PIANO PER L’ INCLUSIONE SCOLATICA · l’inclusione è prassi ordinaria, ... (ADHD) e tutti gli...

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Istituto Comprensivo “C. B. Cavour” – Catania Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019/2022 0 PIANO PER L’ INCLUSIONE SCOLATICA AA.SS. 2019/20 - 2020/21- 2021/22

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PIANO PER L’ INCLUSIONE SCOLATICA

AA.SS. 2019/20 - 2020/21- 2021/22

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INDICE

COSA SI INTENDE PER “INCLUSIONE” E NORMATIVA ………………………………………………………………. 3

ORGANIGRAMMA BES ……………………………………………………………………………………………………… 5

CHI SONO GLI ALUNNI BES ………………………………………………………………………………………………… 6

RIFERIMENTI NORMATIVI ………………………………………………………………………………………………….. 7

ALUNNI DISABILI …………………………………………………………………………………………………………….. 9

ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI tra cui D.S.A …………………………………………………………. . 10

ALUNNI STRANIERIcon/senza stesura del P.D.P …………………………………………………………………………… 13

ALUNNI CONALTRI DISTURBI …………………………………………………………………………………………….. 15

COMPETENZE DI BASE E DEFINIZIONEDEGLI OBIETTIVI MINIMI …………………………………………………... 16

FINALITÀ ………………………………………………………………………………………………………………………... 17

SCOPI …………………………………………………………………………………………………………………………….. 17

AZIONI DELLA SCUOLA………………………………………………………………………………………………………. 17

CURRICOLO VERTICALE INCLUSIONE …………………………………………………………………………………….. 18

STRATEGIE DI INTERVENTO…………………….…………………………………………...……………………………... 28

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GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI) …………………………………………………………………………… 29

SOGGETTI COINVOLTI E COMPITI ………………………………………………………………………………………..… 30

SCHEDA DI RILEVAZIONE DEGLI ALUNNI BES …………………………………………………………………………... 31

GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER L’INDIVIDUAZIONE DEI BES ……………………………………………………….. 33

PROVE OGGETTIVE SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA/SECONDARIA I GRADO ……………………………………….. 38

TIPOLOGIA DELLE PROVE ……………………………………………………………………………………………………. 42

TABELLA DI VALUTAZIONE …………………………………………………………………………………………………. 43

METODOLOGIE DI MIGLIORAMENTO ……………………………………………………………………………………… 44

PROPOSTE PROGETTI DI INCLUSIONE ……………………………………………………………………………………... 47

PROGETTI DI INCLUSIONE validi per il triennio:

RITMO-GIOCO-MOVIMENTO ……………………...…………………………………………………………………………... 47

CON LE MANI POSSO… ………………………………………………………………………………………………………… 50

I COLORI DEL MONDO ………………………………………………………………………………………………………… 52

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COSA SI INTENDE PER “INCLUSIONE” E NORMATIVA

L’indicazione degli strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e l’organizzazione territoriale per

l’inclusione scolastica trovano la propria collocazione normativa nella prima Direttiva MIUR del 27 dicembre 2012, emanata

per dare organicità alle azioni attuate dalle scuole per andare incontro alle esigenze formative degli alunni svantaggiati, nell’ottica

di una maggiore “inclusione” scolastica.

L’innovazione fortemente sostenuta dal Ministero insiste, infatti, sulla necessità di intraprendere un percorso che sia in grado di

andare in modo definitivo oltre la semplice “integrazione” scolastica, oltre la coabitazione tra alunni normo-tipici e con bisogni

ed esigenze “speciali”.

In seguito, con la Circolare n.8 del 6 marzo 2013 e la nota del 22 novembre dello stesso anno, il MIUR ha fornito ulteriori

chiarimenti alle istituzioni scolastiche, insistendo sulla nozione d’inclusione che, pur riferendosi a disturbi e/o disabilità

riconducibili alle Leggi 104/92 e 170/10, si apre ad una casistica estremamente variegata e complessa, quale quella evidenziata

appunto dai Bisogni Educativi Speciali(BES).

La stessa riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti

(Legge 13 luglio 2015, n.107) prevede “il potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con

bisogni educativi speciali, predisponendo percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei

servizi socio-sanitari e educativi delterritorio…..”

Infine, il recente D.Lvo 66/17, all’art.1commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n.107 (Principi e finalità),

chiarisce che “l’inclusione scolastica:

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a. riguarda le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti, risponde ai differenti bisogni

educativi e si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno nel

rispetto del diritto all’autodeterminazione e all’accomodamento ragionevole, nella prospettiva della migliore qualità divita;

b. si realizza nell’identità culturale, educativa, progettuale, nell’organizzazione e nel curricolo delle istituzioni

scolastiche, nonché attraverso la definizione e la condivisione del progetto individuale fra scuole, famiglie e altri soggetti,

pubblici e privati, operanti sulterritorio;

c. è impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell’ambito degli specifici ruoli

e responsabilità, concorrono ad assicurare il successo formativo delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni,

delle studentesse e deglistudenti”.

L’inclusione pertanto interviene sia sul contesto sia sul soggetto. In altri termini, essa implica l’abbattimento dei cosiddetti

“ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione”. Anche questo rappresenta una parte essenziale di quel ruolo “formativo” che

attribuiamo alla scuola.

Mentre il vecchio concetto di “integrazione” era centrato sul singolo soggetto ed era focalizzato quasi esclusivamente sugli

strumenti didattici finalizzati a ridurre le distanze tra alunni, il concetto d’inclusione implica un’azione sul contesto e impone al

sistema scuola un profondo cambiamento di prospettiva:

� l’inclusione è prassi ordinaria, agisce dall’interno del sistemascuola;

� la personalizzazione dei percorsi educativi deve essere considerata la normalità dell’azione didattica,

nonl’eccezione.

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CHI SONO GLI ALUNNI BES

Il concetto di BES è stato definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS 2002)

Gli alunni con BES comprendono tre grandi categorie:

1. alunni con disabilità certificata ai sensi della L. 104/92;

2. alunni con Disturbi Evolutivi Specifici tra cui DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento): disgrafia, disortografia,

dislessia, discalculia, disprassia, disturbo specifico della compitazione, diagnosticati ai sensi della L. 170/10;

3. alunni con deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività

(ADHD) e tutti gli altri BES, cioè quegli alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico o culturale. In questo caso, pur

non essendoci una certificazione o una diagnosi, si rileva un bisogno educativo speciale, generalmente limitato nel tempo,

dovuto a situazioni molteplici , che sono causa di svantaggio e, pertanto, richiedono da parte dei docenti per un certo periodo

una particolare attenzione educativa. Si tratta ad esempio degli alunni di recente immigrazione, che non hanno ancora appreso

la lingua italiana, oppure di allievi che si trovano in una situazione familiare, sociale, economica o culturale difficile, che

comporta disagi molteplici nel regolare percorso scolastico.

L’Istituto Comprensivo “C.B. Cavour” accoglie un’utenza eterogenea per razza, cultura, estrazione sociale di conseguenza vanta

una lunga tradizione nell’inclusione enell’integrazione delle varie diversità. Pertanto, l’istituto attua interventi individuali e

personalizzati visti come prospettiva per l’inclusione sociale attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze e

volge molta attenzione affinché vengano superate le difficoltà dell’apprendimento e predispone percorsi didattico educativi per

tutti gli alunni così articolati:

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• percorsi didattici di arricchimento per le eccellenze;

• percorsi didattici compensativi per gli alunni svantaggiati socialmente e culturalmente e per gli alunni iperattivi;

• percorsi didattici di recupero per gli alunni che devono migliorare capacità ed abilità;

• percorsi didattici di sostegno ed integrazione per gli alunni diversamente abili;

• percorsi didattici con misure dispensative e compensative per gli alunni DSA.

Per la realizzazione di questi itinerari l’istituto ha sperimentato nel tempo esperienze di classi aperte, gruppi di livello e

strategie di Tutoring.

RIFERIMENTI NORMATIVI

• Art. 3-33-34 della Costituzione Italiana “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza

distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,di condizioni personali e sociali..... È compito della

repubblica rimuovere gli ostacoli...che impediscono il pieno sviluppo della persona umana....”; “L'arte e la scienza sono libere

e libero ne è l'insegnamento”; “ La scuola è aperta a tutti.....” ;

• Legge 517/77: abolizione delle classi differenziali, garanzia al diritto di istruzione dell'alunno con handicap, istituzione

dell'insegnante di sostegno, modalità di raccordo tra scuola e servizi sanitari; modifica dei sistemi di valutazione e

articolazione flessibile delle classi;

• Legge 104/92: coinvolgimento delle varie professionalità educative, sanitarie, sociali in un progetto formativo

individualizzato, redazione di diagnosi funzionale (ASL) e profilo dinamico funzionale (equipe multidisciplinare), istituzione

del piano educativo individualizzato (PEI);

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• DPR275/99 Regolamento in materia di autonomia;

• DPR394/99 Normativa per il processo d’accoglienza degli alunni stranieri;

• Legge 53/2003: principio della personalizzazione dell’apprendimento.

