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LA CONSULENZA IN CASA LEASEPLAN Intervista al Business Development Senior VP di LeasePlan Corporation AUTONOLEGGIO INDUSTRY REPORT X Rapporto Aniasa USATO SEMPRE PIÚ STRATEGICO E WEB ORIENTED Il convegno di CarNext sull’usato DOWNSIZING Less Is more CRASH TEST AL FEMMINILE La sicurezza diventa rosa BENEFIT AZIENDALI NON CONVENZIONALI Come l’impresa coccola il dipendente L’AUTO È SOTTO ATTACCO E L’ACI LA DIFENDE Intervista al presidente dell’Aci PERIODICO TRIMESTRALE | 6,00 EURO N.47 LUGLIO 2012 NISSAN QASHQAI EFFICIENZA DA CROSSOVER

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CarFleet 47 esecutivo web magazine

Transcript of CarFleet 47 esecutivo web

LA CONSULENZA IN CASA LEASEPLANIntervista al BusinessDevelopment Senior VP diLeasePlan Corporation

AUTONOLEGGIO INDUSTRY REPORT X Rapporto Aniasa

USATO SEMPRE PIÚSTRATEGICO E WEB ORIENTEDIl convegno di CarNext sull’usato

DOWNSIZINGLess Is more

CRASH TEST AL FEMMINILELa sicurezza diventa rosa

BENEFIT AZIENDALI NON CONVENZIONALICome l’impresa coccola ildipendente

L’AUTO È SOTTO ATTACCO E L’ACI LA DIFENDEIntervista al presidentedell’Aci

PERIODICO TRIMESTRALE | 6,00 EURO

N.47LUGLIO 2012

NISSAN QASHQAI

EFFICIENZA DA CROSSOVER

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PEOPLE

a gestione delle flotte aziendali è un’attività complessa, da specialisti, perché entradirettamente nel funzionamento della mobilità di persone “chiave” nell’azienda, quali

sono i responsabili dei rapporti con la clientela, delle relazioni commerciali o dell’assistenza.Assumendo la missione di rendere tale mobilità sempre più efficace, dobbiamo sforzarci di adeguare i nostri servizi alle esigenze più diverse, tra azienda e azienda e anche all’interno della stessa flotta.Per perseguire al meglio il nostro compito, dobbiamo conoscere a fondo la realtà dei nostriclienti. Questo lo facciamo costantemente, spesso riuscendoci.Però, adesso che il noleggio è sicuramente più maturo ed il sistema sta attraversando una crisidifficile che impone ripensamenti e cambiamenti, dobbiamo ammettere che la sola nostracomprensione delle sfaccettate realtà dei clienti può non essere sufficiente a dare il massimo. Da parte nostra, per essere più trasparenti nelle trattative come nell’esecuzione del servizio, almomento della stipula o quando promuoviamo un’offerta particolare, e per essere ancora piùattenti verso i clienti nell’assumere i rischi che fanno parte del nostro servizio o nella gestionedei reclami, abbiamo deciso di renderci più conoscibili, per essere migliori. Aniasa, la nostraassociazione di categoria aderente a Confindustria, ha ridefinito il proprio Codice di Condotta,che deve diventare punto di riferimento per tutte le aziende che mirano ad innalzarecostantemente il livello del servizio reso ai propri clienti. Quindi, per noi di LeasePlan. Non per costituire delle giustificazioni “a priori” per i casi di minor qualità, ma al contrario, perevitarli. Per non creare aspettative che non saremmo in grado di soddisfare, o strane promesseche nessuno manterrà. Per fugare anche solo qualche zona d’ombra dell’accordo, che un giornopotrebbe essere in piena luce e apparire diversa da come l’avevamo immaginata. Insomma, inuna parola, per essere sempre più chiari nelle relazioni.

È arrivato quindi il momento che anche le aziende conoscano meglio, intrinsecamente, il nostrosistema. Ampliare la conoscenza reciproca significa anche guardare al settore nel suo insieme,andando oltre le relazioni tra il cliente e il suo fornitore. Per questo diamo spazio ampio, inquesto numero, al Rapporto Aniasa, unico vero strumento di rappresentazione del comparto edelle imprese che ne fanno parte. Dove emergono – a ben cercare – tanti aspetti strutturali dellanostra attività, che possono e devono essere noti ai clienti, perché sono anche gli strumentimigliori per fare le scelte più avvedute, che vadano ovviamente oltre il solo costo del canonemensile.Siamo stati i precursori di questa filosofia di partnership, che vede nella migliore conoscenzareciproca la base per dare ed ottenere di più: il nostro esclusivo sistema Libro Aperto non è altroche la trasparenza sui rischi e sulla performance degli elementi cruciali dell’attività. Ora stiamoandando ancora più avanti su quella strada.

Mauro Manzonidirettore responsabile di Car Fleet

UN NOLEGGIO DI CRISTALLO

L

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SOMMARIO

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LA CONSULENZA IN CASA LEASEPLANIntervista al Business DevelopmentSenior VP di LeasePlan Corporation

AUTONOLEGGIO INDUSTRY REPORTX rapporto Aniasa

AUDI. ECCELLENZA TECNOLOGICA ALSERVIZIO DELLE FLOTTEIntervista al direttore Audi Italia

VOLVO V60 D4Emozione svedese

USATO SEMPRE PIÚ STRATEGICO E WEB ORIENTEDIl convegno di CarNext sull’usato

MERCEDES B180 CDIMonovolume sarà lei

NEWS ON THE ROAD

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150 ANNI DEDICATI AL FUTUROPoste Italiane compie gli anni

PREMI GIÚ FINO AL 40%Il libro nero della RC auto

L’AUTO È SOTTO ATTACCOE L’ACI LA DIFENDEIntervista al presidente dell’Aci

BMW 320D EFFICIENTDYNAMICSIntelligenza bavarese

VOLKSWAGEN up!Il meglio in piccolo

BENEFIT AZIENDALI NON CONVENZIONALICome l’impresa coccola il dipendente

IN AZIENDA IL MARKETING CAMBIA FORMASocial media e tecnologia

CRASH TEST AL FEMMINILELa sicurezza diventa rosa

DOWNSIZINGLess is more

LA MACCHINA DEI NUMERIIl mercato società e noleggioe i prezzi dell’automotive

NUMERO 47 | LUGLIO 2012EDITORELEASEPLAN ITALIA SpaViale Alessandro Marchetti, 105 00148 Roma telefono: +39 06 96707815 email: [email protected] www.leaseplan.it

DIRETTORE EDITORIALE Alfonso Martinez Cordero

DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Manzoni

DIRETTORE SCIENTIFICO Pier Luigi del Viscovo

ART DIRECTOR Indro Uttinacci

HANNO COLLABORATOAndrea Barbieri CaronesGiampiero BottinoPier Luigi del ViscovoNicola DesiderioAlberto MottiPaolo MalagodiAlessandro PalumboMaurilio RigoPietro Teofilatto

PROVE SU STRADA a cura di Nicola Desiderio

PUBBLICITÀGDN Marketing & Comunicazione [email protected]

STAMPA Modulgraf SrlVia di Santa Procula, 23/23A00040 Pomezia (Roma)

Registrazione Tribunale di Milano n.98/1997

TIRATURA: 15.000 COPIE

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PEOPLE

alla fotografia dei costiaziendali al benchmark

con quelli di aziende dellostesso settore, da soluzioni dicost saving all'attenzione perl'ambiente, passando per l'ot-timizzazione della car policye dei suoi processi in tutte lefasi, i consulenti LeasePlanraccolgono le necessità delCliente per offrirgli soluzionidavvero efficaci e a valore ag-giunto. Ne parliamo con Jaime Requei-jo Gutierrez, Business Deve-lopment Senior Vice-Presidentdi LeasePlan Corporation.

Dott. Requeijo, per una mul-tinazionale come LeasePlan,presente in 30 paesi e che siaccinge a festeggiare i suoi50 anni di attività, come sisostanzia il suo approccio diConsultative Selling?In LeasePlan basiamo la nostrarelazione con Clienti e Prospectsull’approccio di ConsultativeSelling. Da azienda specializ-zata nella gestione delle flotteaziendali, il primo passo peroffrire la soluzione giusta è lacomprensione approfonditadei loro bisogni e delle loroesigenze.Questo approccio consulen-ziale caratterizza non solo lafase iniziale della partnershipcommerciale con i nostri in-terlocutori, ma tutta la duratadel contratto, al fine di assi-curare nel tempo risposte sem-pre adeguate alle mutevoli espesso impegnative richiestedelle aziende che ci scelgono.

Lavoriamo in stretta collabo-razione con i nostri Clienti perottimizzare i costi del parcoauto, il cosiddetto Total Costof Ownership, attraversoun’analisi costante di tutti gliaspetti che concernono la mo-bilità aziendale. La nostra con-sulenza si sostanzia, infatti,in prodotti e servizi che co-niugano l’attenzione ai costicon altre tematiche care ai Fle-et Manager di realtà evolute,come la sensibilità verso unamobilità ecosostenibile e lasicurezza e la soddisfazionedei conducenti. Un prodottocome Fleet Balance, ad esem-pio, è in grado di fornire legiuste risposte per bilanciaretutti questi aspetti, secondoil diverso equilibrio desideratoda ogni azienda.

Con altre soluzioni, invece,come Car Policy Consult, defi-niamo insieme ai responsabilidel parco auto la migliore flottaper le loro esigenze, in lineacon strategie e obiettivi azien-dali. Per fare ciò forniamo con-fronti con altre realtà del settoree teniamo ovviamente in con-siderazione fattori fondamen-tali, come i costi di gestione,

esigenze di mobilità, attenzioneall’ambiente e alla soddisfa-zione dei conducenti, regola-mentazione fiscale e legale. La consulenza LeasePlan è in-fatti basata su un’esperienzanella gestione delle flotteaziendali lunga e di successo,resa possibile dall’ampia pre-senza geografica e dal grannumero di Clienti che fannodi noi un operatore leader nelsettore, in grado di dare adogni interlocutore davvero lerisposte giuste.

In un mercato sempre più com-petitivo e complesso, a causadelle concorrenza dei tradi-zionali operatori di noleggioma anche di realtà aziendaliche fanno della consulenzadi mobilità il loro unico corebusiness, come si differenziae cosa propone LeasePlan aisuoi Clienti? È vero che, all’interno del nostrosettore, è in aumento il numerodelle aziende che tentano dioffrire differenti tipologie diservizi. Nonostante ciò, sonoin poche quelle in grado di of-frire soluzioni davvero a valoreaggiunto per i Clienti. Comegià detto in precedenza, sol-

tanto un operatore del settoreesperto come LeasePlan puòoffrire soluzioni di gestionedella flotta davvero persona-lizzate in base alle esigenzedel Cliente, con una visioneconsulenziale, elevati livelli diservizio e profonda conoscenzadi tutti gli aspetti ed elementiche possono avere, nel tempo,impatti sul parco auto. Attra-verso il nostro prodotto Sa-vings Accelerator, ad esempio,siamo in grado di fornire unapproccio strutturato nell’af-frontare una materia comples-sa come l’ottimizzazione deicosti, scovando tutti i costi na-scosti o non necessari e iden-tificando le eventuali oppor-tunità di risparmio.

La difficile congiuntura eco-nomica, che da qualche annostiamo vivendo nel mondo esoprattutto in Europa, unitaalla conseguente richiestapressante di attenzione ai co-sti da parte dei Clienti, qualirisposte richiede alla ➔

D

LA CONSULENZA IN CASA LEASEPLANUno degli elementi distintivi del GruppoLeasePlan, da anni, è la proposizione disoluzioni consulenziali ai suoi Clienti. In particolare nei mercati più maturi, le filialiLeasePlan si sono dotate di un team dedicatodi consulenti altamente specializzati, in gradodi offrire accurate analisi per migliorare lagestione della mobilità aziendale.

Jaime Requeijo Gutierrez

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consulenza di un operatorecome LeasePlan?Il prodotto appena citato, Sa-vings Accelerator, è in gradodi misurare in maniera cor-retta il Total Cost of Owner-ship, prendendo in considera-zione numerose voci talvoltatrascurate dai nostri referentiin azienda, come i rientri anti-cipati, le variazioni chilometri-che, il carburante o la vetturasostitutiva. Al Cliente racco-mandiamo quindi le azioni daintraprendere per ottenere i ri-sparmi, che vengono quanti-ficati e misurati nel tempo.

Inoltre, attraverso la partner-ship instaurata con i nostriClienti, forniamo loro gli stru-menti per migliorare anche leabitudini di guida dei driver,spesso radicate e di grandeimpatto sui consumi di carbu-rante, i danni di fine periodoo i costi di manutenzione. Conun prodotto come My Lease-Plan, infatti, offriamo soluzionispecifiche e personalizzate,pensate per tutti i nostri con-ducenti, da chi guida una vet-tura operativa fino all’Ammi-nistratore Delegato.

In base alla sua esperienza,quali sono le best practice alivello globale? Cosa si sta fa-cendo in particolare in Italia?Come già detto, LeasePlan èpresente in 30 paesi, i cui mer-cati hanno raggiunto una di-versa maturità in termini di ge-stione del parco auto. In tuttii paesi dove siamo presenti,

siamo considerati operatoriprimari del settore, in gradodi offrire prodotti e soluzionicoordinate a livello internazio-nale. Ad esempio GreenPlan,il nostro programma globaledi consulenza ai Clienti peruna mobilità sostenibile, checomprende anche strumentiinformatici per la misurazioneperiodica delle emissioni diCO2, un piano per la loro ri-duzione nel tempo e un po-tenziale programma di com-

pensazione, è disponibile conle stesse caratteristiche e mo-dalità dovunque.

L’internazionalità è uno deipunti di forza del nostrogruppo, ovviamente soste-nuto dalla capacità della sin-gola country di agire nel pro-prio mercato di riferimento. Eproprio a partire dalle espe-rienze locali spesso sono natiprodotti consulenziali di suc-cesso, un esempio è proprio

l’appena citato GreenPlan svi-luppato originariamente dallanostra sussidiaria in NuovaZelanda, uno dei paesi almondo più attento all’am-biente. Tutte le filiali traggonogrande beneficio dalla pre-senza globale del Gruppo, re-plicando esperienze e prodottidi successo ideate in altripaesi, e contribuendo attiva-mente con la propria attivitàlocale a migliorare l’offertadelle altre country.

FLEET BALANCE CAR POLICY CONSULT GREENPLAN SAVINGS ACCELERATOR

DEFINITION OF FLEET CONSULTING

AUTONOLEGGIO

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PROFIT

uanto sia in crisi il mercato italianodell’auto è ben noto a tutti. Dai 2,5

milioni di immatricolazioni del 2007 si èpassati alle 1.750 mila unità nel 2011, uncalo complessivo di quasi il 30%, che staproseguendo senza sosta anche que-st’anno. Il dato maggiormente preoccu-pante targato 2011 sono stati gli acquistidei privati, con una quota di mercatoscesa ai minimi storici: 66% del totale, ri-spetto ad una media del 77% degli ultimi20 anni (1990-2010).

In un contesto così poco allettante, si evi-denzia invece l’andamento positivo delsettore del noleggio veicoli, che ha con-tribuito a ridurre i risultati sfavorevoli delmercato auto. I dati ufficializzati con l’XIRapporto ANIASA sul 2011 sono infatti in-dicativi di un’annata in decisa ripresa, conun aumento del 12,3% delle immatricola-zioni, oltre 302.000 veicoli uso noleggio,arrivando a rappresentare ben il 16% delmercato interno. I dati d’insieme, com-prensivi delle attività di noleggio a brevee a lungo termine, vedono poi un fatturatoin aumento del 2,4%, che ha sorpassatoquota 5 miliardi di euro.

Altro dato da considerare è, nel momentoin cui il tasso di disoccupazione nazionalerimane fermo all’8,4%, il positivo risultatodel noleggio, +3,2% di dipendenti, un verosuccesso del management delle aziende,che ha saputo cogliere le migliori oppor-tunità e che ha valutato con la massimaattenzione il capitale della forza lavoro.Inoltre, ulteriore aspetto di grande rilievo,il noleggio, anch’esso sottoposto ai cre-scenti oneri tributari e burocratici che gra-vano su tutti i settori produttivi, sta ga-rantendo in quest’ultimo triennio diprofonda crisi una incredibile stabilità deicosti, funzionando quindi come “sostegnofinanziario” alle aziende, specialmente

alle PMI, in crisi di liquidità e con fidi ban-cari in calo nonché vessate dalla stessaPA con il cronico ed automatico ritardodei pagamenti.

Il noleggio a breve termineGrande flessibilità e efficienza nella ge-stione della flotta e nell’organizzazionedelle strutture di servizio: sono stati questigli elementi base che hanno contraddi-stinto anche nel 2011 le attività di NBT.Gli effetti di questa attenta politica azien-dale – l’auto giusta al momento giusto-hanno portato il giro d’affari a raggiungereil record storico di 1 miliardo e 126 milioni,un aumento del 3,1%, con una parallelacrescita dei contratti stipulati (4.850.000,+4%) e delle giornate di noleggio (oltre 31milioni, +3,7%). L’aumento del 5,3% degliaddetti diretti FTE (full time equivalent)arrivati a 4.600 unità, ed a cui si aggiunge

l’indotto, costituisce un brillante risultatonel contesto economico nazionale.La domanda di noleggio per esigenze tu-ristiche ha continuato ad essere determi-nante, rappresentando anche nel 2011 il55% del fatturato, mentre è stata stabileal 33% la richiesta per esigenze business,strettamente collegata alle dinamichedella mobilità aziendale, delle attivitàcommerciali e di assistenza. Ed è stataancora sostenuta la domanda di auto perservizi di replacement, specialmente daparte delle aziende di lungo termine perauto in pre-assegnazione o sostitutiva. Afronte delle differenziate esigenze delmercato, il settore ha comunque saputogestire con la massima funzionalità unaflotta media annua di circa 117mila veicoli,arrivando ad un tasso di utilizzo del 72%,indicativo di altissimi livelli di competenzaoperativa e logistica. ➔

di Pietro Teofilatto

Q

INDUSTRY REPORT

Nonostante la crisi economica continui ad imperversarepressoché in ogni comparto produttivo e specialmentenell’automotive gli scenari appaiono molto grigi, il settore delnoleggio veicoli tiene il passo e torna a registrare dati positivi.

