Piano di classificazione acustica - Arcevia · 2.3.4 Casi particolari per le aree poste in Classe...

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COMUNE di ARCEVIA Provincia di Ancona Piano di classificazione acustica

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COMUNE di ARCEVIA

Provincia di Ancona

Piano di classificazione acustica

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Comune di Arcevia Piano di classificazione acustica

Indice Premessa……………………………………………………………………………………………………….…. 3

1 Analisi conoscitiva.................................................................................................................................... 4

1.1 Preparazione della base conoscitiva................................................................................................ 4

1.1.1 Emissione.................................................................................................................................. 4

1.1.2 Popolazione............................................................................................................................... 4

1.1.3 La propagazione......................................................................................................................... 5

1.2 Dati di base....................................................................................................................................... 6

1.3 Elaborazione dei dati........................................................................................................................ 8

1.3.1 Dati geografici............................................................................................................................ 9

1.4 Analisi.............................................................................................................................................. 13

2 Predisposizione del Piano di Classificazione Acustica........................................................................... 14

2.1 Riferimenti normativi....................................................................................................................... 14

2.2 Metodologia per l’assegnazione delle classi acustiche.................................................................. 16

2.2.1 Metodologia adottata............................................................................................................... 17

2.3 Attribuzione delle classi acustiche al territorio comunale............................................................... 21

2.3.1 Criteri per l’Individuazione delle aree particolarmente protette............................................... 21

2.3.2 Criteri per l’attribuzione della Classe II, III e IV....................................................................... 23

2.3.3 Criteri per l’attribuzione della Classe V e VI............................................................................ 24

2.3.4 Casi particolari per le aree poste in Classe II, III e IV............................................................. 24

2.3.5 Fasce di transizione................................................................................................................. 25

2.3.6 Fasce di pertinenza.............................................................................. .................................. 25

3 Classificazione acustica del territorio comunale.................................................................................... 29

3.1 Modalità di rappresentazione cartografica...................................................................................... 29

3.2 Aree di contatto anomalo................................................................................................................ 30

3.3 Aree destinate ad attività temporanee............................................................................................ 30

3.3.1 Aree destinate ad attività estrattive……..………………………………………………………..… 31

3.4 Rilascio delle autorizzazioni e domande di risanamento volontario............................................... 31

3.5 Documentazione riguardante i requisiti acustici passivi degli edifici.............................................. 32

3.6 Elenco delle scuole e delle strutture ospedaliere non collocate in Classe .................................... 34

4 Caratterizzazione acustica..................................................................................................................... 35

4.1 Pianificazione dei rilevamenti acustici............................................................................................ 35

4.1.1 Campionamento spaziale........................................................................................................ 35

4.1.2 Individuazione dei punti di misurazione................................................................................... 36

4.2 Campionamento temporale............................................................................................................. 37

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4.2.1 L’indagine temporale................................................................................................................ 38

4.3 Metodologia dei rilevamenti........................................................................................................... 39

4.3.1 Caratteristiche della strumentazione........................................................................................ 40

4.3.2 Modalità di esecuzione delle misure........................................................................................ 40

4.4 Risultati e discussione.................................................................................................................... 41

4.4.1 Analisi dei dati rilevati presso la postazione fissa……………………………….……………….. 41

4.4.2 Analisi dei dati rilevati tramite l’indagine spaziale................................................................... 41

Allegato A Elenco delle aree destinate ad attività temporanee……………………………..……………….. 42

Elaborati cartografici Tavola 1 Piano di Classificazione Acustica – settore nord – scala 1.10.000

Tavola 2 Piano di Classificazione Acustica – settore sud – scala 1.10.000

Gruppo di Lavoro

Il presente studio è stato redatto a cura di Consulting Service Italia s.r.l. e di Temi s.r.l.

Alla redazione del Piano hanno partecipato: Dott. C.C. Mantarro (Tecnico competente in acustica ambien-tale); Dott. L. Ginestroni; Ing. M.M. Mantarro; Ing. A. Bardi; Dott. L. Di Nardo, Dott. A. Piazzi.

La fase di modifica a seguito delle osservazioni è stata seguita ed elaborata dal Responsabile Area Urba-nistica del Comune di Arcevia, arch. Massimo Bergamo, in collaborazione con il p.i. Manfredo Morici.

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Premessa Il presente documento “Piano di classificazione acustica del territorio comunale di Arcevia” fa rife-rimento al contratto stipulato in data 14 maggio 2004 tra la Comunità Montana dell’Esino – Fra-sassi ed il Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (R.T.I.) costituito tra Consulting Service Italia s.r.l. e Temi s.r.l. Il Piano di classificazione acustica è stato redatto nel rispetto della normativa nazionale vigente (Legge quadro sull’inquinamento acustico, legge 26 ottobre 1995, n.447 e successive modifiche) e secondo i criteri definiti dalla Regione Marche, L.R. 28 del 14 novembre 2001 e dalla D.G.R. n. 896 AM/TAM del 24./06/03, assumendo come riferimenti operativi i contenuti di cui alla D.G.R. n. 896/2003 sopra citata (in particolare, il Capitolo n. 1 “Criteri per la classificazione acustica dei ter-ritori comunali”).

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1 Analisi conoscitiva

1.1 Preparazione della base conoscitiva

La base conoscitiva che permette di descrivere il territorio secondo gli aspetti principali che interessano il fenomeno acustico è stata costruita tenendo conto dei diversi elementi che inte-ragiscono nella determinazione del fenomeno. Gli aspetti territoriali valutati per costruire la base conoscitiva sono: - l’emissione;

- la popolazione presente sul territorio;

- la propagazione del suono.

1.1.1 Emissione

Il primo aspetto territoriale legato al fenomeno acustico è costituito dall’emissione. Le sorgenti di rumore sono schematizzabili in fisse e mobili: - le sorgenti fisse sono quelle che dipendono dall’attività umana e che agiscono stabilmen-

te sul territorio; - vengono invece considerate sorgenti mobili tutte quelle per le quali non è possibile stabi-

lire a priori la localizzazione (tipicamente i mezzi di trasporto). L’analisi di una fonte di disturbo può essere molto complessa, soprattutto quando si sovrap-pongono diversi tipi di sorgente: non vi è dubbio, ad esempio, che una strada o uno svincolo stradale costituiscano una sorgente sonora fissa anche se il rumore è provocato da un insie-me di sorgenti mobili, ovvero le auto circolanti. Sono perciò considerate sorgenti fisse, accanto agli impianti tecnici e alle installazioni produt-tive, anche le infrastrutture ferroviarie e stradali in quanto la provenienza del rumore è perfet-tamente identificabile sul territorio.

1.1.2 Popolazione

Altro aspetto da considerare nell’analisi del fenomeno acustico è quello della popolazione e-sposta al campo acustico e quindi oggetto del danno potenziale. I parametri da considerare fanno generalmente riferimento alla densità di popolazione e al suo profilo, ma anche alle modalità e ai tempi di esposizione.

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Va evidenziato come la popolazione abbia un duplice ruolo nel fenomeno acustico: - da una parte essa deve essere analizzata come soggetto passivo che subisce la pres-

sione sonora;

- dall’altra essa rappresenta il soggetto attivo che genera emissioni nello svolgimento delle proprie attività vitali.

Se il primo aspetto è ben rappresentato da dati demografici di tipo censuario, il secondo può essere ricavato solamente dal quadro delle destinazioni definite dal PRG e quindi degli usi previsti dei suoli. Inoltre la descrizione della popolazione tramite dati demografici (di fonte ISTAT) non soddisfa completamente la necessità di conoscere nel dettaglio le modalità di esposizione e la localiz-zazione geografica di dettaglio delle situazioni più delicate. Per questo motivo devono essere identificati tutti i siti che rientrano in categorie prestabilite di sensibilità quali: - scuole, di ogni ordine e grado;

- ospedali, case di cura, case di riposo;

- aree destinate a verde pubblico;

- aree di interesse turistico, urbanistico ed architettonico.

1.1.3 La propagazione

Ultimo aspetto è quello che intercorre tra causa ed effetto, il tramite della propagazione. Di-sponendo di idonee misurazioni in punti opportunamente individuati e ritenuti rappresentativi di situazioni territoriali generali, è possibile stimare la propagazione anche attraverso l’uso di specifici algoritmi. Nella formulazione del quadro generale delle informazioni da acquisire per realizzare la base dati di lavoro incide in modo determinante la disponibilità delle informazioni stesse e l’onerosità di eventuali elaborazioni a cui queste debbono essere sottoposte per renderle uti-lizzabili. La fonte ufficiale primaria delle informazioni è da individuarsi nell’amministrazione comunale di Arcevia. A questa è stata affiancata un’attività conoscitiva tramite sopralluoghi, interviste a testimoni privilegiati, rilievi fonometrici ed elaborazioni.

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1.2 Dati di base

Il carattere territoriale del Piano di classificazione acustica comporta la necessità di riferire le informazioni e le successive elaborazioni allo spazio fisico, in modo da poterle analizzare ge-ograficamente. I fenomeni territoriali presi in esame per la costruzione dell’informazione di base del Piano sono appartenenti a tre grandi gruppi: - Demografia;

- Uso del suolo;

- Infrastrutture. All’interno dei tre gruppi sono stati individuati dei sub-set di dati fondamentali: le caratteristi-che principali di questi dati riguardano la loro attendibilità, omogeneità, completezza ed ag-giornamento. La fase preliminare del lavoro ha sviluppato l’individuazione dei dati da assumere a riferimen-to per l’intero lavoro, la loro acquisizione, le elaborazioni finalizzate alla costruzione di una base di dati georeferenziati omogenea di supporto alle analisi previste. I dati utilizzati sono appartenenti a cinque classi: - Cartografia;

- Piano Regolatore Generale;

- Luoghi di rilevante interesse;

- Dati Istat;

- Censimento delle Attività Produttive. Di seguito vengono illustrate le specifiche dei dati resi disponibili dall’Amministrazione comu-nale di Arcevia.