• Legge 59/2004: indicazioni nazionali per i Piani di Studio Personalizzati.

• Legge 170/2010: riconoscimento dei disturbi specifici dell’apprendimento e istituzione del piano didattico personalizzato

(PDP) con indicazioni precise sugli strumenti compensativi e le misure dispensative.

• D.M. 12/7/2011 Linee guida per gli alunni con bisogni educativi specifici d’apprendimento;

• D.M.27/12/2012 Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali;

• C.M.n.8 del 6/03/2013 che disciplina le indicazioni operative della suddetta Direttiva Ministeriale;

• Nota prot.1551 del 27 giugno 2013 Piano annuale per l’Inclusione;

• Bozza di circolare del 20 settembre 2013: strumenti d’intervento per alunni con BES.

• L.107/2015 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione

• DECRETO LEGISLATIVO 13 APRILE 2017, n.66in riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012, viste le finalità

generali definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea sulle otto competenze-chiave per

l’apprendimento permanente:

1. comunicare nella madrelingua; 2. comunicare nelle lingue straniere; 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. competenza digitale;

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5. imparare ad imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito d’iniziativa e di imprenditorialità; 8. consapevolezza ed espressione culturale. Queste sono il punto di arrivo odierno di un vasto confronto scientifico e culturale sulle competenze utili per la vita. Tale

processo non si esaurisce al termine del primo ciclo d’istruzione, ma prosegue oltre, in una prospettiva di educazione permanente,

per tutto l’arco della vita.

ALUNNI DISABILI

Tutelati dalla Legge 104/1992 che assegna loro l’Insegnante di Sostegno

con stesura del P.E.I.

Il percorso formativo scolastico ha come obiettivo, per ogni alunno, l’acquisizione degli strumenti minimi necessari per

l’integrazione sociale. La sua efficacia reale, dunque, si misura a lunga distanza, osservando modi, tempi e condizioni di vita

delle singole persone e del gruppo sociale in cui esse si trovano inserite.

Nasce immediata la necessità di “pensare il futuro”, cioè di porre in atto tutte le strategie e le risorse per costruire un

“progetto possibile di vita per la persona”, cui ancorare le decisioni e le scelte del presente e quelle successive.

La scuola, in quanto istituzione, ha il compito di garantire l’istruzione e l’educazione per tutti e si trova a interagire con la

famiglia, con i servizi presenti sul territorio e con la comunità sociale per attivare tutte le opportunità educative utili al

raggiungimento degli obiettivi che si prefissa.

Le tappe del percorso formativo di un alunno diversamente abile sono accompagnate dai seguenti elementi:

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• Profilo Dinamico Funzionale P.D.F.

• Piano Educativo Individualizzato P.E.I.

• Valutazione

ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

tra cui D.S.A. Tutelati dalla Legge 170/2010 che obbliga gli insegnanti

alla stesura del P.D.P.

Col termine alunni con Disturbi Evolutivi Specifici(DES) intendiamo gli alunni con:

• DSA: dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia.

• Disturbo della Espressione del Linguaggio: menomazione dello sviluppo nell’espressione del linguaggio, inferiore rispetto

alla capacità intellettiva non verbale ed al linguaggio recettivo. Le manifestazioni comuni sono: limitata gamma di

vocabolario, strutture grammaticali semplificate, difficoltà a trovare le parole.

• Disturbo Misto della Espressione e della Ricezione del Linguaggio: menomazione nello sviluppo del linguaggio recettivo

ed espressivo, inferiore rispetto alla capacità intellettiva non verbale. Le manifestazioni comuni sono: vocabolario limitato,

difficoltà a capire le parole, deficit dell’elaborazione uditiva.

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• Disturbo della Fonazione: incapacità di utilizzare nel discorso i suoni prevedibili rispetto allo sviluppo e appropriati rispetto

all’età e all’idioma. I sintomi comuni comprendono: errori nella produzione, nella rappresentazione o nella organizzazione del

suono. I suoni più spesso male articolati sono quelli acquisiti più tardi (l, r, s, z, gl, gn,c).

• Balbuzie: ripetizione prolungata di suoni e sillabe, prolungamento di suoni, anomale pause che interrompono il ritmo normale

del discorso, sostituzione di parole difficili da articolare con parole più semplici. Talvolta si accompagna a movimenti

muscolari come sbattimento degli occhi, tremori, scosse e tic.

• Disturbo dello Sviluppo della Coordinazione: menomazione nello sviluppo della coordinazione motoria, non dovuta ad un

Disturbo Generalizzato dello Sviluppo o ad un disturbo fisico o neurologico dimostrabile (ad esempio: PCI, distrofia

muscolare, emiplegia etc.), che interferisce in modo significativo con le acquisizioni scolastiche o con le attività quotidiane. I

sintomi comuni variano, a seconda dell’età, dalla difficoltà nell’acquisire le tappe dello sviluppo nei bambini in età infantile

(ad esempio: gattonare, sedersi etc.), alle difficoltà nelle capacità motorie grossolane o fini nei bambini più grandi (ad

esempio: scrivere a mano, scrivere al computer etc.). Sono comunemente associati Disturbi della Comunicazione.

• Borderline cognitivo ( Funzionamento Intellettivo Limite).

In base al tipo di difficoltà specifica che comportano, i DSA si dividono in:

DISLESSIA:disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo;

DISORTOGRAFIA:disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella

competenza fonografica;

DISGRAFIA:disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura;

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DISCALCULIA:disturbo specifico dell'abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e

operare con i numeri

Questi disturbi non sono causati né da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit

sensoriali.La loro identificazione è di pertinenza del settore sanitario. In tale contesto clinico si cercherà di comprendere le

caratteristiche della persona (punti di forza e debolezza, eventuali altre difficoltà associate ecc.), in base alle quali la scuola dovrà

adottare le strategie didattiche opportune (inclusi, quando necessario, strumenti compensativi e dispensativi) e dovrà elaborare un

piano didattico personalizzato (PDP).

Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è uno strumento che nasce per gli studenti con DSA, citato all’interno della

legge 170/2010 e delle linee guida seguenti.

È un documento che compila la scuola, ma rappresenta un patto d’intesa fra docenti, famiglia e istituzioni socio-sanitarie nel

quale devono essere individuati e definiti gli interventi didattici individualizzati e personalizzati, gli strumenti compensativi e le

misure dispensative che servono all'alunno per raggiungere in autonomia e serenità il successo scolastico.

Il PDP va redatto a cura del Consiglio di Classe:

• all’inizio di ogni anno scolastico entro il primo trimestre per gli studenti con diagnosi già consegnata e protocollata presso

la scuola;

• per le prime diagnosi di DSA consegnate durante l’anno scolastico, subito dopo la consegna a scuola da parte della

famiglia.

La Scuola Cavour gestisce la stesura del P.D.P. seguendo un protocollo ben preciso:

1. la famiglia consegna la certificazione a Scuola depositandola in Segreteria;

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2. il Consiglio di Classe insieme al referente DSA acquisiscono la certificazione protocollata e avviano il processo della

stesura del documento cercando quante più informazioni possibili sulla specificità e la peculiarità dell'alunno con DSA;

3. si procede alla stesura del documento da parte del Consiglio di Classe dove ogni insegnante indica per la propria

materia gli obiettivi didattici personalizzati che propone allo studente e quali misure dispensative e strumenti

compensativi suggerire per il raggiungimento di tali obiettivi;

4. la famigliaappone la propria firma sul documento condiviso per favorire lo sviluppo dell'autonomia del figlio/a;

5. il Dirigente Scolastico prende visione del P.D.P. e firma.

Ovviamente il PDP non è un documento statico, ma può essere modificato ogni qualvolta sia necessario diventando un

documento che“racconta” la storia scolasticadell’alunno, al quale qualsiasi docente può accedere.

ALUNNI STRANIERI con/senza stesura del P.D.P

Si definiscono NAI gli alunni NeoArrivati in Italia che non parlano italiano o lo parlano poco, o coloro i quali sono inseriti a

scuola da meno di due anni.

Molte sono le circolari ministeriali espresse in questi anni che hanno trattato questa problematica, come la C.M. n.205 del 1990 e

la n. 73 del 1994 che propongono la scuola come mediatrice di culture diverse, o la C.M. 5-1-94 che stabilisce il diritto-dovere

dei bambini immigrati, anche in situazione di illegalità, di frequentare la scuola e prevede specifici dispositivi di accoglienza che

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propongono l’E.I. cioè l’insieme alle altre Educazioni (alla pace, allo sviluppo, alla convivenza civile e alla legalità ecc.) come

uno tra i valori fondanti dell’intera proposta formativa della scuola italiana.

