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Comune di San Daniele del Friuli PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Pianif. Terr. Gabriele VELCICH (VIA BATTISTI) VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) VERIFICA di ASSOGGETTABILITÀ D.Lgs 152/2006, art. 12 LR 16/2008, art. 4 Red. 11.2015 VARIANTE 83

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Comune di San Daniele del Friuli

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Pianif. Terr. Gabriele VELCICH

(VIA BATTISTI)

VAS (VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA) VERIFICA di ASSOGGETTABILITÀ D.Lgs 152/2006, art. 12

LR 16/2008, art. 4

Red. 11.2015

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SOMMARIO

1. LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO..................................................................................................... 2

2. PROCEDURA OPERATIVA .................................................................................................................... 3

3. CARATTERISTICHE AMBIENTALI DELL'AREA VASTA .............................................................. 6

3.1 Aree sottoposte a vincoli di tutela ambientale..................................................................................... 6 3.2.a Qualità dell’aria............................................................................................................................... 7 3.2.b Radon ............................................................................................................................................... 7 3.3 Inquinamento acustico ........................................................................................................................ 8 3.4.a Qualità acque superficiali ................................................................................................................ 8 3.4.b Qualità acque sotterranee ................................................................................................................ 8 3.5 Aspetti socio economici ....................................................................................................................... 8 3.6 Caratteristiche area locale ............................................................................................................... 10

4. CARATTERISTICHE DEL PIANO....................................................................................................... 11

5. CARATTERISTICHE DEGLI EVENTUALI IMPATTI ..................................................................... 13

5.1 Analisi della Coerenza ...................................................................................................................... 14 5.2 Consumo di Suolo.............................................................................................................................. 14 5.3 Paesaggio, aree protette e biodiversità............................................................................................. 14 5.4.a Aumento della capacità insediativa teorica – Energia................................................................... 15 5.4.b Aumento della capacità insediativa teorica – Rifiuti solidi urbani ................................................ 16 5.4.c Aumento della capacità insediativa teorica – Consumo acqua...................................................... 16 5.4.d Aumento della capacità insediativi teorica – Qualità dell’aria .................................................... 16 5.5 Valutazione globale degli impatti previsti......................................................................................... 17

6. CONCLUSIONI ........................................................................................................................................ 20

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VAS: SCREENING o VERIFICA di ASSOGGETTABILITÀ

Comune di SAN DANIELE del FRIULI (UD) - Variante 83 al PRGC

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Introduzione

San Daniele del Friuli è comune dotato di un piano regolatore generale comunale adeguato alla

legge regionale 52/1991 (seconda legge urbanistica regionale), al decreto regionale 826/1978

(piano urbanistico regionale generale) e al decreto regionale 126/1995 (revisione degli standards urbanistici regionali).

La variante 83 al PRGC di San Daniele del Friuli ha per oggetto un’area a San Daniele capoluogo, a ovest, ai piedi del Colle, presso via Battisti, a sud di questa, presso la diramazione dalla strada regionale 463, con superficie di circa un ettaro.

Tale area viene proposta riclassificata da zona D3 (insediamenti industriale e artigianali singoli esistenti) a zona B3 (altre zone totalmente o parzialmente edificate), in cui le attività possono essere varie, ma comunque coerenti con il contesto residenziale (Archiur Srl, 2015, mod.).

La proposta di variante viene sottoposta a procedura di Valutazione Ambientale in base alla

Direttiva comunitaria 2001/42/CE del 83 giugno 2001 in materia di V.A.S., recepita a livello nazionale dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i., Testo Unico Ambiente, che all’art. 6 specifica i piani da sottoporre a VAS, e all’art. 12 norma la verifica di assoggettabilità a VAS (fase di screening).

In base a quanto specificato nel D.Lgs 152/2006, la VAS riguarda tutti i piani di intervento sul territorio ed è preordinata a garantire che gli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti piani siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione.

Come contributo al Decreto nazionale, l’art 4 della Legge Regionale 16/2008 del Friuli Venezia Giulia “Omnibus” al comma 3 stabilisce che “l’autorità competente (la Giunta comunale) valuta, sulla base della presente relazione allegata al piano con i contenuti di cui all’allegato I della parte II del decreto legislativo 152/2006, se le previsioni derivanti dall’approvazione del piano possono avere effetti significativi sull’ambiente”.

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1. Legislazione di riferimento

La Verifica di Assoggettabilità a VAS della proposta di variante 83 al Piano Regolatore Comunale (PRGC) del comune di San Daniele del Friuli (UD) ha lo scopo di valutare in modo esaustivo le caratteristiche della variante al piano, considerando le peculiarità degli impatti ambientali derivanti dalla sua attuazione e delle aree potenzialmente coinvolte da essi.

La VAS, Valutazione Ambientale Strategica, prevista a livello europeo, recepita e regolamentata a livello nazionale e regionale, è un processo di precauzione basato sul concetto di sviluppo sostenibile e atto alla valutazione dei possibili effetti sull’ambiente derivanti dall’adozione e dall’attuazione di piani e programmi.

La proposta di variante viene sottoposta a procedura di Valutazione Ambientale in base alla

Direttiva comunitaria 2001/42/CE del 83 giugno 2001 in materia di V.A.S., recepita a livello nazionale dal D.Lgs. 152/2006 s.m.i., Testo Unico Ambiente, che all’art. 6 specifica i piani da sottoporre a VAS, e all’art. 12 norma la verifica di assoggettabilità a VAS, detta anche fase di screening.

In base a quanto specificato nel D.Lgs 152/2006, la VAS riguarda tutti i piani e programmi (P/P)

di intervento sul territorio ed è preordinata a garantire che gli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti P/P siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione (art. 4).

I P/P soggetti alla VAS sono quelli di cui all’art. 6 (oggetto della disciplina), che riguardano i settori agricolo, forestale, energetico, della pesca, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale e della destinazione dei suoli e che costituiscano quadro di riferimento per la realizzazione di interventi soggetti alla VIA.

Per altri P/P o in caso di modifiche non sostanziali di quelli soprannominati, si deve condurre una fase di verifica preventiva per stabilire la necessità o meno di sottoposizione a VAS del P/P in esame. La VAS si esplica prima dell’approvazione del P/P e si conclude con un giudizio di compatibilità ambientale emesso dall’autorità competente per la valutazione.

