PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE - Comune di … · regione autonoma friuli venezia giulia ....
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REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
PROVINCIA DI PORDENONE COMUNE DI BRUGNERA Redatto: gennaio 2014
PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE N. 52 RELAZIONE MODIFICHE ALLEGATI Proponente: FRIUL INTAGLI S.P.A. arch. Federico ROSSO - SAN VITO AL TAGLIAMENTO PN
COMUNE DI BRUGNERA Relazione – Modifiche PRGC Variante n. 52 - Proponente: FRIUL INTAGLI S.p.A.
INDICE
1. RELAZIONE
1.1 PREMESSA .................................................................................. Pag. 4
1.2 OGGETTO .................................................................................... " 5
1.3 MOTIVAZIONI
1.3.1 AZIENDA
1.3.1.1 Stato attuale .................................................................................. " 5
1.3.1.2 Obiettivi aziendali ......................................................................... " 6
1.4 STATO DI FATTO
1.4.1 TERRITORIO COMUNALE
1.4.1.1 Aspetti generali ............................................................................. " 9
1.4.1.2 Aspetti morfologici, litologici e idrogeologici ................................. " 10
1.4.1.3 Aspetti ambientali e vegetazionali ................................................ " 11
1.4.1.4 Aspetti paesaggistici ..................................................................... " 12
1.4.1.5 Aspetti demografici e socio-economici ......................................... " 13
1.4.2 INSEDIAMENTO INDUSTRIALE ESISTENTE ............................ " 15
1.5 VINCOLI TERRITORIALI ............................................................. " 17
1.6 PRG VIGENTE
1.6.1 PREVISIONI GENERALI .............................................................. " 18
1.6.2 PREVISIONI SPECIFICHE PER L’INSEDIAMENTO
OGGETTO DI VARIANTE ............................................................ " 20
1.7 INSEDIAMENTO INDUSTRIALE ESISTENTE -
COMPATIBILITÀ TERRITORIALE E URBANISTICA .................. " 22
1.8 IPOTESI PROGETTUALE, PREREQUISITI INSEDIATIVI
E FATTORI DI CRITICITÀ ............................................................ " 25
1.9 AREA DI VARIANTE
1.9.1 ASPETTI GENERALI ................................................................... " 30
1.9.2 ASPETTI MORFOLOGICI, LITOLOGICI E IDROGEOLOGICI ..... " 31
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1.9.3 ASPETTI AMBIENTALI E VEGETAZIONALI ................................ " 32
1.9.4 ASPETTI PAESAGGISTICI .......................................................... " 33
1.10 VARIANTE
1.10.1 PREVISIONI GENERALI ............................................................. " 34
1.10.2 PREVISIONI SPECIFICHE PER IL VERDE ................................ " 35
1.10.3 COMPATIBILITÀ TERRITORIALE E URBANISTICA ................... " 37
1.11 COERENZA CON NORME SOVRAORDINATE ......................... " 43
1.12 DIRETTIVE ATTUATE ................................................................ " 43
1.13 ELENCO ELABORATI .................................................................. " 45
2. MODIFICHE
2.1 ZONIZZAZIONE ........................................................................... " 47
2.2 STRATEGIA DI PIANO ................................................................ " 47
2.3 NORME DI ATTUAZIONE ............................................................ " 48
ALLEGATI:
Insediamento industriale esistente e area di variante. - coni visuali ............ “ I
Veduta aerea dell’insediamento industriale esistente - da nord-est............. “ II
Veduta aerea dell’insediamento industriale esistente - da sud-est .............. “ III
Vedute da terra dell’insediamento industriale esistente............................... “ IV
Vedute dell’area di variante - ampliamento.................................................. “ V - VI
Vegetazione ................................................................................................ “ VII -VIII
Insediamento industriale ampliato - esemplificazione.................................. “ IX
Scelta localizzativa: possibili alternative in ambito territoriale...................... “ X - XIII
Scelta localizzativa: analisi, valutazioni e giudizio di idoneità
al trasferimento ............................................................................................ “ XIV
Comune di Prata di Pordenone - PRGC vigente – Zonizzazione
(estratto) ........................................................................................... “ XV
Comune di Prata di Pordenone - PRGC variante n. 35 – Zonizzazione
(estratto)....................................................................................................... “ XVI
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1. RELAZIONE
1.1 PREMESSA
Il Comune di BRUGNERA è dotato di Piano Regolatore Generale Comunale
(PRGC) adeguato alla legge regionale 52/1991.
Il PRGC è stato revisionato con la variante n. 30, approvata con deliberazione
consiliare n. 58 del 08.11.2004, confermata esecutiva con DPGR n. 0100./Pres. del
14.04.2005, pubblicato sul BUR n. 20 del 18.05.2005, entrata in vigore il 19.05.2005.
Il PRGC è stato ulteriormente modificato con varianti parziali.
Di queste, rilevano per la circostanza:
la n. 45, zone D3, E4 e Viabilità veicolare prevista della Friul Intagli Industries
S.p.A, approvata con deliberazione consiliare n. 24 del 05.07.2011, confermata
esecutiva con DGR n. 1683 del 15.09.2011, pubblicata sul BUR n. 39 del 28.09.2011,
entrata in vigore il 29.09.2011;
la n. 47, viabilità (Approvazione del Progetto «Viabilità area del mobile -
riqualificazione ed allargamento della SP “di Sacile” nei Comuni di Brugnera e Prata di
Pordenone» ai sensi del combinato disposto dell’art. 24, comma 1, della LR n. 5/2007
e dell’articolo 19, comma 2, del DPR 327/01), approvata con deliberazione consiliare n.
25 del 05.07.2011, pubblicata sul BUR n. 32 del 10 agosto 2011, entrata in vigore il 10
agosto 2011;
la n. 48, viabilità (Approvazione del Progetto «Viabilità area del mobile -
Realizzazione della variante alla SP n. 15 “del Livenza” nei Comuni di Brugnera e
Prata di Pordenone. 2° Lotto.» ai sensi del combinato disposto dell’art. 24, comma 1,
della LR n. 5/2007 e dell’articolo 19, comma 2, del DPR 327/01), approvata con
deliberazione consiliare n. 26 del 05.07.2011, pubblicata sul BUR n. 32 del 10 agosto
2011, entrata in vigore il 10 agosto 2011.
I vincoli espropriativi e procedurali sono generalmente decaduti per decorso
quinquennio.
La variante di revisione dei vincoli espropriativi e procedurali è in corso di
formazione.
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1.2 OGGETTO
La variante n. 52 modifica il PRGC per incrementare la zona D3 - Industriale
esistente o in corso mediante trasformazione di altre zone, spostare una viabilità
esistente e regolamentare con disposizioni particolari un’area di zona E4 – Di interesse
agricolo-paesaggistico.
La variante ha come obiettivo il mantenimento e lo sviluppo dell’insediamento
industriale esistente assicurando nel contempo mitigazione di impatto ambientale e
inserimento nel contesto territoriale. Le scelte sono definite e motivate attraverso una
verifica di compatibilità delle stesse rispetto al contesto ambientale urbanistico e socio
economico. Il processo è compiuto riprendendo ed integrando quanto trattato in sede
di variante n. 45, essendo la presente variante evoluzione del processo espansivo
dell’insediamento industriale avviato con la citata variante n. 45.
Parallelamente, in comune di Prata di Pordenone, è stata avviata una variante
puntuale al PRGC per realizzare coerenza con le previsioni urbanistiche in Comune di
Brugnera e per aggiornare le previsioni riguardanti l’insediamento industriale, anche in
relazione allo stato dei luoghi.
La variante è redatta su estratti di grafici di variante n. 50, come adottata,
aggiornati con modifiche di variante di PRPC del comparto D3-E4 della Friul Intagli
S.p.A..
La variante ha effetti solo per le aree da essa dichiaratamente modificate. Per il
resto gli elaborati sono solo consultivi, valendo per la disciplina urbanistica gli atti
originari.
1.3 MOTIVAZIONI
1.3.1 AZIENDA
1.3.1.1 Stato attuale
L’azienda è la FRIUL INTAGLI SpA, appartenente al Gruppo Maccan.
L'attività produttiva della FRIUL INTAGLI nasce nel 1968 presso l'attuale sede
di Via Oderzo a Prata di Pordenone. Si sviluppa inizialmente su una superficie coperta
di circa 1.200 metri quadri con circa 9 addetti.
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L'attività è rivolta principalmente alla produzione di elementi per mobili.
Dal 1968 al 1997 lo sviluppo dell'attività produttiva è limitato in quanto la società
è sul mercato come "fornitrice" di componenti.
Dal 1997 ad oggi lo sviluppo dell'azienda subisce una svolta fondamentale con
una crescita esponenziale della produzione e quindi del fatturato.
L'azienda si pone sul mercato non più come semplice fornitore di componenti
ma come partner dei clienti nello sviluppo di un progetto. Forte dell'esperienza
maturata negli anni precedenti, l'azienda inizia un processo che è sempre più rivolto
alla massima specializzazione nella produzione di componenti per mobili e mobili per la
grande distribuzione. L'attività produttiva si espande coinvolgendo anche molte altre
piccole aziende locali.
Attualmente il planning produttivo si sviluppa in diverse unità produttive, in
particolare a Prata di Pordenone, sede dell'azienda, con una superficie coperta di circa
71.500 metri quadri e con circa 520 addetti, e a Potobuffolè, con una superficie
complessiva di circa 134.000 metri quadri e con circa 550 addetti.
Altre unità produttive sono dislocate in Comuni limitrofi con una superficie
complessiva di circa 29.000 metri quadri e con circa 30 addetti.
Complessivamente nell’azienda sono occupati circa 11001 addetti.
Parallelamente allo sviluppo dell'attività produttiva, all’interno dell'azienda è
stato creato un centro ricerca e sviluppo che oggi occupa circa 25 addetti per lo
sviluppo di nuove tecnologie e sperimentazione di nuovi prodotti con particolare
riferimento alla salvaguardia ambientale e quindi ecosostenibilità, sia per i processi
produttivi che per il prodotto finale.
1.3.1.2 Obiettivi aziendali
La FRIUL INTAGLI si rivolge, con i propri prodotti e servizi, principalmente alla
grande distribuzione internazionale, offrendo un prodotto made in Italy di qualità a
prezzo conveniente.
Per poter produrre a prezzi competitivi rispetto ad altri Paesi, in particolare
dell’Europa dell’est, l’azienda deve mantenersi all’avanguardia con tecnologie e
processi produttivi.
1 Al 29.11. 2013
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È risaputo che il costo della manodopera e dei servizi in Italia è particolarmente
elevato e che questo comporta di fatto uno svantaggio competitivo iniziale rilevante.
Questo gap può essere solo parzialmente compensato con processi produttivi
estremamente efficienti comportanti minimi spostamenti dei materiali, verticalizzando
così tutto il flusso dei prodotti all’interno degli stabilimenti, dalla materia prima al
prodotto finito confezionato.
La produzione efficientata è altrèsì necessaria per assicurare standard di
qualità elevati e innovazione del prodotto.
Nell’attuale scenario economico di sostanziale crisi dei mercati, dove l’offerta è
di gran lunga superiore alla domanda, fattori quali costo, organizzazione produttiva e
competitività sono elementi rilevanti con i quali le aziende devono quotidianamente
confrontarsi per competere sul mercato con i competitor internazionali che, in genere,
godono di condizioni socio-economiche più favorevoli di quelle nazionali. Ne consegue
che sempre più spesso si assiste a fenomeni di delocalizzazione con ripercussioni
socio-economiche devastanti sul territorio.
La FRIUL INTAGLI ha invece scelto un percorso diverso che crede nel territorio
dove è radicata e nel saper fare italiano ed ha realizzato un master plan per
riorganizzare e ottimizzare i processi produttivi e per incrementare la capacità
produttiva affinché possa essere in grado di reagire tempestivamente a nuove richieste
del mercato al migliorare delle attuali condizioni economiche.
Nonostante la crisi economica iniziata nel 2007 e non ancora terminata,
l’azienda ha continuato a crescere anche grazie ad una importante collaborazione con
alcuni grossi gruppi internazionali che attualmente stanno premiando l’azienda per la
serietà con cui ha operato nel corso degli anni e per gli investimenti che con coraggio
ed impegno ha portato a termine. Anche nel 2013 l’azienda ha registrato un altro segno
positivo in termini di crescita del fatturato e del relativo numero di personale impiegato.
Conseguentemente alla crisi economica i grossi gruppi internazionali tendono
ad assicurarsi una filiera di produttori finanziariamente forti, con visione sul futuro e che
garantiscano la presenza dei prodotti nella rete di vendita ogni giorno dell’anno.
Per fare questo, per poter rispondere sempre positivamente alle richieste dei
committenti, le aziende hanno bisogno di spazi, impianti, magazzini, personale
qualificato, competenza e determinazione.
Nuovi spazi integrati, processi internalizzati, filiera corta, logistica distributiva,
personale specializzato sono dunque la ricetta per la crescita di Friul Intali Spa.
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Inoltre l’azienda sta perseguendo l’autonomia per quanto riguarda alcune
materie prime, quali il pannello in truciolare o in Medium density fibreboard, (MDF), e
per l’energia.
Per quanto riguarda il pannello in truciolare o in MDF che attualmente vengono
utilizzati come supporto per i processi produttivi e che vengono acquistati in gran parte
da fornitori esteri, vi è l’obbiettivo di sostituirlo con un pannello leggero prodotto
internamente grazie ad un nuovo brevetto che FRIUL INTAGLI ha sviluppato e per il
quale ha ottenuto un riconoscimento internazionale. Si tratta di un pannello innovativo,
leggero e di qualità, che peserà circa il 30% in meno dell’attuale e che comportèrà per
questo notevoli benefici per la logistica e per l’impatto ambientale.
Il primo impianto è previsto negli stabilimenti di Portobuffolè (TV) ed un secondo
è ipotizzato presso la sede di Villanova di Prata di Pordenone.
Sul fronte energetico l’azienda ha già avviato un processo di produzione di
energia da fonti rinnovabili con un impianto solare fotovoltaico sulla copertura del
nuovo fabbricato realizzato in comune di Brugnera e con di un impianto di
cogenerazione, attualmente oggetto di richiesta di autorizzazione, per produrre energia
da un sottoprodotto del ciclo di lavorazione del legno. Il processo avviato andrebbe a
soddisfare oltre il 70% del fabbisogno energetico dello stabilimento attuale, condizione
che porterebbe l'insediamento verso una condizione di autoproduzione.
Questi programmi ed investimenti consentono anche alla FRIUL INTAGLI di
rientrare in alcuni programmi di riduzione dell’impatto ambientale, politiche che alcuni
grossi gruppi internazionali loro clienti hanno sviluppato e che oggi chiedono anche ai
loro fornitori in un concetto di azienda estesa che prevede un fornitore sempre più
responsabile del prodotto.
Infine vi è la necessità di completare il riassetto avviato con la variante 45 al
PRGC del comune di Brugnera con l’accorpamento di ulteriori unità produttive del
gruppo presso la sede di Villanova di Prata di Pordenone.
L’attuazione dei programmi prospettati comporterà di fatto l’aumento degli
occupati nel complesso industriale stimato in circa 250 unità, delle quali 50 unità sono
nuovi addetti. Fatto quest’ultimo di particolare rilevanza poiché, nonostante il periodo
recessivo, l’azienda, in assoluta controtendenza, implementa le unità lavorative
occupate.
Le previsioni sono di realizzare un ampliamento del complesso industriale di
circa 50.000 metri quadri coperti, destinato a funzioni di lavorazione, magazzino, di
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stoccaggio e imballaggio merci e di assemblaggio elementi finiti, funzionalmente
collegato all'attuale sede produttiva di Prata di Pordenone, in area di proprietà2 avente
una superficie fondiaria complessiva di circa 113.300 metri quadri. Di questi circa
91.400 metri quadri sono in Comune di Brugnera e circa 21.900 metri quadri sono in
Comune di Prata di Pordenone.
Oltre a queste vi è la previsione di realizzare in Comune di Prata di Pordenone
un nuovo parcheggio per gli addetti, con opere di verde per mitigazione e arredo, e la
sistemazione di una intersezione esistente lungo la strada provinciale 35 “Opitergina”
in Località Le Monde, a roratoria.
1.4 STATO DI FATTO
1.4.1 TERRITORIO COMUNALE
1.4.1.1 Aspetti generali
Il Comune di Brugnera è situato nella zona sud-occidentale della Provincia di
Pordenone.
Confina, partendo da nord, in senso orario, con i comuni di Fontanafredda,
Porcia, Prata di Pordenone, Portobuffolè (TV) e Gaiarine (TV).
I centri abitati sono: Brugnera, Tamai, Maron e San Cassiano. A questi si
aggiungono i nuclei e le case sparse.
Caratteristica rilevante del territorio di Brugnera è la dispersione di insediamenti
esterni ai centri abitati con frequente commistione di funzioni produttive e residenziali.
Il fenomeno della dispersione, che ha radici storiche riconducibili alla
coltivazione dei terreni agricoli, si è accentuato con lo sviluppo economico e sociale
cha ha caratterizzato parte del secolo scorso.