1. Direttiva Ministeriale “Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni educativi specialie organizzazione

territoriale per l’inclusione scolastica” del27/12/2012.

2. Circolare Ministerialen. 8 del 6 marzo2013

3. Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014. Chiarimenti. Roma, 22 novembre

2013. Prot. n. 2563

4. Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica:

concetti chiave e orientamenti per l’azione. Dicembre 2013

5. Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. Febbraio 2014

Il P.D.P. può essere compilato nel caso in cui un alunno straniero, in situazione temporanea di svantaggio linguistico, non sia in

grado di seguire il percorso didattico comune alla classe.

Una volta deliberato in via eccezionale (vedi nota ministeriale del 22 novembre 2013), il P.D.P viene adottato per il tempo

ritenuto strettamente necessario ad un adeguato recupero, e sulla base di esso viene espressa una valutazione in sede di

scrutinio.

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ALUNNI CON ALTRI DISTURBI

Per alunni con altri disturbi intendiamo quelli che non rientrano nelle certificazioni della Legge 104/92, quindi non godono

del diritto all’insegnante di sostegno, e della Legge 170/2010pertanto sono gli alunni che presentano:

� carenza affettive-relazionali

� difficoltà di apprendimento

� disagio economico

� disagio sociale

� divario culturale

� disturbo da deficit di attenzione e iperattività ADHD

� divario linguistico

� altro …………

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COMPETENZE DI BASE E DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI MINIMI

Vengono definite le competenze siaeducativo - didattiche da raggiungere al termine dell’A.S., facendo riferimento a quelle del

certificato delle competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione, costituendo altresì il punto di riferimento per la

stesura dei singoli P.E.I.

I contenuti indicativi, semplici e progressivi, relativi a ciascuna area di sviluppo della personalità, si riferiscono sia ai casi

di particolare gravità che a quelli con maggiore possibilità di recupero strumentale.

Per gli alunni particolarmente gravi si ritiene opportuno porre maggiore attenzione alle seguenti aree:

� Area affettivo- relazionale e dell’autonomia

� Area senso percettiva- motoria

� Area cognitiva

� Area dei linguaggi verbali e non verbali

� Area logico matematica scientifico- tecnologica

� Area antropologica

in quanto rappresentano il prerequisito indispensabile per l’autonomia personale e sociale del soggetto diversamente abile,

nonché la possibilità di effettuare trasversalità in altri ambiti disciplinari.

I contenuti potranno essere differenziati rispetto a quelli della classe, semplificati e/o opportunamente ridotti in base alle capacità

attentive ed alle difficoltà di apprendimento relative al singolo alunno.

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FINALITÀ

• Consolidare l’identità

• Sviluppare l’autonomia personale e didattica

• Imparare a imparare

• Acquisire competenze

• Vivere le esperienze di Cittadinanza attiva

SCOPO

Considerato l’elevato numero di alunni BES iscritti nel nostro istituto già da parecchio tempo si propongono attività integrative

finalizzate a promuovere l’accoglienza e l’inclusione delle diversità.

AZIONI DELLA SCUOLA

• Attività di accoglienza: ludico-ricreative e manipolative nel piccolo e grande gruppo per avviare la socializzazione.

• Attività di arricchimento per ampliare le conoscenze.

• Laboratori didattici che forniscono l’opportunità di vivere la scuola in un clima sociale positivo di apertura al dialogo, alla

ricerca, all’esperienza sociale e aggregativa.

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• Attività sportive in orario extracurricolare

• Attività di musica per facilitare l’espressione dei sentimenti e/o la canalizzazione di atteggiamenti oppositivi, da proporre

per situazioni particolarmente problematiche

• Progetti di inclusione: Ritmo-gioco-movimento; Con le mani posso...;I colori del mondo.

CURRICOLO VERTICALE INCLUSIONE

Il GLI ha individuato alcuni punti chiave riguardanti la socializzazione, l’autonomia e gli apprendimenti relativi alle competenze

essenziali perseguibili dagli alunni con differenti tipi di handicap nei tre ordini di scuola.

Da ciò nasce la scelta di predisporre il seguente documento “Curricolo Verticale di Sostegno”, di natura generica, suscettibile

attraverso il PEI delle adeguate modifiche e adattamenti in relazione alle capacità e alle potenzialità di ogni singolo alunno.

La personalizzazione costituirà la logica di fondo attraverso la quale leggere l’azione didattica, nella pluralità delle sue forme:

1. l’azione educativa si incentra attorno al soggetto discente, i comportamenti e le operazioni cognitive che egli compie, gli

affetti e le relazioni che egli vive nel contesto scolastico e fuori di esso.

2. la relazione educativa che comprende la fiducia nella possibilità del bambino e del ragazzo di migliorare e crescere; ;

l’ascolto delle dinamiche di crescita, degli interessi, delle risposte; l’accompagnamento dei passi e delle ‘fatiche’.

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3. l’attenzione alla forma che viene assunta dal gruppo classe. Il percorso di insegnamento-apprendimento che voglia essere

realmente inclusivo richiede infatti di attivare interazioni collaborative e promuovere pratiche di educazione tra pari.

4. il processo educativo cioè il modo attraverso il quale l’insegnante osserva, progetta, costruisce, valuta, all’interno del

proprio lavoro.

5. l’insieme dei ‘contenuti’ dell’azione educativa, ossia delle attività, delle informazioni e dei concetti che sono resi oggetto

dell’azione didattica. L’ottica della personalizzazione che abbiamo scelto come criterio guida del processo di

insegnamento–apprendimento sollecita la scelta di opportunità metodologico- insegnamento–apprendimento sollecita la

scelta di opportunità metodologico- innovative, offerte sia dalle nuove tecnologie, stimolanti per la pluralità dei linguaggi

adottati, sia dalla didattiche peereducationlearning, dal tutoring, alla, dal cooperative cui base vi è la centralità dell’alunno

come risorsa per l’apprendimento.

6. l’ambiente di apprendimento, dai tratti che assumono l’aula e gli altri ambienti dell’istituzione all’interno del quale si

compie l’intervento educativo.

Nella prospettiva della personalizzazione il lavoro docente si articolerà nella progettazione ‘dialogica’, nell’orientamento

collegiale, nella concezione della valutazione in termini prevalentemente formativi.

La personalizzazione impegna la scuola a superare l’ottica individualistica e auto-referenziale. Le parole chiave diventano perciò

tre:

- partecipazione;

- coinvolgimento della famiglia;

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- rete con il territorio

Obiettivi di Apprendimento

Nucleo

tematico

Traguardi di competenze Scuola dell’Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria I Grado

Area affettiva -relazionale e dell’autonomia

1. Ha sviluppato il senso dell’identità personale

- Sviluppare la capacità di interagire con il gruppo dei pari e con le insegnanti

1.1. Sapere interagire con il piccolo gruppo. 1.2. Riconoscere e rispettare le regole di convivenza. 1.3. Dialogare, discutere con i compagni e gli insegnanti.

1.1 Controllare la propria emotività. 1.2 Stabilire rapporti positivi con i coetanei e insegnanti

2. Partecipa alle attività e alle iniziative scolastiche

-Capacità di controllare i propri sentimenti, ed esprimerli in modo adeguato -Riconoscere il proprio nome. -ricinoscere compagni ed insegnanti

2.1. Essere consapevole dei propri sentimenti, saperli controllare e esprimerli in modo adeguato. 2.2. Riflettere, confrontarsi, discutere con adulti e coetanei. 2.3. Giocare e lavorare in modo costruttivo e creativo con il gruppo dei pari

2.1 Collaborare nel piccolo gruppo rispettando le regole e le indicazioni date dall’insegnante.

3. Ha raggiunto una buona autonomia personale nei bisogni primari

Comunicare le proprie necessità

3.1. Comunicare le proprie necessità 3.2. Sapere chiedere aiuto per i propri bisogni 3.3. Riconoscere e comunicare bisogni e necessità

3.1 Possiede autostima. 3.2 Svolge incarichi assegnati e porta a termine gli impegni assunti nel gruppo classe.

Area senso percettivo- motoria

1. Individua e riconosce le diverse parti del corpo

Individuare le diverse parti del corpo su di sè

1.1. Sapere individuare le diverse parti del corpo su di sé. 1.2. Individuare le diverse parti del corpo sugli altri.1.3. Riconoscere le funzioni delle diverse parti del corpo.

1.1 Conoscere il proprio corpo nella sua unità globale e segmentaria. 1.2 Si orienta nei vari spazi conosciuti.

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2. Ha sviluppato competenze fino-motorie

Eseguire tracciati e percorsi 2.1. Eseguire tracciati e percorsi. 2.2. Possedere una buona coordinazione oculo- manuale. 2.3. Sapere eseguire prassie semplici e complessi della mano

.2.1 Produce elaborati grafico pittorici attraverso l’uso corretto degli strumenti specifici.

