e/o integrità si prevede che il loro mancato rispetto costituirà causa d’esclusione dal

procedimento di affidamento del contratto

RESPONSABILITA’: Segretario Comunale

Posizioni Organizzative

DOCUMENTI: Procedure di affidamento/Contratti

3.5.6. TUTELA DEL DIPENDENTE CHE DENUNCIA ILLECITI

Con la nuova Legge 179/2017 di tutela del whistleblower, recante “Disposizioni per la tutela

degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di

un rapporto di lavoro pubblico o privato” recepisce le indicazioni ANAC finalizzate a rendere

efficace l’istituto del “whistleblowing” nell’ambito dell’aggiornamento dei Piani triennali per

la Prevenzione della Corruzione. La modifica del Codice antimafia inoltre, allarga a chi

commette reati contro la PA la cerchia dei destinatari delle misure di prevenzione,

Nella parte generale l’Autorità integra alcune indicazioni sull’applicazione della normativa di

prevenzione della corruzione , in particolare, nel paragrafo 4.1.2. “Elenco dei RPCT tenuto da

Anac“, si evidenzia che:

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- tutti gli atti amministrativi concernenti le nomine, le revoche e le sostituzioni dei RPCT (responsabile

prevenzione e corruzione e trasparenza) rimangono sotto la piena responsabilità delle relative

amministrazioni;

- il nominativo del RPCT deve essere indicato nel Piano triennale della prevenzione della corruzione e

della trasparenza (art. 43 comma 1 d.lgs. 33/2013) e va pubblicato sul sito dell’amministrazione – sezione

“Amministrazione Trasparente – Altri contenuti /prevenzione della corruzione”.

Già con determinazione n. 6 del 28 aprile 2015, ANAC ha dettato le “Linee guida in materia di

tutela del dipendente che segnala illeciti” (cd Whistleblower). In particolare la disposizione

contenuta nell’art. 54 bis del D.lgs. 165/2001) pone particolare attenzione a tutela del

dipendente che denuncia illeciti, ponendo tre condizioni d’attuazione:

• la tutela dell’anonimato;

• il divieto di discriminazione nei confronti del denunciante;

• la previsione che la denuncia è sottratta al diritto di accesso (salvo la ipotesi eccezionali

previste dalla norma.

L’art. 54 bis del D.lgs. 165/2001, come introdotto dal c. 46 dell’art. 1 della L. 190/2012 (c.d.

Legge Anticorruzione) prevede che il pubblico dipendente che denuncia all'autorità giudiziaria

o alla Corte dei conti, ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui

sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non possa essere sanzionato,

licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle

condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia; nel

conseguente procedimento disciplinare, l'identità del segnalante non può essere rivelata,

senza il suo consenso; qualora la contestazione fosse fondata, in tutto o in parte, sulla

segnalazione effettuata, l'identità può essere rivelata ove la sua conoscenza risultasse

assolutamente indispensabile per la difesa dell'incolpato.

L’Ente adotta l’allegata “Procedura di Segnalazione di Illeciti o di Irregolarita’ –

Disciplina Della Tutela del Dipendente Pubblico che segnala Illeciti (C.D.

Whistleblower)” (Allegato 2 Procedura Whistleblowing), acquisendo integralmente

quanto indicato dalla l. 30 novembre 2017, n. 179 - Disposizioni per la tutela degli

autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza

nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato.

4. LA PROGRAMMAZIONE DELLA TRASPARENZA: UN UNICO PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E

DELLA TRASPARENZA E UN UNICO RESPONSABILE

4.1 PREMESSA

La trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e per

l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa. Da questo punto di vista essa, infatti, consente:

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• la conoscenza del responsabile per ciascun procedimento amministrativo e, più in

generale, per ciascuna area di attività dell’amministrazione e, per tal via, la

responsabilizzazione dei funzionari;

• la conoscenza dei presupposti per l’avvio e lo svolgimento del procedimento e, per tal

via, se ci sono dei “blocchi” anomali del procedimento stesso;

• la conoscenza del modo in cui le risorse pubbliche sono impiegate e, per tal via, se

l’utilizzo di risorse pubbliche è deviato verso finalità improprie;

• la conoscenza della situazione patrimoniale dei politici e dei dirigenti e, per tal via, il

controllo circa arricchimenti anomali verificatisi durante lo svolgimento del mandato (per gli

Enti tenuti a tale pubblicazione).