QUADRO COMPLESSIVO DEL NOLEGGIO

2011 2010 Var. %

Fatturato (mln di euro) * 5.030 4.920 2,40%

Flotta circolante 678.373 662.614 2,40%

• breve termine: flotta massima 154.213 149.196 3,40%

• lungo termine: end fleet 524.160 513.418 2,10%

Immatricolazioni (auto + altro) 302.332 269.324 12,3

Addetti diretti 7.320 7.094 +3.2%

(*) inclusi i servizi di Fleet Management ed escluso il fatturato della rivendita veicoli

Fonte ANIASA

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PROFIT

La continua ottimizzazione nella gestionedella flotta ha permesso alle aziende NBTdi offrire i noleggi a prezzi più convenienti:il prezzo medio è rimasto ancorato ai 36euro/giorno, pur restando stabili le duratemedie. E considerando che il valore mediodelle autovetture ha visto un incrementodel 4% (circa 13.000 euro) rispetto al 2010(circa 12.600 euro), è riprova di una ge-stione accorta e brillante.La flotta utilizzata per i servizi NBT è no-toriamente caratterizzata da vetture dipiccole e medie dimensioni: infatti oltre3/4 delle auto sono posizionate sui seg-menti A, B, e C, con un complessivo 77%,mentre sono al 16% le auto di categoriamedia superiore e solo al 7% quelle su-periori o alto di gamma.Pressochè stabile la permanenza in flottadei mezzi, soggetta a vari fattori, che vedein media la sostituzione delle vetturedopo 10 mesi e dei furgoni dopo 17.

Il noleggio a lungo termineNel 2011 il noleggio a lungo termine si èconfermato come elemento trainante delmercato, con un ruolo di crescente rilievonel rinnovo del parco auto e con beneficisul tema dell’ambiente e della sicurezza.Superato il biennio “grigio” in cui per laprima volta la flotta NLT registrava datinegativi (-2,7%, nel 2009 e -1,7 nel 2010),il 2011 ha visto un netto miglioramentocon 11.000 unità in più (+2,1%, vale a direun totale di oltre 524 mila unità circo-lanti); un parco caratterizzato quindi dal-l’immissione di nuovi veicoli, grazie alleimmatricolazioni arrivate a 185.000 unità(+29% sul 2010).La clientela del NLT, rimasta fedele nel-l’apprezzare tale modalità di utilizzo deiveicoli con proroghe e aggiornamenti deicontratti, ha pertanto ripreso nel 2011 achiedere mezzi per le proprie esigenze dimobilità. In un contesto in cui perdura la

QUADRO DEL NOLEGGIO A BREVE TERMINE

2011 2010 Var %

Fatturato (ml di euro) 1.126 1.092 3,10%

Giorni di noleggio 31.116.00 30.000.000 3,70%

Numero di noleggi 4.848.000 4.600.000 4,00%

Durata media per noleggio (gg) 6,4 6,4 -0,30%

Prezzo medio per noleggio (euro) 232 234 -0,90%

Prezzo medio per giorno di noleggio (euro) 36 36 -0,60%

Utilizzo medio della flotta 72% 72% 1,30%

Flotta media 117.669 114.945 2,40%

Flotta puntuale al 30 agosto 154.213 149.196 3,40%

Immatricolazioni (auto e furgoni) 117.105 125.727 -6,90%

Punti vendita (stazioni di noleggio) (1) 1.662 2.582 -4%

Dipendenti 4.606 4.373 5,30%

(1) Per un omogeneo raffronto 2011/2010 i“punti vendita” 2010 non considerano quelli di operatore defi-nitivamente uscito dal settore nel 2010. Operatore che utilizzava, come punti di noleggio, numerosi ga-rage e carrozzerie distribuiti sul territorio nazionale.

Fonte ANIASA

DISTRIBUZIONE DEL FATTURATO NBT PER MOTIVO DI NOLEGGIO

2011 2010 Var %

Fatturato totale (ml di euro) 1.126 100% 1.092 100% 3%

• Turismo 622 55% 598 55% 4%

• Business 373 33% 361 33% 3%

• Replacement 131 12% 133 12% -1%

Fonte ANIASA

PERMANENZA MEDIA DEI VEICOLI NBT IN FLOTTA (MESI)

Mesi 2011 2010

Permanenza di vetture in flotta 10 10

Permanenza di furgoni in flotta 17 16

Fonte ANIASA

IMMATRICOLAZIONI DI VEICOLI A BREVE TERMINE

2011 2010 Var %

Immatricolazioni 117.105 125.727 -7%

• di cui vetture 112.331 121.102 -7%

• di cui furgoni 4.842 4.625 5%

Valore medio in euro delle immatricolazioni 13.199 12.733 4%

• di cui vetture 13.029 12.578 4%

• di cui furgoni 17.713 16.793 5%

Fonte ANIASA

DISTRIBUZIONE DELLA FLOTTA NBT PER SEGMENTO

Segmento 2011

A (city car) 23%

B (utilitarie) 28%

C (medie) 26%

D (medie-superiori) 16%

E (superiori) 5%

F (alto di gamma) 2%

Fonte ANIASA

11CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

PROFIT

ristrettezza del credito, il valore del NLTcome mezzo di contenimento del TCO con-tinua ad essere attentamente considerato,anche da aziende solo di recente affac-ciatesi al noleggio.Dall’esame degli indicatori fondamentalidel NLT si evince una buona ripresa, conun fatturato dei servizi di noleggio in cre-scita (+2,5%), con il canone medio annuoed il prezzo medio al chilometro aumen-tati rispettivamente dello 0,9% ed del1,2%. In un anno in cui il tasso di infla-zione media è arrivato al 2,8% questi ele-menti di valutazione sono dimostrazionenon solo della continua ricerca da partedelle aziende di alta efficienza in un con-testo sempre più competitivo, ma soprat-tutto della validità del sistema noleggioper frenare i costi di mobilità e trasporto.

Nell’ambito delle Car Policy appare stabilela durata media dei contratti sui 44 mesi,dovuta sia alla necessità dei clienti di ri-durre il canone medio e degli operatori disettore di distribuire in un periodo più lungoil considerevole aumento dei costi, in par-ticolare quelli assicurativi e di gestione deiveicoli. Sono state in leggero aumento an-che le percorrenze chilometriche (30milakm/anno, +1%), indicativo che l’auto a NLTè sempre più un mezzo di lavoro.Nel 2011 si è verificato un forte aumentodelle immatricolazioni di vetture (+19,5%,pari a quasi 145mila unità), che ha elevatol’incidenza del NLT sul mercato dal 6,2all’8,2%. Benché sia da rapportarsi allafase recessiva del contesto nazionale, ècomunque evidente come il comparto ➔

QUADRO DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

2011 2010 Var %

Fatturato da contratti di noleggio, incl. prelease (mln di euro) 3.844 3.751 2,50%

Fatturato da rivendita usato (mln di euro) 1.092 1.135 -3,80%

Fatturato totale (mln di euro) 4.936 4.886 1,00%

Totale Veicoli usati venduti 156.341 138.713 12,70%

Veicoli in noleggio a fine anno 524.160 513.418 2,10%

Flotta media in noleggio a lungo termine 518.789 517.828 0,20%

Durata media dei contratti (mesi) 43,8 43,5 0,80%

Chilometraggio medio/anno 30.180 29.883 1,00%

Canone medio/mese (euro calc. su flotta media) 610 604 0,90%

Prezzo medio al chilometro 0,242 0,239 1,20%

Immatricolazioni (auto, furgoni, altro) 185.227 143.597 29,00%

Dipendenti 2.773 2.721 1,90%

Fonte ANIASA

DURATA MEDIA DEI CONTRATTI NLT (MESI)

2011 2010 Var %

Vetture 41,4 40,9 1%

Furgoni 52,1 51,2 2%

Altro 41,9 46,3 -10%

Durata media totale 43,8 43,5 1%

(*) Altro: sono considerati moto, mezzi speciali, ecc.

Fonte ANIASA

CHILOMETRAGGIO MEDIO/ANNO PER VEICOLO NLT

2011 2010 Var %

Vetture 30.892 30.391 2%

Furgoni 27.128 26.414 3%

Altro 28.053 17.374 61%

Km medio totale 30.180 29.883 1%

(*) Altro: sono considerati moto, mezzi speciali, ecc.

Fonte ANIASA

PENETRAZIONE NLT SULLE IMMATRICOLAZIONI DI VETTURE

2011 2010Var %

2011/20102009

Immatricolazioni vetture 1.757.649 1.960.282 -10,30% 2.158.010

Immatricolazioni vetture in NLT 144.957 121.267 19,50% 125.955

Penetrazione NLT 8,20% 6,20% 33,30% 6%

Fonte: Dati Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

12 CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

PROFIT

stia con gradualità riacquistando volumiimportanti sul mercato automobilistico.Per quanto riguarda il dettaglio delle im-matricolazioni, si rileva una forte ripresanon solo delle autovetture (quasi 24.000unità in più, +20% sul 2010), ma special-mente nel settore dei mezzi di trasportomerci (18.000 unità, +83%). È comunqueda rilevare che l’immissione in flotta di taleelevato numero di furgoni è sia in relazioneal rinnovo di specifiche grandi commesseverificatosi nella prima metà del 2011, siaal termine di contratti in proroga.Anche il deciso aumento dei veicoli vendutia fine noleggio (+12,7%) è rapportato allanaturale scadenza di importanti contratti.Attività quella del remarketing sempre piùstrutturata e rinnovata, con l’apertura dioutlet, l’ammodernamento dei piazzali, leaste on line, il potenziamento del web (orapiù completo e indirizzato anche alla clien-tela privata), che ha portato a ridurre alminimo la permanenza in stock.

La ripresa delle assunzioni cominciata nel2010 (+3,3%) è continuata anche nel 2011(+1,9%), segnale di particolare vitalitànello scenario generale del noleggio alungo termine, anche in considerazionedella crescita dell’indotto.

Prime indicazioni sul 2012Dopo un 2011 all’insegna della ripresa,anche il settore del noleggio veicoli neiprimi tre mesi dell’anno in corso ha co-minciato ad avvertire la situazione di crisie di incertezza che attanaglia l’intera eco-nomia italiana. Ed i dati relativi al primotrimestre inducono a intravedere un ral-lentamento del positivo andamento, anchein relazione della nuova stretta fiscalesull’auto aziendale paventata dal Governo,che intende trovare proprio in questo am-bito parte delle risorse necessarie a coprirei costi della riforma sul lavoro.

Nei primi mesi del 2012 appare infatti incontrazione il dato complessivo di richiestadi immatricolazioni di nuove vetture aduso noleggio (-20%), che ha portato aduna lieve contrazione del fatturato (-0,3%)e della flotta circolante (-0,2%). Resta po-sitivo il solo dato degli addetti diretti delsettore che continuano a crescere con unincoraggiante +3,3%. Con una pressionefiscale in ulteriore aumento (dopo il piccodel 2011 al 42,5% del PIL, quest’anno ar-riverà al 45,3%), si prevede un calo deiconsumi che renderà ancora più grigio loscenario di recessione del nostro Paese.Nel 2012 proseguirà, pertanto, la comples-siva riduzione della mobilità privata edaziendale, determinando una diminuzionedei consumi interni e, in particolare, di ac-quisti e utilizzazione di vetture. L’incertezzadella congiuntura non facilita previsionied ogni comparto è sottoposto a differentivariabili. Il settore del noleggio ha comun-que sempre dato prova di grande rapiditàdi adattamento alle situazioni contingenti,pronto ai cambiamenti e ad anticipare leesigenze della clientela, offrendo i miglioriservizi al prezzo più conveniente.

QUADRO COMPLESSIVO DEL NOLEGGIO

1° Trimestre 2012 1°Trimestre 2011 Var. %

Fatturato (in mln di euro) 1.420 1.424 -0,3%

Flotta circolante 603.500 604.710 -0,2%

• breve termine 85.500 91.500 -7,0%

• lungo termine 518.000 514.000 1,0%

Immatricolazioni 70.242 88.301 -20,5%

Addetti diretti 7.335 7.100 3,3%

Fonte ANIASA

DISTRIBUZIONE DELLE IMMATRICOLAZIONI PER TIPOLOGIA VEICOLO

2011 2010 Var %

Tipologia veicoli Unità % Unità % Unità

Vetture 144.957 78,4% 121.267 84,4% 20%

Furgoni 39.475 21,3% 21.553 15,0% 83%

Altro 521 0,3% 776 0,5% -33%

Totale 184.953 100,0% 143.597 100,0% 29%

Fonte ANIASA

no dei brand, quello Audi, più ce-lebrati presenta una storia a dir

poco singolare, cui val la pena di dedicarealcune note preliminari. A partire dal ruoloinizialmente avuto da August Horch, fon-datore nel 1899 della omonima fabbricadi automobili dalla quale il progettista te-desco si staccò, nel 1909, per dissensicon gli altri azionisti per dar vita, insiemea un gruppo di tecnici ed operai a lui fe-deli, a una nuova produzione sotto il mar-chio Audi, che in latino ha lo stesso signi-ficato del germanico “horch” e che dasubito contrassegnò prodotti di raffinatatecnologia, con motori dalle potenze spe-cifiche all’epoca paragonabili solo aquelle di esemplari da corsa.

Dopo il ritiro nel 1920 di Horch dal-l’azienda, la crisi economica del periodoportò nel 1928 all’assorbimento di Audida parte della sassone DKW, sino alla rea-lizzazione nel 1932 di un più ampio rag-gruppamento di imprese automobilisti-che. Che comprendeva anche la marcaWanderer, oltre all’originaria Horch e conla nascita del gruppo Auto Union, con iquattro marchi simboleggiati ognuno daiquattro anelli legati insieme in un nuovologo. I cui esemplari da corsa furono, neglianni ’30 e grazie alla geniale collabora-zione di Ferdinand Porsche, i soli a con-trastare con successo il dominio delle AlfaRomeo nelle competizioni.

L’ubicazione, dopo la seconda guerramondiale, degli stabilimenti Auto Unionnella zona dell’allora Germania Orientaleportò a un primo passaggio del grupposotto l’egida Daimler-Benz. Per una suc-cessiva cessione nel 1964 dell’Auto Uniona Volkswagen, che scelse di puntare in-vece sul brand Audi, tuttavia affiancatoal simbolo dei quattro anelli. Ed è da que-sto periodo che inizia lo sviluppo di una

produzione di cui è tra le migliori espres-sioni, nel 1972, l’Audi 80 spinta da un per-formante motore a iniezione diretta. Perle fortune commerciali fu poi determi-nante l’intuizione di Ferdinand Piëch – ni-pote di Ferdinand Porsche – che assunsenel 1980 la guida del gruppo Volkswagenpuntando, per il marchio dei quattroanelli, sullo sviluppo di una trazione inte-

grale capace di portare le “Audi quattro”alle più prestigiose vittorie rallystiche de-gli anni ’80 e con forti investimenti orien-tati alla perfezione dell’assemblaggio,nonché alla ricerca di raffinate linee este-tiche e di ottima aerodinamica. Il tutto ab-binato ad una continua evoluzione, sia ditipo motoristico sia estesa all’uso dell’al-luminio per il corpo vettura.

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PEOPLE di Paolo Malagodi

U

ECCELLENZA TECNOLOGICA AL SERVIZIO DELLE FLOTTE

AUDI

Micheel Frisch, direttore Audi Italia

Con la pertinente declinazione “All’avan-guardia della tecnica”, quale motto di unbrand rapidamente divenuto globale e con1.302.650 esemplari consegnati nel 2011,di cui 60.578 venduti in Italia e per unaquota nell’ordine del 3,5% per la casa diIngolstadt. Con una leadership tra i brandpremium ribadita anche dal primo qua-drimestre 2012, davanti a Bmw e Mercedes,in un mercato italiano la cui direzione èaffidata dall’ottobre 2007 a Michael Frisch:nato a Monaco il 22 aprile 1961 e che,dopo gli studi di economia aziendale alPolitecnico di Lüneburg, ha iniziato nel1987 il proprio percorso professionale inVolkswagen, per passare nel 1993 in Audidove ha maturato una vasta esperienzacommerciale. “Continuata – come sottoli-nea lo stesso Frisch – su un mercatoitaliano che per Audi rappresenta il terzomercato tra i maggiori paesi europei”.

Tuttavia, rispetto al 5,8% di Audi nel primoquadrimestre a livello continentale, inItalia si ha il 3,5% nello stesso periodo?“Va da sé che il dato europeo risente di

un peso particolare che il nostro brandha in Germania, coprendo ad esempionel 2011 quasi l’8% di quel grande mercato,mentre nello stesso anno lo share è del5,9% in Gran Bretagna ma del 2,7% inFrancia, mentre a un buon 3,5% si posi-ziona l’Italia”.

Quota che considera migliorabile?“Il nostro obiettivo è quello ed i primi quattromesi di quest’anno evidenziano la nostratenuta di quota, anche se in un mercato ita-liano fortemente in calo e pur in presenza dipolitiche fiscali certo non favorevoli all’ac-quisto di vetture dell’alto di gamma né alrapido rinnovo delle flotte aziendali”.

Ambito al quale Audi manifesta partico-lare attenzione?“Sicuramente, anche tenendo conto chein un mercato italiano in netto calo globaleè in precipitosa discesa di oltre il 20% laquota dei privati, mentre più limitata edintorno al 10% è invece la riduzione perle società ed i noleggi, in un insieme cheper le flotte aziendali vale oggi ormai il

40% dell’intero mercato auto italiano”.

Per quale ruolo specifico sulle vostrevendite?“In tale contesto, il peso delle flotte ènell’ordine del 50% sul totale delle im-matricolazioni italiane di Audi”.

Con quale posizione, rispetto agli altribrand premium?“Sia nel 2010 che nel 2011 i numeri diAudi per le flotte superavano quelli diBmw o Mercedes. Mentre nel primo qua-drimestre di quest’anno, per rinnovo diprodotti che hanno limitato la disponibilitàiniziale di alcuni modelli, siamo momen-taneamente secondi ma con ottime pro-spettive di recupero e come confermanoi dati delle ultime settimane”.

