PIANO REGOLATORE GENERALE - COMUNE LISIGNAGO

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arch. Renzo Giovannini – Pergine Comune di Lisignago 0 Prontuario delle tipologie e dei materiali comune di Lisignago PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE 2009-2012 RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO MONTANO (P.R.E.M.) Prontuario delle tipologie e dei materiali i il progettista arch. Renzo Giovannini Maggio 2012-Agosto 2012

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arch. Renzo Giovannini – Pergine Comune di Lisignago

0 Prontuario delle tipologie e dei materiali

comune di Lisignago

PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE 2009-2012

RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO MONTANO (P.R.E.M.)

Prontuario delle tipologie e dei materialii

il progettista arch. Renzo Giovannini

Maggio 2012-Agosto 2012

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1 Prontuario delle tipologie e dei materiali

PREMESSA

Il presente prontuario è un documento di piano e unitamente ad altri più tradizionali è parte integrante e sostanziale del P.R.G. di Lisignago.

Tale documento è conseguenza dell’art. 61“Conservazione e

valorizzazione del patrimonio edilizio montano esistente” della L.P. 4

marzo 2008, n. 1. La normativa sopra citata delinea l'ambito delle possibilità ma

anche i limiti al riuso dell'edilizia rurale tradizionale, promuovendone la conservazione e la valorizzazione proprio in quanto essa è considerata testimonianza materiale del paesaggio storico di montagna e quindi bene culturale diffuso della civiltà alpina in ambito provinciale.

In tale contesto normativo il Comune di Lisignago ha dato definito le modalità di intervento sui manufatti presenti nel proprio territorio, attraverso gli allegati cartografici e nel presente “Prontuario delle tipologie e dei materiali”.

La finalità è quella di indirizzare gli interventi di recupero edilizio verso soluzioni coerenti e compatibili con il territorio e con le caratteristiche edilizie delle singole realtà, nonché con gli elementi architettonici ed i materiali tradizionalmente impiegati negli insediamenti rurali di montagna. RIFERIMENTI NORMATIVI Per procedere al recupero degli edifici montani si è fatto riferimento:

Norme di Attuazione Titolo Quinto “Modalità di censimento del patrimonio edilizio montano ed altre disposizioni (P.R.E.M.)” e precisamente agli articoli sotto citati. - Art. 88 “Censimento del patrimonio edilizio montano (P.R.E.M.)”; - Art. 89 “Tutela paesaggistico-ambientale”.

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2 Prontuario delle tipologie e dei materiali

FINALITA'

Lo studio svolto e le valutazioni emerse, non vogliono avere la presunzione di definire le tipicità dell'edilizia montana che caratterizzano gli edifici ed i manufatti di una zona rispetto ad altre, né valutarne quali siano le soluzioni tecniche da scartare e quali altre da accettare negli interventi di recupero che interessino questo tipo di costruzioni.

Il presente lavoro è un iniziale “punto di riferimento” nei casi di

restauro, recupero o modifica di singoli elementi architettonici appartenenti all'edilizia montana. L'analisi svolta tende ad evitare future operazioni di nuova edificazione edilizia; alla realizzazione, su versanti montani, di infrastrutture pubbliche di servizio nonché stradali a collegamento con le aree residenziali permanenti. Tali strutture, se realizzate senza un coordinamento pianificatorio, porteranno ad un potenziale danno paesaggistico-ambientale per il territorio di montagna. Oltre al danno ambientale si aggiungeranno anche gli obblighi ed i relativi costi, a carico della collettività, per tali opere.

"Punto di riferimento" perché: - successivamente all'approvazione della variante al PRG si possa

procedere ad un approfondimento nelle ricerche, e nelle tematiche relative ai dettagli architettonici degli edifici di montagna.

- per la convinzione che il metodo adottato sia un parametro

difficilmente contestabile e capace di far emergere valutazioni oggettive circa la presenza o meno di elementi tipici e l'uso di soluzioni tecniche o materiali tradizionali.

Questo prontuario è rivolto principalmente agli operatori tecnici

impegnati nella progettazione e nella direzione esecutiva degli interventi sui singoli edifici costituenti il patrimonio edilizio montano.

