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REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI SCARNAFIGI LOCALITÀ CAPOLUOGO VIA MARCONI – VIA PRINCIPE AMEDEO PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATO AREA P1.4 – COMPARTO 1 FOGLIO N ° 18 MAPPALI 38, 59, 148, 40 ( PARTE ) RELAZIONE GEOLOGICA, GEOTECNICA E SISMICA LUGLIO 2012 Il Committente CASEIFICIO VINCENZO QUAGLIA & C. S.N.C. Di Carlo Quaglia e Figli Via Marconi 2 12030 - SCARNAFIGI CONSULENZE GEOLOGICHE & AMBIENTALI MACCHIONI dott. UMBERTO VIA BALBIS 17 – 12033 MORETTA (CN) VIA PALLANZA 34 – 10153 TORINO Tel. 3282304564 - fax 0118980936 E-mail: [email protected] Il Tecnico MACCHIONI dott. UMBERTO GEOLOGO

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REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO

COMUNE DI SCARNAFIGILOCALITÀ CAPOLUOGO

V IA MARCONI – VIA PRINCIPE AMEDEO

PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATOAREA P1.4 – COMPARTO 1

FOGLIO N° 18 MAPPALI 38, 59, 148, 40 (PARTE )

RELAZIONE GEOLOGICA, GEOTECNICA E SISMICA

LUGLIO 2012

Il CommittenteCASEIFICIO VINCENZO QUAGLIA & C. S.N.C.

Di Carlo Quaglia e FigliVia Marconi 2

12030 - SCARNAFIGI

CONSULENZE GEOLOGICHE & AMBIENTALI

MACCHIONI dot t . UMBERTO V IA BALBIS 17 – 12033 MORETTA (CN)VIA PALLANZA 34 – 10153 TORINO

Tel. 3282304564 - fax 0118980936E-mail : geomacchioni@tiscal i . i t

Il TecnicoMACCHIONI dott. UMBERTO

GEOLOGO

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INDICE

1. PREMESSA E INQUADRAMENTO GEOGRAFICO PAG. 3

2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO – MORFOLOGICO PAG. 3

3. CARATTERIZZAZIONE LITOSTRATIGRAFICA , IDROGEOLOGICA E GEOTECNICA PAG. 9

4. VALUTAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO PAG. 15

5. CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEI TERRENI PAG. 16

6. EFFETTI SISMICI SUI TERRENI PAG. 17

7. CONCLUSIONI E PROPOSTE OPERATIVE PAG. 19

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1. PREMESSA E INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

La presente relazione è redatta per analizzare in dettagliole caratteristiche geologiche,geoidrologiche, geologico-tecniche e sismiche di un'arealocalizzata nel settore centro-settentrionale del Capoluogo del Comune di Scarnafigi (vedi la FIGURA 1). Tale area è compresanel vigente P.R.G.C. tra le aree in variante ed ha sigla P1.4 (attività produttive) e comprendente lazona VA (servizi e parcheggi); sull’area P1.4 si vuole realizzare l’ampliamento di un esistentecaseificio mentre sull’area VA si intende realizzare un nuovo parcheggio per l’area cimiteriale.

In particolare si è valutata la compatibilità degli interventi edilizi proposto dalcommittente, ilCASEIFICIO VINCENZO QUAGLIA & C. s.n.c. di Carlo Quaglia e Figli con sede inVia Marconi 2a Scarnafigi. Si sono in particolare attentamente valutatele condizioni di stabilitàdell’area in riferimento all’assetto geologico, idrogeologico, geotecnico (in ottemperanza aquanto prescritto dal DECR. MINISTERO LL. PP. dell'11/03/88, alla dinamica fluviale (in quanto essaricade all’interno della Fascia C - definita "Area di inondazione per piena catastrofica" - delTORRENTE VARAITA , come delimitata dal "Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico" emanatodall'Autorità di Bacino del Fiume Po) e sismico (in quanto ilComune di Scarnafigi ricade inClasse 3 di pericolosità sismica - Nuove Norme sulle Costruzioni approvate con D.M. 14/01/08 eD.G.R. n. 11-13058).