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Tabella 1 – Dati resi disponibili dall’Amministrazione comunale di Arcevia: cartografia

CARTOGRAFIA

Dato Cartografia di base

Tipo

Aggiornamento

Carta Tecnica Regionale 1:10.000;

2000

Tipo

Aggiornamento

restituzione areofotogrammetrica 1:5.000

2000

Estensione Intero territorio comunale

Formato Numerico, raster

Elemento geografico di riferimen-to

Pixel 10 x 10 mt

Georeferenziazione Assente Tabella 2 – Dati resi disponibili dall’Amministrazione comunale di Arcevia: Piano Regolatore Generale

PIANO REGOLATORE GENERALE

Dato Destinazioni di uso da PRG

Tipo Zonizzazione

Estensione Comune di Arcevia

Formato Cartaceo

Elemento geografico di riferimen-to

Cartografia di base

Georeferenziazione Assente Tabella 3 – Dati resi disponibili dall’Amministrazione comunale di Arcevia: Luoghi di rilevante interesse

LUOGHI DI RILEVANTE INTERESSE

Dato Luoghi di interesse per l’analisi acustica: centro storico; scuole di ogni ordine e grado; luoghi di culto; ospedali e case di cu-ra; case di riposo, parchi pubblici e aree verdi, attrezzature sportive.

Tipo Elenco luoghi

Estensione Comune di Arcevia

Formato Informatico (.dwg)

Elemento geografico di ri-ferimento

Indirizzo

Georeferenziazione Assente

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Tabella 4 – Dati resi disponibili dall’Amministrazione comunale di Arcevia: aree industriali e produttive

AREE INDUSTRIALI e PRODUTTIVE

Dato Censimento delle Attività Produtti-ve

Tipo Elenco aree industriali

Estensione Comune di Arcevia

Formato Informatico (.dwg)

Elemento geografico di riferimen-to

Cartografia di base

Georeferenziazione Assente Il riferimento territoriale sul quale proiettare tutte le informazioni a disposizione e sul quale co-struire informazione propria di Piano di Classificazione Acustica è stato individuato nel Piano Regolatore Generale, anche considerando la tipologia di dati a disposizione ed il tipo di anali-si alla quale si è previsto questi debbano essere sottoposti.

1.3 Elaborazione dei dati

Lo strumento principale utilizzato per la costruzione, l’analisi e la rappresentazione della base dati geografica è il software ArcGIS, un programma di tipo GIS. Un Sistema Informativo Geografico (GIS) è una tecnologia software che permette di posizio-nare ed analizzare oggetti ed eventi Uno strumento GIS operativo integra cinque componenti chiave: hardware, software, dati, u-tenti e metodi. Il GIS memorizza le informazioni geografiche attraverso strati separati rappresentati sullo schermo geometricamente da punti, linee o aree. I modelli-dati su cui lavora il GIS sono di due tipi: il modello vettoriale ed il modello raster. Nel modello vettoriale, le informazioni su punti, linee e poligoni sono codificate e memorizzate come una collezione di coordinate x,y. Un'immagine raster e' invece costituita da un insieme di celle, ad ognuna delle quali è possibi-le associare un valore alfanumerico. Le funzioni principali dei sistemi informativi geografici sono cinque: - Inserimento;

- Trattamento;

- Gestione;

- Ricerca e Analisi;

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- Visualizzazione. I dati precedentemente elencati sono stati sottoposti ad una serie di elaborazioni mirate alla costruzione di una base informativa disaggregata a livello sub-comunale di destinazioni d’uso del PRG elle sezioni di censimento, omogenea, con copertura comunale e georeferenziata.

1.3.1 Dati geografici

1.3.1.1 Cartografia

La cartografia di base – Carta Tecnica Regionale 1:10.000 – è stata acquisita in formato sha-pefile, con georeferenziazione in coordinate GAUSS-BOAGA.

1.3.1.2 Infrastrutture di trasporto

A partire dalla cartografia si sono acquisite e codificate tramite digitalizzazione manuale le in-frastrutture di trasporto costituite essenzialmente da strade e dalla linea ferrovia, costruendo così l’informazione vettoriale a linee riguardante l’infrastrutturazione della mobilità. Dato il metodo di acquisizione utilizzato, il dato risulta georefernziato e proiettato nello steso sistema di riferimento della cartografia (coordinate GAUSS-BOAGA). Gli archi stradali sono stati classificati per livello gerarchico funzionale all’interno del network comunale e classificati come segue.

Tabella 5 – Livello gerarchico funzionale degli archi stradali

A Ferrovia

B Strada Statale

C Viabilità seconda-ria

Nel territorio comunale non sono presenti infrastrutture ferroviarie. Le infrastrutture stradali attraversano il territorio comunale da nord a sud: sebbene non siano presenti strade statali, la viabilità provinciale è invece ben sviluppata. Sono infatti presenti: - SP 360 (proveniente da Senigallia, prosegue verso il confinante comune di Sassoferra-

to); - SP 14 (proveniente da S.Lorenzo in Campo, prosegue verso il confinante comune di Ser-

ra S.Quirico);

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ni

- SP 48 (proveniente da Pergola, prosegue verso il confinante comune di Sassoferrato, senza però interessare il capoluogo).

La mobilità nell’abitato e nel centro storico di Arcevia non è regolamentata da uno specifico strumento di pianificazione: da evidenziare comunque che il Comune di Arcevia non è tenuto a sviluppare un Piano Urbano del Traffico. Nella tabella seguente si riportano alcuni dati riguardo la presenza di veicoli circolanti imma-tricolati nel Comune di Arcevia. Tabella 6 – Veicoli circolanti immatricolati, Comune di Arcevia

Autovetture cir-colanti

Autovetture / 100 abitanti

Autobus cir-colanti

Autocarri merci circolanti

Motocarri motofurgo- circolanti

Rimor-chi

3.061 55,8 12 4 875 7 93 Fonte: dati ISTAT 2000

1.3.1.3 Piano Regolatore Generale

La cartografia di base del Piano Regolatore Generale è stata acquisita in formato cartaceo e informatizzato. Le funzioni di zona previste dal Piano sono state raggruppate in 6 zone più idonee alla pro-blematica acustica in oggetto, come illustrato in Tabella 7 (pagina seguente).

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Tabella 7 – Relazione tra Classe funzionale (da PRG) e zone idonee alla descrizione del fenomeno acu-stico

Classe funzionale

(da PRG)

Zone idonee alla descrizione del fenomeno acusti-co

- Verde Privato

- Villa con Parco

- Parco urbano e territoriale

Verde pubblico, verde privato, attrezzature sportive

- Centro Storico Centro storico, complessi di interesse storico

- Direzionale-commerciale

- Spazi pubblici e per attività collettive

- Attrezzature ed impianti di interesse genera-le

- Strade e spazi per la circolazione e la sosta

Servizi privati, attrezzature pubbliche

- Residenziale Aree residenziali

- Industriale Aree produttive

- Agricola Aree agricole È importante evidenziare come parte del territorio comunale, in prossimità delle vie di comu-nicazione più importanti (SP 360; SP 14), sia caratterizzato dalla presenza di aree a vocazio-ne produttiva-manufatturiera. Questo aspetto, fondamentale per la successiva classificazione acustica del territorio comu-nale, é preso in esame dal Piano Regolatore Generale, che prevede una ulteriore suddivisio-ne all’interno delle classi funzionali sopra elencate.

1.3.1.4 Luoghi di rilevante interesse

Sulla base dei contatti con l’Amministrazione comunale sono stati condotti una serie di sopral-luoghi che hanno permesso di individuare in cartografia gli edifici e gli spazi di pertinenza re-lativi ai luoghi segnalati. Sulla stessa base cartografica è stato possibile a questo punto digitalizzare e codificare i poli-goni rappresentativi dei luoghi di attenzione. Come i precedenti, anche questo dato risulta georeferenziato e proiettato nello stesso siste-ma di riferimento della cartografia (coordinate GAUSS-BOAGA).

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1.3.1.5 Tabella ISTAT

Generalmente, per il trattamento dei dati demografici, si opera utilizzando i dati disponibili per ogni singola sezione censuaria del territorio comunale: a questi si correlano i poligoni ed in tal modo vengono georiferite tutte le informazioni demografiche disponibili, in particolare la popo-lazione residente e la popolazione presente al momento del censimento. Per il comune di Arcevia i dati a disposizione sono limitati ad un'unica sezione censuaria per tutto il territorio comunale: tale livello di scarso dettaglio del dato demografico ha reso neces-sario procedere attraverso una stima dei valori di pressione demografica, effettuata in base alle indicazioni fornite dagli uffici tecnici dell’amministrazione comunale, e la loro successiva restituzione su base georeferenziata. Tabella 8 – Popolazione residente, Comune di Arcevia

Popol. residen-te

Maschi Femmine Superficie territoriale (kmq)

Densità abitativa (ab/kmq)

5.300 2.571 2.729 126,49 42 Fonte: censimento ISTAT 2001

Tabella 9 – Abitazioni occupate, Comune di Arcevia Abitazioni tota-

li Abitazioni occupate dai residen-

ti Altre abitazio-

ni

2.809 1.995 814 Fonte: censimento ISTAT 2001

Tabella 10 – Unità locali e addetti, Comune di Arcevia U.L. indu-

stria Addetti indu-

stria U.L. terzia-

rio Addetti terzia-

rio U.L. istituzio-

ni Addetti istituzio-

ni

125 1.045 197 521 50 151 Fonte: censimento ISTAT 2001

Tabella 11 – Unità locali per le attività industiali, Comune di Arcevia U.L. estrazione mine-

rali U.L. attività manufattu-

riere U.L. produz. distrib. Energia elettr., ac-

qua, gas U.L. costru-

zioni

3 82 0 76

Fonte: censimento ISTAT 2001

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1.4 Analisi

L’obiettivo dell’analisi è quello di calcolare dei parametri quantitativi di presenza dei vari fe-nomeni acustici (informazioni) presenti sul territorio comunale. In questo modo è possibile so-vrapporre all’elemento geografico di base le informazioni disponibili in funzione dei valori che queste assumono per la classificazione del territorio dal punto di vista acustico. La base dati geografica, costruita come descritto in precedenza, è stata sottoposta ad un’analisi geografica basata su operazioni di overlay ed intersezione tra le diverse informa-zioni a disposizione. Di seguito vengono elencati i fenomeni presenti sul territorio comunale ed analizzati per otte-nere la restituzione cartografica dell’analisi: - Infrastrutture di trasporto (viabilità stradale, ferrovie)

- Industrie e siti di attività manufatturiere

- Zonazione PRG.