Vi è stata sul territorio una proliferazione di insediamenti industriali di consistenti
dimensioni frammisti, in alcuni casi, ad altre funzioni. Modello insediativo questo che
proprio nell’ambito dei Comuni compresi nell’Isola produttiva del mobile, a seguito della
scarsa propensione manifestata dalle ditte interessate al trasferimento degli
insediamenti in zona propria, appare ormai consolidato (ved. tavola 3.
2 in parte di altra Società del Gruppo di appartenenza.
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INQUADRAMENTO TERRITORIALE – SINTESI DEI PRGC vigenti - Planimetria in
scala 1:12.500).
Il territorio comunale è attraversato trasversalmente da viabilità di interesse
regionale costituita dalla strada provinciale n. 50 “di Sacile” collegante Sacile a Prata di
Pordenone, congiungendosi con la strada provinciale n. 35 “Opitergina”. La strada, con
andamento da nord-ovest a sud-est, costituisce la dorsale della rete viaria principale da
cui diramano altre strade che attraversano il Comune in direzioni diverse.
Tra queste rilevanti sono:
SP 25 “di Tamai”;
SP 67 “di San Cassiano”;
SP 70 “dei Camoi”.
Rilevante è la previsione di un nuovo tratto di strada provinciale costituente il
prolungamento della nuova SP 15, attualmente arrivata all’altezza di Maron, a sud del
centro, fino a congiungersi con la SP 35 in comune di Prata di Pordenone.
L’opera è parte del programma in atto finalizzato a migliorare le infrastrutture
viarie all'interno del c.d. Distretto del Mobile per la riduzione del traffico da mezzi di
trasporto. Il programma prevede la realizzazione di sei progetti facenti parte di
delegazione della Regione FVG alla Provincia di Pordenone che interessano i Comuni
di Brugnera, Prata di Pordenone e Pasiano di Pordenone (ved. tavola 1.
INQUADRAMENTO TERRITORIALE – VIABILITÀ - Planimetria in scala 1:12.500).
1.4.1.2 Aspetti morfologici, litologici e idrogeologici
Il territorio è parte della bassa pianura occidentale compresa fra Livenza e
Tagliamento. Settore questo generato dalle correnti fluvioglaciali riversatesi sul piano
durante l'ultima glaciazione e scaturite principalmente dai ghiacciai del Tagliamento,
del Meduna e del Cellina. Si estende a margine dell'asta fluviale del Livenza, in sinistra
idrografica, ed è sostanzialmente pianeggiante.
Le quote del piano variano dai circa 25,0 metri slmm presso C. Pivetta, a
confine con il Comune di Porcia, ai circa 7,0 metri slmm presso C. Pujatti, a confine
con il Comune di Portobuffolè (TV) e Prata di Pordenone.
La pendenza media è del 2,0 per mille.
Il territorio è caratterizzato da terreni prevalentemente argillosi, localmente
rimaneggiati in superficie da più recenti alluvioni.
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Presso i corsi d’acqua principali prevalgono ghiaie, sabbie e limo di
recentissima alluvione.
La morfologia del territorio è fortemente connotata dalla variabilità delle quote
altimetriche, particolarmente in vicinanza dei corsi d’acqua, dovuta sostanzialmente
alla modellazione del terreno compiuta nel tempo dalle stesse acque superficiali.
Il territorio è caratterizzato da un reticolo idrografico piuttosto fitto costituito dal
Fiume Livenza, scolo Fossaluzza, fosso Ongaresca3, fosso Savalon4, fosso Taglio, rio
Sentiron5, fosso Boidor6 e da altre acque minori, quali fossi e scoline.
I più rilevanti sono il Fiume Livenza, a ovest, e il rio Sentiron, a nord est.
Il Fiume Livenza ha un andamento meandriforme ed è delimitato per alcuni tratti
da argini in terra.
I corsi minori e fossi scorrono in genere in alvei incassati nel piano campagna e
confluiscono nel Fiume Livenza, ad eccezione del rio Sentiron e del suo affluente fosso
Boidor che sfociano nel Fiume Meduna, nel comune di Prata di Pordenone.
Alcuni corsi d’acqua in concomitanza di forti eventi meteorici danno luogo a
fenomeni esondativi. Fenomeni che si verificano anche nelle zone di bassura presenti
presso S. Cassiano e presso il Fosso Taglio.
1.4.1.3 Aspetti ambientali e vegetazionali
(collaborazione dr. sc. agr. Luigi PRAVISANI)
La condizione ecologico ambientale è fortemente limitata negli elementi naturali
che risultano spesso legati alle aree prossime ai corsi d’acqua ed alla viabilità minore
interpoderale.
Nel territorio prevale la copertura vegetale formata da colture avvicendate
(mais, soia, frumento, ...), generalmente in appezzamenti di medie dimensioni, colture
arboree (vigneti, pioppeti, ...) e da siepi arboree ed arbustive, presenti in forma
frammentaria e residuale. Localmente le colture avvicendate raggiungono estensioni
maggiori, derivanti da interventi antropici più o meno recenti.
Lungo le acque minori sono presenti vegetazioni ripariali, con alberature cedue
o a capitozza.
3 o Maso. 4 o Maron. 5 o Taiedo 6 o Collicetti o San Rocco.
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Rare sono le presenze di popolamenti di specie legnose non coltivate. Quelle
individuabili sono relegate alle aree abbandonate, o presso corsi d’acqua vincolati.
Le specie presenti nei popolamenti di specie legnose hanno perlopiù origine
spontanea “addomesticata”, diffuse dall’uomo per fini produttivi.
Le siepi a composizione naturale o para naturale, risultano solitamente
composte nel piano dominante da platano comune (Platanus hybrida), olmo campestre
(Ulmus minor), robinia (Robinia pseudacacia), salice bianco (Salix alba), pioppo nero
(Populus nigra), acero riccio (Acer platanoides) e sporadicamente da farnia (Quercus
robur). Il piano dominato (arbustivo) si compine di specie quali: biancospino (Crataegus
monogyna), sanguinello (Cornus sanguinea), prugnolo (Prunus spinosa), rovo (Rubus
sp), clematide (Clematis vitalba), luppolo (Humulus luppulus), acero campestre (Acer
campestre), la fusaggine (Euonymus eurpaeus), il ligustro (Ligustrum vulgare), il pallon
di maggio (Viburnum opulus), il nocciolo (Corylus avellana), il sambuco (Sambucus
nigra).
Lungo fossi e scoline con maggiore dotazione idrica è frequente la prevalenza
del salice cenerino (Salix cinerea) e dell’ontano nero (Alnus glutinosa), completati nella
zona con acqua in ristagno dal canneto (Phragmites australis).
Nelle aree antropizzate (residenziali, artigianali, industriali, ...), vi è presenza di
cornici vegetali formate da specie vivaistiche legate a finalità estetico paesaggistiche. Il
valore fitosociologico di queste formazioni risulta particolarmente limitato, data la
presenza di specie non autoctone, tuttavia la mitigazione ambientale derivante dalla
presenza di queste volumetrie verdi consente di ridurre gli impatto connessi alla
antropizzazione.
1.4.1.4 Aspetti paesaggistici
Il territorio presenta ridotto valore paesaggistico a causa della presenza di aree
fortemente antropizzate: insediamenti industriali ed edificazioni diffuse, anche di
matrice rurale, costituiscono i tratti salienti di buona parte di esso.
Fenomeno, quello dell’antropizzazione del territorio, particolarmente intenso
nella seconda metà del secolo scorso, che ha comportato rilevanti trasformazioni
specialmente per effetto del crescente inurbamento ed industrializzazione, dello
sviluppo del sistema viario e, in minor parte, dell’attività agricola con interventi di
miglioramento fondiario.
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La parte del territorio rurale è fortemente caratterizzato dalla morfologia del
suolo modellato dalle erosioni dei corsi d’acqua e dalle alluvioni. Bassure, lievi pendii,
terrazzamenti e acque con le popolazioni arboree e arbustive ad esse associate
costituiscono gli elementi primari di caratterizzazione.
I fondi coltivati prossimi a queste aree sono generalmente di piccole o medie
dimensioni, frequentemente delimitati da fossi o canali che hanno forme irregolari
dovute all’andamento degli scoli, mentre i restanti sono generalmente di grandi
dimensioni per lo più sistemati alla ferrarese.
Rari sono i fondi coltivati a pioppeto o vigneto.
La vegetazione naturale o para naturale è costituita generalmente da formazioni
lineari riparie lungo gli scoli ed i fossi, mentre sono rare le siepi segnaconfine.
Sono individuabili:
paesaggio fluviale e perifluviale;
paesaggio agrario a “campi chiusi o semi chiusi”;
paesaggio agrario a “campi aperti”.
1.4.1.5 Aspetti demografici e socio-economici
La popolazione residente del comune al 31.12.2013 è di 9.456 abitanti.
Rispetto all'anno 2003, in cui la popolazione residente era di abitanti 8.342, vi è
un aumento di 1.114 unità, corrispondente a circa 13,35 %.
Dal confronto dei dati annuali dell'ultimo decennio si rileva un continuo aumento
della popolazione, maggiore nella prima metà del periodo.
Nello stesso periodo di tempo si rileva un sensibile aumentato del numero delle
famiglie (643) ed una significativa riduzione del numero dei componenti (da: 2,88 a:
2,64).
La popolazione residente del comune nell'ultimo decennio è aumentata
sopratutto a seguito della costante crescita dei cittadini stranieri. Alla fine del 2011
l'incidenza dei cittadini stranieri sulla popolazione residente era superiore al 13,5 %.
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Albania con il
32,0% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (24,3%) e
dall'India (9,3%).
Tra i settori di attività economica della popolazione prevale nel comune quello
dell’industria, seguito da commercio, servizi e agricoltura.
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Il comune di Brugnera appartiene al Distretto del Mobile del Livenza. L'area è
compresa tra le province di Treviso e Pordenone.
Il Distretto del Mobile Livenza comprende territorialmente 19 comuni della
Provincia di Pordenone: Azzano Decimo, Brugnera, Budoia, Caneva, Chions,
Cordenons, Fiume Veneto, Fontanafredda, Pasiano di Pordenone, Polcenigo,
Pordenone, Porcia, Prata di Pordenone, Pravisdomini, Roveredo in Piano, Sacile, San
Quirino, San Vito al Tagliamento, Zoppola.
I Comuni del distretto in regione Friuli Venezia Giulia riuniscono a fine 2012
circa 700 aziende con circa 12.000 addetti. I comuni che concentrano il maggior
numero di aziende sono Brugnera, Pasiano di Pordenone e Prata di Pordenone.
In regione Veneto si contano invece circa 1.900 aziende.
Delle imprese attive del settore legno-arredo operanti sul territorio del Distretto
del Mobile Livenza il 32% fanno parte del settore legno (a monte della filiera) e il 68%
del settore mobile (a valle della filiera).
Lo sviluppo del settore del mobile in ambito locale ha avvio negli anni ’50 del
secolo scorso, dopo l’evento bellico, ed è decisivo negli anno ’70 – ’80.
La produzione è principalmente di mobili per la casa.
A questa si affianca il contract e la produzione di mobili per ufficio.
Allo sviluppo interno delle aziende si affianca, a partire dagli anni più recenti, lo
sviluppo esterno, con la creazione di gruppi. Fatto che consente alle imprese del
distretto un’elevata differenziazione di prodotto, con l'offerta di una gamma completa,
mantenendo alta la specializzazione di singole realtà del gruppo.
Negli anni più recenti prende avvio un processo di delocalizzazione produttiva
all’estero, particolarmente nell’Est europeo, soprattutto per produzione di semilavorati.
Il settore del mobile accusa un periodo di flessione.
La crisi economica che ha investito fortemente anche il settore del legno-
arredo, diversamente da altre crisi che in passato si sono registrate, non solo ha
determinato una generale contrazione dei consumi di beni durevoli, ma ha
profondamente spostato i tradizionali punti di riferimento del mercato, sia in termini
geografici che distributivi e di prodotto.
Il quadro congiunturale di fine 2013 per le imprese del settore legno-arredo
pordenonesi continua ad essere preoccupante. Il settore tiene, anche se debolmente,
solo sui mercati esteri.
arch. Federico ROSSO - SAN VITO AL TAGLIAMENTO PN
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COMUNE DI BRUGNERA Relazione – Modifiche PRGC Variante n. 52 - Proponente: FRIUL INTAGLI S.p.A.
A fine 2012 la produzione industriale ha registrato un variazione pari a -7,0%
rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre il trend del comparto manifatturiero nel
suo complesso ha segnato un decremento del -3,9%. Il fatturato totale ha accusato un
calo pari a -6,0%, in larga parte dovuto ad un problema comune e di grande rilievo che
interessa tutto il settore, ossia il protrarsi delle difficoltà delle aziende nel poter pagare i
propri fornitori. D’altra parte il fatturato estero è cresciuto solo di un modesto +0,9% su
base tendenziale.
Rispetto al IV trimestre 2011 le imprese del Distretto hanno accusato una
flessione del 6,8%. A livello settoriale la diminuzione delle aziende ha interessato
maggiormente il settore legno (-8,9%), rispetto al quello del mobile (-5,8%).
La crisi impone alle aziende del distretto l’avvio di profonde ristrutturazioni
aziendali, l’adozione di modelli produttivi più efficienti e flessibili (requisito
indispensabile, ad esempio, per servire la grande distribuzione, ma non solo) e la
contemporanea ricerca di nuovi mercati di sbocco geograficamente più lontani (Cina e
Far East, India, Brasile, Africa subsahariana) e con modelli distributivi non più di tipo
tradizionale (grande distribuzione e contract management al posto di retailers e reti di
agenzia e di distribuzione di tipo tradizionale).
1.4.2 INSEDIAMENTO INDUSTRIALE ESISTENTE
L’insediamento industriale della FRIUL INTAGLI è nella parte sud-est del
territorio comunale, sul confine tra i territori dei comuni di Brugnera e Prata di
Pordenone.
La sede dell’azienda è in via Oderzo a Prata di Pordenone.
Altre unità produttive sono presenti in territori di comuni contermini.
Fra queste rilevano quelle presenti in Comune di Portobuffolè (TV), costituenti il
secondo polo localizzativo della FRIUL INTAGLI.
L’insediamento industriale è inquadrato in un sistema viabilistico costituito da
una viabilità principale, la SP 35 "Opitergina" (via Oderzo), e da una viabilità
secondaria, la strada comunale denominata via Frascade e via San Cassiano, che si
congiunge con la SP 35 in località Le Monde.
Parte del tracciato della strada comunale è a cavallo del confine amministrativo
dei due Comuni.
arch. Federico ROSSO - SAN VITO AL TAGLIAMENTO PN
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COMUNE DI BRUGNERA Relazione – Modifiche PRGC Variante n. 52 - Proponente: FRIUL INTAGLI S.p.A.
La forma dell’area è riconducibile ad una elle rovescia, con lato lungo disposto
in senso nord est – sud ovest, parallelo alla strada provinciale.
L’andamento superficiale, sostanzialmente pianeggiante, è articolato su due
differenti piani raccordati tra loro in prossimità del confine comunale. La differenza di
quota è di circa 1 metro.
La superficie complessiva dell’area è di circa 12,74 ettari, di cui circa 5,27 ettari
in Comune di Brugnera e circa 7,47 ettari in Comune di a Prata di Pordenone.
L’area è occupata centralmente da un complesso edilizio composto da due
edifici principali.
Il primo edificio, denominato UNIT 1, è un edificio industriale rettangolare, con
fronte principale lungo la strada provinciale, con dimensioni in pianta di circa 340 x 150
metri. L’edificio è il risultato di più interventi edilizi susseguitisi nel tempo.
La superficie coperta è di circa 52.700 metri quadri.
L’altezza prevalente dei fronti è di circa 9 metri.
Sul fronte principale dell’edificio vi è, al centro, una parte lunga circa 120 metri
usata per reception, sale riunioni, uffici e centro ricerca e sviluppo. La restante parte
dell’edificio, quella più consistente, è usata soprattutto per produzione, magazzino e
deposito.
All’interno vi sono anche mensa aziendale, officina riparazioni, centrali
termiche, spogliatoi e servizi.
Il secondo edificio, denominato UNIT 10, è un edificio industriale sub-
rettangolare, parallelo al primo, con dimensioni in pianta di circa 155 x 125 metri.
La superficie coperta è di circa 16.200 metri quadri.
L’altezza prevalente dei fronti è di circa 10 metri.
L’edificio è stato recentemente realizzato e sarà usato per magazzino, deposito,
imballaggio e assemblaggio.
Esterni allo spazio per produzione vi sono altri piccoli servizi, un’opera per
custodia, spazi per parcheggio stanziale e di relazione, opere di arredo e di verde.
Queste ultime, formate da alberi di alto fusto e arbusti (siepi), sono lungo il perimetro
dell’area.
Le opere secondarie e depositi all’aperto sono occultati e non comportano
degrado di veduta.
L’edificazione nel suo complesso è sostanzialmente omogenea per
caratteristiche, materiali, forme e colori.
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COMUNE DI BRUGNERA Relazione – Modifiche PRGC Variante n. 52 - Proponente: FRIUL INTAGLI S.p.A.
L'accesso principale è su via Oderzo (SP 35 "Opitergina"), alla progressiva
chilometrica 9+445, ed è laterale a un lungo tratto rettilineo esterno al centro abitato.