Quali sono i vostri modelli più gettonatiper le flotte?“Audi offre una gamma assai vasta evaria, con possibilità di scelta che vannodalle berline ai Suv ed alle versioni spor-tive. Con gli utilizzatori aziendali che po-sizionano A4 in testa, ma con Q5 alla se-conda piazza, mentre per il terzo posto èun serrato testa a testa tra A3 ed A6”.

Quali le preferenze per tipo di alimenta-zione?“Salvo qualche A8 a benzina destinata aivertici aziendali, il resto è tutto diesel macon un forte interesse – anche se non an-cora tradotto in scelte – per le nostre pro-poste dell’ibrido su Q5 ed A6 come pros-simamente su A8, mentre per l’elettricola questione principale è legata alla ne-cessità di infrastrutture per l’alimentazione,nonché alla necessità di politiche am-bientali e di tipo fiscale”.

Vale anche in questo settore la tendenzaal down-sizing?“In parte sì, anche se meno accentuatache non per il mercato dei privati”.

Quali ruoli Audi riserva alla rete distri-butiva per le flotte?“Cerchiamo di far crescere, migliorandola formazione specifica dei nostri collabo-ratori, le vendite delle concessionarie allepiccole e medie aziende. Mentre per leflotte dalle 50 vetture in su il rapporto ècurato direttamente da Audi Italia, ma conle consegne che passano attraverso larete commerciale, che può così conosceree continuare a seguire gli utilizzatori azien-dali, in un percorso capace di far provaretutti i contenuti e le emozioni dell’espe-rienza di un brand del livello di Audi”.

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PEOPLE

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DRIVE

a Volvo V60 è la versione giardinettadella S60, è l’ultimo modello pre-

sentato prima del passaggio di proprietàda Ford a Geely e dall’ex padrone ameri-cano prende il pianale e parte dei motori.Offerta con la trazione anteriore o integralee propulsori a benzina o Diesel a 4, 5 o 6cilindri con potenze da 115 CV a 304 CV,la V60 parte da 29.970 euro – 1.500 europiù della berlina – ed è offerta negli alle-stimenti Kinetik, Business, Momentum eSummum più lo sportivo R-Design e l’evo-cativo Ocean Race.

MUTAZIONE GENETICASportiva, dinamica, sinuosa. Chi l’avrebbedetto che la 240 Polar o la 960 avrebbeavuto un’erede così? Eppure il lavoro fattodagli stilisti svedesi è davvero riuscito erende la V60 perfettamente identificabilecome una vera Volvo, in particolare per lacoda, con i gruppi ottici verticali che ac-compagnano l’andamento dei fianchi. Ilresto parla il linguaggio delle emozioni,con la calandra bassa e prominente benraccordata con il cofano, il parabrezza in-clinato e la finestratura laterale che scendepiù veloce del tetto poggiando sulla mu-scolosa linea di cintura. Il look è ancorapiù aggressivo con la R-Design, ma senza

mai passare il segno del buon gusto. Arenderla ancora più sofisticata e ricono-scibile concorrono la combinazione cro-matica dei gruppi ottici. Lunga 4.628 mm,la V60 ha dimensioni paragonabili a quelledelle concorrenti di riferimento.

RAFFINATA SICUREZZAAnche l’abitacolo ha una personalità in-confondibile. Comodissimi i sedili e perfettala posizione di guida con comandi perfet-tamente allineati e strumenti dotati dilancette radiali per lasciare spazio alcentro al display multifunzione. La planciaripropone la consolle sospesa con quattromanopole principali: due per la climatiz-zazione, dotata di IAQS (Interior Air QualitySystem), e due per l’impianto audio di-sponibile in quattro diversi livelli fino alPremium Sound Multi Media con amplifi-catore di classe D da 5x130 Watt e 12 al-

toparlanti. Molto bello e facile da usare ilsistema infotelematico con schermo da 7pollici. Il pannello è leggermente orientatoverso il guidatore, dietro c’è un vano por-taoggetti e ce ne sono altri sparsi perl’abitacolo, tutti rivestiti internamente ingomma. Di grande qualità i materiali eben fatti gli assemblaggi in un alternarsidi plastiche morbide e metallo le cui com-binazioni possono essere scelte dal listino.Buono lo spazio per i passeggeri, soprat-tutto in lunghezza, meno quello per i ba-gagli: da 430 a 1.241 litri non è un record,ma rivestimento, regolarità e funzionalitàsono esemplari e c’è anche la possibilitàdi abbattere il sedile anteriore. Di assolutaeccellenza la dotazione di sicurezza. C’è di tutto e di più per permettere al gui-datore di evitare situazioni di pericolo, inparticolare ci sono i migliori sistemi difrenata automatica fino all’esclusivo ➔

di Nicola Desiderio

L

VOLVO V60 D4EMOZIONE SVEDESELa nuova station wagon di Göteborg rinnova la tradizione e la arricchisce di una massiccia dose di sportività, sia nello stilesia nel comportamento portando alla ribalta inediti sistemi disicurezza che ribadiscono la leadership del marchioscandinavo. Bella, comoda, raffinata, ma anche piacevole davivere e da guidare, ha tutte le carte per solleticare chiambisce alle solite tedesche.

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DRIVE

Pedestrian Detection, capace di individuareun pedone, attraverso un radar e unaspeciale telecamera, ed evitare l’impattofino a 35 km/h o ridurne le conseguenze.

A TUTTO TURBOSotto il cofano della V60 ci sono solo mo-tori turbo. Si parte dall’1.6 della T3 con150 CV e da 180 CV sulla T4 (che funzionaanche ad etanolo E85), si prosegue con il2 litri da 240 CV della T5. Tutti i 4 cilindri possono avere il cambio adoppia frizione mentre la T6 con il 6 cilin-dri in linea 3 litri da 304 CV rappresenta iltop in fatto di prestazioni (0-100 km/h in

6,2 s., 250 km/h) e ha di serie il cambioautomatico a convertitore di coppia e latrazione integrale. Per i Diesel si parte dall’1,6 litri da 115 CVdella D2 DRIVe che consuma 4,5 litri/100km ed emette 119 g/km di CO2. Si passapoi ai 5 cilindri: 2.4 litri biturbo da 215 CVe 2 litri da 136 CV per la D3 a prova difisco e da 163 CV per la D4 oggetto dellanostra prova. Ricavato dall’unità piùgrande mantenendone l’alesaggio, è unodei pochi motori a gasolio superquadri, ètutto in alluminio e anch’esso può esserecompletato da trasmissione automaticae trazione integrale.

Personalità inconfondibile per l'abitacolo della V60

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Con questo motore la V60 raggiunge i 220km/h, chiude lo 0-100 km/h in 9,4 secondie dichiara consumi di 5,1 litri/100 km conemissioni di 132 g/km di CO2. In arrivo la D6, la prima diesel ibrida plug-in al mondo.

SORPRENDE ANZI NOChiave nella fessura, si preme il pulsantee il 5 cilindri si avvia con qualche vibra-zione. Spinge a ogni regime e allungabene, ma predilige la parte centrale delcontagiri e fa sentire la tipica sonoritàsolo quando si accelera a fondo. Su stradaemergono l’ottima tenuta di strada, lo

sterzo preciso e ben calibrato e infine ifreni potenti quanto instancabili. Mano-vrabile il cambio. Guidare la V60 è un piacere e, pur semolto pronta ai comandi, non sorprendemai comportandosi sempre correttamentee infondendo sicurezza. Buono il comfortacustico, discreto quello offerto dalle so-spensioni. A questo proposito si possono avere l’as-setto a controllo elettronico Four-C o unaregolazione viceversa ancora più sportiva.Buoni anche i consumi, soprattutto te-nendo conto del peso della vettura e delfrazionamento del motore.

SENZA COMPLESSILa V60 parte poco sotto i 30mila euro eper avere la D4 ci vogliono 34.900 euronell’allestimento Kinetic che diventano40.250 sul superaccessoriato Summum.Chiaro dunque che la svedese non puntaa fare la comprimaria e, in ogni caso, sadi avere il fascino per andare oltre il pub-blico affezionato a Volvo. Non ha com-plessi di inferiorità, anzi: vuole essere ap-prezzata per quella che è sottolineandole proprie particolarità. Qualità, posizio-namento e prestigio del marchio fannoprevedere anche dei buoni valori residui,come già accaduto con altre Volvo SW.

cilindrata 1.984 ccpotenza 163 cvlungh./largh./alt. 4,63 x 1,90 x 1,48 mpeso 1.526 kgaccelerazione 9,4” (da 0 a 100 km/h)velocità massima 220 km/hcambio manuale a 6 rapportitrasmissione trazione anteriorecosto di esercizio al km (*) 0,55

consumo medio 19,6 km/litroemissioni CO2 119 g/kmcapacità di carico da 430 a 1.241 litricomfort ★★★★★

silenziosità ★★★★★

ABS SIESP SIantislitt. SI(*) percorrenza annua 20.000 km

VOLVO V60 D4 163 cvDATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE

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PROFIT

un annus horribilis il 2012 per ilmercato dell’auto nuova che nei

primi 5 mesi del 2012 ha perso il 19%. Anche l’usato piange. Nel periodo genna-io-maggio ci sono stati 1.788.234 passaggidi proprietà, contro i 2.022.467 dellostesso periodo del 2011, il che equivalead un flessione del 12% e a 234.233 pas-saggi in meno. La flessione nelle transazionidell’usato riflette il clima di prudenza deiclienti verso un acquisto importante comel’auto, ma anche una minore disponibilitàdi prodotto, che viene alimentata dallepermute sulle auto nuove, che viaggianoa circa il 20% in meno rispetto al 2011.

Si è discusso di questi numeri e anche dialtri temi tra cui web, deprezzamento, an-zianità media nel ricchissimo convegnodal titolo “Mercato Usato. Gestione eco-nomico-finanziaria delle auto usate”giunto alla VI edizione, promosso da Car-Next, e organizzato a Roma da Fleet&Mo-bility e a cui hanno partecipato, in qualitàdi relatori, esponenti di spicco di Case au-tomobilistiche, associazioni del settoree concessionari.

IL WEB E L’USATOSecondo Franco Oltolini, Operations Di-rector di LeasePlan Italia S.p.A., in qualitàdi responsabile del remarketing CarNext,ormai il web è diventato un fondamentalecanale di vendita delle auto usate, ma an-che una imprescindibile fonte di approv-vigionamento del prodotto. Se ieri l’usatoera un prodotto da piazzale, oggi è diven-tato un prodotto da vetrina virtuale.

Il cliente è passato da un approccio Touch& Choose, cioè esamina diverse auto fisi-camente e poi sceglie l’auto che acqui-sterà, ad un approccio Choose & Touch,cioè sceglie sul web tra moltissime autoche acquisterà e esamina l’auto scelta

prima di acquistarla. “Noi di CarNext riu-sciamo a fare oltre 4mila vendite di usatoai privati senza che questi tocchino il pro-dotto, grazie ai servizi di informazione,trasparenza e garanzia che offriamo, dicui il nostro cliente si fida. Oggi il nostrousato è consultabile e acquistabile anchetramite iPhone e Android.”

L’IDENTIKIT DELL’ACQUIRENTE DI USATODai dati presentati dall’Unrae, è emersoche nel 2011 i trasferimenti di proprietàtra privato e privato, senza intermedia-zione, sono cresciuti e hanno raggiunto il57% del totale, e di questi il 25% avvienetra parenti a titolo gratuito. E’ cresciutala componente femminile che si attestaal 37%, contro il 63% di quella maschile.

Si riduce la componente giovanile degliacquirenti di auto usate (dai 18 a 29 anni)che si attesta al 16% perdendo 2 punti ri-spetto al 2010, cala anche la fascia inter-media (dai 30 ai 45 anni) posizionandosial 38%, parallelamente cresce la fasciaadulta che totalizza il 44%. Secondo Pietro Teofilatto, direttore delnoleggio a lungo termine di Aniasa, staaumentando l’interesse dei noleggiatoriverso i privati come canale di sboccodell’usato che rientra in flotta. La quotadi usato destinata ai privati è passata dal4% del 2007 al 16% del 2011. I privati sem-brano apprezzare molto l’usato che pro-viene dal noleggio perché questo detienela certificazione dell’avvenuta manuten-zione sia ordinaria, che straordinaria. ➔

di Alessandro Palumbo

È

USATO SEMPRE PIÚ STRATEGICO E WEB ORIENTED

TRASFERIMENTI DI PROPRIETÀ

Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

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PROFIT

ANZIANITA’ MEDIA DELL’USATOSecondo i dati presentati dall’Unrae è au-mentata l’anzianità media dei veicoli usatiche è passata da 7,4 nel 2010 a 7,7 anninel 2011. Adolfo De Stefani Cosentino (presidentedei concessionari Mercedes) e FrancescoMaldarizzi (concessionario Fiat, Alfa, Jeep,Opel, Mercedes) concordano nell’affermareche oggi manca nell’assortimento dei dea-ler il prodotto usato che più si venderebbe,cioè quello con anzianità compresa tra i18 e i 24 mesi, che è il più richiesto daiclienti. I dealer non riescono ad intercettarel’offerta di questa tipologia di prodottoche rimane nelle mani dei privati e chedà luogo a transazioni senza intermedia-zione.Paolo Manfreddi (responsabile remarketingGruppo Fiat) sostiene che l’allungamentodelle durate dei contratti di noleggio alungo termine ha generato due effetti ne-

gativi: c’è stata meno vendita del nuovoai noleggiatori a lungo e meno prodottousato in arrivo per i dealer. Però questofenomeno è stato controbilanciato da unincremento delle immatricolazioni ai no-leggiatori a breve termine, che ha deter-minato un flusso di vetture fresche, conanzianità inferiore all’anno, presso i salonidei dealer per la rivendita.

L’USATO COME FATTORE STRATEGICOSecondo Massimo Gargano, presidentee CEO di Toyota, l’usato sta evolvendo.Fino a 10 anni fa si suggeriva di investirenell’usato come ulteriore fonte di profit-tabilità per il dealer, oggi invece l’investi-mento sull’usato non è più un’opzione,ma una necessità strategica: l’usato èfondamentale per vendere il nuovo perchéè necessario ritirare una vettura usataper venderne una nuova.Alfonso Martinez Cordero (amministratore

delegato di LeasePlan) sostiene che “perle società di noleggio a lungo terminel’usato in passato era considerato un’attivitàdi “dismissione”, oggi è un area strategicad’affari, tant’è che noi abbiamo creato Car-Next, una società specializzata per gestireil nostro usato. In questi ultimi anni il mer-cato delle flotte sta crescendo e ormai èarrivato a pesare oltre il 25%. Proprio perquesta ragione le case automobilistichestanno collaborando molto con le societàdi noleggio e questo porta a creare delleofferte migliorative per i nostri clienti siaper il nuovo, che per l’usato”.

IL RAPPORTO USATO/NUOVOSecondo Oreste Ruggeri (vice-presidenteFederauto) il governo invece di incentivaregli scambi di usato, li ha disincentivatiaumentando a dismisura il costo dell’IPT.In Italia l’auto nel corso della sua vitaviene scambiata 1,5 volte, in altri paesi incui non si paga l’IPT gli scambi di usatosono molto più numerosi. Per esempio inInghilterra l’auto viene scambiata 3,5 volte.Favorire maggiori scambi di usato, vuoldire favorire anche gli acquisti del nuovo.Secondo Romano Valente (direttore ge-nerale di Unrae) esiste un target di clientelache, dopo aver fatto esperienze positivesull’usato, continua a utilizzarlo. Questodipende sia dai prezzi competitivi, sia dalbuon rapporto qualità/prezzo che spessosi riesce a trovare. C’è poi un altro targetdi clienti che si rivolge ad un segmentoparticolare, i Km 0, che nel 2011 hannoraggiunto le 200.000 unità.

IL DEPREZZAMENTO DELL’USATOStefano Ferruzzi (Senior Manager EurotaxGlass’s International) ha affermato effi-cacemente che “l’usato non è come unVan Gogh, che col tempo aumenta il suovalore, ma piuttosto come un litro di latte,che si svaluta rapidamente”. Il deprezza-mento per le auto nel tempo è elevatissimosoprattutto per i veicoli di elevata potenza.I Crossover al contrario hanno una tenutadi valore molto più alta rispetto alla media.

Proprio per questo motivo secondo FrancoOltolini, Operations Director di LeasePlanItalia S.p.A., in qualità di responsabiledel remarketing CarNext, nella venditadi un’auto usata il tempo è una variabilefondamentale: più tempo passa, più ilvalore dell’auto diminuisce. Quindi è unmust vendere in tempi brevissimi, ma fa-cendo attenzione a non confondere l’ur-genza con l’ansia. Bisogna vendere al mi-glior prezzo e non svendere il prodotto ilprimo giorno.

TRASFERIMENTI NETTI PER ACQUIRENTE DI USATO

Fonte: Elaborazioni Centro Studi UNRAE su dati ACI

TRASFERIMENTI NETTI PER TIPOLOGIA DI CONTRAENTE

Fonte: Elaborazioni Centro Studi UNRAE su dati ACI

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MERCEDES B 180 CDIMONOVOLUME

27CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

DRIVE

a Classe B si rinnova dopo 7 annidi vita e 700mila clienti, un decimo

dei quali in Italia. Basata su un nuovo pia-nale destinato a fare da base per 6 mo-delli, abbandona l’originale struttura asandwich, è più efficiente del 16% rispettoalla precedente e si propone con una con-notazione più sportiva stabilendo nuovirecord in tema di sicurezza ed efficienza.Tre i motori al lancio – due benzina e unDiesel, con potenze da 109 CV a 211 CV –e due gli allestimenti (Premium e Luxury)con prezzi a partire da 24.830 euro.

DISEGNATA DAL VENTOLa nuova Classe B si allunga fino a 4.359mm dunque aggiunge 86 mm, si abbassadi ben 52 mm e accorcia il passo a 2.699mm (-79 mm), proporzioni che la rendonopiù filante allo sguardo ma soprattuttoall’aria con uno strabiliante cx di 0,26. Edè annunciata una versione da 0,24, recordassoluto per un’automobile. Il frontale hail muso pronunciato raccordato con il co-fano, la calandra triplana con la Stella cer-chiata e due file di LED per lato, la partelaterale è invece caratterizzata da un cu-rioso taglio ascendente. Vezzoso l’indica-tore di direzione piazzato sul guscio deiretrovisori mentre la coda è la parte menopersonale con fari e lunotto dalla formascontata. L’insieme, pur non convincendotutti, esprime comunque il carattere sofi-sticato della Classe B, soprattutto nelleore notturne.