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2 Predisposizione del Piano di Classificazione Acustica

2.1 Riferimenti normativi

Il DPCM del 1 marzo 1991 ha introdotto l’obbligo per i comuni italiani di classificare il proprio territorio in zone omogenee, allo scopo di applicare i limiti massimi di rumorosità (espressi come livello sonoro equivalente) in relazione alle diverse destinazioni d’uso delle aree. Tale normativa prevede sei classi di azzonamento, a cui corrispondono altrettanti valori limite da rispettare nel periodo diurno e notturno. Il riferimento normativo di base per la redazione del Piano di Classificazione Acustica del Comune di Arcevia è rappresentato dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico, legge 26 ottobre 1995, n. 447 e successive modifiche. La legge quadro stabilisce i principi fondamenta-li in materia di tutela dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico. Per le Regioni sono previste competenze ed obblighi di particolare importanza, delegando al-le Province le funzioni amministrative e di vigilanza. Ai Comuni spettano numerose compe-tenze per l’impostazione di una politica organica di pianificazione e tutela del territorio dal ru-more: - la classificazione del territorio comunale;

- il coordinamento degli strumenti urbanistici;

- l’adozione di piani di risanamento;

- il controllo del rispetto della normativa all’atto delle rilascio delle concessioni edilizie;

- l’adozione di regolamenti per la tutela dall’inquinamento acustico;

- la rilevazione ed il controllo delle emissioni sonore prodotte da veicoli;

- le funzioni amministrative relative al controllo delle prescrizioni attinenti l’inquinamento acustico prodotto dal traffico veicolare e da sorgenti fisse, da attività produttive;

- l’autorizzazione per lo svolgimento di manifestazioni in luogo pubblico per spettacoli a carattere temporaneo.

La Regione Marche, con L.R. 28 del 14 novembre 2001 “Norme per la tutela dell’ambiente e-sterno e dell’ambiente abitativo dell’inquinamento acustico nella Regione Marche”, ha indicato i riferimenti normativi mentre con delibera n. 896 AM/TAM del 24/06/03 (pubblicata sul B.U.R.M. n°62 del 11/07/03) e relativo allegato tecnico, ha fornito i criteri in base ai quali i Comuni della Regione devono svolgere i compiti assegnati loro dalla legge. Inoltre, nella redazione del presente Piano si è tenuto conto di ulteriori e fondamentali riferi-menti normativi, costituiti da:

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− Il DPCM 14/11/97, che fornisce le indicazioni per la realizzazione della zonizzazione acu-stica del territorio fissando i “limiti massimi ammissibili di rumorosità” per le singole aree. Lo stesso definisce inoltre i “valori limite di emissione”, i “valori limite assoluti di immissio-ne” (Tab. 1), i “valori di attenzione” e i “valori di qualità” di cui all’articolo 2, comma 1, lett. e), f), g), h), comma 2, comma 3, lett. a), b) della Legge 447 del 26 ottobre 1995;

− Decreto Ministero dell’Ambiente del 16/03/1998, “Tecniche di rilevamento e di misurazio-ne dell’inquinamento acustico”.

− Decreto del Presidente della Repubblica 18 novembre 1998, n. 459, Regolamento recan-te norme di esecuzione dell’articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario;

− Decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 2004, n.142 (in G.U. n.127 del 1 giu-gno 2004 – in vigore dal 16 giugno 2004), Disposizioni per il contenimento e la preven-zione dell’inquinamento acustico derivante da traffico veicolare, a norma dell’articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447.

Di seguito si riporta la declaratoria delle sei classi nelle quali deve essere suddiviso il territorio comunale ai fini della classificazione acustica. Classe I – Aree particolarmente protette Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc. Classe II – Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed as-senza di attività industriali ed artigianali. Classe III – Aree di tipo misto Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attra-versamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali inte-ressate da attività che impiegano macchine operatrici. Classe IV – Aree di intensa attività umana Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali ed uffici, con presenza di

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attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferrovia-rie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie. Classe V – Aree prevalentemente industriali Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abi-tazioni. Classe VI – Aree esclusivamente industriali Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da insediamenti industriali e prive di insediamenti abitativi. In Tabella 12 viene riportato il quadro dei valori limite di immissione per ciascuna classe (co-me da D.P.C.M. 14 novembre 1997), inteso come il valore massimo di rumore che può esse-re immesso dall’insieme delle sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o esterno misurato in prossimità dei ricettori. Tabella 12 – Valori limite assoluti di immissione – Leq in dB(A)

Tempi di riferimento CLASSI

Diurno (06.00 - 22.00)

Notturno (22.00 - 06.00)

I – Aree particolarmente protette 50 40 II – Aree prevalentemente residenzia-li 55 45

III – Aree di tipo misto 60 50 IV – Aree ad intensa attività umana 65 55 V – Aree prevalentemente industriali 70 60 VI – Aree esclusivamente industriali 70 70

Fonte: DPCM 14/11/97

2.2 Metodologia per l’assegnazione delle classi acustiche

La classificazione in zone acustiche del territorio comunale, in accordo con quanto espresso dalla normativa nazionale e regionale, è basata sulle destinazioni d’uso previste dagli stru-menti urbanistici generali. Secondo tale approccio la classificazione acustica diviene un atto tecnico-politico di governo del territorio, in quanto disciplina l’uso e vincola le modalità di sviluppo delle attività ivi svolte. L’obiettivo della classificazione del territorio comunale è di tutelare i recettori sensibili e le zo-ne non inquinate dal deterioramento acustico, e al contempo di fornire uno strumento di piani-

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ficazione, prevenzione e di risanamento dello sviluppo urbanistico, commerciale, artigianale ed industriale. In quest’ottica la classificazione acustica si affianca ed integra il Piano Regolatore Generale (PRG), il principale strumento di pianificazione del territorio comunale. Il coordinamento con il PRG è quindi un aspetto fondamentale, così come l’integrazione con gli altri strumenti di settore quali, primo fra tutti, il Piano Urbano del Traffico (PUT). Allo stato attuale il Comune di Arcevia non è in possesso di un PUT, motivo per cui il PRG si configura come unica base per la classificazione in zone acustiche del territorio comunale.

2.2.1 Metodologia adottata

Per l’assegnazione delle classi acustiche si è adottata una metodologia di tipo quantitativo, il cui schema generale è illustrato in Grafico 1. La metodologia è basata sull’analisi di dati quantitativi per il territorio, restituendo le caratteristiche del fenomeno acustico attraverso op-portuni indicatori. Il limite di tale metodologia consiste nell’eccessivo determinismo che talvolta non tiene pie-namente conto delle condizioni attuali o future di uso del territorio: per ovviare a questo in-conveniente il risultato delle elaborazioni è stato successivamente integrato con valutazioni di tipo qualitativo che hanno portato alla classificazione definitiva. Il primo passo è stato quello di individuare le aree da considerare come zone protette (Classe I) e come zone industriali (Classe V e VI) in funzione di valutazioni urbanistiche. Successiva-mente si è proceduto alla classificazione delle rimanenti aree del territorio comunale. Gli indicatori presi in considerazione sono: - Densità di attività artigianali e industriali;

- Densità di attività commerciali;

- Densità di attività terziarie di servizio (uffici pubblici e privati). L’analisi preliminare di queste tre tipologie di determinanti fornisce indicazioni sull’attività u-mana, indipendentemente dalla presenza di residenti e dall’influenza del traffico. Si è asse-gnato a ciascuna unità territoriale di riferimento un indicatore valutativo in funzione delle di-verse densità di attività, attraverso le matrici riportate in Tabella 13.

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Tabella 13 – Matrice per l’attribuzione dell’incidenza per gli indicatori di attività umana

Punteggio

Indicatore 0 1 3 7

I produtt

Densità di attività artigianali e indu-striali

Assente Bassa Media Elevata

Punteggio

Indicatore 0 1 2 5

I commerc

Densità di attività commerciali Assente Bassa Media Elevata

I servizi

Densità di attività terziarie Assente Bassa Media Elevata

Gli indici valutativi così assegnati sono stati sommati tra loro per ottenere un indice riassunti-vo.

I SOMMA

= I produttivo

+ I commercio

+ I servizi

Nel caso che I SOMMA

>=7 è stata attribuita direttamente la Classe IV, considerando l’area e-saminata ad “intensa attività umana”.

I

SOMMA è stato correlato ad un indice valutativo globale I

attività secondo la Tabella 14. L’indice I

attività serve a valutare l’effetto combinato delle attività umane con le presenze residenziali ed il

traffico generato dagli spostamenti.

Tabella 14 – Indice attività

I SOMMA

calcolato I attività

assegnato

I SOMMA

= 5 o 6 I attività

= 3

I SOMMA

= 3 o 4 I attività

= 2

I SOMMA

= 1 o 2 I attività

= 1

I SOMMA

= 0 I attività

= 0

Per valutare l’influenza della popolazione e della mobilità sul fenomeno acustico sono stati in-trodotti gli indici I

popolazione e I

traffico, valutati secondo la matrice riportata in Tabella 15.

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Tabella 15 – Matrice per l’attribuzione dell’incidenza per gli indicatori di densità abitativa e di traffico

Punteggio

Indicatore 0 1 2 3

I popolazione

Densità abitativa Assente Bassa Media Elevata

Punteggio

Indicatore 0 1 2 4

I traffico

Categoria di traffico Assente Locale Medio Intenso

Il passo finale è stato quello di valutare l’indice I TOTALE

, dato dalla somma degli indici valutati-vi delle attività, della popolazione e del traffico:

I TOTALE

= I attività

+ I popolazione

+ I traffico

L’attribuzione della classe acustica corrispondente a ciascuna area analizzata è avvenuta se-condo i criteri riportati di seguito. Tabella 16 – Criteri di attribuzione delle classi acustiche

I TOTALE

calcolato Classe acustica attribui-ta

I TOTALE

> = 8 Classe IV

5 < = I TOTALE

< = 7

Classe III

I TOTALE

< = 4 Classe II

Nell’analisi finale delle elaborazioni prodotte si è necessariamente tenuto conto che la proce-dura di tipo quantitativo utilizzata per il territorio del Comune di Arcevia ha risentito della man-canza di disaggregazione dei dati demografici per sezione censuaria. In questo caso, di concerto con l’Amministrazione comunale, si è andati oltre il risultato nume-rico delle elaborazioni, verificando e definendo le classi anche in funzione delle conoscenze dirette ed acquisite sull’uso del territorio.