Altro accesso è su via Frascade, in prossimità di una curva. L’accesso è
arretrato rispetto alla carreggiata.
La percorrenza dei veicoli internamente ad insediamento industriale è a senso
unico (antiorario).
L’insediamento industriale è oggetto di un programma di espansione che ha
avuto come obiettivo l’accorpamento di alcune unità produttive del gruppo presso la
sede di Prata di Pordenone e la realizzazione di un magazzino di stoccaggio.
Le opere, attualmente in fase di completamento, hanno comportato interventi
vari, parte dei quali finalizzati alla mitigazione e all’inserimento territoriale.
Fra questi rilevano particolarmente gli interventi per le acque meteoriche con la
realizzazione di una vasca di prima raccolta, a sedimentazione e di un bacino di
ritenuta prima dell’immissione regolamentata nel corpo idrico superficiale nonché gli
interventi di verde ambientale e di mitigazione.
Infine rileva anche l’intervento per la realizzazione di un impianto solare
fotovoltaico sulla copertura del nuovo fabbricato. La potenza dell’impianto è di circa
680 kilowatt di picco.
1.5 VINCOLI TERRITORIALI
I vincoli territoriali presenti nel comune consistono in:
vincolo culturale di cui al decreto legislativo 42/2004, parte seconda,
operante per legge o per dichiarazione su edifici e altre opere di interesse artistico,
storico, archeologico o etnoantropologico. In mancanza di dichiarazioni o verifiche, il
vincolo riguarda per legge le cose immobili appartenenti allo Stato, alla Regione e agli
altri enti pubblici territoriali, e ad ogni altro ente o istituto pubblico e a persone
giuridiche private senza fine di lucro che presentano interesse artistico, storico,
archeologico o etnoantropologico, di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga
ad oltre 50 anni, e affreschi, stemmi, graffiti, lapidi, iscrizioni, tabernacoli ed altri
ornamenti (che presentano interesse artistico, storico, archeologico o
etnoantropologico). Il vincolo per dichiarazione riguarda:
Villa Varda, a Brugnera;
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COMUNE DI BRUGNERA Relazione – Modifiche PRGC Variante n. 52 - Proponente: FRIUL INTAGLI S.p.A.
chiesa di San Michele Arcangelo, campanile e monumento ai caduti, a
Maron;
vincolo paesaggistico di cui al decreto legislativo 42/2004, parte terza
operante per legge. Il vincolo riguarda in ambito comunale i corsi d’acqua iscritti in
elenchi previsti dal Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti
elettrici approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n.1775:
fiumi Livenza, Meduna e Sentirone, torrente Maron e i corsi d’acqua
scolo Savalon, fossa Taglio, rio Taiedo, colatore Boidor e le relative sponde o piedi
degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna, esclusi tratti tombati;
i territori coperti da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e
quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento;
le zone gravate da usi civici;
le zona di interesse archeologico;
limiti di distanza da strade, acque pubbliche, acquedotto, cimiteri,
depuratori, elettrodotti, gasdotto;
prato stabile naturale compreso nell’inventario regionale compilato in
esecuzione della legge regionale 9/2005 a nord di Tamai.
Vincoli ulteriori sono dovuti al rischio geologico, idraulico e sismico (ved. tavola
2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE – VINCOLI - Planimetria in scala 1:12.500)7.
1.6 PRG VIGENTE
1.6.1 PREVISIONI GENERALI8
Il Comune è dotato di piano regolatore generale, adeguato alla Lr 52/1991.
Gli elementi principali del piano regolatore generale comunale vigente sono:
a) classificazione con zona A dei nuclei storici più significativi: il nucleo di
Brugnera, Villa Varda e complessi edilizi isolati;
7 Nelle immediate vicinanze del territorio comunale di Brugnera rileva particolarmente la presenza di SIC e ZPS compresi nel territorio della vicina regione Veneto: il SIC IT3240013 “Ambito Fluviale del Livenza”, il SIC IT3240016 “Bosco di Gaiarine” e il SIC e ZPS IT3240006 “Bosco di Basalghelle”. 8 da: COMUNE DI BRUGNERA - Direttive da seguire nella predisposizione di una variante urbanistica al PRGC ai sensi dell’art. 63 bis, 8° comma, L.R. 5/2007, come inserito dall’art 1, comma 1, L.R. 12/2008.
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b) classificazione con zona B di gran parte dell'edificato preminentemente
residenziale esistente, suddivisa in 3 sottozone: B1 (storica), B2 (intensiva recente, a
Brugnera, Maron, Tamai, nei centri) e B3 (estensiva recente);
c) individuazione di alcune zone C, di espansione, in tutti i centri;
d) riconoscimento o previsione di servizi ed attrezzature collettive.
Tra le altre rilevano le previsioni per servizi ed attrezzature per l'istruzione, a
Brugnera, ove esiste un istituto superiore per la formazione professionale nel settore
del mobile;
e) riconoscimento delle maggiori attività industriali e artigianali esistenti e aree
intercluse o contigue con zona D3. Tra queste hanno rilievo particolare la grande area
produttiva tra Brugnera, Maron e Tamai, ed altre aree, nei centri abitati;
f) individuazione di zone di espansione industriale, D2, a nord, presso
l'autostrada, in località Camol, e a sud, a San Cassiano;
g) classificazione con zona E, agricola (E4 E, E4 I, E6), di gran parte del
territorio extraurbano;
h) riconoscimento di alcuni nuclei per attività commerciali con zona H3, a
Brugnera e Maron;
i) individuazione di una zona di espansione commerciale, H2, a Brugnera e
presso le zone industriali centrale e di Camol;
l) previsione di una zona direzionale, I, a Brugnera, presso il nucleo storico;
m) classificazione con zona O, mista, di aree occupate da insediamenti
produttivi interne o prossime ad aree residenziali. Lo scopo è di promuoverne il riuso e
la riqualificazione, inserendo funzioni compatibili o maggiormente adeguate rispetto al
contesto territoriale;
n) classificazione con zona V, di verde privato di aree interne o contigue ai
centri abitati, per servizi e protezione;
o) previsioni di viabilità comprensoriale in prosecuzione o per collegamento di
strade esistenti, per costituire nel complesso, e con analoghe previsioni esistenti,
previste e ipotizzate future, una circonvallazione ai centri abitati, specie per il traffico
pesante. Tra le previsioni è particolarmente importante quella di prosecuzione verso
Prata della c.d. Strada del Mobile;
p) previsione di adeguamento o realizzazione di nuovi tratti di viabilità di
interesse locale, per ricucitura di insediamenti o accesso a servizi ed attrezzature
collettive;
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q) riconoscimento di percorsi ciclabili esistenti e previsione di nuovi, per
collegamento delle frazioni al centro o di aree residenziali esterne ad aree centrali, e
inserimento del comune nel contesto di itinerari ciclabili di interesse turistico di livello
sovracomunale.
Rilevante è anche il riconoscimento di:
a) edifici di particolare interesse storico-artistico o documentale, per
promuoverne la tutela;
b) alberi di interesse paesaggistico;
c) raggruppamenti edilizi caratteristici, per la ricostruzione con caratteristiche
tipiche storiche in caso di demolizione;
d) allevamenti zootecnici di consistenza superiore a 50 unità di bestiame adulto,
costituenti un vincolo per lo sviluppo della residenza;
e) infrastrutture rilevanti, come gasdotto, elettrodotti alta tensione, oleodotto, siti
per ripetitori.
Da evidenziarsi nel comune un problema di esondazioni del fiume Livenza e di
ristagni di acqua in caso di eventi eccezionali.
I vincoli espropriativi e procedurali sono generalmente decaduti, essendo le
variante generale ultima entrata in vigore nell'anno 2005.
Il Prg è dotato tra l'altro di:
a) strategia di piano;
b) obiettivi, strategie, limiti di flessibilità.
1.6.2 PREVISIONI SPECIFICHE PER L’INSEDIAMENTO OGGETTO DI
VARIANTE.
Il piano regolatore generale comunale vigente classifica l’insediamento oggetto
di variante Zona D3 – Industriale, esistente o in corso e ne assoggetta una parte a
piano regolatore particolareggiato previsto.
La Zona D3 – Industriale, esistente o in corso, consente le seguenti destinazioni
d’uso:
artigianale;
commerciale all'ingrosso, di beni indicati;
commerciale al minuto, di beni indicati;
di deposito, magazzino e trasporto di merci;
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direzionale di servizio industriale o artigianale;
industriale;
opera di interesse collettivo artigianale o industriale o assimilabile per
effetti ad opera artigianale o industriale.
La Zona D3 – Industriale, esistente o in corso ha un indice di copertura
fondamentale, fissato in 0,5 metri quadri su metro quadro e un’ulteriore, per la sola
parte compresa nel piano regolatore particolareggiato previsto, per destinazioni d’uso
magazzino, deposito, imballaggio e assemblaggio fissato in 0,1 metri quadri su metro
quadro. L'indice ulteriore è ammesso a condizione che nell’area compresa in piano
regolatore particolareggiato previsto sia realizzato impianto fotovoltaico di potenza
maggiore o uguale a 40 Watt per metro quadro di superficie coperta realizzato sul tetto.
L'incremento è subordinato alla stipula con il Comune di una convenzione o alla
presentazione al Comune di un atto d’obbligo prevedente i tempi e le garanzie per
l’attuazione degli interventi che lo motivano.
La Zona D3 – Industriale, esistente o in corso ha un indice di altezza fissato in
10 metri o pari a esistente e un’ulteriore, per uso di magazzino, per una superficie fino
al 15% della superficie coperta, ma non superiore a 3.000 metri quadri per ogni unità
funzionale, a distanza dal confine pari o superiore a 12 metri fissato in 12 metri.
Nelle disposizioni particolari per il piano regolatore generale comunale previsto
il piano regolatore generale comunale vigente stabilisce che questo in particolare:
definisce i criteri e gli interventi, in funzione della compatibilità
ambientale dell’insediamento industriale e del suo inserimento nel contesto territoriale;
prevede:
- l’organizzazione dell’area per la realizzazione delle opere di nuova
costruzione costituenti ampliamento del complesso industriale esistente in area
contigua;
- la realizzazione di una nuova viabilità presso via Frascada,
eventualmente ceduta al Comune;
- l’assunzione, anche in parte, degli oneri di sistemazione di via
Frascada per il tratto di collegamento con la strada provinciale Opitergina (SP 35);
- la sistemazione a verde dell’area classificata zona E4. L’intervento è
realizzato con criteri di naturalità:
- la realizzazione di una struttura in terra inerbita, in funzione di
barriera antirumore o di mascheramento;
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- la realizzazione entro area libera da edifici di barriera vegetale, in
funzione di mascheramento o intercettazione di emissioni o immissioni in atmosfera;
è corredato da uno studio ove si dimostri il rispetto di parametri previsti
dalle norme vigenti in materia di rumore, emissioni in atmosfera e scarichi, al fine di
preservare l’ambiente circostante e la salute della popolazione residente;
assicura:
- l’attuazione del trasferimento di usi produttivi di beni, di magazzino o
di deposito preesistenti da unità esterne denominate UNIT 21, UNIT 22, UNIT 23 e
UNIT 34 nell’ambito dell’insediamento produttivo indicato in zonizzazione, definendone
modalità e tempi;
- per la sicurezza idro-geologica, geologica e sismica l’attuazione di
particolari interventi mitigativi, in particolare la realizzazione di una vasca di prima
raccolta di acque meteoriche, a sedimentazione, nonché di un bacino di ritenuta.
Il piano regolatore generale comunale vigente classifica l’area circostante
l’insediamento oggetto di variante Zona E4 – Di interesse agricolo-paesaggistico e, in
minima parte Zona E6 – Di interesse agricolo.
Al limite della Zona D3 – Industriale, esistente o in corso, verso nord ovest, il
piano regolatore generale comunale vigente prevede una nuova viabilità veicolare
diramata da via Frascade.
1.7 INSEDIAMENTO INDUSTRIALE ESISTENTE – COMPATIBILITÀ
TERRITORIALE E URBANISTICA
E’ ritenuto di utilità richiamare preliminarmente i contenuti del Piano Regolatore
Generale Comunale vigente.
OBIETTIVI E STRATEGIE
Obiettivi generali del PRG del Comune di Brugnera sono di consolidare e
sviluppare la competitività dell’economia locale e promuovere la compatibilità massima
tra sistema produttivo e sistema residenziale. Per questo riconosce con zona propria
gli insediamenti industriali o artigianali esistenti in area idonea o riconducibile ad
idoneità.
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COMUNE DI BRUGNERA Relazione – Modifiche PRGC Variante n. 52 - Proponente: FRIUL INTAGLI S.p.A.
Nello specifico gli obiettivi per gli insediamenti industriali esistenti o in corso
sono:
mantenimento e sviluppo di insediamenti industriali e artigianali
determinati;
inserimento di attività connesse o compatibili;
riqualificazione produttiva e ambientale; (…).
Le strategie sono:
riconoscimento con zona industriale di insediamenti rilevanti esistenti o
in corso;
fissazione di norme per adeguamento o riconversione, mitigazione di
impatto ambientale e inserimento nel contesto territoriale; (…).
STATO DI FATTO E PREVISIONI
Il PRG individua gli insediamenti industriali e artigianali di rilievo territoriale.
Di questi:
evidenzia le caratteristiche urbanistiche e gli effetti igienico-sanitari
esistenti o potenziali;
valuta l’idoneità o l’inidoneità dell’area per la destinazione industriale e
artigianale;
valuta l’idoneità o l’inidoneità dell’attività;
esprime un giudizio di compatibilità.
Con riferimento alle caratteristiche urbanistiche, e in relazione all’appartenenza
ad un polo produttivo pianificato (Maron, Camol e San Cassiano), gli insediamenti
produttivi sono giudicati compatibili, riconducibili a compatibilità oppure incompatibili
con il contesto territoriale in cui si sviluppano.
Per la compatibilità, aree di dimensione tale da giustificare una ristrutturazione
urbanistica o in ragione di una correlazione con viabilità di classe superiore, esistente
o prevedibile, oppure di fronte ad una trascurabile interferenza con centri abitati le aree
stesse sono considerate dubbie.
Il giudizio è ritenuto orientato positivamente laddove vi sono margini di
operatività per riduzione o superamento di criticità individuate.
Nello specifico, per l’insediamento FRIUL INTAGLI (n. 201), la valutazione di
idoneità o inidoneità dell’area per la destinazione industriale e artigianale è stata
compiuta nuovamente in occasione della citata variante n. 45.
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Il giudizio conclusivo è stato di sostanziale compatibilità con il contesto
territoriale con indicazioni per il superamento di alcune criticità individuate.
Vale la pena di ricordare che il Comune di Prata di Pordenone con delibera
giuntale n. 41 del 19.03.2009, rettificata con successiva delibera giuntale n. 86 del
20.05.2009, ha classificato, «....ai sensi dell’art. 216 del T.U.L.S. n° 1265/1934 e degli
artt. 101, 102, 103, 104 e 105 del R.D. n° 45/1901, l’attività svolta dalla ditta FRIUL
INTAGLI INDUSTRIES s.p.a. ...... e consistente in “attività di falegnameria per
lavorazione di trucioli e MDF; sezionatura e scorniciatura legname; squadratura,
bordatura e levigatura; incollaggio di rivestimenti dei profili e pannelli; foratura e
assemblaggio componenti per mobili; deposito e impiego di colle termofusibili a base di
poliuretanici, polifenolici, termofusibili EVA e collanti vinilici”, in:
Attività di industria insalubre di prima e seconda classe come dall’elenco del
Decreto del Ministero della Sanità 05 settembre 1994 Parte I Industrie di prima classe
lettera A) – Sostanze chimiche n. 108; Parte II – Industrie di Seconda Classe lettera B)
– Materiali e prodotti n. 17, lettera C) – Attività industriali n. 5. .... ».
L’emissione del decreto di classificazione è compiuta su proposta dell’ASS
competente, che ha verificato idoneità di attrezzature e assenza di molestie al vicinato,
dopo verifica dì compatibilità con destinazioni previste nella zona D3 – industriale
esistente nella quale ricade.
Rispetto alla situazione valutata in occasione della variante n. 45 vi sono
significative trasformazioni del territorio considerato.
Rilevante è l’attuazione delle previsioni infrastrutturali ed edilizie del piano
attuativo comunale formato conseguentemente all’entrata in vigore della variante
stessa, con demolizione degli edifici presenti nell’area.
Le trasformazioni compiute hanno inciso significativamente anche sugli impatti
potenziali per l’ambiente e la salute.
Per il rumore sono di fatto superate le criticità evidenziate nello studio a suo
tempo compiuto, particolarmente per il rumore, essendo stati realizzati interventi
finalizzati alla riduzione delle sorgenti rumorose.
Parallelamente sono venute meno anche le presenze dei ricettori civili risultati
maggiormente esposti al rumore, essendo stati questi ricompresi nella proprietà e
successivamente demoliti.
Le trasformazioni sono sostanzialmente le seguenti:
spostamento della strada via bosco novello;
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allargamento di via Frascada;
realizzazione del bacino di laminazione;
rimodellazione dell’area destinata all’espansione dell’insediamento
industriale;
spostamento e potenziamento dell’accesso secondario;
spostamento della cabina di trasformazione;
realizzazione di arginature perimetrali;
realizzazione di nuovi edifici industriali;
realizzazione di impianto fotovoltaico sul tetto dei nuovi edifici industriali;
realizzazione di opere di verde, attualmente in fase di completamento.