Si ricorda come, in assenza di specifiche norme regionali, il sopraccitato Decreto 152/2006, come

agg. dal 128/2010, abbia completamente sostituito le precedenti norme in materia di VAS indicate dalla L.R. 11/2005 “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Regione Friuli Venezia Giulia derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità Europee”. Come contributo al Decreto nazionale, l’art 4 della Legge Regionale 16/2008 del Friuli Venezia Giulia “Omnibus” al comma 3 stabilisce che “l’autorità competente (la Giunta comunale) valuta, sulla base della presente relazione allegata al piano con i contenuti di cui all’allegato I della parte II del decreto legislativo 152/2006, se le previsioni derivanti dall’approvazione del piano possono avere effetti significativi sull’ambiente”, come da modifiche dall’art. 35 della L.R. 13/2009 e dall’art. 3 comma 25 della L.R. 24/2009 (Legge finanziaria 2010).

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2. Procedura operativa

Riferimento per la stesura del presente elaborato sono state le indicazioni contenute nella Direttiva

e nel Decreto di recepimento, e nei rispettivi allegati, nello specifico l’Allegato II della direttiva 2001/42/CE e l’Allegato I del D.Lgs. 152/2006 s.m.i. che definiscono le specifiche per l’elaborazione del Documento di Sintesi (ovvero Verifica di Assoggettabilità) della proposta di variante 83 al PRGC del comune di San Daniele del Friuli.

Per gli aspetti metodologici di analisi e valutazione, si è fatto riferimento alle principali linee guida

in materia di VAS emerse a livello regionale, nazionale ed internazionale, sia precedenti all’approvazione della Dir. CE/42/2001, sia successive, ovvero, in via indicativa e non esaustiva: � Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei

Fondi strutturali dell’Unione europea, Commissione europea, DG XI, 1998; � Linee guida per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS): Fondi strutturali 2000-2006, All.

2 al Supplemento al mensile del Ministero dell’Ambiente “L’ambiente informa” n. 9, 1999; � Attuazione della Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati

Piani e Programmi sull’ambiente, Studio DG Ambiente CE, 2004; � Progetto EnPlan: Linee guida (http://www.interreg-enplan.org/linee.htm), 2004.

Gli elaborati progettuali considerati riguardo alla variante 83, redatti da Archiur Srl (UD), sono: A) RELAZIONE. B) DEFINIZIONE delle MODIFICHE C) CARTE di ANALISI D) NORME di ATTUAZIONE - art. 10 modificato E) TAVOLE : 1) ZONIZZAZIONE del CAPOLUOGO P3 vigente 2) ZONIZZAZIONE del CAPOLUOGO P3 variante D) da varianti precedenti TAVOLA di STRATEGIA di PIANO (ex 46) e N.d.A. (ex 77) Altri elaborati considerati: � tavole di PTR comprendenti il territorio del comune di San Daniele del Friuli; � tavole della Carta Geologica Regionale comprendenti il territorio del Comune e limitrofi; � dati statistici ISTAT reperibili per il Comune di San Daniele del Friuli; � rapporto sullo stato dell’ambiente (ARPA FVG, agg. 2012).

Come indicato dall’allegato I del D.Lgs. 152/2006 s.m.i., i contenuti della Verifica di

Assoggettabilità, o fase di screening, vertono solo sulle componenti ambientali effettivamente interessate dalle modifiche introdotte dalla variante al Piano. Vengono al contrario escluse dalla Verifica le analisi delle caratteristiche del territorio che sono oggettivamente non interessate dalle modifiche introdotte dalla variante (tab. 1).

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Tabella 1. Corrispondenza tra i contenuti della Verifica e i criteri dell’Allegato I del Testo Unico Ambiente.

Criteri All. 1 D. Lgs. 152/2006 s.m.i. Contenuti della Verifica di Assoggettabilità Cap:

CARATTERISTICHE DEL PIANO tenendo conto, in particolare, di:

in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati

Il Comune di San Daniele del Friuli è dotato di piano regolatore generale comunale, adeguato alla legge regionale 52/1991.

4

problemi ambientali pertinenti al piano o al programma

la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente

CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI e

DELLE AREE INTERESSATE

tenendo conto, in particolare, di:

probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti

carattere cumulativo degli impatti

Sono stati individuati e caratterizzati qualitativamente pressioni e impatti attesi dalla adozione ed attuazione della variante al PRGC.

5

natura transfrontaliera degli impatti Esclusi già in fase preliminare.

rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti); Esclusi già in fase preliminare. 5

entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate)

Viene individuata l’area di influenza della variante al PRGC, ricadente nel solo comune di San Daniele del Friuli

4

valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa:

-delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale,

-del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo

Sulla base del contesto ambientale attuale sono state verificate sensibilità, vulnerabilità e criticità dell’area di influenza del Piano. In particolare sono state considerate le criticità che potrebbero essere influenzate dalla realizzazione delle variazioni previste dal Piano rispetto alla precedente situazione.

5

impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.

Non previsti, come concluso da fascicolo di Esclusione da Verifica di Significatività di Incidenza su siti Natura 2000, in allegato agli elaborati di Piano.

All.

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In riferimento alle leggi precedentemente indicate le fasi della procedura di VAS sono:

1. incarico per la predisposizione del documento di sintesi e individuazione figura competente per la redazione della VAS;

2. individuazione di: proponente, ossia l'Ufficio comunale di pianificazione territoriale avvalendosi per gli aspetti tecnici alla società Archiur (UD); autorità procedente: il Consiglio Comunale; autorità competente: la Giunta Comunale di San Daniele del Friuli;

3. definizione dello schema operativo, individuazione dei soggetti interessati e definizione delle modalità di informazione, solo se opportuno (in relazione alle caratteristiche del Piano) si procede anche all'individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale (ARPA, Ass., enti parco...), che è fatta di concerto tra l’autorità procedente e l’autorità competente;

4. elaborazione della Verifica di Assoggettabilità a VAS (preliminare); 5. pubblicazione sul sito web del Comune/Pubblica Amministrazione dell'elaborato di screening

di VAS, come da D.Lgs. 33/2013, per il solo periodo di durata della procedura di VAS; 6. eventuali consultazioni con i soggetti competenti, che hanno a disposizione 30 giorni dal

ricevimento del materiale relativo al Piano per inviare osservazioni e considerazioni sulla coerenza con gli obiettivi di sostenibilità sugli impatti delle previsioni di Piano e sulla loro significatività, indicando la necessità o meno di effettuare valutazioni più approfondite su determinati aspetti e criticità;

7. l'autorità competente, ovvero la Giunta Comunale, sulla base degli elementi di cui all'allegato I del D.lgs. 152/2006, ed eventualmente di quanto ricevuto dai s.c. (punto 6) svolge l’istruttoria tecnica e verifica se il piano o programma possa avere impatti significativi sull'ambiente o preveda azioni in contrasto con gli obiettivi di sostenibilità ambientale;

8. adozione con delibera di Giunta del documento di Verifica di Assoggettabilità a VAS, con la decisione di assoggettare o escludere il piano o il programma dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18 e, se del caso, definendo le necessarie prescrizioni;

9. informazione circa la decisione e le conclusioni adottate: invio copie al Comune e in allegato ai documenti di relazione agli organi preposti alla valutazione urbanistica del Piano: Regione FVG, oltre ai soggetti competenti, se precedentemente individuati.