Infine, il “Prontuario” rimane come documento di piano

vincolante nella sua essenza urbanistica, ed è la “base di consultazione” per chiunque abbia interesse nell'architettura montana, dal tecnico allo studioso, dall'amministratore al semplice appassionato, ad una specifica e puntuale valorizzazione. IL PRONTUARIO

L'elaborato costituisce una guida di riferimento per facilitare e indirizzare il lavoro dei tecnici che intendono procedere, su incarico dei proprietari degli edifici, al recupero del patrimonio edilizio montano esistente in quanto catalogato come “recuperabile” secondo le indicazioni fornite dalla normativa vigente in materia.

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3 Prontuario delle tipologie e dei materiali

A tale scopo si rimanda alle norme di attuazione per le definizioni

e le tipologie di intervento. A seguito delle precisazioni tipologiche precedentemente

illustrate o riportate nella relazione illustrativa e/o nelle specifiche norme di attuazione, è stato compilato a seguito di una analisi completa e dettagliata degli edifici esistenti sull'intero territorio comunale, il catalogo del “patrimonio edilizio montano”.

Ad integrazione del primo prontuario adottato si sono utilizzate le schede realizzate, nel confinante comune di Cembra, in quanto le stesse hanno tipologie edilizie analoghe. La verifica delle analisi eseguite, nel comune di Cembra, ha fatto si di ritenere esaustiva l’analisi svolta dall’arch. Allocca, e arch. Sicher, e di inserirla nella presente variante al PRG di Lisignago. Tale scelta ha permesso di ottenere una unica normativa e schedatura per gli edifici del comune di Lisignago e Cembra.

Si tratta di un compendio esemplificativo della tipologia edilizia montana tipica del comune di Lisignago.

Molti edifici (n° 23), classificati nella prima adozione come edifici tipici della montagna di Lisignago, sono stati, nella seconda adozione, catalogati come edifici atipici, in quanto edifici non caratteristici e realizzati con materiali diversi e non rispettosi della tipologia storica degli edifici di montagna.

Sugli stessi, si applicheranno i disposti normativi specifici della zona urbanistica in cui ricadono, con verifica della Carta di Sintesi geologica.

Analogo discorso vale per i 3 edifici classificati ruderi. Su tali edifici, esaminata la normativa provinciale, non è possibile prevederne la ricostruzione, essendo, i lacerti murali esistenti talmente minimali che non ne permettono la lettura complessiva della precedente volumetria.

Per gli altri edifici (n° 56), il prontuario è costituito da una serie di schede illustrate, con disegni esplicativi, che propongono una sequenza mirata di interventi, ammessi sui vari tipi di fabbricato, nel pieno rispetto della tradizione locale montana. Tradizione costruttiva, emersa, a seguito di riscontri sul territorio e alla verifica con la documentazione acquisita in fase di analisi e di studio.

Oltre a particolari costruttivi relativi alle strutture di copertura, ai

manti, alle forature e all'uso dei materiali, ai quali si deve fare riferimento nella progettazione, sono state individuate e riportate n° 3 tipologie edilizie (tipologia "A", "B" e "C") che costituiscono lo standard edilizio presente in zona. Fa eccezione la calchera, che rispecchia comunque ,

nella copertura, la tipologia “B”.

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4 Prontuario delle tipologie e dei materiali

Per ognuno degli edifici o manufatti censiti, è stata redatta una vera e propria scheda, costituita da fotografie, descrizione sintetica, rilevanza statistica della presenza nel comuni dell'area culturale omogenea e, dove possibile un “dettaglio tecnico”, con particolare riguardo agli elementi costitutivi e loro caratteristiche, riferito questo agli operatori tecnici impegnati nel restauro o ripristino di tali particolari.

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5 Prontuario delle tipologie e dei materiali

TIPOLOGIE

EDIFICI

Tipologia “A” Tipologia “B” Tipologia “C”

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9 Prontuario delle tipologie e dei materiali

Tipologia C edificio da recuperare – Baito con possibilità di recupero

Le dimensioni degli edifici classificati nella tipologia “C” sono le

seguenti:

Nel procedere al recupero è indispensabile rispettare le sopra

riportate misura per ogni singolo manufatto.