Le opere di urbanizzazione primaria (prima fase) consistenti nella realizzazione
di una nuova viabilità di collegamento tra via Frascada e via Bosco Novello sono state
ultimate e collaudate (2012). La strada è aperta al traffico.
L’iter per l’ottenimento dell’agibilità degli edifici industriali è avviato.
Quindi possono considerarsi sostanzialmente attuate le previsioni per cui la
variante n. 45 è stata compiuta.
A queste opere sono da aggiungersi alcune demolizioni di insediamenti
residenziali isolati prossimi all’insediamento produttivo.
1.8 IPOTESI PROGETTUALE, PREREQUISITI INSEDIATIVI E FATTORI DI
CRITICITÀ
Obiettivo dell’azienda è dunque quello di realizzare un ampliamento del
complesso industriale di circa 50.000 metri quadrati coperti, destinato a funzioni di
lavorazione, magazzino, di stoccaggio e imballaggio merci e di assemblaggio elementi
finiti, funzionalmente collegato all'attuale sede produttiva di Prata di Pordenone, in area
di proprietà avente una superficie fondiaria complessiva di circa 91.400 metri quadrati.
Nell’ampliamento vi è la previsione di accorpare anche altre realtà del gruppo
presenti in Comune di Portobuffolè (TV) denominate UNIT 3 e UNIT 6.
Le unità produttive sono nel polo produttivo a nord ovest del territorio comunale,
in aree classificate dallo strumento urbanistico comunale Zona D. La UNIT 3 ha
superficie coperta di circa 11.000 metri quadri ed è destinata a funzioni di
assemblaggio e imballo, con impiego di circa 82 addetti. La UNIT 6 ha superficie
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coperta di circa 10.000 metri quadri ed è destinata a funzioni di assemblaggio e
deposito di prodotto finito con impiego di circa 115 addetti.
Gli immobili ove sono presenti le due unità produttive esterne per le quali vi è la
previsione di accorpamento sono di proprietà della FRIUL INTAGLI. Qui vi è la
previsione di trasferire altre due realtà del gruppo denominate UNIT 22 e UNIT 23. Le
unità produttive sono in Comune di Meduna di Livenza (TV), nel polo produttivo a nord
del territorio comunale, in aree classificate dallo strumento urbanistico comunale Zona
D1 – zone produttive di espansione. La UNIT 22 ha superficie coperta di circa 4.000
metri quadri ed è destinata a funzioni di produzione, assemblaggio, imballo e deposito
prodotto finito. La UNIT 23 ha superficie coperta di circa 4.800 metri quadri ed è
destinata a funzioni di assemblaggio e deposito di prodotto finito con impiego di circa
15 addetti. Le due unità sono diversamente ubicate all'interno del polo produttivo e
sono in locazione.
L’inadeguatezza degli immobili alle funzioni attuali, la limitata dimensione dei
lotti e l’interclusione degli stessi ad altri già utilizzati, oltre alla logistica, hanno indotto
l’azienda a optare per il trasferimento delle unità produttive in un altro luogo ritenuto più
idoneo e la dismissione degli immobili, resi poi alla piena disponibilità della proprietà e
quindi potenzialmente al libero mercato.
Lo stato attuale dell’insediamento industriale e la classificazione operata in
sede di PRGC non rendono possibile realizzare interventi di ampliamento essendo
l’area già satura.
Quindi l’obiettivo può essere raggiunto solo incrementando lo spazio produttivo
in area libera contigua.
L’azienda dispone già di un’area di proprietà nel territorio del Comune di
Brugnera. L’area è contigua all’insediamento esistente, ha una superficie di circa
155.800 metri quadri ed è separata dall’insediamento esistente da una strada recente
collegante alcuni insediamenti residenziali con via Frascade. Parte dell’area (12.200
metri quadri) è compresa nel piano regolatore particolareggiato comunale vigente, di
iniziativa privata, del comparto D3-E4 della Friul Intagli Spa.
Naturale ipotesi è dunque quella di integrare l’insediamento con le aree di
proprietà spostando la strada comunale a margine dell’area.
Relativamente alla scelta localizzativa ipotizzata per il trasferimento di usi
produttivi di beni, di magazzino e di deposito preesistenti in unità esterne, tralasciando
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obiettivi aziendali di accorpamento in un'unica unità produttiva, può considerarsi che
non vi siano possibili alternative in ambito territoriale ritenute idonee.
Ciò è considerato, coerentemente con quanto compiuto in occasione della
citata variante n. 45, dopo un’indagine condotta nei territori comunali ove sono
localizzate le unità produttive esterne per le quali si rende necessario l’accorpamento e
nei territori comunali di Brugnera e Prata di Pordenone.
La metodologia di indagine, articolata per fasi, ha considerato le aree industriali
“di previsione” individuate dagli strumenti urbanistici comunali. Di queste sono acquisiti
dati ed elementi ritenuti utili per valutarne l’idoneità al trasferimento mediante analisi
degli strumenti urbanistici vigenti, informazioni fornite dai Comuni e sopralluoghi. Agli
elementi di valutazione sono attribuiti punteggi crescenti in ragione del livello di
positività.
Da ultimo un giudizio di idoneità espresso considerando fattibilità e strumenti
per il trasferimento.
Possibili alternative per il trasferimento di usi produttivi di beni, di magazzino e
di deposito esistenti in unità esterne sono valutate in ambito territoriale ove queste
sono localizzate.
In Comune di Brugnera sono individuate dal PRGC vigente due aree per nuovi
insediamenti industriali (Zona D2 – industriale, prevista).
Camol. Integra il polo produttivo esistente a nord del territorio comunale (Zona
D3 – industriale, esistente o in corso di circa 339.000 metri quadri), presso la SP 50 “di
Sacile” e la SP 70 “dei Camoi”. Ha superficie di circa 103.000 metri quadri. L’area è già
oggetto di iniziativa privata avviata con PRPC (CAMOL II) adottato con DCC n. 15 del
03.04.2009. L’iniziativa è promossa dalle aziende ARDECO S.R.L., ARTESI S.R.L. e
DALL’AGNESE S.P.A. e, in minima parte, da privati. I terreni sono prevalentemente di
proprietà delle aziende. Parte dell’area è finalizzata al trasferimento di insediamento
industriale della DALL’AGNESE S.P.A.. L’insediamento industriale è in un’area
prossima al centro di Maron, situata a sud di via Mazzini (SP 35).
S. Cassiano. Integra la zona industriale esistente a nord (Zona D3 – industriale,
esistente o in corso di circa 139.000 metri quadri). Ha superficie di circa 40.000 metri
quadri. L’area è già oggetto di iniziativa privata avviata con PRPC approvato con DCC
n. 76 del 13.11.2003. L’iniziativa è promossa dalle aziende SPRING S.R.L. e SO.PA.S.
S.A.S.. I terreni sono di proprietà delle aziende stesse.
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In Comune di Prata di Pordenone sono individuate dal PRGC vigente tre aree
per nuovi insediamenti industriali (Zona D2 – industriale di previsione).
Prata. Due aree integrano il polo produttivo esistente a ovest dell’abitato,
presso SP 35 (Zona D3 - industriale esistente di circa 276.000 metri quadri).
La prima: ha superficie di circa 258.000 metri quadri. L’area è già oggetto di
iniziativa pubblica avviata con PRPC (COMPARTI DI ZONA ARTIGIANALE -
INDUSTRIALE - INDIVIDUAZIONE AREA PIP - AREA AUTOPARCO) approvato con
DCC n. 74 del 08.10.1997. Il PRP ha individuato i seguenti comparti:
comparto PIP di attuazione pubblica;
comparto A (artigianale-industriale);
comparto B (artigianale-industriale);
comparto C (artigianale-industriale);
comparto Zona G - autoparco.
A distanza di tempo la previsione PRP corrispondente al comparto Zona G -
autoparco è stato stralciata con revoca parziale del PRP. I terreni sono di proprietà
privata. L'area è ora oggetto di iniziativa privata non formalizzata con presentazione di
PRP. L'area di PRP vigente è già utilizzata.
La seconda: ha superficie di m² 60.700 circa. L’area è già oggetto di iniziativa
privata avviata con PRPC (COMPARTO E - ZONA INDUSTRIALE D2) approvato con
DCC n. 04 del 28.01.2005. L'area è già utilizzata.
Ghirano. Integra il polo produttivo esistente a ovest dell'abitato (Zona D3 -
industriale esistente di circa 66.000 metri quadri). Ha superficie di circa 13.000 metri
quadri. I terreni sono di proprietà privata. L’area non è oggetto di iniziativa avviata con
presentazione di PRPC.
In Comune di Meduna di Livenza (TV) è individuata dal PRGC vigente un’area
per insediamenti industriali (Zona D1 – zone produttive di espansione).
L’area costituisce polo produttivo a nord del territorio comunale, a confine con il
Comune di Pasiano di Pordenone. Ha superficie di circa 520.700 metri quadri. L’area è
già oggetto di iniziativa privata avviata con PDL approvato con DCC n. 29 del
26.06.2000. L’iniziativa è promossa da PADOVA INVEST S.R.L., FINANZIARIA BETA
S.R.L., COLFRIGOR S.A.S.. L'area è in gran parte già utilizzata.
In Comune di Portobuffolè (TV) non è individuata dal PRGC vigente nessuna
zona per aree industriali “di previsione”.
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Il polo produttivo esistente è a nord ovest del territorio comunale, a confine con
il Comune di Gaiarine (TV) (Zona D. La zona individua le parti del territorio destinate
parzialmente o totalmente a insediamenti esistenti o di nuova formazione assimilabili a
quelli produttivi.). Ha superficie di circa 370.200 metri quadri. Parte dell’area, circa
190.000 metri quadri, è oggetto di iniziativa privata avviata con PDL (BASTIE)
approvato con DCC n. 35 del 02.07.2001 e n. 42 del 26.11.2001. Il piano è ora
decaduto. La restante parte è assoggettata a intervento diretto. L'area è in gran parte
già utilizzata.
Elementi, valutazioni e giudizio di idoneità delle aree per nuovi insediamenti
industriali libere presenti nei Comuni considerati sono riportati nella tabella allegata.
Le aree per nuovi insediamenti industriali libere presenti nei Comuni considerati
sono dunque finalizzate ad altri interventi o non sono idonee al trasferimento riferito
nelle motivazioni della presente variante.
L’ipotesi di delocalizzazione dell’intero insediamento produttivo in un altro
Comune è ritenuta non perseguibile. Motivazioni sono da ricondursi a irreperibilità di
area estesa pari o superiore a 24,00 ettari (insediamento esistente più ampliamento
prospettato: 12,75 + 11,25 = 24,00 ettari), fattibilità economica, fattibilità imprenditoriale
e gestionale, tempistica e disagio per addetti locali. A queste sono da aggiungersi
difficoltà di attuare processi di riuso dell’area per destinazioni maggiormente compatibili
con il contesto territoriale, particolarmente in periodo congiunturale.
Se ipotesi di delocalizzazione dell’intero insediamento produttivo in un altro
Comune significativamente distante da quello di Prata di Pordenone sono da
aggiungersi ricadute negative per processo produttivo e per logistica dovute
all’allontanamento dalle altre realtà del gruppo presenti nel vicino polo produttivo di
Portobuffolè (TV).
E ancora, ulteriore motivazione è la possibile perdita di posti di lavoro per
addetti attuali, sia di azienda che di indotto, per l’insostenibilità dello spostamento o del
trasferimento.
Per ragioni di convenienza economica l'ipotesi di delocalizzazione produttiva
andrebbe valutata con l'obiettivo di usufruire dei vantaggi della nuova ubicazione. Per
questo possono prospettarsi alternative in altri Paesi ove vi è un concreto vantaggio
per incentivi, costo del lavoro inferiore, prossimità a luoghi di provenienza di materie
prime e prossimità a nuovi mercati. Ancora, vi è un concreto vantaggio per il recupero
o l'incremento di competitività rispetto a paesi emergenti operanti nel settore.
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Per contro questa scelta inevitabilmente inciderebbe negativamente sul sistema
economico e sociale, peraltro in periodo di crisi generale come quello attuale.
La presenza di altri insediamenti produttivi, anche se non concentrati, la
presenza di una strada di interesse regionale, l’assenza di zone residenziali e
l’assenza di beni sottoposti a tutela in un congruo intorno possono essere considerati
prerequisiti tali da giustificare la previsione ipotizzata.
Previsione che può ritenersi coerente anche con tipologia di assetto territoriale.
Infatti il modello insediativo - relativo al settore produttivo - consolidato nell’ambito dei
Comuni compresi nell’isola produttiva del mobile è contrassegnato da una presenza di
insediamenti industriali di consistenti dimensioni sparsi sul territorio e frammisti, in
alcuni casi, ad altre funzioni.
Fattori di criticità possono essere la presenza di:
corso d’acqua (fosso Taglio) oggetto di vincolo paesaggistico di cui al
decreto legislativo 42/2004, parte terza e le relative sponde o piedi degli argini per una
fascia di 150 metri ciascuna con vegetazione ripariale;
corsi d’acqua minori (fossi) con vegetazione ripariale;
case sparse;
nucleo di matrice rurale con edifici di interesse storico documentale.
(ved. tavola 5. AMBITO TERRITORIALE – VINCOLI - Planimetria in scala
1:2.000).
Per questi aspetti sono presenti o possono essere inserite nel PRGC specifiche
previsioni.
Dunque è ritenuta possibile la previsione di ampliamento dell’insediamento
industriale esistente.
1.9 AREA DI VARIANTE
1.9.1 ASPETTI GENERALI
L’area di variante per l’ampliamento della zona produttiva e per le opere
complementari è contigua all’insediamento industriale esistente ed è separata da una
strada recente collegante alcuni insediamenti residenziali con via Frascade.
La forma è poligonale irregolare.
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La superficie dell’area oggetto di variante è di circa 155.800 metri quadri.
L’area è lievemente sopraelevata rispetto ai terreni agricoli i immediatamente
circostanti ed è pressoché complanare con buna parte del complesso industriale
esistente.
L’uso è in gran parte agricolo per colture avvicendate (seminativo).
L’area costituiva pertinenza agricola di un insediamento rurale, ora demolito,
localizzato nella parte più orientale del fondo.
L’accessibilità all’area era storicamente assicurata da una strada rurale, a est,
(via bosco novello), verso la Località Le Monde e il l’abitato di Puja e da una strada
interpoderale, oltre il Fosso Taglio, a ovest, verso l’abitato di San Cassiano.
All’interno dell’area, a sud, vi è un fosso interpoderale che confluisce nel Fosso
Taglio, con origine in prossimità dell’insediamento industriale.
Poco oltre, verso sud, vi è un bacino di ritenuta delle acque meteoriche
provenienti dall’insediamento industriale.
Il bacino ha capienza di circa 7.600 metri cubi e rilascia le acque nel corpo
idrico superficiale contiguo mediante un manufatto di regolazione.
Ancora, a nord ovest, presso la confluenza del fosso Savalon nel Fosso Taglio,
per un breve tratto, vi è un metanodotto interrato (Tarvisio-Sergnano).
A nord est, oltre un fosso interpoderale e una stradina esterna all’area, vi sono
alcuni insediamenti residenziali isolati composti da edificio principale e annessi rustici
(C. Ragogna) e, più a est, un complesso residenziale con pertinenze e parco privato.
L’insediamento residenziale più vicino è a circa 30 metri dal limite dell’area di
variante.
Altri insediamenti sparsi sono presenti a sud, presso la Località Le Monde, e a
sud ovest (C. Tomasella) e distano circa 370 metri.
Ancora, a ovest, oltre il Fosso Taglio vi è la zona industriale di San Cassiano
L’abitato più vicino è quello di Puja, a nord est, e dista circa 950 metri.
(ved. tavola 4. AMBITO TERRITORIALE – USI E INFRASTRUTTURE -
Planimetria in scala 1:2.000).
1.9.2 ASPETTI MORFOLOGICI, LITOLOGICI E IDROGEOLOGICI
L’area è caratterizzata dalla conformazione a dosso naturale, localmente
modificata da interventi antropici a fini produttivi, con incisioni laterali legate alla
presenza di acque superficiali.
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Le acque superficiali sono:
un fosso interpoderale che confluisce nel Fosso Savalon, a nord est;
il Fosso Savalon (per un breve tratto) che confluisce nel Fosso Taglio, a
nord est;
un fosso interpoderale che confluisce nel Fosso Taglio, a sud ovest.
il Fosso Taglio, a nord ovest.
Il Fosso Taglio si colloca all’interno di una ampia zona ribassata, di origine
erosiva, nella quale confluiscono le acque meteoriche della zona.
Nella parte centrale le quote variano da 13,20 a 14,10 metri slm.
Nelle incisioni laterali le quote variano da 9,00 a 9,90 metri slm presso i fossi
interpoderali e il Fosso Savalon e da 8,30 a 8,40 metri slm presso il Fosso Taglio.
Il Fosso Savalon e i due fossi interpoderali risentono di fenomeni di rigurgito
connessi alle piene del Fosso Taglio, con conseguente tracimazione ed esondazione
sulle aree ribassate più vicine al loro corso.