DENTRO PIÙ SPORTS CHE TOURERLa tedesca dimostra al meglio la propriasvolta sportiva per gli interni. La formadelle bocchette è infatti quella a turbinadelle SLS, SL e SLK mentre la strumenta-zione è raccolta dietro al volante verticalecon una seduta più bassa di ben 100 mm.Hi-tech lo schermo piazzato sulla planciain un modo che è a metà strada tra ➔

di Nicola Desiderio

L

Lo spazio secondo la Stella cambia formula e diventa sports tourer con la nuova Classe B, lacapostipite della famiglia compatta che comprenderàaltre 5 varianti tra cui la Classe A. Tecnologia,efficienza e sicurezza le parole d’ordine di un’autoche alla tradizionale ospitalità del suo abitacoloassocia un’immagine più giovanile e hi-techracchiudendo in dimensioni compatte tutte lecaratteristiche tipiche del marchio.

SARÀ LEI

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DRIVE

il portafotografie, il tablet, lo smartphonee la TV piatta. In realtà il sistema telema-tico Comand Online può fare tutte questecose e molto altro controllandolo con lamanopola sul tunnel centrale che guada-gna un ulteriore vano nel caso vi sia il cam-bio automatico comandabile con la levettaal volante. Il freno a mano, come da tradi-zione, è a sinistra, ma stavolta è elettrico.Morbidi i materiali utilizzati, qualcuno in-vece appare duro e poco solido al tatto.Cresce lo spazio per la testa, cala un po’quello per le gambe – ma è sempre ab-bondante – e ai bagagli è dedicato un vanoche va da 486 a 1.545 litri passando per666 litri se si opta per il sistema Easy VarioPlus che comprende il divanetto traslabileper 140 mm e il sedile passeggero abbat-tibile. Da riferimento la dotazione di sicu-rezza a 5 stelle EuroNCAP con 7 airbag, ilPre Safe, il Collission Prevention, l’Atten-tion Assist, il cruise control attivo, il con-trollo dell’angolo cieco, del mantenimentodella carreggiata ed altro ancora.

NIENTE PIÙ PANINOLa Classe B abbandona la scocca construttura a sandwich e i motori non sonopiù coricati in avanti. I propulsori hannoturbo e iniezione diretta, stop&start, re-cupero dell’energia in rilascio, una parti-colare gestione termica e pompe a portatavariabile. Nuovo l’1,6 litri da 122 CV sullaB 180 e da 156 CV per la B 200 che si ca-ratterizza per la coppia massima espressagià a partire da 1.250 giri/min mentre il 2litri da 211 CV della B 250 rappresenta ilvertice per prestazioni (0-100 km/h in 6,8s., 240 km/h). Tutti hanno gli iniettori pie-zoelettrici a 200 bar in posizione centralenella camera di scoppio e l’accensione a

scintilla multipla, tecnologie riprese daiV6 e V8 di Stoccarda. Il Diesel è tutto inalluminio, ha cilindrata di 1,6 litri, eroga109 CV per la B 180 CDI o 136 CV sulla B200 CDI con 300 Nm disponibili già da1.600 giri/min. Quest’ultimo è l’oggettodella nostra prova. Nuovi anche i cambi:manuale a 6 rapporti e un 7 marce a dop-pia frizione. La Classe B avrà anche altrevarianti: a metano, fuel cell a idrogeno edelettrica ad autonomia estesa.

EFFICIENZA BRILLANTELa nuova tedesca non rinuncia alla chiaveper l’avviamento e colpisce subito per lasua marcia fluida e brillante. Il 4 cilindrinon vibra, è regolare sin dai regimi piùbassi e ha una progressione molto natu-rale con un bell’allungo accompagnato dauna sonorità argentina. Insomma, è unmotore gradevole e molto ben sfruttabile,accompagnato da un cambio dai buoniinnesti e che offre ottime prestazioni (0-100 km/h in 9,5 s., 210 km/h). Dinamicoanche il comportamento su strada conuno sterzo pronto e preciso e sospensioni

che limitano bene i movimenti dellascocca, ma sanno copiare bene anche leimperfezioni della strada. Volendo c’è an-che un assetto sportivo specifico. Soddi-sfacenti la maneggevolezza, l’insonoriz-zazione in velocità e i freni mentre iconsumi ottenibili su strada sono davveroeccellenti, soprattutto quando si viaggiasu statali e tangenziali.

VALE PER IL FUTUROLa Classe B rimane l’unica monovolumedi fascia premium e guarda alle famigliepoco numerose che vogliono una Merce-des in formato compatto, disposte a spen-dere in nome di immagine, tecnologia, si-curezza e possibilità di personalizzazioneimpossibili da trovare su altre auto di paridimensioni e tipologia. La B 200 CDI costainfatti almeno 29.990 euro, quanto unastation wagon media ben accessoriata.La tedesca però se li sa meritare perchéha un’efficienza superiore, percepibile an-che nella qualità di marcia, degna di unmarchio che è garanzia di tecnologia, pre-stigio e valori residui al top.

cilindrata 1.796 ccpotenza 136 cvlungh./largh./alt. 4,36 x 1,79 x 1,56 mpeso 1.475 kgaccelerazione 9,5” (da 0 a 100 km/h)velocità massima 201 km/hcambio manuale a 6 rapportitrasmissione trazione anteriorecosto di esercizio al km (*) 0,50

consumo medio 22,7 km/litrocapacità di carico da 486 a 1.475 litricomfort ★★★★★

silenziosità ★★★★★

ABS SIESP SIantislitt. SI

(*) percorrenza annua 20.000 km

MERCEDES B200 CDI Blue Efficiency 136 cvDATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE

Terza generazione per la compatta di Ingolstadtche porta al debutto la nuova piattaforma MQBsulla quale sarà costruita anche la Golf VII.Lunga 4,24 metri, ha uno stile più tagliente,interni ridisegnati e pesa 80 kg in meno conconsumi inferiori del 12%. Direttamente dallesorelle superiori le dotazioni tra cui l’Audi presense, l’Audi Drive Select e il sistema infotele-matico MMI Navigation Plus con comando atouchpad. I motori al lancio in settembre sonoi TFSI 1.4 da 122 CV e da 140 CV con tecnologiaCylinder On Demand, 1.8 da 180 CV poi c’è ilTDI 2.0 da 150 CV. In arrivo l’1.6 da 105 CV el’1.4 turbo a metano da 110 CV. Disponibili an-che i cambi DSG e previste la trazione Quattro,la Sportback 5 porte e anche un’inedita ver-sione berlina 3 volumi. Per il quadro che vuoleesagerare, tranne che per le dimensioni.

Il Double Chevron scende nel segmento deicrossover compatti con una vettura a ruote altalunga 4,34 metri derivata dalla Mitsubishi ASX,ma con stile sofisticato vicino a quello delleDS e allestimenti diversi e più ricchi. Tre i livellidi dotazione (Attraction, Seduction ed Exclu-sive), tutti con 7 airbag, climatizzatore, ESPcon assistenza alla partenza in salita e spec-chietti elettrici e prezzi a partire da 23.200 europer la 1.6 a benzina con cambio a 5 rapporti da115 CV a trazione anteriore. Due i diesel concambio manuale a 6 rapporti, disponibili anchecon trazione 4WD selezionabile: l’1.6 di casada 115 CV e il sofisticato 1.8 giapponese convariatore di fase da 150 CV dalle ottime pre-stazioni (0-100 km/h in 11,5 s., 200 km/h). Dedicata alle flotte alte di ruota, ma corte dicarrozzeria.

AUDI A3 3 PORTE: LA PRIMA DELLA TERZA

CITROËN C4 AIR CROSS: DS, MA NON DI NOME

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

Nome antico per un inedito modello della casatorinese prodotto nel nuovo stabilimento diKragujevac in Serbia. Lunga 4,14 metri e conuna carrozzeria a metà strada tra il monovo-lume e il crossover, è l’erede di Multipla e Idea,ha un bagagliaio da 400 litri, offrirà elevati li-velli di personalizzazione, a cominciare dalleoltre 30 tinte per la carrozzeria, e un sistematelematico integrabile dotato della nuovo fun-zionalità my:Car per diagnosticare, registraree certificare la storia e lo stato di manutenzionedella vettura in ogni momento. Tre i motori allancio previsto per la fine dell’anno: 1.4 a ben-zina, 1.3 Diesel e il bicilindrico 900 TwinAir chenel 2013 sarà disponibile anche nella versioneNatural Power alimentata a Metano. Attesa an-che una variante XL allungata a 7 posti. Da renta car e piccole flotte.

FIAT 500L: ORGOGLIO ITALIANO DALLA SERBIA

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

30 CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

NEWS ON THE ROAD di Nicola Desiderio

La sorellina della C-Max è scontata solo per ilnome. È infatti la prima auto del suo segmentocon entrambe le porte posteriori scorrevoli, perdi più senza montante per permettere un’ac-cessibilità senza confronti, ma senza rinunciarealla sicurezza condita dal sistema di frenataautomatica fino a 30 km/h e dall’EmergencyAssistance che chiama automaticamente i soc-corsi. Lunga 4,06 metri, debutta in autunnocon un 1.4 a benzina da 90 CV e il Diesel 1.6 da95 CV che dichiare 4 litri/100 km e 104 g/km diCO2 mentre successivamente arriveranno ilcambio PowerShift a doppia frizione, un inedito1.5 a gasolio da 75 CV accanto alle unità a ben-zina 1.6 da 105 CV e al raffinato mille 3 cilindriEcoBoost con potenze di 100 CV e 120 CV. Prezzia partire da 16.250 euro. Per il noleggio dow-ntown, ma non solo.

Dopo la 5 porte, arriva a stretto giro la versionestation wagon dell’ultima nata di casa Hyundaidenominata CW dalla connotazione sportiveg-giante. Lunga 18,5 cm in più, rimane sotto lasoglia dei 4,5 metri e riesce ad offrire un vanobagagli di 528 litri, ovvero 150 in più rispettoalla sorella, e arriva fino a 1.642 litri con lo schie-nale abbattuto dunque al vertice del segmento.Identiche invece l’articolazione della gamma,le dotazioni e le motorizzazioni. Per i benzinaci sono l’1.4 da 100 CV e l’1.6 a iniezione direttada 135 CV mentre per i Diesel si parte dall’1.4da 90 CV e si va a finire all’1.6 da 110 CV o 128CV. Le unità di cilindrata maggiore sono offerteanche con cambio automatico. Naturalmenteconfermata la garanzia Tripla 5: 5 anni di ga-ranzia, assistenza stradale e controlli gratuiti.Per il rappresentante senza pregiudizi.

FORD B-MAX: SCORRE SENZA OSTACOLI

HYUNDAI i30 CW: POCHI CENTIMETRI, TANTO BAGAGLIO

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

L’ammiraglia a ruote alte del marchio di lussodi Nissan si rinnova nei dettagli proponendosicon un frontale ispirato al concept Essence,vero e proprio manifesto di stile. Inedite la tinteGraphite Shadow e Iridium Blu, dalla specialeformula antigraffio brevettata, e diversi sia ilprofilo del paraurti sia il design dei cerchi inlega a 5 razze da 20 pollici sulle versioni GT eGT Premium, da 21 pollici sulla S a 4 ruote ster-zanti. Invariati sia le motorizzazioni, tutte concambio automatico a 7 rapporti e trazione in-tegrale a controllo elettronico, sia i prezzi. Siparte dalla FX30d con il V6 3 litri Diesel da 245CV, passando per il V6 3.7 a benzina da 320CV fino al possente V8 5 litri da 385 CV. Listinoa partire da 61.755 euro. Roba da dirigenti ori-ginali ed esigenti.

INFINITI FX 2012: I DETTAGLI CHE CONTANO

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

31CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

FUTURE

Seconda generazione per la compatta coreanacostruita in Europa che vuole sfidare la Golf.Più filante e raffinata nello stile, è lunga 4,31metri, ha una scocca per il 57% in acciai ad altaresistenza e carreggiate più larghe. Presentatain versione 5 porte e station wagon, avrà ancheuna coupé 3 porte e i motori sono più efficientidel 4%: i benzina 1.4 da 100 CV e 1.6 a iniezionediretta da 135 CV anche con cambio DCT a dop-pia frizione, i Diesel 1.4 da 90 CV e 1.6 da 110CV o 128 CV che nella versione EcoDynamicsdichiara 3,7 litri/100 km e 97 g/km di CO2. To-talmente nuovi gli interni con plancia orientataverso il pilota e dotazione di completa che com-prende l’ESP con assistenza di partenza in salitae il sistema di parcheggio semiautomatico. Ar-riva dopo l’estate con 7 anni di garanzia. Nelmenu delle grandi aziende.

La casa torinese guarda al mondo delle flottecon un allestimento specifico della propria com-patta dotato del Diesel 1.6 da 120 CV (0-100km/h in 10,7 s., 194 km/h) con emissioni di CO2pari a 120 g/km. La dotazione comprende cli-matizzatore bizona, cruise control, navigatoresatellitare, Bluetooth, volante rivestito in pellecon comandi audio, presa 12 Volt nel baule, cer-chi in lega da 16 pollici e cristalli posteriori oscu-rati oltre a 6 airbag ed ESP con assistenza dellapartenza in salita. Il prezzo è di 26.400 euro,1.400 euro in più per il cambio robotizzato Se-lectronic. In gamma anche i benzina turbo 1.4da 120 CV (anche GPL) e da 140 CV, 1.8 da 200CV, Diesel 1.6 da 105 CV 2 litri da 165 CV e bi-turbo da 190 CV. Quattro gli allestimenti (Steel,Silver, Gold e Platinum) con listino a partire da20.600 euro. L’azienda è il suo regno.

KIA cee’d: SECONDO ATTACCO

LANCIA DELTA BUSINESS: TAGLIATA PER IL NOLEGGIO

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

La piccola Stella non è più monovolume e di-venta una hatchback 5 porte lunga 4,29 metriche sfida direttamente Audi A3 e BMW Serie 1.Aerodinamica da primato (cx 0,26), ha dotazionidi sicurezza di classe superiore, come il Pre-Safe e il Brake Assist Plus, e un’ampia gammamotori turbo a iniezione diretta con stop&starte cambi manuali a 6 rapporti o a doppia frizionea 7 rapporti. I benzina sono l’1.6 da 122 CV e156 CV e l’1.8 da 211 CV poi per i Diesel ci sonoil 2.2 da 170 CV già Euro6 senza filtro grazie aldoppio EGR, l’1.8 da 136 CV o 109 CV e l’1.5 Re-nault di pari potenza con consumi di 3,8 l/100km ed emissioni di CO2 di 98 g/km. Tre gli alle-stimenti: Urban, Style e AMG Sport ma per laAMG “vera” non si dovrà aspettare invano. Apartire da meno di 25mila euro. Per il profes-sionista, su suggerimento della moglie.

MERCEDES CLASSE A: LA RIVOLUZIONE DI STOCCARDA

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

34 CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

NEWS ON THE ROAD di Nicola Desiderio

La best seller giapponese va incontro alle esi-genze del mercato italiano con una versioneGPL Eco in grado di assicurare costi di eserciziopiù contenuti. Il motore è l’1.6 litri da 117 CVcon cambio manuale a 6 rapporti che assicuraun’accelerazione da 0 a 100 km/h in 11,9 se-condi e una velocità massima di 181 km/h conconsumi di litri/100 km ed emissioni di CO2pari a 135 g/km, inferiori quindi del 6%. Di-sponibile negli allestimenti Visia, Tekna e n-tec, ha un listino che parte da 21.160 euro, ov-vero 2mila in più rispetto alle corrispondentiversioni alimentate solo a benzina e poco dipiù di quelle con motore Diesel 1.5 da 110 CV.Le versioni GPL sono per ora riservate alla va-riante 5 posti con carrozzeria corta e trazioneanteriore e non possono avere lo stop&start.Per il professionista o l’artigiano.

La terza generazione della monovolume com-patta 7 posti del Fulmine non poteva mancarel’appuntamento con il metano. Vecchia cono-scenza anche l’1.6 turbo da 150 CV miglioratonell’efficienza del 6% e funzionante anche a bio-gas, ma la novità più grande sono i serbatoi infibra di carbonio, più leggeri di 85 kg e con unacapacità di 25 kg, superiore del 20%. L’autono-mia così cresce a 530 km, più i 150 km assicuratidal serbatoio da 14 litri di benzina. Le emissionidi CO2 sono di 139 g/km (-8%) e le prestazionisono all’altezza (0-100 km/h in 11,4 s., 200km/h). Disponibile negli allestimenti Elective eCosmo a partire da 27.700 euro, fa compagniaalla precedente Zafira One ecoM turbo offerta a26.250 euro. Entro l’anno è in arrivo anche laversione GPL-Tech con l’1,4 litri turbo da 140 CV.Multiruolo per il rent e il lungo termine.

NISSAN QASHQAI GPL: ANCHE LEI SI GASA

OPEL ZAFIRA TOURER ecoM Turbo: VA SUL LEGGERO

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

La media francese alza le ruote e i livelli di tec-nologia con la versione RXH, SW più alta di 50mm e dotata del sistema ibrido-integrale HY-brid4 che consente 4 modalità di guida sele-zionabili: Auto solo con il motore Diesel 2 litrianteriore da 163 CV, ZEV solo con l’elettricoposteriore da 37 CV per 4 km, entrambi i motoriin 4WD per la massima trazione o in Sport peravere la spinta congiunta di 200 CV e 450 Nmtestimoniata dalle prestazioni (213 km/h, 0-100 km/h in 8,8 secondi) con dati di omologa-zione (4,1 litri/100 km, 109 g/km) da record perla tipologia di vettura. Diversa nel frontale, ca-ratterizzato da tre fila di LED per lato, e con unbagagliaio ridotto da 550 a 400 litri, la secondaibrida del Leone è offerta in allestimento unicoed esclusivo a 43mila euro. Aziende pedemon-tane, ecco una soluzione.