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3. Caratteristiche ambientali dell'area vasta Il territorio comunale si estende per una superficie complessiva di 34,68 kmq in provincia di Udine.

La quota varia da 115 m s.l.m. a 252 m s.l.m. caratterizzando questa parte della Regione nella zona altimetrica della collina interna. L’escursione altimetrica è di 137 m.

L’indice di piovosità è medio, intorno ai 1700 mm/annui mediati sul territorio comunale. Non vi sono indici elevati di rischio naturale nel territorio comunale, che è classificato in zona

sismica di categoria 2, zona a rischio medio.

3.1 Aree sottoposte a vincoli di tutela ambientale

I siti d'importanza comunitaria (SIC, ora ZSC) già riconosciuti e ricadenti o prossimi al territorio comunale sono il SIC - IT3310007 Greto del Tagliamento, il SIC - IT3320015 Valle del medio Tagliamento e il SIC - IT3320020 Lago di Ragogna. Il territorio comunale è interessato dall’area di rilevante interesse ambientale (A.R.I.A.) n° 8 del Fiume Tagliamento. Nella parte settentrionale vi è l’Area di reperimento delle Sorgive di Bars e il Biotopo Naturale di Acqua Caduta. Moderata la presenza di alcuni prati stabili naturali compresi nell'inventario regionale.

Figura 2. Aree ambientali soggette a vincoli di tutela, in comune e adiacenti, evidenziate con diverse

colorazioni: SIC in contorno nero, ARIA n°8 evidenziata in rosso, biotopo di Acqua Caduta in azzurro, area di reperimento delle Sorgive di Bars in verde chiaro in sovrapposizione con SIC (Irdat FVG, 2014, mod.).

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3.2.a Qualità dell’aria

Non vi sono centraline di rilevamento ARPA FVG nel territorio comunale o nelle immediate vicinanze. Un recente studio dell’ARPA FVG (Piano Regionale di Tutela dell’aria), ha evidenziato come in alcuni comuni regionali vi siano stati numerosi superamenti giornalieri della soglia di attenzione del PM10. Tale studio individua come fonti (Pressioni) della situazione attuale sia le emissioni locali che l'intensità dei fenomeni di trasporto integrati con la climatologia locale. I dati analizzati, trattati in seguito con interpolazioni statistiche e grafiche, inducono a supporre che la qualità dell’aria nell’area locale di San Daniele del Friuli presenti valori quantitativamente non preoccupanti per la salvaguardia della salute umana.

Figura 3. PM10: superamenti giornalieri. Massimo spaziale – margine superiore: 30 superamenti annui ipotizzati in comune di San Daniele del Friuli (ARPA FVG).

3.2.b Radon

Fra i diversi contaminanti presenti nell’aria, il gas radon ha le proprietà di essere onnipresente ed avere origini naturali, ed essere la maggior fonte di esposizione degli esseri umani alle radiazioni ionizzanti. Nel 1988 tale gas è stato classificato da WHO come sostanza cancerogena certa.

A livello europeo, è stata emanata la Raccomandazione Euratom/143 del 21 Novembre 1990 sulla tutela della popolazione contro l'esposizione al radon in ambienti chiusi. Essa individua in 400 Bq/m3 il livello di soglia di concentrazione media annua di gas radon per l’applicazione di un'azione correttiva per gli edifici già esistenti prima del 1990, denominati “vecchi”, e fissa un livello di 200 Bq/m3 per gli edifici costruiti o da costruire sulla base di progetti realizzati dopo il 1990, definiti “edifici nuovi”.

Le misure compiute da ARPA FVG in 14 abitazioni private nel semestre invernale ottobre 2005 – marzo 2006 hanno dato un valor medio nel Comune di San Daniele del Friuli di 108 Bq/m3.

In base agli standards di riferimento si vede come la concentrazione media rilevata in Comune risulti essere moderatamente bassa.

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Tabella 2. Disaggregazione per macrosettore SNAP97 degli inquinanti in Comune di San Daniele del Friuli.

(ARPA FVG, 2007, mod)

MACROSETTORE CH4 CO CO2 COV DIOX N2O NH3 NOx PM10 PM2_5 PTS SO2

Combustione non industriale 19,24 323,00 15,56 79,70 9,58 2,04 0,57 16,93 16,72 16,20 17,42 2,67

Combustione nell'industria 0,02 0,06 19,19 0,02 1,20 0,08 0,93 0,22 0,20 0,28 5,50

Processi produttivi 71,35 0,00 0,00 0,00

Estraz. e distribuz. combustibili 198,00 17,61

Uso di solventi 54,38

Trasporto su strada 1,96 156,00 17,33 20,83 0,54 2,49 64,87 6,72 5,58 8,08 0,55

Tratt. e smaltimento rifiuti 3,18 0,21

Agricoltura 61,43 0,05 5,48 34,02 1,10 2,09 1,02 3,10

Altre sorgenti e assorbimenti 0,00 0,28 0,28 0,28

3.3 Inquinamento acustico

Nella legislazione italiana il D.P.C.M. 1° marzo 1991 rimane il principale punto di riferimento per la normativa sull’acustica territoriale. Tale decreto introduce l’obbligo per i Comuni di attuare la classificazione in zone acustiche del territorio. Tutte le componenti sonore inquinanti, comprese le infrastrutture dei trasporti come le strade e le ferrovie vengono prese in considerazione.

Il Decreto individua 6 classi acustiche in cui il territorio dovrebbe essere zonizzato. A livello comunale il PCCA è stato adottato in data novembre 2011.