La natura del sottosuolo è relativamente omogenea. Presenta una situazione
stratigrafica riassumibile in una successione di cinque strati. Il primo strato: terreno
limoso argilloso con intercalazioni di sabbia e sabbia limosa (dal p.c. sino a 5,0÷6,0 m).
Il secondo strato: prevalenza di argilla moderatamente consistente con intercalazioni
sabbioso limose (da 5,0÷6,0 sino a 14,0÷16,0 m). Il terzo strato: bancone a prevalenti
sabbie e sabbie limose da addensate a molto addensate, con intercalazioni di argilla e
argilla limosa (da 14,0÷16,0 sino a 24,0÷26,0 m). Il quarto strato: banco a prevalenti
argille limose molto consistenti (da 24,0÷26,0 sino a 28,0÷29,0 m). Il quinto strato:
banco di sabbia da addensata a molto addensata (da 28,0÷29,0 sino a 30,0 m).
Per approfondimenti si rimanda allo studio finalizzato alla verifica della
compatibilità geologica ed idraulica della presente variante curato dal geologo dott.
Alberto CORAL.
1.9.3 ASPETTI AMBIENTALI E VEGETAZIONALI
(collaborazione dr. sc. agr. Luigi PRAVISANI)
L’area oggetto di intervento si connota per la presenza di una ampia area libera,
in parte incolta e in gran parte coltivata a seminativi, con un bacino di raccolta delle
acque meteoriche, contornata da una viabilità e da formazioni arboreo arbustive legate
soprattutto alla presenza di acque superficiali. L’andamento delle acque è sinuoso,
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tipico della piccola idrografia naturale o similmente naturale. La vita selvatica che
caratterizza le acque e la vegetazione ripariale risulta variamente influenzata dalle
operazioni periodiche di manutenzione e gestione forestale cui vengono sottoposte.
La vegetazione presente nell’ambito rientra ampiamente nelle associazioni
tipiche del contesto planiziale che si diversificano puntualmente in prossimità dei corsi
d’acqua con specie maggiormente igrofite.
In sintesi per le parti prossime al Fosso Taglio e Savalon e le specie presenti
afferiscono al Salici – populetum ed al Salici – Viburnietum opuli, che risulta una
evoluzione arbustiva della precedente dominanza arborea, mentre per le zone di
campagna rientrano nella più ampia associazione del Querco carpinetum, inquinata
dalla presenze di specie antropofile. Tra gli elementi di maggior significatività si
ricordano: Alnus glutinosa, Populus alba, Populus nigra, Salix alba, Salix eleagnos
Ulmus minor, Salix alba, Salix purpurea, Acer campestre, Frangula alnus, Cornus
sanguinea, Viburnum opulus. Accanto a queste risultano presenti il platano (Platanus
ybrida), il biancospino (Crataegus monogyna), il sanguinello (Cornus sanguinea), il
rovo (Rubus sp), la clematide (Clematis vitalba), il luppolo (Humulus luppulus), la
fusaggine (Euonymus eurpaeus), il ligustro (Ligustrum vulgare), il nocciolo (Corylus
avellana), il sambuco (Sambucus nigra), l’edera (Hedera elix), la cosmopolita Robinia
pseudoacacia, e di inserimento antropico il noce (Juglans nigra) ed il gelso (Morus alba
e Morus nigra).
Lungo le scoline ed i fossi con limitata profondità e portata idrica, marginali alle
coltivazioni ove sono più frequenti i fenomeni di lisciviazione degli elementi minerali
forniti ai coltivi, si infeuda il Typhetum latifoliae che trova nella Typha latifolia la specie
indicatrice accanto a Phragmites australis e Phalaris arundinacea. Nel caso specifico la
presenza di una vegetazione ripariale arboreo arbustiva sulle sponde facilita la
presenza di specie a maggiore valore floristico quali le ninfee (Nuphar luteum).
Anche in contesto circostante al sito oggetto di intervento ricalca le tipologie
vegetali sopra descritte, riproponendo solo ai margini degli appezzamenti le quinte
vegetali tipiche della pianura destinata ai seminativi.
1.9.4 ASPETTI PAESAGGISTICI
L’area è in un contesto territorio eterogeneo caratterizzato a sud est dalla
presenza dell’insediamento industriale e a ovest dalla presenza di una morfologia del
suolo modellato dalle erosioni dei corsi d’acqua e dalle alluvioni, con bassure, lievi
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pendii, terrazzamenti e acque con le popolazioni arboree e arbustive ad esse
associate.
Insediamenti di matrice rurale e case sparse costituiscono ulteriore elemento
dell’intorno.
L’insieme costituito da acqua e vegetazione ripariale è l’unico elemento
significativo presente presso l’area.
Nell’area contermine prevale il paesaggio agrario a “campi aperti”.
Residuali sono le presenze del tradizionale paesaggio agrario a “campi chiusi o
semi chiusi” con i caratteristici elementi fisici delimitanti i fondi (fossi, canali, siepi
arboree ed arbustive e raccordi di dislivelli) per lo più localizzate presso il Fosso Taglio.
Qui vi è presenza significativa di vigneti e prati da sfalcio. Questi ultimi interessano
prevalentemente le bassure e i pendii.
L’area presenta dunque un ridotto valore paesaggistico a causa della presenza
di aree fortemente antropizzate.
Le visuali panoramiche dell’area sono fortemente condizionate dalla presenza
di elementi infrastrutturali (linee elettriche e telefoniche laterali alla strada) e da uno
sfondo caratterizzata dalla presenza di un edificato industriale.
La vista dell’area avviene dagli assi di fruizione dinamica costituiti dalla strada
provinciale n. 35 “Opitergina” e dalla strada comunale via Frascade.
Le viste dalla strada provinciale n. 35 “Opitergina”, limitate ad alcuni tratti, sono
radenti e disturbate dalla presenza di edifici e verde ornamentale.
Le viste dalla strada comunale via Frascade, da sud, sono generalmente
frontali e prive di significativi elementi di disturbo, mentre quelle da ovest risultano
parzialmente schermate della presenza laterale alla strada di siepi arboree e arbustive.
I punti visuali statici sono costituiti dagli insediamenti sparsi presenti
nell’immediato intorno (C. Ragogna e C. Tomasella).
Atro punto di visuale statico è presso la zona industriale di San Cassiano. Qui la
distanza è maggiore e vi è ridotto angolo e lunga profondità del campo visuale.
1.10 VARIANTE
1.10.1 PREVISIONI GENERALI
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La variante di PRGC prevede l’ampliamento della Zona D3 - Zona industriale
esistente o in corso, interessando l’area contigua classificata Zona E4 - Di interesse
agricolo-paesaggistico e, in minima parte, Zona E6 – Di interesse agricolo.
Gli obiettivi della variante associano accanto all’ampliamento della zona
industriale delle previsioni ambientali che a livello compensativo consentano di:
ridurre gli impatti ambientali conseguenti all’inserimento delle nuove
volumetrie edilizie attraverso la realizzazione di quinte vegetali arboreo arbustive di
contorno;
ricreare delle formazioni arboreo arbustive stabili riferibili alla formazione del
Querco - carpinetum tipica delle aree planiziali, che virano verso il gradiente di
maggiore igrofilia verso le aree ripariali esistenti;
formare dei bacini prativi con capacità di laminazione delle acque di prima
pioggia provenienti dall’insediamento industriale funzionali a garantire la sicurezza
idraulica nel caso di eventi meteorici importanti;
inserire delle aree prative a contorno della vegetazione arboreo arbustiva a
completamento degli habitat a bosco per favorire la stabilizzazione delle biocenosi e
l’implementazione delle presenze faunistiche.
Il progetto di mitigazione ambientale dovrà prevedere in linea con gli obiettivi
della variante, la realizzazione di un articolato intervento strutturale sul sistema
ambientale che agisca integrando elementi idraulici ad inserimenti puntuali e
diversificati di vegetazione, finalizzati alla ricostruzione di habitat naturali e para
naturali, funzionali alla compensazione della sottrazione di terreno agricolo ed alla
mitigazione delle volumetrie edilizie di nuovo inserimento.
Inoltre consente la realizzazione di impianto di cogenerazione termo-elettrica a
recupero di legno trattato, sottoprodotto del locale ciclo di lavorazione, limitandone
potenza e localizzazione.
Ancora, consente altezze superiori alle previste per funzioni di magazzino
automatizzato, limitandone estensione e localizzazione.
1.10.2 PREVISIONI SPECIFICHE PER IL VERDE
(collaborazione dr. sc. agr. Luigi PRAVISANI)
Gli obiettivi di sostenibilità e compatibilità ambientale e paesaggistica
dell’intervento sono ritenuti raggiungibili anche creando una continuità naturale e
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paesaggistica all’intorno dell’insediamento industriale, particolarmente verso il sistema
territoriale di maggiore qualità ambientale e paesaggistica caratterizzato dal fosso
Taglio: corso d’acqua soggetto al vincolo paesaggistico di cui al D.Lgs 42/2004, parte
terza.
A tal fine vengono predisposte linee guida del progetto del verde definite
secondo i seguenti punti programmatici:
rinaturalizzazione di parte delle aree agricole non comprese nell’ambito
di espansione dell’insediamento industriale (zona D3) con elementi dell'associazione
vegetale di riferimento (Querco- carpinetum);
ricreazione di un paesaggio integrato ed equilibrato nella distribuzione
delle parti verdi al fine di garantire un paesaggio articolato e quindi eterogeneo nei coni
visivi;
predisposizione e consolidamento dei corridoi ecologico – naturalistici;
ricostituzione ed incremento del verde naturale;
formazione di cornici verdi alla viabilità, parcheggi ed aree edificate;
limitazione delle specie sinantropiche ed esotiche con ripristino di
elementi autoctoni;
inserimento di specie autoctone ad alta capacità biologica delle
formazioni vegetali, legata alle fonti di approvvigionamento alimentare per la piccola
fauna;
predisposizione di elementi che consentano la libera circolazione della
fauna selvatica, con assenza di fattori di separazione territoriale;
tutela delle emergenze erbacee ed arboree di pregio floristico;
predisposizione di un piano di manutenzione del sistema vegetale;
coerenza e rispetto di quanto previsto nel Codice Civile e nei
Regolamenti di Polizia Rurale e Gestione del territorio in tema di impianti della
vegetazione e distanze dai confini, nel Comune di Brugnera e Prata di Pordenone.
Con riferimento ai criteri generali e vincoli normativi, data l’articolazione
dell’intervento, differenziata tra la parte strettamente produttiva e quella agricola-
paesaggistica, la distribuzione e la qualità delle formazioni vegetali di nuovo
inserimento viene trattata nelle linee guida per singoli ambiti tematici legati alle
specifiche destinazioni azzonative previste all’interno dell’ambito unitario d’intervento.
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Questo consentirà l’inserimento di una vegetazione funzionale alla specifica
destinazione d’uso dei siti, consentendo una caratterizzazione puntuale dei vari
contesti ed una loro riconoscibilità all’interno dell’ambito di intervento.
Gli ambiti tematici sono:
verde mitigativo;
verde ambientale e paesaggistico.
Il quadro complessivo degli inserimenti del verde determina una significativa
variazione del contesto ambientale che da una condizione di agricoltura estensiva, con
un sistema ambientale fortemente semplificato, passa ad una stabilizzazione delle
coperture vegetali che soddisfano una superficie ampiamente compensativa
l’inserimento delle volumetrie edilizie, determinando una rinaturalizzazione
complessiva significativa del contesto legato al Fosso Taglio.
La composizione floristica delle associazioni vegetali proposta, ricalca quella
tipica della formazione dell’antico contesto planiziale del Querco-carpinetum, che vira
verso un gradiente di umidità nelle zone ripariali prossime al corso d’acqua.
1.10.3 COMPATIBILITÀ TERRITORIALE E URBANISTICA
Salvo il superamento dei fattori di criticità indicati in precedenza, la compatibilità
territoriale e urbanistica è ritenuta poter sussistere.
Per la produzione di emissioni sonore per quantità e/o qualità è stato compiuto
uno studio specifico.
La valutazione di impatto acustico ambientale a firma dall’ing. Lorenzo SCANO,
tecnico competente in acustica secondo la L. 447/95 - DGR 2205/98 della Regione
FVG. A questa si rinvia per approfondimenti.
Per la valutazione dell’impatto acustico sono stati effettuati dei rilievi fonometrici
diurni e notturni del rumore ambientale in punti strategici nel territorio circostante (stato
di fatto).
Sulla base di tali misurazioni:
è stato realizzato un modello di propagazione sonora;
è stato tarato il modello di simulazione sui rilievi relativi allo stato di fatto;
è stato modificato il modello di simulazione per tener conto dei possibili
ampliamenti realizzabili in area di variante e dei flussi veicolari pesanti
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sono stati determinati, tramite simulazione, i livelli di pressione sonora
presso i ricettori civili più esposti;
sono stati verificati i limiti assoluti e differenziali di immissione nello stato
di progetto.
Nelle conclusioni si afferma che tutti i ricettori rispettano i limiti assoluti di
immissione per l'orario diurno e notturno. I limiti differenziali vengono altresì rispettati
presso i principali ricettori civili.
Per l’induzione di traffico pesante o intenso è stato compiuto uno studio
specifico sulla viabilità per la verifica degli impatti su alcune infrastrutture viarie
ricadenti nei Comuni di Brugnera e di Prata di Pordenone con l’attuazione delle
previsioni di varianti ai piani regolatori comunali (PRGC) dei Comuni di Brugnera e di
Prata di Pordenone relative l’ampliamento dell’insediamento industriale esistente della
FRIUL INTAGLI S.p.A. e la sistemazione di una intersezione esistente lungo la strada
provinciale 35 “Opitergina” in Località Le Monde, in Comune di Prata di Pordenone.
Lo studio sulla viabilità è stato compiuto in osservanza di quanto previsto
dall’art. 166, comma 1, lettera a) della LR 26/2012 e dall’art. 7 delle norme di
attuazione del Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci
e della logistica (PRITMML). A questo si rinvia per approfondimenti.
Lo studio sulla viabilità ha considerato dati e studi esistenti ritenuti significativi
integrati con un’indagine diretta sulla viabilità e sulle unità produttive con:
conteggi classificati di sezione;
conteggi classificati di svolta agli incroci;
conteggi classificati agli accessi.
Successivamente è stato stimato il flusso giornaliero medio di veicoli, in
entrata/uscita, indotto dall’ampliamento che è di 375 (veicoli leggeri + veicoli pesanti =
250 + 125) veicoli equivalenti al giorno. La stima si basa su dati di flussi di veicoli
rilevati in entrata/uscita nelle unità da trasferire presenti in Comune di Portobuffolè
(TV), incrementati con i flussi dei veicoli nuovi. Il calcolo considera la cessazione del
flusso delle “navette” da e per gli insediamenti ora ipotizzati accorpati (- 27 veicoli
pesanti al giorno) e quelle per il conferimento degli scarti di lavorazione (polverino) ora
previsto utilizzato nell’impianto di cogenerazione, attualmente in fase di autorizzazione
(- 3 veicoli pesanti al giorno).
In ragione del maggiore carico veicolare stimato vi è l’ipotesi progettuale di
gestire il traffico interno ed esterno all’insediamento produttivo distribuendo il carico su
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entrambi gli accessi esistenti, con sostanziale percorrenza dei veicoli internamente ed
esternamente all’insediamento industriale a senso unico con verso antiorario, e la
sistemazione della viabilità esterna all’insediamento produttivo per il superamento delle
criticità individuate.
Le criticità individuate sono riconducibili alla problematica dell’impostazione
geometrica dei tracciati e alla gestione delle intersezioni e degli accessi.
Via Frascade, nel tratto andante dalla diramazione della nuova strada
campestre, delimitante l’insediamento industriale a ovest, fino alla SP 67 “di San
Cassiano”, ha ridotta sezione della carreggiata. Di conseguenza il transito di veicoli in
opposte direzioni non è agevole se vi è presenza di veicoli pesanti.
L'intersezione in località Le Monde ha quattro braccia afferenti al nodo. Essa è
posta in corrispondenza di una curva preceduta da lunghi tratti rettilinei alla progressiva
chilometrica 10+020. Ha geometria articolata a causa del disassamento delle vie
prospicienti laterali la SP 35 (via San Cassiano e via G. Garibaldi). Qui la velocità è
limitata a 70 km/h. Di conseguenza l’attraversamento della SP 35 non è agevole per
veicoli provenienti da via San Cassiano, particolarmente per i mezzi pesanti.
Le criticità individuate sono ritenute superabili mediante interventi correttivi.
Per via Frascade, in alternativa alla realizzazione di opere strutturali per
l’adeguamento del tracciato e della sezione alle caratteristiche geometriche previste
dalle norme di settore, può prevedersi l’inibizione del tratto stradale al transito dei
veicoli pesanti. Il collegamento con le località a nord-ovest dell'insediamento industriale
può essere assicurato percorrendo via Roverat e un tratto della SP 50 "di Portobuffolè"
in Comune di Portobuffolè (TV).
Per l’intersezione in località Le Monde è prevista la ridefinizione con rotatoria.