L’art. 2 bis del d.lgs. 33/2013, introdotto dal d.lgs. 97/2016, ridisegna l’ambito soggettivo di

applicazione della disciplina sulla trasparenza rispetto alla precedente indicazione normativa

contenuta nell’ abrogato art. 11 del d.lgs. 33/2013.

I destinatari degli obblighi di trasparenza sono ora ricondotti a tre macro categorie di soggetti:

1) le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, co. 2 del d.lgs. 165/2000, ivi comprese le autorità

portuali nonché le autorità amministrative indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione,

destinatarie dirette della disciplina contenuta nel decreto (art. 2-bis, co. 1);

2) gli enti pubblici economici, ordini professionali, società in controllo pubblico, associazioni,

fondazioni ed enti di diritto privato, sottoposti alla medesima disciplina prevista per le p.a. «in quanto

compatibile» (art. 2 bis, co. 2);

3) le società a partecipazione pubblica, associazioni, fondazioni ed enti di diritto privato soggetti alla

medesima disciplina in materia di trasparenza prevista per le p.a. «in quanto compatibile» e

«limitatamente ai dati e ai documenti inerenti all’attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto

nazionale o dell’Unione europea» (art. 2-bis, co. 3).

4.2 IL PIANO INTEGRATO DI PREVENZIONE CORRUZIONE E TRASPARENZA (PTPCT)

A partire dal 2017, si registra la piena integrazione dei riferimenti alla trasparenza e integrità nel Piano

Triennale della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, ora anche della trasparenza (PTPCT),

come indicato nella delibera n. 831/2016 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sul PNA 2016.

Il Comune di Villanova d’Albenga è tenuto, pertanto, ad adottare, entro il 31 gennaio di ogni anno, un

unico Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza e, in cui sia chiaramente

identificata la sezione relativa alla trasparenza: con la presente sezione si adempie a tale obbligo

normativo indicando l’approccio dell’amministrazione a tale materia.

4.3 OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE SUL SITO WEB DELL’ENTE

Come chiarito nel PNA 2016, in una logica di semplificazione e in attesa della realizzazione di

un’apposita piattaforma informatica, il PTPCT è pubblicato sul sito istituzionale al massimo entro un

mese dall’adozione. Non deve essere trasmesso alcun documento ad ANAC.

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4.4 OBIETTIVI STRATEGICI IN MATERIA DI TRASPARENZA

Per quel che concerne i contenuti, elemento necessario della sezione relativa alla trasparenza è quello

della definizione, da parte degli organi di indirizzo, degli obiettivi strategici in materia.

Questo è previsto dal co. 8 dell’art. 1 della l. 190/2012, come modificato dall’art. 41 co. 1 lett. g) del

d.lgs. 97/2016.

Il legislatore ha rafforzato poi la necessità che sia assicurato il coordinamento tra gli obiettivi strategici

in materia di trasparenza contenuti nel PTPCT rispetto agli obiettivi degli altri documenti di natura

programmatica e strategico-gestionale dell’amministrazione, nonché, come già osservato nel PNA

2016, con il piano della performance. Ciò al fine di assicurare la coerenza e l’effettiva sostenibilità

degli obiettivi

Il Documento Unico di Programmazione 2018-2020 sarà integrato, in sede di approvazione del

bilancio di previsione, con gli obiettivi strategici e operativi in materia di prevenzione della corruzione

e di trasparenza e che saranno opportunamente declinati in obiettivi gestionali di performance,

assegnati alla struttura comunale per la realizzazione della piena trasparenza e accessibilità dei dati e

documenti in possesso dell’Ente.