PEUGEOT 508 RXH: L’IBRIDA ALTA DI RUOTE

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

35CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

FUTURE

Restyling di metà vita per la compatta francesecon qualche modifica estetica, dotazioni piùricche e motori più efficienti. Fari con luci diurnea LED, qualche cromatura in più e interni rivisti,la Mégane ha ora anche il navigatore Tom TomLive con Google Search, la telecamera poste-riore e il Visio System, per commutare auto-maticamente gli abbaglianti e mantenere lacarreggiata. Nuovi l’1.2 turbo a iniezione direttada 115 CV e 1.6 a gasolio da 130 CV accanto aigià noti 1.6 a benzina da 110 CV, ai Diesel 2 litrida 160 CV e 1.5 da 110 CV da record: 3,5 litri/100km e 90 g/km di CO2. Tre gli allestimenti (Wave,GT line e Bose dotato dell’omonimo sistemaaudio) per quattro carrozzerie (5 porte, coupé3 porte, SporTour e CC) oltre alla specialissimaRS da 265 CV con listino a partire da 18.700euro. Per grandi flotte.

La gemella spagnola della Volkswagen up! hail portellone in tinta e segna il ritorno di Mar-torell nel segmento della Arosa. Lunga 3,56metri e con un bagagliaio da 251 a 951 litri,condivide con la tedesca la sicurezza a 5 stelleEuroNCAP, l’ESP di serie, il City Safety Assist eil sistema di infotainment con schermo porta-tile da 5 pollici. Identico anche il motore 3 ci-lindri mille da 75 CV, ma anche in versione da60 CV con emissioni di CO2 pari a 97 g/kmsulla versione Ecomotive dotata di stop&startche arriveranno a 86 g/km su quella a metano.Il cambio è a 5 rapporti manuale o robotizzato.Disponibile da subito con carrozzeria a 3 e 5porte in due allestimenti (Reference e Style)arricchibili con i pacchetti Style e Sport, e prezzia partire da 9.300 euro. Per il noleggio a brevee il car sharing.

RENAULT MÉGANE: MATURITÀ EFFICIENTE

SEAT Mii: LA GEMELLA SPAGNOLA

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

La prima auto ibrida non si accontenta di di-ventare la più venduta al mondo in assoluto esi rinnova dotandosi dei sistemi telematiciTouch e Touch&Go Plus, un nuovo frontale, faria Led con diversa combinazione e fari diurni.Disponibili infine due nuove tinte, interni piùcurati e novità anche per la strumentazionecon display centrale dotato di tecnologia Va-cuum Fluorescent, a 16 gradazioni di colore evisualizzazione tridimensionale, spia EV e re-gistro mensile dei consumi. Inalterati i dati diomologazione (3,9 litri/100 km pari a 89 g/kmdi CO2) mentre sono stati ufficializzati quellidefinitivi della versione plug-in con batteria allitio ricaricabile in 90 minuti: 2,1 litri/100 km,49 g/km di CO2 e 25 km di autonomia in elet-trico. I prezzi partono da 27.500 euro. Per ogniflotta che vuole virare verso il verde.

TOYOTA PRIUS plug-in: ANCORA PIÚ ELETTRICA

ECOLOGIA ★★★★★/ SICUREZZA ★★★★★/ COMFORT ★★★★★/ CAPACITÀ DI CARICO ★★★★★/ COSTO D’ESERCIZIO ★★★★★

36 CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

NEWS ON THE ROAD

POSTE ITALIANE COMPIE GLI ANNI

150 ANNI DEDICATI AL FUTURO

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TOGETHER

a mostra è stata allestitaall’interno di due avve-

niristiche cupole hi-tech pog-giate in uno dei luoghi simbolodi Roma, il Circo Massimo, asuggerire emblematicamentela visione di una realtà radicatanella storia del Paese eppuresempre lanciata in avanti, cheha accompagnato in un secoloe mezzo di vita la crescita del-l'intera società italiana.

“Siamo orgogliosi e felici diaver dato il via ai festeggiamentiper il nostro 150° compleanno– ha detto il Presidente di PosteItaliane, Giovanni Ialongo - ilmio ringraziamento va al Pre-sidente della Repubblica checi ha onorato con la sua pre-senza, inaugurando ufficialmen-te la Mostra, e a tutte le personedi Poste Italiane che ogni giornogarantiscono con qualità e at-tenzione servizi ai cittadini, alleimprese e alle istituzioni. Grazieall’impegno di tutti – ha ag-

giunto Ialongo - Poste Italianeè riuscita nell’obiettivo di au-mentare costantemente effi-cienza e competitività conser-vando sempre lo spirito origi-nario e i valori che da un secoloe mezzo ne animano l’attività”.“In 150 anni di vita – ha affer-mato l’Ad, Massimo Sarmi - Po-ste Italiane ha assicurato la suapresenza capillare nelle metro-poli come nei più piccoli centri,ed ha saputo cogliere le esi-genze sempre più articolatedella società che chiede servizisemplici e contenuti innovativi.Poste ha saputo rispondere of-frendo ai cittadini servizi postalie di comunicazione, finanziari,assicurativi, telefonici e di e-Governement ricevendo l’ap-prezzamento comune. La mo-stra – ha proseguito Sarmi – èl’occasione per condividere lanostra festa con l’intero Paese,per raccontare la nostra storia,anticipare la visione di ciò chePoste Italiane sarà in futuro,

un futuro già cominciato”.“150 anni dedicati al futuro” èun viaggio attraverso la storia,i fatti, il nostro patrimonio cul-turale in cui l’evoluzione del-l’azienda e quella del Paese siintrecciano indissolubilmente,in un continuo rimando di even-ti, scoperte, cambiamenti. È stata una mostra suggestivaperché ripercorrere i fatti chehanno segnato un secolo e mez-zo di vita dell’azienda più grandedel Paese significa essenzial-mente rivivere la stessa storiad’Italia, dalla sua data di nascitacome nuovo soggetto unitario,il 1862, fino ad oggi.Oggi l’intero sistema postale è

governato dalla più grande ecapillare infrastruttura logisticae tecnologica del Paese chefornisce oltre ai servizi postalianche prodotti integrati di co-municazione, logistici, finanziari,assicurativi e di telefonia mobilesu tutto il territorio nazionale acittadini, imprese e pubblicaamministrazione. Con 14mila uffici postali presentiin tutta Italia e una squadra dioltre 150mila dipendenti,l’azienda garantisce i propriservizi a oltre 32 milioni di clien-ti: privati, imprese e pubblicaamministrazione. Ma ripercorriamo le tappe fon-damentali di questa azienda.

di Alessandro Palumbo

L Poste Italiane festeggia nel 2012 i suoi 150anni. Non poteva essere che il Presidentedella Repubblica, Giorgio Napolitano, adinaugurare l’8 maggio la mostra “150 annidedicati al futuro”, aprendo ufficialmente glieventi celebrativi e i festeggiamenti per lostorico compleanno.

39CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

TOGETHER

1862: nascono le Poste La nascita dell’operatore po-stale nazionale, istituito dallaLegge n. 604 del 5 maggio1862 sulla Riforma postale, in-troduce tre principi basilari: ilconcetto di servizio pubblico,l’inviolabilità delle lettere, latariffa unica, realizzata conl’adozione del francobollo e ilmonopolio che tutelava i cit-tadini perché impegnava lePoste ad aprire uffici e offrirei propri servizi su tutto il terri-torio nazionale, anche doveeconomicamente svantag-gioso. Gli uffici postali diven-tano luoghi d’incontro pertutta la popolazione. Si dif-fonde in tutta Italia il vagliapostale, il primo servizio ditipo finanziario offerto ai cit-tadini italiani. Nel 1875 sonoistituite le Casse di RisparmioPostale che dal 1876 emet-tono i Libretti di risparmio po-stale. Ancora, nel 1881 vieneistituito il servizio pacchi po-

stali, svolto in precedenza daprivati mediante treni, piro-scafi e diligenze.

I primi progressi tecnologici Nel 1899, poi, con l’istituzionedel Ministero delle Poste e Te-legrafi, vengono introdotti nuo-vi servizi, come “l'espresso”e il pagamento in “contrasse-gno”. Il telegrafo senza fili di

Gugliemo Marconi, brevettatonel 1896 dà inizio all’era dellecomunicazioni di massa. Nelprimo decennio del XX secolol’Italia assiste all’arrivo di un’al-tra innovazione, la posta pneu-matica operativa dal 1913 aMilano, e poi a Roma e Napoli:telegrammi e lettere sono in-seriti in un bussolotto chespinto dall’aria compressa

viaggia velocemente attraversoun sistema di tubi sotterraneiche collega uffici della città.Le Regie Poste utilizzano unafitta rete di trasporti alternativi:tramvie, automobili e autocarri,piroscafi e navi. Muove i primipassi la posta aerea che verràimpiegata successivamenteper le missioni nelle colonie ein tempo di guerra. ➔

40 CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

TOGETHER

Tra le due guerreNei tre anni di conflitto la postamilitare supera, per efficienzae volume, i servizi postali civili,e rappresenta un conforto perle truppe. Prima della fine delconflitto, nel 1917 vengonoistituiti i conti correnti postali,un nuovo servizio di tipo fi-nanziario, disponibile al ter-mine della guerra. Nel 1925 icorrentisti postali sono quasidiecimila: meno di vent’annidopo, sono già 170.000.Durante il Fascismo, nel 1924,viene istituito il Ministero delleComunicazioni che riunisce inun unico dicastero Poste, Te-legrafi, Telefoni, Ferrovie e Ma-rina. Nel 1925 le Poste lancianoun nuovo prodotto di rispar-mio: i buoni postali fruttiferi,che offrono interessi crescentinel tempo.La Seconda Guerra Mondialeinterrompe traumaticamenteil percorso di sviluppo. Al ter-mine del conflitto il Paese èdiviso e devastato. Ha iniziola ricostruzione.

Il dopoguerra: risparmio po-stale e boom economicoLe Poste partecipano attiva-mente alla ricostruzione delPaese. Viene ripristinata larete postale aerea e riavviatala posta pneumatica. E’ di que-sti anni l’introduzione del telex,particolarmente per veloci co-municazioni d’affari. Con il de-naro versato su libretti e buonipostali lo Stato finanzia la rea-lizzazione di nuove infrastrut-ture: impianti postali e tele-grafici, linee ferroviarie, aero-porti, acquedotti, scuole, uni-versità. Attraverso il risparmiodelle famiglie Poste dà il suocontributo a sostegno della ri-nascita del Paese. Le nuoveesigenze di velocità nella co-municazione inducono l’orga-nizzazione a rilanciare la car-tolina che permette di comu-nicare a tariffa ridotta e diventasubito di moda.

L’era dell’automazioneNel corso degli Anni Sessantal'aumento dei volumi della cor-rispondenza impone un netto

cambiamento nell’organizza-zione logistica e un’ulterioreevoluzione tecnologica. Nel1967 viene introdotto il codicedi avviamento postale, le vec-chie cassette postali vengonosostituite e cambia il modostesso di lavorare: si adottanobollatrici elettromeccaniche,casellari meccanizzati, nastritrasportatori. Comincia l’era dell’automazio-ne del lavoro.Viene incentivato il trasportosu strada, con l'utilizzo di fur-goni, auto e motocicli. Specialifurgoni raggiungono i luoghicolpiti da calamità naturali persostituire gli uffici distrutti.Viene realizzata una rete diCentri di Meccanizzazione Po-stale, dotati di impianti auto-matizzati per la lavorazione dipacchi e corrispondenza e unarete di Centri di ElaborazioneDati per i servizi finanziari. Lenuove tecnologie entrano an-che negli uffici postali. Allafine degli anni Novanta arrivaper Poste anche la trasforma-zione della sua figura giuridica:

nel 1998, da ente di dirittopubblico, dipendente dal Mi-nistero, Poste si trasforma inSocietà per Azioni, con la de-nominazione di Poste Italiane.

Poste Italiane oggiCon questa trasformazione co-minciano a cambiare radical-mente la cultura e le strategieaziendali: si definiscono nuovepriorità, come il raggiungimen-to di bilanci in attivo, l’innova-zione tecnologica, l’orienta-mento al cliente, la formazionedei dipendenti, il rilancio delBancoPosta, l’ammodernamen-to degli uffici, una maggioreefficienza e redditività, l’innal-zamento della qualità e l’am-pliamento della gamma deiservizi per cittadini, imprese epubbliche amministrazioni.

Nascono idee di successo comePostepay, la carta prepagataricaricabile per acquisti e pa-gamenti semplici e sicuri: Adieci anni dal suo lancio sulmercato Postepay è ancora unfenomeno in continuo boom,

con 8,6 milioni di carte vendute.

Cyber security: la tutela dellecomunicazioni on lineLo sviluppo delle comunicazionivia Internet e il successo del-l’e-commerce richiedono la tu-tela degli utenti della rete. Aquesto scopo è stato realizzatoun Polo tecnologico nel quartiergenerale dell’Eur a Roma, co-stituito da numerose sale dicontrollo informatico che vigi-lano, 24 ore su 24, sull’effi-cienza dei flussi logistici e sullasicurezza delle transazioni viaInternet. Il tema della sicurezzainformatica è il vero nodo stra-tegico del presente e del futuro.Poste Italiane contribuisce inmodo decisivo alla diffusionedella cultura della Cyber Se-curity, realizzando strumentidi difesa dalla criminalità in-formatica. Grazie a queste ini-ziative, sono nate in Italia unatask force di esperti e una Fon-dazione internazionale impe-gnate nella divulgazione delsapere e nella formazione dispecialisti del settore.

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PROFIT

asce da una maxi inchiesta (“IlLibro Nero della RcAuto” di Vin-

cenzo Borgomeo) lo spunto per una pro-posta dell'ACI per abbattere drasticamente(fino al 40%), i prezzi delle polizze di as-sicurazione e per dare un forte contributoalla sicurezza stradale. Una proposta checomprende 4 articoli di uno schema diprogetto di legge e 4 raccomandazioniper un intervento del Governo. Il libro-inchiesta traccia uno scenario in-quietante. Il problema di fondo è che ilcosto dell’assicurazione è diventato in-sostenibile. Ma cosa fare, allora?

Alessandro Santoliquido, direttore generaledi Sara Assicurazioni, lo spiega in modosemplice. “Sia le imposte sia una partedei costi delle Compagnie sono propor-zionali ai premi e possono essere ridottise si riducono i costi dei sinistri e quindi ifabbisogni tariffari delle Compagnie. Per

ridurre l'RcAuto è necessario interveniresui costi dei sinistri. Ma per ridurre i costidei sinistri è necessario intervenire sulcontrasto alle frodi e sul contenimento dialcune componenti di costo”.

Il Decreto Legge sulle Liberalizzazioni hacominciato ad intervenire sul costo dellaRcAuto ma è necessario fare di più. È possibile realizzare interventi che pos-sono ridurre i costi della RcAuto del 30%circa a livello nazionale, con picchi fino al40% in alcune province, sanando le ano-malie italiane. Siamo un Paese dove cir-colano 3,5 milioni di auto senza assicu-razione, in cui 100 incidenti automobilisticiprovocano nel 23% dei casi danni fisicicontro i 10 di Francia, Germania e Belgioe gli 11 del Regno Unito. Un Paese che viene martoriato ogni annoda 700 mila denunce per “colpo di frusta”perché è impossibile diagnosticarlo in

modo strumentale (il medico si limita ascrivere nel referto “il paziente lamentadolori al collo” – e le assicurazioni pagano,per questo, 2 miliardi di euro l'anno, parial 15% del valore totale dei sinistri annui).Un Paese in cui si hanno a disposizionedue anni per chiedere risarcimento alleassicurazioni per un sinistro e in cui chichiede un risarcimento alle assicurazioninon ha di fatto nessun obbligo di sotto-porre a perizia la vettura per la qualechiede di essere risarcito.

di Pier Luigi del Viscovo

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PREMI GIÙ FINO AL 40%

LE COMPONENTI DI COSTO DELLA RCA

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PROFIT

residente Sticchi Damiani, l’ACItorna a farsi sentire. Perché?

Perché l’auto è sotto attacco e l’ACI riven-dica il suo ruolo storico di difesa degli au-tomobilisti. Cominciamo dai numeri: frail 1990 e il 2010, la spesa degli italiani perl'acquisto di carburanti è cresciuta del96,3%; la spesa per l'assicurazioneRcAuto è aumentata, nello stesso periododel 149,1%, rispetto a un andamento deiprezzi al consumo in crescita del 72%. Manegli ultimi due anni le cose sono note-volmente peggiorate: considerando infattianche il superbollo, l'IPT e l'IVA, la mag-giore spesa fiscale per gli automobilistinel 2011 è stata di 1,2 miliardi e sarà di2,4 miliardi nel 2012. E' solo un flash mafa capire perché l'Aci ha deciso di scen-dere in campo.

Come pensa di esercitare questa rappre-sentanza degli automobilisti, aggiun-gendo tensione a una società già piutto-sto al limite? No, affatto. Niente blocchi stradali, pole-miche o qualunquismo: vogliamo portaresoluzione concrete, come quella che pre-sentiamo oggi, un progetto che potrebberidurre di colpo del 30% i costi assicura-tivi, ed oltre il 40% in alcune provincie. Eche avrebbe anche la valenza di salvarediversi posti di lavoro. Non va dimenti-cato, infatti, che oggi, a causa di quellapressione economica e fiscale di cui par-lavo prima, si stima che entro l'anno inItalia perderanno il posto di lavoro 10 miladipendenti nel settore auto, quattro voltegli operai che hanno perso tutto nella vi-cenda di Termini Imerese. Così come nonva dimenticato che questa crisi dell'autoporterà alla perdita – secca – per lo Stato,di 8,3 miliardi di mancato gettito di IVA.

Mi scusi, ma sembra di sentire un rap-presentante dei costruttori.Ma guardi che il crollo del mercato auto-mobilistico italiano non è una mera que-stione che riguarda le case automobilisti-che: avere vendite in calo record è una

tragedia per tutti noi. Anche perché que-sto dato così negativo arriva dopo diversitentativi di correggere il tiro, dopo unastressante politica delle cosiddette “Chi-lometri Zero” - ovvero auto acquistate di-rettamente da filiali e concessionarie – edopo sconti e promozioni di grande por-tata. Tanto per capire di cosa parliamo, il2012 si dovrebbe chiudere con un numerodi auto vendute di circa 1.500.000 unità.Ovvero mezzo milione di auto in menol'anno rispetto alla media degli ultimi 4anni. Chiaro che il sistema-auto così nonpuò reggere. E per sistema-auto intendoun settore che, considerando l'indotto,dà lavoro a 1.200.000 persone, pesal'11,4% del Pil e contribuisce al gettito fi-scale nazionale nella misura del 16,6%.Solo il settore della distribuzione dà la-voro a 165.000 persone e rappresenta il6% del Pil. Insomma, colpire l'auto, tas-sare l'auto, non stressa solo gli automo-bilisti ma l’intero sistema Paese. Ecco per-ché vogliamo portare all'attenzione delgoverno delle raccomandazioni ed un pro-getto di legge in grado di alleviare questapressione sugli automobilisti, e quindisu tutti noi, per quel che riguarda il costodell’assicurazione.