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Grafico 1 – Schema generale per l’assegnazione delle classi acustiche

Valutazioni urbanistiche

Classe VI

Classe V

Classe IV

Classe III

Classe II

Classe I

Valutazioni urbanistiche

Attribuzione della classe acustica all’unità territoriale

Assegnazione di punteggio all’unità territoriale

Incidenza dell’indicatore: attribuzione del peso

Trasporti e Mobilità

Densità abitativa

Attività di servizio

Attività commerciali

Attività produttive

Indicatori

Unità territoriale

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2.3 Attribuzione delle classi acustiche al territorio comunale

Il criterio guida nella classificazione acustica del territorio è stato di limitare le microsuddivi-sioni del territorio stesso, attraverso la riunificazione di quelle zone che appaiono acustica-mente omogenee. Dove possibile, si è evitato il contatto diretto tra zone con differenze di livello L

Aeq superiori a 5

dB, come peraltro prescritto dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico, inserendo quan-do necessario delle fasce di transizione nella zona acusticamente meno tutelata per consenti-re una progressiva riduzione della rumorosità nelle aree circostanti l’area da tutelare. Operativamente si è iniziato con la definizione delle zone particolarmente protette (Classe I) e di quelle a più elevato livello di rumore (Classe V e VI), in quanto più facilmente identificabili in base alle particolari condizioni di fruibilità del territorio o a specifiche indicazioni di PRG. Come già evidenziato, per l’individuazione e la classificazione delle Classi acustiche I e V, VI si è fatto riferimento alle destinazioni di PRG, tenendo conto anche delle condizioni di effettiva fruizione del territorio. Successivamente si è proseguito con l’assegnazione delle classi II, III, IV in relazione alla me-todologia quantitativa illustrata nel § 2.2.

2.3.1 Criteri per l’Individuazione delle aree particolarmente protette

La Classe I, coerentemente con il DPCM 14/11/97, comprende le aree particolarmente protet-te nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione. In particolare possono rientrare nella Classe I le seguenti tipologie di aree: - aree di interesse ambientali (aree naturali protette, le aree umide e le zone selvagge);

- aree comprendenti strutture ospedaliere;

- aree comprendenti strutture scolastiche;

- aree residenziali rurali;

- aree di particolare interesse urbanistico, storico ed archeologico;

- parchi pubblici. Le condizioni particolari del territorio del Comune di Arcevia hanno reso indispensabile indivi-duare particolari criteri nell’attribuzione della Classe I.

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2.3.1.1 Strutture ospedaliere e scolastiche

Per quanto riguarda le strutture scolastiche si è operato tenendo conto dell’effettivo uso delle strutture e della compatibilità con l’ubicazione delle stesse. Si è attribuita la Classe I agli edifici scolastici in cui sono presenti aree intermedie di sufficien-te estensione rispetto alla viabilità circostante. Le strutture inserite in edifici adibiti ad abitazione o ad uffici sono state classificate secondo la zona di appartenenza, evidenziandone puntualmente la presenza ed indicando misure di pro-tezione passive per la protezione dal rumore. Nel caso delle scuole si è tenuto anche conto del periodo di effettiva fruizione, solitamente limitata alle ore diurne. Relativamente alle strutture ospedaliere e sanitarie, nel centro storico di Arcevia è presente un presidio sanitario.

2.3.1.2 Aree di interesse ambientale, storico ed archeologico

Sono state prese in considerazione le aree ricadenti all’interno di: - ambiti territoriali sottoposti a tutela paesistico-ambientale ai sensi del D.Lgs. 29/10/99,

n°490; - siti della Rete Natura 2000, ai sensi del P.P.R 08/09/1997, n° 357;

- aree protette istituite con leggi (Parchi Nazionali e Riserve Naturali Regionali). Parte del territorio del Comune di Arcevia ricade in area Parco del Parco Naturale Regionale “Parco della Gola della Rossa e di Frasassi”, istituito con L.R. 2.09.1997 n. 57. Va precisato che esclusivamente la Zona A (Riserva Integrale) del Parco Regionale è stata inserita in Classe I; le altre zone, dove sono compatibili e regolamentate specifiche attività umane, se-guono invece la normale metodologia per l’attribuzione delle classi acustiche. Per quanto riguarda altre aree, così come le aree destinate al riposo e allo svago, ai parchi pubblici e alle aree di interesse storico-archeologico, l’attribuzione della Classe I ha tenuto conto della effettiva destinazione a luogo di salvaguardia e tutela ambientale: dove è mancato questo requisito (come ad esempio nei parchi pubblici cittadini attrezzati con aree giochi, ser-vizi ricreativi o adiacenti ad assi viari) non è stata attribuita la massima protezione. 2.3.1.3 Aree cimiteriali Le aree cimiteriali sono state incluse in Classe I: in generale alcune attività di servizio e la presenza di mezzi di trasporto pubblico possono determinare una incompatibilità con i limiti previsti per tale classe acustica, ma nel caso di Arcevia si è ritenuta opportuna l’attribuzione della Classe I. Di conseguenza sono state individuate anche le relative aree di pertinenza in-serite in Classe II.

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2.3.1.4 Aree residenziali rurali

Nel territorio comunale di Arcevia sono state riscontrate aree rurali con caratteristiche am-bientali storiche e paesistiche di particolare pregio, interessate comunque da attività produtti-ve, principalmente agricole: per questo motivo si è scelto di attribuire la Classe III anche a tali aree.

2.3.1.5 Aree di particolare interesse urbanistico

Questa tipologia di aree comprende le zone di particolare pregio urbanistico del territorio co-munale come i centri storici: nel caso del centro storico di Arcevia è sembrato opportuno non assegnare la Classe I con la maggiore protezione acustica possibile, in quanto l’area in esa-me è comunque interessata da strutture residenziali e, limitatamente, da attività commerciali e terziarie. I centri storici sono stati quindi inseriti in Classe II. Per quanto riguarda le frazioni presenti nel territorio comunale, queste sono interessate da aree residenziali, con attività commerciali puntuali e da traffico veicolare locale in alcuni casi anche significativo: il loro inserimento in Classe II o III è quindi stato valutato caso per caso, privilegiando l’effettiva destinazione d’uso del territorio (prevalentemente rurale) e le reali con-dizioni di traffico.

2.3.2 Criteri per l’attribuzione della Classe II, III e IV

Le Classi II, III e IV comprendono aree destinate ad uso prevalentemente residenziale, aree di tipo misto ed aree di intensa attività umana. Per l’individuazione delle aree di classe II, III e IV, oltre ai criteri destinazione d’uso secondo PRG, si è tenuto conto anche dei seguenti parametri: - la densità di popolazione ed abitativa;

- la densità di esercizi commerciali e di uffici;

- la densità di attività artigianali;

- il volume di traffico stradale. Le zone con piccole industrie e/o attività artigianali, le zone con presenza quasi esclusiva di poli di uffici pubblici, istituti di credito, quartieri fieristici ed altre attività di terziario similari, di centri commerciali, ipermercati ed altre attività commerciali similari, comunque caratterizzate da intensa attività umana, sono inserite in classe IV; rientrano nella medesima classe IV an-che le zone in cui insistono le caserme e le carceri. Discoteche, luoghi di intrattenimento danzante, ivi compresi i circoli privati a ciò abilitati, luo-ghi di pubblico spettacolo, questi ultimi se in ambiente chiuso o aperto, non sono stati inseriti in classi inferiori alla IV, quando costituenti corpo indipendente da altri edifici.

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Le zone rurali in cui si fa uso costante di macchine agricole operatrici sono inserite nella clas-se III. Gli insediamenti zootecnici di grandi dimensioni, i caseifici, le cantine e gli altri stabili-menti di trasformazione del prodotto agricolo, sono considerati attività produttive e le zone su cui insistono sono state inserite in una classe non inferiore alla IV.

2.3.3 Criteri per l’attribuzione della Classe V e VI

Rientrano in queste classi le aree interessate da insediamenti industriali, con scarsità di abi-tazioni (Classe V) o prive di insediamenti abitativi (Classe VI). In considerazione della decla-ratoria legislativa di queste classi, sono state desunte dalle destinazioni di Piano Regolatore e successivamente identificate sul territorio comunale le aree la cui destinazione d’uso corri-spondesse effettivamente ai requisiti. A tali aree è stata attribuita la Classe V e VI, prestando particolare attenzione all’adiacenza con aree residenziali e prevedendo le opportune fasce di transizione come di seguito illustrato (§ 2.3.5).

2.3.4 Casi particolari per le aree poste in Classe II, III e IV

Oltre alle considerazioni sopra illustrate riguardo la metodologia adottata ed i criteri utilizzati per attribuire le classi acustiche più protette e quelle a esclusivo uso industriale, sono state seguite le indicazioni dell’allegato A della delibera n°896 AM/TAM del 24/06/03 (pubblicata sul B.U.R.M. n°62 del 11/07/03) riguardo alcuni casi particolari per le aree poste in Classe II, III e IV. La Tabella 17 illustra in dettaglio questi casi. Tabella 17 – Casi particolari per le aree poste in Classe II, III e IV

Quartieri fieristici, centri commerciali, mercati generali, caserme, depositi di mezzi di traspor-to pubblico, discoteche, carceri

Classe IV

Aree verdi in cui si svolgono attività sportive Classe III

Grandi impianti sportivi Classe IV

Insediamenti zootecnici, insediamenti agroindustriali, impianti di trasformazione del prodotto agricolo

Classe IV o su-periore

Aree di cava con attività di escavazione e di abbancamento con uso di macchine operatrici Classe IV o su-periore

Aree di cava con attività di lavorazione e trattamento di materiali Classe IV o su-periore

Aree destinate al recupero dei rifiuti con impianti di trattamento Classe IV o su-periore

Aree destinate al volo sportivo (aviosuperfici) Classe III o su-periore

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2.3.5 Fasce di transizione

Come già evidenziato precedentemente, è opportuno che nell’attribuzione delle classi acusti-che e nella successiva predisposizione della zonazione acustica del territorio sia evitato il contatto diretto tra aree assegnate a Classi non contigue tra loro, così come evidenziato dall’art.3, comma 2 della L.R. 28/2001. In altri termini, la differenza del limite tra aree adiacenti deve essere inferiore a 5 dB(A): quin-di vanno evitate le situazioni di seguito elencate. - Evitare il contatto tra la Classe I con le Classi III, IV, V, VI

- Evitare il contatto tra la Classe II con le Classi IV, V, VI

- Evitare il contatto tra la Classe III con le Classi I, V, VI

- Evitare il contatto tra la Classe IV con le Classi I, II, VI

- Evitare il contatto tra la Classe V con le Classi I, II, III - Evitare il contatto tra la Classe VI con le Classi I, II, III, IV Nella pratica si possono configurare casi in cui risulta impossibile evitare le situazioni di cui sopra: in assenza di discontinuità naturali (argini, crinali, etc.) o naturali capaci di ridurre la propagazione del rumore, occorre allora interporre tra le due classi adiacenti una fascia di ter-ritorio di ampiezza e configurazione tale da consentire la necessaria diminuzione del livello sonoro del valore della classe più elevata a quello corrispondente alla classe inferiore. Tali fasce hanno una larghezza minima di 50 metri in modo da consentire il decadimento del suono. Dove non è stato possibile interporre le fasce di transizione si renderà necessario adottare il piano di risanamento acustico, secondo quanto previsto dall’art. 7, comma 1 della Legge qua-dro 447/95 e dall’art. 3, comma 1 della L.R. 28/2001. Facendo riferimento alla classificazione proposta per il comune di Arcevia, in alcuni ma spo-radici casi sono state riscontrate incompatibilità tra classi adiacenti ed è stato quindi necessa-rio introdurre una o più fasce di transizione.