L'area in oggetto ha il suo corrispondente topografico nel Foglio n. 191 Sezione n. 191110della Carta Tecnica della Regione Piemonte alla scala 1:10.000 (Figura 1). Essa inoltre ricadesulle particelle n. 38, 59, 148, 40 (parte) del Foglio n. 18 del Catasto del Comune di SCARNAFIGI.

L'intervento consiste nella realizzazione di un nuovo tratto di recinzione verso nord, nellarealizzazione di un nuovo capannone delle dimensioni di circa 41,50 x 29 m, in adiacenza ad altridue già presenti, e nella realizzazione di un nuovo parcheggio nel settore nord dell'are lungo ViaPrincipe amedeo .

Per maggiori dettagli si vedano gli elaborati progettuali redatti dalloStudio ArchitettiAssociati di Saluzzo, a cui la presente fa riferimento.

2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO - MORFOLOGICO

Dal punto di vistaMORFOLOGICO il tratto di pianura in esame si colloca sul livellofondamentale della pianura cuneese ed è caratterizzato da una morfologia sub-pianeggiantedolcemente degradante verso nord, concordemente all'andamento del T. Varaita. L'area oggettodella presente indagine si colloca sulla sponda sinistra idrografica del Torrente Varaita, unicocorso d’acqua naturale posto nelle vicinanze, ad una distanza di circa 2,2 km dall'alveo delmedesimo. L'area circostante presenta caratteristiche morfologiche, geologiche e idrogeologichetipiche delle pianure di origine alluvionale.

Per quanto attiene l'idrografia secondaria l'area è attraversata dalla Bealera Cartignana, chederiva le propri acque dalla Bealera del Molino, che ne lambisce il lato Est e attraversa ilConcentrico, derivando le proprie acque in territorio del Comune di Lagnasco.

Dal punto di vistaGEOLOGICO , il sottosuolo dell'area circostante il sito è costituito dasedimenti continentali d’origine alluvionale prevalentemente medio-fini, di età quaternaria,sovrastanti i depositi di transizione (Villafranchiano) omarini, prevalentemente fini, di etàquaternaria inferiore o più antichi.

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VEDUTA DELL'AREA P1.4 DAL LATO NORD

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STRALCIO DEL FOGLIO N. 68 “ CARMAGNOLA” DELLA CARTA GEOLOGICAD'ITALIA (SCALA 1:50.000)

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CARTA GEOLOGICA D'ITALIALEGENDA

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Nel dettaglio si riconoscono i seguenti termini, elencati in ordine di età decrescente:• DEPOSITI ALLUVIONALI ANTICHI - FLUVIALE WURM: affiorano estesamente in corrispondenza del

Capoluogo e nel settore ovest del territorio comunale. Si tratta di alluvioni fluviali medio-grossolane (ghiaie, talora con grossi ciottoli, e ghiaie sabbiose) ricoperte da suoli di coloregeneralmente bruno.

• DEPOSITI ALLUVIONALI MEDIO -RECENTI: affiorano estesamente a est del Capoluogo: si tratta dialluvioni di poco sospese sull'alveo attivo del T. Varaita,di natura sabbioso-ghiaiosa conlocali intercalazioni di materiali più fini (sabbie e sabbie limose).

• DEPOSITI ALLUVIONALI ATTUALI : occupano l'attuale alveo del Torrente Varaita e sono costituiti daghiaie grossolane in matrice sabbiosa. Questi materiali sono soggetti a continui processi dimobilizzazione, trasporto e deposito da parte delle acque.

3. CARATTERIZZAZIONE LITOSTRATIGRAFICA, IDROGEOLOGI CA EGEOTECNICA

Ai fini della ricostruzione dell’ASSETTO LITOSTRATIGRAFICO profondo dell’area su cui saràrealizzato il nuovo fabbricato sono state utilizzate due stratigrafie, che si riportano in allegato:

• la stratigrafia del pozzo dell’acquedotto comunale ubicato a circa 800 m in direzione Sud.Dall’esame della stratigrafia emerge che nell’area in oggetto, al di sotto di uno strato diterreno di alterazione potente circa 1,0 m, che ricopre uniformemente la zona, è presenteun livello di ghiaie grossolane in matrice sabbiosa fino a 8 me successivamente un livellodi argille grigie fino a 21 m dal p.c.; al di sotto è presente unlivello di argille ghiaioso-ciottolose che raggiunge i 55 m di profondità.

