PIANO DI CONTROLLO DEI CORVIDI: GAZZA (Pica pica · allegato a) provincia di ravenna settore...
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Allegato A)
PROVINCIA DI RAVENNA
SETTORE AGRICOLTURA
ATC RA1 – LUGHESE
ATC RA2 – RAVENNATE
ATC RA3 - FAENTINO
PIANO DI CONTROLLO DEI CORVIDI:
GAZZA (Pica pica)
CORNACCHIA GRIGIA (Corvus corone cornix)
NEGLI ATC DELLA PROVINCIA DI RAVENNA
QUINQUENNIO 2006-2011
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
( Dott. Giovanni Mazzolani )
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 2
PREMESSA
L’articolo 19 della Legge Nazionale 157/92, e l’articolo 16 della legge regionale 8/94 e successive modificazioni definiscono i motivi che possono portare all’autorizzazione di piani di controllo di specie selvatiche all’interno di aree vietate alla caccia, motivi che devono rientrare fra quelli di seguito elencati:
- per la migliore gestione del patrimonio zootecnico,
- per la tutela del suolo,
- per motivi sanitari,
- per la selezione biologica,
- per la tutela del patrimonio storico-artistico,
- per la tutela delle produzioni zoo-agro- forestali ed ittiche.
Le m ot ivazioni che hanno portato a lla realizzazione di un piano di controllo negli ATC della Provincia di Ravenna, si r ifer iscono principalm ente a lla necessità di tutela delle covate dei galliform i nidificant i a terra e delle nidiate di lepre a ll’interno di Zone di Ripopolamento e Cattura, delle di Zone di Rifugio e delle Aree di rispetto.
Con i dat i disponibili relat ivi a i danni a ll’agricoltura, non sem bra necessario adot tare un piano di controllo a tutela delle produzioni agricole.
Il piano di controllo deve essere:
- esercitato selettivamente,
- praticato mediante l’utilizzo di metodi ecologici,
- autorizzato dalla Provincia sentito il parere INFS.
Valutata l’inefficacia dei metodi ecologici, può essere autorizzato un piano di abbattimento, le cui specie e i cui quantitativi sono fissati dalla Provincia; il piano può essere realizzato:
- dalle guardie venatorie provinciali, che possono avvalersi, coordinandoli, di proprietari o conduttori dei fondi sui quali viene attuato il piano, purché muniti di licenza per l’esercizio venatorio, nonché da operatori selezionati e abilitati attraverso appositi corsi di preparazione alla gestione faunistica,
- dalle guardie forestali,
- dalle guardie comunali munite di licenza per l’esercizio venatorio.
Nel rispetto delle indicazioni legislative, la Provincia di Ravenna ha richiesto e ottenuto con nota INFS n°7888/T-A19 del 29.12.2000 parere favorevole ad effettuare un piano di controllo sui corvidi per il periodo 2001-2005.
Il presente lavoro:
- sintetizza i risultati del piano autorizzato con Delibera Provinciale n°101 del 2 febbraio 2001;
- illustra gli interventi realizzati sul territorio ad integrazione del prelievo (miglioramenti ambientali, misure di prevenzione dei danni, contenimento delle immissioni di selvaggina);
- formula una nuova proposta di piano di controllo per il periodo 2006-2011, da attuarsi sull’intero territorio provinciale, all’interno delle zone di produzione di fauna selvatica: ZRC, ZR, ARS, AFV.
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 3
RISULTATI DEL PIANO 2001-2005
Da alcuni anni gli ATC hanno intrapreso un sistema di gestione che prevede un numero variabile di Zone di Ripopolamento e Cattura
(ZRC) previste dal Piano
Faunistico Venatorio Provinciale, Zone di Rifugio
(ZR) e Aree di Rispetto Specie
(ARS) istituite dai Comitati di Gestione.
Questi istituti si caratterizzano per essere aree particolarmente vocate per alcune specie (lepre, fagiano in ZRC e ZR), o interessate da progetti di ripopolamento (starna, pernice rossa), o nelle quali l’esercizio venatorio è concesso per una sola specie (capriolo in ARS dell’ATC RA3 – Faentino). Qui, la mancanza di prelievo venatorio e una maggiore disponibilità alimentare, permettono ai predatori/opportunisti, e nella fattispecie ai corvidi, di raggiungere densità tali da interferire nelle attività di recupero ambientale e faunistico del territorio, nonché di provocare danni alle attività agricole.
Il piano di controllo è stato realizzato unicamente in queste zone, al fine di concentrare l’intervento nelle sole aree in cui la presenza dei corvidi andasse mantenuta il linea con le finalità dell’istituto di tutela, nel periodo riproduttivo e di svezzamento dei nidiacei.
PIANO AUTORIZZATO
Il piano 2001-2005 autorizza la cattura e successivo abbattimento in cinque anni di 2.500 gazze e 2.000 cornacchie secondo lo schema:
ATC SPECIE CAPI /ANNO TOTALE
GAZZA
TOTALE
CORNACCHIA
Gazza 200 RA1 Lughese
Cornacchia grigia 100
Gazza 200 RA2 Ravennate
Cornacchia grigia 100
Gazza 100 RA3 Faentino
Cornacchia grigia 200
2.500 2.000
Piano autorizzato quinquennio 2001-2005.
METODI
I metodi di cattura consentiti sono le gabbie Larsen nel periodo riproduttivo, e l’uso di Letter-box dopo la nidificazione nelle zone utilizzate per la pasturazione.
Di fatto i piani sono stati conclusi nel corso della sola stagione riproduttiva, nel corso dei mesi di marzo e aprile, per cui sono state utilizzate generalmente le sole gabbie Larsen.
Nell’ATC RA1 è stata impiegata anche la Letter-box, che, pur essendo un metodo di cattura efficace, si è però rivelata ingombrante e difficilmente spostabile. Inoltre sono localmente sorti anche problemi con i proprietari dei terreni, per cui questa pratica è stata abbandonata.
A titolo esemplificativo si riporta il numero di giorni necessario per chiudere il piano nell’ATC RA3 (inferiore per la gazza, superiore per la cornacchia).
GAZZA 2001 2002 2003 2004 2005 MEDIA
giorni 16 14 15 12 18 15
CORNACCHIA 2001 2002 2003 2004 2005 MEDIA
giorni 26 27 31 23 33 28
Giorni necessari alla chiusura del piano nell’ATC RA3.
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 4
PERSONALE
Il personale destinato alla realizzazione del controllo è stato scelto dal Comitato di Gestione degli ATC sulla base delle indicazioni di cui all’articolo 19 della L.157/92; i dieci operatori così individuati e autorizzati dalla provincia hanno lavorato collaborando con gli agenti della Polizia Provinciale.
RISULTATI
Per comodità di esposizione i dati sono stati raggruppati per comune, fermo restando che il controllo ha riguardato solo ZRC, ZR e ARS.
Tale scelta deriva dalla necessità di presentare i dati in modo uniforme per i tre ATC, ed evitare di riferirsi a seconda dei casi a ZRC, ZR o Comune.
In futuro si prevede di raccogliere i dati riferendoli ad ogni singolo istituto (vedi capitolo “Nuova proposta”)
Di seguito verranno esposti i risultati per ogni ATC.
ATC RA1 LUGHESE
Poiché i dati vengono presentati raggruppati per comune, in assenza di valori di estensione si riporta la percentuale territoriale di ogni comune rispetto all’estensione totale dell’ATC.
Comune %
Lugo 25
Alfonsine 22
Bagnacavallo 17
Conselice 12
Massa L. 8
Cotignola 7
Fusignano 5
Bagnara 2
S.Agata 2
GAZZA
Il piano autorizzava la cattura di 200 gazze/anno ed è stato realizzato secondo i dati esposti in tabella.
Il piano è stato sempre completato.
GAZZA 2001
2002
2003
2004
2005
TOTALE media mediana
Alfonsine 25 36 23 41 40 165 33,0 36,0
Bagnacavallo 37 20 13 21 40 131 26,2 21,0
Bagnara 25 24 21 10 - 80 20,0 22,5
Conselice 19 10 11 19 20 79 15,8 19,0
Cotignola 15 27 15 17 10 84 16,8 15,0
Fusignano 12 11 27 27 12 89 17,8 12,0
Lugo 47 47 45 28 60 227 45,4 47,0
Massa L. 7 15 13 22 18 75 15,0 15,0
Sant'Agata 13 10 32 15 - 70 17,5 14,0
Totale 200 200 200 200 200 1.000 - -
RA1: andamento annuale delle gazze catturate, periodo 2001-2005.
Ripartizione percentuale dei comuni nell'ATC RA1
Lugo25%
Alfonsine22%
Bagnacavallo17%
Conselice12%
Massa L.8%
Cotignola7%
Fusignano5%
Bagnara2%
S.Agata2%
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 5
Il grafico rappresenta l’andamento delle catture di gazza nei vari comuni nel quinquennio in oggetto.
L’esposizione dei dati evidenzia catture superiori ai 20 capi/anno nei comuni di Alfonsine, Bagnara, Bagnacavallo e Lugo.