Specifici obiettivi in materia di trasparenza:

Obiettivo Responsabile Indicatore Tempi

Completezza delle

pubblicazioni in

Amministrazione

Trasparente

Tutta la

struttura

Percentuale di attestazione

obblighi di pubblicazione

NV/OIV annuale: > 66%

Entro 31/12 di ogni

anno

Verifica formato

pubblicazione dati

Tutta la

struttura

Verifica attestazione

obblighi di pubblicazione

NV/OIV annuale: > 66%

Entro 31/12 di ogni

anno

Esito pubblicazione

XML dati l. 190/2012

Operatori

accrediti servizi

on line ANAC

Verifica XML Anac: positiva Entro 31/1 dell’anno

successivo

4.5 INDIVIDUAZIONE, ELABORAZIONE, TRASMISSIONE E PUBBLICAZIONE DEI DATI – NOMINATIVI DEI

RESPONSABILI

All’ art. 10 del d.lgs. 33/2013 è chiarito che la sezione del PTPCT sulla trasparenza deve essere

impostata come atto organizzativo fondamentale dei flussi informativi necessari per garantire,

all’interno di ogni ente, l’individuazione/l’elaborazione, la trasmissione e la pubblicazione dei dati.

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Caratteristica essenziale della sezione della trasparenza è l’indicazione dei nominativi dei soggetti

responsabili di ognuna di queste fasi relativamente ad ogni obbligo di pubblicazione.

L’allegato n. 1 “Mappa trasparenza_2018” al presente PTPCT definisce gli obblighi di pubblicazione

vigenti ai sensi del d.lgs. n. 33/2013 come modificato al d.lgs. n. 97/2016.

L’individuazione dei responsabili delle varie fasi del flusso informativo è funzionale al sistema delle

responsabilità che il d.lgs. 33/2013 articola con riferimento ad ognuno dei soggetti considerati. Si

consideri, ad esempio, quanto previsto dall’art. 43 co. 4 del d.lgs. 33/2103 (i dirigenti responsabili

dell'amministrazione e il Responsabile della trasparenza controllano e assicurano la regolare

attuazione dell'accesso civico sulla base di quanto stabilito dal presente decreto).

Sia gli obiettivi strategici in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza (art. 1, co. 8 l.

190/2012) sia la sezione della trasparenza con l’indicazione dei responsabili della trasmissione e della

pubblicazione dei documenti e delle informazioni (art. 10 co. 1, d.lgs. 33/2013) costituiscono

contenuto necessario del Piano Triennale della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza e

della trasparenza.

In assenza, è configurabile la fattispecie della mancata adozione del Programma triennale della

trasparenza per cui l’ANAC si riserva di irrogare le sanzioni pecuniarie previste dall’art. 19 co. 5 del d.l.

90/2014.

4.6 IL RESPONSABILE DELLA TRASPARENZA

Nell’obiettivo di programmare ed integrare in modo più incisivo e sinergico la materia della

trasparenza e dell’anticorruzione rientra, inoltre, la modifica apportata all’art. 1, co. 7, della legge

190/2012 dall’art. 41 co. 1 lett. f) del d.lgs. 97/2016 in cui è previsto che vi sia un unico Responsabile

della prevenzione della corruzione e della trasparenza.

Si rinvia quindi ai contenuti del paragrafo 1.3 comma b) “Responsabile della prevenzione della

corruzione e della Trasparenza”.

Il Comune di Villanova d‘Albenga ha nominato Responsabile della prevenzione della corruzione con

Decreto Sindacale del 22.07.2016 il Segretario Comunale.

4.7 IL NUOVO ACCESSO CIVICO

Il D.lgs. 97/2016 ha modificato ed integrato il D.lgs. 14 marzo 2013 n. 33 (cd. “decreto trasparenza”),

con particolare riferimento al diritto di accesso civico, formalizzando le diverse tipologie di accesso ad

atti e documenti da parte dei cittadini:

• accesso “generalizzato” che determina il diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle

pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione;

• accesso civico “semplice” correlato ai soli atti ed informazioni oggetto di obblighi di pubblicazione

(art. 5 D.lgs. 33/2013); le modalità e i responsabili della procedura di accesso civico sono

pubblicati sul sito istituzionale al link “Amministrazione Trasparente\Altri contenuti\Accesso

Civico”;

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• accesso documentale riservato ai soggetti interessati in grado di esercitare al meglio le facoltà che

l'ordinamento attribuisce loro, a tutela delle posizioni giuridiche qualificate di cui sono titolari.