• La stratigrafia del nuovo pozzo del Caseificio Valgrana S.p.A. ubicato a circa 1800 m indirezione N-NE. Dall’esame della stratigrafia emerge che nell’area in oggetto, al di sottodi uno strato di terreno di alterazione/riporto potente circa 1,5 m, che ricopreuniformemente la zona, è presente un livello di ghiaie grossolane in matrice sabbiosa finoa 12 m e successivamente un livello di argille grigie fino a 21m dal p.c.; al di sotto sonopresenti materiali ghiaiosi più o meno grossolani in matrice alternativamente sabbiosa oargillosa che terminano a 42 m con un livello di trovanti in matrice ghiaiosa.

Per la caratterizzazioneIDROGEOLOGICA del sito in oggetto si è fatto inoltre riferimento aidati forniti dal lavoro “Indagini e studi finalizzati alla predisposizione delPIANO DI TUTELA DELLE

ACQUE” (d.lgs. 152/99) della Regione Piemonte – elaborato MS08 relativo all’acquiferosuperficiale della Macroarea Pianura Cuneese - Tavola 3 CARTA IDROGEOLOGICA di cui si riportanouno stralcio. In tale elaborato la soggiacenza della falda freatica risulta avere valori medi intorno a6 m dal piano campagna. La direzione principale di flusso delle acque di falda ha un andamentoverso N, corrispondente a quello dei principale corso d’acqua, ed il gradiente idraulico presentavalori dell'ordine dello 0,6%. Il settore di pianura su cui sorge l'area in oggetto è caratterizzatodalla presenza di un acquifero piuttosto potente a permeabilità da media a medio-alta.

Per quanto riguarda le escursioni della falda freatica va detto che sono ipotizzabili dellerisalite stagionali massime che possono raggiungere i 2,00m rispetto al piano campagna legate alregime pluviometrico, al regime idraulico della Bealera del Molino/Cartignana e del T. Varaita.

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In corrispondenza del lotto di terreno in oggetto è stato eseguito n. 1 pozzetto esplorativo,realizzato nella porzione centrale del lotto mediante escavatore a benna rovescia, spinto allaprofondità massima di circa -4.00 m rispetto al piano campagna (vedi FOTO); tale pozzetto haconsentito di osservare direttamente la natura dei terrenie di effettuare la ricostruzionelitostratigrafica del sottosuolo dell'area di indagine, riassunta nella seguente tabella:

PROFONDITÀ (m) LITOLOGIA

0.00 - 0.30 TERRENO VEGETALE AGRARIO

0.30 - 1.40 GHIAIE MEDIE IN MATRICE SABBIOSO-LIMOSA

1.40 – 4.00GHIAIA MEDIO -GROSSOLANA CON CIOTTOLI IN

MATRICE SABBIOSA

Lo scavo effettuato ha inoltre consentito di appurare l'assenza della falda freatica fino allaprofondità raggiunta dallo scavo; la soggiacenza della superficie piezometrica, allo stato attuale,si ritiene si attesti a -6 m dal piano campagna.

Dal punto di vista GEOTECNICO va detto che tali materiali (ghiaie medio-grossolanesabbiose), interessati dal carico fondazionale, sono caratterizzati da buone caratteristichegeotecniche; secondo la letteratura scientifica ed in basealla personale esperienza dello scrivente,è possibile attribuire ad essi i seguenti parametri geotecnici: ANGOLO DI ATTRITO INTERNO ϕϕϕϕ ≅≅≅≅ 30°,DENSITÀ NATURALE γγγγw ≅≅≅≅ 1.90 t/m3 e COESIONE c quasi nulla.

Per quanto riguarda la capacità portante, nel nostro caso, considerando ad esempiocautelativamente fondazioni superficiali a plinti quadrati di lato B = 1 m, profondità difondazione D = 3 m e un angolo di attrito pari a 30°, si può considerare un valore del carico limitepari a:

Qlim = 55 t/m2 Qlim = 5,5 kg/cm2

Penalizzando tale carico di rottura con il coefficiente di sicurezza stabilito dal decretoministeriale 11/03/1988 (pari a 3) si ottiene il carico ammissibile pari a:

Qamm = 18 t/m2 (180 kN/m2) Qamm = 1,8 kg/cm2 (18 N/cm2)

Per l’incidenza delle azioni sismiche si veda il paragrafo 6.