È difficile, con i dati e le informazioni a disposizione, stabilire se tali diversità siano imputabili a un diverso sforzo di campionamento o a variazioni nella densità di popolazione della gazza; è però interessante osservare che la percentuale di realizzazione del piano non rispetta il gradiente di percentuale territoriale di ogni comune. In particolare, nonostante la specie sia presente in modo abbastanza omogeneo, spiccano i comuni di Fusignano, Bagnara e Sant’Agata che a fronte di estensioni comprese fra il 2 e il 5% dell’intero ATC, hanno realizzato piani pari all’8% circa del totale.
Ovviamente in assenza di dati territoriali relativi alla vocazionalità ambientale1 e all’estensione delle aree ZRC e ZR in ogni comune, allo sforzo, etc., non si traggono conclusioni di tipo distributivo sulla specie; i risultati sono però interessanti per la futura pianificazione.
GAZZA %comune
%piano
Lugo 25 22,7
Alfonsine 22 16,5
Bagnacavallo
17 13,1
Conselice 12 7,9
Massa L. 8 7,5
Cotignola 7 8,4
Fusignano 5 8,9
Bagnara 2 8
S.Agata 2 7
1 Esistono ovviamente i dati riportati dalla Carta Regionale delle vocazioni faunistiche, ma la scala è troppo grande rispetto alle esigenze del presente lavoro.
RA1 - prelievo GAZZA
0
10
20
30
40
50
60
2001 2002 2003 2004 2005
n°
AlfonsineBagnacavalloBagnaraConseliceCotignolaFusignanoLugoMassa L.Sant'Agata
RA1 - GAZZA
0
5
10
15
20
25
30
Lugo
Alfonsine
Bagnacavallo
Conselice
Massa L.
Cotignola
Fusignano
Bagnara
S.Agata
%comune %piano
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 6
CORNACCHIA
Il piano autorizzava la cattura di 100 cornacchie/anno ed è stato realizzato secondo i dati esposti in tabella.
Il piano è stato sempre completato.
CORNACCHIA
2001
2002
2003
2004
2005
TOTALE media mediana
Alfonsine 14 18 17 12 26 87 17,4 17,0
Bagnacavallo 10 11 15 10 - 46 11,5 10,5
Bagnara 27 15 23 15 - 80 20,0 19,0
Conselice - - - - - - - -
Cotignola 10 17 8 20 10 65 13,0 10,0
Fusignano - - - - 23 23 11,5 11,5
Lugo 39 39 37 43 41 199 39,8 39,0
Massa L. - - - - - - - -
Sant'Agata - - - - - - - -
Totale 100 100 100 100 100 500 - -
RA1: andamento annuale delle cornacchie catturate, periodo 2001-2005.
Il grafico rappresenta l’andamento delle catture di cornacchia nei vari comuni nel quinquennio in oggetto.
CORNACCHIA
%comune
%piano
Lugo 25 39,8
Alfonsine 22 17,4
Bagnacavallo 17 9,2
Conselice 12 0,0
Massa L. 8 0,0
Cotignola 7 13,0
Fusignano 5 4,6
Bagnara 2 16,0
S.Agata 2 0,0
Valgono i principi di massima riportati per la gazza, e fatti salvi i limiti dei dati disponibili, è ancora più evidente lo scarto fra estensione percentuale del comune e realizzazione del piano.
RA1 - CORNACCHIA
0
5
10
15
20
25
30
35
40
Lugo
Alfonsine
Bagnacavallo
Conselice
Massa L.
Cotignola
Fusignano
Bagnara
S.Agata
%comune %piano
RA1 - prelievo CORNACCHIA GRIGIA
0
10
20
30
40
50
60
2001 2002 2003 2004 2005
n°
AlfonsineBagnacavalloBagnaraCotignolaLugoFusignano
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 7
ATC RA2 RAVENNATE
L’ATC RA2 è quasi interamente occupato dal comune di Ravenna.
In questo caso quindi le considerazioni sulla distribuzione degli abbattimenti e sulla percentuale di realizzazione del piano in ogni comune, risultano poco significative.
Nonostante nell’ATC RA2 sia già in uso la pratica di raccogliere i dati distinguendoli per ZRC e ZR, per omogeneità di esposizione con gli altri ATC si è scelto di accorparli per comune.
Una volta che si sarà provveduto a cartografare su GIS le zone anche i dati storici potranno essere georeferenziati.
Comune %
Ravenna 82
Russi 9,5
Cervia 8,5
GAZZA
Il piano autorizzava la cattura di 200 gazze/anno ed è stato realizzato secondo i dati esposti in tabella.
La percentuale minima di realizzazione del piano è pari al 98%.
GAZZA 2001
2002
2003
2004
2005
TOTALE %comune
%piano
Ravenna
200 196 197 168 200 200 82 96,9
Russi - - - 31 - - 9,5 3,1
Cervia - - - - - - 8,5 -
TOTALE 200 196 197 199 200 200
RA2: andamento annuale dei capi catturati e percentuale comunale di realizzazione del piano.
Il grafico rappresenta l’andamento delle catture di gazza nel comune di Ravenna; nel comune di Russi le gazze sono state catturate solo nel 2004.
Ripartizione percentuale dei comuni nell'ATC RA2
Ravenna82,0%
Russi9,5%
Cervia8,5%
RA2 - prelievo GAZZA
20406080
100120140160180200220
2001 2002 2003 2004 2005
RavennaRussi
RA2: GAZZA
0
20
40
60
80
100
120
Ravenna Russi Cervia
%comune %piano
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 8
CORNACCHIA
Il piano autorizzava la cattura di 100 cornacchie/anno ed è stato realizzato nelle sole ZRC e ZR del comune di Ravenna.
La massima percentuale di realizzazione del piano è pari all’8%.
CORNACCHIA
2001
2002
2003
2004
2005
TOTALE %comune
%piano
Ravenna 5 3 4 8 7 27 82 100
Russi - - - - - - 9,5 -
Cervia - - - - - - 8,5 -
TOTALE 5 3 4 8 7 27
RA2: andamento annuale dei capi catturati e percentuale comunale di realizzazione del piano.
Il grafico rappresenta l’andamento delle catture di cornacchia nel comune di Ravenna, il solo di applicazione del piano.
ATC RA3 FAENTINO
l’ATC RA3 è caratterizzato da una porzione del territorio con destinazione tipicamente agricola (Solarolo e, in parte, Castel Bolognese e Faenza) e una più collinare (parte di Castel Bolognese e Faenza, Brisighella, Riolo e Casola). Queste due diverse destinazioni sono delimitate di fatto dalla via Emilia.
Comune %
Brisighella 38
Faenza 28
Casola Valsenio 15
Riolo Terme 11
Castel Bolognese
5
Solarolo 3
Ripartizione percentuale dei comuni nell'ATC RA3
Faenza28%
Riolo Terme11%
Castel Bolognese
5%
Solarolo3% Brisighella
38%
Casola Valsenio
15%
RA2 - prelievo CORNACCHIA
0123456789
10
2001 2002 2003 2004 2005
Ravenna
RA2: CORNACCHIA
0
20
40
60
80
100
120
Ravenna Russi Cervia
%comune %piano
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 9
GAZZA
Il piano autorizzava la cattura di 100 gazze/anno ed è stato realizzato secondo i dati esposti in tabella.
Il piano è stato sempre completato.
GAZZA 2001
2002
2003
2004
2005
TOTALE media mediana
Brisighella 5 20 23 36 14 98 19,6 20,0
Casola V. - - - - - - - -
Castel B. - 13 4 - 26 43 14,3 13,0
Faenza 58 45 38 12 29 182 36,4 38,0
Riolo T. 28 22 29 35 21 135 27,0 28,0
Solarolo 9 - 6 17 10 42 10,5 9,5
TOTALE 100 100 100 100 100 500
RA3: andamento annuale dei capi catturati, periodo 2001-2005.
Il grafico rappresenta l’andamento delle catture di gazza nei vari comuni nel quinquennio in oggetto.
Non sono state catturate gazze nel comune di Casola Valsegno. Negli altri, ad eccezione di Solarolo, le catture superano i 20 capi/anno.
GAZZA %comune
%piano
Brisighella 38 19,6
Faenza 28 36,4
Casola Valsenio 15 0
Riolo Terme 11 27
Castel Bolognese
5 8,6
Solarolo 3 8,4
La percentuale di prelievo è sempre stata sbilanciata rispetto a quella comunale, per difetto nel sono comune di Brisighella, per eccesso in tutti gli altri.
RA3 - prelievo GAZZA
0
10
20
30
40
50
60
2001 2002 2003 2004 2005
BrisighellaCastel B.FaenzaRiolo T.Solarolo
RA3: GAZZA
0
510
1520
25
3035
40
Brisi
ghell
a
Faen
za
Caso
la V
alsen
io
Riolo
Ter
me
Castel Bolog
nese
Solaro
lo
%comune %piano
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 10
CORNACCHIA
Il piano autorizzava la cattura di 200 cornacchie/anno ed è stato realizzato secondo i dati esposti in tabella.
Il piano è stato sempre completato.
CORNACCHIA
2001
2002
2003
2004
2005
TOTALE media mediana
Brisighella 44 33 50 81 101 309 61,8 50,0
Casola V. 17 20 - - 15 52 17,3 17,0
Castel B. - 23 7 17 9 56 14,0 13,0
Faenza 72 67 62 65 38 304 60,8 65,0
Riolo T. 67 57 73 37 37 271 54,2 57,0
Solarolo - - 8 - - 8 8,0 8,0
TOTALE 200 200 200 200 200 1.000
RA3: andamento annuale dei capi catturati, periodo 2001-2005.