2.3.6 Fasce di pertinenza

La normativa prevede la determinazione dei livelli acustici ammissibili per le infrastrutture di trasporto (DPCM 14/11/97), individuando la necessità di inserire nella classificazione acustica del territorio le fasce di pertinenza delle infrastrutture lineari di trasporto, che nel caso del Comune di Arcevia consistono nella rete ferroviaria e nella rete viaria.

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Tali fasce di pertinenza sono aree adiacenti all’infrastruttura in cui non si applicano i limiti as-soluti di immissione (Tab. C del DPCM 14/11/97) a causa del rumore prodotto dall’infrastruttura: vengono invece applicati i limiti definiti dai relativi decreti attuativi (DPR 18 novembre 1998, n. 459 per le infrastrutture ferroviarie; DPR 30 marzo 2004, n. 142 per le in-frastrutture stradali).

2.3.6.1 Infrastrutture ferroviarie

In merito alla rete ferroviaria, il Decreto del Presidente della Repubblica 18 novembre 1998, n. 459, Regolamento recante norme di esecuzione dell’articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario, prescrive un fascia di pertinenza di 250 metri per lato dalla mezzeria del binario esterno per le infra-strutture ferroviarie esistenti, suddivisa in una fascia A di 100 metri e in una fascia B, più di-stante dall’infrastruttura, di 150 metri. Le aree di nuova urbanizzazione all’interno delle fasce di pertinenza vengono di norma classi-ficate in Classe III o superiore per la fascia A, in Classe II o superiore in fascia B. Per quanto riguarda le aree già urbanizzate poste all’interno delle fasce di pertinenza, le aree particolarmente protette possono conservare la loro classificazione; i ricettori sensibili (scuole, ospedali, etc.) non inseriti in Classe I dovranno essere evidenziati per poter prendere in con-siderazione il piano di risanamento.

2.3.6.2 Infrastrutture stradali

Per le infrastrutture stradali è stato recentemente emanato il Decreto del Presidente della Re-pubblica 30 marzo 2004, n.142 (in G.U. n.127 del 1 giugno 2004 – in vigore dal 16 giugno 2004), Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante da traffico veicolare, a norma dell’articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447. Il regolamento stabilisce l’ampiezza della fascia di pertinenza ed i valori limite assoluti di im-missione per il traffico veicolare di detta fascia, come illustrato nella Tabella seguente.

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Tabella 18 – Fasce di pertinenza acustica per le infrastrutture stradali esistenti e assimilabili e valori limi-te assoluti di immissione

Scuole, ospedali, ca-se di cura e di riposo

Altri ricettori Tipo di strada

(secondo codice della strada)

Sottotipi a fini acu-stici

Ampiezza fa-scia di perti-nenza acusti-ca

(m) Diurno dB(A)

Notturno dB(A)

Diurno dB(A)

Notturno dB(A)

100 (fascia A)

50 40 70 60 A – autostrada

150 (fascia B) 50 40 65 55

100 (fascia A)

50 40 70 60 B – extraurbana prin-cipale

150 (fascia B) 50 40 65 55

100 (fascia A) 50 40 70 60 Ca (strade a carreggiate se-parate e tipo IV CNR 1980)

150 (fascia B) 50 40 65 55

100 (fascia A) 50 40 70 60

C – extraurbana se-condaria

Cb (tutte le altre strade e-xtraurbane secondarie)

50 (fascia B) 50 40 65 55

Da (strade a carreggiate se-parate e inter quartiere)

100 50 40 70 60 D – urbana di scorri-mento

Db (tutte le altre strade urba-ne di scorrimento)

100 50 40 65 55

E – urbana di quartie-re

30 Definiti dai comuni nel rispetto dei valori riportati in tab. C allegata la DPCM 14 novembre 1997 e comunque in modo conforme alla zonizzazione acustica delle aree urbane, co-me previsto dall’art.6, comma 1, lettera a della legge n.447 del 1995.

F – locale 30 Definiti dai comuni nel rispetto dei valori riportati in tab. C allegata la DPCM 14 novembre 1997 e comunque in modo conforme alla zonizzazione acustica delle aree urbane, co-me previsto dall’art.6, comma 1, lettera a della legge n.447 del 1995.

Fonte: Decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 2004, n.142 – Tabella 2

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Le infrastrutture stradali esistenti nel comune di Arcevia sono classificate come: - tipologia Cb (SP 360; SP 14; SP 48)

- tipologia Db (strade urbane di scorrimento)

- tipologia E (urbane di quartiere)

- tipologia F (locale). Nell’allegato cartografico le fasce di pertinenza acustica sono state evidenziate per la tipolo-gia Cb, ciascuna di ampiezza come definita dal Decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 2004, n.142. Ai sensi dello stesso DPR, per la tipologia Db, E ed F la fascia di pertinenza acustica si inten-de applicata a tutta la viabilità stradale urbana ed extraurbana: i valori limite assoluti di immis-sione all’interno della fascia sono conformi alla zonizzazione acustica, come previsto dall’art.6, comma 1, lettera a della legge n.447 del 1995.

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3 Classificazione acustica del territorio comunale

In considerazione di quanto precedentemente esposto in merito all’attribuzione delle classi acustiche al territorio comunale, all’individuazione delle fasce di transizione e delle fasce di pertinenza, si è pervenuti alla classificazione acustica del comune di Arcevia, illustrata negli elaborati cartografici. Tale classificazione è il risultato di un lavoro dapprima basato sulle procedure tecniche illustrate nel presente studio (§2.2), a cui è seguito un approfondimento concertato con l’Amministrazione comunale. In questo contesto le metodologie applicate si propongono come strumento di supporto al complesso processo decisionale che condurrà all’adozione da parte dell’Amministrazione comunale del Piano di Classificazione Acustica. Tale Piano sarà suscettibile di ulteriori approfondimenti ed eventuali modifiche rispetto alla proposta che emergeranno sua nel corso del confronto con i vari soggetti interessa-ti, sia da un’analisi delle esigenze di risanamento acustico. In ottemperanza all’Allegato A della D.G.R. n. 896 AM/TAM del 24/06/03 si illustra nei paragrafi seguenti il dettaglio delle informazioni richieste dalla normativa regionale.

3.1 Modalità di rappresentazione cartografica

La classificazione acustica è stata riportata in scala 1 : 10.000, sulla base della Carta Tecnica Regionale della Regione Marche. Questo dettaglio è compatibile per evidenzia-re gli aspetti di zonazione acustica del territorio comunale. Per la rappresentazione delle classi e delle zone, coerentemente con gli indirizzi dell’Allegato A della D.G.R. n. 896 AM/TAM, si sono utilizzati i criteri elencati nella tabel-la seguente. Tabella 19 – Simbologia per la rappresentazione grafica della classificazione acustica

Classe Tipologia dell’area Colore Tratteggio

I Protetta Verde

II Prevalentemente residenziale Giallo

III Mista Bianco

IV Intensa attività umana Grigio

V Prevalentemente industriale Viola

VI Industriale Azzurro

Aree da destinare ad attività tem-poranee

Vedere elenco

Vedere elenco

Rosso diagonale

Fasce di rispetto Delimitazione con linea continua o trat-teggiata di spessore adeguato

Delimitazione con linea continua o trat-teggiata di spessore adeguato

S Edifici a destinazione scolastica non inseriti in Classe I

Simbolo grafico nero S posto all’interno di un cerchio

Simbolo grafico nero S posto all’interno di un cerchio

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H Edifici a destinazione ospedaliera non inseriti in Classe I

Simbolo grafico nero H posto all’interno di un quadrato

Simbolo grafico nero H posto all’interno di un quadrato

E Edifici, non compresi nelle tipolo-gie precedenti, soggetti a partico-lare tutela e non inseriti in Classe I

Simbolo grafico nero E posto all’interno di un cerchio

Simbolo grafico nero E posto all’interno di un cerchio

A… Aree di contatto anomalo Il bordo di contatto deve essere eviden-ziato con linea di spessore adeguato di colore nero e deve essere posto il sim-bolo grafico A seguito da un numero identificativo

Il bordo di contatto deve essere evi-denziato con linea di spessore ade-guato di colore nero e deve essere posto il simbolo grafico A seguito da un numero identificativo

Fonte: D.G.R. n. 896 AM/TAM del 24/06/03 - Tabella I.7.1

La classificazione acustica del territorio è riportata negli elaborati cartografici allegati al presente studio.

3.2 Aree di contatto anomalo Le aree in cui si ha contatto tra zone che si differenziano per più di una classe acustica sono limitate ad un solo caso, rappresentato dalla chiesa di S. Ansovino: per essa ven-gono espresse le motivazioni e le indicazioni riguardo le eventuali necessità di specifi-che misure per il piano di risanamento acustico.

Area Contatto anomalo

Motivazioni Indicazioni per il Piano Risanamen-to Acustico

A1 I – III L’edificio in questione è un luo-go di culto, localizzato in un’area isolata a forte vocazione rurale.

A causa degli usi del territorio e della particolare conformazione urbanistica non è stato possibile individuare aree da destinare a fascia di transizione.

L’edificio, privato, è frequentato solo in orari limitati in corrispondenza di particolari festivi-tà.

In virtù di queste considerazioni non sono previste specifiche indicazioni per il Piano di Risanamento Acustico.

3.3 Aree destinate ad attività temporanee

Le attività temporanee quali cantieri edili, le manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, qualora comportino l’impiego di macchinari e d impianti rumorosi, devono es-sere autorizzate dal Sindaco, anche in deroga ai limiti di cui al DPCM del 14.11.1997 ed alla presente Classificazione Acustica. Nel territorio del comune di Arcevia sono previste quali aree destinate ad attività tempo-ranee quelle indicate nell’Allegato A. La richiesta di autorizzazione è presentata al Comune con congruo anticipo rispetto all’inizio delle attività, a mezzo istanza diretta al Sindaco e corredata da una relazione illustrativa dei macchinari ed impianti rumorosi.