3.4.a Qualità acque superficiali

Per quanto riguarda le acque superficiali ARPA FVG assegna classe da buona ad elevata al Fiume Tagliamento con rilevamenti effettuati presso il Ponte di Pinzano (Ragogna) e classe buona alla qualità delle acque del Fiume Ledra in località Cimano.

3.4.b Qualità acque sotterranee

Lo stato chimico delle acque sotterranee è determinato tramite il rilevamento di parametri definiti di base; alcuni definiti macrodescrittori quali la conducibilità elettrica, la concentrazione di cloruri, di manganese, di ferro di azoto ammoniacale, nitrico e solfati. La classificazione dei corpi idrici sotterranei indica un impatto antropico limitato e sostenibile in comune di San Daniele del Friuli (ARPA FVG, 2000-2012) tramite rilevazioni effettuate presso sito “Prosciuttificio Leoncini”.

3.5 Aspetti socio economici

La popolazione del comune è di circa 8.000 abitanti. Tabella 3. Addetti suddivisi per settore in comune di San Daniele del Friuli: 3.910 individui, pari al 49,54%

del numero complessivo di abitanti del comune (ISTAT, 2007).

Industrie: 247 Addetti: 1.625 Percentuale sul totale: 41,56%

Servizi: 194 Addetti: 545 Percentuale sul totale: 13,94%

Amministrazione: 66 Addetti: 720 Percentuale sul totale: 18,41%

Altro: 269 Addetti: 1.020 Percentuale sul totale: 26,09%

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Sebbene i dati rilevino situazioni differenti all’interno delle province della Regione, negli ultimi anni si è assistito all’evoluzione del sistema di raccolta dei rifiuti mediante il quale è stata promossa e diffusa la raccolta differenziata che ha segnato un progressivo incremento.

Resta ancora da sviluppare un sistema di tecnologie ed infrastrutture o installazioni finalizzato all’utilizzo dei rifiuti come fonte di energia.

Le politiche attivate tendono a rendere sempre più efficiente ed efficace il sistema della raccolta e dello smaltimento, da accompagnarsi con iniziative ed azioni finalizzate a favorire la diminuzione della produzione complessiva di rifiuti da attività residenziali.

Anche il Comune ha attuato una politica volta alla raccolta differenziata che sta procedendo con ottimi risultati, come si può desumere dagli ultimi dati rilevati ed inviati ad ARPA FVG, che indicano un aumento dal 29% dell’anno 2007, al 78% del 2014 di percentuale totale di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, dato esemplare, superiore anche al dato medio della Provincia di Udine (67%) che è a sua volta superiore al valore medio di RD regionale (63%).

Tabella 3. Rifiuti Solidi Urbani, quantità totale e percentuale raccolta differenziata.

Anno RSU totali (ton.) % R.D.

2007 4.398 29% 2009 3.717 74%

2012 3.812 75%

2014 3.342 78%

Figura 4. Residenti in comune di San Daniele del Friuli: trend positivo nel periodo 2001-2014 (ISTAT).

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3.6 Caratteristiche area locale (Archiur 2015, mod.)

La variante in oggetto è puntuale, ovvero tratta e propone una singola modifica a carico di un’area a San Daniele capoluogo, a ovest, ai piedi del Colle, a sud di via Battisti, all’angolo della diramazione di questa dalla strada regionale 463 (del Tagliamento).

L’area è delimitata: a) a nord est da via Battisti; b) a est da via Monte Festa e dal confine di un’area residenziale; c) a sud dal confine di un’area residenziale e via Luxardo; d) a ovest dal confine di un’area residenziale e a nord ovest da via Venezia La superficie interessata è di circa metri quadri 10.700. La superficie coperta esistente è di circa

metri quadri 2.100. Il volume esistente è di circa metri cubi 11.000. Gli edifici di contorno, specie a ovest, a nord ovest, oltre via Venezia, sono sottoutilizzati e/o semiabbandonati.

L’area oggetto di variante è relativamente regolare, consistendo essa, grosso modo, in una specie di L rovesciata in senso nord sud, con l’angolo a nord ovest smussato dalla strada regionale 463. All’interno vi sono:

a) un blocco centrale, costituito da salumificio, di altezze varie, fino a circa metri 5. b) un blocco residenziale, inserito nel blocco centrale, di tre piani, alto circa metri 11; c) locali accessori, tra cui tettoie di un piano, a sud e sud ovest, e una cabina per la pesa a est. Completano il sito un parcheggio, a nord ovest del salumificio, e una fascia di terreno libero, a

ovest. Gli accessi carrai sono quattro. L'insediamento nasce negli anni '50 del '900 per la produzione, invecchiamento e

commercializzazione di vini (Cantine Bidoli). L’insediamento produttivo ha mutato attività in lavorazione e commercializzazione di salumi (Marini Salumi) sempre nel '900, alla fine degli anni '80 - inizio degli anni '90.

L’area è circondata di infrastrutture necessarie per gli insediamenti, principalmente fognatura e acquedotto ma anche gas, energia elettrica e altro.

Il piano regolatore generale comunale vigente ne classifica circa metri quadri 9.700 zona D3

(Insediamenti industriali ed artigianali singoli esistenti ), con un numero d’ordine che nel caso è 3/18. Una parte minima, di circa metri quadri 650, a sud ovest, è classificata zona B3 (Sottozona residenziale estensiva di completamento).

Nella zona D3 le destinazioni d’uso ammesse dal piano regolatore generale comunale vigente sono quelle industriale ed artigianale, pertinenti ad iniziative imprenditoriali, così come definite dalla legislazione di settore. In zona D3, di norma, e salvo specifiche limitazioni, è ammesso l’ampliamento fino ad un massimo indice di copertura del 50% del lotto, con il contemporaneo vincolo di non superare il raddoppio della superficie coperta preesistente.

Il vincolo paesaggistico di cui al decreto legislativo 42/2004, parte terza, interessante l’intero Colle,

comporta l’assoggettamento di interventi ad autorizzazione paesaggistica, rilasciata dal Comune o dalla Regione, secondo l’entità delle opere, e comunque soggetta a una valutazione anche della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici.

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4. Caratteristiche del Piano

(Archiur, Relazione, 2015, mod.)

San Daniele del Friuli è comune dotato di piano regolatore generale comunale adeguato alla legge regionale 52/1991 (seconda legge urbanistica reg.), al decreto regionale 826/1978 (piano urbanistico reg. generale) e al decreto regionale 126/1995 (revisione standards urbanistici reg.).