3. Ha sviluppato competenze grosso- motorie

Eseguire esercizi psicomotori in situazioni statiche e dinamiche

3.1. Eseguire esercizi psicomotori in situazioni statiche 3.2. Partecipare alle attività motorie dimostrando una buona coordinazione generale 3.3. Possedere una buona coordinazione statica e dinamica

3.1 Riconoscere distanze spaziali e successioni temporali 3.2 Sperimentare gli schemi motori di base statici e dinamici

Area cognitiva

4. Sa trasferire le conoscenze acquisite ai nuovi dati dell’esperienza

-Riconoscere immagini -Comprendere il significato delle immagini

4.1. Possedere una buona memoria a breve termine 4.2. Possedere una buona memoria a medio e lungo termine 4.3. Possedere una buona capacità di attenzione, concentrazione e di memorizzazione

4.1Possiede una buona capacità di attenzione, concentrazione e di memorizzazione.

Area dei linguaggi verbali e non verbali

ITALIANO - Ascolto e parlato 1. Partecipa a scambi

comunicativi con compagni ed insegnanti formulando messaggi chiari e pertinenti adeguati alla situazione

-Comunicare con i pari e le insegnanti utilizzando linguaggi verbali e non.

1.1. Parlare stabilendo il contatto oculare 1.2. Verbalizzare esperienze e vissuti 1.3. Riferire le caratteristiche descrivendo l’argomento globale

1.1 Utilizzare diversi canali e diversi strumenti di comunicazione 1.2 Utilizzare la comunicazione orale per collaborare con gli atri 1.3 Riferire informazioni e semplici esperienze relative al proprio ambiente di vita 1.4.Esporre le informazioni principali di un argomento di

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studio anche avvalendosi di supporti specifici (immagini, mappe, presentazioni al computer)

2. Ascolta e comprende testi orali cogliendone il senso e le informazioni principali

-Ascoltare semplici storie -Riconoscere due sequenze di immagini

2.1. Denominare immagini che rappresentano persone, animali e piante, azioni e oggetti 2.2. Ascoltare storie e dispone nella successione logico- temporale le immagini che ne rappresentano le diverse sequenze 2.3. Comunicare con un linguaggio chiaro, logico e adeguato alla situazione

2.1 Ascoltare e comprendere semplici testi riuscendo a narrare e individuare gli elementi fondamentali

Lettura 1. Legge e comprende testi di

vario tipo, ne individua il senso globale e le informazioni principali

-Leggere una sequenza di immagini dopo una storia ascoltata

1.1. Sapere leggere e descrivere immagini 1.2. Descrivere caratteristiche e azioni dei personaggi di storie ascoltate 1.3. Riferire le caratteristiche dei personaggi, il tempo e il luogo dell’azione

1.1 1.2 Leggere semplici testi ed individua i fatti , i personaggi con le loro caratteristiche, i luoghi , le azioni e ne delinea la sequenza

2. Utilizza abilità funzionali alla lettura

-Distinguere e riconoscere simboli grafici. -Acquisire abilità di pre-lettura

2.1. Leggere vocali, consonanti e sillabe 2.2. Leggere parole bisillabe, trisillabe e brevi frasi 2.3. Leggere brevi e semplici brani e ne coglie il contenuto

2.1Leggere in modo corretto e comprensibile semplici brani di vario tipo rispettando la punteggiatura. 2.2 Cogliere il contenuto di brevi letture

Scrittura 1. Scrive testi chiari e coerenti

legati all’esperienza e alle -Scrivere parole, bisillabe, trisillabe rispettando lo spazio

1.1. Riconoscere lo spazio grafico e scrive grafemi, sillabe

1.1 Scrivere con una grafia leggibile

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diverse occasioni di scrittura grafico e lo spazio tra una parola e l’altra

1.2. Scrivere parole, bisillabe, trisillabe rispettando lo spazio grafico e lo spazio tra una parola e l’altra 1.3. Scrivere brevi produzioni personali

1.2 Scrivere mantenendo il rigo 1.3 Scrivere frasi di senso compiuto 1.4 Produrre semplici testi di vario tipo legati al suo vissuto

Produzione scritta 1. Padroneggia ed applica le

conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico- sintattica semplice

-Acquisire abilità di pre-scrittura -Arricchire il linguaggio verbale

1.1.Esprime con un linguaggio semplice ed essenziale 1.2. Utilizzare nell’uso scritto i vocaboli fondamentali 1.3. Arricchire la frase con nuovi vocaboli e amplia il lessico

1.1 Esprimersi con un linguaggio semplice ed essenziale 1.2 Arricchire il lessico di nuove parole 1.3 Applicare le conoscenze fondamentali relative alla organizzazione logico sintattica della frase semplice

Area logico-matematica scientifico-tecnologica

MATEMATICA - Numeri 1. Conosce e utilizza i numeri

naturali -Riconoscere quantità(niente, pochi, tanti)

1.1. Contare spostando gli oggetti, utilizzando le dita e mentalmente 1.2.Abbinare il simbolo numerico alla corrispondente quantità e conta in senso progressivo e regressivo 1.3. Conoscere il valore posizionale delle cifre

1.1 Rappresentare i numeri interi e decimali sulla retta orientata 1.2 Consolidare la tecnica delle quattro operazioni in colonna 1.3 Eseguire calcolo di potenze 1.4 Acquisire il concetto di frazione

1.4. Conoscere il significato dei simboli delle quattro operazioni 1.5. Eseguire in riga addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni semplici

1.5 Eseguire semplici espressioni di calcolo

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1.6. Eseguire in colonna le quattro operazioni

Spazio e figure 1. Riconosce e rappresenta

forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo

Conoscere semplici figure geometriche (triangolo, quadrato, cerchio)

1.1. Conoscere le più comuni figure geometriche piane (triangolo, rettangolo, cerchio, quadrato) 1.2. Conoscere tutte le figure geometriche piane 1.3. Conoscere le figure geometriche piane e solide

1.1 Conoscere gli elementi della geometria: punto, retta, piano. 1.2 Conoscere e definire le proprietà delle figure geometriche piane e solide.

2. Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure utilizzando strumenti per disegno geometrico

-Eseguire classificazioni secondo criteri di: colore, forma, grandezza.

2.1. Conoscere e descrivere le differenze tra le varie figure geometriche piane 2.2. Calcolare il perimetro e l’area dei quadretti 2.3. Calcolare il perimetro e l’area utilizzando le formule geometriche

2.1 Rappresentare figure piane e solide utilizzando in modo appropriato opportuni strumenti 2.2 Calcolare il perimetro utilizzando le formule dirette 2.3 Calcolare l’area dei solidi più comuni utilizzando le formula dirette

Relazioni, dati e previsioni 1. Ricerca dati per ricavare

informazioni e costruisce rappresentazioni con grafici e tabelle

Mettere in relazione elementi vari

1.1. Eseguire classificazioni con figure, oggetti e numeri in base a un attributo 1.2. Eseguire seriazioni in base a un attributo e disegna tabelle 1.3. Leggere e rappresentare relazioni e dati con schemi e tabelle

1.1 Raccogliere e classificare dati in situazioni concrete 1.2 Utilizzare rappresentazioni opportune a seconda dei contesti e dei fini 1.3 Leggere ,interpretare e rappresentare dati con diagrammi, schemi e tabelle

Problemi 1. Legge e comprende testi

che coinvolgono aspetti logici Risolvere problemi di vita pratica

1.1. Risolvere problemi di vita di vita pratica

1.1. Risolvere problemi di vita pratica

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e matematici 1.2. Risolvere semplici problemi aritmetici con una delle quattro operazioni 1.3. Risolvere semplici problemi aritmetici e geometrici

1.2 Risolvere semplici problemi aritmetici con le quattro operazioni 1.3 Risolver semplici problemi utilizzando le formule per il calcolo del perimetro 1.4 Risolvere semplici problemi utilizzando le formule dirette per il calcolo dell’area dei solidi più comuni.

Scienze 1. Riconosce le principali

caratteristiche e i modi di vivere di animali e vegetali; ha consapevolezza del proprio corpo e del suo funzionamento

Riconoscere animali e il loro ambiente

1.1. Individuare e cogliere le differenze dei tre regni della natura 1.2. Individuare e cogliere le differenze tra le specie del regno animale 1.3. Individuare le trasformazioni nel ciclo vitale dei viventi

1.1 Individuare e cogliere le differenze dei cinque regni della natura 1.2 Conoscere le caratteristiche delle principali specie animali e vegetali in relazione ai contesti ambientali

Riconoscere lo scema corporeo 1.4. Osservare ed esplora l’ambiente circostante attraverso i cinque sensi 1.5. Conoscere le parti del corpo umano 1.6. Conoscere le funzioni del corpo umano

1.3 Riconoscere la struttura e il funzionamento del corpo umano e degli apparati 1.4 Descrivere fenomeni naturali e fisici ed eseguire semplici esperienze 1.5 Assumere comportamenti finalizzati al rispetto dell’ambiente .