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Stralcio della Tav. 3 “CARTA

I DROGEOLOGICA ” relativa allaMacroarea Idrogeologica“Pianura Cuneese” con indicatoil sito in oggetto.

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4. VALUTAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO

Come già ricordato in Premessa l'area in oggetto ricade all’interno della Fascia C (definita"Area di inondazione per piena catastrofica") del TORRENTEVARAITA , come delimitata dal "PianoStralcio delle Fasce Fluviali" (poi "Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico") emanatodall'Autorità di Bacino del Fiume Po. In particolare essa è la porzione di territorio esterna allaFascia B che può essere interessata da fenomeni di inondazione e allagamento al verificarsi dieventi di piena più gravosi di quella di riferimento (T. R. 200 anni) utilizzata per definire la fasceA e B. Su tali aree, secondo quanto previsto dal Piano Stralcio in occasione di eventiidrometeorologici definibili "catastrofici", potrebbero verificarsi fenomeni di allagamento daparte di acque dotate di bassa energia e modesto battente idrometrico, che esplicano la loro azioneessenzialmente depositando modesti spessori di materialisabbioso-limosi. Il limite esterno di taliaree si estende fino al punto in cui le quote naturali del terreno sono superiori ai livelli idricicorrispondenti alla pienadi riferimento o fino aipunti in cui il battenteidrico si annulla pereffetto della laminazionesul territorio.

Nel troncod'alveo compreso entroil territorio comunale ilTorrente Varaitapresenta dapprima unalveo rettilineo astruttura generalmentepluricursale (con uncanale principale ed unoo due canali secondari) esuccessivamente unastruttura più sinuosa,con meandri aventicurvatura media di circa 120 metri. L'alveo di piena ordinaria presenta una larghezza mediacompresa tra 80 e 150 metri con una altezza delle sponde variabile da 3 a 5 metri.

L'area oggetto dell'intervento si colloca in prossimità della porzione centrale della FasciaC, ad una quota di 293 metri s.l.m.; essa è rialzata di circa 7 metri rispetto all'alveo attivo del T.Varaita e dista circa 2,2 km dal medesimo.

In base all'assetto morfologico riscontrato ed alle considerazioni precedenti può esserepreso come riferimento, in caso di piene catastrofiche, un valore ipotetico del livello idrico(Battente Idrometrico) di eventuali acque di laminazione pari a circa 10 cm.

In conclusione l’indagine svolta ha messo in luce come, nel caso di eventi idrologici atempo di ritorno molto elevato, l’area in oggetto potrebbe essere interessata da modestiallagamenti dovuti a flussi di acque dotati di energia e battente idrometrico molto bassi, anchelegati a rigurgiti della rete idrografica minore.

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Fascia A

Fascia B

Fascia C

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5 CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEI TERRENI

Le Nuove Norme sulle Costruzioni approvate con D.M. 14/01/08, al Capitolo 3 paragrafo3.2 "Azione sismica" specifica che le azioni sismiche di progetto si definiscono a partire dalla"pericolosità sismica locale di base" del sito di costruzione.

Il moto generato da un terremoto in un sito dipende dalla particolare condizione locale,cioè dalle caratteristiche topografiche e stratigrafichedei depositi di terreno e degli ammassirocciosi e dalle proprietà fisiche e meccaniche dei materiali che li costituiscono. Alla scala dellasingola opera o del singolo sistema geotecnico, la rispostasismica locale consente di definire lemodifiche che un segnale sismico subisce, a causa dei fattori anzidetti, rispetto a quello di un sitodi riferimento rigido con superficie topografica orizzontale (categoria A).

La classificazione della categoria del sottosuolo si effettua attraverso i valori della velocitàequivalente V S30 di propagazione delle onde di taglio entroi primi trenta metri di profondità. Inassenza di una risposta sismica diretta, come nel nostro caso, per la definizione dell'azionesismica si può fare riferimento ad un approccio semplificato che si basa sull'individuazione delsottosuolo di riferimento fatta salva la necessità della caratterizzazione geotecnica nel volumesignificativo che è espletato nell'apposito paragrafo "Caratterizzazione geotecnica".

Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto si definiscono le seguenticategorie di profilo stratigrafico del suolo di fondazione(le profondità si riferiscono al piano diposa delle fondazioni; i valori da utilizzare per Vs, NSPT e Cu sono valori medi):

� A - Formazioni litoidi o suoli omogenei molto rigidi caratterizzati da valori di Vs30 superiori a 800m/s, comprendenti eventuali strati di alterazione superficiale di spessore massimo pari a 5 m.

� B - Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti, con spessori didiverse decine di metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con laprofondità e da valori di Vs30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero resistenza penetrometrica NSPT> 50 o coesione non drenata cu>250 kPa).

� C - Depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate, o di argille di media consistenza, conspessori variabili da diverse decine fino a centinaia di metri, caratterizzati da valori di Vs30 compresi tra180 e 360 m/s (15 < NSPT < 50, 70 <cu<250 kPa).

� D - Depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco amediamente consistenti , caratterizzati da valori di Vs30 < 180 m/s (NSPT < 15, cu<70 kPa).

� E - Profili di terreno costituiti da strati superficiali alluvionali, con valori di Vs30 simili a quelli deitipi C o D e spessore compreso tra 5 e 20 m, giacenti su di un substrato di materiale più rigido conVs30 > 800 m/s.

Inoltre la Giunta Regionale del Piemonte, con D.G.R. n. 11-13058 del 19/01/2010 (B.U.R.n. 7 del 18/02/2010) ha aggiornato ed adeguato l’elenco delle zone sismiche del Piemonte,fissando inizialmente l’entrata in vigore al 18 giugno 2010(120 giorni dalla pubblicazione sulB.U.R). successivamente con la D.G.R. n. 28-13422 del 01/03/2010 “Differimento del termine dientrata in vigore della nuova classificazione sismica del territorio piemontese approvata conD.G.R. n. 11-13058 del 19/01/2010 e ulteriori disposizioni” (pubblicata sul BUR n. 10dell’11/03/2010) la Giunta Regionale ha provveduto a fornire ulteriori disposizioni e chiarimentiin riferimento alla nuova classificazione sismica del territorio, prevedendo il differimento deltermine per l’entrata in vigore della D.G.R. n. 11-13058 del19/01/2010 a 365 giorni dal18/02/2010, ossia dal 18/02/2011, e comunque non prima dell’approvazione delle disposizioniattuative necessarie per la definizione delle procedure, demandate ad un successivoprovvedimento della Giunta.

In particolare il territorio delCOMUNE DI SCARNAFIGI rientra in ZONA 3 della NUOVA

CLASSIFICAZIONE SISMICA REGIONALE e tra i comuni obbligati al rispetto delle procedure di cui aipunti 4, 5, 7, e 8 della D.G.R. n. 11-13058, appresso elencati:4) di prevedere, per i comuni classificati in zona sismica 3, non ricompresi nel punto precedente, ilmantenimento delle procedure di deposito e di controllo a campione secondo le modalità previste dalla l.r.19/85 e dalla D.G.R. n. 49/42336 del 21 marzo 1985, e di stabilire nuove percentuali di controllo a

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campione nelle misure minime del 5% per le costruzioni ricondotte categoria B e dell’1% per quellericondotte alla categoria C di cui all’allegato della predetta D.G.R.;5) di introdurre, per le costruzioni strategiche e rilevanti, di cui all’Allegato A) della D.G.R. 23/12/2003 n.64-11402, fermo restando per tutte l’obbligo della dichiarazione di asseveramento del progettista circa ilrispetto delle prescrizioni della normativa antisismica di cui al D.M. Infrastrutture 14 gennaio 2008, controllisia sul progetto che sulla costruzione, , secondo modalità a campione nella misura non inferiore al 40%per le opere da realizzarsi in zona sismica 3 e non inferiore al 5% per quelle in zona 4;7) di confermare che, in zona 3, gli strumenti urbanistici generali e loro varianti strutturali, nonché glistrumenti urbanistici esecutivi, sono tenuti al rispetto dell’art. 89 del D.P.R. 06/06/2001 n. 380, secondo lemodalità stabilite dalla L.R. 19/85 con la relativa D.G.R. n. 2 -19274 del 8/03/1988 e dalle successivedisposizioni di legge in materia;8) di stabilire che gli strumenti urbanistici generali già approvati alla data di entrata in vigore delledisposizioni fissate dalla presente deliberazione e adeguati alla circolare del Presidente della Giuntaregionale 8/05/1996 n. 7/LAP, sono da considerarsi conformi ai disposti dell’art. 89 del D.P.R. 06/06/2001n. 380; per tali strumenti urbanistici la conformità a detto art. 89 è considerata estesa ai relativi strumentiurbanistici esecutivi già approvati alla data di entrata in vigore della presente D.G.R.;