Il semi-abbandono dell’insediamento produttivo tra via Battisti e la strada regionale 463 (del Tagliamento), già di per sé non esattamente qualificante, e la possibilità di riuso dell’area costituiscono condizioni per proporre un mutamento di destinazione verso funzioni maggiormente compatibili con il contesto residenziale e a servizio di questo.

Il mutamento di destinazione da D3 a B3 può essere utile per un verso per rivitalizzare l’area del Colle, e per altro verso, con opere (e arredi) di qualità, può contribuire a migliorare uno dei più importanti punti di accesso, e dunque l’immagine stessa dell’insediamento.

In zona B3 nel PRGC sono ammesse la destinazione d’uso residenziale e altre destinazioni d’uso compatibili, tra cui commerciale, direzionale, artigianale. Le norme di zona B3 individuano tipi edilizi ammessi, riferiti (però) solo a residenze, deroghe in termini di volume per edifici che avessero completamente saturato il diritto edificatorio, distacco tra pareti finestrate e pareti di edifici antistanti, deroghe al distacco dalle strade, tipi di recitazione. In zona B3 l’indice di fabbricabilità fondiaria è di 1 m3/m2, il rapporto di copertura 30%, l’altezza di m 7,5.

La proposta è quindi che la classificazione sia non più di zona D3 (insediamenti industriale e artigianali singoli esistenti) , bensì di zona B3 (altre zone totalmente o parzialmente edificate) , in cui le attività possono essere varie, ma comunque coerenti con il contesto residenziale.

Una nuova destinazione può promuovere la rimozione di alcuni edifici esistenti, all’angolo tra via Venezia e via Battisti, le cui caratteristiche sono, come peraltro era generalmente l’epoca, di inespressività, causalità e soprattutto di un certo degrado.

Nuove destinazioni d’uso possono comportare anche demolizioni e nuove costruzioni, con nuove destinazioni d’uso, in cui possono privilegiarsi quelli di utilità per la residenza, e con nuove sistemazioni anche delle aree scoperte.

Un primo elemento di riduzione dell’impatto visivo attuale potrebbe essere la riduzione di altezza, dato che l’edificio più alto esistente è di circa 11 metri, e invece l’altezza massima prevista dal piano regolatore generale comunale per zone B3 è di metri 7,5.

Altro punto importante può essere la costruzione con criteri di qualità, non definibile a priori, ma richiedibile ora mediante le norme di attuazione, e sviluppabile in sede di progetto mediante una speciale condizione di assoggettamento delle opere a convenzione.

E ancora: le norme potrebbero prevedere il mantenimento degli alberi di alto fusto esistenti, o la piantagione di nuovi.

Dal punto di vista funzionale poi può prevedersi la chiusura dell’accesso esistente sul punto di diramazione di via Battisti dalla strada regionale 463, e la regolazione del traffico, in particolare se necessario in relazione ai flussi di veicoli generati la regolazione a senso unico in entrata dalla strada regionale 463 su via Luxardo.

E ancora: può prevedersi che lungo la strada regionale 463 (del Tagliamento) e via Battisti sia riservato uno spazio per un’eventuale pista o percorso ciclabile.

Stanti tutte queste circostanze, l’area può essere riclassificata zona B3, e prevista attuata mediante convenzione che regoli gli aspetti qui sopra indicati.

La variante comporta un aumento della capacità insediativa residenziale teorica massima del piano

regolatore generale comunale di abitanti 20.

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Figura 5. Estratto dagli elaborati di variante (Archiur, 2015, mod.)

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5. Caratteristiche degli eventuali impatti Come da linee guida si procede alla valutazione dei singoli impatti previsti dall’attuazione delle

previsioni della variante 83, in modo da considerare l’impatto ambientale di tutte le modifiche. Le stime effettuate in termini qualitativi (pressioni), valutato il livello degli interventi presi in

considerazione, sono da considerarsi del tutto orientative. Nel quadro sinottico in tabella sono individuate e riportate, in riferimento alle categorie, le pressioni

specifiche attese dall’attuazione della variante.

Tabella 4. Quadro sinottico delle pressioni totali conseguenti l’attuazione della variante.

Categorie di pressione

individuate (1)

Pressioni da considerare in merito alla proposta di variante 83 al PRGC

Componente ambientale interessata

CONSUMI

In seguito a probabile aumento di residenza :

- Consumi risorsa idrica

- Consumi da fonti non rinnovabili per utenze domestiche e infrastrutturali

- Ambiente biotico

(vegetazione, biomassa)

- Risorse energetiche non rinnovabili

EMISSIONI

- Rumore da traffico indotto

- Vibrazioni da traffico indotto

- Aumento fonti di inquinamento luminoso

- Nuove eventuali emissioni pulverulente in fase di cantiere per quanto riguarda le previsioni di nuova

viabilità, residenza et al.

- Aria - Salute umana - Ambiente biotico

(ecosistemi, fauna)

- Ambiente fisico

INGOMBRI - Previsione di infrastrutture di nuova costruzione

(viabilità, residenza et al.) - Paesaggio

INTERFERENZE - Aumento produzione RSU - Ecosistemi

(1) Rispetto a PRGC previgente Alcuni aspetti ambientali specificatamente indicati come oggetto della Verifica di Assoggettabilità

dalla Direttiva europea non saranno inclusi nell’analisi portata da questa relazione, in quanto si escludono a priori effetti significativi a loro carico. In particolare:

- effetti transfrontalieri: la variante non incide su aspetti tali da prevedere impatti ambientali ricadenti nel territorio della vicina Slovenia;

- patrimonio culturale, architettonico e archeologico: la variante non ha effetto su beni di rilevanza culturale, architettonica e archeologica ai sensi del D.Lgs. 42/2004;

- salute umana: nessun rischio per la salute umana.

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5.1 Analisi della Coerenza

L’analisi della coerenza interna è un percorso logico che serve a chiarificare il legame operativo tra azioni e obiettivi del Piano proposto. Talvolta essa consente di verificare l'esistenza di contraddizioni, in particolare di eventuali fattori di contrasto tra gli obiettivi specifici del Piano e gli strumenti previsti per il raggiungimento dei suddetti obiettivi (azioni, proposte di intervento, vincoli, condizioni).