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Tecnologia

1. Esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto

Utilizzare materiale vario 1.1. Distinguere, descrivere e rappresentare con disegni elementi del mondo artificiale 1.2. Distinguere i materiali degli oggetti individuandone l’utilizzo 1.3. Cogliere le differenze per forma, materiali e funzioni degli elementi del mondo artificiale

Area antropologica

Storia 1. Usa la linea del tempo per

organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durata e periodizzazioni

Conoscere i principali indicatori temporali( prima-dopo)

1.1. Conoscere i principali indicatori temporali 1.2. Conoscere la successione/scansione temporale del giorno, della settimana, dei mesi dell’anno e delle stagioni 1.3. Collocare fatti e informazioni sulla linea del tempo

1.1 Collocare fatti ed eventi nel tempo e nello spazio 1.2 Leggere e usare carte storico-geografiche e liee del tempo relative alle civiltà studiate

2. Conosce le società e le civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità

Rispettare le principali regole di convivenza scolastica

2.1. Comprendere il rapporto di causa-effetto in un evento 2.2. Conoscere e individuare le fonti di diverso tipo 2.3. Conoscere le antiche civiltà che hanno popolato la terra

2.1 Comprendere il rapporto di causa-effetto di un evento 2.2 Usa fonti di vario tipo , con guida, per ricavare informazioni relative ad un evento storico 2.3 Riorganizzare le informazioni apprese relative alle antiche civiltà e agli eventi che hanno segnato la storia dell’uomo

Geografia

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1. Si orienta nello spazio circostante utilizzando riferimenti topologici

Sapersi orientare negli spazi scolastici

1.1. Orientarsi nello spazio conosciuto 1.2. Conoscere le coordinate spaziali 1.3. Collocare oggetti nello spazio seguendo le indicazioni topologiche e in base ai punti di riferimento

1.1Orientarsi nello spazio e sulla carta geografica in base ai punti cardinali e alle coordinate geografiche

2. Riconosce gli elementi principali che caratterizzano i paesaggi e individua le differenze

Riconoscere le caratteristiche delle stagioni.

2.1. Individuare e conoscere gli elementi naturali e antropici 2.2. Conoscere e distinguere paesaggi e ambienti 2.3. Conoscere le principali caratteristiche del territorio italiano

2.1 Individuare sulle cartine geografiche gli elementi fisici di un territorio 2.2 Individuare di un territorio le informazioni principali relative al settore economico e culturale

La classe diventa laboratorio, LIM, tablet, PC con software specifici per le singole discipline con cui espletare le varie attività.

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STRATEGIE DI INTERVENTO

La pratica didattica nell’ottica di un apprendimento inclusivo si avvarrà di una pluralità di strategie: Strategie osservative sguardo attento alle difficoltà e alle potenzialità - check list - questionari qualitativi - colloqui Strategie motivanti - Costruzione di ragioni per l’impegno - Valorizzazione delle risorse - Potenziamento di ruoli positivi - Potenziamento dell’autostima Strategie relazionali - Educazione emotiva - Insegnamento abilità sociali - Declinazione della relazione alla luce del comportamento del singolo - Cura del clima della classe Strategie didattiche - Valorizzare nella didattica di linguaggi comunicativi altri dal codice scritto, utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce - Utilizzare schemi e mappe concettuali

- Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale - Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento - Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari - Promuovere l’apprendimento collaborativo Strategie responsabilizzanti - Comunicazione degli obiettivi - Patto formativo con l’allievo - Patto formativo con la famiglia Strategie metacognitive - insegnamento del metodo di studio - comprensione del proprio stile cognitivo Strategie narrativo-esistenziali - Costruzione di un ‘diario’ personale dell’esperienza formativa - Colloqui per rielaborare l’esperienza - Pratiche di orientamento.

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GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI)

Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)composto dal Dirigente Scolastico, Coordinatori sostegno Scuola Infanzia /Primaria e

Secondaria I° grado,la rappresentanza degli insegnanti curricolari, la rappresentanza dei genitori, la ASL e l’Assistente sociale che

insieme ai componenti dei GLHI, comprendono tutte le risorse specifiche e di coordinamento della scuola con le seguenti funzioni:

- rilevazione dei BES presenti nella scuola;

- raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi;

- supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;

- elaborazione del Piano Annuale per l’Inclusività.

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SOGGETTI COINVOLTI COMPITI

Consiglio di classe

- legge e analizza la diagnosi clinica di DSA, certificazione l.104/92 e la segnalazione BES indicando il quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione ;

- incontra la famiglia per osservazioni particolari ; - redige per ogni alunno BES un Piano educativo individualizzato (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP) a seconda del caso; - concorda il grado di individualizzazione/personalizzazione (adattamenti didattici in aula, interventi personalizzati in aula e fuori,

personalizzazioni del percorso scolastico) e il raccordo con il programma comune; - adotta strategie di organizzazione delle attività in aula, modalità di trasmissione - elaborazione dei saperi, metodi di lavoro, modalità di

verifica e valutazione che consentano la partecipazione di tutti gli studenti della classe, anche se in misura diversa; - individua le modalità di comunicazione e condivisione possibile dei percorsi attivati per gli studenti con BES con gli studenti stessi e

le loro famiglie; - condivide il PEI o il PDP con la famiglia; - tutto il consiglio di classe sottoscrive il PEI o il PDP unitamente alla famiglia.

Coordinatore di classe

- tiene i contatti con la famiglia; - tiene i contatti con il Referente d’Istituto; - eventualmente prende contatti con la scuola precedente; - coordina le attività pianificate e la stesura del PEI e PDP, tenendo aggiornata la relativa documentazione; - provvede ad informare i colleghi su eventuali evoluzioni del problema; - convoca la famiglia per eventuali segnalazioni di nuovi casi; - valuta con la famiglia e il ragazzo con difficoltà l’opportunità e le dovute modalità per affrontare in classe il problema.

Singolo docente

- Segnala al coordinatore eventuale nuovi casi; - concorda con le famiglie la modalità di svolgimento dei compiti a casa; - si accerta che i compiti vengano registrati opportunamente anche con l’aiuto dei compagni, - fornisce strumenti più adatti e utilizza gli strumenti compensativi e dispensativi concordati con la famiglia (l.170/10- C.M. n. 8 del

06/03/2013; - garantisce le modalità di verifica in rispetto del D.P.R. 122 del 22/06/09 –l.170/10- C.M. n. 8 del 06/03/13;

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- modula gli obiettivi facendo riferimento ai saperi essenziali della propria disciplina; - valuta lo studente in chiave formativa individuando le soglie di accettabilità (D.P.R. 122 del 22/06/09 –l.170/10- C.M. n. 8 del

06/03/13); - favorisce l’autostima e il rinforzo positivo.

1.SCHEDA DI RILEVAZIONE DEGLI ALUNNI BES

SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI(BES)

Classe………………………sezione………………….

Docente coordinatrice di classe…………………………………

n°totalealunni dicui n°alunniDSAcertificati……….

n° alunni con disabilità ………

n° alunni BES individuati dal C.d.c ……..

Descrizionedeicasidibisognoeducativospecialepercuivengonorichiestistrumentidiflessibilitàdaimpiegare nell’azioneeducativo-didattica:

Alunno/a Tipi di BES Modalità di intervento Programmazioneincontri

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Tipi di BES Modalità di intervento

PRIMA SOTTOCATEGORIA

disabilità certificata ai sensi della Legge 104/92

SECONDA SOTTOCATEGORIA

DSA con certificato ai sensi della Legge 170/10

TERZA SOTTOCATEGORIA

carenza affettive-relazionali

difficoltà di apprendimento

disagio economico

disagio sociale divario

culturale

disturbodadeficitdiattenzioneeiperattivitàADHD

divariolinguistico altro (specificare)…………

PEI(pianoeducativoindividualizzato)L104/92

PDP(pianodidatticopersonalizzato)L.170/10

Altre scelte didattiche che non comportino la stesura del PDP

Programmazioneincontri

1.GLH operativo (legge 104/92) 2.Ricevimento famiglie 3.Mensile

4.Altro ….(specificare)

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2.GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER L’INDIVIDUAZIONE DI ALUNNI BES

Barrare con una X le caselle corrispondenti alle voci che specificano la situazione dell'alunno.