(artt. 22 e succ. L.241/90); le modalità e i responsabili della procedura di accesso documentale

sono indicati nel “Regolamento per il diritto di informazione e di accesso agli atti e documenti

amministrativi comunali” approvato con Delibera CC n14 del16.03.1998 pubblicato sul sito

istituzionale al link “Amministrazione Trasparente\Altri contenuti\Regolamenti”;

Lo modalità di attivazione dell’accesso civico generalizzato, l’iter e le esclusioni e le limitazioni

all’accesso, così come dettagliate nelle Determinazioni ANAC n°1309 del 28/12/2016 “LINEE GUIDA

RECANTI INDICAZIONI OPERATIVE AI FINI DELLA DEFINIZIONE DELLE ESCLUSIONI E DEI LIMITI

ALL'ACCESSO CIVICO DI CUI ALL’ART. 5 comma 3 del D.lgs 33/13” sono state recepite in toto

dall’Amministrazione, rinviando nel corso dell’anno 2018 l’approvazione di apposito regolamento

contenente la disciplina organica e coordinata delle tre tipologie di accesso:

1) una sezione dedicata alla disciplina dell’accesso documentale;

2) una seconda sezione dedicata alla disciplina dell’accesso civico (“semplice”) connesso agli obblighi

di pubblicazione di cui al d.lgs. n. 33;

3) una terza sezione dedicata alla disciplina dell’accesso generalizzato. Quest’ultima sezione dovrà

a) rinviare alle esclusioni di cui all’accesso 241, disposte in attuazione dei commi 1 e 2 dell’art. 24,

dalla prima sezione;

b) provvedere a individuare gli uffici competenti a decidere sulle richieste di accesso generalizzato;

c) provvedere a disciplinare la procedura per la valutazione caso per caso delle richieste di accesso.

Il Comune di Villanova d’Albenga adotterà entro il mese di giugno un regolamento specifico in

materia di Accesso Civico, contenente le tipologie, i criteri per l’accesso, la modulistica, che sarà

pubblicato sul sito istituzionale al link “Amministrazione Trasparente\Altri contenuti\Accesso Civico”

unitamente al registro accesso civico che sarà istituito contestualmente.

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PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA LEGALITA’

Al fine di disegnare un’efficace strategia anticorruzione, l’Amministrazione realizzerà delle forme di

consultazione, con il coinvolgimento di cittadini e di organizzazioni portatrici di interessi collettivi, ai fini

della predisposizione del prossimo PTPCT, della diffusione delle strategie di prevenzione pianificate,

nonché sui risultati del monitoraggio sull’implementazione delle relative misure.

Le consultazioni potranno avvenire o mediante raccolta dei contributi via web oppure nel corso di incontri

con i rappresentanti delle associazioni di utenti tramite somministrazione di questionari. L’esito delle

consultazioni sarà pubblicato sul sito internet dell’amministrazione e in apposita sezione del PTPCT, con

indicazione dei soggetti coinvolti, delle modalità di partecipazione e degli input generati da tale

partecipazione.

Poiché uno degli obiettivi strategici principali dell’azione di prevenzione della corruzione è quello

dell’emersione dei fatti di cattiva amministrazione e di fenomeni corruttivi, è particolarmente importante

il coinvolgimento dell’utenza e l’ascolto della cittadinanza. In questo contesto, si collocano le azioni di

sensibilizzazione, che sono volte a creare dialogo con l’esterno per implementare un rapporto di fiducia e

che possono portare all’emersione di fenomeni corruttivi altrimenti “silenti”.

Un ruolo chiave in questo contesto può essere svolto dagli U.R.P., che rappresentano per missione

istituzionale la prima interfaccia con la cittadinanza.

Nel triennio 2018/2020 sarà attivato un canale dedicato alla segnalazione (dall'esterno

dell'amministrazione, anche in forma anonima, ed in modalità informale) di episodi di cattiva

amministrazione, conflitto d'interessi, corruzione, attraverso gli uffici comunali.

RESPONSABILITA’: Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza

Posizioni Organizzative

DOCUMENTI: Attivazione canale dedicato alle segnalazioni dall’esterno

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5. REVISIONE DEI PROCESSI DI PRIVATIZZAZIONE E ESTERNALIZZAZIONE DI FUNZIONI, ATTIVITÀ

STRUMENTALI E SERVIZI PUBBLICI

Questa sezione pone l’attenzione pone l’attenzione sulle vincolanti responsabilità dell’Ente nei confronti

dei soggetti partecipati dall’amministrazione, controllati per via di una partecipazione al capitale sociale.