Ma fare le leggi non è compito del Par-lamento? Siamo perfettamente consapevoli cheproporre e approvare le leggi è compitodel Governo e del Parlamento. Il nostro èun suggerimento che ci permettiamo dirivolgere, forti dell’esperienza che l’ACIha accumulato in oltre un secolo di vita,dedicato anche e soprattutto alla difesadegli automobilisti.

E cosa suggerisce l’esperienza dell’ACI? Crediamo che oggi sia particolarmente ur-gente contemperare il diritto dei danneg-giati ad avere un equo risarcimento con ildiritto degli assicurati ad avere un costosostenibile per la RcAuto. Il libro di VincenzoBorgomeo illustra una situazione para-dossale nella quale la maggioranza degli

automobilisti onesti viene danneggiatadal comportamento truffaldino di una mi-noranza agguerrita e protetta. Diverse nor-me oggi in vigore sui risarcimenti vannoinoltre modificate per adeguare la situa-zione italiana agli standard europei. Biso-gna spezzare la spirale di aumento deicosti che finora si è sempre tradotta inaumento delle tariffe assicurative. Bisognariportare le tariffe RcAuto italiane al livellodi quelle di Francia, Spagna e Germania.

Non crede sia una questione socio-cul-turale, oltre che normativa?Le rispondo con la frase con cui Borgomeochiude il libro, che mi ha molto colpito eche faccio mia. Eccola: “La questione difondo è semplice: chi truffa le assicura-zioni danneggia la collettività esatta-mente come fanno gli evasori fiscali. Ep-pure, mentre in quest’ultimo caso il reatoè visto da tutti noi come un modo odioso,ripugnante e vigliacco per rubare all’as-sistenza sanitaria, alle scuole e ai più bi-sognosi, le truffe ai danni delle assicura-zioni, e quindi di tutti noi automobilisti,sono tollerate, considerate “ruberie” mi-nori. Ma finché nell’immaginario collettivonon ci sarà questo scatto di livello suiladri di polizze, il mondo delle assicura-zioni avrà poche possibilità di riscattarsi”.

Dunque, adesso la “palla” sta nel campodel Governo?Sì. La proposta dell’ACI , articolo per arti-colo, è stata inviata al Governo che con ildecreto sulle liberalizzazioni ha iniziato,per quel che riguarda le assicurazioniauto, un percorso virtuoso anche se in al-cune parti contraddittorio. Per risolveresul serio e in modo definitivo la situa-zione, per ridurre i costi, portare il livellodei risarcimenti sugli standard europei,sgominare i truffatori e diminuire le tariffedell’assicurazione auto del 40 per cento,la strada è aperta. Una strada certamentein salita ma una strada che il GovernoMonti ha la possibilità e l’opportunità dipercorrere con successo.

di Pier Luigi del Viscovo

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L’AUTO È SOTTO ATTACCOE L’ACI LA DIFENDE

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DRIVE

BMW 320D EFFICIENTDYNAMICS

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DRIVE

a BMW Serie 3 è giunta alla sestagenerazione e con oltre 12 milioni

di esemplari prodotti è l’auto più vendutanella storia del suo segmento. Nasce sullostesso pianale della Serie 1 e presto saràaffiancata dalle tradizionali varianti Touring,Coupé, Cabrio, M3 e le versioni a trazioneintegrale con due inediti: l’ibrida e la GT.La gamma al lancio comprende 4 allesti-menti (base, Sport, Modern e Luxury) eunità a benzina con potenze da 184 CV a306 CV e un 2 litri a gasolio in 4 livelli dipotenza tra cui la 320d EfficientDynamicsda 163 CV oggetto della nostra prova.

RENI NUDELa nuova Serie 3 è nello stile la naturaleevoluzione della precedente mantenendogli elementi tipici di ogni BMW sia neglistilemi sia nelle proporzioni. Se nella codaricorda la Serie 5, di fronte invece spiccaper il lungo cofano arcuato che prendeinizio dal frontale particolarmente bassoe quasi aguzzo caratterizzato dai fari chelambiscono per la prima volta i due renicromati della calandra. Lo sbalzo è menomarcato del passato, insieme a un passoe ad una lunghezza cresciuti rispettiva-mente a 2.810 mm (+50 mm) e 4.624mm

(+93 mm). I fianchi sono tagliati per interoda un leggero spigolo che prende l’avviodal parafango anteriore e si integra con ilgruppo ottico della coda, meno squadratae con un accenno di spoiler sul cofano, atutto vantaggio dell’aerodinamica con uncx che varia da 0,30 fino allo 0,26 dellaEfficientDynamics.

ACCOGLIENZA TEDESCAMiglioramento senza stravolgimento an-che per l’abitacolo che diventa più spa-zioso e signorile e, come già accadutosulle sorelle più giovani, adotta di nuovo

la plancia con la parte orientata verso ilpilota – di 7 gradi per la precisione –, laleva del cambio automatico a joystick ela manopola contornata da pulsanti per ilsistema telematico ConnectedDrive, ar-ricchito da ogni forma di connettività eservizi Google e da uno schermo da 6,5 o8,8 pollici formato cinema. Ci sono anchel’head-up display a colori e la strumenta-zione in parte con tecnologia blackpanel.Migliorata anche la praticità: finalmentec’è una vaschetta portaoggetti sul tunnelcentrale a portata di mano e il portaba-gagli cresce a 480 litri (+20 litri). Inutiledire che la dotazione di sicurezza a 5stelle Euro NCAP è al vertice. La novitàmaggiore è l’Active Protection che conuna speciale telecamera e il sensore radarfa molte cose come segnalare un pericolo,frenare automaticamente, regolare la ve-locità di crociera o commutare i fari. Nonmancano i sistemi per controllare l’angolocieco, il mantenimento della carreggiatae, in caso di incidente, per chiamare i soc-corsi indicando la gravità dell’impatto lalocalizzazione. Raffinato il sistema di vi-sione perimetrico Sorround View. Natural-mente ricchissima la lista degli optional edelle personalizzazioni previste per gli in-terni, come si conviene per una BMW. ➔

di Nicola Desiderio

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INTELLIGENZA BAVARESE

La media di Monaco arriva alla sesta generazione e cresce in dimensioni, tecnologia e sicurezza migliorandoprestazioni e consumi secondo la ricetta che identifica anchele versioni più votate al risparmio, senza sacrificare il tipicopiacere di guida. La “Tre” va forte, beve poco e offre più spazio e comfort riscrivendo i riferimenti nel segmento. E presto la famiglia sarà allargata.

Plancia rivolta verso il guidatore e leva del cambio a joystick

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DRIVE

SPECIALITÀ DELLA CASAE da vera BMW, la parte migliore è la tec-nica. La scocca è stata irrigidita del 10%e resa più resistente grazie all’ampio uti-lizzo di acciai speciali, le sospensioni sonoin alluminio, lo sterzo è elettromeccanicoe il peso è sceso in media di 45 kg man-tenendo la perfetta ripartizione dellemasse sui due assali. I motori sono tuttisovralimentati ad iniezione diretta constop&start e recupero dell’energia in ri-lascio, accoppiati con cambio manuale a6 rapporti o automatico-sequenziale a 8rapporti. I benzina hanno turbo TwinScrolle distribuzione Valvetronic: il 4 cilindri 2litri ha 184 CV sulla 320i e 245 CV sulla328i, il 6 cilindri-in-linea 3 litri da 306 CVdella 335i rappresenta il massimo per pre-stazioni (0-100 km/h in 5,5 secondi). Il 2litri Diesel è declinato in versioni da 116CV per la 316d, da 143 CV per la 318d, da184 CV per la 320d e da 163 CV per la320d Efficient Dynamics oggetto della no-stra prova che dichiara 4,1 litri/100 kmpari a 109 g/km di CO2. In arrivo le ver-sioni a trazione integrale xDrive e la Acti-veHybrid3 da 340 CV che promette con-sumi inferiori del 12% rispetto alla 335i.

EFFICIENTE E DINAMICA DI FATTOLa Serie 3 si avvia con il pulsante e il 4 ci-lindri 2 litri spinge subito forte con qualchevibrazione che non rovina però il grancomfort generale. Si possono selezionarecon il Dynamic Drive 4 modalità di guida(Normal, Sport, Sport + e Eco Pro) che re-golano contemporaneamente la rispostadi motore, sospensioni, sterzo e cambioautomatico come nel caso dell’esemplareprovato. Eccellente la sua capacità di adat-tarsi ai desideri del guidatore, anche quan-do si usa in sequenziale, mentre è miglio-rabile quello dello stop&start che provocaqualche scossone nelle fasi spegnimentoe riavvio. Da riferimento il comportamentostradale, grazie anche alle carreggiate al-largate di 37 mm sull’asse anteriore e di47 mm sul posteriore, indiscutibili i freni

e lo sterzo. Insomma un gran bell’andareche rende assolutamente credibili quantosfruttabili le prestazioni dichiarate (225km/h, 0-100 km/h in 8,1 secondi) con con-sumi che fanno davvero onore all’eccellenzameccanica della berlina tedesca.

LA TRE HA TUTTI I NUMERIConfermarsi è sempre difficile eppure inBMW ci riescono anche stavolta. La nuovaSerie 3 è un’auto bella, che al tradizionale

dinamismo stavolta aggiunge anche untocco in più di maturità che la rendonoperfetta per i viaggi come sul misto eguardarsela appagante quanto il mo-strarla agli amici. Il prezzo parte da 37.050euro che diventano 39.950 sulla Moderne la Luxury, dunque a un soffio dalla sogliadei 40mila. Di contro, la EfficientDynamicsconsuma davvero poco e garantisce ottimivalori residui, premesse che col tempo sitrasformano in valore e sicurezza.

cilindrata 1.995 ccpotenza 163 cvlungh./largh./alt. 4,62 x 1,81 x 1,42 mpeso 1.490 kgaccelerazione 8,1” (da 0 a 100 km/h)velocità massima 225 km/hcambio automatico a 8 rapportitrasmissione trazione posteriorecosto di esercizio al km (*) 0,54

consumo medio 24,4 km/litrocapacità di carico 480 litricomfort ★★★★★

silenziosità ★★★★★

ABS SIESP SIantislitt. SI

(*) percorrenza annua 20.000 km

BMW 320d EfficientDynamics 163 cvDATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE

La strumentazione ha grafica e illuminazione tradizionali, ma dà tante informazioni

a Volkswagen up! è la piccola conla quale Wolfsburg torna nel vivo

segmento A con rinnovate ambizioni dopola parentesi della Fox. Più vicina nello spi-rito e nelle dimensioni alla Lupo, la up! èun progetto totalmente nuovo che com-prende anche le gemelle Seat Mii e SkodaCitigo. È offerta con carrozzeria a 3 e 5porte in tre allestimenti (take up!, moveup! e high up!) al quale si aggiungono glispeciali white up! e black up!. Al 3 cilindrimille si aggiungeranno altre motorizza-zioni tra cui l’elettrica annunciata nel 2013.

UN SORRISO RASSICURANTELunga 3.540 mm, larga 1.641 mm e alta1.489 mm, la up! ha dimensioni identichenelle varianti a 3 e 5 porte, ma di fiancocambia radicalmente l’andamento dellesuperfici vetrate: ascendente sulla primae rettilineo sulla seconda. Spiccano glisbalzi ridotti che generano un passo di2.420 mm, per massimizzare al massimolo spazio interno. Di fronte spicca la boccasorridente, dietro i fari di ridotte dimen-sioni annegati nel corpo vettura e soprat-tutto il portellone nero. Particolari cherendono la personalità della up! suscetti-bile in base alla tinta scelta per la carroz-zeria. L’insieme è monolitico e rassicu-rante e persino efficiente (cx di 0,32)frutto di linee semplici e coerenti comeper tutte le Volkswagen.

TECNOLOGICA E GENEROSAL’impronta del marchio si vede anche pergli interni dove si nota lo sforzo di coniu-gare la razionalità e le forme tipiche a uncarattere più giovane e sbarazzino conparti in tinta con la carrozzeria. Viceversa raffinate sono le maniglie diapertura in metallo e le cornici satinateper le manopole, la consolle, gli strumentile bocchette, quest’ultime degne davverodi un’altra categoria così come gli indica-

tori di direzione monoimpulso e l’impiantodi climatizzazione, efficace e silenzioso. Proprio per questo si nota l’assenza delpulsante dell’alzacristalli destro per il gui-datore. Ben rifinito invece il bagagliaio, molto pro-fondo, ma dotato di un piano di rialzo chelo rende perfettamente regolare anchequando si abbatte lo schienale posterioree il volume passa da 251 a 951 litri. Ottimel’abitabilità, con ampia libertà di movi-mento e spazio per ogni tipo di oggetto aportata di mano. L’accessibilità e anche la visibilità sullatre quarti posteriore sono ovviamente mi-

gliori sulla 5 porte mentre sull’altra pos-sono creare impaccio il movimento ne-cessario ad afferrare l’attacco della cin-tura di sicurezza, come capita su molteauto a 3 porte. Originale il sistema telematico tuttofareMaps+More asportabile con schermo da5 pollici, aggiornabile e con possibilità diintegrazione attraverso app come suglismartphone. Al vertice la dotazione in si-curezza a 5 stelle EuroNCAP: ESP con hillholder, 6 airbag e ISOFIX sono di serie ea richiesta c’è il City Assist, il sistema difrenata automatica che evita i tampona-menti fino a 30 km/h. ➔

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DRIVE di Nicola Desiderio

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IL MEGLIO IN PICCOLO

La casa di Wolfsburg torna con decisione tra le citycarpuntando a offrire contenuti al vertice anche in questafascia di mercato. Sicurezza al top e ottimo rapporto tra ingombri e spazio interno, la up! è semplice ma raffinata, solidama sbarazzina. Posizionato in alto il listino, frutto di unprogetto avanzato che guarda al futuro, della voglia diessere leader e del valore del marchio.

up!VOLKSWAGEN

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Plancia razionale e raffinata nei materiali. In primo piano il sistema infotelematico Maps+More asportabile con schermo da 5 pollici

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DRIVE

CORPO D’ACCIAIO E UN SOLO CUORELa piccola di Wolfsburg ha una scocca co-struita in acciai speciali per il 40% e sfruttacomponenti da hoc per ottimizzare al mas-simo ingombri e pesi. Uno solo il motore:un 3 cilindri mille completamente nuovoda 75 CV, al vertice per potenza nella ca-tegoria e così le prestazioni (0-100 km/hin 13,2 s, 171 km/h) e con una coppia di95 Nm tra 3.000 e 5.000 giri/min. La up!dichiara 4,7 litri/100 e 107 g/km di CO2che scendono rispettivamente a 4,2 e 98sulla versione BlueMotion Technology(stop&start, recupero energia in rilascio,servizi ausiliari disattivabili e pneumaticia bassa resistenza) che raggiunge 174

km/h. Il cambio è manuale a 5 rapporti,ma sono in arrivo anche un robotizzato ela variante con 60 CV che offre consumileggermente inferiori. Ancora meglio fa-ranno la versione a Metano con 79 g/kme la e-up! elettrica. Si prevede anche unaGT-up! con il mille turbo TSI da 100 CV.

SILENZIOSA E AGILETutta la qualità della up! si sente in marcia.Il 3 cilindri, pur senza contralbero, vibrapoco, è silenzioso e frulla solo se tirato,inoltre spinge bene oltre i 2.000 giri/mine porta volentieri la lancetta del contagirioltre il 6. Solo i rapporti lunghi lo rallen-tano un po’ e in ripresa occorre scalare

con il cambio, molto ben manovrabile. Ma-neggevolissima nel traffico, si fa perdo-nare un assetto piuttosto rigido con uncomportamento stradale di livello supe-riore nel quale l’ESP rappresenta una si-curezza in più e non interviene quasi maimentre l’impianto frenante misto (dischiauoventilanti e tamburi) offre tutte le ga-ranzie per potenza e resistenza. Convin-cono invece i consumi, poco sensibili allostile di guida e che consentono di non rim-piangere mai un serbatoio da soli 35 litri.

LA SFIDA DEL VALORELa Volkswagen up! offre di più, ma costa10.600 euro – con 500 euro in più per la 5porte – che la posizionano al vertice e di-mostrano che l’ultima arrivata vuole es-sere quello che già Polo, Golf e Passat rap-presentano nei loro rispettivi segmenti.Originale la formula con la quale può es-sere rateizzata a tasso zero la differenzadi 2mila euro per prendere l’allestimentosuperiore. Resta da vedere se i clienti, inpresenza delle gemelline Citigo e Mii – parinella sostanza, ma con listino ad una cifra– siano disposti a pagare un premiumprice in nome del marchio Volkswagensulla calandra pensando anche a un mi-glior valore residuo tra qualche anno.

cilindrata 999 ccpotenza 75 cvlungh./largh./alt. 3,54 x 1,64 x 1,49 mpeso 929 kgaccelerazione 13,2” (da 0 a 100 km/h)velocità massima 171 km/hcambio manuale a 5 rapportitrasmissione trazione anteriorecosto di esercizio al km (*) 0,41

consumo medio 21,3 km/litrocapacità di carico da 251 a 951 litricomfort ★★★★★

silenziosità ★★★★★

ABS SIESP SIantislitt. SI

(*) percorrenza annua 15.000 km

VOLKSWAGEN up! 1.0 75 cvDATI TECNICI E PER L’IMPIEGO AZIENDALE

a disoccupazione diquesti tempi è fonte di

stress? Forse, ma mai quantoil lavoro. Stando a quanto sug-gerisce un’indagine svoltadalla Commissione Europea,l’assenteismo per stress da la-voro fa perdere al VecchioContinente ben venti miliardidi euro ogni 365 giorni. Nell’attuale mare burrascosodei licenziamenti di massa,non manca però qualche faroche rende meno travagliata lavita dei lavoratori. Sono leaziende illuminate, che at-tuano una politica di welfare

aziendale attraverso i cosid-detti cool perks, benefit voltia motivare i lavoratori e con-venienti per l’azienda (che ri-sparmia grazie a un partico-lare trattamento fiscale: unaproposta win-win, per dirla intermini finanziari).