ALUNNO: CLASSE: A.S.:

Sfera relazionale/

comportamentale

Mostra atteggiamenti di bullismo o minacce

Dimostra opposizione ai richiami

Non stabilisce buoni rapporti con i compagni

E’ poco accettato/ ricercato dai compagni

Mostra la tendenza a mentire e/o ingannare

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Trasgredisce regole condivise

Ha reazioni violente con i compagni o con gli insegnanti

Si isola dagli altri per lunghi periodi

Distrugge oggetti e/o compie atti di vandalismo

Compie gesti di autolesionismo

Ha improvvisi e significativi cambiamenti dell’umore

Ha comportamenti bizzarri

Manifesta fissità nelle produzioni

Ha difficoltà ad esprimersi di fronte al gruppo

Ha difficoltà a comprendere le regole

Si appropria di oggetti non suoi

Non è collaborativo

Altro:

Sfera dello sviluppo e

dell’apprendimento

Presenta ritardi nel linguaggio

Ha difficoltà di comprensione verbale

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Parla in continuazione

Ha difficoltà fonologiche

balbetta

Lamenta malesseri fisici

Attribuisce i propri successi/insuccessi a cause esterne

Ha propensione a biasimare se stesso o colpevolizzarsi

Ha difficoltà di apprendimento

Ha difficoltà di concentrazione

Ha difficoltà di lettura

Ha difficoltà di scrittura

Ha difficoltà di calcolo

Ha difficoltà logiche

Ha difficoltà a memorizzare

Rinuncia di fronte all’impegno, alle prime difficoltà

Dimostra scarsa autonomia personale

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Ha difficoltà di organizzazione spazio/temporale

Ha difficoltà di coordinazione grosso/motoria

Ha difficoltà di coordinazione fine

Altro:

Sfera ambientale

Famiglia problematica

Pregiudizi ed ostilità culturali

Difficoltà socioeconomiche

Ambienti deprivati/devianti

Ha un abbigliamento inappropriato all’età o alla stagione

Ha una scarsa igiene personale

Presenta segni fisici di maltrattamento

Ha materiale scolastico/didattico insufficiente

Difficoltà di comunicazione e o collaborazione tra scuola, servizi, enti

operatori….) che intervengono nell’educazione e nella formazione

Altro:

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Apprendimento lingue

straniere

Pronuncia difficoltosa

Difficoltà di acquisizione degli automatismi grammaticali di base

Difficoltà nella scrittura

Difficoltà nell’acquisizione nuovo lessico

Notevoli differenze tra comprensione del testo scritto e orale

Notevoli differenze tra la produzione scritta e orale

Altro:

Scheda rilevazione dei “punti di forza” dell’alunno e gruppo classe su cui fare leva nell’intervento

Punti di forza dell’allievo,

su cui fare leva

nell’intervento

Discipline preferite

Discipline in cui riesce

Attività preferite

Attività in cui riesce

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Desideri e /o bisogni espressi

Hobbies, passioni, attività extrascolastiche

3. PROVE OGGETTIVE SCUOLA INFANZIA/PRIMARIA/SECONDARIA 1°GRADO

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Le prove effettuate per accertare le conoscenze e le abilità nella situazione di partenza, in itinere e finale verranno riferite alle seguenti aree tematiche così come di seguito schematizzate.

Conoscenze Abilità

da Verificare

Nucleo

tematico

Traguardi di competenze Situazione di partenza In itinere Finale

Area affettiva -relazionale e dell’autonomia

Ha sviluppato il senso dell’identità personale

Sa interagire con il piccolo gruppo

Sa riconoscere e rispettare le regole di convivenza

Dialoga, discute con i compagni e le insegnanti

Partecipa alle attività e alle iniziative scolastiche

E’ consapevole dei propri sentimenti, sa controllarli e li esprime in modo adeguato

Riflette, si confronta, discute con adulti e coetanei

Gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con il gruppo dei pari

Ha raggiunto una buona autonomia personale nei bisogni primari

Comunica le proprie necessità

Sa chiedere aiuto per i propri bisogni

Riconosce e comunica bisogni e necessità

Area senso percettiva- motoria

Individua e riconosce le diverse parti del corpo

Sa individuare le diverse parti del corpo su di se

Individua le diverse parti del corpo sugli altri

Riconosce le funzioni delle diverse parti del corpo

Ha sviluppato competenze grosso- motorie

Esegue esercizi psicomotori in situazioni statiche

Partecipa alle attività motorie dimostrando una buona coordinazione generale

Possiede una buona coordinazione statica e dinamica

Ha sviluppato competenze fino-motorie

Esegue tracciati e percorsi Possiede una buona coordinazione oculo- manuale

Sa eseguire prassie semplici e complessi della mano

Area cognitiva

Sa trasferire le conoscenze acquisite ai nuovi dati dell’esperienza

Possiede una buona memoria a breve termine

Possiede una buona memoria a medio e lungo termine

Possiede una buona capacità di attenzione, concentrazione e di

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memorizzazione

Area dei linguaggi verbali e non verbali

ITALIANO Ascolto e parlato

Partecipa a scambi comunicativi con compagni ed insegnanti formulando messaggi chiari e pertinenti adeguati alla situazione

Parla stabilendo il contatto oculare

Verbalizza esperienze e vissuti

Riferisce le caratteristiche descrivendo l’argomento globale

Ascolta e comprende testi orali cogliendone il senso e le informazioni principali

Denomina immagini che rappresentano persone, animali e piante, azioni e oggetti

Ascolta storie e dispone nella successione logico- temporale le immagini che ne rappresentano le diverse sequenze

Comunica con un linguaggio chiaro, logico e adeguato alla situazione

Lettura

Legge e comprende testi di vario tipo, ne individua il senso globale e le informazioni principali

Sa leggere e descrivere immagini

Sa descrivere caratteristiche e azioni dei personaggi di storie ascoltate

Riferisce le caratteristiche dei personaggi, il tempo e il luogo dell’azione

Utilizza abilità funzionali alla lettura Sa leggere vocali, consonanti e sillabe

Legge parole bisillabe, trisillabe e brevi frasi

Legge brevi e semplici brani e ne coglie il contenuto

Scrittura

Scrive testi chiari e coerenti legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura

Riconosce lo spazio grafico e scrive grafemi, sillabe

Scrive parole, bisillabe, trisillabe rispettando lo spazio grafico e lo spazio tra una parola e l’altra

Scrive brevi produzioni personali

Produzione scritta

Padroneggia ed applica le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico- sintattica semplice

Si esprime con un linguaggio semplice ed essenziale

Utilizza nell’uso scritto i vocaboli fondamentali

Arricchisce la frase con nuovi vocaboli e

amplia il lessico

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Area logico-matematica scientifico-tecnologica

MATEMATICA Numeri

Conosce e utilizza i numeri naturali Sa contare spostando gli oggetti, utilizzando le dita e mentalmente

Sa abbinare il simbolo numerico alla corrispondente quantità e conta in senso progressivo e regressivo

Conosce il valore posizionale delle cifre

Conosce il significato dei simboli delle quattro operazioni

Esegue in riga addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni semplici

Esegue in colonna le quattro operazioni

Spazio e figure

Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo

Conosce le più comuni figure geometriche piane (triangolo, rettangolo, cerchio, quadrato) Conosce tutte le figure geometriche piane

Conosce le figure geometriche piane e solide

Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure utilizzando strumenti per disegno geometrico

Conosce e descrive le differenze tra le varie figure geometriche piane

Calcola il perimetro e l’area dei quadretti

Calcola il perimetro e l’area utilizzando le formule geometriche

Relazioni, dati e previsioni

Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni con grafici e tabelle

Esegue classificazioni con figure, oggetti e numeri in base a un attributo

Esegue seriazioni in base a un attributo e disegna tabelle

Legge e rappresenta relazioni e dati con schemi e tabelle

Problemi

Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici

Risolve problemi di vita di vita pratica

Risolve semplici problemi aritmetici con una delle quattro operazioni

Risolve semplici problemi aritmetici e geometrici

SCIENZE

Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di animali e vegetali; ha consapevolezza del proprio corpo e del

Individua e coglie le differenze dei tre regni della natura

Individua e coglie le differenze tra le specie del regno animale

Individua le trasformazioni nel ciclo vitale dei

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suo funzionamento viventi

Osserva ed esplora l’ambiente circostante attraverso i cinque sensi

Conosce le parti del corpo umano

Conosce le funzioni del corpo umano

TECNOLOGIA

Esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto

Distingue, descrive e rappresenta con disegni elementi del mondo artificiale

Distingue i materiali degli oggetti individuandone l’utilizzo

Coglie le differenze per forma, materiali e funzioni degli elementi del mondo artificiale

Area antropologica

STORIA

Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durata e periodizzazioni

Conosce i principali indicatori temporali

Conosce la successione/scansione temporale del giorno, della settimana, dei mesi dell’anno e delle stagioni

Colloca fatti e informazioni sulla linea del tempo

Conosce le società e le civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità

Comprende il rapporto di causa-effetto in un evento

Conosce e individua le fonti di diverso tipo

Conosce le antiche civiltà che hanno popolato la terra

GEOGRAFIA

Si orienta nello spazio circostante utilizzando riferimenti topologici

Si orienta nello spazio conosciuto

Conosce le coordinate spaziali

Colloca oggetti nello spazio seguendo le indicazioni topologiche e in base ai punti di riferimento

Riconosce gli elementi principali che caratterizzano i paesaggi e individua le differenze

Individua e conosce gli elementi naturali e antropici

Conosce e distingue paesaggi e ambienti

Conosce le principali caratteristiche del territorio italiano

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4. TIPOLOGIEDELLE PROVE

� Osservazioni sistematiche

� Prove strutturate e non

� Prove orali (dialogo spontaneo e guidato)

� Prove pratiche (basate sul fare concreto)

� Prove di comprensione figurata

�Quesiti a risposta multipla

�Quesiti a risposta aperta �Quesiti vero/falso �Quesiti a completamento �Quesiti di collegamento

Le prove saranno formulate con difficoltà graduale, tenendo conto delle competenze conseguite dal singolo alunno.