Per l’accesso su via Oderzo, per maggiore sicurezza, è prevista la realizzazione
di corsie centrali di accumulo per la svolta a sinistra e la conseguente limitazione della
velocità a 50 km/h nel tratto interessato dall’opera.
Per quanto attiene l’intervento di ridefinizione con rotatoria dell’intersezione in
località Le Monde si segnala che con nota prot. 75789 del 18.10.2012 la Provincia di
Pordenone – Settore Viabilità Stradale – Servizio progettazione ha espresso, per
quanto di competenza, parere favorevole di massima al progetto ipotizzato.
Per quanto considerato può ritenersi possibile classificare l’area, da destinarsi
ad ampliamento dell’insediamento industriale, Zona Omogenea D3 ed assicurare il
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controllo degli interventi e delle opere, in particolare per raggiungere gli obiettivi di
compatibilità con il contesto territoriale, mediante convenzione.
Per la Zona D3 - Zona industriale esistente o in corso il PRGC già prevede
modalità di utilizzazione e di edificazione del suolo e requisiti di opere e di attività,
anche in funzione del loro inserimento nel contesto territoriale.
Ulteriori previsioni sono contenute nelle norme di attuazione finalizzate alla
tutela del paesaggio, delle acque e dell’igiene ambientale.
Fra queste vi è da evidenziare che le opere esistenti distanti da zone A, B, C, I,
O, S2, S3, S4 e S5 meno di m. 150 se industrie insalubri di prima classe e m. 50 se
industrie insalubri di seconda classe possono essere ampliate (art. 10), fra l’altro, a
condizione che producano rumore in ambiente esterno non superiore a limiti indicati
(art. 23).
Inoltre le norme di attuazione prevedono tra l’altro che in relazione a opere e
attività comportanti produzione, lavorazione e/o deposito di beni il Comune può
comunque prescrivere determinate misure, puntualmente elencate, e subordinare
interventi a presentazione di garanzia per adempimento di prescrizioni mediante
fideiussione per mitigazione di impatto ambientale e inserimento nel contesto
territoriale (art. 21).
Per i fattori di criticità individuati e per assicurare la realizzazione degli interventi
per la compatibilità con il contesto territoriale può essere prevista la stipula di una
convenzione.
Per assicurare maggiore rispetto verso il contesto territoriale diverso
dall’insediamento produttivo può essere prevista la costituzione di un’area libera da
edifici entro la quale realizzare una fascia di verde con determinati requisiti. Verso le
case sparse prossime all’insediamento la fascia di verde può essere prevista idonea a
mitigare l’impatto visivo e il rumore eventualmente generato dall’insediamento.
Come già riferito parte dell'area di variante ricade all'interno di perimetro di
piano regolatore particolareggiato comunale (PRPC) vigente.
Il piano del comparto D3-E4 della Friul Intagli Spa è stato approvato con DCC
n. 13 del 16.04.2012, pubblicata sul BUR n. 18 del 02.05.2012.
La convenzione è stata stipulata.
Le opere di urbanizzazione primaria consistenti nella realizzazione di una nuova
viabilità di collegamento tra via Frascada e via Bosco Novello (prima fase) sono state
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realizzate. L’opera è stata collaudata e consegnata al Comune (2012). Le opere di
urbanizzazione primaria (seconda fase) residuali sono da ultimare.
Il piano è sostanzialmente attuato.
Per la presenza di PRP previgente sostanzialmente attuato può prospettarsi la
soppressione delle specifiche norme di attuazione del PRG che disciplinano il
comparto D3-E4 della Friul Intagli Spa e l’adeguamento dell’indicazione grafica in
zonizzazione.
Vale la pena ricordare che in area di PPPC previgente valgono a tempo
indeterminato le norme di attuazione e le indicazioni tipologiche, allineamenti e altre
prescrizioni urbanistiche ivi previste.
All’occorrenza, il PRP previgente può essere motivatamente revocato
totalmente o parzialmente dal Comune.
Per quanto attiene le norme di attuazione è da considerare che l’insediamento
esistente è assoggettato a norme distinte, regolamentanti due sub-zone omogenee
(D3) localizzate in comuni diversi.
Tali norme non differiscono in modo sostanziale tra loro per quanto attiene
destinazioni d’uso e indici, se non per indice di rapporto di copertura.
In Comune di Brugnera si ha:
«rapporto di copertura:
1) fondamentale:
1.1) in genere: m2/m
2 0,5;
1.2) ...
2) ulteriore:
2.1) ...;
2.2) per l'insediamento n. 201, per la sola parte compresa in Prp
Pac: per magazzino, deposito, imballaggio e assemblaggio: m²/ m² 0,1.
L'indice ulteriore è ammesso a condizione che in area compresa in Prp Pac sia
realizzato impianto fotovoltaico di potenza maggiore o uguale a 40 W/m² di superficie
coperta. L’impianto è realizzato su tetto ed è dimensionato su intera superficie coperta
derivata da applicazione di indice fondamentale. L'incremento è subordinato a stipula
con il Comune di convenzione o presentazione al Comune di atto d’obbligo prevedente
i tempi e le garanzie per l’attuazione degli interventi che lo motivano;
In Comune di Prata di Pordenone si ha:
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«rapporto di copertura: m2/m
2 0,6, o pari a esistente + 200 m
2/unità
funzionale;».
Nell’area ricadente nel comune di Brugnera vi è dunque un indice coerente con
quello previsto nel Comune di Prata, ancorché condizionato alla realizzazione
dell’impianto fotovoltaico sul tetto.
La zonizzazione del PRGC vigente può essere modificata per inserire le
indicazioni grafiche di Zona D3 – Industriale, esistente o in corso, di viabilità prevista
sostitutiva di altra viabilità, pure prevista, e per gli adeguamenti conseguenti. Inoltre
può essere modificata per inserire apposite simbologie per l’applicazione di norme
specifiche.
La strategia di piano del PRGC vigente può essere modificata per inserire
indicazioni grafiche di Insediamento industriale esistente e/o in corso.
Le norme di attuazione riguardanti la Zona D3 – Industriale, esistente o in corso
possono essere integrate per l’adeguamento e l’armonizzazione con le previsioni
grafiche, per limitare e controllare le opere realizzabili all’interno dell’area e per
assicurare la realizzazione degli interventi per la compatibilità con il contesto
territoriale.
Inoltre, possono essere integrate per consentire la realizzazione di impianto di
cogenerazione termo-elettrica a recupero di legno trattato, sottoprodotto del locale ciclo
di lavorazione, e per consentire altezze superiori alle previste per funzioni di
magazzino automatizzato.
Infine, possono essere integrate per l’armonizzazione con le norme della zona
corrispondente nel territorio extracomunale ove ricade parte dell'insediamento
industriale esistente.
Le modifiche alla zonizzazione hanno determinato le variazioni di superficie
riportate nella tabella seguente.
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MODIFICHE
1
Id 2
Vigente 3
Variante 4=3-2
Variazione (+/-)
m² m² m²
Zona D3 – Industriale, esistente o in corso 52.727 144.061 ¹ + 91.334 ¹
Zona E4 – Di interesse agricolo-paesaggistico 154.441 61.255 - 93.186
Zona E6 – Di interesse agricolo 2.410 0 - 2.410
Viabilità veicolare esistente 47 515 + 468
Viabilità veicolare prevista 2.760 6.554 + 3.784
Area libera da edifici 10.939 34.659 + 24.266
Area di convenzione 0 212.385 + 212.385
NB: le superfici indicate sono ottenute con misura grafica.
¹ Comprende quantità di Area libera da edifici
1.11 COERENZA CON NORME SOVRAORDINATE
Per l’insediamento produttivo la variante rispetta i criteri metodologici da
osservarsi nella redazione dei piani di grado subordinato allegati alle norme di
attuazione del Piano Urbanistico Regionale (PURG), nonché i criteri per la
pianificazione urbanistica comunale degli insediamenti industriali – artigianali produttivi
di cui alla circolare 3 del 2 luglio 1990.
La variante è altresì coerente con le previsioni dell’art. 23, comma 5, della Legge
Regionale 23 febbraio 2007 n. 5, indicanti che nelle more della reiterazione dei vincoli
non sono ammesse varianti che assoggettano a vincolo preordinato all’esproprio aree
destinate a servizi, essendo previste modifiche diverse da queste ultime.
1.12 DIRETTIVE ATTUATE
La variante n. 45 attua parte delle direttive adottate con delibera del consiglio
comunale n. 27 del 05.07.20119, per i seguenti aspetti:
9 Direttive da seguire nella predisposizione di una variante urbanistica al PRGC ai sensi dell’art. 63 bis, 8° comma, L.R. 5/2007, come inserito dall’art 1, comma 1, L.R. 12/2008.
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«... per l’industria, l’artigianato, il commercio e i servizi:
... utilizzare la localizzazione strategica del comune di Brugnera
rispetto alla viabilità autostradale, di interesse regionale e comprensoriale
per consolidare e sviluppare le attività economiche;10
... modificare e integrare le previsioni per zone industriali,
artigianali, commerciali, direzionali e miste, esistenti e previste, secondo
esigenze emerse o maturate, stato dei luoghi, le suscettività locali, le
iniziative valide eventualmente proposte;11
...
... per le norme di attuazione:
... compiere un perfezionamento generale, secondo princìpi di
soddisfacimento di esigenze emerse o maturate, miglioramento qualitativo
del territorio e degli insediamenti, contemperamento tra esigenze singole
diffuse e interessi generali;12
... adeguare o armonizzare i contenuti con previsioni grafiche
...nuove;13
...
... per la strategia di piano:
... adeguare le previsioni per armonizzarle con le direttive e gli obiettivi e
strategie;14
...
... per generali o varie:
...riconoscere con specifica simbologia i piani regolatori particolareggiati
approvati di cui mantenere la validità;15
... regolamentare gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili;16
... adeguare ove necessario le previsioni per la sicurezza geologico-
idraulica;17
10 lettera b1). 11 lettera b3). 12 lettera h1). 13 lettera h2). 14 lettera l). 15 lettera o1). 16 lettera o6). 17 lettera o8).
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... recepire proposte ed esigenze presentate dalla popolazione, enti,
istituzioni, imprese e soggetti varî compatibili con lo stato del territorio, le sue
suscettività ...;18
... aggiornare la cartografia di base con le trasformazioni territoriali
rilevanti recenti;19
.... »
Le direttive prevedono la possibilità di compiere le modifiche mediante una o
più varianti.
1.13 ELENCO ELABORATI
La variante è costituita dagli elaborati seguenti:
a) fascicolo:
RELAZIONE
MODIFICHE
ALLEGATI
b) tavole di studio:
1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE - VIABILITÀ - Planimetria in scala
1:12.500;
2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE – VINCOLI - Planimetria in scala
1:12.500;
3. INQUADRAMENTO TERRITORIALE - SINTESI DEI PRG VIGENTI
Planimetria in scala 1:12.500;
4. AMBITO TERRITORIALE - USI E INFRASTRUTTURE - Planimetria in
scala 1:2.000;
5. AMBITO TERRITORIALE - VINCOLI - Planimetria in scala 1:2.000;
6. AMBITO TERRITORIALE - PAESAGGIO - Planimetria in scala 1:2.000;
c) tavole di piano:
18 lettera o9). 19 lettera o14).
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7. ZONIZZAZIONE – VIGENTE
Estratti - tav. 1) GENERALE OVEST e tav. 2) GENERALE EST
Planimetria in scala 1:5.000;
8. ZONIZZAZIONE – VARIANTE
Estratti - tav. 1) GENERALE OVEST e tav. 2) GENERALE EST
Planimetria in scala 1:5.000;
9. STRATEGIA DI PIANO – VIGENTE / VARIANTE
Estratti - Planimetria in scala 1:17.500;
d) fascicolo:
STUDIO DI IMPATTO SULLA VIABILITÀ;
e) fascicolo:
VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO AMBIENTALE.
Gli elaborati di cui alla lettera a), parti RELAZIONE e ALLEGATI, hanno valore
descrittivo.
Gli elaborati di cui alla lettera a), parte MODIFICHE, e lettera c) hanno valore
regolatore.
Gli elaborati di cui alla lettere d) ed e) hanno valore dimostrativo.
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2. MODIFICHE
2.1. ZONIZZAZIONE
Nella zonizzazione le aree perimetrate sono così modificate:
a) nel grafico:
da: Zona E4 – Di interesse agricolo-paesaggistico,
Zona E6 – Di interesse agricolo e
Viabilità veicolare prevista,
a: Zona D3 – Industriale, esistente o in corso e
Viabilità veicolare prevista;
perimetro di Area libera da edifici ridefinito;
lettera di Area libera da edifici riposizionata;
perimetro di Piano regolatore particolareggiato previsto soppresso;
perimetro di Piano regolatore particolareggiato vigente inserito;
perimetro e lettera di Area di convenzione inseriti.
Inoltre la base cartografica è aggiornata con opere rilevanti.
2.2. STRATEGIA DI PIANO
Nella strategia di piano le aree perimetrate sono così modificate:
1) da: Area di interesse agricolo-paesaggistico;
a: Insediamento industriale, esistente e/o in corso;
indicazione di corso d’acqua soppressa;
2) da: Area di interesse agricolo;
a: Insediamento industriale, esistente e/o in corso;
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2.3. NORME DI ATTUAZIONE
Le norme di attuazione sono così modificate:
1. all'art. 10, sezione A):
a) il comma 5 è soppresso;
b) dopo il comma 5 è inserito il seguente:
«Nell'insediamento indicato in zonizzazione con il numero n. 201 è
ammesso impianto di cogenerazione termo-elettrica a recupero di legno trattato,
sottoprodotto del locale ciclo di lavorazione, di potenza della caldaia non superiore a
9,9 MWh termici.»;
2. all'art. 10, sezione B), comma 1, lettera a), dopo il punto 3) è inserito il
seguente:
«3 bis) nell'insediamento indicato in zonizzazione con il numero 201,
per una superfice coperta non superiore a m2 3.000, a distanza dal confine pari o
superiore a m 150, per uso di magazzino automatizzato: m 25;»;
3. all'art. 10, sezione B), comma 1, lettera g), punto 2.2):
a) le parole «, per la sola parte compresa in Prp Pac» e «in area compresa
in Prp Pac» sono soppresse;
b) dopo le parole «superficie coperta» sono inserite le seguenti:
«di nuovi edifici»;
4. all'art. 10, sezione C), il comma 2 è soppresso;
5. all'art. 10, sezione C), dopo il comma 2 è inserito il seguente:
«2 bis) Nell’area di convenzione in Località Le Monde, tra via
Frascade e strada provinciale 35 (Opitergina) la realizzazione di nuovi edifici, la
ristrutturazione e/o ampliamento di esistenti e la trasformazione delle attività in essere
è subordinata alla:
a) progettazione unitaria estesa all’intera area di convenzione prevedente:
1) strutturazione dell’insediamento secondo lo schema presente nell’allegato 3
a queste norme di attuazione. In particolare:
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1.1) dove prevista viabilità è realizzata viabilità pubblica o di uso pubblico;
1.2) dove prevista area di sosta è realizzata area di sosta aperta al
pubblico. La pavimentazione è realizzata drenante;
1.3) dove previsto bacino di raccolta e laminazione acque sono realizzati
uno o più bacini di raccolta e laminazione delle acque provenienti
dall’intero insediamento industriale. Le opere sono realizzate coerenti
con quelle previste dallo studio geologico-idraulico del Prg variante n.
52;
1.4) dove previsto percorso didattico è realizzato percorso didattico aperto
al pubblico;
1.5) dove previsto verde è realizzato verde secondo le linee guida del
verde presente nell’allegato 4 a queste norme di attuazione.
Lo schema è vincolante per le relazioni funzionali, e indicativo per le
localizzazioni, le forme e le misure;
2) realizzazione di una struttura in terra inerbita, in funzione di mascheramento.
La struttura è realizzata laterale alla viabilità di cui al punto 1.1) in area
classificata zona D3;
3) realizzazione entro area libera da edifici di una struttura di verde mitigativo.
La struttura è in genere realizzata larga almeno metri 10 ed è costituita da
alberi preminentemente autoctoni, alti almeno metri 2,5 alla piantagione e
metri 5 a maturità, per l'intero fronte libero da accessi ed è articolata in una o
più fascie di vegetazione. La struttura verso edifici residenziali esistenti a
distanza minore di metri 100 dalla zona D3 è realizzata larga almeno metri
20, per l'intero fronte libero da accessi ed è articolata in due o più fascie di
vegetazione;
4) attuazione per fasi;
5) piano delle manutenzioni per il verde ambientale e paesaggistico;
6) piano delle manutenzioni per le acque;
b) stipula con il Comune di una convenzione prevedente:
1) impegno al trasferimento di usi produttivi di beni, di magazzino o di deposito
preesistenti da unità esterne denominate UNIT 3 e UNIT 6 nell’ambito
dell’insediamento produttivo indicato in zonizzazione con il numero 201 e la
dismissione di unità esterne denominate UNIT 22 e UNIT 23, definendone
modalità e tempi;
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2) partecipazione alla realizzazione di opere stradali complementari;
3) cessione o uso pubblico di viabilità prevista;
4) regolamentazione di apertura al pubblico di percorso didattico e area di
sosta;
5) impegno all’attuazione delle regolamentazione dell’apertura al pubblico di
percorso didattico e area di sosta;
6) impegno all’attuazione del piano delle manutenzioni per il verde ambientale
e paesaggistico;
7) impegno all’attuazione del piano delle manutenzioni per le acque;
c) attuazione di interventi mitigativi e migliorativi previsti dallo studio geologico e
idraulico del Prg variante n. 52, in particolare per la raccolta e laminazione
acque meteoriche;
d) attuazione di interventi mitigativi e migliorativi previsti dallo studio di impatto
sulla viabilità del Prg variante n. 52, in particolare per la ridefinizione
dell’intersezione esistente in Località Le Monde a rotatoria.