I lavoratori in USA… hanno trovato l’AmericaYoga, pilates, surf: no, non èla lista delle attività di un eso-tico villaggio turistico. Tutt’altro: è in America, infatti,che si possono trovare gliesempi più originali di benefit

aziendale. I 5.752 impiegatidella Chesapeake Energy, peresempio, hanno la facoltà disguazzare nella piscina olim-pionica aziendale e seguire uncorso per ottenere il brevettoda sub. Quiksilver, il brand più amatodai surfisti, non poteva invecefar altro se non promuoveretra i propri dipendenti il sur-fing infrasettimanale. Alla corte di Mark Zuckerbergsi clicca “mi piace” sui corsidi yoga e pilates: dopo orecurvi sui pc, pare non ci sianulla di meglio per sgranchirsi

un po’. E al quartier generaledi Twitter? Forse per persua-dere i dipendenti che per rag-giungere i numeri di Facebookla strada è ancora in salita, siva tutti a zampettare sulla pa-rete per arrampicata azien-dale. Linkedin punta sul relaxcon poltrone massaggianti,mentre EBay offre tatami perla meditazione. Google invece – che alla testa(geniale) dei propri dipendentitiene molto – offre gratis il par-rucchiere. Molte aziendehanno un animo green: Pep-siCo, Toyota e Yahoo offrono

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BENEFIT AZIENDALI NON CONVENZIONALI

giornalmente ai propri impiegatiuna scelta di frutta e verdurabio da portarsi a casa per lacena. Chi ha pensato più ingrande, però, è stata la Haber-man&Associates - una compa-gnia di PR specializzata in te-matiche agricole - che per capiremeglio le esigenze dei propriclienti, ha aperto un ranchaziendale dove i businessmenlavorano insieme ai clienti stes-si. Sport, meditazione, spiritogreen: ma non si pensi che gliamericani non siano un popolo

concreto. E allora ecco i pastigratis in mensa che la FactSetResearch Systems offre ai la-voratori, con un unico diktat:venerdì si mangia fuori e si so-cializza. Chi invece ha già so-cializzato - tanto da trovare an-che la propria anima gemella -riterrà utili i benefit di Ericksonche offre addirittura la cappellaper sposarsi e di Camden Pro-perty Trust, che garantisce unosconto del 20% sull'affitto dicasa. Avon, invece, prepara perle dipendenti ottime cene take-

away, per evitare di dover cu-cinare dopo il lavoro.

I benefit all’Italiana? Non mancano le sorpreseSecondo un’indagine realizzatada AstraRicerche, il 55,8% deidipendenti italiani indica comebenefit più apprezzati i ticket-restaurant, l’orario flessibile ela possibilità di lavorare dacasa.Grande richiesta ancheper le soluzioni legate alla mo-bilità: car-sharing, car-poolingo servizio navetta. ➔

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TOGETHERdi Francesca Carli

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TOGETHER

Le priorità per gli italiani sem-brano dunque essere legatealle necessità della vita di tuttii giorni. E le aziende, come sistanno adeguando? Molto attive le compagnie te-lefoniche: Vodafone ha lanciatoil progetto Vodafone Welfare,che prevede agevolazioni perrette scolastiche e universitarie,campus estivi, corsi di lingue,sostegno alla salute e cura deigenitori anziani.

Anche da 3 Italia i dipendentisono coccolati a dovere (e nonsolo loro): con “Paghetta 3” imigliori studenti tra i figli deidipendenti riceveranno, ognimese, un bonus fino a 150euro. Il progetto “3 Per Noi”offre invece servizio di colf obaby-sitter su chiamata, spesaa domicilio, lavanderia e check-up medico a costo ridotto. An-che la maternità è al centrodegli interessi di 3: “postorosa” nel parcheggio azien-dale, prolungamento del pe-riodo di esenzionedal lavoro,possibilità di lavorare part-time fino al terzo compleannodella prole e - per entrambi igenitori - permessi retribuitiin caso di malattia di bimbifino agli otto anni.

I dipendenti di Wind possonoinvece usufruire di assistenzaauto, servizio di concierge,asilo nido in sede, consulenzalegale e fiscale. Più unconven-tional i benefit di Ksb Italia:frutteto aziendale e mensa conprodotti a chilometro zero, unabiblioteca con oltre 400 titolie palestra interna. Anche nella sede di Pino Tori-nese della Ferrero (forse percombattere gli effetti di tuttoquel cioccolato!) è stata isti-tuita una palestra con tantodi personal trainer. Un maggiordomo è invece pre-rogativa dei dipendenti di Ac-corServices Italia: il gentile si-gnore sbriga per loro tutte lecommissioni, dalle bollette,alla tintoria fino al ritiro degliesami medici. Insomma, an-dare a lavoro non è mai statocosì rilassante.

Incontriamo la dott.ssa Francesca Merella,HR Manager di Cisco Italia, azienda dasempre attenta al benessere dei propri la-voratori.

Dottoressa, il benefit in assoluto più quo-tato tra i vostri dipendenti?Senza dubbio l’auto aziendale: Cisco di-spone di un parco macchine compostoprincipalmente da Audi, BMW e Mercedese lascia liberi i propri dipendenti di sce-gliere il modello che preferiscono, in basea gusti ed esigenze. Gli unici due vincoliche hanno i nostri dipendenti sono un tettomassimo di emissioni di CO2 da non su-perare - visto il nostro spirito green - e unbudget da rispettare.

Quali altre tipologie di benefit dedicateai lavoratori?Abbiamo un’assicurazione sanitaria inte-grativa per tutti i dipendenti e i loro fami-liari, che permette di affrontare tutta una serie di spese mediche con maggiore serenità.L’Employee and Family Assistant Program offre invece servizi di consulenza professionaleo personale interamente a carico dell’azienda. Svolgiamo anche workshop con l’intentodi aiutare i lavoratori a risolvere situazioni critiche: come gestire l’assistenza ai genitorianziani, per esempio. Inoltre, abbiamo in sede un centro di fisioterapia convenzionato;Cisco, però, non è favorevole ad avere tutto in azienda… vogliamo che il dipendente siaagevolato a fare delle cose fuori in modo che abbia una sua sfera personale ben distintada quella lavorativa. Ecco perché, ad esempio, non c’è la palestra aziendale, bensì unaconvenzione con un centro vicino all’ufficio.

Cosa incide di più sulla produttività dei lavoratori?Sicuramente il fatto di poter lavorare da casa: noi non chiediamo la presenza in ufficio eli dotiamo di tutti gli strumenti necessari per lavorare in mobilità. Non è richiesta la pre-senza fisica, ma si lavora per obiettivi: poter gestire il proprio work-life balance in manieraautonoma per i lavoratori fa la differenza.

Cisco ha sedi in tutto il mondo: come cambiano i benefit da paese a paese?L’Employee and Family Assistant Program è uguale in tutti i paesi. Ogni paese poi può, alivello locale, sviluppare aspetti che ritiene più rilevanti. Sicuramente, la differenza piùsostanziale è legata all’approccio al benefit stesso: i paesi anglosassoni e la Spagnahanno creato una piattaforma di benefit in cui i dipendenti possono scegliere la tipologiache ritengono più adatta alle proprie esigenze. Vorremmo farlo anche in Italia, dobbiamoperò fare i conti con una normativa fiscale un po’ complessa… ma il progetto per il futuroc’è e ci stiamo lavorando.

Cos’altro riserva il futuro ai dipendenti di Cisco Italia?Sicuramente l’asilo per bambini e le strutture per anziani. Vorremmo trovare delle strutturein loco, vicino a dove vive il dipendente e - magari attraverso dei voucher - aiutarlo intermini di organizzazione e di benefici economici: dovremmo arrivare a lanciare questobenefit l’anno prossimo. La ricerca per garantire il benessere dei nostri lavoratori, infatti,è costante: sono loro che fanno il successo dell’azienda.

CISCO ITALIA: UN OTTIMO ESEMPIO DI WELFARE AZIENDALE

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TOGETHER

social media fanno bene alleaziende, ai manager e ai dipen-

denti e al business aziendale in generale,soprattutto se utilizzati come strumentodi marketing e come modo per mantenerele giuste relazioni con i clienti.A dirlo è una ricerca commissionata daGoogle ed effettuata a livello internazio-nale fra i dirigenti di grandi e medie im-prese con sede in Europa e alle prese conl’affermarsi di questi strumenti di lavororelativamente nuovi, come Facebook,Twitter e LinkedIn.

L'indagine è stata effettuata a inizio pri-mavera in 7 Stati europei, e ha avutocome protagonisti 2700 manager, di cui305 di nazionalità italiana.Sono proprio i manager italiani, insiemeagli spagnoli, quelli che più utilizzano isocial network in azienda per motivi la-vorativi, con una media europea del 38%.E il 74% di questi ultimi afferma di avernotato un incremento della produttivitàgrazie ai social network oltre a una mag-giore facilità nel trovare informazioni e

potenziare la rete di contatti. Potere dellatecnologia e dei social media: Facebook,Twitter e LinkedIn, per esempio, aiutanole figure dirigenziali a gestire in manierapiù snella la propria casella di posta elet-tronica, spesso “intasata” con mail inde-siderate o promozionali che poco hannoa che fare con il proprio lavoro. In realtà,sono solo il 31% degli intervistati che ri-tengono che questi strumenti surroghinoin tutto e per tutto la mail dell’ufficio. Eanche per costoro, il punto forte dei socialnetwork è la possibilità di utilizzare mes-saggi brevi e, soprattutto, conversazionivia chat. Il risparmio in termini di tempoè notevole, come conferma Roberto Rossi,direttore dell'innovazione di MillwardBrown Italia, società che ha curato l’in-dagine per conto di Google: "I social me-dia aiutano a risparmiare tempo, in media3 ore alla settimana".

Un altro dato: l’86 % dei manager chefanno uso abituale dei social network inazienda ha dichiarato di essere stato pro-mosso di recente, contro il 61% del cam-pione che invece non li utilizza.

Un altro studio, lo SMI-Wizness Sustai-nability Index Social Media, ha riguardatoinvece 287 grandi aziende di Usa ed Eu-ropa e ha mostrato che il rapporto tra so-cial media e programmi di responsabilitàsociale d'impresa (CSR) si fa sempre piùstretto. Come IBM, che ha creato un sito dedicatoalla comunicazione delle sue iniziative disostenibilità, Smarter Planet, che nel girodi poco tempo ha ricevuto oltre 230mila“mi piace” su Facebook.I social media sembrano poter favorire leprestazioni di responsabilità sociale d'im-presa anche se ancora non si può ➔

di Andrea Barbieri Carones

I

IN AZIENDA IL MARKETING CAMBIA FORMASOCIAL MEDIA E TECNOLOGIA

Social media, smartphone, tablet e iPhone sono i nuovistrumenti con i quali i manager si confrontano ogni giorno e chespesso rappresentano un punto chiave della comunicazione.

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TOGETHER

stabilire con certezza di prove una rela-zione di causa effetto. In tutti i casi, èmolto probabile che nel futuro si realizziuna più stretta connessione tra uso deisocial media e attività di CSR dal mo-mento che le aziende attraverso questacompenetrazione coltivano la segreta spe-ranza di trasformare i consumatori in so-stenitori fedeli della marca. E i social me-dia sono talmente entrati nell’uso comunedel luogo di lavoro, che ormai i managernon impediscono nemmeno più l’accessoai dipendenti. Un'indagine condotta dallasocietà di analisi di mercato Gartner ha

evidenziato infatti che entro il 2014 sa-ranno meno del 30% le aziende che bloc-cheranno al personale l'accesso ai socialmedia, contro il 50% che ha adottato que-sta misura nel corso del 2010, con un calodel 10% ogni anno.

Nel settore automobilistico, emblematicoè quanto sta facendo Ford Motor Com-pany: dal quartier generale vicino a De-troit è partito il progetto FordDirect, jointventure tra la Casa madre e i concessio-nari che punta tutto sul web 2.0 per svi-luppare il business automobilistico lan-ciando sulla rete la piattaforma VehicleShowroom DealerConnection (VSR), la for-mula di marketing digitale che si integracon i social media in modo che i potenzialiacquirenti possano avere a disposizionetutte le informazioni sui veicoli nuovi eusati senza dover uscire dal sito stesso.

"Stiamo scoprendo che i consumatori sirivolgono a piattaforme digitali per trarreinformazioni utili per l'acquisto diun'auto, quindi è importante per la retedei concessionari attrarre la loro atten-zione con notizie aggiornate fornendo mo-dalità di relazione interattiva", ha dichia-rato Valerie Fuller, manager di FordDirect."L'iniziativa di Ford è stata pensata - ag-giunge - per consentire che i consumatoripossano trovare la vettura che cercano edessere in grado di connettersi con un con-

cessionario senza la seccatura di dovervisitare numerosi altri siti web".Secondo uno studio, infatti, 2,4 milioni diacquirenti utilizzano in qualche modo Fa-cebook per prendere una decisione di ac-quisto di un veicolo. Inoltre, il 58% deiconsumatori sono propensi a parlare dellaloro nuova vettura e della loro esperienzadi acquisto attraverso i social media conun 82% dei casi in cui il giudizio sullacompravendita realizzata è positivo.Naturalmente ci può essere anche il ro-vescio della medaglia: internet e i socialmedia possono rappresentare dei rischiper la sicurezza dei sistemi legati all'usodi questi strumenti: il rischio arriva anchedai dispositivi mobili, che negli ultimi annisono più che raddoppiati, visto che moltidi essi memorizzano dati sensibili.Del resto, sono proprio questi strumentimobili – tablet, smartphone e iPhone – agiocare un ruolo sempre più rilevantenelle strategie di marketing delle aziendedi tutto il mondo, sostituendo sempre piùle attività legate a convegni e fiere.

• Aumento dei dispositivi mobili connessi alla rete aziendaleCirca il 94% delle aziende intervistate registra un numero crescente di dispo-sitivi personali mobili connessi alla rete aziendale, il 78% delle quali dichiarache la cifra è più che raddoppiata negli ultimi due anni.• Dispositivi mobili più comuni e relativi rischi per la sicurezzaApple (30%) e Blackberry (29%) sono i più comuni tipi di dispositivi mobiliconnessi alle reti aziendali, seguiti da Android (21%).• Correlazione tra aumento dei dispositivi mobili e incidenti di sicurezzaCirca il 71% delle aziende ritiene che smartphone e tablet PC abbiano contri-buito ad un aumento del numero di incidenti di sicurezza nel corso degli ultimidue anni.

La tecnologia preoccupa le aziende? Ecco il risultato di un’indagine effettuata in Israele.

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PEOPLE

attenzione verso le tematiche dellasicurezza stradale negli ultimi anni

ha registrato una crescita costante. I risultati di questa maggiore attenzioneiniziano a dare i suoi frutti e, finalmente,il numero delle vittime della strada, sep-pure lentamente, inizia a diminuire. D’altronde da una parte ci sono gli sforzidella comunità europea che in dieci annisi è prefissata l’obiettivo del dimezza-mento della mortalità stradale, dall’altrai Governi e le Associazioni indipendenticercano di fare il loro dovere con campa-gne di prevenzione e sensibilizzazione.

Un ruolo determinante verso il raggiungi-mento di livelli di sicurezza sempre mag-giori lo giocano le Case automobilisticheche puntano sulla sicurezza anche comefattore di marketing strategico per au-mentare le proprie vendite rispetto ai di-retti competitor e alcuni marchi, grazieproprio a queste strategie, si sono con-quistati la fama di produttori di veicoli in

grado di offrire alti livelli di sicurezza.Nell’ambito delle varie iniziative intra-prese per migliorare la sicurezza a bordodelle auto, ha suscitato ultimamentemolto interesse una prassi diventata co-mune negli Stati Uniti che vede l’effettua-zione dei crash test con “dummy” al fem-minile. Insomma al posto del tradizionalemanichino che riproduce il corpo maschileè stato introdotto anche quello con le di-verse caratteristiche fisiche femminili. E i risultati sorprendenti, purtroppo, sisono visti subito: modelli che fino al 2010ottenevano il punteggio massimo di cin-que stelle per la sicurezza, sono scesi adue o tre dopo che nel 2011 sono stati te-stati per gli scontri frontali anche con ma-nichini di dimensioni più ridotte, che ri-producono la corporatura media delledonne americane.Da tempo i test con i manichini donnasono stati usati per il sedile anteriore delpasseggero, il posto classico dellamamma nei viaggi in famiglia. Mentre per

il posto di guida si continuano a usare imanichini uomini, senza tener contoquindi di quante donne guidano tutti igiorni una vettura. Inoltre in base alle ana-lisi di mercato è risultato che le signore,più degli uomini, si informano accurata-mente sulla sicurezza del veicolo primadi procedere al suo acquisto.In diverse diverse ricerche è emerso che iguidatori di taglia più piccola sono più arischio negli incidenti perché guidano conil sedile più vicino al volante, e quindi al-l'airbag. Inoltre la diversa angolatura delleloro gambe rende queste ultime più vul-nerabili. Secondo i dati diffusi dalla Na-tional Highway Safety Administration,l'ente americano per la sicurezza dellestrade, le donne rappresentano un quartodei guidatori e la metà dei passeggerimorti in incidenti stradali. Ma gli espertiinvitano a leggere i dati considerando chele donne viaggiano molto meno in mac-china e che la loro vulnerabilità negli in-cidenti risulta quindi più alta. ➔

di Maurilio Rigo

L’

CRASH TEST AL FEMMINILE

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PEOPLE

La notizia del crah test al femminile è stataquindi accolta con soddisfazione anche inItalia, come sottolineato da Umberto Gui-doni, segretario generale della FondazioneAnia per la sicurezza stradale: “Siamo fa-vorevoli all'utilizzo di manichini che simu-lano la corporatura femminile per valutarela sicurezza delle auto nei crash test. Sonomolte le donne, in Italia, che muoiononegli incidenti, sia al volante che comepasseggeri: una ogni 12 ore, il che vuoldire 2 al giorno, secondo l'ultima rilevazioneIstat. È importante prestare attenzione allasicurezza delle donne al volante. I crashtest sono obbligatori e in Europa l'Entecertificatore che assegna le stelle relativealla sicurezza delle auto è l'Euro Ncap, so-stenuto da sette Governi europei, dallaCommissione Ue e dalle associazioni diconsumatori e di automobilisti di tutti ipaesi dell'Unione. Le case automobilisticheche non li fanno non sono concorrenziali.