Il grafico rappresenta l’andamento delle catture di cornacchia nei vari comuni nel quinquennio in oggetto.
Le cornacchie sono state catturate in tutti i comuni, anche se per il comune di Solarolo si registra una sola cattura di 8 capi nel 2003.
L’incremento è evidente nel comune di Brisighella.
CORNACCHIA %comune
%piano
Brisighella 38 30,9
Faenza 28 30,4
Casola Valsenio 15 5,2
Riolo Terme 11 27,1
Castel Bolognese
5 5,6
Solarolo 3 0,8
La percentuale di realizzazione del piano confrontata con l’estensione comunale rileva situazioni deficitarie per Brisighella, Casola e Solarolo. Situazioni opposte si rilevano a Faenza e, più marcatamente, a Riolo.
RA3: CORNACCHIA
0
510
15
20
2530
35
40
Brisi
ghell
a
Faen
za
Caso
la V
alsen
io
Riolo
Term
e
Castel Bolog
nese
Solarolo
%comune %piano
RA3 - prelievo CORNACCHIA GRIGIA
0
20
40
60
80
100
2001 2002 2003 2004 2005
BrisighellaCasola V.Castel B.FaenzaRiolo T.Solarolo
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 11
CONCLUSIONI
I dati raccolti sono descrittivi dell’attività svolta nel quinquennio, ma non sono in grado di fornire informazioni sulla distribuzione delle specie, sullo sforzo di cattura, sull’omogeneità delle operazioni.
Per contro la stesura della presente relazione discende proprio dal lavoro degli ATC, per cui non sembra particolarmente difficile apportare migliorie nella raccolta dei dati mediante standardizzazione e nella scelta delle zone ove operare.
L’analisi dei dat i relat ivi a lle at t ività svolte nel quinquennio 2001- 2 0 0 5 , evidenzia lacune nelle inform azioni relat ive ai seguenti aspetti:
- monitoraggio pre-cattura dei corvidi;
- det taglio di operat ività delle gabbie ( quando e com e vengono at t ivate, quanto restano at t ive, com e e quando vengono controllate);
- raccolta dati di cattura dei corvidi;
- m onitoraggio delle specie preda che m ot ivano l’intervento di controllo dei corvidi ( censim ento delle covate per il fagiano, censim ento e post- r iprodutt ivo della lepre, inform azioni indiret te derivant i dai dat i di cat tura del fagiano e della lepre all’interno delle medesime aree).
Lo sforzo necessario per raggiungere la standardizzazione nella raccolta dei dati sembra, per quanto emerso dai contatti con gli ATC, un obiettivo concretizzabile, in quanto si inserisce su un impianto procedurale ed esecutivo già in atto.
Per il dettaglio delle proposte da adottarsi nel prossimo quinquennio, si rimanda a quando descritto nel capitolo dedicato alla nuova proposta di piano.
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 12
INTERVENTI SUL TERRITORIO AD INTEGRAZIONE DEL PIANO DI CONTROLLO
Nella consapevolezza che le densità faunistiche dipendono da una quantità di fattori (vocazionalità e degrado ambientale, disturbo antropico, metodi agronomici utilizzati, diversificazione delle risorse e loro fruibilità tutto l’anno da parte della fauna selvatica, presenza e distribuzione dei predatori…), dei quali il controllo dei predatori è solo una componente, gli ATC hanno pianificato programmi di gestione che integrassero il controllo dei predatori con una serie di misure ambientali finalizzate al miglioramento complessivo della qualità ambientale e delle risorse disponibili per la fauna, e contemporaneamente limitassero la disponibilità alimentare per i predatori.
In quest’ottica è stata avviata una concreta collaborazione fra Amministrazione Provinciale e ATC per affrontare in modo organico e coerente la gestione faunistico-venatoria a livello provinciale, collaborazione che ha portato alla definizione di una serie di convenzioni in cui gli ATC con la guida della Provincia, diventano organo che direttamente, per quanto di propria competenza, organizza e realizza le operazioni di gestione della fauna e delle risorse territoriali.
La responsabilizzazione della componente chiamata in causa, è partita dall’organizzazione del personale, volontario, che si è occupato (ciascuno per le ZRC, ZR e ARS di pertinenza) di concretizzare gli obiettivi previsti dalle convenzioni.
Si sono quindi costituiti dei gruppi di lavoro che a livello locale si sono impegnati nella realizzazione di interventi quali: miglioramenti ambientali, prevenzione dei danni, realizzazione dei monitoraggi, catture a fini di ripopolamento (lepre e fagiano) e collaborazione a vario titolo con il corpo di Polizia Provinciale.
MIGLIORAMENTI AMBIENTALI
Fra gli obiettivi delle convenzioni sottoscritte da ATC e Amministrazione Provinciale, particolare rilievo hanno i miglioramenti ambientali finalizzati ad aumentare, direttamente o indirettamente, la recettività faunistica del territorio.
Gli interventi che aumentano la qualità ambientale, sono quelli che:
- rendono più disponibile la risorsa trofica in periodi dell’anno svantaggiosi, quando cioè la fauna incontra maggiore difficoltà ad alimentarsi. A tal fine sono state seminate colture “a perdere”, ossia colture portate a maturazione, non raccolte, e utilizzabili dalla la fauna;
- tutelano le zone deputate alla sosta e alla riproduzione. A tal fine si sono sensibilizzati i proprietari dei fondi a mantenere integre le tare colturali (scarpate di strada, cavedagne, zone marginali, arginature, basi dei tralicci), comunque non utilizzate a fini agricoli, ma di fondamentale importanza per la fauna selvatica, proprio nel periodo della riproduzione;
- aumentano la disponibilità idrica nel periodo estivo e in zone particolarmente interessate da fenomeni siccitosi. A tal fine sono stati predisposti adeguati punti di raccolta dell’acqua (ove assenti).
Interventi che riducono i fattori di mortalità, sono quelli che:
- operano con attenzione nei confronti della fauna. A tale fine sono stati sensibilizzati gli agricoltori ad adottare strumenti di tutela, per le specie nidificanti a terra, durante le attività agricole caratterizzate da un forte impatto, soprattutto nel periodo riproduttivo, come lo sfalcio dei prati e la mietitura, così come la pratica di bruciare le stoppie;
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 13
- riducono la disponibilità alimentare per i predatori (e/o per le specie
opportuniste). A tal fine si è intrapresa una campagna volta ad eliminare la pratica di abbandono di rifiuti alimentari, che semplificando la ricerca di cibo e rendendolo più facilmente disponibile, possono influenzare la presenza di specie predatrici (volpe) o opportuniste (corvidi, laridi).
I grafici che seguono illustrano l’impegno economico degli ATC per finanziare interventi di miglioramento ambientale nelle ZRC e ZR.
Gli interventi realizzati sono:
- colture a perdere,
- lavorazione ritardata del terreno,
- creazione di siepi e boschetti,
- sfalci ritardati nei prati polifiti,
- sfalci ritardati nei campi di erba medica,
- altri interventi con le medesime finalità e non compresi nella casistica standard.
stagione
venatoria
beneficiari
importo
2001-2002
26 26.930,65
2002-2003
32 44.920,00
2003-2004
32 44.920,00
2004-2005
32 43.550,00
ATC RA1
2005-2006
17 24.067,00
stagione
venatoria
beneficiari
importo
2001-2002
25 40.752,93
2002-2003
40 65.116,78
2003-2004
45 68.449,53
2004-2005
36 49.449,48
ATC RA2
2005-2006
18 9.373,26
stagione
venatoria
beneficiari
importo
2001-2002
10 2.194,94
2002-2003
12 5.240,00
2003-2004
12 3.364,40
2004-2005
12 3.364,40
ATC RA3
2005-2006
n.d. n.d.
ATC RA2 - MIGLIORAMENTI AMBIENTALI
5
15
25
35
45
55
65
75
2001 2002 2003 2004 2005
Migliaia di euro
15
20
25
30
35
40
45
50
importo beneficiari
ATC RA1 - MIGLIORAMENTI AMBIENTALI
20
25
30
35
40
45
50
2001 2002 2003 2004 2005
Migliaia di euro
15
20
25
30
35
importo beneficiari
ATC RA3 - MIGLIORAMENTI AMBIENTALI
0
2.000
4.000
6.000
8.000
2001 2002 2003 2004 2005
euro
5
8
11
14
importo beneficiari
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 14
Il dato relativo al 2005, ove presente, mostra un calo evidente nelle attività di miglioramento ambientale. Questo fatto è principalmente da ascriversi alla difficoltà di trovare proprietari disposti a cedere terreni “a perdere” per la realizzazione di tali interventi.
La pianificazione degli intervent i di m iglioram ento am bientale nel prossimo quinquennio dovrà essere realizzata:
- valutando la vocazionalità am bientale delle ZRC e ZR per le specie e individuando la tipologia di intervento più adatta;
- inform ando con m aggior efficacia gli agricoltor i della possibilità di accedere a contr ibut i per la realizzazione degli interventi;
- r icercando in m odo at t ivo gli appezzam ent i che r ispondano al duplice requisito di scarso valore agricolo e valore faunistico potenzialmente elevato.