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5.TABELLA DI VALUTAZIONE

La valutazione terrà conto del processo di apprendimento, attraverso l’osservazione e la valutazione delle modalità di apprendimento, delle abilità sociali e del livello di partecipazione degli alunni alle attività proposte, e dell’apprendimento, inteso come prodotto. Infatti, si valuta la graduale acquisizione di conoscenze e abilità nell’ottica di una didattica per competenze. Per gli alunni bessi fa riferimento agli obiettivi stabiliti nei rispettivi PEI o PDP. La valutazione è espressa con voto in decimi.

TABELLA DI VALUTAZIONE PER OBIETTIVI MINIMI RICONDUCIBILI A PROGRAMMI MINISTERIALI GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari

VOTO

In riferimento al PEI le conoscenze sono ampie e complete. L’applicazione delle concetti, delle regole e delle procedure è corretta. Il linguaggio specifico è articolato. Lavora autonomamente e in modo sicuro.

10

In riferimento al PEI le conoscenze sono complete. L’applicazione delle concetti, delle regole e delle procedure è corretta. Usa il linguaggio specifico. Lavora autonomamente.

9

In riferimento al PEI le conoscenze sono abbastanza complete. L’applicazione delle regole e delle procedure è buona. L’esposizione è chiara. Lavora in autonomia.

8

In riferimento al PEI le conoscenze sono adeguate. L’applicazione delle regole e delle procedure è discreta. L’uso del linguaggio specifico è corretto. Lavora con parziale autonomia.

7

In riferimento al PEI le conoscenze sono semplici ma accettabili. Il lessico è elementare ma comprensibile. I contenuti sono riferiti a esperienze pratiche. Lavora guidato dall’insegnante.

6

In riferimento al PEI conoscenze limitate e incomplete. Scarsa la comprensione e l’applicazione delle regole. Lessico 5

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povero e impreciso. Contenuti incerti e confusi. Lavora se totalmente guidato, non sempre è collaborativo.

La valutazione terrà conto dei piani personalizzati ( PEI, PDP ) stilati e sottoscritti dai Consigli di Classe e dai genitori degli alunni interessati.

6. METODOLOGIE DI MIGLIORAMENTO

� Metodologia attiva che renda protagonista lo studente attraverso modelli di ricerca-azione partecipata

� Rafforzamento delle competenze di base

� Task Analisis

� Peer observation: promuovere la pratica dell’osservazione reciproca in classe

�Flippedclassroom: metodo della classe capovolta, l’alunno diventa protagonista

� Didattica laboratoriale

� Project-basedlearning: approccio esperenziale, creare connessioni con la vita reale

�Tinkering : si esplorano concetti e fenomeni scientifici attraverso l’apprendimento informale. Si parte da un progetto, si ipotizzano le soluzioni (problemsolving) si cercano varie alternative e si impara dagli errori

� Utilizzo di esercizi guidati

� Mappe concettuali e schede

�Formulari

�Problemsolving

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� Cooperative learning

� Mastery learning

�Scaffolding

� Utilizzo di mezzi tecnologici

� Rafforzamento dell’autostima mediante feedback positivi

� Modeling

� A.B.A

�Teacch

� Tutoring

� Circle Time

� Attività di gruppo ed individualizzati

� Misure dispensative e compensative

� Gruppi di livello

� Classi aperte

�metodo narrativo (non basta parlare all’altro ma occorre ascoltare l’altro);

�metodo comparativo (mettere a confronto due o più narrazioni o sguardi o versioni su uno stesso oggetto);

�metodo decostruttivo (decostruire ciò che vi è di inaccettabile nella propria cultura di appartenenza: pregiudizi, stereotipi, luoghi comuni, immagini deformanti, categorie linguistiche etnocentriche, ecc. per promuovere contestualmente la capacità di mettersi in questione, di rivisitare e rivedere le proprie

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idee, le proprie categorie concettuali. Nella scuola, questa didattica della “decostruzione” si può attuare ad almeno quattro livelli: linguistico-concettuale, relazionale-psicologico, strumentale, strutturale. Ponendosi in una situazione di depotenziamento, l’altro è incitato a fare altrettanto. Si crea così il principio della reciprocità: ognuno può dare e può ricevere qualcosa);

�metodo del decentramento o del punto di vista (Educare al confronto interculturale significa innanzitutto far crescere la capacità di decentrarsi dal proprio punto di vista, imparando a considerare il proprio modo di pensare non l’unico possibile o l’unico legittimo ma uno fra molti. Per decentrarsi occorre accettare i propri limiti e i propri errori, riconoscere di aver bisogno degli altri, essere disponibili all’ascolto, alla collaborazione e al confronto); �metodo dell’azione o del gesto (Progettare azioni come invitare immigrati per un confronto, gemellaggi con altre scuole o altre forme culturali, e iniziative allestire una mostra interculturale, preparare uno spettacolo con musiche etniche, organizzare una festa dei popoli, anche cucinando piatti etnici, facendo sempre attenzione a far cogliere agli alunni il valore educativo del gesto); �metodo ludico valido per tutti e tre gli ordini di scuola (E’ attraverso i giochi didattici e la via ludica all’interculturalità che si valorizza il coinvolgimento diretto, il mettersi in gioco mediante simulazioni, giochi di ruolo, danze, spettacoli teatrali, drammatizzazioni, ecc.).

Tante altre “buone pratiche” per fare intercultura: -fare interculturalità valorizzando innanzitutto quello che i curricoli disciplinari già contengono ,l’interculturalità è sempre un arricchimento, un ampliamento, un di più; -fare intercultura esaminando i libri di testo e integrandoli con altri sussidi e materiali; -fare interculturalità rendendo più visibili gli indicatori dell’interculturalità nella strumentazione didattica ordinaria.

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7. PROPOSTE PROGETTI DI INCLUSIONE Tutti gli alunni con BES saranno coinvolti nei vari progetti inseriti nel PTOF. Ad essi si affiancheranno i progetti di inclusione di seguito presentati.

PROGETTI DI INCLUSIONE

validi per il triennio

Ritmo - Gioco - Movimento

PREMESSA

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L’associazione tra musica e movimento è certamente un tema classico, oggetto di ricerca e dibattito che ha portato alla formazione di vere e proprie scuole fondate sul principio di un approccio alla musica attraverso l’esperienza corporea e motoria come quelle di Jacques-Dalcroze e Orff. D’altra parte negli ultimi anni si è assistito ad un nuovo interesse sul rapporto tra movimento, apprendimento e sviluppo psicologico soprattutto nel tentativo di trovare delle risposte didatticamente valide per favorire una vera integrazione dei diversamente abili nella scuola. E’ evidente come questa attenzione sia effetto della ricerca volta all’individuazione di pratiche e metodi educativi che rivalutino la globalità dell’esperienza umana, ricerca a cui da anni l’educazione psicomotoria si dedica. In quest’ottica la musica e l’espressione corporea, diventano strumenti di socializzazione ed integrazione fra gli uomini. Se questo è vero per tutti gli esseri umani, crediamo che in presenza di relazioni disturbate, di sviluppi difficili, ma anche di limiti fisici e psichici, la possibilità di trovare nella musica e nella danza, che sono linguaggi simbolici e non verbali, un modo attraverso cui esplorare, vivere ed interpretare la globalità del proprio essere diventino uno stimolo a cui è difficile rinunciare. FINALITÀ

Per favorire e semplificare il processo d'apprendimento e il conseguente raggiungimento degli obiettivi indicati nel PEI, soprattutto per gli alunni che presentano delle patologie particolarmente gravi, le insegnanti propongono attività didattiche da svolgersi sia in classe che in spazi attrezzati. Lo scopo del progetto è quello di:

• Utilizzare la musica, il gioco, il ritmo e il movimento come “ponti” di comunicazione laddove il linguaggio è assente o insufficiente e come mezzi per stabilire tra gli alunni, diversamente abili e non, contatti e interazioni attive oltre che per sviluppare le loro abilità sensoriali, motorie,musicali e cognitive.

• Migliorare le strategie comportamentali dei bambinied elaborare le proprie frustrazioni e il propriomalessere. • Arricchire il processo creativo attraverso il movimento. • Produrre dei cambiamenti per sentirsi meglio, offrendo all’alunno l’occasione di comprendere più a fondosestesso ed il suo ambiente, di muoversi più

liberamente ed efficacemente in esso.