Recentemente oltre alle tre tipologie “stan-dard” di manichini utilizzate per i crashtest, è al varo un nuovo tipo di manichino,detto “Thums” (Total human model for sa-fety), che riproduce gli organi interni umani,così da fornire un maggior numero di in-formazioni sugli eventuali danni provocatial corpo umano dagli urti. Per il momento,tuttavia, c'è solo una casa automobilisticache li utilizza nei test”. Positivo è statoanche il commento di Giuseppa CassanitiMastrojeni, presidente dell'Associazioneitaliana familiari e vittime della strada, cheha aggiunto: “Ritengo che tali prove rea-lizzate negli Stati Uniti esprimano la mag-

giore attenzione che in questo Paese si ri-volge alla sicurezza stradale. Si acquisisconoin questo modo maggiori conoscenze sullapericolosità e sulla sicurezza delle auto.Bisognerebbe rendere noto, inoltre, a qualevelocità si riferisce, ad esempio, il punteggiomassimo di cinque stelle assegnato alleauto più sicure. Potremmo renderci meglioconto, se ci teniamo alla sicurezza, di qualepossa essere la nostra libertà di guida”. Da segnalare infine l’impegno dei progettistidella Volvo (della sicurezza hanno fattouna delle caratteristiche principali delleloro auto), che lavorano su crash test spe-cifici su manichini che riproducono il corpodi una donna incinta e sul sito internetdella casa svedese un’apposita sezione èdedicata alla sicurezza dei bambini e aiconsigli per le signore in dolce attesa.(www.volvocars.com/it-ch/top/about/vol-vosicurezza/sicurezzadeibambini/pages/pregnant.aspx)

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PLANET di Giampiero Bottino

agliare i costi. Un im-perativo al quale nes-

suna funzione aziendale puòsottrarsi, visti i tempi gramiche stiamo vivendo. Chi gestisce le flotte non puòsottrarsi all’impegno, adeguan-dosi a un concetto che nelmondo automotive è ormaiuna tendenza irreversibile: ildownsizing.Che non significa solo sceglieredi passare a vetture inferioriper costo e dimensione, maapprofittare anche del nuovofilone tecnologico che l'indu-stria automobilistica ha im-boccato per dare risposte im-mediate alla sempre più pres-sante domanda di riduzionedei consumi e delle emissionidi CO2 che a essi sono diret-tamente correlate. E consumare meno, come sabene ogni fleet manager, si-gnifica risparmiare. Mentre la

maggiore efficienza si traducein un aumento - la storia deldiesel è lì a dimostrarlo - delvalore residuo, altro dato chesi riverbera sul costo comples-sivo di gestione del parco auto.

Il downsizing consiste nel ri-durre la cilindrata per abbat-tere i consumi mantenendoperò livelli di potenza tali damantenere immutate, e spessoaddirittura aumentare, le pre-stazioni. Detta così, sembrauna sorta di uovo di Colombo,una soluzione di quelle che"bastava pensarci". In realtà,dietro all'apparente semplicitàsi nasconde un impegno tec-nologico lungo e costoso, che

i costruttori hanno portatoavanti per sviluppare le piùmoderne generazioni di motoria benzina. Il problema, infatti,è meno impellente per il diesel,che con l'avvento del commonrail ha già raggiunto elevati li-velli di efficienza e che ha sem-mai altri problemi, soprattuttoper quanto riguarda il rispettodelle normative antinquina-mento Euro 6 che entrerannoa regime nel 2016.Dalla combinazione tra inie-zione diretta e l'evoluzione deiturbocompressori - la stessaricetta che a suo tempo ha in-nescato il boom del dieselcome carburante per auto an-che sportive - sono nate delle

soluzioni motoristiche chestanno cambiando il panoramasulle nostre strade. E che inEuropa, unico mercato dovesi viaggia a tutto gasolio, han-no invertito la tendenza del-l'alimentazione a benzina versoun declino che sembrava inar-restabile.

Il downsizing, tra l'altro, è ap-plicabile a motori di qualsiasitaglia: se negli Stati Uniti, sto-ricamente "allergici" alle pic-cole cilindrate, si sta assisten-do al progressivo passaggiodai canonici V8 a motori chedi cilindri ne hanno "solo" 6o addirittura 4 (per il mercatoa stelle e strisce è una sortadi rivoluzione copernicana),nel Vecchio Continente l'at-tenzione si concentra soprat-tutto - anche se non solo -sulle cilindrate inferiori, tra lequali si sta imponendo una

LESS IS MORET

WNSIZINGDO

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sorta di ritorno al passato, afrazionamenti in 2 e 3 cilindriche sembravano ormai can-cellati per sempre dal voca-bolario automobilistico.

Nel primo caso, l'esempio piùsignificativo è rappresentatodal TwinAir, il bicilindrico in-ventato da Fiat Powertrain Te-chnology capace, con 900 ccdi cilindrata, di sviluppare 60cv nella versione aspirata, ma85 o addirittura 105 in quellaturbo pronta a debuttare nelcofano della sportiva Alfa MiTo.Nella variante meno potente,il due cilindri turbo equipaggiatutte le piccole del Gruppo,dalla Fiat 500 alla nuova LanciaYpsilon, per non parlare dellanuova Panda, modello tradi-zionalmente gettonato da mol-te flotte e adibito ai servizi inambito urbano. Da notare chequesta unità garantisce le stes-

se prestazioni del Fire 1.4 dianaloga potenza, ma con con-sumi inferiori del 30%. Piùdownsizing di così...Ben più ampia la schiera dei3 cilindri. Basti pensare al "mil-le" da 60 e 75 Cv e all'1.2 da60 e 70 Cv disponibili su tuttele piccole del Gruppo Volkswa-gen (VW up! e Polo, Seat Miie Ibiza, Skoda Citigo, Fabia eRoomster), ai pari cilindratadelle Nissan Pixo e Micra chearrivano fino a 115 Cv, ai "mille"da 69 Cv dell'accoppiata co-reana Hyundai i10-Kia Picanto,all'1.2 con 82 Cv della nuovis-sima Peugeot 308, all'interagamma (benzina, diesel e mi-croibrida) Smart piuttosto chealla Toyota Yaris 1.0 da 6 Cv.Per non parlare dell'ultimo ar-rivato, il 3 cilindri 1.0 della fa-miglia EcoBoost - tecnologiasviluppata anche per propul-sori di cilindrate e potenze su-

periori - che nella versione da125 Cv ha appena debuttatonel cofano della Focus, vetturadalle grandi tradizioni "azien-dali" che fino a ieri sarebbestata impensabile con una si-mile motorizzazione.

Sarebbe comunque riduttivolimitare il fenomeno del dow-nsizing a queste cilindrate e aqueste tipologie di vetture. Nelmondo delle auto a più elevatavocazione aziendale, per esem-pio, merita un cenno la Vol-kswagen Passat il cui 1.4 Tsi diultima generazione - disponi-bile sia sulla berlina sia sullaVariant station wagon - arrivaa sviluppare 150 Cv, pur conemissioni di CO2 contenute in119 g/km. E si spinge addirit-tura a 180 Cv la Opel Insignia,altra berlina e wagon moltoapprezzata dal settore fleet,con un motore turbo di cilin-

drata contenuta: 1.6 litri. Stessacavalleria e stessa cilindrataanche per un'altra new entry,la Volvo V40, anch'essa moltointeressante nell'ottica flotte:il suo 1.6 turbo a benzina èdeclinato anche nel livello dipotenza di 150 Cv. Sono solo alcuni esempi diuna tendenza che appare benlontana dall'essersi esaurita,ma che anzi promette ancoramolte sorprese, come eviden-zia una ricerca condotta dalladivisione Automotive di Frost& Sullivan secondo la qualenel decennio 2006-2016 il vo-lume medio dei motori a ben-zina nel mercato europeo èdestinata a calare del 23,1%,passando da 1.560 a 1.200 cc.Un'evoluzione che non rispar-mierà neppure i diesel, la cuicilindrata media è destinata ascendere da 1.9 a 1.6, con unariduzione del 16,3%.

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LA MACCHINA DEI NUMERI di Alessandro Palumbo

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA di imprese e societàElaborazioni Centro Studi UNRAE al 31/05/2012

Marca gen-mar 2012 gen-mar 2011 var % Peso % 2012 Peso % 2011FIAT 21.917 16.906 30% 30,0% 20,9%VOLKSWAGEN 4.099 5.711 -28% 5,6% 7,0%AUDI 3.738 5.044 -26% 5,1% 6,2%PEUGEOT 3.551 3.719 -5% 4,9% 4,6%BMW 3.339 4.908 -32% 4,6% 6,1%MERCEDES 2.994 3.789 -21% 4,1% 4,7%LANCIA 2.989 2.702 11% 4,1% 3,3%FORD 2.837 4.943 -43% 3,9% 6,1%SMART 2.757 3.305 -17% 3,8% 4,1%CITROEN 2.552 3.402 -25% 3,5% 4,2%NISSAN 2.282 2.015 13% 3,1% 2,5%RENAULT 2.191 2.662 -18% 3,0% 3,3%TOYOTA 1.946 2.783 -30% 2,7% 3,4%OPEL 1.769 3.086 -43% 2,4% 3,8%MINI 1.690 1.245 36% 2,3% 1,5%LAND ROVER 1.621 1.223 33% 2,2% 1,5%ALFA ROMEO 1.525 2.145 -29% 2,1% 2,6%HYUNDAI 1.259 865 46% 1,7% 1,1%VOLVO 977 1.121 -13% 1,3% 1,4%CHEVROLET 718 429 67% 1,0% 0,5%JEEP 686 522 31% 0,9% 0,6%SEAT 671 631 6% 0,9% 0,8%SKODA 661 880 -25% 0,9% 1,1%PORSCHE 542 536 1% 0,7% 0,7%KIA 512 401 28% 0,7% 0,5%MAZDA 458 808 -43% 0,6% 1,0%DACIA 455 310 47% 0,6% 0,4%HONDA 440 1.716 -74% 0,6% 2,1%MITSUBISHI 384 670 -43% 0,5% 0,8%SUZUKI 320 509 -37% 0,4% 0,6%SUBARU 288 372 -23% 0,4% 0,5%JAGUAR 177 170 4% 0,2% 0,2%ISUZU 109 128 -15% 0,1% 0,2%ALTRE 526 1.360 -61% 0,7% 1,7%TOTALE 72.980 81.016 -10% 100,0% 100,0%

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA di imprese e società - TOP 20

Elaborazioni Centro Studi UNRAE al 31/05/2012

n. marca modello gen-mar 2012 peso % n. marca modello gen-mar 2011 peso %

1 FIAT PANDA 9.081 12,4% 1 FIAT PUNTO 5.001 6,2%

2 FIAT PUNTO 6.123 8,4% 2 FIAT PANDA 3.715 4,6%

3 SMART FORTWO 2.757 3,8% 3 SMART FORTWO 3.305 4,1%

4 FIAT 500 2.168 3,0% 4 FIAT 500 2.542 3,1%

5 MINI MINI 1.690 2,3% 5 FIAT IDEA 1.961 2,4%

6 FIAT IDEA 1.424 2,0% 6 VOLKSWAGEN GOLF 1.931 2,4%

7 LANCIA YPSILON 1.357 1,9% 7 FORD FOCUS 1.821 2,2%

8 VOLKSWAGEN GOLF 1.097 1,5% 8 FIAT BRAVO 1.760 2,2%

9 LANCIA MUSA 1.035 1,4% 9 FORD FIESTA 1.261 1,6%

10 BMW SERIE 3 957 1,3% 10 MINI MINI 1.245 1,5%

11 NISSAN MICRA 919 1,3% 11 LANCIA YPSILON 1.236 1,5%

12 FORD FIESTA 874 1,2% 12 VOLKSWAGEN POLO 1.188 1,5%

13 FIAT FREEMONT 855 1,2% 13 AUDI A1 1.160 1,4%

14 FIAT QUBO 806 1,1% 14 CITROEN C3 1.125 1,4%

15 PEUGEOT 3008 792 1,1% 15 OPEL CORSA 1.064 1,3%

16 FIAT BRAVO 757 1,0% 16 BMW SERIE 5 1.025 1,3%

17 AUDI A4 748 1,0% 17 AUDI A4 998 1,2%

18 ALFA ROMEO MI.TO 724 1,0% 18 ALFA ROMEO GIULIETTA 914 1,1%

19 RENAULT SCENIC 716 1,0% 19 BMW X3 847 1,0%

20 FORD FOCUS 713 1,0% 20 OPEL ASTRA 845 1,0%

TOTALE 72.980 100,0% TOTALE 81.016 100%

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PROFIT

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA per uso noleggio - TOP 20

Elaborazioni Centro Studi UNRAE al 31/05/2012

n. marca modello gen-mar 2012 peso % n. marca modello gen-mar 2011 peso %

1 FIAT PUNTO 4.458 6,2% 1 FIAT PANDA 7.117 8,8%

2 FIAT PANDA 3.694 5,1% 2 FIAT PUNTO 6.858 8,5%

3 FIAT 500 3.427 4,8% 3 FIAT BRAVO 4.681 5,8%

4 ALFA ROMEO GIULIETTA 3.178 4,4% 4 FIAT 500 3.496 4,3%

5 FORD FOCUS 2.473 3,4% 5 ALFA ROMEO GIULIETTA 3.229 4,0%

6 OPEL ASTRA 2.158 3,0% 6 FORD FIESTA 2.738 3,4%

7 LANCIA YPSILON 2.043 2,8% 7 LANCIA DELTA 2.692 3,3%

8 FIAT BRAVO 1.986 2,8% 8 OPEL ASTRA 2.240 2,8%

9 VOLKSWAGEN GOLF 1.956 2,7% 9 AUDI A4 1.725 2,1%

10 FORD C-MAX 1.949 2,7% 10 OPEL INSIGNIA 1.702 2,1%

11 VOLKSWAGEN PASSAT 1.944 2,7% 11 CITROEN C4 1.445 1,8%

12 PEUGEOT 308 1.643 2,3% 12 LANCIA MUSA 1.393 1,7%

13 LANCIA DELTA 1.485 2,1% 13 RENAULT MEGANE 1.360 1,7%

14 BMW SERIE 1 1.415 2,0% 14 VOLKSWAGEN GOLF 1.336 1,6%

15 CITROEN C3 1.324 1,8% 15 PEUGEOT 308 1.329 1,6%

16 RENAULT MEGANE 1.297 1,8% 16 CITROEN C3 1.327 1,6%

17 MERCEDES CLASSE C 1.269 1,8% 17 SMART FORTWO 1.191 1,5%

18 AUDI A4 1.172 1,6% 18 VOLKSWAGEN PASSAT 1.181 1,5%

19 SMART FORTWO 1.168 1,6% 19 OPEL MERIVA 1.104 1,4%

20 BMW SERIE 3 1.129 1,6% 20 BMW SERIE 1 1.094 1,3%

TOTALE 71.997 100% TOTALE 81.087 100%

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE E FUORISTRADA per uso noleggioElaborazioni Centro Studi UNRAE al 31/05/2012

Marca gen-mar 2012 gen-mar 2011 var % Peso % 2012 Peso % 2011FIAT 14.901 23.385 -36% 20,7% 28,8%FORD 6.395 7.297 -12% 8,9% 9,0%VOLKSWAGEN 5.822 4.803 21% 8,1% 5,9%PEUGEOT 4.890 4.189 17% 6,8% 5,2%BMW 4.427 3.283 35% 6,1% 4,0%LANCIA 4.421 4.449 -1% 6,1% 5,5%AUDI 3.940 4.333 -9% 5,5% 5,3%OPEL 3.889 5.282 -26% 5,4% 6,5%ALFA ROMEO 3.720 4.698 -21% 5,2% 5,8%CITROEN 3.503 3.595 -3% 4,9% 4,4%MERCEDES 3.435 3.063 12% 4,8% 3,8%RENAULT 3.043 3.317 -8% 4,2% 4,1%NISSAN 1.910 914 109% 2,7% 1,1%VOLVO 1.214 1.384 -12% 1,7% 1,7%SMART 1.168 1.191 -2% 1,6% 1,5%HYUNDAI 1.127 1.083 4% 1,6% 1,3%TOYOTA 761 639 19% 1,1% 0,8%SKODA 691 926 -25% 1,0% 1,1%CHEVROLET 588 389 51% 0,8% 0,5%SEAT 456 521 -12% 0,6% 0,6%LAND ROVER 373 271 38% 0,5% 0,3%MINI 288 315 -9% 0,4% 0,4%SUBARU 246 203 21% 0,3% 0,3%JEEP 199 81 146% 0,3% 0,1%MAZDA 95 162 -41% 0,1% 0,2%PORSCHE 80 50 60% 0,1% 0,1%SUZUKI 72 104 -31% 0,1% 0,1%MITSUBISHI 63 191 -67% 0,1% 0,2%HONDA 57 405 -86% 0,1% 0,5%DACIA 48 23 109% 0,1% 0,0%KIA 40 63 -37% 0,1% 0,1%JAGUAR 35 86 -59% 0,0% 0,1%DAIHATSU 27 26 4% 0,0% 0,0%ALTRE 73 366 -80% 0,1% 0,5%TOTALE 71.997 81.087 -11% 100,0% 100,0%

64 CARFLEET 47 | LUGLIO 2012

LA MACCHINA DEI NUMERI

PREZZI MACRO VOCI SETTORE AUTOMOTIVE

var. % vs mese anno precedente fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT

PREZZI VOCE “SPESE DI ESERCIZIO”

var. % vs mese anno precedente (non è evidenziata la voce “carburanti e lubrificanti”) fonte: elaborazioni Fleet&Mobility su dati ISTAT