Tuttavia nel caso della variante la modifica proposta è singola e puntuale, ed inoltre, prevedendo una riclassificazione da zona D3 a zona B3 in adiacenza a zone residenziali esistenti, si inserisce correttamente nelle previsioni del Piano di Classificazione Acustica e nel PRITMML.

Inoltre, come evidenziato dalla relazione di variante : " (...) Nella carta della Strategia di piano già dalla variante 46 l’area è individuata come

Insediamenti esistenti con prevalente destinazione residenziale.

Peraltro la variante si pone in linea analogica con obiettivi e strategie espressi nella relazione

generale della variante 46 ::

a) per il centro storico, pur se il testo si limita a zona A: promuovere lo sviluppo delle funzioni

centrali mediante interventi di trasferimento di funzioni contrastanti e di recupero urbano;

b) per industria e artigianato: ove specifiche preesistenze D3 costituiscono situazioni di contrasto

ambientale col centro storico o con i borghi, viene promosso il trasferimento delle attività e la

riconversione volumetrica in forma coerente con le caratteristiche dell’ambiente.

Anche la Relazione del Piano struttura indica per il centro storico primario di San Daniele del

Friuli nel suo complesso di favorire il trasferimento delle attività contrastanti per destinazione e

favorire la ristrutturazione ed il riuso degli immobili così liberati. Per l’insediamento diffusivo

esistente con prevalente destinazione residenziale la Relazione piano struttura indica tra l’altro :

a) tra gli obiettivi: consolidamento strutturale, utilizzando in modo più completo e controllato le

potenzialità insediative delle zone classificate come B, sia mediante saturazione dei pochi lotti

liberi residui e sia con eventuali modificazioni delle preesistenze edilizie;

b) tra le strategie: estensione in modo limitato del riconoscimento a considerare le sole aree

intercluse, purché urbanizzate."

5.2 Consumo di Suolo

In generale i limiti all’idoneità alla trasformazione del territorio sono dati dalle caratteristiche morfologiche e geologiche dei terreni, dalla presenza di fattori di rischio ambientale connessi con la vulnerabilità delle risorse naturali, dalla presenza di specifici interessi pubblici alla difesa del suolo, alla sicurezza idraulica e alla tutela dei valori paesaggistici, culturali e naturalistici.

Tuttavia la proposta di variante si inserisce in un contesto già urbanizzato e propone una riconversione di zona da industriale a residenziale. Non si prevedono quindi impatti negativi per quanto riguarda il consumo di suolo.

5.3 Paesaggio, aree protette e biodiversità

Come da fascicolo di Verifica di Significatività su SIC/ZSC/ZPS allegato agli elaborati di Piano, l’attuazione della variante non reca alcuna interferenza con siti della Rete Natura 2000, anche di comuni limitrofi, date le caratteristiche del Piano e la lontananza dai siti tutelati più vicini.

Anche le altre aree tutelate a livello ambientale si trovano a grande distanza dall'area interessata dalla proposta di variante (fig.2) e non vengono interessate dalle modifiche proposte.

Infine si rileva che la variante potrebbe portare migliorie a carico della componente "paesaggio", quali il mantenimento degli alberi di alto fusto esistenti, o la piantagione di nuovi, la rimozione di alcuni edifici esistenti le cui caratteristiche sono (...) di un certo degrado, nuove destinazioni d’uso di residenza con nuove sistemazioni anche delle aree scoperte, riduzione di altezza dell'edificato (da max. 11 a max 7,5), costruzione con criteri di qualità in base a convenzione con il comune (Archiur, 2015, mod.).

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5.4 Aumento della capacità insediativi teorica

Considerato l’incremento della capacità insediativa teorica pari a 20 abitanti, si può ipotizzare un futuro aumento della produzione dei rifiuti, di consumi di risorse idriche, energetiche e di parco veicoli circolante nel territorio comunale, con conseguente aumento di fonti di inquinamento atmosferico. L’aumento di popolazione previsto risulta compreso nei limiti di flessibilità del Piano, ed inferiore a quanto previsto da variante generale 46.

Il grafico sotto riportato mostra il confronto tra l’andamento demografico e la produzione edilizia in Friuli Venezia Giulia tra il 1971 e il 2001. La richiesta di produzione edilizia ha risposto poco marcatamente ad una oggettiva correlazione della richiesta insediativa.

Figura 6. Si evidenzia come la produzione edilizia ad uso abitativo regionale sia stata indifferente alla

dinamica demografica, dando luogo ad una sovrapproduzione (ISTAT).

5.4.a Aumento della capacità insediativa teorica – Energia

Il fabbisogno energetico regionale è in costante aumento: nell’ottica di ridurre le pressioni ambientali associate alla produzione e all’utilizzo di energia, bisognerebbe procedere verso la diversificazione delle fonti energetiche, l’incremento nell’utilizzo di fonti rinnovabili, l’efficienza energetica dei processi e il contenimento dei consumi soprattutto nel settore dei trasporti e del riscaldamento. La Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia promuove il miglioramento energetico delle nuove costruzioni e la ristrutturazione degli edifici esistenti. In Italia la direttiva è stata recepita tramite il D.lgs. 192/05.

Circa il 30% del consumo totale di energia è dovuto al settore civile (terziario e residenziale), questo settore consente ampi margini di intervento poiché caratterizzato da bassi livelli di efficienza; è in questa ottica che si muovono gli obiettivi politici anche della Regione, che mirano al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici adottando strumenti di incentivo da un lato e ponendo vincoli prestazionali minimi dall’altro (ricordando come dal 1° gennaio 2012 sia obbligatorio per le compravendite e le locazioni la certificazione energetica degli edifici).

L’aumento insediativo previsto dalla variante 83, se confermato, comporterebbe un aumento dei consumi di energia termica ed elettrica in funzione della residenza; di conseguenza sarebbe opportuno insistere nell’uso di energia da fonti rinnovabili, come quella prodotta dai pannelli fotovoltaici, sia da parte dei privati cittadini, che da insediamenti industriali, ma anche da tutti gli

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immobili gestiti dal settore pubblico. Sarebbe altresì utile organizzare delle conferenze informative per focalizzare l'opinione pubblica sull'importanza del contenimento dei consumi domestici e sulle possibili ristrutturazioni energetiche ed i relativi incentivi statali e regionali.

5.4.b Aumento della capacità insediativa teorica – Rifiuti solidi urbani

Riguardo la produzione di RSU, sebbene i dati rilevino situazioni differenti all’interno delle province della Regione, negli ultimi anni si è assistito all’evoluzione del sistema di raccolta dei rifiuti mediante il quale è stata promossa e diffusa la raccolta differenziata che ha segnato un progressivo incremento.