PREVENZIONE E RISARCIMENTO DANNI
I danni provocati dai corvidi alle produzioni agricole sono una delle concause che determinano la necessità di intervenire mediante piano di controllo, anche se nel caso degli ATC di Ravenna la ricorrenza dei danni da corvidi sembra essere un evento puntiforme o occasionale.
Perché il controllo non sia un intervento fine a se stesso, è necessario agire su più fronti, cercando, dove e per quanto possibile, di prevenire il danno.
Gli ATC si sono organizzati per il perseguimento di tale obiettivo, sia agendo sulla prevenzione, sia sull’indennizzo dei danni.
Di seguito verranno schematizzati gli investimenti economici di ciascun ATC, che hanno riguardato principalmente la prevenzione di danni da parte di corvidi e altri passeriformi, lagomorfi, ungulati e carnivori.
Tipo di danno Operato da… Sistema di prevenzione
Uccisione e razzia di avicoli di bassa corte
Carnivori Installazione di sistemi dissuasivi con recinzione dei
ricoveri
Rosicchiamento di colture orticole
Lagomorfi Installazione di recinzione metallica alta almeno 1,20 mt
Rosicchiamento delle cortecce di piante da frutto, vigneti e
prestazioni di pianura Lagomorfi
Installazione di recinzione metallica alta almeno 1,20 mt
Sistemi di protezione (shelter) in materiale plastico o in rete metallica applicati su singola pianta
Rosicchiamento di piante ornamentali e da frutto in vivaio
Lagomorfi Installazione di recinzione metallica alta almeno 1,20 mt
indipendentemente dalla superficie
Lesione di frutticini e frutti in frutteti e vigneti
Passeriformi Installazione di sistemi a reti di copertura totale o per
singola pianta, estesi su tutto l’appezzamento
Danni in genere (su semina, germogli, …)
Passeriformi Dissuasori detonanti a gas
Tipo di danno e misure di prevenzione.
Per tutte le somme riportate, si consideri che esse si riferiscono alle sole spese sostenute dagli ATC. A queste, sia per la prevenzione, sia per l’indennizzo, vanno aggiunte quelle a carico dell’Amministrazione Provinciale (dato non disponibile).
Inoltre ogni ATC sostiene una spesa per l’incarico a un professionista che effettui le perizie e, nel caso dell’ATC RA1, anche una assicurativa (in modo che i danni vengano parzialmente refusi dalla polizza assicurativa).
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 15
ATC RA1 LUGHESE
La tabella riassume l’investimento dell’ATC nella gestione dei danni.
Questi sono numericamente abbastanza uniformi negli anni, mentre l’indennizzo è variabile. Non è stato calcolato l’importo medio del danno, non essendo disponibili dati di maggior dettaglio (danni su colture di pregio, tipo di danno, ripetitività del danno su medesimo appezzamento, …)
Gli istogrammi sottostanti illustrano gli andamenti degli investimenti e le relative linee di tendenza.
Considerando le cifre in senso assoluto (cioè in euro), la tendenza dei fondi per la prevenzione (linea azzurro) è leggermente in flessione, così come quella dell’indennizzo (linea blu).
Con i dati normalizzati sul totale, calcolando le percentuali di investimento, si osserva che la tendenza degli investimenti complessivi (somma di prevenzione + indennizzo, linea rossa) è in calo, così come quella dei fondi per la refusione dei danni (linea blu). L’unica tendenza in crescita è quella delle cifre destinate alla prevenzione (linea azzurro).
Le tendenza generale è quindi quella di una situazione di spesa generale in leggera flessione, ma ripartita fra le due voci in modo che la voce “indennizzo” sia in leggera flessione rispetto alla prevenzione. Nonostante questi dati siano parziali (manca la componente di impegno economico dell’Amministrazione Provinciale), i risultati per l’ATC RA1 sembrano definire il raggiungimento di una situazione di abbattimento dei danni.
ATC RA2 RAVENNATE
Di seguito vengono esposti gli investimenti nelle prevenzione dei danni e nell’indennizzo. Il numero di danni varia da 4 a 15 ma non è possibile stabilire una relazione fra prevenzione e danno.
stagione
venatoria
prevenzione
n°danni
indennizzo
2001-2002
6.042,55 7 1.508,05
2002-2003
3.739,00 11 6.818,00
2003-2004
2.231,78 11 4.728,00
2004-2005
8.610,36 10 5.030,00
2005-2006
3.000,00 6 1.050,00
ATC RA1 - PREVENZIONE E INDENNIZZO DANNI
0
2.000
4.000
6.000
8.000
2001 2002 2003 2004 2005
euro
PREVENZIONE INDENNIZZO
ATC RA1 -RAPPORTI TRA PREVENZIONE E INDENNIZZO
5.000
6.500
8.000
9.500
11.000
12.500
14.000
2001 2002 2003 2004 2005
euro
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 16
È comunque interessante osservare le linee di tendenza che descrivono scenari differenti.
Considerando le cifre in senso assoluto (cioè in euro), la tendenza dei fondi per la prevenzione (linea verde chiaro) è di calo, mentre quella dell’indennizzo e in crescita (linea verde scuro).
Viceversa nel momento in cui andiamo a normalizzare i dati sul totale, ragionando con le percentuali di investimento, la tendenza degli investimenti complessivi (somma di prevenzione + indennizzo, linea rossa) è in calo, così come quella dei fondi per la prevenzione (linea verde chiaro). L’unica tendenza in crescita è quella delle cifre destinate all’indennizzo (linea verde scuro).
Le tendenza generale è quindi quella di una situazione di spesa generale che non porta a beneficio e per la quale andrebbe compreso quale sia l’investimento minimo di prevenzione che garantisca una flessione della linea di tendenza del danno.
ATC RA3 FAENTINO
A spiegazione della tabella riportata si consideri che nell’ATC RA3 i danni operati dagli ungulati (assenti negli altri due ATC), sono di notevole entità.
stagione
venatoria
prevenzione
n°danni
indennizzo
2001-2002
0,00 76 16.539,19
2002-2003
6.659,82 85 22.158,11
2003-2004
4.789,84 115 30.577,12
2004-2005
5.465,60 115 23.946,50
2005-2006
n.d. n.d. n.d.
stagione
venatoria
prevenzione
n°danni
indennizzo
2001-2002
4.544,74 15 3.499,51
2002-2003
4.544,72 4 833,96
2003-2004
1.120,09 12 7.976,09
2004-2005
815,01 12 4.210,00
2005-2006
2.000,00 7 4.063,80
ATC RA2 - PREVENZIONE E INDENNIZZO DANNI
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
2001 2002 2003 2004 2005
euro
PREVENZIONE INDENNIZZO
ATC RA2 -RAPPORTI TRA PREVENZIONE E INDENNIZZO
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
9.000
2001 2002 2003 2004 2005
euro
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%100%
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 17
Nonostante la linea di tendenza dell’indennizzo relativa ai dati normalizzati (linea viola) descriva una flessione, gli importi e la disparità di investimenti fra prevenzione e indennizzo paiono difficilmente accettabili.
Il dato andrebbe scisso fra le diverse voci che lo compongono (danni da corvidi, passeriformi, lagomorfi, ungulati e carnivori) in quanto è noto che i danni da ungulato influiscono fortemente sulla dinamica complessiva di spesa per questo ATC.
Ciò premesso sembra comunque necessaria una revisione del rapporto fra prevenzione e danno.
Per tut t i gli ATC, anche se in m isura m inore per l’ATC RA1 , è necessario r ivedere l’im postazione nella gest ione dei danni, ponendo particolare attenzione in ogni ZRC, ZR o ARS a:
- localizzazione dei danni;
- stagionalità;
- importo;
- m isure di prevenzione adot tate nella zona e valutazione della loro adeguatezza;
- efficacia a livello locale del piano di controllo delle specie opportuniste;
- valutazione circa “l’accet tabilità” del danno ( ossia se e quanto la comunità è disposta a sostenere le spese ad esso correlate).
IMMISSIONI DI SELVAGGINA
L’immissione di selvaggina sul territorio provinciale è limitata quantitativamente, si riferisce solo ad alcune zone e non viene autorizzata dopo il 31 agosto.
Le specie immesse
sono principalmente il fagiano e la lepre, mentre la starna e la pernice lo sono quasi esclusivamente in zone con progetti mirati alla loro conservazione.
L’indicazione dell’Am m inist razione Provincia le è quella di dim inuire progressivam ente l’im m issione di capi di provenienza estera o di allevamento, prediligendo selvaggina di cattura locale o nazionale.
Nelle ZRC, ZR e ARS, già si provvede con sporadiche integrazioni di fauna selvat ica proveniente da cat tura , mentre per il restante territorio la dinamica è quella di graduale avvicinamento all’obiettivo, ad eccezione di un certo contingente annuale di fagiani la cui immissione ha il solo scopo venatorio.
ATC RA3 - PREVENZIONE E INDENNIZZO DANNI
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
2001 2002 2003 2004 2005
euro
PREVENZIONE INDENNIZZO
ATC RA3 -RAPPORTI TRA PREVENZIONE E INDENNIZZO
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
40.000
2001 2002 2003 2004 2005
euro
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%100%
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 18
Per quanto riguarda la lepre, si osservano situazioni diversi a seconda dell’ATC.