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Nell’istanza devono essere precisati l’ubicazione del cantiere o della manifestazione, gli orari diurni e notturni di attività per la quale viene richiesta l’autorizzazione. L’unità organizzativa comunale preposta all’istruttoria del procedimento dà avviso dell’inizio dello stesso all’interessato e rilascia l’autorizzazione entro 30 giorni dalla ri-chiesta. L’unità organizzativa verifica presso i competenti uffici comunali: - per i cantieri edili, che alle opere che con gli stessi s’intendono eseguire sia stata

rilasciata la concessione edilizia o ,nel caso che si tratti di opere per conto del Co-mune, che il richiedente sia titolare del contratto d’appalto;

- per le manifestazioni, che le stesse siano state autorizzate ai fini della disciplina alle medesime attività.

3.3.1 Aree destinate ad attività estrattiva.

Le attività estrattive, sia in corso che di futura apertura, sono classificate in classe V o VI, in sede di rilascio della relativa Autorizzazione all’esercizio ai sensi delle vigenti nor-mative. L’impossibilità di localizzazione preventiva per le eventuali attività di cava di prossima apertura, rende indispensabile l’adozione di questo criterio regolamentare. La classifica-zione avverrà in base ai livelli di impatto sonoro dichiarati ed al grado di mitigazione indi-cato negli atti approvativi. Per quanto riguarda le attività esistenti (n. due), trattandosi di cave in prossima chiusura, non si ritiene di dovere assegnare stabilmente livelli di rumorosità che verrebbero a contrastare il risuo naturalistico dei siti interessati. Ad approvazione avvenuta del pre-sente Piano l’Amministrazione Comunale provvederà ad emanare appositi provvedi-menti di classificazione ed autorizzazione temporanee per le operazioni ed i tempi resi-dui.

3.4 Rilascio delle autorizzazioni e domande di risanamento volontario

Il rilascio delle autorizzazioni per lo svolgimento di attività temporanee (manifestazioni, occupazione del suolo pubblico) è di competenza del Comune.

Autorizzazione Attività temporanee

Ufficio Polizia Municipale – Comune di Arcevia (AN)

Contatti Tel. 0731 / 9899212

Responsabile Comandante Mauro Santini

Modulistica, modalità e cri-teri

Come da apposito Regolamento Comunale da approvare a seguito dell’entrata in vigore del Piano di Zonizzazione Acustica.

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Per quanto riguarda le domande di risanamento volontario, queste potranno essere pre-sentate allo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP).

Autorizzazione risanamento volontario acustico

Ufficio SUAP presso Area Urbanistica

Contatti Tel. 0731 / 9899213

Responsabile Arch. Massimo Bergamo

Modulistica, modalità e cri-teri

Come da apposito Regolamento Comunale da approvare a seguito dell’entrata in vigore del Piano di Zonizzazione Acustica.

Per quanto riguarda la documentazione riguardante bi requisiti acustici degli edifici

Autorizzazione In uno con il titolo abilitativo ex DPR 380/2001

Ufficio Area Urbanistica

Contatti Tel. 0731 / 9899213

Responsabile Arch. Massimo Bergamo

Modulistica, modalità e cri-teri

Come specificato nel successivo paragarfo 3.5

3.5 Documentazione riguardante i requisiti acustici passivi degli edifi-ci

I progetti presentati ai fini del rilascio del permesso di costruire e della denuncia di inizio attività di cui al DPR del 06.06.2001, n. 380 e alla Legge del 21.12.2001, n.443 e di tutti gli altri provvedimenti a questi collegati, devono essere accompagnati da apposito Certi-ficato Acustico Preventivo di Progetto. Ad esso segue il Certificato di Conformità ai requisiti acustici passivi, che costituisce l’atto conclusivo della certificazione da presentare ad ultimazione dei lavori ai fini del ri-lascio del certificato di agibilità di cui all’art. 24 del DPR 308/2001. Tali certificati non vanno richiesti per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordi-naria, di restauro, di risanamento conservativo degli edifici esistenti, non richiedenti que-sti il certificato finale di agibilità.

3.5.1.1 Certificato Acustico Preventivo di Progetto

Costituisce la documentazione necessaria a verificare che la progettazione di nuove o-pere edilizia, la modifica o la ristrutturazione o il recupero delle stesse sia effettuato te-nendo conto dei requisiti acustici passivi degli edifici determinati, ai sensi dell’art.3, comma 1, lettera e) della Legge 26.10.1995, n. 447.

In applicazione di tale articolo, è stato emanato il DPCM 05.12.1997 che riporta i limiti prestazionali relativi alle caratteristiche acustiche dei prodotti edilizi al fine di ridurre

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l’esposizione umana al rumore. Allo stato attuale i documenti tecnici di riferimento per la progettazione sono costituite dalle norme europee della serie EN 12354, in fase di recepimento da parte dell’UNI. La progettazione deve prendere in considerazione in particolare: l’isolamento acustico dei divisori verticali ed orizzontali, l’isolamento al calpestio, il livello di emissione degli im-pianti sanitari e il rumore degli impianti di servizio. I contenuti minimi del Certificato Acustico Preventivo di Progetto sono: - generalità del richiedente;

- relazione di valutazione previsionale del clima acustico, redatta secondo le modalità di cui al paragrafo 5.4.1 della D.G.R. n. 896/2003;

- studio della collocazione e dell’orientamento del fabbricato in relazione delle princi-pali sorgenti di rumore esterne ubicate nell’area;

- studio della distribuzione dei locali, in relazione alla destinazione d’uso, per mini-mizzare l’esposizione al rumore derivante da sorgenti esterne o interne;

- studio dell’isolamento in facciata dell’edificio in relazione alla destinazione d’uso;

- scomposizione dell’edificio in unità singole a cui dare difesa reciproca dal rumore intrusivo generato presso le unità contigue;

- calcolo dell’isolamento delle partizioni verticali ed orizzontali, isolamento al calpe-stio, limitazione del rumore idraulico ed impiantistico;

- confronto dei dati progettuali con i limiti previsti dal DPCM 05.12.1997;

- stima del grado di confidenza della previsione, in relazione alla tipologia di procedu-ra di calcolo scelta.

3.5.1.2 Certificato di Conformità ai requisiti acustici passivi È l’atto conclusivo di certificazione acustica di una struttura edilizia. Viene ottenuta sulla base di un collaudo in opera o mediante autocertificazione da parte del tecnico compe-tente in acustica, congiuntamente al progettista, al costruttore e al direttore dei lavori, at-testando che le ipotesi progettuali sono state soddisfatte. Per gli edifici pubblici, per quelli destinati alla realizzazione di asili nido e scuole, ospe-dali, case di cura e di riposo, il Certificato di Conformità ai requisiti acustici passivi deve essere reso sulla base di collaudo in opera eseguito con misurazioni. Le metodologie per il collaudo in opera sono quelle indicate dal DPCM 05.12.1997. in particolare si fa riferimento ai seguenti parametri. Tabella 21 – riferimenti della normativa tecnica (aggiornamento 2002)

SIMBOLO DESCRIZIONE RIF. TECNICO del DPCM

RIF. TECNICO ATTUALE

RW

’ Indice del potere fonoisolante appa-rente di partizioni fra ambienti (tra due distinte unità immobiliari)

UNI 8270:1987, parte 7°, par.5.1

UNI EN ISO 140-4:2000

D2m, nT, w

Indice dell’isolamento acustico standardizzato in facciata

UNI 8270:1987, parte 7°, par.5.1

UNI EN ISO 140-5:1999

Ln, w

’ Indice del livello di rumore di calpe-stio di solai normalizzato

UNI 8270:1987, parte 7°, par.5.2

UNI EN ISO 140-7:1999 UNI EN ISO 717-1 e 2:

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1997

LASmax

Livello massimo con costante di tempo slow per gli impianti tecnolo-gici

LAeq

Livello continuo equivalente degli impianti tecnologici a funzionamen-to continuo

3.6 Elenco delle scuole e delle strutture ospedaliere non collocate in Classe I

Come illustrato precedentemente (§ 3.2), nella classificazione acustica del territorio co-munale si è scelto di non inserire le strutture scolastiche in Classe I, in quanto quelle operanti sono tutte inserite in contesto urbano. Analogamente per quanto riguarda la struttura ospedaliera di via Marconi.

a) Scuole Scuola primaria “A. Anselmi”, via Battisti, Capoluogo Scuola secondaria di primo grado, piazza Crocioni, Capoluogo Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato “B. Padovano”, via delle Mu-ra, Capoluogo Scuola dell’infanzia, fraz. S.G. Battista Asilo Nido, fraz. S.G. Battista Scuola secondaria di primo grado, fraz. Palazzo Scuola secondaria di primo grado, fraz. Palazzo Scuola dell’infanzia, fraz. Montale

b) Strutture Ospedaliere Poliambulatorio, via Marconi, Capoluogo Residenza Sanitaria Assistita, via Marconi, Capoluogo

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4 Caratterizzazione acustica

A seguito del contratto tra la Comunità Montana dell’Esino – Frasassi ed il R.T.I. costitui-to tra Consulting Service Italia s.r.l. e Temi s.r.l., si è proceduto alla caratterizzazione acustica del territorio del Comune di Arcevia. È stata quindi pianificata e realizzata una campagna di rilevamenti e di misurazioni del rumore ambientale nell’intero territorio co-munale.

4.1 Pianificazione dei rilevamenti acustici

La campagna di rilevamenti e di misurazioni è finalizzata alla caratterizzazione acustica del territorio comunale: la campagna è stata inoltre funzionale all’acquisizione di ulteriori dati per la classificazione acustica del territorio. Il rumore ambientale si differenzia dagli altri agenti inquinanti in quanto si manifesta con le seguenti caratteristiche: - nella maggior parti dei casi è localizzato in aree circoscritte alle sorgenti sonore;

- non permane nell’ambiente aperto al cessare dell’emissione sonora delle sorgenti. Queste due peculiarità sono state attentamente valutate nella fase di predisposizione delle metodologie di rilevamento, insieme all’esigenza di ottimizzare le risorse temporali, di personale e di strumentazione da impegnare nel rilevamento. A questo scopo sono state adottate adeguate tecniche di campionamento del rumore ambientale riguardanti la sua distribuzione sia nello spazio sia nel tempo.