Il Comune nel 2014 ha denunciato una percentuale di raccolta differenziata pari al 78%, dato sensibilmente migliorato rispetto al 50% di soli sette anni prima.

Secondo un mero calcolo aritmetico tra produzione pro-capite e aumento della capacità insediativa teorica, la produzione di RSU aumenterebbe di ca. 5 ton. in base alla media di produzione 2014, in controtendenza con il positivo aumento di percentuale della raccolta differenziata, che, pur non essendo una mitigazione, indica la corretta gestione della pressione “rifiuti” da parte del Comune.

5.4.c Aumento della capacità insediativa teorica – Consumo acqua (ARPA FVG, mod.)

Il Friuli Venezia Giulia presenta un profilo morfologico e idrogeologico estremamente vario, suddiviso in diversi bacini idrografici, e dispone di un grande patrimonio di risorse idriche superficiali e sotterranee, che allo stato attuale mantengono ancora livelli buoni sia dal punto di vista qualitativo sia dal punto di vista quantitativo.

A livello globale l’ambiente idrico rientra però tra le componenti ambientali che maggiormente hanno sofferto negli ultimi anni per le pressioni esercitate dalle attività antropiche, costituite dagli scarichi, prevalentemente puntuali, del settore civile e industriale e da quelli diffusi originati dalle attività agricole e zootecniche. Negli ultimi anni sono perciò cresciute le preoccupazioni legate al progressivo deterioramento degli ecosistemi acquatici, accentuate dalla consapevolezza che l’eccessiva pressione esercitata sulle risorse idriche sta mettendo seriamente in pericolo la disponibilità di risorse adeguate per le future generazioni.

L’acqua è una risorsa rinnovabile ma in maniera limitata ed è pertanto un bene da tutelare e da gestire in maniera oculata. In questo senso la direttiva comunitaria sulle acque 2000/60/CE mira a prevenire il degrado delle acque superficiali e sotterranee e a migliorarne lo stato.

Analogamente che per il consumo di energia e la produzione di RSU, si può ipotizzare, in seguito al possibile aumento di residenti in comune, anche un incremento per il consumo di acqua.

5.4.d Aumento della capacità insediativi teorica – Qualità dell’aria

L’inquinamento atmosferico costituisce una delle principali tematiche su cui sono concentrate le politiche ambientali; la riduzione della produzione di gas ad effetto serra e dell’emissione di polveri sottili rientrano tra gli obiettivi di livello mondiale e comunitario che maggiormente si sono affermati negli ultimi decenni.

La tendenza in atto, a livello regionale, registra pochi picchi elevati di emissioni, ma, fattore preoccupante, volge verso una generalizzata presenza di livelli di inquinamento da ozono medio alti e di medie annue discretamente elevate anche in aree remote, lontane dalle aree urbane.

I dati presentati nel terzo capitolo inducono a concludere che la qualità dell’aria nell’area locale presenti valori quantitativamente non preoccupanti per la salvaguardia della salute umana. Trattandosi di inquinamento atmosferico i valori sono destinati a dipendere fortemente anche dalle condizioni meteo, in particolare dal regime dei venti. La realizzazione delle previsioni di variante 83, con il conseguente possibile aumento di residenti, potrebbero determinare un aumento, non quantificabile attualmente in alcuna maniera, di movimentazione di veicoli con conseguente aumento dei flussi di traffico in area locale. Tale aumento potrebbe incrementare alcune delle componenti responsabili dell’inquinamento atmosferico nell’area (tab.2), che verrà inoltre

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potenziato anche da fonti di emissioni puntuali, quali i camini delle nuove possibili edificazioni residenziali, nonché da un lieve ed imponderabile aumento della quantità di polveri sottili nell'aria locale in seguito alla fase di cantiere relativa alle eventuali nuove edificazioni.

Si prevede complessivamente un impatto limitatamente negativo a livello locale rispetto alla situazione oggettiva attuale, ma positivo se si considera il fatto che la variante riclassifica una zona da industriale a residenziale.

Un ulteriore impatto connesso all’attuazione della riclassificazione potrebbe interessare i livelli acustici, in termini di aumento di traffico indotto lungo la rete viaria, in analogia a quanto esplicato per le emissioni di inquinanti gassosi.

Tuttavia, la riclassificazione avrà presumibilmente un impatto positivo: l’area locale si inserisce nelle zone V, IV e III del PCCA ma il mutamento di destinazione di zona promuove usi meno rumorosi dell’industria: riconvertendosi l’insediamento da industriale a residenziale o per funzioni connesse e compatibili con la residenza le classi saranno proposte variate e il PCCA aggiornato.

5.5 Valutazione globale degli impatti previsti

Generalmente le componenti ambientali potenzialmente interessate da una variante al PRGC sono l'acqua, l'aria, il suolo e sottosuolo, il paesaggio ed i beni culturali, la salute umana.

La matrice che segue riassume e sintetizza le possibili interazioni tra la realizzazione delle previsioni di variante 83 e le componenti ambientali; tali interazioni vengono classificate attraverso quattro classi di giudizio:

Possibile interazione positiva con la componente ambientale

Non si prevede l'instaurarsi di possibili interazioni con la componente ambientale

La possibilità di instaurarsi un'eventuale interazione con la componente ambientale è da ritenersi accidentale e comunque di carattere limitato nel tempo

Possibile interazione negativa con la componente ambientale

Tabella 5. Possibili interazioni tra le previsioni di variante 83 e le componenti ambientali

COMPONENTE

AMBIENTALE POSSIBILE INTERAZIONE Giudizio

Possibile variazione negli utilizzi delle risorse Idriche?

La realizzazione delle previsioni di variante non prevede particolari variazioni degli utilizzi delle risorse idriche, fatto salvo il moderato aumento previsto della capacità insediativa teorica.

Possibile variazione alla portata dei corpi idrici superficiali?

La realizzazione delle previsioni di variante non comporterà variazioni alla portata dei corpi idrici superficiali.

Possibile interferenza con le risorse idriche superficiali e sotterranee?

ACQUA

La realizzazione delle previsioni di variante non comporterà interferenza con le risorse idriche sotterranee o superficiali. Non sono previste edificazioni con consumo di suolo tale da ipotizzare effettiva interferenza dell'approvvigionamento delle risorse idriche sotterranee.