La responsabilità cui viene chiamato l’Ente controllante si configura in un duplice aspetto:

a) Le modalità di affidamento, a tali soggetti di funzioni e attività pubbliche, deve essere preceduto da

un’attenta istruttoria e da una congrua motivazione, adottando procedure aperte e garantendo la

trasparenza informativa sull’attività svolta e i processi decisionali assunti, dovendo sempre garantire

che la parte pubblica possa effettuare un controllo stringente sulle scelte strategiche;

b) Vigilare in merito agli obblighi in materia di prevenzione della corruzione e della trasparenza per le

proprie società partecipate o controllate, definitivamente chiariti con la Determinazione ANAC

831/2016, con particolare attenzione per garantire l’imparzialità di coloro che operano presso gli enti,

sia per quanto riguarda gli amministratori sia per quanto riguarda i funzionari, attraverso il maggior

controllo dei casi di possibili conflitti di interesse e il maggior livello di trasparenza

Ai sensi di quanto disposto dai commi 611 e 612 della Legga 190/2014 (Legge di stabilità 2015) e dal

decreto legislativo n. 175/2016, in tema della revisione dei processi di privatizzazione e esternalizzazione

di funzioni, attività strumentali e servizi pubblici il Comune di Villanova d’Albenga ha proceduto:

• alla redazione dei “Piani di Razionalizzazione delle Società e partecipazione societarie”

con Deliberazione CC 3 del 31.03.2015 e della “Relazione sui risultati conseguiti”

• alla redazione della relazione al Piano di Razionalizzazione delle partecipazioni detenute

dal Comune redatta dal Sindaco in data 31.03 2016.

• alla revisione straordinaria delle partecipazioni ex art. 24 del D.LGS n. 175/2016

modificato dal D. Lgs. n. 100/2017

Il Comune di Villanova d’Albenga detiene partecipazioni negli organismi di seguito rappresentati che presentano le suddette caratteristiche:

Società Partita Iva/CF Finalità Capitale sociale euro

% partecipazione

Durata dell’impegno

Aeroporto Villanova d’Albenga spa

00930810098 Attività di servizi connessi al trasporto aereo

1.100.000 0,23

Sca srl 01200660098 Servizio idrico

integrato 1.192.000 9,50

TPL Linee srl

01556040093 Trasporto terrestre di passeggeri

5.100.000 0,174

I.p.s. 00668900095 Attività organizz./sviluppo industria/artigian. commercio etc.

486.486 0,31

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Villanova Servizi Srl

01426930093 Attività di servizi per la persona

20.000 100

Sarà cura del responsabile della prevenzione della corruzione condurre un’azione di impulso per promuovere e coordinarne tempestivamente l’adozione da parte degli enti partecipati delle misure necessarie ad assicurare l’allineamento della loro azione e delle loro azioni a principi di trasparenza e contrasto alla diffusione di fenomeni di corruttela.

RESPONSABILITA’: Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza

Posizioni Organizzative

DOCUMENTI: Relazioni e report periodici sui controlli

Nell’ambito dei controlli previsti in tema di prevenzione della corruzione e della trasparenza con

riferimento a:

• rispetto delle norme di pubblicazione dei dati secondo la griglia prevista dal D.lgs. 97/2016

• controlli in tema di inconferibilità, incompatibilità e conflitto di interessi;

• verificare le procedure di reclutamento.

Il Comune di Villanova d’Albenga procederà alla richiesta formale da parte del RPCT alle proprie società

partecipate e controllate ed ai controlli periodici dei loro siti istituzionali, vincolando l’erogazione di

contributi

RESPONSABILITA’: Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza

Posizioni Organizzative

DOCUMENTI: Report periodici sui controlli

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Comune di Villanova d’Albenga, 30.01.2018

Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza

FIRMA

F.TO DOTT. MARINO ALBERTO

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Allegati:

1 mappa della trasparenza 2018

2 procedura e modulo Whistleblowing