La norma non vale se la realizzazione di nuovi edifici, la ristrutturazione e/o
ampliamento di esistenti è per il rispetto della legislazione in materia di sicurezza
del lavoro.».
6. all'art. 11, sezione C), dopo il comma 4 è inserito il seguente:
«5) Nell’area di convenzione in Località Le Monde, tra via Frascade e
strada provinciale 35 (Opitergina) valgono le norme di cui all’art. 10, sezione C),
comma 2bis, per la parte interessata. ».
Inoltre, sono allegati dopo lo SCHEMA DI STRUTTURAZIONE DI ZONA O
A TAMAI:
a) SCHEMA DI STRUTTURAZIONE AREA DI CONVENZIONE IN
LOCALITÀ LE MONDE, TRA VIA FRASCADE E STRADA PROVINCIALE 35
(OPITERGINA) - ALLEGATO 3;
b) LINEE GUIDA DEL VERDE AREA DI CONVENZIONE IN LOCALITÀ LE
MONDE, TRA VIA FRASCADE E STRADA PROVINCIALE 35 (OPITERGINA) -
ALLEGATO 4.
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Di seguito si riportano il testo dell'art. 10 così come modificato con evidenziate
in colore rosso le modifiche apportate20 e gli allegati 3 e 4.
20 A base il testo dell’articolo 10 di variante 50 come adottata.
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ART. 10. ZONA D3 - INDUSTRIALE, ESISTENTE O IN CORSO. A) Destinazioni d'uso. 1. Le opere rispettano le destinazioni d'uso seguenti: a) artigianale; b) commerciale all'ingrosso, di: 1) beni di produzione propria; 2) beni accessori all'esecuzione delle opere o alla prestazione del
servizio artigianale; 3) beni soggetti a lavorazione parziale o finitura; 4) beni anche di produzione diversa da propria, similari e accessori a
quelli di produzione propria; 5) beni non alimentari a basso impatto come definiti dalle norme di
settore. I beni di cui ai punti 1), 2), 3) e 4) sono commerciabili nel lotto delle
opere di destinazione d'uso artigianale o industriale; c) commerciale al dettaglio, di: 1) beni di produzione propria; 2) beni accessori all'esecuzione delle opere o alla prestazione del
servizio artigianale; 3) beni soggetti a lavorazione parziale o finitura; 4) beni anche di produzione diversa da propria, similari e accessori a
quelli di produzione propria; 5) beni non alimentari a basso impatto come definiti dalle norme di
settore. I beni di cui ai punti 1), 2), 3) e 4) sono commerciabili nel lotto delle
opere di destinazione d'uso artigianale o industriale; d) di deposito, magazzino e trasporto di merci; e) direzionale di servizio industriale o artigianale; f) industriale; g) opera di interesse collettivo artigianale o industriale o assimilabile per
effetti ad opera artigianale o industriale; h) servizi. 2. Per custodia è ammessa un'abitazione per ogni unità funzionale, purchè la
superfice lorda di pavimento di opere diverse da abitazione vi superi m2 1.000.
Le abitazioni esistenti diverse da abitazione per custodia sono tollerate. 3. (Soppresso). 4. Nell'insediamento indicato in zonizzazione con il numero 120 bis sono
vietati: a) usi compresi in elenco di industrie insalubri di prima classe. In
particolare sono vietati verniciatura con solvente organico e incenerimento di scarti di lavorazione;
b) lavorazioni all'aperto danti luogo a emissioni o immissioni in atmosfera o sonore.
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5. Nell'insediamento indicato in zonizzazione con il numero n. 201, per la sola parte compresa in Prp Pac, sono vietate lavorazioni diverse da imballaggio, assemblaggio e assimilate. (soppresso)
6. Nell'insediamento indicato in zonizzazione con il numero n. 201 è ammesso impianto di cogenerazione termo-elettrica a recupero di legno trattato, sottoprodotto del locale ciclo di lavorazione, di potenza della caldaia non superiore a 9,9 MWh termici.
B) Indici. 1. Le opere rispettano gli indici seguenti: a) altezza: 1) in genere: m 10, o pari a esistente; 2) per una superfice fino al 15% della superfice coperta, ma non
superiore a m2 3.000 per ogni unità funzionale, a distanza dal confine pari o superiore a m 12, per uso di magazzino: m 12, o pari a esistente;
3) nell'insediamento indicato in zonizzazione con il numero 120 bis, nella fascia di m 70 da via Trieste, via Santarossa, via Caiselle e via Fossadelle, per nuova costruzione e ampliamento, anche per uso di magazzino: m 7, o pari a esistente;
3 bis) nell'insediamento indicato in zonizzazione con il numero 201, per una superfice coperta non superiore a m2 3.000, a distanza dal confine pari o superiore a m 150, per uso di magazzino automatizzato: m 25;
4) per sili di servizio: quanto necessario per motivi tecnici o funzionali; b) distanza da confine: 1) in genere: m 5, o pari a esistente; 2) per portico o tettoia per parcheggio alta non più di m 5, verso zona
non residenziale: m 0 + 2,5 volte la misura corrispondente alla parte di altezza superante m 3;
3) per opera prevista in programma unitario per lotti contigui classificati zona D: m 0;
4) per sili di servizio, cabine, aggetti non superiori a m 3 verso confine con fondi classificati zona D: m 0;
c) distanza tra parete finestrata e parete di edificio antistante: m 10; d) distanza da strada: m 10, o pari a esistente; 1) extraurbana di primo livello (Sp di Sacile a est di via Camol - via
Carriade e collegamento da Sp di Sacile all’autostrada), fuori dal centro abitato: m 20;
È motivatamente ammessa distanza inferiore, purché nel rispetto del codice della strada, previo consenso dell’ente gestore;
2) via Ungaresca: 2.1) in genere: m 20; 2.2) in corso di demolizione e ricostruzione, se l’uso nuovo è per
mostra, commercio al dettaglio, ufficio abitazione per custodia o servizi: m 15;
3) via Taglio: m 20:
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4) altra: m 10, o pari a esistente. Sono ammesse distanze diverse di quelle previste al punto 4), nelle aree
già comprese nel Pac tra via Ungaresca e via Prà, comunque non inferiori a m 6, se vi è una convenzione con il Comune o un impegno verso il Comune accettato dal Comune per il riordino complessivo degli accessi, delle recintazioni, dei parcheggi, del verde e delle facciate verso strada;
e) distanza da zona S: m 5, o pari a esistente. Resta salva la previsione di distanza maggiore di cui alla lettera f);
f) distanza da zone A, B, C, I, O, S2, S3, S4 e S5, in caso di costituzione, integrazione, spostamento, mutamento o ripristino dopo dismissione di uso:
1) per uso produttivo di beni, in genere: m 10, o pari a esistente; 2) per uso compreso in elenco di industrie insalubri di prima classe: m
150; 3) per uso compreso in elenco di industrie insalubri di seconda classe:
m 50; 4) per lavorazione all'aperto dante luogo ad emissioni o immissioni in
atmosfera o sonore: m 50; 5) per deposito all'aperto: pari all'altezza del deposito. E' ammessa distanza minore previo parere favorevole dell'Ass; g) rapporto di copertura: 1) fondamentale: 1.1) in genere: m2/m2 0,5; 1.2) per gli insediamenti n. 11 e 120 bis : m2/m2 0,63. Nell'insediamento n. 120 bis l'ampliamento di superfice coperta
è vietato per uso produttivo di beni; 2) ulteriore: 2.1) in genere: per mostra, commercio, deposito, magazzino, ufficio,
abitazione per custodia e servizi: m²/ m² 0,1, o pari a esistente + 200 m² per ogni unità funzionale.
L'indice è maggiorato del 10% per realizzazione di tetto sistemato a giardino per almeno l'80% della superficie coperta. La maggiorazione è subordinata a stipula con il Comune di convenzione o presentazione al Comune di atto d'obbligo prevedente i tempi e le garanzie per l'attuazione degli interventi che lo motivano;
2.2) per l'insediamento n. 201, per la sola parte compresa in Prp Pac: per magazzino, deposito, imballaggio e assemblaggio: m²/ m² 0,1.
L'indice ulteriore è ammesso a condizione che in area compresa in Prp Pac sia realizzato impianto fotovoltaico di potenza maggiore o uguale a 40 W/m² di superficie coperta. L’impianto è realizzato su tetto ed è dimensionato su intera superficie coperta di nuovi edifici derivata da applicazione di indice fondamentale. L'incremento è subordinato a stipula con il Comune di convenzione o presentazione al Comune di atto
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d’obbligo prevedente i tempi e le garanzie per l’attuazione degli interventi che lo motivano;
h) superfice per parcheggio, per nuova costruzione, ristrutturazione con demolizione o ampliamento, per aumento del numero di unità immobiliari se non servizi ed accessori e per mutamento di destinazione d'uso da una non aperta al pubblico ad altra aperta al pubblico o da non commerciale al dettaglio a commerciale al dettaglio, salvo norma specifica diversa, fino a distanza di m 100 di percorso, minima:
1) stanziale: 1 posto auto per ogni 2 addetti, ma non meno di 1 posto auto per ogni unità immobiliare di uso diverso da servizi ed accessori;
2) di relazione: 2.1) di Su artigianale o industriale: 10%; 2.2) di Su commerciale all'ingrosso o di deposito: 25%; 2.3) di Sv commerciale al dettaglio: 2.3.1) in genere: 100%; 2.3.2) per esercizio singolo di Sv compresa tra m2 400 e m2
1.500: 150%. Nel caso di destinazione all’uso commerciale al dettaglio di
edifici esistenti la superfice prevista è ridotta al 70%; 2.4) di Su direzionale: 80%; 2.5) di Su di opera di interesse collettivo: 2.5.1) per nuova costruzione o ampliamento: 80%; 2.5.2) per recupero: 40%; 2.6) di Su di servizi: 80%. Il parcheggio di nuova realizzazione è costituito per almeno il 50% della
superfice permeabile; i) superfice utile di abitazione di custodia, massima: m2 120, o pari a
esistente + m2 50; l) superfice di vendita di esercizio commerciale al dettaglio, massima: m2
1.500; m) superfice di verde, in caso di intervento soggetto a permesso di
costruire, minima: 10% della superfice fondiaria. Il verde è localizzato verso strada, tale da mitigare la veduta e arredare
gli impianti produttivi, prioritariamente verso via Ungaresca, via Taglio e via Prà, e costituito mediante specie autoctone. Le particolarità sono definite mediante i criteri di cui all’art. 1, comma 13.
2. (Soppresso). 3. Le abitazioni esistenti diverse da abitazione per custodia possono essere
integrate di m3 80 e m2 40 per ognuna. C) Disposizioni particolari. 1. La recintazione di fondi rispetta per la parte eventuale di muratura
un'altezza massima di metri 1,4, se non per quanto necessario a realizzare e proteggere accesso.
L’altezza complessiva non può comunque superare m 2,5.
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2. Il Prp Pac presso Località le Monde, area di via Frascada e via Bosco Novello:
a) definisce i criteri e gli interventi, in funzione della compatibilità ambientale dell’insediamento industriale e del suo inserimento nel contesto territoriale;
b) prevede: 1) l’organizzazione dell’area per la realizzazione delle opere di nuova
costruzione costituenti ampliamento del complesso industriale esistente in area contigua, indicato in zonizzazione con il numero 201;
2) la realizzazione di una nuova viabilità presso via Frascada, eventualmente ceduta al Comune;
3) l’assunzione, anche in parte, degli oneri di sistemazione di via Frascada per il tratto di collegamento con la strada provinciale Opitergina (SP 35);
4) la sistemazione a verde dell’area classificata zona E4. L’intervento è realizzato con criteri di naturalità:
4.1) mediante impianto alberi autoctoni, alti almeno metri 1 alla piantagione e metri 5 a maturità e arbusti autoctoni, a densità colma;
4.2) conservando l’andamento naturale del terreno non direttamente interessato da opere funzionali a viabilità prevista in area contigua e da opere di sistemazione idraulica eventualmente necessarie;
4.3) mantenendo il corso d’acqua e la vegetazione ripariale esistente a margine dell’area, verso nord.
La superficie arborea e arbustiva, in aggiunta a quella esistente, è realizzata non inferiore al 25% della superficie coperta di edifici nuovi ed è mantenuta secondo le tecniche di selvicoltura tradizionali con tagli di rinnovazione non superiori ad 1/3 delle piante;
5) la realizzazione di una struttura in terra inerbita, in funzione di barriera antirumore o di mascheramento. La struttura è realizzata laterale alla viabilità di cui al punto 2) in area classificata zona E4;
6) la realizzazione entro area libera da edifici di barriera vegetale, in funzione di mascheramento o intercettazione di emissioni o immissioni in atmosfera. La barriera vegetale è in genere realizzata larga almeno metri 10 ed è costituita da alberi preminentemente autoctoni, alti almeno metri 2,5 alla piantagione e metri 5 a maturità, di densità media di almeno 1 per ogni 2 metri di fronte, e arbusti preminentemente autoctoni, di densità media di almeno 1 per ogni metro di fronte, per l'intero fronte libero da accessi. La barriera vegetale verso edifici residenziali esistenti a distanza minore di metri 100 dalla zona D3 è realizzata a densità colma larga almeno metri 20, per l'intero fronte libero da accessi;
7) norme per inserimento e armonizzazione di eventuali dispositivi atti ad assicurare il rispetto della normativa in materia di rumore. Tali dispositivi devono essere previsti integrati nell'edificio. Il Prp Pac può ammettere eccezionalmente la loro realizzazione distaccata
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dall'edificio, purché rispettino gli indici di zona previsti per edificio. I dispositivi sono realizzati trasparenti per almeno l'80% del fronte e sono opportunamente integrati nel verde;
c) è corredato da uno studio ove si dimostri il rispetto di parametri previsti dalle norme vigenti in materia di rumore, emissioni in atmosfera e scarichi, al fine di preservare l’ambiente circostante e la salute della popolazione residente;
d) assicura: 1) l’attuazione del trasferimento di usi produttivi di beni, di magazzino o
di deposito preesistenti da unità esterne denominate UNIT 21, UNIT 22, UNIT 23 e UNIT 34 nell’ambito dell’insediamento produttivo indicato in zonizzazione con il numero 201, definendone modalità e tempi;
2) per la sicurezza idro-geologica, geologica e sismica: 2.1) l’attuazione di interventi mitigativi e migliorativi previsti dallo
studio geologico-idraulico del Prg variante n. 45, in particolare la realizzazione di una vasca di prima raccolta di acque meteoriche, a sedimentazione, nonché di un bacino di ritenuta;
2.2) la realizzazione di interventi edificatori supportati da puntuali indagini geognostiche, volte a conoscere in maniera esauriente le caratteristiche geotecniche dei terreni presenti, ai fini della scelta delle più idonee soluzioni fondazionali;
2.3) la progettazione strutturale di interventi edificatori adeguati alle prevedibili amplificazioni degli effetti di eventuali scosse sismiche per la natura dei terreni e la superficialità della falda idrica presenti nell’area;
2.4) l’esclusione di vani seminterrati e interrati; 3) l’attuazione del monitoraggio previsto dal Rapporto Ambientale del
Prg variante n. 45; e) vincola l’entrata in esercizio delle opere ivi previste: 1) all’esecutività della variante al Prg del Comune di Prata di Pordenone
con la quale verrà riclassificata in zona D3 - industriale, esistente parte della viabilità esistente;
2) alla realizzazione della nuova viabilità presso via Frascada e alla contestuale dismissione dell’esistente;
3) al rispetto dei limiti di immissione sonora in ambiente per intero insediamento produttivo indicato in zonizzazione con il numero 201.
(soppresso) 2bis. Nell’area di convenzione in Località Le Monde, tra via Frascade e strada
provinciale 35 (Opitergina) la realizzazione di nuovi edifici, la ristrutturazione e/o ampliamento di esistenti e la trasformazione delle attività in essere è subordinata alla:
a) progettazione unitaria estesa all’intera area di convenzione prevedente: 1) strutturazione dell’insediamento secondo lo schema presente
nell’allegato 3 a queste norme di attuazione. In particolare: 1.1) dove prevista viabilità è realizzata viabilità pubblica o di uso
pubblico;
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1.2) dove prevista area di sosta è realizzata area di sosta aperta al pubblico. La pavimentazione è realizzata drenante;
1.3) dove previsto bacino di raccolta e laminazione acque sono realizzati uno o più bacini di raccolta e laminazione delle acque provenienti dall’intero insediamento industriale. Le opere sono realizzate coerenti con quelle previste dallo studio geologico-idraulico del Prg variante n. 52;
1.4) dove previsto percorso didattico è realizzato percorso didattico aperto al pubblico;
1.5) dove previsto verde è realizzato verde secondo le linee guida del verde presente nell’allegato 4 a queste norme di attuazione.