4.1.1 Campionamento spaziale

Per acquisire informazioni sulla distribuzione spaziale del rumore è indispensabile una preliminare indagine conoscitiva volta ad individuare le principali sorgenti sonore presen-ti nel territorio comunale. La sorgente sonora predominante a maggiore diffusione nel territorio comunale è costi-tuita dal traffico veicolare che si sviluppa lungo le principali vie di transito, ma assumono una significativa importanza anche, le attività industriali ed infine le infrastrutture di ser-vizi, di attività artigianali e commerciali. Rilevante è la presenza di aree destinate ad atti-vità agricole e di siti estrattivi (cave). Le sorgenti sonore sopra indicate, inoltre, sono distribuite disomogeneamente nel territo-rio comunale ove si registrano aree ad alta densità di insediamenti antropici ed altre a densità molto bassa. La situazione territoriale così complessa e diversificata determina che le classiche pro-cedure di campionamento causale e pseudo-causale, per l’individuazione dei siti ove eseguire il rilevamento e la misurazione del rumore ambientale, non appaiano appropria-

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te. Tali metodologie sono ottenibili sovrapponendo alla mappa del territorio comunale una griglia a maglie di forma regolare, solitamente quadrate o rettangolari. È stato ritenuto più efficace impiegare un campionamento spaziale stratificato avente come variabili di stratificazione la tipologia di sorgente sonora e la destinazione d’uso del territorio. In merito alla stratificazione del campione secondo la tipologia di sorgente sonora sono state prese in considerazione le seguenti sorgenti: - traffico veicolare, diversificato ulteriormente in traffico extraurbano e locale;

- agglomerati industriali;

- centri commerciali. Per quanto attiene alla destinazione d’uso del territorio sono state considerate le aree ad uso agricolo e quelle di particolare tutela acustica, ulteriormente diversificate in scuole, case di cura, di interesse storico o paesaggistico.

4.1.2 Individuazione dei punti di misurazione

I punti di misurazione sono stati individuati in base alle tipologie di sorgenti sonore pre-senti sul territorio comunale (strade, ferrovie, industrie, ecc.) ed in base alla presenza di recettori acustici sensibili (chiese, scuole, aree residenziali, ecc.). Inoltre i punti sono stati scelti in modo da essere rappresentativi delle varie situazioni di rumorosità presenti, sia come livelli sia come tipologie di sorgenti sonore predominanti. Ciò ha consentito di acquisire una prima serie di dati significativi per delineare un quadro preliminare sullo stato dell’inquinamento acustico ambientale in base al quale pianificare la successiva mappatura acustica del territorio comunale. Dalle risultanze dei sopralluoghi effettuati al fine di valutare anche eventuali vincoli logi-stici condizionanti l’esecuzione dei rilevamenti, si è pervenuti all’individuazione di 8 posi-zioni di rilevamento, elencate nella Tabella 22. La determinazione delle posizioni di rilevamento ha tenuto conto della frammentazione di aree urbanizzate, della presenza di nuclei produttivi artigianali ed industriali, dello svi-luppo delle infrastrutture stradali e ferroviarie. Appare quindi giustificata la dispersione delle posizioni di rilevamento, soprattutto verso le frazioni più importanti, a scapito di porzioni di territorio meno sensibili da questo punto di vista.

Tabella 22 – Posizioni individuate per la misurazione del rumore ambientale nel comune di Arce-via:

capoluogo Codice si-to

Posizione del rilevamento Diurno / Notturno

A 01 Capoluogo centro storico: Corso Mazzini Diurno A 02 Capoluogo centro storico: giardino "G.Leopardi" Diurno A 03 Capoluogo:scuola media statale "F.Palazzi" Diurno A 04 Capoluogo:scuola elementare statale

"A.Anselmi" Diurno

A 05 Frazione di Avacelli: castello Diurno

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A 06 Frazione di Piticchio: castello Diurno A 07 Frazione di Palazzo: castello Diurno A 08 Frazione di Nidastore: castello Diurno A 01 N Capoluogo centro storico: Corso Mazzini Notturno A 02 N Capoluogo centro storico: giardino "G.Leopardi" Notturno A 03 N Capoluogo:scuola media statale "F.Palazzi" Notturno A 04 N Capoluogo:scuola elementare statale

"A.Anselmi" Notturno

A 05 N Frazione di Avacelli: castello Notturno A 06 N Frazione di Piticchio: castello Notturno A 07 N Frazione di Palazzo: castello Notturno A 08 N Frazione di Nidastore: castello Notturno

4.2 Campionamento temporale

L’andamento del tempo del rumore ambientale presenta caratteristiche di variabilità as-sai diversificate, dipendendo non solo dalle modalità di emissione sonora delle sorgenti ma anche dai molteplici fenomeni che contraddistinguono la propagazione delle onde sonore nell’atmosfera. Un esempio emblematico al riguardo è costituito dal rumore del traffico veicolare, feno-meno di inquinamento acustico di natura tipicamente aleatoria in quanto costituito dall’insieme delle emissioni sonore associate al transito dei singoli veicoli che compon-gono il flusso veicolare. Quest’ultimo è assai diversificato nelle sue configurazioni (flusso scorrevole, congestionato, intermittente, ecc.) e a questa variabilità si aggiunge quella derivante dalle caratteristiche dei veicoli stessi differenti per tipologia (veicoli leggeri, pe-santi, motocicli, ecc.), modalità di guida, stato di manutenzione, ecc. Ne deriva una casistica assai ampia che va dal rumore con fluttuazioni assai contenute, rilevabili in strade a traffico intenso nel quale risulta difficile discriminare il rumore pro-dotto dal transito dei singoli veicoli, a quello con fluttuazioni ampie presente in strade lo-cali a traffico scorso per il quale invece sono individuabili gli eventi sonori associati al passaggio dei singoli veicoli. Per caratterizzare quantitativamente il suddetto rumore, così come più in generale il ru-more ambientale, non è spesso necessaria la conoscenza dettagliata dei valori succes-sivamente assunti dal livello di pressione sonora durante il tempo di misurazione. Anzi è auspicabile la conoscenza di alcuni parametri acustici più sintetici e più agevolmente uti-lizzabili, tra i quali il livello continuo equivalente L

Aeq ed i livelli statistici percentili L

N.

Il livello LAeq

inoltre è il parametro utilizzato dalla vigente legislazione per stabilire i valori limite di rispetto. Il campionamento nel tempo della rumorosità ambientale è impiegato frequentemente nella pratica di rilevamento in quanto mediante questa tecnica il valore del livello L

Aeq su

periodi di tempo medio-lunghi non è misurato direttamente, come invece avviene in un rilevamento continuo quale quello effettuato con sistemi di monitoraggio dotati di stazioni fisse o rilocabili, bensì è stimato sulla base di una serie di dati rilevati in prefissati inter-valli di tempo, solitamente molto più brevi dell’intero periodo a cui è riferito il L

Aeq.

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Tra i vantaggi del campionamento temporale vi è la riduzione delle risorse e del tempo impiegati nel rilevamento e la conseguente possibilità di aumentare il numero dei punti di misurazione a beneficio della risoluzione della copertura spaziale. Di contro diminuisce inevitabilmente l’accuratezza rispetto al dato ottenibile con il rilevamento continuo nel tempo, l’entità della quale è crescente con la variabilità del rumore e con la riduzione del tempo di misura. Per la finalità del presente Piano, richiedente la determinazione del livello L

Aeq diversifi-

cato per il periodo diurno (ore 06 – 22) e per quello notturno (ore 22 – 06) così come prescritto dalla legislazione italiana, in considerazione anche della tipologia delle sorgen-ti sonore predominanti nelle diverse aree del territorio comunale, si è proceduto ad una campagna preliminare di misurazioni dedicata a determinare la durata minima dei tempi di misurazione da adottare nei rilevamenti al fine di acquisire dati sufficientemente rap-presentativi del fenomeno. In base ai dati fonometrici acquisiti in via preliminare, in particolare quelli riguardanti l’evoluzione nel tempo del livello L

Aeq è emerso che nelle posizioni ove il traffico stradale

costituisce la sorgente sonora predominate, una durata della misurazione pari a 10-15 minuti costituisce un buon compromesso per ottenere una stima accurata del L

Aeq orario.

Tale intervallo è risultato idoneo anche per le aree nelle quali non era identificabile una specifica sorgente sonora predominante, per i siti interessati dalla linea ferroviaria e dal-le aree industriali.

4.2.1 L'indagine temporale

In ottemperanza al Decreto 16/3/98 ("Tecniche di rilevamento e misurazione dell'inquinamento acustico") è stata effettuata un'indagine temporale mirata a verificare la variabilità dei livelli acu-stici immessi sul territorio in esame. Tale indagine è stata condotta attraverso il rilevamento in continuo per un giorno del Livello Equivalente in una postazione. Al fine di ottenere un'informazione sufficientemente dettagliata si è preferito acquisire un dato al minuto; nella presentazione dei risultati, poi, i valori rilevati sono stati opportunamente elaborati calcolando il valore del Leq orario, secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento.

Attraverso i dati acquisiti durante l'indagine spaziale sul territorio urbanizzato di Arcevia si evin-ce, come già esposto in precedenza, che le principali criticità dal punto di vista acustico emer-gano lungo le principali vie di comunicazione che interessano le frazioni di Arcevia. La postazione di misura è stata pertanto posizionata in prossimità di una delle principali vie di accesso al capoluogo, lungo la SP 14, in prossimità dello svincolo per il centro storico di Arce-via, in un punto ritenuto rappresentativo per la tipologia di morfologia urbana In questo tratto il viale presenta una sezione relativamente larga e sono presenti edifici abitativi che la delimitano lateralmente; la via è attraversata da un traffico intenso, normalmente scorrevole ma che pre-senta alcuni rallentamenti dovuti alla presenza di attività commerciali terziarie incroci con strade urbane locali, ecc. Tutte le misure di Leq sono state effettuate attraverso il fonometro analizzatore real time (per i dettagli si veda § 4.3.1). Secondo quanto previsto dal Decreto 16/03/98 il microfono è stato po-sto a 4 m di altezza e ad 1 m da ogni superficie riflettente. Di seguito verranno esposti e commentati i risultati delle misure eseguite nella postazione evi-denziando: - l'andamento del Leq orario di ogni singola giornata di misura; - l'andamento del Leq orario medio giornaliero.