Nell’ATC RA1 le lepri estere sono circa 200-240 capi ogni anno e costituiscono il 20-25% del totale immesso.
La percentuale di lepri di cattura da ZRC ha un andamento crescente (ad eccezione del 2002, in flessione per tutti e tre gli ATC) con percentuali comprese fra il 46 e il 55% del totale.
Le lepri di allevamenti e recinti italiani sono in numero costante intorno ai 250 capi, pari al 25-30% del totale.
Nell’ATC RA2 il numero di lepri di provenienza estera ha subito un calo evidente, passando da 600 a 426 capi (ma c’era stato un picco di oltre 950). Attualmente esse costituiscono circa un terzo del totale di capi immesso.
L’andamento del numero delle lepri di cattura da ZRC è altalenante, e si attesta nel 2005 intorno ai 400 capi, pari a circa un terzo del totale.
Le lepri di provenienza nazionale hanno quantitativi abbastanza costanti negli anni, intorno al 38% del totale.
Nell’ATC RA3 non vengono immesse lepri di allevamento nazionale, ma solo d’importazione e di cattura da ZRC. Queste ultime sono in crescita, avendo raggiunto nel biennio 2003-2004 un quantitativo triplo di quello del biennio 2001-2002.
Le lepri di provenienza estera costituiscono ora circa il 65% del totale, a fronte dell’83% del primo periodo considerato.
RA1 - IMMISSIONI LEPRE
150
250
350
450
550
650
lepri estere 240 204 200 200
lepri It. 250 266 250 238
lepri da zrc 423 387 548 560
2001 2002 2003 2004
RA2 - IMMISSIONI LEPRE
50150250350450550650750850950
lepri estere 620 959 560 540 450 426
lepri It. 542 627 749 557 536 496
lepri da zrc 497 822 94 799 569 372
2000 2001 2002 2003 2004 2005
RA3 - IMMISSIONI LEPRE
0
100
200
300
400
500
600
700
lepri estere 561 600 535 680
lepri da zrc 136 102 352 291
2001 2002 2003 2004
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 19
La destinazione
delle lepri non
riguarda le sole aree di caccia, ma per buona parte (circa il 30%) interessa aree a vario titolo tutelate, a dimostrazione del superamento di immissioni con finalità di “pronta caccia” (almeno per quanto riguarda la lepre).
A titolo di esempio si riportano i dati sulla destinazione delle lepri immesse nell’ATC RA2 Ravennate.
Destinazione delle lepri immesse nell’ATC RA2, nel periodo 2000-2005
Per quanto riguarda il fagiano un certo contingente di animali viene immesso nel solo territorio dell’ATC destinato alla caccia, sebbene non in prossimità dell’apertura della stagione venatoria e non oltre il 31 agosto, ma senza fini di ripopolamento.
La tendenza negli anni è stata comunque quella di non aumentare numericamente tali immissioni e favorire invece una gestione finalizzata, come detto, al ripopolamento in zone preparco, ZRC, ZR e ARS con animali di cattura locale e nazionale.
L’immissione di pernice rossa e starna è occasionale e sempre in quantità limitate almeno per gli ATC RA1 e RA2 (complessivamente nel periodo considerato ATC RA1: pernice rossa=720, starna=30; ATC RA2: 340 starna); un discorso a parte merita l’ATC RA3, i cui dati sono riportati in tabella.
I grafici che seguono illustrano la situazione dei tre ATC; i valori dei dati rappresentati in istogramma si riferiscono all’asse delle ordinate destro.
RA2 - Ripartizione percentuale delle lepri immesse
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
2000 2001 2002 2003 2004 2005
ZRZRCpre parcoATCrecinti
(0,1-0,6%)
RA1 - IMMISSIONI GALLIFORMI
0
500
1000
1500
4500
5000
5500
6000
6500
fagiani caccia 5000 5000 5500 6000 6000
fagiani riprod. 1000 1000 1000 1500 1000
fagiani da zrc 150 300 200 300
2001 2002 2003 2004 2005
RA2 - IMMISSIONI GALLIFORMI
200
300
400
500
600
7500
8000
8500
9000
9500
fagiani caccia 9000 9025 8000 8000
fagiani riprod. 300 406 365 350 360
2001 2002 2003 2004 2005
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 20
L’intento di m igliorare e r ipopolare il terr itor io m ediante gli intervent i espost i, può essere invalidato o fortem ente com prom esso qualora si adot t ino st rum ent i gest ionali in contrasto con ta le obiet t ivo. Per questo m ot ivo le im m issioni di selvaggina vanno effettuate nel rispetto di principi basilari:
- valutazione della necessità di immettere selvaggina;
- valutazione degli obiet t ivi per cui si im m ette, escludendo o limitando fortemente finalità di pronta caccia alle sole zone per le quali non è socia lm ente sostenibile la m ancata realizzazione;
- porre la m assim a at tenzione alla provenienza degli anim ali, privilegiando ( in ordine di im portanza) : 1 ) anim ali di cat tura locale; 2 ) anim ali di cat tura nazionale; 3 ) anim ali di a llevam ento, purché giovani e previo ambientamento in natura. Evitare l’im m issione di adult i di a llevam ento ( hanno uno scarso potenzia le r iprodut t ivo e in natura occupano nicchie potenzialmente destinate a capi riproduttori);
- verificare l’efficacia delle im m issioni con censim ent i post -riproduttivi;
- valutare in term ini econom ici l’invest im ento per le immissioni e per gli interventi a fini faunistici sul territorio, e valutare se è stato raggiunto l’obiet t ivo di m iglioram ento ambientale a lungo termine.
RA3 - IMMISSIONI GALLIFORMI
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
0
50
100
150
200
250
300
fagiani da zrc 222 153 63 165
starna 3000 3480 3250 2000
pernice 500 2040 2730 3460
fagiani caccia 12000 8250 8500 8000
fagiani riprod. 1000 3000 2500 3000
2001 2002 2003 2004
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 21
CATTURE DI SELVAGGINA IN ZRC, ZR E ARS
L’obiettivo di istituire Zone di Ripopolamento e Cattura, come da legislazione vigente, è quello di incrementare la riproduzione naturale delle specie selvatiche autoctone; favorire la sosta e la riproduzione delle specie migratorie; determinare, mediante l'irradiamento naturale, il ripopolamento dei territori contigui; consent ire la cattura delle specie cacciabili per immissioni integrative negli ATC o il reinserimento in altre zone di protezione.
Nonostante il fine gestionale sia diverso, anche le Zone di Rifugio e le Aree di Rispetto Specie concorrono al ripopolamento di territori ad esse contigui, e vi vengono pianificate operazioni di cattura.
Di seguito vengono esposti i risultati delle catture di lepre e fagiano per i tre ATC.
Il 70-75% delle lepri catturate viene immesso sul territorio dell’ATC secondo quantità proporzionali alla percentuale di ogni comune; il restante 25% viene liberato in ZRC o ZR diverse da quella di provenienza.
ATC 1 LUGHESE
CATTURE LEPRE IN ATC RA1
CATTURE FAGIANO IN ATC RA1
ATC RA2 RAVENNATE
CATTURE LEPRE IN ATC RA2
0
200
400
600
ZRCZR
ZRC 563 460 694 547 520
ZR 56 27 151 141
2001 2002 2003 2004 2005
0
50
100
150
200
ZRCZRARS
ZRC 130 180 105 170 180
ZR 20 120 95 130 185
ARS 0 0 0 0 35
2001 2002 2003 2004 2005
0%
20%
40%
60%
80%
100%
2001 2002 2003 2004 2005
ARSZRZRC
0
200
400
600
800
ZRCZR
ZRC 822 58 772 538 336
ZR 0 36 27 31 22
2001 2002 2003 2004 2005*
0%
20%
40%
60%
80%
100%
2001 2002 2003 2004 2005*
ZRCZR
0%
20%
40%
60%
80%
100%
2001 2002 2003 2004 2005
ZRCZR
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 22
* Nel 2005 sono state catturate anche 14 lepri dall’aeroporto di Pisignano.
Queste lepri, seppur regolarmente immesse, non sono state conteggiate nei grafici.
CATTURE FAGIANO IN ATC RA2
Catture effettuate nelle sole ZRC
ATC RA3 FAENTINO
CATTURE LEPRE IN ATC RA3
CATTURE FAGIANO IN ATC RA3
L’efficacia degli intervent i di cat tura a fini di r ipopolam ento va valutata non solo in term ini di capi cat turat i, m a anche di sforzo ( personale, giorni, n° gabbie, m etr i di rete) . È necessario organizzarsi a tale fine.
0
50
100
150
200
250
300
fagiani 260 83 160 100 171
2001 2002 2003 2004 2005
0
50
100
150
200
250
ZRCR
ZRC 30 20 125 71 53
R 106 82 227 220 158
2001 2002 2003 2004 2005
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
100%
2001 2002 2003 2004 2005
RZRC
0
50
100
150
ZRCZR
ZRC 138 110 4 99 93
ZR 84 43 59 66 90
2001 2002 2003 2004 2005
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
100%
2001 2002 2003 2004 2005
ZRCZR
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 23
PROPOSTA DI PIANO PER IL QUINQUENNIO 2006-2011
Visti i risultati per il quinquennio conclusosi e l’impegno a più livelli intrapreso per una gestione integrata del “problema” specie opportuniste, si ritiene motivata la richiesta di proseguire con le catture per ulteriori cinque anni, con la considerazione che va definito in m odo chiaro l’obiet t ivo per cui si decide di adot tare un piano di controllo, se e dove esso è necessario e valutare in m odo crit ico i risultati.