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COMPONENTE

AMBIENTALE POSSIBILE INTERAZIONE Giudizio

Possibili scarichi in corpi recettori (superficiali o sotterranei)?

La realizzazione delle previsioni di variante non dovrebbe comportare nuovi importanti scarichi in corpi recettori, fatti salvi quelli adibiti alle eventuali utenze domestiche che tuttavia non si prevedono tali da ipotizzare impatti ambientali negativi importanti a lungo termine.

Possibile contaminazione, anche locale, di corpi idrici?

Non prevista.

Possibile variazione del carico inquinante dei reflui destinati agli

impianti di depurazione? Prevista quantitativamente non rilevante, correlata al moderato aumento della

capacità insediativa teorica.

Possibile contaminazione del suolo?

Non prevista.

Possibile degrado del suolo?

Non si prevede possano verificarsi forme di degrado chimico organico del suolo quali desertificazione, perdita di sostanza organica, salinizzazione, ecc. conseguenti la realizzazione delle previsioni di variante.

Possibili incidenze sul rischio idrogeologico?

Non previste.

Possibili variazioni nell'uso del suolo in termini quantitativi e

qualitativi? La variante propone una riclassificazione da zona industriale D3 a zona residenziale

B3, andando ad intervenire correttamente vista la vicinanza / adiacenza della zona ad altre zone residenziali.

Possibili variazioni nell'uso delle risorse del sottosuolo?

SUOLO E

SOTTOSUOLO

Non si prevede possano verificarsi possibili variazioni nell'uso delle risorse del sottosuolo.

Sono previsti interventi sull'assetto territoriale?

La realizzazione delle previsioni di variante non comporta interventi sull'assetto territoriale.

Possibile degrado di beni culturali?

La realizzazione delle previsioni di variante non comporta interventi negativi su beni culturali tutelati.

Possibili azioni che possono modificare il paesaggio ed interferire con

la percezione visiva?

PAESAGGIO

E BENI

CULTURALI

Mantenimento degli alberi di alto fusto esistenti, o piantagione di nuovi, rimozione di alcuni edifici esistenti degradati, nuove destinazioni d’uso di residenza con nuove sistemazioni delle aree scoperte, riduzione di altezza dell'edificato, costruzione con criteri di qualità in base a convenzione con il comune.

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COMPONENTE

AMBIENTALE POSSIBILE INTERAZIONE Giudizio

Previsione di azioni che possono comportare rischi per la salute

umana? SALUTE

UMANA Non previste. Si presuppone il miglioramento da un'area tuttora degradata ad un'area di sviluppo urbano con edificato di qualità elevata.

Possibile variazione dell’inquinamento atmosferico?

La realizzazione delle previsioni di variante potrà comportare un aumento dell’inquinamento atmosferico dovuto principalmente all’aumento del traffico veicolare e a nuove fonti puntuali di inquinamento (da nuove edificazioni), come da incremento previsto della capacità insediativa teorica. Tale incremento tuttavia è esiguo (20), oltre che inferiore a quanto previsto da variante generale.

Nuove fonti di inquinamento puntuale?

La possibile realizzazione di nuovo edificato comporterà nuovi punti di emissione puntuali di inquinanti atmosferici. La quantità risulta tuttavia imponderabile.

Aumento del traffico veicolare?

ARIA

Un eventuale aumento del traffico potrebbe essere conseguente al possibile aumento dei residenti in comune. Tale aumento, tuttavia, risulta estremamente esiguo e non quantitativamente significativo come impatto ambientale.

Come si evince dall'analisi della matrice sopra riportata non si prevede che la realizzazione delle proposte di variante possano avere importanti interazioni negative con le componenti ambientali a breve e a lungo termine. Date entità e caratteristiche delle modifiche proposte, che non inducono particolari evidenze di emissioni nocive, definiti rischi naturali e/o artificiali per la salute umana e gli ecosistemi, o altri tipi di consumi, emissioni e interferenze con il territorio considerato, non vengono previsti significativi e irreversibili impatti ambientali tali da prevedere il processo completo di VAS.

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6. Conclusioni

Visti gli elaborati di variante 83, redatti da Archiur Srl, basati sulle direttive deliberate dal

Consiglio Comunale del comune di San Daniele del Friuli, autorità procedente, in sinergia con l'Ufficio di Pianificazione Territoriale comunale, sulla cui base informativa è stato predisposto il presente documento di screening di V.A.S., o Verifica di Assoggettabilità, previsto dalla normativa europea, nazionale e regionale, che, tra le altre, specifica che:

� la variante 83 al PRGC di San Daniele del Friuli ha per oggetto una modifica puntuale

ovvero la riclassificazione da zona D3 (insediamenti industriale e artigianali singoli esistenti) a zona B3 (altre zone totalmente o parzialmente edificate) di un’area a San Daniele capoluogo, a ovest, ai piedi del Colle, presso via Battisti;

� le modifiche introdotte non rientrano tra le categorie di opere assoggettabili a prescindere a procedura di V.I.A. definite dal D.lgs 152/2006 s.m.i. – allegati II, III e IV;

� l’entità delle pressioni e degli impatti ambientali attesi dall'attuazione della variante vengono considerati sostenibili da questa verifica, considerando tutti i conseguenti impatti ambientali, a breve e a lungo termine;

� l’area di influenza delle modifiche portate dalla variante è puntuale e limitata all'area locale; � gli impatti ambientali di cui ai punti precedenti non ricadono in aree vincolate quali SIC,

ZSC, ZPS, ARIA o biotopi naturali, altresì visto quanto concluso dall’elaborato di Esclusione da Verifica di Significatività di Incidenza, in allegato agli elaborati di Piano;

� la variante rientra nella normale e consueta gestione delle esigenze urbanistiche da parte dell’Amministrazione comunale di San Daniele del Friuli, oltre nel recepire correttamente direttive di piani sovraordinati, e che è intenzione dell’Amministrazione rendere operative;

� il sistema di riferimento pianificatorio costituito dal PRGC vigente rimane sostanzialmente inalterato sia come impianto territoriale sia come indicazioni programmatiche.

Adottando il presente elaborato di screening di V.A.S., l’autorità competente in materia, ossia la

Giunta Comunale di San Daniele del Friuli, conclude che, nel suo complesso, la variante 83 al PRGC del comune di San Daniele del Friuli non necessita di essere assoggettata a procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

Udine, novembre 2015

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