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10 Prontuario delle tipologie e dei materiali

Altre tipologie non classificabili all'interno del patrimonio edilizio

montano tradizionale.

Non sono classificabili secondo tipi edilizi riscontrati sul territorio le

seguenti strutture: - le malghe e le strutture dedicate all'alpeggio (il cui recupero è

regolato secondo le normative di settore); - i capitelli e le cappelle o chiesette (il cui tipo di intervento è

fissato dal piano generale a tutela degli insediamenti storici); - le opere di presa degli acquedotti e le relative vasche di

accumulo; - tutti gli interventi non storici che si possono ritrovare nel territorio

montano quali i volumi precari (baiti, baracche, ecc.) non facenti unità edilizie a se stanti, le abitazioni stagionali recenti e gli edifici preesistenti pesantemente e irrimediabilmente alterati.

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11 Prontuario delle tipologie e dei materiali

Manufatti di servizio "Baiti" (volumi precari non facenti unità edilizie a sé stanti)

Non sono classificabili secondo particolari tipi i numerosi manufatti di servizio detti "baiti"(vo1urni precari non facenti unità edilizie a sé stanti quali baracche o legnaie) che generalmente sono utilizzati, a seconda dei casi, come gabinetti per gli alpigiani o come postazione di caccia o come legnaie. Tali elementi risultano comunque schedati e catalogati.

E' ammessa la ristrutturazione edilizia senza cambio d'uso. Nel caso della mancanza di schedatura valgono le norme

specifiche di zona definite dal PRG Abitazioni stagionali non storiche ed edifici preesistenti

pesantemente alterati.

Non sono classificabili secondo particolari tipologie costruttive le numerose abitazioni stagionali non storiche, realizzate nei decenni trascorsi o come nuova edificazione oppure come trasformazione di originarie "case da mont", con conseguente perdita dei caratteri storici e tipologici.

Tali volumetrie risultano comunque tutte schedate e catalogate. Tutti gli eventuali interventi di trasformazione edilizia e di

destinazione d'uso devono tendere per quanto possibile all'integrazione tipologica, riferendosi alle tipologie descritte.

Sono comunque vietati gli interventi di demolizione e di ricostruzione, quando non espressamente indicati nelle schede di progetto

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12 Prontuario delle tipologie e dei materiali

TIPOLOGIE

DEI MATERIALI

Camini Finestre

Porte Tetto e manto di copertura

Esempi di recupero a fini abitativi e non Manufatto accessorio: legnaia

Dettaglio focolare esterno Murature e pavimentazioni

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13 Prontuario delle tipologie e dei materiali

BAITO DI MONTAGNA

PARTICOLARI COSTRUTTIVI

COMIGNOLO IN PIETRA A

VISTA O INTONACATA

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14 Prontuario delle tipologie e dei materiali

In alternativa con materiale rame

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15 Prontuario delle tipologie e dei materiali

BAITO DI MONTAGNA

PARTICOLARI COSTRUTTIVI

FINESTRA

FINESTRA IN LEGNO CON

ARCHITRAVE E CONTORNO

ARCHITRAVE IN LEGNO

FINESTRA IN LEGNO CON

ARCHITRAVE E CONTORNO IN

PIETRA

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16 Prontuario delle tipologie e dei materiali

BAITO DI MONTAGNA

PARTICOLARI COSTRUTTIVI

PORTA

ARCHITERVE IN LEGNO 1

ARCHITERVE IN LEGNO 2

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17 Prontuario delle tipologie e dei materiali

BAITO DI MONTAGNA

PARTICOLARI COSTRUTTIVI

CAPRIATA

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18 Prontuario delle tipologie e dei materiali

BAITO DI MONTAGNA

PARTICOLARI COSTRUTTIVI

MANTO DI COPERTURA

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Esempi esplicativi della normativa del PREM1

1 Gli esempi allegati sono stati mutuati, su autorizzazione dell’arch. Franco Allocca, da analogo studio effettuato per il

comune di Cembra.

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Lisignago, maggio 2012- agosto 2012

il progettista arch. Renzo Giovannini

iLe presenti esempi esplicativi sono stati elaborati riprendendo le norme e gli esempi del PRG di Cembra. L’autorizzazione è

stata richiesta all’arch. Franco Allocca.