La logica che sta a lla base del processo decisionale è la stessa sia che si t rat t i di danni all’agricoltura o di predazione, e prevede una fase in cui si osserva il fenom eno, lo si quant ifica e se ne stabilisce l’accet tabilità . Qualora si decida per un piano di controllo, esso va valutato crit icam ente a fine stagione, per quant ificare i r isultat i e valutare il raggiungim ento degli obiettivi.
Esempio di processo decisionale nel caso di
DANNI DI CORVIDI ALLE PRODUZIONI AGRICOLE
OSSERVAZIONE
Danno alle produzioni agricole
Localizzazione del danno
Valutazione economica e definizione di criteri
di accettabilità del danno
SINTESI
Danno accettabile
Nessun intervento
Danno non accettabile
Adozione di un piano di controllo
OBIETTIVO
RIDUZIONE DEI DANNI
Attuazione del piano di controllo
VERIFICA della dinamica dei nuovi danni e del
raggiungimento dell’obiettivo
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 24
Esempio di processo decisionale nel caso di
PREDAZIONE DI CORVIDI SU SELVAGGINA
OSSERVAZIONE
Predazione su
lepre, fagiano e starna
Definizione di criteri di accettabilità della predazione:
1. Valutazione della idoneità ambientale per la specie preda
2. Presenza di progetti di ripopolamento
3. Previsione di una percentuale di predazione accettabile
SINTESI
Bassa idoneità ambientale
Nessun intervento (eventualmente
modificare la destinazione d’uso della
zona)
Progetti di ripopolamento in
atto
Adozione di un piano di controllo dei predatori
OBIETTIVO
RIDUZIONE DELLA PREDAZIONE
Attuazione del piano di controllo
VERIFICA dell’obiettivo mediante censimento del
successo riproduttivo delle specie preda
SCOPI E FINALITA’
Il presente piano di cont rollo, si pone l’ obiet t ivo di limitare la
predazione sulle nidiate di specie di fauna selvat ica stanziale di interesse
venatorio e non, allo scopo di tutelare e salvaguardare le naturali capacità
riprodut t ive delle popolazioni selvat iche, all’ interno degli ist itut i di
produzione e protezione, ZRC, ZR, ARS, nonché AFV, e pertanto non
coinvolgendo l’ intera totalità del territorio, non compromet te la
conservazione delle specie interessate.
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 25
Il Piano t rova at tuazione mediante intervent i punt iformi che richiedono
l'adozione di metodi rispondent i a requisit i di massima selet t ività ed efficacia
d'azione arrecando, nel contempo, il minor disturbo possibile alla fauna
selvatica non oggetto dell'intervento.
In part icolare, allo scopo di migliorare anche le conoscenze delle
popolazioni oggetto del controllo, si articola come di seguito indicato:
Programma annuale degli interventi del piano di controllo:
gennaio-febbraio: monitoraggio dei nidi dei corvidi
marzo-agosto: realizzazione del piano di controllo
fine agosto: censimento post-riproduttivo delle specie preda
fine novembre-dicembre: censimento lepre e fagiano pre-cattura
A tal fine considerate le specifiche caratterist iche, nonché i risultat i delle
verifiche sperimentali alle quali sono state sottoposte anche dallo stesso INFS,
si rit iene corret to prevedere l’ uso di t rappole LARSEN nel periodo della
nidif icazione e fase territoriale dei corvidi, nonché delle LETTER-BOX nei
periodi successivi, da posizionarsi nelle aree di pasturazione.
In particolare il Piano sarà attivato negli ambiti come di seguito identificati:
* Zone di ripopolamento e cattura (vedi cartografia allegata);
* Zone di rifugio (vedi cartografia allegata);
* Aree di rispetto specie (per lepre, starna e pernice rossa), alcune già
ist ituite ed alt re in fase di realizzazione nel corso del quinquennio, ove, ad
integrazione di intervent i di part icolare ril ievo di tutela e/ o di produzione
risulta appositamente vietato l’abbattimento delle specie finalizzate.
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Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 26
* Aziende Faunistico Venatorie (vedi cartograf ia allegata): l ’ at t ività di
cont rollo dei corvidi viene condizionata alle medesime at t ività ed impegni
successivamente stabiliti per gli ATC limitrofi per territorio.
* Territori limitrofi ai precedenti per 200 metri: localmente si
verif icano situazioni in cui i danni si verif icano nelle immediate vicinanze
delle zone di cont rollo dei corvidi. La possibilità di posizionare le gabbie in
zone di margine, contigue alle stesse, potrebbe limitare questo problema.
A tal fine il Piano prevede il coordinamento di:
A) MISURE ECOLOGICHE INDIRIZZATE ALLA RIMOZIONE DI ALCUNE DELLE PRINCIPALI CAUSE DELLA PRESENZA ECCESSIVA DEI CORVIDI :
1. Rinuncia all’immissione di selvaggina pronta caccia
Sia i programmi di gest ione degli A.T.C., nonché i programmi di
gest ione delle AFV provinciali prevedono art icolat i piani di ripopolamento,
effet tuat i in periodi stagionali idonei, escludendo immissioni durante il
periodo di caccia aperta posteriormente alla data del 31 agosto.
Occorre inolt re sot tolineare che all’ interno delle zone interessate al
presente Piano, sia quelle di produzione e protezione, sia le così det te Zone
di rispet to specie, comunque f inalizzate all’ affermazione delle specie
selvat iche, le immissioni di lepri e fagiani sono da tempo limitate alla
liberazione di sogget t i provenient i da cat ture locali, l imitando le immissione
di individui provenient i da allevamento, starne e pernici rosse, al solo scopo
di riaffermare le popolazioni selvatiche.
2. Smaltimento degli scarti degli allevamenti / controllo dei rifiuti di origine antropica
Le vigent i normat ive prevedono già il divieto dello stoccaggio all’ aperto di
rif iut i di origine animale inolt re la Provincia è dotata di un’ anagrafe delle
discariche cont rollate dai competent i assessorat i all’ Ambiente olt re che
dall’Azienda USL.
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 27
B) CATTURE SELETTIVE CON IDONEI METODI CAPACI DI LIMITARE LA
PRESENZA DELLE COLONIE PREDATRICI, PREVENENDO UNA TROPPO INTENSA PREDAZIONE SULLE UOVA E I NIDIACEI DEI GALLIFORMI OBIETTIVO DELLA GESTIONE AZIENDALE.
Contemporaneamente alle oculate operazioni ecologiche di cui sopra si
prevede di associare intervent i di cat tura punt iformi che richiedono
l’ adozione di metodi ecologici, rispondent i a requisit i di massima selet t ività
ed eff icacia d’ azione, arrecando nel contempo il minor disturbo possibile alla
fauna selvatica non bersaglio.
A tale scopo si individuano quali strumenti operativi le:
1) trappole LARSEN da utilizzarsi durante la fase relativa alla nidificazione e cure parentali primaverili, da posizionarsi nelle vicinanze dei nidi abitat i dai corvidi durante la loro fase territoriale;
2) trappole LETTER-BOX da ut il izzarsi successivamente nelle aree di pasturazione.
In considerazione, dalla precedente esperienza, la velocità con cui si
conclude il piano, si rit iene necessario intervenire sulle specie predat rici
(gazza e cornacchia grigia) sia durante l’ intero periodo riprodut t ivio, sia
durante le prime fasi di sviluppo dei giovani appartenenti alle specie preda, in
modo da potere analizzare dati relativi ad un periodo più lungo.
1) TRAPPOLA LARSEN
La t rappola LARSEN è cost ituita da più scompart i, in uno dei quali viene detenuto un
esemplare vivo a scopo di richiamo, ment re gli alt ri servono per la cat tura dei
soggetti territoriali, mediante un dispositivo a scatto attivato da un finto posatoio.
Per la cat tura del primo sogget to da ut il izzarsi quale richiamo vivo, in
alternat iva alla detenzione dall’ anno precedente, è possibile ut il izzare la
medesima t rappola at t ivata con esca alimentare, part icolarmente consigliate
le uova.
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Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 28
Accade infat t i che i sogget t i territoriali di gazza at tacchino l’ int ruso al
f ine di cacciarlo, con aggressività maggiore quanto più la t rappola è posta
vicino al nido e/o ai siti di pastura.
Occorre quindi predisporre un’ accurata localizzazione dei nidi e
successivamente dei siti di pastura esistenti sul territorio.
Da precedent i studi risulta inolt re che il part icolare stato di
aggressività intraspecifica che caratterizza le coppie nidificanti durante le fasi
riprodut t ive induce ent rambi i partners ad ent rare nella t rappola Larsen,
pertanto bisogna evitare di procurar disturbo appena cat turato il primo
esemplare, ma at tendere di cat turare anche il secondo che cercherà di
aiutare il partner in difficoltà.
Poiché in natura la cornacchia ha un comportamento dominante sulla
gazza, scacciando quest ’ ult ima dai propri territori, l ’ impiego di una gazza
come richiamo può consent ire di cat turare anche esemplari di cornacchia
grigia.