Per quanto riguarda il sito in esame per una migliore caratterizzazione del sottosuolo finoad una profondità superiore a 30 m si è fatto riferimento allestratigrafie relative al pozzodell’Acquedotto Comunale e al nuovo pozzo del Caseificio Valgrana riportata in allegato alParagrafo 3.

Dall’analisi di tale stratigrafia emerge un assetto caratterizzato dalla presenza di un livelloiniziale di “GHIAIE MEDIO -GROSSOLANE SABBIOSE” con sottostanti livelli molto potenti di alternanzedi “ARGILLE GRIGIE ” e soprattutto di “ARGILLE GHIAIOSO -SABBIOSE” passanti a “GHIAIE ARGILLOSE ” finoad una profondità superiore a 90 m dal piano campagna. Pertanto al sito in oggetto si puòattribuire in maniera precauzionale la categoria di sottosuolo D - Depositi di terreni granulari dasciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti , caratterizzati davalori di Vs30 < 180 m/s (NSPT < 15, cu<70 kPa)..

Nella “CARATTERIZZAZIONE SISMICA IN FUNZIONE DELLA CONDIZIONE TOPOGRAFICA” si può assumere lacategoria T1 SUPERFICIE PIANEGGIANTE, PENDII E RILIEVI ISOLATI CON INCLINAZIONE MEDIA ≤ 15°.

6 EFFETTI SISMICI SUI TERRENI

La propagazione delle onde sismiche può indurre delle modifiche delle condizioni fisico-meccaniche dei terreni attraverso vari fenomeni:

1. Riduzione della portanza del terreno dovuta alla continua oscillazione del sisma.2. Insorgenza dei fenomeni di cedevolezza, soprattutto neiterreni incoerenti o non ancora

consolidati.3. Insorgenza dei fenomeni di liquefazione, soprattutto interreni di deposito coesivo saturi

d'acqua. L'effetto ultimo è la totale perdita di portanza del terreno in forma estesa olocalizzata, quando, a causa delle vibrazioni, la pressione dell'acqua che occupa gli interstiziuguaglia la pressione di confinamento. I terreni più soggetti a liquefazione sono:• Terreni contenenti una falda freatica superficiale (al di sopra di 6-7 metri di profondità).• Terreni a granulometria medio-piccola e uniforme.• Terreni sabbiosi con densità relativa Dr < 40% (sono da ritenersi affidabili i terreni con Dr

> 70%).• Terreni con capacità portante inferiore a 2 Kg/cm2.

4. Insorgenza di fenomeni di instabilità dei pendii. L'evento sismico si esplica sul terreno inpendio essenzialmente con due tipi di azioni:

• Spinta sismica che modifica l'equilibrio statico preesistente.

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• Riduzione della coesione e della portanza, a causa dei fenomeni esaminati nei puntiprecedenti.

L'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n° 3274 del 2003 definisce i criterigenerali per l'individuazione delle zone sismiche, ai sensi dell'art. 93, 19) del D.L. 112/1998 aifini della fondazione e dell'aggiornamento degli elenchi nelle medesime zone da parte delleRegioni, ai sensi dell'art. 94, 2°) del medesimo decreto.

Le nuove norme tecniche suddividono il territorio nazionale in quattro zone sismiche infunzione dei quattro valori di accelerazioni orizzontali di ancoraggio dello spettro di rispostaelastico (ag/g: 0.35, 0.25, 0.15, 0.05) e le norme progettuali e costruttive da applicare.