Lo schema è vincolante per le relazioni funzionali, e indicativo per le localizzazioni, le forme e le misure;
2) realizzazione di una struttura in terra inerbita, in funzione di mascheramento. La struttura è realizzata laterale alla viabilità di cui al punto 1.1) in area classificata zona D3;
3) realizzazione entro area libera da edifici di una struttura di verde mitigativo. La struttura è in genere realizzata larga almeno metri 10 ed è costituita da alberi preminentemente autoctoni, alti almeno metri 2,5 alla piantagione e metri 5 a maturità, per l'intero fronte libero da accessi ed è articolata in una o più fascie di vegetazione. La struttura verso edifici residenziali esistenti a distanza minore di metri 100 dalla zona D3 è realizzata larga almeno metri 20, per l'intero fronte libero da accessi ed è articolata in due o più fascie di vegetazione;
4) attuazione per fasi; 5) piano delle manutenzioni per il verde ambientale e paesaggistico; 6) piano delle manutenzioni per le acque; b) stipula con il Comune di una convenzione prevedente: 1) impegno al trasferimento di usi produttivi di beni, di magazzino o di
deposito preesistenti da unità esterne denominate UNIT 3 e UNIT 6 nell’ambito dell’insediamento produttivo indicato in zonizzazione con il numero 201 e la dismissione di unità esterne denominate UNIT 22 e UNIT 23, definendone modalità e tempi;
2) partecipazione alla realizzazione di opere stradali complementari; 3) cessione o uso pubblico di viabilità prevista; 4) regolamentazione di apertura al pubblico di percorso didattico e area
di sosta; 5) impegno all’attuazione delle regolamentazione dell’apertura al
pubblico di percorso didattico e area di sosta; 6) impegno all’attuazione del piano delle manutenzioni per il verde
ambientale e paesaggistico; 7) impegno all’attuazione del piano delle manutenzioni per le acque;
c) attuazione di interventi mitigativi e migliorativi previsti dallo studio geologico e idraulico del Prg variante n. 52, in particolare per la raccolta e laminazione acque meteoriche;
d) attuazione di interventi mitigativi e migliorativi previsti dallo studio di impatto sulla viabilità del Prg variante n. 52, in particolare per la ridefinizione dell’intersezione esistente in Località Le Monde a rotatoria.
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La norma non vale se la realizzazione di nuovi edifici, la ristrutturazione e/o ampliamento di esistenti è per il rispetto della legislazione in materia di sicurezza del lavoro.
3. Le convenzioni esistenti tra privati e Comune mantengono validità, salva la possibilità di scioglimento consensuale.
4. Sono vietati nuovi accessi da via Ungaresca e dal lato ovest di via Taglio. In occasione di intervento soggetto a permesso di costruire: a) in lotti affacciati su via Ungaresca o sul lato ovest di via Taglio e nello
stesso tempo affacciati su via diversa l’accesso da via Ungaresca o dal lato ovest di via Taglio è chiuso;
b) in lotti affacciati solo su via Ungaresca o sul lato ovest di via Taglio gli accessi ivi esistenti sono comunque adeguati per quanto possibile in linea tecnica al codice della strada e al suo regolamento di esecuzione.
La misura dell’arretramento del cancello è decisa dal Comune in relazione al tipo e all’entità del traffico, mediante i criteri di cui all’art. 1, comma 13.
5. In occasione di intervento soggetto a permesso di costruire il Comune può prescrivere:
a) la cessione al Comune di aree necessarie per opere di urbanizzazione, a scomputo degli oneri di urbanizzazione;
b) la costituzione di opere di mitigazione degli effetti visivi e acustici degli impianti produttivi verso zone e edifici residenziali.
ALLEGATO 3
ALLEGATO 4
LINEE GUIDA DEL VERDE AREA DI CONVENZIONE IN LOCALITÀ LE MONDE,
TRA VIA FRASCADE E STRADA PROVINCIALE 35 (OPITERGINA)
Nell’area di convenzione prevista presso Località Le Monde, tra via Frascade e
strada provinciale 35 (Opitergina), il progetto prevede la realizzazione di un articolato
intervento strutturale sul sistema ambientale che agisca integrando elementi idraulici
ad inserimenti puntuali e diversificati di vegetazione, finalizzati alla ricostruzione di
habitat naturali e para naturali, funzionali alla compensazione della sottrazione di
terreno agricolo ed alla mitigazione delle volumetrie edilizie di nuovo inserimento.
Con riferimento allo schema di strutturazione dell’area presente nelle norme di
attuazione il verde è realizzato secondo le diverse formazioni vegetali con le relative
specie, gli investimenti e gli schemi d’impianto qui previsti.
Lo schema è vincolante per le relazioni funzionali, e indicativo per le
localizzazioni, le forme e le misure.
I
VERDE MITIGATIVO
Obiettivo: realizzare una quinta vegetale arboreo arbustiva di cornice all’insediamento che riduca la visibilità delle nuove volumetrie edificate rispetto il contesto agricolo di contorno. L’abbinamento della vegetazione con la strada, il fosso di raccolta delle acque meteoriche e l’arginatura, produrrà un elemento fisico di contenimento e separazione tra ambienti con profili paesaggistici significativamente diversi.
Dimensioni (larghezza fascia): minimo 3,00 metri aumentabile, in completamento, nei punti con aree di maggiori dimensioni.
Ecosistema di riferimento: bosco planiziale.
Associazione di riferimento: Querco-carpinetum.
Specie arboree: 70% Pioppo (Populus nigra, Populus alba) Carpino bianco (Carpinus betulus) Frassino ossifillo (Fraxinus angustifolia) Bagolaro (Celtis australis) Acero campestre (Acer campestre)
Specie arbustive: 30% Biancospino (Crategus monogyna) Prugnolo (Prunus spinosa) Ligustro (Ligustrum vulgare) Berretta da prete (Evonymus europaea) Nocciolo (Corylus avellana) Viburno (Viburnus opulus)
Sesto d’impianto: specie arboree ed arbustive in formazione densa lineare composta.
Specie arbore:
distanze: sulla fila 4,50 m; tra le fila 3,00 m
investimento: 1 pianta ogni 13,50 mq
Specie arbustive:
distanze: sulla fila 1,50 m; tra le fila 1,00 m
investimento: 1 pianta ogni mq 1,50 mq
II
VERDE AMBIENTALE E PAESAGGISTICO: SIEPE ARBOREO ARBUSTIVA ALTA
Obiettivo: completare la fascia di vegetazione posta a cornice dell’area destinata alla mitigazione ambientale con un ulteriore elemento di composizione vegetale in cui si accentua la presenza degli elementi arborei che raggiunge il 50%, sul totale della superficie, mantenendo sempre una quota di specie con maggior igrofilia.
Dimensioni (larghezza fascia): minimo 3,00 metri aumentabile in spessore data la condizione naturaliforme e non continua che l’area dovrà presentare
Ecosistema di riferimento: formazioni ripariali bosco planiziale
Associazione di riferimento: Alno-Ulnion, Pupulo-salicetum; Querco-carpinetum
Specie arboree: 50% Pioppo (Populus nigra, Populus alba) Carpino bianco (Carpinus betulus) Frassino ossifillo (Fraxinus angustifolia) Bagolaro (Celtis australis) Acero campestre (Acer campestre) Olmo campestre (Ulmus minor)
Specie arbustive: 50% Salice bianco (Salix alba) Salice cinerino (Salix cinerea) Ligustro (Ligustrum vulgare) Biancospino (Crategus monogyna) Prugnolo (Prunus spinosa) Nocciolo (Corylus avellana) Viburno (Viburnus opulus) Berretta da prete (Evonymus europaea)
Sesto d’impianto: specie arboree ed arbustive in formazione densa lineare composta.
Specie arbore:
distanze: sulla fila 4,50 m; tra le fila 3,00 m
investimento: 1 pianta ogni 13,50 mq
Specie arbustive:
distanze: sulla fila 1,50 m; tra le fila m 1,00 m
investimento: 1 pianta ogni 1,50 mq
III
VERDE AMBIENTALE E PAESAGGISTICO: SIEPE ARBOREO ARBUSTIVA BASSA
Obiettivo: riproporre una fascia discontinua arboreo arbustiva in cui la presenza di elementi arborei risulta più consistente anche se limitata (15% sul totale della superficie). La discontinuità della formazione consentirà sia la creazioni di coni visivi verso il corso d’acqua, sia il ripristino della naturale eterogeneità delle colonizzazioni naturali.
Dimensioni (larghezza fascia): minimo 3,00 metri aumentabile in spessore data la condizione naturaliforme e non continua che l’area dovrà presentare.
Ecosistema di riferimento: formazioni ripariali
Associazione di riferimento: Alno-Ulnion, Pupulo-salicetum
Specie arboree: 15% Pioppo (Populus nigra, Populus alba) Ontano nero (Alnus glutinosa) Olmo campestre (Ulmus minor) Acero campestre (Acer campestre)
Specie arbustive: 85% Salice bianco (Salix alba) Salice cinerino (Salix cinerea) Ligustro (Ligustrum vulgare) Biancospino (Crategus monogyna) Viburno (Viburnus opulus) Berretta da prete (Evonymus europaea) Nocciolo (Corylus avellana)
Sesto d’impianto: specie arboree ed arbustive in formazione densa lineare composta.
Specie arbore:
distanze: piante randomizzate
investimento: 1 pianta ogni 80,00 mq
Specie arbustive:
distanze: sulla fila 1,50 m; tra le fila 1,00 m
investimento: 1 pianta ogni 1,50 mq
IV
VERDE AMBIENTALE E PAESAGGISTICO: SIEPE ARBUSTIVA BASSA (Igrofita)
Obiettivo: riproporre una formazione lineare in cui la presenza di specie arboree risulti molto esigua (5% sul totale della superficie), risultando innaturale la sua assenza, privilegiando pertanto i cespugli arbustivi e gli alberelli di modeste dimensioni. La discontinuità della formazione consentirà sia la creazioni di coni visivi verso il corso d’acqua sia il ripristino della naturale eterogeneità delle colonizzazioni naturali.
Dimensioni (larghezza fascia): minimo 3,00 metri aumentabile, in spessore data la condizione naturaliforme e non continua che l’area dovrà presentare.
Ecosistema di riferimento: formazioni ripariali
Associazione di riferimento: Alno-Ulnion, Pupulo-salicetum
Specie arboree: 5% Pioppo (Populus nigra, Populus alba) Ontano nero (Alnus glutinosa) Olmo campestre (Ulmus minor)
Specie arbustive: 95% Salice bianco (Salix alba) Salice cinerino (Salix cinerea) Ligustro (Ligustrum vulgare) Berretta da prete (Evonymus europaea) Nocciolo (Corylus avellana)
Sesto d’impianto: specie arboree ed arbustive in formazione densa lineare composta.
Specie arbore:
distanze: piante randomizzate
investimento: 1 pianta ogni 100,00 mq
Specie arbustive:
distanze: sulla fila 1,50 m; tra le fila 1,00 m
investimento: 1 pianta ogni 1,50 mq
V
VERDE AMBIENTALE E PAESAGGISTICO: BOSCHETTA
Obiettivo: realizzare un’area boscata mista in prossimità dell’area di sosta da cui prende inizio il percorso didattico. L’area boscata consente di completare gli habitat presenti all’interno della zona di mitigazione ambientale. Questa area accentua la naturalità compensativa dell’intervento ripristinando condizioni preesistenti alle attività agricole attualmente in essere.
Ecosistema di riferimento: formazioni ripariali bosco planiziale
Associazione di riferimento: Alno-Ulnion, Pupulo-salicetum; Querco-carpinetum
Specie arboree: 50% Pioppo (Populus nigra, Populus alba) Carpino bianco (Carpinus betulus) Frassino ossifillo (Fraxinus angustifolia) Bagolaro (Celtis australis) Acero campestre (Acer campestre) Olmo campestre (Ulmus minor) Quercia (Quercus robur) Platano (Platanus ibrida)
Specie arbustive: 50% Salice bianco (Salix alba) Salice cinerino (Salix cinerea) Ligustro (Ligustrum vulgare) Biancospino (Crategus monogyna) Prugnolo (Prunus spinosa) Nocciolo (Corylus avellana) Viburno (Viburnus opulus) Berretta da prete (Evonymus europaea)
Per le parti verso il Fosso Taglio dovranno essere privilegiate le specie arboree maggiormente igrofite. Le specie arbustive verranno posizionate ai margini dell’area.
Sesto d’impianto: specie arboree ed arbustive in formazione densa lineare composta.
Specie arbore:
distanze: sulla fila 4,50 m; tra le fila 4,00 m
investimento: 1 pianta ogni 16,00 mq per le parti centrali
Specie arbustive:
distanze: sulla fila 1,50 m; tra le fila 1,00 m
investimento: 1 pianta ogni 1,50 mq per le parti perimetrali
VI
VII
VERDE AMBIENTALE E PAESAGGISTICO: ZONE A PRATO ED ALBERI ISOLATI
Obiettivo: la presenza di zone di connettivo con copertura erbacea, consentirà la realizzazione di un paesaggio di respiro naturale che alterni aree libere da volumetrie vegetali. All’interno delle parti prative potranno essere inseriti dei singoli esemplari di specie arboree da utilizzare sia come indicatori degli habitat all’interno del percorso didattico che come riferimento per attività di rientiring. La scelta degli esemplari arborei sarà pertanto vagliata in riferimento alla definizione del percorso.
Ecosistema di riferimento: formazioni ripariali bosco planiziale
Associazione di riferimento: Alno-Ulnion, Pupulo-salicetum; Querco-carpinetum
Specie arboree
Specie arboree tra le quali scegliere gli esemplari da inserire: Pioppo (Populus nigra, Populus alba) Carpino bianco (Carpinus betulus) Frassino ossifillo (Fraxinus angustifolia) Acero campestre (Acer campestre) Salice bianco (Salix alba) Salice cinerino (Salix cinerea) Olmo campestre (Ulmus minor) Quercia (Quercus robur)
Per le parti verso il Fosso Taglio dovranno essere privilegiate le specie arboree maggiormente igrofite. Le specie arbustive verranno posizionate ai margini dell’area.
COMUNE DI BRUGNERA Relazione – Modifiche PRGC Variante n. 52 - Proponente: FRIUL INTAGLI S.p.A.
ALLEGATI:
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COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Insediamento industriale esistente e area di variante. Coni visuali
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I
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Veduta aerea dell’insediamento industriale esistente (da sud-est)
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II
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Veduta aerea dell’insediamento industriale esistente (da nord-est)
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III
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
arch. Federico ROSSO - SAN VITO AL TAGLIAMENTO PN
IV
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Veduta aerea dell’area di variante (da nord-ovest)
Veduta 1
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V
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
arch. Federico ROSSO - SAN VITO AL TAGLIAMENTO PN
VI
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Vegetazione Vegetazione igrofila presso il Fosso Taglio, con prevalenza di salici, pioppi e platani (1). Salici a capitozza presso il fosso interpoderale, a sud (2). Filare a margine di seminativi con platani, salici e pioppi (3) (5). Vegetazione igrofila presso il fosso interpoderale, a sud, con presenza di salici, aceri, ontani, pioppi e roverelle (4) (7). Roverella di dimensioni significative presso il fosso interpoderale, a sud (6)(8).
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VII
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Vegetazione igrofila presso il Fosso Taglio, con prevalenza di salici, pioppi e platani (1). (2)(3). Ninfee all’interno del Fosso Taglio (5)(6). Typha latifolia all’interno del fosso interpoderale, a nord (7).
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VIII
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Insediamento industriale ampliato esemplificazione
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IX
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Scelta localizzativa: possibili alternative in ambito territoriale. Inquadramento.
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X
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Scelta localizzativa: possibili alternative in ambito territoriale. COMUNE DI BRUGNERA Camol: Area 1 (Zona D2 – industriale, prevista); S. Cassiano: Area 2 (Zona D2 – industriale, prevista).arch. Federico ROSSO - SAN VITO AL TAGLIAMENTO PN
XI
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
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XII
Scelta localizzativa: possibili alternative in ambito territoriale. COMUNE DI PRATA DI PORDENONE Prata: Area 3 e Area 4 (Zona D2 – industriale di previsione); Ghirano: Area 5 (Zona D2 – industriale di previsione).
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Scelta localizzativa: possibili alternative in ambito territoriale. COMUNE DI MEDUNA DI L.: Area 6 e Area 7 (Zona D1 – zone produttive di espansione);
arch. Federico ROSSO - SAN VITO AL TAGLIAMENTO PN
XIII
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Scelta localizzativa: analisi, valutazione e giudizio di idoneità al trasferimento.
arch. Federico ROSSO - SAN VITO AL TAGLIAMENTO PN
XIV
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
Comune di Prata di Pordenone PRGC vigente – Zonizzazione (estratto)
arch. Federico ROSSO - SAN VITO AL TAGLIAMENTO PN
XV
COMUNE DI BRUGNERA Allegati PRGC Variante n. 52 - Proponente FRIUL INTAGLI S.p.A.
arch. Federico ROSSO - SAN VITO AL TAGLIAMENTO PN
XVI
Comune di Prata di Pordenone PRGC variante n. 35 – Zonizzazione (estratto)