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4.3 Metodologia dei rilevamenti

I rilevamenti nelle posizioni descritte sono stati eseguiti nei giorni feriali dal lunedi al ve-nerdi durante il periodo compreso tra le ore 08:00 e le 19:00 per la fascia diurna e tra le ore 23:00 e le 02:00 per la fascia notturna. La scelta di tale periodo ha tenuto conto della necessità di acquisire informazioni duran-te le ore di punta diurne e durante fasce orarie rappresentative. Esso risulta sufficiente per estrapolare, mediante specifici modelli numerici, dal valore misurato del livello L

Aeq una stima del livello L

Aeq per l’intero periodo diurno (ore 06 – 22) e per l’intero periodo

notturno (ore 22 – 06) con un’accuratezza adeguata alle finalità dello studio. In ciascuna delle posizioni si è proceduto al rilievo della rumorosità ambientale e alla memorizzazione dei valori assunti dal livello di pressione sonora L

A in dB(A) e con co-

stante temporale “Fast” (125 ms) durante l’intero tempo di misurazione. Questa notevole risoluzione temporale dei dati consente nell’analisi successiva di indivi-duare ed escludere eventi sonori atipici non riconducibili alla rumorosità ambientale e/o a quella della sorgente sonora predominante, nonché di valutare l’evoluzione nel tempo del livello L

Aeq e di determinare i valori dei parametri acustici relativamente a risoluzioni

temporali meno elevate. In particolare, facendo riferimento all’intero tempo di misurazio-ne, sono stati determinati per ciascuna posizione: a) livello continuo equivalente L

Aeq in dB(A);

b) analisi distributiva e cumulativa dei livelli LA

in in dB(A);

c) valori massimo Lmax

e minimo Lmin

del livello LA

in in dB(A);

d) livelli statistici percentili L5, L

10, L

50, L

90, L

95 e L

99 in dB(A) “Fast”, rappresentativi

dei livelli più elevati (L5, L

10) imputabili a sorgenti transitorie o ad emissione discon-

tinua, e di quelli più bassi (L90

, L95

e L99

) associabili al rumore residuo. Il microfono della catena strumentale di misurazione è stato collocato per quanto possi-bile in prossimità della sorgente sonora predominante, ove presente, oppure in posizioni atte a caratterizzare la generica rumorosità ambientale, con l’accortezza di evitare fe-nomeni acustici di varia natura (schermature, riflessioni) influenti sulla misurazione. I rilevamenti sono stati eseguiti sempre in condizioni meteorologiche soddisfacenti (as-senza di pioggia, assenza di vento o vento moderato) evitando inoltre fenomeni che po-tessero alterare l’emissione sonora della sorgente predominante: ad esempio nel caso di traffico stradale sono stati esclusi tratti della rete viaria interessati da cantieri di manu-tenzione, anche se provvisori. Per i siti nei quali il traffico stradale costituiva la sorgente sonora predominante si è pro-ceduto anche al rilevamento contemporaneo, per l’intera durata della misurazione, del flusso veicolare, diversificato per tipologie veicolari (motocicli, veicoli leggeri, pesanti) e direzione di marcia. È stata inoltre stimata la velocità media di marcia dei veicoli. I rilevamenti sono stati eseguiti in condizione di superficie stradale asciutta e, ove possi-

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bile, priva di discontinuità accidentali.

4.3.1 Caratteristiche della strumentazione

La strumentazione impiegata per le misurazioni è conforme alle specifiche di precisione richieste dalla legislazione vigente (Decreto Ministero dell’Ambiente del 16 marzo 1998, “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”, in attuazione dell’articolo 3, comma 1, lettera c, della “Legge quadro sull’inquinamento acustico” n. 447 del 26/10/1995). In particolare sono state utilizzate le seguenti unità di rilevamento: - due unità mobili per rilevamenti a breve termine (da 10 a 15 minuti in continuo; in-

tervalli inferiori ma ripetuti in modo che nell’arco orario si ottenga un tempo comples-sivo di misurazione corrispondente a 10 o 15 minuti) distribuiti nell’arco delle 24 ore.

Le unità sono costituite da fonometri integratori mediatori di classe 1 secondo la norma-tiva internazionale IEC 60651:79/A1:93/A2:00 e IEC 60804:00 e la corrispondente nor-mativa comunitaria EN 60651:94/A1:97/A2:01 e EN 60804:01. Il fonometro è anche un analizzatore di spettro in tempo reale per bande d’ottava e copre un range di frequenza compreso tra 22 Hz e 22,5 Hz con filtri d’ottava classe1 secondo la norma IEC 61260;1995/A1:01. All’inizio ed al termine di ciascun ciclo di misurazioni eseguite nello stesso giorno si è proceduto alla taratura della catena strumentale mediante calibratore di livello sonoro Larson – Davis mod.200, onde verificare se gli scostamenti rispetto al segnale di cali-brazione (114 dB a 1.000 Hz) fossero contenuti entro 0,5 dB.

4.3.2 Modalità di esecuzione delle misure

Mediante le unità mobili, posizionate secondo i criteri di seguito esposti, sono stati de-terminati gli andamenti temporali del livello continuo equivalente (Leq) del rumore riferito a predeterminati intervalli temporali, coincidenti con quelli delle misurazioni a breve ter-mine. I rilevamenti sono stati sincronizzati tra loro e si è fatto a loro riferimento per estrapolare alle 24 ore, mediante opportune procedure, i dati acquisiti nei rilevamenti a breve termi-ne. Per la documentazione di questi ultimi è stata elaborata una scheda di rilevamento nella quale sono sintetizzate le informazioni richieste dall’Allegato D del Decreto Ministero dell’Ambiente del 16 marzo 1998, tra le quali: - la descrizione del sito di misura;

- l’indicazione della posizione microfonica;

- le sorgenti sonore presenti e predominanti;

- l’intervallo temporale di misurazione con orario di inizio e fine misurazione;

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- i parametri acustici rilevati;

- i flussi veicolari (ove pertinenti);

- eventuali eventi anomali;

- la taratura della strumentazione.

4.4 Risultati e discussione

4.4.1 Analisi dei dati rilevati presso la postazione fìssa

La misure relative alla postazione fissa (SP 14, in prossimità dello svincolo per il centro storico di Arcevia) hanno avuto luogo dalle ore 20.00 del 15/07/04 alle ore 20.00 del 16/07/04.

L'andamento del valore di Leq misurato durante tutto l'arco della giornata e l'andamento dei va-lori del Leq orano medio giornaliero calcolato utilizzando la procedura di media energetica sono strettamente correlati alla variazione dei volumi di traffico, sia stradale che ferroviario durante tutta la giornata: pertanto, durante il periodo diurno si osservano valori che si assestano intorno ai 57 dB(A), con punte massime che superano anche i 70 dB(A) mentre nel periodo notturno i livelli acustici si attenuano fino a ragiungere valori minimi intorno a 42 dB(A) nell intervallo che va dalle ore 1.00 alle ore 4.00.

In sintesi, risulta che l'andamento della rumorosità è strettamente legato alla distribuzione del traffico veicolare durante l'arco della giornata. Infatti i picchi si rilevano nelle ore di punta durante gli spostamenti casa-lavoro e ritorno. Durante la notte la rumorosità si abbassa apprezzabilmente nell'arco di tempo che va dalle ore 01.00 alle 04.00, mentre nelle prime ore notturne (22.00-01.00) e nelle prime ore della mattina (04.00-06.00) si hanno livelli di rumorosità leggermente più alti, dovuti chiaramente all'aumento del traffico veicolare sia leggero che pesante.

4.4.2 Analisi dei dati rilevati tramite l’indagine spaziale

In Appendice sono riportate le schede di rilevamento appositamente predisposte per l’indagine, contenenti i vari dati acquisiti per ciascuna delle posizioni prescelte, comprendenti:

- descrizione della località;

- giorno della settimana e ora del rilevamento;

- codice numerico del sito;

- condizioni meteorologiche;

- sorgente sonora predominante;

- durata della misurazione;

- posizionamento del microfono (altezza dal suolo ed eventuale distanza dal bordo strada);

- foto che illustra la configurazione del sito;

- valori dei parametri acustici rilevati

- andamento del tempo del livello di pressione sonora LA

in dB(A) “Fast” e del livello continuo equivalente L

Aeq;

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- analisi statistica distributiva e cumulativa dei livelli LA;

- caratteristiche della sede stradale;

- dati sul flusso veicolare, velocità media di marcia e configurazione del flusso.

Si rimanda all’Appendice per il dettaglio di quanto acquisito e determinato mediante successive elaborazioni.

Tabella 23 – Analisi spaziale- Comune di Arcevia: livelli misurati

Codice si-to

Posizione del rilevamento Leq dB(A)

DIURNI (06:00 – 22:00) A 01 Capoluogo centro storico: Corso Mazzini 53,2 A 02 Capoluogo centro storico: giardino "G.Leopardi" 51,1 A 03 Capoluogo:scuola media statale "F.Palazzi" 58,1 A 04 Capoluogo:scuola elementare statale "A.Anselmi" 59,2 A 05 Frazione di Avacelli: castello 54,1 A 06 Frazione di Piticchio: castello 52,6 A 07 Frazione di Palazzo: castello 53,1 A 08 Frazione di Nidastore: castello 50,9 NOTTURNI (22:00 – 06:00) A 01 N Capoluogo centro storico: Corso Mazzini 42,0 A 02 N Capoluogo centro storico: giardino "G.Leopardi" 41,2 A 03 N Capoluogo:scuola media statale "F.Palazzi" 47,1 A 04 N Capoluogo:scuola elementare statale "A.Anselmi" 51,1 A 05 N Frazione di Avacelli: castello 43,8 A 06 N Frazione di Piticchio: castello 42,1 A 07 N Frazione di Palazzo: castello 43,5 A 08 N Frazione di Nidastore: castello 41,0

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Allegato A

ELENCO DELLE AREE DESTINATE AD ATTIVITA’ TEMPORANEE

Le aree destinate ad attività temporanee nel territorio del Comune di Arcevia sono le seguenti:

1. Arcevia capoluogo

2. Zona impianti sportivi (campo sportivo, bocciodromo, tennis) del Capoluogo

3. Area Monte della Croce (vedi delimitazione cartografica)

4. Piazzale di accesso e sosta degli impianti sportivi del Capoluogo

5. Parco Conce, S.G. Battista

6. Zona impianti sportivi, Castiglioni

7. Zona impianti sportivi, San Ginesio

8. Zona P.I.P., Piticchio

9. Zona attrezzature pubbliche, Ripalta

10. Colonia di Colle Aprico

11. Abitato di Colle di Corte

12. Abitato di Avacelli (castello e borgo)

13. Abitato di Caudino

14. Abitato di Colle Aprico

15. Abitato di Loretello

16. Abitato di Magnadorsa

17. Abitato di Montale

18. Abitato di Montefortino

19. Abitato di Nidastore

20. Abitato di Palazzo

21. Abitato di Piticchio (castello e borgo)

22. Abitato di San Pietro

23. Abitato di Santo Stefano (borgo ed ex edificio scolastico)