Sulla base dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio deiMinistri n. 3431 del03/05/2005 i valori di ag = accelerazione orizzontale massima su suolo di categoria Arisultanoessere per quest'area:

ZonaAccelerazione orizzontale con probabilità di

superamento pari al 10% in 50 anni (ag)

3 0,125 + 0.150

Per quanto riguarda il rischio legato alla liquefazione deiterreni, intendendo con taletermine quei fenomeni associati alla perdita di resistenzaal taglio o ad accumulo di deformazioniplastiche in terreni saturi,prevalentemente sabbiosi, sollecitati da azioni cicliche e dinamiche cheagiscono in condizioni non drenate.

In accordo con quanto stabilito dalle norme tecniche sulle costruzioni la verifica allaliquefazione può essere omessa in quanto sono verificate le seguenti condizioni:� eventi sismici attesi di magnitudo M inferiore a 5;� presenza di terreni a granulometria media inferiore a 0,01 mm (prevalentemente limi sabbiosi

con argille) e terreni a granuolmetria decisamente superiore (ghiaie sabbiose);� terreni a granulometria fine limitati ai primi metri dal piano campagna.

Non si ritiene pertanto che i terreni di fondazione possano essere soggetti aliquefazione.

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Page 19: PIANO ESECUTIVO CONVENZIONATO AREA P1.4 ......REGIONE P IEMONTE PROVINCIA DI C UNEO COMUNE DI SCARNAFIGI LOCALITÀ C APOLUOGO VIA M ARCONI – V IA P RINCIPE A MEDEO PIANO ESECUTIVO

7. CONCLUSIONI E PROPOSTE OPERATIVE

In seguito alle risultanze delle indagini esperite si formulano le seguenti considerazioniconclusive:� Il lotto di terreno in oggetto rientra nella classe II di idoneità all'utilizzazione urbanistica,

come indicato nel vigente P.R.G.C. Di Scarnafigi; l'area nel complesso si presenta idonea adun utilizzo a fini urbanistici.

� Per quanto riguarda gliaspetti geologicie geomorfologici non si ravvisano problematichelegate alla realizzazione dell’intervento in progetto.

� per quanto riguarda gliaspetti idrogeologici si ribadisce che la soggiacenza della faldafreatica dovrebbe avere valori medi intorno a 6 m dal piano campagna e che normalmente nonsono ipotizzabili delle risalite fino a quote prossime al piano di fondazione. Tuttavia non sipossono escludere delle risalite anomale, in occasione di fenomeni meteorologici del tuttoeccezionali, fino a una quota più prossima al piano campagna; si sconsiglia pertanto larealizzazione di locali completamente interrati.

� Per quanto riguarda gliaspetti idraulici si ribadisce che, data la quota altimetrica (293 mslm.) del sito ed il modesto battente idraulico stimato per eventi di piena con Tempo diRitorno superiore a 200 anni (Fascia C di esondazione), un suo eventuale coinvolgimento incaso di piena sarebbe legato all'espansione di acque con battente idrometrico molto basso (10cm circa) e dotate comunque di scarsa energia (acque di laminazione) e quindi non tali dacomportare rischi né per l'incolumità delle persone né per la stabilità dell'infrastruttura.Tuttavia le nuove costruzioni dovranno essere sopraelevate di almeno 0,4 m rispettoall’attuale piano campagna.

� Per quanto riguarda gliaspetti geotecnicisi ribadisce che i terreni rinvenuti nell'area in esamedovrebbero essere rappresentati da ghiaie sabbiose grossolane con ciottoli e blocchi; essipresentano buone caratteristiche geotecniche e si può assumere come carico ammissibile, perfondazioni superficiali e isolate, il valore di 1,8 kg/cm2 (18 N/cm2).

� Per quanto riguarda gliaspetti sismici il territorio del comune di Scarnafigi rientra in zona 3della nuova classificazione sismica regionale; al sito in oggetto si può attribuire in manieraprecauzionale la categoria di sottosuolo D -depositi di terreni granulari da sciolti a pocoaddensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti ,caratterizzati da valori di vs30 <180 m/s (nspt < 15, cu<70 kpa); non si ritiene che i terreni di fondazione possano esseresoggetti a liquefazione.

Moretta, 13 luglio 2012MACCHIONI DOTT. UMBERTO

GEOLOGO

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