• Sviluppare una migliore stabilità e flessibilità fisica e psichica. DESTINATARI

Alunni diversamente abili, accompagnati dai rispettivi insegnanti, con la partecipazione di un piccolo gruppo di compagni(2-3 a turno)della stessasezione dell’infanzia o della stessa classe primaria presso il plesso via Pantano, n° 49.

OBIETTIVI

• Favorire lo sviluppo del contatto sociale e delle capacità di interagire con i compagni e con l’ambiente;

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• Migliorare l’espressività e la capacità di comunicare e relazionarsi con l’altro;

• Rafforzare l’identità personale degli alunni;

• Sviluppare la sensorialità: la musica stimola sensorialmente non solo l’udito ma anche il corpo attraverso le vibrazioni; • Potenziare lo stile cognitivo individuale; • Favorire lo sviluppo di comportamenti creativi e di comunicazione attraverso l’uso del corpo e del linguaggio sonoro-musicale; • Attenuare il livello di frustrazione e migliorare l’autostima; • Favorire il controllo e la padronanza del proprio corpo e dell’emotività; • Saper partecipare e cooperare nel gruppo; • Incentivare l’attività motoria per agevolare le attività di coordinazione locomotoria. • Favorire il movimento libero, guidando contemporaneamente la capacità di adattarsi ai ritmi esterni; • Sviluppare con i movimenti i diversi stimoli, dando un valore di sensibile comunicazione alle varie parti del corpo; • Usare oggetti inanimati o inerti di uso quotidianoper mostrare che si può uscire dall’isolamento; • Procurare benessere. • Liberare il corpo e la mente da tensioni e contrazioni; • Migliorare la coordinazione, la postura, l’equilibrio; • Ritrovare la propria espressività e il piacere nel movimento; • Ricontattare e riconoscere i propri bisogni ed emozioni.

ATTIVITÀ

• Giochi creativo-musicali utilizzando il proprio corpo (body percussion), oggetti di uso comune e strumenti musicali;

• Attività musicali e psico-motorie: dai movimenti libero-espressivi alle sequenze predefinite (danze con movimenti individuali e di gruppo);

• Attività di rilassamento.

METOLOGIA

Il progetto sarà condotto da insegnanti interni alla scuola che hanno esperienza e titoli specifici. Saranno utilizzate principalmente metodologie di tipo ludico e diverse modalità di comunicazione verbale (linguaggio parlato) e non verbale (linguaggio musicale). Si prevedono attività individuali e in piccoli gruppi. Il lavoro individuale sarà rivolto a quei soggetti che necessitano di recuperare le capacità percettive, attentive e la consapevolezza di sé e per coloro che evidenziano gravi difficoltà nelle capacità di contatto sociale.

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Nelle attività collettive, dove il rapporto con l’altro assume un ruolo decisivo, verranno proposte quelle attività che stimolano sentimenti di unità e di sicurezza, favorendo losviluppo personale globale. Aree di intervento: motricità, voce, ascolto, uso strumenti musicali. MEZZI E STRUMENTI

Strumentario Orff, tastiera , oggetti sonori vari, cuscini, tappetini, foulards, fogli bianchi, colori, materiale di recupero, stereo con registratore,Cd-Rom.

TEMPI E LUOGHI

Le attività si svolgeranno per tutto il triennio, in orario scolastico, durante le ultime ore o in base alle esigenze degli alunni con la partecipazione del piccolo gruppo (2-3 alunni a turno) della classe o sezione di appartenenza. VERIFICA

La verifica sarà svolta in itinere.

CON LE MANI POSSO..........

PREMESSA

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L’I.C. Cavour accoglie numerosi alunni diversamente abiliche vanno da casi molto gravi ad altri con minori difficoltà. Pertanto gli insegnanti, per favorire il processo di apprendimento, intendono sviluppare o migliorare le aree affettivo-relazionale, mnesica, psicomotoria e manipolativa, linguistica-relazionale.

MOTIVAZIONI

Sviluppare e migliorare un codice comunicativo adeguato alle esigenze degli alunni, conoscere ed osservare le regole, potenziare la memoria, allungare i tempi di ascoltoe di attenzione, sviluppare e migliorare le prassie semplici e complesse della mano, la coordinazione oculo-manuale e la prensione, ascolto senza intermittenza, comprensione e comunicazione.

FINALITÀ

Tale progetto ha lo scopo di far socializzare, includere ed integrare tutti e ciascuno attraverso il far fare a ciascun alunno, fare per imparare, fare per capire per poi fare da soli, affinché tutti gli alunni possano giungere al successo formativo ognuno secondo le proprie possibilità, potenzialità e capacità.

DESTINATARI

Alunni diversamente abili e piccolo gruppo di appartenenza sezione/classe scuola infanzia – primaria.

OBIETTIVI

- Manipolare materiale di diverso tipo. - Sviluppare o migliorare le prassie semplici e/o complesse. - Sviluppare o migliorare la coordinazione oculo-manuale. - Sviluppare o migliorare l’attenzione e la concentrazione. - Saper interagire con l’altro in modo adeguato. - Saper osservare le regole del vivere in comune. - Saper stare bene con se e con gli altri. - Migliorare l’affettività attraverso la manipolazione di materiale vario.

ATTIVITÀ

- Lavori di gruppo. - Costruzione di oggetti con materiale povero.

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- Uso di diverse tecniche pittoriche. - Avvio al riciclo dei vari materiali. - Manipolazione di das, pasta di sale, creta, ritaglio di riviste colorate per realizzare mosaici.

METODOLOGIA

Attività del piccolo gruppo (2-3 alunni della classe di appartenenza), tutoring, individualizzazione, incarichi particolari, approccio multisensoriale, interventi programmati con le insegnanti di classe.

DURATA

Tutto il triennio scolastico.

MEZZI E STRUMENTI

Materiale riciclato, carta, colori a dita, cartone, forbici, pennelli, pennarelli, das, pasta di sale, creta, riviste, colla, colori di vario tipo ecc.

VERIFICA

Osservazioni sistematiche.Produzione di lavoretti.

PROGETTO

INTERCULTURA

Tutte le tinte del mondo

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PREMESSA

In una realtà multiculturale quale è la nostra, compito della scuola è quello di promuovere l’educazione interculturale, i processi che mirano alla piena integrazione degli alunni stranieri e di produrre un itinerario di studio e di apprendimento secondo modelli educativi e culturali volti, da un lato al diritto all’uguaglianza, dall’altro al riconoscimento e alla valorizzazione della diversità che deve essere intesa come risorsa , arricchimento, opportunità di scambio, cooperazione e stimolo alla crescita personale di ciascuno.

FINALITÀ

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Il progetto intende garantire un’accoglienza adeguata agli alunni stranieri nel rispetto delle loro identità attraverso spazi ed interventi specifici, sviluppare interessi multiculturali, educando all’incontro e al confronto e sensibilizzando al rispetto delle differenze e delle somiglianze.

DESTINATARI

Tutti gli alunni stranieri neo-arrivati o già inseriti nella Scuola dell’Infanzia, della Primaria e della Secondaria , si prevede inoltre il coinvolgimento delle famiglie.

OBIETTIVI GENERALI

� Diffondere la cultura dell’accoglienza, della tolleranza, della solidarietà e della pace nel rispetto delle differenze. � Sviluppare la consapevolezza che siamo tutti uguali e tutti diversi. � Favorire un inserimento sereno nel gruppo ristretto ed allargato. � Educare all’ascolto dei bisogni dell’altro. � Valorizzare e rispettare qualsiasi forma di comunicazione verbale e non verbale. � Motivare il piacere di apprendere. � Stimolare e potenziare la creatività.

OBIETTIVI SPECIFICI

� Maturare atteggiamenti di costruttiva curiosità verso le altre culture. � Ampliare le proprie conoscenze multiculturali immergendosi nel patrimonio culturale dei popoli. � Ritrovare affinità ed elementi comuni e tratti distintivi. � Scoprire la piacevolezza di divertirsi insieme nel rispetto reciproco.

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METODOLOGIE

La pratica didattica si baserà principalmente su attività laboratoriali nei gruppi classe o gruppi misti, sull’ascolto, sulla produzione, e sul gioco della fantasia in un clima di spensieratezza, seppure di ordine e di rispetto delle regole; ampliando le conoscenze degli alunni sul tema dei valori della tradizione ribadendo ed affermando che la diversità è un valore aggiunto.

LUOGHI E TEMPI

Le attività saranno svolte a scuola in orario extra-curricolare nel triennio.

VERIFICA

In itinere e a conclusione dell’attività si verificherà in che misura il profilo educativo, culturale e partecipativo di ciascun alunno stia realizzandosi in ordine all’identità personale e alla convivenza civile.