Una volta cat turat i quest i corvidi vengono eliminat i con tecniche
eutanasiche capaci di procurare una morte pressochè istantanea senza inut il i
sofferenze.
Il metodo sicuramente più consono consiste nella disart icolazione delle
vertebre cervicali sbat tendo con vigoria e velocità d’ azione la nuca
dell’animale sullo spigolo vivo di una superficie rigida.
Di fondamentale importanza il non eseguire tale operazione in
prossimità delle trappole dove altri corvidi potrebbero notare l’operazione
associandola alle trappole stesse.
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Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 29
In particolare occorre procedere nel rispetto delle seguenti modalità
e prescrizioni :
Localizzazione dei nidi attivi o in costruzione e dei siti di pastura ;
Posizionamento delle t rappole Larsen in prossimità dei nidi o dei sit i di
pastura e cat tura del sogget to da usare come richiamo con esca
alimentare ;
Att ivazione delle t rappole con richiamo vivo eventualmente coadiuvato dal
contemporaneo utilizzo di esca alimentare ;
Controllo giornaliero delle trappole ;
Assicurarsi di avere suff iciente disponibilità di tempo il giorno seguente per
effet tuare lo svuotamento di tut te le gabbie at t ivate nella propria area di
intervento.
Disinnescare sempre tut te le t rappole se il giorno seguente non sono
possibili i cont rolli e le relat ive soppressioni. In caso di tempo limitato,
innescare un numero di trappole corrispondenti al tempo disponibile.
Liberare subito nel luogo stesso di cat tura gli animali eventualmente
intrappolati, non appartenenti alla specie bersaglio.
Soppressione dei corvidi catturati successivamente e in luogo appartato ;
Compilazione del prospetto delle operazioni di abbattimento ;
Spostamento delle t rappole nei pressi di alt ri nidi qualora si constat i la
cessazione delle catture per alcuni giorni consecutivi ;
Sostituzione saltuaria dei richiami vivi.
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2) TRAPPOLA LETTER-BOX
Per la cat tura negli alt ri periodi dell’ anno e part icolarmente nelle aree di
pastura si ricorre alle LETTER-BOX, grandi voliere anche di m. 3.00 di lato ed
alte m. 2.00 nel cui tet to, spiovente verso il cent ro, viene lasciata
cent ralmente un’ apertura ad inganno, somigliante ad una scala adagiata,
larga circa cm. 45-46, ove i pioli cost ituiscono i posatoi su cui sosteranno le
cornacchie prima di scendere all’ interno della stessa, at t irate da idonea
pasturazione.
Bisogna prestare la massima at tenzione aff inchè i posatoi non risult ino t roppo
vicini al f ine di non ostacolare la discesa delle cornacchie nella voliera, ma
che contemporaneamente non risult ino t roppo distant i t ra loro da permet tere
la fuoriuscita delle stesse, si consiglia di disporli almeno a cm. 16-18 l’ uno
dall’altro.
Di part icolare importanza chiudere con rete a maglie f it te le apertura dei
primi due posatoi est remi aff inchè quest i uccelli non possano arrampicarsi e
fuoriuscire dall’ apertura del tet to, e fare at tenzione aff inchè sot to
all’ inganno cent rale non siano posizionat i support i che fungendo da posatoi
intermedi possano in qualche modo fare uscire gli esemplari catturati.
Per quanto concerne le ulteriori modalità operat ive si rimanda a quanto già
detto precedentemente.
C) MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI
Nel corso del quinquennio 2006-2011, si intende associare una serie di
intervent i migliorat ivi al precedente piano provinciale, che ci permet tano una
maggiore conoscenza delle popolazioni ogget to dell’ intervento, di seguito
elencati:
INTERVENTI CON PRIORITÀ 1
Si t rat ta di intervent i che gli ATC, cui è già aff idata la gest ione delle zone di
protezione, e le AFV, si impegnano a realizzare in contemporanea alle
catture.
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Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 31
1. DI GI TALI ZZAZI ONE DELLE AREE DI I NTERVENTO SU ADEGUATO
SUPPORTO INFORMATICO
Analisi di maggior dettaglio rispetto a quelle qui esposte possono essere eseguite previa digitalizzazione delle aree su GIS.
Cartografare le aree significa poter mettere in relazione le attività svolte con il territorio, in modo puntiforme, ed approfondire gli aspetti dipendenti dall’uso del suolo (che determina la vocazionalità).
Una volta mappate le aree, queste potranno essere sovrapposte alla carta delle vocazioni faunistiche predisposta dalla Regione Emilia Romagna, in modo da confrontare gli obiettivi di ogni zona con l’idoneità ambientale, ed eventualmente ridefinire i confini, gli obiettivi e gli strumenti gestionali più consoni.
Si intende affrontare questo punto con la massima solerzia, in modo da avere la situazione sempre aggiornata e ad uso degli utenti.
2 . Standardizzazione nella raccolta dei dat i di monitoraggio
Ad oggi la scelta delle aree su cui effettuare il controllo è stata fatta previo monitoraggio della presenza dei corvidi nelle varie zone.
Non c’è però un supporto di schede e metodologico standardizzato, necessario per poter trarre informazioni di maggior dettaglio, indirizzi gestionali e per formulare ipotesi.
METODO DI CENSIMENTO
La gazza e la cornacchia grigia, che nidificano su alberi isolati o filari e che occupano aree generalmente con una copertura boschiva non troppo fitta, possono essere monitorate in modo relativamente semplice mediante la conta tardo invernale o primaverile dei nidi (occupati e non occupati). Questo metodo non fornisce una stima di popolazione, perché non quantifica la frazione di corvidi che non si riproduce, ma, se applicato in modo uguale prima di ogni stagione riproduttiva, permette la costruzione di serie storiche di interesse gestionale.
È di fondamentale importanza il rispetto del periodo indicato, in quanto già lo sbocciare delle prime gemme rende molto più difficoltoso il conteggio.
A seconda del personale disponibile e della dimensione della zona è possibile effettuare il monitoraggio in modo esaustivo (contando tutti i nidi) o percorrendo t ranset t i cam pione e calcolando poi un Indice Kilometrico di Abbondanza (IKA).
In entrambi i casi si ottengono dati standard, quindi confrontabili negli anni.
È inoltre molto importante la fase di raccolta dei dati, che deve essere eseguita in modo scrupoloso:
- mappando su CTR 1:10.000 i nidi rilevati,
- compilando con precisione la scheda predisposta (allegato A).
3 . STANDARDIZZAZIONE NELLA RACCOLTA DEI DATI DI CATTURA
La raccolta dei dati di cattura è fondamentale per esaminare le operazioni che si stanno svolgendo. L’obiettivo deve essere quello di correlare le catture con il territorio con una scala il più dettagliata possibile; infatti nel caso di specie come quelle appartenenti alla famiglia dei corvidi, caratterizzate da una fedeltà abbastanza spiccata per le aree frequentate, non ha molto significato ragionare per distretti comunali.
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 32
Per questo motivo alla mappatura su GIS delle zone di controllo va associata una dettagliata scheda di raccolta dei dati di cattura, in modo da ricostruire la distribuzione delle specie in modo indiretto, utilizzando i prelievi.
I dati raccolti devono essere uguali per tutta la provincia e il più possibile di dettaglio; è stata quindi costruita una scheda (allegato B) da compilarsi ad opera degli operatori, che contiene le informazioni minime richieste dalle successive fasi di analisi, ossia:
- data e ora di attivazione della gabbia,
- data e ora di controllo gabbia,
- esca,
- zona,
- posizione della gabbia (allegare la CTR 1:10.000)
- n° capi catturati,
- eventuali altre specie,
- operatore,
- note.
4.RELAZIONE SINTETICA ANNUALE DELLE ATTIVITÀ DI CATTURA
A conclusione di ogni anno di cattura viene predisposta una relazione sintetica di avanzamento lavori, con l’obiettivo di valutare l’annata, i problemi sorti, le possibili migliorie.
Un controllo graduale delle attività permette infatti di correggere le operazioni man mano che se ne ravvisa la necessità, senza correre il rischio di accorgersi alla fine del quinquennio che una piccola modifica avrebbe permesso conclusioni di maggiore importanza.
Il rendiconto annuale dovrebbe contenere almeno le seguenti informazioni:
- capi abbattuti,
- loro dislocazione sul territorio,
- efficienza di cattura delle gabbie,
- sforzo necessario al completamento del piano,
- problemi emersi nel corso dei lavori,
- ipotesi e proposte di soluzione.
Inoltre i risultati dovranno essere utilizzati per verificare il raggiungimento degli obiettivi (diminuzione dei danni e/o riduzione della predazione sulla lepre e i galliformi). Nel secondo caso sarà necessario effettuare censimenti post-riproduttivi delle specie interessate.
INTERVENTI CON PRIORITÀ 2
Si tratta di interventi che gli ATC, già incaricati della gestione delle zone di protezione, imposteranno e realizzeranno gradualmente nel corso del prossimo quinquennio.
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 33
5. DATABASE DEI DATI DI CATTURA
Così come si rende necessaria la standardizzazione della raccolta dei dati di censimento, altrettanto dicasi per i dati di cattura.
A seconda dell’ATC ad oggi si è in possesso di informazioni di cattura riferite alla zona o al comune, non sono indicati lo sforzo, né la tipologia ambientale in cui è posta la gabbia e la sua posizione.
Nel prossimo quinquennio verrà impostato un database di raccolta dei dati, che potrà poi trovare applicazione interfacciandolo con i dati GIS.
I dati dovranno essere raccolti utilizzando la scheda predisposta (allegato B).
6. PROGETTO PER LA VALUTAZIONE DELLA PREDAZIONE
Per valutare il rapporto costi/benefici delle operazioni di prelievo dei corvidi si intende confrontare il successo riproduttivo delle specie preda (galliformi) in zone ove si effettua il controllo dei corvidi (AREE DI CATTURA), con quello delle stesse specie in aree non soggette a cattura dei predatori (AREE TEST).
Il progetto, che per motivi organizzativi non potrà partire nel primo anno, verrà concordato fra ATC, Amministrazione Provinciale e INFS; andranno scelte una o più aree campione di intervento, in base a vari fattori (es. diverse tipologie ambientali, disponibilità del personale, piano consentito, …)
Per comodità, le zone di cattura potranno essere scelte in base all’efficienza del periodo 2001-2005; la bozza del protocollo sperimentale è indicata in tabella.
INTERVENTI AREA
CATTURA
AREA TEST
Descrizione della tipologia ambientale dell’area SI SI
Censimento pre-riproduttivo corvidi SI SI
Censimento pre-riproduttivo galliformi SI SI
Posizionamento delle gabbie SI NO
Realizzazione del piano di cattura e prelievo SI NO
Censimento post-riproduttivo dei galliformi SI SI
Analisi dei risultati SI SI
Bozza di sperimentazione per confrontare il successo riproduttivo dei galliformi in presenza e in assenza di controllo dei corvidi.
ATC e PROVINCIA DI RAVENNA PIANO DI CONTROLLO CORVIDI
Piano Corvidi 2006-2011 Allegato A)2006-6-0 34
OPERATORI INCARICATI DI REALIZZARE IL PIANO
Ai sensi dell'art.16, della legge regionale 15 febbraio 1994, n.8 i prelievi e gli
abbattimenti avvengono sotto la diretta responsabilità della Provincia ed attuati dai
soggetti indicati al comma 2 dell'art.19 della legge statale o da operatori all'uopo
espressamente autorizzati dalla Provincia, selezionati attraverso appositi corsi di
preparazione alla gestione faunistica, direttamente coordinati dal personale di
vigilanza della Provincia.
In particolare gli interventi vengono attuati per mezzo di un numero ristretto di
operatori appositamente selezionati, per quanto di competenza, dal competente
Comitato di Coordinamento dell’ATC, espressamente autorizzati dalla Provincia e
coordinati dal personale di vigilanza della Provincia stessa.
All’interno delle Aziende faunistico-venatorie, trattandosi di aziende agricole
a gestione privata, gli interventi di cattura previsti dal piano, pur coordinati dal
personale di vigilanza della Provincia, vengono eseguiti dal Concessionario
dell’Azienda che si avvale del personale già incaricato della vigilanza e conduzione
dell’azienda stessa.
CONTROLLO DEGLI INTERVENTI
Gli esemplari così catturati ed abbattuti vengono annotati sul “PROSPETTO
DELLE OPERAZIONI DI ABBATTIMENTO”, consegnato nominativamente ad ogni
operatore incaricato e da ritornarsi, quando esaurito, all’Unità Operativa caccia e
pesca.
Nel prospetto delle operazioni di abbattimento vengono annotate la data e
ora di attivazione della gabbia e la località di cattura, nonché il numero degli
esemplari catturati.
DESTINAZIONE DELLE CARCASSE
Le carcasse degli esemplari abbattuti, in considerazione dell’esiguità del
numero e della grandezza degli esemplari interessati, vengono distrutte mediante
interramento.
Elaborazione a cura di Laura Cianfanelli Elaborazione a cura di Laura Cianfanelli
Amministrazione Provinciale e ATC di Ravenna
CONTROLLO CORVIDI SCHEDA DI RILEVAMENTO DEI NIDI
DATA ATC RA1 Lughese (gg/mm/anno)
ATC RA2 Ravennate
Operatore
ATC RA3 Faentino
coperto pioggia/neve neve a terra vento
sereno
1/4
2/4
3/4
4/4
debole
forte 1/3
2/3
3/3
assente
brezza
forte
METEO
(barrare)
AREA ZRC NUMERO
NOME
ZR NUMERO
NOME
ARS NUMERO
NOME
altro COMUNE
LOCALITÀ
Tipo di censimento esaustivo campione
Ora inizio censimento
Ora fine censimento
IMPORTANTE
Allegare sempre la cartografia della zona in scala 1:10.000, con il tracciato del percorso compiuto.
Mappare sempre la posizione del nido sulla cartografia, riportando lo stesso numero indicato alla voce “NIDO N°”
Barrare con una X
GAZZA NIDO N°
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
totale
OCCUPATO
NON OCCUPATO
Barrare con una X
CORNACCHIA NIDO N°
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
11
12
13
14
15
totale
OCCUPATO
NON OCCUPATO
SCRIVERE EVENTUALI NOTE SUL RETRO DELLA SCHEDA
Amministrazione Provinciale e ATC di Ravenna
CONTROLLO CORVIDI SCHEDA DI RILEVAMENTO DEI NIDI
DATA ATC RA1 Lughese (gg/mm/anno)
ATC RA2 Ravennate
Operatore
ATC RA3 Faentino
coperto pioggia/neve neve a terra vento
sereno
1/4
2/4
3/4
4/4
debole
forte 1/3
2/3
3/3
assente
brezza
forte
METEO
(barrare)
AREA ZRC NUMERO
NOME
ZR NUMERO
NOME
ARS NUMERO
NOME
altro COMUNE
LOCALITÀ
Tipo di censimento esaustivo campione
Ora inizio censimento
Ora fine censimento
IMPORTANTE
Allegare sempre la cartografia della zona in scala 1:10.000, con il tracciato del percorso compiuto.
Mappare sempre la posizione del nido sulla cartografia, riportando lo stesso numero indicato alla voce “NIDO N°”
Barrare con una X
GAZZA NIDO N°
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12
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totale
OCCUPATO
NON OCCUPATO
Barrare con una X
CORNACCHIA NIDO N°
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
11
12
13
14
15
totale
OCCUPATO
NON OCCUPATO
SCRIVERE EVENTUALI NOTE SUL RETRO DELLA SCHEDA
A
LL
EG
AT
O A
Elaborazione a cura di Laura Cianfanelli – Disegni in: Lars Svensson “Guida all’identificazione dei Passeriformi europei” Elaborazione a cura di Laura Cianfanelli – Disegni in: Lars Svensson “Guida all’identificazione dei Passeriformi europei”
Amministrazione Provinciale e ATC di Ravenna
CONTROLLO CORVIDI SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI CATTURE
ATC RA1 Lughese
DATA E ORA ATTIVAZIONE GABBIA ATC RA2 Ravennate (gg/mm/anno)
Operatore ATC RA3 Faentino
AFV
DATA E ORA CONTROLLO GABBIA Esca alimentare (gg/mm/anno)
Operatore Richiamo
coperto pioggia/neve vento sereno
1/4
2/4
3/4
4/4
debole
forte assente
brezza
forte
METEO
(barrare)
AREA ZRC NUMERO
NOME
ZR NUMERO
NOME
ARS NUMERO
NOME
altro COMUNE/LOCALITÀ
Posizione GABBIA n°________ (allegare cartina con indicata la posizione)
Larsen Letter box altro
Ambiente
coltivazione di
frutteto (tipo)
orto (tipo)
incolto
altro
Gazza Cornacchia Altro (specie)
Ad.
Immat.
Indet
Totale
SCRIVERE EVENTUALI NOTE SUL RETRO DELLA SCHEDA
Amministrazione Provinciale e ATC di Ravenna
CONTROLLO CORVIDI SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI CATTURE
ATC RA1 Lughese
DATA E ORA ATTIVAZIONE GABBIA ATC RA2 Ravennate (gg/mm/anno)
Operatore ATC RA3 Faentino
AFV
DATA E ORA CONTROLLO GABBIA Esca alimentare (gg/mm/anno)
Operatore Richiamo
coperto pioggia/neve vento sereno
1/4
2/4
3/4
4/4
debole
forte assente
brezza
forte
METEO
(barrare)
AREA ZRC NUMERO
NOME
ZR NUMERO
NOME
ARS NUMERO
NOME
altro COMUNE/LOCALITÀ
Posizione GABBIA n°________ (allegare cartina con indicata la posizione)
Larsen Letter box altro
Ambiente
coltivazione di
frutteto (tipo)
orto (tipo)
incolto
altro
Gazza Cornacchia Altro (specie)
Ad.
Immat.
Indet
Totale
SCRIVERE EVENTUALI NOTE SUL RETRO DELLA SCHEDA
AL
LE
GA
TO
B
Determinazione dell’età della GAZZA
Determinazione età della CORNACCHIA L’interno del becco (superiore) è
sempre scuro negli adulti e roseo negli immaturi
Determinazione dell’età della GAZZA
Determinazione età della CORNACCHIA L’interno del becco (superiore) è
sempre scuro negli adulti e roseo negli immaturi
”